IL PROGETTO COCIBU Coltiviamo la Cipudda Busacchinara Parte sperimentale I risultati ottenuti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL PROGETTO COCIBU Coltiviamo la Cipudda Busacchinara Parte sperimentale I risultati ottenuti"

Transcript

1 IL PROGETTO COCIBU Coltiviamo la Cipudda Busacchinara Parte sperimentale I risultati ottenuti 17

2 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il progetto Cocibu si è articolato in due fasi: la prima che ha visto una prima trasformazione del prodotto in patè presso lo stabilimento Casa Montalbano di Sambuca di Sicilia con cipolla acquistata dall azienda agricola Merendino Giuseppe; la seconda fase è iniziata a dicembre 216 dove si è avviata la vera e propria coltivazione della cipolla. Il primo passo è stato quello della ricerca del seme presso agricoltori custodi di Bisacquino, in particolare è stata contattata l azienda agricola Merendino Giuseppe il quale ci ha fornito circa 2 grammi di seme. E stato successivamente realizzato un semenzaio all aperto presso e nel successivo mese di gennaio si è effettuata la semina in vivaio presso Castronovo di Sicilia. Questo tipo di lavoro ci è servito per capire la differenza di sviluppo delle piantine dove all aperto si prendevano delle piantine appena raggiungevano lo stadio idoneo per il trapianto comportando spesso un trapianto in diversi fasi dovuto al disetaneo sviluppo delle piantine. Altro lavoro fatto è stato quello, come detto in precedenza, di preparare piantine zollate in vivaio in contenitori alveolari di polistirolo espanso. In vivaio sono state messe in atto delle razionali tecniche agronomiche (concimazione) che contribuisce significatamente all ottenimento di un materiale di propagazione d elevato valore biologico. In particolare è stata definita la quantità di elementi fertilizzanti da apportare e lo stadio biologico del in cui intervenire. Oltre la problematica dell alimentazione delle piantine, è stato ritenuto che il volume degli alveoli ha un notevole riflesso sulle rese quantitative ma soprattutto qualitative della produzione. Il diverso 18

3 volume di substrato per piantina com è noto, influenza il loro sviluppo a causa del diverso rapporto di crescita tra parte epigea e parte ipogea. Col presente lavoro, in vivaio, si è valutato l influenza di una diversificata fertilizzazione delle piantine nella prima fase di crescita, nonché i riflessi che il diverso volume dell alveolo hanno sugli aspetti qualitativi e quantitativi della produzione. Pertanto si è voluto valutare l effetto dell interazione concimazione x diverso volume della zolla sulla morfologia e fisiologia della pianta che si riflettono sulle rese unitarie della coltura. MATERIALI E METODI La parte sperimentale si è articolata in due fasi: la prima ha riguardato gli aspetti vivaistici, cioè vale a dire il riflesso che la diversa dimensione degli alveoli e i diversi trattamenti fertilizzanti espletano sulla qualità del materiale di propagazione; una seconda fase in pien aria dove si è valutato il diverso materiale di propagazione ottenuto, cioè vale a dire il riflesso dei trattamenti che le piantine avevano subito in vivaio, sulle rese quali-quantitative della coltura. Questa prima fase si è svolta in serra realizzata con strutture portanti metalliche e copertura in vetro. La semina è stata effettuata nella terza decade di Gennaio, utilizzando come substrato torba ammendata a ph 6, in contenitori di alveolari in polistirolo espanso. Sono state messe a confronto i seguenti lavori: A) Diversa dimensione degli alveoli: - alveoli piccoli; - alveoli grandi. B) Fertilizzazione con complesso ternario effettuato in due diversi momenti: - Stadio di frusta; - Stadio di 3-5 foglie (1 gg dal trapianto). Gli alveoli piccoli sono caratterizzati da un volume di 24,62 cm3 gli alveoli grandi di 36,3 cm3. In ciascun alveolo per garantire la presenza delle piantine, sono stati collocati 3 semi alveolo. La concimazione in vivaio è stata praticata per subirrigazione con una soluzione alla concentrazione del 6 per mille del fertilizzante previsto. Il primo intervento fertilizzante è stato praticato quando la piantina ha raggiunto lo stadio di frusta; mentre la seconda concimazione, quando l apparato radicale risultava già ben conformato e quindi la piantina era quasi pronta al trapianto in campo. 19

4 Il trapianto è stato realizzato in due diversi siti: in località Acqua di Plaia dell Azienda Agricola Milazzo Giuseppe con piantine provenienti dal vivaio e dove sono stati praticati i confronti; nel terreno sito in c/da Alvano Azienda Agricola Marsolo Maria trapiantando solo le piantine provenienti dal semenzaio. Il terreno su cui è stata effettuata la valutazione del diverso materiale di propagazione ottenuto in vivaio appartiene a suoli argillosi sufficientemente dotati di sostanza organica e di elementi nutritivi. Il terreno è stato preparato nella terza decade di Marzo e in occasione della seconda lavorazione è stato opportunamente letamato. Il trapianto è stato effettuato nella prima decade di Aprile. Prima del trapianto è stato realizzato un impianto di microirrigazione con manichetta forata a 3 cm. Le piantine sono state sistemate a file intervallate da vialetti di 6-8 cm e le piantine zollate distanziate 3 cm lungo la fila, anche per rispettare il foro che si trova nella manichetta forata utilizzata per l irrigazione in campo. L investimento realizzato è di circa 5-6 piante/m2. Alla coltura sono state praticate le normali tecniche agronomiche consistenti in ripetute sarchiature normali per controllare lo sviluppo delle infestanti. Un altra prova agronomica che è stata effettuata è quella dell utilizzo del telo pacciamante. E stata anche effettuata una concimazione organica allo stadio di 8-9 foglie. La raccolta è stata effettuata nei primi di luglio quando le piantine hanno evidenziato una inginocchiatura del falso fusto e le foglie hanno iniziato a perdere la capacità fotosintetizzante. Il rilievo effettuato in vivaio su un campione di 1 piantine hanno riguardato l altezza, il numero di foglie/pianta, il calibro delle piantine al colletto e la lunghezza dell apparato radicale. In campo è stato osservato il ritmo di accrescimento delle piante rilevandone altezza e numero di foglie a 6 e 8 giorni dal trapianto. Sulla produzione raccolta distinta per classi di calibro è stata determinata la resa unitaria per ettaro e il peso medio dei bulbi. Tutti i dati sono stati elaborati statisticamente e per evidenziarne la significatività statistica è stato applicato il test di Anova. 2

5 OSSERVAZIONE E RISULTATI Altezza delle piante al momento del trapianto La germinazione del seme nei diversi contenitori alveolari a circa 15-2 giorni dall impianto risultava completa. Quando le piantine hanno completamente evidenziato la presenza della 2 foglia, si è proceduto al diradamento lasciando una sola pianta per alveolo. Per evidenziare gli effetti delle diverse concimazioni sugli aspetti qualitativi del materiale di propagazione e sulle rese unitarie della coltura, come precedentemente descritto, è stato osservato lo sviluppo delle piantine rilevandone l altezza e il numero di foglie nonché il calibro al colletto delle plantule e la lunghezza dell apparato radicale al momento della sistemazione in campo. La concimazione, indipendentemente dalla dimensione del volume degli alveoli, ha avuto vistosi effetti sullo sviluppo in altezza delle piantine; infatti praticando 2 interventi fertilizzanti la piantina ha raggiunto uno sviluppo in altezza di 2,7 cm significatamente superiore di 2,5 cm rispetto ad 1 trattamento. Anche la dimensione degli alveoli ha avuto significativamente effetti sulla taglia delle piantine; infatti valori maggiori si sono osservati impiegando contenitori alveolari con un volume per alveolo di 36,3 cm3. Taglie statisticamente più ridotte (16,71 cm) sono state osservate impiegando contenitori alveolari con alveoli di 24,62 cm3 (alveoli piccoli). Quindi dall interazione, interventi fertilizzanti x volume degli alveoli, si evince che piantine con taglia più elevata in assoluto, (22 cm), sono state ottenute utilizzando contenitori alveolari di dimensione massima e praticando 2 interventi fertilizzanti. 21

6 Tab. 1 Altezza delle piantine in vivaio (cm) al momento del trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 16,71 19,66 18,19 17,87 2,7 18,97 Media interventi 17,29 19,87 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). cm Graf. 1 -Altezza delle piantine in vivaio (cm) al momento del trapianto in funzione del volume degli alveoli 22, 2 18, 16, 14, 12, 1 8, 6, 4, 2, cm Graf. 2 -Altezza delle piantine in vivaio (cm) al momento del trapianto in funzione dei trattamenti fertilizzanti 22

7 Graf. 3 - Altezza delle piantine in vivaio (cm) al momento del trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti ,71 19,66 2,7 17,87 Numero di foglie /pianta al momento del trapianto Il numero di foglie/pianta al momento del trapianto è stato parzialmente influenzato sia per effetto della dimensione degli alveoli che per effetto del numero degli interventi fertilizzanti praticati in vivaio. Effettuando 2 interventi fertilizzanti, sono state rilevate 3,6 foglie/pianta non significatamente superiore rispetto ad 1 intervento fertilizzante dove sono stati rilevati 3,4 foglie/pianta. Neanche la dimensione degli alveoli ha influenzato il numero di foglie/pianta. Dall interazione interventi fertilizzanti x volume degli alveoli, si è evidenziato che piantine con numero foglie/pianta più elevato in assoluto (4 foglie/pianta), sono state ottenute utilizzando contenitori alveolari di grande dimensione e praticando 1 intervento fertilizzante. Mentre valori similari ridotti sono stati osservati utilizzando contenitori alveolari di ridotte dimensioni praticando 1 intervento fertilizzante (2 foglie/pianta). Tab. 2 Numero di foglie/pianta in vivaio al momento del trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 3,1 3,6 3,35 3,4 3,4 3,4 Media interventi 3,25 3,5 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente simili tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 23

8 N.foglie 4, 3,5 Graf. 4 - Numero di foglie/pianta in vivaio al momento del trapianto in funzione del volume degli alveoli 3,35 3,4 3, 2,5 2, 1,5 1,,5 N.foglie 4 3,5 Graf. 5 -Numero di foglie/pianta in vivaio al momento del trapianto in funzione dei trattamenti fertilizzanti 3,25 3,5 3 2,5 2 1,5 1,5 24

9 Graf. 6 - Numero di foglie/pianta in vivaio al momento del trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1,5 3,6 3,1 3,4 3,4 Calibro delle piantine al colletto al momento del trapianto L intervento fertilizzante indipendentemente dalla dimensione del volume degli alveoli ha avuto sensibili effetti sulla dimensione del colletto delle piantine; infatti praticando 2 interventi fertilizzanti, lo sviluppo del coletto è stato di 7,2 mm rispetto ad 1 intervento fertilizzante dove lo sviluppo del colletto è stato di 6,7 mm. Anche la dimensione degli alveoli ha influenzato statisticamente il calibro del colletto. Dall interazione, interventi fertilizzanti x volume degli alveoli, si mette in evidenza che piantine con calibro più elevato in assoluto (9, mm) sono state ottenute adoperando contenitori alveolari di dimensione massima e attuando 2 interventi fertilizzanti. Tab. 3 Calibro delle piantine al colletto in vivaio (mm) al momento del trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 6 7,2 6,6 6,7 7,2 6,95 Media interventi 6,35 7,2 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 25

10 mm 8, 7, Graf. 7 -Calibro delle piantine al colletto (mm) in vivaio al momento del trapianto in funzione del volume degli alveoli 6,6 6,95 6, 5, 4, 3, 2, 1, mm Graf. 8 -Calibro delle piantine al colletto (mm) in vivaio al momento del trapianto in funzione dei trattamenti fertilizzanti ,35 7,2 26

11 Graf. 9 -Calibro delle piantine al colletto (mm) in vivaio al momento del trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti ,2 7,2 6,7 Lunghezza massima delle radici delle piantine al momento del trapianto Un parametro interessante che contribuisce a definire la qualità del materiale di propagazione ottenuto, è rappresentato dallo sviluppo assunto dell apparato radicale. Al fine di poter individuare gli effetti, sia dei diversi interventi fertilizzanti che della dimensione degli alveoli, hanno sullo sviluppo della parte ipogea della pianta, si è proceduto al lavaggio della singola zolla in modo da poter rilevare la lunghezza massima che caratterizza la singola pianta. Il volume degli alveoli ha mostrato significativi effetti sulla lunghezza massima delle radici dove negli alveoli grandi è risultato intorno ai 5,44 cm. Anche i diversi trattamenti fertilizzanti hanno avuto riflessi sullo sviluppo dell apparato radicale delle piantine. Dall osservazione della Tab. 4 si evince che uno sviluppo leggermente più ridotto lo hanno fatto osservare le piantine ottenute in alveoli piccoli e con 1 intervento fertilizzante. Dall interazione, volume degli alveoli x trattamenti fertilizzanti, si evidenziano piante con radici più lunghe in assoluto (5,9 cm) utilizzando contenitori alveolari di grande dimensione e praticando 2 interventi fertilizzanti; mentre piante con la minore lunghezza delle radici in assoluto (3, cm) si sono ottenute impiegando contenitori alveolari di piccole dimensioni e attuando 1 intervento fertilizzante. Tab. 4 Lunghezza massima delle radici piantine al momento del trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 3,89 5,31 4,6 5,18 5,69 5,44 Media interventi 4,54 5,5 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 27

12 cm 6, 5, Graf. 1 - Lunghezza max (cm) delle radici delle piantine in vivaio al momento del trapianto in funzione del volume degli alveoli 4,6 5,44 4, 3, 2, 1, cm 7, 6, 5, Graf. 11 -Lunghezza max (cm) delle radici delle piantine in vivaio al momento del trapianto in funzione degli interventi fertilizzanti 4,54 5,5 4, 3, 2, 1, 28

13 cm Graf. 12 -Lunghezza max (cm) delle radici delle piantine in vivaio al momento del trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti ,89 5,31 5,18 5,69 Ritmo di accrescimento delle piante in campo a 6 e 8 giorni dal trapianto A fine Marzo in vivaio le piantine mediamente risultavano caratterizzate da un apparato radicale ben conformato e quindi si poteva già procedere al trasferimento in campo delle piantine. La sistemazione in campo è avvenuta nella prima decade di Aprile. L attecchimento delle piantine, nei vari filari, per effetto anche dei ripetuti interventi irrigui praticati è risultato abbastanza uniforme. Al fine di evidenziare gli effetti dei diversi interventi sperimentali sulla morfologia e fisiologia della pianta sono state rilevate l altezza e il numero di foglie a 6 e 8 giorni dal trapianto. La dimensione degli alveoli ha avuto vistosi riflessi sul ritmo di accrescimento delle piante per l intero ciclo colturale. Infatti si è osservato che a 6 e 8 giorni dal trapianto le piante ottenute in contenitori alveolari con alveoli della capacità di 36,3 cm 3 sono risultati caratterizzati da un ritmo di accrescimento vistosamente più accelerato rispetto alle piante ottenute nei contenitori alveolari della dimensione di 24,62 cm 3. In particolare a 6 giorni dal trapianto le piante ottenute da alveoli di grandi dimensioni evidenziavano mediamente una taglia di 45,51 cm superiore di 5 cm rispetto alla taglia conseguita con contenitori alveolari le cui celle avevano una dimensione piccola. Anche gli interventi fertilizzanti hanno mostrato differenze nello sviluppo. In particolare a 6 giorni dal trapianto, i diversi interventi fertilizzanti hanno fatto rilevare differenze statisticamente apprezzabili, dall osservazione della Tab. 5 si evince che con 2 interventi fertilizzanti le piante hanno assunto uno sviluppo sensibilmente superiore (43,89 cm); mentre una taglia leggermente inferiore di 41,86 cm è stata osservata con 1 intervento fertilizzante. Dall interazione, dimensione degli alveoli x interventi fertilizzanti (a 6 giorni dal trapianto), si evince che mediamente le piante 29

14 ottenute in contenitori alveolari di dimensioni maggiori e sottoposte a 2 interventi fertilizzanti, evidenziano una taglia più elevata e, in assoluto la pianta di maggiore altezza rileva un altezza di 62 cm. Mentre l altezza più ridotta in assoluto è stata osservata nelle piantine ottenute in contenitori alveolari di piccole dimensioni e praticando 1 intervento fertilizzante (31,1 cm). Per quanto riguarda la taglia delle piante a 8 giorni dal trapianto, le piante ottenute da alveoli di grandi dimensioni evidenziavano mediamente una taglia di 63,15 cm superiore di 6, cm rispetto allo sviluppo che caratterizzavano le piantine ottenute in contenitori alveolari di piccole dimensioni. Anche il diverso intervento fertilizzante ha influenzato sensibilmente il ritmo di accrescimento delle piante; infatti, si è rilevato che con 2 interventi fertilizzanti mediamente le piante hanno raggiunto un altezza di 61,1 cm, altezza superiore rispetto a quelle ottenute con 1 intervento (59,5 cm). Dall interazione, dimensione degli alveoli x interventi fertilizzanti, si osserva che le piante ottenute in contenitori alveolari con celle di massima dimensione e sottoposte a 2 interventi fertilizzanti, evidenziano una taglia più elevata in assoluto di 72, cm; mentre l altezza più ridotta in assoluto si osserva nelle piantine ottenute in contenitori alveolari di piccole dimensioni e praticando 1 intervento fertilizzante (53 cm). Tab. 5 Altezza delle piante (cm) a 6 gg dal trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 4,54 39,93 4,24 43,17 47,84 45,51 Media interventi 41,86 43,89 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 3

15 cm Graf. 13 -Altezza delle piante (cm) a 6 gg dal trapianto in funzione del volume degli alveoli 5 45, 4 35, 3 25, 2 15, 1 5, 4,24 45,51 cm 5 45, 4 35, 3 25, 2 15, 1 5, Graf. 14 -Altezza delle piante (cm) a 6 gg dal trapianto in funzione degli interventi fertilizzanti 41,86 43,89 31

16 cm Graf. 15 -Altezza delle piante (cm) a 6 gg dal trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 4,54 39,93 43,17 47,84 Tab. 6 Altezza delle piante (cm) a 8 gg dal trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 58,8 56,1 57,45 6,2 66,1 63,15 Media interventi 59,5 61,1 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). cm 65, 6 55, 5 45, 4 35, 3 25, 2 15, 1 5, Graf Altezza delle piante (cm) a 8 gg dal trapianto in funzione del volume degli alveoli 63,15 57,45 32

17 cm 65, 6 55, 5 45, 4 35, 3 25, 2 15, 1 5, Graf. 17 -Altezza delle piante (cm) a 8 gg dal trapianto in funzione degli interventi fertilizzanti 59,5 61,1 cm Graf. 18 -Altezza delle piante (cm) a 8 gg dal trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 58,8 6,2 56,1 66,1 Ritmo di emissione fogliare a 6 e 8 giorni dal trapianto Sia gli interventi fertilizzanti praticati in vivaio che la dimensione dell apparato radicale al momento del trapianto hanno avuto sensibili riflessi sul ritmo di emissione fogliare a 6 giorni dal trapianto avvicinandosi quasi alla parità. In particolare, in contenitori alveolari con alveolo di 33

18 massima dimensione, si sono ottenute mediamente piante con 7,15 foglie/pianta superiori di,25 foglie/pianta rispetto alle piante ottenute in contenitori alveolari di ridotta dimensione. All aumentare degli interventi fertilizzanti ha fatto riscontro un analogo incremento del numero medio di foglie/pianta che anche il valore è quasi uguale. In particolare si è passati da 6,95 foglie/pianta di quelle concimate una sola volta fino ad arrivare a 7,1 foglie/pianta praticando 2 interventi fertilizzanti. Pertanto dall interazione in entrambi i casi sono stati ottenuti valori molto simili tra di loro. Per quanto riguarda il numero di foglie/pianta a 8 giorni dal trapianto, in contenitori alveolari con celle di massima dimensione, si sono ottenute mediamente piante con 1,15 foglie/pianta superiore di 1,3 foglie/pianta rispetto alle piante ottenute in contenitori alveolari di ridotta dimensione. Un incremento sensibile invece del numero medio di foglie/pianta si è riscontrato all aumentare degli interventi fertilizzanti. In particolare si è passati da 9,4 foglie/pianta con un solo intervento a 9,6 foglie pianta effettuando 2 interventi fertilizzanti. Dall interazione, interventi fertilizzanti x volume degli alveoli, si evidenzia che il numero foglie/pianta più elevato (1,3 foglie/pianta) in assoluto si è avuto in contenitori alveolari grandi praticando 2 interventi fertilizzanti. Mentre una ridotta fogliosità in assoluto di 8,8 foglie/pianta ha caratterizzato la vegetazione delle piante provenienti da contenitori alveolari di ridotta dimensione e praticando un solo intervento fertilizzante. Tab. 7 Numero foglie/pianta a 6 gg dal trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 6,9 6,9 6,9 7 7,3 7,15 Media interventi 6,95 7,1 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente simili tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 34

19 N.foglie 1 Graf. 19 -Numero di foglie/pianta a 6 gg dal trapianto in funzione del volume degli alveoli 8, 6, 6,9 7,15 4, 2, Nr. foglie 1 Graf. 2 -Numero foglie/pianta a 6 gg dal trapianto in funzione degli interventi fertilizzanti 8, 6,95 7,1 6, 4, 2, 35

20 Nr. foglie 1 Graf. 21 -Numero foglie/piante a 6 gg dal trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 8 6 6,9 6,9 7 7,3 4 2 Tab. 8 Numero foglie/pianta a 8 gg dal trapianto Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 8,8 8,9 8,85 1 1,3 1,15 Media interventi 9,4 9,6 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). N.foglie 12, 1 Graf Numero di foglie/pianta a 8 gg dal trapianto in funzione del volume degli alveoli 8,85 1,15 8, 6, 4, 2, 36

21 Nr. foglie 1 Graf. 23 -Numero foglie/pianta a 8 gg dal trapianto in funzione degli interventi fertilizzanti 9,4 9,6 8, 6, 4, 2, Nr. foglie 12 1 Graf. 24 -Numero foglie/piante a 8 gg dal trapianto. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 8,8 8,9 1 1,

22 cm 8 Graf. 25- Andamento dell'altezza delle piante in funzione del volume degli alveoli , ,51 57, ,97 4, ,19 Trapianto 6 gg 8 gg Graf. 26- Andamento dell'altezza delle piante in funzione degli interventi fertilizzanti Intervento 2 Interventi 43,89 61,1 59, ,87 41, ,29 Trapianto 6 gg 8 gg 38

23 Graf. 27- Ritmo di emissione fogliare in funzione del volume degli alveoli Alveoli piccoli 1,3 Alveoli grandi 7,15 8,9 6,9 3,4 3,35 Trapianto 6 gg 8 gg Graf. 28- Ritmo di emissione fogliare in funzione degli interventi fertilizzanti Intervento 9,6 2 Interventi 9,4 7,1 6,95 3,5 3,25 Trapianto 6 gg 8 gg 39

24 Produzione totale di bulbi commerciabili Quando il falso fusto delle piante si è piegato su se stesso e le foglie hanno iniziato a perdere la capacità fotosintetizzante si è proceduto al raccolto estirpando le piante e lasciandole per qualche ora sul posto per favorire il prosciugamento del bulbo. Si è proceduto, quindi, al rilevamento delle produzioni. In funzione dei sesti praticati, i diversi interventi praticati in vivaio hanno avuto vistosi riflessi sia sulla resa unitaria della coltura che sugli aspetti qualitativi della produzione. All aumentare del volume degli alveoli è stato riscontrato un significativo incremento delle rese unitarie che sono oscillate da 17,72 t/ha con piante ottenute da contenitori alveolari di ridotta dimensione, a 18,88 t/ha con piante ottenute da contenitori alveolari con alveoli di grande dimensione. Anche i diversi interventi fertilizzanti praticati in vivaio hanno avuto vistosi effetti sulle rese unitarie della coltura che sono variate dalle 19,34 t/ha con piantine che in vivaio hanno subito 2 interventi fertilizzanti, alle 17,26 t/ha delle piantine che hanno subito un solo intervento fertilizzante. Le produzioni più elevate in assoluto (2,38 t/ha) si sono registrate nelle parcelle le cui piante provenivano da contenitori alveolari con alveoli di massima dimensione e che hanno subito 2 interventi fertilizzanti. Mentre la più ridotta produzione in assoluto (17,13 t/ha) è stata concretizzata nei filari le cui piante presentavano apparato radicale di ridotta dimensione e che in vivaio hanno subito 1 solo intervento fertilizzante. Tab. 9 Produzione (t/ha) totale di bulbi commerciabili Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 17,13 18,3 17,72 17,38 2,38 18,88 Media interventi 17,26 19,34 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 4

25 t/ha 2 Graf. 29- Produzione totale (t/ha) dei bulbi commerciabili in funzione del volume degli alveoli 17,72 18,88 16, 12, 8, 4, t/ha 2 Graf. 3 -Produzione totale (t/ha) dei bulbi commerciabili in funzione degli interventi fertilizzanti 19,34 17,26 16, 12, 8, 4, 41

26 t/ha 25 2 Graf. 3 -Poduzione totale (t/ha) dei bulbi commerciabili. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti 18,3 17,13 17,38 2, ASPETTI QUALITATIVI DELLA PRODUZIONE: PESO MEDIO UNITARIO DEI BULBI COMMERCIABILI Parametro interessante al fine di formulare un giudizio sugli aspetti qualitativi della produzione sono rappresentati dal peso unitario dei bulbi e dal calibro che caratterizza il materiale ottenuto. Il peso medio dei bulbi è stato notevolmente influenzato sia dalla diversa dimensione degli alveoli che dai diversi interventi fertilizzanti praticati in vivaio. Con l utilizzo dei contenitori alveolari di ridotta dimensione è stata raggiunta una pezzatura media di 425 gr; mentre utilizzando contenitori alveolari con alveolo grande stata raggiunta una pezzatura di 453 gr. Anche gli interventi fertilizzanti hanno avuto effetti statisticamente significativi sul peso medio dei bulbi commerciabili. I filari le cui piantine in vivaio hanno subito 1 solo intervento fertilizzante, hanno prodotto bulbi di modesta dimensione (414 gr); mentre con 2 interventi fertilizzanti in vivaio, il peso medio è passato a 464 gr. L interazione, volume degli alveoli x interventi fertilizzanti, ha fatto emergere il maggior peso medio dei bulbi nei filari in cui si trovano piantine provenienti da contenitori alveolari con alveolo di massima dimensione e praticando 2 interventi fertilizzanti (489 gr.). Le più modeste pezzature in assoluto 42

27 sono state ottenute nei filari le cui piantine provenivano da contenitori alveolari di ridotta dimensione e che in vivaio hanno subito 1 solo intervento fertilizzante (411 gr.). Tab. 1 Peso medio (gr) dei bulbi commerciabili Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli , , Media interventi 414, 464, Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). gr Graf. 31 -Peso medio dei bulbi (gr) in funzione del volume degli alveoli 425, 453, gr Graf. 32 -Peso medio dei bulbi (gr) in funzione degli interventi fertilizzanti 414, 464, 43

28 gr Graf. 33 -Peso medio dei bulbi (gr) dei bulbi commerciabili. Interazione volume degli alveoli x interventi fertilizzaznti DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI BULBI IN CLASSI DI QUALITÀ Dall analisi delle Tab. 15 e del Graf. 34, si evince che sia il volume delle zolle che gli interventi fertilizzanti, hanno avuto riflessi sulla biologia delle piante consentendo l ottenimento di un materiale di propagazione diversificato sotto l aspetto qualitativo. Piante caratterizzate da una zolla con un volume di cm 3 36,3 e praticando 2 interventi fertilizzanti hanno consentito l ottenimento di oltre il 5% di bulbi ascrivibili nelle classi diametriche di elevato pregio qualitativo (> di 56 mm). Col diminuire del volume degli alveoli e degli interventi fertilizzanti si osserva una riduzione della percentuale di bulbi qualitativamente pregiati, e un significativo incremento di quelli ascrivibili nelle classi diametriche di ridotta dimensione. Infatti oltre il 4% dei bulbi ottenuti da piantine realizzati in contenitori alveolari di ridotte dimensioni cm 3 24,62 e che durante la permanenza in vivaio hanno subito un solo intervento fertilizzante, sono risultati ascrivibili nelle classi diametriche < di 56 mm. 44

29 Tab. 11 Percentuale di bulbi con calibro < 35 mm (non presenti) Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli Media interventi Tab. 12 Percentuale di bulbi con calibro mm Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli ,5 1 2,5 6,25 Media interventi 17,5 6,25 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). Tab. 13 Percentuale di bulbi con calibro mm Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli 15 7, ,5 18,75 Media interventi 7,5 18,75 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). Tab. 14 Percentuale di bulbi con calibro > 75 mm (non presenti) Interventi fertilizzanti Media alveoli Dimensione alveoli Media interventi 45

30 Tab. 15 Distribuzione % dei bulbi in classi di qualità (effetti dell interazione interventi fertilizzanti x volume degli alveoli Interventi fertilizzanti Volume alveoli Volume alveoli piccoli grandi piccoli grandi Calibro bulbi: < , ,5 > 75 Secondo il Test di Anova i risultati ottenuti sono statisticamente diversi tra loro per P =,5 (Fischer-Snedecor 95%). 1% 9% 8% Graf Distribuzione percentuale dei bulbi in classi di qualità (effetti dell'interazione volume degli alveoli x trattamenti fertilizzanti 7% % 5% 4% 3% 25 22,5 2% 1% % 1 1 2,5 piccoli grandi piccoli grandi < > 75 46

31 CONCLUSIONI L esperienza condotta attraverso il progetto CoCiBu, ha consentito di acquisire interessanti risultati trasferibili nelle realtà applicative. La cipolla busacchinara è sicuramente un prodotto tipico la cui coltivazione è legata alla tradizione ed al territorio. Tale ortaggio può creare un indotto nell economia bisacquinese non indifferente visto anche l importante risultato ottenuto nella chiusura della filiera. Grazie a tale intervento si può finalmente offrire il prodotto in tutti i periodi dell anno riuscendo a soddisfare il palato dei consumatori più esigenti. Si è lavorato molto nella promozione per stimolare l interesse da parte dei consumatori, attraverso varie forme: oltre la promozione realizzata con vari step divulgativi sono stati creati un sito internet ( un app per dispositivi con sistema Android e una pagina Facebook. Anche i risultati sperimentali condotti sono stati interessanti: l apporto di elementi fertilizzanti nei primi stadi di sviluppo della pianta, nonché il diverso volume degli alveoli che hanno ospitato le piantine di cipolla dalla fase germinativa del seme al momento del trapianto hanno influenzato vistosamente la morfologia e la fisiologia delle piante. Il più elevato valore biologico, definito dalla maggiore altezza e quindi dalla più elevata capacità fotosintetizzante, caratterizza le piantine ottenute in alveoli di più elevato volume rispetto a quelli di più ridotte dimensioni ed ha impresso alla coltura ritmi di sviluppo più intensi con vistosi effetti sulle rese unitarie. Anche gli interventi fertilizzanti interagendo con il volume della zolla che caratterizza la parte ipogea della pianta ha ulteriormente influenzato la potenzialità produttiva della liliacea. Infatti sono stati realizzate rese superiori alle 2 t/ha caratterizzate da bulbi con un peso unitario di 58 gr. ascrivibili per il 52% alla più elevata classe diametrica > 56 mm. Da quanto sopra, si evidenza la grande importanza delle tecniche agronomiche, che consentono dove è possibile, mettere in atto accorgimenti già alle prime fasi di crescita al fine di ottenere piantine di elevato pregio qualitativo con significativi riflessi sulle rese unitarie in campo. La cipolla busacchinara risulta essere un bulbo su cui puntare: bassa pungenza, ridotto fattore lacrimale, ottima croccantezza, nonché buona conformazione morfologica, contraddistinguono le caratteristiche che rendono l ecotipo già accetto sul mercato locale ma che potrebbe anche espandersi sui mercati nazionali ed internazionali. Tuttavia, in questi ultimi decenni, l introduzione di varietà, provenienti da altri ambienti ha innescato un processo di erosione genetica, facendo perdere all ecotipo le originali qualità specifiche, con la comparsa di alterazioni bio-morfologiche (ridotta conservabilità, alterazione della 47

32 vestitura, colorazione anomala delle guaine esterne, ecc.). Da qui l improcrastinabilità di arginare l evoluzione del processo di erosione genetica. L Associazione Allium Work, con il presente lavoro ha avviato un iter volto alla tutela, conservazione e trasformazione della cipolla Busacchinara. È da ritenere che esistono ottime possibilità per una significativa espansione della coltura nell'ambiente di Bisacquino, espansione che oltre ad avere positivi riflessi sull'economia agricola del territorio e sulla commercializzazione del prodotto verrebbe ad innescare importanti effetti su tutto l'indotto che gravita attorno alla cipolla: mano d'opera, attività vivaistica, commercializzazione di prodotti per la conduzione della coltura (fertilizzanti, impianti irrigui, ecc) oltre all'attivazione di centri per la selezione, confezionamento, trasformazione (patè di cipolla) e commercializzazione. 48

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN Tecnici coinvolti: Michele Baudino*; Roberto Giordano*; Carola Barberis **; Marcella Dibraganze *; Daniele Pettiti ** * CReSO

Dettagli

Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 2014

Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 2014 Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 04 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con film biodegradabile nei confronti di un tradizionale film di PE

Dettagli

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale.

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale. Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Filiera cipolla bianca di Pompei 2.2.1. Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione

Dettagli

Perfectpeel (Seminis) 11/04/2016 in contenitori da 160 fori

Perfectpeel (Seminis) 11/04/2016 in contenitori da 160 fori Pomodoro da industria prova di confronto materiali pacciamanti incolori 0 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili in confronto

Dettagli

Melone prova di confronto materiali pacciamanti 2016

Melone prova di confronto materiali pacciamanti 2016 Melone prova di confronto materiali pacciamanti 06 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili (tab. ), sulle rese areiche

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI COMMITTENTE: ADVANCED NEW WATER TECHNOLOGIES (ANWT). Albenga, 26/09/2013 SAGGIO DI EFFICACIA SU IDRORETENTORI Introduzione A partire

Dettagli

PIU RESA E QUALITA PER I TUOI NOCCIOLI SOLUZIONI IRRIGUE NETAFIM PER LA COLTURA DEL NOCCIOLO

PIU RESA E QUALITA PER I TUOI NOCCIOLI SOLUZIONI IRRIGUE NETAFIM PER LA COLTURA DEL NOCCIOLO PIU RESA E QUALITA PER I TUOI NOCCIOLI SOLUZIONI IRRIGUE NETAFIM PER LA COLTURA DEL NOCCIOLO EFFETTI NEGATIVI DELLO STRESS IDRICO La pianta del nocciolo, benche in grado di resistere alla carenza d acqua,

Dettagli

PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova

PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova La prova ha previsto il confronto, a parità di unità fertilizzanti, tra alcune

Dettagli

Crinò Paola, Ciccotti Giovanna ENEA - Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute

Crinò Paola, Ciccotti Giovanna ENEA - Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute Programma triennale di ricerca agricola, agroambientale, agroalimentare, agroindustriale della Regione Lazio 2003-2005 (PRAL 2003/31) Caratterizzazione bio-agronomica e qualitativa di ecotipi e linee alto-laziali

Dettagli

www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia LATTUGA 2013

www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia LATTUGA 2013 www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia LATTUGA 2013 in collaborazione con: LATTUGA produzione della piantina (cassetta in polistirolo con 160 alveoli; cubetto

Dettagli

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS OBIETTIVO DELLA PROVA Valutazione dell effetto di diverse dosi del concime organo-minerale

Dettagli

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA Classe di maturazione precoce Confronto varietale 2015 Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di approfondire le conoscenze sui principali parametri quanti-qualitativi

Dettagli

RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE

RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE L.R. 37/99 D.GR. 1234/05 Titolo Progetto: RILANCIO DELL ORTICOLTURA ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DI BIODIVERSITA AUTOCTONE RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE Dott.ssa

Dettagli

Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon. A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA

Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon. A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA COS E AUXYM AUXYM è un complesso di estratti vegetali naturali

Dettagli

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in Norme Generali - Capitolo 3. Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata Norme tecniche di coltura > Colture da seme>cipolla DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente

Dettagli

Cipolle: risultati finali di un biennio di prove varietali

Cipolle: risultati finali di un biennio di prove varietali Cipolle: risultati finali di un biennio di prove varietali Costantino Cattivello, Renato Danielis ERSA Sala del lavoro contadino Pozzuolo del Friuli 19/1/215 ASPETTI SALIENTI Località: Fiumicello (213);

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in Norme Generali - Capitolo 3. Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 20165 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CAROTA DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee >PISELLO PROTEICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee >PISELLO PROTEICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione

Dettagli

Relazione finale Progetto PRIN

Relazione finale Progetto PRIN Relazione finale Progetto PRIN La ricerca è stata condotta nel biennio 2009-2011 presso l azienda Campo Carboj dell Ente Sviluppo Agricolo in agro di Castelvetrano. Nel corso della prova sono stati valutati

Dettagli

IL SORGO DI KWS 1) IL SORGO CRESCE: COLTURA SOSTENIBILE PER COLTIVAZIONI A BASSO INPUT COLTURALE

IL SORGO DI KWS 1) IL SORGO CRESCE: COLTURA SOSTENIBILE PER COLTIVAZIONI A BASSO INPUT COLTURALE IL SORGO DI KWS 1) IL SORGO CRESCE: COLTURA SOSTENIBILE PER COLTIVAZIONI A BASSO INPUT COLTURALE Come produrre la massima energia per ettaro Come produrre un buon sorgo Gli ibridi KWS per il 2014 COME

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Rapporto su Uso dell Acqua attivata nel pomodoro in terreno

Rapporto su Uso dell Acqua attivata nel pomodoro in terreno Rapporto su Uso dell Acqua attivata nel pomodoro in terreno Autori : Msc Carmen E. Duarte Díaz. (IIRD) Gladys Sotmayor Torrez.(IIRD) Especialistas de la ELCE Dominicana S.A. Ciudad de la Habana, Mayo del

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CECE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CECE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CECE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Polito Pasqu Simone Maurizio Pennuzzi Luigi

Polito Pasqu Simone Maurizio Pennuzzi Luigi I sottoscritti: Dr. Polito Pasquale, nato a Taranto il /1/1967 e residente a Manduria (Taranto), laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell Università di Bari il 1/1/1993, normalmente

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in Norme Generali - Capitolo 3. Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 16 Norme tecniche di coltura > Colture da seme>cipolla DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente

Dettagli

Utilizzo di microrganismi benefici su piante caratterizzate da criticità nelle prime fasi di coltivazione

Utilizzo di microrganismi benefici su piante caratterizzate da criticità nelle prime fasi di coltivazione Utilizzo di microrganismi benefici su piante caratterizzate da criticità nelle prime fasi di coltivazione D. Prisa Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, CRA-VIV, Pescia (PT) Via

Dettagli

ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO DELLA TRIFOLLA DE L HAUTE VALLEE DU GRAND ST. BERNARD/ PATATA DELL ALTA VALLE DEL GRAN SAN BERNARDO C:\Documents and Settings\dd\Documenti\grand-combain\4

Dettagli

TELI SEMITRASPARENTI prova di confronto tra materiali pacciamanti 2015

TELI SEMITRASPARENTI prova di confronto tra materiali pacciamanti 2015 TELI SEMITRASPARENTI prova di confronto tra materiali pacciamanti 05 Scopo della prova Testare l efficacia delle sole proprietà meccaniche della copertura del terreno (pacciamatura) di film biodegradabile

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

La tecnica di coltivazione dell ASPARAGO in Italia. Marco_09

La tecnica di coltivazione dell ASPARAGO in Italia. Marco_09 La tecnica di coltivazione dell ASPARAGO in Italia 1 1 La tecnica di coltivazione dell asparago L Asparago destinato alla produzione di turioni per il mercato fresco è l Asparagus Officinalis Appartiene

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

ECOFISIOLOGIA DELLA PRODUZIONE E TECNOLOGIA DI PROGRAMMAZIONE DELLA ROSA IN COLTURA SENZA SUOLO

ECOFISIOLOGIA DELLA PRODUZIONE E TECNOLOGIA DI PROGRAMMAZIONE DELLA ROSA IN COLTURA SENZA SUOLO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI AGRARIA Dipartimento di Agronomia Ambientale e Territoriale Sezione di Orticoltura e Floricoltura ECOFISIOLOGIA DELLA PRODUZIONE E TECNOLOGIA DI PROGRAMMAZIONE

Dettagli

Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria. Annata Az. Riccardo Bellosi (Savarna)

Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria. Annata Az. Riccardo Bellosi (Savarna) Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria Az. Riccardo Bellosi (Savarna) Annata 2013 Committente: Sacom A cura di R&S Coop. Terremerse Via Cà del

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE FINOCCHIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

La crescita. FRI dipende: dalla superficie fogliare dall architettura fogliare

La crescita. FRI dipende: dalla superficie fogliare dall architettura fogliare La crescita Il tasso di crescita dipende da due processi: Intercettazione della radiazione solare da parte delle foglie Efficienza nella trasformazione della radiazione intercettata in biomassa Data una

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Tab. 1 Conduzione e gestione della prova Disegno sperimentale blocchi randomizzati con 3 ripetizioni 30/03/15 in contenitori alveolati da 40 fori

Tab. 1 Conduzione e gestione della prova Disegno sperimentale blocchi randomizzati con 3 ripetizioni 30/03/15 in contenitori alveolati da 40 fori MELANZANZA STRIATA confronto e panoramica varietale 2015 Scopo della prova Valutare sulla base dei principali parametri quali-quantitativi, l attitudine alla produzione commerciale di 6 cultivar di melanzana.

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

il sorgo da biomassa e la barbabietola metanigena: il loro impiego nella digestione anaerobica

il sorgo da biomassa e la barbabietola metanigena: il loro impiego nella digestione anaerobica il sorgo da biomassa e la barbabietola metanigena: il loro impiego nella digestione anaerobica Prof. R. Giovanardi Dott. M. Sandonà Conselve (PD) 9 ottobre 2012 PREMESSA La veloce evoluzione del comparto

Dettagli

CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE

CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE La coltura del cetriolo in coltura protetta in Italia ha registrato, nel triennio 2010/2012 (dati ISTAT), un netto incremento, soprattutto in termini di superfici, attestandosi

Dettagli

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di ha fino al 2011 per

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di ha fino al 2011 per RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di 15.000 ha fino al 2011 per poi avere un calo abbastanza significativo di circa

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DTP 07 Patate, cipolle e carote arricchite in selenio

DOCUMENTO TECNICO DTP 07 Patate, cipolle e carote arricchite in selenio Pag. 1 di 5 DOCUMENTO TECNICO Patate, cipolle e carote arricchite in selenio CCPB SRL 40126 Bologna Italy Via J. Barozzi, 8 tel. 051/6089811 fax 051/254842 www.ccpb.it ccpb@ccpb.it Redatto il 2010-04-01

Dettagli

Protocollo 016. AXS M31 di Zambanini Silvana. Azienda Agricola GARDINI FLAVIO. bio-formulazione avanzata per l agricoltura

Protocollo 016. AXS M31 di Zambanini Silvana. Azienda Agricola GARDINI FLAVIO. bio-formulazione avanzata per l agricoltura AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura Protocollo 016 Azienda Agricola GARDINI FLAVIO Loc. Deggia 28 38078 San Lorenzo in Banale (TN) - I Tel. e Fax (+39) 0465 734591

Dettagli

Cetriolo SCOPO DELLA PROVA MATERIALI E METODI. CENTRO PO DI TRAMONTANA Risultati Sperimentali 2007 nel settore orticolo

Cetriolo SCOPO DELLA PROVA MATERIALI E METODI. CENTRO PO DI TRAMONTANA Risultati Sperimentali 2007 nel settore orticolo Cetriolo Indicazioni variet ali SCOPO DELLA PROVA Valutare, sulla base dei principali parametri quanti-qualitativi, l attitudine commerciale di 3 di cetriolo in coltura protetta primaverile. MATERIALI

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

U7- Unità di ricerca per lo studio dei sistemi colturali (Metaponto)

U7- Unità di ricerca per lo studio dei sistemi colturali (Metaponto) Effetti dello stress idrico e salino sulla produzione quantiqualitativa di due colture tipiche dell area metapontina ed evoluzione dei parametri fisico-chimici del suolo U7- Unità di ricerca per lo studio

Dettagli

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012 www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012 in collaborazione con: RADICCHIO Nel 2012 la superficie di radicchio in pieno campo in Lombardia si è

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Risultati del confronto varietale campagna Dal campo allo stabilimento 03/02/2015

Risultati del confronto varietale campagna Dal campo allo stabilimento 03/02/2015 Progetto di sperimentazione varietale del pomodoro da industria, dello sviluppo della filiera e agrotecnica in Provincia di Alessandria Risultati del confronto varietale campagna 2014 Dal campo allo stabilimento

Dettagli

Pomodori e Peperoni: grandi, colorati, saporiti e senza spaccature

Pomodori e Peperoni: grandi, colorati, saporiti e senza spaccature Pomodori e Peperoni: grandi, colorati, saporiti e senza spaccature Comunicato stampa Luglio 2016 Calibro, colorazione e riduzione dei tempi di raccolta, alla base del successo sul mercato Pomodori e peperoni,

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO Stefano Amaducci 1, Paolo Serra 1, Vincenzo Tabaglio 1 1 Ist. di Agronomia, Genetica e Coltivazioni

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola

ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola Punto EM Attività in serra su rucola e spinacio Confronto fra diversi prodotti fertilizzanti Responsabili delle prove: Dr. P. Pasotti, Dr.ssa

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Progetto ItaliaEM-DiSTA/Unibo. Report 11 Agosto 2011 Prof. Giovanni Dinelli Dott.ssa Sara Bosi Dott. Mattia Accorsi DiSTA-UNIBO

Progetto ItaliaEM-DiSTA/Unibo. Report 11 Agosto 2011 Prof. Giovanni Dinelli Dott.ssa Sara Bosi Dott. Mattia Accorsi DiSTA-UNIBO Progetto ItaliaEM-DiSTA/Unibo Report 11 Agosto 2011 Prof. Giovanni Dinelli Dott.ssa Sara Bosi Dott. Mattia Accorsi DiSTA-UNIBO Tappeti erbosi ad uso sportivo Obiettivo: Valutare l efficacia dei trattamenti

Dettagli

I NUMERI DELLO ZUCCHERO

I NUMERI DELLO ZUCCHERO 4 A P P R O FO N D I M E N TO R E D D I T I V I TÀ D E L L A B A R B A B I E TO L A D A Z U C C H E R O I NUMERI DELLO ZUCCHERO Beta, divisione di ricerca e sperimentazione agronomica di COPROB, dal 8

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER Relazione Tecnica 2009-2010 Azienda Agricola GHISLANDI LUCIO tecnologia disinquinante

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO NORMA REGIONALE NOTE Scelta dell'ambiente di coltivazione

Dettagli

Corso di orticoltura. Docente Dr. Luigi Ledda

Corso di orticoltura. Docente Dr. Luigi Ledda Corso di orticoltura Docente Dr. Luigi Ledda PARTE GENERALE Programma di orticoltura Tecniche di conservazione dei prodotti orticoli Aziende orticole e piani colturali Condizioni climatiche e produzione

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CIPOLLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLINO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLINO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLINO \CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI SAVONA Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola "Franco Ugo" RELAZIONE FINALE

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI SAVONA Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola Franco Ugo RELAZIONE FINALE RELAZIONE FINALE Descrizione sintetica della prova N complessivo delle prove 1 Sito sperimentale Ce.R.S.A.A., Regione Rollo 98, 17031 Albenga (SV) Superficie complessivamente interessata dalla prova 50

Dettagli

Gestione ecosostenibile delle aree verdi sportive e ornamentali. Massimo Mocioni Sabrina Verde

Gestione ecosostenibile delle aree verdi sportive e ornamentali. Massimo Mocioni Sabrina Verde Gestione ecosostenibile delle aree verdi sportive e ornamentali Impiego di ammendanti compostati e prodotti derivati nella costruzione e manutenzione ecosostenibile di aree verdi sportive e ornamentali

Dettagli

Celosia Dracula Celosia cristata

Celosia Dracula Celosia cristata Celosia Dracula Celosia cristata Germinazione: Numero di semi circa (pellettati): 1.250 Semi/gr di 5.8 a 6,2 e con un apporto medio di fertilizzante di base (EC 0,7 1.2 mmhos/cm). Semina: seminare 1 seme

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE MELONE - COCOMERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

DK SENSEI NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ PRODUTTIVE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE

DK SENSEI NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ PRODUTTIVE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE Un MONDO di COLZA DK SENSEI PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA Investimento Investimento consigliato 30-40 p/m 2 alla raccolta NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ

Dettagli

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è

Dettagli

LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO

LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO PRIN 2003: Fisiologia della Produzione e Tecnologie di Programmazione di Specie Floricole LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO E IRIS IN FLOATING SYSTEM PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE U.O: Università

Dettagli

MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Materiali e Metodi Tab. 1 Conduzione e gestione della prova

MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Materiali e Metodi Tab. 1 Conduzione e gestione della prova MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Valutare sulla base dei principali parametri quali-quantitativi, l attitudine commerciale di 7 cultivar di melanzana viola. Materiali

Dettagli

SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SORGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PEPERONE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PEPERONE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PEPERONE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Produrre negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile

Produrre negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile Produrre negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile a) Eventi climatici estremi b) Patogeni nuovi in diffusione c) Mezzi di difesa sempre più tecnici e specifici d) Apertura dei mercati e) Volatilità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione

Dettagli

IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI

IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI SEMINARIO: RISCHIO MICOTOSSINE NELLA FILIERA CEREALICOLA MARCHIGIANA Osimo (AN) 12 aprile 2013 Dott. Agr.. Angela Sanchioni Centro

Dettagli

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). PISELLO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

SEDANO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

SEDANO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SEDANO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Coltivazione del sorgo da biomassa nel nord Italia

Coltivazione del sorgo da biomassa nel nord Italia Coltivazione del sorgo da biomassa nel nord Italia Mario Di Candilo, Enrico Ceotto CRA-CIN Centro di Ricerca per le Colture Industriali, Bologna EIMA - Bologna, 10 novembre 2012 Fra le erbacee a ciclo

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SPINACIO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SPINACIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche

Dettagli

VALUTAZIONE DI TECNICHE DI COLTIVAZIONE CONSERVATIVE E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI CEREALI.

VALUTAZIONE DI TECNICHE DI COLTIVAZIONE CONSERVATIVE E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI CEREALI. VALUTAZIONE DI TECNICHE DI COLTIVAZIONE CONSERVATIVE E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI CEREALI. A cura dell ufficio Agronomico Italpollina Spa OBIETTIVO DELLA PROVA L obiettivo della prova

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina.

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Progetto in collaborazione tra: Assopa Consorzio Selenella Arpa Meteo 5 marzo 2013 Rete regionale di monitoraggio per la meteorologia urbana,

Dettagli

NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO

NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO A cura di Mori Mauro e Romano Raffaele LE CONCIMAZIONI IN COPERTURA: UN INVESTIMENTO CHE DA BUONI FRUTTI La concimazione azotata rappresenta un aspetto

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Interventi per lo sviluppo della pataticoltura italiana

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Interventi per lo sviluppo della pataticoltura italiana Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3783 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Interventi per lo sviluppo della pataticoltura italiana Presentata il 19 ottobre 2010

Dettagli

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CAROTA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CAROTA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CAROTA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Comune di Amatrice FRAGOLA DI AMATRICE DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

Comune di Amatrice FRAGOLA DI AMATRICE DISCIPLINARE DI PRODUZIONE Comune di Amatrice FRAGOLA DI AMATRICE DISCIPLINARE DI PRODUZIONE Frutto nobile decantato da Ovidio, Plinio e Virgilio trova nell areale del Comune di Amatrice, per le caratteristiche geomorfologiche e

Dettagli

Prova di utilizzo di concimi azotati addizionati con zeoliti in risaia

Prova di utilizzo di concimi azotati addizionati con zeoliti in risaia Prova di utilizzo di concimi azotati addizionati con zeoliti in risaia 1.1 Valutazione delle caratteristiche generali del suolo Le caratteristiche medie dei terreni del Centro Ricerche sono presentate

Dettagli

Estratto da Terra e Vita n edizioni Edagricole. Italia

Estratto da Terra e Vita n edizioni Edagricole. Italia Concimazione azotata per produzione e qualità La fertilizzazione fogliare del frumento tenero può avere un significativo effetto sulla resa e sulle caratteristiche molitorie della granella di Massimo Blandino,

Dettagli

ORGANAZOTO FERTILIZZANTI SpA Valori ed Impegno

ORGANAZOTO FERTILIZZANTI SpA Valori ed Impegno Workshop Innovation Tergeo ORGANAZOTO FERTILIZZANTI SpA Valori ed Impegno Enovitis in Campo Torrevento, Corato (Bari) 17 18 giugno 2016 La storia di ORGANAZOTO inizia negli anni 70 con il primo impianto

Dettagli

LA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

LA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO LA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO COME COLTURA DEDICATA PER IL BIOGAS M. Caliceti G. Ciuffreda L. Rossi G. Bellettato Attualità della ricerca nel settore delle energie rinnovabili Ancona 17 dicembre 2010 Chi

Dettagli