Le politiche antidroga in Italia

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1 Le politiche antidroga in Italia La normativa antidroga L'Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze (O.E.D.T.) La Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia Il Piano Nazionale Antidroga I Dipartimenti per le Dipendenze Droghe e carcere: le misure alternative alla detenzione Il tema della legalizzazione luigi.maccaro@exodus.it 1

2 La normativa antidroga "Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza" - DPR 309/90 Titolo IX - INTERVENTI INFORMATIVI ED EDUCATIVI Capo I - Disposizioni relative al settore scolastico Articolo Promozione e coordinamento, a livello nazionale, delle attività di educazione ed informazione Articolo Promozione e coordinamento, a livello provinciale, delle iniziative di educazione e di prevenzione. Corsi di studio per insegnanti e corsi sperimentali di scuola media Articolo Centri di informazione e consulenza nelle scuole Iniziative di studenti animatori Titolo IX - INTERVENTI INFORMATIVI ED EDUCATIVI Capo I - Disposizioni relative al settore scolastico Articolo Promozione e coordinamento, a livello nazionale, delle attività di educazione ed informazione Articolo Promozione e coordinamento, a livello provinciale, delle iniziative di educazione e di prevenzione. Corsi di studio per insegnanti e corsi sperimentali di scuola media Articolo Centri di informazione e consulenza nelle scuole Iniziative di studenti animatori Titolo XII - DISPOSIZIONI FINALI Capo I - Finanziamento di progetti, concessione di contributi e agevolazioni Articolo Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga Articolo Contributi Articolo Concessione di strutture appartenenti allo Stato Articolo Concessione delle strutture degli enti locali Articolo Relazione al Parlamento Articolo Consulta degli esperti e degli operatori sociali Articolo Province autonome di Trento e Bolzano Articolo Progetti per l'occupazione di tossicodipendenti Articolo Programmi finalizzati alla prevenzione ed alla cura dell'aids Legge Regionale n. 4 del 3 marzo 2003 Regione Lazio "Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attivita' sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali" luigi.maccaro@exodus.it 2

3 L'Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze (O.E.D.T.) L'European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, EMCDDA, si trova a Lisbona. Il Presidente attuale è l'italiana Laura D'Arrigo. L aumento dei decessi, la costante disponibilità di nuove sostanze psicoattive e la crescente minaccia alla salute rappresentata dagli oppioidi sintetici estremamente potenti sono tra le questioni evidenziate dall Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA), in occasione della presentazione della Relazione europea sulla droga Nella sua panoramica annuale, l Osservatorio esamina inoltre i segnali della crescente disponibilità di cocaina; gli sviluppi nelle politiche sulla cannabis e il consumo di droghe fra gli studenti. Poiché sui problemi che l Europa si trova ad affrontare in materia di droga incidono sempre più gli sviluppi a livello internazionale, l analisi è inserita nel contesto globale. L impatto del problema della droga continua a rappresentare una sfida significativa per le società europee. Oltre 93 milioni di europei hanno provato una droga illecita nella loro vita e i decessi per overdose continuano ad aumentare per il terzo anno di seguito. Preoccupa soprattutto che i giovani siano esposti a molte nuove droghe pericolose. Tra il 2009 e il 2016, in Europa sono già stati individuati 25 oppioidi estremamente potenti: per produrre molte migliaia di dosi bastano piccole quantitá di queste sostanze, che costituiscono così una crescente minaccia per la salute. La relazione europea annuale sulla droga offre l analisi, le indicazioni e gli strumenti necessari per affrontare questa minaccia unitamente in tutta Europa. Questo, non solo per proteggere la salute dei cittadini, ma anche per porre fine agli ingenti profitti che derivano dalle droghe e finiscono nelle tasche della criminalità organizzata in Europa ed oltre. La relazione odierna mostra una preoccupazione per il crescente numero di decessi per overdose di droga in Europa, che è in aumento per il terzo anno consecutivo. Si stima che nel 2015, in Europa, vi sia stato un totale di decessi per overdose, legati principalmente all eroina e ad altri oppioidi, pari a un aumento del 6 % rispetto ai decessi stimati negli stessi 30 paesi nel Incrementi sono stati riportati in quasi tutte le fasce di età. Cresce la disponibilità di cocaina Le sostanze stimolanti illecite consumante più comunemente in Europa sono la cocaina, l MDMA (chiamata ecstasy sotto forma di compresse) e le anfetamine (anfetamine e metanfetamine). Il consumo di cocaina è maggiore nei paesi dell Europa occidentale e meridionale, questo si riflette nella presenza di porti di arrivo e rotte di traffico; mentre il consumo di anfetamine è più marcato in Europa settentrionale e orientale. Con la comparsa di nuovi stimolanti (ad es. fenetilamine e catinoni), il mercato di queste sostanze è diventato sempre più complesso negli ultimi anni. I dati del monitoraggio delle acque reflue, i dati sui sequestri, sul prezzo e sulla purezza fanno pensare che la disponibilità di cocaina potrebbe essere nuovamente in aumento in alcune regioni d Europa. Sia il numero dei sequestri che le quantità sequestrate sono aumentate tra il 2014 e il Nel 2015, sono stati riportati circa sequestri di cocaina nell UE ( nel 2014), pari a 69,4 tonnellate sequestrate (51,5 tonnellate nel 2014). A livello di città, un analisi delle acque reflue comunali per il rilevamento di residui di cocaina ha mostrato una tendenza a lungo luigi.maccaro@exodus.it 3

4 termine stabile o in aumento nella maggior parte delle 13 città dello studio, che ha confrontato i dati degli anni compresi fra il 2011 e il Delle 33 città con dati per il 2015 e il 2016, 22 hanno riferito un aumento dei residui di cocaina, quattro una diminuzione e sette una situazione stabile. Circa 17,5 milioni di adulti europei (15-64 anni) hanno provato la cocaina in qualche momento della loro vita. Di questi, circa 2,3 milioni sono giovani adulti (15-34 anni) che hanno fatto uso di droga negli ultimi dodici mesi. Le indagini nazionali dal 2014 mostrano che i livelli di consumo di cocaina sono fondamentalmente stabili. Il consumo di cannabis I recenti cambiamenti nel quadro normativo concernente la cannabis, registrati in alcune regioni del continente americano, hanno suscitato l interesse dei responsabili politici e dell opinione pubblica in Europa. All interno dei 28 Stati membri dell UE, gli attuali approcci alla regolamentazione e al consumo della cannabis sono diversi e vanno da modelli restrittivi alla tolleranza di alcune forme di consumo personale. Tuttavia, nessun governo nazionale in Europa ha al momento espresso sostegno alla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo. A prescindere da eventuali effetti più ampi sulle politiche in materia di droga, l esistenza di un mercato della cannabis regolamentato in termini commerciali in taluni paesi extra-europei sta stimolando l innovazione e lo sviluppo di prodotti (ad. es. vaporizzatori, liquidi per sigarette elettroniche e prodotti commestibili) che potrebbero, col tempo, modificare i modelli di consumo in Europa. Circa 87,7 milioni di adulti europei (15-64 anni) hanno provato la cannabis nel corso della loro vita. Di questi, si stima che circa 17,1 milioni siano giovani europei (15-34 anni) che hanno fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi. Circa l 1 % degli adulti europei consuma cannabis quotidianamente o quasi (consumo per 20 giorni o più nell ultimo mese). La cannabis continua ad essere associata a problemi di salute ed è ora responsabile di gran parte (45 %) dei pazienti che entrano in trattamento per la prima volta in Europa. Complessivamente, il numero di pazienti che ha riferito di essere stato sottoposto a trattamento per la prima volta per problemi legati alla cannabis è salito da nel 2006 a nel La Commissione europea ha proposto un nuovo piano d azione sulle droghe per il periodo , che attualmente è in fase di discussione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. luigi.maccaro@exodus.it 4

5 La Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia I sequestri di sostanze stupefacenti Nel corso del 2015, le operazioni antidroga effettuate in Italia sono state e hanno comportato il sequestro di kg ,38 complessivi di droga, dato che, pur mostrando una marcata flessione rispetto all anno precedente, risulta leggermente superiore al quantitativo medio sequestrato negli ultimi cinque anni. Rispetto al 2014 si registra un aumento dei sequestri di cocaina, LSD, droghe sintetiche, sia in dosi sia in polvere, e di piante di marijuana. Risultano in diminuzione i quantitativi sequestrati di eroina, marijuana e hashish. È in regione Lombardia che si è svolto il più elevato numero di operazioni, seguono Lazio, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia. I detenuti per reati legati alle droghe Nel 2015 il totale degli ingressi è stato di circa (di cui il 27% ex art.73) e in diminuzione rispetto agli anni precedenti risultano sia i complessivi che quelli per violazione della normativa antidroga. Il 26% del totale dei detenuti nel 2015 è tossicodipendente e sia la popolazione tossicodipendente che quella implicata nell offerta di droghe (art.73) vede l ingresso di stranieri in continua crescita. Gli studenti (15-19 anni) e le droghe Lo studio transnazionale ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) è condotto annualmente in Italia dall istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR) per raccogliere informazioni sulla prevalenza dei consumi di sostanze illegali fra gli studenti di anni. Dallo studio del 2015 emerge che il 34% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita e circa il 27% nel corso dell ultimo anno (uso recente). Per il 15% degli studenti si tratta di policonsumo. Il 17% ha utilizzato sostanze psicoattive illegali nel mese precedente l indagine (uso corrente) e il 4% ne ha fatto un uso frequente (20 o più volte nell ultimo mese nel caso di cannabis e 10 o più volte nel caso delle altre sostanze psicoattive illecite). La sostanza maggiormente utilizzata è la cannabis, seguita da cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l eroina è quella meno diffusa. Un terzo degli studenti italiani di anni ha provato cannabis almeno una volta nella vita, mentre quasi il 27% l ha utilizzata recentemente, prevalenze che si riducono quando si fa riferimento al consumo corrente (17%) e a quello frequente (3%). Circa il 4% degli studenti italiani ha provato cocaina almeno una volta nella vita e quasi il 3% lo ha fatto nel corso dell anno di rilevazione. Poco meno del 2% di tutti gli studenti italiani ha consumato la sostanza nel mese antecedente la somministrazione del questionario e lo 0,6% ha utilizzato la sostanza almeno 10 volte nel corso dell ultimo mese. Il 4% e 3% degli studenti ha assunto rispettivamente sostanze stimolanti e allucinogene almeno una volta nella vita, il 3% e 2% l ha fatto nel corso dell ultimo anno (il 2% e 1% nell ultimo mese). Gli utilizzatori frequenti di sostanze stimolanti corrispondono allo 0,7% degli studenti italiani, di allucinogeni sono lo 0,6%. Sono rispettivamente il 28% e il 29% gli studenti che ha utilizzato sostanze stimolanti e allucinogeni più assiduamente (20 o luigi.maccaro@exodus.it 5

6 più volte nell anno). L 1% degli studenti ha assunto eroina nei dodici mesi precedenti lo studio, lo 0,7% nel corso degli ultimi trenta giorni, di questi ultimi il 57% ne ha fatto un uso frequente, corrispondente allo 0,4% di tutti gli studenti italiani. Il 18% degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato psicofarmaci non prescritti dal medico almeno una volta nella vita e il 10% di averli assunti durante l anno. Gli utilizzatori correnti sono il 6% e il 2% sono utilizzatori frequenti. A differenza di quanto rilevato per tutte le altre sostanze psicoattive, sono soprattutto le studentesse a utilizzare psicofarmaci non prescritti. Articolo 75 DPR 309/90 Se la sostanza stupefacente è detenuta per uso personale la legge prevede la sospensione o il divieto di ottenere uno o più documenti fra patente, porto d armi, passaporto e carta d identità a fini di espatrio, permesso di soggiorno per gli stranieri. Le persone segnalate alle Prefetture nell ultimo anno sono state (11% sono minorenni), numero che risulta stazionario rispetto all anno precedente. L età media dei segnalati è 23 anni, mentre le classi di età con maggiore incidenza sono quelle dei anni (22%) e quella degli over 30 (27%), confermando, come emerso negli anni passati, che la popolazione più a rischio è quella adolescenziale. Gli utenti dei Ser.D. Nel 2015 i Ser.D. hanno assistito complessivamente soggetti tossicodipendenti: il 19,6% sono nuovi utenti e l 86,3% sono utenti di genere maschile, percentuale che raggiunge l'89,3% tra i nuovi utenti e l 85,6% tra quelli in carico dagli anni precedenti. Il 75% degli utenti ha tra i 30 e i 54 anni (maschi 76%, femmine 68%) e il 18% ha meno di 30 anni (maschi 17%, femmine 25%). Il rapporto tra assistiti e abitanti è di 24 ogni (42 e 6 ogni abitanti di genere rispettivamente maschile e femminile). I soggetti in trattamento hanno mediamente 38,9 anni; sono le femmine ad essere più giovani (37,4 anni contro i 39,1 dei maschi) così come i nuovi utenti (33,4 anni contro i 40,2 degli utenti già in carico). Nel tempo si osserva un progressivo invecchiamento dell utenza in carico. Il 70% degli utenti risulta in carico per uso primario di eroina, il 16% per cocaina e l'11% per cannabinoidi: nel corso degli anni si osserva un progressivo decremento della quota di soggetti trattati per eroina e un incremento della quota dei trattati per cocaina. Nelle Comunità I programmi residenziali e semiresidenziali propongono un ampia gamma di progetti terapeutici e percorsi multidisciplinari ad alto grado di personalizzazione (offerti quasi totalmente da organizzazioni del Privato Sociale), in grado di rispondere ai molteplici e variabili bisogni e richieste di questo tipo di utenza: comorbilità psichiatrica, problemi organici, marginalità sociale, giovanissima età/invecchiamento della popolazione assistita, policonsumo. Per l anno 2015 sono state censite 807 strutture, sulle 915 esistenti sul territorio nazionale (88,2%) e il numero degli utenti presso le strutture socio-riabilitative è rimasto pressoché stabile rispetto a quanto censito nell anno precedente: nell anno 2015 la media è stata di soggetti, con una forte presenza del genere maschile (83%). La maggior parte dei presidi è situata nel Nord d Italia e il maggior numero di utenti si è registrato in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto. Giustizia minorile luigi.maccaro@exodus.it 6

7 I minori e i giovani adulti presi in carico dai Servizi Minorili per uso/abuso di sostanze stupefacenti sono stati 3.647, il 51% dei quali in carico già dall anno precedente. Si tratta soprattutto di maschi (94%) e di soggetti di nazionalità italiana (85%). Le sostanze maggiormente assunte sono state i cannabinoidi, soprattutto dai più giovani, seguiti da cocaina, il cui uso, come per l eroina, aumenta in corrispondenza dell età dei soggetti. Il consumo delle sostanze stupefacenti risulta generalmente associato a quello dell alcol. La presa in carico dei soggetti utilizzatori di sostanze stupefacenti avviene in collaborazione con i Ser.D. territoriali, intervenendo in modo integrato alla realizzazione di progetti terapeutici individualizzati e specializzati, dal punto di vista sia clinico-sanitario sia psicologico, che possa continuare anche dopo la dimissione dalla struttura minorile o comunque al termine della misura penale. Nell anno 2015 sono stati i minori inviati in Comunità terapeutiche, dei quali 280 per consumo di sostanze psicoattive. Morti per overdose In Italia i decessi droga-indotti hanno mostrato una progressiva e costante diminuzione. Nel 2015 sono stati registrati 305 casi, l 86,2% dei quali sono uomini, con un rapporto di genere pari a 6.3 maschi ogni femmina deceduta. L età media dei deceduti è pari a 39,3 anni (36,2 per gli uomini e 39,8 per le donne). Per un terzo dei decessi avvenuti nell ultimo anno, l eroina è la sostanza maggiormente riportata, su base circostanziale, come direttamente connessa all evento letale, soprattutto tra i deceduti di 35 anni ed oltre, seguita da cocaina (12,1%), metadone (1%) e amfetamina (0,7%); per il 52% circa dei decessi non è stato possibile determinare la sostanza. Se da un lato i decessi indotti da uso di eroina risultano in calo, sono quelli per altre droghe a far registrare un aumento, così come quelli per droghe non specificate, facendo ipotizzare che alcune intossicazioni fatali potrebbero essere state attribuite a sostanze difficili da identificare su base circostanziale oppure alle poliassunzioni. luigi.maccaro@exodus.it 7

8 Il Piano Nazionale Antidroga Aree di intervento Il Piano di Azione Nazionale è logicamente suddiviso in 5 principali aree di intervento: 1. La prevenzione - informazione precoce, prevenzione universale e selettiva, la diagnosi precoce di uso di sostanze stupefacenti (early detection) e approccio educativo; 2. La cura e diagnosi delle tossicodipendenze - contatto precoce, pronta accoglienza, diagnosi e terapie appropriate e contestuale prevenzione delle patologie correlate; 3. La riabilitazione ed il reinserimento - sociale e lavorativo; 4. Il monitoraggio e la valutazione - criterio di finanziabilità; 5. La legislazione, le attività di contrasto e la giustizia minorile - sia sul territorio che sulla rete Internet. Per ciascuna delle cinque aree sono previste una serie di azioni trasversali relative al coordinamento, alla cooperazione, alla sensibilizzazione dell opinione pubblica, alla valutazione degli esiti e dei costi, alla ricerca scientifica e raccolta dei dati, alla formazione e all organizzazione. Le cinque aree indicate sono tra loro raggruppate in due grandi contenitori: Riduzione della domanda: Prevenzione, Cura e Diagnosi, Riabilitazione e Reinserimento; Riduzione dell offerta: Monitoraggio e valutazione, Legislazione, a vità di contrasto e gius zia minorile. I Dipartimenti per le Dipendenze Come premessa indispensabile ricordiamo che con il termine dipartimento si deve intendere una particolare forma di organizzazione costituita da unità operative che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità tecnico-funzionale e gestionale. Si connota quindi con il termine dipartimento una riorganizzazione del sistema assistenziale per le dipendenze finalizzato ad ottenere un operatività maggiormente coordinata e contemporaneamente decentrata, promossa e perseguita da varie unità operative con proprie responsabilità, funzioni, competenze e diritti/doveri professionali. Il Dipartimento ha come finalità generale quella di sviluppare una serie di azioni concertate e coordinate nell area ad elevata integrazione socio-sanitaria delle dipendenze da sostanze psicoattive e da comportamenti additivi, tendenti a perseguire gli obiettivi della politica socio-sanitaria regionale ed aziendale. Obiettivi Ferma restando l autonomia tecnico-funzionale delle unità operative che fanno parte del Dipartimento per le Dipendenze, il Dipartimento promuove il perseguimento dei seguenti principali obiettivi: luigi.maccaro@exodus.it 8

9 attuare la direzione strategica e il coordinamento delle unità operative interessate verso obiettivi comuni; definire ed attuare procedure operative evidence based, concordate e applicate da tutti, al fine di rendere omogenei e coordinati tutti i vari tipi di intervento sul territorio; coordinare ed assicurare l adozione di standard omogenei per le attività di raccolta, archiviazione, elaborazione, interpretazione, diffusione e la trasmissione dei dati alle amministrazioni regionali e centrali; promuovere l allineamento con le indicazioni aziendali e regionali; controllare e verificare la qualità dell assistenza fornita e lo sviluppo dei programmi comuni concordati; studiare e proporre soluzioni per ottimizzare le procedure, con particolare riguardo alla riduzione dei tempi di attesa per l entrata in trattamento, dei trattamenti impropri e della riduzione del tasso di mancata presa in carico, in collaborazione con tutte le varie strutture della ULSS coinvolte nell assistenza alle persone dipendenti; individuare le soluzioni operative per l ottimizzazione dell accesso degli utenti alla rete dei servizi socio-sanitari pubblici e privati (Ser.D., reparti ospedalieri, comunità, cooperative sociali); incentivare l umanizzazione dei rapporti tra le strutture sanitarie, i pazienti e le loro famiglie; promuovere le attività di aggiornamento e formazione degli operatori sulla base delle indicazioni delle diverse unità operative; garantire il raccordo nell attuazione della programmazione nel settore delle dipendenze tra Aziende ULSS e privato sociale, scuola, enti locali, comunità terapeutiche, volontariato. I livelli di intervento I principi generali su cui fondare l organizzazione dei Dipartimenti si basano sul coordinamento integrato tra vari ambienti che attuano azioni diversificate nel tempo con obiettivi multipli ed in vari ambiti di intervento. Il fine è quello di avere a disposizione ambienti diversi in base alle necessità dell utenza, alle sue caratteristiche e, soprattutto, alle sue potenzialità terapeutiche e riabilitative, e quindi ai programmi di intervento attuabili. In considerazione di ciò, vi è la necessità di strutturare l operatività a diversi livelli. I livelli essenziali previsti sono quattro, ognuno dei quali con obiettivi, strategie e modalità operative diversificate ma integrate. La rete assistenziale per le persone con dipendenza, pertanto, si articola nei seguenti livelli. Il primo livello (bassa soglia) Il primo livello prevede Centri di prima accoglienza, anche attraverso unità mobili ed interventi in strada al fine di raggiungere la fascia di tossicodipendenti con breve storia tossicomanica, utilizzo di nuove sostanze o cronici refrattari ai trattamenti che luigi.maccaro@exodus.it 9

10 si sono allontanati dai servizi. Dovrebbero far parte di questo livello anche i medici di medicina generale che risultano essere un punto di notevole importanza sia per il primo contatto sia per la terapia farmacologica, la prevenzione e la cura, per esempio, delle patologie correlate alla dipendenza cronica. Le funzioni principali di questo livello sono: il primo contatto, il primo soccorso, l applicazione di tecniche per la riduzione del rischio delle patologie correlate, la distribuzione di materiali sterili, la terapia farmacologica (sostitutiva e non) su programmi a breve termine, l informazione e la creazione di opportunità per interventi ad alta soglia, l assistenza sociale, la prevenzione, una prima gestione medica delle patologie internistiche ed il supporto psicologico nel breve-medio termine. Questo livello prevede anche l accoglienza e la selezione dei pazienti ed il loro smistamento nei vari ambienti superiori di intervento. Inoltre, l attuale spostamento della domanda verso droghe di tipo eccitante (cocaina, ecstasy, amfetamine, ecc.) i cui consumatori hanno un grado molto basso di consapevolezza del proprio problema, ha fatto emergere fortemente l urgenza di riorganizzare questo livello di intervento, contemplando particolari organizzazioni orientate verso questa utenza molto poco incline all accesso alle strutture sanitarie. A questo livello fanno riferimento anche i giovani consumatori, spesso minorenni, le cui famiglie decidono di rivolgersi alle strutture sanitarie specialistiche per individuare precocemente un eventuale uso di droghe da parte del figlio. Il secondo livello (media soglia) Il secondo livello riguarda le strutture ambulatoriali che dovrebbero gestire i pazienti i quali, contattati dal primo livello e successivamente parzialmente stabilizzati e motivati, possono affrontare percorsi programmati e più impegnativi in termini farmacologici, psicoterapici, educativi e socio/riabilitativi. Le funzioni principali del livello ambulatoriale possono essere: la diagnosi specialistica, gli interventi medici integrati, psico-sociali specialistici con programmi complessi e nel medio-lungo termine, il supporto alle famiglie, la preparazione per l invio in comunità, i rapporti con gli istituti scolastici, il carcere ed altri enti ed istituzioni comunitarie. Già a questo livello è necessario iniziare anche i percorsi di riabilitazione della persona attraverso specifici percorsi e programmi strutturali collaterali a quelli terapeutico-farmacologici volti alla riabilitazione e alla piena autonomizzazione del soggetto. Il terzo livello (alta soglia) Il terzo livello riguarda le strutture residenziali o semiresidenziali. I programmi sono rivolti agli utenti che accettano l inserimento in tali strutture, sottoponendosi a programmi terapeutici e socioriabilitativi specialistici nel lungo termine. Le funzioni principali di questo livello possono essere i programmi terapeutici e socio-riabilitativi nel lungo termine in regime residenziale. Fanno parte di questo livello anche il mantenimento delle attività di riabilitazione e preparazione delle condizioni di reinserimento e la gestione delle eventuali ospedalizzazioni finalizzate al trattamento della dipendenza, prevedendo un collegamento funzionale con il Ser.D. Il quarto livello Il quarto livello riguarda i settori specifici che curano i programmi di reinserimento sociale, lavorativo e di prevenzione delle ricadute. Le funzioni principali sono quelle di mantenere la preparazione del paziente all inserimento sociale e lavorativo. Le luigi.maccaro@exodus.it 10

11 attività di riabilitazione, come esplicitato nei paragrafi precedenti, dovranno comunque avere inizio al secondo livello della rete assistenziale, personalizzando l intervento sulla base delle caratteristiche dei soggetti e della loro condizione rispetto all uso di sostanze. Il percorso culminerà nel quarto livello con la fase di reinserimento lavorativo. Nel contempo risulta indispensabile promulgare specifici programmi per ridurre la possibilità di riutilizzo delle sostanze stupefacenti. E chiaro che il II, il III e il IV livello costituiscono un percorso incrementale e non strettamente sequenziale. In altre parole, la fase riabilitativa, per esempio, può e deve essere iniziata già in fase terapeutica farmacologica in maniera simultanea. Le unità operative Il dipartimento dovrebbe disporre di varie unità operative semplici e complesse tra loro interdipendenti, alcune a valenza dipartimentale e ben coordinate al fine di assicurare un offerta articolata e differenziata in base ai vari bisogni assistenziali. L assetto generale ottimale ipotizzato dovrebbe comprendere: U.O. di pronta accoglienza (privato sociale) U.O. di prevenzione, neuroscienze e comunicazione U.O.C. ambulatoriale per trattamenti territoriali delle dipendenze U.O. di prevenzione delle patologie correlate in strada e per il contatto precoce U.O. di reinserimento socio lavorativo U.O. di sorveglianza clinica e terapie complesse (HIV, MTS, epatiti) U.O. di tabagismo U.O. di alcologia U.O. per la diagnosi clinico-tossicologica (drug test per aspetti preventivi e medico-legali) U.O. ospedaliera per detossi cazioni U.O. carcere U.O. semi-residenziale (privato sociale) U.O. residenziale (privato sociale) U.O. di project management e osservatorio epidemiologico U.O. per dipendenze da comportamenti compulsivi luigi.maccaro@exodus.it 11

12 Droghe e carcere: le misure alternative alla detenzione Affidamento in prova Gli attori del procedimento: Ser.T., UEPE, Magistrato di Sorveglianza Il Ser.T. Nel procedimento per l affidamento in prova il Ser.T svolge un ruolo determinante in quanto accompagna il detenuto tossicodipendente sin dal suo ingresso in carcere all atto della verifica dello stato di dipendenza per poi seguirlo, una volta che il Magistrato di sorveglianza ha dato l autorizzazione all affidamento in prova, per la definizione del programma di trattamento e la relativa identificazione della struttura terapeutica. L'Ufficio Esecuzione Penale Esterna Gli uffici per l esecuzione penale esterna, oltre ad altri compiti indicati dall art.72 della legge 26 luglio 1975, n. 354, concernente le norme sull ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà, ricoprono un ruolo importante nell iter del processo di affidamento ed in particolare: a) svolgono le indagini socio-familiari per l applicazione delle misure alternative alla detenzione ai condannati; b) propongono all autorità giudiziaria il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all affidamento in prova e alla detenzione domiciliare; c) controllano l esecuzione dei programmi da parte degli ammessi alle misure alternative, ne riferiscono all autorità giudiziaria, proponendo eventuali interventi di modificazione o di revoca. Il Tribunale di sorveglianza Il tribunale di sorveglianza concede e revoca l affidamento in prova al servizio sociale e dichiara l estinzione delle pene a seguito dell esito positivo della misura. Più specificatamente, la magistratura di sorveglianza interviene nel procedimento per l affidamento in prova nel momento in cui dalla struttura carceraria giunge l indicazione della richiesta di ammissione al beneficio da parte dei soggetti che sono stati verificati essere potenziali fruitori della misura alternativa. A tal punto spetta al magistrato di sorveglianza verificare la sussistenza dei criteri giuridici richiesti dalla norma (art. 94 D.P.R. 309/90) per ammettere i soggetti richiedenti alla misura alternativa ed eventualmente segnalare al Ser.T quale sia la migliore e più idonea collocazione anche in ragione di eventuali motivi di sicurezza. Al Tribunale di sorveglianza spetta l autorizzazione per l affidamento in prova e il provvedimento per la conferma e la revoca della misura. La comunità terapeutica Garantisce un servizio residenziale di secondo livello prevedendo che la permanenza degli ospiti sia finalizzata allo svolgimento di un percorso terapeutico volto al recupero ed al reinserimento. luigi.maccaro@exodus.it 12

13 La comunità terapeutica, nel processo di affidamento in prova, svolge un ruolo determinante interagendo con gli altri soggetti (Ser.T, Magistrato di sorveglianza ed U.E.P.E.) ed accogliendo il detenuto tossicodipendente/alcoldipendente ai fini dell espiazione della pena. Attesa la particolare posizione giuridica soggettiva del soggetto ristretto, la comunità terapeutica mantiene i rapporti con l autorità giudiziaria alla quale invia relazioni sull andamento del trattamento terapeutico anche sulla scorta di quanto evidenziato dagli uffici dell U.E.P.E. La comunità che accoglie il soggetto affidato assume su di se la responsabilità della cura dello stesso sia con riferimento al rispetto delle norme che garantiscono l espiazione della pena (divieto di incontro, limitazioni della libertà) sia per quanto consta più specificatamente lo svolgimento del programma di recupero. Tanto è che l art.94, comma 6 ter, prevede che il responsabile della struttura presso cui si svolge il programma terapeutico di recupero e socio-riabilitativo è tenuto a segnalare all autorità giudiziaria le violazioni commesse dalla persona sottoposta al programma. Qualora tali violazioni integrino un reato, in caso di omissione, l autorità giudiziaria ne dà comunicazione alle autorità competenti per la sospensione o revoca dell autorizzazione di cui all articolo 116 e dell accreditamento di cui all articolo 117, ferma restando l adozione di misure idonee a tutelare i soggetti in trattamento presso la struttura. Il tema della legalizzazione Tratto dal Documento del Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sintesi delle evidenze che giustificano la non legalizzazione delle droghe 1. perché sono tossiche per l organismo umano e possono compromettere la salute fisica, psichica e sociale della persona; 2. perché le renderebbe più disponibili ed accessibili facendo aumentare il numero dei consumatori e delle persone con dipendenza; 3. perché possono dare dipendenza; 4. perché chi le usa ha un rischio maggiore di acquisire e trasmettere malattie infettive 5. perché chi le usa ha una maggiore probabilità di sviluppare o slatentizzare patologie psichiatriche; 6. perché chi le usa ha una maggior probabilità di commettere crimini ed essere coinvolto in incidenti; 7. perché alterano le funzioni neuropsichiche dell individuo compromettendo funzioni importanti per la sicurezza (propria ed altrui), la vita di relazione, e l attività lavorativa; 8. perché sono in grado di influenzare negativamente la normale maturazione cerebrale nell adolescente; luigi.maccaro@exodus.it 13

14 9. perché i costi e l apparato che servirebbe per gestire in maniera legalizzata la produzione, la distribuzione, i luoghi di somministrazione, di consumo ed il controllo sanitario delle sostanze legalizzate, oltre che il controllo e la repressione dei vari fenomeni di abuso e criminalità correlata, supererebbero di molto i supposti benefici attesi; 10. perché non è etico, da parte dello stato, rendere più accessibili e somministrare sostanze sicuramente tossiche alla popolazione. Sintesi degli effetti negativi della legalizzazione delle sostanze stupefacenti nel medio-lungo termine 1. Diminuzione della disapprovazione sociale e della percezione del rischio legato all uso di sostanze; 2. Aumento dei consumatori; 3. Aumento delle persone vulnerabili che da uso occasionale sviluppano dipendenza; 4. Conseguente aumento della prevalenza delle patologie correlate all uso di droghe (in particolare malattie infettive, patologie psichiatriche e intossicazioni acute); 5. Aumento dell incidentalità (stradale, lavorativa e domestica); 6. Aumento dei costi sanitari e sociali; 7. Aumento dei costi per l apparato istituzionale di produzione, distribuzione, catena di custodia e controllo; 8. Aumento delle organizzazioni illegali per la produzione e distribuzione parallela di droghe; 9. Mancata riduzione degli introiti delle organizzazioni criminali; 10. Aumento dei costi degli apparati di controllo e repressione dedicati alle nuove forme di mercato illegale. luigi.maccaro@exodus.it 14

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