1. IL PRINCIPIO DI DIRITTO
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- Davide Massari
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1 1. IL PRINCIPIO DI DIRITTO Ed invero il delitto di concussione per induzione si distingue da quello di truffa aggravata dall'abuso di poteri o dalla violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione non tanto per l'inganno che di regola contraddistingue il secondo, ma che non è in contrasto con la natura e la struttura della concussione sempre che l'induzione si sia essenzialmente svolta attraverso l'abuso della qualità o della pubblica funzione (Cass. Sez. 6^ 30/01/ /03/1995 n. 2787), quanto nella consapevolezza nel soggetto passivo di dare o di promettere qualcosa di non dovuto, con la conseguenza che si ha concussione, quando il privato mantiene tale consapevolezza, mentre si ha truffa aggravata se il privato viene indotto in errore dal soggetto qualificato circa la doverosità oggettiva nei riguardi della P.A. delle somme date o promesse (Cass. Pen., Sez. VI, n. 2677) 2
2 2. INTRODUZIONE La dottrina, come la giurisprudenza, hanno sempre cercato criteri convincenti per affrontare un problema spinoso come quello della distinzione tra concussione per induzione e truffa aggravata ai sensi dell art. 61 n 9 1 ; non a caso i due reati in esame presentano innumerevoli punti di contatto sia strutturali che sotto il profilo dei metodi di attuazione. Il problema è di stretta attualità, vista l impressionante frequenza con cui ci si trova di fronte ai reati in esame, sicuramente dovuta al clima politico-sociale attuale, caratterizzato da una tristissima ma reale illegalità diffusa, specialmente all interno di strutture pubbliche 2. La VI Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n 2677 del 16 dicembre 2005, ha operato un tentativo di definizione dei criteri distintivi dei due reati, cercando di focalizzare l analisi sulle caratteristiche strutturali più caratterizzanti delle due fattispecie. 1 Ricordiamo tra le opere più famose sul tema: MARINI, Questioni in tema di distinzione tra concussione e truffa aggravata a sensi dell art. 61 n.9 codice penale, in Riv. It 1967, 294; BONINI, Concussione e truffa aggravata, in Riv. Pen. 1934, Secondo la Relazione sull amministrazione della giustizia, nel 2007 le diverse sezioni della Suprema Corte di Cassazione hanno esaminato 7629 casi di reati contro il patrimonio diversi dal furto e 1755 casi di reati contro la Pubblica Amministrazione. Da questi dati si evince a pieno la mole del fenomeno. 3
3 Il caso, regolato con la sentenza summenzionata, riguardava il sig. B. G. che, in qualità di Aiuto della divisione di Ostetricia e Ginecologia di un Ospedale 3, non menzionato dalla sentenza, si era reso colpevole di un tentativo di concussione operato ai danni di F. A. M. In concreto, B. G. avrebbe tentato di indurre F. A. M. a sottoporsi ad intervento di interruzione volontaria della gravidanza presso il proprio studio privato, dietro il compenso della somma di L , rappresentandole falsamente l impossibilità di effettuare l intervento all interno della struttura pubblica, poiché tale tipo di intervento era momentaneamente sospeso. Sia il Tribunale di Primo grado, sia la Corte d Appello, avevano ritenuto che la condotta del B. G. fosse riconducibile alla fattispecie del tentativo di concussione, individuando come elemento fondamentale l abuso della posizione operato dal soggetto in questione; B. G. si oppone a questa interpretazione, accolta dai due gradi di giudizio precedenti, argomentando che la condotta messa dallo stesso in opera non presentasse la caratteristica di incutere nel soggetto passivo del reato un metus, finalizzato alla dazione o promessa indebita, tipico del reato di concussione ma, bensì, si concretasse in un artificiosa ricostruzione 3 La Suprema Corte, con sentenza datata 1 aprile 1980, ha esplicitamente definito Pubblici Ufficiali i primari, gli aiuti e gli assistenti di un ospedale civile 4
4 della realtà, su cui si sarebbe erroneamente formata la volontà del G.A. e, quindi, si configurasse il reato di tentativo di truffa aggravata dalla qualità di Pubblico Ufficiale. Il problema di definizione dei confini delle due fattispecie in esame si rende necessario non in senso assoluto, visto che non si presentano particolari problemi di distinzione tra concussione e truffa, se non sotto l aspetto, che andrà successivamente dibattuto, del significato della induzione, ma nel caso in cui si presenti la truffa aggravata dalla qualità di Pubblico Ufficiale o Incaricato di Pubblico Servizio ai sensi dell art. 61 n 9 c.p., elemento che permette di distinguere agevolmente concussione 4 e truffa, nel caso in cui quest ultima non sia accompagnata dall aggravante in esame. Premettendo che la Suprema Corte di Cassazione ha, nel caso in esame, accolto l interpretazione operata dal Tribunale di primo grado e, successivamente, dalla Corte d Appello, configurando quindi il reato di concussione, è necessario approfondire il discorso sulla distinzione tra i due reati, 4 L aggravante generica qui presa in esame, qualificando il soggetto attivo del reato di truffa, complica notevolmente la distinzione e amplia il discorso rendendo difficile la distinzione anche della concussione con l estorsione aggravata. Una tesi molto suggestiva, sostenuta da illustri giuristi (CHIAROTTI, Concussione, in Enciclopedia del diritto, v. VIII, 1961; LEVI, Delitti contro la Pubblica amministrazione, 1935) afferma addirittura che l esistenza dell art. 317 c.p., norma incriminatrice della concussione, precluda, in pratica la possibilità di applicare gli artt. 629 e 640 c.p., quando siano aggravati ai sensi dell art. 61 n 9. 5
5 cominciando da una definizione generale della struttura degli stessi, analizzando poi nello specifico i punti più utili per la delimitazione della portata delle due fattispecie. Il fine ultimo di questa indagine è delimitare i confini delle due fattispecie in esame, partendo dagli elementi costitutivi, per giungere ad un valido criterio di distinzione delle stesse, di possibilmente semplice attuazione pratica. 6
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