PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO

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2 PROVINCIA DI BIELLA SETTORE LAVORI PUBBLICI E PROTEZIONE CIVILE LAVORI DI SISTEMAZIONE E CONSOLIDAMENTO DELLA BRIGLIA IN CORRISPONDENZA DEL PONTE SUL TORRENTE CERVO, POSTO AL KM DELLA EX S.S. 142 BIELLESE VARIANTE. PROGETTAZIONE ESECUTIVA Presidenza del Consiglio dei Ministri Commissario Straordinario Delegato all attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico di cui all Accordo di Programma tra il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Piemonte (D.P.C.M. 19 Aprile 2011) - DECRETO n. 002 del 24 novembre 2011 PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO

3 INDICE 1 LAVORO COMMITTENTE E RESPONSABILI 1 LOTTO COMMITTENTE E RESPONSABILI 2 LOTTO DESCRIZIONE SOMMARIA LAVORI IL CANTIERE IMPOSTAZIONE DEL CANTIERE RECINZIONE DEL CANTIERE, ACCESSI E SEGNALAZIONI VIABILITÀ DI CANTIERE SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI E SANITARI IMPIANTI DI CANTIERE (ELETTRICITÀ, ACQUA, ECC.) STOCCAGGIO SOSTANZE E MATERIE PARTICOLARI ORDINE E PULIZIA INDIVIDUAZIONE DELLE AREE Descrizione della viabilità di accesso Verifiche delle condizioni ambientali Recinzione ed organizzazione dell area di cantiere e delle aree di intervento Strade Caratteristiche igienico-sanitarie Approvvigionamento idrico Smaltimento acque di scarico Sicurezza degli impianti MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E PER L ESODO IN EMERGENZA Mezzi di protezione attiva Sicurezza dell esodo in caso di emergenza REQUISITI STRUTTURALI DEGLI AMBIENTI Altezza - Superficie Illuminazione naturale Illuminazione artificiale Aerazione naturale Aerazione artificiale Riscaldamento e condizionamento Bombolaio SITUAZIONI AMBIENTALI RISCHI INTRINSECHI ALL AREA DEL CANTIERE VINCOLI CONNESSI AL SITO IMPIANTI ATTIVI LAVORAZIONI IN PRESENZA DI CONDIZIONI CLIMATICHE ECCEZIONALI RISCHI PROVENIENTI DALL AMBIENTE CIRCOSTANTE LAVORAZIONI IN PROSSIMITA ED IN CORRISPONDENZA DEL LETTO Pag. 2 di 239

4 DEL TORRENTE CERVO PRESENZA DI INTERFERENZE / IMPIANTI PREESISTENTI RISCHI TRASMESSI ALL AMBIENTE CIRCOSTANTE RUMORE POLVERI INTERFERENZE CON LA VIABILITÀ SCARICHE ATMOSFERICHE DOCUMENTAZIONE PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO OBBLIGHI DEI SOGGETTI COINVOLTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 81 DEL 09/04/ Il Committente o il Responsabile dei Lavori Il coordinatore per la sicurezza in fase progettuale Il coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva I lavoratori autonomi I datori di lavoro DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE Certificati Lavoratori Piani operativi di sicurezza Valutazione del rischio rumore SORVEGLIANZA SANITARIA SITUAZIONI PARTICOLARI PROCEDURE DI EMERGENZA PROCEDURE GENERALI PROCEDURE DI EVACUAZIONE PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO MISURE GENERALI DI PROTEZIONE DA ADOTTARE CONTRO SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA PREVENZIONE ANTINCENDIO PRESCRIZIONI PER LE MAESTRANZE SERVIZI SANITARI E DI PRONTO INTERVENTO INFORTUNI SEGNALETICA SEGNALI DI DIVIETO SEGNALI DI PERICOLO SEGNALI DI PRESCRIZIONE SEGNALI DI SALVATAGGIO SEGNALI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO COMUNICAZIONI VERBALI E SEGNALI GESTUALI Pag. 3 di 239

5 10 METODOLOGIA DI INTERVENTO FASI DI LAVORO INSTALLAZIONE DEL CANTIERE E DELLE AREE DI INTERVENTO Realizzazione della recinzione e degli accessi del cantiere Realizzazione della viabilità del cantiere Posa in opera di segnali stradali Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere Realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere MISURE GENERALI DI SICUREZZA Misure generali contro i possibili rischi di incendio o esplosione Misure generali di protezione contro il rischio di elettrocuzione Misure generali di protezione contro il rischio rumore Misure generali di protezione contro il rischio vibrazioni Misure generali di protezione contro il rischio della movimentazione manuale dei carichi Indicazioni generali per l illuminazione nei luoghi di lavoro Misure generali di protezione contro il rischio derivante dalla movimentazione dei materiali Trasporto e stoccaggio materiali Movimentazione materiali SCAVI MOVIMENTAZIONE MATERIE RIEMPIMENTI FORMAZIONE RILEVATI REALIZZAZIONE SCOGLIERE Modifica del profilo del terreno Scavi di sbancamento Scavi a sezione ristretta Scavi eseguiti a mano Aggottamento acque negli scavi CARICO, SCARICO, MOVIMENTAZIONE E POSA IN OPERA MATERIALI Trasporto e stoccaggio materiali Movimentazione materiali REALIZZAZIONE CHIODATURE SCOGLIERE Trasporto e stoccaggio elementi metallici REALIZZAZIONE STRUTTURE IN C.A Realizzazione carpenteria per strutture di fondazione Lavorazione e posa ferri di armatura per strutture di fondazione Getto in calcestruzzo per strutture di fondazione Disarmo opere in c.a OPERE DI FINITURA PULIZIA AREE DI INTERVENTO Misure generali contro i possibili rischi di incendio o esplosione SISTEMAZIONI A VERDE SMOBILIZZO DEL CANTIERE COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA Pag. 4 di 239

6 RIUNIONE DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA PRINCIPI GENERALI PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ IN CANTIERE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI UTILIZZO DI IMPIANTI COMUNI RISCHI DI CADUTA DALL ALTO VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE ATTIVITA ANALISI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI COSTI DELLA SICUREZZA STIMA DEGLI ONERI DELLA SICUREZZA CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI SCHEDE BIBLIOGRAFICHE SCHEDE MACCHINE [scheda: M1] Dumper [scheda: M2] Gru a torre [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù [scheda: M5] Pala meccanica [scheda: M6] Carrello elevatore [scheda: M7] Sonda di perforazione [scheda: M8] Escavatore [scheda: M9] Grader [scheda: M10] Autobetoniera [scheda: M11] Autopompa per cls [scheda: M13] Carro di perforazione [scheda: M14] Escavatore con martello demolitore [scheda: M15] Piattaforma sviluppabile [scheda: M16] Escavatore con pinza idraulica [scheda: M17] Carro portaforme [scheda: M18] Scarificatrice [scheda: M19] Finitrice [scheda: M20] Rullo compressore [scheda: M23] Battipalo SCHEDE ATTREZZI [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A3] Decespugliatore a motore [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A7] Argano a bandiera [scheda: A8] Avvitatore elettrico [scheda: A9] Ponteggio metallico fisso [scheda: A10] Scala semplice Pag. 5 di 239

7 [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A12] Saldatrice elettrica [scheda: A13] Smerigliatrice angolare (flessibile) [scheda: A14] Trapano elettrico [scheda: A15] Carriola [scheda: A16] Cannello per saldatura ossiacetilenica [scheda: A17] Ponte su cavalletti [scheda: A18] Pompa idrica [scheda: A19] Martinetto idraulico a mano [scheda: A20] Sega circolare [scheda: A21] Trancia-piegaferri [scheda: A22] Vibratore elettrico per calcestruzzo [scheda: A23] Cesoie pneumatiche [scheda: A24] Troncatrice [scheda: A25] Impianto di iniezione per jet-grouting [scheda: A26] Impianto di iniezione per miscele cementizie [scheda: A27] Impianto di miscelazione (miscele per iniezione) [scheda: A28] Centrale confezione bitumati [scheda: A29] Compattatore a piatto vibrante [scheda: A30] Cesoie elettriche [scheda: A31] Passerella a sbalzo per travi da ponte [scheda: A33] Tagliasfalto a disco [scheda: A36] Betoniera a bicchiere [scheda: A37] Argano a cavalletto [scheda: A39] Carotatrice elettrica [scheda: A40] Impastatrice [scheda: A41] Intonacatrice [scheda: A42] Carro di varo per travi da ponte APPENDICE RISCHI [R1] Rischio: Elettrocuzione [R2] Rischio: Investimento e ribaltamento [R3] Rischio: Rumore dba 85 / [R4] Rischio: Rumore dba < [R5] Rischio: Caduta dall'alto [R6] Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello [R7] Rischio: Rumore dba 80 / [R8] Rischio: Movimentazione manuale dei carichi [R9] Rischio: Scivolamenti e cadute [R10] Rischio: Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni [R11] Rischio: Getti o schizzi [R12] Rischio: Inalazione polveri, fibre, gas, vapori [R13] Rischio: Seppellimenti e sprofondamenti [R14] Rischio: Rumore dba > [R15] Rischio: Colpi, tagli, punture, abrasioni [R16] Rischio: Incendi o esplosioni [R17] Rischio: Scoppio [R18] Rischio: Annegamento [R19] Rischio: Ustioni [R20] Rischio: Vibrazioni [R21] Rischio: Disturbi alla vista Pag. 6 di 239

8 15.4 APPENDICE PREVENZIONI [P1] Prevenzione: Installazione di cantiere su strada: requisiti generali [P2] Prevenzione: Recinzione del cantiere: evidenziazione dell'ingombro [P3] Prevenzione: DPI: Addetto alla recinzione del cantiere su strada [P4] Prevenzione: Disposizioni comuni a tutti i lavoratori [P5] Prevenzione: Cantieri stradali: visibilità dei lavoratori [P6] Prevenzione: Protezione da rumore: dba 85 / [P7] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi fissi [P8] Prevenzione: Addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi: requisiti [P9] Prevenzione: Protezione da rumore: dba < [P10] Prevenzione: DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] [P11] Prevenzione: Ponteggi: ricezione del carico [P12] Prevenzione: Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P13] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti comuni [P14] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti dei baraccamenti [P15] Prevenzione: Installazione del cantiere: presidi sanitari [P16] Prevenzione: DPI: Addetto all'installazione di box prefabbricati [P17] Prevenzione: Protezione da rumore: dba 80 / [P18] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e manutenzione della gru [P19] Prevenzione: Addetto alla manutenzione e montaggio della gru: cinture di sicurezza [P20] Prevenzione: Recinzione del cantiere: accessi pedonali e carrabili [P21] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere [P22] Prevenzione: Realizzazione della viabilita di cantiere: indicazioni generali [P23] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione della viabilita del cantiere [P24] Prevenzione: Disposizioni per l'impianto di messa a terra [P25] Prevenzione: DPI: Elettricista per impianti di terra del cantiere [P26] Prevenzione: Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici [P27] Prevenzione: Disposizioni per l'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche [P28] Prevenzione: DPI: Elettricista per impianti di cantiere contro le scariche atmosferiche [P29] Prevenzione: Requisiti essenziali dell'impianto di alimentazione [P30] Prevenzione: Requisiti di cavi e conduttori [P31] Prevenzione: Requisiti di prese e spine [P32] Prevenzione: Requisiti dei quadri elettrici [P33] Prevenzione: Requisiti delle cabine elettriche [P34] Prevenzione: DPI: Elettricista per la esecuzione dell'impianto elettrico del cantiere [P35] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera dell'impianto idrico del Pag. 7 di 239

9 cantiere [P36] Prevenzione: DPI: Posa in opera dell'impianto igienico-sanitario del cantiere [P37] Prevenzione: DPI: Addetto allo smobilizzo del cantiere [P38] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: disposizioni preventive [P39] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio [P40] Prevenzione: DPI: Addetto all'acquisizione di carote di terreno [P41] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni generali a "Cadute di materiale dall'alto" [P42] Prevenzione: Sonda di perforazione: allontanamento dei fanghi [P43] Prevenzione: DPI: Addetto alla movimentazione delle aste della sonda di perforazione [P44] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P45] Prevenzione: Sonda di perforazione: schermi protettivi [P46] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc." [P47] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Movimentazione manuale ecc." [P48] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." [P49] Prevenzione: Scavi: barriere protettive sul ciglio [P50] Prevenzione: Parapetti [P51] Prevenzione: Scavi: divieto di depositi sui bordi [P52] Prevenzione: Scavi: ciglio e pareti dello scavo [P53] Prevenzione: DPI: Addetto alla pompa di aspirazione [P54] Prevenzione: Prosciugamento scavi: disposizioni e verifiche [P55] Prevenzione: DPI: Addetto alla modifica del profilo del terreno [P56] Prevenzione: Inumidimento del materiale [P57] Prevenzione: Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo [P58] Prevenzione: Protezione da rumore: dba > [P59] Prevenzione: Scavi: posizione dei lavoratori [P60] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di tiranti per il consolidamento del terreno [P61] Prevenzione: Tiranti d'ancoraggio: postazione di lavoro sopraelevata [P62] Prevenzione: Tiranti d'ancoraggio: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P63] Prevenzione: Tiranti d'ancoraggio: prevenzioni a "Colpi, tagli, ecc." [P64] Prevenzione: Tiranti d'ancoraggio: inizio della tesatura [P65] Prevenzione: Tiranti d'ancoraggio: personale per il posizionamento [P66] Prevenzione: DPI: Carpentiere per muri di sostegno in c.a [P67] Prevenzione: DPI: Ferraiolo per muri di sostegno in c.a [P68] Prevenzione: DPI: Addetto al getto di cls per muri di sostegno in c.a. 166 Pag. 8 di 239

10 [P69] Prevenzione: Scavi: armature del fronte [P70] Prevenzione: DPI: Addetto allo scavo [P71] Prevenzione: Scavi: presenza di gas tossici [P72] Prevenzione: Condutture interrate nel cantiere [P73] Prevenzione: Scavi: presenza di gas infiammabili [P74] Prevenzione: Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." [P75] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa di rete e cavi d'acciaio per la stabilizzazione di scarpate [P76] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione di cordoli in c.a. per la stabilizzazione di scarpate [P77] Prevenzione: Jet-grouting: canalizzazione delle acque [P78] Prevenzione: Jet-grouting: prevenzioni a "Scoppio" [P79] Prevenzione: DPI: Addetto alle iniezioni ad alta pressione (Jetgroutig) [P80] Prevenzione: DPI: Addetto alle iniezioni di consolidamento terreni [P81] Prevenzione: Pulizia della postazione di lavoro [P85] Prevenzione: Realizzazione di gallerie: prevenzioni a "Annegamento" [P86] Prevenzione: Realizzazione di gallerie: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." [P87] Prevenzione: DPI: Addetto al contenimento di fuori-sagoma nell'esecuzione di gallerie [P88] Prevenzione: DPI: Addetto al rivestimento di 1 fase nella realizzazione di gallerie [P89] Prevenzione: DPI: Addetto al rivestimento finale nella realizzazione di gallerie [P90] Prevenzione: DPI: Addetto a terra alla scarificatrice [P91] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [P92] Prevenzione: Addetto a terra della scarificatrice: deviazione del traffico stradale [P93] Prevenzione: DPI: Addetto all'assemblaggio di carpenteria rampante e suo posizionamento [P94] Prevenzione: Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera [P95] Prevenzione: DPI: Addetto all'assemblaggio della cassaforma del pulvino e al suo posizionamento in quota [P96] Prevenzione: DPI: Carpentiere per lavori stradali [P97] Prevenzione: DPI: Addetto a terra alla finitrice [P98] Prevenzione: Addetto a terra della finitrice: distanze di sicurezza [P99] Prevenzione: Finitrice: vano coclea [P100] Prevenzione: Interventi sull'impianto oleodinamico [P101] Prevenzione: Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali [P102] Prevenzione: Addetto a terra della finitrice: deviazione del traffico stradale [P103] Prevenzione: Addetto a terra della finitrice: bruciatori [P104] Prevenzione: DPI: Addetto alla centrale confezionamento bitumati [P105] Prevenzione: DPI: Addetto alla formazione del sottofondo stradale 173 Pag. 9 di 239

11 [P106] Prevenzione: Addetto alla formazione del sottofondo stradale: prevenzioni a "Investimenti, ecc." [P107] Prevenzione: DPI: Addetto al getto di calcestruzzo per strutture di viadotti [P108] Prevenzione: DPI: Addetto al getto di cls per lavori stradali [P109] Prevenzione: DPI: Ferraiolo nei lavori stradali [P110] Prevenzione: DPI: Ferraiolo - strutture in cls di viadotti [P111] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di barriere protettive in c.a [P112] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di guardrails [P113] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di pannelli fonoassorbenti [P114] Prevenzione: DPI: Addetto all'esecuzione dell'impalcato stradale [P115] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa di traversi e all'applicazione di tensione ai trefoli nella realizzazione di viadotti [P116] Prevenzione: DPI: Addetto al taglio dell'asfalto di carreggiate [P117] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione di marciapiede [P118] Prevenzione: DPI: Addetto alla sistemazione a verde [P119] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di segnali stradali [P120] Prevenzione: DPI: Addetto infissione tubo-forma per pali gettati in opera [P121] Prevenzione: Tubo-forma per pali battuti: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." [P122] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione di micropali (tipo RADICE) [P123] Prevenzione: Micropali: numero addetti adeguato [P124] Prevenzione: Micropali: segnalazione micropali infissi [P125] Prevenzione: DPI: Addetto alla realizzazione di micropali (tipo TUBFIX) [P126] Prevenzione: Micropali: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P127] Prevenzione: Micropali: utilizzazione attrezzi [P128] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera di pali prefabbricati (tipo SCAC) [P129] Prevenzione: DPI: Addetto alla scapitozzatura di pali battuti prefabbricati [P130] Prevenzione: DPI: Addetto al disarmo opere in c.a [P131] Prevenzione: Armature provvisorie: protezione delle aperture di muri e solai [P132] Prevenzione: Disarmo: protezione dei fori nei solai [P133] Prevenzione: Disarmo: protezione delle rampe di scale [P134] Prevenzione: Disarmo: area interessata [P135] Prevenzione: Disarmo: pulizia al termine delle operazioni [P136] Prevenzione: Disarmo: norme generali [P137] Prevenzione: Disarmo: autorizzazione [P138] Prevenzione: Disarmo: procedure [P139] Prevenzione: Disarmo: divieti [P140] Prevenzione: DPI: Addetto al getto di cls per strutture di fondazione 181 Pag. 10 di 239

12 [P141] Prevenzione: DPI: Addetto al getto di cls per strutture in elevazione [P142] Prevenzione: DPI: Addetto a iniezioni resinose [P143] Prevenzione: DPI: Ferraiolo in strutture di fondazione [P144] Prevenzione: DPI: Ferraiolo in strutture in elevazione [P145] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera ferri d'attesa in strutture di c.a. preesistenti [P146] Prevenzione: DPI: Carpentiere in strutture di fondazione [P147] Prevenzione: Protezione da caduta di materiale dall'alto o a livello [Addetto all'imbracatura (apparecchi di sollevamento)] [P148] Prevenzione: DPI: Carpentiere in strutture in elevazione [P149] Prevenzione: Impalcature nelle costruzioni in elevazione in c.a [P150] Prevenzione: Armature provvisorie per la esecuzione di manufatti: requisiti [P151] Prevenzione: Armature provvisorie per la esecuzione di manufatti: resistenza [P152] Prevenzione: Armature provvisorie: puntelli [P153] Prevenzione: DPI: Addetto al confezionamento malte per il ripristino di cls [P154] Prevenzione: DPI: Addetto al ripristino del cls di travi, pilastri, setti, ecc [P155] Prevenzione: Elementi prefabbricati: disposizioni generali [P156] Prevenzione: Elementi prefabbricati: piano antinfortunistico [P157] Prevenzione: Elementi prefabbricati: prevenzioni a "Caduta di materiale dell'alto" [P158] Prevenzione: DPI: Addetto alla movimentazione delle travi prefabbricate [P159] Prevenzione: Imbracatura di sicurezza [P160] Prevenzione: Realizzazione di viadotti: rete di protezione [P161] Prevenzione: Scale fisse a pioli: gabbia di protezione [P162] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio di prefabbricati [P163] Prevenzione: Elementi prefabbricati: protezioni [P164] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa in opera della rete antincendio [P165] Prevenzione: DPI: Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione [P166] Prevenzione: Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [P167] Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione [P168] Prevenzione: Cabina di guida: requisiti [P169] Prevenzione: DPI: operatore dumper [P170] Prevenzione: Piattaforma della macchina [P171] Prevenzione: Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera [P172] Prevenzione: Dumper: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P173] Prevenzione: Sponde degli automezzi [P174] Prevenzione: Posizione di guida del conducente [P175] Prevenzione: Raggio d'azione dei mezzi d'opera Pag. 11 di 239

13 [P176] Prevenzione: Ambienti confinati: macchine con motore endotermico [P177] Prevenzione: Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera [P178] Prevenzione: Percorsi carrabili: azionamento del ribaltabile [P179] Prevenzione: Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [P180] Prevenzione: Trasporto persone sulla macchina [P181] Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: requisiti generali [P182] Prevenzione: Gru: requisiti comuni [P183] Prevenzione: Gru a torre: requisiti generali [P184] Prevenzione: DPI: operatore della gru [P185] Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: impiego corretto [P186] Prevenzione: Gru: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P187] Prevenzione: Gru: prescrizioni per gru interferenti [P188] Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P189] Prevenzione: Gru: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P190] Prevenzione: Gru a torre: termine del turno di lavoro [P191] Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica [P192] Prevenzione: Gru: prevenzioni a "Elettrocuzione" [P193] Prevenzione: Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra [P194] Prevenzione: DPI: operatore autocarro [P195] Prevenzione: Autocarro: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P196] Prevenzione: Autogrù: requisiti generali [P197] Prevenzione: DPI: operatore autogrù [P198] Prevenzione: Autogrù: sollevamento e trasporto di persone [P199] Prevenzione: Autogrù: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P200] Prevenzione: Autogrù: prevenzione a "Investimento, ecc." [P201] Prevenzione: DPI: operatore pala meccanica [P202] Prevenzione: Benna [P203] Prevenzione: Movimentazione carichi [P204] Prevenzione: Sostituzione dei denti delle benne [P205] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [P206] Prevenzione: Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro [P207] Prevenzione: Posizione dell'attrezzatura di lavoro [P208] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [P209] Prevenzione: Cabina di guida: posto del conducente [P210] Prevenzione: DPI: operatore carrello elevatore [P211] Prevenzione: Carrello elevatore: posizione del carico [P212] Prevenzione: Carrello elevatore: prevenzione a "Investimenti, ecc." [P213] Prevenzione: Carrello elevatore: scarico materiale [P214] Prevenzione: Sonda di perforazione: requisiti generali Pag. 12 di 239

14 [P215] Prevenzione: DPI: operatore sonda di perforazione [P216] Prevenzione: Sonda di perforazione: ribaltamento del mast [P217] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Cadute di materiale dall'alto" [P218] Prevenzione: Sonda di perforazione: alimentazione elettrica [P219] Prevenzione: Sonda di perforazione: stabilizzazione [P220] Prevenzione: DPI: operatore escavatore [P221] Prevenzione: DPI: operatore grader [P222] Prevenzione: Autobetoniera: requisiti generali [P223] Prevenzione: DPI: operatore autobetoniera [P224] Prevenzione: Autobetoniera: canale di scarico [P225] Prevenzione: DPI: operatore autopompa per cls [P226] Prevenzione: Autopompa per cls: spostamenti della tubazione [P227] Prevenzione: Autopompa per cls: uso appropriato [P228] Prevenzione: Autopompa per cls: prevenzione a "Cesoiamenti, ecc." [P229] Prevenzione: Autopompa per cls: additivi [P230] Prevenzione: Autopompa per cls: posizionamento dell'autobetoniera [P231] Prevenzione: Carro con braccio idraulico per spritz-beton: dispositivi di manovra [P232] Prevenzione: DPI: operatore carro con braccio idraulico per spritzbeton [P233] Prevenzione: Carro con braccio idraulico per spritz-beton: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P234] Prevenzione: Carro con braccio idraulico per spritz-beton: prevenzioni a "Investimenti, ecc." [P235] Prevenzione: DPI: operatore carro di perforazione [P236] Prevenzione: Carro di perforazione: abbassamento dell'attrezzatura di lavoro [P237] Prevenzione: Carro di perforazione: erogazione dell'acqua [P238] Prevenzione: Carro di perforazione: stabilizzazione [P239] Prevenzione: Escavatore con martello: controllo dell'utensile [P240] Prevenzione: Piattaforma sviluppabile: dispositivi di manovra [P241] Prevenzione: DPI: operatore su piattaforma sviluppabile [P242] Prevenzione: Piattaforma sviluppabile: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P243] Prevenzione: Piattaforma sviluppabile: manovre [P244] Prevenzione: Piattaforma sviluppabile: prevenzioni a "Investimenti, ecc." [P245] Prevenzione: Escavatore con pinza: controllo dell'utensile [P246] Prevenzione: DPI: operatore carro portaforme [P247] Prevenzione: Carro portaforme: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P248] Prevenzione: Carro portaforme: posizionamento [P249] Prevenzione: DPI: operatore scarificatrice [P250] Prevenzione: Scarificatrice: carter [P251] Prevenzione: Scarificatrice: area di lavoro [P252] Prevenzione: DPI: operatore finitrice [P253] Prevenzione: Finitrice: area di lavoro Pag. 13 di 239

15 [P254] Prevenzione: Finitrice: connessioni e impianti [P255] Prevenzione: Rullo compressore: requisiti generali [P256] Prevenzione: DPI: operatore rullo compressore [P257] Prevenzione: Rullo compressore: prevenzioni a "Investimenti, ecc." [P262] Prevenzione: DPI: operatore battipalo [P263] Prevenzione: Battipalo: postazioni sopraelevate [P264] Prevenzione: Battipalo: sospensione delle lavorazioni [P265] Prevenzione: Battipalo: prevenzioni a "Getti, ecc." [P266] Prevenzione: Battipalo: stabilizzazione [P267] Prevenzione: Battipalo: scuotimenti [P268] Prevenzione: Attrezzi manuali: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto ecc." [P269] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari [P270] Prevenzione: Attrezzi manuali: fine del turno di lavoro [P271] Prevenzione: Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari [P272] Prevenzione: Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa [P273] Prevenzione: Compressore: requisiti generali [P274] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari [P275] Prevenzione: Compressore: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc." [P276] Prevenzione: Compressore a motore: avviamento [P277] Prevenzione: Condizioni ambientali: divieto di utilizzare aria compressa [P278] Prevenzione: Compressore: prevenzioni generali a "Investimento, ecc." [P279] Prevenzione: Compressore: prevenzioni generali a "Scoppio" [P280] Prevenzione: Decespugliatore a motore: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P281] Prevenzione: Pulizia con detergenti [P282] Prevenzione: Raffreddamento di macchine e materiali [P283] Prevenzione: Attrezzature ad alimentazione pneumatica: requisiti [P284] Prevenzione: Custodia degli utensili del martello demolitore [P285] Prevenzione: Martello pneumatico: dispositivi antirumore [P286] Prevenzione: Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc." [P287] Prevenzione: Martello demolitore: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P288] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari [P289] Prevenzione: Usi vietati per l'aria compressa [P290] Prevenzione: Martello demolitore: posizione del lavoratore [P291] Prevenzione: Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Scoppio" [P292] Prevenzione: Scale: requisiti Pag. 14 di 239

16 [P293] Prevenzione: Scale: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P294] Prevenzione: Scala doppia: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P295] Prevenzione: Scala: divieti per il tipo metallico [P296] Prevenzione: Andatoie e passerelle: requisiti generali [P297] Prevenzione: Andatoie e passerelle: verifiche [P298] Prevenzione: Andatoie e passerelle: parasassi [P299] Prevenzione: Argani: requisiti generali [P300] Prevenzione: Ancoraggio dell'argano a bandiera [P301] Prevenzione: Argani: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P302] Prevenzione: Argano a bandiera: termine del turno di lavoro [P303] Prevenzione: Requisiti generali delle apparecchiature elettriche [P304] Prevenzione: Requisiti generali comuni agli utensili [P305] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili [P306] Prevenzione: Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici [P307] Prevenzione: Requisiti specifici degli utensili elettrici [P308] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili [P309] Prevenzione: Ponteggio metallico fisso: requisiti generali [P310] Prevenzione: Ponteggio metallico fisso: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P311] Prevenzione: Ponteggio: cintura di sicurezza [P312] Prevenzione: Ponteggi: ricezione del carico [P313] Prevenzione: Ponteggio metallico fisso: prescrizioni a "Caduta materiale dall'alto ecc." [P314] Prevenzione: Scale semplici: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P315] Prevenzione: Ponteggio mobile: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P316] Prevenzione: Ponteggi mobili: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto ecc." [P317] Prevenzione: Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione degli occhi [P318] Prevenzione: Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Elettrocuzione" [P319] Prevenzione: Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc." [P320] Prevenzione: Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni" [P321] Prevenzione: Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Ustioni" [P322] Prevenzione: Smerigliatrice: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P323] Prevenzione: Difesa contro le polveri: obblighi del datore di lavoro [P324] Prevenzione: Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati [P325] Prevenzione: Feritoie di raffreddamento [P326] Prevenzione: Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili [P327] Prevenzione: Trapano: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P328] Prevenzione: Carriola: prevenzioni a "Colpi, ecc." Pag. 15 di 239

17 [P329] Prevenzione: Cannello: ventilazione [P330] Prevenzione: Cannello: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni" [P331] Prevenzione: Cannello acetilenico: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni" [P332] Prevenzione: Uso appropriato del cannello [P333] Prevenzione: Cannello acetilenico: pezzi lavorati [P334] Prevenzione: Ponte su cavalletti: prevenzioni a "Caduta dall'alto" [P335] Prevenzione: Pompa idrica: posizionamento tubazioni [P336] Prevenzione: Pompa idrica: prevenzione da "Elettrocuzione" [P337] Prevenzione: Martinetto idraulico a mano: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" [P338] Prevenzione: Martinetto idraulico a mano: posizione dell'operatore [P339] Prevenzione: Banco di lavoro [P340] Prevenzione: Requisiti generali della sega circolare [P341] Prevenzione: Organizzazione dell'area intorno alla sega circolare [P342] Prevenzione: Protezione delle postazioni di lavoro [P343] Prevenzione: Allontanamento temporaneo del lavoratore [P344] Prevenzione: Sega circolare: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P345] Prevenzione: Trancia-piegaferri: pezzi piccoli [P346] Prevenzione: Vibratore: modalità di impiego [P347] Prevenzione: Cesoie: divieto [P348] Prevenzione: Troncatrice: prescrizioni a "Cesoiamenti, ecc." [P349] Prevenzione: Impianto di iniezione per jet-grouting: fine turno di lavoro [P350] Prevenzione: Tubazioni per jet-grouting: solidarizzazione a parti fisse [P351] Prevenzione: Jet-grouting: prevenzioni a "Getti, ecc." [P352] Prevenzione: Impianto di iniezione: bottiglia lavaocchi [P353] Prevenzione: Impianto di iniezione: trabattelli [P354] Prevenzione: Impianto di iniezione: prevenzione a "Cesoiamenti, ecc." [P355] Prevenzione: Impianto di iniezione: prevenzioni a "Getti, ecc." [P356] Prevenzione: Impianto di iniezione: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [P357] Prevenzione: Impianto di miscelazione: misure generali [P358] Prevenzione: Impianto di miscelazione - miscele per iniezione: dispositivi di protezione [P359] Prevenzione: Impianto di miscelazione: alimentazione elettrica [P360] Prevenzione: Protezione da scoppio (Impianto di miscelazione - miscele per iniezione) [P361] Prevenzione: Centrale bitumati: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." [P362] Prevenzione: Centrale bitumati: interruzione alimentazione elettrica [P363] Prevenzione: Centrale bitumati: combustione [P364] Prevenzione: Centrale bitumati: prevenzioni a "Incendi, ecc." [P365] Prevenzione: Compattatore a piatto vibrante: sospensione del Pag. 16 di 239

18 lavoro [P366] Prevenzione: Compattatore a piatto vibrante: posizionamento [P367] Prevenzione: Compattatore a piatto vibrante: terreno [P368] Prevenzione: Passerella a sbalzo per travi da ponte: requisiti generali [P369] Prevenzione: Realizzazione di viadotti: protezione delle aree sottostanti [P370] Prevenzione: Apparecchiatura idraulica per la tesatura di trefoli: documentazione del fabbricante [P371] Prevenzione: Posizione degli operai durante la tesatura [P373] Prevenzione: Tagliasfalto a disco: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc" [P375] Prevenzione: Betoniera: requisiti generali [P376] Prevenzione: Betoniera a bicchiere: dispositivi di protezione [P377] Prevenzione: Prescrizioni generali per l'uso della betoniera [P378] Prevenzione: Betoniera: prevenzioni generali a "Elettrocuzione" [P379] Prevenzione: Betoniera: prevenzioni generali a "Investimento, ecc." [P380] Prevenzione: Ancoraggio dell'argano a cavalletto [P381] Prevenzione: Argano a cavalletto: varco per il passaggio del carico [P382] Prevenzione: Argano a cavalletto: termine del turno di lavoro [P383] Prevenzione: Carotatrice elettrica: prevenzioni specifiche a "Cesoiamenti, ecc." VALUTAZIONE DEL RISCHIO DERIVANTE DALL ESPOSIZIONE A RUMORE DURANTE IL LAVORO LA PREVENZIONE IN SINTESI SCHEDE DI GRUPPO OMOGENEO LA PLANIMETRIA DEL CANTIERE E RIPORTATA NELLA TAVOLA T5 DI PROGETTO Pag. 17 di 239

19 1 LAVORO CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA: OGGETTO: Lavori di sistemazione e consolidamento della briglia in corrispondenza del Ponte sul torrente Cervo, posto al km della ex s.s. 142 Biellese Variante INDIRIZZO DEL CANTIERE: Ubicazione: Numero imprese in cantiere: Numero massimo di lavoratori: Biella (BI) - Briglia in corrispondenza del Ponte sul torrente Cervo 2 (presunto) 8 (massimo presunto) 1 LOTTO Durata in giorni (presunta): 90 giorni naturali e consecutivi 2 LOTTO Durata in giorni (presunta): 90 giorni naturali e consecutivi Pag. 18 di 239

20 2 COMMITTENTE E RESPONSABILI 1 LOTTO Dati Committente: Ragione sociale: PROVINCIA DI BIELLA Indirizzo: V. Quintino Sella, 12 Città: Biella Telefono / Fax: / Responsabile Unico del Procedimento: Nome e Cognome: Maria Luisa Conti Qualifica: Architetto Indirizzo: V. Quintino Sella, 12 Città: Biella Telefono / Fax: / Direttore dei Lavori: Nome e Cognome: Eugenio Marro c/o Studio Corona S.r.l. Qualifica: Ingegnere Indirizzo: C.so Re Umberto n. 23 Città: Torino Telefono / Fax: / Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione: Nome e Cognome: Eugenio Marro c/o Studio Corona S.r.l. Qualifica: Ingegnere Indirizzo: C.so Re Umberto n. 23 Città: Torino Telefono / Fax: / Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: Nome e Cognome: Eugenio Marro c/o Studio Corona S.r.l. Qualifica: Ingegnere Indirizzo: C.so Re Umberto n. 23 Città: Torino Telefono / Fax: / Pag. 19 di 239

21 3 COMMITTENTE E RESPONSABILI 2 LOTTO Dati Committente: Ragione sociale: COMUNE DI BIELLA Indirizzo: Via Battistero 4 Città: Biella Telefono / Fax: Responsabile Unico del Procedimento: Nome e Cognome: Graziano Patergnani Qualifica: Architetto Indirizzo: Via Battistero 4 Città: Biella Telefono / Fax: Direttore dei Lavori: Nome e Cognome: Egidio Fauda Pichet Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Duca d Aosta n.53 Città: Borgosesia (VC) Telefono / Fax: Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione: Nome e Cognome: Egidio Fauda Pichet Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Duca d Aosta n.53 Città: Borgosesia (VC) Telefono / Fax: Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: Nome e Cognome: Egidio Fauda Pichet Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Duca d Aosta n.53 Città: Borgosesia (VC) Telefono / Fax: I nominativi delle persone addette alla sicurezza, sia per la Committenza sia per l Impresa, devono essere inseriti nella tabella identificativa dei lavori. Pag. 20 di 239

22 4 DESCRIZIONE SOMMARIA LAVORI Il progetto costituisce la naturale prosecuzione del primo intervento urgente di sistemazione della briglia (riempimento delle cavità venutesi a creare con massi e con getto di calcestruzzo di intasamento), realizzato nel dicembre I lavori oggetto del presente piano di sicurezza e di coordinamento hanno l obiettivo di contrastare la fragilità della briglia principale, erosa e scalzata al piede nella sua porzione più vicina alla sponda sinistra del torrente (anche a seguito dell evento alluvionale del novembre 2011) e di eliminare, per quanto possibile, altri fenomeni di erosione evidenti a valle dell ultima soglia cementizia, anche qui concentrati sullo stesso lato. L intervento di consolidamento consiste nella posa in opera nelle zone maggiormente soggette ad erosione ed individuate dal modello, di massi di opportune dimensioni. Esso è completamente definito nei disegni di progetto. Per la realizzazione dell intervento saranno realizzate delle piste di cantiere in alveo per l esecuzione delle opere. Tutte le piste di accesso e tutte le movimentazioni delle piste necessarie per l esecuzione dei lavori sulla briglia di monte e sulla briglia di valle, compreso il recupero del materiale da apposito sito autorizzato, sono comprese nella progettazione esecutiva dei 2 LOTTI di intervento, facenti capo a differenti Committenti come specificato nei precedenti paragrafi. 5 IL CANTIERE 5.1 IMPOSTAZIONE DEL CANTIERE RECINZIONE DEL CANTIERE, ACCESSI E SEGNALAZIONI L area di cantiere principale dell opera risulterà completamente recintata con rete plastificata di colore arancione fissata a pali in ferro opportunamente infissi nel terreno. L accesso avverrà dalla rete viaria esistente; dovrà essere utilizzato personale che assolva la funzione di vigilanza del traffico in casi di carichi eccezionali o di situazioni viarie particolari. L accesso al cantiere dovrà essere corredato di tutta la segnaletica di sicurezza in modo da segnalare chiaramente i pericoli derivanti dall entrata ed uscita degli automezzi. Il cantiere dovrà essere dotato di mezzi d opera adeguati alle tempistiche previste e di servizi per i lavoratori previsti dalle vigenti normative in materia. Dovrà essere prevista un area per lo stoccaggio dei materiali, un deposito per i mezzi ed un area per l eventuale deposito di sostanze infiammabili. Il cantiere dovrà infine prevedere: a. Adeguate vie di fuga per la rapida evacuazione in caso d emergenza; b. Facilità di accesso; c. Locale ed attrezzature di pronto soccorso. Pag. 21 di 239

23 Il raggiungimento delle aree di intervento a partire dall area di cantiere base avverrà tramite l esecuzione di piste di cantiere specifiche che verranno indicate ed esplicitate in fase di impostazione della attività, secondo quanto indicato nel progetto esecutivo, in accordo con il programma esecutivo dei lavori previsto dal progetto e di conseguenza dalle Imprese Esecutrici. All interno dell area di cantiere principale saranno installati un container avente funzione di servizio igienico e un wc chimico. Il raggiungimento delle aree di intervento avverrà tramite l esecuzione di piste di cantiere che verranno indicate ed esplicitate in fase di impostazione del cantiere, considerando le attrezzature, i mezzi e le fasi realizzative di dettaglio che le Imprese Esecutrici vorranno adottare. L Appaltatore dovrà provvedere alla delimitazione dell accesso alle aree all interno delle quali verranno via via eseguiti gli interventi, con recinzione di altezza non inferiore a due metri, realizzando cancelli carrabili ed eventualmente pedonali. E' tassativamente proibito: - non farsi riconoscere da personale della vigilanza, se richiesto - muoversi all'interno delle aree di cantiere e delle aree di intervento con mezzi propri (se non autorizzati dalla Direzione Lavori) - appropriarsi di qualsiasi oggetto (anche rifiuto) che si dovesse trovare all'interno del cantiere. Si ricorda che il cantiere è fonte di pericoli per chiunque e che tali pericoli possono avere conseguenze gravi per persone inesperte o non debitamente istruite. Adeguata segnaletica di divieto d accesso ai non addetti ai lavori dovrà essere esposta all ingresso delle aree di cantiere. Segnaletica di pericolo generico, pericolo di inciampo, pericolo di caduta dall'alto, caduta materiali e carichi sospesi dovrà essere esposta in prossimità delle aree in cui si svolgono attività di cantiere. L'accesso alle aree di cantiere ed alle aree di intervento alle persone non autorizzate è vietato VIABILITÀ DI CANTIERE L Appaltatore dovrà definire ed indicare una viabilità di cantiere per i mezzi di trasporto persone e per le persone, per il raggiungimento delle aree di intervento lungo il Torrente Polcevera. La viabilità potrà subire modifiche in ragione di riperimetrazioni delle zone di intervento, anche conseguenti alle modalità di intervento proposte dall Impresa esecutrice delle opere. La logistica del cantiere sarà organizzata in funzione dello sviluppo temporale delle diverse lavorazioni (espresse in settimane dalla consegna presunta delle aree), anche in considerazione dei vincoli di cui sopra. Per tutti i mezzi di cantiere l Appaltatore dovrà assicurare il rispetto del Codice della Strada e delle norme di buona tecnica per il trasporto dei carichi; in caso di utilizzo di carrello elevatore e/o autogru il trasporto deve essere preceduto da persona a terra, a distanza di almeno 5m dal mezzo, con funzioni di segnalazione della movimentazione in atto ad eventuali persone o mezzi che si dovessero incrociare. Pag. 22 di 239

24 L Appaltatore dovrà anche individuare eventuali zone di divieto di transito a persone, a mezzi di trasporto, a mezzi d opera in ragione della presenza di: - ingombri ed ostacoli, spazi ristretti - eventuale vicinanza a linee elettriche aeree o ad altri impianti in genere - carichi sospesi o con pericolo di caduta materiali dall alto - eventuale presenza di avvallamenti che possono pregiudicare la stabilità dei mezzi che vi stazionano o transitano - percorsi o luoghi non sicuri perché privi di protezioni contro la caduta dall alto o con struttura non adeguata a portare il carico delle persone o dei mezzi. I mezzi di trasporto del personale potranno percorrere solo le strade consentite per arrivare alle aree di intervento e dovranno essere parcheggiati negli appositi spazi concordati con il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione, in posizione tale da non interferire con le aree di intervento e con le strade di accesso ai cantieri. Non è consentita la sosta di mezzi d opera o il trasporto in aree esterne a quelle assegnate all Appaltatore. Le vie di circolazione di cantiere dovranno essere mantenute libere; è ammessa la temporanea occupazione per lo scarico/carico merci e per sollevamenti, comunque da esaminare in sede di Coordinamento della sicurezza in fase esecutiva. Qualora i mezzi debbano essere impiegati in zone o percorrere viabilità diversa da quella prevista, l Appaltatore dovrà darne comunicazione al Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione e alla Direzione Lavori, e ricevere autorizzazione (che potrà essere data in modo specifico o anche in sede di riunioni di coordinamento sicurezza). Nell area di cantiere l Appaltatore è tenuto mantenere un fondo stabile per i mezzi d opera, riportando, al bisogno, materiale stabilizzato lungo le vie di cantiere. Nelle aree di intervento l Appaltatore deve mantenere un fondo stabile per i mezzi d opera, riportando, al bisogno, materiale stabilizzato lungo le vie di cantiere e nelle zone di lavoro. Le imprese esecutrici sono tenute a verificare la portanza del terreno rispetto ai mezzi ed ai carichi che intendono impiegare/trasportare/sollevare, e ad effettuare le manovre solo in condizioni di sicurezza (fondo stabile, pendenze entro i limiti accettati dal mezzo). I percorsi di transito con automezzo da e per le aree di carico/scarico e di deposito dovranno essere preventivamente verificati in relazione agli ingombri del mezzo, alla presenza di eventuali ostacoli, sia in pianta sia in altezza, agli spazi di manovra, alle condizioni del fondo ed alle operazioni di carico/scarico da effettuare. Nella viabilità esterna, tutti i conducenti devono rispettare la segnaletica stradale e le prescrizioni contenute nel Codice della Strada. Durante l orario di lavoro, all'interno delle aree di intervento potranno accedere e circolare solo mezzi operativi, per il tempo strettamente necessario a compiere l'operazione preposta (di carico/scarico, di sollevamento, ecc.). Pag. 23 di 239

25 5.1.3 SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI E SANITARI Per l'esecuzione dei lavori in oggetto è ipotizzata una presenza massima di 8 lavoratori e di 2 imprese distribuiti nell area di intervento dei lavori oggetto del presente PSC. I servizi igienico/assistenziali vengono allestiti dall impresa appaltatrice, in ragione delle maestranze presenti in cantiere, in numero e tipologia conformi a quanto previsto dalla normativa vigente (D. Lgs. 81/08) e dai regolamenti d'igiene regionali e locali e verranno installati all interno dell area di cantiere. E consentito che un impresa si avvalga dei servizi igienici e degli spogliatoi installati da altra impresa purché: - tale utilizzo sia contenuto espressamente in un accordo stipulato tra le parti, allegato al POS di entrambe le imprese; - il tipo e la dotazione dei servizi sia adeguata alle esigenze complessive degli utenti, secondo quanto disposto dalla normativa vigente e dai regolamenti locali. Al fine di prestare un pronto soccorso ad un eventuale operatore infortunato, dovrà essere presente: - nelle aree di intervento sempre almeno una cassetta di pronto soccorso, - nelle aree di cantiere un locale da adibire ad uso infermeria con una cassetta di pronto soccorso o un pacchetto di medicazione per ogni impresa (in ragione della presenza di maestranze in cantiere), - una linea telefonica esterna per chiamata Enti di Soccorso Esterno. L Appaltatore dovrà predisporre un organizzazione per il pronto soccorso medico adeguata al complesso di maestranze in cantiere. In caso di chiamata di Enti Esterni, le imprese si dovranno attenere alla procedura indicata nel Piano di emergenza generale da redigere ed illustrare alle maestranze prima dell inizio dei lavori. Ciascuna impresa esecutrice dovrà indicare un nominativo di persona per il pronto soccorso medico di stanza presso il cantiere. Tale personale dovrà essere debitamente formato prima dell'apertura del cantiere. In caso di necessità, è possibile riferirsi al n. telefonico 118, procedendo poi ad avvisare la vigilanza dell'avvenuta chiamata. E' tassativamente proibito portare alcolici all'interno del cantiere e non è possibile consumare pasti sul luogo di lavoro in corrispondenza delle aree di intervento presso il letto del Torrente Cervo. I lavoratori sono tenuti a recarsi presso l area di cantiere principale e potranno usufruire dell apposito container uso refettorio IMPIANTI DI CANTIERE (ELETTRICITÀ, ACQUA, ECC.) L area di cantiere dovrà essere attrezzata a cura e spese dell Appaltatore con: - impianto di distribuzione acqua potabile per servizi igienici, lavandini, docce - impianto raccolta reflui liquidi da W.C., docce, lavandini - impianto di distribuzione elettrica primaria con potenzialità adeguata - impianto di messa a terra. Pag. 24 di 239

26 Gli scarichi delle acque bianche e nere dovranno essere convogliati con tubazione, raccolti in un cassone in plastica o in una vasca prefabbricata o in un recipiente metallico e smaltiti a cura e spese dell Appaltatore. Gli impianti dovranno prevedere una serie di stacchi, ai quali le imprese esecutrici dovranno allacciarsi e dovranno essere dimensionati per le necessità complessive delle imprese esecutrici. L Appaltatore dovrà farsi carico di acquisire tutte le autorizzazioni necessarie per la fornitura idrica, elettrica e l eventuale scarico in fognatura comunale. Qualora l allaccio in fognatura comunale non sia concesso, l Appaltatore dovrà installare una cisterna di accumulo da svuotare periodicamente. Per i lavori all interno delle aree di intervento specifiche, se necessario, l Appaltatore dovrà predisporre un impianto elettrico e un impianto di terra provvisorio dimensionato per l alimentazione delle utenze di cantiere e per l illuminazione. Ciascuna impresa esecutrice dovrà allacciarsi all impianto generale predisposto dall Appaltatore effettuando, sotto la propria responsabilità, un collegamento secondo le norme di buona tecnica e a regola d arte, per il quale dovrà essere redatta dichiarazione di conformità, se richiesto dalle normative vigenti. Non devono essere impiegati quadri o connessioni elettriche diverse da quelle di cantiere. Per l impianto elettrico si prescrive quanto segue: - tutte le utenze elettriche del cantiere dovranno essere attaccate all'impianto elettrico di cantiere - l'impianto elettrico di cantiere dovrà avere un unico quadro elettrico generale, mentre ciascuna impresa esecutrice dovrà disporre di un proprio quadro di cantiere alimentato da un unica derivazione dal quadro elettrico generale(#); quadri secondari e derivazioni potranno essere predisposti per diminuire la distanza fra attrezzo utilizzatore e attacco di alimentazione energia mentre i cablaggi dovranno essere stesi per via aerea e segnalati (#) Un impresa potrà avere anche più di un quadro di cantiere collegato alla cabina di cantiere, purché ciascun quadro sia alimentato da una propria derivazione dalla cabina. - ciascuna impresa esecutrice dovrà avere quadri, derivazioni e prese necessari per lo svolgimento delle attività subappaltate, capaci di erogare la necessaria potenza ed amperaggio in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle norme tecniche - qualora i cavi elettrici corrano lungo tralicci metallici, devono essere inseriti in tubo corrugato di colore arancione - qualora si abbiano percorsi interrati, questi devono avvenire in tubo corrugato di colore arancione posti al di sotto del piano di campagna, ad una profondità minima di 1 m. Ciascuna impresa esecutrice dei lavori dovrà: - verificare che i quadri, le derivazioni e/o le prese utilizzate siano in grado di erogare la corrente necessaria (compresa quella di spunto) ai macchinari ed alle attrezzature che intende collegare - utilizzare quadri, derivazioni e prese appositamente predisposti e non altri - richiedere all Appaltatore l'assegnazione di altre o diverse derivazioni o prese, qualora l'impresa ne ravveda la necessità Pag. 25 di 239

27 - disporre i cablaggi elettrici dal quadro/derivazione/presa all'utenza in modo da non creare intralcio al passaggio di persone, cose o mezzi, né aggrovigliamenti con altre alimentazioni; i cavi dovranno essere distesi per via aerea e qualora questa soluzione non fosse praticabile o fosse sconsigliabile per motivi tecnici, i tratti di cavo distesi a terra dovranno essere protetti contro il rischio di usura, schiacciamento, cesoiamento, impigliamento e danneggiamento in genere, causato da contatto con persone, mezzi o cose (ad es. ponendo i cavi in apposita canaletta, eventualmente interrata); in generale, il passaggio dei cavi attraverso vie di percorrenza mezzi o persone o in zone di movimentazione carichi deve essere segnalato con appositi cartelli disposti in modo visibile. Gli installatori e montatori di impianti, macchine o altri mezzi tecnici dovranno attenersi alle norme di sicurezza e igiene del lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti dei macchinari e degli altri mezzi tecnici per la parte di loro competenza. Tutti gli impianti devono essere installati a regola d'arte. L'impresa esecutrice dell'impianto elettrico dovrà eseguire l'opera in conformità alla normativa vigente e, una volta eseguita, rilasciare la dichiarazione di conformità degli impianti. Tutti gli ampliamenti successivi dell'impianto elettrico dovranno essere realizzati sempre in conformità alle predette disposizioni di legge; le modifiche non dovranno apportare rischi aggiuntivi per gli operatori, né aumentare la possibilità di sovraccarichi o di innesco di incendio. Qualora in cantiere vi sia uno stoccaggio di sostanze che sia configurabile come Ambiente a maggior rischio di incendio, l impianto elettrico del compartimento dovrà essere progettato da tecnico abilitato ed installato secondo la norma vigente. Se l impianto attraversa o serve ambienti con pericolo di esplosione o incendio, dovrà essere progettato ed installato secondo la norma vigente. L'impianto elettrico di messa a terra deve essere denunciato all'ente di controllo competente per territorio. Il cantiere è un luogo all aperto, pertanto è fatto divieto di utilizzare utensili elettrici portatili con tensione > 220 V. In aggiunta, nei lavori in luoghi bagnati o umidi e nei lavori a contatto o entro grandi masse metalliche è fatto divieto di uso di apparecchiature con tensione superiore a 50 V c.a. e 120 V c.c. per le attrezzature da lavoro (trapani, flessibili ecc.) e per le illuminazioni provvisorie mobili. L illuminazione provvisionale fissa di cantiere potrà essere alimentata a 220 V, purché i cavi siano intubati in tubo corrugato ed adeguatamente protetti contro danneggiamenti accidentali, Le imprese che faranno uso di saldatrici dovranno: - tenere la saldatrice in prossimità del quadro di alimentazione e far correre solo il cavo pinza ed il cavo massa - tenere la saldatrice rialzata da terra - in caso di prolunghe elettriche di alimentazione, assicurarsi che la giunzione spina/presa sia rialzata da terra e protetta contro danneggiamenti - proteggere il quadro elettrico e la zona saldatrici da possibile danneggiamento contro caduta materiali o urto da parte di mezzi in movimentazione STOCCAGGIO SOSTANZE E MATERIE PARTICOLARI Si prevede l eventualità che in cantiere si faccia uso di: Pag. 26 di 239

28 - Gasolio - Sostanze di uso comune in attività civili e meccaniche quali oli lubrificanti, elettrodi, ecc.. Nel caso in cui un impresa esecutrice impegnata all interno dell area di cantiere faccia uso di bombole o dei materiali sopra citati, questa dovrà predisporre aree di stoccaggio sostanze combustibili distanti almeno 10 m da aree stoccaggio sostanze comburenti. In ciascuna delle due aree, dovranno poi essere distinti gli spazi dedicati allo stoccaggio di bombole piene da quelli destinati allo stoccaggio di bombole vuote. In generale, gli stoccaggi delle bombole dovranno essere a distanza di almeno 10 m da quadri ed apparecchiature elettriche o da altre possibili fonti di innesco. Nelle aree di cantiere le bombole dovranno essere assicurate sempre contro la caduta accidentale. Il serbatoio di stoccaggio gasolio per il rifornimento dei mezzi d opera dovrà avere capacità non superiore a litri ed essere omologato in conformità alla normativa vigente; l installazione dovrà avvenire conformemente a tale disposto normativo ed alle indicazioni del fornitore. Il serbatoio dovrà essere posizionato ad almeno 5 m dal quadro elettrico nonché da utenze elettriche e ad almeno 10 m dal deposito bombole piene. I materiali altamente infiammabili dovranno essere stoccati lontano da fonti di calore, da superfici calde e da zone di lavorazione che possono produrre scintille o lapilli. Tutti i materiali andranno stoccati in modo ordinato. Si dovrà evitare eccessivo accumulo di materiali in cantiere e nelle aree di intervento, limitando lo stoccaggio a quello impiegato nella settimana lavorativa per le attività contingenti ORDINE E PULIZIA E' fatto obbligo all Appaltatore di organizzare una sistematica pulizia del cantiere, sia dei locali ausiliari (uffici, spogliatoi, servizi igienici, ecc.) sia delle aree di cantiere (depositi, rifiuti, ecc.). Tale organizzazione deve essere messa a punto all'inizio del cantiere e deve essere dimensionata in funzione delle presenze giornaliere e della tipologia delle attività in corso. In ogni caso si devono rispettare le seguenti prescrizioni: - pulizia completa di spogliatoi, docce e lavandini per ogni giorno di attività del cantiere - predisposizione di idonei contenitori rifiuti assimilabili agli urbani nell'area di cantiere - predisposizione di un sistema di raccolta dei cassoni rifiuti solidi assimilabili agli urbani in funzione della produzione giornaliera degli stessi ed evacuazione al di fuori dell area di cantiere - predisposizione delle aree per il deposito rifiuti speciali non pericolosi e organizzazione della loro evacuazione - predisposizione delle aree per il deposito rifiuti speciali pericolosi, distinti e distanziati dai precedenti, ed organizzazione della loro evacuazione. Pag. 27 di 239

29 5.2 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE Nell area di cantiere e nelle aree di intervento dovrà essere limitata al minimo l insorgenza di polveri; le strade limitrofe all area di cantiere ed alle zone di intervento saranno periodicamente bagnate per evitare l emissione di polvere; inoltre si provvederà alla periodica manutenzione e pulizia delle strade stesse. Le piste di cantiere vengono realizzate secondo le fasi indicate nel progetto esecutivo DESCRIZIONE DELLA VIABILITÀ DI ACCESSO E stata posta particolare attenzione all accessibilità ai cantieri ed al collegamento alla rete viaria esistente, evitando con la massima cura di dovere realizzare ulteriore viabilità, sfruttando per gran parte quella rilevata in loco anche se eventualmente da adeguare per renderla idonea al transito dei mezzi pesanti VERIFICHE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI L Impresa avrà l onere e la cura di verificare in dettaglio che le aree scelte per l installazione dei cantieri siano idonee ad evitare esposizione a fonti di inquinamento quali situazioni di insalubrità derivanti da impianti di trattamento rifiuti, elettrodotti etc. L Impresa dovrà verificare che il terreno sul quale andrà a realizzare il cantiere non sia stato utilizzato come deposito rifiuti o altro materiale insalubre che abbia potuto inquinare il suolo e, in tal caso, dovrà provvedere alla completa bonifica di tale terreno. Sarà cura ed onere dell Impresa Appaltatrice effettuare controlli periodici sulla salubrità dell aria all interno del cantiere e sottoporre i lavoratori a esami ad intervalli regolari di tempo per verificarne lo stato fisico. I cantieri dovranno altresì non arrecare danno o disturbo alle attività in svolgimento nelle immediate vicinanze RECINZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELL AREA DI CANTIERE E DELLE AREE DI INTERVENTO Il cantiere dovrà essere recintato con rete plastificata a maglie strette di altezza non inferiore a 2,50 m posata senza soluzione di continuità, in modo da impedire l accesso agli estranei e dovrà essere dotato di un ingresso principale dalla strada che conduce all area di cantiere e di uno secondario pedonale, adiacente al principale. All interno del cantiere ed all interno delle aree di intervento i passaggi pedonali dovranno essere delimitati dalle strade utilizzate dai mezzi d opera. I mezzi ordinari dovranno essere parcheggiati nelle apposite aree di parcheggio ricavate all interno dell area di cantiere. I mezzi d opera che verranno utilizzati dovranno essere parcheggiati all interno dell area di cantiere o in opportune aree da ricavare in prossimità delle zone di intervento. I percorsi utilizzati dai mezzi d opera dovranno settimanalmente essere sottoposti a pulizia e manutenzione ordinaria. Pag. 28 di 239

30 Si prescrive che negli incontri periodici di coordinamento tra le Imprese esecutrici, i Responsabili dei lavori, le Autorità e gli Enti competenti per territorio vengano prese in esame le situazioni contingenti relative alle aree di intervento ed alle eventuali interferenze con le strade in esercizio, con le strade di cantiere e con le relative problematiche legate a ciascuna realtà locale STRADE Le strade di accesso alle aree di intervento dovranno essere realizzate in modo tale da garantire il drenaggio e lo smaltimento delle acque meteoriche e dovranno essere realizzate con terreno compattato, per impedire il sollevamento di polvere. Tutta l area del cantiere principale, durante le ore notturne, dovrà essere illuminata con luce di intensità e uniformità idonee CARATTERISTICHE IGIENICO-SANITARIE I prefabbricati dovranno essere dotati di canali di gronda sufficientemente ampi a ricevere e condurre le acque piovane ai tubi di scarico, canali e tubi che dovranno essere dimensionati alle acque da smaltire. Durante il loro percorso i condotti di scarico non dovranno avere alcuna apertura o interruzione nel loro percorso e andranno abboccati in alto alle docce orizzontali delle diverse spiovenze dei tetti e dovranno avere giunzioni a perfetta tenuta. Tali condotti non potranno essere utilizzati come canne di esalazione fumi, gas o vapori o essere utilizzati per lo scarico di bagni, lavandini o qualsiasi altro tipo di apparecchio e, nella parte bassa (dal marciapiede fino almeno ad 1,50 m di altezza), dovranno essere realizzati in materiale resistente agli urti. Pareti e coperture dei prefabbricati per i quali è prevista permanenza di persone, dovranno essere realizzate con materiali aventi un coefficiente di trasmissione termica tale da garantire un isolamento equivalente a quello previsto per le residenze abitative, inoltre il pavimento dovrà essere isolato dal terreno mediante vespaio aerato. Gli eventuali ambienti abitativi, lavorativi o comunque occupati da persone, contigui alle aree di intervento e pertanto alle aree da assoggettare a bonifica superficiale e profonda con mezzi d opera non dovranno essere interessati da polveri, gas, vapori, odori, fumi o liquidi provenienti dalle eventuali attività svolte nel cantiere stesso. Tutti i componenti delle unità abitative (impianti, finiture, arredi fissi etc) dovranno essere realizzati con materiali che non emettono gas, sostanze aeriformi, polveri o particelle dannose o moleste per gli utenti, sia in condizioni normali sia in condizioni che si potessero presentare durante l esercizio dell unità stessa, quali l irraggiamento diretto, le temperature elevate, l impregnazione d acqua, etc. Per quanto riguarda le emissioni rumorose si fa riferimento alla normativa vigente in merito. In particolare gli ambienti abitativi o comunque occupati da persone, non dovranno essere realizzati in prossimità o contiguità di emissioni rumorose. L impresa dovrà provvedere affinché le baracche siano sempre mantenute in efficienza e in stato di scrupolosa pulizia. Pag. 29 di 239

31 5.2.6 APPROVVIGIONAMENTO IDRICO Le baracche dovranno essere approvvigionate con acqua riconosciuta potabile, per uso alimentare ed igienico. L Impresa avrà l onere e la cura di realizzare l allacciamento a pubblico acquedotto ed agli impianti esistenti. Qualora sia necessario approvvigionare il cantiere sia attraverso acquedotto sia attraverso altra fonte autonoma, dovranno realizzarsi due reti idriche completamente distinte e facilmente individuabili, in quanto è vietato realizzare allacciamenti che possano miscelare l acqua di rete pubblica, con acque di qualsiasi altra provenienza. Qualora non fosse possibile realizzare l allacciamento ad acquedotto pubblico, l Impresa dovrà ottenere autorizzazione all utilizzo di altra fonte di approvvigionamento di acqua potabile o di acqua resa tale da adeguato impianto di potabilizzazione, distribuzione e stoccaggio. Nei casi in cui la rete idrica e quella di scarico dovessero incrociarsi, si dovrà provvedere ad un idonea protezione della condotta idrica, ad esempio adottando un controtubo impermeabile di opportuna lunghezza e fattura. Le reti di distribuzione idrica interne al cantiere dovranno garantire acqua calda e fredda, essere realizzate con materiali idonei e dotate di valvole di non ritorno sicuramente efficienti nel punto di allacciamento alla rete pubblica SMALTIMENTO ACQUE DI SCARICO Le acque di scarico domestiche e quelle meteoriche, dovranno essere smaltite in modo da evitare, prevenire e ridurre l inquinamento del suolo, delle falde e delle acque superficiali, nel pieno rispetto delle prescrizioni vigenti in materia. Le reti di scarico dovranno essere opportunamente dimensionate, ventilate ed ubicate, in modo da garantire una efficiente evacuazione e, qualora la zona di insediamento del cantiere sia servita da pubblica fognatura, l Impresa avrà l obbligo di allacciarvi. In caso contrario l Impresa dovrà individuare altro idoneo sistema di smaltimento, sempre nel rispetto delle norme vigenti. In idonee condizioni ambientali e di qualità dei reflui sarà possibile prevedere, nel rispetto delle normative, sistemi di depurazione naturale delle acque (lagunaggio e fitodepurazione) oppure, in alternativa, sarà possibile operare lo stoccaggio dei reflui ed il loro trasporto periodico e conferimento agli impianti di trattamento autorizzati. In ogni caso ciascuna modalità di trattamento dovrà essere autorizzata dagli enti competenti e, per quanto riguarda le distanze dagli impianti di depurazione dagli insediamenti abitati, si dovrà fare riferimento a quanto previsto dalla normativa vigente. E consigliabile porre in atto un sistema di controllo e monitoraggio della qualità degli scarichi e della qualità dei corpi idrici recettori, al fine di poter evidenziare situazioni anomale createsi SICUREZZA DEGLI IMPIANTI Gli impianti, di tipo elettrico, radiotelevisivo, di riscaldamento e climatizzazione, quelli idrosanitario, di distribuzione del gas e antincendio, dovranno essere progettati e realizzati a regola d arte e da imprese abilitate, secondo le norme UNI e CEI, inoltre tutti i materiali ed i Pag. 30 di 239

32 componenti utilizzati ed installati dovranno essere provvisti di marcatura CE apposta dal fabbricante e, al termine dell installazione, le imprese esecutrici dovranno rilasciare le relative dichiarazioni di conformità, comprensive di tutti gli allegati previsti dalla normativa vigente. Gli impianti elettrico, radiotelevisivo, di riscaldamento e climatizzazione, di distribuzione del gas e antincendio che superano i limiti dimensionali previsti dalla normativa vigente, dovranno essere progettati da professionista abilitato. L Impresa avrà l onere e la cura di realizzare l impianto elettrico e di messa a terra per l intero cantiere, effettuandone la verifica prima della sua messa in esercizio e successivamente denunciandolo all ISPESL entro 30 giorni dalla messa in servizio. 5.3 MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E PER L ESODO IN EMERGENZA MEZZI DI PROTEZIONE ATTIVA All interno delle baracche, fissati agli appositi supporti in posizione segnalata e facilmente raggiungibile, dovranno essere collocati estintori portatili conformi alle norme vigenti, in numero, posizione e di tipologia studiata in relazione alla loro capacità estinguente ed al carico d incendio previsto. Un estintore dovrà essere sempre presente in corrispondenza dell area di intervento SICUREZZA DELL ESODO IN CASO DI EMERGENZA Le vie di uscita delle baracche di cantiere dovranno essere provviste di un sistema di illuminazione di sicurezza in grado di entrare automaticamente in funzione nel caso in cui l illuminazione ordinaria venga a mancare e di permettere di identificare il percorso necessario a raggiungere un luogo sicuro. Dovrà altresì essere garantita un idonea illuminazione di emergenza esterna, che permetta di individuare le vie d esodo ed i punti di raccolta, che dovranno essere individuati sia all interno delle aree di cantiere sia all interno delle aree di intervento ed esplicitati nella redazione del Piano di Evacuazione e di Emergenza, a cura ed onere dell Impresa. Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno soddisfare le norme vigenti. Le vie di uscita dovranno essere chiaramente indicate mediante segnaletica di sicurezza conforme alla normativa vigente. 5.4 REQUISITI STRUTTURALI DEGLI AMBIENTI ALTEZZA - SUPERFICIE L altezza media dei locali e la superficie minima dovranno essere quelle previste dalla normativa vigente. In ogni caso la superficie dei locali dovrà essere tale da consentire una dislocazione delle attrezzature, degli arredi, dei passaggi e delle vie di uscita rispondenti a criteri di funzionalità e di ergonomia per la tutela e l igiene degli addetti e di chiunque acceda legittimamente ai locali stessi di copertura inclinata, l altezza minima dovrà essere pari a 2,0 m. Pag. 31 di 239

33 5.4.2 ILLUMINAZIONE NATURALE Gli ambienti di vita e di lavoro dovranno essere illuminati con luce naturale diretta, garantendo un fattore medio di luce diurna non inferiore al 2%. Tale requisito si riterrà soddisfatto se la superficie illuminante risulterà essere non inferiore ad 1/8 di quella calpestabile del locale. Dovrà inoltre essere garantita la veduta verso l esterno ed almeno il 50% delle aperture finestrate dovrà avere il filo inferiore ad un altezza dal pavimento non superiore ad 1,0 m, per assicurare adeguate condizioni di comfort visivo. Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate dei luoghi con presenza di persone, dovranno essere dotati di tende o sistemi equivalenti, per evitare fenomeni di abbagliamento ed un eccessivo soleggiamento durante la stagione calda, oltre a garantire la riservatezza degli occupanti ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE L intensità, la qualità e la distribuzione delle sorgenti luminose, dovranno essere idonee allo svolgimento del compito visivo, in particolare nei locali in cui è necessaria una illuminazione localizzata, il rapporto fra illuminazione generale e localizzata non dovrà essere inferiore ad 1/5. L indice di resa cromatica dovrà essere adeguato al compito visivo e, in ogni caso, non inferiore a 85 e la collocazione delle lampade dovrà essere tale da evitare sia abbagliamenti diretti e/o riflessi, che ombre ostacolanti il compito visivo AERAZIONE NATURALE Gli ambienti di vita e di lavoro dovranno essere dotati di aerazione naturale, assicurata da superfici finestrate, apribili agevolmente dal basso per una superficie pari almeno ad 1/8 della superficie del pavimento. Si precisa che in detto computo sono compresi il portone e le porte comunicanti direttamente con l esterno, considerati per non oltre il 50% della loro superficie, poiché essi non potranno costituire l unico sistema di aerazione. Le aperture finestrate, ove possibile, dovranno essere ubicate su lati contrapposti e comunque dovranno essere tali da garantire un rapido ricambio d aria AERAZIONE ARTIFICIALE Gli eventuali sistemi di ventilazione forzata, climatizzazione, condizionamento, non potranno essere sostitutivi della ventilazione naturale, ma solamente integrativi della ventilazione naturale, qualora sia impossibile raggiungere gli standard previsti e dovranno essere progettati nel rispetto della norma vigente. La velocità dell aria nelle zone occupate da persone, o comunque in prossimità di punti di permanenza delle persone, non dovrà superare la velocità di 0,15 m/s, misurata a 2,0 m dal pavimento. I ricambi orari dovranno essere riferiti al tipo di attività svolta in ciascun locale ed assicurati da flussi razionalmente distribuiti in modo da evitare sacche di ristagno. L aria di rinnovo dovrà essere prelevata dall esterno in posizione adeguata, riscaldata in inverno e preventivamente filtrata dalle polveri, assicurando la manutenzione periodica dei Pag. 32 di 239

34 filtri dell impianto RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO I locali dovranno essere adeguatamente riscaldati, assicurando il benessere termico degli occupanti, in relazione all attività svolta al loro interno. La temperatura interna dei locali abitati dovrà essere compresa fra i 18 ed i 20 C e dovrà essere previsto un idoneo sistema di condizionamento al fine di garantire condizioni microclimatiche confortevoli BOMBOLAIO L eventuale deposito bombole gas compressi dovrà essere ubicato in area riservata e recintata, ad adeguata distanza da depositi o accumuli (anche temporanei o casuali) di materiale infiammabile e/o combustibile. Dovrà inoltre essere protetto da urti accidentali di automezzi o mezzi d opera e dovrà essere anche protetto dall irraggiamento diretto del sole e dagli agenti atmosferici in genere. Il deposito dovrà essere suddiviso in almeno due comparti per alloggiare separatamente le bombole vuote dalle bombole piene, le quali dovranno tutte essere riposte in posizione verticale e legate ad apposite ed adeguate rastrelliere. 6 SITUAZIONI AMBIENTALI 6.1 RISCHI INTRINSECHI ALL AREA DEL CANTIERE I maggiori rischi per i lavoratori in cantiere deriveranno da tutte le lavorazioni da effettuare in prossimità degli scavi e delle sistemazioni a scogliera in prossimità del corso d acqua. In primo luogo occorrerà scegliere, per l esecuzione dei lavori, un periodo dell anno, caratterizzato da minori precipitazioni. Durante i lavori il torrente sarà deviato attraverso la realizzazione di rilevati in alveo, costituenti delle piste di terreno provvisorie sulle quali è possibile accedere con i mezzi da utilizzare per le lavorazioni. Nella fase di movimentazione del terreno per la realizzazione delle piste di terreno e per la protezione delle aree di lavoro a monte, dovrà essere costantemente monitorato il livello del Torrente in modo tale che maestranze e mezzi impegnati in tale attività possano operare in sicurezza. L iter di allontanamento, abbandono o evacuazione delle aree di cantiere, legato allo stato di emergenza fornito dal sistema di vigilanza messo in atto, deve essere preventivamente concordato durante le riunioni di coordinamento, da eseguire alla presenza di tutte le figure responsabili all interno del cantiere: Direttore Lavori, Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, Responsabili per la sicurezza dei lavoratori per l Impresa Appaltatrice e per le Ditte presenti in cantiere, Responsabile dei lavori per la Committenza. Pag. 33 di 239

35 Diretta conseguenza delle riunioni di coordinamento deve essere la formazione e l informazione di tutte le maestranze coinvolte nei lavori, per le quali si prescrive il rilascio di una dichiarazione di avvenuta acquisizione di informazioni per tutti i pericoli, i rischi, le prevenzioni e le prescrizioni da mettere in atto per la costante esecuzione dei lavori in sicurezza. La gestione dell innalzamento delle acque del fiume, conseguente alle attività di monitoraggio sopra riportate, prevedono i seguenti 3 livelli: livello 1: gestione ordinaria del cantiere; livello 2: stato di allerta intensificazione del monitoraggio del fiume le lavorazioni proseguono normalmente vista la presenza di isole di terreno provvisorie tuttavia devono essere seguite dal capocantiere che deve organizzare l eventuale evacuazione; livello 3: stato di emergenza evacuare le aree di cantiere, mettere in sicurezza le aree di lavoro, portare fuori dal letto del Torrente tutti i mezzi e le attrezzature in uso per le demolizioni. Il capocantiere è incaricato della gestione del monitoraggio e della notificazione a tutte le maestranze dell obbligo di evacuazione delle aree di cantiere interferenti con la potenziale esondazione del Torrente. Dovranno essere predisposte tutte le misure atte a scongiurare il rischio di immissione di sostanze inquinanti nell adiacente Torrente (olii ed idrocarburi in genere, polveri e sfridi, residui bituminosi e cementiti, ecc..) ed un piano di intervento rapido per il contenimento e l assorbimento di eventuali sversamenti accidentali, anche sul terreno. L Impresa garantirà inoltre la funzionalità degli argini e delle sponde esistenti, oltreché della pista per il raggiungimento delle isole di terreno provvisorie nel letto del Torrente, anche in situazioni transitorie, sia per quanto riguarda le caratteristiche di impermeabilità sia per quanto attiene alla quota di sommità arginale che dovrà rimanere sempre la medesima. In ogni caso durante la realizzazione delle opere si provvederà ad osservare tutte le Leggi ed i Regolamenti vigenti in materia di acque pubbliche ed all eventuale parere ed autorizzazione delle Autorità ed Enti interessati. In applicazione a quanto sopra riportato, si prescrive quindi un continuo sistema di vigilanza e monitoraggio in alveo fluviale sulle sezioni di monte, per la sorveglianza del livello delle acque piano di allerta emergenza: chiamata giornaliera telefonica all'arpa da parte del responsabile di cantiere. eventuale realizzazione stazione idrometrica n. 1 ubicata immediatamente a monte del cantiere eventuale realizzazione stazione idrometrica n. 2 ubicata a circa 10 km a monte del cantiere Le macchine operatrici si muoveranno su piste di cantiere create consolidando del terreno di riporto. Create le piste per il movimento dei mezzi d opera si dovranno delimitare i cigli delle piste con parapetti provvisori costituiti da paletti e nastri in modo da evidenziare i percorsi utilizzabili dai mezzi d opera e dal personale autorizzato. Sulla base delle indicazioni riportate in progetto è stato possibile individuare le fasi Pag. 34 di 239

36 costruttive, quindi analizzare i rischi cui sono soggetti i lavoratori e definire le relative misure di sicurezza e salvaguardia. Durante lo svolgimento dei lavori presi in esame dal presente piano di sicurezza e di coordinamento, sono principalmente possibili i seguenti rischi: Contatto accidentale con le macchine operatrici durante le tutte le operazioni di scavo e riempimenti e durante le operazioni di carico e scarico dei materiali, nel caso in cui le aree di stoccaggio materiali non siano adeguatamente preparate, protette e segnalate; Per le area confinanti con il Torrente Cervo rischi legati a lavorazioni eseguite in prossimità di un corso d acqua (caduta accidentale al suo interno, esondazione del corso d acqua); Rischi di caduta dall alto e di rotolamento per i lavori di rinforzo da eseguire sulle scogliere; Rischio di incidenti per entrata e uscita di mezzi d opera dal cantiere e dalle aree di intervento sulle strade in esercizio; Rischio di incidenti per gli addetti ai lavori durante il raggiungimento dei posti di lavoro; Rischio di elettrocuzione con cavi e apparecchi in tensione; Rischio conseguente alla manomissione quadri elettrici generali e di zona; Rischio di tagli, ferite, lesioni, ecc. agli arti durante le normali lavorazioni; Danni da ipoacusia per gli addetti alle macchine (sonde, compressori, ecc.); Schiacciamento degli arti inferiori e superiori durante le operazioni di carico e scarico in cantiere di materiali, macchine, macerie e rifiuti; Rischio di contusione al capo; Sganciamento di materiali per imperfetta imbracatura; Rischi di infortuni durante le normali manutenzioni di macchine. I rischi innanzi elencati possono essere ritenuti di tipo generico, le misure di sicurezza che in generale si ritengono più strettamente collegate alle specifiche lavorazioni ed ai rischi da esse derivanti sono: Perimetrazione delle aree di deposito dei materiali rimossi e da trasportare a discarica e delle aree di lavoro per una distanza adeguata a garantire la sicurezza degli addetti con interdizione del passaggio delle persone mediante reti in PVC di colore arancione o transennatura provvisoria con montanti spostabili e nastri in materiale plastico ad alta visibilità; Preparazione e sistemazione delle aree di lavoro e segnalazione di pericolo per zone di intervento; Interdizione alla sosta di personale e mezzi non addetti ai lavori; Prescrizione tassativa dell uso di cuffie protettive fonoassorbenti in caso di utilizzo di macchine operatrici rumorose; Prescrizione tassativa dell uso di tutti i DPI indicati nel presente PSC e nei POS delle Imprese esecutrici dei lavori; Istruzione continua e puntuale del personale per ciascuna fase di lavoro con specifiche dei divieti legati all esecuzione di lavori in prossimità di un corso d acqua; Assistenza da parte di personale qualificato durante le operazioni più delicate e che comportano rischi particolari per gli addetti ai lavori; Utilizzo di tutti i dispositivi di segnalamento e protezione atti a garantire lo svolgimento delle lavorazioni in assoluta sicurezza. Pag. 35 di 239

37 Entrando nel dettaglio esecutivo dalla precedente analisi dei rischi possibili scaturiscono logicamente una serie di azioni e provvedimenti tra cui: L individuazione di macchine, mezzi e attrezzi di lavoro efficienti e appropriati all uso che si intende fare; La qualificazione e l efficienza psicofisica degli addetti alle varie lavorazioni; L apprestamento e l uso dei mezzi di protezione personali: casco, mascherine respiratorie, scarpe antinfortunistiche, cinture di sicurezza, guanti, tute, ecc.; Vietare l avvicinamento, la sosta e il transito dei non addetti ai lavori mediante avvisi, sbarramenti e transenne; Accertare l avvenuto collegamento verso terra delle apparecchiature elettriche; Imporre l uso di utensili elettrici con il marchio del doppio isolamento; Schermare le parti in tensione con interruttori a norme CEI; Disporre in cantiere dei mezzi di pronto soccorso e di profilassi (cassetta di medicazione); Verificare l integrità dell isolamento dei cavi elettrici; Segnalare le aree di intervento con la cartellonistica indicata nei capitoli seguenti; Prevedere la presenza di personale di assistenza per le fasi più critiche e delicate del cantiere VINCOLI CONNESSI AL SITO Tutte le attività oggetto del presente PSC presentano rischi legati all ambiente circostante rispetto alle aree in cui vengono svolte, con particolare riferimento alle superfici adiacenti alle sponde del Torrente Cervo. Prima dell inizio dei lavori è fatto obbligo all Appaltatore di stabilire la procedura di lavoro nelle aree che presentano maggiori rischi, considerando pertanto il monitoraggio del Torrente, da svolgere costantemente in sezioni poste a monte delle aree di intervento ed alle conseguenti azioni di messa in sicurezza, che dette verifiche richiederanno, al fine di assicurare l incolumità fisica dei lavoratori ed evitare danni all ambiente nonché verso terzi IMPIANTI ATTIVI La possibile presenza di impianti attivi nell area di cantiere sarà un vincolo essenziale da rispettare durante tutto il periodo dei lavori. Soprattutto nelle fasi di preparazione dell area di cantiere è necessario attenersi ad una scrupolosa indagine preliminare prima di effettuare qualsiasi operazione. In caso di dubbi o incertezze sul reale stato di una qualunque tubazione o linea elettrica si deve sempre fare ricorso alla Direzione lavori ed al Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione per acquisire le opportune informazioni ed avere indicazioni su come procedere per le verifiche del caso; se necessario si provvederà alla messa in sicurezza della tubazione o della linea elettrica. Sarà cura ed onere dell Appaltatore verificare, precedentemente a qualsiasi tipo di attività in campo, l assenza di tensione in tutti gli impianti, macchinari, apparecchiature ed utenze in genere interni alle aree di intervento. Inoltre l Appaltatore dovrà verificare che tutte le reti ed utilities pre-esistenti (sia elettriche che non), presenti all interno delle aree di intervento, siano disalimentate e fisicamente separate dalla propria alimentazione. Pag. 36 di 239

38 Qualora l Appaltatore verificasse la presenza di reti alimentate diverse da quelle segnalate dovrà darne tempestiva comunicazione alla Direzione Lavori, che effettuerà le indagini del caso e darà disposizioni opportune. Prima di qualunque operazione effettuata a caldo nei pressi o su tubature presenti, originariamente contenenti o attraversate da fluidi combustibili, andrà condotta una verifica di esplosività LAVORAZIONI IN PRESENZA DI CONDIZIONI CLIMATICHE ECCEZIONALI Qualora si presentino condizioni climatiche eccezionali dovranno essere impediti i seguenti interventi: Condizione climatica Grandine Neve Gelate Forte vento Piogge eccezionali Allagamento del cantiere Azione Vietare lavori all'aperto Vietare lavori all'aperto con rischio di scivolamento o caduta dall alto (pendenze, dislivelli, ecc.) Vietare i lavori su piani provvisionali. Vietare lavori sotto tettoie non sufficientemente strutturate. I lavori potranno essere ripresi solo a termine nevicata e dopo aver provveduto a rimuovere la neve accumulata sui piani di lavoro in quota o sopra le tettoie, con accorgimenti atti ad evitare lo scivolamento e la caduta dall alto durante la rimozione (da definire all uopo in ragione dell evento verificatosi e dell avanzamento lavori). Vietare i lavori su piani provvisionali. I lavori potranno essere ripresi solo ad avvenuto sgelamento e nelle ore più calde della giornata. Le assi da ponte dovranno essere integre, prive di fessure e sarà inoltre necessario impiegare piani provvisionali realizzati con doppi assi sovrapposti. Vietare lavori in quota. Vietare movimentazione carichi con mezzi di sollevamento e movimentazione di oggetti di notevole dimensione. Vietare sollevamenti. Vietare lavori all'aperto. Sospensione lavori. 6.2 RISCHI PROVENIENTI DALL AMBIENTE CIRCOSTANTE In particolare vengono presi in considerazione ed analizzati i rischi derivanti da: Pag. 37 di 239

39 6.2.1 LAVORAZIONI IN PROSSIMITA ED IN CORRISPONDENZA DEL LETTO DEL TORRENTE CERVO Si prendono in considerazione le lavorazioni svolte in prossimità ed in corrispondenza del letto e delle sponde del Torrente Cervo. Per l esecuzione di tutte queste attività si ravvedono rischi legati alla presenza di un corso d acqua nelle immediate vicinanze delle aree di lavoro. Tutte le attività dovranno essere svolte preferibilmente nei periodi di minima presenza di acqua sul letto del Torrente. Il Torrente viene preventivamente deviato attraverso la realizzazione di rilevati in alveo, costituenti delle isole di terreno provvisorie sulle quali è possibile accedere con i mezzi da utilizzare per le lavorazioni. Nella fase di movimentazione del terreno per la realizzazione delle isole di terreno e per la protezione delle aree di lavoro a monte, dovrà essere costantemente monitorato il livello del Torrente in modo tale che maestranze e mezzi impegnati in tale attività possano operare in sicurezza. Nell ottica di garantire la sicurezza sia delle maestranze sia dei mezzi e delle attrezzature da utilizzare durante le attività sopra elencate si procede ad un continuo sistema di vigilanza e monitoraggio in alveo fluviale sulle sezioni di monte, per la sorveglianza del livello delle acque piano di allerta emergenza. L iter di allontanamento, abbandono o evacuazione delle aree di cantiere, legato allo stato di emergenza fornito dal sistema di vigilanza messo in atto, deve essere preventivamente concordato durante le riunioni di coordinamento, da eseguire alla presenza di tutte le figure responsabili all interno del cantiere: Direttore Lavori, Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, Responsabili per la sicurezza dei lavoratori per l Impresa Appaltatrice e per le Ditte presenti in cantiere, Responsabile dei lavori per la Committenza. Diretta conseguenza delle riunioni di coordinamento deve essere la formazione e l informazione di tutte le maestranze coinvolte nei lavori, per le quali si prescrive il rilascio di una dichiarazione di avvenuta acquisizione di informazioni per tutti i pericoli, i rischi, le prevenzioni e le prescrizioni da mettere in atto per la costante esecuzione dei lavori in sicurezza. La gestione dell innalzamento delle acque del fiume, conseguente alle attività di monitoraggio sopra riportate, prevede i seguenti 3 livelli: livello 1: gestione ordinaria del cantiere; livello 2: stato di allerta intensificazione del monitoraggio del fiume le lavorazioni proseguono normalmente vista la presenza di isole di terreno provvisorie tuttavia devono essere seguite dal capocantiere che deve organizzare l eventuale evacuazione; livello 3: stato di emergenza evacuare le aree di cantiere, mettere in sicurezza le aree di lavoro, portare fuori dal letto del Torrente tutti i mezzi e le attrezzature in uso per le demolizioni. Il capocantiere è incaricato della gestione del monitoraggio e della notificazione a tutte le maestranze dell obbligo di evacuazione delle aree di cantiere interferenti con la potenziale esondazione del Torrente. Dovranno essere predisposte tutte le misure atte a scongiurare il rischio di immissione di sostanze inquinanti nell adiacente Torrente (olii ed idrocarburi in genere, polveri e sfridi, residui bituminosi e cementiti, ecc..) ed un piano di intervento rapido per il contenimento e Pag. 38 di 239

40 l assorbimento di eventuali sversamenti accidentali, anche sul terreno. L Impresa garantirà inoltre la funzionalità degli argini e delle sponde esistenti, oltreché della pista per il raggiungimento delle isole di terreno provvisorie nel letto del Torrente, anche in situazioni transitorie, sia per quanto riguarda le caratteristiche di impermeabilità sia per quanto attiene alla quota di sommità arginale che dovrà rimanere sempre la medesima. In ogni caso durante la realizzazione delle opere si provvederà ad osservare tutte le Leggi ed i Regolamenti vigenti in materia di acque pubbliche ed all eventuale parere ed autorizzazione delle Autorità ed Enti interessati PRESENZA DI INTERFERENZE / IMPIANTI PREESISTENTI Gli impianti ed i servizi eventualmente presenti nelle aree interessate dai lavori devono essere interrotti. L Appaltatore è tenuto, prima dell inizio delle lavorazioni, a verificare la profondità delle reti di sottoservizi eventualmente esistenti e a procedere con le lavorazioni con le dovute cautele richieste dai casi specifici, evitando pertanto di tranciare i cavi o rompere le tubazioni presenti. Tutte le operazioni di scavi, riempimenti e spostamenti di terreno devono essere assistite da un operatore che segnali l eventuale presenza di impianti, tubazioni o altro non riportate negli elaborati di progetto. Nel caso in cui dovesse essere necessario un intervento di disattivazione degli impianti e dei servizi esistenti l Appaltatore deve informare la Committenza, la Direzione Lavori ed il CSE, con almeno 3 giorni di anticipo sullo svolgimento dell attività, in modo tale da permettere l organizzazione della gestione dell ingresso in cantiere di personale non precedentemente autorizzato. 6.3 RISCHI TRASMESSI ALL AMBIENTE CIRCOSTANTE RUMORE Il D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 prevede specifiche finalità per proteggere i lavoratori contro i rischi per l udito derivanti dall esposizione al rumore durante le lavorazioni. L Impresa Appaltatrice deve procedere alla valutazione del rumore per identificare i luoghi ed i lavoratori ai quali debbano applicarsi le norme contenute nel decreto per attuare le relative misure preventive e protettive. A seguito della valutazione detta impresa dovrà redigere un rapporto nel quale siano indicati i risultati della valutazione stessa e le modalità (strumenti utilizzati, metodi, periodicità, ecc.) Pag. 39 di 239

41 con le quali è stata eseguita. Tale rapporto dovrà essere tenuto in cantiere, a disposizione degli organi di vigilanza. In fase esecutiva, il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione potrà eventualmente prescrivere l adozione di misure preventive e protettive aggiuntive. In base alla natura dei lavori ed alle principali lavorazioni previste, per quanto riguarda il rumore prodotto dalle apparecchiature e dai macchinari utilizzati (escavatori meccanici, pale meccaniche, autocarri, martelli demolitori, ruspe, ecc.), si prevede che il livello di rumorosità cui sono esposti i gruppi omogenei individuali siano quelli normali di un qualsiasi cantiere edile. L Impresa Appaltatrice ha pertanto l obbligo di informare i lavoratori ovvero i loro rappresentanti, su: i rischi derivanti all udito dall esposizione al rumore; le misure adottate in applicazione del decreto; le misure di protezione alle quali i lavoratori debbono conformarsi; le funzioni dei mezzi personali di protezione; le circostanze nelle quali è previsto l uso di tali mezzi e le loro modalità di utilizzo; il significato e il ruolo del controllo sanitario; i risultati e il significato della valutazione. I mezzi d opera e le attrezzature utilizzate devono essere adeguatamente dotati dei dispositivi per limitare l emissione di intensità sonore POLVERI Per impedire la formazione e la diffusione di polveri di qualunque specie nell ambiente circostante, l impresa dovrà adottare dei provvedimenti atti a ridurre lo sviluppo e la diffusione quali l innaffiatura periodica delle aree di intervento e delle strade adiacenti percorse dai mezzi d opera. A seguito dell accesso alla sede stradale in esercizio dei mezzi d opera le polveri generate dovranno essere contenute con idonei sistemi (innaffiatura, aspirazione, posizionamento reti a maglia fine) in modo da evitare eventuali interferenze con la viabilità adiacente INTERFERENZE CON LA VIABILITÀ Il traffico veicolare presente lungo le strade in esercizio in prossimità delle strade di accesso all area di cantiere principale, verrà interessato per quanto relativo l immissione e la fuoriuscita dei mezzi d opera; il personale dovrà essere istruito in relazione ai pericoli legati al transito ed alle immissioni su strade in esercizio e dovranno essere impartite precise istruzioni relative alla segnalazione con opportuno anticipo delle intenzioni dei mezzi d opera ed ordinari (svolta, immissione, fermata, sosta, ecc.). I mezzi d opera, nei brevi trasferimenti dall area di cantiere alle aree di intervento, dovranno muoversi a passo d uomo, con i segnalatori lampeggianti accesi. Pag. 40 di 239

42 Dovrà essere predisposta opportuna segnaletica verticale di avvertimento di presenza di area di cantiere, di aree di lavoro, di presenza di mezzi d opera e di pericoli legati al movimento di mezzi d opera. In presenza di situazioni particolari o di fasi critiche è prevista l assistenza di personale per il segnalamento delle manovre dei mezzi d opera. Durante tutte le lavorazioni ed in particolar modo durante quelle legate all uso di bracci meccanici per lo scarico di materiali, attrezzature o simili si raccomanda particolare riguardo all interferenza con eventuali reti aeree esistenti. Tutte le operazioni di carico/scarico devono avvenire con l assistenza di un operatore qualificato che segnali le eventuali interferenze con gli impianti aerei esistenti o con altri elementi attualmente non valutabili. Le aree di intervento dovranno essere recintate e dovranno essere lasciate sempre libere ed accessibili. Al termine di ogni giornata lavorativa il Direttore di Cantiere o un addetto dovrà controllare tutte le aree di intervento evitando di lasciare pericoli all interno di ciascuna area: sporcizia, materiali o attrezzature di cantiere, sconnessioni nel terreno, buche o altro. Non dovrà essere consentito l accesso o la sosta di personale non addetto ai lavori in prossimità delle aree di intervento e degli accessi al letto del Torrente Cervo SCARICHE ATMOSFERICHE L impianto di protezione contro le scariche atmosferiche sarà realizzato per le strutture metalliche presenti nell area di cantiere e nelle aree di intervento in base a quanto previsto dalla normativa vigente. 7 DOCUMENTAZIONE Copia del presente documento deve essere conservata in cantiere a cura del Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva a disposizione degli organi di vigilanza. L'impresa aggiudicataria dei lavori potrà avvalersi della collaborazione di ditte specialistiche sub-appaltatrici. I datori di lavoro dell'impresa appaltatrice, delle imprese sub-appaltatrici ed i lavoratori autonomi, sono tenuti ad attuare quanto previsto nel presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento. Copie del Piano di Sicurezza e di Coordinamento sono messe a disposizione dei Rappresentanti per la Sicurezza almeno 10 giorni prima dell'inizio dei lavori. Le imprese esecutrici, prima dell'inizio dei lavori ovvero in corso d'opera, possono presentare al coordinatore per l'esecuzione dei lavori proposte di modificazioni o integrazioni ai piani, per adeguarne i contenuti a tecnologie proprie, all'evoluzione temporale delle attività o all'inserimento di fasi o nuove lavorazioni, per meglio garantire la prevenzione degli infortuni Pag. 41 di 239

43 e la salute dei lavoratori. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento nei prezzi pattuiti. In relazione al cantiere in oggetto, la principale Impresa esecutrice dovrà redigere ai sensi degli art. 96 e 97 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008, prima dell'inizio dei lavori, un "Piano Operativo di Sicurezza", da considerare come piano di dettaglio del Piano di Sicurezza e di Coordinamento e trasmetterlo al Coordinatore in fase esecutiva che dovrà verificarne l'idoneità. Il Piano Operativo di Sicurezza dovrà essere aggiornato ed adeguato in base all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute. Le ditte sub-appaltatrici, prima del loro ingresso in cantiere, saranno invece tenute a sottoporre all'approvazione dell'impresa principale un Piano Operativo di Sicurezza relativo alle lavorazioni di propria competenza. L'impresa principale dovrà pertanto valutare suddetto Piano e, se lo riterrà idoneo a garantire l'incolumità dei lavoratori, provvederà a trasmetterlo al Coordinatore in fase esecutiva. Solo successivamente all'approvazione del Coordinatore la ditta sub-appaltatrice potrà accedere al cantiere e dar corso ai lavori. Tutte le Imprese esecutrici di lavori dovranno dimostrare alla Committenza di aver effettuato la valutazione dei rischi ai sensi del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Tenendo comunque presenti le attribuzioni e i compiti stabiliti dal D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 e da tutte le altre norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, la struttura di sicurezza in cantiere con i vari soggetti coinvolti deve fare in modo che: tutti coloro che operano all'interno del cantiere abbiano ben chiari i pericoli per l'incolumità che possono derivare, per se stessi e per gli altri, dall'uso delle attrezzature e dei materiali di consumo, da eventi meteorologici e soprattutto da sempre possibili errori esecutivi di cui ognuno deve poter pensarne l'eventualità e le possibili conseguenze; ognuno sappia ed abbia ben chiara la piena responsabilità per le operazioni che compie (o non compie) nell'ambito delle mansioni e dei compiti assegnati; sia noto a tutti che un documento sulla Sicurezza non è, e non può essere, un alibi che consente di abdicare ai propri ruoli e responsabilità, ma può aiutare a realizzare le migliori condizioni di lavoro e non sostituisce le dovute attenzioni, professionalità e responsabilità che sono e rimangono dei singoli operatori; è compito preciso di ogni Impresa organizzare, disporre e verificare che i principi del "lavoro sicuro" siano a conoscenza di tutte le proprie maestranze, che siano messi a disposizione tutti gli strumenti ed attrezzature richieste per raggiungere gli obiettivi di sicurezza, che l'attuazione per tali problematiche sia massima ed incentivata in tutte le forme possibili comprendendo, se del caso, anche gli interventi disciplinari. Pag. 42 di 239

44 7.1 PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO Normative di riferimento: D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 Attuazione dell articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U. n. 101 del 30/04/2008 Suppl. Ordinario n. 108) D. Lgs. n. 106 del 03/08/2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U. n. 180 del 05/08/2009 Suppl. Ordinario n. 142) L. 04/08/2006 n. 248 art. 36-bis - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all evasione fiscale. Per completezza di informazione nei confronti della normativa in materia di sicurezza sui cantieri si riporta nel seguito l'elenco di alcune delle principali norme, in seguito abrogate dall art. 304 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008: D.P.R. 547 del 27/04/ "Norme per la prevenzioni degli infortuni sul lavoro" D.P.R. 164 del 07/01/ "Norme per la prevenzioni degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni" D.P.R. 303 del 19/03/ "Norme generali per l'igiene del lavoro" D.Lgs 277 del 15/08/ "Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 82/605/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE, 88/642/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. della legge 30/07/1990, n. 212 D.Lgs 626 del 19/09/ "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro" e successive integrazioni D.Lgs 494 del 14/08/1996 integrato e modificato al D.L. 19/11/1999 n "Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili" e relative circolari D.P.R. 222 del 03/07/ "Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell articolo 31, comma 1, della Legge 11 febbraio 1994, n Pag. 43 di 239

45 7.2 OBBLIGHI DEI SOGGETTI COINVOLTI AI SENSI DEL D. LGS. N. 81 DEL 09/04/ IL COMMITTENTE O IL RESPONSABILE DEI LAVORI Nella fase di progettazione esecutiva dell'opera, ed in particolare al momento delle scelte tecniche, nell'esecuzione del progetto e nell'organizzazione delle operazione di cantiere (art. 90 D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008): Si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all'art. 15 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; Determina altresì, al fine di permettere la pianificazione dell'esecuzione in condizioni di sicurezza, dei lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro, la durata di tali lavori o fasi di lavoro; Contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione esecutiva, designa il Coordinatore per la Sicurezza in fase progettuale, che deve essere in possesso dei requisiti di cui all'art. 98 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; Prima di affidare i lavori designa Il Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva, che deve essere in possesso dei requisiti di cui all'art. 98 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; Valuta attentamente, ogni qualvolta ciò risulti necessario, i documenti di cui all'articolo 91, comma 1, lettera a) e b) del D. Lgs. n. 81 del 09/04/ IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTUALE Durante la progettazione esecutiva dell'opera il coordinatore per la progettazione: Redige il Piano di Sicurezza e di Coordinamento di cui all'articolo 100 comma 1. Predispone un fascicolo, i cui contenuti sono definiti all allegato XVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell'allegato II al documento Ue 26/05/93. Questo fascicolo è preso in considerazione all'atto di eventuali lavori successivi sulle opere IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE ESECUTIVA Durante la realizzazione dell'opera il coordinatore per l'esecuzione dei lavori provvede a: Verificare, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'art. 100 e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; Verificare l'idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di Pag. 44 di 239

46 cui all'art. 100, assicurandone la coerenza con quest'ultimo, e adeguare il piano di sicurezza e coordinamento e il fascicolo di cui all'art. 91, comma 1, lettera b), in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; Verificare l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere; Segnalare al Committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 ed alle prescrizioni del piano di cui all'art. 100 e proporre la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi del cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il Committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l'esecuzione provvede a comunicare dell'inadempienza all'azienda unità sanitaria locale territorialmente competente e alla direzione provinciale del lavoro; Sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. Nei casi di cui all'art. 90, comma 5, il coordinatore per l'esecuzione, oltre a svolgere i compiti di cui al comma 1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il fascicolo, di cui all'art. 91, comma 1, lettere a) e b) I LAVORATORI AUTONOMI I lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri: utilizzano le attrezzature di lavoro ed i dispositivi di protezione individuale in conformità alle disposizioni ed agli obblighi del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; si adeguano alle indicazioni fornite dal Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva, ai fini della sicurezza I DATORI DI LAVORO I datori di lavoro: adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; dovranno munire il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro; curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, Pag. 45 di 239

47 coordinamento con il Committente o il Responsabile dei lavori; curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente. La redazione ovvero l'accettazione e la gestione da parte dei singoli datori di lavoro dei Piani di Sicurezza e Coordinamento secondo quanto definito dall'art. 100 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008, costituisce adempimento delle norme previste dall'art. 17, comma 1 lettera a), dall art. 18 comma 1 lettera z) e dall art. 26 commi 1, lettera b) e 3 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/ DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE A scopo preventivo e per le esigenze normative le imprese che operano in cantiere dovranno mettere a disposizione del committente e custodire presso gli uffici di cantiere la seguente documentazione: copia iscrizione alla C.C.I.A.A.; certificati regolarità contributiva INPS; certificati iscrizione Cassa Edile; copia del registro infortuni; copia del libro matricola dei dipendenti; piano di sicurezza e coordinamento corredato dagli eventuali aggiornamenti; notifica preliminare; valutazione rischio rumore; piano operativo di sicurezza di ogni impresa operante in cantiere; piano o procedure di emergenza interne di cantiere; piani di sollevamento; copia dei verbali delle riunioni di coordinamento e delle comunicazioni ed ordini di servizio del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; registro di carico e scarico di rifiuti, assimilabili agli urbani, speciali, tossici/nocivi; giornale dei lavori; copia delle comunicazioni di inizio lavori alla Cassa edile (dove applicabile) ed agli enti previdenziali ed assicurativi di ogni singola impresa esecutrice; copia delle dichiarazioni e nomine previste, nonché delle autorizzazioni al subappalto (solo per le imprese subappaltatrici). Inoltre, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente documentazione: libretti di omologazione degli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale di portata superiore a 200 kg.; copia di denuncia di installazione per gli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg.; verifica trimestrale delle funi e delle catene riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamento; verifica annuale degli apparecchi di sollevamento non manuali di portata Pag. 46 di 239

48 superiore a 200 kg.; dichiarazione di stabilità degli impianti di betonaggio; copia di autorizzazione ministeriale e relazione tecnica per i ponteggi metallici fissi; disegno esecutivo del ponteggio firmato dal responsabile di cantiere per ponteggi montati secondo schemi tipo; progetto del ponteggio ad opera di ingegnere o architetto abilitato per ponteggi difformi da schemi tipo o per altezze superiori a 20 m; dichiarazione di conformità Legge 46/90 per impianto elettrico di cantiere; segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati a meno di 5 metri dalle linee elettriche stesse; scheda di denuncia (Modello A) degli impianti di protezione inoltrata all'ispesl competente per territorio; scheda di denuncia (Modello B) degli impianti di messa a terra inoltrata all'ispesl competente per territorio; documentazione comprovante l avvenuta verifica semestrale degli estintori; certificato di prevenzione incendi per le attività di cantiere soggette a controllo VVF; inventario delle attrezzature e macchine, con relative documentazioni ed istruzioni d uso; schede di sicurezza dei prodotti utilizzati CERTIFICATI LAVORATORI A scopo preventivo e per le esigenze normative va tenuta presso gli uffici del cantiere la seguente documentazione: registro delle visite mediche periodiche; certificati di idoneità per lavoratori minorenni; tesserini di vaccinazione antitetanica PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA Prima della consegna dei lavori ed in accordo con il presente documento, ogni singola impresa esecutrice deve comunque redigere e consegnare al Committente il proprio Piano Operativo di Sicurezza (art. 17 comma 1 lettera a del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008), quale piano di dettaglio per quanto attiene alle proprie scelte autonome di impresa e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Altresì è facoltà dell'impresa stessa redigere e consegnare Proposte Integrative al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento che dovranno essere valutate dal Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva rispetto alle indicazioni del presente documento. Pag. 47 di 239

49 7.3.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE I datori di lavoro delle singole imprese esecutrici, prima dell'inizio dei lavori, devono redigere la valutazione del rischio rumore, in conformità alle disposizioni del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Per assicurare il coordinamento sul rischio rumore tra i datori di lavoro delle varie imprese esecutrici operanti in cantiere, ogni impresa invierà la "Notifica rumorosità attività appaltate" al Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva, il quale assicurerà lo scambio di tali informazioni tra tutte le imprese esecutrici operanti in cantiere. Nel caso in cui non ci fosse corrispondenza tra la valutazione presuntiva e la situazione effettiva, il Coordinatore in fase esecutiva prescriverà misure strumentali di controllo sul campo a carico dell'impresa, ed i datori di lavoro delle imprese esecutrici provvederanno all'adozione delle eventuali misure di protezione conseguenti a tale controllo. 7.4 SORVEGLIANZA SANITARIA Le singole Imprese esecutrici devono prevedere la sorveglianza sanitaria secondo le prescrizioni riportate nel D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Pag. 48 di 239

50 8 SITUAZIONI PARTICOLARI 8.1 PROCEDURE DI EMERGENZA Ogni impresa esecutrice oltre a notificare il nominativo del proprio tecnico responsabile per la sicurezza, dovrà comunicare al Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva, dandone menzione scritta sul proprio Piano Operativo, le seguenti informazioni: il nominativo dei lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendio e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori nei casi di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e di gestione dell'emergenza; la composizione della squadra di emergenza, che sia in grado di intervenire nei primi istanti dell'emergenza e che deciderà di far intervenire i vigili del fuoco in caso di incendio. Nel rispetto delle procedure illustrate nei successivi punti e di quelle proprie che ogni impresa esecutrice descriverà nel proprio Piano Operativo di Sicurezza, la necessaria organizzazione relativa alle procedure di emergenza sarà svolta dal Coordinatore per la Sicurezza in fase esecutiva, attraverso opportune riunioni di coordinamento. 8.2 PROCEDURE GENERALI Il Direttore di Cantiere dell'impresa verificherà giornalmente che i luoghi di lavoro, le attrezzature, la segnaletica di cantiere, rimangano corrispondenti alla normativa vigente, provvedendo alla sostituzione, adeguamento e posizionamento degli apprestamenti di sicurezza. Il Direttore di Cantiere dovrà quotidianamente, al termine del turno di lavoro, assicurarsi che tutte le aree di intervento siano opportunamente recintate e chiuse in modo da impedire l accesso agli estranei, che la segnaletica e l illuminazione di cantiere siano integre e funzionanti, che la segnaletica delle aree di intervento sia correttamente posizionata. In caso di emergenza durante l'esecuzione dei lavori si dovrà attivare immediatamente la squadra di emergenza che deciderà di far intervenire i Vigili del Fuoco statali (VV.FF. 115); nella telefonata occorrerà specificare la zona in cui è in atto l'emergenza, la natura dell'evento (incendio od altro) ed il nome dell'impresa esecutrice. 8.3 PROCEDURE DI EVACUAZIONE Il punto di raccolta del cantiere deve essere ubicato in adiacenza all ingresso del cantiere principale ed in corrispondenza della pista di cantiere, specifica per ogni fase dei lavori, che porta all area di intervento e di realizzazione della briglia; Pag. 49 di 239

51 prima dell inizio dei lavori devono essere stabilite le procedure di evacuazione delle aree di intervento e dell area di cantiere principale e deve essere stabilita l area di ritrovo delle maestranze; si deve infine effettuare la formazione del personale in merito alle procedure di evacuazione ed ai punti di raccolta. L'ordine di evacuazione dal cantiere sarà dato secondo le modalità, le tempistiche e la tipologia che verranno concordate prima dell inizio dei lavori durante le riunioni di coordinamento che verranno presiedute dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Dovranno essere individuate ed opportunamente istruite le persone che dovranno dare l'ordine di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato, sia all interno delle aree di intervento sia all interno dell area di cantiere. Il Direttore di Cantiere o gli incaricati dell'attuazione delle misure di sicurezza delle imprese presenti in cantiere provvederanno a chiamare telefonicamente i soccorsi. Le maestranze presenti nel cantiere, al segnale di evacuazione, se possibile metteranno in sicurezza le attrezzature e raggiungeranno il punto di raccolta. Nel caso in cui l emergenza avvenga in corrispondenza delle aree di intervento i lavoratori dovranno riunirsi nei pressi degli ingressi delle rispettive aree e successivamente allontanarsi repentinamente lungo le strade di cantiere. Il Coordinatore in fase di esecuzione concorderà con i Datori di lavoro ed i rappresentanti della sicurezza delle imprese esecutrici i punti di raccolta e le possibili vie di fuga. I lavoratori verranno successivamente istruiti in merito alle procedure concordate. 8.4 PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO Non rimuovere l'infortunato, avvertire il Direttore di Cantiere della propria impresa e gli incaricati dell'attuazione delle misure di emergenza affinché provvedano al primo soccorso ed allertino, se del caso, il servizio pubblico di emergenza. 8.5 MISURE GENERALI DI PROTEZIONE DA ADOTTARE CONTRO SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA Non si evidenziano particolari criticità in merito; nella stagione invernale, per l'eventuale riscaldamento delle aree di lavorazione, possono essere utilizzati solo idonei dispositivi omologati. E' assolutamente vietato accendere fuochi in cantiere per il riscaldamento delle aree di intervento. 8.6 PREVENZIONE ANTINCENDIO L'impresa assuntrice, nell'osservare le norme di sicurezza antincendio vigenti, adotterà le cautele, gli accorgimenti e gli apprestamenti adeguati ad assicurare un sufficiente grado di sicurezza antincendio, in considerazione delle proprie attrezzature e modalità di esecuzione dei lavori. In caso d'incendio si dovrà: Pag. 50 di 239

52 provvedere a prodigarsi con i propri mezzi di dotazione personale; mettere la propria attrezzatura in sicurezza. 8.7 PRESCRIZIONI PER LE MAESTRANZE Le maestranze sono tenute a: tenere un comportamento esemplare evitando pertanto di tenere atteggiamenti irriverenti, irriguardosi o maleducati nei confronti delle figure responsabili dei lavori; indossare i Dispositivi di Protezione Individuale prescritti nel presente PSC e nei POS che verranno redatti dall Impresa Appaltatrice e dalle Imprese subappaltatrici, indossando indimenti da lavoro e calzature idonee alle attività in corso; non circolare liberamente all interno del cantiere. I datori di lavoro dell Impresa Appaltatrice e delle eventuali Imprese subappaltatrici ed esecutrici sono tenuti ad istruire opportunamente i propri dipendenti, non solo in merito alle lavorazioni ed alle attività da svolgere, bensì anche in relazione alle prescrizioni sopra riportate. 8.8 SERVIZI SANITARI E DI PRONTO INTERVENTO In cantiere le imprese esecutrici terranno i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso; tali presidi sanitari saranno conformi a quanto stabilito dal D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Inoltre ogni mezzo di trasporto operai, deve essere dotato di propria cassetta di pronto soccorso. L'ubicazione dei suddetti servizi per il pronto soccorso, deve essere resa nota ai lavoratori e segnalata con appositi cartelli. Pronto intervento (pronto soccorso, salvataggio, antincendio e gestione dell'emergenza) In cantiere le imprese dovranno esporre avvisi riportanti i nominativi dei loro incaricati e gli indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale assistenza. La seguente tabella viene ubicata generalmente in vicinanza dell'ufficio di ogni impresa e nei punti di normale transito e/o stazionamento: Responsabile dei lavori: tel Coord. Sic. in fase di esecuzione: tel Servizio sanitario di emergenza: tel. 118 Vigili del Fuoco: tel. 115 Polizia: tel. 113 Carabinieri - Pronto intervento: tel. 112 Pag. 51 di 239

53 8.9 INFORTUNI I Datori di lavoro, nell'ambito delle lavorazioni appaltate devono designare preventivamente i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza (art. 18, comma 1. lettera b) del D. Lgs. 81/08). I Datori di lavoro sono tenuti inoltre ad adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei lavoratori, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, anche tenendo conto delle disposizioni del Decreto Ministeriale 10 marzo Tali misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni del cantiere ed al numero delle persone presenti (art. 18, comma 1, lettera t) del D. Lgs. 81/08). Tutti gli infortuni, a prescindere dalla loro gravità, devono essere segnalati al preposto dell Impresa. Ciascuna impresa è tenuta a fornire all Appaltatore informazioni su: - generalità dell infortunato, - diagnosi emessa dal Medico, - giorni prescritti a seguito dell infortunio, - data, ora, luogo, lavorazione svolta, - ricostruzione della dinamica dell incidente e delle azioni intraprese subito dopo. In caso di infortunio, il Direttore di cantiere deve adottare immediatamente i provvedimenti rivolti all'assistenza dell'infortunato e curare tutte le incombenze di legge conseguenti. In particolare, deve accompagnare l'infortunato al Pronto Soccorso in modo che gli venga prestato immediatamente ogni genere di soccorso. Deve provvedere alla compilazione ed all'inoltro di regolare modulo di "richiesta visita medica" indicando la generalità ed il codice fiscale dell'impresa, precisando il luogo, l'ora e le cause dell'infortunio e gli eventuali testimoni dell'accaduto. Qualora l'infortunio determini un'inabilità al lavoro temporanea, l'impresa deve provvedere a trasmettere entro 48 ore dalla data dell'accaduto: Denuncia di Infortunio al Commissariato di PP.SS. competente per territorio; Denuncia dell'infortunio alla sede INAIL competente evidenziando il codice fiscale dell'azienda. Entrambe le denunce devono essere corredate da un certificato medico rilasciato dai sanitari del pronto soccorso. Il Direttore di cantiere deve trascrivere l'infortunio sul registro degli Infortuni, seguendo attentamente la numerazione progressiva (il numero dovrà essere quello della denuncia INAIL). Al termine dello stato di inabilità al lavoro temporanea, il Direttore di cantiere annota la data del rientro del lavoratore infortunato indicando i giorni di assenza effettuati, previa esibizione di certificato medico attestante l'eventuale guarigione. Di tutto quanto sopra deve essere data comunicazione immediata al Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva, il quale provvede ad informare il Responsabile dei Lavori o il Committente. Pag. 52 di 239

54 9 SEGNALETICA Scopo della segnaletica di sicurezza è quello di avvisare sui rischi presenti nell'ambiente di lavoro, dando informazioni, imponendo divieti secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. La segnaletica non sostituisce l'informazione e la formazione che deve essere sempre fatta al lavoratore. 9.1 SEGNALI DI DIVIETO Vietano un comportamento dal quale potrebbe risultare un pericolo. Vietato fumare. Vietato ai pedoni. Divieto di spegnere con acqua. Vietato fumare o usare fiamme libere. Pag. 53 di 239

55 Non toccare. Vietato ai carrelli di movimentazione. Acqua non potabile. Divieto di accesso alle persone non autorizzate. Pag. 54 di 239

56 9.2 SEGNALI DI PERICOLO Trasmettono ulteriori informazioni sulla natura del pericolo. Materiale infiammabile o alta temperatura (in assenza di un controllo specifico per alta temperatura). Materiale esplosivo. Sostanze velenose. Sostanze corrosive. Materiali radioattivi. Carichi sospesi. Pag. 55 di 239

57 Carrelli di movimentazione. Raggi laser. Pericolo generico. Radiazioni non ionizzanti. Tensione elettrica pericolosa. Caduta con dislivello. Materiale comburente. Pag. 56 di 239

58 Campo magnetico intenso. Rischio biologico. Sostanze nocive o irritanti. Bassa temperatura. Pericolo di inciampo. 9.3 SEGNALI DI PRESCRIZIONE Obbligano ad indossare un DPI e a tenere un comportamento di sicurezza. Pag. 57 di 239

59 Protezione obbligatoria per gli occhi. Casco di protezione obbligatoria. Protezione obbligatoria dell'udito. Protezione obbligatoria delle vie respiratorie. Calzature di sicurezza obbligatorie. Guanti di protezione obbligatoria. Obbligo generico (con eventuale cartello supplementare) Pag. 58 di 239

60 Protezione individuale obbligatoria contro le cadute. Protezione obbligatoria del corpo. Protezione obbligatoria del viso. Passaggio obbligatorio per i pedoni. 9.4 SEGNALI DI SALVATAGGIO Danno indicazioni per l'operazione di salvataggio. Percorso/Uscita emergenza. Percorso/Uscita emergenza. Pag. 59 di 239

61 Percorso/Uscita emergenza. Percorso/Uscita emergenza. Percorso/Uscita emergenza. Telefono per salvataggio pronto soccorso. Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono). Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono). Pag. 60 di 239

62 Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono). Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono). Pronto soccorso. Barella. Doccia di sicurezza. Lavaggio degli occhi. 9.5 SEGNALI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO Pag. 61 di 239

63 Indicano le attrezzature antincendio. Lancia antincendio. Scala. Estintore. Telefono per gli interventi antincendio. Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono). Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono). Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono). Pag. 62 di 239

64 Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono). 9.6 COMUNICAZIONI VERBALI E SEGNALI GESTUALI Comunicazioni e segnali gestuali da adottare in cantiere per la manovra di mezzi e macchinari Comando: Attenzione inizio operazioni Verbale: VIA Gestuale: Le due braccia sono aperte in senso orizzontale, le palme delle mani rivolte in avanti. Comando: Alt interruzione fine del movimento Verbale: ALT Gestuale: Il braccio destro è teso verso l'alto, con la palma della mano destra rivolta in avanti. Comando: Fine delle operazioni Verbale: FERMA Gestuale: Le due mani sono giunte all'altezza del petto. Comando: Sollevare Verbale: SOLLEVA Gestuale: Il braccio destro, teso verso l'alto, con la palma della mano destra rivolta in avanti, descrive lentamente un cerchio. Pag. 63 di 239

65 Comando: Abbassare Verbale: ABBASSA Gestuale: Il braccio destro teso verso il basso, con la palma della mano destra rivolta verso il corpo, descrive lentamente un cerchio. Comando: Distanza verticale Verbale: MISURA DELLA DISTANZA Gestuale: Le mani indicano la distanza. Comando: Avanzare Verbale: AVANTI Gestuale: Entrambe le braccia sono ripiegate, le palme delle mani rivolte all'indietro; gli avanbracci compiono movimenti lenti in direzione del corpo Comando: Retrocedere Verbale: INDIETRO Gestuale: Entrambe le braccia piegate, le palme delle mani rivolte in avanti; gli avambracci compiono movimenti lenti che si allontanano dal corpo. Comando: A destra Verbale: A DESTRA Gestuale: Il braccio destro, teso più o meno lungo l'orizzontale, con la palma della mano destra rivolta verso il basso, compie piccoli movimenti lenti nella direzione. Comando: A sinistra Verbale: A SINISTRA Gestuale: Il braccio sinistro, teso più o meno in orizzontale, con la palma della mano sinistra rivolta verso il basso, compie piccoli movimenti lenti nella direzione. Pag. 64 di 239

66 Comando: Pericolo alt o arresto di emergenza Verbale: ATTENZIONE Gestuale: Entrambe le braccia tese verso l'alto; le palme delle mani rivolte in avanti. Comando: Distanza orizzontale Verbale: MISURA DELLA DISTANZA Gestuale: Le mani indicano la distanza. Comando: Movimento rapido Verbale: PRESTO Gestuale: I gesti convenzionali utilizzati per indicare i movimenti sono effettuati con maggiore rapidità. Comando: Movimento lento Verbale: PIANO Gestuale: I gesti convenzionali utilizzati per indicare i movimenti sono effettuati molto lentamente. Pag. 65 di 239

67 10 METODOLOGIA DI INTERVENTO Le principali attività lavorative previste dal presente documento sono riportate nell elenco seguente: Installazione, definizione e costruzione del cantiere e delle aree di intervento Scavi Movimentazione materie Riempimenti Formazione rilevati Realizzazione scogliere Realizzazione chiodature scogliere Realizzazione strutture in c.a.: casseratura armatura getto calcestruzzo Opere di finitura pulizia aree di intervento Sistemazioni a verde Smobilizzo del cantiere Interferenze tra le lavorazioni Utilizzo di impianti comuni La descrizione dettagliata di tutte le attività è riportata nei documenti del progetto esecutivo a cui si fa espressamente riferimento ed ai quali l Appaltatore dovrà attenersi. Le disposizioni specifiche di sicurezza fanno riferimento alla sequenza delle attività ed alle metodologie di lavoro previste nel progetto esecutivo. 11 FASI DI LAVORO Nel presente capitolo verranno trattate tutte le fasi lavorative identificando per ciascuna di queste i possibili rischi e le misure preventive da attuare. LEGENDA La relazione che segue riporta la valutazione dei rischi e le misure preventive connesse. Per una maggiore semplicità di lettura e consultazione, i testi estesi di Rischi e Prevenzioni sono riportati nelle relative 'Appendici'. Il corpo relazione contiene le descrizioni sintetiche dei rischi e delle misure preventive, con i riferimenti alle relative 'Appendici'. I riferimenti sono strutturati nella seguente maniera: [Rxxx] dove R individua l'appendice Rischi (Pag. -) e xxx il suo numero progressivo; [Pxxx] dove P individua l'appendice Prevenzione (Pag. -) e xxx il suo numero progressivo. [scheda: Axxx] dove A individua le Schede degli Attrezzi (Pag. -) e xxx il suo numero progressivo. [scheda: Mxxx] dove M individua le Schede delle Macchine (Pag. -) e xxx il suo numero progressivo. Pag. 66 di 239

68 11.1 INSTALLAZIONE DEL CANTIERE E DELLE AREE DI INTERVENTO REALIZZAZIONE DELLA RECINZIONE E DEGLI ACCESSI DEL CANTIERE L area di cantiere dovrà essere delimitata con una recinzione realizzata con rete plastificata o altro efficace sistema di confinamento, adeguatamente sostenute da paletti in legno, metallo, ecc. infissi nel terreno. Non sono previste recinzioni per le aree di intervento da realizzarsi sulle isole di terreno provvisorie sul letto del Torrente Cervo; sarà impedito l accesso alle piste di cantiere che portano alle aree di intervento. [P20] Recinzione del cantiere: accessi pedonali e carrabili. [P2] Recinzione del cantiere: evidenziazione dell'ingombro. [scheda: M1] Dumper Lavoratore: Addetto alla recinzione del cantiere Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere. [P21] DPI: Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A3] Decespugliatore a motore [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A5] Scala doppia Occorre prestare la massima attenzione all immissione dei mezzi d opera sulle strade in esercizio. L Impresa Appaltatrice deve pertanto adeguatamente segnalare l ingresso e l uscita di mezzi d opera dalle piste di cantiere sulle strade in esercizio, utilizzando anche, quando necessario, personale per il segnalamento. Il personale operante deve essere istruito in merito alle modalità di immissione ed uscita dal cantiere su strade in esercizio. Particolare riguardo deve essere posto nel limitare l emissione di polveri nell ambiente esterno. Si deve pertanto prevedere un adeguato servizio di annaffiatura all interno del cantiere, delle aree di intervento e delle strade poste nelle immediate vicinanze durante lo svolgimento dei lavori, di controllo e verifica delle emissioni dei mezzi d opera ed una periodica pulizia dei tratti di strada asfaltata in esercizio interessati dal transito dei mezzi d opera REALIZZAZIONE DELLA VIABILITÀ DEL CANTIERE Durante i lavori deve essere assicurata nelle aree di intervento la viabilità alle persone ed agli eventuali mezzi d opera. A questo scopo, all'interno delle aree di intervento dovranno essere approntate adeguate vie di circolazione carrabile e pedonale, corredate di appropriata Pag. 67 di 239

69 segnaletica. [P22] Realizzazione della viabilità di cantiere: indicazioni generali. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M5] Pala meccanica Lavoratore: Addetto alla realizzazione della viabilità del cantiere Addetto alla realizzazione della viabilità del cantiere e di tutte le opere ad essa connesse. [P23] DPI: Addetto alla realizzazione della viabilità del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A3] Decespugliatore a motore [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico POSA IN OPERA DI SEGNALI STRADALI Posa in opera di segnali stradali per segnalazione aree di intervento ed area di cantiere. [scheda: M3] Autocarro Lavoratore: Addetto alla posa in opera di segnali stradali Addetto alla posa in opera di segnali stradali. [P119] DPI: Addetto alla posa in opera di segnali stradali. [R8] Movimentazione manuale dei carichi. [P38] Movimentazione manuale dei carichi: disposizioni preventive. [P39] Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A36] Betoniera a bicchiere [scheda: A15] Carriola [scheda: A29] Compattatore a piatto vibrante [scheda: A12] Saldatrice elettrica [scheda: A5] Scala doppia REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO ELETTRICO DEL CANTIERE Posa in opera dell'impianto elettrico del cantiere per l'alimentazione di tutte le apparecchiature elettriche, compresi quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine, ecc. Pag. 68 di 239

70 [P29] Requisiti essenziali dell'impianto di alimentazione. [P30] Requisiti di cavi e conduttori. [P31] Requisiti di prese e spine. [P32] Requisiti dei quadri elettrici. [P33] Requisiti delle cabine elettriche. Lavoratore: Elettricista - esecuzione dell'impianto elettrico del cantiere Elettricista per la posa in opera dell'impianto elettrico del cantiere per l'alimentazione di tutte le apparecchiature elettriche, compreso quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine, ecc. [P34] DPI: Elettricista per la esecuzione dell'impianto elettrico del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO IDRICO DEL CANTIERE Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere, consistente nella posa in opera di tubazioni (in ferro o p.v.c. o polietilene o rame) con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori, delle rubinetterie, ecc. Lavoratore: Addetto alla posa in opera dell'impianto idrico del cantiere Addetto alla realizzazione dell'impianto idrico del cantiere, consistente nella posa in opera di tubazioni (in ferro o p.v.c. o polietilene o rame) con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori, delle rubinetterie, ecc. [P35] DPI: Addetto alla posa in opera dell'impianto idrico del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A16] Cannello per saldatura ossiacetilenica [scheda: A17] Ponte su cavalletti [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A13] Smerigliatrice angolare (flessibile) REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO IGIENICO-SANITARIO DEL CANTIERE Realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere, consistente nella posa in opera delle condutture con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori, dei sanitari, ecc. Pag. 69 di 239

71 Lavoratore: Addetto alla posa in opera dell'impianto idrico-sanitario Addetto alla realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere, consistente nella posa in opera delle condutture con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori, dei sanitari, ecc. [P36] DPI: Posa in opera dell'impianto igienico-sanitario del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A7] Argano a bandiera [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A17] Ponte su cavalletti [scheda: A16] Cannello per saldatura ossiacetilenica [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A13] Smerigliatrice angolare (flessibile) [scheda: A14] Trapano elettrico INSTALLAZIONE NEL CANTIERE DI PRESIDI IGIENICO-SANITARI I servizi igienico-sanitari sono costituiti da locali direttamente ricavati in strutture prefabbricate appositamente approntate, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, servizi igienici, locali per riposare, per lavarsi, per il ricambio dei vestiti. I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, infermeria o camera di medicazione. La presenza di attrezzature, di locali e di personale sanitario nel cantiere sono indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. [P13] Installazione del cantiere: requisiti comuni. [P14] Installazione del cantiere: requisiti dei baraccamenti. [P15] Installazione del cantiere: presidi sanitari. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. Pag. 70 di 239

72 [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali Lavoratore: Addetto all'installazione di box prefabbricati Addetto all'installazione, montaggio e messa in esercizio di box prefabbricati nel cantiere. [P16] DPI: Addetto all'installazione di box prefabbricati. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A8] Avvitatore elettrico [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A12] Saldatrice elettrica [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A13] Smerigliatrice angolare (flessibile) [scheda: A14] Trapano elettrico REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEL CANTIERE L'impianto di messa a terra è composto, essenzialmente, dai dispersori (puntazze), dai conduttori di terra e dai conduttori di protezione. A questi si aggiungono i conduttori equipotenziali destinati alla messa a terra delle masse e delle eventuali masse estranee. [P24] Disposizioni per l'impianto di messa a terra. Lavoratore: Elettricista - esecuzione impianto di messa a terra del cantiere Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere ed all'individuazione e collegamento ad esso di tutte le masse metalliche che ne necessitano. [P25] DPI: Elettricista per impianti di terra del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia Pag. 71 di 239

73 REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE DEL CANTIERE Le strutture metalliche delle baracche e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici, di notevoli dimensioni, situati all'aperto devono essere collegati elettricamente a terra, oppure deve essere redatta una dichiarazione di autoprotezione da parte di tecnico abilitato secondo quanto prescritto dalle norme vigenti. Per masse di notevoli dimensioni devono considerarsi quelle che risultino tali a seguito del calcolo probabilistico contenuto nelle norme vigenti che corrisponde alla determinazione di un numero probabile di fulmini annuale che si scarichino sulla massa in questione che deve risultare maggiore o uguale al limite di eventi ritenuti pericolosi. NOTA Il collegamento incondizionato delle masse metalliche di grosse dimensioni senza verifica attraverso il calcolo di fulminazione costituisce situazione peggiorativa in quanto aumenta il rischio di accadimento. [P27] Disposizioni per l'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. Lavoratore: Elettricista - esecuzione impianti di cantiere contro le scariche atmosferiche Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. [P28] DPI: Elettricista per impianti di cantiere contro le scariche atmosferiche. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia 11.2 MISURE GENERALI DI SICUREZZA MISURE GENERALI CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE Nei lavori effettuati in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o combustibili, devono essere adottate le misure atte ad impedire i rischi conseguenti. In particolare: le attrezzature e gli impianti devono essere di tipo idoneo all ambiente in cui si deve operare; Pag. 72 di 239

74 non devono essere contemporaneamente eseguiti altri lavori suscettibili di innescare esplosioni od incendi, né introdotte fiamme libere o corpi caldi; gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l accumulo di cariche elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare; nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei; all ingresso degli ambienti o alla periferie delle zone interessate dai lavori devono essere poste scritte e segnali ricordanti il pericolo. Durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di particelle di metallo incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali: in tutte le lavorazioni a rischio di incendio è indispensabile tenere a portata di mano mezzi di estinzione adeguati (secchiello di sabbia, estintore a polvere, etc.); tutti gli addetti devono indossare i D.P.I. idonei alla lavorazione (calzature di sicurezza con suola termica, guanti, indumenti protettivi, maschera per la protezione del volto); tutto il personale presente, gli addetti alla lavorazione e gli incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi, di evacuazione e di pronto soccorso devono essere informati, formati ed addestrati rispettivamente sulla esistenza dell area a rischio e sulle norme di comportamento da adottare, sulle corrette modalità di svolgimento dell attività, sulle misure di pronto intervento da attivare in caso di necessità MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI ELETTROCUZIONE PRIMA DELL ATTIVITA : le strutture metalliche delle eventuali opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici di notevoli dimensioni situati all aperto devono essere collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche, come conseguenza della relazione di calcolo di probabilità prevista dalla normativa vigente; gli impianti elettrici, di messa a terra ed i dispositivi contro le scariche atmosferiche, quando necessari, devono essere progettati osservando le norme dei regolamenti di prevenzione e quelle di buona tecnica riconosciute; gli impianti devono essere realizzati, mantenuti e riparati da ditte e/o persone qualificate. La dichiarazione di conformità degli impianti (con gli allegati), la richiesta di omologazione dell impianto di terra e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche devono essere conservate in cantiere; prima dell utilizzo è necessario effettuare una verifica visiva e strumentale delle condizioni di idoneità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di sicurezza. DURANTE L ATTIVITA : tutto il personale non espressamente addetto deve evitare di intervenire su impianti o parti di impianto sotto tensione; qualora si presenti una anomalia nell impianto elettrico è necessario segnalarla immediatamente al responsabile del cantiere; il personale non deve compiere, di propria iniziativa, riparazioni o sostituzioni di parti Pag. 73 di 239

75 di impianto elettrico; disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che possano comunque essere danneggiati; verificare sempre l integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per allacciamenti di macchine od utensili MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO RUMORE Le attività interessate sono tutte quelle che comportano per il lavoratore una esposizione personale superiore ad 80 db(a). i rischi derivanti dall esposizione a rumore devono essere valutati secondo i criteri stabiliti dal D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; i rischi derivanti dall esposizione a rumore devono essere ridotti al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. DURANTE L ATTIVITA : nella scelta delle lavorazioni devono essere privilegiati i processi lavorativi meno rumorosi e le attrezzature silenziate; le attrezzature da impiegare devono essere idonee alle lavorazioni da effettuare, correttamente installate, mantenute ed utilizzate; le sorgenti rumorose devono essere il più possibile separate e distanti dai luoghi di lavoro; le zone caratterizzate da elevati livelli di rumorosità devono essere segnalate; tutto il personale deve essere informato sui rischi derivanti dall esposizione al rumore e sulle misure di prevenzione adottate a cui conformarsi (es. funzioni e modalità di impiego degli otoprotettori); il personale che risulta esposto ad un livello personale superiore agli 85 db(a) deve essere anche formato sull uso corretto dei DPI, degli utensili e delle attrezzature; tutto il personale interessato deve essere fornito di idonei dispositivi di protezione individuale (otoprotettori); la riduzione ulteriore del rischio può essere ottenuta ricorrendo a misure organizzative quali la riduzione della durata delle lavorazioni rumorose e l introduzione di turni di lavoro MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO VIBRAZIONI Le attività interessate sono tutte quelle nelle quali è previsto l impiego di utensili ad asse vibrante o ad aria compressa (es. martelli perforatori, vibratori per c.a., etc.) o dove l operatore permanga in contatto con una fonte di vibrazioni (es. macchine operatrici, etc.). valutare se sia possibile effettuare la stessa lavorazione senza ricorrere ad attrezzature e/o utensili comunque capaci di trasmettere vibrazioni al corpo dell operatore; gli utensili e le attrezzature vibranti da impiegare dovranno essere scelte tra quelle meno dannose per l operatore; le stesse devono essere dotate di tutte le soluzioni Pag. 74 di 239

76 tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es. manici antivibrazioni, dispositivi di smorzamento, etc.) e devono essere installate e mantenute in stato di perfetta efficienza; tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di esecuzione delle attività e sottoposti a sorveglianza sanitaria. Se del caso deve essere analizzata l opportunità di istituire una rotazione tra gli addetti MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DELLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare). I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni: caratteristiche del carico troppo pesanti (superiori a 30 kg) ingombranti o difficili da afferrare in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco. Le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei carichi anche attraverso l impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il sollevamento. Per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti organizzativi quali la riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti Tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il centro di gravità o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di inosservanza INDICAZIONI GENERALI PER L ILLUMINAZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO Tutte le attività devono essere illuminate naturalmente o artificialmente in maniera da assicurare una sufficiente visibilità. in tutti i luoghi di lavoro, di sosta e di passaggio occorre assicurasi che esista un adeguato livello di illuminazione, naturale o artificiale, diffuso e/o localizzato, proporzionato alla situazione ambientale e alla lavorazione da eseguire; le aree di azione delle macchine operatrici, dei mezzi di trasporto, di sollevamento e Pag. 75 di 239

77 delle operazioni manuali, di misura o di indicatori in genere e ogni altro luogo o elemento o segnalazione che presenti un particolare rischio o richieda una particolare attenzione, devono essere illuminati in maniera adeguata alla situazione operativa; nella organizzazione del lavoro occorre tener conto delle fonti di luminosità, artificiali e non, anche in funzione delle possibili condizioni ambientali al fine di evitare abbagliamenti o disturbi visivi; tutti i percorsi carrabili e pedonali dovranno avere adeguato e sufficiente impianto di illuminazione. Dovrà essere predisposto un sistema di illuminazione di sicurezza che in caso di assenza di alimentazione, consenta una sicura evacuazione dei posti di lavoro MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DERIVANTE DALLA MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI Particolare attenzione deve essere prestata durante la fase di movimentazione dei materiali. Per evitare ribaltamento o sganciamento accidentale dei materiali questi devono essere opportunamente agganciati con vincoli a norma alla fune di sollevamento. Si deve prevedere un servizio continuativo di pulizia del cantiere e delle aree di stoccaggio dei materiali. Particolare riguardo deve essere prestato all abbattimento delle polveri mediante innaffiatura e pulizia periodica delle zone di lavoro e delle aree limitrofe. Per la movimentazione dei manufatti con mezzi meccanici (manitou, carrelli o simili) si prescrive che: nella fase di sollevamento il personale non stia sotto o in adiacenza dei carichi sospesi e nel raggio d azione delle macchine operatrici; la movimentazione dei materiali da posare deve essere assistita da un operatore che ne deve coordinare gli spostamenti e gli stoccaggi nelle aree precedentemente definite; prima di procedere al sollevamento di qualsiasi manufatto è opportuno assicurarsi sempre del peso dello stesso; il responsabile dell Impresa che effettua il sollevamento, lo stoccaggio ed il posizionamento deve tenere conto, nella scelta delle varie attrezzature, dei limitati spazi a disposizione dell Impresa per operare; devono essere usate macchine operatrici a norma e perfettamente funzionanti; devono essere usate funi in perfetto stato e di resistenza adeguata al carico da sollevare TRASPORTO E STOCCAGGIO MATERIALI Movimentazione e stoccaggio nel cantiere di materiali per la realizzazione dei lavori. [P155] Materiali: disposizioni generali. [P156] Materiali: piano antinfortunistico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P157] Materiali: prevenzioni a "Caduta di materiale dell'alto". [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù Pag. 76 di 239

78 Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali MOVIMENTAZIONE MATERIALI Movimentazione materiali in cantiere. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù [scheda: M22] Trattore Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali 11.3 SCAVI MOVIMENTAZIONE MATERIE RIEMPIMENTI FORMAZIONE RILEVATI REALIZZAZIONE SCOGLIERE La ditta incaricata di queste lavorazioni dovrà presentare al Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione un dettagliato piano di intervento contenente modalità e dispositivi di Pag. 77 di 239

79 sicurezza da adottare in opera, fasi e mezzi d opera previsti per i lavori in fase di esecuzione e le vie di transito dei mezzi d opera sia all interno delle aree recintate di cantiere sia lungo le piste di cantiere non recintate che vengono ricavate sul sito di intervento. Per quanto relativo ai rischi connessi all utilizzo delle macchine operatrici si rimanda alle schede inserite nell ultima parte del presente piano. Prima dell esecuzione degli scavi si deve procedere alla sistemazione idraulica delle aree soggette ai lavori, eseguendo se necessario, opportuni drenaggi e canaline per lo scolo delle acque superficiali, fermo restando la sistemazione delle piste e degli argini provvisori precedente ad ogni attività secondo le fasi di lavoro descritte nell apposito elaborato. Tutte le operazioni di movimenti di materia devono essere assistite da un operatore a terra, posizionato ad opportuna distanza di sicurezza dai mezzi. I rischi connessi a tali lavorazioni sono da ricondurre al corretto utilizzo delle macchine operatrici ed alla corretta segnalazione degli spostamenti e dei movimenti dei mezzi e delle attrezzature utilizzate. Per tutti gli scavi ed i movimenti di materia da eseguire in corrispondenza dell alveo del Torrente Cervo si deve inoltre formalizzare la procedura relativa al monitoraggio della piena del Torrente ed alle azioni da intraprendere quotidianamente per la regolare e sicura esecuzione di tutte le attività in corrispondenza del letto del Torrente MODIFICA DEL PROFILO DEL TERRENO Modifica del profilo del terreno, eseguito con mezzi meccanici ed a mano, per addolcire declivi, eliminare asperità ecc. allo scopo di adattarlo alle specifiche necessità, anche attraverso la movimentazione di modesti volumi di terreno. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M8] Escavatore [scheda: M5] Pala meccanica [scheda: M9] Grader Lavoratore: Addetto alla modifica del profilo del terreno Addetto alla modifica del profilo del terreno eseguito con mezzi meccanici ed a mano. [P55] DPI: Addetto alla modifica del profilo del terreno. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P54] Prosciugamento scavi: disposizioni e verifiche. [P59] Scavi: posizione dei lavoratori. Pag. 78 di 239

80 [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A10] Scala semplice SCAVI DI SBANCAMENTO Scavi e sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici (pala meccanica e/o escavatore) e/o a mano. [R5] Caduta dall'alto. [P50] Parapetti. [P49] Scavi: barriere protettive sul ciglio. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P52] Scavi: ciglio e pareti dello scavo. [P51] Scavi: divieto di depositi sui bordi. [P59] Scavi: posizione dei lavoratori. [P69] Scavi: armature del fronte. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M8] Escavatore [scheda: M5] Pala meccanica Lavoratore: Addetto allo scavo Addetto allo scavo, eseguito a cielo aperto o all'interno di edifici, a mano e/o con mezzi meccanici. [P70] DPI: Addetto allo scavo. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P71] Scavi: presenza di gas tossici. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [P73] Scavi: presenza di gas infiammabili. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P74] Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc.". [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A10] Scala semplice Pag. 79 di 239

81 SCAVI A SEZIONE RISTRETTA Scavi a sezione ristretta, eseguiti a cielo aperto, a mano e/o con mezzi meccanici. [R5] Caduta dall'alto. [P50] Parapetti. [P49] Scavi: barriere protettive sul ciglio. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P52] Scavi: ciglio e pareti dello scavo. [P51] Scavi: divieto di depositi sui bordi. [P59] Scavi: posizione dei lavoratori. [P69] Scavi: armature del fronte. [scheda: M1] Dumper [scheda: M8] Escavatore Lavoratore: Addetto allo scavo Addetto allo scavo, eseguito a cielo aperto o all'interno di edifici, a mano e/o con mezzi meccanici. [P70] DPI: Addetto allo scavo. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P71] Scavi: presenza di gas tossici. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [P73] Scavi: presenza di gas infiammabili. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P74] Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc.". [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A10] Scala semplice SCAVI ESEGUITI A MANO Scavi eseguiti a mano a cielo aperto. [R5] Caduta dall'alto. [P50] Parapetti. [P49] Scavi: barriere protettive sul ciglio. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P51] Scavi: divieto di depositi sui bordi. [P52] Scavi: ciglio e pareti dello scavo. [scheda: M1] Dumper Lavoratore: Addetto allo scavo Addetto allo scavo, eseguito a cielo aperto o all'interno di edifici, a mano e/o con mezzi meccanici. [P70] DPI: Addetto allo scavo. Pag. 80 di 239

82 [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P71] Scavi: presenza di gas tossici. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [P73] Scavi: presenza di gas infiammabili. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P74] Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc.". [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A2] Compressore con motore endotermico [scheda: A4] Martello demolitore pneumatico [scheda: A10] Scala semplice AGGOTTAMENTO ACQUE NEGLI SCAVI Aggottamento di acque di falda negli scavi o durante le operazioni di scavo, eseguito tramite elettropompa. [R5] Caduta dall'alto. [P49] Scavi: barriere protettive sul ciglio. [P50] Parapetti. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P51] Scavi: divieto di depositi sui bordi. [P52] Scavi: ciglio e pareti dello scavo. Lavoratore: Addetto alla pompa di aspirazione Addetto al posizionamento, attivazione e controllo della pompa di aspirazione. [P53] DPI: Addetto alla pompa di aspirazione. [P54] Prosciugamento scavi: disposizioni e verifiche. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A18] Pompa idrica 11.4 CARICO, SCARICO, MOVIMENTAZIONE E POSA IN OPERA MATERIALI Le lavorazioni oggetto del presente PSC prevedono il carico, lo scarico, la movimentazione e la posa in opera di materiali quali geotessile tessuto / non tessuto, barre metalliche per il rinforzo delle scogliere, massi di pietra naturale per esecuzione scogliere. In corrispondenza delle singole aree di intervento occorre predisporre un area di stoccaggio dei materiali, in posizione tale da permettere con facilità l accatastamento, il carico e lo scarico con i mezzi di cantiere; prima di iniziare le lavorazioni è necessario individuare tale area, assicurarsi della tipologia e consistenza del terreno di appoggio, ipotizzare una tipologia di accatastamento dei materiali tale da garantire le condizioni di stabilità. Contestualmente devono essere segnalati i percorsi dei mezzi di cantiere all interno di ogni area recintata e gli Pag. 81 di 239

83 eventuali percorsi pedonali in modo tale da non creare interferenze tra macchine operatrici in movimento ed il personale durante tutte le attività di movimentazione, carico e scarico materiali. Tutte le operazioni precedentemente elencate devono essere analizzate dal capocantiere e dal responsabile della sicurezza dei lavoratori per l impresa, e comunicate al CSE, il quale darà il proprio assenso o fornirà eventuali prescrizioni in merito. Il deposito di materiali non deve mai essere effettuato direttamente sul terreno ma deve avvenire mediante interposizione di traversi di distribuzione dei carichi che garantiscano le migliori condizioni di stabilità. E necessario pertanto predisporre tavole o spessori tra un manufatto e l altro in caso di sovrapposizione. Le cataste non devono essere alte onde evitare pericoli di crolli. Per la movimentazione dei materiali si prescrive che: nella fase di sollevamento il personale non stazioni in prossimità dei carichi sospesi; la movimentazione dei materiali deve essere guidata con funi agganciate alle estremità; prima di procedere al sollevamento di qualsiasi materiale o attrezzatura è opportuno assicurarsi sempre del peso dello stesso; il responsabile dell Impresa che effettua il sollevamento e la movimentazione dei materiali deve tenere conto, nella scelta delle varie attrezzature per il sollevamento, dell effetto dell inclinazione del tiro e degli effetti dinamici; devono essere usate funi in perfetto stato e di resistenza adeguata al carico da sollevare. Tutte le attività oggetto del presente paragrafo comportano rischi legati all uso dei mezzi di cantiere; le prescrizioni relative al corretto uso dei mezzi sono riportate nelle schede bibliografiche allegate in appendice al presente PSC TRASPORTO E STOCCAGGIO MATERIALI Movimentazione e stoccaggio nel cantiere di materiali per la realizzazione dei lavori. [P155] Materiali: disposizioni generali. [P156] Materiali: piano antinfortunistico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P157] Materiali: prevenzioni a "Caduta di materiale dell'alto". [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. Pag. 82 di 239

84 [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali MOVIMENTAZIONE MATERIALI Movimentazione materiali in cantiere. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù [scheda: M22] Trattore Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali 11.5 REALIZZAZIONE CHIODATURE SCOGLIERE E prevista l esecuzione di perforazioni per ancoraggio di armature metalliche costituite da barre di diametro 26 mm. Prima dell esecuzione delle attività di perforazione della scogliera per la successiva chiodatura la Ditta incaricata dall Impresa Appaltatrice dovrà presentare al Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione un dettagliato piano di intervento contenente le modalità e dispositivi di sicurezza da adottare in opera, fasi e mezzi d opera previsti per i lavori in fase di esecuzione; in particolar modo devono essere considerate le specifiche condizioni al contorno relative all esecuzione di ciascuna attività nel contesto in cui si trovano, con particolare riferimento agli accorgimenti che la ditta esecutrice intende adottare dovendo svolgere le attività su superfici scoscese ed impervie; è previsto l utilizzo di linea vita provvisoria da installare alla sommità della scogliera in modo tale da permettere alle maestranze impegnate sulla superficie scoscesa della scogliera di lavorare in sicurezza prevenendo il rischio di caduta accidentale dall alto e di scivolamento o rotolamento. Il sollevamento delle attrezzature per le perforazioni e delle barre metalliche per la loro posa in opera comporta il rischio di sganciamento: per tale motivo dovrà essere ripetutamente controllata l integrità dei sistemi di aggancio e sollevamento. Prima del sollevamento degli elementi un operaio specializzato verificherà la posizione e la stabilità dell aggancio. Pag. 83 di 239

85 Durante le fasi di sollevamento nessun operaio dovrà essere presente nelle immediate vicinanze della zona di sollevamento e della zona di posa in opera; si prescrive una distanza minima dalla zona sollevamento pari a 5 m. Solo gli operatori addetti all assistenza per l inserimento degli elementi all interno dei fori potranno sostare nel raggio di azione del mezzo di sollevamento o dei mezzi di scavo ed infissione, prestando particolare attenzione ai rischi provocati dalla movimentazione e dagli urti accidentali. Si prescrive la manutenzione ordinaria quotidiana dei mezzi e delle attrezzature utilizzati. Prima dell inizio delle lavorazioni deve essere controllata l efficienza di tutti i dispositivi delle macchine da utilizzare e delle funi di imbracatura. Tutto il personale impegnato nell esecuzione delle sottofondazioni deve indossare obbligatoriamente i prescritti DPI ed in particolar modo: casco di sicurezza, tuta da lavoro antitaglio, stivali, maschera paraocchi, guanti antitaglio, cuffie per la protezione dell udito TRASPORTO E STOCCAGGIO ELEMENTI METALLICI Movimentazione e stoccaggio nel cantiere di elementi metallici [P155] Elementi metallici/prefabbricati: disposizioni generali. [P156] Elementi metallici/prefabbricati: piano antinfortunistico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P157] Elementi metallici/prefabbricati: prevenzioni a "Caduta di materiale dell'alto". [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali 11.6 REALIZZAZIONE STRUTTURE IN C.A. Disposizioni generali Nel corso del getto di calcestruzzo il pericolo di urti con ostacoli fissi e personale durante le Pag. 84 di 239

86 manovre della betoniera e/o del secchione (per getto da gru), viene minimizzato mediante opportuna assistenza a terra, in special modo nelle manovre di retromarcia; particolare cura deve inoltre essere posta al fine di evitare i rischi di offese agli occhi dovute agli schizzi di calcestruzzo, devono in tal caso essere fatti utilizzare i mezzi personali di protezione consistenti in: occhiali per la protezione degli occhi, elmetti di sicurezza, guanti e stivali antinfortunio. Dovranno inoltre essere evitati i bruschi spostamenti della tubazione della pompa e verranno fatti utilizzare gli occhiali protettivi. Per quanto attiene il disarmo i rischi principali di ferite alla testa, abrasioni alle mani, contusioni ai piedi e di caduta nel vuoto vengono minimizzati per mezzo dell utilizzo dei dispositivi di protezione individuali. In relazione al rifornimento dei tondini di acciaio per realizzare l armatura o le armature preassemblate fuori opera, si devono tenere in debito conto i rischi legati al trasporto ed allo scarico di detto materiale, e la possibilità di caduta accidentale dello stesso, per tale motivo deve tenersi sgombra l area di scarico predisponendo una via di corsa con opportune segnalazioni. Il taglio e la piegatura dei tondini viene effettuata a cura del fornitore fuori dell area di cantiere. La preparazione delle gabbie di acciaio comporta i rischi di tagli, abrasioni alle mani, caduta dei ferri sui piedi, quindi le misure di sicurezza da adottare consistono nell utilizzo di guanti protettivi e di scarpe antinfortunistiche a sfilamento rapido con puntale metallico. Il sollevamento delle gabbie di armatura preassemblate per la loro posa in opera comporta il rischio di sganciamento del manufatto; per tale motivo deve essere controllata frequentemente l integrità delle funi di imbracatura e la corretta modalità di aggancio REALIZZAZIONE CARPENTERIA PER STRUTTURE DI FONDAZIONE Realizzazione di opere di carpenteria per strutture di fondazione diretta, come plinti, travi rovesce, ecc. [scheda: M2] Gru a torre Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali Lavoratore: Carpentiere - Strutture in fondazione Pag. 85 di 239

87 Addetto alla realizzazione di opere di carpenteria per strutture di fondazione diretta, come plinti, travi rovesce, travi portatompagno, ecc. [P146] DPI: Carpentiere in strutture di fondazione. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A10] Scala semplice [scheda: A20] Sega circolare LAVORAZIONE E POSA FERRI DI ARMATURA PER STRUTTURE DI FONDAZIONE Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) di tondini di ferro per armature di strutture in c.a. e posa nelle casserature, nel caso di fondazioni dirette, o all'interno dei fori eseguiti nel terreno per la realizzazione di pali di fondazione. [scheda: M2] Gru a torre Lavoratore: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento] Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. [P10] DPI: Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]. [R5] Caduta dall'alto. [P11] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P12] Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali Lavoratore: Ferraiolo - strutture di fondazione Addetto alla lavorazione e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di strutture di fondazione. [P143] DPI: Ferraiolo in strutture di fondazione. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello Pag. 86 di 239

88 [scheda: A12] Saldatrice elettrica [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A10] Scala semplice [scheda: A21] Trancia-piegaferri GETTO IN CALCESTRUZZO PER STRUTTURE DI FONDAZIONE Esecuzione di getti di cls per la realizzazione di strutture di fondazione, dirette (come plinti, travi rovesce, platee, ecc.) o indirette (come pali battuti gettati in opera, ecc.) [scheda: M10] Autobetoniera [scheda: M11] Autopompa per cls Lavoratore: Addetto al getto di cls per strutture di fondazione Addetto all'esecuzione di getti di cls per la realizzazione di strutture di fondazione, dirette (come plinti, travi rovesce, platee, ecc.) o indirette (come pali battuti gettati in opera, ecc.). [P140] DPI: Addetto al getto di cls per strutture di fondazione. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A22] Vibratore elettrico per calcestruzzo DISARMO OPERE IN C.A. Disarmo delle armature provvisionali di sostegno di strutture in c.a. [scheda: M2] Gru a torre Lavoratore: Addetto al disarmo delle opere in c.a. Addetto al disarmo delle armature provvisionali di sostegno di strutture in c.a. [P130] DPI: Addetto al disarmo opere in c.a.. [R5] Caduta dall'alto. [P131] Armature provvisorie: protezione delle aperture di muri e solai. [P132] Disarmo: protezione dei fori nei solai. [P133] Disarmo: protezione delle rampe di scale. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P134] Disarmo: area interessata. [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P135] Disarmo: pulizia al termine delle operazioni. [P81] Pulizia della postazione di lavoro. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P136] Disarmo: norme generali. [P137] Disarmo: Pag. 87 di 239

89 autorizzazione. [P138] Disarmo: procedure. [P139] Disarmo: divieti. [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A37] Argano a cavalletto [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A9] Ponteggio metallico fisso [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A5] Scala doppia [scheda: A10] Scala semplice 11.7 OPERE DI FINITURA PULIZIA AREE DI INTERVENTO Per il completamento delle lavorazioni previste nel progetto si dovrà procedere alla pulizia ed al riordino delle aree oggetto degli interventi, quale ultimo intervento al termine di ciascuna fase indicata nei documenti progettuali. Tali operazioni avvengono con gli usuali mezzi e attrezzature e pertanto si ravvedono rischi generici legati all uso di tali equipaggiamenti. Durante gli interventi di pulizia si dovrà prestare particolare attenzione alla movimentazione dei materiali presenti nell area di intervento e da spostare nell area di intervento successiva ed ai possibili rischi di schiacciamenti accidentali o tagli accidentali o caduta accidentale dei materiali spostati. Gli operatori devono indossare i dispositivi di protezione individuale legati a tali lavorazioni, quali casco di sicurezza, scarpe antiinfortunio, guanti, occhiali, tute ad alta visibilità e dove necessario cinture di sicurezza. Nelle immediate vicinanze delle aree sottoposte alle opere di finitura e pulizia non devono essere effettuate altre lavorazioni, in modo tale da evitare interferenze e sovrapposizioni MISURE GENERALI CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE Nei lavori effettuati in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o combustibili, devono essere adottate le misure atte ad impedire i rischi conseguenti. In particolare: le attrezzature e gli impianti devono essere di tipo idoneo all ambiente in cui si deve operare; non devono essere contemporaneamente eseguiti altri lavori suscettibili di innescare esplosioni od incendi, né introdotte fiamme libere o corpi caldi; gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l accumulo di Pag. 88 di 239

90 cariche elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare; nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei; all ingresso degli ambienti o alla periferie delle zone interessate dai lavori devono essere poste scritte e segnali ricordanti il pericolo. Durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di particelle di metallo incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali. in tutte le lavorazioni a rischio di incendio è indispensabile tenere a portata di mano mezzi di estinzione adeguati (secchiello di sabbia, estintore a polvere, etc.); tutti gli addetti devono indossare i D.P.I. idonei alla lavorazione (calzature di sicurezza con suola termica, guanti, indumenti protettivi, maschera per la protezione del volto); tutto il personale presente, gli addetti alla lavorazione e gli incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi, di evacuazione e di pronto soccorso devono essere informati, formati ed addestrati rispettivamente sull esistenza dell area a rischio e sulle norme di comportamento da adottare, sulle corrette modalità di svolgimento dell attività, sulle misure di pronto intervento da attivare in caso di necessità. Rischi generali evidenziati dall analisi dei pericoli per le attività oggetto del presente paragrafo: investimento da parte dei mezzi meccanici o contatto con macchine operatrici; urti, colpi, impatti, compressioni, schiacciamenti, punture, tagli, abrasioni, cesoiamenti; scivolamento, cadute a livello; rumore; vibrazioni; polveri, fibre; movimentazione di carichi; macchine operatrici ed attrezzi. Attività preventive per ridurre al minimo i rischi evidenziati: predisporre percorsi sicuri; delimitare gli accessi e le vie di transito; regolare la circolazione; stabilire i percorsi dei mezzi; impedire l avvicinamento di personale non addetto; utilizzare attrezzature a norma; predisporre andatoie, camminamenti per oltrepassare le aree di intervento; tutti gli addetti devono indossare i prescritti DPI ed idonee calzature; individuare le vie di fuga più vicine; adottare mezzi idonei ad eliminare o ridurre le vibrazioni ed i rumori; ridurre al minimo la diffusione di polveri SISTEMAZIONI A VERDE Sistemazione di area a verde attrezzato, ottenuta mediante limitati movimenti terra (per la modifica e/o correzione del profilo del terreno), la messa a dimora di nuova alberatura o Pag. 89 di 239

91 potatura di quella preesistente, la preparazione del terreno per la semina di prato, l'eventuale posa in opera di panchine, la definizione di percorsi pedonali, ecc. Le operazioni di sistemazione a verde lungo tutte le aree soggette alle lavorazioni in progetto avvengono con l uso degli usuali mezzi e macchine operatrici specifiche per tali attività e pertanto si ravvedono rischi generici legati all uso delle attrezzature. Non si ravvedono rischi derivanti da fattori esterni in quanto in tali fasi nessuna altra lavorazione verrà eseguita nelle immediate vicinanze. Gli operatori devono indossare i dispositivi di protezione individuale legati a tali lavorazioni, quali casco di sicurezza, scarpe antiinfortunio, guanti, occhiali, tute. Dovrà essere posizionata una chiara cartellonistica di segnalamento delle operazioni in svolgimento in relazione a possibili pericoli legati agli interventi di sistemazione delle aree. La Ditta incaricata delle lavorazioni dovrà comunque presentare al Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione un piano operativo di intervento contenente le modalità delle lavorazioni e i dispositivi di sicurezza da adottare durante le lavorazioni, fasi e mezzi d opera previsti e relative certificazioni. [scheda: M1] Dumper [scheda: M21] Motozappa [scheda: M5] Pala meccanica [scheda: M22] Trattore Lavoratore: Addetto alla sistemazione a verde Addetto alla sistemazione di area a verde attrezzato, ottenuta mediante limitati movimenti terra (per la modifica e/o correzione del profilo del terreno), la messa a dimora di nuova alberatura o potatura di quella preesistente, la preparazione del terreno per la semina di prato, l'eventuale posa in opera di panchine, la definizione di percorsi pedonali, ecc. [P118] DPI: Addetto alla sistemazione a verde. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A29] Compattatore a piatto vibrante [scheda: A3] Decespugliatore a motore [scheda: A5] Scala doppia 11.9 SMOBILIZZO DEL CANTIERE Rimozione del cantiere realizzata attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere (elettrico, idrico, ecc.), delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento. Pag. 90 di 239

92 Rimozione delle reti di delimitazione delle aree di intervento e degli elementi costituenti gli accessi alle aree di lavoro presso l alveo del Torrente Cervo. [scheda: M3] Autocarro [scheda: M4] Autogrù [scheda: M6] Carrello elevatore Lavoratore: Addetto allo smobilizzo del cantiere Addetto alla rimozione del cantiere realizzata attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere (elettrico, idrico, ecc.), delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed al caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento. [P37] DPI: Addetto allo smobilizzo del cantiere. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R8] Movimentazione manuale dei carichi. [P38] Movimentazione manuale dei carichi: disposizioni preventive. [P39] Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [scheda: A6] Andatoie e Passerelle [scheda: A7] Argano a bandiera [scheda: A1] Attrezzi manuali [scheda: A15] Carriola [scheda: A9] Ponteggio metallico fisso [scheda: A11] Ponteggio mobile o trabattello [scheda: A10] Scala semplice COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA RIUNIONE DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA In ogni riunione dovranno essere esaminati in modo sistematico i seguenti aspetti: - imprese presenti - problematiche di sicurezza emerse nel periodo intercorrente fra due riunioni successive - programma lavori fino alla successiva riunione - interferenze con attività di soggetti terzi - interferenze e sovrapposizioni, con relative disposizioni atte ad evitare (o controllare o ridurre) rischi connessi Pag. 91 di 239

93 - azioni di sicurezza da attuare a cura delle imprese esecutrici, in ragione delle problematiche evidenziate in campo e/o dell analisi delle attività effettuata in sede di riunione. A questi aspetti se ne possono aggiungere altri, di volta in volta, in ragione di specificità legate all avanzamento lavori, di richieste pervenute dalle imprese o dal Committente, ecc.. In sede di riunione, il programma della settimana messo a punto dall Appaltatore, deve essere esaminato ponendo l attenzione ad ogni singolo giorno lavorativo ed eventualmente corretto per evitare interferenze o sovrapposizioni spaziali o minimizzarne i rischi; in corso d opera possono manifestarsi varianti al programma che le imprese sono tenute a comunicare all Appaltatore e al Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione. Nel verbale della riunione del gruppo di coordinamento della sicurezza dovranno essere riportati: - nominativi dei presenti e della relativa società di appartenenza e/o qualifica; - comunicazione delle ditte sullo stato di avanzamento dei lavori e richiesta di coordinamento; - decisioni del Responsabile dei Lavori; - ordini di servizio del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; - ogni eventuale osservazione sollevata dei partecipanti. Il verbale di riunione costituirà integrazione al PSC per gli argomenti di coordinamento fra i lavori specificatamente esaminati, salvo diversa indicazione riportata nel PSC o nel verbale medesimo. Le decisioni prese in sede di riunione saranno immediatamente operative, nei tempi precisati nell incontro, a prescindere dalla data di effettiva stesura e consegna del verbale. In caso di interventi ritenuti urgenti, si dovrà intervenire prontamente secondo quanto deciso in sede di riunione. Il verbale sarà consegnato a tutti i partecipanti, i quali, una volta ricevuto, avranno tempo un giorno per inviare eventuali osservazioni. In caso di osservazioni, il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, avrà tempo un ulteriore giorno per redigere il verbale definitivo. Su richiesta di uno dei membri del gruppo di coordinamento, la riunione potrà anche svolgersi all'interno dell'area di cantiere per prendere visione direttamente di problematiche specifiche. I membri del gruppo di coordinamento potranno chiamare il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione per problemi specifici anche al di fuori dalla riunione periodica. In tali casi il Coordinatore suddetto deciderà se indire una riunione apposita o emettere, per quanto di sua competenza e sentiti eventualmente gli altri membri del gruppo, uno specifico ordine di servizio. La partecipazione al gruppo di coordinamento è obbligatoria. Ciascun membro potrà essere sostituito da persona di fiducia esclusivamente se munita di delega PRINCIPI GENERALI PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ IN CANTIERE L'Impresa Appaltatrice ha il ruolo di Coordinatore dei lavori all'interno del proprio cantiere. Pertanto essa è tenuta a pianificare e coordinare le attività delle diverse imprese esecutrici Pag. 92 di 239

94 tramite disposizioni ai Capicantiere. Prima di iniziare ogni attività le Imprese esecutrici, ciascuno per la propria competenza e responsabilità, devono accertare la possibilità di esecuzione in sicurezza dell'operazione, sia per le persone a terra che per le persone sui mezzi. In particolare preventivamente all'inizio delle operazioni dovranno essere pianificare le attività sulla scorta di: - lavorazioni svolte nel giorno, anche dalle imprese subappaltatrici - aree interessate dai lavori - zone ed impianti a particolare rischio - opere provvisionali da impiegare - impianti di cantiere da utilizzare, con particolare riferimento all'impianto elettrico - movimentazione di carichi e di mezzi. La pianificazione dovrà tenere conto dei seguenti punti di verifica: - esistenza di eventuali attività che comportano livelli di rumore tali da esporre lavoratori limitrofi a Leq > 80 db(a), provvedendo, in tal caso, ad attuare quanto disposto dal D. Lgs. 81/08 in merito alla problematica del rischio di esposizione al rumore dei lavoratori - presenza di attività spazialmente e/o temporalmente sovrapposte, definendo, di conseguenza, la possibilità di svolgere le stesse in sicurezza, eventualmente mettendo preventivamente in atto opportune misure di tutela, o la necessità di sospendere una o più attività, differendole temporalmente, qualora non sussistano le condizioni per operare in sicurezza, - interferenze nella movimentazione di carichi o di mezzi con altre attività presenti in cantiere, provvedendo, se il caso lo richiede, ad attuare opportune misure di tutela atte a salvaguardare l'integrità fisica dei lavoratori presenti in cantiere (quali protezioni, passaggi protetti, limitazioni di corsa della gru, ecc.) - disponibilità di impianti di cantiere in relazione all'uso richiesto, nonché dislocazione delle utenze e dei relativi allacciamenti, con particolare riferimento al carico elettrico impegnato su ogni presa in termini di potenza ed amperaggio, rispetto a quello erogabile - disponibilità dell'uso di opere provvisionali - esistenza, in generale, di attività che comportino esposizione a rischi particolari per i lavoratori limitrofi, provvedendo, se il caso lo richiede, ad attuare opportune misure di tutela atte a salvaguardare l'integrità fisica dei lavoratori presenti in cantiere. L'attività di pianificazione sulle attività da svolgere deve essere fatta previa acquisizione dei pareri e delle informazioni che si ritengano opportune dai Capicantiere di tutte le Imprese esecutrici. L Appaltatore può interrogare il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione in merito a pareri sulla effettuabilità di specifiche lavorazioni secondo le tecniche, gli apprestamenti e la pianificazione prospettata. Ciascun Capocantiere deve rivolgersi all Appaltatore per definire la possibilità di eseguire qualsiasi attività all'interno del cantiere nonché di utilizzare gli impianti, le opere provvisionali, i mezzi di sollevamento e/o le aree di deposito. Tutti i lavoratori devono essere giornalmente reciprocamente informati delle attività svolte nel cantiere e della loro localizzazione. Tale informazione è a cura dei Capicantiere. Pag. 93 di 239

95 Al termine di un attività, i luoghi devono essere lasciati in sicurezza, e l'impresa che ha creato la condizione di pericolo deve predisporre la messa in sicurezza del luogo (ivi inclusi macchinari e impianti). Il Capocantiere dell'impresa esecutrice ha l'obbligo di verificare che il luogo ed i macchinari siano stati messi in sicurezza al termine delle operazioni INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI Dall analisi del cronoprogramma redatto in fase di progettazione si constata che all interno di ciascuna area di intervento è prevista una semplice sequenzialità delle lavorazioni che non dà luogo ad interferenze di tipo spaziale. Le lavorazioni possono essere considerate spazialmente interferenti se hanno luogo all interno della medesima area di cantiere e pertanto prevedono la presenza di più imprese nella stessa zona, intente all esecuzione di lavorazioni differenti. In fase progettuale tale eventualità non è prevista, mentre è altresì prevista l esecuzione di lavorazioni temporalmente interferenti seppur in aree di cantiere separate tra loro. Durante l esecuzione dei lavori oggetto del presente PSC è comunque possibile che nascano delle interferenze spaziali tra le lavorazioni, attualmente non prevedibili. L individuazione delle lavorazioni potenzialmente interferenti deve avvenire con ampio anticipo rispetto all inizio delle stesse; sarà cura del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione individuare sul cronoprogramma operativo presentato dall Impresa o dalle Imprese presenti in cantiere l eventuale presenza di lavorazioni interferenti e sarà suo onere organizzare gli opportuni slittamenti delle attività critiche e/o, dove impossibile, organizzare gli spazi all interno delle aree di cantiere e della specifica area di intervento in modo tale da ridurre al minimo gli eventuali rischi che potrebbero scaturire dalle interferenze. Per la verifica dello sfasamento spaziale e temporale delle lavorazioni ciascuna Impresa presente in cantiere dovrà presentare, prima del suo ingresso in cantiere, al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione il cronoprogramma dettagliato e preciso delle attività che deve svolgere, segnalando potenziali pericolose sovrapposizioni tra le attività; tale cronoprogramma dovrà essere consegnato con un anticipo tale da permettere al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione di analizzare tutte le lavorazioni e sovrapporre e combinare tale cronoprogramma con quelli presentati dalle altre Imprese presenti in cantiere, per poter individuare tutte le criticità e prendere gli opportuni provvedimenti indicati nel seguito. I rischi possibili derivanti dalle interferenze di tipo spaziale sono individuabili in: rischi di schiacciamento dovuti alla movimentazione di carichi e materiali tra lavorazioni in corso in aree attigue; rischi derivanti dall utilizzo delle medesime aree di lavoro e dei medesimi servizi, impianti, spazi all interno della stessa area di cantiere. Pag. 94 di 239

96 Le possibili misure di prevenzione e protezione da tali rischi consistono in: quando possibile le lavorazioni potenzialmente interferenti dovranno avvenire in tempi diversi, utilizzando aree distinte per l eventuale stoccaggio dei materiali, per la movimentazione delle macchine utilizzate per la manutenzione e per lo stazionamento dei lavoratori; in caso di dubbi o difficoltà esecutive i lavoratori addetti non devono effettuare azioni che possano compromettere la propria sicurezza e quella di altri lavoratori; è vietato usare, spostare o interferire in qualsiasi modo con le opere provvisionali (ponteggi, passerelle, ecc.) realizzate da un'altra Impresa, a meno che non sia ricevuta preventivamente l autorizzazione; i cavi elettrici degli impianti provvisori e degli impianti di cantiere dovranno essere disposti con cura, evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che possano essere danneggiati; lo stoccaggio dei materiali non dovrà intralciare i percorsi di fuga e le aree di lavorazione di altre Imprese presenti all interno del cantiere; riunioni di cantiere con cadenza settimanale ed eventualmente giornaliera durante le fasi critiche, presiedute dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, con la presenza dei Datori di Lavoro delle diverse Imprese presenti in cantiere, per organizzare lo svolgimento di tutte le lavorazioni, la durata, le aree di intervento occupate da ciascuna lavorazione, i percorsi da utilizzare da parte dei lavoratori a piedi; dovrà comunque quotidianamente essere svolto un coordinamento tra le diverse Imprese presenti in cantiere, da parte dei capocantiere; tutti i lavoratori dovranno essere istruiti sui potenziali rischi derivanti dalla presenze di lavorazioni interferenti e/o dalla presenza di altro personale di altra Impresa nelle immediate vicinanze della propria area di lavoro; il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, individuate potenziali lavorazioni interferenti, dovrà vigilare in maniera continuativa e predisporre eventuali accorgimenti derivanti dalle fasi esecutive delle lavorazioni; tutti i lavoratori impegnati in aree soggette ad interferenze tra le lavorazioni devono indossare gli ulteriori dispositivi di protezione individuale richiesti dal caso, che verranno indicati dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. E fatto obbligo a chiunque graviti nell area del cantiere di prendere visione e rispettare i contenuti del presente Piano di sicurezza e delle eventuali successive integrazioni; l Impresa Appaltatrice avrà il compito e la responsabilità di farli rispettare, con lo scopo preminente di tutelare la sicurezza dei luoghi di lavoro da interferenze che potrebbero rivelarsi pericolose. Se saranno autorizzati subappalti per lavorazioni particolari, le Ditte dovranno accettare il presente Piano di sicurezza e di coordinamento (e le eventuali successive integrazioni) sottoscrivendolo prima dell inizio dei lavori; e, per quanto riguarda le loro fasi di lavoro, esse dovranno integrarlo con un Piano Operativo di Sicurezza. Per una migliore «Formazione ed Informazione» di quanti, anche saltuariamente, saranno coinvolti nella vita del cantiere, l impresa esecutrice dovrà provvedere alla distribuzione di documenti che contengano le informazioni necessarie sui rischi esistenti in cantiere, con particolari riferimenti ai conseguenti obblighi e divieti da rispettare. Pag. 95 di 239

97 L applicazione delle disposizioni contenute nel Piano di sicurezza da parte delle imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi deve essere sovrintesa dal Coordinatore della sicurezza in fase d esecuzione con l ausilio del Direttore di Cantiere dell impresa appaltatrice, attraverso opportune riunioni di coordinamento. L impresa esecutrice deve tenere conto che anche i fornitori esterni ed i visitatori costituiscono potenziali pericoli attivi e passivi, per cui è opportuno che ne disciplini le presenze in cantiere. Queste riunioni sono finalizzate a mettere in rilievo le problematiche emergenti in occasione di ogni distinta fase lavorativa e in particolare nei casi di sovrapposizione temporale e logistica di diversi processi produttivi. Il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione congiuntamente al Responsabile della Sicurezza dell Impresa e al Responsabile dell Emergenza nominato dall impresa stabiliscono un calendario di incontri, a cui devono partecipare tutti gli addetti delle ditte coinvolte nella realizzazione dell opera (vedi, Direttore di Cantiere, Capo Cantiere, Operai, Addetti all emergenza, ecc.). Nel corso delle riunioni devono essere: illustrati i contenuti delle Schede delle lavorazioni; esaminate le possibili interferenze lavorative; corrette le eventuali sequenze dei processi produttivi non corrispondenti agli sviluppi reali dell opera; proposti e discussi i mezzi e le procedure di prevenzione da adottare durante le lavorazioni; illustrare le modifiche apportate negli approntamenti e nella gestione del cantiere. Nel caso in cui, in occasione di tali riunioni, emerga l impossibilità di mantenere le tempistiche e le sovrapposizioni delle fasi lavorative previste (programma dei lavori), devono essere proposti degli slittamenti temporali da sottoporre preventivamente all attenzione del Committente o, per suo tramite al Direttore dei Lavori UTILIZZO DI IMPIANTI COMUNI L eventuale contemporanea presenza sul medesimo cantiere di più Imprese (specialmente se operanti in settori di attività differenti) porta ad una amplificazione dei fattori di rischio caratteristici della particolare attività di ciascuna di esse con una conseguente riduzione del livello di sicurezza che può giungere fino al punto di rendere incompatibile l'effettuazione di alcune lavorazioni. Si dovranno pertanto attuare le disposizioni di seguito descritte: Pag. 96 di 239

98 è vietato usare, spostare o interferire in qualsiasi modo con le opere provvisionali (ponteggi, elevatori, ecc.) realizzate da un'altra Impresa, a meno che non sia ricevuta preventivamente l'autorizzazione; le imprese che sono state autorizzate ad usare l'attrezzatura di un'altra Impresa, dovranno assicurarsi che la stessa sia adatta all'uso che esse ne vogliono fare e che venga usata in conformità alle norme specifiche e di legge; le Imprese che sono state autorizzate ad usare l'attrezzatura di altre Imprese dovranno assicurarsi e provvedere alla perfetta manutenzione della stessa; il personale non addetto, non deve compiere, di propria iniziativa, riparazioni e sostituzioni di parti di impianto altrui; nel caso di utilizzo comune di una stessa macchina si dovranno indicare nei vari piani le modalità operative di utilizzo; in particolare si dovrà indicare il nominativo della persona che può dare disposizioni all'operatore che è chiamato ad operare per ditte diverse da quelle dalla quale dipende; se la macchina o l'utensile, allacciati e messi in moto, non funzionano o provocano l'intervento di una protezione elettrica (valvola, interruttore automatico o differenziale) è necessario che l'addetto provveda ad informare immediatamente il Responsabile del cantiere senza cercare di risolvere il problema autonomamente; all Impresa Appaltatrice spetta l obbligo di assicurare la fornitura dell energia elettrica in cantiere e si deve occupare del coordinamento dei vari impianti di messa a terra e di allacciamento; le eventuali Imprese subappaltatrici devono inoltrare richiesta per gli allacciamenti elettrici all Impresa Appaltatrice che si occuperà di coordinare le operazioni; gli installatori chiamati a costruire o adeguare qualsiasi impianto elettrico sono tenuti a rilasciare la dichiarazione di conformità prevista dalla Legge 46/90 integrata dalla relazione contenente la tipologia dei materiali ed il progetto; l Impresa Appaltatrice deve assicurare l installazione ed il funzionamento degli impianti telefonici, idraulici, di evacuazione delle acque reflue e dell eventuale impianto di allarme; quando, per esigenze di lavoro alcune opere provvisionali devono essere manomesse o rimosse, dovrà essere informato il Responsabile del cantiere ed il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Appena ultimate quelle lavorazioni è indispensabile ripristinare le protezioni, e comunque sempre prima di abbandonare quel posto di lavoro; ciascuna impresa subappaltatrice dovrà fornire all'appaltatore, e questi riferirli al coordinatore in fase di esecuzione dopo averli firmati ovviamente per accettazione, il proprio piano di intervento particolareggiato, (Piano Operativo di Sicurezza) contenente tutte le indicazioni sui sistemi di lavoro adottati e manodopera impiegata e tempi previsti per la realizzazione del lavoro subappaltato; l Impresa Appaltatrice dei lavori è responsabile per tutte le operazioni che avvengono all interno dell area di cantiere; l Impresa Appaltatrice, prima dell'inizio delle varie opere subappaltate, dovrà organizzare una riunione con il responsabile della sicurezza subappaltatrice ed il coordinatore dell'esecuzione, durante la quale saranno forniti al subappaltatore tutte quelle prescrizioni inerenti le misure di sicurezza da adottare nelle zone dove lo stesso è chiamato ad operare e contenute nel Piano di Sicurezza e Coordinamento dell'opera principale; sarà quindi l Impresa Appaltatrice (datore di lavoro nei confronti dei subappaltatori) a dover promuovere e coordinare gli interventi di prevenzione e protezione, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti all'interferenza tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva; Pag. 97 di 239

99 l Impresa Appaltatrice dei lavori gestisce l uso comune di tutti gli apprestamenti presenti all interno del cantiere, con particolare riferimento a locali, spogliatoi, servizi igienici, uffici, infermeria, recinzioni interne al cantiere, segnaletica di sicurezza e deve emettere un regolamento sul funzionamento, l uso ed il mantenimento in efficienza di tutti gli impianti di uso comune; l Impresa Appaltatrice dei lavori deve mantenere tutti gli apprestamenti di cantiere in stato decoroso per tutta la durata dei lavori, garantendo la pulizia dei locali, la fornitura di acqua calda e fredda, potabile, l erogazione di energia elettrica, l illuminazione di emergenza, i dispositivi di gestione delle emergenze, il riscaldamento di tutti i locali utilizzati dalle maestranze e dagli addetti ai lavori; deve inoltre garantire un collegamento telefonico in corrispondenza degli uffici; l Impresa Appaltatrice dei lavori deve istruire le eventuali Imprese subappaltatrici ed i lavoratori autonomi che faranno il loro ingresso in cantiere sulla dislocazione all interno del sito di tutti i servizi e di tutti gli impianti, sulle modalità di evacuazione dal sito in caso di emergenza, sugli orari di lavoro, sugli orari di accesso al cantiere e di utilizzo dei locali; deve inoltre illustrare le vie pedonali e le vie carrabili all interno del cantiere, le aree di deposito materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere suddividendole con recinzioni dalle aree utilizzate da altre Imprese; deve istruire il personale sulla presenza di altri lavoratori e/o altre Imprese impegnate in altre lavorazioni; l Impresa Appaltatrice dei lavori deve organizzare le aree di intervento in modo da non generare sovrapposizioni ed interferenze nell utilizzo di impianti di adduzione acqua, gas, energia; le eventuali modifiche alle aree di intervento dovute all ingresso di nuove imprese subappaltatrici devono preventivamente essere concordate con il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione il quale, successivamente, ne darà comunicazione alle altre imprese presenti in cantiere e, se necessario, effettuerà una conferenza di cantiere per istruire i lavoratori sulle modalità di fruizione degli impianti comuni e/o terrà una riunione con i rappresentanti per la sicurezza delle imprese presenti in cantiere per informarli sulle variazioni sopraggiunte; le eventuali criticità e/o avarie relative al funzionamento di tutti gli impianti presenti in cantiere di uso comune saranno gestite dall Appaltatore, che dovrà segnalare il nominativo di un referente sempre presente in cantiere a cui rivolgersi in caso di necessità; in caso di emergenza dovrà essere garantita un idonea illuminazione di emergenza esterna, che permetta di individuare le vie d esodo ed i punti di raccolta, che dovranno essere individuati nell ambito del progetto esecutivo dell Area di Cantiere e della redazione del Piano di Evacuazione e di Emergenza, entrambi a cura e onere dell Impresa Appaltatrice; l Impresa Appaltatrice dovrà garantire che le vie di uscita delle baracche di cantiere siano provviste di un sistema di illuminazione di sicurezza in grado di entrare automaticamente in funzione nel caso in cui l illuminazione ordinaria venga a mancare e di permettere di identificare il percorso necessario a raggiungere un luogo sicuro; con controlli periodici l Impresa deve verificare l efficienza dell illuminazione di sicurezza; gli accessi alle aree di intervento e di cantiere, utilizzati dalle diverse Imprese presenti in cantiere, devono essere segnalati e regolati da opportuna segnaletica verticale che ne regoli ingressi ed uscite, sia per il personale a piedi che per i mezzi d opera. Pag. 98 di 239

100 11.13 RISCHI DI CADUTA DALL ALTO Nel corso dei lavori oggetto del presente PSC sono previste fasi esecutive che presentano rischi di caduta accidentale dei lavoratori dall alto e di scivolamento e rotolamento. Tali rischi si ravvedono nell esecuzione delle lavorazioni di sistemazione e chiodatura delle scogliere di massi da realizzare. In fase di progettazione è prevista l installazione di linee vita provvisorie lungo la parte sommitale delle scogliere realizzate, per permettere al personale di operare in sicurezza nella posa in opera delle barre. L Impresa esecutrice dei lavori dovrà esporre dettagliatamente ciascuna fase dei lavori descrivendo tutti gli apprestamenti che verranno adottati per ridurre al minimo i rischi di caduta accidentale dall alto. La procedura definitiva di messa in sicurezza dell area di intervento nei confronti del personale che esegue le attività di chiodatura deve essere preventivamente sottoposta all approvazione del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Tutti i lavoratori devono inoltre indossare tutti i D.P.I. previsti per le lavorazioni che comportano rischi di caduta accidentale dall alto, secondo quanto indicato nel PSC e nei relativi POS presentati dalle Imprese esecutrici. Nel corso dei lavori si ravvede il pericolo di urti accidentali di attrezzature e mezzi contro il personale operante; tali rischi vengono minimizzati mediante opportuna assistenza di personale specializzato durante la movimentazione dei carichi; devono inoltre essere continuativamente fatti utilizzare i dispositivi di protezione individuali consistenti in: caschi, occhiali, guanti e scarpe da cantiere antiscivolamento. Durante tutti i lavori devono essere evitati i bruschi spostamenti di macchinari che potrebbero causare cadute del personale urtato. I rischi principali di ferite alla testa, abrasioni alle mani, contusioni ai piedi e di caduta nel vuoto vengono minimizzati per mezzo del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale quali elmetti, tute da lavoro, guanti, scarpe e cinture di sicurezza e quant altro previsto nei POS presentati dalle Imprese esecutrici. Disposizioni di carattere generali per lavorazioni in elevazione Deve essere prevista una adeguata illuminazione dei posti di lavoro (con alimentatore a 24V). Prevedere transennature e segnalazione con cartelli muniti di lampeggiante delle zone di intervento. I corpi illuminanti devono essere protetti contro l invasione di acqua, polveri e frammenti di materiale. L installazione dell impianto elettrico di cantiere deve essere effettuata da personale qualificato e deve essere verificato nel tempo. Particolare cura deve essere posta nel sostegno a protezione dei cavi di alimentazione. Devono essere assunte tutte le precauzioni possibili per l allontanamento delle polveri. La circolazione e le manovre dei mezzi d opera (muniti di segnalatori acustici e luminosi) deve essere assistita da personale appositamente previsto per tale scopo. Devono essere previsti nei pressi delle aree di intervento attrezzature per il pronto soccorso, adeguati mezzi di estinzione incendi e dispositivi di illuminazione di emergenza. Pag. 99 di 239

101 Devono essere utilizzati tutti i DPI ed i DPC necessari per eliminare il rischio di caduta dall alto del personale impegnato nei lavori. Pag. 100 di 239

102 12 VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE ATTIVITA Si riporta la valutazione dei rischi legata alle attività che presentano una maggiore pericolosità ANALISI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Pag. 101 di 239

103 13 COSTI DELLA SICUREZZA Secondo la definizione dei contenuti del Piano di sicurezza data dall art. 100 comma 1 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008, il presente documento contiene la stima dei costi di cui al punto 4 dell allegato XV. L incidenza di tutti gli apprestamenti inerenti la salvaguardia delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, così come prescritto nel presente Piano, sia in relazione al numero e alla tipologia dei D.P.I. utilizzati da parte dei lavoratori nelle singole fasi lavorative, sia in funzione dei servizi igienico-assistenziali messi a disposizione dei lavoratori rientrano nella consuetudine della pratica operativa delle Imprese facendo parte integrante della norma previgente e della regola d arte. Al fine di valutare l incidenza delle voci imputabili alla sicurezza comprese nelle analisi delle lavorazioni, è stato condotto un esame delle lavorazioni principali. Sono stati valutati i costi riconducibili agli apprestamenti di sicurezza e prevenzione sulla base del Prezziario Regione Piemonte edizione 2014 Sezione 28 Salute e Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs. 81/08 s.m.i.) 13.1 STIMA DEGLI ONERI DELLA SICUREZZA Sono costi dovuti a: segnalamento e recinzione del cantiere; servizi igienico assistenziali; protezione contro i rischi di caduta dall alto lungo le aree di intervento presso l alveo del Torrente Cervo; sorveglianza dei lavori. L importo degli oneri della sicurezza ammonta a: 1 LOTTO 1.800,00 2 LOTTO 3.500,00 Pag. 102 di 239

104 14 CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI Il cronoprogramma ipotizzato in fase di progettazione dovrà essere aggiornato in fase di esecuzione dei lavori dall Impresa Appaltatrice e trasmesso al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione al fine di renderlo attuabile in considerazione del piano di intervento previsto dall Impresa esecutrice e di eventuali imprevisti, nel rispetto comunque delle tempistiche e delle modalità esecutive previste nei documenti contrattuali. Il cronoprogramma è stato elaborato sulla base dell articolazione delle opere da realizzare, tenendo in considerazione le fasi descritte negli elaborati progettuali, la formazione e lo spostamento delle isole di terreno. Si prevedono turni di lavoro effettivo di 8 ore, ritenendo ininfluente il tempo necessario per l allestimento delle zone di intervento (posizionamento di mezzi d opera, trasferimento maestranze, etc.) in considerazione della vicinanza dell area di cantiere al luogo di intervento. Si rammenta l obbligo da parte dell Impresa assuntrice di confermare quanto esposto nel cronoprogramma dei lavori di progetto o notificare immediatamente al Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva ed al Direttore dei Lavori eventuali modifiche o diversità rispetto a quanto programmato. Le modifiche verranno visionate dal Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva e dal Direttore dei Lavori solo se presentate prima dell apertura del cantiere o, nel caso di impresa subappaltatrice selezionata in seguito, prima della partenza delle proprie fasi lavorative. L appaltatore ha inoltre l obbligo, prima di dar corso ai lavori, di presentare al Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva ed al Direttore dei Lavori il proprio programma di dettaglio per ciascuna fase lavorativa. Sarà cura del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori concordare con l Impresa esecutrice il cronoprogramma definitivo individuando l eventuale contemporaneità delle lavorazioni e gli adeguamenti necessari per garantire la sicurezza in cantiere. Per la verifica dello sfasamento spaziale e temporale delle lavorazioni interferenti il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dovrà attuare la verifica dei cronoprogrammi esecutivi, con ampio anticipo sull inizio delle lavorazioni; sarà pertanto suo onere pretendere dalle Imprese esecutrici oltre che il POS anche un dettagliato cronoprogramma, da consegnare prima dell ingresso in cantiere delle Imprese stesse. Non si ravvedono sovrapposizioni delle attività o interferenze di tipo spaziale in quanto le lavorazioni sono previste in ciascuna area di intervento secondo una semplice sequenzialità. Laddove in fase di esecuzione dei lavori, per ragioni allo stato attuale non prevedibili o per scelta dell Impresa esecutrice, si dovesse verificare la contemporaneità di lavorazioni all interno della stessa zona di lavoro è necessario attenersi alle indicazioni generali riportate nel paragrafo Interferenze tra le lavorazioni del presente PSC e alle indicazioni che scaturiranno dalle riunioni di cantiere che dovranno precedere l inizio dei lavori interferenti, alla presenza dei datori di lavoro e dei responsabili della sicurezza delle Imprese presenti in cantiere, oltrechè del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Nel caso di uso comune di apprestamenti, attrezzature, mezzi e servizi tutti i lavoratori devono venire istruiti ed informati sulle lavorazioni in atto nelle medesime aree di lavoro e sui possibili rischi derivanti dalla contemporaneità di tali lavorazioni. Pag. 103 di 239

105 Il tempo massimo considerato per la realizzazione delle opere è pari a: 1 LOTTO 90 giorni naturali e consecutivi 2 LOTTO 90 giorni naturali e consecutivi Pag. 104 di 239

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107 15 SCHEDE BIBLIOGRAFICHE Nel seguito si riportano le seguenti schede bibliografiche, richiamate nel presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento: Macchine Attrezzi Rischi Prevenzioni Vengono allegate anche le schede relative a macchine, attrezzi, rischi e prevenzioni non direttamente legate alle lavorazioni oggetto del presente PSC, per garantire tuttavia la completezza di informazioni e di prescrizioni nel caso in cui si rendessero necessarie lavorazioni attualmente non previste o nel caso in cui le Imprese esecutrici decidessero di utilizzare macchine o attrezzature non richiamate nei paragrafi precedenti. Tutte le indicazioni riportate nelle schede e nelle appendici relative alle lavorazioni oggetto del presente PSC devono essere rispettate, al pari di tutte le indicazioni fornite nel presente documento. La normativa di riferimento relativa a tutte le schede bibliografiche riportate nel seguito è il D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008; sono altresì indicati, per completezza di informazione nei confronti della normativa in materia di sicurezza sui cantieri, i riferimenti normativi relativi alle norme pre-vigenti, in seguito abrogate dall art. 304 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Pag. 106 di 239

108 15.1 SCHEDE MACCHINE [SCHEDA: M1] DUMPER Macchina: Dumper Il dumper è una macchina utilizzata esclusivamente per il trasporto e lo scarico del materiale, costituita da un corpo semovente su ruote, munito di un cassone. Lo scarico del materiale può avvenire posteriormente o lateralmente mediante appositi dispositivi oppure semplicemente a gravità. Il telaio della macchina può essere rigido o articolato intorno ad un asse verticale. In alcuni tipi di dumper, al fine di facilitare la manovra di scarico o distribuzione del materiale, il posto di guida ed i relativi comandi possono essere reversibili. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P169] DPI: operatore dumper. [R5] Caduta dall'alto. [P170] Piattaforma della macchina. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P172] Dumper: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P173] Sponde degli automezzi. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P178] Percorsi carrabili: azionamento del ribaltabile. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina [SCHEDA: M2] GRU A TORRE Macchina: Gru a torre La gru a torre è il principale mezzo di sollevamento e movimentazione dei carichi in cantiere. E' azionata da un proprio motore ed è costituita, essenzialmente, dalle seguenti parti: la struttura, composta da profilati e tubolari metallici saldati ed imbullonati in modo da realizzare un traliccio; il sistema stabilizzante, costituito dalla zavorra di base e, per le gru con rotazione in alto, da quella di controfreccia posta sulla parte rotante, mentre per quelle con rotazione in basso, la zavorra di controfreccia viene sostituita dall'azione di un tirante collegato a quella di base; gli organi di movimento, composti dai motori, generalmente elettrici, e dai meccanismi che servono per manovrare la gru; i dispositivi di sicurezza, i cui principali sono di carattere elettrico. Esistono in commercio numerosi tipi di gru, che si differenziano principalmente per le dimensioni e quindi per le portate sollevabili. Le gru possono essere dotate di basamenti fissi o su rotaie, per consentire un più agevole utilizzo durante lo sviluppo del cantiere senza dover essere costretti a smontarla e montarla ripetutamente. [P181] Apparecchi di sollevamento: requisiti generali. [P182] Gru: requisiti comuni. [P183] Gru a torre: Pag. 107 di 239

109 requisiti generali. [P184] DPI: operatore della gru. [R5] Caduta dall'alto. [P185] Apparecchi di sollevamento: impiego corretto. [P186] Gru: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P187] Gru: prescrizioni per gru interferenti. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P188] Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P189] Gru: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P190] Gru a torre: termine del turno di lavoro. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [P191] Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica. [P192] Gru: prevenzioni a "Elettrocuzione". [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < [SCHEDA: M3] AUTOCARRO Macchina: Autocarro L'autocarro è una macchina utilizzata per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione e/o di risulta da demolizioni o scavi, ecc., costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un cassone generalmente ribaltabile, a mezzo di un sistema oleodinamico. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P194] DPI: operatore autocarro. [R5] Caduta dall'alto. [P170] Piattaforma della macchina. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P195] Autocarro: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P173] Sponde degli automezzi. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P56] Inumidimento del materiale. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P178] Percorsi carrabili: azionamento del ribaltabile. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina [SCHEDA: M4] AUTOGRÙ Macchina: Autogrù L'autogrù è un mezzo d'opera su gomma, costituito essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un apparecchio di sollevamento azionato direttamente dalla suddetta cabina o da apposita postazione. Il suo impiego in cantiere può essere il più disparato, data la versatilità del mezzo e le differenti potenzialità dei tipi in commercio, e può andare dal sollevamento (e posizionamento) dei componenti della gru, a quello di macchine o dei semplici materiali da costruzione, ecc. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P181] Apparecchi di sollevamento: requisiti generali. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P196] Autogrù: requisiti generali. [P197] DPI: operatore autogrù. [R5] Caduta dall'alto. [P198] Autogrù: sollevamento e trasporto di persone. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P188] Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di Pag. 108 di 239

110 materiale dall'alto". [P199] Autogrù: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P200] Autogrù: prevenzione a "Investimento, ecc.". [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [SCHEDA: M5] PALA MECCANICA Macchina: Pala meccanica La pala meccanica è una macchina utilizzata per lo scavo, carico, sollevamento, trasporto e scarico del materiale. La macchina è costituita da un corpo semovente, su cingoli o su ruote, munita di una benna, nella quale, mediante la spinta della macchina, avviene il caricamento del terreno. Lo scarico può avvenire mediante il rovesciamento della benna, frontalmente, lateralmente o posteriormente. I caricatori su ruote possono essere a telaio rigido o articolato intorno ad un asse verticale. Per particolari lavorazioni la macchina può essere equipaggiata anteriormente con benne speciali e, posteriormente, con attrezzi trainati o portati quali scarificatori, verricelli, ecc. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P201] DPI: operatore pala meccanica. [R5] Caduta dall'alto. [P202] Benna. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P203] Movimentazione carichi. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P204] Sostituzione dei denti delle benne. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P56] Inumidimento del materiale. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P206] Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro. [P207] Posizione dell'attrezzatura di lavoro. [R3] Rumore: dba 85 / 90. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 90. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M6] CARRELLO ELEVATORE Macchina: Carrello elevatore Pag. 109 di 239

111 Il carrello elevatore è una macchina su gomma utilizzata per il trasporto di materiali e costituita da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un attrezzo (forche) per il sollevamento e trasporto materiali. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P210] DPI: operatore carrello elevatore. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P211] Carrello elevatore: posizione del carico. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P212] Carrello elevatore: prevenzione a "Investimenti, ecc.". [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P213] Carrello elevatore: scarico materiale [SCHEDA: M7] SONDA DI PERFORAZIONE Macchina: Sonda di perforazione Le sonde di perforazione sono macchine che vengono utilizzate normalmente per l'esecuzione di perforazioni subverticali e suborizzontali, adottando, in relazione alle caratteristiche geologiche del terreno, sistemi a rotazione e/o rotopercussione. I componenti essenziali di una sonda idraulica sono: carro cingolato, gruppo mast, testa di perforazione, gruppo di morse di bloccaggio o svitamento, gruppo motore. Le sonde possono essere distinte in funzione delle dimensioni e delle potenze impiegate, che possono andare da valori inferiori a 20 kw (utilizzate per le perforazioni in ambienti chiusi di ridotte dimensioni come cunicoli, garage, ecc.), a kw (impiegabili in gallerie stradali e ferroviarie), oltre 120 kw (utilizzabili solo all'esterno). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P214] Sonda di perforazione: requisiti generali. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P215] DPI: operatore sonda di perforazione. [R5] Caduta dall'alto. [P216] Sonda di perforazione: ribaltamento del mast. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P217] Sonda di perforazione: prevenzioni a "Cadute di materiale dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [P218] Sonda di perforazione: alimentazione elettrica. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P46] Sonda di perforazione: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc.". [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P219] Sonda di perforazione: stabilizzazione. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / [SCHEDA: M8] ESCAVATORE Macchina: Escavatore Pag. 110 di 239

112 L'escavatore è una macchina particolarmente versatile che può essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di sbancamento o a sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando l'utensile disposto alla fine del braccio meccanico. Nel caso di utilizzo per scavi, l'utensile impiegato è una benna che può essere azionata mediante funi o un sistema oleodinamico. L'escavatore è costituito da: a) un corpo base che, durante la lavorazione resta normalmente fermo rispetto al terreno e nel quale sono posizionati gli organi per il movimento della macchina sul piano di lavoro; b) un corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni, può ruotare di 360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati sia la postazione di comando che il motore e l'utensile funzionale. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P220] DPI: operatore escavatore. [R5] Caduta dall'alto. [P202] Benna. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P203] Movimentazione carichi. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P204] Sostituzione dei denti delle benne. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P56] Inumidimento del materiale. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P206] Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro. [P207] Posizione dell'attrezzatura di lavoro. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M9] GRADER Macchina: Grader Il grader è una macchina utilizzata per eseguire livellamenti del terreno, per sagomare il profilo di tracciati stradali, per eseguire cunette, per distribuire e muovere materiale vario per pavimentazioni stradali. La macchina è costituita da un corpo semovente su ruote (le anteriori inclinabili), munita di una lama, orientabile, posizionata tra l'asse anteriore e l'asse, o gli assi, posteriore. La lama può compiere una serie di movimenti, comandati mediante appositi dispositivi, che le consentono lo spostamento laterale, il sollevamento e l'abbassamento, la rotazione sul piano verticale e orizzontale. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P221] DPI: operatore grader. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. Pag. 111 di 239

113 [P56] Inumidimento del materiale. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M10] AUTOBETONIERA Macchina: Autobetoniera L'autobetoniera è un mezzo d'opera su gomma destinato al trasporto di calcestruzzi dalla centrale di betonaggio fino al luogo della posa in opera. Essa è costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente ed una tramoggia rotante destinata al trasporto dei calcestruzzi. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P222] Autobetoniera: requisiti generali. [P223] DPI: operatore autobetoniera. [R5] Caduta dall'alto. [P170] Piattaforma della macchina. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P224] Autobetoniera: canale di scarico. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina [SCHEDA: M11] AUTOPOMPA PER CLS Macchina: Autopompa per cls L'autopompa per getti di cls è un automezzo su gomma attrezzato con una pompa per il sollevamento del calcestruzzo, allo stato fluido, per getti in quota. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P225] DPI: operatore autopompa per cls. [R5] Caduta dall'alto. [P226] Autopompa per cls: spostamenti della tubazione. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P227] Autopompa per cls: uso appropriato. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni Pag. 112 di 239

114 a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P228] Autopompa per cls: prevenzione a "Cesoiamenti, ecc.". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P229] Autopompa per cls: additivi. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P230] Autopompa per cls: posizionamento dell'autobetoniera. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina [SCHEDA: M13] CARRO DI PERFORAZIONE Macchina: Carro di perforazione Macchina da cantiere per l'esecuzione di fori in pareti lapidee. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P235] DPI: operatore carro di perforazione. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P236] Carro di perforazione: abbassamento dell'attrezzatura di lavoro. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P237] Carro di perforazione: erogazione dell'acqua. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P238] Carro di perforazione: stabilizzazione. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [SCHEDA: M14] ESCAVATORE CON MARTELLO DEMOLITORE Macchina: Escavatore con martello demolitore L'escavatore è una macchina particolarmente versatile che può essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di sbancamento o a sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando l'utensile disposto alla fine del braccio meccanico. Nel caso di utilizzo per demolizioni o scavi in roccia, l'utensile impiegato è un martello demolitore. L'escavatore è costituito da: a) un corpo base che, durante la lavorazione resta normalmente fermo rispetto al terreno e nel quale sono posizionati gli organi per il movimento della macchina sul piano di lavoro; b) un corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni, può ruotare di 360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati sia la postazione di comando che il motore e l'utensile lavoratore. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P220] DPI: operatore escavatore. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [P203] Movimentazione carichi. [P239] Escavatore con martello: controllo dell'utensile. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni Pag. 113 di 239

115 a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P56] Inumidimento del materiale. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P206] Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro. [P207] Posizione dell'attrezzatura di lavoro. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M15] PIATTAFORMA SVILUPPABILE Macchina: Piattaforma sviluppabile Piattaforma sviluppabile a mezzo braccio telescopico o "a pantografo" per lavori in elevazione (su facciate di fabbricati, volte di gallerie, ecc.). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P240] Piattaforma sviluppabile: dispositivi di manovra. [P241] DPI: operatore su piattaforma sviluppabile. [R5] Caduta dall'alto. [P242] Piattaforma sviluppabile: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P243] Piattaforma sviluppabile: manovre. [R1] Elettrocuzione. [P191] Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R2] Investimento e ribaltamento. [P244] Piattaforma sviluppabile: prevenzioni a "Investimenti, ecc.". [R4] Rumore: dba < 80. [P9] Protezione da rumore: dba < 80. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [SCHEDA: M16] ESCAVATORE CON PINZA IDRAULICA Macchina: Escavatore con pinza idraulica L'escavatore è una macchina particolarmente versatile che può essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di sbancamento o a sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando l'utensile disposto alla fine del braccio meccanico: consideriamo l'impiego di una pinza idraulica. Esso è costituito: a) da un corpo base che, durante la lavorazione resta normalmente fermo rispetto al terreno e nel quale sono posizionati gli organi per il movimento della macchina sul piano di lavoro; b) da un corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni, può ruotare di 360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati sia la postazione di comando che il motore e l'utensile lavoratore. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P220] DPI: operatore escavatore. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P171] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai Pag. 114 di 239

116 mezzi d'opera. [P203] Movimentazione carichi. [P245] Escavatore con pinza: controllo dell'utensile. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P204] Sostituzione dei denti delle benne. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P56] Inumidimento del materiale. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P206] Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro. [P207] Posizione dell'attrezzatura di lavoro. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M17] CARRO PORTAFORME Macchina: Carro portaforme Carro mobile motorizzato gommato dotato di apposita cassaforma metallica e di martinetti idraulici per il suo esatto posizionamento, e di piani di lavoro sopraelevati realizzati secondo le norme antinfortunistiche. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P246] DPI: operatore carro portaforme. [R5] Caduta dall'alto. [P247] Carro portaforme: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P94] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P248] Carro portaforme: posizionamento. [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [SCHEDA: M18] SCARIFICATRICE Macchina: Scarificatrice La scarificatrice è una macchina utilizzata per la rimozione di manti stradali esistenti, i cui principali organi lavoratori sono una fresa rotante ed un nastro trasportatore. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P249] DPI: operatore scarificatrice. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P250] Scarificatrice: carter. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. Pag. 115 di 239

117 [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P56] Inumidimento del materiale. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P251] Scarificatrice: area di lavoro. [R14] Rumore: dba > 87. [P58] Protezione da rumore: dba > 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P209] Cabina di guida: posto del conducente [SCHEDA: M19] FINITRICE Macchina: Finitrice La finitrice è una macchina utilizzata nella realizzazione del manto stradale in conglomerato bituminoso e nella posa in opera del tappetino di usura. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P252] DPI: operatore finitrice. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P99] Finitrice: vano coclea. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P253] Finitrice: area di lavoro. [R3] Rumore: dba > 87. [P6] Protezione da rumore: dba > 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [R17] Scoppio. [P254] Finitrice: connessioni e impianti [SCHEDA: M20] RULLO COMPRESSORE Macchina: Rullo compressore Il rullo compressore è una macchina, utilizzata prevalentemente nei lavori stradali, costituita da un corpo semovente, la cui traslazione e contemporanea compattazione del terreno o del manto bituminoso, avviene mediante due o tre grandi cilindri metallici (la cui rotazione permette l'avanzamento della macchina) adeguatamente pesanti, lisci o, eventualmente (solo per compattazione di terreno), dotati di punte per un'azione a maggior profondità. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P255] Rullo compressore: requisiti generali. [P168] Cabina di guida: requisiti. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P256] DPI: operatore rullo compressore. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P174] Posizione di guida del conducente. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. Pag. 116 di 239

118 [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P177] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [P257] Rullo compressore: prevenzioni a "Investimenti, ecc.". [R7] Rumore: dba 80 / 85. [P17] Protezione da rumore: dba 80 / 85. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P180] Trasporto persone sulla macchina [SCHEDA: M23] BATTIPALO Macchina: Battipalo Battipalo a mazza cadente su cingoli. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P262] DPI: operatore battipalo. [R5] Caduta dall'alto. [P263] Battipalo: postazioni sopraelevate. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P264] Battipalo: sospensione delle lavorazioni. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P175] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P4] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R11] Getti o schizzi. [P265] Battipalo: prevenzioni a "Getti, ecc.". [R16] Incendi o esplosioni. [P72] Condutture interrate nel cantiere. [R2] Investimento e ribaltamento. [P266] Battipalo: stabilizzazione. [R3] Rumore: dba 85 / 87. [P6] Protezione da rumore: dba 85 / 87. [R9] Scivolamenti e cadute. [P179] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [R13] Seppellimenti e sprofondamenti. [P267] Battipalo: scuotimenti. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera SCHEDE ATTREZZI [SCHEDA: A1] ATTREZZI MANUALI Attrezzo: Attrezzi manuali Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frattazzi, chiavi, scalpelli, ecc.), presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta. Rischi: le possibili cause di infortunio sono conseguenti al contatto traumatico con la parte lavorativa dell'utensile, sia di chi lo adopera che di terzi, o al cattivo stato dell'impugnatura. Prevenzioni: dovranno utilizzarsi utensili in buono stato ed adeguati alla lavorazione che si sta eseguendo, avendo cura di distanziare adeguatamente terzi presenti, e riponendoli, soprattutto nei lavori in quota, negli appositi contenitori, quando non utilizzati. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P268] Attrezzi manuali: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto ecc.". Pag. 117 di 239

119 [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P269] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P270] Attrezzi manuali: fine del turno di lavoro [SCHEDA: A2] COMPRESSORE CON MOTORE ENDOTERMICO Attrezzo: Compressore con motore endotermico I compressori sono macchine destinate alla produzione di aria compressa, che viene impiegata per alimentare macchine apposite, come i martelli pneumatici, vibratori, avvitatori, intonacatrici, pistole a spruzzo, ecc.. Sono costituite essenzialmente da due parti: un gruppo motore, endotermico o elettrico, ed un gruppo compressore che aspira l'aria dall'ambiente e la comprime. I compressori possono essere distinti in mini o maxi compressori: i primi sono destinati ad utenze singole (basse potenzialità) sono montati su telai leggeri dotati di ruote e possono essere facilmente trasportati, mentre i secondi, molto più ingombranti e pesanti, sono finalizzati anche all'alimentazione contemporanea di più utenze. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P272] Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa. [P273] Compressore: requisiti generali. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P275] Compressore: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.". [P276] Compressore a motore: avviamento. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P277] Condizioni ambientali: divieto di utilizzare aria compressa. [R2] Investimento e ribaltamento. [P278] Compressore: prevenzioni generali a "Investimento, ecc.". [R17] Scoppio. [P279] Compressore: prevenzioni generali a "Scoppio". [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A3] DECESPUGLIATORE A MOTORE Attrezzo: Decespugliatore a motore Attrezzatura a motore per operazioni di pulizia di aree incolte (insediamento di cantiere, pulizia di declivi, pulizia di cunette o scarpa di rilevati stradali, ecc.). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P280] Decespugliatore a motore: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R19] Ustioni. [P281] Pulizia con detergenti. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A4] MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO Attrezzo: Martello demolitore pneumatico Il martello demolitore è un utensile la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero di colpi ed una battuta potente. Vengono prodotti tre tipi di martello, in funzione della potenza richiesta: un primo, detto anche scalpellatore o piccolo scrostatore, la cui funzione è la scrostatura di intonaci o la demolizione di pavimenti e rivestimenti, un secondo, detto martello picconatore, il cui utilizzo può essere sostanzialmente ricondotto a quello del primo tipo Pag. 118 di 239

120 ma con una potenza e frequenza maggiori che ne permettono l'utilizzazione anche su materiali sensibilmente più duri, ed infine i martelli demolitori veri e propri, che vengono utilizzati per l'abbattimento delle strutture murarie, opere in calcestruzzo, frantumazione di manti stradali, ecc.. Una ulteriore distinzione deve essere fatta in funzione del differente tipo di alimentazione: elettrico o pneumatico. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P283] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: requisiti. [P284] Custodia degli utensili del martello demolitore. [P285] Martello pneumatico: dispositivi antirumore. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P286] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.". [P287] Martello demolitore: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P288] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P289] Usi vietati per l'aria compressa. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P56] Inumidimento del materiale. [R16] Incendi o esplosioni. [P277] Condizioni ambientali: divieto di utilizzare aria compressa. [R9] Scivolamenti e cadute. [P290] Martello demolitore: posizione del lavoratore. [R17] Scoppio. [P291] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Scoppio". [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A5] SCALA DOPPIA Attrezzo: Scala doppia La scala doppia deriva dall'unione di due scale semplici incernierate tra loro alla sommità e dotate di un limitatore di apertura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, opere di finitura ed impiantistiche, ecc.. [P292] Scale: requisiti. [R5] Caduta dall'alto. [P293] Scale: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P294] Scala doppia: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [R1] Elettrocuzione. [P295] Scala: divieti per il tipo metallico [SCHEDA: A6] ANDATOIE E PASSERELLE Attrezzo: Andatoie e Passerelle Le andatoie e le passerelle sono delle opere provvisionali che vengono predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi. [P296] Andatoie e passerelle: requisiti generali. [R5] Caduta dall'alto. [P297] Andatoie e passerelle: verifiche. [P50] Parapetti. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P298] Andatoie e passerelle: parasassi [SCHEDA: A7] ARGANO A BANDIERA Attrezzo: Argano a bandiera L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito essenzialmente da un elevatore e dalla relativa struttura di supporto. Questo tipo di apparecchio di sollevamento viene generalmente preferito quando ci si trova in ambienti Pag. 119 di 239

121 limitati con carichi non eccessivamente pesanti ed ingombranti, per cui non risulta conveniente l'utilizzazione della gru a torre. Due sono i tipi presenti in commercio: l'argano a cavalletto e l'argano a bandiera, caratterizzati, principalmente, dal differente tipo di supporto. L'argano a bandiera utilizza un supporto snodato, in maniera tale da consentire la rotazione dell'elevatore e viene utilizzato principalmente in ambienti ristretti e per sollevare carichi di modeste entità. [P181] Apparecchi di sollevamento: requisiti generali. [P299] Argani: requisiti generali. [P300] Ancoraggio dell'argano a bandiera. [R5] Caduta dall'alto. [P185] Apparecchi di sollevamento: impiego corretto. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P188] Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P301] Argani: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P302] Argano a bandiera: termine del turno di lavoro. [R1] Elettrocuzione. [P191] Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra [SCHEDA: A8] AVVITATORE ELETTRICO Attrezzo: Avvitatore elettrico L'avvitatore elettrico è un utensile elettrico di uso comune nel cantiere edile, commercializzato in tipi alimentati sia in bassa che in bassissima tensione. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P304] Requisiti generali comuni agli utensili. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili [SCHEDA: A9] PONTEGGIO METALLICO FISSO Attrezzo: Ponteggio metallico fisso Il ponteggio fisso è un opera provvisionale che viene realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri. Essenzialmente si tratta di una struttura reticolare realizzata con elementi metallici. Dal punto di vista morfologico le varie tipologie esistenti in commercio sono sostanzialmente riconducibili a due: quella a tubi e giunti e quella a telai prefabbricati. La prima si compone di tubi (correnti, montanti e diagonali) collegati tra loro mediante appositi giunti, la seconda di telai fissi, cioè di forma e dimensioni predefinite, posti uno sull'altro a costituire la stilata, collegata alla stilata attigua tramite correnti o diagonali. [P309] Ponteggio metallico fisso: requisiti generali. [R5] Caduta dall'alto. [P310] Ponteggio metallico fisso: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P50] Parapetti. [P311] Ponteggio: cintura di sicurezza. [P312] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P313] Ponteggio metallico fisso: prescrizioni a "Caduta materiale dall'alto ecc.". Pag. 120 di 239

122 [SCHEDA: A10] SCALA SEMPLICE Attrezzo: Scala semplice La scala semplice è un'attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali incastrati e distanziati in egual misura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, salita su opere provvisionali, opere di finitura ed impiantistiche. [P292] Scale: requisiti. [R5] Caduta dall'alto. [P293] Scale: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P314] Scale semplici: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P161] Scale fisse a pioli: gabbia di protezione. [R1] Elettrocuzione. [P295] Scala: divieti per il tipo metallico [SCHEDA: A11] PONTEGGIO MOBILE O TRABATTELLO Attrezzo: Ponteggio mobile o trabattello Il ponte su ruote o trabattello è una piccola impalcatura che può essere facilmente spostata durante il lavoro consentendo rapidità di intervento. È costituita da una struttura metallica detta castello che può raggiungere anche i 15 metri di altezza. All'interno del castello possono trovare alloggio a quote differenti diversi impalcati. L'accesso al piano di lavoro avviene all'interno del castello tramite scale a mano che collegano i diversi impalcati. Trova impiego principalmente per lavori di finitura e di manutenzione, ma che non comportino grande impegno temporale. [R5] Caduta dall'alto. [P315] Ponteggio mobile: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P50] Parapetti. [P311] Ponteggio: cintura di sicurezza. [P312] Ponteggi: ricezione del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P316] Ponteggi mobili: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto ecc." [SCHEDA: A12] SALDATRICE ELETTRICA Attrezzo: Saldatrice elettrica La saldatrice elettrica è un utensile di uso comune alimentato a bassa tensione con isolamento di classe II. [R21] Disturbi alla vista. [P317] Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione degli occhi. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P318] Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Elettrocuzione". [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P319] Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc.". [R16] Incendi o esplosioni. [P320] Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni". [R19] Ustioni. [P321] Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Ustioni" [SCHEDA: A13] SMERIGLIATRICE ANGOLARE (FLESSIBILE) Attrezzo: Smerigliatrice angolare (flessibile) La smerigliatrice angolare a disco o a squadra, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un disco ruotante la cui funzione è, a seconda del tipo di disco (abrasivo o diamantato), quella di tagliare, smussare, lisciare superfici anche estese. Dal punto di vista tipologico le smerigliatrici si differenziano per alimentazione (elettrica o pneumatica), e funzionamento (le mini smerigliatrici hanno potenza limitata, alto numero di giri e dischi di diametro che va da i Pag. 121 di 239

123 115 mm ai 125 mm mentre le smerigliatrici hanno potenza maggiore, velocità minore ma montano dischi di diametro da 180 mm a 230 mm). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P304] Requisiti generali comuni agli utensili. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P322] Smerigliatrice: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P323] Difesa contro le polveri: obblighi del datore di lavoro. [P324] Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati. [R19] Ustioni. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali. [P325] Feritoie di raffreddamento [SCHEDA: A14] TRAPANO ELETTRICO Attrezzo: Trapano elettrico Il trapano è un utensile di uso comune, adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale (legno, metallo, calcestruzzo, ecc.), ad alimentazione prevalentemente elettrica. Esso è costituito essenzialmente da un motore elettrico, da un giunto meccanico (mandrino) che, accoppiato ad un variatore, produce un moto di rotazione e percussione, e dalla punta vera e propria. Il moto di percussione può mancare nelle versioni più semplici dell'utensile, così come quelle più sofisticate possono essere corredate da un dispositivo che permette di invertire il moto della punta. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P304] Requisiti generali comuni agli utensili. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P326] Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P327] Trapano: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P324] Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati. [R19] Ustioni. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali. [P325] Feritoie di raffreddamento [SCHEDA: A15] CARRIOLA Attrezzo: Carriola Attrezzatura di cantiere per la movimentazione manuale di materiali. [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P328] Carriola: prevenzioni a "Colpi, ecc." [SCHEDA: A16] CANNELLO PER SALDATURA OSSIACETILENICA Attrezzo: Cannello per saldatura ossiacetilenica Usato essenzialmente per operazioni di saldatura o taglio ossiacetilenico di parti metalliche. Pag. 122 di 239

124 [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P329] Cannello: ventilazione. [R16] Incendi o esplosioni. [P330] Cannello: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni". [P331] Cannello acetilenico: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni". [R19] Ustioni. [P332] Uso appropriato del cannello. [P333] Cannello acetilenico: pezzi lavorati [SCHEDA: A17] PONTE SU CAVALLETTI Attrezzo: Ponte su cavalletti Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato di assi in legno di dimensioni adeguate, sostenuto da cavalletti solitamente metallici, poste a distanze prefissate. La sua utilizzazione riguarda, solitamente, lavori all'interno di edifici, dove a causa delle ridotte altezze e della brevità dei lavori da eseguire, non è consigliabile il montaggio di un ponteggio metallico fisso. [R5] Caduta dall'alto. [P334] Ponte su cavalletti: prevenzioni a "Caduta dall'alto". [P50] Parapetti [SCHEDA: A18] POMPA IDRICA Attrezzo: Pompa idrica Pompa elettrica per l'aspirazione e sollevamento di acque. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P335] Pompa idrica: posizionamento tubazioni. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R1] Elettrocuzione. [P336] Pompa idrica: prevenzione da "Elettrocuzione". [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche [SCHEDA: A19] MARTINETTO IDRAULICO A MANO Attrezzo: Martinetto idraulico a mano Il martinetto idraulico a mano, è una semplice macchina oleodinamica destinata al sollevamento sul posto di carichi o macchine. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P337] Martinetto idraulico a mano: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P338] Martinetto idraulico a mano: posizione dell'operatore [SCHEDA: A20] SEGA CIRCOLARE Attrezzo: Sega circolare La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato nelle diverse lavorazioni. Dal punto di vista tipologico, le seghe circolari si differenziano, anzitutto, per essere fisse o mobili; altri parametri di diversificazione possono essere il tipo di motore elettrico (mono o trifase), la profondità del taglio della lama, la possibilità di regolare o meno la sua inclinazione, la trasmissione a cinghia o diretta. Le seghe circolari con postazione fissa sono costituite da un banco di lavoro al di sotto del quale viene ubicato un motore elettrico cui è vincolata la sega vera e propria con disco a sega o dentato. Al di sopra della sega è disposta una cuffia di protezione, posteriormente un coltello divisorio in acciaio ed inferiormente un carter a protezione delle cinghie di trasmissione e della lama. La versione portatile presenta un'impugnatura, affiancata al corpo motore dell'utensile, grazie alla quale è possibile dirigere il taglio, mentre il coltello divisore è posizionato nella parte inferiore. Pag. 123 di 239

125 [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P272] Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa. [P339] Banco di lavoro. [P340] Requisiti generali della sega circolare. [P341] Organizzazione dell'area intorno alla sega circolare. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P342] Protezione delle postazioni di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P343] Allontanamento temporaneo del lavoratore. [P344] Sega circolare: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P288] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [R19] Ustioni. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali [SCHEDA: A21] TRANCIA-PIEGAFERRI Attrezzo: Trancia-piegaferri La trancia-piegaferri viene utilizzata per sagomare i ferri di armatura, e le relative staffe, dei getti di conglomerato cementizio armato. E' costituita da una piastra circolare al cui centro è fissato un perno che serve d'appoggio al ferro tondino da piegare; in posizione leggermente decentrata, è fissato il perno sagomatore mentre lungo la circonferenza della piastra rotante abbiamo una serie di fori, nei quali vengono infissi appositi perni, che consentono di determinare l'angolo di piegatura del ferro tondino. Nella parte frontale, rispetto all'operatore, è collocata la tranciaferri costituita da un coltello mobile, azionato con pedaliera o con pulsante posizionato sulla piastra. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P272] Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa. [P339] Banco di lavoro. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P342] Protezione delle postazioni di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P343] Allontanamento temporaneo del lavoratore. [P345] Tranciapiegaferri: pezzi piccoli. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P269] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari [SCHEDA: A22] VIBRATORE ELETTRICO PER CALCESTRUZZO Attrezzo: Vibratore elettrico per calcestruzzo Il vibratore elettrico per calcestruzzo è un attrezzo da cantiere per il costipamento del conglomerato cementizio a getto avvenuto. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P304] Requisiti generali comuni agli utensili. [P346] Vibratore: modalità di impiego. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P326] Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. Pag. 124 di 239

126 [SCHEDA: A23] CESOIE PNEUMATICHE Attrezzo: Cesoie pneumatiche Attrezzo pneumatico per il taglio di lamiere, tondini di ferro, ecc. [P283] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: requisiti. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P347] Cesoie: divieto. [P286] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.". [R17] Scoppio. [P291] Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Scoppio" [SCHEDA: A24] TRONCATRICE Attrezzo: Troncatrice Troncatrice a motore di elevata potenza, per il taglio di qualsiasi tipo di materiale da costruzione, dal calcestruzzo ai tondini d'acciaio per armatura, ecc. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P348] Troncatrice: prescrizioni a "Cesoiamenti, ecc.". [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [R19] Ustioni. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali. [P325] Feritoie di raffreddamento. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A25] IMPIANTO DI INIEZIONE PER JET-GROUTING Attrezzo: Impianto di iniezione per jet-grouting Impianto per l'iniezione di acqua e cemento ad alta pressione per la realizzazione di "colonne" di terreno consolidato. Componenti essenziali dell'impianto sono la pompa, le tubazioni, le valvole ed i manometri, gli iniettori. [P349] Impianto di iniezione per jet-grouting: fine turno di lavoro. [P349] Impianto di iniezione per jetgrouting: fine turno di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P350] Tubazioni per jet-grouting: solidarizzazione a parti fisse. [R11] Getti o schizzi. [P351] Jet-grouting: prevenzioni a "Getti, ecc.". [P352] Impianto di iniezione: bottiglia lavaocchi. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R9] Scivolamenti e cadute. [P77] Jet-grouting: canalizzazione delle acque. [R17] Scoppio. [P78] Jet-grouting: prevenzioni a "Scoppio". Pag. 125 di 239

127 [SCHEDA: A26] IMPIANTO DI INIEZIONE PER MISCELE CEMENTIZIE Attrezzo: Impianto di iniezione per miscele cementizie Impianto per l'iniezione di acqua e cemento, di miscele cementizie o di sostanze chimiche (resine epossidiche, ecc.), per il consolidamento e/o l'impermeabilizzazione di terreni, gallerie, scavi, diaframmi, discariche, o murature portanti, strutture in c.a. e strutture portanti in genere, ecc. [R5] Caduta dall'alto. [P353] Impianto di iniezione: trabattelli. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P354] Impianto di iniezione: prevenzione a "Cesoiamenti, ecc.". [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [R11] Getti o schizzi. [P352] Impianto di iniezione: bottiglia lavaocchi. [P355] Impianto di iniezione: prevenzioni a "Getti, ecc.". [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R17] Scoppio. [P356] Impianto di iniezione: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc." [SCHEDA: A27] IMPIANTO DI MISCELAZIONE (MISCELE PER INIEZIONE) Attrezzo: Impianto di miscelazione (miscele per iniezione) Impianto per la preparazione di miscele a base cementizia per iniezioni. [P357] Impianto di miscelazione: misure generali. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P358] Impianto di miscelazione - miscele per iniezione: dispositivi di protezione. [R1] Elettrocuzione. [P359] Impianto di miscelazione: alimentazione elettrica. [R17] Scoppio. [P360] Protezione da scoppio (Impianto di miscelazione - miscele per iniezione) [SCHEDA: A28] CENTRALE CONFEZIONE BITUMATI Attrezzo: Centrale confezione bitumati Impianto per la preparazione, miscelazione e confezionamento di bitumati. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P342] Protezione delle postazioni di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P361] Centrale bitumati: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.". [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P269] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P362] Centrale bitumati: interruzione alimentazione elettrica. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P101] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P363] Centrale bitumati: combustione. [R16] Incendi o esplosioni. [P364] Centrale bitumati: prevenzioni a "Incendi, ecc.". [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. Pag. 126 di 239

128 [SCHEDA: A29] COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE Attrezzo: Compattatore a piatto vibrante Il compattatore a piatto vibrante è una macchina destinata al costipamento di rinterri di non eccessiva entità, come quelli eseguiti successivamente a scavi per posa di sottoservizi, ecc. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [R16] Incendi o esplosioni. [P365] Compattatore a piatto vibrante: sospensione del lavoro. [R8] Movimentazione manuale dei carichi. [P366] Compattatore a piatto vibrante: posizionamento. [R9] Scivolamenti e cadute. [P367] Compattatore a piatto vibrante: terreno. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A30] CESOIE ELETTRICHE Attrezzo: Cesoie elettriche Attrezzo elettrico per il taglio di lamiere, tondini di ferro, ecc. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P347] Cesoie: divieto. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili [SCHEDA: A31] PASSERELLA A SBALZO PER TRAVI DA PONTE Attrezzo: Passerella a sbalzo per travi da ponte Opera provvisionale realizzata a sbalzo lateralmente all'impalcato del ponte, atta a consentire la discesa degli addetti al disotto dell'impalcato stesso per effettuare operazioni di controllo, tesatura di cavi per precompressione, ecc.. [P368] Passerella a sbalzo per travi da ponte: requisiti generali. [R5] Caduta dall'alto. [P50] Parapetti. [P311] Ponteggio: cintura di sicurezza. [P161] Scale fisse a pioli: gabbia di protezione. [P160] Realizzazione di viadotti: rete di protezione. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P369] Realizzazione di viadotti: protezione delle aree sottostanti [SCHEDA: A33] TAGLIASFALTO A DISCO Attrezzo: Tagliasfalto a disco Attrezzatura di cantiere destinata al taglio degli asfalti nel caso di lavorazioni che non richiedano l'asportazione dell'intero manto stradale (posa cavi telefonici, tubazioni fognarie, ecc.). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni Pag. 127 di 239

129 a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P373] Tagliasfalto a disco: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc". [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P176] Ambienti confinati: macchine con motore endotermico. [R16] Incendi o esplosioni. [P205] Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R19] Ustioni. [P282] Raffreddamento di macchine e materiali. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A36] BETONIERA A BICCHIERE Attrezzo: Betoniera a bicchiere Destinate alla produzione di malte e calcestruzzi, le betoniere sono macchine composte essenzialmente da una tazza che accoglie al suo interno i vari componenti dell'impasto e fornita di specifici raggi per la miscelazione. L'operazione di impasto avviene per rotazione della macchina o per rotazione dei raggi, in movimento rispetto alla macchina. I vari sistemi di betonaggio, che si distinguono per la complessità dell'apparato, per le quantità di impasto prodotto all'ora e per i sistemi di caricamento e dosaggio dei componenti, possono ridursi a tre differenti tipi: betoniera a bicchiere, betoniera ad inversione di marcia e centrale di betonaggio. La betoniera a bicchiere è una macchina di dimensioni contenute, costituita da una vasca di capacità solitamente di litri, montata su di un asse a due ruote per facilitarne il trasporto. Un armadio metallico laterale contiene il motore, che può essere elettrico o a scoppio e gli organi di trasmissione che, attraverso il contatto del pignone con la corona dentata, determinano il movimento rotatorio del paniere. L'inclinazione del bicchiere e il rovesciamento dello stesso per far fuoriuscire l'impasto è comandato da un volante laterale. Durante il normale funzionamento il volante è bloccato, per eseguire la manovra di rovesciamento occorre sbloccare il volante tramite l'apposito pedale. L'operazione di carico e scarico della macchina è manuale. Solitamente questo tipo di macchina viene utilizzato per il confezionamento di malta per murature ed intonaci. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P272] Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa. [P375] Betoniera: requisiti generali. [P376] Betoniera a bicchiere: dispositivi di protezione. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P342] Protezione delle postazioni di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P343] Allontanamento temporaneo del lavoratore. [P377] Prescrizioni generali per l'uso della betoniera. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [P378] Betoniera: prevenzioni generali a "Elettrocuzione". [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P324] Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P56] Inumidimento del materiale. [R2] Investimento e ribaltamento. [P379] Betoniera: prevenzioni generali a "Investimento, ecc." [SCHEDA: A37] ARGANO A CAVALLETTO Attrezzo: Argano a cavalletto L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito essenzialmente da un elevatore e dalla relativa struttura di supporto. Questo tipo di apparecchio di sollevamento viene generalmente preferito quando ci si trova in ambienti limitati con carichi non eccessivamente pesanti ed ingombranti, per cui non risulta conveniente l'utilizzazione Pag. 128 di 239

130 della gru a torre. Due sono i tipi presenti in commercio: l'argano a cavalletto e l'argano a bandiera, caratterizzati, principalmente, dal differente tipo di supporto. L'argano a cavalletto è sostenuto da due cavalletti, uno anteriore provvisto di due staffoni per permettere all'operatore di afferrarsi durante la ricezione del carico, ed uno posteriore, che reca fissati i due cassoni di zavorra provvisti di lucchetti. L'elevatore scorre su una rotaia, fissata ai cavalletti suddetti e provvista di fine corsa ammortizzati, per permettere lo spostamento del materiale fuori dal piano di sostegno della macchina. [P181] Apparecchi di sollevamento: requisiti generali. [P299] Argani: requisiti generali. [P380] Ancoraggio dell'argano a cavalletto. [R5] Caduta dall'alto. [P185] Apparecchi di sollevamento: impiego corretto. [P381] Argano a cavalletto: varco per il passaggio del carico. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P188] Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P301] Argani: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto". [P382] Argano a cavalletto: termine del turno di lavoro. [R1] Elettrocuzione. [P191] Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica [SCHEDA: A39] CAROTATRICE ELETTRICA Attrezzo: Carotatrice elettrica Attrezzo elettrico per la esecuzione di fori in elementi opachi, strutturali e non, equipaggiata con un telaio per il posizionamento ed il fissaggio della carotatrice vera e propria e con un organo lavoratore (carotiere) eventualmente a corona diamantata. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P304] Requisiti generali comuni agli utensili. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P305] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili. [P383] Carotatrice elettrica: prevenzioni specifiche a "Cesoiamenti, ecc.". [R15] Colpi, tagli, punture, abrasioni. [P288] Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P306] Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P307] Requisiti specifici degli utensili elettrici. [P308] Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P324] Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati [SCHEDA: A40] IMPASTATRICE Attrezzo: Impastatrice L'impastatrice è una macchina da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P272] Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P342] Protezione delle postazioni di lavoro. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P274] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [P343] Allontanamento temporaneo del lavoratore. [P384] Impastatrice: protezioni. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti Pag. 129 di 239

131 generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P324] Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati [SCHEDA: A41] INTONACATRICE Attrezzo: Intonacatrice L'intonacatrice è una macchina che serve a proiettare malta fluida di cemento sotto pressione per formare intonaci, getti per rivestimento di pareti, ecc. La macchina è essenzialmente costituita da una camera di lavorazione dove vengono introdotti i materiali asciutti premiscelati (cemento e sabbia), un condotto di espulsione terminante in un ugello miscelatore (pistola). [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P271] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari. [R1] Elettrocuzione. [P26] Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici. [P303] Requisiti generali delle apparecchiature elettriche. [P193] Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra. [R11] Getti o schizzi. [P385] Intonacatrice: prevenzioni a "Getti, ecc.". [R12] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P323] Difesa contro le polveri: obblighi del datore di lavoro. [P57] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [R17] Scoppio. [P386] Intonacatrice: ugello e tubazioni. [R20] Vibrazioni. [P208] Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera [SCHEDA: A42] CARRO DI VARO PER TRAVI DA PONTE Attrezzo: Carro di varo per travi da ponte Attrezzatura per la posa in opera delle travi prefabbricate da ponte, costituita essenzialmente da una struttura metallica di opportuna lunghezza (corredata da argani, carrucole, carrelli, martinetti idraulici, ecc.), destinata anzitutto a colmare la distanza tra due pile successive, per consentire, poi, la traslazione lungo di essa delle travi prefabbricate da posizionare tra le due pile collegate. [P166] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R5] Caduta dall'alto. [P167] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P160] Realizzazione di viadotti: rete di protezione. [P161] Scale fisse a pioli: gabbia di protezione. [R6] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P181] Apparecchi di sollevamento: requisiti generali. [R10] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P91] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [R2] Investimento e ribaltamento. [P387] Carro di varo per travi da ponte: prevenzioni a "Investimenti, ecc." APPENDICE RISCHI [R1] RISCHIO: ELETTROCUZIONE Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione. Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore [R2] RISCHIO: INVESTIMENTO E RIBALTAMENTO Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di Pag. 130 di 239

132 macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse [R3] RISCHIO: RUMORE DBA 85 / 87 Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 85 e 87 dba [R4] RISCHIO: RUMORE DBA < 80 Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dba: per tali lavoratori, il decreto D. Lgs. 81/08 non impone alcun obbligo [R5] RISCHIO: CADUTA DALL'ALTO Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni (collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata [R6] RISCHIO: CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO O A LIVELLO Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello: materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.; materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta [R7] RISCHIO: RUMORE DBA 80 / 85 Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 80 e 85 dba [R8] RISCHIO: MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro eccessivo peso o ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione [R9] RISCHIO: SCIVOLAMENTI E CADUTE Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale [R10] RISCHIO: CESOIAMENTI, STRITOLAMENTI, IMPATTI, LACERAZIONI Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere [R11] RISCHIO: GETTI O SCHIZZI Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute. Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe. Pag. 131 di 239

133 [R12] RISCHIO: INALAZIONE POLVERI, FIBRE, GAS, VAPORI Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol. Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di varia natura [R13] RISCHIO: SEPPELLIMENTI E SPROFONDAMENTI Seppellimenti e sprofondamenti in scavi all'aperto od in sotterraneo o durante opere di demolizione o durante le operazioni di manutenzione all'interno di silos, serbatoi, depositi, o durante il disarmo di puntelli e/o casseforme, ecc. Seppellimenti causati da frana di materiali stoccati senza le opportune precauzioni o da crollo di manufatti edili prossimi alle postazioni di lavoro [R14] RISCHIO: RUMORE DBA > 87 Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione superiore a 87 dba [R15] RISCHIO: COLPI, TAGLI, PUNTURE, ABRASIONI Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere. Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro [R16] RISCHIO: INCENDI O ESPLOSIONI Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc [R17] RISCHIO: SCOPPIO Lesioni conseguenti allo scoppio di silos, serbatoi, recipienti, tubazioni, macchine o utensili alimentati ad aria compressa o destinate alla sua produzione, ecc. per sovrapressioni causate da carico superiore ai limiti consentiti, malfunzionamento delle tubazioni di sfiato, danneggiamenti subiti, ecc [R18] RISCHIO: ANNEGAMENTO Annegamento durante lavori in bacini o corsi d'acqua, o per venute d'acqua durante scavi all'aperto o in sotterraneo [R19] RISCHIO: USTIONI Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o sostanze chimiche aggressive. Pag. 132 di 239

134 [R20] RISCHIO: VIBRAZIONI Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse [R21] RISCHIO: DISTURBI ALLA VISTA Danni agli occhi per proiezione di schegge scintille o trucioli, aria compressa o urti accidentali. (danni meccanici). Danni agli occhi per irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser (danni ottici). Danni agli occhi dovuti a liquidi caldi, corpi estranei caldi (ustioni) APPENDICE PREVENZIONI [P1] PREVENZIONE: INSTALLAZIONE DI CANTIERE SU STRADA: REQUISITI GENERALI Prescrizioni Organizzative: Cantieri stradali: visibilità notturna. La visibilità notturna del cantiere stradale deve essere assicurata secondo quanto previsto dal Regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada. In particolare, ad integrazione della visibilità dei mezzi segnaletici rifrangenti, o in loro sostituzione, possono essere impiegati dispositivi luminosi a luce gialla. Durante le ore notturne ed in tutti i casi di scarsa visibilità, le barriere di testata delle zone di lavoro devono essere munite di idonei apparati luminosi di colore rosso a luce fissa. Il segnale "LAVORI" deve essere munito di analogo apparato luminoso di colore rosso a luce fissa. Lo sbarramento obliquo che precede eventualmente la zona di lavoro deve essere integrato da dispositivi a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in progressione (luci scorrevoli). I margini longitudinali della zona di lavoro possono essere integrati con analoghi dispositivi a luce gialla fissa. Sono vietate le lanterne, od altre sorgenti luminose, a fiamma libera. Cantieri stradali: cartello. In prossimità della testata di ogni cantiere di durata superiore ai sette giorni lavorativi deve essere apposto apposito pannello recante le seguenti indicazioni: a) ente proprietario o concessionario della strada; b) estremi dell'ordinanza di cui ai commi primo e settimo art.30 D.P.R. 16/12/1992 n.495; c) denominazione dell'impresa esecutrice dei lavori; d) inizio e termine previsto dei lavori; e) recapito e numero telefonico del responsabile del cantiere. Cantieri stradali: mezzi di delimitazione. I mezzi di delimitazione dei cantieri stradali o dei depositi sulle strade, secondo le necessità e le condizioni locali, sono i seguenti: a) le barriere; b) i delineatori speciali; c) i coni e i delineatori flessibili; d) i segnali orizzontali temporanei e dispositivi retroriflettenti integrativi; e) gli altri mezzi di segnalamento in aggiunta o in sostituzione di quelli previsti, purché preventivamente autorizzati dal Ministero dei lavori pubblici. Le tipologie e le modalità di posizionamento e di detti dispositivi sono fornite dal Regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada. Cantieri stradali: veicoli operativi. I veicoli operativi, i macchinari e i mezzi d'opera impiegati per i lavori o per la manutenzione stradale, fermi od in movimento, "se esposti al traffico" devono portare posteriormente un pannello a strisce bianche e rosse, integrato da un segnale di PASSAGGIO OBBLIGATORIO con freccia orientata verso il lato dove il veicolo può essere superato. Questo tipo di segnalazione deve essere usato anche dai veicoli che per la natura del carico o la massa o l'ingombro devono procedere a velocità particolarmente ridotta. In questi casi, detti veicoli devono essere equipaggiati con una o più luci gialle lampeggianti. I veicoli operativi, "anche se sono fermi per compiere lavori di manutenzione" di brevissima durata quali la sostituzione Pag. 133 di 239

135 di lampadine della pubblica illuminazione o rappezzi al manto stradale, devono essere presegnalati con opportuno anticipo. Cantieri stradali: accorgimenti necessari. Gli accorgimenti necessari alla sicurezza e alla fluidità della circolazione nel tratto di strada che precede un cantiere o una zona di lavoro o di deposito di materiali, consistono in un segnalamento adeguato alle velocità consentite ai veicoli, alle dimensioni della deviazione ed alle manovre da eseguire all'altezza del cantiere, al tipo di strada e alle situazioni di traffico e locali. Cantieri stradali: lavori su più turni. Nel caso di cantieri che interessino "la sede di autostrade, di strade extraurbane" principali o di strade urbane di scorrimento o di quartiere, i lavori devono essere svolti in più turni, anche utilizzando l'intero arco della giornata, e in via prioritaria, nei periodi giornalieri di minimo impegno della strada da parte dei flussi veicolari. I lavori di durata prevedibilmente più ampia e che non rivestano carattere di urgenza devono essere realizzati nei periodi annuali di minore traffico. Cantieri stradali: obbligo di segnalazione. I lavori ed i depositi su strada e i relativi cantieri devono essere dotati di sistemi di segnalamento temporaneo mediante l'impiego di specifici segnali previsti dal Regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada ed autorizzati dall'ente proprietario. Cantieri stradali: segnali appropriati. I segnali devono essere scelti ed installati in maniera appropriata alle situazioni di fatto ed alle circostanze specifiche, secondo quanto rappresentato negli schemi segnaletici differenziati per categoria di strada. Gli schemi segnaletici sono fissati con disciplinare tecnico approvato con decreto del Ministro dei lavori pubblici, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Nei sistemi di segnalamento temporaneo ogni segnale deve essere coerente con la situazione in cui viene posto e, ad uguale situazione, devono corrispondere stessi segnali e stessi criteri di posa. Non devono essere posti in opera segnali temporanei e segnali permanenti in contrasto tra loro. A tal fine i segnali permanenti "devono essere rimossi o oscurati" se in contrasto con quelli temporanei. Ultimati i lavori i segnali temporanei, sia verticali che orizzontali, devono essere immediatamente rimossi e, se del caso, vanno ripristinati i segnali permanenti. Cantieri stradali: segnali temporanei. I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzare per il segnalamento temporaneo devono avere colore di fondo giallo. Per i segnali temporanei possono essere utilizzati supporti e sostegni o basi mobili di tipo trasportabile e ripiegabile che devono assicurare la stabilità del segnale in qualsiasi condizione della strada ed atmosferica. Per gli eventuali zavorramenti dei sostegni è vietato l'uso di materiali rigidi che possono costituire pericolo o intralcio per la circolazione. Cantieri stradali: segnale LAVORI. In prossimità di cantieri fissi o mobili, anche se di manutenzione, deve essere installato il segnale LAVORI corredato da pannello integrativo indicante l'estesa del cantiere quando il tratto di strada interessato sia più lungo di 100 m. Il solo segnale LAVORI non può sostituire gli altri mezzi segnaletici previsti nel Regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada. Cantieri stradali: regolamentazione del traffico. Le limitazioni di velocità temporanee in prossimità di lavori o di cantieri stradali, sono subordinate, salvo casi di urgenza, al consenso ed alle direttive dell'ente proprietario della strada. Il LIMITE DI VELOCITA' deve essere posto in opera di seguito al segnale LAVORI, ovvero abbinato con esso sullo stesso supporto. Il valore della limitazione, salvo casi eccezionali, non deve essere inferiore a 30 km/h. Quando sia opportuno limitare la velocità su strade di rapido scorrimento occorre apporre limiti a scalare. La regolamentazione del traffico veicolare nel caso che il cantiere determini un restringimento della carreggiata (strettoie e sensi unici alternati) o costringa ad una deviazione (deviazioni di itinerario) è indicata nel Regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada. Cantieri stradali: sicurezza dei pedoni. La segnaletica di sicurezza dei lavori, dei depositi, degli scavi e dei cantieri stradali deve comprendere speciali accorgimenti a difesa della incolumità dei pedoni che transitano in prossimità dei cantieri stessi. Se non esiste marciapiede, o questo è stato occupato dal cantiere, occorre delimitare e proteggere un corridoio di transito pedonale, lungo il lato o i lati prospicienti il traffico veicolare, della larghezza di almeno 1 m. Detto corridoio può consistere in un marciapiede temporaneo costruito sulla carreggiata, oppure in una striscia di carreggiata protetta, sul lato del traffico, da barriere o da un parapetto di circostanza segnalati dalla parte della carreggiata, come precisato al terzo comma art.40 D.P.R. 16/12/1992 n.495. Cantieri stradali: tombini e portelli. Tombini e ogni tipo di portello, aperti anche per un tempo brevissimo, situati sulla carreggiata o in banchine o su marciapiedi, devono essere completamente recintati. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.30. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.31. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.36. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.38. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.41. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.40. Pag. 134 di 239

136 [P2] PREVENZIONE: RECINZIONE DEL CANTIERE: EVIDENZIAZIONE DELL'INGOMBRO Prescrizioni Organizzative: Gli angoli sporgenti della recinzione o di altre strutture di cantiere dovranno essere adeguatamente evidenziati, ad esempio, a mezzo a strisce bianche e rosse trasversali dipinte a tutt'altezza. Nelle ore notturne l'ingombro della recinzione sarà evidenziato apposite luci di colore rosso, alimentate in bassa tensione [P3] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA RECINZIONE DEL CANTIERE SU STRADA Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile [P4] PREVENZIONE: DISPOSIZIONI COMUNI A TUTTI I LAVORATORI Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere: a) costruite con doppio isolamento; b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento); c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non igroscopico; d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il calore prodotto. Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere. Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto. Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente. I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito. Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione. E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche. Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, Pag. 135 di 239

137 rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere. Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 19/9/1994 n.626 art.39. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.11. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.317. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.318. CEI [P5] PREVENZIONE: CANTIERI STRADALI: VISIBILITÀ DEI LAVORATORI Prescrizioni Organizzative: Coloro che operano in prossimità della delimitazione di un cantiere stradale o che comunque sono esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa, devono essere visibili sia di giorno che di notte mediante indumenti di lavoro fluorescenti e rifrangenti. Tutti gli indumenti devono essere realizzati con tessuto di base fluorescente di colore arancio o giallo o rosso con applicazione di fasce rifrangenti di colore bianco argento. In caso di interventi di breve durata può essere utilizzata una bretella realizzata con materiale sia fluorescente che rifrangente di colore arancio. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 16/12/1992 n.495 art.37. Indumenti ad alta visibilità [P6] PREVENZIONE: PROTEZIONE DA RUMORE: DBA 85 / 87 Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dba. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dba, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nella normativa vigente, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della Pag. 136 di 239

138 sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 87 dba e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 87 dba. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Esposizione tra 85 e 87 dba: adempimenti. Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dba. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo conto della sicurezza e della salute. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Informazione e formazione: esposizione >85 dba. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dba, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore a 85 dba. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 87 dba. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art.42. D.L. 15/8/1991 n.277 art.43. D.L. 15/8/1991 n.277 art.46. Pag. 137 di 239

139 Esempi di dispositivi di protezione dell udito [P7] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI PONTEGGI FISSI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Dispositivi anticaduta [P8] PREVENZIONE: ADDETTI AL MONTAGGIO E SMONTAGGIO DEI PONTEGGI: REQUISITI Prescrizioni Organizzative: Al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici deve essere adibito personale pratico, fornito di attrezzi appropriati ed in buono stato di manutenzione. Pag. 138 di 239

140 [P9] PREVENZIONE: PROTEZIONE DA RUMORE: DBA < 80 Prescrizioni Organizzative: Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art [P10] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALL'IMBRACATURA [APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO] Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) scarpe di sicurezza con suola antiscivolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) scarpe di sicurezza con suola antiscivolo e imperforabile [P11] PREVENZIONE: PONTEGGI: RICEZIONE DEL CARICO Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accurartamente di sporgersi oltre le protezioni [P12] PREVENZIONE: ADDETTO ALL'IMBRACATURA [APP. DI SOLLEVAMENTO]: PREVENZIONI A "CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO" Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali [P13] PREVENZIONE: INSTALLAZIONE DEL CANTIERE: REQUISITI COMUNI Prescrizioni Organizzative: Servizi igienico-assistenziali: acqua. Sui luoghi di lavoro o nelle loro immediate vicinanze deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, tanto per uso potabile quanto per lavarsi: per l'approvvigionamento, la conservazione e la distribuzione dell'acqua dovranno osservarsi norme igieniche adeguate ad evitarne l'inquinamento e ad impedire la diffusione delle malattie. In particolare in ogni punto di approvvigionamento dovrà essere predisposta una opportuna segnaletica per distinguere l'eventuale presenza sia di acqua potabile che non potabile. Servizi igienico-assistenziali: gabinetti e lavabi. I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi e delle docce, di gabinetti e di lavabi con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi (per i gabinetti almeno uno ogni quaranta lavoratori e per i lavabi uno ogni cinque lavoratori o, se collettivi, devono disporre di uno spazio di almeno 60 cm per ogni Pag. 139 di 239

141 posto). Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati; quando ciò non sia possibile a causa di vincoli urbanistici o architettonici e nelle aziende che occupano lavoratori di sesso diverso in numero non superiore a 10, è ammessa un'utilizzazione separata degli stessi. I locali dei gabinetti non devono comunicare direttamente con i locali di lavoro; ci deve essere quindi un antibagno, le pareti divisorie e le porte delle latrine devono essere di altezza sufficiente a salvaguardare la decenza. Servizi igienico-assistenziali: locali di riposo. Quando la sicurezza e la salute dei lavoratori, segnatamente a causa del tipo di attività, lo richiedono, i lavoratori devono poter disporre di un locale di riposo facilmente accessibile. I locali di riposo devono avere dimensioni sufficienti ed essere dotati di un numero di tavoli e sedili con schienale adeguato al numero di lavoratori. Quando il tempo di lavoro è interrotto regolarmente e frequentemente e non esistono locali di riposo, devono essere messi a disposizione del personale altri locali affinché questi possa soggiornarvi durante l'interruzione del lavoro nel caso in cui la sicurezza o la salute dei lavoratori lo esiga. In detti locali, come specifici locali di riposo, è opportuno prevedere misure adeguate per la protezione dei non fumatori contro gli inconvenienti del fumo. Servizi igienico-assistenziali: refettorio. Nei cantieri con più di 30 lavoratori che restano sul luogo di lavoro, durante l'intervallo per il pasto, devono essere presenti uno o più ambienti destinati a refettorio, muniti di sedie e tavoli in numero sufficiente ed in buone condizioni. I refettori devono essere ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda; il pavimento deve essere facilmente lavabile e con pareti piastrellate o tinteggiate con pittura lavabile fino ad un'altezza di 2 metri. Qualora in cantiere vengono svolte lavorazioni particolarmente insudicianti o polverose, o con sviluppo di fumi, è vietato consumare i pasti nei locali di lavoro; tale comportamento è bene sia adottato comunque e quindi per ogni lavorazione da tutto ciò consegue che si dovranno evitare i tavoli improvvisati negli scantinati o nella baracca attrezzi. Ai lavoratori deve essere dato il mezzo di conservare in ambienti adatti le loro vivande, di riscaldarle con scaldavivande e di lavare i relativi recipienti in lavelli con acqua corrente, qualora non siano idonei allo scopo i lavandini per lavarsi. In particolare se si tratta di lavori in sotterraneo o in galleria che impegnano più di 50 lavoratori, dei quali almeno 10 facciano richiesta, l'imprenditore deve istituire un servizio di mensa e deve fornire a suo carico il personale e l'attrezzatura necessari per la preparazione dei pasti caldi. Servizi igienico-assistenziali: spogliatoi. Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici, e quando per ragioni di salute o decenza non si possa chiedere loro di cambiarsi in altri locali; tali locali dovranno essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicini ai locali di lavoro, aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili e di attrezzature che consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro. Qualora i lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o vapori contenenti in sospensione sostanze untuose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati. Servizi igienico-assistenziali: docce. Docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori quando il tipo di attività o la salubrità lo esigono. Devono essere previsti locali per docce separati per uomini e donne o un'utilizzazione separata degli stessi. Le docce e gli spogliatoi devono comunque facilmente comunicare tra loro. I locali delle docce devono avere dimensioni sufficienti per permettere a ciascun lavoratore di rivestirsi senza impacci e in appropriate condizioni di igiene. Le docce devono essere dotate di acqua corrente calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.36. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.37. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.39. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.41. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.42. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art [P14] PREVENZIONE: INSTALLAZIONE DEL CANTIERE: REQUISITI DEI BARACCAMENTI Prescrizioni Organizzative: Installazione del cantiere: posizionamento prefabbricati. Il posizionamento dei box prefabbricati deve avvenire in modo da mantenere il pavimento dello stesso sopraelevato di almeno 30 cm. rispetto al terreno, mediante intercapedini, vespai ed altri mezzi atti ad impedire la trasmissione dell'umidità dal suolo. Il terreno attorno al box, almeno per un raggio di 10 m., dovrà essere conformato in modo da non permettere la penetrazione dell'acqua nelle costruzioni, né il ristagno di essa. I box dovranno avere aperture sufficienti per ottenere un'attiva ventilazione dell'ambiente. La loro ubicazione dovrà essere tale da ridurre al minimo le interferenze reciproche tra persone, mezzi ed impianti. Installazione del cantiere: pulizia dei locali di servizio. Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai gabinetti, alle docce, ai dormitori ed in genere ai servizi di igiene e di benessere ai lavoratori, devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia a cura del datore di lavoro. Pag. 140 di 239

142 Installazione del cantiere: riscaldamento nei locali di servizio. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali. Quando non sia conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante le misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento nell'ambiente nei locali chiusi devono essere muniti di condotti del fumo più valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare l'inquinamento dell'aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l'ampiezza del locale (e dietro consiglio di un tecnico esperto) tale impianto non sia necessario. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.12. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art [P15] PREVENZIONE: INSTALLAZIONE DEL CANTIERE: PRESIDI SANITARI Prescrizioni Organizzative: Servizi sanitari: obblighi. Nelle aziende industriali, e in quelle commerciali che occupano più di 25 dipendenti, il datore di lavoro deve tenere i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Detti presidi devono essere contenuti in un pacchetto di medicazione o in una cassetta di pronto soccorso o in una camera di medicazione. Servizi sanitari: camera di medicazione. Sono obbligate a tenere la camera di medicazione le aziende industriali che occupano più di 5 dipendenti quando siano ubicate lontano dai posti pubblici permanenti di pronto soccorso e le attività che in esse si svolgono presentino rischi di scoppio, di infezione, di asfissia o di avvelenamento. A giudizio dell'ispettorato del lavoro, quando ricorrano particolari condizioni di rischio e di ubicazione, le aziende obbligate a tenere la cassetta di pronto soccorso, in luogo di essa sono obbligate ad allestire la camera di medicazione. Sono obbligate a tenere la camera di medicazione anche le aziende industriali che occupano più di 50 dipendenti soggetti all'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche. La camera di medicazione deve essere convenientemente aerata ed illuminata, riscaldata nella stagione fredda e fornita di un lettino con cuscino e due coperte di lana; di acqua per bere e per lavarsi; di sapone e asciugamani. La camera di medicazione, deve essere fornita almeno di: l) una bottiglia da gr di alcool denaturato; 2) una boccetta da gr. 50 di tintura di iodio; 3) una bottiglia da gr. 200 di acqua ossigenata, ovvero,10 dosi di sostanze per la preparazione estemporanea, con ciascuna dose di gr. 20 di acqua ossigenata a 12 volumi; 4) una bottiglia da gr. 250 di miscela di etere etilico e benzina rettificata; 5) 10 dosi per un litro ciascuna di ipoclorito di calcio stabilizzato per la preparazione di liquidi Carrel-Dakin; 6) un astuccio contenente gr. 30 di preparato antibiotico-sulfamidico stabilizzato in polvere; 7) un preparato antiustione; 8) tre fialette da cc. 2 di ammoniaca; 9) una boccetta contagocce da gr. 10 di laudano liquido; 10) una boccetta con contagocce di analettico-cardiotonico liquido; 11) una boccetta con contagocce di collirio alla cocaina; 12) 10 dosi di preparato antinevralgico in compresse o cachet; 13) 4 fiale di canfora, due di sparteina, quattro di caffeina, due di lobelina, due di novocatanico; 14) fiale di preparato emostatico; 15) due fiale di siero antitetanico; 16) quattro rotoli di cerotto adesivo da m. 5 x cm. 5; 17) sei bende di garza idrofila da m. 5 x cm 5, sei da m. 5 x cm. 10, quattro da m.5 x cm.l5; 18) due bende di cotone Cambric da m. 5 x cm. 10; 19) 10 buste da 25 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm. 10 X cm. 10, 10 buste da 5 compresse da cm. 18 x cm. 40; 20) 10 pacchetti da gr. 50 e due da gr. 250 di cotone idrofilo Pag. 141 di 239

143 21) 4 tele di garza idrofila da m. l x m. l; 22) 4 triangoli di tela; 23) 10 spille di sicurezza; 24) un paio di forbici, due pinze di medicazione, una pinza Kocker, una pinza Pean, un bisturi retto, uno specillo, una sonda scanalata, una pinza portaghi con quattro aghi assortiti per sutura, 10 bustine di filo di seta e catgut sterilizzati di numerazione diversa, un apribocca, un abbassalingua, una pinza tiralingua; 25) un rasoio; 26) due paia di guanti di gomma; 27) due lacci emostatici di gomma; 28) quattro siringhe per iniezioni, due da cc. 2, una da cc. 5 ed una da cc. 10 con dodici aghi di numerazioni diverse; 29) un termometro clinico; 30) un apparecchio per sterilizzare mediante l'ebollizione i ferri, le siringhe ed atri presidi chirurgici; 31) un fornellino ad alcool; 32) quattro cateteri Nèlaton di diverso calibro, contenuti in astuccio; 33) una sonda esofagea, contenuta in astuccio: 34) due catinelle e due bacinelle (di cui una reniforme) disinfettabili; 35) un irrigatore vetro con tubo di gomma; 36) quattro paia di stecche, di diversa forma e lunghezza per fratture; 37) una tavola porta-medicazione; 38) un cestello ed un portacestello per materiale sterile; 39) una apparecchiatura per ipodermoclisi e per trasfusioni, con almeno un flacone da cc. 250 di succedaneo del plasma sanguigno 40) una bombola di ossigeno per inalazione, con relative apparecchiature d'uso 41) un lettino di medicazione rivestito di tela impermeabile; 42) una barella. Servizi sanitari: cassetta di pronto soccorso. Sono obbligate a tenere una cassetta di pronto soccorso: a) le aziende industriali, che occupano fino a 5 dipendenti, quando siano ubicate lontano dai centri abitati provvisti di posto pubblico permanente di pronto soccorso e le attività che in esse si svolgono presentino rischi di scoppio, di asfissia, di infezione o di avvelenamento; b) le aziende industriali, che occupano fino a 50 dipendenti, quando siano ubicate in località di difficile accesso o lontane da posti pubblici permanenti di pronto soccorso e le attività che in esse si svolgono non presentino i rischi considerati alla lettera a); c) le aziende industriali, che occupano oltre 5 dipendenti, quando siano ubicate nei centri abitati provvisti di posto pubblico permanente di pronto soccorso e le attività che in esse si svolgono presentino rischi di scoppio, di asfissia, di avvelenamento o di infezione; d) le aziende industriali, che occupano oltre 50 dipendenti, ovunque ubicate che non presentano i rischi particolari sopra indicati. La cassetta di pronto soccorso, deve contenere almeno: 1) un tubetto di sapone in polvere; 2) una bottiglia da gr. 500 di alcool denaturato 3) una boccetta da gr. 25 di tintura di iodio; 4) una bottiglia da gr. 100 di acqua ossigenata ovvero 5 dosi di sostanze per la preparazione estemporanea, con ciascuna dose, di gr. 20 di acqua ossigenata a 12 volumi; Pag. 142 di 239

144 5) 5 dosi, per un litro ciascuna, di ipoclorito di calcio stabilizzato per la preparazione di liquido Carrel-Dakin; 6) un astuccio contenente gr. 15 di preparato antibiotico-sulfamidico stabilizzato in polvere; 7) un preparato antiustione; 8) due fialette da cc. 2 di ammoniaca; 9) due fialette di canfora, due di sparteina, due di caffeina, due di adrenalina; 10) tre fialette d preparato emostatico; 11) due rotoli di cerotto adesivo da m. l x cm. 5; 12) 4 bende di garza idrofila da m. 5 x cm. 5, due da m. 5 x cm. 7 e due da m.5 X cm.l2; 13) 5 buste da 25 compresse e 10 buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm. 10 X 10; 14) 5 pacchetti da gr. 50 di cotone idrofilo 15) 4 tele di garza idrofila da m. l x l; 16) 6 spille di sicurezza 17) un paio di forbici rette, due pinze da medicazione, un bisturi retto; 18) un laccio emostatico di gomma; 19) due siringhe per iniezioni da cc. 2 e da cc. LO con 10 aghi di numerazione diversa 20) un ebollitore per sterilizzare i ferri e le siringhe e gli altri presidi chirurgici; 21) un fornellino od una lampada ad alcool; 22) una bacinella di metallo smaltato o di materia plastica disinfettabile; 23) due paia di diversa forma e lunghezza di stecche, per fratture; 24) istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico. Servizi sanitari: pacchetto di medicazione. Nei luoghi di lavoro, esclusi quelli in cui è prevista la presenza della "Cassetta di pronto soccorso" o "Camera di medicazione" è obbligatorio disporre almeno del "Pacchetto di medicazione". Il pacchetto di medicazione, deve contenere almeno: 1) un tubetto di sapone in polvere; 2) una bottiglia da gr. 250 di alcool denaturato; 3) tre fialette da cc. 2 di alcool iodato all'l %; 4) due fialette da cc. 2 di ammoniaca 5) un preparato antiustione; 6) un rotolo di cerotto adesivo da m. 1 x cm. 2 7) due bende di garza idrofila da m. 5 x cm. 5 ed una da m. 5 x cm. 7; 8) dieci buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm.10 x 10; 9) tre pacchetti da gr. 20 di cotone idrofilo; 10) tre spille di sicurezza; 11) un paio di forbici; 12) istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.27. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.28. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.29. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.30. Pag. 143 di 239

145 Barella pieghevole per pronto intervento [P16] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALL'INSTALLAZIONE DI BOX PREFABBRICATI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza [P17] PREVENZIONE: PROTEZIONE DA RUMORE: DBA 80 / 85 Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni tra 80 e 85 dba. Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra 80 dba e 85 dba qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta e il medico competente ne confermi l'opportunità, anche al fine di individuare eventuali effetti extrauditivi. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nella normativa vigente, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Pag. 144 di 239

146 Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione tra 80 e 85 dba. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 80 dba, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 87 dba. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art.42. D.L. 15/8/1991 n.277 art.43. D.L. 15/8/1991 n.277 art [P18] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL MONTAGGIO E MANUTENZIONE DELLA GRU Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile [P19] PREVENZIONE: ADDETTO ALLA MANUTENZIONE E MONTAGGIO DELLA GRU: CINTURE DI SICUREZZA Prescrizioni Organizzative: Il personale addetto al montaggio ed alla manutenzione della gru, dovrà indossare le cinture di sicurezza con bretelle, cosciali e doppia fune di trattenuta, la cui lunghezza non deve superare 1,5 m, nei lavori lungo il traliccio ed il braccio della gru, quando si operi al di fuori delle protezioni fisse. Pag. 145 di 239

147 [P20] PREVENZIONE: RECINZIONE DEL CANTIERE: ACCESSI PEDONALI E CARRABILI Prescrizioni Organizzative: Le vie di accesso pedonali al cantiere saranno differenziate da quelle carrabili, allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilità, proprio in una zona a particolare pericolosità, qual è quella di accesso al cantiere. In particolare, una zona dell'area occupata dal cantiere, antistante l'ingresso pedonale, sarà destinata a parcheggio per i soli lavoratori del cantiere [P21] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA REALIZZAZIONE DELLA RECINZIONE DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) calzature di sicurezza con suola imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) calzature di sicurezza con suola imperforabile [P22] PREVENZIONE: REALIZZAZIONE DELLA VIABILITA DI CANTIERE: INDICAZIONI GENERALI Prescrizioni Organizzative: Percorsi carrabili: caratteristiche e condizioni. Nella definizione dei percorsi carrabili, verificare: - la capacità del terreno del cantiere a sopportare il carico della macchina: definire l'eventuale carico limite; - la condizione manutentiva di eventuali opere di sostegno presenti, in particolare se a valle della zona di lavoro, onde evitarne il cedimento per il sovrappeso della macchina, con il conseguente ribaltamento della macchina stessa; - la pendenza longitudinale e trasversale, che dovrà risultare contenuta ed adeguata ai mezzi d'opera che saranno utilizzati nel cantiere. Percorsi carrabili: velocità dei mezzi d'opera. Stabilire la velocità massima (15 km/h max) da tenere in cantiere per i mezzi d'opera, ed apporre idonea segnaletica. Percorsi carrabili: segnaletica. Predisporre adeguati percorsi di circolazione per i mezzi con relativa segnaletica. Pag. 146 di 239

148 Percorsi carrabili: aree di sosta. Predisporre adeguate aree per la sosta dei mezzi d'opera e delle macchine operative. Tali aree devono avere almeno i seguenti requisiti: - dovranno consentire la normale circolazione nel cantiere; - il terreno dovrà avere abbia adeguata capacità portante e non presentare pendenze proibitive. Percorsi carrabili: rampe accesso scavi. Le rampe di accesso allo scavo devono avere: - pendenza adeguata alla possibilità della macchina; - larghezza tale da consentire un franco non minore di 70 centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro del veicolo; qualora detto franco venga limitato ad un solo lato per tratti lunghi, devono essere realizzate piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a m 20 lungo l'altro lato. Percorsi pedonali nel cantiere. Predisporre nel cantiere adeguati percorsi pedonali con relativa segnaletica. Percorsi pedonali nel cantiere: parapetti. I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i due metri. Le alzate dei gradini ricavati nel terreno friabile devono essere sostenute, ove occorra, con tavole e paletti robusti. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.8. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.215. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P23] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA REALIZZAZIONE DELLA VIABILITA DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) calzature di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) calzature di sicurezza [P24] PREVENZIONE: DISPOSIZIONI PER L'IMPIANTO DI MESSA A TERRA Pag. 147 di 239

149 Prescrizioni Organizzative: Impianto di terra: inizio lavori. Appena ultimati i lavori di movimento terra, deve iniziarsi la realizzazione dell'impianto di messa a terra per il cantiere. Impianto di messa a terra: generalità. L'impianto di terra deve essere realizzato in modo da garantire la protezione contro i contatti indiretti: a tale scopo la forma di protezione che offre il maggior grado di sicurezza, è il coordinamento fra l'impianto di terra stesso e le protezioni attive (interruttori o dispositivi differenziali). La sicurezza verrà garantita se la resistenza di terra (RT) del dispersore e la corrente nominale (IΔn) differenziale del dispositivo di protezione saranno coordinate secondo la relazione RT x IΔn 25 V, nel caso di corrente alternata. Nel caso di corrente continua il valore della tensione di contatto non dovrà essere superiore a 60 V. Impianto di terra: componenti. L'impianto di messa a terra è composto dagli elementi di dispersione, dai conduttori di terra, dai conduttori di protezione e dai conduttori equipotenziali, destinati, questi ultimi, alla messa a terra delle masse e delle eventuali masse estranee. Impianto di terra: unicità impianto. L'impianto di messa a terra dovrà essere unico per l'intero cantiere e dovrà essere collegato al dispersore delle cariche atmosferiche se esiste. Impianto di terra: realizzazione ad anello. L'impianto di messa a terra dovrà essere realizzato ad anello chiuso, per conservare l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di taglio accidentale di un conduttore di terra. Impianto di terra: caratteristiche e dimensioni degli elementi dispersori. Il dispersore per la presa di terra deve essere, per materiale di costruzione, forma, dimensione e collocazione, appropriato alla natura ed alle condizioni del terreno, in modo da garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione sino a 1000 Volt. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine elettriche il dispersore deve presentare quella minor resistenza di sicurezza adeguata alle caratteristiche e alle particolarità degli impianti. Gli elementi dispersori intenzionali interrati, dovranno essere realizzati con materiale il più possibile resistente alla corrosione (rame o ferro zincato) ed andranno posizionati ad una profondità maggiore di 70 cm, profondità alla quale non risentiranno dei fenomeni di essiccamento o congelamento del terreno. E' vietato utilizzare come dispersore per le prese di terra le tubazioni di gas, di aria compressa e simili. I ferri di armatura del calcestruzzo interrato devono essere considerati ottimi elementi di dispersione, in quanto la loro velocità di corrosione è notevolmente inferiore a quella che si avrebbe sullo stesso materiale se fosse direttamente a contatto con il terreno. Il calcestruzzo, inoltre, grazie alla sua composizione alcalina ed alla sua natura fortemente igroscopica è un buon conduttore di corrente, e tende a drenare ed a trattenere l'umidità del terreno, mantenendo la sua conducibilità anche in zone molto asciutte. Le norme CEI 11-8 forniscono le dimensioni minime dei conduttori utilizzabili come dispersori, in funzione della loro morfologia e del materiale con cui sono realizzati: - per la tipologia a piastra, la dimensione minima consentita è di 3 mm, sia se si realizzi in acciaio zincato che in rame; - per la tipologia a nastro la dimensione e la sezione minima devono essere rispettivamente di 3 mm e 100 mm 2, se realizzato in acciaio zincato, e di 3 mm e 50 mm 2 se in rame. - se si utilizza un tondino o conduttore massicci, la sezione minima consentita sarà di 50 mm 2, se realizzato in acciaio zincato, o di 35 mm 2 se in rame. - se si utilizza un conduttore cordato, il diametro dei fili dovrà risultare non minore di 1.8 mm, sia che sia realizzato in acciaio zincato che in rame, ma la sua sezione dovrà essere non inferiore a 50 mm 2 nel primo caso, o a 35 mm 2 nel secondo; - qualora si adoperi un picchetto a tubo, il suo diametro esterno ed il suo spessore dovrà essere di 40 mm e 2 mm 2, se costituito di acciaio zincato, oppure di 30 mm e 3 mm 2 se costituito in rame; - se si utilizza un picchetto massiccio, il diametro esterno dovrà essere non inferiore a 20 mm, se realizzato in acciaio zincato, o 15 mm se in rame; - infine, se si decide di utilizzare un picchetto in profilato, lo spessore ed il diametro trasversale dovranno Pag. 148 di 239

150 risultare, rispettivamente, di 5 mm e 50 mm, sia se costituito di acciaio zincato che in rame. In tutti i casi suddetti, può utilizzarsi anche acciaio privo di rivestimento protettivo, purché con spessore aumentato del 50 % e con sezione minima 100 mm 2. Impianto di terra: conduttori. Il nodo principale dell'impianto di messa a terra dovrà essere realizzato mediante un morsetto od una sbarra, cui andranno collegati i conduttori di terra, quelli equipotenziali e quelli di protezione, che uniscono all'impianto di terra le masse dei quadri e degli utilizzatori elettrici. Gli alveoli di terra delle prese, così come le masse dei quadri metallici, andranno collegati al nodo principale per mezzo di un conduttore di protezione di sezione pari a quello del conduttore di fase, con un minimo di 2,5 mm 2 (oppure 4 mm 2 nel caso non fosse prevista alcuna protezione meccanica del conduttore). Le strutture metalliche quali ponteggi, cancellate, travature, canali, ecc. e tutte quelle interessate dal passaggio di cavi elettrici, dovranno essere dotate di messa a terra mediante conduttori equipotenziali di sezione non inferiore a metà di quella del conduttore principale dell'impianto, con un minimo di 6 mm 2 al fine di garantire alla connessione una sufficiente tenuta alle sollecitazioni meccaniche. Se il conduttore equipotenziale è in rame la sua sezione può essere anche inferiore a 25 mm 2. I conduttori elettrici dell'impianto di messa a terra devono rispettare la codifica dei colori (giallo-verde per i conduttori di terra, di protezione e equipotenziali, mentre nel caso che il cavo sia nudo deve portare fascette giallo verdi con il simbolo della terra). I morsetti destinati al collegamento di conduttori di terra, equipotenziali e di protezione, devono essere contraddistinti con lo stesso segno grafico. Le connessioni tra le varie parti dell'impianto e tra queste e i dispersori devono essere realizzate in modo idoneo (art.325/547). I conduttori di protezione e di terra collegati ai picchetti devono esser di sezioni adeguate e comunque non inferiore a quelle di seguito riportate: - per conduttori di fase dell'impianto di sezione S 16 mm 2, la sezione del conduttore di protezione dovrà essere Sp = S; - per conduttori di fase dell'impianto di sezione S compresa tra 16 e 35 mm 2, la sezione del conduttore di protezione dovrà essere Sp = 16 mm 2 ; - per conduttori di fase dell'impianto di sezione S 35 mm 2, la sezione del conduttore di protezione dovrà essere Sp = S/2 mm 2. Impianto di terra: verifiche periodiche. Gli impianti di messa a terra devono essere verificati periodicamente ad intervalli non superiori a due anni, allo scopo di accertarne lo stato di efficienza, da parte dell'asl competente per territorio. I relativi verbali, rilasciati dai tecnici dell'asl, dovranno essere tenuti sul cantiere a disposizione degli organi di vigilanza. Impianto di terra: collegamenti a macchine e apparecchiature. Tutte le apparecchiature elettriche di classe I e le grandi masse metalliche devono essere collegate all'impianto di terra: questi collegamenti dovranno essere effettuati in corrispondenza delle masse elettriche, cioè di quelle parti che possono andare in tensione per cedimento dell'isolamento funzionale. Il cavo di protezione delle utenze elettriche deve essere compreso nel cavo di alimentazione: si evita, in questo modo, l'alimentazione di utenze non collegate a terra. Le apparecchiature di classe II non vanno collegate a terra. Impianto di terra: denuncia ISPESL. Entro 30 giorni dalla data di inizio dei lavori deve essere presentata la denuncia (in duplice copia) dell'impianto di messa a terra al Dipartimento ISPESL competente per territorio. A tale denuncia, effettuata utilizzando il Modello B predisposto dall'ente, andrà allegata la seguente documentazione: - planimetria del cantiere e dell'impianto di terra; - schema elettrico unifilare; - copia della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice dell'impianto, comprendente la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati; tale dichiarazione di conformità assorbe la prima Pag. 149 di 239

151 verifica dell'utente e diviene pertanto attestato per l'inizio dell'attività lavorativa. Questi documenti devono essere completati in ogni loro parte e firmati dal datore di lavoro. E' possibile utilizzare modelli anche diversi da quelli prestampati dall'ispesl purché risultino a questi conformi. La copia restituita dall'ispesl, dovrà essere conservata in cantiere ed essere esibita agli ispettori degli organi di vigilanza preposti ai controlli in cantiere; unitamente a tale dichiarazione, deve essere conservata anche la dichiarazione di conformità completa di tutti gli allegati nonché tutte le documentazioni tecniche richieste. Una volta esaminata tutta la documentazione, l'ispesl invierà un tecnico per verificare la rispondenza dell'impianto alla documentazione. Le verifiche periodiche successive saranno compiute biennalmente a cura dei tecnici dell'asl (ex PMP) competenti per territorio. I verbali di verifica dovranno essere sempre conservati in cantiere. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.271. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.326. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.328. D.M. 12/9/1959. D.I. 15/10/1993 n.519. CEI CEI [P25] PREVENZIONE: DPI: ELETTRICISTA PER IMPIANTI DI TERRA DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza [P26] PREVENZIONE: DISPOSIZIONI PER I LAVORATORI CHE UTILIZZANO APPARECCHI ELETTRICI Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi. Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50 C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 C per quelli flessibili in posa Pag. 150 di 239

152 fissa, né scendere al di sotto dei -25 C. Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna. Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato. Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che: l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo); l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica. Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate. Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica. Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare: il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento); la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa. Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art [P27] PREVENZIONE: DISPOSIZIONI PER L'IMPIANTO DI PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE Prescrizioni Organizzative: Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche: conduttori. Dovranno utilizzarsi conduttori di sezione opportuna, adeguata al tipo di materiale impiegato: per conduttori in rame la sezione non dovrà essere inferiore a 35 mm2. Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche: interconnessione con l'impianto di terra. L'impianto deve essere interconnesso con quello generale di terra al fine di garantire un sistema unico equipotenziale. Le connessioni tra le varie parti dell'impianto e tra queste e i dispersori devono essere realizzate in modo idoneo. Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche: denuncia ISPESL. Entro 30 giorni dalla data di inizio dei lavori deve essere presentata la denuncia (in duplice copia) dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche al Dipartimento ISPESL competente per territorio. A tale denuncia, effettuata utilizzando il Modello A predisposto dall'ente, andrà allegata la seguente documentazione (vedi Allegato E CEI 81-1 / 1995): Pag. 151 di 239

153 - schema dell'impianto; - relazione tecnica, a firma di un professionista secondo la norma CEI 81-1 III Edizione, per le strutture metalliche autoprotette e che non si collegheranno all'impianto contro le scariche atmosferiche (calcolo di autoprotezione della struttura); - copia della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice dell'impianto, comprendente la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati; tale dichiarazione di conformità, non obbligatoria, se presentata assorbe la prima verifica dell'utente e diviene pertanto attestato per l'inizio dell'attività lavorativa. Questi documenti devono essere completati in ogni loro parte e firmati dal datore di lavoro. E' possibile utilizzare modelli anche diversi da quelli prestampati dall'ispesl purché risultino a questi conformi. La copia restituita dall'ispesl, dovrà essere conservata in cantiere ed essere esibita agli ispettori degli organi di vigilanza preposti ai controlli in cantiere; unitamente a tale dichiarazione, deve essere conservata anche la dichiarazione di conformità completa di tutti gli allegati nonché tutte le documentazioni tecniche richieste (calcolo di autoprotezione della struttura). Una volta esaminata tutta la documentazione, l'ispesl invierà un tecnico per verificare la rispondenza dell'impianto alla documentazione. Le verifiche periodiche successive saranno compiute biennalmente a cura dei tecnici dell'asl (ex PMP) competenti per territorio. I verbali di verifica dovranno essere sempre conservati in cantiere. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.286. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.325. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.328. D.M. 12/9/1959 art.2. D.I. 15/10/1993 n.519. CEI 81-1 III Edizione (1995) [P28] PREVENZIONE: DPI: ELETTRICISTA PER IMPIANTI DI CANTIERE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza [P29] PREVENZIONE: REQUISITI ESSENZIALI DELL'IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE Prescrizioni Organizzative: Impianto elettrico: requisiti fondamentali. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e posti in opera secondo la regola d'arte. I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte. Componenti elettrici: marchi e certificazioni. Tutti i componenti elettrici dell'impianto devono essere conformi alle norme CEI ed essere corredati dai seguenti marchi: costruttore grado di protezione organismo di certificazione riconosciuto dalla CEE. In caso di assenza del marchio relativo ad un organismo di certificazione riconosciuto dalla CEE, il prodotto dovrà essere corredato di dichiarazione di conformità alle norme redatta dal costruttore, da tenere in cantiere a disposizione degli ispettori. Componenti elettrici: grado di protezione. Il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le apparecchiature e componenti elettrici presenti sul cantiere, deve essere: non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione avviene in ambiente chiuso (CEI 70.1 e art.267 D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168); non inferiore a IP 55, ogni qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la possibilità di investimenti da parte di getti d'acqua. In particolare, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12), con il seguente grado di protezione minimo: Pag. 152 di 239

154 IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi; IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno. E' da ricordare che tutte le prese a norma sono dotate di un sistema di ritenuta che eviti il contatto accidentale della spina. Le prese a spina con corrente nominale maggiore di 16 A devono essere di tipo interbloccato, con interblocco perfettamente funzionante. Impianto elettrico: schema unifilare. Nei cantieri alimentati in bassa tensione ed in particolare nei grossi complessi, dove la molteplicità delle linee e dei condotti ne richiede una conoscenza dimensionale e topografica, si consiglia di disporre lo schema elettrico unifilare di distribuzione e quello dei circuiti ausiliari. Illuminazione di sicurezza del cantiere. Tutte le zone del cantiere particolarmente buie (zone destinate a parcheggi sotterranei, zone interne di edifici con notevole estensione planimetrica, ecc.), dovranno essere dotate di adeguata illuminazione di sicurezza, sufficiente ad indicare con chiarezza le vie di uscita qualora venga a mancare l'illuminazione ordinaria. Interruttore differenziale. Immediatamente a valle del punto di consegna dell'ente distributore deve essere installato, in un contenitore di materiale isolante con chiusura a chiave, un interruttore automatico e differenziale di tipo selettivo: ove ciò non risultasse possibile, si dovrà provvedere a realizzare la parte di impianto posta a monte di esso in classe II (doppio isolamento). La corrente nominale (IΔn) di detto interruttore, deve essere coordinata con la resistenza di terra (RT) del dispersore in modo che sia RT x IΔn 25 V. L'efficienza di tutti gli interruttori differenziali presenti sul cantiere deve essere frequentemente verificata agendo sul tasto di sganciamento manuale presente su ciascun interruttore. Differenti tipi di alimentazione del circuito. Devono essere assolutamente vietati allacci di fortuna per la fornitura di energia elettrica ad eventuali altre imprese. Nel caso che altre imprese utilizzino l'impianto elettrico, si dovrà pretendere che il materiale elettrico utilizzato sia conforme alle norme nonché in perfetto stato di conservazione. Fornitura di energia ad altre imprese. Devono essere assolutamente vietati allacci di fortuna per la fornitura di energia elettrica ad eventuali altre imprese. Nel caso che altre imprese utilizzino l'impianto elettrico, si dovrà pretendere che il materiale elettrico utilizzato sia conforme alle norme nonché in perfetto stato di conservazione. Luoghi conduttori ristretti. Sono da considerarsi "luoghi conduttori ristretti" tutti quei luoghi ove il lavoratore possa venire a contatto con superfici in tensione con un'ampia parte del corpo diversa da mani e piedi (ad esempio i serbatoi metallici o le cavità entro strutture non isolanti), i lavori svolti su tralicci e quelli eseguiti in presenza di acqua o fango. Per assicurare adeguata protezione nei confronti dei contatti diretti, si dovrà realizzare l'impianto con barriere ed involucri, che offrano garanzie di una elevata tenuta, e che presentino un grado di protezione pari almeno a IP XX B, oppure un grado di isolamento, anche degli isolatori, in grado di sopportare una tensione di prova di 500 V per un minuto. Sono tassativamente vietate misure di protezione realizzate tramite ostacoli o distanziatori. Per quanto riguarda i contatti indiretti, le misure di protezione vanno distinte fra quelle per componenti fissi e mobili dell'impianto. Quattro sono le possibili soluzioni di isolamento per quanto riguarda i componenti fissi: - alimentazione in bassissima tensione di sicurezza (SELV) max 50 V (25 V nei cantieri) in c.a. e 120 V in c.c.; - separazione elettrica tramite trasformatore di isolamento; - impiego di componenti di classe II (compresi i cavi), con utenze protette da un differenziale con corrente di intervento non superiore a 0,05 A e dotate di un adeguato IP; - interruzione automatica, mediante un dispositivo differenziale, con corrente di intervento non superiore a 0,05 A ed installazione di un collegamento equipotenziale supplementare fra le masse degli apparecchi fissi e le parti conduttrici (in genere masse estranee) del luogo conduttore ristretto. Le lampade elettriche, ad esempio, vanno in genere alimentate da sistemi a bassissima tensione di sicurezza (SELV). Per quanto riguarda gli utensili elettrici portatili, essi possono essere o alimentati da sistemi a bassissima tensione (SELV), oppure da trasformatori di isolamento se a ciascun avvolgimento secondario venga collegato un solo componente. La soluzione, però, da preferire è quella di utilizzare utensili aventi grado di isolamento di Pag. 153 di 239

155 classe II. In ogni caso, se si sceglie di utilizzare sistemi di alimentazione a bassissima tensione o trasformatori di isolamento, le sorgenti di alimentazione e i trasformatori devono essere tenuti all'esterno del luogo conduttore ristretto. Realizzazione di varchi protetti. La realizzazione dei varchi protetti deve avvenire in assenza di energia elettrica nel tratto interessato, che pur se privo di energia, deve essere ugualmente collegato a terra. I varchi protetti in metallo devono essere tassativamente collegati a terra. Verifiche a cura dell'elettricista. Al termine della realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere (ed a intervalli di tempo regolari durante il suo esercizio) dovrà essere eseguita da parte di un elettricista abilitato, una verifica visiva generale e le seguenti prove strumentali, i cui esiti andranno obbligatoriamente riportati in un rapporto da tenersi in cantiere, per essere mostrato al personale ispettivo. Prove strumentali: verifica della continuità dei conduttori; prova di polarità; prove di funzionamento; verifica circuiti SELV; prove interruttori differenziali; verifica protezione per separazione elettrica; misura della resistenza di terra di un dispersore; misura della resistività del terreno; misura della resistenza totale (sistema TT); misura dell'impedenza Zg del circuito di guasto (sistema TN); misura della resistenza dell'anello di guasto (TT) senza neutro distribuito; ricerca di masse estranee; misura della resistenza di terra di un picchetto o di un dispersore in fase di installazione; misura della corrente di guasto a terra (TT); misura della corrente di guasto a terra (TN); misura della corrente minima di cortocircuito prevista (TN); misura della corrente minima di cortocircuito prevista (TT). Soggetti abilitati ad eseguire i lavori. I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la "dichiarazione di conformità". Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267. LEGGE 1/3/1968 n.186. LEGGE 18/10/1977 n.791. LEGGE 5/3/1990 n.46. CEI [P30] PREVENZIONE: REQUISITI DI CAVI E CONDUTTORI Prescrizioni Organizzative: Conformità dei cavi alle norme. I cavi da utilizzare in cantiere devono essere contraddistinti con il marchio HAR. Essi recano un filo tessile (incluso nel cavo) con la successione ripetitiva dei colori nero, rosso, giallo e la stampigliatura (a stampa, incisa o in rilievo), sull'isolante o sulla guaina, della dicitura dell'ente certificatore della conformità alle norme di uno dei Paesi riconosciuto dal documento di armonizzazione CENELEC. I cavi utilizzati in ambienti con pericolo di incendio devono essere "non propaganti la fiamma" ed essere marchiati CEI Colori codificati. I conduttori elettrici impiegati sul cantiere devono rispettare la codifica dei colori. Le anime dei cavi (per tensioni non superiori a 600 V se monofase, 1000 V se trifase), dovranno essere: Pag. 154 di 239

156 giallo-verde per i conduttori di protezione; tassativamente questi colori non dovranno essere impiegati per nessun altra funzione; blu chiaro per il conduttore di neutro; nero, marrone e grigio per i conduttori di fase. Nei cavi trifasi con conduttore di protezione il colore marrone è riservato ai cavi flessibili, il colore nero ai cavi non flessibili. Cavi per posa fissa. I cavi destinati a posa fissa, sono quelli che, installati all'inizio della vita del cantiere, verranno rimossi solo a lavori ultimati. Devono essere preferiti quelli con conduttore flessibile. I cavi che possono essere utilizzati in cantiere sono: N1VV-K (CEI 20-27); FG7OR 600/1000 V (CEI-UNEL 35011); HO7V-K (CEI 20-27). Condutture aeree: ubicazione e difese. Le condutture aeree andranno posizionate nelle aree periferiche del cantiere, in modo da preservarle da urti e/o strappi; qualora ciò non fosse possibile andranno collocate ad una altezza tale da garantire da contatti accidentali con i mezzi in manovra. Inoltre si dovrà provvedere al posizionamento di cartelli e segnaletica rispondente al D.L. 14/8/1996 n.493 ed alla realizzazione di idonee barriere protettive. Le condutture a vista dovranno essere disposte all'interno di resistenti tubazioni in PVC. Condutture aeree: legatura ai tiranti. Le linee aeree devono essere realizzate senza sottoporre a sforzi di trazione i cavi che dovranno essere sorretti da idonei tiranti; tali cavi devono essere fissati ai tiranti utilizzando fascette in plastica a strozzo, evitando l'uso di legature che potrebbero danneggiare la guaina isolante del cavo stesso (ad esempio quella eseguita col fil di ferro). Condutture interrate. Le condutture interrate andranno posizionate in maniera da essere protette da sollecitazioni meccaniche anomale o da strappi. A questo scopo dovranno essere posizionate ad una profondità non minore di 0.5 m od opportunamente protette meccanicamente, se questo non risultasse possibile. Le condutture interrate dovranno essere realizzate con cavi dotati di isolamento adeguato all'uso; sono anche ammessi cavi non aventi isolamento specifico se posizionati in idonee condutture in PVC. E' consigliabile, tuttavia, realizzare le condutture interrate utilizzando i cavi del primo tipo (cioè con isolamento specifico) all'interno delle suddette tubazioni in PVC. Il percorso delle condutture interrate deve essere segnalato in superficie tramite apposita segnaletica oppure utilizzando idonee reti indicatrici posizionate appena sotto la superficie del terreno in modo da prevenire eventuali pericoli di tranciamento durante l'esecuzione di scavi. Condutture a doppio isolamento (classe II). Nei sistemi elettrici con tensione nominale 690 V sono considerati conduttori di Classe II: - i cavi con guaina isolante, senza alcun rivestimento metallico (schermo o armatura) e con tensione nominale maggiore di un grado di quella che sarebbe necessaria per il sistema elettrico servito (ad esempio 450/750 V anziché 300/500 V su un sistema 220/380 V); - i cavi unipolari senza guaina installati in tubo o canale protettivo isolante secondo le norme; - i cavi con guaina metallica aventi isolamento idoneo per la tensione nominale del sistema elettrico servito tra la parte attiva e la guaina metallica e tra guaina e l'esterno. Le eventuali giunzioni devono essere anch'esse di classe II. Le parti metalliche a contatto con cavi di classe II non richiedono la messa a terra; tuttavia nulla vieta di effettuare questo collegamento (che diventa obbligatorio quando il canale contiene anche cavi di classe I). Conduttori ad alta tensione: ripari. I conduttori di circuiti ad alta tensione, sino ad una altezza di 2 m, devono essere protetti contro i contatti accidentali, con idonei ripari collegati a terra. Qualora i ripari di cui al D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.276 siano in rete, le maglie non devono permettere il passaggio della mano. Segnalazione lungo le condutture elettriche. Lungo il tracciato delle condutture elettriche andranno installate idonee segnalazioni di pericolo. Pag. 155 di 239

157 Connessioni. Le giunzioni meccaniche (morsettature) dovranno essere utilizzate ogni qual volta si presenti la necessità di eseguire connessioni tra parti dell'impianto elettrico: tassativamente vanno evitate tutte le giunzioni eseguite con nastro isolante, poiché non rispondenti alla regola dell'arte. Le connessioni delle derivazioni dell'impianto elettrico che si trovino all'esterno dei quadri dovranno avvenire all'interno di apposite scatole di derivazione chiuse e con grado di protezione adeguato. Per non compromettere il grado di protezione e per evitare di sollecitare a trazione le connessioni, l'ingresso dei cavi in queste cassette deve avvenire mediante pressacavo. Cavi per posa mobile. I cavi elettrici per posa mobile devono essere impiegati solo per derivazioni provvisorie o per l'alimentazione di apparecchi portatili o mobili. Devono possedere i seguenti requisiti: essere flessibili, in doppio isolamento tipo H07RN-F oppure FG1OK 450/750 V (conduttori isolati in gomma e cavo con guaina in policloroprene PCP); qualora vengano posizionati a terra, dovranno possedere una ulteriore protezione contro l'usura meccanica, come la sovrapposizione di assi in legno o tegoli sagomati in PVC, ma si dovrà, comunque, evitare la circolazione di mezzi pesanti su tali protezioni. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.276. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.277. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art [P31] PREVENZIONE: REQUISITI DI PRESE E SPINE Prescrizioni Organizzative: Derivazioni a spina. Le derivazioni a spina, compresi i tratti di conduttore mobili intermedi, devono essere costruite ed utilizzate in modo che, per nessuna ragione, una spina (maschio) che non sia inserita nella propria sede (femmina) possa risultare sotto tensione. Le prese a spina devono essere poste all'interno dei quadri di distribuzione o altrimenti sulle pareti esterne degli stessi. Protezione delle prese. Ai fini della sicurezza, la scindibilità della connessione presa spina non deve essere considerata in alcun caso un arresto di emergenza. Se per la protezione dei circuiti delle prese a spina si ricorre alla misura di protezione per separazione elettrica, ciascuna presa a spina deve essere alimentata da un trasformatore di isolamento separato o da un avvolgimento secondario separato dal trasformatore. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.309. CEI 64-8/ [P32] PREVENZIONE: REQUISITI DEI QUADRI ELETTRICI Prescrizioni Organizzative: Quadri elettrici: cantieri alimentati in bassa tensione. Nei cantieri edili alimentati in bassa tensione sono ammessi soltanto quadri e sottoquadri del tipo ASC, cioè assemblati in serie e destinati ai cantieri edili. Sul quadro deve essere presente la targhetta indelebile apposta dal costruttore riportante: - il nome o il marchio di fabbrica del costruttore; - il tipo, o il numero di identificazione, o un altro mezzo che renda possibile ottenere dal costruttore tutte le informazioni necessarie; - la scritta EN ; - natura e valore nominale della corrente del quadro e la frequenza per la corrente alternata; - tensioni di funzionamento nominali. Il grado di protezione minimo richiesto al costruttore è di IP 43 (Norma Europea EN ). Quadri elettrici: composizione. Quadro di distribuzione principale (> 125 A): Deve essere provvisto almeno di: - interruttore generale onnipolare con protezione magnetotermica differenziale coordinato con l'impianto di messa a terra in modo che, in caso di guasto, la tensione verso terra si apri a: RT x IΔn 25 V; - separatori per ogni linea in uscita dal quadro per correnti superiori ai 16 A; - dispositivi idonei ad assicurare la posizione di aperto/chiuso (ad esempio lucchetto-blocco chiave, ecc.), a dotazione degli interruttori posti a protezione delle linee, al fine di evitare la rimessa in tensione accidentale dei Pag. 156 di 239

158 circuiti durante operazioni di manutenzione dell'impianto; - indicazione univoca dei circuiti ai quali si riferiscono gli organi di comando, dei dispositivi e degli strumenti montati. Quadro di distribuzione secondario (o quadro principale per cantiere con corrente assorbita <125A, sistemi alimentati in Bassa Tensione) Deve essere provvisto degli stessi dispositivi previsti nel caso precedente, qualora non fossero presenti prese a spina. In caso contrario, il quadro dovrà essere provvisto di interruttori magnetotermici differenziale aventi corrente di intervento non superiore a 0,03 A a protezione delle prese a spina (uno ogni sei prese). Quadri elettrici mobili (corrente max assorbita 63 A) Deve essere presente un interruttore differenziale (IΔn = 0,03 A) ogni 6 prese a spina; inoltre su ogni presa deve essere installata una protezione contro i sovraccarichi. Quadri elettrici: indicazione dei circuiti. Gli organi di comando, i dispositivi e gli strumenti montati sui quadri devono portare una chiara indicazione dei circuiti ai quali si riferiscono. Quadri elettrici: indicazioni di pericolo. All'esterno e all'interno degli sportelli devono trovarsi le indicazioni di pericolo, lo schema elettrico e altre indicazioni che si ritengano necessarie. Quadri elettrici: interruttore di emergenza. I quadri elettrici devono essere dotati di un interruttore di emergenza per interrompere l'alimentazione nel caso di pericoli improvvisi. Quando il quadro nel funzionamento ordinario operi con gli sportelli chiusi dovrà essere corredato di un interruttore di emergenza a pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo, collocato esternamente al quadro stesso in posizione visibile e facilmente accessibile (è consigliabile posizionarlo in una custodia protetta da un vetro frangibile). Nel caso di quadri che durante il funzionamento possono rimanere con lo sportello aperto, può essere usato a questo scopo anche l'interruttore generale che dovrà risultare evidenziato da una targhetta indicante "interruttore di emergenza". Quadri elettrici: protezione dagli agenti atmosferici. I quadri di distribuzione devono essere protetti entro appositi armadi (l'utilizzo del legno è vietato), chiudibili a chiave. Nel caso di utilizzazione di quadri elettrici con protezione IP 43 gli armadi protettivi devono essere tali da garantire almeno il grado di protezione minimo richiesto dall'ambiente e comunque non inferiore a IP 44. Il fondo di tali armadi deve essere conformato in modo tale da impedire il ristagno di acqua. I quadri elettrici devono essere installati, per quanto possibile, all'interno di baracche o in luoghi riparati dalle intemperie, per la sicurezza di coloro i quali, abilitati ad intervenire sulle apparecchiature, si trovino a lavorare in condizioni ambientali proibitive. Quadri elettrici: sportello di chiusura. Se nel funzionamento ordinario lo sportello del quadro non può essere chiuso si dovrà garantire il grado di protezione richiesto con lo sportello aperto. Se l'apertura dello sportello dà accesso a parti attive pericolose deve essere previsto un dispositivo di sezionamento interbloccato con la porta, di modo che per alimentare il circuito occorre necessariamente avere lo sportello chiuso. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.287. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.289. EN CEI CEI [P33] PREVENZIONE: REQUISITI DELLE CABINE ELETTRICHE Prescrizioni Organizzative: Cabina elettrica: porta di ingresso. Sulla porta di ingresso delle cabine elettriche deve essere esposto un avviso indicante il divieto di ingresso per le persone non autorizzate. Cabina elettrica: chiusura a chiave. Le cabine di trasformazione elettrica devono essere chiuse a chiave. Tale chiave deve essere custodita dal preposto. Cabina elettrica: perimetro. Il perimetro esterno della cabina elettrica deve essere protetto da un opportuno strato di bitume. Cabina elettrica: illuminazione sussidiaria. Le cabine di trasformazione elettrica devono essere munite di illuminazione sussidiaria indipendente. Cabina elettrica: scariche atmosferiche. Le cabine di trasformazione elettrica devono essere corredate di idonei Pag. 157 di 239

159 dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. Cabina elettrica: schemi unifilari. Se nel cantiere è presente una cabina di trasformazione elettrica, a termini di legge è richiesto di esporre il relativo schema elettrico unifilare, e la disponibilità degli schemi relativi ai circuiti ausiliari. Agli schemi, da conservare in un'apposita cartella o schedario, vanno aggiunte le istruzioni attinenti il funzionamento e la manutenzione delle utenze ed eventualmente del gruppo elettrogeno e del soccorritore statico per l'illuminazione di sicurezza. Cabina elettrica: tabella per i soccorsi. Nei locali delle cabine elettriche deve essere esposta in modo visibile una tabella con le istruzioni sui soccorsi da prestarsi alle persone colpite da corrente elettrica. Cabina elettrica: dotazione. Nelle cabine di trasformazione elettrica devono essere posti a disposizione dei lavoratori appropriati mezzi ed attrezzi quali: fioretti o tenaglie isolanti, pinze con impugnatura isolata, guanti e calzature isolanti, scala e sgabello isolati, pedana isolante, estintori a polvere secca. Cabina elettrica: condizioni di particolare pericolo. Nei lavori da eseguire nelle cabine di trasformazione elettrica, qualora sussistano condizioni di particolare pericolo, devono essere presenti almeno due lavoratori. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.286. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.337. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.339. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.340. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.341. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.343. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.347. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art [P34] PREVENZIONE: DPI: ELETTRICISTA PER LA ESECUZIONE DELL'IMPIANTO ELETTRICO DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza [P35] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA IN OPERA DELL'IMPIANTO IDRICO DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori [P36] PREVENZIONE: DPI: POSA IN OPERA DELL'IMPIANTO IGIENICO-SANITARIO DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori [P37] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLO SMOBILIZZO DEL CANTIERE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza. Pag. 158 di 239

160 [P38] PREVENZIONE: MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI: DISPOSIZIONI PREVENTIVE Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: a) il peso di un carico; b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica; c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 19/9/1994 n.626 art.16. D.L. 19/9/1994 n.626 art.48. D.L. 19/9/1994 n.626 art.49. D.L. 19/9/1994 Allegato VI [P39] PREVENZIONE: MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI: MODALITÀ DI STOCCAGGIO Prescrizioni Esecutive: Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio [P40] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALL'ACQUISIZIONE DI CAROTE DI TERRENO Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) occhiali; e) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) occhiali; e) otoprotettori. Pag. 159 di 239

161 [P41] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: PREVENZIONI GENERALI A "CADUTE DI MATERIALE DALL'ALTO" Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: protezioni collettive. Ove necessario, predisporre protezioni collettive (parapetti, ecc.), per il personale addetto alla perforazione. Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: pulizia. La sonda deve essere pulita durante la risalita delle aste di infissione, per evitare la caduta dall'alto di materiali rimasti eventualmente attaccati alla sonda stessa. Sonda di perforazione: serraggio delle aste. Verificare frequentemente il corretto serraggio delle aste [P42] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: ALLONTANAMENTO DEI FANGHI Prescrizioni Esecutive: Allontanare i fanghi dal bordo del foro [P43] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA MOVIMENTAZIONE DELLE ASTE DELLA SONDA DI PERFORAZIONE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) occhiali; e) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante l'uso della sonda di perforazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) occhiali; e) otoprotettori [P44] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: PREVENZIONI A "CESOIAMENTI, ECC." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: allontanamento aiutanti. Durante la perforazione, gli aiutanti devono sempre mantenersi a distanza di sicurezza dalla macchina. Sonda di perforazione: montaggio/smontaggio delle aste. Le operazioni di montaggio o smontaggio degli spezzoni di aste, potranno iniziarsi solo dopo che la rotazione delle stesse sia completamente cessata. In particolare, lo svitamento delle aste dovrà avvenire sempre utilizzando la doppia morsa della macchina; nel caso in cui la macchina non ne sia dotata, o nonostante la doppia morsa non si riesca a svitare le aste, dovrà usarsi la chiave giratubi. Il consenso per il disserraggio delle aste, dopo aver posizionato la chiave giratubi ad aste ferme, dovrà essere dato dagli addetti all'operatore, solo dopo che i primi si siano allontanati a distanza di sicurezza dalla macchina [P45] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: SCHERMI PROTETTIVI Prescrizioni Organizzative: In prossimità del foro di perforazione dovranno essere posizionati schermi protettivi dalle possibili proiezioni di residui di perforazione (terriccio), per salvaguardare il personale addetto [P46] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: PREVENZIONI A "INALAZIONE POLVERI, ECC." Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: lavori in galleria. Nel caso di lavori in galleria da eseguirsi con sonda perforatrice con motore endotermico, deve predisporsi un depuratore ad acqua da applicare in serie alla marmitta. Sonda di perforazione: produzione di polveri. Nel caso di perforazione in un terreno ad elevato contenuto di silice o che produca elevata polverosità, deve predisporsi un adeguato sistema di abbattimento delle polveri originatesi dalla perforazione (schiuma, acqua, ecc.) o un sistema di captazione, aspirazione ed abbattimento delle stesse [P47] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: PREVENZIONI A "MOVIMENTAZIONE MANUALE ECC." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: imbracatura delle aste. Nell'accatastare i tubi in cantiere, tra i vari strati vanno interposti opportuni spessori per consentire una più agevole operazione di imbracatura. Sonda di perforazione: movimentazione delle aste. Movimentare i tubi imbracandoli uno per volta. Pag. 160 di 239

162 Sonda di perforazione: personale per il montaggio delle aste. Qualora la macchina sia sprovvista di caricatore automatico delle aste, deve essere previsto un adeguato numero di operai, proporzionalmente al peso delle aste da movimentare [P48] PREVENZIONE: SONDA DI PERFORAZIONE: PREVENZIONI A "SEPPELLIMENTI, ECC." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: accatastamento delle aste su terreno. Contenere la catasta dei tubi con appositi montanti o, in mancanza di questi, costituire strati successivi decrescenti bloccando lo strato inferiore con picchettoni infissi nel terreno. Sonda di perforazione: cavalletti porta-aste. Devono predisporsi nelle immediate vicinanze della macchina, appositi cavalletti porta aste di perforazione, al fine di facilitarne la movimentazione. Sonda di perforazione: solidità dell'area per lo stoccaggio delle aste. Verificare la compattezza del terreno prima di effettuare lo stoccaggio delle aste. Sonda di perforazione: uso di cunei. Nelle eseguire cataste di tubi, devono disporsi tutti con le teste da un solo lato e ciascuno dovrà essere bloccato con cunei [P49] PREVENZIONE: SCAVI: BARRIERE PROTETTIVE SUL CIGLIO Prescrizioni Esecutive: Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere sostituite da regolari parapetti. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P50] PREVENZIONE: PARAPETTI Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc. Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi: - mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto, maggiore di 60 cm; - mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi Pag. 161 di 239

163 vuoti di altezza maggiore di 60 cm. I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti. I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P51] PREVENZIONE: SCAVI: DIVIETO DI DEPOSITI SUI BORDI Prescrizioni Esecutive: E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P52] PREVENZIONE: SCAVI: CIGLIO E PARETI DELLO SCAVO Prescrizioni Esecutive: Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi [P53] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POMPA DI ASPIRAZIONE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) stivali di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante l'uso della pompa, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) stivali di sicurezza [P54] PREVENZIONE: PROSCIUGAMENTO SCAVI: DISPOSIZIONI E VERIFICHE Prescrizioni Esecutive: Prosciugamento scavi: canali superficiali. Devono essere eseguiti canali artificiali per il convogliamento e l'allontanamento delle acque sollevate e di quelle meteoriche. Prosciugamento scavi: verifiche di stabilità del terreno. Durante la fase di prosciugamento deve essere verificata la stabilità del terreno e dei manufatti presenti [P55] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA MODIFICA DEL PROFILO DEL TERRENO Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Pag. 162 di 239

164 Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori [P56] PREVENZIONE: INUMIDIMENTO DEL MATERIALE Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art [P57] PREVENZIONE: DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DALLE POLVERI: CONDIZIONI DI UTILIZZO Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale. Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art [P58] PREVENZIONE: PROTEZIONE DA RUMORE: DBA > 87 Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dba. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dba, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nella normativa vigente, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 87 dba e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 87 dba. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione >85 dba. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dba, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore Pag. 163 di 239

165 pari o superiore a 85 dba. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Registrazione dell'esposizione al rumore dei lavoratori. I lavoratori che svolgono le attività che comportino un'esposizione quotidiana personale superiore a 87 dba oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 db (200 Pa), sono iscritti in appositi registri. Il registro di cui sopra è istituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta. Il datore di lavoro: a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all'ispesl e alla ASL competente per territorio, cui comunica, ogni tre anni e comunque ogni qualvolta l'ispesl medesimo ne faccia richiesta, le variazioni intervenute; b) consegna, a richiesta, all'organo di vigilanza ed all'istituto superiore di Sanità copia del predetto registro; c) comunica all'ispesl e alla ASL competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, con le variazioni sopravvenute dall'ultima comunicazione; d) consegna all'ispesl e alla ASL competente per territorio, in caso di cessazione di attività dell'impresa, il registro di cui al comma 1; e) richiede all'ispesl e alla ASL competente per territorio copia delle annotazioni individuali in caso di assunzione di lavoratori che abbiano in precedenza esercitato attività che comportano le condizioni di esposizione di cui all'art. 41; f) comunica ai lavoratori interessati tramite il medico competente le relative annotazioni individuali contenute nel registro e nella cartella sanitaria e di rischio di cui all'art. 4, comma 1, lettera q). I dati relativi a ciascun singolo lavoratore sono riservati. Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione per l'intera giornata lavorativa, un'esposizione quotidiana personale superiore a 87 dba oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 db (200 Pa) è esposta una segnaletica appropriata. Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e tali provvedimenti siano possibili. Superamento dei valori limite di esposizione. Se nonostante l'applicazione di misure tecniche ed organizzative, l'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 87 dba od il valore della pressione acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dba (200 Pa), il datore di lavoro comunica all'organo di vigilanza, entro trenta giorni dall'accertamento del superamento, le misure tecniche ed organizzative applicate, informando i lavoratori ovvero i loro rappresentanti. Prescrizioni Esecutive: Esposizione >87 dba: adempimenti. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale supera 87 dba devono utilizzare i mezzi individuali di protezione dell'udito fornitigli dal datore di lavoro. Se l'applicazione delle misure di cui al comma 4 comporta rischio di incidente, a questo deve ovviarsi con mezzi appropriati. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 87 dba. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art.42. D.L. 15/8/1991 n.277 art.43. D.L. 15/8/1991 n.277 art.45. D.L. 15/8/1991 n.277 art.46. D.L. 15/8/1991 n.277 art.49. Pag. 164 di 239

166 [P59] PREVENZIONE: SCAVI: POSIZIONE DEI LAVORATORI Prescrizioni Esecutive: Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P60] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA IN OPERA DI TIRANTI PER IL CONSOLIDAMENTO DEL TERRENO Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori [P61] PREVENZIONE: TIRANTI D'ANCORAGGIO: POSTAZIONE DI LAVORO SOPRAELEVATA Prescrizioni Organizzative: Qualora le operazioni di posizionamento dei trefoli debbano avvenire da posizione sopraelevata, dovranno utilizzarsi mezzi omologati e collaudati per il sollevamento di persone oppure realizzarsi ponteggi a norma di legge [P62] PREVENZIONE: TIRANTI D'ANCORAGGIO: PREVENZIONI A "CESOIAMENTI, ECC." Prescrizioni Esecutive: Tiranti d'ancoraggio: avviamento fase di trazione dei tiranti Durante la fase di incremento iniziale di pressione, gli addetti dovranno evitare di sostenere con le mani i martinetti, per evitare di rimanere con le mani incastrate quando i martinetti iniziano la "presa". Tiranti d'ancoraggio: termine della tesatura. Gli addetti dovranno prestare la massima attenzione al "colpo di frusta" del trefolo quando questo verrà sfilato, al termine della tesatura, dal martinetto [P63] PREVENZIONE: TIRANTI D'ANCORAGGIO: PREVENZIONI A "COLPI, TAGLI, ECC." Prescrizioni Esecutive: Tiranti d'ancoraggio: lunghezza dei trefoli. La lunghezza dei trefoli dei tiranti sporgenti dai fori deve essere maggiore della lunghezza dei martinetti di tensionamento per evitare la caduta di questi ultimi. Tiranti d'ancoraggio: segnalazione dei trefoli. I trefoli dei tiranti sporgenti ad altezza d'uomo, dovranno essere opportunamente segnalati. Tiranti d'ancoraggio: sostegni dei martinetti. I martinetti destinati al tensionamento dei tiranti, dovranno essere sostenuti da appositi cavalletti o adeguati appoggi atti ad impedirne la caduta [P64] PREVENZIONE: TIRANTI D'ANCORAGGIO: INIZIO DELLA TESATURA Prescrizioni Esecutive: Prima dell'inizio della tesatura, dovranno controllarsi i raccordi tra la centralina idraulica di tensionamento e i flessibili e tra i flessibili ed i martinetti [P65] PREVENZIONE: TIRANTI D'ANCORAGGIO: PERSONALE PER IL POSIZIONAMENTO Prescrizioni Organizzative: Il posizionamento manuale dei tiranti nei fori dovrà avvenire utilizzando un numero adeguato di operai [P66] PREVENZIONE: DPI: CARPENTIERE PER MURI DI SOSTEGNO IN C.A. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) Pag. 165 di 239

167 casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) occhiali o schermi facciali paraschegge [P67] PREVENZIONE: DPI: FERRAIOLO PER MURI DI SOSTEGNO IN C.A. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali o schermi facciali paraschegge [P68] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL GETTO DI CLS PER MURI DI SOSTEGNO IN C.A. Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute). Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute) [P69] PREVENZIONE: SCAVI: ARMATURE DEL FRONTE Prescrizioni Organizzative: Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P70] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLO SCAVO Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori [P71] PREVENZIONE: SCAVI: PRESENZA DI GAS TOSSICI Prescrizioni Organizzative: Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di apparecchi respiratori, ed essere muniti di cintura di sicurezza con bretelle passanti sotto le ascelle collegate a funi di salvataggio, le quali devono essere tenute all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione. Pag. 166 di 239

168 Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P72] PREVENZIONE: CONDUTTURE INTERRATE NEL CANTIERE Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc [P73] PREVENZIONE: SCAVI: PRESENZA DI GAS INFIAMMABILI Prescrizioni Organizzative: Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P74] PREVENZIONE: SCAVI: PREVENZIONI A "SEPPELLIMENTI, ECC." Prescrizioni Organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza. Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna. Prescrizioni Esecutive: Scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12. D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P75] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA DI RETE E CAVI D'ACCIAIO PER LA STABILIZZAZIONE DI SCARPATE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Pag. 167 di 239

169 [P76] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA REALIZZAZIONE DI CORDOLI IN C.A. PER LA STABILIZZAZIONE DI SCARPATE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge [P77] PREVENZIONE: JET-GROUTING: CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE Prescrizioni Organizzative: Deve essere prevista la sistematica canalizzazione e raccolta delle acque di lavaggio dell'impianto e di spurgo delle perforazioni, per evitarne la dispersione sul terreno ed il ristagno sul luogo di lavoro [P78] PREVENZIONE: JET-GROUTING: PREVENZIONI A "SCOPPIO" Prescrizioni Organizzative: Jet-grouting: comunicazioni addetti sonda e impianto. Gli operatori alla sonda e quelli all'impianto devono essere costantemente in contatto visivo o mediante interfono. Prescrizioni Esecutive: Jet-grouting: estrazione delle aste. In caso di otturazione degli ugelli, l'operatore alla pompa ad alta pressione deve consentire all'operatore alla sonda di iniziare la manovra di estrazione delle aste, solo dopo aver provveduto all'arresto della pompa stessa, all'apertura della valvola di scarico della pressione ed aver verificato l'azzeramento della stessa. Tubazioni per jet-grouting: manometri. Su ciascuna linea ad alta pressione deve essere predisposto un manometro di controllo. Tubazioni per jet-grouting: manometro e scarico. In prossimità della macchina deve predisporsi un manometro, con relativo rubinetto di scarico, per il controllo della pressione. Tubazioni per jet-grouting: posizionamento. Le tubazioni per le iniezioni ad alta pressione, devono essere disposte al riparo da percorsi pedonali o carrabili e da qualsiasi causa di danneggiamento. Tubazioni per jet-grouting: tronchetti di sicurezza. Su ciascuna linea ad alta pressione deve essere montato uno o più tronchetti di sicurezza con funzione di "fusibile idraulico" che, al superamento di una pressione massima prefissata, scoppi (contenendo gli effetti all'interno della corazzatura di cui deve essere dotato), interrompendo l'ulteriore aumento di pressione. Tubazioni per jet-grouting: valvola di scarico. Sulla mandata della pompa ad alta pressione deve essere montata una valvola di scarico [P79] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLE INIEZIONI AD ALTA PRESSIONE (JET-GROUTIG) Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) occhiali a tenuta; c) guanti; d) scarpe di sicurezza con puntale in acciaio e a facile sfilamento. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) occhiali a tenuta; c) guanti; d) scarpe di sicurezza con puntale in acciaio e a facile sfilamento [P80] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLE INIEZIONI DI CONSOLIDAMENTO TERRENI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) Pag. 168 di 239

170 casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza [P81] PREVENZIONE: PULIZIA DELLA POSTAZIONE DI LAVORO Prescrizioni Esecutive: L'area circostante il posto di lavoro dovrà essere sempre mantenuta in condizioni di ordine e pulizia ad evitare ogni rischio di inciampi o cadute [P85] PREVENZIONE: REALIZZAZIONE DI GALLERIE: PREVENZIONI A "ANNEGAMENTO" Prescrizioni Organizzative: Realizzazione di gallerie: cautele e difese contro le irruzioni di acqua. Quando in prossimità della zona dello scavo, siano stati accertati forti accumuli di acqua con possibilità di irruzioni violente nel sotterraneo, oppure detti accumuli siano da presumere in base ai preventivi rilievi geologici o alla vicinanza e ubicazione di corsi o bacini d'acqua o di vecchi lavori sotterranei abbandonati oppure in base ad indizi manifestatisi durante la esecuzione dei lavori, devono adottarsi le seguenti misure: a) esecuzione di trivellazioni preventive di spia, la cui direzione, disposizione, profondità e numero devono essere stabiliti dal dirigente dei lavori in relazione alle circostanze contingenti; b) sospensione del lavoro in caso di pericolo nei luoghi del sotterraneo sprovvisti di vie di scampo, sino a quando non siasi provveduto a garantire condizioni di sicurezza; c) limitazione al minimo del numero delle mine per volata; brillamento elettrico delle mine tra un turno e l'altro; uscita all'esterno o ricovero in luogo sicuro dei lavoratori prima del brillamento; d) impiego di mezzi di illuminazione elettrica di sicurezza; e) tenuta sul posto del materiale necessario per chiudere immediatamente i fori di spia e di mina in caso di bisogno. Realizzazione di gallerie: scavi in discesa. Nella esecuzione di gallerie, di discenderie o di altri scavi in discesa devono essere costruiti, in quanto sia necessario in relazione alla presenza dell'acqua, cunette o pozzetti per la raccolta e successiva eduzione all'esterno dell'acqua mediante pompe o cunicoli sottostanti. Sono ammessi sistemi di eduzione dell'acqua diversi da quelli indicati nel comma precedente, purché idonei allo scopo e messi in opera tempestivamente. Riferimenti Normativi: D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.37. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art [P86] PREVENZIONE: REALIZZAZIONE DI GALLERIE: PREVENZIONI A "SEPPELLIMENTI, ECC." Prescrizioni Organizzative: Realizzazione di gallerie: armature e rivestimenti. Ogni scavo deve, di norma, essere provvisto di sostegni e rivestimenti per impedire franamenti o caduta di materiali. Le armature di sostegno ed i rivestimenti provvisori devono essere messi in opera di pari passo con l'avanzamento dello scavo e mantenuti sino alla costruzione del rivestimento definitivo. Realizzazione di gallerie: scavi in terreni stabili. Le armature di sostegno ed i rivestimenti provvisori possono omettersi quando lo scavo sia eseguito in terreni che non presentino sicuramente pericoli di franamento o di caduta di materiali. Nelle condizioni previste dal comma precedente, lo stato di sicurezza dello scavo deve essere tuttavia controllato, allo scopo di provvedere tempestivamente all'armatura o al puntellamento dei tratti o punti risultanti non sicuri. Le pareti e la calotta degli scavi non armati, in prossimità dei luoghi ove si abbatte la roccia per mezzo di esplosivi, devono essere controllate dopo ogni brillamento di mine. Realizzazione di gallerie: sistemi di scavo. I sistemi di scavo devono essere adeguati alla natura dei terreni attraversati ed offrire garanzie di sicurezza. Se la natura del terreno lo richiede, devono essere adottati sistemi preventivi di consolidamento o di sostegno. Realizzazione di gallerie: controllo giornaliero delle armature delle pareti dello scavo. Ferme restando tutte le altre disposizioni di Legge, nei lavori di escavazione deve essere disposto un controllo giornaliero delle armature e delle pareti dello scavo, da eseguirsi da lavoratori esperti. Pag. 169 di 239

171 Realizzazione di gallerie: resistenza delle armature. Il tipo di armatura e le dimensioni, la disposizione ed il numero dei suoi elementi, devono essere scelti in relazione alla natura, alle condizioni ed alla spinta dei terreni da attraversare, ed in modo che le strutture resistenti lavorino con un adeguato margine di sicurezza. Realizzazione di gallerie: spinte eccezionali del terreno. Quando, per effetto del rigonfiamento del terreno, del distacco di blocchi, della esistenza di frane, o per altre cause anormali, non sia possibile garantire la resistenza delle armature, queste devono essere sottoposte ad una particolare sorveglianza onde seguirne la deformazione e l'eventuale spostamento. Quando le sollecitazioni determinate dalla pressione del terreno tendano a deformare le strutture di sostegno o a provocare lo scardinamento delle armature si deve provvedere alla tempestiva sostituzione degli elementi compromessi o all'adozione di altre misure di emergenza. A tal fine deve essere tenuto pronto per la messa in opera, un numero sufficiente di elementi di armatura di rimpiazzo. Riferimenti Normativi: D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.13. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.14. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.15. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.16. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.17. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art [P87] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL CONTENIMENTO DI FUORI-SAGOMA NELL'ESECUZIONE DI GALLERIE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza. Mascherina antipolvere [P88] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL RIVESTIMENTO DI 1 FASE NELLA REALIZZAZIONE DI GALLERIE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cinture di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cinture di sicurezza [P89] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL RIVESTIMENTO FINALE NELLA REALIZZAZIONE DI GALLERIE Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cinture di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cinture di sicurezza. Pag. 170 di 239

172 [P90] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO A TERRA ALLA SCARIFICATRICE Prescrizioni Organizzative: Fornire al lavoratore adeguati dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti contro le aggressioni meccaniche (perforazioni, tagli, vibrazioni, ecc.); b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe di tipo antinfortunistico (suola imperforabile, slacciamento rapido, punta rinforzata contro lo schiacciamento ); d) elmetto; e) occhiali. Prescrizioni Esecutive: Utilizzare i diositivi di prevenzione individuale forniti dal datore di lavoro: a) guanti contro le aggressioni meccaniche (perforazioni, tagli, vibrazioni, ecc.); b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe di tipo antinfortunistico (suola imperforabile, slacciamento rapido, punta rinforzata contro lo schiacciamento ); d) elmetto; e) occhiali [P91] PREVENZIONE: PREVENZIONI GENERALI A "CESOIAMENTI, ECC.", COMUNI A UTENSILI, ATTR. A MOTORE O MACCHINARI, MEZZI D'OPERA Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva. Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione. Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48. D.L. 19/9/1994 n.626 art.5. D.L. 19/9/1994 n.626 art [P92] PREVENZIONE: ADDETTO A TERRA DELLA SCARIFICATRICE: DEVIAZIONE DEL TRAFFICO STRADALE Prescrizioni Esecutive: L'addetto a terra della scarificatrice, dovrà opportunamente segnalare l'area di lavoro della macchina e provvedere adeguatamente a deviare il traffico stradale [P93] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALL'ASSEMBLAGGIO DI CARPENTERIA RAMPANTE E SUO POSIZIONAMENTO Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cintura di sicurezza; h) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cintura di sicurezza; h) occhiali o schermi facciali paraschegge [P94] PREVENZIONE: PREVENZIONI A "GETTI, ECC." COMUNI AI MEZZI D'OPERA Prescrizioni Esecutive: Impianto oleodinamico: verifiche durante il lavoro. Durante la lavorazione, devono essere frequentemente verificati i tubi e gli attacchi degli impianti oleodinamici. Impianto oleodinamico: verifiche preventive. All'inizio di ciascun turno di lavoro va accuratamente verificata l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere. Pag. 171 di 239

173 Interventi sull'impianto oleodinamico. Qualora fosse necessario intervenire su parti dell'impianto oleodinamico della macchina, bisognerà accertarsi preventivamente che la pressione sia nulla. La ricerca di un eventuale foro su un flessibile della macchina, dovrà eseguirsi sempre con molta cautela, e preventivamente muniti di occhiali di protezione [P95] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALL'ASSEMBLAGGIO DELLA CASSAFORMA DEL PULVINO E AL SUO POSIZIONAMENTO IN QUOTA Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cintura di sicurezza; h) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) cintura di sicurezza; h) occhiali o schermi facciali paraschegge [P96] PREVENZIONE: DPI: CARPENTIERE PER LAVORI STRADALI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) grembiuli di cuoio; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori; g) occhiali o schermi facciali paraschegge [P97] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO A TERRA ALLA FINITRICE Prescrizioni Organizzative: Fornire al lavoratore adeguati dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti contro le aggressioni meccaniche (perforazioni, tagli, vibrazioni, ecc.); b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe di tipo antinfortunistico (suola imperforabile, slacciamento rapido, punta rinforzata contro lo schiacciamento); d) elmetto; e) occhiali. Prescrizioni Esecutive: Utilizzare i diositivi di prevenzione individuale forniti dal datore di lavoro: a) guanti contro le aggressioni meccaniche (perforazioni, tagli, vibrazioni, ecc.); b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe di tipo antinfortunistico (suola imperforabile, slacciamento rapido, punta rinforzata contro lo schiacciamento); d) elmetto; e) occhiali [P98] PREVENZIONE: ADDETTO A TERRA DELLA FINITRICE: DISTANZE DI SICUREZZA Prescrizioni Esecutive: L'addetto a terra della finitrice dovrà tenersi a distanza di sicurezza dai fianchi di contenimento della finitrice durante il suo funzionamento [P99] PREVENZIONE: FINITRICE: VANO COCLEA Prescrizioni Esecutive: In nessun caso possono introdursi attrezzi nel vano coclea durante il funzionamento della finitrice [P100] PREVENZIONE: INTERVENTI SULL'IMPIANTO OLEODINAMICO Prescrizioni Esecutive: Qualora fosse necessario intervenire su parti dell'impianto oleodinamico della macchina, bisognerà accertarsi preventivamente che la pressione sia nulla. La ricerca di un eventuale foro su un flessibile della macchina, dovrà eseguirsi sempre con molta cautela, e preventivamente muniti di occhiali di protezione. Pag. 172 di 239

174 [P101] PREVENZIONE: INALAZIONI DI SOSTANZE NOCIVE: PRESCRIZIONI GENERALI Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza. Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati. Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Riferimenti Normativi: D.L. 09/04/2008 n.81. D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.18. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33. D.L. 15/8/1991 n [P102] PREVENZIONE: ADDETTO A TERRA DELLA FINITRICE: DEVIAZIONE DEL TRAFFICO STRADALE Prescrizioni Esecutive: L'addetto a terra della finitrice, dovrà opportunamente segnalare l'area di lavoro della macchina e provvedere adeguatamente a deviare il traffico stradale [P103] PREVENZIONE: ADDETTO A TERRA DELLA FINITRICE: BRUCIATORI Prescrizioni Esecutive: L'addetto a terra della finitrice dovrà tenersi a distanza di sicurezza dai bruciatori [P104] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA CENTRALE CONFEZIONAMENTO BITUMATI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) maschera per la protezione delle vie respiratorie; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) otoprotettori. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) maschera per la protezione delle vie respiratorie; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) otoprotettori [P105] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA FORMAZIONE DEL SOTTOFONDO STRADALE Prescrizioni Organizzative: Fornire al lavoratore adeguati dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe antinfortunistiche con suola imperforabile e punta rinforzata contro lo schiacciamento); d) casco; e) occhiali di protezione. Prescrizioni Esecutive: Utilizzare i diositivi di prevenzione individuale forniti dal datore di lavoro: a) guanti; b) indumenti di lavoro di sicurezza (tute); c) scarpe antinfortunistiche con suola imperforabile e punta rinforzata contro lo schiacciamento); d) casco; e) occhiali di protezione. Pag. 173 di 239

175 [P106] PREVENZIONE: ADDETTO ALLA FORMAZIONE DEL SOTTOFONDO STRADALE: PREVENZIONI A "INVESTIMENTI, ECC." Prescrizioni Esecutive: Nei lavori di formazione del sottofondo stradale con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione delle stesse. Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art [P107] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL GETTO DI CALCESTRUZZO PER STRUTTURE DI VIADOTTI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute) [P108] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO AL GETTO DI CLS PER LAVORI STRADALI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute). Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute) [P109] PREVENZIONE: DPI: FERRAIOLO NEI LAVORI STRADALI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali o schermi facciali paraschegge. Schermo facciale paraschegge Pag. 174 di 239

176 [P110] PREVENZIONE: DPI: FERRAIOLO - STRUTTURE IN CLS DI VIADOTTI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge [P111] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA IN OPERA DI BARRIERE PROTETTIVE IN C.A Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali o schermi facciali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori; f) mascherina antipolvere; g) indumenti ad alta visibilità. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali o schermi facciali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori; f) mascherina antipolvere; g) indumenti ad alta visibilità. Calzature di sicurezza [P112] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA IN OPERA DI GUARDRAILS Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali o schermi facciali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori; f) mascherina antipolvere; g) indumenti ad alta visibilità. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali o schermi facciali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori; f) mascherina antipolvere; g) indumenti ad alta visibilità [P113] PREVENZIONE: DPI: ADDETTO ALLA POSA IN OPERA DI PANNELLI FONOASSORBENTI Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) Pag. 175 di 239

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