BILANCIO OLIVICOLO ANNO 2016

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1 C BILANCIO OLIVICOLO ANNO 216 Sintesi dell andamento climatico Il clima, influenza fortemente il processo produttivo dell olivo sia direttamente a livello vegetoproduttivo, sia favorendo o limitando la presenza particolarmente dannosa di alcuni patogeni specifici. In particolare il ciclo biologico della Mosca dell olivo, l insetto più dannoso per la coltura, è notevolmente influenzato dall andamento meteorologico ed in particolare dalla temperatura dell aria. Inverni rigidi determinano una significativa mortalità degli adulti e delle pupe e, di conseguenza una riduzione sensibile delle popolazioni primaverili del dittero. Le infestazioni sono ostacolate, altresì, da condizioni siccitose e alte temperature durante la stagione estiva. La presenza di acqua dovuta a precipitazioni regolari e abbondanti, oltre ad assicurare le esigenze dell insetto, determina una maggiore suscettibilità delle drupe agli attacchi in quanto le stesse acquistano maggiore turgidità. L annata olivicola del 216 sarà ricordata per l elevata attività dannosa del dittero causata da due fattori concomitanti: l inverno mite e il successivo periodo primaverile-estivo caratterizzato da temperature favorevoli e piogge persistenti. Le temperature medie autunno invernali sono state generalmente superiori ai valori medi storici (1971-2) creando condizioni favorevoli alla sopravvivenza delle forme svernanti. Riportiamo di seguito i dati delle stazione di Penne e Scerni che sono rappresentative della situazione climatica generale della regione ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo Fig. 1 Stazione di Penne Confronto tra i valori medi del periodo autunno-invernale del 215 con quelli storici (1971-2)

2 C ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo Fig. 2 Stazione di Scerni Confronto tra i valori medi del periodo autunno-invernale del 215 con quelli storici (1971-2) La stagione olivicola del 216, è stata caratterizzata dalla concomitante diffusa e persistente presenza di piogge anche di particolare entità, distribuita per tutto l arco del periodo vegetoproduttivo dell olivo interessando in modo particolare anche il periodo estivo, con particolare riferimento al mese di Luglio. I diagrammi termo-pluviometrici giornalieri del periodo primaverile estivo evidenziano condizioni favorevoli allo sviluppo del dittero, in quanto si sono verificate temperature ottimali alternate a frequenti precipitazioni. Il primo attacco significativo del dittero si è manifestato a seguito delle significative precipitazioni cadute nella seconda decade di luglio. Riportiamo, sempre a livello esemplificativo di un dato diffuso su tutta la regione, i valori registrati nelle stazioni di Penne e Scerni (Fig. 3 e 4)

3 1/4/216 15/4/216 29/4/216 13/5/216 27/5/216 1/6/216 24/6/216 8/7/216 22/7/216 5/8/216 19/8/216 2/9/216 16/9/216 3/9/216 C mm. 1/4/216 15/4/216 29/4/216 13/5/216 27/5/216 1/6/216 24/6/216 8/7/216 22/7/216 5/8/216 19/8/216 2/9/216 16/9/216 3/9/216 C mm. pioggia T max T min Fig. 3 Stazione di Penne Diagramma termo-pluviometrico giornaliero aprile-settembre 216 pioggia T max T min Fig. 4 Stazione di Scerni Diagramma termo-pluviometrico giornaliero aprile-settembre 216

4 Sintesi del processo vegeto-produttivo Come è stato ampiamente osservato, il 216 si connota come un annata di scarsissima produzione con deficit produttivi che su base provinciale hanno comportato perdite di produzione pari al 3 % per l Aquila, al 4 % di Chieti, al 5% di Pescara fino a toccare il 6% per la provincia di Teramo. Una produzione molto bassa occasionata da una serie di fattori: - la scarsissima produzione della varietà Leccino, che spesso non ha neppure fiorito e comunque è stata particolarmente ostacolata in fase di fioritura ed allegagione dalla eccessiva piovosità e dalle minime termiche delle ultime settimane di maggio. Tutti gli areali olivicoli abruzzesi caratterizzati dalla presenza massiva di tale varietà di fatto sono stati i più penalizzati. La stessa varietà proveniva da una splendida performance produttiva espressa nel 215 che di fatto ha contribuito ad un successivo calo produttivo. - la diffusa piovosità che ha caratterizzato anche i mesi di maggio e giugno ha contribuito a ostacolare i processi di impollinazione e di allegagione. Quest ultima di tipo anemofila ha risentito della forte umidità che ha appesantito i pollini e reso spesso vana l efficacia della impollinazione - i ritorni di freddo, particolarmente evidenti tra la fine di maggio e la prima decade di giugno, che hanno anch essi influito negativamente sullo stato fisiologico dell ovario dei fiori, molto sensibile ad abbassamenti termici. Tenuto conto dell abbondante pioggia caduta, questa ha consentito un sostanziale rigoglio vegetativo con produzione di germogli lunghi e vigorosi, che farebbero prevedere una potenziale buona performance produttiva 217.

5 LE PRINCIPALI FITOPATIE DELL OLIVETO La stagione vegetativa della olivo è stata molto problematica riguardo alle principali patologie che sono l Occhio di pavone tra le crittogame, la Tignola e la Mosca olearia tra gli insetti. La diffusa bassa allegagione dell olivo, inoltre, ha condizionato di certo gli olivicoltori nelle strategie di difesa, in quanto molti hanno scelto di attuare una strategia prudenziale per salvaguardare una produzione che si presentava già di per sé scarsa, mentre altri, che avevano piante pressoché spoglie, hanno deciso di non intervenire a prescindere ritenendo la difesa economicamente non sostenibile. OCCHIO DI PAVONE (Spilocea oleagina) L occhio di pavone è una patologia molto pericolosa per l olivo, ed è assolutamente da non sottovalutare specie per alcune varietà sensibili, tra cui la Dritta, e in alcuni areali, dove si registrano climi umidi. Il monitoraggio è, come sempre, essenziale; una buona pratica sarebbe quella di immergere le foglie in una soluzione di idrossido di sodio al 1%, ma, meglio ancora è avere sempre un occhio attento sull oliveto e cogliere il prima possibile la comparsa del fungo che comunque ha un decorso via via crescente. Il decorso stagionale dell Occhio di pavone L'andamento epidemico dell occhio di pavone era già preoccupante ad inizio stagione, per una infestazione che era molto diffusa nell anno precedente e che trovava nel clima primaverile umido un prezioso alleato, e gli effetti si sono fatti sentire nella stagione con la classica manifestazione su foglia e con la caduta delle stesse foglie infette. Le strategie di difesa Nei bollettini fitosanitari abbiamo sollecitato gli agricoltori ad adottare uno schema di difesa basato essenzialmente su interventi primaverili, dopo la potatura, e interventi autunnali in post raccolta. Questi sono gli interventi fondamentali per contrastare questo fungo, da effettuarsi soprattutto se nell annata precedente, quindi nella fase vegetativa, si è riscontrata una presenza diffusa. Molti olivicoltori si accorgono della malattia alla comparsa della caratteristica occhiatura sulle foglie da cui deriva il nome comune del patogeno e pensano di poter intervenire. In quel momento però è già tardi in quanto i principi attivi che impieghiamo nella difesa di questo patogeno non riescono a penetrare dentro la foglia e a debellarlo. I prodotti impiegati di cui abbiamo consigliato ripetutamente l impiego ( per ripetutamente si intende che lo abbiamo fatto nei vari bollettini primaverili e ora in questi autunnali ma è sufficiente un solo intervento per stagione), sono fondamentalmente il rame, che determina una caduta delle foglie infette ed è quindi maggiormente consigliato in autunno, e la dodina, che è maggiormente efficace per i trattamenti primaverili.

6 TIGNOLA (Prays oleae) Il decorso stagionale della tignola Questo lepidottero si rende pericoloso dal momento della allegagione al momento in cui il nòcciolo indurisce. Il danno che la tignola comporta è di tipo quantitativo perché le olive infestate cadono a terra. L insetto viene monitorato, dai tecnici regionali e da quelli delle Organizzazioni olivicole, con l applicazione negli oliveti di trappole a ferormone ma, soprattutto, attraverso il campionamento delle drupe che vengono raccolte con il peduncolo. Anche quest anno, a partire dalla prima settimana di giugno, le catture rilevate nelle trappole sono state numerose (2-3 settimanali). A metà giugno abbiamo segnalato una infestazione solo su olive da tavola e quelle da olio più grandi, leggermente superiore alla soglia di danno stabilita al 5-7% per le olive da tavola e al 15-2% per le olive da olio. Successivamente l infestazione rilevata, su molti oliveti, è stata inferiore alla soglia di danno. Le strategie di difesa I principi attivi utilizzati nella difesa della tignola sono Bacillus thuringiensis, Dinmetoato e Fosmet. Questi ultimi due vengono impiegati, eventualmente, nella difesa per la mosca. Questo da una parte rappresenta un vantaggio, in quanto una applicazione del prodotto a fine giugno-inizi di luglio, può essere efficace sia contro l uno che l altro insetto, d altra parte, viste le limitazioni di uso che prevedono un massimo di due trattamenti riguardo agli stessi principi attivi, la scelta di un principio attivo nella difesa del lepidottero deve necessariamente tener conto di limitarne l uso in un successivo eventuale intervento da effettuare contro la mosca. Durante il periodo di maggiore pericolosità abbiamo consigliato di intervenire, eventualmente, con Bacillus thuringiensis, non ritenendo opportuno l impiego di esteri fosforici ammessi quali dimetoato e fosmet, anche per avere i due trattamenti disponibili contro la mosca. Al 2 luglio, quasi tutte le varietà presentavano lo stadio fenologico di indurimento del nòcciolo che determina la chiusura dei trattamenti contro questo insetto, in quanto non più raggiungibile dai principi attivi impiegati nella difesa. Nel caso si siano voluti impiegare ne abbiamo consigliato il posizionamento a metà luglio. Si anticipa, poi verrà ribadito, che proprio a metà luglio sono state rilevate le prime infestazioni di mosca olearia e, quindi, in qualche caso, probabilmente l intervento con gli esteri fosforici preventivato contro la tignola, si è rilevato a posteriori maggiormente efficace contro le prime infestazioni di mosca.

7 MOSCA DELLE OLIVE (Bactrocera oleae) Il decorso stagionale della mosca A far data dall annata 214 e ancora questa del 216, hanno di sicuro accentuato la soglia di attenzione verso un insetto che già si riteneva molto dannoso per l olivo. Le infestazioni riscontrate in queste annate, intervallate da un 215 assolutamente esente da infestazioni, sono state di gran lunga superiori a quelle che si ricordano a memoria d uomo, o meglio, a memoria dei tecnici ed operatori che attualmente operano in questo settore. Le motivazioni di natura climatica sono state già ampiamente descritte, ma ciò non può essere la sola componente da considerare. La mosca ha fatto la sua comparsa agli inizi di luglio con le uova e già larve di prima e seconda età erano visibili a metà luglio, prevalentemente sulle olive da tavola, anche se presente su alcuni oliveti, probabilmente con varietà più recettive o drupe più grandi in conseguenza di una scarsa allegagione. Lo sfarfallamento degli adulti c è stato a fine Luglio e una successiva infestazione con molte uova visibili si è rilevata nella terza decade di agosto. Successivamente anche le temperature più miti sono state vantaggiose per l insetto che ha fatto danno continuativamente fino alla raccolta. Le strategie di difesa I principi attivi impiegati sono imidacloprid, dimetoato e fosmet: vista l annata, se ne è consigliato un uso alla soglia di superamento, privilegiando imidacloprid nei primi stadi, cioè quando si rilevavano infestazioni di uova, dimetoato e fosmet quando l infestazione era più avanzata. Oltre a questi principi attivi, un impiego di rame dopo la prima metà di agosto, consigliata per avere una efficacia, sia pure ridotta, per l occhio di pavone, può avere avuto qualche effetto per infastidire, sia pure temporaneamente, il dittero nella ovideposizione. Per la difesa biologica si è consigliato anche l impiego dello spinosad, sottoforma diesche proteiche e del caolino, una argilla che imbratta foglie e olive di bianco e infastidisce la mosca per i riflessi che si creano sulla drupa. Il campionamento continuo delle olive da parte dei tecnici regionali e di quelli delle Organizzazioni Professionali olivicole, ha consentito sicuramente di posizionare i trattamenti nel momento giusto. Il bollettino, grazie ad una rete fatta di rilievi e campionamenti diffusi sul territorio, ha tenuto costantemente l olivicoltore informato e, purtroppo, vista l entità della infestazione,in stato di massima allerta. Anche in questo caso si sottolinea che lo scopo di questo Bilancio annuale, non deve suonare come un de profundis, ma è fatto unicamente allo scopo di trarre quanti più insegnamenti possibili da una annata particolarmente difficile. Pertanto, non possiamo abbassare la guardia: come tecnici regionali, dobbiamo monitorare il clima che si registrerà nella prima parte dell anno, e monitorare l insetto sin dalle prime fasi di infestazione possibile, molto prima della seconda metà di agosto che fino a qualche anno fa era il cui sino a qualche anno fa era il periodo in cui scattava la massima allerta. E necessario porre attenzione alle tecniche agronomiche attuate, agli oliveti abbandonati nelle cui drupe l insetto sverna al riparo delle intemperie, alle strategie di difesa che devono necessariamente essere affinate, a partire da un campionamento sulle drupe in larga scala per valutare se, quando e con quali principi attivi intervenire.

8 ALTRE AVVERSITA DELL OLIVO Cocciniglia (Saissetia oleae) La migrazione delle neanidi, che è il miglior momento per intervenire, è stato segnalato nell ultima decade di giugno. Il miglior trattamento è quello di potare ed arieggiare la chioma per evitare la fumaggine che è la conseguenza della presenza di cocciniglia. Tra i principi attivi consigliati il buprofezin e l olio minerale bianco. Margaronia,(Palpita unionalis) I danni manifestati da questo insetto con rosura dei giovani germogli dell olivo, rientrano nella normalità dei casi, segnalati annualmente. Si è consigliato comunque di intervenire con Bacillus thuringiensis. Ilesino Hylesinus e fleotribo L ilesino e il fleotribo procurano dei danni ai rami di olivo, danneggiando il primo i rami giovani e il secondo, penetrando nel legno, anche i rami più vecchi. Abbiamo consigliato di mantenere la ramaglia di potatura in campo, dove avviene l ovideposizione, e bruciarla nelle prime settimane di maggio per distruggere uova e larve. Rinchite (Rhynchites cribripennis) Quest anno c è stato un attacco sensibile di questo coleottero, che normalmente non è tra quelli che si ritengono pericolosi per la coltura. Molte drupe, analizzate al fine di verificare l infestazione di mosca olearia, hanno manifestato danni imputabili al rinchite. I sintomi sono rappresentati da numerose punture sulle drupe che suberificano appena al di sotto della pellicola; a fronte di molte drupe con questi sintomi, in alcuni casi si possono vedere drupe con fori procurati dalle larve che si dirigono verso il nòcciolo ai fini dell ovideposizione da parte degli adulti. Le punture del rinchite non devono essere confuse con quelle della mosca olearia. Abbiamo segnalato l infestazione sul bollettino nel periodo di luglio ma non abbiamo consigliato interventi specifici contro questo parassita.

9 LE FASI FENOLOGICHE DI RIFERIMENTO (posizionamento medio) Ripresa vegetativa: inizi aprile Mignolatura: seconda settimana di maggio Fioritura: quarta settimana di maggio prima settimana di giugno Allegagione: prima decade giugno Indurimento nòcciolo: metà luglio Ingrossamento frutti: da fine luglio a settembre Invaiatura: varietà Leccino e simili prima settimana di settembre varietà Dritta e simili seconda-terza settimana di settembre Maturazione: prima decade di ottobre

10 LA MATURAZIONE DELLE PRINCIPALI VARIETA ABRUZZESI - SINTESI DEL PROCESSO DI MATURAZIONE - Il processo di maturazione, inteso come l insieme dell evoluzione delle componenti chimico organolettiche e degli aspetti di colore dell epicarpo (buccia) e di consistenza della polpa, può essere valutato, nel caso dell annata olivicola 216, leggermente anticipato (ca. una settimana) rispetto alla norma. In particolare la buona turgescenza, dovuta alla presenza di acqua nei frutti, ha determinato e favorito i processi enzimatici preposti alla maturazione. Sia per quanto riguarda le varietà a maturazione contemporanea (Leccino, Castiglionese, ecc.) che per quelle a maturazione scalare (Dritta, Gentile di Chieti, ecc.) l andamento non ha mostrato differenze sostanziali mantenendo di fatto un leggero anticipo delle fasi. Per quanto concerne il parametro quantitativo resa in olio, questo ha fatto registrare una ridotta inolizione che si è confermata in frantoio, in fase di estrazione, con rese che sono oscillate mediamente tra l 8% e l 11%, atteso anche che l esigenza di un anticipo delle operazioni di raccolta, per la particolare presenza dell infestazione di mosca olearia, ha di fatto ulteriormente influito sulle rese. LA QUALITA DELL OLIO Per quanto riguarda le caratteristiche degli oli prodotti è da segnalare una forte criticità dovuta alla concomitante difficolta di raccolta (frequenti piogge) e palese danneggiamento delle olive per presenza di infestazione di mosca olearia e marciumi. E anche da sottolineare che tale situazione, seppur frequente, non ha riguardato tutte le partite di olive, in quanto molto è conseguente alla capacità dell olivicoltore di mettere in atto strategie puntuali ed efficaci di controllo del parassita. L azione informativa sviluppata dalla regione attraverso il Bollettino fitopatologico settimanale e la sinergia con le Organizzazioni dei produttori operanti in regione, ha certamente supportato l olivicoltore nelle scelte di strategie più corrette ed efficaci di contenimento e contrasto alla Bactrocera Oleae. Rispetto ai parametri qualitativi si osserva quanto segue: Acidità : rappresenta l indice più comune di prima valutazione di un olio ed è espressa in percentuale di acido oleico libero. Strettamente collegata alla sanità delle olive normalmente in produzioni di buona qualità si attesta in Abruzzo mediamente tra lo,1-,3%. Di conseguenza, quest anno, tenuto conto il forte danneggiamento delle olive, i valori rilevati su campioni di olio sono ricompresi in media tra lo,3 e lo,6, pur non mancando punte superiori anche allo,8, indice di riferimento oltre il quale l olio è declassato a vergine di oliva. Perossidi: rappresenta l indice del potenziale ossidativo, in genere compreso negli oli di buona qualità abruzzesi tra 4 e 7. Anch esso fortemente dipendente dallo stato delle olive è risultato nettamente più alto con indici che hanno oscillato tra il 6 e l 11, comunque al di sotto del valore max. limite per l extravergine pari a 2. Contenuto sostanze fenoliche : l andamento della maturazione e l innalzamento contemporaneo del numero di perossidi ha influenzato anche l arricchimento dei composti fenolici, tanto che molti oli sono apparsi poveri non esprimendo quei quantitativi caratteristici per varietà Di conseguenza anche l apprezzamento organolettico caratterizzato soprattutto dal fruttato, dall amaro e dal piccante si sono presentati sotto tono e spesso poco freschi.

11 Ripetiamo che comunque non sono mancati oli di elevata qualità, risultato della cura e professionalità dell olivicoltore attento e presente. Infine una valutazione sull attività dei frantoi che hanno sensibilmente risentito della mancanza di prodotto e dei conferimenti intermittenti per difficoltà di raccolta: molti frantoi di piccole dimensioni e soprattutto quelli di tipo tradizionale non hanno operato. Il prezzo delle olive si è attestato intorno ai 75 euro/q,le mentre l olio mediamente viene venduto intorno ai 1 euro/litro. CONCLUSIONI Fare un bilancio a consuntivo di una annata come quella appena trascorsa, ma di tutte in generale, serve non tanto per raccontare quello che è successo, ma bensì per fare tesoro delle esperienze maturate e metterle a frutto nel futuro. Alla luce di quanto evidenziato sopra, perciò, dobbiamo ancora una volta rimarcare l importanza di seguire le buone norme della difesa integrata, o della difesa biologica che di seguito sintetizziamo: 1. LETTURA E VALUTAZIONE DELL ANDAMENTO CLIMATICO E DELLE PREVISIONI METEOROLOGICHE 2. OSSERVAZIONE DELLO STATO FENOLOGICO 3. UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI MONITORAGGIO DEI PRINCIPALI INSETTI 4. MONITORAGGIO VISIVO DEI SINTOMI CAUSATI DA CRITTOGAME E INSETTI SULLE PIANTE E, IN PARTICOLARE, SUI FRUTTI 5. ATTUAZIONE DI BUONE NORME DI PRATICA AGRONOMICA 6. IMPIEGO CORRETTO DEI PRODOTTI FITOSANITARI, UTILIZZANDOLI NELLE DOSI E NELLE FORME DOVUTE, ALTERNANDO I PRINCIPI ATTIVI SECONDO CORRETTE STRATEGIE ANTIRESISTENZA, SCEGLIENDO, TRA QUELLI A DISPOSIZIONE I MIGLIORI IN TERMINI DI IMPATTO AMBIENTALE E DI PERICOLOSITA PER L UTILIZZATORE E IL CONSUMATORE

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