Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 06/04/ REG IO NE DEL VENETO^ giunta regionale Liegislatura] Legislatura

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1 Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 06/04/ REG IO NE DEL VENETO^ giunta regionale Liegislatura] Legislatura 53 Consiglio Regionale del Veneto Idei 06/04/2017 Prot: Titolano CRV CRV spc-upa PUNTO 22 DELL'ODG DELLA SEDUTA DEL 28/03/2017 ESTRATTO DEL VERBALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 48 / IIM del 28/03/2017 OGGETTO: Risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 290 del 20 Gennaio 2017 presentata dalla Consigliera Bartelle, avente per oggetto "QUALI SONO GLI EDIFICI OSPEDALIERI NON ANCORA MESSI IN SICU REZZA ANTISISMICA IN VENETO?". Mod. B - copia pag. I

2 JliL COMPONENTI DELLA GIUNTA REGIONALE Presidente Vicepresidente Assessori Luca Zaia Gianluca Forcolin Luca Coletto Giuseppe Pan Roberto Marcato Gianpaolo E. Bottacin Manuela Lanzarin Elena Donazzan Segretario verbalizzante Elisa De Berti Cristiano Corazzari Mario Caramel RELATORE ED EVENTUALI CONCERTI LUCA COLETTO STRUTTURA PROPONENTE AREA SANITÀ' E SOCIALE APPROVAZIONE: Sottoposto a votazione, il provvedimento è approvato con voti unanimi e palesi. Mod. B - copia pag 2 Dgr n. 48/IIM del 28 marzo 2017

3 OGGETTO: Risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 290 del 20 Gennaio 2017 presentata dalla Consigliera Bartelle, avente per oggetto "QUALI SONO GLI EDIFICI OSPEDALIERI NON ANCORA MESSI IN SICUREZZA ANTISISMICA IN VENETO?". L'Assessore Luca Coletto propone alla Giunta di adottare la seguente risposta: Con riferimento all'interrogazione a risposta immediata n. 290 del relativa all'oggetto, si specifica quanto segue: Il territorio della Regione Veneto, fino al 2003, era classificato a rischio sismico limitatamente ad alcune aree ricadenti principalmente nelle province di Belluno e Treviso e alcuni comuni nelle provincie di Verona e Vicenza. Con l'adozione nel 2003 della nuova classificazione sismica del territorio nazionale (OPCM 3274/2003), tutto il territorio regionale è stato classificato a rischio sismico (con l'individuazione delle zone 2, 3 e 4 a rischio decrescente). A partire da tale data pertanto le nuove costruzioni hanno dovuto adottare i criteri di calcolo dettati dalle nuove norme tecniche (emanate a partire dal 2003 fino al DM ) e le strutture strategiche in particolare, tra cui rientrano gli ospedali, sono calcolate, oltre che per resistere alle azioni sismiche relative alla zona di appartenenza anche per garantire la funzionalità delle stesse dopo l'evento sismico, requisito non previsto dalle precedenti normative. Per gli edifici esistenti invece rimane confermato il principio che, se l'edificio non è soggetto ad interventi di carattere strutturale (specificatamente individuati nella normativa tecnica), esso conserva l'agibilità in essere e non vi è l'obbligo di adeguarlo alle norme tecniche emanate successivamente alla sua realizzazione. Tali edificirisultanopertanto adeguati alle norme tecniche di costruzione vigenti al momento della loro realizzazione, che in alcune aree del territorio regionale (zona sismica 2) prevedevano criteri di sicurezza antisismici, fin dalla data di classificazione (1982). Gli edifici realizzati nei comuni in zona 2, dopo la loro classificazione,risultanopertanto progettati e collaudati secondo la normativa tecnica sismica vigente al momento della costruzione erispondonoai requisiti di sicurezza (statici e sismici) previsti dalle suddette norme. Ricadono in questa tipologia i complessi ospedalieri realizzati nei comuni di Belluno, Feltre, Conegliano, Vittorio Veneto, Montebelluna. A seguito dell'avvenuta classificazione sismica di tutto il territorio regionale (2003), la Giunta ha comunque voluto definire le azioni e gli interventi necessari a garantire nel medio - lungo periodo il raggiungimento delle prestazioni richieste per le nuove strutture, anche per gli edifici esistenti, ancorché non fosse obbligatorio, al fine di garantire gli stessi livelli di sicurezza sismica per tutte le strutture ospedaliere e la funzionalità delle stesse dopo l'evento sismico, come previsto per le nuove realizzazioni. Con Delibera n in data la Giunta ha approvato il documento di sintesi dello stato di attuazione di quanto sopra, secondo i principi e le metodologie definite con DGRV 1693/2011 e DGRV 640/2015. Nel documento allegato alla sopracitata delibera sostanzialmente, oltre ad una sintesi del quadro normativo diriferimentorelativo alla sismica, vengono descritte le azioni regionali disposte fino ad oggifinalizzateal graduale incremento della sicurezza sismica degli edifici ospedalieri e viene riportata un'analisi dei risultati finora conseguiti; infine viene formulata una proposta operativa nonché, sulla base dei dati raccolti, una stima delle risorse necessarie per il proseguo dell'azione di graduale adeguamento degli ospedali. Mod. E - copia pag. 3 Dgr n. 48 / IIM del 28 marzo 2017

4 In particolare dal documento emerge che il 40% della superficie ospedaliera risulta realizzato nel rispetto delle nuove norme tecniche grazie a interventi realizzati negli ultimi anni sia di nuova realizzazione, sia di sostituzione di volumi o di ristrutturazione. Per interpretare il dato sopracitato bisogna però evidenziare che l'evoluzione tipologica degli ospedali ha determinato una situazione edilizia molto diversa all'interno dei singoli presidi; pertanto mentre il dato relativo alla superficie che risulta realizzata secondo le norme tecniche vigenfi prima del 2003 (60% della superficie), ha un significato per la quantificazione delle necessità finanziarie per perseguire l'obiettivo sopradetto, non rappresenta invece un valore di riferimento significafivo in termini di valutazione della sicurezza dei singoli presidi. Infatti dal 2003 ad oggi, sostanzialmente tutti i presidi ospedalieri hanno operato per recepire i nuovi dettami in materia antisismica, sulla base deifinanziamenticoncessi e delle modalità definite dalla Giunta regionale. Si possono avere pertanto situazioni diversificate: si va da presidi ospedalieri realizzati ex novo secondo le nuove norme tecniche (Mestre, Montebelluna, Santorso, Monselice, Villafranca,) a ospedali esistenti che hanno recepito i criteri di calcolo delle norme emanate dopo il 2003 su parte della loro superficie, (in questa categoria rientra la maggior parte dei presidi ospedalieri, con superfici interessate dagli interventi più o meno estese, generalmente quelle a maggior intensità sanitaria che devono garantire la funzionalità anche durante e dopo l'evento sismico) a ospedali che, pur non avendo eseguito dopo il 2003 interventi di miglioramento strutturale, sono realizzati comunque secondo norme tecniche successive al 1984 e quindi con livelli prestazionali che si avvicinano a quelli richiesti dalle nuove norme (Trecenta, Bassano, Valdagno, San Bonifacio,..) In ultimo rimangono alcune strutture ospedaliere (nello specifico nei comuni di Agordo, Bussolengo, Malcesine, classificati in zona 3 - a sismicità medio-bassa) sulle quali dopo il 2003, non sono stati eseguiti interventi di adeguamento sismico delle strutture, in quanto non erano stati programmati interventi di ristrutturazione che comportassero l'obbligo, o perlomeno l'opportunità, di recepimento delle nuove norme; per queste strutture, che in ogni caso risultano adeguate ai livelli di sicurezza previsti dalle normative vigenti all'epoca della loro realizzazione, é stato comunque avviato il percorso di verifica, valutazione e riduzione del rischio sismico previsto dalle normative vigenti e dalle DDGRV 1693/2011 e 640/2015. LA GIUNTA REGIONALE Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratìca, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto; DELIBERA 1. di approvare, nel testo riportato in premessa, la risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 290 del 20 gennaio 2017 presentata dalla Consigliera Bartelle avente per oggetto "QUALI SONO GLI EDI FICI OSPEDALIERI NON ANCORA MESSI IN SICUREZZA ANTISISMICA IN VENETO?". 2. di incaricare dell'esecuzione del presente atto la Segreteria della Giunta-Direzione verifica e gestione atti del Presidente e della Giunta. VERBALIZZANTE egretario della Giunta Regionale F.to Avv. Mario Caramel per ^1^:! ^.^ :^àe deila seducares oconio intef Mod. B - copia Dgrn. 48/IIM del 28 marzo 2017

5 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N. 290 QUALI SONO GLI EDIFICI OSPEDALIERI NON ANCORA MESSI IN SICUREZZA ANTISISMICA IN VENETO? presentata il 20 gennaio 2017 dalla Consigliera Bartelle Premesso che: dopo gli ultimi terremoti avvenuti in questi giomi in Italia e soprattutto dopo essere state registrate oltre 400 mila scosse da agosto 2016, l'assessore regionale Luca Coletto con il comunicato stampa n. 68 del 18/01/2017 ritiene opportuno precisare, in merito alla situazione sicurezza degli edifici ospedalieri, che la superficie ospedaliera messa in sicurezza antisismica in Veneto è attualmente pari a un milione 250 mila metri quadrati, pari al 40% del totale, attraverso interventi del valore di circa 400 milioni di euro; gli interventi sono stati possibili perché recepite nelle opere di adeguamento strutturale nelle progettazioni già avviate, anche se questo non era obbligatorio, come nel caso degli Ospedali di Mestre e di Verona. Tutto ciò premesso la sottoscritta consigliera regionale interroga la Giunta regionale per sapere quali siano gli edifici ospedalieri presenti nel 60% della restante superficie non ancora messi in sicurezza o adeguati.