La Zootecnica Biologica. Marcello Mele DISAAA Università di Pisa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Zootecnica Biologica. Marcello Mele DISAAA Università di Pisa"

Transcript

1 La Zootecnica Biologica Marcello Mele DISAAA Università di Pisa

2 Nord Aziende agricole aziende agricole bio 3.33% Centro aziende agricole bio 2.88% Italia aziende agricole conv 96.67% aziende agricole bio 2.76% Sud aziende agricole conv 97.12% aziende agricole bio 3.16% Isole aziende agricole conv 97.24% aziende agricole conv 96.84%

3 Consistenza allevamenti numero di capi % 0.30% 10.4% 10.2% 0 bovini e bufalini totali bovini e bufalini bio suini totali suini bio ovini totali ovini bio caprini totali caprini bio

4 Come nasce il concetto di agricoltura biologica L agricoltura biodinamica, comparsa in Germania su ispirazione di Rudolf Steiner; L agricoltura basata su metodi organici (organic farming) nata in Inghilterra dalle tesi sviluppate da Sir Howard nel suo Testamento agricolo (1940); L agricoltura biologica sviluppata in Svizzera da Hans Peter Rusch e H. Müller.

5 Le finalità Individuare forme d agricoltura alternative a quelle allora praticate, più rispettose della fertilità del terreno e, quindi, della catena di benessere che si trasferisce dal sistema suolo a quello animale-uomo a mezzo dell alimentazione. Il Movimento Organico si è fatto promotore di una tecnica che ha come obbiettivo non tanto una produzione in senso tradizionale, ma piuttosto una produzione che sia rispettosa dell armonia esistente tra le diverse componenti del cosmo e che quindi, sia equa dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sociale e del benessere animale.

6 Evoluzione dell agricoltura europea dal dopoguerra agli anni ottanta L intensificazione produttiva che ha fatto seguito al secondo conflitto mondiale, a seguito delle politiche comunitarie, ha raggiunto il suo apice tra gli anni e ha determinato la progressiva deresponsabilizzazione degli agricoltori, in virtù dei redditi garantiti dal regime di aiuti e finanziamenti CE. In effetti, proprio in quegli anni, si è assistito al consolidarsi della consuetudine alla monocultura di specie premiate dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC), alla scomparsa della maggior parte delle aziende marginali a conduzione familiare, all abbandono dei distretti rurali a causa della migrazione degli operai agricoli verso le industrie, alla separazione aberrante dell allevamento dalla foraggicoltura.

7 L agricoltura europea agli inizi degli anni 90 Anche a seguito degli effetti negativi ed indesiderati delle proprie scelte, la CE, all inizio degli anni novanta, si è resa conto che la massimizzazione produttiva aveva fatto il suo tempo e che la vera emergenza da fronteggiare era quella ambientale. In effetti, a partire dalla riforma McSharry del 1992, la PAC, per arginare il meccanismo perverso che essa stessa aveva generato a mezzo dell intensificazione produttiva, ha caldeggiato la promozione, anche in termini di aiuti finanziari, delle aziende e, prima ancora, dell agricoltura multifunzionale; ossia di quei soggetti territoriali che fossero coinvolti nella produzione di beni intangibili in grado, però, di risolversi in un incremento netto del benessere collettivo.

8 L impegno comunitario pertanto era volto a trovare alla definizione di quali attività e quali processi potessero essere considerati sostenibili e, quindi, capaci di promuovere un modus operandi etico, maggiormente rispettoso dell ambiente e dell intera collettività, preservata nei suoi diritti fondamentali, quali la salute e la fruizione di un ambiente salubre, l accesso ad alimenti di qualità certificata e del benessere degli animali coinvolti nei processi produttivi in causa. Per quel che concerne lo specifico del settore agricolo, è bene ricordare che la svolta normativa si è verificata a partire dal 24 giugno del 1991 con la promulgazione del Reg.CE 2092/91, nel quale sono definiti i metodi di produzione biologica per i prodotti agricoli e la modalità di etichettatura degli stessi e di intere derrate alimentari, tutto ciò allo scopo di creare degli standard di produzione e commercializzazione che potessero essere condivisi da tutti gli Stati Membri.

9 Alcuni esempi di azioni della CE per la promozione dello sviluppo sostenibile Quinto Programma d Attuazione in Materia d Ambiente per uno sviluppo sostenibile e durevole ( ). Trattato di Mastricht (1993) che ha introdotto il concetto di crescita sostenibile nel rispetto dell ambiente come principio fondamentale del diritto primario; Reg. CE 1257/99 che introduce il Piano di Sviluppo Rurale; Reg.CE 331/00 che definisce il logo specifico relativo ai metodi di produzione biologica per aumentarne la credibilità e la visibilità sul mercato; Reg. CE 1782/03 che ha lo scopo di equilibrare gli strumenti volti alla promozione dell agricoltura sostenibile e dello sviluppo rurale attraverso il disaccoppiamento totale dei contribuiti monetari alle aziende; Reg.CE 1784/03 che ha lo scopo di chiarire meglio gli obbiettivi del precedente e soprattutto di accelerare i tempi del loro ottenimento.

10 Normativa in materia di zootecnica biologica Regolamento CE, n 1804/99; D.M del 4 agosto 2000, che recepisce il suddetto regolamento comunitario; D.M. 29 marzo 2001, che ha lo scopo di modificare ed implementare quello precedente. Considerazioni iniziali:."nelle aziende che operano con metodi di produzione biologica, l'allevamento costituisce un elemento fondamentale per l'organizzazione della produzione agricola, in quanto soddisfa il fabbisogno di materie organiche e di elementi nutritivi del terreno agricolo, contribuendo così a migliorare il suolo e a sviluppare un'agricoltura durevole."

11 Recente normativa in materia di produzioni biologiche Il 28 giugno 2007 la Commissione Europea promulga il Reg.CE 834/2007 relativo alla produzione biologica e all etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n.2092/91 Il 5 settembre 2008 la Commissione Europea promulga il Reg.CE 889/2008 relativo alle norme tecniche di attuazione del Reg.CE 834/2007 Recepimento DL MIPAF: 18354/2010 La necessità di revisionare la normativa precedente prende avvio dalla constatazione che il sistema di produzione biologica è basato sull interazione delle migliori pratiche ambientali, su un alto livello di biodiversità, sulla salvaguardia delle risorse naturali, sull applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e, quindi, assolve alla duplice funzione sociale ed ambientale

12 Principi generali sanciti dal Reg.Ce 834/2007 L agricoltura biologica si basa sui seguenti principi: Progettazione e gestione appropriata dei processi biologici fondati su sistemi ecologici che impiegano risorse naturali interne ai sistemi stessi Utilizzo organismi viventi e metodi di produzione meccanici; Pratica di colture vegetali e produzioni animali legate alla terra o (per l acquacoltura) secondo i principi dello sfruttamento sostenibile della pesca

13 Esclusione dell uso di OGM e dei prodotti derivati o ottenuti da OGM ad eccezione dei medicinali veterinari Ricorso alla valutazione del rischio e, se del caso, delle misure di precauzione e prevenzione Riduzione dell impiego di fattori di produzione esterni. Qualora il loro impiego sia necessario, essi devono essere limitati a: i) fattori di produzione provenienti da produzioni biologiche i) sostanze naturali o derivate da sostanze naturali ii) concimi minerali a bassa solubilità

14 Riduzione al minimo dell uso di fattori di produzione ottenuti per sintesi chimica ai casi eccezionali in cui: i) non esistono le pratiche di gestione appropriate ii) non siano disponibili sul mercato i fattori di produzione di origine biologica o naturale citati precedentemente e/o il loro impiego sia eccessivamente impattante per l ecosistema Adattamento, ove necessario, delle norme contenute nel presente regolamento per tener conto delle condizioni sanitarie, delle diversità climatiche regionali e delle condizioni locali, dei vari stadi di sviluppo e delle particolari pratiche zootecniche

15 Il legislatore comunitario, quindi, percepisce l esigenza di rivedere la normativa precedente al fine di uniformare e creare, laddove non fosse ancora avvenuto, un quadro normativo generale per le produzioni biologiche vegetali animali per l acquacoltura raccolta di vegetali selvatici raccolta di alghe marine selvatiche coltura di lieviti per quel che concerne la conversione di sistemi non biologici la produzione di alimenti, compreso il vino, destinati al consumo umano la produzione di mangimi

16 Il legislatore comunitario, quindi, cerca di dotare il settore di strumenti operativi che permettano di non creare distorsioni in nessuno degli anelli della filiera, pur mantenendo salda la consapevolezza che il territorio d incidenza è molto eterogeneo in termini di contesti territoriali, sociali e di prassi operative In questo senso dev essere letto il Capitolo 5 Flessibilità, concernente le norme di produzione. In effetti, tale capitolo presuppone la messa a punto e la concessione di deroghe che potranno essere accordate solo nei seguenti casi: Ove siano necessarie per assicurare l avvio o il mantenimento della produzione biologica in aziende soggette a vincoli climatici, geografici o strutturali Ove siano necessarie per garantire l approvvigionamento di mangimi, sementi e materiale di moltiplicazione vegetativa, animali ed altri fattori di produzione, i quali non siano disponibili sul mercato in forma biologica [ art. 22 Reg.Ce 834/2007]

17 Al fine di uniformare la comunicazione col consumatore finale è stato previsto che tutti prodotti biologici siano commercializzati col logo europeo, purché costituiti da almeno il 95 % di materie prime di origine biologica. Inoltre, è stato previsto che gli OGM, coerentemente con la normativa precedente non possano essere impiegati in seno a sistemi biologici, fatti salvi quelli presenti nei medicinali veterinari. Ciò nonostante è stata introdotta la possibilità di commercializzare prodotti biologici a marchio, di cui sia stata accertata la contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile da parte di OGM (massimale ammesso 0,9%)

18 Per quel che concerne lo specifico delle produzioni zootecniche, il nuovo Regolamento in materia di produzioni biologica ribadisce : il ruolo essenziale delle produzioni zootecniche ai fini dell organizzazione dell azienda biologica, in quanto capace di fornire la materia organica e gli elementi nutritivi necessari alle colture e, quindi, al miglioramento del suolo e allo sviluppo di un agricoltura sostenibile Attualmente, non sono stati introdotti aspetti particolarmente innovativi rispetto al precedente e sempre valido Reg. Ce 1804/99 D altronde, ci si attende che siano date migliori e più precise coordinate circa le prassi operative da seguire o che siano riconfermate valide quelle attualmente in vigore e riferibili all applicazione nazionale del Reg.Ce 1804/99.

19 Quanto detto circa le produzioni zootecniche è da riferirsi all istituzione di un nuovo organismo, il Comitato di Regolamentazione per la Produzione Biologica che dovrà assistere la Comunità Europea nella stesura delle guidelines concernenti l applicazione della nuova normativa. Fino alla pubblicazione di norme specifiche e/o variazioni dello stato dell arte è da applicarsi quanto previsto in seno ai regolamenti precedenti.

20 Va da sé, che una volta tracciate le linee guida a livello comunitario, esse dovranno essere recepite e rese attuative sul territorio nazionale ad opera dei singoli stati membri. Ad essi è concessa la possibilità di applicare restrizioni ulteriori rispetto a quelle previste in sede comunitaria, purché ciò non crei una distorsione nella competizione tra sistemi produttivi differenti

21 Origine degli animali nell allevamento biologico Criteri: Utilizzo preferenziale di razze rustiche o autoctone e, comunque, nella scelta la vitalità e la resistenza alle malattie devono essere fra le caratteristiche tenute in maggiore considerazione. Anche l opera di selezione dovrebbe essere indirizzata verso i riproduttori con caratteristiche migliori in tal senso. Gli animali devono provenire da allevamenti biologici o, in caso di prima costituzione, da allevamenti convenzionali.

22 Capo II reg 889/2008 Norme di Produzione animale Riguardo all origine degli animali: gli animali biologici nascono e sono allevati in aziende biologiche; Solo quando non siano disponibili animali biologici in numero sufficiente e nel rispetto delle condizioni degli artt. 9, 38 e 42 del Reg. (CE) n. 889/2008, possono essere introdotti in un'azienda biologica animali allevati in modo non biologico, purché tali animali ed i prodotti da essi derivati siano considerati biologici solo al termine del periodo di conversione, la cui durata è definita in funzione della specie

23 Conversione di animali e prodotti animali Tempi: 12 mesi o ¾ della vita per equini e bovini destinati alla produzione della carne; 6 mesi per i piccoli ruminanti e i suini 6 mesi per gli animali da latte 10 settimane pollame destinato alla produzione della carne; 6 settimane per le ovaiole.

24 Riguardo all origine degli animali: In caso di prima costituzione di un patrimonio, i giovani mammiferi non biologici sono allevati conformemente alle norme di produzione biologica subito dopo lo svezzamento. Si applicano inoltre le seguenti restrizioni: a) i bufali, i vitelli e i puledri devono avere meno di sei mesi; b) gli agnelli e i capretti devono avere meno di 60 giorni; c) i suinetti devono avere un peso inferiore a 35 kg.

25 Riguardo all origine degli animali: Per il rinnovo del patrimonio, i mammiferi adulti 10% 40% in caso di: maschi e le femmine nullipare non biologici sono in a) estensione significativa dell'azienda; seguito allevati secondo le norme di produzione b) cambiamento di razza; biologica. Inoltre, il numero di mammiferi femmine è c) avviamento di un nuovo indirizzo produttivo; soggetto alle seguenti restrizioni annuali: d) razze minacciate di abbandono, gli animali a) le femmine non biologiche possono rappresentare appartenenti a tali razze non devono al massimo il 10 % del patrimonio di equini o di necessariamente essere nullipari. bovini adulti e il 20 % del patrimonio di suini, ovini e caprini adulti; b) Per piccoli allevamenti: al massimo un animale all'anno.

26 Norme di Produzione animale Riguardo alle pratiche zootecniche e alle condizioni di stabulazione: Il personale addetto alla cura degli animali ha adeguate conoscenze e competenze di base in materia di benessere e salute degli stessi animali Le pratiche zootecniche garantiscono il rispetto delle esigenze fisiologiche, etologiche e di sviluppo degli animali Gli animali hanno in permanenza accesso a spazi aperti in accordo con le condizioni atmosferiche e lo stato del suolo

27 Norme di Produzione animale Il numero di animali è limitato al fine di ridurre al minimo il sovrapascolamento, il calpestio del suolo, l erosione e l inquinamento provocato dallo spandimento delle deiezioni Gli animali biologici sono mantenuti separati dagli animali non biologici È vietato tenere gli animali isolati o legati, salvo singoli capi per un periodo limitato e nei limiti giustificati da motivi veterinari É vietato l'allevamento di vitelli in recinti individuali dopo una settimana di età. Il trasporto degli animali ha una durata il più possibile limitata

28 Norme di Produzione animale I volatili non sono tenuti in gabbie. Tempi minimi di allevamento per i volatili 81 giorni per i polli; 150 giorni per i capponi; 49 giorni per le anatre di Pechino; 70 giorni per le femmine di anatra muta; 84 giorni per i maschi di anatra muta; 92 giorni per le anatre bastarde; 94 giorni per le faraone; 140 giorni per i tacchini e le oche; 100 giorni per le femmine di tacchino.

29 Norme di Produzione animale Ciascun ricovero per i volatili non deve contenere più di: 4800 polli; 3000 galline ovaiole o pollastrelle; 5200 faraone; 4000 femmine di anatra muta o di Pechino, 3200 maschi di anatra muta o di Pechino o altre anatre; 2500 capponi, oche o tacchini; La superficie totale utilizzabile dei ricoveri per gli avicoli allevati per la produzione di carne per ciascuna unità di produzione non supera i m2; I ricoveri per gli avicoli devono essere costruiti in modo tale da consentire loro un facile accesso allo spazio all'aperto. La luce naturale può essere completata con illuminazione artificiale in modo da mantenere la luminosità per un massimo di 16 ore giornaliere, con un periodo continuo di riposo notturno senza luce artificiale di almeno 8 ore.

30 Aree di pascolo ed edifici Condizione di stabulazione in funzione del benessere. Parametri da controllare nei ricoveri: - Rispondenza tra lunghezza della mangiatoia e numero di animali; - Circolazione dell aria; livelli di polvere; temperatura; umidità relativa;concentrazione di gas - Ventilazione ed illuminazione.

31 Mammiferi Tutti gli animali devono avere accesso a parchetti, spiazzi liberi e pascoli salvo: Condizioni climatiche avverse o problemi di salute dell animale. Nei mesi invernali se le condizioni di stabulazione consentono il libero movimento degli animali. Nella fase finale di ingrasso per la produzione della carne per un periodo massimo di tre mesi e non superiore ad un quinto della vita.

32 Altre condizioni di allevamento Pavimenti lisci, non sdrucciolevoli e pieni per almeno il 50% della superficie (NO grigliato e fessurato). Area di riposo dotata di lettiera. Vietato l allevamento dei vitelli in box singoli dopo i 7 giorni di vita. Scrofe allevate in gruppo e non in gabbie singole tranne che nelle ultime fasi di gestazione e durante l allattamento.

33 Allegato III caratteristiche delle strutture di stabulazione

34 Norme di Produzione animale Agli animali sono risparmiate il più possibile le sofferenze, comprese le mutilazioni che possono essere eseguite prima del completo sviluppo sessuale ed esclusivamente da personale qualificato Riguardo alla riproduzione: La riproduzione avviene con metodi naturali, ma è tuttavia ammessa l inseminazione strumentale (FA) È vietato l impiego a scopi riproduttivi di ormoni o simili, a meno che non si tratti di una terapia veterinaria per un singolo animale

35 Norme di Produzione animale I mammiferi lattanti sono nutriti con latte naturale, di preferenza materno Riguardo alla prevenzione delle malattie e alle cure veterinarie: La prevenzione è praticata con un oculata gestione del sistema d allevamento Le malattie sono trattate immediatamente al fine di evitare sofferenze agli animali Il ricorso a farmaci allopatici di sintesi chimica è ammesso solo in casi di estrema necessità quando i prodotti omeopatici e fitoterapici si siano rivelati inadeguati

36 Norme di Produzione animale È consentito l impiego di farmaci veterinari ad azione immunologica I prodotti impiegati per la pulizia e disinfezione dei locali di stabulazione e degli impianti devono essere autorizzati Sono consentite le cure connesse alla tutela della salute umana ed animale imposte a norma del diritto comunitario

37 Alimentazione Principi: NO alimentazione forzata. Qualità piuttosto che quantità, ma rispetto dei fabbisogni nutritivi nei vari stadi fisiologici. NO OGM: tolleranza zero. In seguito alla promulgazione del Reg. CE 1829/2003, si possono impiegare liberamente come biologici i mangimi e gli alimenti così detti OGM free, ossia tutti quelli contenenti una quota di organismi geneticamente modificati inferiore allo 0,9 %, quantità la cui presenza è considerata accidentale o tecnicamente irrilevabile. Vietato l impiego di vitamine, provitamine e sostanze ad effetto analogo chimicamente ben definite

38 Alimenti prodotti secondo metodi di produzione biologici. Almeno il 50% della ss della razione degli erbivori deve essere di provenienza aziendale o del comprensorio. No alimenti convenzionali Alimentazione L'incorporazione nella razione alimentare di alimenti in conversione è autorizzata fino ad un massimo del 30 % in media della formulazione alimentare. Se gli alimenti in conversione provengono da un'unità dell'azienda stessa, la percentuale può arrivare al 60 %.

39 Uso di alimenti per animali non biologici di origine agricola L articolo 22 del reg 834/08 prevede delle norme di flessibilità da attuare in casi eccezionali: a) ove siano necessarie per assicurare l avvio o il mantenimento della produzione biologica in aziende soggette a vincoli climatici, geografici o strutturali; b) ove siano necessarie per garantire l approvvigionamento di mangimi, sementi e materiali di moltiplicazione vegetativa, animali vivi ed altri fattori di produzione, i quali non siano disponibili sul mercato in forma biologica; c) ove siano necessarie per garantire l approvvigionamento di ingredienti di origine agricola che non siano disponibili sul mercato in forma biologica; d) ove siano necessarie per risolvere particolari problemi connessi alla conduzione degli allevamenti biologici; e) ove siano necessarie riguardo all utilizzo di sostanze e prodotti specifici nella trasformazione, per garantire la produzione di prodotti alimentari ben consolidati in forma biologica; f) ove occorrano misure temporanee a sostegno del proseguimento o del ripristino della produzione biologica in seguito a circostanze calamitose; g) ove sia necessario usare additivi per alimenti e altre sostanze di cui all articolo 19, paragrafo 2, lettera b), o additivi per mangimi e altre sostanze di cui all articolo 16, paragrafo 1, lettera d), e tali sostanze non siano disponibili sul mercato se non ottenute da OGM; h) ove sia imposto a norma del diritto comunitario o del diritto interno l uso di additivi per alimenti e altre sostanze di cui all articolo 19, paragrafo 2, lettera b), o additivi per mangimi di cui all articolo 16, paragrafo 1, lettera d).

40 Alimentazione Per gli erbivori: rapporto foraggi concentrati = 60/40 Foraggi: freschi, insilati, essiccati. I foraggi grossolani e i foraggi freschi, essiccati o insilati devono essere aggiunti alla razione giornaliera di suini e pollame. È vietato tenere gli animali in condizioni, o sottoporli ad un regime alimentare, che possano indurre anemia Per gli animali in lattazione è consentito un rapporto 50/50 per un massimo di tre mesi dall inizio della lattazione. Gli animali hanno in permanenza accesso a spazi all aria aperta, di preferenza pascoli, sempre che lo permettano le condizioni atmosferiche e lo stato del suolo, tranne che siano imposti, a norma del diritto comunitario, restrizioni e obblighi per motivi di tutela della salute umana e animale;

41 Metodi di gestione zootecnica Riproduzione: è consentita l inseminazione artificiale; è vietato il trasferimento embrionale o altre forme di riproduzione artificiale. Decornazione, castrazione e altre operazioni su animali possono essere eseguite solo se finalizzate al miglioramento del benessere, dell igiene o della salute dell animale oppure per mantenere la qualità dei prodotti o le pratiche tradizionali di produzione. In ogni caso devono avvenire sotto sorveglianza veterinaria e riducendo al minimo le sofferenze inferte all animale ed entro il completamento dello sviluppo sessuale del soggetto in questione.

42 Metodi di gestione zootecnica E vietata la stabulazione fissa. Deroghe: Per un limitato periodo di tempo, applicata a singoli animali, per ragioni di sicurezza o di benessere dell animale stesso. In edifici esistenti prima del 24/8/2000, previa sottoscrizione di un piano di adeguamento strutturale della durata massima di 6 anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2010, per le aziende che si assoggettino al biologico dopo il Il piano dovrà prevedere l adeguamento degli spazi esterni entro 3 anni ed entro 6 quello degli spazi interni. In ogni caso la deroga non potrà superare il 20% degli spazi previsti dalla normativa vigente.

43 Metodi di gestione zootecnica Nelle piccole aziende fino a 18 UBA, è concessa la stabulazione fissa, purchè almeno 2 volte alla settimana gli animali abbiano accesso a pascoli o a spazi liberi all aperto. La fase finale di ingrasso dei bovini adulti da carne può avvenire in stalla, purché il periodo trascorso in stalla non superi un quinto della loro vita e sia comunque limitato ad un periodo massimo di tre mesi.

44 Deiezioni Zootecniche Il limite è fissato in 170 kg N per ettaro SAU per anno. E possibile stabilire una cooperazione tra più aziende biologiche per lo smaltimento delle deiezioni zootecniche. Capacità di stoccaggio degli impianti > di quella richiesta.

45 ALLEGATO IV Numero massimo di animali per ettaro di cui all'articolo 15, paragrafo 2 Classe o specie Numero massimo di animali per ettaro equivalente a 170 kg N/ha/anno Equini di oltre 6 mesi 2 Vitelli da ingrasso 5 Altri bovini di meno di 1 anno 5 Bovini maschi da 1 a meno di 2 anni 3,3 Bovini femmine da 1 a meno di 2 anni 3,3 Bovini maschi di 2 anni e oltre 2 Manze da riproduzione 2,5 Manze da ingrasso 2,5 Vacche da latte 2 Vacche lattifere da riforma 2 Altre vacche 2,5 Coniglie riproduttrici 100 Pecore 13,3 Capre 13,3 Suinetti 74 Scrofe riproduttrici 6,5 Suini da ingrasso 14 Altri suini 14 Polli da carne 580 Galline ovaiole 230

46

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione Convegno Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche Venerdì 10 ottobre 2014 Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 Piacenza Zootecnia

Dettagli

ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO. Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia

ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO. Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia 12 novembre 2014 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Reg. (CE) n 834/2007 del Consiglio Reg 889/2008

Dettagli

PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07

PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07 PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07 La presente guida si applica ai mangimi destinati ai bovini, agli equidi, agli ovini, caprini, suini e

Dettagli

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici:

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici: La normativa [ ] L A NORMAT I VA L N LA LEGGE CHE REGOLA IL SETTORE Il diffondersi dell agricoltura biologica e l incremento dei consumi di prodotti biologici ha fatto sì che anche le Istituzioni europee

Dettagli

Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico

Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico DABB - Ghisalba (BG) - 25 novembre 2016 Sergio Benedetti - Bioqualità Agricoltura biologica E un metodo di conduzione di un azienda agricola di

Dettagli

L acquacoltura, nel mondo del Bio

L acquacoltura, nel mondo del Bio L acquacoltura, nel mondo del Bio Embedded PowerPoint Video By PresenterMedia.com Il Regolamento CE 834/07, il Regolamento CE 710/2009 Il Regolamento CE 834/07 fornisce la base normativa per lo sviluppo

Dettagli

Ripartizione N al campo (kg/t p.v./a) Peso vivo. Volumi effluenti (m3/ t p.v. x anno) Azoto al campo

Ripartizione N al campo (kg/t p.v./a) Peso vivo. Volumi effluenti (m3/ t p.v. x anno) Azoto al campo Tabella 1: - Parametri per la stima degli effluenti prodotti in allevamento in termini di volumi e azoto al campo; elaborata sulla base delle tab.1 e 2 dell allegato 1 della Delibera dell Assemblea Legislativa

Dettagli

ALTRE VACCHE VACCHE NUTRICI (DA CARNE) BOVINI DA CARNE STABULAZIONE LIBERA SU LETTIERA INCLINATA SOLO LETAME ,5 73,0 29,

ALTRE VACCHE VACCHE NUTRICI (DA CARNE) BOVINI DA CARNE STABULAZIONE LIBERA SU LETTIERA INCLINATA SOLO LETAME ,5 73,0 29, _N (kg/t (kg/t (kg/t ALTRE VACCHE VACCHE NUTRICI (DA CARNE) BOVINI DA CARNE STABULAZIONE LIBERA SU LETTIERA INCLINATA SOLO 590-25,5 73,0 29,2 127 1 1 ALTRE VACCHE VACCHE NUTRICI (DA CARNE) BOVINI DA CARNE

Dettagli

L acquacoltura, nel mondo del Bio

L acquacoltura, nel mondo del Bio L acquacoltura, nel mondo del Bio Embedded PowerPoint Video By PresenterMedia.com Il regolamento CE 834/07 Il Regolamento fornisce la base normativa per lo sviluppo sostenibile dell agricoltura biologica.

Dettagli

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento I principali aspetti legislativi del BA in allevamento Paolo Rossi, CRPA SpA di Reggio Emilia - SANA Salone Internazionale del Naturale EU Food-CT-2004-506508 BA, ambiente e strutture umidità velocità

Dettagli

Allegato A5. Tabella A

Allegato A5. Tabella A Tabella A Si riporta nella tabella che segue, in relazione alla specie allevata e alla tipologia di ed in conformità al DM del 7 aprile 2006 e alla DGR della Campania n. 583 del 2.08.2010 per l bufalino:

Dettagli

4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI

4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI 4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI 4.1 PREMESSA 18 I mangimi che, nella loro etichetta, riportano riferimenti al metodo di produzione biologico, devono essere certificati. Le prescrizioni specifiche

Dettagli

Agricoltura biologica

Agricoltura biologica Allevamento biologico Agricoltura biologica Obiettivi (reg CE 834/2007): Stabilire un sistema di gestione sostenibile per l agricoltura che: Rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori

Dettagli

Bovini da latte e bufalini

Bovini da latte e bufalini PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia

Dettagli

La certificazione del metodo biologico: avicoli

La certificazione del metodo biologico: avicoli La certificazione del metodo biologico: avicoli Categories : Anno 2017, N. 254-15 aprile 2017 di Donato Ferrucci e Antonio Marcone Introduzione Per quanto concerne l allevamento di avicoli con metodo biologico,

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE COMPETITIVE, DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE E DELLA PESCA DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE

Dettagli

Il coniglio biologico

Il coniglio biologico Il coniglio biologico Categories : Anno 2013, N. 166-15 aprile 2013 Disponibile finalmente la norma tecnica per la certificazione del prodotto di Donato Ferrucci, Antonio Marcone Introduzione Il Reg. Regolamento

Dettagli

Competenze e responsabilità

Competenze e responsabilità Ministero della Salute Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari NORME NAZIONALI NORME NAZIONALI La protezione rappresenta una priorità sancita da leggi nazionali e internazionali.

Dettagli

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS).

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS). Allegato A REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA E RISORSE AGROALIMENTARI AUTORITÀ DI GESTIONE PSR CALABRIA 2014-2020 Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione

Dettagli

Categoria animale e tipologia di stabulazione (kg/capo) (m3/t p.v. / anno) (t/t p.v. / a ) (m3/t p.v. / a) (kg/t p.v. /giorno)

Categoria animale e tipologia di stabulazione (kg/capo) (m3/t p.v. / anno) (t/t p.v. / a ) (m3/t p.v. / a) (kg/t p.v. /giorno) SUINI RIPRODUZIONE Scrofe (160-200 kg) in gestazione in box multiplo senza corsia di defecazione esterna: 180 pavimento pieno, lavaggio ad alta pavimento parzialmente fessurato (almeno 1,5 m di larghezza)

Dettagli

La conversione alla zootecnia biologica

La conversione alla zootecnia biologica home >> La zootecnia biologica >> La conversione alla zootecnia biologica La conversione alla zootecnia biologica LEZIONE DEL 21 APRILE 2004 I PARTE: ORE 9,OO - 13,00 RELATORE: MONICA AGOSTINI La forte

Dettagli

ALLEGATO I: NORME PER LA PRODUZIONE BIOLOGICA A LIVELLO AZIENDALE Produzioni vegetali

ALLEGATO I: NORME PER LA PRODUZIONE BIOLOGICA A LIVELLO AZIENDALE Produzioni vegetali PREFAZIONE Reg. CE 1804/99 e due decreti Ministeriale hanno dato attuazione in Italia: nel luglio del 1999 disposizioni in materia di produzione, controllo e certificazione dei prodotti biologici di origine

Dettagli

ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO

ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO Denominazione o ragione sociale Persona contattata/intervistata Posizione 1. Anno di inizio produzione dell azienda 2. Anno di

Dettagli

Principi zootecnia bio

Principi zootecnia bio Principi zootecnia bio L'approccio olistico dell'agricoltura biologica richiede che la produzione zootecnica sia legata alla terra, poiché il letame prodotto viene utilizzato come concime per la produzione

Dettagli

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE 1 INDICE 1. Caratteristiche dell indagine e campo

Dettagli

PRINCIPI GENERALI DELLE PRODUZIONI INTEGRATE ZOOTECNICHE

PRINCIPI GENERALI DELLE PRODUZIONI INTEGRATE ZOOTECNICHE REGIONE TOSCANA DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO L. R. 5/99 MARCHIO AGRIQUALITA - PRODOTTO DA AGRICOLTURA INTEGRATA PRINCIPI GENERALI DELLE PRODUZIONI INTEGRATE ZOOTECNICHE Marzo 00 1 PREMESSA I presenti

Dettagli

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale:

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: Il benessere animale negli allevamenti suini Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: D.lgs. N. 534/1992 in attuazione della Direttiva 91/630/CEE

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bovini da latte Tutte le informazioni

Dettagli

BREF: Migliori tecniche disponibili in allevamento

BREF: Migliori tecniche disponibili in allevamento BREF: Migliori tecniche disponibili in allevamento ALESSANDRA PANTALEO ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali Modellistica qualità dell'aria e inventari inemar@arpalombardia.it Direttiva europea

Dettagli

Informazione&Zootecnia

Informazione&Zootecnia INFORMAZIONE&ZOOTECNIA Allevamenti sostenibili: il biologico Allevamenti sostenibili: il biologico A.R.A. Umbria Associazione Regionale Allevatori dell Umbria SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P.

Dettagli

1. Il logo biologico dell UE deve essere conforme al seguente modello:

1. Il logo biologico dell UE deve essere conforme al seguente modello: 5-5.1 IL LOGO LOGICO DELL UE- REQUISITI GRAFICI Il logo biologico dell UE, di cui all art. 25 par. 1 del Reg CE 834/07, può essere utilizzato nell etichettatura, presentazione e pubblicità di prodotti

Dettagli

Allegato 11 LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RICONVERSIONE ED AMMODERNAMENTO DELL ATTIVITÀ AGRICOLA

Allegato 11 LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RICONVERSIONE ED AMMODERNAMENTO DELL ATTIVITÀ AGRICOLA Provincia di Piacenza Comune di Castel San Giovanni (PC) Allegato 11 LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RICONVERSIONE ED AMMODERNAMENTO DELL ATTIVITÀ AGRICOLA La valutazione dei Programmi

Dettagli

(In corso di pubblicazione)

(In corso di pubblicazione) Prot. N 90459 del 29 marzo 2001 (In corso di pubblicazione) VISTO l art. 4, comma 3 della Legge 29 dicembre 1990, n. 428 (legge comunitaria); VISTO il D.M. del 4 agosto 2000 di attuazione del Reg. (CE)

Dettagli

Il sottoscritto nato a il. Indirizzo Comune prov. C a p telefono cell. fax. CF/P.IVA

Il sottoscritto nato a il. Indirizzo Comune prov. C a p telefono cell. fax. CF/P.IVA RICHIESTA DI: ATTRIBUZIONE VARIAZIONE INTEGRAZIONE DEL CODICE DI IDENTIFICAZIONE AZIENDALE ai sensi del D.P.R. 317/96 e s.m.i. e del D.Lgs 158/06 e s.m.i. Il sottoscritto _ nato a il Indirizzo Comune prov

Dettagli

Gazzetta ufficiale dell'unione europea

Gazzetta ufficiale dell'unione europea 6.5.2015 IT L 115/25 REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/724 DELLA COMMISSIONE del 5 maggio 2015 relativo all' di acetato di retinile, palmitato di retinile e propionato di retinile come additivi per mangimi

Dettagli

DATI IN INTERNO IN ESTERNO

DATI IN INTERNO IN ESTERNO DATI IN INTERNO IN ESTERNO numero suinetti 40 40 peso totale e medio 279/6,97 241/6,0 età 21 20 scarti prodotti 1 di kg.5 1 di kg.5 morti prodotti 1 di kg.13 0 alimento kg. 677 630 età finale 59 58 peso

Dettagli

CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE

CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI VITERBO CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE luglio 2015 1. DISPOSIZIONI GENERALI Il

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bovini da carne Tutte le informazioni

Dettagli

EFFLUENTI ZOOTECNICI: VOLUMI E AZOTO PRODOTTI PER CATEGORIA ANIMALE E TIPOLOGIA DI STABULAZIONE

EFFLUENTI ZOOTECNICI: VOLUMI E AZOTO PRODOTTI PER CATEGORIA ANIMALE E TIPOLOGIA DI STABULAZIONE ALLEGATI - Programma d Azione regionale per la protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva nitrati 91/676/CEE

Dettagli

ETICHETTATURA MANGIMI per i prodotti da agricoltura biologica

ETICHETTATURA MANGIMI per i prodotti da agricoltura biologica INDICE Argomento Reg. (CE) n. 834/2007 Reg. (CE) n. 889/2008 Reg. (CE) n. 967/2008 Campo di applicazione Art. 59; Art. 95 Uso di termini riferiti alla produzione biologica Art. 23 Uso di marchi commerciali

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Allevamenti avicoli Tutte le informazioni

Dettagli

Comune di SULZANO VALUTAZIONE SOSTENIBILITA AMBIENTALE (V.A.S.)

Comune di SULZANO VALUTAZIONE SOSTENIBILITA AMBIENTALE (V.A.S.) Regione Lombardia Provincia di Brescia Comune di SULZANO VALUTAZIONE SOSTENIBILITA AMBIENTALE (V.A.S.) FINALIZZATA ALL ADEGUAMENTO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE ALLA L.R. N. 12 DEL 11/03/2005 LEGGE PER

Dettagli

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa 81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti e gli sviluppi futuri Luigi Bertocchi Istituto Zooprofilattico Sperimantale della Lombardia ed Emilia-Romagna

Dettagli

Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore

Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore I regolamenti contenuti nel pacchetto igiene rivedono un po tutte le regole della sicurezza

Dettagli

T B A. Tutela e Benessere Animale. A.A Corso integrato Strutture ed impianti per animali e allevamento. Dott. Alfredo Di Domenicantonio

T B A. Tutela e Benessere Animale. A.A Corso integrato Strutture ed impianti per animali e allevamento. Dott. Alfredo Di Domenicantonio Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale T B A A.A. 2015-2016 Corso integrato Strutture ed impianti per animali e allevamento Dott. Alfredo Di Domenicantonio Segue da presentazione 2_A_2016 8. Mangimi,

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 1237/2007 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 1237/2007 DELLA COMMISSIONE 24.10.2007 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 280/5 REGOLAMENTO (CE) N. 1237/2007 DELLA COMMISSIONE del 23 ottobre 2007 che modifica il regolamento (CE) n. 2160/2003 del Parlamento europeo e del

Dettagli

Principi di base e definizioni

Principi di base e definizioni Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Standard Output (SO) con riferimento alle finalità previste dal Piano regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Principi di base e definizioni

Dettagli

INDICE GENERALE PDF. Copertina (home) Introduzione. Premessa (INIPA/AGER) 1 Cos è l agricoltura biologica

INDICE GENERALE PDF. Copertina (home) Introduzione. Premessa (INIPA/AGER) 1 Cos è l agricoltura biologica home >> indice generale PDF INDICE GENERALE PDF Copertina (home) Introduzione Premessa (INIPA/AGER) 1 Cos è l agricoltura biologica 1.1 origini ed evoluzioni dell A.B. 1.2 Cenni storici 1.3 Rudolf Steiner

Dettagli

Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica

Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica Convegno 26 ottobre 2016 La conversione da convenzionale a BIO: il latte e produzione casearia biologica Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica Giacomo

Dettagli

CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE MODALITA DI OTTENIMENTO DELLA LICENZA D USO DEL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE

CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE MODALITA DI OTTENIMENTO DELLA LICENZA D USO DEL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI VITERBO CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE Modificato ed integrato nel mese di aprile 2008 1. DISPOSIZIONI GENERALI Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA PIEMONTESE DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO

REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA PIEMONTESE DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO Pagina: 1 di 7 REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO Pagina: 2 di 7 Premessa Il Consorzio Macellai Tipici di Cuneo - Carnè promuove la realizzazione

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE VITELLO AL LATTE E CEREALI

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE VITELLO AL LATTE E CEREALI Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni TESTO CONSOLIDATO (in vigore dal 10/04/2015) Allegato F della Deliberazione della Giunta regionale

Dettagli

La normativa vigente per la protezione degli animali negli allevamenti ai fini della condizionalità

La normativa vigente per la protezione degli animali negli allevamenti ai fini della condizionalità Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Dr. Ugo Santucci Direttore Ufficio VI Benessere animale La normativa vigente per la protezione degli animali negli

Dettagli

INDICE. Capo 1. Specie animali allevate in azienda ai fini della macellazione. Capo 2. Quantità massime consentite

INDICE. Capo 1. Specie animali allevate in azienda ai fini della macellazione. Capo 2. Quantità massime consentite Allegato A LINEE GUIDA PER LA FORNITURA DI PICCOLI QUANTITATIVI DI CARNI, PROVENIENTI DA POLLAME E LAGOMORFI MACELLATI NELL AZIENDA AGRICOLA, DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE FINALE O AI LABORATORI ANNESSI

Dettagli

Misure Agroambientali

Misure Agroambientali PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER IL VENETO Misure Agroambientali MISURA 211 Indennità a favore degli agricoltori in zone di montagna Chi può fare domanda? Le aziende agricole che conducono per più del

Dettagli

MARCHIO COLLETTIVO QUALITA GARANTITA DALLA REGIONE SARDEGNA. (D.G.R. n. 10/16 del 17 marzo BURAS n. 16 del 9 aprile 2015) LINEE GUIDA

MARCHIO COLLETTIVO QUALITA GARANTITA DALLA REGIONE SARDEGNA. (D.G.R. n. 10/16 del 17 marzo BURAS n. 16 del 9 aprile 2015) LINEE GUIDA Allegato n. 1 alla Delib. G.R. n. 43/25 del 19.7.2016 MARCHIO COLLETTIVO QUALITA GARANTITA DALLA REGIONE SARDEGNA (D.G.R. n. 10/16 del 17 marzo 2015 - BURAS n. 16 del 9 aprile 2015) LINEE GUIDA Premessa

Dettagli

Allegato 3: Panoramica delle rubriche di controllo e dei rispettivi gruppi di punti per l agricoltura

Allegato 3: Panoramica delle rubriche di controllo e dei rispettivi gruppi di punti per l agricoltura Dipartimento federale dell economia, della formazione e della ricerca DFER Ufficio federale dell agricoltura Dipartimento federale dell interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria

Dettagli

Roberto Micale PSR Umbria Le misure a superficie

Roberto Micale PSR Umbria Le misure a superficie Roberto Micale PSR Umbria 2014-2020 - Le misure a superficie IL PERCORSO IL PARALAMENTO LA COMMISSIONE IL CONSIGLIO REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre

Dettagli

IL SISTEMA BIOLOGICO

IL SISTEMA BIOLOGICO IX CONVEGNO NAZIONALE DEGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI SULL ALIMENTAZIONE ANIMALE SICUREZZA DELLE MATERIE PRIME: DALLE SOSTANZE SGRADITE AI VALORI AGGIUNTI IL SISTEMA BIOLOGICO L ESPERIENZA

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 26 DEL REGIONE ABRUZZO

LEGGE REGIONALE N. 26 DEL REGIONE ABRUZZO LEGGE REGIONALE N. 26 DEL 20-07-2007 REGIONE ABRUZZO Modifiche alla L.R. 16 marzo 2001, n. 6 recante: Norme in materia di coltivazione, allevamento, sperimentazione e commercializzazione di organismi geneticamente

Dettagli

ALLEGATO 1 ELENCO DELLE VARIBILI PRIMARIE

ALLEGATO 1 ELENCO DELLE VARIBILI PRIMARIE ALLEGATO 1 ELENCO DELLE VARIBILI PRIMARIE Forma giuridica Forma di conduzione Superficie totale in proprietà Superficie totale in affitto Superficie totale in uso gratuito Totale Sat Superficie agricola

Dettagli

Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte

Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte BENESSERE ANIMALE Fin dove è sostenibile per la zootecnica emiliano-romagnola? Paolo Rossi Ufficio Edilizia del CRPA Regione Emilia-Romagna

Dettagli

RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI

RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI AL 1 DICEMBRE 2010 ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE 1 INDICE 1. Caratteristiche

Dettagli

COMUNE DI SOLESINO (PD)

COMUNE DI SOLESINO (PD) Ditta: Via (sede allevamento): Codice Stalla: MICHIELOTTO PASQUALE ARZERE 4 87PD6 COMUNE DI SOLESINO (PD) Codice 1 Consistenza Zootecnica Tipologia Allevamento: BOVINI in All. tonnellate tonnellate tonnellate/ettaro

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA Processo Sequenza di processo Area di Attività SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca Allevamento di animali

Dettagli

Confronto dei fattori di emissione dell ammoniaca per le specie animali in produzione zootecniche

Confronto dei fattori di emissione dell ammoniaca per le specie animali in produzione zootecniche Confronto dei fattori di emissione dell ammoniaca per le specie animali in produzione zootecniche Alessandra Pantaleo ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali Modellistica qualità dell'aria e inventari

Dettagli

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono.

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono. MISURA 214 - PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono ISTRUZIONI REGIONALI PER LA COMPILAZIONE DELLE DOMANDE Le presenti istruzioni regionali

Dettagli

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Misura 215 - Annualità 2015/2016 Pagamenti per il benessere degli animali LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Agenzia Laore Sardegna Monni Narciso Area di supporto in materia di Condizionalità

Dettagli

Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA) del 7 dicembre 1998 Il Dipartimento federale dell economia, visti gli articoli 59 capoverso

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE. Annualità 2008

REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE. Annualità 2008 REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE MISURA 214 - PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono

Dettagli

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Dott.ssa Arcadia Mura Dott.ssa Maria Gabriella Serra Allevamenti bovini 57 allevamenti : 17 allevamenti

Dettagli

RELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n del 3 novembre 2013)

RELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n del 3 novembre 2013) RELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n. 14738 del 3 novembre 2013) ALLEVAMENTO AVICOLO NB: la compilazione delle parti evidenziate in grigio

Dettagli

CHECK-LIST per la verifica dei requisiti strutturali, gestionali e funzionali previsti dal regolamento (CE) N. 1255/97 e successive modifiche

CHECK-LIST per la verifica dei requisiti strutturali, gestionali e funzionali previsti dal regolamento (CE) N. 1255/97 e successive modifiche CHECK-LIST per la verifica dei requisiti strutturali, gestionali e funzionali previsti dal regolamento (CE) N. 1255/97 e successive modifiche VERBALE DI SOPRALLUOGO ISPETTIVO PER L ASSEGNAZIONE DEL NUMERO

Dettagli

BENESSERE ANIMALE nel Veneto

BENESSERE ANIMALE nel Veneto Riunione con i Referenti delle Aziende ULSS BENESSERE ANIMALE nel Veneto durante il trasporto al macello in allevamento Venezia, 9 marzo 5 In ALLEVAMENTO: NORMA ORIZZONTALE D.Lgs. 46/ Attuazione della

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CONIGLIO AL FIENO

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CONIGLIO AL FIENO Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni TESTO CONSOLIDATO (in vigore dal 12 gennaio 2018) Allegato F della Deliberazione della Giunta

Dettagli

Benessere Animale e qualità del latte

Benessere Animale e qualità del latte Misura F Miglioramento del benessere degli animali Benessere Animale e qualità del latte Aziende Sanitarie Locali Servizi Veterinari Igiene degli allevamenti e Produzioni Zootecniche CONDIZIONALITA Criteri

Dettagli

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo. Annualità 2009

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo. Annualità 2009 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE MISURA 214 - PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo Annualità 2009 ISTRUZIONI REGIONALI PER LA COMPILAZIONE

Dettagli

PZR - MISURA 1: INVESTIMENTI MATERIALI E IMMATERIALI INTERAZIENDALE DOMANDA SINGOLA. Escluso IVA

PZR - MISURA 1: INVESTIMENTI MATERIALI E IMMATERIALI INTERAZIENDALE DOMANDA SINGOLA. Escluso IVA Ente Amm. di rif.: Artea PZR - MISURA 1: INVESTIMENTI MATERIALI E IMMATERIALI INTERAZIENDALE DOMANDA SINGOLA QUADRO A - AZIENDA SEZ. I - Dati identificativi e forma giuridica Natura Azienda Codice Fiscale

Dettagli

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 11.3.2014 C(2014) 1445 final REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE del 11.3.2014 che completa il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

Misura 212 Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diverse dalle zone montane.

Misura 212 Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diverse dalle zone montane. REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE Misura 212 Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diverse dalle zone

Dettagli

Allevamento e metalli pesanti

Allevamento e metalli pesanti Sostenibilità e impatto ambientale degli allevamenti Allevamento e metalli pesanti Rame e zinco: ruolo ed escrezione Elementi minerali che giocano un ruolo essenziale nella fisiologia animale: - Componente

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA Legge Regionale 31 maggio 2001, n. 12 Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli, dell acquacoltura e alimentari di qualità e successive modifiche ed

Dettagli

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 LA STRATEGIA E stata costruita in base a: gli orientamenti per le politiche di sviluppo rurale della Commissione gli strumenti

Dettagli

Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici

Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici 01 Introduzione Il presente documento costituisce una linea guida sintetica sull etichettatura e l indicazione del metodo di produzione biologico

Dettagli

1.3 Andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali

1.3 Andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali 1.3 Andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali 1.3.1 Bovini La consistenza del patrimonio bovino al 1 dicembre 2002 contava 14.868 capi, con una lieve diminuzione rispetto all anno precedente.

Dettagli

Siamo quello che mangiamo: Si mangiava meglio una volta? Dott. Francesco Morbiato

Siamo quello che mangiamo: Si mangiava meglio una volta? Dott. Francesco Morbiato Siamo quello che mangiamo: Si mangiava meglio una volta? Dott. Francesco Morbiato La carenza di cibo: l Ottocento Alimentazione della popolazione contadina pane, focacce e polenta ottenuti con cereali

Dettagli

La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento

La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento Allevamento semibrado della razza piemontese: un allevamento ecosostenibile Asti, 14 novembre 2015 La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento

Dettagli

DISCIPLINARE ALLEVAMENTO BIOLOGICO - Bovini da latte (Italian Organic Standard v3)

DISCIPLINARE ALLEVAMENTO BIOLOGICO - Bovini da latte (Italian Organic Standard v3) DTR 4 Ed. Rev. - Bovini da latte (Italian Organic Standard v) INDICE. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE.... VALORE AGGIUNTO.... DEFINIZIONI... 4. RIFERIMENTI NORMATIVI... 5. RESPONSABILITA SOCIALE DELL IMPRESA...

Dettagli

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono.

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono. MISURA 214 - PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 4 Tutela dell Agrobiodiversità Intervento 2 - Razze minacciate di abbandono ISTRUZIONI REGIONALI PER LA COMPILAZIONE DELLE DOMANDE DI PAGAMENTO Le presenti

Dettagli

Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Direzione Generale Agricoltura A L L E G A T O 4

Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Direzione Generale Agricoltura A L L E G A T O 4 Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Direzione Generale Agricoltura A L L E G A T O 4 TABELLE CON PARAMETRI DI CALCOLO E CODIFICHE DI RIFERIEMNTO Attuazione del

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello)

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. Zona parto a. Obiettivo gestionale: ambiente pulito ed asciutto predisporre all interno

Dettagli

Classificazione degli allevamenti avicoli, suinicoli e bovini

Classificazione degli allevamenti avicoli, suinicoli e bovini Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva Allevamenti: Aspetti ambientali e zootecnici Classificazione degli allevamenti avicoli, suinicoli e bovini dott. Nicola Benini dott. Fabrizio Cestaro VERONA

Dettagli

Obblighi di pubblicazione concernenti i controlli sulle imprese (art.25) - Servizio Veterinario di Igiene degli Allevamenti e Produzioni zootecniche

Obblighi di pubblicazione concernenti i controlli sulle imprese (art.25) - Servizio Veterinario di Igiene degli Allevamenti e Produzioni zootecniche allevamenti vitelli a carne bianca, tutti minime per la protezione dei vitelli D.Lvo 7 luglio 2011, n.126 - Piano Nazionale Benessere Animale nota Ministero della Salute prot. 0013029 - P- 13/07/2010 -

Dettagli

IL BIOLOGICO SPOSA IL DIGITALE L esperienza dei gruppi d acquisto organizzati di AIAB-APROBIO FVG

IL BIOLOGICO SPOSA IL DIGITALE L esperienza dei gruppi d acquisto organizzati di AIAB-APROBIO FVG IL BIOLOGICO SPOSA IL DIGITALE L esperienza dei gruppi d acquisto organizzati di AIAB-APROBIO FVG Relatore: Massimo Ceccon Lunedì 6 Novembre 2017 #Sharing3FVG Webinar realizzato da IALFVG e parte degli

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-20 Misura 11 Agricoltura biologica Sottomisura 11.1 Introduzione dell agricoltura biologica Descrizione della sottomisura La sottomisura vuole sostenere nelle aziende

Dettagli

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu Coldiretti & Lipu premesso che Coldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale Lipu è un Associazione che opera

Dettagli

Carni avicole. Per le carni di pollame fresche, il termine minimo di conservazione è sostituito dalla data di scadenza.

Carni avicole. Per le carni di pollame fresche, il termine minimo di conservazione è sostituito dalla data di scadenza. Carni avicole Il Regolamento (CE) 543/2008, recante le modalità di applicazione del Regolamento (CE) 1234/2007 e s.m.i., ha stabilito le norme di commercializzazione per le carni di pollame (pollo, tacchino,

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE NOTA INTERPRETATIVA N

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE NOTA INTERPRETATIVA N COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE Direzione I. Legislazione agricola e procedure I. 1. Diritto agricolo; semplificazione Data di diffusione: 8.7.2015 NOTA

Dettagli

Torino, 5 dicembre 2012 Nadia Ansaldi Regione Piemonte - Settore Colture Agrarie

Torino, 5 dicembre 2012 Nadia Ansaldi Regione Piemonte - Settore Colture Agrarie Norme, limiti di legge e situazione aflatossine nella produzione maidicola nazionale e piemontese Torino, 5 dicembre 2012 Nadia Ansaldi Regione Piemonte - Settore Colture Agrarie Maiscoltura nazionale

Dettagli

BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO

BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO CRPA S.p.A. Centro Ricerche Produzioni Animali Reggio Emilia Laboratorio di Benessere animale, Etologia applicata e Produzioni sostenibili Dipartimento di Medicina Veterinaria

Dettagli