L uomo liberato per essere libero Il passaggio del mare (Es 14)

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1 QUARTA LEZIONE L uomo liberato per essere libero Il passaggio del mare (Es 14) Il racconto del passaggio del mar rosso risulta far parte dei testi chiave dell Antico Testamento, ed è una matrice per la stesura di molti altri testi e per la piena comprensione dell antropologia biblica. Prendendo il testo canonico, cioè la redazione finale così come si presenta, cerchiamo di mettere in luce il significato di questo racconto fondatore dell identità, della teologia e della coscienza di sé del popolo di Israele. Sarà utile verificare la struttura letteraria del nostro testo, che si presenta ripartito in tre parti (vv. 1-14; 15-25; 26-30) attraverso alcune indicatori letterali molto evidenti. Di seguito ricercheremo gli attori di questo dramma e il significato del racconto, verificando la sua importanza per la comprensione ulteriore dell essere umano nella Bibbia. La tripartizione del racconto Vicino al mare, in mezzo al mare, al di là del mare Il racconto di Es 14 è costruito in tre parti simmetriche riguardo al loro svolgimento. Ogni volta c è un discorso di Dio a Mosè, poi il racconto degli avvenimenti, infine una reazione umana di fronte a tali avvenimenti. Tale tripartizione segna una progressione che si avverte anche a livello geografico: la prima parte si svolge vicino al mare, la seconda racconta l ingresso al mare, e la terza è situata al di là del mare. Inoltre leggendo i racconti uno dopo l altro si scopre un fil rouge: l inseguimento e la reazione finale umana differente. 1. Israele fugge libero e si accampa vicino al mare mentre l Egitto lo insegue con il suo esercito - La reazione è di Mosè che annuncia la salvezza che verrà operata dal Signore. 2. Questo doppio movimento di fuga e di inseguimento si prolunga, ma questa volta in mezzo al mare - La reazione è degli Egiziani i quali affermano che davvero il Signore combatte per Israele. 3. La terza parte rappresenta lo scioglimento di questo inseguimento e l Egitto è travolto dal mare mentre Israele ha attraversato e può continuare il suo cammino in piena libertà - La reazione è di Israele, il quale constata che il Signore li ha salvati. 1

2 vv. 1-14: Vicino al mare vv In mezzo al mare vv Al di là del mare DISCORSO DEL SIGNORE A MOSÈ (VV. 1-4a) DISCORSO DEL SIGNORE A MOSÈ (VV ) DISCORSO DEL SIGNORE A MOSÈ (VV. 26) Parla ai figli d Israele e tornino Indurirò il cuore del Faraone e lui li inseguirà e, in questo modo, mi glorificherò alle spese del Faraone e di tutto il suo esercito e l Egitto saprà che io sono il Signore Parla ai figli d Israele e marcino Stendi la tua mano sul mare e fendilo e i figli d Israele vengano nel mare. Indurirò il cuore dell Egitto E verrà dietro di loro e, in questo modo, mi glorificherò alle spese del Faraone e di tutto il suo esercito, dei suoi carri e dei suoi cavalieri e l Egitto saprà che io sono il Signore Stendi la tua mano sul mare e fendilo e i figli d Israele vengano nel mare. dei suoi carri e dei suoi cavalieri RACCONTO DEGLI AVVENIMENTI (VV. 4b-10) RACCONTO DEGLI AVVENIMENTI (VV a) RACCONTO DEGLI AVVENIMENTI (VV ) Israele fugge ed esce libero si accampa in riva al mare L Egitto insegue Israele cavalli, carri, cavalieri, esercito Israele entra nel mare su terra asciutta acque = muraglia a destra e a sinistra L Egitto insegue Israele carri, cavalieri nel mare Carri, cavalieri dell esercito del Faraone venuto dietro Israele nel mare Israele su terra asciutta nel mare = muraglia a destra e a sinistra REAZIONE UMANA (VV ) Dialogo Israele-Mosè: vedete la salvezza che il Signore compirà per voi oggi gli egiziani che vedete, non li vedrete mai più. È il Signore che combatterà per voi REAZIONE UMANA (VV. 25b) Affermazione dell Egitto: È il Signore che combatte per loro contro l Egitto REAZIONE UMANA (VV ) Constatazione di Israele: E il Signore salvò in quel giorno Israele E Israele vide gli egiziani morti. E Israele vide la prodezza che il Signore compì e cantò. 2

3 I personaggi del racconto Faraone d Egitto, Dio, Mosè e Israele Dopo aver percepito la coesione e la progressione del racconto esaminando la sua struttura letteraria ben equilibrata, bisogna adesso entrare nella narrazione, osservando i personaggi e la portata simbolica di cui si fanno carico. FARAONE D EGITTO: COLUI CHE NON VUOLE RINUNCIARE AL POSSESSO DELL ALTRO Il Faraone appare come un padrone che non può rinunciare ai propri schiavi e che dà loro la caccia per recuperarli. Si tratta proprio di una caccia all uomo, e il cacciatore dispiega tutta la propria forza d urto per giungere al fine ricercato, mostrandosi così per ciò che è davvero: una potenza di morte. Fin dall inizio del Libro dell Esodo, il Faraone d Egitto appare come una potenza che trema: la sua paura gli fa vedere l altro come una minaccia. Egli considera Israele come sua proprietà e vuole tenerseli ad ogni costo, il potente che si accaparra l altro entrerà in aperto conflitto con Dio che, attraverso Mosè, richiederà la libertà del popolo. Il racconto delle dieci piaghe d Egitto riporta questo conflitto (Es 6,28-11,10). Per ben dieci volte il Faraone si vede offrire da Dio la possibilità di iscrivere il proprio nome sulle tavole della storia come liberatore di Israele, ma per ben dieci volte egli si ostina nel rifiuto di riconoscere che il suo potere ha dei limiti, e porterà quindi la morte all Egitto. Nel racconto dell Esodo e particolarmente nel capitolo 14, il Faraone d Egitto incarna la potenza violenta che non tollera alcun limite, che va fino in fondo nella propria volontà di assoggettamento su un popolo che riduce in schiavitù. Egli è una potenza di male e di morte che si incammina incontro alla propria stessa morte. DIO: COLUI CHE È DECISO A MANTENERE LIBERO L UOMO CREATO È molto chiaro che Dio conduce il racconto: egli appare come l attore centrale della liberazione di Israele poiché si oppone in modo vittorioso all oppressore. In questo modo Dio appare innanzitutto con l immagine di un guerriero all opera nel campo di battaglia, che osserva il nemico e lo porta a cadere in una trappola. Eppure l immagine di un Dio di guerra suona molto strana! Occorre analizzare bene il racconto per cogliere la sfumatura esatta, pur tenendo sempre conto che 3

4 rispecchia un immaginario di migliaia di anni fa. Il punto centrale sta nella comprensione dell indurimento del cuore del Faraone: Io renderò ostinato il cuore del Faraone ed egli li inseguirà (Es 14,4) Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re di Egitto (Es 14,8) Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani (Es 14,17) In realtà all inizio del racconto dell esodo il soggetto che opera l ostinazione del cuore non è Dio, ma il Faraone stesso, di cui riportiamo per esteso alcune citazioni: Il cuore del Faraone si ostinò e non diede loro ascolto (Es 7,13; cf. anche Es 7,22) I maghi dell Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del Faraone si ostinò e dono diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore (Es 7,22) Il Signore operò secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. Il Faraone vide che era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore (Es 8,10-11) Allora i maghi dissero al Faraone: è il dito di Dio!. Ma il cuore del Faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore (Es 8,15) Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal Faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. Ma il Faraone si ostinò anche questa volta, e non lasciò partire il popolo (Es 8,27-28) 1 Il racconto mostra che il Faraone rifiuta di lasciar andare via Israele e si ostina sempre più nel suo rifiuto: vuole tenersi gli altri come suoi schiavi. L indurimento del cuore con il Faraone stesso come soggetto mostra bene questo aspetto della sua personale ostinazione. Di fronte a questa, Dio insiste nell intraprendere azioni volte a persuaderlo, ma a causa della sua ostinazione esse hanno il risultato di indurire ancora di più il suo cuore. Non vi è dunque nulla di magico o di violante la libertà e la responsabilità del Faraone: l atteggiamento di Dio provoca l ostinazione del Faraone, per cui si può dire in questo senso che Dio indurisce il cuore del Faraone. 1 Il Faraone come soggetto ricorre in Es 7, ; 8, ; 9, Il Signore come soggetto appare in Es 9,12; 10, ; 11,10 oltre ai passi già indicato nel passo che stiamo esaminando di Es 14. 4

5 C è inoltre un altro modo di guardare l immagine di Dio offerta da Es 14. Il Signore appare come colui che indica una via in mezzo al mare e che fa emergere la terra asciutta. Questo riprende l atto creatore di Dio. Il mare nella Bibbia evoca il luogo della morte. Esso è quanto rimane del caos primitivo al quale il Creatore ha imposto dei limiti affinché la vita potesse svilupparsi senza essere minacciata di continuo. Il mare infatti viene paragonato a un mostro la cui bocca inghiotte le proprie vittime: Salvami o Dio: l acqua mi giunge alla gola. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l onda mi travolge. Non mi sommergano i flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l abisso non chiuda su di me la sua bocca. (Sal 69,2-3.16) Se il Signore non fosse stato con noi, lo dica Israele, se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono, ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira. Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi, ci avrebbero travolti acque impetuose. (Sal 124, 1-5) Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace, come una nave che solca l onda agitata, del cui passaggio non si può trovare traccia, né scia della sua carena nei flutti. (Sap 5,9-10) Quindi l azione di Dio sul mare è un atto creatore in due modi complementari: quando fa emergere la terra asciutta in mezzo alle acque del mare e quando traccia un cammino nel luogo del caos, ordinandolo per darvi una direzione. 5

6 MOSÈ E ISRAELE: LA SALVEZZA VIENE DA DIO MA ATTRAVERSO UN PERCORSO DI FIDUCIA RECIPROCA Il passaggio del Mar rosso è un cammino di liberazione. L itinerario geografico è l immagine di un altro cammino che si realizza a un livello più profondo. Di fronte a due elementi di morte (il mare e il Faraone) Israele guarda nostalgico al passato. Il popolo non sa alzare lo sguardo a Dio e neppure a Mosè. Mosè invece ricorda al popolo la presenza divina al suo fianco e invita a non avere paura, ad avere fede. Questa fede si concretizza negli atti: Israele si avvia dentro al mare. La vera fede, per Israele, significa negare il mare come termine del cammino, negare la morte come termine della vita. Significa credere effettivamente che Dio è capace di donare vita nel cuore stesso della morte e del caos a coloro che osano inoltrarvisi in piena fiducia. L itinerario interiore d Israele l ha quindi portato dalla paura alla fede, dal grido alla lode che si esprime nel canto finale. La grandezza di Mosè sta nel fatto che grazie a lui il popolo che non vedeva altro che morte dietro a sé e davanti a sé, sperimenta la fiducia e trova la salvezza e la vita. La liberazione di Israele è resa possibile da una doppia fede: la fede di Mosè nel Signore e la fede del popolo in Mosè. La salvezza del popolo è resa possibile dalla fede degli israeliti in Mosè che proclama davanti a loro la propria fede in un Signore capace di salvare il suo popolo dalla morte. Ciò che appare è la mediazione umana della fede. Riporre la propria fede in Dio implica che la si riponga innanzitutto in un altro, il quale a sua volta confessa la sua fede di credente. Allo stesso modo si vede che per nascere davvero alla fede ed essere liberi non c è altro cammino se non quello della fiducia. Se quindi Dio è l attore principale della vittoria, allo stesso tempo la vittima, per essere liberata, non può rimanere inattiva in preda alla paura. Questo risponde alla domanda che emerge a questo punto dello studio dell uomo nella Bibbia: che cosa è vivere? Possiamo appunto rispondere accostando Es 14 all immagine del parto. Nascere significa passare da uno spazio chiuso, rassicurante, ma in cui si muore se lì si rimane, a uno spazio aperto, rischioso ma libero, e che favorisce lo sviluppo armonioso, attraverso una strozzatura della quale non si sa in anticipo se sarà un vicolo cielo o il passaggio. È in un esperienza di questo genere che l uomo del popolo di Dio nasce veramente. Il Dio creatore permette all uomo di nascere una seconda volta, liberandolo lo fa in modo da renderlo capace di essere veramente libero. anticipando il Vangelo: Nessuno a meno di nascere di nuovo, può vedere il regno di Dio (Gv 3,3) 6

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