CAPITOLO 1 I SEGRTI DEL SUCCESSO

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1 CAPITOLO 1 I SEGRTI DEL SUCCESSO Quando si decide di intraprende un percorso (che sia una dieta, un allenamento, un corso, o quant altro), riaffiora in noi l impazienza tipica dei bambini: l entusiasmo è tale da spingerci ad intraprendere l opera, senza soffermarsi a riflettere sugli aspetti complementari al progetto che rivestono comunque un importanza decisiva. L entusiasmo per la novità, però, ha vita breve e, sovente, i buoni propositi vengono abbandonati con la stessa velocità con cui si è voluto dare inizio al percorso. Diverse ricerche dimostrano che il 25% delle persone che intraprendono attività impegnative, le sospendono prima dello scoccare del quindicesimo giorno. Al contrario, chi riesce a seguire il programma per trenta giorni consecutivi, si assicura il successo, è questo, infatti, il tempo necessario affinché il cervello percepisca il nuovo comportamento come un elemento della routine quotidiana. Ecco svelato il primo arcano: per avere successo, bisogna imporsi di seguire un programma di allenamento per trenta giorni consecutivi. È poi necessario che i cambiamenti non rivoluzionino la vita. Se non si sono mai indossate le scarpe da ginnastica, sarebbe opportuno non programmare una seduta al giorno di allenamento, in caso contrario, non solo non darà i frutti sperati, ma sarà sufficiente una settimana per far scomparire tutto l entusiasmo iniziale. Nel caso della programmazione degli allenamenti, dunque, molto meglio iniziare con due appuntamenti settimanali per passare a tre dopo quindici giorni. La terza astuzia è quella di dare una mano alla forza di volontà. La forza di volontà, per quanto si sia determinate, non è infinita. La pigrizia è sempre in agguato: chi, arrivata a casa dopo il lavoro, magari in una fredda e buia serata invernale, avrebbe voglia di prendere la borsa ed andare in palestra? Poche persone io compresa! 5

2 È dunque utile mettere in atto espedienti che aggirino le lusinghe della pigrizia: se ci si allena a casa, ad esempio, un idea potrebbe essere quella di non far trascorrere troppo tempo dal rientro al momento dell esercizio. In qualunque caso, la miglior cosa da fare, è quella di individuare i punti critici, ovvero quelle particolari situazioni che mettono a dura prova la nostra forza di volontà ed escogitare degli interventi che vengano in suo soccorso. Un altro punto fondamentale per il raggiungimento dei nostri obiettivi è l autodeterminazione che ha un potere immenso sulla nostra psiche. L auto-convincimento passa dall uso corretto del linguaggio in quello che in psicologia viene definito dialogo interiore: sembrerà banale, ma sarà sufficiente sostituire la parola devo a favore di voglio per ottenere risultati strepitosi. Apparentemente nulla cambia, ma psicologicamente devo allenarmi ha un significato ben diverso di voglio allenarmi. Talvolta, però, astuzie e forza di volontà non sono sufficienti a contrastare la pigrizia. Se da una parte è umano cadere in tentazione, d altra parte, cedere troppo spesso, lede la propria autostima e porta al non raggiungimento degli obiettivi che ci si è prefissati, è bene dunque sapere come possono essere affrontate queste crisi. Quando la voglia di allenarsi è pari a 0, prima di ritirare nell armadio la borsa degli attrezzi, si potrebbe provare a prendere in mano carta e penna e scrivere una lista di tre motivi per cui si vuole portare a termine il programma e quali saranno i benefici una volta raggiunto l obiettivo: al termine dell esercizio, con tutta probabilità, si indosseranno le scarpe da ginnastica e ci si allenerà con più determinazione di prima, in caso contrario un po di riposo, non guasta mai! L allenamento in casa ha il grosso vantaggio di poter essere svolto in qualsiasi momento, ma, a lungo andare, la solitudine potrebbe essere un fattore determinante dell insuccesso del progetto. Avere dei compagni di viaggio rende il percorso meno noioso, trovare un amica che condivida gli stessi obiettivi sarebbe dunque una soluzione grandiosa per evitare di sentirsi sole. Questione di punti di vista. 6

3 Vivere una vita a colori, nella maggior parte dei casi, non è una faccenda legata alla fortuna o al destino (o comunque lo si voglia chiamare), l essere positivi è una questione di testa, ed è per questo motivo che ci sono persone che nelle giornate più buie riescono a vedere colorato, altre a cui sono sufficienti poche nuvole per preannunciare un uragano. La positività non solo influisce sulla felicità personale, ma è ciò che fa la differenza quando si deve affrontare un problema: iniziare un programma, per quanto difficile possa essere, pensando non ce la farò mai è presagio di indubbio fallimento. In tempi difficili, è facile focalizzare il pensiero esclusivamente sui problemi, contrariamente, è proprio quando viene notte che si deve guardare la luce, così è importante concentrarsi in primo luogo sulle emozioni positive facendo scomparire i brutti pensieri. Così il non ce la farò mai verrà sostituito con un ce la posso fare, un avvicendamento che risulta essere decisamente di buon auspicio. Quando si sta attraversando un periodo negativo, poi, per una sorta di inconscio masochismo, si assume l abitudine a rimandare le cose belle a quando si starà meglio. Niente di più sbagliato! Iniziare nuove attività, fare nuove esperienze, percorrere nuove strade è ciò che rende le persone felici: aspettare gli eventi o che la fortuna arrivi da sola fa cadere in uno stato di depressione in quanto ci si sente impotenti di fronte al proprio destino e diventa facile precipitare nel tunnel del se una cosa non va, non ci posso fare nulla. Quindi è buona regola non aspettare tempi migliori per iniziare nuove attività, ma buttarsi! È con questo spirito, aperto ai cambiamenti e più che mai positivo, che si deve intraprendere il percorso verso la conquista di una nuova forma psico-fisica! Risolte le questioni psicologiche, si può passare alla pianificazione. Potrebbe sembrare una fase inutile, ma così non è: senza pianificazione non si va da nessuna parte! 7

4 Quindi, prima di indossare le scarpe da ginnastica, è bene sedersi a tavolino munite di carta e penna e progettare dettagliatamente la propria attività. Innanzitutto deve essere definita una data perentoria d inizio del programma, onde evitare di partire con il piede sbagliato, sarebbe bene far coincidere tale data con l inizio della settimana perché, sebbene sia del parare che è meglio non tergiversare,il fatto di iniziare una nuova attività in un altro giorno, ad esempio a metà settimana, può causare qualche problema e far sì che si decida di posticiparne l inizio alla settimana successiva. Rinviare l inizio di un attività non è di buon auspicio e sarebbe un duro colpo per la propria autostima. Fissato il giorno di inizio, si dovranno determinare gli obiettivi da raggiungere. Gli obiettivi non solo saranno la bussola dei nostri allenamenti, ma la loro rilettura a distanza di tempo, sarà un momento estremamente edificante. Per definire gli obiettivi, si dovrà preventivamente procedere a fare un analisi della propria vita, delle proprie priorità, delle esigenze personali ed individuare quali possono essere i risultati a cui si può giungere con tutta obiettività. Devono dunque essere tolti tutti quegli obiettivi che, francamente, non possono essere realizzati. Il cercare di raggiungere qualcosa di impossibile porta ad un unico risultato: l insoddisfazione. La prima caratteristica che deve avere un obiettivo, è dunque la sua realizzabilità. Dopo aver eliminato gli obiettivi impossibili, se la lista di quelli rimasti fa concorrenza alla Divina Commedia per lunghezza, si deve procedere con qualche taglio: pochi ma buoni deve essere il principio ispiratore del nostro lavoro. Così l obiettivo perdere 50 chili, tonificando tutti i muscoli del corpo per poi partecipare a Miss Italia in 6 mesi, dovrà essere riformulato con un po di misura, magari prevedendo una prima fase di perdita di peso (non di 50 chili in sei mesi però), alla quale ne succederà una dove si continuerà a perdere peso, ma si introdurranno anche esercizi di tonificazione ed, infine, una di mantenimento. A quel punto, magre e toniche, si potrà pensare anche al concorso per Miss Italia!!! 8

5 Bene. Fissati gli obiettivi, devono essere scritti nel modo più chiaro possibile e con la massima precisione. La seconda caratteristica che un obiettivo deve soddisfare è infatti la determinazione: devo dimagrire per migliorare le mie condizioni di salute è un intento perfetto, ma così individuato, è poco preciso. L affermazione voglio perdere 5 chili per raggiungere il mio peso forma e rimanere in salute, invece, fissa un obiettivo preciso e chiaro: - 5 chilogrammi. La determinazione deve passare per la quantificazione, solo i numeri possono fornire risposte chiare ed univoche. È essenziale, per la buona riuscita del programma, che vengano individuate delle scadenze. Molti di noi sono dei maghi delle proroghe, così ciò che può essere fatto oggi lo si rimanda a domani, dopodomani ed ancora, il giorno dopo dopodomani. Questo, però, diventa un circolo vizioso: il procrastinare alimenta la pigrizia che non ha di certo bisogno di essere stimolata! È necessario quindi dare ad ogni obiettivo la sua scadenza per non ritrovarsi, riprendendo l esempio sopra menzionato, alla mattina antecedente il proprio matrimonio a dover perdere 5 chili! Raccolti tutti i dati, è necessario creare un piano strategico per raggiungere i nostri obiettivi. Ad esempio per perdere 5 chili entro il quattro mesi, ci si dovrà esercitarsi con costanza e seguire una dieta adeguata che non vanifichi tutte le gocce di sudore versate. Il piano che dovrà essere programmato nei minimi dettagli. Si dovrà stabilire quale attività sportiva praticare e con quale frequenza, sarà anche opportuno seguire una dieta individuando quali sono i cibi da preferire e le loro quantità. Visto che spesso le cose non vanno come devono, è bene preparare un piano B prevedendo che la sfortuna metta il suo zampino. Essere preparati a fronteggiare alcune emergenze avvantaggia notevolmente. 9

6 Così sarà bene definire come ci si comporterà quando si sarà costretti a saltare un allenamento o quando non si è potuto resistere ai peccati di gola. Il documento così creato sarà il nostro navigatore che ci permetterà di raggiungere la nostra meta. Non dovrà stupire se durante il cammino si capirà che non sarà l arrivo a dare le soddisfazioni maggiori, ma il percorso stesso quindi non mi resta che augurare un BUON VIAGGIO!!! 10