METODO DI MCHARG O METODO DELLA MAP OVERLAY
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- Leonora Bartolini
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1 METODO DI MCHARG O METODO DELLA MAP OVERLAY
2 I METODI LSA I metodi di questa categoria, conosciuti anche come metodi LSA (Land Suitability Analysis, analisi di idoneità territoriale), sono strumenti di progettazione particolarmente utili in contesti caratterizzati dalla presenza di particolari valori ambientali. Essi possono essere utilizzati sia per determinare la localizzazione ottimale di opere quali strade, impianti per la produzione di energia, insediamenti industriali, attrezzature per la ricreazione nell'ambiente naturale, ecc. sia come strumenti di aiuto alla valutazione della suscettività di usi alternativi dei siti di una regione o ambito territoriale. Uno dei metodi più noti di questa categoria e' il metodo di McHarg, un metodo fondato su un approccio di tipo ambientalista-scientifico.
3 APPLICAZIONE DEL METODO DI MCHARG Dal punto di vista tecnico il metodo di McHarg e quelli che ad esso si ispirano possono essere distinti in quantitativi e qualitativi, che si differenziano tra loro per il modo in cui l'informazione di base viene organizzata ed elaborata per ricavare la valutazione di suscettività. Nell'approccio quantitativo il planner, con l'aiuto eventuale di esperti di settore, assegna dei punteggi a ogni sottoclasse di ciascuna caratteristica del territorio: questi punteggi sono quindi utilizzati per calcolare un indice aggregato di suscettività relativamente a ogni uso del suolo in ogni elemento (o land parcel) dell'area di studio. L'approccio qualitativo consiste nel classificare il territorio in tipi ecologici ai quali vengono applicati criteri diretti a stabilirne la suscettività in rapporto agli specifici usi del suolo.
4 METODO QUANTITATIVO IMPLICITO McHarg utilizza un metodo nel quale la natura quantitativa dei punteggi non viene direttamente esplicitata. I punteggi sono espressi in termini di toni di grigio (o di colore) assegnati a ciascuna delle sottoclassi di una specifica caratteristica del territorio: piu' scuro e' il tono, meno adatto e' il territorio all'uso del suolo considerato. Per esempio, volendo valutare siti alternativi per localizzare il tracciato di una nuova autostrada, suoli con pendenze superiori al 10% vengono associati a un tono grigio scuro, suoli con pendenze comprese tra il 2.5% e il 10% a un tono grigio chiaro e suoli con pendenze inferiori al 2.5% a un tono bianco: queste scelte sono coerenti con il fatto che dove la pendenza e' maggiore, la costruzione della strada e' più "costosa" non soltanto dal punto di vista economico, ma anche per la sua interferenza potenziale con il contesto geologico e geomorfologico (rischio di instabilità dei versanti, alterazione del paesaggio, ecc.).
5 METODO QUANTITATIVO: COME FUNZIONA FASE 1: Per ogni caratteristica viene disegnata una mappa riportando su un foglio di plastica trasparente i toni di grigio appropriati alle diverse parti dell'area di studio. FASE 2: I fogli relativi alle diverse caratteristiche vengono quindi sovrapposti sul piano di un tavolo luminoso ed osservati in trasparenza. L'immagine che emerge e' costituita da un insieme di toni scuri e chiari che rappresentano delle stime qualitative della suscettività aggregata - cioè valutata in rapporto a tutte le caratteristiche - di ogni elemento dell'area di studio: quanto più chiara (trasparente) e' localmente l'immagine, tanto più l'attuale destinazione d'uso dell'elemento considerato e' suscettibile di essere trasformata nella destinazione proposta. FASE 3: Mappa di sintesi
6 APPLICAZIONE: Tracciato stradale a Richmond Park Un buon esempio di applicazione del metodo e' costituito dall'analisi di un controverso tracciato stradale in Richmond Parkway a New York. Per valutare il "costo" di costruzione della strada in ogni punto dell'area di studio McHarg selezionò 16 caratteristiche o tematismi territoriali e costruì altrettante mappe. In ogni mappa era rappresentata una sola caratteristica, (quali la pendenza, il drenaggio superficiale, il drenaggio profondo, l'erodibilità del suolo; la resistenza della base rocciosa e dei terreni sovrastanti; i costi di acquisizione dei terreni; i siti soggetti alle inondazioni delle maree (normali e eccezionali)). Alcune mappe consentivano inoltre di identificare la qualità dei siti in rapporto alle loro caratteristiche naturali: (acqua, foreste e fauna selvatica; altre mettevano in evidenza la presenza di valori sociali, storici, ricreativi e immobiliari (abitazioni, edifici pubblici)). McHarg elaborò una mappa per ogni caratteristica, utilizzando tre toni di grigio (uno per ogni sottoclasse). Nelle figure seguenti sono riportate a titolo di esempio 10 delle 16 mappe che si riferiscono ad altrettante caratteristiche.
7 Pendenza Giacitura delle rocce Drenaggio superficiale Stabilità dei suoli Drenaggio profondo Suscettibilità all erosione
8 Pendenza zona 1: aree con pendenza superiore al 10% zona 2: aree con pendenza compresa tra il 2,5% e il 10% zona 3: aree con pendenza inferiore al 2,5% Giacitura delle rocce zona 1: aree paludose con resistenza alla compressione molto bassa zona 2: sedimenti cretacei / sabbie / argille /ghiaie / scisti zona 3: rocce cristalline /serpentino / diabase Drenaggio superficiale zona 1: presenza di acque superficiali (torrenti, laghi, stagni) zona 2: presenza di canali di drenaggio naturale / aree con drenaggio artificiale zona 3: assenza di acque superficiali e di importanti canali di drenaggio Stabilità dei suoli zona 1: melme e argille poco stabili e con bassa resistenza alla compressione zona 2: terreni sabbiosi e terreni costituiti da ghiaia finissima zona 3: sabbia ghiaiosa / terreni sassosi Drenaggio profondo zona 1: acquitrini salati o salmastri, paludi e aree povere di drenaggio zona 2: aree con ristagno di acqua alta zona 3: aree dotate di un buon drenaggio interno Suscettibilità all'erosione zona 1: terreni di sabbia o ghiaia fine in aree con pendenze superiori al 10% zona 2: terreni di sabbia ghiaiosa o melmosi / terreni sassosi in aree con pendenze superiori al 2,5% zona 3: altri terreni con tessuto più fine a topografia piatta
9 Valori scenici zona 1: elementi scenici rilevanti zona 2: aree aperte di valore scenico elevato zona 3: aree urbane di valore scenico scarso o nullo Valori ricreativi Valori scenici Valori ricreativi Qualità delle foreste Fauna selvatica zona 1: spazi pubblici aperti zona 2: aree non urbanizzate potenzialmente utilizzabili per scopi ricreativi zona 3: aree di scarsa potenzialità ricreativa Qualità delle foreste zona 1: foreste e paludi di alto valore ecologico zona 2: altre foreste e paludi zona 3: aree non forestate Fauna selvatica zona 1: habitat di elevata qualità zona 2: habitat di media qualità zona 3: habitat poveri
10 Sovrapponendo le mappe, McHarg ottenne una mappa di sintesi che gli permise di identificare due tracciati alternativi di "costo" minimo. Oltre a questa mappa sono state da lui elaborate le due mappe di sintesi seguenti:
11 Questa mappa, che separa le zone più idonee da quelle meno idonee ad accogliere la sede stradale, e' stata utilizzata da McHarg per identificare le due varianti di tracciato di "costo" minimo. La prima e' stata ricavata dalla sovrapposizione di tutte le categorie che si riferiscono ai soli valori sociali; Nella seconda, ricavata da quella totale con un semplice procedimento di "filtraggio", appaiono due sole classi di suscettività.
12 METODO QUANTITATIVO ESPLICITO Nel metodo di McHarg si possono rendere espliciti i punteggi associati alle tre sottoclassi di ciascuna caratteristica ad esempio, assegnando ad esse rispettivamente i valori 3, 2 e 1 in luogo dei toni grigio scuro, grigio chiaro e trasparente - e procedere quindi ad aggregare (sommare) i valori relativi alle diverse caratteristiche per ogni elemento dell'area di studio. In questo caso e' anche possibile assegnare un "peso" alle caratteristiche, moltiplicando i suddetti valori per un fattore che rispecchia l'importanza relativa di ciascuna caratteristica, prima di procedere a sommarli.
13 CRITICHE (i) Il metodo e' tecnocratico e non partecipativo (McHarg non ha fiducia nella capacità delle persone di esprimere giudizi validi, ritenendo che i loro sistemi di valori siano troppo influenzati dalle credenze religiose e dalle teorie economiche dominanti). (ii) Il metodo non fornisce ai valutatori indirizzi e strumenti per determinare i punteggi da assegnare alle sottoclassi delle categorie (gli esperti finiscono per fare riferimento al proprio sistema di valori o, peggio ancora, diventano arbitrariamente interpreti dei sistemi di valori del "pubblico", senza preoccuparsi di svolgere quel ruolo di "educatori" che e' importante quando la mancanza di conoscenze scientifiche e tecniche impedisce alle persone "non educate" di esprimersi in maniera informata e pertinente).
14 CRITICHE (iii) La scelta di specifici toni di grigio (o dei valori numerici) da associare alle sottoclassi delle categorie influenza fortemente il risultato finale della valutazione, cioè il tono di grigio finale (o il valore dell'indice) che si ottiene per ogni elemento dell'area di studio come risultato del processo di aggregazione. (iv) Il risultato finale della valutazione e' fortemente influenzato anche dalla scelta delle caratteristiche (in particolare, la decisione di suddividerne una in sotto-categorie cui far corrispondere mappe separate - ad esempio, mappe delle diverse specie animali invece che un'unica mappa della fauna selvatica - equivale ad accrescere il "peso" relativo della caratteristica considerata). (v) Le caratteristiche dei suoli non sempre rispecchiano tutti gli impatti potenziali di un intervento. In particolare ciò è vero per gli impatti che non sono sito-specifici come, ad esempio, i costi di trasporto, l'inquinamento atmosferico e acustico, il consumo di energia, ecc. che sono influenzati dalla configurazione spaziale dello sviluppo urbano (ad esempio, dal suo carattere disperso o concentrato) e non dall'uso del suolo specifico del sito.
15 VANTAGGI Il vantaggio maggiore di questo metodo e' rappresentato dalla sua grande utilità negli stadi iniziali del processo di pianificazione degli usi del suolo, quando un numero grande di configurazioni spaziali alternative devono essere assoggettate a screening per ridurre l'elenco delle opzioni più promettenti. Quando il lavoro progettuale progredisce verso la definizione e la valutazione di poche alternative, la rappresentazione cartografica dell'informazione diventa meno importante e occorre procedere all'acquisizione di una informazione più dettagliata, compresa quella che si può ottenere con studi specifici ed indagini di campo
16 Approccio percettivo Analisi dei "paesaggi invisibili", dei rapporti tra organizzazione dello spazio, morfologia urbana, modelli culturali e forme di potere economico e politico, dei processi cognitivi nei vari gruppi d'età sociali e culturali e dei comportamenti devianti nei contesti urbani di Kevin Lynch
17 L approccio percettivo. 1 L affermazione della teoria della percezione corrisponde ad una radicale alterazione nello schema dell analisi territoriale, che si si è affermata negli anni 60 Da una visione binaria Da una visione binaria ad una visione articolata ad una visione articolata territorio territorio uomo comportamento spaziale comportamento spaziale
18 L approccio percettivo. 2 L uomo non è più assunto come una black box, un elemento sconosciuto, una costante inerte nei fenomeni territoriali L uomo viene assunto come una white box, una variabile la la cui presenza ed il il cui comportamento sono determinanti nei fenomeni territoriali Tramonta la la considerazione dell uomo come perfettamente informato, infinitamente sensibile e tale da comportarsi sempre in in modo razionale Si Si passa da una visione deterministica ad una visione probabilistica dei fenomeni territoriali
19 L approccio percettivo. 3 Secondo tale visione, il il comportamento spaziale dipende dalla comprensione e dalla valutazione individuale del contesto insediativo Tale processo cognitivo dipende naturalmente dal modo in in cui l individuo percepisce l ambiente in in cui opera Diventa quindi essenziale studiare il il modo in in cui il il mondo reale viene trasformato nell immagine mentale dell individuo gli effetti dell immagine mentale sulle decisioni comportamentali
20 L approccio percettivo. 4 Nasce la la disciplina finalizzata a indagare il il modo in in cui il il mondo reale viene trasformato nell immagine mentale dell individuo Gestaltpsychology Nel 1960 Kevin Lynch pubblica The image of of the City, destinato a diventare un riferimento nella teoria della percezione dello spazio urbano
21 Lynch: l immagine della città L immagine della città è il il risultato di di un processo di di interazione fra la la scena urbana e l osservatore, che elabora la la sua percezione in in base alla propria esperienza, alla propria disposizione alla propria cultura L immagine urbana può variare notevolmente da un osservatore all altro Lynch si si interessa dell immagine collettiva della città, ossia del quadro mentale che un largo strato della popolazione porta con sé sé
22 Lynch: le qualità percettive dell ambiente La figurabilità Capacità di di evocare in in un osservatore (imageability) una immagine vigorosa della realtà Sinonimi di di figurabilità: leggibilità, appariscenza, visibilità È la la figurabilità a guidare l orientamento di di un individuo, determinando le le condizioni per l assunzione di di scelte e comportamenti nello spazio urbano La figurabilità della forma urbana è al al centro della teoria di di Lynch
23 Lynch: le componenti della figurabilità Per determinare i i fattori della figurabilità, Lynch studiò la la comparazione della immagine collettiva della città di di alcune città americane con la la loro struttura effettiva Boston Jersey City Los Angeles Los Angeles Strumento per il il rilievo dell immagine collettiva delle città fu fu l intervista di di un esteso campione di di osservatori Richiesta di di descrizioni Richiesta di di localizzazioni Richiesta di di schizzi Richiesta di di percorsi
24 Lynch: i risultati della comparazione Da tale confronto emergono vivide molte differenze, che deformano nella visione collettiva la la struttura della città Sistematizzando tali differenze, Lynch riconosce gli elementi principali che costituiscono l immagine della città, determinandone la la figurabilità della sua forma percorsi margini quartieri nodi riferimenti È su su tali elementi che, per Lynch, l individuo costruisce la la mappa mentale dello spazio urbano
25 I percorsi strade Lynch: gli elementi dell immagine urbana. 1 I percorsi sono i i canali lungo i i quali l osservatore si si muove (abitualmente oppure occasionalmente) vie pedonali vie pedonali canali ferrovie linee di di trasporto pubblico Per molti individui, i i percorsi sono gli elementi preminenti della loro immagine urbana La gente osserva la la città muovendosi lungo di di essi, e ne relaziona l immagine ai ai percorsi che utilizza
26 I margini Lynch: gli elementi dell immagine urbana. 2 I margini sono gli elementi lineari che l osservatore non percepisce come percorsi rive di di rilevati mura filari di di limiti fiumi ferroviari urbane alberi dell edificato I margini sono interruzioni lineari di di continuità, elementi di di separazione fra aree, zone, contesti Talvolta i i margini sono percepiti come elementi di di continuità, sutura, collegamento fra aree
27 Lynch: gli elementi dell immagine urbana. 3 I quartieri I quartieri I quartieri sono le le zone della città, concepite come elementi bidimensionali in in cui è possibile entrare, definiti da alcune caratteristiche individuanti La maggior parte degli osservatori struttura la la propria mappa mentale della città in in quartieri, spesso non coincidenti con le le distinzioni storiche, toponomastiche o amministrative riconosciute
28 I nodi Lynch: gli elementi dell immagine urbana. 4 I nodi sono i i luoghi strategici puntiformi della città, i i fuochi dai quali e verso i i quali l osservatore si si muove incroci di di piazze o luoghi terminali di di linee di di strade di di relazione trasporto I nodi sono legati al al percorso, in in quanto ne costituiscono i i terminali I nodi sono legati al al quartiere, in in quanto ne costituiscono il il punto focale
29 Lynch: gli elementi dell immagine urbana. 5 I riferimenti I riferimenti I riferimenti sono gli elementi puntiformi ai ai quali l osservatore non ha accesso, ma che gli rimangono esterni edifici insegne negozi campanili alture I riferimenti sono frequentemente utilizzati come indizi di di identità di di un quartiere, o come elementi di di identificazione di di un percorso
30 Lynch: la struttura dell immagine urbana Tramite i i 5 elementi ora definiti, è possibile costruire la la struttura dell immagine urbana, ovvero la la mappa mentale collettiva di di un insediamento Quanto più numerosi sono gli elementi dell immagine urbana, tanto più la la struttura della città risulta dotata di di figurabilità Un insediamento altamente figurabile è in in grado di di evocare una vivida immagine nella percezione della collettività
31 Lynch: Boston dalla forma all immagine
32 Lynch: Jersey City dalla forma all immagine
33 Lynch: Los Angeles dalla forma all immagine
34 all immagine all immagine collettiva: Boston
35 all immagine all immagine collettiva: Jersey City
36 all immagine all immagine collettiva: Los Angeles
37 Lynch: gli effetti della figurabilità Dalla vividezza dell immagine urbana assicurata dalla figurabilità scaturiscono nell osservatore sentimenti di di piacere, di di soddisfazione, di di partecipazione Tuttavia gli elementi dell immagine urbana hanno la la funzione non secondaria di di aiutare l orientamento, guidando le le scelte comportamentali degli individui negli spostamenti da una localizzazione ad un altra La diversa percettibilità degli spazi urbani deforma l impedenza spaziale fra due luoghi, non più risultante in in modo deterministico dalla loro distanza geometrica
38 Dall immagine all analisi urbana: Boston
Punti di riferimento: LUOGHI DI INTERESSE COMUNE
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