Provincia di Viterbo Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo

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1 Provincia di Viterbo Autorità d Ambito dell A.T.O. n. 1 - Lazio Nord - Viterbo Le strategie di intervento dell'a.t.o. n 1 Lazio Nord Viterbo finalizzate all'individuazione e alla messa a punto di soluzioni tecniche, impiantistiche utili alla riduzione della quota dell Arsenico presente nell acqua distribuita ad un costo sostenibile per l utenza

2 LE STRATEGIE DI INTERVENTO DELL'A.T.O. N 1 LAZIO NORD VITERBO FINALIZZATE ALL'INDIVIDUAZIONE E ALLA MESSA A PUNTO DI SOLUZIONI TECNICHE, IMPIANTISTICHE UTILI ALLA RIDUZIONE DELLA QUOTA DELL ARSENICO PRESENTE NELL ACQUA DISTRIBUITA AD UN COSTO SOSTENIBILE PER L UTENZA INDICE Introduzione Pag. 3 Parte I Inquadramento territoriale Pag Effetti nell A.T.O. del Decreto Legislativo n 31 del Pag Attività di studio Pag Risultati di sintesi del monitoraggio Pag. 17 Parte II Considerazioni tecniche ed interventi Pag Previsioni di piano Pag Risultanze analitiche nei vari Comuni Pag. 28 Parte III Interventi a breve termine Pag Interventi a medio termine Pag Interventi a lungo termine Pag. 49 Conclusioni Pag. 59 Allegati: Nota informativa dell Istituto Superiore di Sanità del

3 INTRODUZIONE L ATO 1 Viterbo è costituito da 61 Comuni (58 nella Provincia di Viterbo e 3 nella Provincia di Roma) e 2 Province (Viterbo e Roma), ha un territorio di circa Kmq, ha circa ab. residenti e circa fluttuanti. Il Territorio è ricco di acque ma, la sua natura geologica a prevalente matrice vulcanica, determina concentrazioni di Arsenico e Fluoruri non compatibili con le caratteristiche di potabilità dettate dal D.Lgs Stante la rilevante diffusa criticità, l Autorità d Ambito, d intesa con la Regione Lazio, ha avviato un intensa attività di studio volta ad individuare soluzioni ottimali sia sotto l aspetto realizzativo sia di esercizio. La soluzione individuata prevedeva la realizzazione di sistemi acquedottistici integrativi alimentati dalle acque del lago di Bolsena o dai carbonatici reatini unitamente all istallazione di pochi impianti di trattamento a servizio di comunità ubicate in aree particolarmente critiche. L urgenza a provvedere, dettata da decisioni della U.E., impedisce al momento di adottare soluzioni ottimali ed impone la realizzazione urgente di impianti di trattamento localizzati che avranno un notevole impatto sui costi operativi del Servizio Idrico Integrato. Nella presente relazione, viene sintetizzato quanto fino ad oggi sviluppato al fine di poter offrire una linea di indirizzo futura che permetta di non vedere definitivamente compromesse le azioni di razionalizzazione ed ottimizzazione del sistema acquedottistico viterbese. 3

4 PARTE I Inquadramento territoriale Effetti nell A.T.O. del Decreto Legislativo n 31 del Attività di studio Risultati di sintesi del monitoraggio 4

5 - 1.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio dell A.T.O. n 1 lazio Nord Viterbo, individuato con la Legge Regionale n 6 del , è costituito dal territorio di tutti i Comuni della provincia di Viterbo, con esclusione di quelli dei Comuni di Oriolo Romano e Veiano (appartenenti al bacino idrografico del Fiume Mignone) e dal territorio dei Comuni di Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano della Provincia di Roma (appartenenti al bacino idrografico del Fiume Treia). La redazione del Piano d Ambito ha consentito di individuare il bilancio idrico e la dotazione pro capite seguente: BILANCIO IDRICO DELL ATO 1 Volume prelevato dagli impianti di captazione interni all ATO Volume prelevato esternamente all ATO (Toscana) e immesso dal S.I.I.T. nell'ato Volume uscente dall ATO destinato ai 3 Comuni della provincia di Terni Volume addotto dall Acquedotto Medio Tirreno ai Comuni di Civitavecchia e S. Marinella Volumi (mc/anno) Volume totale Volume immesso in rete Potenzialità residua 18% DOTAZIONE IDRICHE ATO 1 Dotazione media lorda (calcolata sui volumi immessi in rete e considerando anche la popolazione fluttuante presente per 3 mesi l anno) L/abxd 279 Dotazione idrica netta (calcolata sui volumi erogati) Dotazione idrica netta pro capite (calcolata sui volumi fatturati)

6 L intero volume idrico disponibile, sempre da Piano, è risultato ripartito tra sorgenti e pozzi praticamente al 40 e 60% e le fonti idropotabili di un certo interesse (>20 l/sec) nel territorio dell A.T.O. rappresentano una percentuale complessiva che si attesta intorno al 10 %. I grafici seguenti illustrano il dettaglio della ripartizione delle risorse e della distribuzione delle portate. Ripartizione delle risorse per tipologia 42% 2% 56% Volume emunto da Pozzi (mc/a) Volume emunto da Sorgenti (mc/a) Volume derivato da Laghi (mc/a) 6

7 Distribuzione delle portate dei pozzi % Intervalli di portate (l/sec) Distribuzione delle portate delle Sorgenti % Intervalli di portate (l/sec) 7

8 Gli schemi idrici di una certa valenza sono rappresentati dai seguenti sistemi: ACQUEDOTTO DEL S.I.I.T. Così caratterizzato: 19 Comuni serviti; 11 fonti di approvvigionamento; 260 Km di adduttrici; 65 serbatoi; 7 sollevamenti: circa 11 milioni di m3/anno serviti ai Comuni dell ATO 1 8

9 ACQUEDOTTO DEL MEDIO TIRRENO Così caratterizzato: 3 Comuni serviti; 4 fonti di approvvigionamento; 75 Km di adduttrici; circa 1,7 milioni di m3/anno serviti ai Comuni dell ATO 1 (Tarquinia) L ACQUEDOTTO DI VITERBO (CAPOLUOGO) Così caratterizzato: 10 fonti di approvvigionamento; 74 Km di adduttrici; 9 serbatoi; 2 sollevamenti; circa 3,4 milioni di m3/anno serviti al Comune di Viterbo (compresi quelli forniti dal S.I.I.T) 9

10 ACQUEDOTTO DI CIVITA CASTELLANA Così caratterizzato: 6 fonti di approvvigionamento; 23 Km di adduttrici; 3 serbatoi; 3 sollevamenti; circa 1,7 milioni di m3/anno serviti al Comune di Civita Castellana La consistenza del sistema aquedottistico viterbese, come risultante dalla ricognizione delle opere, può essere così identificata: 270 fonti di approvvigionamento 270 Km di adduttrici km di rete di distribuzione 246 serbatoi e 41 partitori per una capacità complessiva di mc. Un sistema acquifero a prevalenza vulcanica alimentato essenzialmente dai Monti Vulsini, Cimini e Sabatini come meglio evidenziato dalle tavole A e B appresso riportate. 10

11 Tav. A 11

12 Tav. B N.B. Il confronto su quanto riportato nelle Tav. A e B permette di evidenziare che: - gli acquiferi principali dell ATO1 sono di natura vulcanica (Monti Vulsini, Cimini e Sabatini); - solamente la fascia costiera ha una struttura geologica di natura non vulcanica ma è caratterizzata da una scarsissima permeabilità che la rende, sotto il profilo dell emungimento idropotabile, praticamente inutilizzabile. 12

13 1.2 EFFETTI NELL A.T.O. DEL DECRETO LEGISLATIVO n 31 del In considerazione della palese criticità di esercire correttamente il servizio di acquedotto nell A.T.O. n 1 a seguito all entrata in vigore del D.Lgs 31/2001, che ha ridotto notevolmente le concentrazioni ammissibili dei parametri Arsenico, Vanadio e Selenio nelle acque destinate al consumo umano, la Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti dell A.T.O. n 1 Lazio Nord Viterbo in data , ha delegato l Autorità d Ambito a farsi carico direttamente del problema e a richiedere una deroga per tutti i Comuni dello stesso A.T.O. al fine di consentire l attuazione di uno studio di dettaglio, in collaborazione con le competenti strutture Regionali e con l Istituto Superiore di Sanità (con il quale è stato sottoscritto un apposito accordo di collaborazione), finalizzato alla caratterizzazione complessiva degli acquiferi e all individuazione di soluzioni realizzative ottimali per il territorio. 13

14 1.3 ATTIVITA DI STUDIO In forza della Delega ottenuta da tutti i Comuni dell A.T.O. l Autorità d ambito ha avviato immediatamente un attività di studio che ha consentito anche di poter continuare la distribuzione di acque potabili in ragione della concessione delle deroghe ai valori di parametro Arsenico, Fluoro, Vanadio e Selenio per ciascuno dei 61 Comuni convenzionati. Infatti la natura geologica del territorio dell ATO 1 VT, caratterizzata dalla presenza di tre complessi vulcanici (Monti Vulsini, Sabatini e Cimini) che costituiscono i serbatoi naturali della risorse idriche viterbesi, determina una criticità diffusa non connessa ad attività antropiche e quindi non superabile con attività di tutela territoriale e prevenzione. I motivi che hanno obbligato, e allo stesso tempo hanno permesso, di richiedere deroghe nel territorio in esame derivano dalle considerazioni di seguito indicate: - il superamento dei parametri in argomento è legato esclusivamente alla natura geologica degli acquiferi; - i dati disponibili, ancorché non organici e privi di storicità, rilevano una criticità diffusa e preoccupante anche in ragione della variabilità in funzione di situazioni meteoriche e stagionali e della tipologia e modalità operativa dei sistemi di emungimento adottati; - per la natura geologica dei principali acquiferi dell ATO1 occorre indagare opportunamente oltre che sul parametro Arsenico anche sui parametri Fluoro, Vanadio e Selenio e quindi risulta necessario e opportuno richiedere la deroga fino al non superamento del Valore Massimo Ammissibile per tali parametri, valore che non costituisce pericolo per la salute umana; - per sviluppare l imponente programma di indagine, studio, progettazione e finanziamento degli interventi, che investe 61 Comuni con circa 270 fonti diverse di approvvigionamento, occorre un periodo molto lungo; - l Area geografica d interesse è l intero territorio dell ATO1 Lazio Nord Viterbo costituito da 58 Comuni nella Provincia di Viterbo e 3 Comuni nella Provincia di Roma; - la quantità d acqua distribuita nell ATO1, potenzialmente interessata dalla richiesta di deroga, è pari a circa 0,9 mc/s; - la popolazione potenzialmente interessata dalla richiesta di deroga è pari a circa unità; - per attuare il programma di studio e di rientro è indispensabile l esecuzione di un monitoraggio sistematico ad alta valenza scientifica che vede nel naturale coinvolgimento dell Istituto Superiore di Sanità la scelta di un Partner di elevatissima qualificazione in grado di validare tutta la ricerca con l esecuzione di prelievi e controlli ben superiori a quelli minimi previsti per legge; In ragione di quanto sopra la Regione Lazio, su richiesta dell A.A.T.O., ha finanziato (APQ8) uno studio con l Istituto Superiore di Sanità in merito alle problematiche inerenti l arsenico ed altri elementi indesiderati nelle acque potabili dell A.T.O. 1, individuando la stessa Autorità d Ambito quale Ente attuatore. La convenzione finalizzata alla possibilità di trovare soluzioni razionali ed economicamente accettabili per il nostro territorio ha previsto un articolazione i 5 fasi come appresso definite. 14

15 - Fase 1 analisi delle problematiche con relativo monitoraggio (verifica ed interpretazione); - Fase 2 quantificazione dell incidenza reale nei comuni e sulla popolazione interessata; - Fase 3 analisi strategica delle soluzioni a confronto (trattamento; nuove adduzioni per miscelazioni; soluzioni miste) anche mediante l adozione di impianti pilota o impianti a scala naturale in considerazione delle maggiori emergenze riscontrate; - Fase 4 prima quantificazione degli interventi; - Fase 5 valutazione della fattibilità tecnica delle soluzioni individuate per l avvio della progettazione degli interventi con relativo reperimento delle risorse nel quadro di quanto previsto dal piano d ambito e dalla L.R. 6/96 e succ. aggiornamenti ed integrazioni. L attività di monitoraggio e prelievo sulle fonti di approvvigionamento, sviluppata tramite l Istituto Superiore di Sanità, ha riguardato tutto il territorio attraverso l esecuzione di circa 300 campionamenti e l esecuzione di circa Analisi. In particolare l attività di monitoraggio, oggetto di convenzione, ha riguardato 159 pozzi, 80 sorgenti ed una fonte mista, situati nei seguenti comuni: 1) della provincia di Viterbo: Acquapendente, Bagnoregio, Barbarano romano, Bassano Romano, Blera, Bolsena, Bomarzo, Calcata, Canepina, Canino, Capodimonte, Capranica,Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in teverina, Celleno, Civita Castellana,Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Farnese, Gallese, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Lubriano, Montalto di Castro, Montefiascone, Monte Romano, Monterosi, Nepi, Orte, Orte scalo, Proceno, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania, Valentano, Vallerano, Vasanello, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano; 2) della provincia di Terni: Castelgiorgio; 3) della provincia di Roma: Campagnano Romano e Mazzano Romano; 4) della provincia di Siena: Pian Castagnaio. Tutte le sorgenti esaminate, anche se appartenenti a province diverse, servono gli abitanti della provincia di Viterbo. Alcuni di questi siti sono stati oggetto di un secondo campionamento, al fine di confermare alcuni risultati al di sopra dei limiti di legge. In fig. 1 sono rappresentate schematicamente le ubicazioni dei siti di prelievo esaminati, differenziati fra pozzi e sorgenti. 15

16 Figura 1. Distribuzione delle fonti idropotabili Sorgenti; Pozzi; Misto 16

17 1.4 RISULTATI DI SINTESI DEL MONITORAGGIO DELL I.S.S. Dal monitoraggio, nei termini definiti nel rapporto dell Istituto Superiore di sanità di maggio 2009, è emerso che gran parte dei campioni analizzati possono far classificare le acque come alcalino-terrose bicarbonatiche. Fanno eccezione i campioni prelevati dal Pozzo Bagnaia (Tarquinia, VT), dal Pozzo Nardi (Tarquinia, VT) e dal Pozzo Pian dei Gargani (Montalto di Castro, VT), nei quali è stata riscontrata un elevata concentrazione di metalli alcalini e cloruri/solfati probabilmente a causa di una parziale intrusione di acqua marina. Nelle figg. 2, 3 e 4 sono rappresentate le distribuzioni spaziali di As, F- e V nell acqua prelevata da pozzi e sorgenti all interno dell area monitorata. Ciascun intervallo di concentrazione risultante dalle determinazioni analitiche è stato suddiviso in quattro classi in relazione al corrispondente valore di parametro (VP): 1. concentrazioni non superiori al 90% di VP; 2. concentrazioni nell intorno (±10%) di VP; 3. concentrazioni più elevate di VP, ma entro il doppio del limite consentito; 4. concentrazioni superiori a 2 VP. Ad ogni classe è stato associato un simbolo grafico di colore differente, il cui significato, in termini di concentrazione, viene indicato nella legenda della relativa figura. Figura 2. Distribuzione delle concentrazioni C (μg/l) di arsenico nell area monitorata. C 9; 9 < C 11; 11 < C 20; C > 20 17

18 Figura 3. Distribuzione delle concentrazioni C (mg/l) di fluoruro nell area monitorata. C 1,35; 1,35 < C 1,65; 1,65 < C 3,00; C > 3,00 Fig. 4. Distribuzione delle concentrazioni C (μg/l) di vanadio nell area monitorata. C 45; 45 < C 55; C > 55 18

19 Dall esame della fig. 2 emerge la distribuzione dei siti contaminati da As. Le concentrazioni più elevate (> 20 μg/l), contrassegnate in rosso, sono state riscontrate in prossimità del Lago di Vico e nei Comuni di Viterbo e di Acquapendente. Per quanto riguarda i fluoruri (fig. 3), si osservano un numero limitato di zone nelle quali la concentrazione supera 1,60 mg/l. Le fonti di acqua interessate da questo fenomeno (contrassegnate in rosa e in rosso) sono ubicate a nord di Viterbo, nell area compresa tra Montefiascone e Bagnoregio, e a sud-est del Lago di Vico, in corrispondenza dei Comuni di Nepi e di Campagnano Romano. La fig. 4 evidenzia la presenza di un unico sito contaminato da vanadio ad ovest del Lago di Bolsena. 19

20 PARTE II Considerazioni tecniche ed interventi Previsioni di piano Risultanze analitiche nei vari Comuni 20

21 2.1 CONSIDERAZIONI TECNICHE ED INTERVENTI Partendo dai dati del monitoraggio se si assume un margine d incertezza al 20% sulle possibili variazione del livello di concentrazione rilevato (anche in relazione alla possibile evoluzione normativa in materia) e si correla il dato analitico alla potenzialità idrica della fonte esaminata, si determinano condizioni limite per le concentrazioni di Arsenico in oltre il 90% dei Comuni dell A.T.O. con una copertura di quasi il 95% della popolazione. Analogamente si determinano criticità per le concentrazione di Fluoruri per circa il 60% dei Comuni ed una popolazione di quasi il 75% e, per le concentrazioni di Vanadio, nel 40 % dei Comuni per una popolazione di quasi il 50%. Poiché, in ragione delle condizioni sopra esposte, Comuni che oggi appaiano in condizioni non critiche sono solo pochissimi, mentre i Comuni per cui è possibile il superamento delle concentrazioni di tutti e tre i parametri in argomento sono ben 22 sui 61 dell intero A.T.O. con una popolazione di quasi ab sui quasi ab. Si devono obbligatoriamente individuare soluzioni a carattere comprensoriali, e non locali, ricercando procedure amministrative che permettano di rimanere in regime di deroga per tutti i Comuni dell A.T.O. fino alla realizzazione di opere risolutrici e definitive. La cosa non migliora di molto se ci si limita invece ad intervenire solo ove il riscontro analitico ha storicamente superato la concentrazione di 10 µg/l per l Arsenico. In tal caso, senza poter garantire una stabilità di erogazione statisticamente rappresentativa, il campo di azione si attesta comunque su 100 fonti di approvvigionamento per una portata complessiva da trattare di circa 900 l/s distribuita in 43 Comuni che rappresentano sempre il 70 % dei comuni dell intero ATO e quasi l 85% della popolazione. Non si riscontrano invece problematiche specifiche per il superamento del parametro Selenio. In relazione a quanto sopra, i costi degli interventi possibili, sulla base delle informazioni oggi disponibili sono molto alti e sono stati sommariamente valutati, con un incidenza a m 3 distribuito, tra un minimo di 0,05 ed un massimo di 0,15 in funzione di soluzioni che prevedono la realizzazione di impianti di trattamenti centralizzati e/o attivazione di nuovi acquedotti e connessioni di reti per realizzare le possibili diluizioni piuttosto che realizzare un numero enorme di piccoli impianti distribuiti sul territorio di difficile gestione. Per la copertura finanziaria degli interventi che la fase di studio individuerà come ottimali per il Territorio l Autorità d Ambito si è attivata per reperire le risorse nel quadro di quanto previsto dal piano d ambito e dalla L.R. 6/96 e succ. modificazioni ed integrazioni. In particolare, al fine di perseguire quegli obiettivi ambientali ed igienico sanitari fondamentali per l accelerazione e lo sviluppo del Servizio Idrico Integrato, secondo canoni di compatibilità dell uso e del rilascio della risorsa idrica, la Regione Lazio con Deliberazione G.R. n 668 del ha previsto la programmazione e il finanziamento di una serie di interventi da attuare sulla base di specifici protocolli di intesa con le A.A.T.O. regionali. 21

22 Per quanto concerne l A.T.O. di Viterbo è stato sottoscritto un protocollo che ha previsto la realizzazione dei seguenti interventi mirati alla risoluzione delle problematiche inerenti la qualità delle acque destinate al consumo umano. A. Realizzazione di impianti di abbattimento Arsenico, Fluoruri, ecc. per limiti superiori a quelli non derogabili Importo ,00. B. Realizzazione di un opera di presa, sollevamento e potabilizzazione per l'adduttrice idropotabile al serbatoio ed alle reti a servizio dei Comuni del quadrante Nord Est del lago di Bolsena e di quelli a Sud Ovest (a gravità) Importo ,00. Per quanto concerne gli impianti di cui alla lettera A, il Gestore del Servizio Idrico Integrato (Talete S.p.A.) ha realizzato due impianti sperimentali a scala naturale, uno per l abbattimento dell Arsenico, nel Comune di Nepi, e uno per l abbattimento dei Fluoruri, nel Comune di Viterbo. Tali impianti, per i quali sono in corso le attività di collaudo funzionale sulla base di quanto stabilito nel citato protocollo d intesa e nelle riunioni operative con la Regione Lazio e l Istituto Superiore di Sanità, sono caratterizzati come di seguito indicato: Fig. 5. Impianto di abbattimento dei Fluoruri A servizio del Comune di Viterbo Località Grotte S. Stefano - realizzato con due linee in parallelo a scambio ionico, ha una potenzialità massima di 20 l/s e garantisce la fornitura idrica ad una popolazione di circa ab. 22

23 Fig. 6. Impianto di abbattimento Arsenico A servizio dei Comuni di Nepi e Castel S. Elia - realizzato con tre linee in parallelo ad idrossidi ferrosi rigenerabili, ha una potenzialità massima di 25 l/s e garantisce la fornitura idrica ad una popolazione di circa ab. Con riferimento all attività principale di cui alla lettera B, è stata incaricata la facoltà d ingegneria dell Università di Roma - La Sapienza, d intesa con altri ATO della Regione Lazio confinanti, di individuare soluzioni progettuali che potrebbero anche prevedere l abbandono delle fonti più a rischio con la sostituzione/integrazione di risorse idriche provenienti dal lago di Bolsena e/o dai carbonatici reatini. I fondamenti di tali ipotesi progettuali derivano dalla necessità di individuare soluzioni alternative che permettano realizzazioni definitive senza turbare ulteriormente il delicato equilibrio idrogeologico del lago di Bolsena, il cui acquifero oggi è fortemente aggredito dai prelievi ad uso irriguo. Il possibile ricorso ad acque provenienti da ATO confinanti deriva anche dalla costatazione che sempre più massicciamente si stanno manifestando nei laghi viterbesi, ed in particolare in quello di Vico, fioriture algali potenzialmente tossiche. In ragione di ciò sono stati avviati, con l Istituto Superiore di Sanità, anche studi per la ricerca e la caratterizzazione di alghe potenzialmente tossiche e finalizzato all individuazione di sistemi integrativi di trattamento da adottare per rendere idonee le acque del lago di Bolsena, o a livello locale quelle del lago di Vico, come fonte idropotabile del sistema acquedottistico viterbese. 23

24 2.2 PREVISIONI DI PIANO Gli importi sopra evidenziati risultano congrui per la individuazione di soluzioni a carattere comprensoriale perché la particolare struttura acquedottistica viterbese o meglio, l assenza di schemi d uso razionale della risorsa al di fuori del sistema SIIT e Medio Tirreno, ha già imposto, in fase di redazione di Piano d Ambito, la programmazione di interventi di schema finalizzati alla realizzazione di interconnessioni funzionali di rete. In particolare si è previsto di realizzare alcuni interventi a scala locale (circa 40 Km complessivi di acquedotti di piccoli diametri) per un importo complessivo di circa 5,5 milioni di Euro: Comune Criticità Descrizione dell intervento Bolsena crisi idriche estive Condotta di allaccio all'acquedotto del S.I.I.T. (lunghezza: 2 km) dal partitore Vietena al serbatoio in Loc. Casetta Caprarola Carbognano Montalto Castro di crisi idriche estive crisi idriche estive Collegamento acquedotti di Caprarola e Carbognano con potenziamento della presa dal Lago di Vico (portata integrativa per Carbognano: 5,5 l/sec) ubicata nel Comune di Caprarola tramite realizzazione di una adduttrice (2,15 km). Nuovo impianto di captazione (portata massima captabile: 74,8 l/sec) e condotta di adduzione (lunghezza: 2 km) dell'acqua captata alla rete di distribuzione di Montalto di Castro. L'impianto di captazione è denominato "Nuovi Pozzi Montalto di Castro". Bassano Romano Campagnano di Roma Civita Castellana Deficit Deficit Deficit Nuovo impianto di captazione (portata massima captabile: 14,2 l/sec) e condotta di adduzione (lunghezza: 1 km) dell'acqua captata alla rete di distribuzione di Bassano Romano. L'impianto di captazione è denominato "Nuovo Pozzo Bassano". Allaccio all'acquedotto ACEA - Peschiera mediante adduttrice di lunghezza 10,7 km Allaccio della rete di distribuzione di Civita Castellana alla Sorgente Cenciano (portata massima captabile: 65,4 l/sec), ubicata nel Comune di Corchiano, mediante adduttrice (lunghezza: 10,7 km). Latera Deficit Integrazioni dall'acquedotto del S.I.I.T. Lubriano Monterosi Deficit Deficit Allaccio alla sorgente Pidocchio (10 l/sec) ubicata nel Comune di Bagnoregio e realizzazione di una adduttrice (1,5 km) a servizio della rete di distribuzione di Lubriano. La soluzione è accettabile avendo il Comune di Bagnoregio un surplus di 22 l/sec. Potenziamento Pozzo Monte Lucchetti. Attualmente il Comune di Monterosi preleva una portata di circa 7 l/sec e il pozzo può essere potenziato quanto basta a coprire il deficit di 4 l/sec. Orte Deficit Nuovo impianto di captazione (potenzialità: 20,7 l/sec) e condotta di adduzione (lunghezza: 6,55 km) dell'acqua captata alla rete di distribuzione di Orte. L'impianto di captazione, denominato "Nuovi Pozzi Valle Oscura", è ubicato nel Comune di Bassano in Teverina. Valentano Deficit Integrazioni dall'acquedotto del S.I.I.T. 24

25 Comune Criticità Descrizione dell intervento Vallerano Deficit Utilizzo di una quota della portata addotta al Comune di Vasanello (quest'ultimo presenta un surplus di 5 l/sec) deficit + crisi idriche Capodimonte Integrazioni dall'acquedotto del S.I.I.T. estive Civitella d'agliano deficit + crisi idriche estive Utilizzo di una quota del surplus del Comune di Castiglione in Teverina (49 l/sec), mediante l'acquedotto di Castiglione in Teverina. Il Comune di Castiglione in Teverina vende attualmente acqua al Comune di Civitella d'agliano per complessivi mc/a E grandi interventi di schema dal valore di circa 40 milioni di Euro che prevedono la realizzazione di circa 200 Km di acquedotti di grandi e medie dimensioni. Denominazione Interconnessione al SIIT dell acquedotto di Montalto di Castro Interconnessione dell acquedotto di Farnese e Ischia di Castro Interconnessione tra acquedotto SIIT e acquedotto Medio Tirreno Interconnessione tra acquedotto SIIT e acquedotto di Bagnoregio Gruppo 1 Interconnessioni Comuni interessati dai nuovi apporti Lunghezza dei nuovi tratti (km) Montalto di Castro 2,35 Farnese, Ischia di Castro 2,70 Tarquinia 0,23 Bagnoregio 0,36 TOTALE INTERVENTI 5,64 Denominazione Prolungamento della linea di adduzione Acea - Peschiera Campagnano Romano Schema Acquedotto Volpara (nuove prese da pozzi Volpara in Comune di Viterbo) Nuovo Acquedotto Settevene (In alternativa allo Schema Schiavo- Barano) Nuova linea Acquedotto Monte Jugo Linea di adduzione alla rete di Viterbo dai pozzi Commenda Gruppo 2 (a) Nuovi Acquedotti (da PRGA) Comuni interessati dai nuovi apporti Mazzano R., Magliano R., Calcata e Faleria Blera, Villa S. Giovanni, Barbarano Romano Capranica, Sutri Bassano in Teverina, Bomarzo, Soriano nel Cimino Lunghezza dei nuovi tratti (km) 22,80 14,20 6,60 25,50 Viterbo 1,90 TOTALE INTERVENTI 71,00 25

26 Gruppo 2 (b) Nuovi Schemi idrici Denominazione Schema Acquedotto Schiavo e Barano Schema Acquedotto Lago di Vico Comuni interessati dai nuovi apporti Bolsena, Bagnoregio, Lubriano, Castiglione in Teverina, Civitella d Agliano, Graffignano, Celleno, Bomarzo, Soriano nel Cimino, Bassano in Teverina e Orte Ronciglione, Nepi, Castel S. Elia, Civita Castellana, Capranica, Sutri Lunghezza dei nuovi tratti (km) 109,60 20,42 TOTALE INTERVENTI 130,02 In rosso sono evidenziati i nuovi tronchi acquedottistici previsti da Piano 26

27 In particolare per gli interventi di adduzione e distribuzione di acqua ai fini idropotabili, da Piano, sono stati previsti più di 180 milioni di Euro come di seguito ripartiti. OPERE NECESSARIE Servizi I a fase II a fase III a fase IV a fase Totale nei 30 anni Adduzione , , , ,42 Distribuzione , , , ,47 Sommano , , , ,89 MANUTENZIONI STRAORDINARIE Servizi I a fase II a fase III a fase IV a fase Totale nei 30 anni Adduzione , , , , ,19 Distribuzione , , , , ,46 Sommano , , , , ,65 TOTALE INTERVENTI Servizi I a fase II a fase III a fase IV a fase Totale nei 30 anni Adduzione , , , , ,61 Distribuzione , , , , ,94 Sommano , , , , ,54 GRANDI SCHEMI Servizi I a fase II a fase III a fase IV a fase Totale nei 30 anni GRUPPO , , ,81 GRUPPO 2 a , , ,92 GRUPPO 2 b , ,04 Sommano , , ,77 TOTALE NUOVE OPERE DI SOLA ADDUZIONE Servizi I a fase II a fase III a fase IV a fase Totale nei 30 anni Adduzione , , , ,19 Le decisioni, oggi in corso, in tema di realizzazione dei nuovi schemi acquedottistici in ragione dell adeguamento delle caratteristiche idropotabili viterbesi ai dettami del D. Lgs 31/2001, determinano ovviamente una revisione di piano al fine di armonizzare i fabbisogni alle nuove risorse disponibili (realizzazione di nuove adduttrici e/o impianti di trattamento e conseguente abbandono e/o miscelazione di pozzi e sorgenti esistenti) 27

28 2.3 RISULTANZE ANALITICHE NEI COMUNI MONITORATI DALLA ASL VITERBO La situazione nei vari Comuni dell A.T.O., sulla base delle risultanze analitiche condotte dall ARPA Lazio su campioni prelevati da ASL, è risultata la seguente: COMUNE ACQUAPENDENTE ARLENA DI CASTRO BAGNOREGIO BARBARANO ROMANO BASSANO IN TEVERINA BASSANO ROMANO BLERA BOLSENA BOMARZO CALCATA CANEPINA CANINO Analisi condotte da ARPA Lazio su campioni prelevati da ASL VALORI DELL ARSENICO PRESENTE NELL ACQUA DEI COMUNI (AGGIORNATI A inizio FEBBRAIO 2011) campo Boario µg 7 per litro zona PEEP µg 10 per litro frazione Trevinano via Bourbon del Monte µg 10 per litro Torre Alfina, fontana pubblica via Marchese Cahen µg 7 per litro Acquedotto rurale Ionci Falconiera µg 4 per litro rete Cimitero µg 7 per litro via Vittorio Emanuele µg 6 per litro rete Giardini µg 6 per litro via Francalancia µg 12 per litro località Capraccia µg 14 per litro frazione di Vetriolo µg 18 per litro via Largo di Porta Canale µg 10 per litro Bassano in Teverina, piazza Gramsci µg 6 per litro piazza Vittorio Emanuele µg 11 per litro via IV Novembre µg 14 per litro via Monterone µg 14 per litro via della Stazione µg 7 per litro piazza Dante Alighieri µg 12 per litro piazza S. Giovanni µg 13 per litro località Fornacella µg 13 per litro Mugnano µg 9 per litro Bomarzo µg 7 per litro via della Circonvallazione µg 15 per litro piazza Umberto I µg 15 per litro piazza Risorgimento µg 16 per litro via Porta Piagge µg 10 per litro via Umberto I µg 13 per litro serbatoio Selvaluce µg 7 per litro podere Pannega µg 21 per litro largo Bonaparte µg 15 per litro serbatoio San Moro µg 16 per litro via Tarquinia µg 10 per litro VALORI DELL ARSENICO PRESENTE NELL ACQUA DEI COMUNI (AGGIORNATI A MARZO 2011) campo Boario µg 7 per litro zona PEEP µg 10 per litro frazione Trevinano via Bourbon del Monte µg 10 per litro Torre Alfina, fontana pubblica via Marchese Cahen µg 7 per litro Acquedotto rurale Ionci Falconiera µg 4 per litro rete Cimitero µg 7 per litro via Vittorio Emanuele µg 6 per litro rete Giardini µg 6 per litro via Francalancia µg 12 per litro località Capraccia µg 14 per litro frazione di Vetriolo µg 18 per litro via Largo di Porta Canale µg 10 per litro Bassano in Teverina, piazza Gramsci µg 6 per litro piazza Vittorio Emanuele µg 11 per litro via IV Novembre µg 14 per litro via Monterone µg 12 per litro via della Stazione µg 5 per litro via Piave µg 14 per litro piazza Castello µg 16 per litro piazza Dante Alighieri µg 12 per litro piazza S. Giovanni µg 12 per litro località Fornacella µg 13 per litro Mugnano µg 9 per litro Bomarzo µg 7 per litro via della Circonvallazione µg 11 per litro piazza Umberto I µg 11 per litro piazza Risorgimento µg 11 per litro via Porta Piagge µg 10 per litro via Umberto I µg 7 per litro serbatoio Selvaluce µg 7 per litro rete Pannega µg 25 per litro largo Bonaparte µg 16 per litro serbatoio San Moro - uscita µg 10 per litro via Tarquinia µg 22 per litro serbatoio Campo sportivo - uscita µg 25 per litro piazza Vittorio Emanuele µg 17 per litro 28

29 via Trieste µg 13 per litro via Matteotti µg 10 per litro via S. Francesco µg 8 per litro via Bachelet µg 7 per litro piazza Risorgimento µg 9 per litro CAPODIMONTE via Roma µg 18 per litro via Roma µg 18 per litro CAPRANICA serbatoio via Giovanni XXIII µg 42 per litro serbatoio via Giovanni XXIII µg 42 per litro via G. Pascoli µg 41 per litro p.le dei Lavoratori µg 39 per litro piazza della Libertà µg 40 per litro CAPRAROLA via Monte Grappa µg 18 per litro via Monte Grappa µg 18 per litro CARBOGNANO CASTEL SANT'ELIA CASTIGLIONE IN TEVERINA CELLENO CELLERE CIVITA CASTELLANA CIVITELLA D'AGLIANO CORCHIANO FABRICA DI ROMA FALERIA FARNESE GALLESE GRADOLI via di Fabrica µg 30 per litro via del Santuario µg 31 per litro Piazza d Azeglio µg 33 per litro Piazza Doebbing µg 33 per litro frazione di Sermugnano µg 17 per litro piazza della Repubblica µg 17 per litro via Roma µg 18 per litro Rete Giardini µg 8 per litro Rete parco del Timone µg 10 per litro via Terni (Sassacci) µg 19 per litro via stazione Borghetto µg 20 per litro viale fiume Treia µg 38 per litro piazza Sandro Pertini µg 49 per litro via XXI settembre µg 45 per litro piazza card. Dolci µg 19 per litro Spoletino µg 17 per litro piazza del Bersagliere µg 14 per litro Piazza IV Novembre µg 14 per litro Piazza capitano Aversa µg 13 per litro via Civita Castellana µg 15 per litro bar del parco µg 66 per litro Pian di cave µg 39 per litro via IV Novembre µg 22 per litro piazza G. Garibaldi µg 13 per litro via San Rocco µg 15 per litro via Borgo Umberto µg 8 per litro via Sebastiano µg 8 per litro viale S. Giuliano µg 8 per litro Località Valgiardino µg 25 per litro Piazza del Plebiscito µg 27 per litro piazza Donatori di sangue µg 12 per litro Piazza Duomo µg 12 per litro Via S. Famiano µg 12 per litro Gallese scalo, Via Rustica µg 10 per litro via Cavarella µg 9 per litro Piazza Garibaldi µg 9 per litro via di Fabrica µg 30 per litro via Falisca µg 36 per litro piazza del Comune µg 36 per litro via del Santuario µg 31 per litro Piazza d Azeglio µg 33 per litro Piazza Doebbing µg 33 per litro frazione di Sermugnano µg 17 per litro piazza della Repubblica µg 17 per litro via Roma µg 16 per litro via Grandi µg 16 per litro zona artigianale µg 16 per litro Rete Giardini µg 7 per litro Rete parco del Timone µg 10 per litro via Pianiano µg 7 per litro via Terni (Sassacci) µg 18 per litro via stazione Borghetto µg 20 per litro viale fiume Treia µg 47 per litro piazza Sandro Pertini µg 46 per litro via XI settembre µg 47 per litro piazza card. Dolci µg 19 per litro Spoletino µg 17 per litro piazza del Bersagliere µg 14 per litro Piazza IV Novembre µg 14 per litro Piazza capitano Aversa µg 13 per litro via Civita Castellana µg 15 per litro bar del parco µg 66 per litro Pian di cave µg 39 per litro via IV Novembre µg 22 per litro piazza G. Garibaldi µg 13 per litro via San Rocco µg 15 per litro via Borgo Umberto µg 8 per litro via Sebastiano µg 8 per litro viale S. Giuliano µg 8 per litro Località Valgiardino µg 25 per litro Piazza del Plebiscito µg 27 per litro piazza Donatori di sangue µg 12 per litro Piazza Duomo µg 12 per litro Via S. Famiano µg 12 per litro Gallese scalo, Via Rustica µg 10 per litro via Cavarella µg 9 per litro Piazza Garibaldi µg 9 per litro 29

30 GRAFFIGNANO GROTTE DI CASTRO frazione di Sipicciano Giardini pubblici µg 6 per litro frazione di Sipicciano Pisciarello µg 5 per litro piazza S. Sebastiano µg 4 per litro Grotte di Castro, piazza card. Salotti µg 13 per litro frazione di Sipicciano Giardini pubblici µg 6 per litro frazione di Sipicciano Pisciarello µg 5 per litro piazza S. Sebastiano µg 4 per litro piazza card. Salotti µg 13 per litro via Veneto µg 12 per litro ISCHIA DI CASTRO via Caporossi µg 10 per litro via Caporossi µg 10 per litro LATERA piazza S. Sebastiano Preta µg 8 per litro piazza S. Sebastiano Preta µg 8 per litro LUBRIANO F.P. piazza Col di Lana µg 17 per litro F.P. piazza Col di Lana µg 17 per litro Campo sportivo µg 19 per litro MARTA piazza Umberto I µg 15 per litro piazza Umberto I µg 15 per litro MONTALTO DI CASTRO MONTEROMANO MONTEFIASCONE via Gravisca µg 9 per litro via Mediterraneo µg 9 per litro rete Borgovecchio µg 2 per litro via Vittorio Emanuele 123 µg 12 per litro via Emanuele (di fronte pasticceria) µg 12 per litro via Montecavallo µg 13 per litro piazza S. Francesco µg 10 per litro Piazzale Roma µg 12 per litro Zepponami µg 13 per litro Rete ex ONPI µg 20 per litro via Gravisca µg 9 per litro via Mediterraneo µg 9 per litro rete Borgovecchio µg 2 per litro via Vittorio Emanuele 123 µg 12 per litro via Emanuele (di fronte pasticceria) µg 12 per litro via Montecavallo µg 13 per litro via S. Francesco µg 7 per litro Piazzale Roma µg 6 per litro Zepponami µg 13 per litro Rete ex ONPI µg 20 per litro F.P. Chiesa asinello µg 10 per litro MONTEROSI via XIII Settembre µg 10 per litro via XIII Settembre µg 10 per litro NEPI Piazza del comune, µg 14 per litro Via Garibaldi, µg 13 per litro Via Tortolini, µg 14 per litro Via Cimitero, µg 16 per litro Piazza della Bottata µg 13 per litro Piazza del comune, µg 17 per litro Via Garibaldi, µg 17 per litro Via Tortolini, µg 17 per litro Via Cimitero, µg 20 per litro Piazza della Bottata µg 17 per litro ONANO Onano, via Aula µg 7 per litro Onano, via Aula µg 7 per litro ORTE PIANSANO PROCENO RONCIGLIONE SAN LORENZO NUOVO SORIANO NEL CIMINO serbatoio via Marzabotto µg 3 per litro serbatoio Morgo µg 2 per litro serbatoio Pompio µg 2 per litro serbatoio Morelli µg 10 per litro serbatoio Gentili µg 9 per litro rete Giardini scuola media µg 7 per litro rete Cimitero µg 7 per litro Giardino µg 8 per litro via della Resistenza µg 32 per litro piazza degli Angeli µg 30 per litro via S. Giovanni µg 32 per litro viale V Giugno µg 28 per litro piazza Europa µg 19 per litro via Filippo Prada µg 8 per litro Chia µg 6 per litro serbatoio via Marzabotto µg 3 per litro serbatoio Morgo µg 2 per litro serbatoio Pompio µg 2 per litro serbatoio Morelli µg 10 per litro serbatoio Gentili µg 9 per litro rete Giardini scuola media µg 7 per litro rete Cimitero µg 7 per litro Giardino µg 8 per litro Loc. Centeno µg 7 per litro via della Resistenza µg 32 per litro piazza degli Angeli µg 30 per litro via S. Giovanni µg 32 per litro viale V Giugno µg 28 per litro piazza Europa µg 19 per litro via Filippo Prada µg 8 per litro piazza Fontana del muro µg 19 per litro Chia µg 6 per litro S. Eutizio µg 18 per litro S. Eutizio µg 18 per litro Serbatorio doppio g µg 8 per litro Via Roma µg 12 per litro via Castagni µg 15 per litro Serbatorio doppio g µg 8 per litro Via Roma µg 12 per litro via Castagni µg 15 per litro 30

31 SUTRI TARQUINIA TESSENNANO TUSCANIA VALENTANO VALLERANO VASANELLO VETRALLA VIGNANELLO via della Rocca µg 8 per litro serbatoio Bastia µg 5 per litro via Brin µg 4 per litro via dei Condotti µg 22 per litro via Monte della Guardia µg 40 per litro piazza del Comune µg 16 per litro SIIT ingresso serb. Centrale µg 10 per litro Mediotirreno ingresso serb. centrale µg 13 per litro pozzo Montarozzi µg 1 per litro rete Bruschi µg 9 per litro barriera San Giusto µg 9 per litro rete Berlinguer µg 7 per litro via Saline µg 9 per litro rete Leopardi µg 6 per litro rete Mazzini µg 6 per litro via Tarquinia µg 12 per litro piazza Italia µg 22 per litro rete Andersen µg 22 per litro rete Torre di Lavello µg 14 per litro rete S. Pietro µg 22 per litro località Felceti µg 7 per litro via Carlo Alberto µg 7 per litro via Porta nuova µg 15 per litro via V Giugno µg 16 per litro viale Trieste µg 16 per litro scuola media statale µg 10 per litro piazza della Repubblica µg 9 per litro via Aldo Moro µg 9 per litro piazza della Libertà µg 10 per litro piazza del Lupo µg 20 per litro via Campo giardino µg 41 per litro via S. Angelo pozzo La noce 1 µg 27 per litro pozzo La noce 2 µg 27 per litro piazza La Cura µg 21 per litro frazione di Tre Croci piazza Europa µg 48 per litro via della Cura µg 46 per litro via Aurelia bis µg 22 per litro via Roma µg 26 per litro via Etruria µg 28 per litro Largo Vignola µg 18 per litro via Mazzini µg 18 per litro via Roma µg 12 per litro via Bracci µg 18 per litro via della Rocca µg 8 per litro serbatoio Bastia µg 5 per litro via Brin µg 4 per litro via dei Condotti µg 22 per litro via Monte della Guardia µg 40 per litro piazza del Comune µg 16 per litro SIIT ingresso serb. Centrale µg 10 per litro Mediotirreno ingresso serb. centrale µg 13 per litro pozzo Montarozzi µg 1 per litro rete Bruschi µg 9 per litro barriera San Giusto µg 9 per litro rete Berlinguer µg 7 per litro via Saline µg 9 per litro rete Leopardi µg 6 per litro rete Mazzini µg 6 per litro via Tarquinia µg 13 per litro piazza Italia µg 23 per litro piazza Andersen µg 25 per litro rete Torre di Lavello µg 22 per litro via S. Pietro µg 24 per litro serbatoio Guadigliolo µg 12 per litro sorgente S. Savino µg 11 per litro pozzo S. Savino µg 14 per litro pozzo Quercette 1 µg 24 per litro pozzo Quercette 2 µg 23 per litro via Gorizia µg 25 per litro via Novara µg 13 per litro località Felceti µg 7 per litro via Carlo Alberto µg 7 per litro via Porta nuova µg 14 per litro via V Luglio µg 14 per litro viale Trieste µg 14 per litro scuola media statale µg 10 per litro piazza della Repubblica µg 9 per litro via Aldo Moro µg 9 per litro piazza della Libertà µg 10 per litro piazza del Lupo µg 20 per litro via Campo giardino µg 41 per litro via S. Angelo pozzo La noce 1 µg 27 per litro pozzo La noce 2 µg 27 per litro piazza La Cura µg 21 per litro frazione di Tre Croci piazza Europa µg 48 per litro via della Cura µg 46 per litro via Aurelia bis µg 22 per litro via Roma µg 26 per litro via Etruria µg 28 per litro Largo Vignola µg 19 per litro via Mazzini µg 19 per litro via Roma µg 12 per litro via Bracci µg 19 per litro 31

32 VILLA SAN GIOVANNI VITERBO VITORCHIANO via Montecavallo µg 22 per litro via Vittorio Veneto µg 17 per litro Pianoscarano µg 15 per litro viale B. Buozzi µg 18 per litro strada Tuscanese µg 18 per litro piazza Re Gustavo (quartiere Ellera) µg 17 per litro serbatoio F.F.S.S. viale Trento (acquedotto Buonrespiro) µg 7 per litro f.p. Carcarelle µg 40 per litro rete Pidocchio µg 21 per litro via Montecavallo µg 22 per litro Viterbo Serbatoio Grotticella µg 16* per litro Viterbo Serbatoio 480 µg 19* per litro Viterbo Serbatoio Monte Jugo µg 20* per litro Viterbo Serbatoio Settecannelle µg 7* per litro Viterbo Serbatoio 3000 µg 9 per litro Viterbo Stazione Porta Fiorentina µg 7 per litro Bagnaia Serbatoio Votamare Chiesuola µg 7* per litro Fastello Strada Teverina µg 14* per litro rete Tobia µg 36 per litro Grotte S. Stefano Vallebona µg 14* per litro S. Martino al Cimino strada Erodiano µg 20 per litro Roccalvecce S. Angelo di Roccalvecce µg 13* per litro S. Martino piazza Nazionale µg 10 per litro Montecalvello µg 7 per litro S. Martino piazza Buratti µg 10 per litro Strada Querciaiolo Rete Rio Trai µg 24 per litro Bagnaia, via Zuccari µg 9 per litro Bagnaia, F.P. Pontevejano µg 5 per litro pozzo Rio Trai µg 25 per litro Montecalvello µg 7 per litro valle Bona µg 14 per litro F.P. Fastello µg 14 per litro Montanciano µg 14 per litro La Quercia µg 5 per litro Grotte S. Stefano, via della Stazione µg 14 per litro Grotte S. Stefano, via Rigo µg 15 per litro S. Angelo di Roccalvecce µg 12 per litro Roccalvecce µg 13 per litro loc. Pallone µg 15 per litro via Roma µg 19 per litro Castel d Asso Rete Pidocchio µg 25 per litro S. Martino al Cimino Serbatoio Campo sportivo µg 24 per litro S. Martino al Cimino Serbatoio Colonia µg 10 per litro S. Martino al Cimino Serbatoio Balletti µg 6 per litro Tobia Serbatoio Canale µg 29 per litro Rete Carcarelle µg 35 per litro Loc. Pallone µg 15 per litro via Roma µg 16 per litro VALORE DELL'ARSENICO FINO A µg 10 per litro VALORE DELL'ARSENICO DA µg 11 A µg 20 per litro VALORE DELL'ARSENICO SUPERIORE A µg 20 per litro 32

33 - 1.3 Interventi a breve termine Interventi a medio termine Interventi a lungo termine PARTE III Proposte Progettuali 33

34 3.1 INTERVENTI A BREVE TERMINE Come è noto la Unione Europea, nonostante il parere favorevole del suo Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali (SCHER), non ha concesso la deroga a 50 g/l della concentrazione di Arsenico nelle acque potabili, imponendo, di conseguenza, la realizzazione immediata di un numero enorme di impianti di trattamento con conseguente distrazione delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione di nuovi sistemi acquedottistici. Ciò, nonostante gli studi sviluppati dall A.A.T.O. e validati dalla Regione avessero dimostrato che: con la realizzazione di impianti di dearsenificazione localizzati (mediamente 2 per ogni comune) si determina ottimisticamente un costo medio, per mc. trattato, di euro di 0,26 0,30 lasciando insoluti i problemi di non potabilita per fluoro, vanadio, selenio, ecc. con 0,18 0,20 /mc si potrebbe realizzare un collegamento alle fonti del peschiera (rieti) ralizzando una condotta di circa 95 km del diametro di mm capace di addurre a gravita una portata di circa 1,00 m3/s di acqua di origine carbonatica. con 0,10 0,15 /mc si potrebbe captare e potabilizzare le acque del lago di bolsena realizzando una condotta di circa 10 km del diametro di mm capace di addurre, in parte a gravita e in parte con sollevamento, una portata di acqua potabile di circa 1,00 mc/s. con la realizzazione di una miriade di impianti si determinano: - costi gestionali elevatissimi che, per piccoli impianti, possono arrivare, sempre ottimisticamente, anche a 0,30-0,40 /m3; - quote di ammortamento che impattano sulla tariffa con un fattore tre rispetto ai costi di sistemi acquedottistici; - rapida obsolescenza infrastrutturale; Sulla base delle risultanze analitiche fornite da ASL ARPA Lazio l A.A.T.O. ha sollecitato la Regione Lazio a farsi carico delle problematiche emergenti e sono stati avviati immediatamente i progetti per la realizzazione di impianti di dearsenificazione per i Comuni del Viterbese che hanno fonti idropotabili con concentrazioni di Arsenico superiori ai 20 g/l utilizzando le somme già destinate a questo ATO per la realizzazione del nuovo sistema acquedottistico (Del. G.R. Lazio668/2007). La Provincia di Viterbo, attesa la necessità per i Sindaci di dover provvedere all emanazione di ordinanze di non potabilità laddove le concentrazioni di Arsenico delle acque distribuite in rete risultano (dati AUSL) superiori ai 10 g/l, ha coordinato un programma di istallazione di distributori automatici di acqua dearsenificata gratuita da ripartire tra Comuni e Frazioni in ragione di bacini di utenza non superiori ai ab. Considerata la situazione emergenziale sono state avviate due programmazioni parallele, condotte dalla Provincia di Viterbo e dalla Regione Lazio. Prima di entrare nello specifico di quanto attuato per l ATO di Viterbo, si ritiene opportuno sottolineare che il Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali (SCHER) della U.E. si era espresso favorevolmente (a maggioranza) sulla concessione di ulteriori proroghe del 34

35 periodo derogatorio. Le motivazioni, a supporto di tale parere scientifico, sono riportati (in lingua italiana) anche nella NOTA INFORMATIVA - Deroghe per l Arsenico nelle acque destinate al consumo umano in Italia, pubblicato dall Istituto Superiore di Sanità in data 30 novembre 2010 (allegata per intero). In tale nota informativa si evince: Parere SCHER sulla richiesta di deroga per l arsenico La presenza di arsenico nell acqua destinata a consumo umano è legata prevalentemente a processi naturali di rilascio dei minerali presenti nel suolo (rocce vulcaniche e minerali ferrosi). Le concentrazioni più elevate di questo elemento si riscontrano nelle acque sotterranee. Con l assunzione di acqua potabile, considerando l attuale limite legale di 10 µg/l, un adulto di 60 kg è esposto giornalmente a circa 20 μg di arsenico (0,33 μg/kg peso corporeo); L esposizione ad acqua potabile con elevate concentrazioni di As (> μg/l) è associata ad un aumento di incidenza di patologie tumorali a carico del polmone, della pelle e di organi interni, ed anche di alterazioni cardiovascolari e della pelle con cambiamenti della pigmentazione e sviluppo di cheratosi nelle parti non esposte al sole e vasculopatie agli arti, con conseguenze di cancrena agli arti inferiori. L induzione di tumori da parte dell As è l effetto che desta maggiori preoccupazioni, anche se i dati epidemiologici disponibili (fino al 2010) sugli effetti relativi ad esposizioni ad acque potabili con concentrazioni di As < 100 μg/l, sono contradditori a causa della difficoltà di identificare i livelli di esposizione passata e di diversi fattori confondenti. Nel 2001 l US National Research Council (NRC) ha elaborato una stima del rischio dell esposizione a basse dosi di arsenico nell acqua potabile sulla base di una estrapolazione lineare dell incidenza dei tumori osservati alle alte dosi. Questo approccio, alla luce dei più recenti studi, risulta incoerente per significativa sovrastima dell incidenza dei casi di tumore valutati su base epidemiologica in diverse aree geografiche (*). Sulla base delle ultime osservazioni riportate, si valuta che la richiesta di deroga corrisponderebbe ad un aumento di rischio di tumore molto basso, probabilmente minore di 1/10 (stesso valore assunto per altri parametri dell All. 1 nell adozione direttiva 98/83/CE) e sicuramente notevolmente inferiore a quello previsto dalle estrapolazioni del NRC. Conclusioni finali del parere SCHER Benché le concentrazioni degli elementi sopra discussi (oltre all arsenico sono stati presi in considerazione anche fluoro e boro) superino i valori stabiliti dalla vigente normativa europea e potrebbero pertanto rappresentare un rischio per la salute umana, è opinione dello SCHER che in base alle evidenze tossicologiche ed epidemiologiche disponibili, il rischio aggiuntivo per tutte le categorie di popolazione esposte sia generalmente tollerabile, indipendentemente dalla fascia di età. Sulla base della valutazione specifica sui potenziali rischi correlati ad esposizione umana a forme inorganiche di arsenico lo SCHER riporta le seguenti conclusioni: il prolungamento della deroga per ulteriori 3 anni per l acqua destinata al consumo umano dove fossero presenti concentrazioni di As fino a 50 µg/l non rappresenta un rischio aggiuntivo o presenta un ridotto rischio aggiuntivo per la salute della popolazione adulta. Il rapporto riporta anche una posizione di minoranza, rappresentata da 2 dei 6 esperti del gruppo che, con particolare riguardo all arsenico, ad integrazione delle conclusioni generali, indica l esistenza di un maggiore rischio per soggetti minori di anni e per neonati non allattati al seno rispetto alla popolazione adulta, particolarmente correlato a consumo di acque con tenori di As superiori ai 20 μg/l e dipendente anche dal livello di esposizione generale mediante gli alimenti e l aria, essendo più elevato in soggetti esposti al fumo. 35

36 (*) La valutazione del rischio sull arsenico nelle acque potabili è attualmente in fase di revisione da parte della informazioni disponibili presso il sito dell Organizzazione viene riportato che nella terza edizione delle linee Guida acque potabili ьstato adottato un valore guida provvisorio per l arsenico al limite di determinazione analitica sospetto di cancerogenicità per l uomo; Alcune recenti pubblicazioni riportano che non risulta alcun rischio della vescica in seguito ad esposizione a ridotte concentrazioni (<50 µg/l) di arsenico nell acqua e che gli studi riportati possono essere stati impropriamente interpretati, effettuando una sovrastima della proiezione alle basse dosi ; Nonostante il parere dello SCHER, In data 28 ottobre 2010 è stata emanata la Decisione della Commissione sulla deroga richiesta dall'italia ai sensi della direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano che concede deroghe solo ai Comuni che hanno fissato il valori fino a 20 g/l. 36

37 COMUNI CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO FONTANELLE DELLA PROVINCIA - VILLA SAN GIOVANNI IN TUSCIA - VITERBO - VETRALLA - MARTA - VALLERANO - VIGNANELLO - FABBRICA DI ROMA - CAPRANICA COMUNI CHE SONO OGGETTO DI INTERVENTO REGIONALE (PROTEZIONE CIVILE) - ACQUAPENDENTE - BASSANO ROMANO - CALCATA - CAMPAGNANO ROMANO - CARBOGNANO - CASTEL SANT ELIA - CELLENO - FARNESE - LUBRIANO - ORIOLO - ORTE - RONCIGLIONE - SORIANO NEL CIMINO - SUTRI - TUSCANIA - VEIANO ULTERIORI COMUNI CHE SI SONO DOTATI DI IMPIANTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PROVVISORIO: - CAPRANICA - CARBOGNANO - CASTEL SANT ELIA - CIVITA CASTELLANA - FABRICA DI ROMA - FARNESE - RONCIGLIONE - SUTRI - TUSCANIA - VETRALLA - VILLA SAN GIOVANNI IN TUSCIA - VITERBO (fraz. Tobia e San Martino al Cimino) 37

38 3.2 INTERVENTI A MEDIO TERMINE I dati analitici forniti dall ARPA LAZIO nel mese di febbraio e Marzo 2011 consentono di suddividere i Comuni della provincia di Viterbo appartenenti all A.T.O. n 1 nei seguenti gruppi: a) I Comuni, con dati analitici di Arsenico in distribuzione inferiori o uguali a 10 g/l sia a Febbraio che a Marzo, sono 20 - così come appresso riportato: 1) Acquapendente 2) Arlena di Castro 3) Barbarano Romano 4) Bassano in Teverina 5) Bomarzo 6) Cellere 7) Faleria 8) Gradoli 9) Graffignano 10) Ischia di Castro 11) Latera 12) Montalto di Castro 13) Monterosi 14) Onano 15) Orte 16) Piansano 17) Proceno 18) Tessennano 19) Valentano 20) Vasanello b) I Comuni, con almeno un dato analitico di Arsenico in distribuzione compreso fra 11 e 20 g/l (a Febbraio e/o a Marzo 2011), sono 25 - così come appresso riportato: 1) Bagnoregio 2) Bassano Romano 3) Blera 4) Bolsena 5) Calcata 6) Canepina 7) Capodimonte 8) Caprarola 9) Castiglione in Teverina 10) Celleno 11) Civitella d Agliano 12) Corchiano 13) Gallese 14) Grotte di castro 15) Lubriano 16) Marta 17) Monteromano 38

39 18) Montefiascone 19) Nepi 20) San Lorenzo 21) Soriano nel Cimino 22) Tarquinia 23) Vallerano 24) Vignanello 25) Vitorchiano c) I Comuni, con almeno un dato analitico di Arsenico in distribuzione superiore a 20 g/l (a febbraio e/o a marzo 2011), sono 13 - così come appresso riportato: 1) Canino 2) Capranica 3) Carbognano 4) Castel Sant Elia 5) Civita Castellana 6) Fabbrica di Roma 7) Farnese 8) Ronciglione 9) Sutri 10) Tuscania 11) Vetralla 12) Villa san Giovanni in Tuscia 13) Viterbo Tenuto conto dei dati forniti nei mesi antecedenti a Febbraio e Marzo 2011, sia dalla ASL che dal Soggetto gestore Talete S.p.A. nonché derivanti dalla ricerca con l Istituto Superiore di Sanità, la Regione Lazio d intesa con l Autorità d Ambito e con il contributo tecnico scientifico della facoltà di ingegneria dell Università di Roma La Sapienza, ha programmato la realizzazione di n 29 impianti per risolvere i problemi relativi ai Comuni con concentrazioni più elevate di Arsenico (As > 20 g/l) di cui 4 destinati anche all abbattimento dei floruri (F > 2,5 mg/l) dislocati su 14 Comuni come di seguito indicato: 39

40 1 FASE DI REALIZZAZIONE Complessivamente l intervento prevede la realizzazione di 34 impianti di potabilizzazione in 20 Comuni per un importo di circa 13 milioni di Euro. 40

41 2 FASE DI REALIZZAZIONE Poiché dal non è stata più consentita alcuna deroga ai parametri di legge si è reso necessario realizzare altri 49 impianti di trattamento di II fase che sono stati attivati, per la gran parte, entro l anno Per la realizzazione di detti impianti della potenzialità complessiva di circa 800 l/sec è stato impegnato dalla Regione un importo di circa 25 milioni di euro, di cui circa 9 milioni di Euro destinati ai Comuni che non hanno ancora trasferito il servizio alla Talete S.p.A. 41

42 In definitiva, per risolvere le problematiche di potabilità in 45 Comuni per una popolazione complessiva di circa ab, la Regione Lazio ha sopportato un impegno economico complessivo di circa 38 milioni di. Euro. Tale spesa, qualora riverberata in tariffa con un ammortamento in 8 anni e senza l incidenza di alcun tasso d interesse, determinerebbe un aumento tariffario di circa 0,27 /m 3. Per la gestione di tali impianti, su stime Talete riproporzionate al tutto, il costo operativo complessivo (energia elettrica, analisi, rigenerazione filtri, personale, ecc.) è di circa 9,5 milioni di Euro/anno che determina un incidenza al m 3 fatturato di oltre 0,50 Euro. 42

43 ATTIVITA DI RICERCA PER L INDIVIDUAZIONE DI RISORSE IDRICHE ALTERNATIVE Sono state avviate anche attività di ricerca con l Università della Tuscia, finalizzata alla individuazione di risorse idriche alternative e modelli di gestione sostenibile degli acquiferi vulcanici dell Alto Lazio geogenicamente contaminati da Arsenico e Floruri che vede, nella miscelazione delle acque termali con quelle destinate al consumo umano, la causa principale di alte concentrazioni di Arsenico e Fluoruri e la estrema variazioni delle stesse. Infatti, oltre a quanto già noto circa l influenza dell attività idrotermale, la natura petrografica ed il chimismo delle acque sul contenuto di Arsenico nelle acque sotterranee, è evidente una notevole variabilità del parametro all interno dei singoli sistemi e tra i diversi sistemi da correlare con le condizioni idrostratigrafiche e idrostrutturali locali e con la velocità del flusso idrico sotterraneo che incide sui tempi di contatto acqua-roccia. Per i sistemi che presentano un limite inferiore aperto a risalite di flussi profondi si riscontrano i valori più elevati di Arsenico nelle acque sotterranee delle vulcaniti, come risulta per esempio per i Campi Flegrei e l Isola d Ischia. Per i sistemi caratterizzati da una ridotta attività idrotermale e da una elevata velocità di flusso delle acque sotterranee, il contenuto di Arsenico nelle acque sotterranee è generalmente basso, come per esempio risulta per il Somma-Vesuvio e l Etna. Negli altri casi, ovvero nei sistemi che presentano attività idrotermale localizzata presso le strutture vulcano-tettoniche più recenti, per spiegare la differenza dei valori ritrovati all interno di uno stesso sistema sono da considerare anche l incidenza della componente verticale del flusso idrico sulle acque captate mediante pozzi. E risultato infatti che durante le prove di emungimento eseguite su pozzi attestati nelle vulcaniti prossimi a strutture vulcano-tettoniche o dove esiste una complessa idrostratigrafia sono stati rilevati incrementi di salinità e/o di temperatura nel corso dell emungimento, significative di richiamo di acque più profonde. Quindi anche la distanza dei pozzi da faglie e fratture che veicolano verso l alto fluidi profondi e le locali caratteristiche idrauliche dell acquifero possono influenzare la quantità di Arsenico nelle acque captate. Mentre nel caso di più orizzonti acquiferi sovrapposti caratterizzati da una zonalità idrochimica verticale, sono le locali caratteristiche idrostratigrafiche ed il tipo di risposta dell acquifero al pompaggio che può incrementare il contenuto di Arsenico nel corso dell emungimento. Nel primo caso una elevata diffusività idraulica, cioè il rapporto tra trasmissività e coefficiente di immagazzinamento, può provocare una facile cattura del limite caratterizzato da una locale risalita di fluidi profondi, nel secondo caso una ridotta diffusività idraulica, che dà luogo a coni di pompaggio molto profondi, può agevolare il richiamo di flussi prevalentemente verticali verso il pozzo in pompaggio. 43

44 Possibili fenomeni di richiamo di acque con più alto contenuto di Arsenico verso i pozzi: A durante l emungimento da un acquifero con elevata diffusività idraulica in presenza di una zona di fratturazione; B da un acquifero con bassa diffusività idraulica in presenza di più acquiferi sovrapposti Questi meccanismi possono interessare i pozzi degli acquedotti a causa del continuo pompaggio, tenuto conto anche del fatto che, avendo riscontrato più frequentemente un andamento della relazione depressione piezometrica nel tempo riconducibile ai modelli teorici di acquiferi liberi e semiconfinati, sono prevedibili velocità di propagazione della depressione piezometrica nello spazio più basse rispetto ad acquiferi confinati. La proposta di ricerca dell Università della Tuscia riguarda la presenza di As e F nelle acque sotterranee dell acquifero vulcanico cimino-vicano ed ha lo scopo di sviluppare nuovi metodi di gestione e captazione specifici per la problematica in esame. La ricerca si concentra su tre aree campione significative individuate in base alle conoscenze idrogeologiche e idrogeochimiche presenti presso il gruppo di ricerca ed in letteratura 44

45 Ubicazione delle tre aree pilota Queste tre aree pilota potrebbero costituire le zone per sperimentare nuovi metodi per la ricerca e per la captazione di risorse idriche sotterranee da utilizzare per l approvvigionamento potabile nel rispetto della normativa vigente (DL 152/2006). I risultati di questa sperimentazione potranno essere poi utilizzati per sviluppare proposte per l uso sostenibile delle acque sotterranee del sistema acquifero Cimino-Vicano, tenendo conto anche degli altri usi a cui sono destinate queste risorse. Le tre aree pilota sono ritenute significative di situazioni idrogeologiche e idrochimiche, nonché per quanto riguarda l uso delle risorse idriche sotterranee, del più ampio territorio ricoperto dalla Provincia di Viterbo dove sono segnalate criticità in merito al contenuto dei contaminanti geogenici delle acque potabili. Gli obiettivi generali della ricerca possono essere così riassunti: fornire nuovi sistemi decisionali a supporto della gestione delle acque sotterranee; individuare risorse idriche sotterranee alternative per l'approvvigionamento delle acque potabili nell acquifero Cimino-Vicano, naturalmente contaminato da As e F; definire modelli di gestione sostenibile delle acque sotterranee in acquiferi vulcanici naturalmente contaminati da As e F; realizzare impianti pilota per la captazione di acque sotterranee con contenuti di As e F al di sotto della concentrazione massima ammissibile, da utilizzare come prototipi per la captazione in acquiferi vulcanici naturalmente contaminati da As e F. 45

46 3.3 INTERVENTI A LUNGO TERMINE Gli interventi a medio termine (di realizzazione di oltre 100 di impianti di dearsenificazione) resisi indifferibili per assenza di ulteriori periodi di deroga non devono far dimenticare che per agire strutturalmente nel nostro territorio occorre seguire strade maestre che vedono nella individuazione di acquiferi non contaminati e nella realizzazione di interconnessioni acquedottistiche, la soluzione complessivamente più economica e funzionale per la risoluzione del problema della presenza si Arsenico e Fluoruri nelle nostre acque. Essenzialmente le linee di azione studiate sono le seguenti: A. determinare, sulla base degli studi già avviati con l Istituto Superiore di Sanità, la presenza e la possibilità di trattamento delle alghe potenzialmente tossiche nelle acque dei laghi di Bolsena e Vico al fine di poterle rendere disponibili come fonti idropotabile del sistema acquedottistico viterbese sia a livello comprensoriale - Bolsena, sia a livello locale Vico; B. realizzare un sistema acquedottistico capace di fornire all utenza acque con concentrazioni di Arsenico inferiori ai limiti ammissibili senza prevedere un massiccio ausilio di impianti di dearsenificazione ma immettendo in rete acqua con bassi valori di arsenico proveniente dallo schema acquedottistico Lago di Bolsena o dal previsto ramo destro dell acquedotto del Peschiera che oggi alimenta il sistema romano prendendo acqua dai carbonatici reatini. FASE A L assenza di schemi d uso razionale della risorsa, al di fuori del sistema SIIT e Medio Tirreno, ha già imposto, in fase di redazione di Piano d Ambito, la programmazione di interventi di schema finalizzati alla realizzazione di interconnessioni funzionali di rete. Partendo dalla necessità inderogabile di dotare l ATO 1 Viterbo di un sistema acquedottistico interconnesso, alla luce di quanto è emerso in tema di Arsenico e Fluoruri, è stata immediatamente palesata la possibilità di destinare le acque del lago di Bolsena a fonte primaria di approvvigionamento idropotabile, tenuto conto che lo stesso è stato classificato A2 (delibera del Consiglio regionale del Lazio n 1063 del ) permettendo quindi di destinare le sue acque ad usi idropotabili previo l adozione di un trattamento fisico chimico normale e disinfezione. D altronde, il lago di Bolsena con la sua superficie di 114 Km² è il più grande lago vulcanico d'europa e il primo assoluto nel Lazio. Esso ha un perimetro di 43 Km e la profondità massima di 151 m, localizzata, più o meno, al centro del bacino stesso. La temperatura di superficie delle acque del lago varia dai mesi più caldi a quelli più freddi da 25 C a 8 C, mentre al di sotto dei 30 m si aggira costantemente intorno ai 7 C. Posto a 304 m sul livello del mare, presenta un bacino imbrifero con una superficie di 273 Km² dei quali poco meno della metà sono occupati dal lago stesso. L'apporto di acqua è dato da numerose sorgenti, con diversi ruscelli e torrenti. La piovosità, nella zona del lago, non è molto elevata raggiungendo 980 mm l'anno, con un minimo in luglio ed un massimo in novembre. La portata dell'emissario (fiume Marta) è modica e quindi il ricambio è lento; è stato calcolato che l'emissario asporti 2,42 m³/sec. 46

47 Il tempo di ricambio teorico delle acque è stato stimato in 120 anni ma, in realtà, il tempo di permanenza delle acque nel lago è ben più lungo per la difficoltà con cui le acque profonde raggiungono l'emissario, nei periodi estivi in conseguenza della stratificazione termica delle acque. Di recente, la modificazione delle pratiche agricole locali ha determinato rilevanti prelievi, sia dal lago che dalla falda, che ha comportato il quasi dimezzamento delle portata dell'emissario e quindi il tempo di ricambio è raddoppiato. Tuttavia le ottime condizioni delle sue acque sono garantite da una politica di repressione sulle più diffuse sorgenti di inquinamento e dalla presenza di un grande collettore fognario circumlaquale in grado di collettare tutti gli scarichi provenienti dai comuni rivieraschi nel più importante impianto di depurazione della Provincia di Viterbo realizzato nel comune di Marta e che scarica le acque reflue depurate all interno dell omonimo emissario. Attraverso un controllo più serrato dei prelievi agricoli (eventualmente parzialmente compensati dalla possibilità di attingere a falde non più idonee per il consumo umani) e dell immissione di nutrienti che favoriscono la fioritura algale potenzialmente tossica, si evidenzia che il lago è in grado di mettere a disposizione un acqua potabile a bassissimo contenuto di Arsenico (~ 3 µg/l) con volumi di circa 1,1 milioni di m 3 ogni cm di altezza sopra il livello standard. Poiché in un anno medio, pur lasciando il deflusso minimo vitale nel fiume Marta tra 500 e l/s ed ipotizzando di non agire sulle paratoie poste all incile, si determinerebbe una crescita incrementale del livello del lago di circa 30 cm, è immediatamente verificabile la capacità del lago di garantire l intera fornitura idropotabile dell ATO 1 che, con una popolazione massima di circa ab (considerati anche i fluttuanti) ed una dotazione idrica tra i 200 e i 250 l/abxd si attesta proprio intorno ai 30 milioni di m 3 /anno. Fabbisogno che si riduce fino al 50 % se si ipotizza di utilizzare le acque de lago in miscelazione. Nella figura che segue si riporta il nuovo schema acquedottistico individuato per il superamento delle problematiche di potabilità nel nostro ATO a seguito dell entrata in vigore del D. Lgs

48 SOLUZIONE A CARATTERE COMPRENSORIALE IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE ACQUEDOTTO A DELUSSO NATURALE (A GRAVITA ) TRATTO DI PREMENTE AL SERBATOIO DI MONTE JUGO ACQUEDOTTO ALIMENTATO DAI SERBATOI DI MONTE JUGO PORTATA COMPLESSIVA DA ADDURRE l/s CONSIDERANDO LA POTENZIALITA DEI SISTEMI DI ACCUMULO DISPONIBILI E DELLA POSSIBILITA DI MISCELAZIONE 48

49 FASE B Allo schema Acquedotto di Bolsena è facile integrare lo schema derivazione dal Peschiera destro che permetterebbe di interconnettere i due sistemi acquedottistici all altezza di Civita Castellana garantendo, anche in periodi particolarmente siccitosi, l alimentazione del sistema acquedottistico viterbese con acque sorgive di natura carbonatica prive di arsenico. L'acquedotto del Peschiera-Capore è infatti uno dei più grandi del mondo a trasportare soltanto acqua di sorgente. La sua portata media complessivamente addotta alla città di Roma è di approssimativamente ( litri/s) e la sua lunghezza totale è di quasi 130 km, il 90% dei quali è sotterraneo. Queste caratteristiche e la complessità delle varie parti che lo compongono (tra cui anche una centrale idroelettrica) la cui realizzazione ha richiesto quasi mezzo secolo oltre ad un ventennio di progettazione preliminare, fanno sembrare un po' riduttiva la denominazione di acquedotto e perciò sembrerebbe più adeguato parlare di sistema acquedottistico del Peschiera-Capore, il cui nome deriva da quello delle due sorgenti da cui adduce l'acqua. Il sistema Peschiera-Capore è stato realizzato in tutte le sue componenti (opere di captazione, condotte di adduzione, manufatti speciali e sistemi di controllo e regolazione) in un periodo di tempo compreso tra il 1937 e il L acquedotto si alimenta principalmente dalle sorgenti del rio Peschiera un piccolo affluente del fiume Velino, che si trovano alle pendici del monte Nuria, distante pochi chilometri verso est dal comune di Cittaducale, in provincia di Rieti. Tali sorgenti, poste ad una quota di circa 410 m s.l.m., hanno una portata media eccezionale dell'ordine di m 3 / s ( litri/s). Sgorgano alle pendici di un vasto massiccio calcareo, interessato da numerosi sistemi di fratture e da un carsismo accentuato. Dal 1937 queste sorgenti alimentano il sistema acquedottistico Peschiera-Capore. Attualmente la portata prelevata da tale acquedotto è pari a circa 9,5 m 3 /s. La portata di ulteriori 4,5 m 3 /s viene prelevata dalle sorgenti delle Capore, poste nel comune di Frasso Sabino, che vengono alla luce lungo l'alveo del fiume Farfa ad una quota di circa 246 m s.l.m. Le acque delle due sorgenti giungono ad una centrale idroelettrica (Salisano) per poi immetterle nel tronco inferiore che parte da una quota di circa 160 m s.l.m. ed è diviso nei due rami inferiori di destra e di sinistra, Per la realizzazione dei due schemi si prevede un costo complessivo di circa 110 milioni di Euro di cui circa 20 milioni di Euro per la realizzazione del sistema Bolsena Monte Jugo e circa 90 milioni di Euro per realizzare una condotta Dn 800 Dn mm della lunghezza complessiva di circa 95 Km per il collegamento Peschiera desto Monte Jugo. Considerate le distanze da percorrere e le quote di riferimento nel nostro ATO, si può garantire l intera fornitura idropotabile a gravità (ovvero senza sollevamenti) se è possibile prelevare la portata di l/s subito a monte delle turbine della centrale idroelettrica di Salisano. La realizzazione di tali opere, tuttavia, per le modalità con cui si riverberano su un teorico piano tariffario, in relazione alle modalità di ammortamento previsto dal metodo oggi vigente, determinano un incidenza di costo di soli 0,10 e 0,20 /m 3. Qualora si intenda sviluppare un sistema acquedottistico integrato, a scala regionale, dedicato alle necessità idropotabili di più Ambiti Territoriali Ottimali, si potrebbe dare al 49

50 Lago do Bolsena la funzione di serbatoio di compenso/accumulo a servizio del sistema acquedottistico Peschiera Le Capore. Con un serbatoio di tale natura e dimensioni, posto ad una quota di circa 300 m s.l.m., si potrebbe dare al sistema acquedottistico regionale un enorme flessibilità e garanzia gestionale. PROFILO ALTIMETRICO ACQUEDOTTO PESCHIERA LE CAPORE 50

51 PLANIMETRIA ACQUEDOTTO PESCHIERA LE CAPORE E NUOVO BRACCIO DI COLLEGAMENTO A MONTE JUGO ACQUEDOTTO PESCHIERA ESISTENTE NUOVO BRACCIO DESTRO BRACCIO PESCHIERA MONTE JUGO PORTATA COMPLESSIVA DA ADDURRE l/s CONSIDERANDO LA POTENZIALITA DEI SISTEMI DI ACCUMULO DISPONIBILI E DELLA POSSIBILITA DI MISCELAZIONE 51

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