ANALISI TECNICO-NORMATIVA

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1 ANALISI TECNICO-NORMATIVA PARTE 1. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1. Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. L intervento normativo è necessario a dare esecuzione all Accordo istitutivo di un Tribunale unificato dei brevetti (di seguito Accordo ). Dall istituzione di un Tribunale in grado di assicurare decisioni rapide e di elevata qualità si attendono, nell immediato, un miglioramento della tutela dei brevetti europei e, nel medio-lungo termine, uno stimolo alla brevettazione e agli investimenti innovativi, con ritorni positivi sulla crescita economica e l occupazione. Il sostegno all innovazione tecnologica applicata alla ricerca è parte delle dichiarazioni programmatiche rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri al Senato e alla Camera il 24 febbraio Analisi del quadro normativo nazionale. Il quadro normativo nazionale comprende il decreto legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale), che regola la materia brevettuale, e dal decreto legislativo 27 giugno 2003, n. 168, istitutivo delle Sezioni specializzate in materia di proprietà industriale ed intellettuale presso i tribunali e le corti d'appello. 3. Incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti. Nel decreto legislativo n.168 del 2003 (all articolo 3, comma 1, lettera a)) è introdotta una disposizione che esclude dalle competenze delle Sezioni specializzate in materia d impresa le azioni cautelari e di merito per le quali l Accordo (in particolare gli articoli 3 e 32) prevede una competenza esclusiva del Tribunale unificato. Tale disposizione fa, inoltre, salva l applicazione del regime transitorio contemplato dall articolo 83 dell Accordo, che prevede, per un periodo iniziale di 7 anni, una competenza alternativa del Tribunale e dei giudici nazionali. Nel Codice di proprietà industriale (all articolo 66) sono aggiunte disposizioni (i nuovi commi 1-bis, 1-ter e 1-quater) che disciplinano il diritto di impedire l utilizzazione indiretta dell invenzione, prerogativa riconosciuta ai titolari di brevetti europei (con o senza effetto unitario) dalle norme sostanziali dell Accordo (l articolo 26). Nell ordinamento italiano, tale diritto è, al momento, ricavato in via interpretativa dalla giurisprudenza, anche di legittimità (vedi C. Cass., n. 9410, Sez. Un., e C. Cass., n. 5406), dall art. 124 comma 4 del Codice, nella quale costituisce l implicito presupposto delle disposizioni in materia di sanzioni per la contraffazione, che possono riguardare non solo i prodotti contraffattori, ma anche i «mezzi specifici che servono univocamente a produrli o ad attuare il metodo o processo tutelato». La previsione nel Codice di una norma che consolidi la citata giurisprudenza è necessaria ed evitare il rischio che interpretazioni discordanti determinino disparità di trattamento in sede di giudizio nazionale in materia di brevetti italiani, rispetto alla protezione assicurata ai brevetti europei (con o senza effetto unitario) con riferimento all utilizzazione indiretta dell invenzione. 1

2 4. Analisi della compatibilità dell intervento con i principi costituzionali. Il provvedimento in questione non presenta alcun problema di costituzionalità, essendo pienamente conforme all articolo 11 della Costituzione, in tema di partecipazione dell Italia all ordinamento internazionale, e all articolo 117, in materia di riparto della potestà legislativa tra Stato, regioni ed enti locali. 5. Analisi della compatibilità dell intervento con le competenze e le funzioni delle regioni ordinarie e a Statuto speciale, nonché degli enti locali. Non vi sono profili di incompatibilità perché la materia brevettuale è di competenza statale. 6. Verifica della compatibilità con i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza sanciti dall articolo 118, primo comma, della Costituzione. L Accordo non coinvolge funzioni di regioni ed enti locali, risultando quindi compatibile con i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza sanciti dall articolo 118, primo comma, della Costituzione. 7. Verifica dell assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle possibilità di delegificazione e degli strumenti di semplificazione normativa. Non vi sono rilegificazioni in corso. Non sono applicabili strumenti di semplificazione normativa o di delegificazione. 8. Verifica dell esistenza di progetti di legge vertenti su materia analoga all esame del Parlamento e relativo stato dell iter. Non vi sono progetti su analoga materia. 9. Indicazione delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudizi di costituzionalità sul medesimo o analogo oggetto. L intervento normativo non confligge con la giurisprudenza né vi sono giudizi di costituzionalità pendenti sulla materia oggetto dell Accordo. PARTE 2. Contesto normativo comunitario e internazionale 10. Analisi della compatibilità dell intervento con l ordinamento comunitario. Non si pongono profili di incompatibilità perché l art. 20 dell Accordo stabilisce il principio della primazia del diritto dell Unione sull Accordo istitutivo del Tribunale, mentre l art. 21 specifica che il Tribunale ha natura di tribunale comune degli Stati membri e 2

3 impone ad esso lo stesso obbligo di cooperazione con la Corte di giustizia dell UE, che incombe a ogni tribunale nazionale degli Stati membri UE. 11. Verifica dell esistenza di procedure di infrazione da parte della Commissione UE sul medesimo o analogo oggetto. Non vi sono procedure di infrazione. 12. Analisi della compatibilità dell intervento con gli obblighi internazionali. La disciplina contenuta nell Accordo è compatibile con le convenzioni internazionali di cui è parte l Italia. 13. Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudizi innanzi alla Corte di giustizia dell Unione europea sul medesimo o analogo oggetto. La Corte si è espressa una sola volta nel corso del negoziato sull Accordo, in forma consultiva (con l opinione 1/09 del 8 marzo 2009), su richiesta del Consiglio. Per rispondere alle preoccupazioni della Corte, che ha posto la questione dell accertamento di eventuali violazioni del diritto dell UE da parte di un Tribunale creato all esterno dell Unione, sono stati introdotti gli articoli da 20 a 23. Tali articoli precisano che il Tribunale applica il diritto dell UE nella sua integralità e ne rispetta il primato; che, in quanto tribunale comune agli Stati membri, il Tribunale coopera con la Corte di Giustizia per garantire la corretta applicazione e l interpretazione uniforme del diritto UE (anche tramite lo strumento del rinvio pregiudiziale di cui all articolo 267 del Trattato sul funzionamento dell Unione); e che gli Stati membri sono responsabili in solido dei danni causati da una violazione del diritto UE da parte del Tribunale. 14. Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudizi innanzi alla Corte europea dei diritti dell uomo sul medesimo o analogo oggetto. Sulla materia oggetto dell intervento normativo non si riscontra una giurisprudenza creata dalla Corte europea dei Diritti dell uomo, né vi sono giudizi pendenti. 15. Eventuali indicazioni sulle linee prevalenti della regolamentazione sul medesimo oggetto da parte di altri Stati membri dell Unione europea Tali indicazioni non rilevano ai fini dell esame del disegno di legge di ratifica, in quanto l Accordo richiede a tutti gli Stati membri che ne sono parte di riconoscere un istanza giurisdizionale comune, che funziona secondo proprie regole processuali e che è separata dai tribunali nazionali, verso i quali vanta una competenza esclusiva in materia di controversie relative ai brevetti europei con o senza effetti unitario. PARTE 3. Elementi di qualità sistematica e redazionale del testo 3

4 16. Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità e della coerenza con quelle già in uso. Non vengono utilizzate definizioni normative che non appartengano già al linguaggio tecnico-giuridico della materia regolata. 17. Verifica della correttezza dei riferimento normativi contenuti nel progetto, con particolare riguardo alle successive modificazioni e integrazioni subite dai medesimi. I riferimenti normativi contenuti nel disegno di legge di ratifica risultano corretti. 18. Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni e integrazioni a disposizioni vigenti. Si propongono due modifiche, rispettivamente: 1) al decreto legislativo n. 168 del 2003 istitutivo delle Sezioni specializzate per l impresa, per escludere dalla loro cognizione le azioni cautelari e di merito che l Accordo riserva alla competenza esclusiva del Tribunale unificato dei brevetti; 2) al decreto legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale), per recepire l articolo 26 dell Accordo che riconosce il diritto del titolare del brevetto di impedire l utilizzazione indiretta dell invenzione. 19. Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell atto normativo e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo. Le norme del provvedimento non comportano effetti abrogativi espressi né impliciti. 20. Individuazione di disposizioni dell atto normativo aventi effetto retroattivo o di reviviscenza di norme precedentemente abrogate o di interpretazione autentica o derogatorie rispetto alla normativa vigente. Non è prescritta l adozione di alcun atto successivo attuativo del provvedimento in esame. 21. Verifica della presenza di deleghe aperte sul medesimo oggetto, anche a carattere integrativo o correttivo. Non vi sono deleghe aperte di questo genere. 22. Indicazione degli eventuali atti successivi attuativi; verifica della congruenza dei termini previsti per la loro adozione. Non è prescritta l adozione di alcun atto successivo attuativo del provvedimento in esame. 4

5 23. Verifica della piena utilizzazione e dell aggiornamento di dati e di riferimenti statistici attinenti alla materia oggetto del provvedimento, ovvero indicazione della necessità di commissionare all Istituto nazionale di statistica apposite elaborazioni statistiche con correlata indicazione nella relazione economicofinanziaria della sostenibilità dei relativi costi. Per l elaborazione del provvedimento sono stati utilizzati dati già in possesso delle amministrazioni coinvolte nella creazione del Tribunale, ritenuti congrui, sufficienti e aggiornati. Non è stato pertanto necessario ricorrere ad altre basi informative. 5

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