Il rispetto per gli edifici storici e l equilibrio nella ricerca delle soluzioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il rispetto per gli edifici storici e l equilibrio nella ricerca delle soluzioni"

Transcript

1 Tavola Rotonda Analisi commenti e scenari nella Prevenzione Incendi Il rispetto per gli edifici storici e l equilibrio nella ricerca delle soluzioni A cura di Marcella Battaglia, Maria Francesca Conti, Paolo Iannelli, Luca Manselli, Francesco Orrù Continuiamo ad approfondire anche in questo numero il contenuto della Linea Guida presentata al Forum di prevenzione incendi 2014, lo scorso 2 ottobre a Milano che riguarda la Valutazione dei progetti di edifici sottoposti a tutela del.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a contenere attività dell allegato i al d.p.r. 1 agosto 2011, n.151 (con l esclusione di biblioteche ed archivi, musei, gallerie esposizioni e mostre). In questo numero, grazie al costante e prezioso contributo dei componenti del Gruppo di lavoro che ha progettato questo provvedimento, cerchiamo di capire quali possono essere le difficoltà che si incontrano nell applicazione di quelle regole tecniche, che possono essere in contrasto con i vincoli presenti su tali edifici. Palazzo Borgognoni nell omonima via nel centro di Roma

2 Le difficoltà di adeguamento degli edifici tutelati si riscontrano anche con riguardo agli impianti antincendio? Alcune prescrizioni delle regole tecniche possono essere inapplicabili a causa di vincoli di tutela, legati anche alla configurazione strutturale e morfologica del fabbricato. Per esempio, se si deve realizzare la rete idrica antincendio per la protezione interna è preferibile l installazione di naspi anziché di idranti. Quando la protezione interna non è realizzabile - ad esempio per impossibilità di posa delle tubazioni - può essere installata una colonna a secco; la sua installazione può avvenire all interno di vani scala o con montante all esterno a seconda delle più adatte motivazioni estetiche e, più in generale, di tutela del bene. Quando la protezione esterna non è realizzabile - ad esempio nei centri storici per insufficienza di alimentazione idrica o per assenza di spazi per le stazioni di pompaggio - è ammessa la disponibilità di un idrante della rete pubblica, purché abbia adeguate caratteristiche idrauliche e sia idoneamente segnalato. Passando ai sistemi automatici di spegnimento, la scelta del tipo di estinguente, la valutazione dell efficacia per la protezione dell edificio dei beni tutelati in esso presenti e per la sicurezza delle persone, deve essere effettuata sulla base della valutazione del rischio Rbeni ed Rvita dell attività. Ad esempio, per limitare i danni d acqua sui beni (ad esempio soffitti affrescati, pavimentazioni lignee ecc.) può essere preferibile l impiego di impianti ad aerosol, ad acqua nebulizzata o frazionata, ma nelle aree in cui il contatto con acqua può costituire pericolo o presentare assolute controindicazioni, si può ricorrere all impiego di altri agenti estinguenti, ad esempio di tipo gassoso, tenendo conto di idonee misure per la sicurezza degli occupanti. Esistono oggi impianti che riducono l impatto estetico verso i beni tutelati? Certamente, per gli impianti oggi sono disponibili tecnologie più evolute che permettono un minor impatto verso i beni tutelati. Ad esempio nella scelta dei rivelatori devono essere prese in considerazione le esigenze di tutela storico-artistica dell edificio o dell oggetto sorvegliato e quindi possono essere progettati ed installati a regola dell arte i sistemi con elementi di connessione via radio (wireless) o con rivelatori ad aspirazione e campionamento - ad esempio con componenti all interno dei controsoffitti - che sono senza dubbio di minore impatto estetico rispetto ai sistemi più tradizionali e che garantiscono un eguale efficacia di protezione ai fini antincendio sia per il bene che per la sicurezza delle persone. tutela edifici storici E quando non si riesce a trovare una soluzione conforme alle regole tecniche o alle norme? Possono essere allora individuate diverse strategie e soluzioni alternative in deroga alle prescrizioni delle regole tecniche, anche ricorrendo ai metodi previsti dall ingegneria 125

3 tutela edifici storici della sicurezza antincendio. Ad esempio alcune situazioni, ben rappresentative di quello che potrebbe realisticamente accadere negli edifici tutelati, sono illustrate da alcuni scenari d incendio descritti dalle norme NFPA 914 del 2010 e NFPA 909 del La descrizione degli scenari è di tipo qualitativo, ma essi sono distinti in due sotto-scenari, per soddisfare appositi criteri prestazionali rispettivamente sia per la sicurezza della vita che per la salvaguardia dell edificio e dei beni tutelati in esso contenuti. Ad esempio si ipotizza che l incendio abbia Impianto water mist in edificio storico Rilevazione di fumi ad aspirazione e campionamento origine in un ambiente con combustibili ordinari e che diventi inaffidabile o indisponibile un sistema di protezione attiva, uno alla volta, valutandone gli effetti sia per la sicurezza della vita che per la salvaguardia dei beni tutelati. Bisogna tenere conto che l esito di tali simulazioni può essere anche influenzato dalla scelta dei valori dei parametri di input, per i quali deve essere specificata la fonte e deve essere effettuata un analisi di sensitività. Inoltre anche gli impegni di carattere gestionale possono intervenire a monte delle scelte progettuali e dunque possono influenzare i risultati dell analisi prestazionale. Facciamo alcune ipotesi: le cadenze periodiche delle manutenzioni, eventuali limitazioni sul numero massimo di occupanti o sulla quantità o collocazione di materiali o di beni, la pronta disponibilità della squadra di supporto e della squadra antincendio, l efficacia e la velocità della loro risposta. Pertanto, chi gestisce l attività deve avere piena 126 antincendio dicembre 2014

4 consapevolezza di tali impegni e deve essere in grado di mantenerli costantemente nell esercizio dell attività aperta al pubblico. Per quanto riguarda il controllo dei fumi durante l incendio, quali soluzioni impiantistiche sono possibili? Fumi e calore devono essere smaltiti dal compartimento durante lo spegnimento dell incendio. Le aperture di smaltimento fumi - sia per la ventilazione che per eventuale afflusso d aria - devono essere di superficie adeguata rispetto a quella del compartimento; possono essere anche quelle già ordinariamente disponibili e - in relazione al rischio d incendio - gli infissi possono essere ad apertura manuale o ad apertura automatica per esempio asservita al sistema di rivelazione e allarme, soprattutto nel caso di compartimento unico. Sono ammesse eccezioni, per gli ambienti di pregio o per incompatibilità con l involucro su soffitti o pareti, ad esempio ove sono presenti affreschi; allora può farsi ricorso all adozione di barriere al fumo e/o al fuoco in classe H o (cioè barriere flessibili in materiali tecnici che creano una sorta di compartimentazione a scomparsa) o di porte a tenuta dei fumi con autochiusura, in posizioni strategiche per la protezione dai fumi sia dei beni tutelati che delle vie di esodo. I vincoli possono limitare o impedire la posa di nuovi componenti o impianti o sistemi. Possono però essere individuate soluzioni alternative, comunque conformi alla regola dell arte, compatibili con le esigenze del vincolo (ad esempio gli impianti antintrusione di tipo wireless). La Norma CEI fornisce alcune indicazioni integrative per gli edifici pregevoli, utili anche per la progettazione antincendio. Ad esempio è opportuno distinguere i comandi di intercettazione dei circuiti di sicurezza per finalità antincendio con funzioni di evacuazione/emergenza da quelli per la tutela dei beni (ad esempio impianti antintrusione, antivandalismo, videosorveglianza, climatizzazione), che devono essere ubicati in posizione simultaneamente accessibile e devono essere chiaramente identificati per le opportune valutazioni delle squadre di soccorso, in modo da garantire l incolumità dei soccorritori. Inoltre oggi esistono sistemi di automazione che permettono di gestire una pluralità di impianti, compresi quelli antincendio, in modo che - con semplici comandi - da una postazione di controllo si possano avere costanti informazioni sul loro stato di servizio, sulla loro attivazione automatica o si possano compiere azioni manuali di emergenza. Altre indicazioni sono offerte per l installazione dei quadri elettrici in ambienti aperti al pubblico o inseriti in armadi, modanature o ricoperti da pannellature, sulle prese a spina, sull ubicazione delle lampade e degli apparecchi di illuminazione in posizione distan- tutela edifici storici Negli edifici tutelati anche l adeguamento degli impianti elettrici può essere problematico? Recupero dell'antico Foledor Boschetti della Torre a Manzano (Friuli XVII sec.) Impianti di rivelazione ed allarme e illuminazione d'emergenza dicembre 2014 antincendio 127

5 tutela edifici storici ziata dal pubblico, o quelli in prossimità di oggetti tutelati di tipo combustibili, o essi stessi oggetto di vincolo aventi rivestimenti combustibili, che possano essere possibili fonti di innesco d incendio. Sono ammessi impianti elettrici di tipo temporaneo, ad esempio per manifestazioni occasionali di pubblico spettacolo, purché realizzati a regola d arte e rimossi al termine degli eventi. In limitati casi, in cui i vincoli artistici non consentano la realizzazione di impianti fissi, sono ammessi impianti elettrici permanenti di tipo movibile per distribuzione, illuminazione e prese a spina. Qualora le soluzioni impiantistiche, adottate come soluzioni alternative, considerino le azioni del personale di sorveglianza come parte integrante della sicurezza (ad esempio distacchi manuali, esercizio degli impianti movibili) le indicazioni, necessarie all istruzione del personale addetto, devono essere già previste nella fase progettuale e devono essere riportate nel piano di emergenza. Per gli impianti presenti in aree, zone o locali non aperti al pubblico, non occupati o con presenza occasionale e di breve durata di personale addetto, (ad esempio sottotetti, cantinati, ripostigli, archivi), non adeguati alla regola dell arte, deve essere previsto il distacco o l intercettazione delle linee di alimentazione elettrica. L accesso a detti locali deve essere limitato alle ore diurne e al solo personale addetto, purché i locali siano dotati di sufficiente illuminazione naturale. Oltre agli impianti elettrici quali altri impianti sono importanti dal punto di vista della sicurezza antincendio? Gli apparecchi di produzione calore a combustibile solido e dei relativi sistemi di evacuazione dei prodotti combustione con attraversamento di strutture combustibili (ad esempio solai di copertura, tetti e sottotetti in legno) sono pericolosi e quindi ne andrebbe vietata l installazione. Gli apparecchi esistenti e rientranti tra i beni tutelati - ad esempio i caminetti di pregio - possono essere lasciati in opera come godimento del bene per interesse storico-artistico, ma non utilizzati o accesi. È bene altresì vietare l installazione di impianti fotovoltaici in edifici tutelati con elementi combustibili di copertura (ad esempio solai di copertura, tetti e sottotetti in legno). Per le aree a rischio specifico non sono ammesse soluzioni alternative. Considerata la maggiore difficoltà di tutelare il patrimonio storico-artistico in queste aree, le aree a rischio specifico devono essere prive di vincoli artistici ovvero devono essere adeguatamente bonificate dal patrimonio tutelato prima della loro destinazione d uso quale area a rischio specifico. Le ulteriori novità proposte da questa nuova linea guida saranno commentate nella prossima tavola rotonda di Antincendio. Condizionamento integrato nell'arredo sotto le finestre. Salone di Palazzo Tassoni. Facoltà di Architettura di Ferrara Potete inviare i vostri quesiti a: antincendio@epcperiodici.it 128 antincendio dicembre 2014

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA Aziende e Uffici Maria Francesca Conti Comando Provinciale ATTIVITA 71/A Aziende ed uffici con oltre 300 e fino a 500 persone presenti SCIA asseverazione articolo 4 comma 1 d.p.r. 151/2011 D.M. 22 febbraio

Dettagli

Milano, 26 settembre Ing. Marco Cavriani. Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro

Milano, 26 settembre Ing. Marco Cavriani. Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro Milano, 26 settembre 2012 Ing. Marco Cavriani Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro 1 Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 art. 7 Attività Allegato I Cat. A Cat. B

Dettagli

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie A cura di Piergiorgio Marelli Giuseppe Fascina Incontro di aggiornamento tecnico sull antincendio Milano, 19 2004 Le strutture sanitarie in genere

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO. Ing. Guglielmo Guglielmi

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO. Ing. Guglielmo Guglielmi CODICE DI PREVENZIONE INCENDI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO Ing. Guglielmo Guglielmi TECNOLOGICI E DI SERVIZIO Impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio già elencati in D.M. 7 agosto 2012 + sollevamento/trasporto

Dettagli

ANPE - 2a Conferenza Nazionale

ANPE - 2a Conferenza Nazionale L EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI SICUREZZA NELLA NORMATIVA DI PREVENZIONE INCENDI DAL D.P.R. 151/2011 AL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Dott. Ing. Vasco Vanzini IL D.P.R. 151/2011 Regolamento di carattere

Dettagli

LA GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTICENDIO. Prevenzione Incendi

LA GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTICENDIO. Prevenzione Incendi LA GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTICENDIO Nuovo Codice della Prevenzione Incendi GSA misura della strategia antincendio BS 9999-2008 Le misure previste nel «progetto antincendio» richiedono una corretta gestione

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DECRETO MINISTERIALE 3 AGOSTO 2015 (G.U. n. 192 del 20.08.2015) Operatività antincendio Corso di aggiornamento Varese 29 giugno 2017 Ing. Fabrizio Pasquale Comando provinciale

Dettagli

Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore

Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Strategia Antincendio Controllo di Fumi e Calore Premessa Livelli di prestazione Criteri per attribuire i Livelli di prestazione Soluzioni progettuali Smaltimento

Dettagli

Il Museo di Casa Romei Brevi considerazioni sull applicazione di normative cogenti ed alternative

Il Museo di Casa Romei Brevi considerazioni sull applicazione di normative cogenti ed alternative Prevenzione e gestione delle emergenze negli edifici oggetto di tutela XXIV Salone del Restauro -Musei di Ferrara 23 marzo 2017 La protezione dei beni oggetto di tutela nelle valutazioni introdotte dal

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza Definizione di incendio L incendio è la combustione sufficientemente

Dettagli

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NUORO CORSO BASE DI PREVENZIONE INCENDI Modulo 11.3 Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 V.3 Vani degli ascensori ing. G. Lampis 1 Scopo e campo

Dettagli

REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.6 Attività ricettive turistico alberghiere

REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.6 Attività ricettive turistico alberghiere REGOLE TECNCHE VERTCAL Capitolo V.6 ricettive turistico alberghiere Scopo e campo di applicazione... Classificazioni... Profili di rischio... Strategia antincendio... Vani degli ascensori... Opere da costruzione

Dettagli

SALA AGORA (EX AULA MAGNA) FONDAZIONE ALDINI VALERIANI VIA BASSANELLI 9/11 BOLOGNA

SALA AGORA (EX AULA MAGNA) FONDAZIONE ALDINI VALERIANI VIA BASSANELLI 9/11 BOLOGNA SALA AGORA (EX AULA MAGNA) FONDAZIONE ALDINI VALERIANI VIA BASSANELLI 9/11 BOLOGNA IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI (D.M. 3.8.2015) E I SUOI PROTAGONISTI: IL PROFESSIONISTA ANTINCENDIO, L R.S.P.P.,

Dettagli

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi Edilizia direzionale Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 151/11 Attività n 73 Edifici e/o complessi edilizi a

Dettagli

La Sicurezza Integrata nei Beni Culturali

La Sicurezza Integrata nei Beni Culturali Milano, 27 Settembre, 2012 Forum di Prevenzione Incendi La Sicurezza Integrata nei Beni Culturali Luca Nassi Luca.nassi@vigilfuoco.it Nella mia presentazione : -Il Rischio di incendio e le regole tecniche

Dettagli

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese Ferrara, 29 giugno 2015 Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese La Prevenzione Incendi nei luoghi di lavoro Ing. Massimo Fratti Corpo Nazionale Vigili del

Dettagli

DOCUMENTI NORMATIVI PER L EVACUAZIONE FUMO E CALORE. Norme di sistema UNI 9494:2007

DOCUMENTI NORMATIVI PER L EVACUAZIONE FUMO E CALORE. Norme di sistema UNI 9494:2007 Ing. Maurizio D Addato Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Direttore Area Protezione Attiva CONVEGNO: UNI CEI EN 45020 Normazione ed attività

Dettagli

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi Edilizia direzionale Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 151/11 Attività n 73 Edifici e/o complessi edilizi a

Dettagli

Codice di Prevenzione Incendi D.M. 3 Agosto Strategia Antincendio di Protezione Attiva. Soluzioni conformi e soluzioni alternative

Codice di Prevenzione Incendi D.M. 3 Agosto Strategia Antincendio di Protezione Attiva. Soluzioni conformi e soluzioni alternative Strategia Antincendio di Protezione Attiva Soluzioni conformi e soluzioni alternative Esempi di progettazione Fabio Alaimo Ponziani Strategia Antincendio di Protezione Attiva D.M. 3 agosto 2015 Approvazione

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DECRETO MONISTERIALE 3 AGOSTO 2015 (G.U. n. 192 del 20.08.2015) Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio Corso di aggiornamento Varese, 8 giugno 2017 Ing. Fabrizio

Dettagli

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Pubblicato il: 31/03/2006 Aggiornato al: 31/03/2006 di Gianfranco Ceresini È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del

Dettagli

BENVENUTI AL. FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2017 BERGAMO, SETTEMBRE 2017

BENVENUTI AL. FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2017 BERGAMO, SETTEMBRE 2017 BENVENUTI AL BERGAMO, 20-21 SETTEMBRE 2017 La ELAN in numeri: - 20 dipendenti; - 7 Mil Eur/fatturato annuo - 1.500 clienti attivi - 45% estero 55% mercato Italia - Export: Europa Africa Medio Oriente -

Dettagli

Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione

Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione Novità normative per la prevenzione incendi il D.M. 20/12/12 Impianti di protezione attiva contro l incendio Geom. Luca

Dettagli

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale. Argomento SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE (D.M. 03/08/2015)

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale. Argomento SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE (D.M. 03/08/2015) Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» Argomento SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE (D.M. 03/08/2015) Docente NICOLA MAROTTA nicola.marotta@dic.unipi.it

Dettagli

Il Testo Unico di Prevenzione Incendi (T.U.P.I.): metodologie e principali innovazioni

Il Testo Unico di Prevenzione Incendi (T.U.P.I.): metodologie e principali innovazioni 15 Salone della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Bologna, 22-24 ottobre 2014 Il Testo Unico di Prevenzione Incendi (T.U.P.I.): metodologie e principali innovazioni Mercoledi 22 ottobre 2014 alle

Dettagli

Corso 818 Ordine architetti Napoli. Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro

Corso 818 Ordine architetti Napoli. Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro 1 Criteri generali di sicurezza antincendio A) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO B) MISURE GENERALI DI PREVENZIONE

Dettagli

Torino, 15 dicembre Ing. Paola Maria Arneodo

Torino, 15 dicembre Ing. Paola Maria Arneodo Dalla sicurezza delle cure alle cure in sicurezza. Torino 15 dicembre 2010 Possibilità e problematiche nell adeguamento strutturale alle norme di sicurezza antincendio Ing. Paola Maria Arneodo Azienda

Dettagli

IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014

IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014 IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014 Riferimenti normativi: CEI EN 50171 Sistemi di alimentazione centralizzata CEI EN 50172 Sistemi di illuminazione di sicurezza

Dettagli

Sistema Etea Mist LP

Sistema Etea Mist LP Sistema Etea Mist LP Sistemi speciali di spegnimento incendi SISTEMI DI SPEGNIMENTO BASATI SUL PRINCIPIO DELL ACQUA NEBULIZZATA A BASSA PRESSIONE Erogare l acqua in gocce del diametro di pochi micron permette

Dettagli

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI RELAZIONE TECNICA IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI Committente: OPERA PIA Officina Operaia G.O. Bufalini Ubicazione : Via S.Bartolomeo Città di Castello (PG) OGGETTO : RELAZIONE GENERALE PROGETTO DI ADEGUAMENTO

Dettagli

LE APERTURE DI SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE DI EMERGENZA

LE APERTURE DI SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE DI EMERGENZA LE APERTURE DI SMALTIMENTO DI FUMO E CALORE DI EMERGENZA Una nuova misura introdotta dalle Norme Tecniche di Prevenzione Incendi DM 03/08/2015 Marco Di Felice Commissione UNI CT34 GL09, Gdl sicurezza CNI

Dettagli

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E

GALLERIE. a cura di Simone Cappelletti I N D I C E GALLERIE a cura di Simone Cappelletti I N D I C E PREMESSA................................................... 11 GALLERIE FERROVIARIE - REGOLA TECNICA COMMENTATA.. 13 Decreto Ministero Infrastrutture e

Dettagli

COMUNE DI NASO. Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA,

COMUNE DI NASO. Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA, COMUNE DI NASO Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA, DI PROPRIETA COMUNALE, ADIBITO A CENTRO OPERATIVO COMUNALE (COC)

Dettagli

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. . Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. La scuola materna o comunemente chiamata asilo (per bambini dai 3 ai 6 anni) rientra nell attività «scuole»

Dettagli

La città verticale. FORUM di PREVENZIONE INCENDI. Il valore della protezione passiva negli edifici di grande altezza. Un occhio allo skyline

La città verticale. FORUM di PREVENZIONE INCENDI. Il valore della protezione passiva negli edifici di grande altezza. Un occhio allo skyline La città verticale FORUM di PREVENZIONE INCENDI --- Milano --- 26-27 ottobre 2011 Il valore della protezione passiva negli edifici di grande altezza. Un occhio allo skyline Ing. Silvano Barberi Corpo Nazionale

Dettagli

Relazione Tecnica di PROGETTO IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI

Relazione Tecnica di PROGETTO IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI Relazione Tecnica di PROGETTO IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI Sede interessata dal progetto: REALIZZAZIONE DI NUOVO INSEDIAMENTO DENOMINATO PARCO LOGISTICO CSG - LOTTO R SITO NEL COMUNE DI CASTEL SAN GIOVANNI

Dettagli

Responsabile Vendite Italia Caoduro S.p.A.

Responsabile Vendite Italia Caoduro S.p.A. Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC) p.i Bruno Hyvoz Responsabile Vendite Italia Caoduro S.p.A. LE NORME 20 anni dalla pubblicazione norma UNI 9494:1989, revisionata nel 2007, introduce

Dettagli

Engineering 2K S.p.A.

Engineering 2K S.p.A. PROGETTO: NUOVO INSEDIAMENTO LOGISTICO IN Comune di CASTEL SAN GIOVANNI Provincia di PIACENZA 12 11 10 09 08 07 06 05 04 03 02 01 00 REV - - - 30-08-16 EMISSIONE PER DM 37.08 - - - DATA OGGETTO REVISIONE

Dettagli

INDICE. Premessa... 13

INDICE. Premessa... 13 INDICE Premessa... 13 1. Il regolamento (UE) 305/2011 Prodotti da Costruzione... 17 1.1. Definizioni... 17 1.2. Il campo di applicazione e le esclusioni... 18 1.3. I requisiti di base delle opere (CPR)

Dettagli

ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D.

ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D. ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PREVENZIONE INCENDI AI SENSI DEL D.Lvo 139/006 P R O G R A M M A Modulo A: Obiettivi e fondamenti della prevenzione

Dettagli

Terremoto: i dati e la gestione del rischio. Quale prevenzione? Come assicurarsi?

Terremoto: i dati e la gestione del rischio. Quale prevenzione? Come assicurarsi? 7 Marzo 2013 - Associazione Industriali Mantova - Via Portazzolo 9 Mantova Terremoto: i dati e la gestione del rischio. Quale prevenzione? Come assicurarsi? Terremoto e «Loss Prevention» Necessità per

Dettagli

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/ ALLEGATO Disposizioni relative alla alimentazione idrica degli impianti antincendio estratte dalle vigenti norme di prevenzione incendi per le seguenti attività Autorimesse e simili Edifici di civile abitazione

Dettagli

attiva nelle biblioteche e archivi

attiva nelle biblioteche e archivi Impianti di protezione attiva nelle biblioteche e archivi Ing. Piergiacomo Cancelliere, PhD Direttore Vice Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco Direzione Centrale per la Prevenzione e la

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CAPITOLO S.7: RIVELAZIONE ED ALLARME

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CAPITOLO S.7: RIVELAZIONE ED ALLARME CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CAPITOLO S.7: RIVELAZIONE ED ALLARME Livello di prestazione Descrizione I II III IV RTO Rivelazione ed Allarme S7 La rivelazione e allarme è demandata agli occupanti Segnalazione

Dettagli

LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali

LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN PRESENZA DI CANTIERI DI RESTAURO ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali 1 Specificità dei cantieri di restauro occasione di studio (disponibilità

Dettagli

Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio

Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio UNI 11292 1/08/2008 Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio La norma si applica ai locali tecnici di nuova costruzione e a quelli esistenti che vengano interessati a modifiche

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO Ing. Domenico Tesoro Comando Provinciale Vigili del Fuoco Varese Premessa La finalità della resistenza al fuoco è quella di garantire

Dettagli

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SCUOLA COMUNE DI PREMESSA L art. 5 del D.P.R. 37/98 obbliga i responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi a mantenere in stato di efficienza i sistemi,

Dettagli

Aspetti connessi con la gestione della sicurezza

Aspetti connessi con la gestione della sicurezza Ministero dell Interno LE NUOVE NORME ANTINCENDIO PER LE STRUTTURE SANITARIE Convegno Nazionale Istituto Superiore Antincendi Roma 25 marzo 2015 Aspetti connessi con la gestione della sicurezza Ing. Claudio

Dettagli

Impianti di pressurizzazione idrica per reti antincendio

Impianti di pressurizzazione idrica per reti antincendio CORSO DI AGGIORNAMENTO DI PREVENZIONE INCENDI ART. 7 D.M. 05/08/2011 Impianti di pressurizzazione idrica per reti antincendio Normativa e criteri di verifica 1 marzo 2017 Per. Ind. Massimo Angiolini Ispettore

Dettagli

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località.

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località. Titolo: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTI GENERATI MODELLI MODELLO DI REGISTRO DI PREVENZIONE INCENDI Rif. Doc.: MOD.REG.INC Rev.: 0.0 Data: Luglio 2008 Modello n 06 Decreto Legislativo 9 Aprile

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Tipografia - Ospedaletto Il tecnico

Dettagli

DIMENSIONAMENTO IMPIANTO SENFC a norma UNI :2012

DIMENSIONAMENTO IMPIANTO SENFC a norma UNI :2012 DIMENSIONAMENTO IMPIANTO SENFC a norma UNI 9494-1:2012 Pagina 1 di 10 San Rocco di Bernezzo li, 03/05/2013. Spett.le Ns. Rif. FB DIMENSIONAMENTO IMPIANTO SENFC a norma UNI 9494-1:2012 1 GENERALITA Cliente

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE. Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA

COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE. Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA Dott.Ing. UBERTO A.FORGIA COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA Richiesta di valutazione del progetto

Dettagli

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE. Le potenzialità del nuovo Codice

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE. Le potenzialità del nuovo Codice IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE Le potenzialità del nuovo Codice Leonardo Rubello VVF Vicenza Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa

Dettagli

L utilizzo dell ingegneria antincendio per la soluzione dei problemi specifici del patrimonio culturale

L utilizzo dell ingegneria antincendio per la soluzione dei problemi specifici del patrimonio culturale Perugia, 24 ottobre, 2012 - Galleria Nazionale dell Umbria Sicurezza antincendio del patrimonio storico-artistico nella provincia di Perugia: criticità e soluzioni L utilizzo dell ingegneria antincendio

Dettagli

TIPOLOGIA 2 TIPOLOGIA 3 TIPOLOGIA 1 TIPOLOGIA 5 TIPOLOGIA 4

TIPOLOGIA 2 TIPOLOGIA 3 TIPOLOGIA 1 TIPOLOGIA 5 TIPOLOGIA 4 forme di calore. TIPOLOGIE e funzionamento apparecchi a gas I radiatori/stufe a gas sono apparecchi a funzionamento con camera stagna adibiti al riscaldamento di locali ad uso domestico, civile ed industriale.

Dettagli

Guida all installazione degli ascensori antincendio (e degli ascensori di soccorso)

Guida all installazione degli ascensori antincendio (e degli ascensori di soccorso) Guida all installazione degli ascensori antincendio (e degli ascensori di soccorso) Pubblicato il: 18/09/2007 Aggiornato al: 18/09/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Introduzione Fra tutte le alimentazione

Dettagli

Ing. Luigi Giudice. Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco 18/12/2014 1

Ing. Luigi Giudice. Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco 18/12/2014 1 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi Ing. Luigi Giudice Comandante Provinciale

Dettagli

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi Illuminazione di Emergenza Aspetti tecnico-normativi Illuminazione di emergenza Definizione - Obbiettivo per illuminazione di emergenza si intende l illuminazione ausiliaria che interviene quando viene

Dettagli

Confronto UNI 9494;2007; UNI : centro commerciale Calcolo edificio industriale - analisi costi

Confronto UNI 9494;2007; UNI : centro commerciale Calcolo edificio industriale - analisi costi Ordine degli Ingegneri della Provincia di Prato 9 e 16 marzo 2015 Confronto UNI 9494;2007; UNI 9494-1: centro commerciale Calcolo edificio industriale - analisi costi Luca Marzola Managing Director, Bovema

Dettagli

La nuova analisi del rischio incendio per le aziende e i professionisti Ing. Tiziano Zuccaro

La nuova analisi del rischio incendio per le aziende e i professionisti Ing. Tiziano Zuccaro La nuova analisi del rischio incendio per le aziende e i professionisti Ing. Tiziano Zuccaro Roma, 18 Giugno 2014 1 Il rischio di incendio 2 Il rischio di incendio Fase pre flashover Fase post flashover

Dettagli

UNI 9795 ED CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 1

UNI 9795 ED CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 1 franco zecchini (iosolo35) UNI 9795 ED.2013 - CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 27 February 2015 In questo articolo tratterò un tema molto importante e tante volte presoda parte di progettisti

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO REAZIONE AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO REAZIONE AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO REAZIONE AL FUOCO Ing. Domenico Tesoro Comando Provinciale Vigili del Fuoco Varese Principali definizioni Reazione al fuoco misura antincendio di protezione

Dettagli

La nuova regola tecnica sulle attività commerciali

La nuova regola tecnica sulle attività commerciali 1 Mantenimento iscrizione art. 7 DM 05/08/2011 GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI Livorno 28 ottobre 2015 La nuova regola tecnica sulle attività commerciali (D.M. 27 luglio 2010). 2 Attività commerciali Punto

Dettagli

Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE

Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE Dipartimento di Ingegneria civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE ILARIO MAMMONE ilario.mammone@ordineingegneripisa.it

Dettagli

prof. ing. Anna Magrini Il progetto del recupero: problematiche

prof. ing. Anna Magrini Il progetto del recupero: problematiche prof. ing. Anna Magrini Università degli Studi di Pavia Il progetto del recupero: problematiche Efficienza energetica dell involucro edilizio Edificio degli anni 1950-80 200-250 kwh/m 2 a Legge 373 / 1976

Dettagli

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA

COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI SEDE: VIA PENNA n 159 Loc. S.Agostino 51100 Pistoia TEL. & FAX: 0573 32216 e-m@il: cpi.pt@tin.it PEC: collegiodipistoia@pec.cnpi.it COD.

Dettagli

Le schede dei 5 tunnel italiani testati. Italia, nei pressi di Lecco SS 36 Milano Passo dello Spluga

Le schede dei 5 tunnel italiani testati. Italia, nei pressi di Lecco SS 36 Milano Passo dello Spluga Le schede dei 5 tunnel italiani testati Monte Barro Valutazione: Buono Posizione: Italia, nei pressi di Lecco SS 36 Milano Passo dello Spluga Anno di apertura: 1999 Lunghezza: 3.300m Altitudine portali:

Dettagli

La Prevenzione Incendi nelle Strutture Sanitarie. il DM 19 marzo 2015

La Prevenzione Incendi nelle Strutture Sanitarie. il DM 19 marzo 2015 La Prevenzione Incendi nelle Strutture Sanitarie il DM 19 marzo 2015 Le Procedure Autorizzative Sulla Gazzetta Ufficiale n 221 del 22 settembre 2011 è stato pubblicato il testo del DPR 1 agosto 2011 n

Dettagli

Camera di Commercio di Napoli

Camera di Commercio di Napoli Camera di Commercio di Napoli Seminario D.M. 19 marzo 2015 Le nuove norme antincendio per le strutture sanitarie: dal progetto alla costruzione e gestione Relatore Ing. Gaetano Vallefuoco Comandante provinciale

Dettagli

Lettera Circolare DCPREV prot. n. 3181 del 15/3/2016 Linea guida per la valutazione, in deroga, dei progetti di edifici sottoposti a tutela ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico,

Dettagli

Evoluzione prevenzione incendi secondo il nuovo codice

Evoluzione prevenzione incendi secondo il nuovo codice Milano, 3 Maggio 2016 Evoluzione prevenzione incendi secondo il nuovo codice n Emanuele Gissi Comando VVF Genova - emanuele.gissi@vigilfuoco.it Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Evento sponsorizzato

Dettagli

FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2012 Milano, 26 e 27 settembre Ing. Marco Patruno

FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2012 Milano, 26 e 27 settembre Ing. Marco Patruno Ing. Marco Patruno CIODUE ACQUA si occupa della ricerca e dello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie antincendio per: A R C H I V I E M A G A Z Z I N I A L B E R G H I ED E D I F I C I C I V I L I

Dettagli

Corso di formazione 818/84 Milano 11 Dicembre 2012

Corso di formazione 818/84 Milano 11 Dicembre 2012 Corso di formazione 818/84 Milano 11 Dicembre 2012 Edifici pregevoli per storia ed arte Presentazione ing. Antonio Giulio Durante 1 Attività soggette a controlli VVF attività 72 del Decreto del Presidente

Dettagli

Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione

Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione FORMAZIONE INFORMAZIONE Art.li 8 43 D.lgs. 81/2008 Relatore: Simone Morozzi RSPP www.studiodibiosicurezza.it ILLUMINAZIONE

Dettagli

Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi

Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi Con i contributi di: Alessandra Bascià Comando Provinciale VVF Venezia Ing. F. Dattilo Direttore Interregionale Veneto T.A.A. Ing. E. Gissi Comando VVF Genova Ing.

Dettagli

1 Determinazione del carico di incendio specifico di progetto

1 Determinazione del carico di incendio specifico di progetto 1. Definizioni 1/7 ALLEGATO Ai fini della presente norma si fa riferimento ad un incendio convenzionale di progetto definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l andamento, in funzione del

Dettagli

Centrale termica ad olio combustibile o gasolio (Prescrizioni particolari e verifiche)

Centrale termica ad olio combustibile o gasolio (Prescrizioni particolari e verifiche) Prescrizioni particolari: Effettuare il collegamento equipotenziale all ingresso delle tubazioni nel locale. Eventuali impianti di allarme e segnalazione devono avere la segnalazione acustica in un luogo

Dettagli

Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio

Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio Gli impianti Water Mist nella sicurezza antincendio Intervento nell ambito del seminario tecnico Come evolve la sicurezza antincendio con la tecnologia Water Mist A cura di: arch. Fabio Jerman VV.F. Belluno

Dettagli

Oggetto: adempimenti in materia di progettazione ed installazione degli impianti all interno degli edifici ( D.M , n 37) 1.

Oggetto: adempimenti in materia di progettazione ed installazione degli impianti all interno degli edifici ( D.M , n 37) 1. Riservato all ufficio Pratica edilizia Al Comune di Belluno Servizio Sportello Unico dell Edilizia Piazza Castello, 14 32100 BELLUNO Oggetto: adempimenti in materia di progettazione ed installazione degli

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI GENERALITA. Ing. Guglielmo Guglielmi

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI GENERALITA. Ing. Guglielmo Guglielmi CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Ing. Guglielmo Guglielmi principi generali DM 3 agosto 2015 ragionevolezza economicità proporzionalità - confronto con normative internazionali - aggiornamento ricerche di

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali Impianti industriali 2-2009 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti

Dettagli

Parte II specifica Edificio CU031 Laboratori Segré Piazzale Aldo Moro, Roma. Il Responsabile dell Uspp Arch.

Parte II specifica Edificio CU031 Laboratori Segré Piazzale Aldo Moro, Roma. Il Responsabile dell Uspp Arch. PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Manutenzioni, Ispezioni Impianti, Attrezzature Antincendio

Manutenzioni, Ispezioni Impianti, Attrezzature Antincendio Manutenzioni, Ispezioni Impianti, Attrezzature Antincendio La manutenzione delle attrezzature antincendio è un OBBLIGO a carico del datore di lavoro ed è regolamentata dalla legge italiana, che prevede

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Relazione Tecnica Specialistica : progetto rete idrica antincendio

Relazione Tecnica Specialistica : progetto rete idrica antincendio Relazione Tecnica Specialistica : progetto rete idrica antincendio Committente: COMUNE DI CEVA Edificio: Fabbricato adibito a scuola media inferiore sita in Via Leopoldo Marenco, 1-12073 CEVA (CN) Progettista:

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CONTROLLO DELL' INCENDIO. Ing. Guglielmo Guglielmi

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CONTROLLO DELL' INCENDIO. Ing. Guglielmo Guglielmi CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CONTROLLO DELL' INCENDIO Ing. Guglielmo Guglielmi CONTROLLO DELL INCENDIO individuazione presidi antincendio per protezione di base manuale automatica estintori naspi, idranti

Dettagli

ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI. Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti:

ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI. Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti: ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti: planimetria in scala non inferiore a 1:1000, riportante l'ubicazione dell'edificio in cui si trovano i locali

Dettagli

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DM 03/08/2015: Vantaggi e opportunità per le attività produttive

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DM 03/08/2015: Vantaggi e opportunità per le attività produttive IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DM 03/08/2015: Vantaggi e opportunità per le attività produttive ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VICENZA e in collaborazione con: Vantaggi e soluzione delle criticità

Dettagli

MINISTERO DELL INTERNO. Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196)

MINISTERO DELL INTERNO. Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196) MNSTERO DELL NTERNO Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196) Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico - alberghiere, ai sensi dell articolo

Dettagli

Luca Nassi - Corpo Nazionale Vigili del Fuoco

Luca Nassi - Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Aspetti Aspetti innovativi innovativi per per il settore il settore Ambulatoriale ospedaliero Arch. Valter CIRILLO Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Luca Nassi - Corpo Nazionale Vigili del Fuoco DM

Dettagli

La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture

La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture ATTI Seminario La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture Venerdì 24 giugno In partnership con Seminario La sicurezza nella manutenzione degli impianti fotovoltaici su coperture

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Ufficio Casa via Battisti Il tecnico

Dettagli

Camera di Commercio di Napoli

Camera di Commercio di Napoli Camera di Commercio di Napoli Seminario D.M. 19 marzo 2015 Le nuove norme antincendio per le strutture sanitarie: dal progetto alla costruzione e gestione Relatore Ing. Gaetano Vallefuoco Comandante provinciale

Dettagli