Notiziario n. 15 marzo Lavori di stagione
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- Ada Tonelli
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1 Federazione Associazioni Apicoltori del Trentino Associazione Apicoltori Fiemme e Fassa Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai Associazione Apicoltori delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi Apicoltori in Val Lagarina Associazione Notiziario n. 15 marzo 2017 Lavori di stagione La primavera sta esplodendo e, mentre in montagna si stanno ancora stringendo le colonie per paura dei ritorni di freddo, nel fondovalle in presenza di climi caldi è già ora di allargare togliendo i diaframmi e facendo posto alla regina per la deposizione di uova. Colonia di api già allargata che occupa 10 favi di api con 6 favi di covata. Queste famiglie vanno tenute sotto controllo perché sicuramente manifesteranno la tendenza a sciamare. Vengono alleggerite di qualche favo di covata con api prima per recuperare eventuali colonie molto deboli e poi per il pareggiamento.
2 Seconda e terza visita. Nella prima visita sono state risolte le problematiche più urgenti vale a dire: 1. Rendersi conto della situazione, quantità di api e covata di ciascuna colonia e rapporto fra famiglie di api deboli e medie o forti. 2. Riunire gli alveari deboli o tenerli d occhio in attesa di rinforzarli con favi di covata opercolata e api. 3. Verificare le scorte per regolarsi con il candito prima e la nutrizione con sciroppi zuccherini poi. 4. Stringere le colonie più deboli avvicinando i diaframmi al glomere La situazione di inizio marzo La seconda visita di solito è dedicata al completare le operazioni iniziate nella prima. In pianura e in presenza di climi miti e favorevoli nella prima decade di marzo si effettua la terza visita. Come abbiamo visto nella documentazione fotografica alcune famiglie di api riempiono già quasi completamente la cassa e sono su 4 o più favi di covata con prevalenza ancora di larve e uova. Per le famiglie medie o belle è già giunto il momento di allargare togliendo diaframmi e pannelli coibentanti inseriti in autunno e aggiungendo favi già costruiti. Si aggiungono favi già fatti perché normalmente le api sono in grado di costruire i primi fogli cerei solo a partire da aprile. Si allarga, non tanto per fare posto alle api perché il loro numero inizierà ad aumentare sensibilmente solo a fine marzo, ma per fare spazio alla covata. Normalmente in ciascuna famiglia di api vanno aggiunti uno o più favi a seconda dei diaframmi tolti. I favi pronti ad essere inseriti al posto dei diaframmi. Servono sia favi pieni di miele per le colonie povere di scorte sia favi vuoti per dare spazio alla covata.
3 Prima di tutto bisogna essere stati previdenti ed aver conservato bene i favi tolti in autunno, se non abbiamo favi le api di fatto rimarranno bloccate fino ai primi di aprile in attesa di poter costruire i fogli cerei. Si tratterebbe di un danno rilevante perché le colonie resterebbero ferme per almeno 20 giorni. L ideale è possedere a magazzino un numero adeguato di favi vuoti, di scorte e misti (con scorte in alto, ma anche spazio per la covata nella parte bassa). Che tipo di favi inserire? Ovviamente dipende dalla situazione, se come accade quest anno, ci sono scorte abbondanti la scelta migliore è l inserimento di favi il più possibile vuoti subito ai lati della covata in modo che la regina gli utilizzi riempiendoli di uova. Certe volte mancano anche 2 o 3 favi e se ne possono inserire per esempio due vuoti di fianco alla covata e uno pieno di miele all estremità verso la parete dell arnia. Generalmente faccio questa operazione di allargamento per tutte le colonie medie e forti dell apiario già ai primi di marzo, mentre per gli alveari più deboli aspetto 7-10 giorni in più. Quando togliere i diaframmi In pianura è certamente ora di togliere i diaframmi, ma tutto dipende dalla quota, in montagna questo momento arriva più tardi. In ogni caso vi sono precisi indicatori: i diaframmi vanno tolti quando le api coprono molto bene tutti i favi arrivando fin contro i materiali coibentanti evidenziando una esigenza di spazio (vedi in basso). Questa è una colonia da allargare: sono presenti pannelli coibentanti su entrambi i lati, ma le api occupano tutto lo spazio ed arrivano fino a ridosso di essi, bisogna togliere i pannelli ed inserire dei favi.
4 Alla fine si tratta di un lavoro impegnativo: si tolgono centinaia di diaframmi e pannelli da sostituire con favi. Prima di inserire i favi che servono bisogna visitare la colonia per capire se servono favi vuoti per dar spazio alla covata o anche favi pieni di miele da inserire ai lati per fornire scorte. Alcuni diaframmi appena tolti: su uno di essi sono visibili delle piccole costruzioni di cera, segno evidente che vi erano api anche fra il diaframma e l ultimo favo e il posto a disposizione era troppo scarso. Probabilmente questa colonia poteva essere allargata anche 8 o 10 giorni prima. Il risultato finale Alla fine del lavoro su questa colonia sono stati tolti due diaframmi ed inseriti due favi vuoti per fare spazio alla covata perché le scorte erano sufficienti e vi erano pochi favi per la deposizione della regina. Si noti come le molte api presenti hanno già popolato i due favi vuoti inseriti. Colonia allargata togliendo due diaframmi e inserendo due favi vuoti. Sono già presenti 5 favi di covata
5 Non avere posto per i fogli cerei, un problema? No è un vantaggio Alla fine del lavoro svolto il giorno 8 marzo ho tolto circa duecento diaframmi e pannelli e inserito altrettanti favi portando tutte le colonie su 10 favi. Alla fine di marzo il nido sarà pieno di favi di covata e di api e non ci sarà posto per l inserimento di fogli cerei estraendo i diaframmi che sono già stati rimossi. Perché non lasciare posto per i fogli cerei? Opero così perché inserisco i fogli cerei al posto dei favi di covata opercolata ed api che tolgo dalle famiglie per fare il pareggiamento prima e per produrre nuclei poi. Inizio queste operazioni dopo il 20 marzo. Di solito se le colonie deboli sono meno di un terzo del totale dagli alveari medi e forti tolgo mediamente 0,5 favi di covata opercolata e api per il pareggiamento in marzo, e, come minimo 2 favi in aprile per fare nuclei. Di conseguenza inserisco da 2 a 4 fogli cerei per arnia, fogli che vengono costruiti principalmente dalle colonie medie e forti. L utilizzo di fogli cerei da inserire nelle famiglie forti dopo aver tolto i favi di covata e api, dà vari vantaggi: 1. Rallentare ulteriormente il fenomeno della sciamatura. 2. Le famiglie forti con molte api hanno sempre all interno un foglio cereo e quindi l estrazione del primo favo è sempre semplice ed agevole. 3. I nuovi favi vengono fatti costruire alle colonie forti cioè a quelle da cui si tolgono favi di covata opercolata con api. Nutrizione La nutrizione primaverile rappresenta una problematica difficile che spesso induce in errore anche apicoltori abbastanza esperti: basta tornare indietro di poche stagioni per ricordare apicoltori che avevano già messo il melario su colonie con poche scorte e, in presenza di brutto tempo e fame, hanno dovuto correre ai ripari togliendo i melari ed iniziando a nutrire con sciroppo zuccherino. Bisogna considerare che il massimo consumo di scorte delle colonie di api si ha proprio nel periodo di aprile maggio, quando lo sviluppo della covata raggiunge il picco massimo. Quando iniziare la nutrizione stimolante con sciroppo? Si può iniziare solo quando le api volano tutti i giorni perché le temperature sono miti. Per dare una indicazione circa giorni prima della fioritura della robinia, quindi, per fare un esempio, nel fondovalle della Valsugana circa a fine marzo. In generale soprattutto all inizio conviene utilizzare sciroppi molto concentrati perché gli sciroppi troppo liquidi predispongono alle malattie intestinali e al nosema. Fra gli sciroppi in commercio ve ne sono di più o meno concentrati talvolta con tipologie diverse della stessa marca proprio in funzione della concentrazione. Quale quantità di sciroppo? Se le scorte sono presenti e si tratta solo di stimolare la deposizione da parte della regina con un po di sciroppo, basta anche un terzo di nutritore ogni 5 giorni, se invece le scorte sono scarse bisogna, almeno inizialmente, partire con nutritori ben pieni (nutrizione di soccorso). Generalmente le esigenze sono diverse anche da colonia a colonia, il buon apicoltore prende nota sui propri appunti e, al momento della nutrizione, agisce diversamente a seconda della situazione di ciascuna famiglia. Buon lavoro a tutti Romano Nesler
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