Auto-storia dei gruppi e delle Associazioni di Ostetriche di Mestre dal 1985 al 1999 (a cura di Franca Marcomin)
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- Gabriele Casali
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1 Auto-storia dei gruppi e delle Associazioni di Ostetriche di Mestre dal 1985 al 1999 (a cura di Franca Marcomin) La storia del gruppo di ostetriche di Mestre ha inizio negli anni 80, quando in Italia molti erano i fermenti intorno al modo di partorire e di nascere nelle strutture ospedaliere. Noi, giovani ostetriche appena diplomate e piene di entusiasmo, abbiamo avuto voglia di esplorare la nostra professione al di là degli insegnamenti ricevuti nel corso di diploma universitario, insegnamenti che ormai avevano dimenticato, e possiamo dire rimosso, i saperi frutto di esperienza maturata dalle donne nel corso dei secoli intorno al partorire e al nascere. Da dove nasceva la nostra voglia di decostruire un sapere che ritenevamo troppo medicalizzato e maschile? Che sembrava volerci far diventare la brutta copia della professione medica, mere esecutrici di decisioni altrui, perdendo sempre più l autonomia professionale e ancor peggio la centralità delle donne e dei neonati nella scena del parto? Negli anni 70 il movimento femminista, analizzando ogni aspetto della sessualità femminile, aveva messo in evidenza come la gestione della maternità rappresentasse uno dei momenti chiave in cui il potere medico e maschile avesse espropriato la donna del suo attivo protagonismo in questo evento. Da questo erano scaturite richieste e ricerca di soluzioni che ponessero al centro la soggettività e i diritti delle donne, attraverso l autodeterminazione del quando fare un figlio e con quali modalità. Contemporaneamente alcuni medici e ginecologi, Braibanti in Italia, Leboyer e Odent in Europa, pubblicano in quegli anni dei testi sulla nascita non-violenta, sull umanizzazione dell assistenza, ponendo l attenzione sul neonato, sulla coppia genitoriale e sul mondo di emozioni che gli operatori devono rispettare ad ogni nascita. Queste le nostre fonti di riferimento per iniziare un percorso durato vent anni, e che alcune di noi stanno continuando. E un percorso di un gruppo che poi si è modificato nella sua composizione, alcune hanno costituito associazioni, altre hanno intrapreso percorsi libero-professionali, e che cercheremo di raccontare. La storia dei parti belli non è mai stata scritta affermava una relatrice al convegno Le culture del parto-luoghi pratiche figure tenutosi a Milano nel 1985, ma per fortuna da allora molte cose sono successe e molte cose sono state scritte, ma la nostra esperienza purtroppo ha avuto poca documentazione e questa occasione ci è sembrata importante per recuperare un pezzo di storia e porgerla a chi vorrà conoscerla. E proprio dal convegno di Milano del gennaio 1985 che Franca Marcomin e Michela De Grandi tornano piene di entusiasmo e con la voglia di contattare altre amiche ostetriche per proporre la
2 costituzione del primo gruppo che si chiamerà Gruppo di ostetriche per il parto attivo con lo scopo di assistere i parti in casa delle donne che ne facevano richiesta e portare il proprio contributo per costruire la nuova cultura non-violenta e non medicalizzata del parto e della nascita. Del gruppo faranno parte Giuliana Di Girolamo, Barbara Sartorelli e un altra collega. La sede cui facevamo riferimento era il Centro Donna di Mestre, allora dislocato nel Centro Civico di Piazza Ferretto. Anche nel resto d Italia altre ostetriche iniziavano questo percorso e dal marzo dell 85 cominciamo ad incontrarci a Firenze, Roma e Milano per costituire successivamente il Coordinamento dei gruppi per il parto in casa, poi diventato Associazione nazionale negli anni 90. A Bologna nasce il Movimento Internazionale per la Nascita Attiva (MINA) che poi diventerà per il Parto Attivo (MIPA) (documento 3). Al Congresso Nazionale delle Ostetriche del 1986 a Riva del Garda il Gruppo porta un proprio intervento di appoggio a questo Movimento (doc. 4), e nel programma del Centro Donna di Mestre il gruppo chiede un finanziamento per tre seminari, facendo riferimento al Movimento Internazionale Nascita Attiva (doc. 5). Nel maggio 85 l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) emana le Raccomandazioni per una Tecnologia Appropriata per la Nascita (doc. 1 e 2) che diventeranno uno dei più autorevoli documenti al quale ispirarsi. Un altro documento importante per una nuova pratica ostetrica a cui ci siamo riferite è stato l elenco Kloosterman redatto nel 74, su cui si basavano le ostetriche dell Olanda per assistere i parti a domicilio, Paese che allora come adesso assicura la nascita in casa come pratica normale di assistenza e non alternativa come avveniva e avviene tuttora in Italia. L Associazione Il Marsupio di Firenze nel febbraio '89 pubblicherà il testo Programmazione del piano di assistenza ostetrica in Olanda. Criteri di valutazione e competenze specifiche dell ostetrica, del medico di base e del medico specialista (doc. 13) che diventerà uno dei nostri strumenti e degli altri gruppi di ostetriche in Italia per l assistenza a domicilio. Alcuni ospedali in Italia cambiano le loro modalità di assistenza offrendo un servizio meno medicalizzato e più rispettoso dei ritmi naturali del travaglio e del parto, nonché della non separazione madre-neonato nel periodo di degenza, il cosiddetto rooming-in. Ricordiamo Ponte dell Olio (Piacenza), Poggibonsi (Siena), Zevio (Verona), Conegliano (Treviso). Franca, Michela e un altra ostetrica assistono il primo parto a domicilio nel dicembre 85. Circa cento donne partoriranno in casa fino al 99 ad opera del gruppo e delle associazioni che costituiremo nel tempo, mentre molte altre partoriranno con le ostetriche diventate libere professioniste. Non sono state tutte donne di Mestre e Venezia, poichè ricevevamo richieste e raggiungevamo le case delle donne delle province di Treviso, Padova, Vicenza non essendoci ostetriche disponibili in quelle zone.
3 Nell 88 il gruppo si trasforma nell Associazione Il punto d incontro. Associazione per l assistenza personalizzata alla maternità (doc. 8) con sede a Marghera e ne faranno parte Franca, Michela, Giuliana e Raffaella Tiengo. Nel 93 l associazione modifica il suo statuto, e diventa Il punto d incontro. Associazione per l assistenza personalizzata alla maternità e alla prima infanzia, e la composizione delle socie, perchè esce Raffaella ed entra un altra ostetrica, e ne faranno parte tre donne con una formazione specifica per accudire bambini e bambine fino ai tre anni, perchè l Associazione decide di aprire un Nido a Mestre, che ha la caratteristica di dar da mangiare ai piccoli solo cibo biologico. In questi anni organizziamo una serie di incontri pubblici su: allattamento materno, libertà dalle vaccinazioni, come cucinare il cibo biologico, come costruire bambole di pezza, oltre a corsi di preparazione al parto e di massaggio al bambino/a (doc. 18). Nei primi mesi del 94 avviene l inaugurazione del Nido in un bell appartamento con giardino alla Cipressina a Mestre, che poi diventerà Cooperativa dopo poco più di un anno, e che è ancora presente nel territorio. Franca, Michela e Giuliana costituiscono nel 95 una nuova Associazione Ninfea con sede a Mestre, ma nel 96 Michela con un altra collega costituirà un Associazione professionale di ostetriche, con sede a Marghera. Barbara diventa libera professionista nel 95; Franca, Giuliana e Raffaella con altre donne e professioniste costituiranno una nuova Associazione nel 2000 Matriosca con sede a Chirignago. Forse vi abbiamo un po tediato con queste date e questi continui cambiamenti di Associazioni, ma ci è sembrato opportuno riepilogarli per essere fedeli a una storia che si è modificata nella forma, ma che è rimasta simile negli scopi indicati all inizio del nostro percorso di gruppo. La nostra vicenda di donne presenti nel territorio mestrino si intreccia saldamente con la nostra professione di ostetriche. La nostra attività è stata contemporaneamente politica e professionale, poichè è sempre stato in noi presente la necessità di una pratica per dimostrare la possibilità di modalità diverse del nascere e del partorire, la possibilità di rimettere al centro e di dare voce alle soggettività delle donne partorienti e delle donne ostetriche. Riprendendo il racconto, nel maggio 88 Michela De Grandi e Franca Marcomin in qualità di ostetriche del Gruppo Parto attivo, intervengono ad un incontro organizzato al Centro Donna dal titolo Per una pratica di rapporti simbolici tra donne nella scena della nascita, in cui danno parola alla loro esperienza in uno spazio pubblico del movimento delle donne di quegli anni a Mestre (doc. 6). Nel 1988 il Consigliere Valpiana presenta una proposta di legge alla Regione del Veneto Tutela della partoriente e del nuovo nato (doc. 7), sulla falsariga delle leggi regionali approvate nel Lazio
4 nell 85 e in Lombardia nell 87, in cui si fa riferimento alla possibilità di scelta delle donne di partorire a domicilio, o in Case di Maternità o in ospedali cosiddetti umanizzati, cioè che riducono la medicalizzazione dell assistenza del parto e della nascita. Il gruppo viene convocato ad un audizione in Regione nell per esprimere il proprio parere sulla proposta di legge, che purtroppo non fu mai varata. Contemporaneamente nel luglio 89 anche a livello nazionale viene presentata una proposta di legge sugli stessi temi (doc. 10) e il gruppo aderisce al Comitato promotore di sostegno alla legge (doc. 12), come il Coordinamento dei Gruppi per il Parto in casa ed altre Associazioni nazionali. Proposte di legge nazionale ne sono state presentate altre negli anni successivi, e solo l anno scorso è stata varata una legge della Ministra Turco che si ispira molto parzialmente a queste prime proposte, dal titolo Norme per la tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato. Del gruppo Parto Attivo è Franca che si interessa dell evoluzione delle proposte di legge, e produce una serie di interventi a Convegni e Seminari, pubblicati in alcuni testi (doc. 11, 14 e 15), vedi documenti allegati a questo racconto: -nella relazione di Marcomin F. e Gruppo Parto attivo Saperi delle donne, parto in casa e proposte legislative dell 88 viene portata l esperienza del gruppo nell assistenza di 21 parti a domicilio (doc. 9) -l intervento L assistenza dei parti a domicilio ad opera del Gruppo Parto Attivo di Mestre- Venezia di F. Marcomin viene prodotto per incontri pubblici nell 89-90, in cui viene portata l esperienza del gruppo nell assistenza di una trentina di parti a domicilio (doc. 16). Un altro effetto che produsse il fermento di quegli anni sul parto e la nostra presenza nel territorio fu la richiesta dell Associazione Medicina Democratica di Mestre verso l Ostetricia dell Ospedale per un assistenza più umanizzata e la richiesta che fecero molte donne con raccolte di firme pubblicate dalla stampa locale per il cambiamento del modo di partorire nelle strutture pubbliche, nonché la richiesta di alcune donne di poter essere assistite a domicilio da un servizio messo a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale, cioè dalle ULSS. Altre donne scrivono ai giornali locali difendendo la loro scelta di partorire in casa, altre danno testimonianza del loro parto in casa nel testo Sguardi di donne per abitare il mondo del Gruppo Futura di Mestre-Venezia, Ippocampo editrice 1991, pg (doc. 17). Negli anni 2000 io, Franca, e Michela partecipiamo ad una trasmissione televisiva di una rete locale dove parliamo della nostra esperienza; portiamo inoltre il nostro contributo professionale e culturale al Convegno Regionale delle Ostetriche del Veneto a Mirano (VE) il 28 0ttobre 2000 Assistenza domiciliare al travaglio, parto, puerperio (doc. 19).
5 Per concludere possiamo dire che alcune di noi attualmente pensano che forse non abbiamo cambiato la sostanza delle modalità di assistenza negli ospedali, anche se alcuni diritti ora le donne li possono avere: presenza del partner in sala parto, analgesia epidurale, bambino/a in camera 24 ore con la madre, ma sicuramente le donne che abbiamo aiutato a partorire in casa hanno vissuto una forte esperienza che potrebbero raccontare e che hanno aiutato molte altre donne ad avere più fiducia in se stesse per non farsi espropriare e delegare completamente la propria esperienza ad altri. Per quanto riguarda la nostra professione, ci rammarichiamo di non essere riuscite a passare il testimone alle nuove generazioni di ostetriche e che loro non l abbiano raccolto, nel senso che l assistenza dei parti in casa non è stata assunta dal servizio pubblico e le donne che ne fanno richiesta hanno sempre meno ostetriche disponibili ad assisterle. A nostro avviso comunque la soggettività femminile continuerà a manifestarsi in tutte le forme della vita e della scena politica. Nei documenti troverete il racconto di Tiziana Plebani, una donna quarantenne, che ha partorito il suo primo (ed unico) figlio in casa nel 95 a Venezia (doc. 20). Dà parola alle emozioni che vivevano molte delle donne che abbiamo aiutato a partorire e che vivevamo anche noi da ostetriche. I racconti dei bimbi e delle bimbe nati/e li stiamo ancora aspettando... Documenti: doc. 1) Raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità Tecnologia appropriata per la nascita 9 maggio 1985 doc. 2) PARTO: non è una malattia! 15 raccomandazioni dell OMS, a cura del MINA doc. 3) Il Manifesto del Parto Attivo del Movimento Internazionale Parto Attivo doc. 4) Il movimento per il parto e la nascita attiva Intervento a Riva del Garda al Congresso Nazionale delle Ostetriche 1986 del Gruppo di ostetriche di Mestre doc. 5) richiesta di finanziamento per tre seminari del gruppo al Centro Donna di Mestre per il programma doc. 6) locandina e interventi di Michela De Grandi e Franca Marcomin del Gruppo Parto attivo all incontro organizzato nel maggio 88 al Centro Donna Per una pratica di rapporti simbolici tra donne nella scena della nascita doc. 7) proposta di legge regionale N. 363 d iniziativa del Consigliere Valpiana Tutela della partoriente e del nuovo nato del 28 aprile 1988 doc. 8) locandina Il punto d incontro e tessera dell'associazione Il punto d incontro
6 doc. 9) comunicazione di Marcomin F. e Gruppo Parto attivo Saperi delle donne, parto in casa e proposte legislative in Umanizzazione della nascita e raccomandazioni O.M.S." Atti del Convegno di Verona del novembre 1988, CIC Edizioni Internazionali 1989 doc. 10) proposta di legge nazionale del 21 luglio 1989 Nuovi compiti del Servizio sanitario nazionale e delle regioni in materia di assistenza alle donne in stato di gravidanza e diritti della partoriente e del bambino ospedalizzato doc. 11) intervento di F. Marcomin alla Tavola Rotonda Legislazione e proposte nazionali e regionali in Ripensare la nascita nelle strutture sanitarie: realtà, sogni, bisogni Atti del Convegno di Padova del ottobre 1989, CGIL Coordinamento donne doc. 12) adesione del al Comitato Promotore di sostegno alla proposta di Legge Nazionale sul parto depositata alla Camera dei Deputati nel luglio 89 doc. 13) Programmazione del piano di assistenza ostetrica in Olanda. Criteri di valutazione e competenze specifiche dell ostetrica, del medico di base e del medico specialista, Tipografia Nuova Sfogli-Firenze, febbraio 1989, copertina e prefazione di Verena Schmid doc. 14) introduzione e lettera ai giornali di F. Marcomin in Nascere naturale Atti del convegno sulla nuova legislazione del parto, Roma 18 maggio 1990 Camera dei Deputati doc. 15) introduzione e intervento di F. Marcomin in Parto e nascita: leggi regionali e legge nazionale Atti del convegno di Roma del 16 ottobre 1990, Gruppo Parlamentare Verde e Coordinamento Regionale Lazio per una nuova coscienza del parto e della nascita doc. 16) Relazione L assistenza dei parti a domicilio ad opera del Gruppo Parto Attivo di Mestre- Venezia di F. Marcomin prodotta per interventi pubblici nell doc. 17) Sguardi di donne per abitare il mondo del Gruppo Futura di Mestre-Venezia, Ippocampo editrice 1991, pag doc. 18) locandina Incontri per genitori 1995 doc. 19) locandina Assistenza domiciliare al travaglio, parto, puerperio Convegno Regionale Ostetriche del Veneto, 28 ottobre 2000 doc. 20) racconto di Tiziana Plebani Foto: 1. il primo bagnetto 2. la poppata 3. Franca e Giuliana in attesa del parto di Raffaella, ostetrica 4. il primo parto in casa nell Michela e Franca, ostetriche, madrine di un neonato al battesimo 6. Franca assiste la nascita di Veronica, sua nipote, nel 1997
7 7, 8, Nascita di Luca, fratello di Anita, nati in casa 11. Franca esegue le profilassi, previste per legge, dopo un parto in casa 12. Il primo bagnetto fatto dal papà 13. Nascita di Veronica, , 15, 16. Travaglio di Tiziana che partorirà Fausto nel , 18, 19, 20. Nascita di Angela nel 2003
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