FRDesign DIY & DIGITAL FABRICATION. Report2_29/11/2011. Francesca Di Paola Roberto Finotto

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1 Report2_29/11/2011 DIY & DIGITAL FABRICATION FRDesign Francesca Di Paola Roberto Finotto Politecnico di Milano Prof. Stefano Maffei

2 INTRODUZIONE DIY (AUTOPRODUZIONE) & DIGITAL FABRICATION Rispetto alle testimonianze presentate nella lezione del 29/11/2011, riguardanti i casi di Thingk e Vectorealism, abbiamo individuato l autoproduzione e la digital fabrication come tematiche comuni e di maggior rilevanza. Essendo l autoproduzione un tema già affrontato nei precedenti incontri e già trattato nel precedente report vogliamo riproporre una definzione già presentata allora. L autoproduzione, se sul piano teorico costituisce una sorta di affermazione di autonomia, in pratica si traduce spesso in una vera e propria strategia autopromozionale, con la quale i giovani designer cercano di entrare in contatto con il mondo dell industria, con la speranza di stabilire un rapporto di collaborazione. Altre volte costituisce invece un passo verso forme di produzione gestite in proprio, tra l artigianato e la piccola serie, si delinea così una figura di designerartigiano o di designer-piccolo imprenditore. Muovendo sempre da un rinnovato interesse per la manualità e la sperimentazione diretta sulla materia, l autoproduzione può diventare dunque la via maestra per coinciliare il bisogno di creatività di giovani designer. La parola Fabbing (o Digital Fabrication) fa riferimento al processo attraverso cui è possibile creare oggetti solidi e tridimensionali partendo da disegni digitali. Questo processo, utilizzato ampiamente in manifattura per la creazione rapida di modelli e prototipi, può sfruttare diverse tecniche di fabbricazione sia additive (come la stampa 3D), sia sottrattive come il taglio laser e la fresatura. In generale, le macchine utilizzate per la Fabbricazione Digitale (Fabbers o Digital Fabricators) si caratterizzano per la facilità di utilizzo ed il costo relativamente contenuto; questi elementi, insieme alla diffusione di software per la progettazione e modellazione di semplice utilizzo, hanno portato diversi osservatori italiani e internazionali a prevedere la diffusione del Fabbing anche verso un'utenza non professionale. Questo fenomeno, definito "Personal Fabrication", è alimentato anche dalla nascita di community in cui i disegni digitali vengono condivisi e messi a disposizione gratuitamente dagli utenti (Thingiverse, Ponoko), nonché da servizi che consentono di accedere ad alcune tecnologie di Digital Fabrication direttamente online (Vectorealism). NELL ERA DELLA DEMOCRATIZZAZIONE DELL INDUSTRIA, OGNI GARAGE PUO DIVENTARE UNA FABBRICA IN MINIATURA, E OGNI COMUNE CITTADINO UN POTENZIALE MICRO-IMPRENDITORE. E IL NUOVO DO-IT-YOURSELF DEI MAKER, CHE RIMODELLANO L ECONOMIA DAL BASSO IN TEMPI DI CRISI. PERCHE FACENDO COSE SI COMBATTE L ANSIA. E PERCHE QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, I DURI COMINCIANO A GIOCARE. Fonti: Wired-11-11, N.33 Novembre 2011, pag. 7, 70/78 Autoproduzione_ autoprodotto_-_necessit%c3%a0_o_virt%c3 %B9 Fabbing_ 1

3 1 CASO / THINGK Come dicevamo, però, manca appunto poco: giusto il tempo che manca all'uscita dei prodotti Thingk Stefano Marangoni. FILOSOFIA/manifesto Thingk è un gruppo di 5 ragazzi, ognuno dei quali specializzato in ambiti differenti, c è chi si occupa di design e chi di ingegneria. Stefano Marangoni, colui che è intervenuto all interno della lezione per parlarci di questo progetto, ha raccontato come questo gruppo è nato e come sta cercando di svilupparsi. E un gruppo nato da pocchissimo tempo, quindi ancora poco concreto, e il loro lavoro è ancora in fase di ideazione e realizzazione ma sono comunque evidentemente incentrati sui temi del fabbing e dell autoproduzione. La loro filosofia si basa sul fatto che questi due temi siano ormai molto vicini e ritengono che nei prossimi anni diventeranno una realtà importante. Manca poco perché ciò avvenga: secondo noi, manca un prodotto di grande successo, open, bello quanto quelli chiusi, con le stesse funzionalità dei prodotti chiusi. Manca quello che è stato Firefox per il software open source: un prodotto in grado di sfidare i prodotti chiusi (Explorer) sul piano delle caratteristiche tecniche e della qualità, un prodotto che renda visibile la realtà open al mondo e che la faccia finalmente emergere in tutta la sua forza. Noi siamo perchè pensiamo. Noi siamo stufi degli oggetti stupidi, dei pezzi inanimati, dei prodotti monofunzione. Noi crediamo nell eleganza e nella bellezza. Noi siamo le idee che condividiamo, non quelle che teniamo segrete. Noi vogliamo l interazione intelligente con tutto ciò che ci circonda, perché questo è il nostro modo di vivere: veloce, mutevole, parallelo. Noi siamo estremi, ma disponibili ad ascoltare. Noi crediamo che la società del lavoro sia finita. Noi crediamo che sia iniziata la società dell interazione. Noi siamo l evoluzione della specie. Noi siamo i nuovi uomini con la clava e la nostra clava è l ironia. Noi siamo immersi nella tecnologia, ma non ne siamo schiavi, ne siamo gli interpreti. Noi siamo quelli a cui dicono smettila di sognare ad occhi aperti. Noi siamo quelli che rispondono Mi hai detto di smettere di respirare. Noi siamo orgogliosi del nostro passato, ma crediamo e pensiamo e viviamo nel futuro. Noi siamo in costante mutamento, perché la capacità di prendere la forma del nostro tempo è ciò che ci caratterizza. Noi siamo una massa, non un elité. Può non sembrare, perché siamo diffusi, non concentrati. Bisogna guardarci dall alto per capirci. Noi vorremmo un solo epitaffio: Hanno tutto il diritto di insegnare, perché hanno passato tutta la vita ad imparare'.. 2

4 1 CASO / THINGK DESCRIZIONE Da un post presente sul blog del gruppo Thin-gk è possibile capire chi sono, come è nata la loro idea e cosa vorrebbero sviluppare. Oggi 3 settembre 2011 siamo orgogliosi di annunciare la creazione di Thin-gk. Thin-gk è un esperimento folle, che ci è venuto voglia di fare davanti ad una birra. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: Milano è la capitale del design! Sì, ma del design d arredamento, tipo mobili, tavoli, divani, niente di tecnologico Che intendi per tecnologico? Apple? No, non volevo scomodare zio Steve Intendevo qualcosa tipo Oregon Scientific, Lacie, Casio: immaginate se ci fosse una società italiana a sviluppare prodotti del genere, immaginate quanto sarebbero belli! Sì, ma in Italia manca la capacità di innovazione, manca il know how tecnologico! Ma non è vero! Guarda che Arduino è una realtà italiana e quando la Olivetti era al massimo della sua forza faceva dei prodotti bellissimi! Ok allora facciamolo noi! Però, c è un problema: servono un sacco di soldi per brevettare i prodotti e poi servono un sacco di soldi per difenderli Ma chi li vuole i brevetti! I brevetti, le licenze e il diritto d autore sono superati, fanno parte del mondo antico qui c è internet, c è l open source, siamo nell era della condivisione, dell interazione! Facciamo come Linux, facciamo come Arduino, anzi andiamo ancora oltre! Facciamo tutto open source, non solo il software, non solo l hardware, ma anche la parte meccanica! Fico! Ci inseriamo nel mercato più protetto da brevetti al mondo, quello del design, con prodotti open è abbastanza folle per piacermi! Sì ci sto anche io, ma solo se facciamo prodotti intelligenti Sì, anch io sono stufo delle cose stupide, che non pensano l internet delle cose è alle porte, ogni cosa attorno a noi deve interagire con noi Ok, d accordo.. andata allora? Andata, brindiamo alle cose che pensano! Ecco, questo è Thin-gk: una società di design, italiana, che vuole fare prodotti belli e intelligenti, in grado di pensare e interagire con noi, una società che vuole superare la barriera cliente-fornitore, che vuole promuovere lo scambio di idee. NOME Il nome gioca sul concetto di cose intelligenti, pensanti. Thingk deriva dall unione di thing e think, cose che pensano, in grado di interagire intelligentemente con noi. E un nome breve e particolare, quindi in grado di rimanere visibile nella mente di tutti. Inoltre la parte iniziale "thin", sottile, è un elemento essenziale del design ad alto contenuto tecnologico. LOGO Il logo richiama l attenzione sul fatto che il nome è l unione di thing e think, dunque è evidenziata la parte finale del nome, gk. Le lettere sono a metà, per evidenziare che il nome è per metà thing e per metà think. La gk, a cui è stato aggiunta la testa, girata in verticale ricorda un omino con la clava (come nel manifesto). APPROFONDIMENTI 3

5 2 CASO / VECTOREALISM L IDEA Marco Bocola, co-fondatore di Vectorealism, durante la lezione è intervenuto per presentare la sua esperienza. Vectorealism, il primo servizio online italiano per la digital fabrication, nasce con l idea di mettere a disposizione di designer e appassionati tecnologie avanzate per la produzione delle loro idee, nel modo più semplice possibile. E stato creato per facilitare il lavoro a tutti i creativi, fornendo virtualmente su ogni scrivania un sistema di taglio e incisione laser professionale e un ampia disponibilità di materiali. I loro clienti sono professionisti, aziende o semplici appassionati di design, moda e modellismo architettonico. Con questo sistema creano modelli architettonici, opere d arte, gioielli, oggetti personalizzati e capi d abbigliamento. Vectorealism ha sede a Milano, ed è stato ideato e fondato da Eleonora Ricca e Marco Bocola. Credo che i designer, specialmente i designer di prodotto, incontrino spesso difficoltà nel realizzare i loro concept: spesso prodotti con un potenziale enorme rimangono fermi alla fase embrionale di rendering 3D perchè non si ha la possibilità di accedere individualmente alle tecnologie di produzione, o ad eventuali sponsor che gli consentano di sostenere la spesa per la realizzazione del primo prototipo. Il famoso numero minimo di unità di produzione è qualcosa in grado di porre freno alla creatività di qualsiasi designer. L idea di Vectorealism è invece quella di creare un servizio smart, la cui parola chiave è l accessibilità: accessibilità per i costi (nessun ordine minimo), accessibilità sul territorio: via internet e nel centro di Milano, accessibilità con un linguaggio semplice non solo per professionisti. Eleonora Ricca COME FUNZIONA Pensa un oggetto. Disegnalo con il tuo computer. Caricalo con un clic su vectorealism.com e scegli i materiali con i quali vuoi realizzarlo. Confronta i prezzi e ordina. Ricevi il tuo oggetto direttamente a casa o ritiralo in laboratorio. Progetta e realizza i tuoi oggetti con la personal factory Vectorealism Ti basta un disegno vettoriale - nessun costo di impianto - nessun ordine minimo - preventivi immediati - catalogo material online - spedizione in 10 giorni o - ritiro gratuito a Milano 4

6 2 CASO / VECTOREALISM DESCRIZIONE Vectorealism mette gratuitamente a disposizione di tutte le persone con un idea in testa una rivoluzionaria piattaforma di progettazione e produzione online. Grazie a guide approfondite, template e soprattutto al software Ponoko, ogni creativo avrà a disposizione virtualmente sulla propria scrivania una macchina professionale per il taglio e l incisione laser e un catalogo di oltre 30 materiali diversi, tra cui plastica, legno, cartone, pelle e feltro. Ordinare online non significa però soltanto facilitare il processo in senso tecnico, ma accedere ad un vero network mondiale di produzione distribuita, Ponoko. Clienti in tutta Europa utilizzano Ponoko per scaricare file digitali e produrli nell hub più vicino e conveniente per i costi di spedizione. La piattaforma consente non solo di verificare immediatamente il costo di produzione delle proprie creazioni, ma anche di correggere errori risparmiando tempo e costi nella fase di prototipazione. La sede di Vectorealism è un piccolo laboratorio a Milano. Il cuore dell attività è il laser cutter, un macchinario colorato che ricorda vagamente una grande fotocopiatrice che mastica fogli di plastica e legno anziché carta. PONOKO Definito pioniere del movimento do-it-yourself (Businessweek) e l inizio di qualcosa di grosso (Wired). Ponoko è un marketplace online per la produzione di oggetti reali. Dopo il successo della presentazione alla conferenza TechCrunch40, nel 2007, Ponoko si è consolidato come realtà in grado di connettere creativi, produttori, fornitori di materiali e acquirenti finali di oggetti unici e personalizzati. Ponoko è stato citato spesso dalla stampa internazionale (Businessweek, The Wall Street Journal, The New York Times, BBC News, Financial Times, The Globe & Mail, Inc. magazine, WIRED magazine) come sistema rivoluzionario di manifattura on-demand e esempio vincente di mass customization. Si tratta di rendere più semplice il modo in cui vengono prodotte le cose, indipendentemente da dove ti trovi, o dove si trovano i tuoi clienti. L obiettivo è quello di consolidare il ruolo di facilitatori dell intero processo produttivo, cercando di connettere centri produzione locali, fornitori, creativi e clienti. Quello milanese è uno dei tre centri di produzione della piattaforma Ponoko. Oltre alla sede di Wellington, in Nuova Zelanda, si sono aggiunti nel corso del 2010 anche i centri di produzione di San Francisco, Londra e Berlino. Gli iscritti di Ponoko potranno così scegliere di far produrre i propri oggetti più vicino ai loro clienti italiani, che potranno ritirarli a Milano o riceverli a casa con spese di spedizione più basse e ridotto impatto ambientale. CITAZIONI Si possono vedere alcuni prodotti su Max e su Wired. Ne hanno parlato anche su Rai5 (Cool Tour, puntata del ), su Bravacasa, Wired Italia, Interni Magazine, Domus, DigiCult e Tafter Journal. E stato selezionato come caso di successo per il Premio Innovazione ICT a SMAU APPROFONDIMENTI 5

7 CONCLUSIONI I casi presentati a lezione riteniamo che ruotino attorno a tre temi fondamentali, quello del DIY ( autoproduzione), della Digital Fabrication e dell Open Design. Come detto Thin-gk e Vectorealism si fondano su queste ideologie che però sono presenti in modalità diverse. Partendo dal caso di Vectorealism è particolarmente evidente il basarsi sulla Digital Fabrication, per mezzo della tecnologia del taglio laser, mentre il fine è quello dell autoproduzione, in cui l utente, il progettista o il semplice hobbista può crearsi da sé il suo prodotto, partendo dalla sua ideazione, passando per il disegno, arrivando infine all assemblaggio. È presente secondo noi anche una parte, forse non la più rilevante, di Open Design, resa possibile anche da un blog, che permette di scambiare le informazioni riguardanti i prodotti, ma anche di chiedere aiuto a utenti più esperti. Nel caso del gruppo Thin-gk, l idea è totalmente basata sulla Digital Fabrication e sulla progettazione Open source anche nel design. In questo caso parliamo di idea, in quanto il loro lavoro è ancora in fase costruttiva e contano di arrivare a proporre prodotti a partire dal prossimo anno, come detto da Stefano Marangoni. Anche in questo caso la tematica del DIY è presente, anche se in una modalità particolare. I prodotti di Thin-gk infatti saranno articolati su tre livelli; una prima modalità in cui i prodotti verranno venduti già completi e assemblati, quindi in questo caso la tematica dell autoproduzione è poco presente. Una seconda modalità in cui i prodotti saranno parzialmente assemblati e un ultima, dedicata ai più esperti in cui ogni singolo componente sarà da montare o assemblare. Sembrerebbe che l autoproduzione in questo caso sia solo legata all assemblaggio/montaggio dei prodotti, ma sarebbe molto limitativo in quanto il fatto che sia presente un idea di Design Open source fa si che chiunque possa metterci mano. OPEN DESIGN THIN-GK DIY DIGITAL FABRICATION VECTOREALISM 6