Lezione 23 L età del Rame in Italia settentrionale

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1 Dipartimento di Studi Umanistici Sezione Scienze Preistoriche e Antropologiche, a.a Laurea in LETTERE ARTI E ARCHEOLOGIA Corso di Preistoria e Protostoria Dott.ssa Federica Fontana Lezione 23 L età del Rame in Italia settentrionale

2 L età del Rame in Italia ( /2.200 cal a.c.) In Italia l apparizione dei primi oggetti in metallo avviene nell ambito di contesti del Neolitico recente riferibili alla fine del IV millennio a.c. La metallurgia sarebbe penetrata nella penisola seguendo diverse direttrici: a) attraverso l Europa centrale e le Alpi si sarebbe diffusa nell area nord-orientale raggiungendo il versante adriatico; b) attraverso la Svizzera, avrebbe raggiunto la Liguria e da qui il versante tirrenico, la Corsica e la Sardegna; c) le aree più meridionali sarebbero infine state raggiunte da influssi provenienti da Est europeo. In Italia la datazione più antica conosciuta è quella dell ascia ritrovata associata all Uomo del Similaun.

3 Ascia in rame trovata sul ghiacciaio del Similaun e datata a. C. Durante il III millennio a.c. si diffonde nel mondo antico, compresa l Italia, l utilizzo del rame arsenicale. La lega, oltre a favorire la fluidità della fusione, consente di produrre successivamente a freddo tramite martellatura oggetti più resistenti.

4 Abitati ed economia I ritrovamenti di abitati sono scarsi. Nella maggior parte dei casi si tratta di livelli che hanno restituito materiali vari (soprattutto ceramiche) ma poco si conosce sull organizzazione interna delle case. L agricoltura e allevamento: aratro a trazione animale e carro (arature rituali e incisioni rupestri) e utilizzo stagionale dei pascoli d altura (pastorizia transumante e rivoluzione dei prodotti secondari ). Attestazione dell uso delle prime miniere di rame: Libiola in Liguria (ritrovamento di manico di piccone di legno, mazzuolo litico e paletta) di Acquaviva di Besenello (Trento) (forno fusorio con concotto e scorie di fusione

5 Particolare del masso di Cemmo (Valcamonica)

6 Carro trainato da buoi Stele di Lagundo, Val Venosta

7 La prima età del Rame in Italia settentrionale Nella fase più antica dell età del Rame si distinguono diverse facies che riflettono la marcata frammentazione culturale del territorio. La ricostruzione dell articolazione cronologica è basata essenzialmente sui ritrovamenti nell ambito di contesti funerari Nell Italia settentrionale sono attestati due principali raggruppamenti: quello delle sepolture individuali, diffuso nelle zone di pianura della Lombardia orientale, del Veneto e dell Emilia e quello delle sepolture collettive, comprendente l arco alpino e l Appennino settentrionale. Nell ambito dell area di diffusione delle sepolture individuali si distinguono il gruppo di Remedello (Brescia e Lombardia orientale) e il gruppo di Spilamberto (Emilia) (facies funerarie).

8 La facies funerarie Probabilmente la presenza di sepolcreti in area appenninica e alpina è da ricollegarsi con l uso stagionale dei pascoli d altura. Viceversa i sepolcreti di pianura sono presumibilmente connessi alla presenza di villaggi dediti maggiormente all agricoltura.

9 Il gruppo di Remedello Le sepolture del gruppo di Remedello (Brescia), sono quasi tutte in fossa. Gli inumati vi sono deposti prevalentemente in decubito laterale o contratto (alcune in posizione supina), di solito sul fianco sinistro, accompagnati da armi, ornamenti e ceramiche. L orientamento prevalente è quello NW. A Remedello sono state scavate 128 sepolture eneolitiche di cui 2 bisome. Di 84 si hanno informazioni sui corredi.

10 I corredi: divisione in classi, età e sesso Presenza di un rituale «codificato»: Le donne erano deposte in posizione supina senza corredo oppure con un vaso in ceramica. I maschi adulti erano deposti in posizione rannicchiata quasi sempre sul fianco sinistro ed orientati verso NW e con un corredo di armi con gradi diversi di complessità. I bambini e gli adolescenti erano deposti in posizione supina o rannichiata forse a seconda del sesso senza corredo o con soltanto una scheggia di selce. Fra i corredi nelle sepolture del gruppo di Remedello compaiono tipi litici e ceramici e armi in rame caratteristici: in particolare pugnali litici a lame triangolari, esportati e imitati anche al di fuori dell area d origine fino alla Provenza e al Vallese, più raramente asce e pugnali in rame e ceramica.

11 Scansione cronologica Fase I ( /2800) Fase II (2.900/ /2.400): attestata nel maggior numero di tombe: pugnale in selce a codolo distinto, pugnali in rame a lama triangolare corta o lunga con o senza costolatura mediana e Codolo forato (tipo Remedello), spillone in argento con testa a T, ceramica con decorazione metopale, tazze con ansa a gomito. Fase III (2.500/ cal a. C.) coeva al Vaso Campaniforme

12 Sepoltura dalla necropoli di Remedello (Brescia) della Fase II, Tomba 83, maschio adulto, deposto con cappa decorata di conchiglie di Cardium, lama di pugnale in rame con 4 ribattini, 11 cuspidi di freccia, pendaglio cruciforme in marmo, collana di conchiglie forate (13).

13 I pugnali litici T 4 T 102 T 60 Pugnali litici a ritocco foliato: esistono due principali varietà, a base semplice (Remedello 1) e con codolo distinto (Remedello 2) T 86 T 46 T 65

14 I pugnali in Rame Dalla necropoli di Remedello provengono 5 pugnali in rame 3 appartengono al tipo di Remedello a lama triangolare base rettilinea e codolo a linguetta con foro per ribattino Variente A caratterizzata da lama corta e costolatura mediana (T. 79 reparto sud) in rame con forti percentuali di arsenico

15 Le asce in rame Dalla necropoli di Remedello provengono 4 asce in rame Ascia tomba 102 tipo Similaun: tallone diritto, lati divergenti e taglio stretto, margini appena rilevati (Remedello 1). Ascia a margini rialzati (tomba 78, Remedello 2)

16 Remedello: Corredo della tomba 78 (Remedello II)

17 T 65 sepoltura di individuo maschile adulto deposto in posizione rannicchiata sul fianco sinistro il capo a NO, il volto a NE. altezza m 1.65 Corredo: grande vaso monoansato 2 pugnali in selce a codolo distinto 5 punte di freccia in selce peduncolate Luogo di conservazione: Museo di Reggio Emilia

18 Il gruppo di Spilamberto La presenza di materiale archeologico nel greto del Panaro, a valle di Spilamberto (MO) è stata segnalata nel I recuperi effettuati nel sito X a partire dal mettono in luce una necropoli eneolitica, vicina a una zona di abitato, e consentono il recupero di un totale di 39 sepolture.

19 I corredi Inumati (uomini, donne e bambini) in posizione supina e con uguale orientamento (W-NW), sempre accompagnati da un vaso deposto ai piedi (repertorio ceramico diverso da Remedello). Gli adulti sono dotati di armi costituite soprattutto da cuspidi di freccia; i pugnali sono rappresentati da due pugnali in rame, uno in selce e due in lamina d osso (riproduzioni simboliche di pugnali in rame con impugnatura). Presenti anche alabarde (lama in metallo o pietra simile a pugnale ma immanicata trasversalmente)

20 Spilamberto tomba 1 adulto Orient. W/NW

21 Spilamberto tomba 2 adulto Orien.W/NW Probabile lama di alabarda Spilamberto tomba 9 punte di freccia

22 Spilamberto tomba 3 adulto Orient. W/NW Ceramica a squame (tomba 14) Brocca d impasto depurato

23 Spilamberto tomba 5 adulto orient.w/nw Le forme ceramiche sono più piccole rispetto a quelle con trattamento a squame dell insediamento

24 Dati antropologici a disposizione relative alle prime 20 tombe: Su 20 tombe il sesso è stato determinato in 13 casi 5 maschi 7 femmine L età è stata determinata in 18 casi: 12 adulti 3 giovani 3 bambini Il corredo non pare differenziarsi rispetto al sesso dell inumato e tranne 1 caso (tomba 19) è sempre presente. Un pugnale in rame è presente nella tomba 1 ( femminile) assieme a 2 frecce Nella tomba 17 (femminile) presenti 4 frecce con punta rivolta verso l alto 3 lungo il braccio sin e 1 in prossimità della spalla dx Il recipiente ceramico è presente sia nelle sepolture maschili che in quelle femminili. Nelle sepolture di bambini e adolescenti sembra essere l unico elemento di corredo (fatta eccezione per la tomba 20 provvista di 2 punte di freccia). Numerosi sono i vasi a squame (tombe 29,30,31,35,37). L uso di recipienti di piccole dimensioni sembra essere tipico delle sepolture di individui giovani ( tombe 33, 37 e 38). Alcune tombe sono interpretabili come cenotafi (alla 19 si aggiungono le tombe 29 e 35). L abitato arriva a lambire la necropoli ma non la invade.

25 Da Ferrari, Steffè, 2002

26 La ceramica a squame Distribuzione della ceramica a Squame in Italia Frammenti ceramici caratteristici decorati a squame relativi alla fase di Insediamento eneolitico: si tratta di una classe ceramica d'impasto grossolano con le superfici ricoperte da squame o listelli schiacciati che spesso sono riconoscibili come un aspetto della tecnica a colombino volutamente non obliterato da una successiva lisciatura. Allo stato attuale delle conoscenze e' considerata uno stile decorativo diffuso nell'eta' del Rame a cui pero' non si e' in grado di attribuire una specifica autonomia culturale

27 Sepolture comuni (grotticelle) Scheletro di neonato privo di cranio Manerba, Riparo lungo Riparo m 50 Valtenesi (BS) - Strutture lignee con acciottolato (camere mortuarie per deposizione di defunti) ( cal BC)

28 Ricostruzione dei rituali funerari -1 i corpi dei defunti sono esposti per la scarnificazione -2 dopo la scarnificazione le ossa sono riordinate nella camera mortuaria -3 nella camera vengono deposte offerte ad esempio di collane e vasi in ceramica

29 - 4 alcune delle ossa sono tolte dalla camera per uso in cerimonie nel riparo o altrove - 5 alcune ossa possono essere cremate sempre nell ambito dello stesso cerimoniale - 6 semi e frutta sono bruciati come offerte agli antenati - 7 le camere vengono coperte da una rozza piattaforma di sassi IL RIPARO E CONSIDERATO COME UN LUOGO COMUNE DI CERIMONIE: rituale finalizzato alla destrutturazione dell identità del singolo e aggregazione alla collettività dei predecessori («culto antenati») (Cocchi 2009)

30 Sepolture comuni (grotticelle) Cumulo ossa Camera mortuaria principale Zona mortuaria meridionale Monte Covolo (Brescia)- Riparo Cavallino da L. Barfield e S. Buteux

31 Riparo Cavallino camera mortuaria principale m 2x1.5 (21 individui: 8 maschi, 5 femmine, 3 non identificabili tot. 16 adulti + 6 bambini (III mil. cal. B.C)

32 Il Sottoroccia del Farneto (Bologna) Fanno parte dell area di diffusione delle sepolture collettive diverse facies caratterizzate da sepolcreti in grotta, in riparo oppure all aperto associati a testimonianze megalitiche e, limitatamente alle regioni meridionali della penisola, entro grotticelle artificiali o forni, generalmente rappresentati da gruppi di ipogei costituiti da una camera sepolcrale e da un corridoio o pozzetto di accesso (Gaudo)

33 Le statue stele e la «rivoluzione del rango» Gli sviluppi nei sistemi produttivi causarono un evoluzione anche a livello sociale, sfociando nella cosiddetta «rivoluzione del rango» (Flannery, 1994); il sistema sociale delle comunità è strettamente fondato sui legami di parentela, sulla discendenza (lignaggi) e l ereditarietà del potere (chiefdoms) Tale fenomeno è di importanza capitale anche per comprendere il pensiero fondante della statuaria antropomorfa di questo periodo (culto degli antenati eroizzati). Statua stele del Trentino (Arco I) in cui compaiono pugnali di rame, asce e forse alabarde

34 Distribuzione delle statue-stele e dei massi incisi dell età del Rame in Italia: tali presenze sono probabilmente da ricollegare allo sfruttamento delle miniere di Rame e alla presenza di vie di sfruttamento e traffico dei minerali (vedi Lunigiana e Trentino)

35 Tipo maschile Alabarde? Trentino Collana Asce Similaun Tipo femminile Pugnale Remedello Asce da combattimento? Cintura Trentino. Arco I e Arco IV. III millennio

36 Le statue-stele Comune a quasi tutte le stele atesine maschili è la rappresentazione sulla schiena di un mantello frangiato che doveva partire dalle spalle e di cui sono note essenzialmente due varianti

37 Statue stele del Trentino (Arco) Tipo asessuato (più piccolo 60 cm)

38 Statue stele del Trentino (Arco)

39 Distribuzione delle statue-menhir (o statue-stele) in Europa (Martinez 2011)

40 Ucraina. Tiritaka. III millennio

41 St. Martin de Corléans (Aosta) Pozzi con macine e semi (2) Fondazione con vaso campaniforme Buche per pali con resti di animali (bovidi) (3), inizi III mil. 5 tombe megalitiche (4) Stele, inizi III mil (3) Semina denti umani Tracce di arature rituali, fine V mil (1) Reimpiego di stele dalle fasi precedenti Fine V (Neolitico finale)- inizi II millennio (età del Bronzo)

42 Le statue-stele In tutto sono attestate una quarantina di statue-stele, per lo più di grandi dimensioni in cui sono distinguibili due tipi: 1) Con testa piccola e priva di lineamenti 2) Con testa grande e volto evidenziato con schema a T, braccia ad angolo retto, abbigliamento reso con motivi geometrici, ricco collare e cinturone Aosta. St. Martin de Corléans. Stele 3, a. C.

43 Le statue-stele Ascia in rame (tipo Similaun) Arco con frecce Gli esemplari maschili si distinguono per la presenza di armi: ascia litica da combattimento, ascia in rame ed arco con frecce e pugnali Aosta. St. Martin de Corléans.Stele a.c.

44 Tomba 2 Costruzione prime tombe megalitiche: fase del campaniforme (seconda parte III mil). L area è trasformata da santuario in necropoli con tombe collocate in relazione diretta con pali e stele ( abbattimento e reimpiego di alcune stele). Architetture diversificate: cista litica, dolmen, allée couverte; vari riti: inumazione e scarnificazione/cremazione

45 Saint Martin de Corléans, musealizzazione dell area

46 Sion (Svizzera) Reimpiego delle stele nelle tombe: dopo essere state erette venivano frammentate lasciando solo una parte interrata (destrutturazione dell identità del singolo e aggregamento alla comunità) Ammasso di ossa e resti di cremati Le petit chasseur. Dolmen M VI

47 Sion. Le petit chasseur. III millennio

48 I massi incisi della Valcamonica Sole, simbolo di fecondità Alabarda Ascia-martello Simboli potere guerriero Pugnali tipo Remedello (ruolo della metallurgia) Cemmo 2: I fase Valcamonica, incisioni su pareti rocciose di arenaria, levigate dall azione dei ghiacciai, massi erratici o stele in diverse fasi, dal Neolitico all età del Ferro. Le incisioni sono realizzate picchiettando con un percussore litico o, più raramente, incidendo con uno strumento a punta.

49 I massi incisi della Valcamonica Alabarde Pugnale tipo Ciempozuelos (Campaniforme) Valcamonica, Cemmo 3: II fase (le figure umane dominano la composizione e una con cerchio solare si sostituisce all immagine del sole)

50 La fine dell età del Rame in Italia La fase finale dell età del Rame è segnata nel Mediterraneo occidentale dall apparizione di un tipo di ceramica molto caratteristica, il vaso campaniforme che si diffonde attraverso l Europa alla fine del III millennio e all inizio del II ( a.c. calibrato in Italia), precedendo immediatamente lo sviluppo dell età del Bronzo. Il vaso campaniforme, attestato anche nell Italia settentrionale, non raggiunge le regioni penisulari dove va invece diffondendosi un tipo di ceramica a squame che sembra comunque costituire un momento di riunificazione fra i gruppi locali. Diverse e contraddittorie sono le ipotesi sull origine del Vaso Campaniforme che alcuni Autori ritengono Portoghese, altri nordeuropea.

51 Il vaso campaniforme Bicchiere a forma di campana rovesciata con decorazione generalmente eseguita al pettine, disponendo i motivi lungo registri orizzontali, o da un susseguirsi di incisioni orizzontali a cordicella. Un tempo si riteneva avesse funzione esclusivamente funeraria. Oggi il ritrovamento di diversi esemplari nell ambito di contesti abitativi contraddice tale ipotesi.

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