Rassegna Stampa dal 24 al 26 gennaio Ambasciata d Italia a Zagabria

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1 Rassegna Stampa dal 24 al 26 gennaio 2015 Ambasciata d Italia a Zagabria POLITICA ESTERA Ministro degli Esteri Pusic in Iran Noi siamo testimoni che il radicalismo vuole nascondersi dietro all Islam. Non dobbiamo permettere che il terrorismo si celi dietro alle persone, alle religioni o alla fede, ha dichiarato il Ministro degli Esteri Pusic nel corso della sua visita in Iran. Pusic ha incontrato Il Vice Presidente della Repubblica Islamica, Masoumeh Ebtekar, il Presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani, il Ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif e Presidente iraniano Hassan Ruhani, con il quale ha discusso della necessità di una lotta comune contro i terroristi e gli estremisti. Il Presidente Ruhani ha sottolineato che l Iran è stato uno dei primi Paesi a riconoscere la Croazia e che i buoni rapporti bilaterali devono essere rafforzati soprattutto nei settori economico e culturale. L Iran è importante per l Europa sia politicamente, sia per la sicurezza e la Croazia, quale membro dell UE, appoggerà i tentativi per assicurare una conclusione del negoziato nucleare, ha aggiunto Pusic. In seguito all incontro con il Ministro degli Esteri Zarif, Pusic ha affermato che è stato stabilito il ripristino di una Commissione Economica comune iraniano-croata per stimolare i rapporti bilaterali economico-commerciali. (Jutarnji list, Vecernji list, Mvep) Accordo Croazia-Slovenia sul controllo ai confini La Croazia, tuttora in attesa di entrare a far parte di Schengen, ha firmato con la Slovenia un accordo sul controllo comune di sette valichi di frontiera. L accordo è stato sottoscritto a Samobor dal Ministro dell Interno sloveno Vesna Gyorkos Znidar e dal Ministro

2 dell Interno croato Ranko Ostojic. Data la minaccia del terrorismo, i due Ministri hanno concordato sulla necessità di aumentare i controlli ai confini esterni dell Unione Europea. (Jutarnji list, Index.hr) POLITICA INTERNA Intervista al parlamentare europeo Tonino Picula In un intervista al quotidiano Vecernji list, l eurodeputato Picula ha commentato la sconfitta di Josipovic attribuendola a quattro ragioni. La prima è che Josipovic desiderava piacere a tutti sulla scena politica e ciò di per se non è un errore ma solo a condizione che esista l appoggio di un partito. La seconda ragione è che Josipovic veniva percepito come rappresentante di un partito impopolare. Inoltre, la sua campagna era basata su riforme costituzionali rilevanti, ma non prioritarie per i cittadini. Josipovic ha poi pagato la crescita del conservatorismo nella politica europea, rappresentato in Croazia da Kolinda Grabar Kitarovic, oltre che la nascita di un nuovo populismo europeo grazie al quale Sincic ha ottenuto la sua parte di voti. Per quanto riguarda il suo ritorno sulla scena politica croata, Picula ha dichiarato che non intende trovarsi nuovamente a far parte di un gruppo che dovrà cercare di salvare SDP dopo la sconfitta parlamentare. Secondo Picula, a differenza dalle elezioni presidenziali che fino all ultimo erano incerte, se qualcosa non cambia, per SDP le elezioni parlamentari saranno perse. A suo giudizio, spesso l inerzia e l opportunismo superano nell SDP la necessità di cambiamento. Per quanto concerne la nuova Presidente eletta, Picula ritiene che Grabar Kitarovic dovrebbe tenere sempre aperto un canale di comunicazione con il Governo. Tuttavia, egli sostiene che la Presidente rappresenterà in maniera convincente la Croazia sulla scena internazionale. (Vecernji list)

3 Piani politici di Josipovic Fonti vicine a Ivo Josipovic ritengono che egli al momento non intenda ritornare all SDP. Josipovic ha annunciato che presenterà i suoi piani politici alla fine di febbraio, dopo l insediamento della neoeletta Presidente Grabar Kitarovic, ma all SDP ritengono che egli intenda imporsi come leader di una Terza via (Treci put), ovvero una coalizione di piccoli partiti: Partito Popolare Croato (HNS), Dieta Democratica Istriana (IDS), Forum Nazionale di Nikica Gabric e Partito Litorale-montano (PGS). Il Partito ecologista ORAH non farebbe parte di questa coalizione, in quanto intende presentarsi da solo alle elezioni parlamentari. Non sembrerebbe, però, da escludere un eventuale collaborazione con l ex Ministro delle Finanze Linic. (Jutarnji list) Coalizione al Governo probabilmente insieme alle elezioni parlamentari Al termine della riunione a Pola dei leader dei partiti della Coalizione al Governo, è stata rilasciata una dichiarazione comune di IDS, HNS, HSU e SDP che annunciano che si presenteranno insieme alle elezioni parlamentari dichiarando che la coalizione è rimasta solida. La costruzione dell Ospedale di Pola ne è la prova. Siamo abbastanza forti, ma siamo ancora aperti per nuove idee. ha dichiarato il Presidente del Partito Socialdemocratico (SDP) Milanovic, aggiungendo che il Partito ORAH di Mirela Holy sembra non sia interessato alla coalizione, ma che si prevedono trattative con il Partito Laburista. Il Presidente della Dieta Democratica Istriana (IDS) Miletic ha dichiarato che il Consiglio del Partito emetterà una decisone finale sulla partecipazione alla coalizione; a febbraio verrà elaborata una piattaforma che sarà alla base delle future trattative per

4 l eventuale coalizione e le elezioni parlamentari. Miletic ha sottolineato l importanza della coerenza politica e della decentralizzazione prevista dal Piano 21. Il Presidente del Partito Croato dei Pensionati (HSU) Hrelja ha fatto presente l importanza della realizzazione dei progetti accordati e dei programmi della Coalizione. Il partenariato non è una cosa usa e getta. Dobbiamo pensare al futuro, ha concluso Hrelja. (Glas Istre, Index.hr) ECONOMIA Mediatori nel caso INA-MOL La Croazia ha rifiutato i mediatori indipendenti che il Dipartimento di Stato americano aveva proposto per la soluzione del procedimento in corso tra il Governo croato e l azienda petrolifera ungherese MOL. Inizialmente, le due parti avevano accettato uno dei quattro nomi proposti, il rispettato arbitro del settore energetico, avvocato Michael Polkinghorne, ma qualche giorno fa la Croazia avrebbe rifiutato anche questo nome, in quanto in conflitto di interessi, dato che sia lui personalmente sia il suo studio avevano già in precedenza rappresentato MOL ed il Governo ungherese. Alla MOL hanno commentato che è evidente che la Croazia non intende risolvere questo problema e che mette i propri interessi politici al di sopra di quelli dell INA. Da quanto comunicano i media croati, la Croazia avrebbe poi proposto al Dipartimento dello Stato americano tre nuovi candidati che potrebbero intervenire nella soluzione dei rapporti tra il Governo croato e MOL. Si tratterebbe di tre avvocati: un americano, uno spagnolo e uno svizzero, dei quali uno non avrebbe mai avuto rapporti né con lo Stato ungherese o croato né con MOL o INA. (Vecernji list, Jutarnji list)

5 Mutui in franchi svizzeri L esperto finanziario dell Associazione Franak, Lovrinovic, in una lunga intervista al quotidiano Jutarnji list, ha espresso la propria perplessità per quanto concerne la posizione della Banca Centrale Croata (HNB) rispetto alla questione del franco svizzero. Secondo lui, la Banca Centrale avrebbe dovuto reagire molto prima, dato che non è mai stata propensa ad accettare i mutui in franchi svizzeri che esistono da ormai 21 anni. A detta di Lovrinovic, i cosiddetti mutui in franchi svizzeri non sono mai effettivamente stati in franchi, dato che i mutuatari ricevevano dalle banche i prestiti in kune. Soltanto le rate dei crediti venivano calcolate in base al cambio in franchi svizzeri. Dato che l inflazione in Croazia era stabile, non c era alcuna ragione per fissare i mutui in franchi. Secondo Lovrinovic, le banche speculavano, dato che non sono in grado di dimostrare che al momento della concessione dei mutui erano effettivamente in possesso di depositi in franchi svizzeri. Se riusciranno a dimostrarlo, si potrà, secondo Lovrinovic, trovare un accordo che riconsidererà i contratti applicando nuovi cambi. L Associazione Franak vede pertanto, come unica soluzione la conversione dei mutui in kune secondo il cambio iniziale, operazione che, secondo il Governatore Vujcic, costerebbe allo Stato croato 3,2 miliardi di euro. Secondo Vujcic le banche dovrebbero, invece, ristrutturare i debiti e riconsiderare il capitale principale, ovvero diminuirlo rispetto al calo dei prezzi dei beni immobili. In quel caso lo Stato potrebbe restituire queste somme tramite incentivi fiscali. In casi estremi il debitore potrebbe restituire il bene alla banca, rimanendo nella propria casa quale affittuario, con la possibilità di un eventuale successivo riacquisto. Dato che i prezzi dei beni immobili sono attualmente bassi, e il mercato fermo, secondo il Governatore

6 Vujcic dovrebbe essere nell interesse delle banche trovare un accordo con i mutuatari. (Jutarnji list, Vecernji list) Red.: Macanovic

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