Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF)

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1 Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) Centro Ricerche sul riso Castello d Agogna 04 febbraio 2016 Reimpiego di seme aziendale: cosa dice la legge? L attività dell ICQRF: I controlli sulla filiera del seme Dr. Massimo Antonio Tino - ICQRF Nord Est

2 Le competenze dell ICQRF Controlli sulla qualità, genuinità e identità dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione agricola (sementi, mangimi, fertilizzanti e fitosanitari) finalizzati alla prevenzione e repressione delle frodi e degli illeciti Tutelare le produzioni ed assicurare la lealtà delle transazioni commerciali Vigilanza sugli organismi di controllo che operano nell ambito delle produzioni di qualità regolamentata Irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie in materia agricola e agroalimentare di competenza statale

3 La dislocazione territoriale di Uffici e Laboratori

4 ICQRF Attività di controllo e risultati operativi nel settore delle sementi dal 01 gennaio al 31 ottobre 2015 Controlli (n.) 567 Operatori controllati (n.) 311 Operatori irregolari (%) 15,1 Prodotti controllati (n.) Prodotti irregolari (%) 9,9 Campioni analizzati (n.) 117 Campioni irregolari (%) 7,7 Diffide (n.) 5 Sequestri (n.) 28 Valore dei sequestri ( ) Notizie di reato (n.) 45 Contestazioni amministrative (n.) 49

5 La consultazione degli stakeholders TAVOLI TECNICI DI CONSULTAZIONE ICQRF - Operatori (Organizzazioni professionali agricole e Associazioni di categoria più rappresentative) Obiettivo: conoscere più concretamente le esigenze di tutela del mondo produttivo, siano esse di carattere generale e/o settoriale ICQRF - Associazioni dei consumatori Obiettivo: cogliere le esigenze di tutela provenienti dalle Associazioni coinvolte, ai fini di una migliore predisposizione dei programmi antifrode Consultazione associazioni

6 CONTROLLI ED ISPEZIONI LUNGO LA FILIERA DEL SEME Nei confronti di tutte le Società operanti nel settore delle sementi, procedendo anche al prelievo e all analisi dei campioni Verifica della conformità alla legislazione comunitaria e nazionale dei prodotti sementieri

7 L'ATTIVITÀ DI CONTROLLO E DI VIGILANZA Abbraccia tutte le fasi del processo produttivo dei prodotti sementieri ed in particolare: visitare i campi destinati alla produzione sementiera; i depositi e magazzini di commercializzazione all ingrosso e al minuto; i locali adibiti alla conservazione, alla selezione, alla disinfezione ed alla disinfestazione dei prodotti sementieri; i mercati, le fiere, i magazzini ferroviari, portuali ed aereoportuali, le banchine ferroviarie e portuali, i carri ferroviari, gli aerei, i galleggianti, gli autoveicoli adibiti al trasporto merci ecc ; il personale incaricato può altresì procedere al prelevamento di campioni ed all accertamento delle violazioni di legge ex art. 30 legge n. 1096/1971.

8 Seme certificato: coltivare in sicurezza ed investire sul futuro Il seme certificato no è un opzione, è una certezza

9 IL RISPARMIO CHE DERIVA DALL USO DI SEME AZIENDALE È IRRISORIO E' quindi evidente che l'uso di seme aziendale per l'agricoltore è rischioso dal punto di vista fitopatologico e per la sanità della granella (micotossine) è penalizzante per le inferiori caratteristiche tecniche di purezza e germinabilità non è tracciabile e quindi non utilizzabile in una filiera di qualità...in breve è antieconomico! Rispetto al reimpiego come seme di granella aziendale o peggio ancora rispetto all acquisto di prodotto non certificato e di provenienza incerta, con l impiego di semente ufficialmente certificata l agricoltore si garantisce diversi vantaggi.

10 VANTAGGI DEL SEME CERTIFICATO è già selezionato, pulito e confezionato in modo idoneo per l azienda; non richiede costi di conservazione e pulitura; non necessita di ulteriori interventi con prodotti chimici, essendo un prodotto già trattato (conciato) presso lo stabilimento sementiero.

11 IL SEME CERTIFICATO ASSICURA densità di semina, garantita dalla elevata germinabilità del prodotto. germinabilità, perché l impiego di seme certificato con elevata germinabilità consente di risparmiare fino al 30% di prodotto, rispetto ad una granella non certificata. purezza, poiché la semente certificata è priva di semi di erbe infestanti. In questo modo si limita la diffusione delle malerbe e l impiego di diserbanti.

12 L USO DI SEME CERTIFICATO CONSENTE DI OPERARE NELLA LEGALITÀ Bisogna infatti sapere che: tutte le sementi commercializzate devono essere ufficialmente certificate. Sono escluse da tale obbligo solo le sementi di alcune specie agrarie minori e quelle delle specie ortive; la vendita, l acquisto e lo scambio di sementi non certificate è illegale; il servizio di lavorazione per conto terzi delle sementi è ammesso solo fra aziende titolari di licenza sementiera; la compravendita, la coltivazione e l utilizzo non autorizzato di varietà tutelate è passibile di azioni legali.

13 ACQUISTARE SEME CERTIFICATO significa accedere a una serie di informazioni sulla varietà che solo chi ha posto sul mercato quella semente possiede; significa poter applicare la tecnica colturale più adatta alla varietà, in funzione di: tolleranza agli stress ambientali (consente di coltivare anche in ambienti meno favorevoli grazie a varietà capaci di resistere allo stress idrico e che utilizzano meglio l acqua); corretto impiego dei fertilizzanti (applicando le dosi ottimali in funzione delle esigenze e potenzialità della varietà si evitano sprechi e conseguenze negative per l ambiente;

14 TRACCIABILITÀ DELLE PRODUZIONI Il seme certificato è il punto di partenza di una filiera di qualità e strumento indispensabile per meglio valorizzare le produzioni. Il seme certificato appartiene ad una varietà ben individuata e non necessita di ulteriori controlli a condizione che provenga da un fornitore affidabile.

15 NUOVI FILONI DI INDAGINI USO DI SEMENTI DA PRODUZIONE AZIENDALE PRATICA DELLA RISEMINA AZIENDALE VARIETA PROTETTE DA PRIVATIVA VEGETALE DEROGHE (art. 14 del Reg. (CE) n. 2100/1994)

16 NUOVI STRUMENTI DI CONTRASTO Aggiornamento della normativa sementiera (tracciabilità documentale dei lotti, introduzione di registri telematici, ecc ; Maggiore sinergia tra organi di controllo per le rispettive competenze (scambio di informazioni importazioni/esportazioni ); Creazione di una banca dati comune

17 Art. 1 Commercializzazione prodotti sementieri e definizione figura professionali D.P.R. del 8 ottobre 1973 n È considerata produzione a scopo di commercializzazione dei prodotti sementieri quella effettuata da imprese che lavorano le sementi e gli altri materiali di moltiplicazione selezionandoli, depurandoli dalle scorie e confezionandoli per il commercio, qualunque ne sia l entità, la cui attività sia indirizzata, anche saltuariamente, ai fini industriali o commerciali. È altresì considerata produzione a scopo di commercializzazione quella effettuata da cooperative, consorzi, associazioni, aziende agrarie ed altri enti anche se al solo scopo della distribuzione ai propri associati, compartecipanti coloni, mezzadri e dipendenti. È inoltre considerata produzione a scopo di commercializzazione la lavorazione dei prodotti sementieri effettuata per conto di terzi o comunque per la distribuzione. Per commercializzazione s'intende la vendita, la detenzione a fini di vendita, l'offerta in vendita e qualsiasi collocamento, fornitura o trasferimento mirante allo sfruttamento commerciale di sementi a terzi, con o senza compenso. Non sono considerate commercializzazione le operazioni non miranti allo sfruttamento commerciale delle varietà come: a) la fornitura di sementi a organismi ufficiali di valutazione e ispezione; b) la fornitura di sementi a prestatori di servizi, per lavorazione o imballaggio, purché essi non acquisiscano titoli sulle sementi fornite; c) la fornitura di sementi in determinate condizioni a prestatori di servizi per la produzione di talune materie prime agricole a fini industriali, ovvero per la propagazione di sementi finalizzata alla produzione di talune materie prime agricole a fini industriali, purché essi non acquisiscano titoli sulle sementi fornite né sul prodotto del raccolto.

18 REIMPIEGO DI SEMENTI AZIENDALI NOTE MIPAAF ESPLICATIVE Direzione generale dello sviluppo rurale DISR V - Prot. n del 25 ottobre 2012: pratica dell auto semina di sementi destinate all agricoltura biologica. Direzione generale dello sviluppo rurale DISR V Prot. n del 29 ottobre 2015: uso di soia da produzione aziendale. Direzione generale dello sviluppo rurale DISR V Rif. nota Prot. MIPAAF del 17 novembre 2015: Reimpiego risone come semente.

19 IRREGOLARITÀ RISCONTRATE produzione a scopo di commercializzazione di prodotti sementieri senza autorizzazione prescritta dall art. 19 D.Lgs n. 214/2005 sanzione da 2.000,00 a 6.000,00 ex art. 31 comma 1 legge n. 1096/1971; vendita di prodotti sementieri non confezionati (sfusi) nei locali adibiti alla commercializzazione sanzione da 2.000,00 a 6.000,00 ex art. 31 comma 2 legge n. 1096/1971; tenuta irregolare del registro di c/s sanzione da 2.000,00 a 6.000,00 ex art comma legge n. 1096/1971; violazione delle disposizioni relative alle condizioni per l immissione in commercio dei prodotti sementieri, in relazione agli artt. 10, 2 comma, 11, 12, 1 comma e 17 sanzione da 2.000,00 a 6.000,00 legge n. 1096/1971; immissione in commercio di prodotti sementieri non rispondenti ai requisiti stabiliti o non rispondenti a quelli indicati sulla merce somma stabilita in misura proporzionale di 40,00 per ogni q.le o frazione di q.le e comunque per un importo non inferiore a 4.000,00 legge n. 1096/1971; in caso di grave infrazione alla legge n. 1096/1971 o in caso di recidiva, può essere disposta la sospensione o la revoca dell autorizzazione prevista dall art. 19 D.Lgs n. 214/2005; la sospensione o la revoca dell autorizzazione sono applicate dal servizio fitosanitario regionale su segnalazione dell ICQRF; ecc VIOLAZIONI AMMINISTRATIVE

20 NORMATIVA NAZIONALE Legge 25 novembre 1971, n Disciplina dell attività sementiera. Decreto del Presidente della Repubblica 8 ottobre 1973, n Regolamento di esecuzione della legge 25 novembre 1971, n. 1096, concernente la disciplina della produzione e del commercio delle sementi. Legge 20 aprile 1976, n Modifiche e integrazioni alla legge 25 novembre 1971, n. 1096, sulla disciplina della attività sementiera. Decreto del Ministero dell Agricoltura e delle Foreste 22 dicembre Metodi ufficiali di analisi per le sementi- Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 212 "Attuazione delle direttive 98/95/CE e 98/96/CE concernenti la commercializzazione dei prodotti sementieri, il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole e relativi controlli Decreto Legislativo 2 agosto 2007, n Attuazione della direttiva 2004/117/CE, recante modifica delle direttive 66/401/CEE, 66/402/CEE, 2002/54/CE, 2002/55/CE e 2002/57/CE sugli esami eseguiti sotto sorveglianza ufficiale e l equivalenza delle sementi prodotte in Paesi terzi

21 Grazie per l attenzione Dr. Massimo Antonio Tino ICQRF Nord Est ma.tino@politicheagricole.it

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