Come rilanciare la previdenza complementare negoziale

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1 previnforma.it Come rilanciare la previdenza complementare negoziale Previnforma ha posto dodici domande a esperti del settore I Fondi di previdenza complementare negoziale hanno dimostrato nel tempo di saper fronteggiare le crisi dei mercati finanziari e di operare secondo i principi della buona e sana amministrazione. Ciò nonostante da anni incidono negativamente problemi legati alla difficoltà di accrescere le adesioni ai Fondi e non mancano difficoltà derivanti dalla recente evoluzione normativa del sistema previdenziale. Recessione economica e crisi finanziarie producono il doppio effetto di: logorare le disponibilità di reddito dei lavoratori dipendenti e di alimentare sfiducia verso il risparmio gestito a dispetto del sussistere della necessità di dotarsi di una previdenza aggiuntiva a quella pubblica e degli oggettivi vantaggi economici che procura nel tempo l adesione ai Fondi pensione negoziali rispetto al mantenimento del Tfr in azienda. Le parti istitutive dei Fondi, che pure hanno svolto un ruolo fondamentale nel processo di costruzione e realizzazione del secondo pilastro previdenziale, sono assorbite non tutte nella stessa misura dalle difficoltà economiche e sociali che da diversi anni caratterizzano la vita italiana: ristagno dei redditi da lavoro, disoccupazione, precarietà e insicurezza. In questo contesto non favorevole si pongono interrogativi sulla coerenza, sull effettiva complementarietà e sulla logica stessa che (soprattutto alla luce dell ultima riforma) tengono insieme i due pilastri della previdenza, nella consapevolezza che il pur necessario riequilibrio finanziario del sistema previdenziale pubblico è solo una parte del problema che deve sostenere un sistema di welfare efficace e moderno e che, seppure risultano importanti interventi sui meccanismi interni da adottare per un corretto funzionamento 1

2 del sistema previdenziale, soltanto la ripresa e la crescite del Paese possono rappresentare una sostanziale via d uscita. Convinti come siamo, che le dinamiche economiche e sociali difficilmente restituiranno le opportunità del passato ma ne presentano di nuove e che per coglierle occorre soprattutto tenere conto e agire nell ambito delle nuove condizioni con sforzo creativo e impegno di realizzazione, formuliamo alcune domande, alle quale invitiamo lavoratori, sindacalisti, Consiglieri d amministrazione, Direttori dei Fondi, docenti e quanti ritenessero, a rispondere in modo diretto e conciso a tutte o alle domande ritenute interessanti, nell obiettivo di adoperarci, insieme, per un rilancio della previdenza complementare negoziale. Di seguito riportiamo le risposte di Domenico Proietti, Segretario confederale Uil e Vice presidente Assofondipensione. Il ruolo della contrattazione Ritenete che si debba esprimere un più esteso e continuativo impegno da parte delle categorie istitutive dei Fondi verso la contrattazione (anche per supplire a vuoti legislativi) al fine di consolidare e rilanciare la previdenza complementare? Per esempio: un impegno più formalizzato delle imprese affinché venga effettivamente distribuito materiale informativo e domanda di adesione ai neo-occupati; una maggiore formalizzazione nei contratti di lavoro delle procedure finalizzate ad informare i lavoratori (aderenti e non); vincoli che contrastino l evasione contributiva; diritto ad un ora di assemblea l anno durante l orario di lavoro dedicata alla previdenza complementare; otto ore di permesso retribuito l anno per i componenti le Assemblee dei rappresentanti dei soci dei Fondi. D. Proietti. Fino ad ora la contrattazione ha avuto un ruolo centrale ed i risultati ottenuti dai Fondi negoziali lo dimostrano. C è bisogno adesso di aprire una nuova fase che passi anche da un miglioramento degli strumenti negoziali a disposizione delle forme pensionistiche di natura collettiva. Il materiale del Fondo pensione dovrebbe normalmente far parte del kit di assunzione che viene dato ad ogni nuovo lavoratore, ma anche i materiali del Fondo (Nota informativa, statuto, progetto esemplificativo, ecc.) dovrebbero essere semplificati e resi più comprensibili ed immediati. 2

3 Credo che le parti istitutive debbano avviare una riflessione sulla reale adeguatezza delle linee di investimento proposte, tenendo presente l orizzonte previdenziale del Fondo, senza tacere al tempo stesso, sul pay off reale della platea di riferimento, che spesso non arriva ai 10 anni di adesione. Non possiamo poi ignorare l incidenza che sempre più sta assumendo il fenomeno delle evasioni contributive al secondo pilastro. L inapplicata titolarità della contribuzione in capo ai Fondi pensione prevista nella legge delega ma non recepita nel decreto legislativo ha di fatto depotenziato le forme pensionistiche su questo punto, lasciando al solo lavoratore l azione di recupero. Dobbiamo essere in grado oggi di dare risposte più efficaci, consapevoli delle difficoltà che vive il sistema produttivo, ma decisi a contrastare gli atteggiamenti opportunistici che danneggiano i lavoratori. Va affrontato il problema di una piena esigibilità della contribuzione di previdenza complementare, coinvolgendo i soggetti competenti nell attività ispettiva per lavorare ad inserire la regolarità contributiva di previdenza complementare tra le attività oggetto sia di compliance che di controllo; anche attraverso provvedimenti legislativi che investano di tali compiti le strutture oggi preposte alla verifica della regolarità degli adempimenti di primo pilastro. Coprire il territorio Pensate debba essere recuperata l idea di sportelli regionali, provinciali (e/o nei maggiori capoluoghi) presso le sedi sindacali e dei patronati/caaf che offrano un servizio (anche a pagamento) d informazione, adesione, verifica dei conti personali dell aderente? D. Proietti. Credo che la rete delle fonti istitutive delle forme negoziali debba necessariamente essere sfruttata. Abbiamo un patrimonio enorme di contatti e di presenza capillare sul territorio che non sempre gestiamo in modo efficiente per quel che riguarda la diffusione della cultura di previdenza complementare. Caaf e patronati possono essere dei naturali riferimenti sia per gli iscritti ai Fondi che per i lavoratori che non hanno ancora compiuto una scelta in tal senso. I recenti fenomeni di trasferimento da Fondo negoziale a forme individuali al netto dei comportamenti spesso non conformi da parte di alcuni collocatori testimoniano come spesso il contatto diretto con il lavoratore sia decisivo nella scelta e su questo paghiamo sicuramente qualche ritardo. Promozione, promotori, informatori Esistono forme più o meno stabili di delega (da parte del Fondo e/o delle parti istitutive) a soggetti dell attività di promozione verso i lavoratori? Pensate possa essere realistico pensare a forme di compenso a figure e/o organismi (da individuare tra le parti istitutive o le loro rappresentanze) a fronte di una procurata adesione? D. Proietti. A mio avviso non dobbiamo correre il rischio di diventare una rete di collocatori o promotori; dobbiamo restare fedeli alla nostra naturale vocazione di servizio, 3

4 tutela e assistenza che in questo caso si sostanzia con una diffusione dell informazione. Facendo conoscere al meglio una straordinaria opportunità che la contrattazione mette a disposizione di tutti i lavoratori per un futuro previdenziale più sereno. Se così non fosse il confine tra l attività di raccolta adesioni e di collocamento di prodotti finanziari diventerebbe così labile da assoggettare anche le emanazioni delle parti istitutive agli obblighi Mifid. La via maestra per sviluppare la presenza sul territorio dei Fondi negoziali è quella dei Caaf e dei patronati, anche attraverso protocolli e forme di convenzionamento finalizzate ad una relazione sinergica con i Fondi, alla formazione specifica degli operatori e all implementazione dei sistemi e degli applicativi al fine di garantire la possibilità per gli utenti di effettuare le operazioni verso il Fondo pensione direttamente dalla sede del Caaf o del patronato. Un adesione necessaria ma volontaria Consapevoli che il sistema previdenziale necessita di una verifica e di un ripensamento circa i compiti assegnati ai due pilastri per confermarne la coerenza e l effettiva diversificazione degli obiettivi, ritenete che l adesione solo volontaria ai Fondi pensione possa essere riconsiderata, ed eventualmente lungo quali linee: per via contrattuale (in quali forme?), per via legislativa? D. Proietti. Su questo punto credo ancora che la via prioritaria sia quella contrattuale. Attraverso un miglioramento degli incentivi (vedi le recenti esperienze di Fopen con lo sconto energia destinato a previdenza complementare) o al limite prevedendo adesioni diffuse e generalizzate per via contrattuale sulla falsa riga di quanto avvenuto per alcuni Fondi sanitari contrattuali. Ampliare l offerta dei fondi Alla luce dei mutamenti in corso ritenete che l offerta dei Fondi pensione, aldilà del risparmio previdenziale, debba essere integrata, ampliata, con offerta di servizi aggiuntivi, anche di tipo assicurativo e mutualistico, come sostegno alla disoccupazione, polizze caso morte dell aderente, invalidità, oppure prestiti (o altro che ritenete)? Al contrario, pensate debbano essere poste ulteriori limitazioni nella richiesta di anticipi da parte degli aderenti, in particolare verso gli anticipi senza motivazione? D. Proietti. Penso di sì, tant è vero che già nel corso dell indagine campionaria Mefop/Cnel La previdenza complementare: cosa ne pensano i lavoratori? del 2009, emerse chiaramente lo spazio per un ampliamento della mission dei Fondi pensione verso l offerta di prestazioni accessorie, previste dal d.lgs n. 252/05 ma sin qui poco utilizzate. Questo genere di prestazioni soprattutto nei primi anni di accumulo potrebbero essere 4

5 estremamente appetibili e di costo contenuto nei casi di copertura fornita erga omnes a tutti gli aderenti. Con possibilità di mixare in maniera efficiente i diversi sistemi di finanziamento capitalizzazione individuale (propria dei Fondi pensione), capitalizzazione collettiva (propria del perimetro contrattuale e resa possibile dall adesione obbligatoria) e ripartizione (propria della maggior parte dei Fondi integrativi sanitari) ricercando l equilibrio tra efficienza e solidarietà. Accanto alla principale finalità previdenziale il Fondo potrebbe così opportunamente presidiare altre esigenze di copertura da alcuni rischi quali, ad esempio, il caso morte, invalidità o perdita d impiego (magari assicurando due o più volte la Ral al verificarsi del sinistro) contribuendo ulteriormente all esigenza di certezza e stabilità cui il welfare di primo come di secondo livello concorre. Sulle anticipazioni non ritengo che invece sia questo il momento più giusto ed opportuno per intervenire in senso restrittivo. Contribuire alla crescita produttiva Pensate che sia utile istituire un tavolo (sindacati, istituzioni ed esperti) per individuare strutture indipendenti e modalità che possano veicolare parte del risparmio dei Fondi verso investimenti produttivi certificati? D. Proietti. La mission primaria dei Fondi pensione è quella di garantire una pensione complementare adeguata agli iscritti, ma noi abbiamo sempre riconosciuto le potenzialità delle risorse gestite dai Fondi negoziali anche per la crescita complessiva del sistema economico ed infrastrutturale. Se questo fino ad oggi non è avvenuto o è avvenuto in maniera limitata ciò è dovuto prima di tutto all incapacità dei nostri mercati finanziari di intercettare tali risorse, offrendo prodotti appetibili, trasparenti e coerenti con gli obiettivi previdenziali. È però nostro interesse favorire un inversione di tendenza in tal senso e proprio con questo obiettivo intendiamo lavorare anche in vista della revisione del DM n. 703/96 che regola gli investimenti dei Fondi. In quest ottica può essere importante il ruolo di Assofondipensione, mettendo a disposizione strumenti di alta consulenza ai quali attingere in modo consorziato con un forte abbattimento dei costi ed economie di scala importanti. Incoraggiare la rappresentanza In che modo potrebbe essere suscitato un rinnovato interesse delle imprese a favore dei Fondi pensione (in particolar modo da parte delle imprese con più di 50 addetti, già private della disponibilità del Tfr)? D. Proietti. I tassi di adesione che registriamo nelle medie e grandi aziende dimostrano che dove c è una buona sindacalizzazione nel senso di una presenza e di un impegno forte di tutte le parti sociali, sia datoriali che di rappresentanza dei lavoratori i risultati 5

6 sono ottimi con tassi spesso vicini all 80% delle adesioni rispetto al bacino potenziale. A dimostrazione di come il sistema bilaterale, che vede impegnate insieme le rappresentanze delle imprese e quelle dei lavoratori, ha svolto un ruolo decisivo nello sviluppo del secondo pilastro. C è quindi semmai bisogno di una maggiore sindacalizzazione anche in altri settori del tessuto produttivo ed in modo particolare in quelli afferenti il sistema delle piccole e delle piccolissime imprese dove le difficoltà che incontrano le rappresentanze impediscono di fatto la diffusione capillare di una buona cultura previdenziale tra i lavoratori. Conservare identità e missione Pensate che la previdenza complementare di tipo negoziale debba tutelare le proprie peculiarità o sia destinata ad essere omologata agli altri prodotti di mercato? Il recente documento della Covip sulla attività d investimento dei Fondi, secondo voi in quale direzione si muove? D. Proietti. Deve assolutamente mantenere e valorizzare le proprie specificità essendo un sistema che ha dimostrato di essere all avanguardia. In particolar modo il sistema dei Fondi pensione negoziali ha dato prova di grande efficienza contenendo i costi ma anche valorizzando le risorse affidate, tutelandole nei momenti difficili e cogliendo le opportunità di ripresa tanto che nel primo trimestre del 2012 pressoché tutti i Fondi negoziali avevano recuperato le perdite peraltro contenute registrate nel Risultati conseguiti in una congiuntura economica e finanziaria non facile, che vanno pertanto ascritti ad un modello che ha funzionato e ad una governance di livello, per professionalità e competenze, che ha saputo gestire con efficacia gli andamenti avversi dei mercati, rispondendo alle sollecitazione ed individuando risposte immediate ed innovative per salvaguardare l investimento previdenziale dei lavoratori iscritti. Il recente documento Covip può essere tra l altro uno stimolo importante per una crescita ulteriore del sistema e delle nostre strutture, migliorando l efficacia e l efficienza della gestione e dell offerta previdenziale che mettiamo a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori. Il cordone ombelicale Ritenete che le assemblee di lavoratori sul territorio e in azienda, la formazione dei quadri sindacali e l affidamento ai delegati rappresentanti i soci del Fondo di un attività informativo/promozionale sia il canale da privilegiare oppure ritenere che nella fase attuale non esistano le condizioni per fare leva su questa strumentazione e che se ne debbano occupare direttamente i Fondi? 6

7 D. Proietti. Le assemblee ed il ruolo delle parti sociali rimangono fondamentali, ancora di più in un momento di grande incertezza anche previdenziale come quello che attualmente viviamo. Dobbiamo essere i garanti di un attività di formazione ed informazione corretta che faccia conoscere ai lavoratori le opportunità ed i vantaggi del secondo pilastro senza promettere rendimenti improbabili o comunque non ipotizzabili come fanno invece alcuni soggetti privati. La diffusione della cultura previdenziale passa necessariamente dal ruolo che quotidianamente svolgono tutte le parti sociali oltre che i Fondi pensione in prima persona. L esperienza recente Negli ultimi due anni quali sono state le azioni concrete del vostro Fondo in termini di promozione delle adesioni (materiali informativi, assemblee, formazione verso i delegati, seminari interni o pubblici, partecipazione a organismi sindacali, forme di collaborazione con la parte datoriale, ecc.)? D. Proietti. Il sistema dei Fondi ha tenuto anche rispetto ai livelli di adesione, nonostante il momento difficile e l assenza di qualsiasi iniziativa da parte del Governo. Oltre alla ricerca marketing promossa da Assofondipensione i Fondi hanno dato vita ad una serie di attività volte a farne conoscere i vantaggi a tutta la platea dei potenziali aderenti. In questo quadro si colloca la rinnovata attenzione per gli aspetti comunicazionali e propriamente promozionali con newsletter più efficaci, iniziative volte ad incentivare il passaparola ed accordi con le aziende per incentivare le adesioni. Il ruolo di Assofondipensione Pensate che debba essere dotata di risorse aggiuntive (da parte dei Fondi) per gestire una campagna nazionale coordinata di carattere informativo e promozionale? E che Assofondipensione debba dotarsi di una risorsa stabile che si occupi della comunicazione? D. Proietti. Il profilo politico e istituzionale di Assofondipensione in questi anni si è costantemente affermato, diventando un punto di riferimento per tutto il mondo della previdenza complementare, per i decisori politici, per l Autorità di vigilanza, per gli operatori economici e finanziari. La prima Assemblea annuale dei Fondi pensione negoziali svoltasi il 13 dicembre 2011 a Roma è stato un momento di grande importanza capace di fotografare lo stato dei Fondi negoziali e di lanciare proposte innovative con l obiettivo di far crescere complessivamente il sistema di previdenza complementare. Per la prima volta Assofondipensione ha organizzato un evento che ha avuto notevole visibilità riunendo, oltre ai Fondi associati e agli operatori del secondo pilastro, numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, del mondo economico e della 7

8 stampa. A questa grande iniziativa deve ora seguire una crescita esponenziale dell Associazione in tutti i campi. Assofondipensione può infatti giocare un ruolo importante contribuendo in modo concreto alla crescita dell intero sistema negoziale. Da questo punto di vista la recente ricerca marketing promossa dall Associazione è un primo passo che deve servire da impulso per una ripresa importante di una campagna informativa su tutto il territorio del Paese. Inoltre acquisire la capacità di gestire in Assofondipensione alcune funzioni, e non solo quella di comunicazione, permetterebbe agli stessi Fondi di raggiungere un più elevato grado di affidabilità e di sicurezza che aumenterebbe ulteriormente quella relazione fiduciaria che intercorre tra Fondo e suo associato. Anche la deliberazione Covip sul documento sulla politica di investimento che chiama i Fondi a dotarsi di strutture organizzative e di controllo del rischio adeguate apre nuovi scenari per l Associazione che potrà lavorare per mettere a disposizione degli associati servizi di consulenza e di supporto altrimenti difficilmente accessibile per i singoli Fondi, in modo particolare per quelli di ridotte dimensioni. L apertura ai social media Ritenete che oggi i Social media, nelle loro crescenti e diverse articolazioni (facebook, Twitter, You tube, ecc.) possano/debbano svolgere un ruolo significativo nell azione informativa e promozionale dei Fondi? D. Proietti. I social media possono essere uno strumento straordinario anche per raggiungere fasce di lavoratori altrimenti difficilmente raggiungibili. D altra parte il rischio è sempre quello di banalizzare il flusso informativo che deve invece essere semplice ma rigoroso garantendo ai lavoratori un bagaglio di conoscenze indispensabile per compiere una scelta libera e consapevole circa il proprio futuro previdenziale. I social media possono quindi essere un primo canale di ingresso ma, accanto ad essi, deve essere implementata la capacità di consulenza e assistenza che i Fondi e le parti istitutive sono oggi in grado di mettere a disposizione degli aderenti e dei potenziali aderenti. 8

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