IL RAPPORTO DI LAVORO DEL MEDICO DIPENDENTE TRA AUTONOMIA E SUBORDINAZIONE. di Maurizio Campagna (1)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL RAPPORTO DI LAVORO DEL MEDICO DIPENDENTE TRA AUTONOMIA E SUBORDINAZIONE. di Maurizio Campagna (1)"

Transcript

1 IL RAPPORTO DI LAVORO DEL MEDICO DIPENDENTE TRA AUTONOMIA E SUBORDINAZIONE di Maurizio Campagna (1) La qualificazione di un rapporto di lavoro implica, spesso, un notevole sforzo interpretativo: al vaglio della giurisprudenza, infatti, giungono, sempre più numerosi, casi concreti riconducibili nella zona grigia compresa tra autonomia e subordinazione.e, invece, importante definire con certezza la natura di un rapporto per evitare che le ampie tutele connesse al lavoro subordinato (ferie, orario di lavoro, disciplina previdenziale, licenziamenti ecc ) siano estese acriticamente a tutti i lavoratori, anche, quindi, a coloro che non versano nella condizione di debolezza di un prestatore realmente subordinato. Tra i casi di difficile interpretazione più ampiamente discussi, si consideri, ad esempio, quello dei medici di medicina generale: questi professionisti esercitano la loro professione in studi medici privati e gestiscono autonomamente molti aspetti della loro prestazione di lavoro; tuttavia, devono garantire obbligatoriamente alcuni servizi alla cittadinanza assistita. Si tratta di medici legati all Azienda Sanitaria da una convenzione, di professionisti che contribuiscono al consumo di risorse dell Azienda come un qualsiasi centro di costo (ad esempio, la spesa farmaceutica è determinata anche dalle scelte dei MMG); tuttavia, i medici di famiglia non sono dipendenti dal S.S.N. ma lavoratori autonomi convenzionati. La dottrina, per il caso dei MMG e per altri simili di incerta qualificazione, ha elaborato, dunque, la categoria della parasubordinazione, una sorta di terza via, tra il lavoro autonomo e quello subordinato. L utilità di questa terza categoria è discussa e non unanimemente condivisa. La subordinazione, tuttavia, non significa solo tutela per il lavoratore: il datore di lavoro, infatti, dispone di ampi poteri, diretti o indiretti, conformativi della prestazione dei suoi collaboratori. La giurisprudenza, allora, di fronte a casi di difficile qualificazione, la cui natura non sia immediatamente identificabile, procede con la ricerca di alcuni indici di subordinazione, la presenza dei quali permette di concludere che il rapporto oggetto di analisi è di lavoro subordinato e non, invece, autonomo. Uno di questi indici, è costituito dall eterodirezione, vale a dire dalla possibilità del datore di lavoro di conformare la prestazione del collaboratore mediante ordini estrinseci o manifestazioni indirette di comando che, comunque, siano concretizzate in manifestazioni sensibili: non solo ordini verbali, dunque, ma anche circolari, direttive, documenti interni, linee guida aziendali ecc Applicando lo stesso metodo d indagine, vale a dire la ricerca degli indici di subordinazione, al rapporto di lavoro di un medico dipendente, dottrina e giurisprudenza, sono giunte a conclusioni interessanti circa la natura della prestazione: pur essendo dipendente, un medico conserverebbe sempre e comunque la sua autonomia professionale all interno della struttura e nei confronti dei suoi dirigenti responsabili (ex primari, oggi dirigenti di struttura). Dal 1999 in poi, anche il legislatore sembra aver, finalmente, recepito gli insegnamenti dottrinali e giurisprudenziali, disegnando un nuovo sistema di relazioni tra il vertice dei reparti ospedalieri e gli altri dirigenti: il primario sembra aver perso definitivamente tutto il potere conformativo del lavoro dei medici assegnati al reparto che, oggi, sono lavoratori professionalmente autonomi ( L attività dei dirigenti sanitari è caratterizzata, nello svolgimento delle proprie mansioni e funzioni, dall autonomia tecnico professionale [ ] art. 15, c.3 Disciplina della dirigenza medica e

2 delle professioni sanitarie, d.lgs. 502/1992 e successive modifiche) Secondo la dottrina,il rapporto di lavoro di un medico dipendente può essere scorporato in due ben distinti sotto-rapporti ; nel primo, definito ippocratico, il medico è l interlocutore del paziente, mentre nel secondo del suo datore di lavoro, sia esso un ente pubblico (ASL, AO ) o un soggetto privato. Se tentassimo di rinvenire, nei due rapporti, gli indici della subordinazione, per giungere ad una sicura qualificazione della prestazione nel suo complesso come lavoro subordinato, ci troveremmo di fronte all evidenza che indici tra i più comuni, come l eterodirezione, non sono rinvenibili nel rapporto definitoippocratico: il legame tra medico e paziente sarebbe, infatti, una relazione fiduciaria non interessata da interventi conformativi dall esterno. La specificità della medicina e la rilevante autonomia professionale del medico non lascerebbero spazio all eterodirezione, se non intesa come possibilità di regolazione della prestazione, da parte del datore, sulla base delle sole esigenze della struttura che egli rappresenta. Nella parte puramente intellettuale della prestazione medica, nella diagnosi e nell interpretazione del caso, stando alla lettera della legge, non possono, dunque, ammettersi, in nessun caso, interventi conformativi di esterni, anche nell ipotesi in cui le direttive provengano dal responsabile della struttura (primario). La diagnosi, infatti, costituisce la sintesi della scienza medica e discende dalle conoscenze del professionista, ma, soprattutto, dalla sua personale capacità di rielaborare e valutare i dati offerti dalla clinica. Queste operazioni, evidentemente, sono puramente intellettuali e, pertanto, personali ed individuali. Un eventuale controversia sul risultato di una diagnosi, incorsa, ad esempio, tra un dirigente di struttura complessa (ex primario) e un dirigente medico, non dovrebbe risolversi e concludersi all interno di un rapporto gerarchico; dovrebbe concludersi, invece, in un senso o in un altro, sulla base di parametri che nulla hanno a che vedere con la gerarchia: la bontà di una tesi dovrebbe essere valutata sulla base della dottrina scientifica, sugli studi condotti e pubblicati su casi simili; la soluzione dovrebbe, pertanto, essere concordata, discussa, concertata tra pari, senza imposizioni. La nuova disciplina della dirigenza medica e le conclusioni di dottrina e giurisprudenza, rendono possibile affermare che le diagnosi e le altre attività ad alto contenuto professionale del medico non possono più essere imposte dall alto. L elevatissima autonomia professionale dei medici, non a caso, è indagata dalla dottrina aziendalisticacome uno dei più rilevanti problemi di gestione del personale nelle aziende sanitarie: con il passare del tempo, è stato sempre più difficile mantenere i medici ospedalieri all interno dei rigidi schemi gerarchici elaborati dal legislatore per disciplinare i rapporti di lavoro all interno degli enti ospedalieri. Il processo di aziendalizzazione, avviato dalle riforme dell inizio degli anni Novanta, ha ingigantito i contrasti tra i vertici amministrativi delle aziende sanitarie e la parte medica, ma ha anche inasprito i rapporti all interno delle strutture operative stesse. Lo sviluppo in senso aziendalistico della sanità italiana, generalmente frainteso,almeno in molti dei suoi fondamenti teorici, ha inasprito la tensione professionale all interno delle strutture sanitarie ponendo il manager di fronte al problema di gestire un organizzazione complessa e altamente professionale, difficilmente governabile. Il ragionamento condotto fin qui deriva dalle conclusioni di dottrina e giurisprudenza del lavoro: tuttavia, non escludo che l essere possa rivelarsi ben lontano dal dover essere e che, nella realtà, le cose siano molto diverse! Una prassi sempre più diffusa in ambito ospedaliero, ma non solo, potrebbe, però, far giungere a conclusioni lontane dal riconoscimento e dalla tutela dottrinale e giurisprudenziale dell autonomia professionale dei medici: il riferimento è ai protocolli ospedalieri e alle linee guida. Chi si avvicini al mondo medico con il metodo di indagine proprio del diritto del lavoro, potrebbe sospettare che protocolli e linee guida, siano essi

3 adottati e definiti internamente da una struttura ospedaliera o, invece, elaborati da prestigiose società scientifiche di settore, costituiscano, in realtà, dei comandi tangibili rivolti ai professionisti. L interesse intorno all argomento è crescente e sufficientemente indagato nell ambito delle problematiche legate alla responsabilità professionale del medico. Un medico che non abbia seguito i protocolli o le linee guida adottate ufficialmente in un reparto potrebbe veder aggravata la propria posizione nelle sedi giudiziarie nel caso in cui si verifichino incidenti o eventi avversi. Molto probabilmente la presenza di un protocollo adottato ufficialmente genererà un ulteriore onere gravante sul professionista: il dover fornire, cioè, adeguata motivazione dello scostamento dal documento. Non è questa la sede per indagare l assetto della responsabilità medica. Dal punto di vista giuslavoristico non ci sono risposte soddisfacenti al quesito iniziale: e, cioè, se i protocolli siano da considerarsi dei comandi tangibili o, almeno, delle direttive che concretizzino l eterodirezione. Un interpretazione in grado di salvaguardare l autonomia professionale dei medici potrebbe essere quella di considerare i protocolli elaborati ed adottati da un équipe di un reparto, come direttive che l équipe da a se stessa, direttive che non sono imposte dall alto, ma sono, invece, elaborate tra pari. In ogni caso, sarà il medico, in piena autonomia, ad interpretare il caso concreto e a ritenerlo come aderente ai casi astratti che sono compresi nel protocollo: il professionista dovrebbe, comunque, conservare il potere di non aderire al documento fornendo, però, adeguata motivazione. Quest interpretazione tutelerebbe la professionalità ed autonomia medica anche nel caso in cui siano stati adottati protocolli o linee guida. Il dibattito giurisprudenziale è, comunque, aperto e acceso, dati, inoltre, gli importanti riflessi, appena accennati, che la problematica ha sul versante della responsabilità professionale. È possibile, dunque, affermare che gli indici della subordinazione, in generale, e l eterodirezione, in particolare, hanno, nel caso del medico, un oggetto più contenuto che non corrisponde alla totalità della sua prestazione, ma ne è, invece, soltanto una parte. Non potendo, infatti, riguardare il contenuto dell opera professionale del medico, molto specialistica e implicante un particolare assetto dei rischi professionali, l eterodirezione potrà più correttamente indirizzarsi alle modalità di svolgimento della prestazione in relazione alle necessità della struttura-contenitore e erogatrice di prestazioni medico assistenziali (presidio ospedaliero, distretto, clinica privata ecc ). Il medico sarà tenuto a svolgere la sua attività adeguandosi alle esigenze della struttura di appartenenza. Nel caso di un medico dipendente da un ASL, possiamo immaginare che le esigenze dell azienda corrispondano quelle del reparto cui il professionista è assegnato e che le direttive siano impartite dal medico che ha la responsabilità della struttura (ex primario). Un indagine sulla disciplina della dirigenza medica del S.S.N., condotta in prospettiva storica, dimostra come l evoluzione legislativa abbia seguito la direzione tracciata dalla dottrina verso il più completo riconoscimento dell autonomia professionale di tutti i medici. Le ultime grandi riforme del Sistema Sanitario hanno disegnato, infatti, un organizzazione del lavoro nelle strutture sanitarie che non è più rigidamente ancorata ad un sistema verticistico e fortemente gerarchico incentrato sulle tre figure dell assistente medico, dell aiuto e del primario Quest ultima, infatti, fu, in un primo momento, sostituita da quella del dirigente di secondo livello. Nel 1999, il d.lgs. 229 (cosiddetto decreto Bindi) ha, poi, definitivamente chiarito l essenza della dirigenza, conferendo a tutti i medici ospedalieri la piena autonomia professionale e definendo la figura del vecchio primario, già dirigente di secondo livello, dirigente di struttura complessa; in questa formula è evidente, anche nella scelta della terminologia, che il peso della direzione è tutto spostato sulla struttura e non sulle prestazioni professionali di chi vi presta la propria opera. La riforma ospedaliera, contenuta

4 nella legge 132/1968, cosiddetta legge Mariotti, disciplinando l ordinamento dei presidi ospedalieri, collocò, invece, lo stato giuridico del personale medico su una struttura piramidale molto rigida. Il primario aveva il compito di vigilare sull attività svolta dal personale della divisione (reparto) affidata alla sua direzione, e aveva la responsabilità dei degenti, potendo disporne la dimissione, prolungarne il ricovero, ma soprattutto potendo definire i criteri diagnostici e terapeutici che dovevano essere seguiti dal personale coadiutore. In sostanza, la responsabilità professionale dei medici assistenti (posizione iniziale della piramide), degli aiuti (posizione intermedia) era limitata all esecuzione puntuale delle direttive del vertice. L apicalità amministrativa, nel disegno del legislatore, doveva coincidere con l apicalità scientifica: la responsabilità diagnostica e quella terapeutica, erano fuse in quella gestionale. Il d.lgs. 502 del 1992 segna l inizio di quella lenta trasformazione della dirigenza medica che porterà alla definitiva affermazione dell autonomia professionale di tutti i medici. Nonostante le modifiche introdotte nel 1992, le funzioni del dirigente di II livello (ex primario) comprendevano ancora le scelte inerenti interventi clinici, diagnostici e terapeutici, compiute per tutto il personale del reparto. Una simile impostazione non poteva, tra l altro, garantire il necessario sviluppo professionale del medico, giacché la sua attività professionale era nella piena disponibilità del vertice apicale della struttura, certamente geloso delle sue competenze professionali. Le voci insofferenti, provenienti dalla categoria, addebitavano a questo sistema, rigidamente gerarchico, la distanza del medico ospedaliero italiano dai colleghi degli altri paesi economicamente sviluppati e la carenza, nel nostro sistema, di professionisti esperti in alcune branche scientifiche. Oggi, le differenze tra dirigenti medici, sono chiaramente e definitivamente legate alla responsabilità funzionale conseguente all assegnazione dei diversi incarichi. Il rapporto ippocratico è, dunque, definitivamente immune da qualsiasi eterodirezione. Il legislatore sembra aver finalmente riconosciuto la specificità e l elevata professionalità del medico, anche se prestatore di lavoro subordinato. E funzionale al nostro discorso, condotto in via generale, ricordare quanto disposto dall articolo 15 Disciplina della dirigenza medica e delle professioni sanitarie del d.lgs. 502/1992, come modificato dall art. 13 d.lgs. 229/1999, a proposito della figura del direttore di struttura complessa; non è difficile scorgere, nelle intenzioni del legislatore, il tentativo di configurare il ruolo apicale della struttura sanitaria come una figura alla quale sono conferiti tre tipi di responsabilità: responsabilità di funzione, responsabilità di processo, responsabilità di progetto. Recita testualmente il comma 6 art. 15 d.lgs. 502/92: Ai dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa ex primari sono attribuite, oltre a quelle derivanti dalle specifiche competenze professionali, funzioni di direzione e organizzazione della struttura, da attuarsi nell ambito degli indirizzi operativi e gestionali del dipartimento di appartenenza, anche mediante direttive a tutto il personale operante nella stessa, e l adozione delle relative decisioni necessarie per il corretto espletamento del servizio e per realizzare l appropriatezza degli interventi con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative attuati nella struttura loro affidata. Il dirigente è responsabile dell efficace ed efficiente gestione delle risorse attribuite. I risultati della gestione sono sottoposti a verifica annuale tramite il nucleo di valutazione. E evidente come questo fascio di nuove responsabilità di natura manageriale, attribuite all ex primario, vada ad aggiungersi alla tradizionale responsabilità professionale, limitata, però, soltanto al proprio lavoro. In definitiva, un direttore è, oggi, responsabile, soltanto, di una struttura funzionale, e la sua responsabilità, quindi, sarà legata a risultati economicamente valutabili nelle sedi opportune. Il vecchio primario è diventata il responsabile dei processi volti ad ottenere una prestazione sanitaria ottimale (outcome) accompagnata da un elevato livello di gradimento del paziente utente, la cosiddetta customer satisfaction.il

5 direttore, quindi, nell ambito dell unità operativa affidata alla sua direzione, assume la veste di responsabile di un centro di costo dell azienda, dei risultati ottenuti e delle risorse impiegate per produrli; ma il paziente, cioè l utente bisognoso di cure che si rivolge alla struttura sanitaria, instaurerà con uno dei medici assegnati all unità operativa, un rapporto ippocratico di natura fiduciaria, contrassegnato da precisi doveri professionali del sanitario il quale, però, rimane libero di interpretare il caso e di portarlo avanti come crede, nell ambito della sua coscienza e conoscenza scientifiche. La presa in carico del paziente, dunque, e il rapporto che ne deriva, rimangono immuni da direttive dal vertice costituite da comandi tangibili che non siano limitati all armonizzazione spazio-temporale della prestazione del singolo professionista, che, al massimo, potrà essere sincronizzata con le esigenze organizzative dell azienda. L immediata conseguenza del riconoscimento a tutti i medici della loro autonomia professionale è stato il distacco definitivo della responsabilità medico-scientifica da quella amministrativo-gestionale, saldamente in mano agli ex primari. Vorrei concludere con le parole di M. Yourcenar. In Memorie di Adriano, l Imperatore racconta a Marco l ultimo incontro con il suo medico personale Ermogene. Sono parole che illustrano bene il ruolo del medico e raccontano quel rapporto che è stato definito ippocratico, basato necessariamente sulla fiducia, un rapporto asimmetrico tra una parte debole, bisognosa di cure e una parte forte, professionalmente forte, che non può che essere autonoma. Mio caro Marco, Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia, Bisognava che mi visitasse [ ] Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato secondo le indicazioni di Ermogene [ ]E difficile rimanere imperatore in presenza di un medico. (M. Yourcenar, Memorie di Adriano).

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

SAFETY CAFFÈ - DIRIGENTI E PREPOSTI. La formazione per dirigenti e preposti sulla sicurezza e salute sul lavoro

SAFETY CAFFÈ - DIRIGENTI E PREPOSTI. La formazione per dirigenti e preposti sulla sicurezza e salute sul lavoro SAFETY CAFFÈ - DIRIGENTI E PREPOSTI La formazione per dirigenti e preposti sulla sicurezza e salute sul lavoro Testo a cura di Pietro de Castiglioni Consulenza legale: avvocato Rolando Dubini Estratto

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Anaao-Cref Servizio Tutela Lavoro

Anaao-Cref Servizio Tutela Lavoro 1 QUESITO Si chiede se un dirigente medico con incarico libero professionale sia pienamente autonomo nello svolgimento delle proprie mansioni nell ambito dell unità operativa di afferenza. Si chiede, inoltre,

Dettagli

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni: IMPORTANTI NOVITA PER CHI DEVE APRIRE UNO STUDIO PROFESSIONALE Legge regionale n. 10 del 21.07.2006 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI ATTIVITA SANITARIE. La Legge Regionale n. 10 del 21.07.2006 ha provveduto

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle

Dettagli

FAQ PARTITE IVA. Cos è la Partita Iva?

FAQ PARTITE IVA. Cos è la Partita Iva? FAQ PARTITE IVA Cos è la Partita Iva? La Partita Iva è un particolare strumento fiscale riservato, oltre che alle imprese, ai lavoratori autonomi, ovvero a quei lavoratori che, ai sensi dell art. 2222

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato PREMESSA. Il presente Sistema di misurazione e valutazione della performance del personale

Dettagli

Ministero della salute

Ministero della salute Ministero della salute Disegno di legge Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico nonché di attività libero professionale intramuraria e di esclusività

Dettagli

La performance individuale, rappresentata da un valore numerico compreso tra 0 e 100, è determinata come

La performance individuale, rappresentata da un valore numerico compreso tra 0 e 100, è determinata come IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Il sistema di misurazione e valutazione della performance si fonda sulla definizione di performance organizzativa ed individuale contenuta nel

Dettagli

«Fare Rete in Psichiatria»

«Fare Rete in Psichiatria» EXPO 2015 - Nutrire, Potenziare, Curare - Il futuro della Salute Mentale Milano 19-20 giugno 2015 «Fare Rete in Psichiatria» Il Case Manager nel percorso della presa in carico del paziente grave nel Servizi

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

L articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:

L articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare: Riorganizzazione della struttura di supporto alle attività del CIV della V consiliatura e conseguenti modifiche al Regolamento di funzionamento del CIV Il regolamento di funzionamento del CIV prevede che

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

MOBILITA SANITARIA IN AMBITO COMUNITARIO

MOBILITA SANITARIA IN AMBITO COMUNITARIO MOBILITA SANITARIA IN AMBITO COMUNITARIO Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2011/24/UE Dipartimento della Programmazione e del Servizio Sanitario Nazionale Direzione Generale della Programmazione

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA

ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA NORMA DI COMPORTAMENTO N. 169 Trattamento dei compensi reversibili degli

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

RISOLUZIONE N. 98/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25/11/2015

RISOLUZIONE N. 98/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25/11/2015 RISOLUZIONE N. 98/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25/11/2015 OGGETTO: Consulenza giuridica Fatturazione delle prestazioni rese dai medici di medicina generale operanti in regime di convenzione con

Dettagli

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare 1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

SISTEMA DI DELEGHE: AZIONI E CONTROLLI

SISTEMA DI DELEGHE: AZIONI E CONTROLLI 1 Arch. Roberto Busso SISTEMA DI DELEGHE: AZIONI E CONTROLLI 29/01/2009 Milano Convegno ASPESI 2 AGENDA 1. IL CONCETTO DI DELEGA 2. DELEGA DI FUNZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA 3. L EVOLUZIONE NORMATIVA

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

RISOLUZIONE N.128/E QUESITO

RISOLUZIONE N.128/E QUESITO RISOLUZIONE N.128/E Direzione Centrale Normativa Roma, 20 dicembre 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - Applicabilità dell esenzione Iva alle prestazioni sanitarie rese dalle farmacie Art. 10, n. 18),

Dettagli

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

OGGETTO STRUTTURE SEMPLICI DIPARTIMENTALI E STRUTTURE SEMPLICI

OGGETTO STRUTTURE SEMPLICI DIPARTIMENTALI E STRUTTURE SEMPLICI 1 OGGETTO STRUTTURE SEMPLICI DIPARTIMENTALI E STRUTTURE SEMPLICI QUESITO (posto in data 31 luglio 2013) pongo un quesito relativo alla organizzazione gerarchica delle strutture operative semplici e semplici

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO

OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO 1 OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO QUESITO (posto in data 4 luglio 2014) Ho un contratto da specialista ambulatoriale a tempo indeterminato

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 37 del 17 03 2015 8883 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio 2015, n. 209 D.P.R. N.380/2001. Modulistica di riferimento per i procedimenti relativi

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

RISOLUZIONE N. 87/E. Roma, 20 agosto 2010. Direzione Centrale Normativa

RISOLUZIONE N. 87/E. Roma, 20 agosto 2010. Direzione Centrale Normativa RISOLUZIONE N. 87/E Direzione Centrale Normativa Roma, 20 agosto 2010 OGGETTO: Interpello articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Fatturazione delle prestazioni sanitarie effettuate nell ambito di strutture

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE 36016 Thiene (VI VI) N. 27/2014 di reg. DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Con l'assistenza dei signori: In data: 16/01/2014 Direttore Amministrativo Direttore Sanitario Direttore dei Servizi Sociali

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2)

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2) D.Lgs. 81/08 - Prevenzione e protezione da agenti fisici negli ambienti di lavoro. Dubbi, quesiti, prospettive 8 aprile 2009 Auditorium Cav. Mario Magnetto - Almese La problematica della gestione dei rischi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 102/E

RISOLUZIONE N. 102/E RISOLUZIONE N. 102/E Roma, 26 novembre 2012 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ART. 11, legge 27 luglio 2000 n. 212 FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA BANCA Regime fiscale

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l.

REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l. REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l. Approvato all unanimità dagli Amministratori con decisione del 21 aprile 2009 SOMMARIO Art. 1 - Scopo e ambito di applicazione Art. 2 - Composizione

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 2399 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore DE ANNA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 5 MAGGIO 1997 Disciplina dell attività

Dettagli

PROCEDURA DI INDIRIZZO PER L INDIVIDUAZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITA NELLE STRUTTURE INFN

PROCEDURA DI INDIRIZZO PER L INDIVIDUAZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITA NELLE STRUTTURE INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare PROCEDURA DI INDIRIZZO PER L INDIVIDUAZIONE DEI RUOLI E DELLE RESPONSABILITA NELLE STRUTTURE INFN RUOLI E RESPONSABILITA NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Il Decreto Legislativo

Dettagli

CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI. La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni

CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI. La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni CONVEGNO CRISI DEL LAVORO LAVORATORI IN CRISI La psicologia per il benessere delle Persone e delle Organizzazioni Pordenone, 14 settembre 2013 Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

Orientamenti e raccomandazioni

Orientamenti e raccomandazioni Orientamenti e raccomandazioni Orientamenti e raccomandazioni sull ambito di applicazione del regolamento CRA 17 giugno 2013 ESMA/2013/720. Data: 17 giugno 2013 ESMA/2013/720 Sommario I. Ambito di applicazione

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RECUPERI, COMPENSAZIONI E DIRITTI DI SURROGA

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RECUPERI, COMPENSAZIONI E DIRITTI DI SURROGA Modernised EU Social Security Coordination La nuova regolamentazione comunitaria DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RECUPERI, COMPENSAZIONI E DIRITTI DI SURROGA 1 Recupero dei crediti di sicurezza sociale I nuovi

Dettagli

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del

Dettagli

CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI REGOLAMENTO AVVOCATI ELENCO SPECIALE

CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI REGOLAMENTO AVVOCATI ELENCO SPECIALE CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI REGOLAMENTO AVVOCATI ELENCO SPECIALE NAPOLI 2015 Prefazione Con l art. 23 della L. 247/12, istitutiva del nuovo ordinamento forense, viene portato a termine

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza

Dettagli

8 ottobre 2010 Sicurezza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

8 ottobre 2010 Sicurezza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 8 ottobre 2010 Sicurezza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nel Decreto Legislativo 81/2008, e sue successive modifiche ed

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale Marche

ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale Marche Partita Iva: vantaggi e svantaggi L apertura della partita iva consente di diventare liberi professionisti, con conseguenti vantaggi e svantaggi. Lavorare come liberi professionisti, consente di poter

Dettagli

ISO 9001:2000: COME UTILIZZARE LA NORMA PER GESTIRE I FORNITORI

ISO 9001:2000: COME UTILIZZARE LA NORMA PER GESTIRE I FORNITORI Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 14/06/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE RAPPORTO DI LAVORO 1 Il rapporto individuo azienda si basa su un contratto per lo scambio di una prestazione di lavoro a fronte di un corrispettivo economico retribuzione

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01

La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01 La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01 MM&A ASSISTE LE AZIENDE TP NELL ATTIVITA DI COSTRUZIONE E MANUTENZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO Il Modello organizzativo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli