Presidenza Comm. Graziano Di Battista

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2 Una completa ed accurata vetrina dell attività dell Unioncamere Marche, realizzata attraverso il volume Comunicati e Rassegna stampa. Il Centro Studi dell Unione presenta un lavoro profondamente rinnovato, sia nella veste grafica, ora maggiormente attuale e dinamica, sia nella struttura, concepita secondo un criterio cronologico: ad ogni eventuale comunicato stampa, seguono i relativi articoli a carattere nazionale, regionale, locale e on line. Comunicati e Rassegna stampa ha cadenza trimestrale per fornire, in tempi rapidi, un efficace monitoraggio sulle informazioni diffuse dai media, relative alle iniziative dell Unione. INDICE DEGLI ARGOMENTI Invito agli organi di stampa: Unioncamere Marche incontra i parlamentari eletti in regione Pag. 3 Sanzioni alla Russia, industria del falso e riforma del sistema camerale: summit tra Unioncamere ed i parlamentari marchigiani Pag. 9 I turisti stranieri amano le Marche Pag. 21 Marche, riparte l impresa Pag. 33 Accelerare sull internazionalizzazione per vincere la crisi Pag. 47 Marche tra recessione e stagnazione ma da export e meccanica spiragli di futuro Pag. 63 Marche, i nuovi assunti nel 2014 dalle imprese regionali Pag. 81 2

3 INVITO AGLI ORGANI DI STAMPA 09/10/2014 SABATO 11 OTTOBRE ORE 11,00 Parlamentino Camera di Commercio di Ancona Piazza XXIV Maggio 1, Ancona EMBARGO ALLA RUSSIA, TUTELA DEL MADE IN ITALY, RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO: UNIONCAMERE MARCHE INCONTRA I PARLAMENTARI ELETTI NELLA REGIONE Le conseguenze dell embargo delle esportazioni verso la Russia per le nostre aziende, con un calo dell export nei primi sei mesi del 2014 del 14,1 per cento e del 24,6 per cento tra aprile e giugno; la difesa del Made in Italy e la lotta alle contraffazioni, con prodotti sequestrati nelle Marche per un valore di 12 milioni nel 2013; la riforma del sistema camerale e le ripercussioni sui servizi per le imprese marchigiane. Sono questi i temi che saranno al centro del confronto tra il Presidente di Unioncamere Marche Graziano di Battista e i Presidenti delle Camere di Commercio marchigiane con i parlamentari eletti nella nostra regione. Interverranno: GRAZIANO DI BATTISTA Presidente Unioncamere Marche e Cciaa di Fermo RODOLFO GIAMPIERI Presidente Cciaa di Ancona ALBERTO DRUDI Presidente Cciaa di Pesaro Urbino GINO SABATINI Presidente Cciaa di Ascoli Piceno GIULIANO BIANCHI Presidente Cciaa Macerata I DEPUTATI E I SENATORI ELETTI NELLE MARCHE GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A PARTECIPARE 3

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6 9 ottobre 2014 Embargo export Made in Italy verso la Russia, Unioncamere Marche incontra i parlamentari locali (Sesto Potere) Ancona 9 ottobre 2014 Le conseguenze dell embargo delle esportazioni verso la Russia per le nostre aziende, con un calo dell export nei primi sei mesi del 2014 del 14,1 per cento e del 24,6 per cento tra aprile e giugno; la difesa del Made in Italy e la lotta alle contraffazioni, con prodotti sequestrati nelle Marche per un valore di 12 milioni nel 2013; la riforma del sistema camerale e le ripercussioni sui servizi per le imprese marchigiane. soldati russi Sono questi i temi che saranno al centro del confronto tra il Presidente di Unioncamere Marche Graziano di Battista e i Presidenti delle Camere di Commercio marchigiane con i parlamentari eletti nella regione. In confronto si svolgerà sabato 11 ottobre nella sala Parlamentino della Camera di Commercio di Ancona. Interverranno al forum regionale: Graziano Di Battista, presidente Unioncamere Marche e CdC di Fermo; Rodolfo Giampieri, presidente CdC di Ancona; Alberto Drudi, presidente CdC di Pesaro Urbino; Gino Sabatini, presidente CdC di Ascoli Piceno; Giuliano Bianchi, presidente CdC di Macerata; i deputati e i senatori eletti nelle Marche. 6

7 9 ottobre 2014 Mercati globali, export e tutela del made in Italy: incontro ad Ancona Unioncamere Marche incontra i parlamentari eletti nella regione Le conseguenze dell embargo delle esportazioni verso la Russia per le nostre aziende, con un calo dell export nei primi sei mesi del 2014 del 14,1 per cento e del 24,6 per cento tra aprile e giugno; la difesa del Made in Italy e la lotta alle contraffazioni, con prodotti sequestrati nelle Marche per un valore di 12 milioni nel 2013; la riforma del sistema camerale e le ripercussioni sui servizi per le imprese marchigiane. Sono questi i temi che saranno al centro del confronto tra il Presidente di Unioncamere Marche Graziano di Battista e i Presidenti delle Camere di Commercio marchigiane con i parlamentari eletti nella nostra regione, che si terrà sabato 11 ottobre presso la sede della Camera di Commercio di Ancona, in via XXIV Maggio 1. Interverranno: Graziano Di Battista, presidente Unioncamere Marche e Cciaa di Fermo; Rodolfo Giampieri (Cciaa di Ancona); Alberto Drudi (Cciaa di Pesaro Urbino); Gino Sabatini (Cciaa di Ascoli Piceno); Giuliano Bianchi (Cciaa Macerata) e i deputati e i senatori eletti nelle Marche. 7

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9 COMUNICATO STAMPA N. 16 DELL 11 OTTOBRE 2014 L incontro si è tenuto oggi ad Ancona. Per il sistema camerale ha partecipato Graziano Di Battista presidente di Unioncamere Marche e della Camera di commercio di Fermo. Con lui i presidenti delle Camere di commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, di Pesaro Urbino Alberto Drudi, di Ascoli Piceno Gino Sabatini e di Macerata Giuliano Bianchi. A confrontarsi con loro il Senatore Remigio Ceroni (Fi) e i Deputati Paolo Petrini, Emanuele Lodolini e Luciano Agostini (Pd), Lara Ricciatti (Sel). Per la Regione Marche è intervenuto l Assessore Paola Giorgi. SANZIONI ALLA RUSSIA, INDUSTRIA DEL FALSO E RIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE: SUMMIT TRA UNIONCAMERE ED I PARLAMENTARI MARCHIGIANI Un summit tra i presidenti delle Camere di commercio marchigiane ed i parlamentari eletti nelle Marche sulla crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, sulla difesa del Made in Italy, sulla lotta alle contraffazioni dei prodotti marchigiani e sulla riforma del sistema camerale. L incontro si è tenuto oggi ad Ancona, al Parlamentino della Camera di commercio. Per il sistema camerale ha partecipato Graziano Di Battista presidente di Unioncamere Marche e della Camera di commercio di Fermo. Con lui i presidenti delle Camere di commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, di Pesaro Urbino Alberto Drudi, di Ascoli Piceno Gino Sabatini e di Macerata Giuliano Bianchi. A confrontarsi con loro il Senatore Remigio Ceroni (Fi) e i Deputati Paolo Petrini, Emanuele Lodolini e Luciano Agostini (Pd), Lara Ricciatti (Sel). Per la Regione Marche è intervenuto l Assessore Paola Giorgi. CRISI UCRAINA, SANZIONI ALLA RUSSIA E CONSEGUENZE PER LE IMPRESE Ad allarmare Unioncamere Marche sono soprattutto la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, per le pesanti ripercussioni sul sistema produttivo regionale. La Russia è infatti il quarto mercato per le esportazioni marchigiane, dopo Belgio, Francia e Germania. Nel 2013 le imprese marchigiane hanno esportato in Russia prodotti per 726 milioni di euro, con un fatturato di 295 milioni di euro per le calzature, 72 milioni per i mobili, 61 per gli apparecchi di uso domestico e 49 milioni per l abbigliamento. Purtroppo ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista per effetto delle sanzioni che già adesso colpiscono l export verso la Russia nell agroalimentare e nella meccanica e con la recente inclusione dei prodotti del sistema moda, si è avuto un calo dell export marchigiano verso la Russia del 14,1 per cento nei primi sei mesi del 2014 e del 24,6 per cento solo nel secondo trimestre dell anno. Inoltre, per effetto della crisi tra Russia ed Ucraina, i costi energetici per le nostre imprese, secondo l Ufficio Studi del ministero del Commercio Estero,, saliranno nei prossimi mesi dell anno, del 5,4 per cento. Noi ha precisato Di Battista riteniamo che vada ricercato con ogni sforzo un rapporto di partenariato con gli imprenditori russi, cosa che le Camere di commercio stanno facendo da anni, in modo da mantenere comunque buoni rapporti commerciali Ad aver subito più di tutti gli effetti delle sanzioni alla Russia, nel secondo trimestre dell anno, sono state le calzature (-39,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2013), i mobili (-27,5), la meccanica (-21,4). In ambito territoriale sono state penalizzate soprattutto le province di Ascoli Piceno (-39,4) e Fermo (-36,5) seguite da Pesaro Urbino (-22,4), Macerata (-16,4) e Ancona (-9,7). 9

10 MADE IN, LOTTA ALL INDUSTRIA DEI FALSI ED ALLE CONTRAFFAZIONI Nel mirino del sistema camerale marchigiano anche l industria dei falsi e le contraffazioni, soprattutto nel sistema moda. Lo scorso anno la Guardia di Finanza e l Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato nelle Marche merce contraffarla nei settori abbigliamento, accessori e calzature per un valore di 12,5 milioni di euro. In Italia il valore della merce sequestrata ha raggiunto i 290 milioni di euro. Per le imprese marchigiane ha denunciato Di Battista si tratta di una concorrenza sleale che produce un danno incalcolabile, specialmente per le piccole imprese della subfornitura, che sono il primo anello della filiera a pagare il prezzo della contraffazione e molte sono costrette a chiudere. Il sistema camerale ritiene di fondamentale importanza per le nostre aziende l adozione dell etichetta obbligatoria Made in, per indicare l origine del prodotto. Una battaglia che va fatta in Europa e che deve avere il sostegno del Governo e dei parlamentari italiani, per far approvare il Regolamento europeo sul Made in e vincere le resistenze dei Paesi nordeuropei. RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO E SERVIZI ALLE IMPRESE L ultimo argomento sul quale il sistema camerale marchigiano ha voluto coinvolgere i Senatori ed i Deputati eletti nelle Marche, è stata la riforma delle Camere di commercio. Noi hanno dichiarato i Presidenti delle Camere di commercio marchigiane condividiamo la necessità di razionalizzare le nostre strutture, riducendone i costi ed aumentandone l efficienza, all interno di un percorso che abbiamo già avviato anche nella nostra regione ma chiediamo una valorizzazione del nostro ruolo e non una riduzione dei compiti e delle funzioni. In particolare per sostenere le imprese giovanili e femminili, le start up, il sostegno al credito, il registro delle imprese, la registrazioni di marchi e brevetti, l internazionalizzazione. Funzioni svolte con grande competenza dal sistema camerale e che vengono messe in discussione dal taglio approvato dal Parlamento del diritto annuale del 35 per cento dal 2015, del 40 per cento per il 2016 e del 50 per cento per il Tutto questo per un risparmio per le imprese di 5 euro di media al mese mentre alle Camere di commercio verrebbe a mancare il 70 per cento delle entrate, mettendo in discussione molti servizi per le stesse imprese. Ecco perché chiediamo ai Deputati ed ai Senatori marchigiani di adoperarsi per difendere il ruolo delle Camere di commercio, considerate le istituzioni più vicine alle imprese, secondo un sondaggio Ispo, dall 81 per cento delle imprese con meno di 50 addetti e dall 88 per cento di quelle oltre i 50 addetti Dai Deputati e Senatori presenti, l impegno a portare le istanze delle Camere di commercio marchigiane nei Gruppi e nelle Commissioni parlamentari competenti ed all attenzione del Governo. L Assessore Giorgi ha garantito l impegno della Giunta regionale e del Presidente Spacca. In allegato foto del summit n.1 momento dell incontro n.2 da sinistra Giorgi, Di Battista, Drudi 10

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12 11 ottobre 2014 Le Camere di commercio incontrano i parlamentari ANCONA - I presidenti delle Camere di commercio marchigiane hanno incontrato i parlamentari eletti nelle Marche: crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, difesa del Made in Italy, e riforma del sistema camerale i temi al centro del confronto. C'erano il sen. Remigio Ceroni (Fi) e i deputati Paolo Petrini, Emanuele Lodolini e Luciano Agostini (Pd), Lara Ricciatti (Sel). Per la Regione Marche è intervenuto l'assessore Paola Giorgi. Per il sistema camerale erano presenti Graziano Di Battista, presidente di Unioncamere Marche e della Camera di commercio di Fermo, i presidenti delle Camere di commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, di Pesaro Urbino Alberto Drudi, di Ascoli Piceno Gino Sabatini e di Macerata Giuliano Bianchi. Ad allarmare sono soprattutto la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, per le pesanti ripercussioni sul sistema produttivo regionale. La Russia è infatti il quarto mercato per le esportazioni marchigiane, dopo Belgio, Francia e Germania. Nel 2013 le imprese marchigiane hanno esportato in Russia prodotti per 726 milioni di euro, con un fatturato di 295 milioni di euro per le calzature, 72 milioni per i mobili, 61 per gli apparecchi di uso domestico e 49 milioni per l'abbigliamento. «Purtroppo - ha detto il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista - per effetto delle sanzioni che già adesso colpiscono l'export verso la Russia nell'agroalimentare e nella meccanica e con la recente inclusione dei prodotti del sistema moda, si è avuto un calo dell'export marchigiano verso la Russia del 14,1% nei primi sei mesi del 2014 e del 24,6% solo nel secondo trimestre dell'anno. Inoltre, per effetto della crisi tra Russia e Ucraina, i costi energetici per le nostre imprese saliranno nei prossimi mesi del 5,4%». Secondo Di Battista vada ricercato con ogni sforzo un rapporto di partenariato con gli imprenditori russi, cosa che le Camere di commercio stanno facendo da anni, in modo da mantenere comunque buoni rapporti commerciali«. Quanto alla riforma delle Camere di commercio, le Cciaa marchigiane condividono»la necessità di razionalizzare le strutture, riducendone i costi ed aumentandone l'efficienza, all'interno di un percorso che abbiamo già avviato anche nella nostra regione ma chiediamo una valorizzazione del nostro ruolo e non una riduzione dei compiti e delle funzioni«. 12

13 11 ottobre 2014 Sanzioni alla Russia, industria del falso e riforme: summit tra Unioncamere ed i parlamentari ANCONA - Un summit tra i presidenti delle Camere di commercio marchigiane ed i parlamentari eletti nelle Marche sulla crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, sulla difesa del Made in Italy, sulla lotta alle contraffazioni dei prodotti marchigiani e sulla riforma del sistema camerale. L incontro si è tenuto oggi ad Ancona, al Parlamentino della Camera di commercio. Per il sistema camerale ha partecipato Graziano Di Battista presidente di Unioncamere Marche e della Camera di commercio di Fermo. Con lui i presidenti delle Camere di commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, di Pesaro Urbino Alberto Drudi, di Ascoli Piceno Gino Sabatini e di Macerata Giuliano Bianchi. A confrontarsi con loro il Senatore Remigio Ceroni (Fi) e i Deputati Paolo Petrini, Emanuele Lodolini e Luciano Agostini (Pd), Lara Ricciatti (Sel). Per la Regione Marche è intervenuto l Assessore Paola Giorgi. CRISI UCRAINA, SANZIONI ALLA RUSSIA E CONSEGUENZE PER LE IMPRESE 49 milioni per l abbigliamento. Ad allarmare Unioncamere Marche sono soprattutto la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, per le pesanti ripercussioni sul sistema produttivo regionale. La Russia è infatti il quarto mercato per le esportazioni marchigiane, dopo Belgio, Francia e Germania. Nel 2013 le imprese marchigiane hanno esportato in Russia prodotti per 726 milioni di euro, con un fatturato di 295 milioni di euro per le calzature, 72 milioni per i mobili, 61 per gli apparecchi di uso domestico e Purtroppo ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista per effetto delle sanzioni che già adesso colpiscono l export verso la Russia nell agroalimentare e nella meccanica e con la recente inclusione dei prodotti del sistema moda, si è avuto un calo dell export marchigiano verso la Russia del 14,1 per cento nei primi sei mesi del 2014 e del 24,6 per cento solo nel secondo trimestre dell anno. Inoltre, per effetto della crisi tra Russia ed Ucraina, i costi energetici per le nostre imprese, secondo l Ufficio Studi del ministero del Commercio Estero,, saliranno nei prossimi mesi dell anno, del 5,4 per cento. Noi ha precisato Di Battista riteniamo che vada ricercato con ogni sforzo un rapporto di partenariato con gli imprenditori russi, cosa che le Camere di commercio stanno facendo da anni, in modo da mantenere comunque buoni rapporti commerciali Ad aver subito più di tutti gli effetti delle sanzioni alla Russia, nel secondo trimestre dell anno, sono state le calzature (-39,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2013), i mobili (-27,5), la meccanica (-21,4). In ambito territoriale sono state penalizzate soprattutto le province di Ascoli Piceno (-39,4) e Fermo (-36,5) seguite da Pesaro Urbino (-22,4), Macerata (-16,4) e Ancona (-9,7). 13

14 MADE IN, LOTTA ALL INDUSTRIA DEI FALSI ED ALLE CONTRAFFAZIONI Nel mirino del sistema camerale marchigiano anche l industria dei falsi e le contraffazioni, soprattutto nel sistema moda. Lo scorso anno la Guardia di Finanza e l Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato nelle Marche merce contraffarla nei settori abbigliamento, accessori e calzature per un valore di 12,5 milioni di euro. In Italia il valore della merce sequestrata ha raggiunto i 290 milioni di euro. Per le imprese marchigiane ha denunciato Di Battista si tratta di una concorrenza sleale che produce un danno incalcolabile, specialmente per le piccole imprese della subfornitura, che sono il primo anello della filiera a pagare il prezzo della contraffazione e molte sono costrette a chiudere. Il sistema camerale ritiene di fondamentale importanza per le nostre aziende l adozione dell etichetta obbligatoria Made in, per indicare l origine del prodotto. Una battaglia che va fatta in Europa e che deve avere il sostegno del Governo e dei parlamentari italiani, per far approvare il Regolamento europeo sul Made in e vincere le resistenze dei Paesi nordeuropei. RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO E SERVIZI ALLE IMPRESE L ultimo argomento sul quale il sistema camerale marchigiano ha voluto coinvolgere i Senatori ed i Deputati eletti nelle Marche, è stata la riforma delle Camere di commercio. Noi hanno dichiarato i Presidenti delle Camere di commercio marchigiane condividiamo la necessità di razionalizzare le nostre strutture, riducendone i costi ed aumentandone l efficienza, all interno di un percorso che abbiamo già avviato anche nella nostra regione ma chiediamo una valorizzazione del nostro ruolo e non una riduzione dei compiti e delle funzioni. In particolare per sostenere le imprese giovanili e femminili, le start up, il sostegno al credito, il registro delle imprese, la registrazioni di marchi e brevetti, l internazionalizzazione. Funzioni svolte con grande competenza dal sistema camerale e che vengono messe in discussione dal taglio approvato dal Parlamento del diritto annuale del 35 per cento dal 2015, del 40 per cento per il 2016 e del 50 per cento per il Tutto questo per un risparmio per le imprese di 5 euro di media al mese mentre alle Camere di commercio verrebbe a mancare il 70 per cento delle entrate, mettendo in discussione molti servizi per le stesse imprese. Ecco perché chiediamo ai Deputati ed ai Senatori marchigiani di adoperarsi per difendere il ruolo delle Camere di commercio, considerate le istituzioni più vicine alle imprese, secondo un sondaggio Ispo, dall 81 per cento delle imprese con meno di 50 addetti e dall 88 per cento di quelle oltre i 50 addetti Dai Deputati e Senatori presenti, l impegno a portare le istanze delle Camere di commercio marchigiane nei Gruppi e nelle Commissioni parlamentari competenti ed all attenzione del Governo. L Assessore Giorgi ha garantito l impegno della Giunta regionale e del Presidente Spacca. 14

15 Servizio sul summit tra Unioncamere ed i parlamentari nell edizione del tg regionale dell 11 ottobre 2014 al minuto 03,08 al seguente link: Servizio nel tg regionale dell 11 ottobre 2014 a partire dal minuto 03,15 al seguente link: Servizio nel tg regionale dell 11 ottobre 2014 (non è disponibile l edizione on line in streaming) 15

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19 12 ottobre 2014 Sanzioni alla Russia, industria del falso e riforma del sistema camerale: summit tra Unioncamere ed i parlamentari marchigiani Un summit tra i presidenti delle Camere di commercio marchigiane ed i parlamentari eletti nelle Marche sulla crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, sulla difesa del Made in Italy, sulla lotta alle contraffazioni dei prodotti marchigiani e sulla riforma del sistema camerale. L incontro si è tenuto ieri ad Ancona, al Parlamentino della Camera di commercio. Per il sistema camerale ha partecipato Graziano Di Battista presidente di Unioncamere Marche e della Camera di commercio di Fermo. Con lui i presidenti delle Camere di commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, di Pesaro Urbino Alberto Drudi, di Ascoli Piceno Gino Sabatini e di Macerata Giuliano Bianchi. A confrontarsi con loro il Senatore Remigio Ceroni (Fi) e i Deputati Paolo Petrini, Emanuele Lodolini e Luciano Agostini (Pd), Lara Ricciatti (Sel). Per la Regione Marche è intervenuto l Assessore Paola Giorgi. Ad allarmare Unioncamere Marche sono soprattutto la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia, per le pesanti ripercussioni sul sistema produttivo regionale. La Russia è infatti il quarto mercato per le esportazioni marchigiane, dopo Belgio, Francia e Germania. Nel 2013 le imprese marchigiane hanno esportato in Russia prodotti per 726 milioni di euro, con un fatturato di 295 milioni di euro per le calzature, 72 milioni per i mobili, 61 per gli apparecchi di uso domestico e 49 milioni per l abbigliamento. Purtroppo ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista per effetto delle sanzioni che già adesso colpiscono l export verso la Russia nell agroalimentare e nella meccanica e con la recente inclusione dei prodotti del sistema moda, si è avuto un calo dell export marchigiano verso la Russia del 14,1 per cento nei primi sei mesi del 2014 e del 24,6 per cento solo nel secondo trimestre dell anno. Inoltre, per effetto della crisi tra Russia ed Ucraina, i costi energetici per le nostre imprese, secondo l Ufficio Studi del ministero del Commercio Estero,, saliranno nei prossimi mesi dell anno, del 5,4 per cento. Noi ha precisato Di Battista riteniamo che vada ricercato con ogni sforzo un rapporto di partenariato con gli imprenditori russi, cosa che le Camere di commercio stanno facendo da anni, in modo da mantenere comunque buoni rapporti commerciali Ad aver subito più di tutti gli effetti delle sanzioni alla Russia, nel secondo trimestre dell anno, sono state le calzature (-39,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2013), i mobili (-27,5), la meccanica (-21,4). In ambito territoriale sono state penalizzate soprattutto le province di Ascoli Piceno (-39,4) e Fermo (-36,5) seguite da Pesaro Urbino (-22,4), Macerata (-16,4) e Ancona (-9,7). Nel mirino del sistema camerale marchigiano anche l industria dei falsi e le contraffazioni, soprattutto nel sistema moda. Lo scorso anno la Guardia di Finanza e l Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato nelle Marche merce contraffarla nei settori abbigliamento, accessori e calzature per un valore di 12,5 milioni di euro. In Italia il valore della merce sequestrata ha raggiunto i 290 milioni di euro. Per le imprese marchigiane ha denunciato Di Battista si tratta di una concorrenza sleale che produce un danno incalcolabile, specialmente per le piccole imprese della subfornitura, che sono il primo anello della filiera a pagare il prezzo della contraffazione e molte sono costrette a chiudere. Il sistema camerale ritiene di fondamentale importanza per le nostre aziende l adozione dell etichetta obbligatoria Made in, per 19

20 indicare l origine del prodotto. Una battaglia che va fatta in Europa e che deve avere il sostegno del Governo e dei parlamentari italiani, per far approvare il Regolamento europeo sul Made in e vincere le resistenze dei Paesi nordeuropei. L ultimo argomento sul quale il sistema camerale marchigiano ha voluto coinvolgere i Senatori ed i Deputati eletti nelle Marche, è stata la riforma delle Camere di commercio. Noi hanno dichiarato i Presidenti delle Camere di commercio marchigiane condividiamo la necessità di razionalizzare le nostre strutture, riducendone i costi ed aumentandone l efficienza, all interno di un percorso che abbiamo già avviato anche nella nostra regione ma chiediamo una valorizzazione del nostro ruolo e non una riduzione dei compiti e delle funzioni. In particolare per sostenere le imprese giovanili e femminili, le start up, il sostegno al credito, il registro delle imprese, la registrazioni di marchi e brevetti, l internazionalizzazione. Funzioni svolte con grande competenza dal sistema camerale e che vengono messe in discussione dal taglio approvato dal Parlamento del diritto annuale del 35 per cento dal 2015, del 40 per cento per il 2016 e del 50 per cento per il Tutto questo per un risparmio per le imprese di 5 euro di media al mese mentre alle Camere di commercio verrebbe a mancare il 70 per cento delle entrate, mettendo in discussione molti servizi per le stesse imprese. Ecco perché chiediamo ai Deputati ed ai Senatori marchigiani di adoperarsi per difendere il ruolo delle Camere di commercio, considerate le istituzioni più vicine alle imprese, secondo un sondaggio Ispo, dall 81 per cento delle imprese con meno di 50 addetti e dall 88 per cento di quelle oltre i 50 addetti. Dai Deputati e Senatori presenti, l impegno a portare le istanze delle Camere di commercio marchigiane nei Gruppi e nelle Commissioni parlamentari competenti ed all attenzione del Governo. L Assessore Giorgi ha garantito l impegno della Giunta regionale e del Presidente Spacca. 20

21 COMUNICATO STAMPA N. 17 DEL 15 OTTOBRE 2014 Secondo un indagine Isnart Unioncamere, la provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno). Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche I TURISTI STRANIERI AMANO LE MARCHE. NEI PRIMI SEI MESI DEL 2014 NE SONO ARRIVATI IL 5,9 PER CENTO DEI TOUR OPERATOR INTERNAZIONALI STA GIA VENDENDO LA NOSTRA REGIONE PER IL 2015 Di Battista: al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, l Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 21

22 15 ottobre 2014 Turismo: Isnart, 5,9% tour operator mondiali 'vendono' le Marche Il 5,9% dei tour operator internazionali stanno vendendo pacchetti turistici nelle Marche per la stagione Il dato è stato diffuso oggi da Isnart Unioncamere ed è in crescita rispetto al 5,7% dell'anno scorso e al 4,4% del Il mare si conferma prodotto di punta dell'offerta (45,5%), accanto al turismo nelle città d'arte (27,3%); seguono enogastronomia e agriturismo (12,1%), turismo religioso (9,1%), montagna e turismo sportivo (3%). La novità per il 2015 è legata al turismo d'affari, proposto sul mercato giapponese dal 10% dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l'olanda, dove è presente nei pacchetti del 30% degli operatori turistici; molto bene anche Repubblica Ceca e Bulgaria per il turismo balneare, Polonia per quello religioso e Russia per mare, arte e turismo religioso. 22

23 15 ottobre 2014 I turisti stranieri vanno pazzi per le Marche L ANALISI I turisti stranieri amano le Marche. Con la stagione turistica 2014 agli sgoccioli, i tour operator mondiali stanno già vendendo la regione per il A proporre viaggi e vacanze per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9% dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4% del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5%) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1%), turismo religioso (9,1%), montagna e turismo sportivo (3% ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10% dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30% degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est Europa: in particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento - spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista - è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. (Red) SCHEDA / ASCOLI PICENO LA PROVINCIA PIÙ ATTRAENTE La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5% rispetto al 48,3% di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27% delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2% dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2% dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 23

24 15 ottobre 2014 I turisti stranieri amano le Marche. I tour operator stanno vendendo la nostra regione per il 2015 ANCONA - I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista (nella foto) è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione

25 turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 25

26 15 ottobre 2014 Turismo, Isnart: Ascoli Piceno la provincia più venduta nel 2015 I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno). Mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 26

27 15 ottobre 2014 I turisti stranieri amano le Marche Nei prime sei mesi del 2014 ne sono arrivati Il 5,9 per cento dei Tour Operator Internazionali sta già vendendo la nostra regione per il di Sergio Giacchi Secondo un indagine Isnart Unioncamere, la provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno). Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Di Battista: al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, l Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est Europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila). I turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 27

28 15 ottobre 2014 Turismo, gli stranieri amano le Marche: Ancona seconda provincia più venduta Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il Per il capoluogo un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 28

29 15 ottobre 2014 I turisti stranieri amano le Marche. Unioncamere e Regione Marche hanno sottoscritto un Protocollo d intesa per il turismo e il marchio di qualità delle strutture I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. La provincia più venduta dai grandi tour operator internazionali per la prossima stagione turistica sarà ancora quella di Ascoli Piceno (51,5 per cento rispetto al 48,3 per cento di quest anno).mare, città d arte, enogastronomia e agriturismo i prodotti offerti alla clientela per viaggi e vacanze nel territorio ascolano. Seguono Ancona e Pesaro Urbino, in catalogo nel 27 per cento delle agenzie di viaggio internazionali che trattano le Marche. Per Ancona un ruolo importante per attirare visitatori stranieri, lo avranno il turismo religioso e il mare mentre a portare stranieri a Pesaro saranno ancora il mare ed il turismo sportivo. La provincia di Macerata è presente sui cataloghi 2015 del 24,2 per cento dei tour operator mondiali grazie all offerta di città d arte ed agriturismo mentre Fermo viene proposta dal 15,2 per cento dei tour operator, per le città d arte, l agriturismo, l enogastronomia e la montagna. 29

30 15 ottobre 2014 Ricerca Unioncamere: Gli stranieri amano le Marche. La Provincia di Ancona seconda dopo Ascoli ANCONA I turisti stranieri amano le Marche. Agli sgoccioli la stagione turistica 2014, i tour operator mondiali stanno già vendendo la nostra regione per il A proporre viaggi e vacanze nella nostra regione per il prossimo anno, secondo l Osservatorio turistico della Regione Marche, curato da Isnart Unioncamere, è il 5,9 per cento dei tour operator internazionali. In crescita rispetto al 5,7 dell anno scorso ed al 4,4 per cento del Pacchetti turistici che vedono la conferma del mare come prodotto di punta (45,5 per cento) accanto al turismo nelle città d arte (27,3%). Seguono enogastronomia e agriturismo (12,1), turismo religioso (9,1), montagna e turismo sportivo (3 per cento ciascuno). Novità per il prossimo anno il turismo business, che sarà proposto sul mercato giapponese dal 10 per cento dei tour operator che vendono viaggi organizzati. La nazione dove il prodotto Marche è più venduto è l Olanda dove è presente nei pacchetti del 30 per cento degli operatori turistici. Molto bene anche il mercato dell Est europa. In particolare la Repubblica Ceca e la Bulgaria per il turismo balneare, la Polonia per quello religioso e la Russia per mare, arte e turismo religioso. Al fine di incrementare la presenza turistica nelle Marche, con particolare attenzione al turismo internazionale, L Unioncamere e la Regione Marche hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d intesa sull Osservatorio regionale per il turismo e sul Marchio di qualità delle strutture ricettive. L intento spiega il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista è quello di rafforzare il rapporto di collaborazione tra il sistema camerale marchigiano e la Regione per sviluppare l offerta turistica regionale e le relative forme di promozione, monitorare le La Riviera del Conero dinamiche dei mercati turistici stranieri ed orientare gli operatori internazionali per la predisposizione di pacchetti turistici mirati e per la elaborazione di efficaci sistemi di promozione, individuare i sistemi più efficaci per promuovere l offerta turistica regionale sui mercati internazionali di riferimento. Un mercato, quello dei turisti stranieri, in crescita, nella nostra regione, dove il 17 per cento dei visitatori proviene da oltre confine. Nei primi sei mesi di quest anno afferma Di Battista nella nostra regione sono arrivati turisti stranieri e, malgrado l estate piovosa, i turisti stranieri nel 2014 dovrebbero essere sui livelli degli anni scorsi, quando sono arrivati nella nostra regione turisti stranieri, con un aumento del 7,3 per cento rispetto all anno precedente. Tedeschi, olandesi e russi i turisti più numerosi. In particolare sono arrivati tedeschi e Graziano Di Battista olandesi mentre i russi sono quasi raddoppiati (da 16,574 a 29 mila).i turisti stranieri hanno un importante impatto economico per la nostra regione, con la spesa in crescita nell ultimo anno del 35 per cento ma la nostra regione ha le potenzialità per attrarre un numero ancora maggiore di turisti internazionali. 30

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33 COMUNICATO STAMPA N. 18 DEL 31 OTTOBRE 2014 Tra i primi di luglio e la fine di settembre, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità e 96 aziende hanno portato i libri in Tribunale, dichiarando fallimento. MARCHE, RIPARTE L IMPRESA. MA LA CRISI CONTINUA. Di Battista: il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Marche, riparte l impresa. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali. Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Purtroppo afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all imprenditoria giovanile che segue giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up. Intanto la crisi provoca anche l aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato soprattutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell ultimo trimestre sono passati da 25 a 24. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà. La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

34 31 ottobre 2014 Unioncamere Marche, riparte l'impresa Tra luglio e settembre nate nuove aziende (ANSA) - ANCONA, 31 OTT - Nelle Marche riparte l'impresa, anche se la crisi continua. Secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere, nel trimestre luglio-settembre sono nate imprese, a fronte delle che hanno cessato l'attività, con un saldo positivo di 149 unità. "Purtroppo però - commenta il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista - i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell'economia regionale, che nei primi nove mesi del 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità". Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre A far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite da agenzie immobiliari (+28) e servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato di costruzioni (-95), agricoltura (-55) e manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati calzaturiero (-25), meccanica (-22) e mobile (-10). La provincia con i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l'attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

35 31 ottobre 2014 Marche: riparte l impresa, ma la crisi continua Marche, riparte l impresa. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali. Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Purtroppo afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all imprenditoria giovanile che segue giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up. Intanto la crisi provoca anche l aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato soprattutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell ultimo trimestre sono passati da 25 a 24. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà. La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

36 31 ottobre 2014 Marche, riparte l'impresa ma la crisi non è finita ANCONA - Marche, riparte l impresa. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali. Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Purtroppo afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all imprenditoria giovanile che segue giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up. Intanto la crisi provoca anche l aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato soprattutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell ultimo trimestre sono passati da 25 a 24. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà. La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

37 31 ottobre 2014 Marche, riparte l impresa. Ma la crisi continua. Di Battista: Il sistema produttivo marchigiano è ancora in recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi. I dati del Fermano Tra i primi di luglio e la fine di settembre, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità e 96 aziende hanno portato i libri in Tribunale, dichiarando fallimento. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali. Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Purtroppo afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all imprenditoria giovanile che segue giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up. Intanto la crisi provoca anche l aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato soprattutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell ultimo trimestre sono passati da 25 a 24. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (- 55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà. La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

38 31 ottobre 2014 Nelle Marche riparte l impresa, ma resta la crisi. Di Battista: Far riprendere i consumi Marche, riparte l impresa. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali. Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate imprese mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Purtroppo afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l 80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all imprenditoria giovanile che segue giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up. Intanto la crisi provoca anche l aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato soprattutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell ultimo trimestre sono passati da 25 a 24. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà. La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in

39 TG RAI 3 EDIZIONE MARCHE 31 ottobre 2014 Servizio sui dati Movimprese di Unioncamere Marche nell edizione del TG RAI regionale del 31 ottobre 2014 al minuto 03:15 Video disponibile al seguente link: 39

40 1 novembre 2014 Crisi: Unioncamere Marche, crescita imprese attive in III trim Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere, nelle Marche il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali: tra i primi di luglio e la fine di settembre, sono nate imprese, mentre a cessare l'attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il centro studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28); positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell'agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55), mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) e il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent'anni a questa parte, scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57% delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre, sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro-Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9); in controtendenza Macerata, dove hanno avviato l'attività 420 aziende, ma hanno chiuso i battenti in

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43 Ed. Fermo 1 novembre

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46 2 novembre 2014 Più imprese nelle Marche, ma a Macerata il saldo è negativo Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere, nelle Marche il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali: tra i primi di luglio e la fine di settembre, sono nate imprese, mentre a cessare l attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità. Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre In particolare, secondo il centro studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28); positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12). Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55), mentre perde imprese anche il commercio (- 26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) e il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent anni a questa parte, scendono sotto quota 100 mila (sono ), anche se continuano a rappresentare il 57% delle imprese marchigiane. Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre, sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro-Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9); in controtendenza Macerata, dove hanno avviato l attività 420 aziende, ma hanno chiuso i battenti in

47 COMUNICATO STAMPA N. 19 DEL 21 NOVEMBRE 2014 L Unioncamere Marche ha inviato ai Parlamentari della regione un documento con 5 proposte per sostenere la propensione all export delle nostre imprese. ACCELERARE SULL INTERNAZIONALIZZAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI Nelle Marche le imprese esportatrici, secondo i dati del Centro Studi Unioncamere, sono 6.798, pari al 28,9 per cento delle imprese manifatturiere della regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma hanno l esigenza di essere affiancate in questo percorso. Accelerare sull internazionalizzazione per uscire dalla crisi. E questo il titolo di un documento elaborato da Unioncamere, dal sistema camerale e dall Associazione delle Camere di commercio italiane all estero, che Unioncamere Marche ha inviato ai parlamentari eletti nelle Marche. Si tratta ha affermato il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista di cinque proposte per far crescere le imprese esportatrici attraverso una capillare azione di rete da parte del sistema delle Camere di commercio, perché senza interventi capillari sul territorio non è possibile nessuna seria politica di internazionalizzazione. Proposte che sono nate dal confronto con imprese, istituzioni, associazioni ed enti in occasione della 23 esima convention mondiale delle Camere di commercio all estero,un evento di grande importanza che si è tenuto ad Ancona, frutto della collaborazione di tanti soggetti ma con un ruolo fondamentale della Camera di commercio di Ancona e di Marchet, ai quali va il nostro ringraziamento. In Italia le imprese vocate all export sono 214 mila, con una crescita di 2 mila unità nell ultimo anno, anche grazie al sostegno offerto dalle Camere di commercio con le iniziative sull internazionalizzazione. Nelle Marche le imprese esportatrici, secondo i dati del Centro Studi Unioncamere, sono 6.798, pari al 28,9 per cento delle imprese manifatturiere della regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma hanno l esigenza di essere affiancate in questo percorso. Le imprese con la maggiore propensione all export sono quelle della provincia di Macerata, dove l export rappresenta il 66,1 per cento del valore aggiunto totale. Seguono Ascoli Piceno con il 36,6 per cento,ancona con il 30,6 per cento, Fermo (24,6) e Pesaro Urbino (24,1). Nelle Marche il peso dell export sul valore aggiunto è del 32,6 per cento. Le imprese che esportano, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, sono anche quelle che assumono di più. Alla fine del 2014 saranno i nuovi assunti nelle imprese esportatrici marchigiane. Ad assumere sarà il 25,5 per cento delle aziende che esportano, pari ad una impresa su quattro, mentre tra le imprese non esportatrici solo l 11,2 per cento ha assunto o assumerà personale nel Le proposte di Unioncamere, elencate nel documento inviato ai Parlamentari marchigiani, riguardano in primo luogo la costruzione di progetti integrati multiprovinciali e interregionali e di progetti di rete da costruire attraverso il confronto con la Regione. E poi la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere e un follow up delle azioni promozionali all estero. Inoltre puntare sull ecommerce perché le aziende più attive sul web sono quelle che esportano di più: il 39 per cento del fatturato export delle imprese marchigiane digitalmente avanzate deriva dall ecommerce. Infine la valorizzazione di World pass, la rete camerale degli sportelli informativi per l internazionalizzazione. Si tratta di progetti per rafforzare l azione di sostegno all internazionalizzazione per le piccole e medie imprese, in modo sostiene Di Battista da consentire loro di conquistare nuovi spazi di mercato e di consolidare quelli già presidiati. Quest anno il sistema camerale marchigiano ha messo in campo azioni promozionali in Italia e all estero proprio per favorire l accesso all export, concentrando le iniziative sui mercati strategici: Francia, Giappone, Usa, Cina, Russia, Albania, Turchia, Qatar, Libia, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Spagna, Tunisia, Marocco, Bielorussia. Il prossimo anno amplieremo la nostra presenza con iniziative anche in Arabia Saudita, Paesi Bassi, Senegal, Belgio e Corea, arrivando a toccare la metà dei trenta Paesi dove esportiamo di più oltre ad altri Paesi di grandi potenzialità come la Corea e il Senegal 47

48 21 novembre 2014 Export: Unioncamere Marche, 28, 9% pmi su mercati esteri Nelle Marche le imprese esportatrici sono 6.798, pari al 28,9% delle imprese manifatturiere della regione, mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri e anche l'esigenza di essere affiancate in questo percorso. E' quanto emerge da un'indagine del centro studi di Unioncamere. Le imprese con la maggiore propensione all'export sono quelle della provincia di Macerata, dove questa voce rappresenta il 66,1% del valore aggiunto totale; seguono Ascoli Piceno (36,6%), Ancona (30,6%), Fermo (24,6%) e Pesaro-Urbino (24,1%). Nelle Marche, il peso complessivo dell'export sul valore aggiunto è del 32,6%. Le imprese che esportano, secondo il centro studi dell'unioncamere regionale, sono anche quelle che assumono di più e, alla fine del 2014, saranno i nuovi assunti nelle imprese esportatrici marchigiane. Ad assumere sarà il 25,5% delle aziende che esportano, pari ad una impresa su quattro, mentre tra le imprese non esportatrici solo l'11,2% ha assunto o assumerà personale nel

49 1 novembre 2014 Cinque proposte per far crescere le imprese che esportano ANCONA - Per uscire dalla crisi, accelerare sull'internazionalizzazione. È questo il filo conduttore di un documento elaborato da Unioncamere, dal sistema camerale e dall'associazione delle Camere di commercio italiane all'estero, che Unioncamere Marche ha inviato ai parlamentari eletti nelle Marche. "Si tratta - spiega il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista - di cinque proposte per far crescere le imprese esportatrici attraverso una capillare azione di rete da parte del sistema delle Camere di commercio, perchè senza interventi capillari sul territorio non è possibile nessuna seria politica di internazionalizzazione". Secondo i dati del Centro Studi Unioncamere, le imprese esportatrici sono 6.798, pari al 28,9% delle imprese manifatturiere della regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma devono poter essere affiancate in questo percorso. Le imprese che esportano sono anche quelle che assumono di più: a fine anno saranno stati i nuovi assunti. Le proposte di Unioncamere riguardano la costruzione di progetti integrati multiprovinciali e interregionali e di progetti di rete da costruire attraverso il confronto con la Regione. E poi la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere e un follow up delle azioni promozionali all'estero. Inoltre si chiede di puntare sull'ecommerce perchè le aziende più attive sul web sono quelle che esportano di più: il 39% del fatturato export delle imprese digitalmente avanzate deriva dall'ecommerce. Infine la valorizzazione di 'World pass', la rete camerale degli sportelli informativi per l'internazionalizzazione. 49

50 21 novembre 2014 Unioncamere: Accelerare sull internazionalizzazione per uscire dalla crisi Nelle Marche le imprese esportatrici sono 6.798, pari al 28,9% delle imprese manifatturiere della regione, mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma hanno l'esigenza di essere affiancate" Accelerare sull internazionalizzazione per uscire dalla crisi. E questo il titolo di un documento elaborato da Unioncamere, dal sistema camerale e dall Associazione delle Camere di commercio italiane all estero, che Unioncamere Marche ha inviato ai parlamentari eletti nelle Marche. Si tratta ha affermato il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista di cinque proposte per far crescere le imprese esportatrici attraverso una capillare azione di rete da parte del sistema delle Camere di commercio, perché senza interventi capillari sul territorio non è possibile nessuna seria politica di internazionalizzazione. Proposte che sono nate dal confronto con imprese, istituzioni, associazioni ed enti in occasione della 23 esima convention mondiale delle Camere di commercio all estero, un evento di grande importanza che si è tenuto ad Ancona, frutto della collaborazione di tanti soggetti ma con un ruolo fondamentale della Camera di commercio di Ancona e di Marchet, ai quali va il nostro ringraziamento. In Italia le imprese vocate all export sono 214 mila, con una crescita di 2 mila unità nell ultimo anno, anche grazie al sostegno offerto dalle Camere di commercio con le iniziative sull internazionalizzazione. Nelle Marche le imprese esportatrici, secondo i dati del Centro Studi Unioncamere, sono 6.798, pari al 28,9% delle imprese manifatturiere della regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma hanno l esigenza di essere affiancate in questo percorso. Le imprese con la maggiore propensione all export sono quelle della provincia di Macerata, dove l export rappresenta il 66,1% del valore aggiunto totale. Seguono Ascoli Piceno con il 36,6%, Ancona con il 30,6%, Fermo (24,6) e Pesaro Urbino (24,1). Nelle Marche il peso dell export sul valore aggiunto è del 32,6%. Le imprese che esportano, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, sono anche quelle che assumono di più. Alla fine del 2014 saranno i nuovi assunti nelle imprese esportatrici marchigiane. Ad assumere sarà il 25,5% delle aziende che esportano, pari ad una impresa su quattro, mentre tra le imprese non esportatrici solo l 11,2% ha assunto o assumerà personale nel Le proposte di Unioncamere, elencate nel documento inviato ai Parlamentari marchigiani, riguardano in primo luogo la costruzione di progetti integrati multiprovinciali e interregionali e di progetti di rete da costruire attraverso il confronto con la Regione. E poi la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere e un follow up delle azioni promozionali all estero. Inoltre puntare sull ecommerce perché le aziende più attive sul web sono quelle che esportano di più: il 39% del fatturato export delle imprese marchigiane digitalmente avanzate deriva dall ecommerce. Infine la valorizzazione di World pass, la rete camerale degli sportelli informativi per l internazionalizzazione. Si tratta di progetti per rafforzare l azione di sostegno all internazionalizzazione per le piccole e medie imprese, in modo sostiene Di Battista da consentire loro di conquistare nuovi spazi di mercato e di consolidare quelli già presidiati. Quest anno il sistema camerale marchigiano ha messo in campo azioni promozionali in Italia e all estero proprio per favorire l accesso all export, concentrando le iniziative sui mercati strategici: Francia, Giappone, Usa, Cina, Russia, Albania, Turchia, Qatar, Libia, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Spagna, Tunisia, Marocco, Bielorussia. Il prossimo anno amplieremo la nostra presenza con iniziative anche in Arabia Saudita, Paesi Bassi, Senegal, Belgio e Corea, arrivando a toccare la metà dei trenta Paesi dove esportiamo di più oltre ad altri Paesi di grandi potenzialità come la Corea e il Senegal 50

51 21 novembre 2014 'Internazionalizzazione: 5 proposte per uscire dalla crisi' Puntare sull'e-commerce per esportare di più. Le imprese con la maggiore propensione all'export sono a Macerata. Ancona - Accelerare sull internazionalizzazione per uscire dalla crisi. E questo il titolo di un documento elaborato da Unioncamere, dal sistema camerale e dall Associazione delle Camere di commercio italiane all estero, che Unioncamere Marche ha inviato ai parlamentari eletti nelle Marche. Si tratta - ha affermato il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista - di cinque proposte per far crescere le imprese esportatrici attraverso una capillare azione di rete da parte del sistema delle Camere di commercio, perché senza interventi capillari sul territorio non è possibile nessuna seria politica di internazionalizzazione. Proposte che sono nate dal confronto con imprese, istituzioni, associazioni ed enti in occasione della 23 esima convention mondiale delle Camere di commercio all estero,un evento di grande importanza che si è tenuto ad Ancona, frutto della collaborazione di tanti soggetti ma con un ruolo fondamentale della Camera di commercio di Ancona e di Marchet, ai quali va il nostro ringraziamento. In Italia le imprese vocate all export sono 214 mila, con una crescita di 2 mila unità nell ultimo anno, anche grazie al sostegno offerto dalle Camere di commercio con le iniziative sull internazionalizzazione. Nelle Marche le imprese esportatrici, secondo i dati del Centro Studi Unioncamere, sono 6.798, pari al 28,9 per cento delle imprese manifatturiere della regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati esteri ma hanno l esigenza di essere affiancate in questo percorso. Le imprese con la maggiore propensione all export sono quelle della provincia di Macerata, dove l export rappresenta il 66,1 per cento del valore aggiunto totale. Seguono Ascoli Piceno con il 36,6 per cento,ancona con il 30,6 per cento, Fermo (24,6) e Pesaro Urbino (24,1). Nelle Marche il peso dell export sul valore aggiunto è del 32,6 per cento. Le imprese che esportano, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, sono anche quelle che assumono di più. Alla fine del 2014 saranno i nuovi assunti nelle imprese esportatrici marchigiane. Ad assumere sarà il 25,5 per cento delle aziende che esportano, pari ad una impresa su quattro, mentre tra le imprese non esportatrici solo l 11,2 per cento ha assunto o assumerà personale nel Le proposte di Unioncamere, elencate nel documento inviato ai parlamentari marchigiani, riguardano in primo luogo la costruzione di progetti integrati multiprovinciali e interregionali e di progetti di rete da costruire attraverso il confronto con la Regione. E poi la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere e un follow up delle azioni promozionali all estero. Inoltre puntare sull e-commerce perché le aziende più attive sul web sono quelle che esportano di più: il 39 per cento del fatturato export delle imprese marchigiane digitalmente avanzate deriva dall ecommerce. Infine la valorizzazione di World pass, la rete camerale degli sportelli informativi per l internazionalizzazione. Si tratta di progetti per rafforzare l azione di sostegno all internazionalizzazione per le piccole e medie imprese, in modo - sostiene Di Battista - da consentire loro di conquistare nuovi spazi di mercato e di consolidare quelli già presidiati. Quest anno il sistema camerale marchigiano ha messo in campo azioni promozionali in Italia e all estero proprio per favorire l accesso all export, concentrando le iniziative sui mercati strategici: Francia, Giappone, Usa, Cina, Russia, Albania, Turchia, Qatar, Libia, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Spagna, Tunisia, Marocco, Bielorussia. Il prossimo anno amplieremo la nostra presenza con iniziative anche in Arabia Saudita, Paesi Bassi, Senegal, Belgio e Corea, arrivando a toccare la metà dei trenta Paesi dove esportiamo di più oltre ad altri Paesi di grandi potenzialità come la Corea e il Senegal. 51

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55 Ridurre Si Può nelle Marche, promosso dalla Regione, UPI, Anci, Legambiente, Federambiente e Unioncamere Marche 21 novembre 2014 Marche Ridurre Si Puo a realtà attente prevenzione e ambiente insignite migliori esperienze prevenzione e riduzione dei rifiuti Ancona, 21 nov 2014 E tornato, per il quarto anno, il Premio Ridurre Si Può nelle Marche, promosso dalla Regione, UPI, Anci, Legambiente, Federambiente e Unioncamere Marche. Premiate, questa mattina, le migliori esperienze di prevenzione della produzione dei rifiuti che si sono distinte per aver coniugato vantaggio ambientale, economico e sociale. L iniziativa ha coinciso con l apertura della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal 22 al 30 novembre che ha quest anno come tema specifico la lotta contro lo spreco alimentare. Dopo aver raggiunto buoni risultati nella raccolta differenziata, sottolinea una nota della Regione, molto resta ancora da fare nella riduzione dei rifiuti, l altro obiettivo richiesto dalla Comunità Europea. Per aiutare la crescita del processo, per il secondo anno promosso l avviso di segnalazione aperto a privati, istituzioni, università, istituti scolastici e aziende per raccontare le azioni di riduzione già in corso nella Regione. Sono 25 le esperienze segnalate. La Regione ha detto l assessore all Ambiente Maura Malaspina èl unica con ben 12 centri di raccolta sul territorio. Rifiuti zero è un obiettivo ideale, a cui tendere nell ambito delle indicazioni della direttiva europea 98/08. 55

56 21 novembre 2014 PREMIO RIDURRE SI PUÒ NELLE MARCHE In linea con le più avanzate strategie europee sulla riduzione dei rifiuti, sono state premiate questa mattina le migliori esperienze di prevenzione della produzione dei rifiuti che si sono distinte in tutto il territorio regionale per aver coniugato, in questo momento così delicato, vantaggio ambientale, economico e sociale. L'iniziativa è stata realizzata proprio in apertura della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si svolgerà dal 22 al 30 novembre che ha quest anno come tema specifico la lotta contro lo spreco alimentare. In linea con questa priorità europea, anche il premio regionale ha previsto una sezione speciale relativa alle migliori iniziative realizzate contro lo spreco alimentare nelle Marche. Il premio alla quarta edizione, è promosso da Regione Marche, UPI Marche, Anci, Legambiente Marche, Federambiente e Unioncamere Marche che nel 2009 hanno sottoscritto un protocollo con l obiettivo di stimolare la riduzione della produzione dei rifiuti come principale antidoto al ricorso alle discariche e all utilizzo di nuove materie prime. Dopo aver raggiunto buoni risultati nella raccolta differenziata nelle Marche, molto resta ancora da fare nella riduzione dei rifiuti, l altro obiettivo richiesto dalla Comunità Europea. Per aiutare la crescita di questo nuovo processo, per il secondo anno nelle Marche è stata promossa l'avviso di segnalazione aperto a privati cittadini, istituzioni, università, istituti scolastici e aziende per raccontare le azioni di riduzione che già sono in corso nella Regione. Ben 25 sono le esperienze segnalate, che si contraddistinguono per un rilevante carattere di creatività, qualità ed efficacia.. La Regione Marche ha detto l assessore all Ambiente Maura Malaspina - è sempre stata molto attenta alla gestione del ciclo dei rifiuti, un problema che non può essere affrontato solo con la tecnologia. Da oltre dieci anni l azione della Regione valorizza la raccolta differenziata e dà particolare rilievo ad ogni fase del ciclo di gestione. La legge regionale 28 del 1999 prima e la 24 del 2009 poi, sono discipline all avanguardia nazionale ed hanno come obiettivo di fondo la prevenzione della produzione. Siamo inoltre l unica regione con ben 12 centri di raccolta sul territorio. Rifiuti zero è un obiettivo ideale, a cui tendere nell ambito delle indicazioni della direttiva europea 98/08. Crediamo in questa tendenza, il Paese infatti deve crescere e i rifiuti diminuire. Iniziative come quella di oggi vanno in questa direzione. Da oggi, inizia a livello nazionale la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti in un territorio molto significativo: la Regione Marche, dove la gestione dei rifiuti ha avuto un'evoluzione repentina ha commentato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente-. La Regione secondo i dati ISPRA, si classifica al quarto posto in Italia per la raccolta differenziata finalizzata al riciclato, a dimostrazione del fatto che il territorio è sempre più maturo sul fronte della raccolta differenziato e del riciclaggio. Questo riconoscimento, volto a premiare le migliori esperienze di prevenzione e riduzione dei rifiuti, nato nelle Marche, è stato ripreso a livello nazionale come un'ottima pratica che è necessario replicare. Per la categoria dello spreco alimentare, premiato l Istituto IPSART di Cingoli con il progetto Giovani chef contro la fame e lo spreco, per la maturità e l'efficacia dell'iniziativa promossa dai giovani studenti. Gli studenti all'interno dell'omonimo concorso hanno realizzato una serie di ricette che prevedevano l'utilizzo di avanzi, al fine di sensibilizzare ad una nuova cultura del cibo, basata sulla sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Premiata anche l esperienza del ristorante self-service Pesce Azzurro con l'azione Fatti gli avanzi tuoi per l'efficacia e la coerenza del servizio svolto, attraverso la distribuzione delle Doggy Bag, lo spinaggio delle bevande e la sostituzione di piatti, posate e bicchieri in plastica, con altri in materiale interamente biodegradabile. Per la categoria enti locali, premiato l'ato 2 Jesi, con il Progetto di riduzione dei rifiuti attraverso l'impiego di pannolini lavabili da parte di strutture pubbliche e famiglie", per il coraggio e la perseveranza con cui è stata portata avanti la sfida sul territorio. Il progetto prevede la sostituzione di pannolini usa e getta con pannolini lavabili all'interno di due strutture pubbliche rivolte all'infanzia e un'estesa campagna di sensibilizzazione sull'importanza della pratica del riutilizzo. Per la categoria Grande Distribuzione Organizzata (GDO), premiata l'ikea sede di Ancona, con le 56

57 azioni: Diamo valore al tuo usato, Pannolini lavabili: tutta un'altra scelta, Riscalda la notte, Doggy bag, per la costanza, l'impegno, l' attenzione e la varietà di iniziative messe in atto sul tema della prevenzione. Per la categoria idee imprenditoriali, premiata la Cooperativa Sociale Ridotti Bene, che tramite la realizzazione del negozio Quanto Basta di Senigallia, commercializza prodotti sfusi, biologici e biodinamici, locali ed ecologici. In questo modo, si distingue per la territorialità, per le motivazioni ecologiche e per l'attenzione alla riduzione dei rifiuti. Premiata anche l'ecoama Soc. Coop. Sociale, per il valore sociale dell'iniziativa e per l'attenzione alla pratica del Riuso delle Apparecchiatute Elettriche ed Elettroniche a fine vita, con il coinvolgimento di soggetti disabili. Alla premiazione hanno preso parte Maura Malaspiana, Assessore all'ambiente, Agricoltura e Energia della Regione Marche; Francesca Damiani, Dirigente PF Ciclo Rifiuti,Bonifiche Ambientali, Rischio Industriale Regione Marche; Stefano Ciafani, Vice Presidente Legambiente; Antonio Gitto, Consiglio Direttivo Federambiente e Presidente di Ancona Ambiente; Alessia Agordati, Confservizi Cispel Marche; Massimo Sbriscia, UPI Marche; Paolo Coraducci, Unioncamere Marche. L iniziativa ha il patrocinio di Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Camerino,Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Confederazione Italiana Agricoltori Marche, Confederazione Nazionale Artigianato Marche, Confartigianato Marche, Confindustria Marche, Coldiretti, Centro Servizi per il Volontariato Marche, Symbola - Fondazione per le qualità italiane, Movimento Difesa dei Cittadini, Associazione Comuni Virtuosi. 57

58 21 novembre 2014 Fano, 'Fatti gli avanzi tuoi': al Pesce azzurro premio per la riduzione dello spreco alimentare Al Pesceazzurro di Fano (Pu) il premio Ridurre si può nelle Marche, un riconoscimento a quella che fa della sostenibilità ambientale una filosofia di impegno quotidiano aziendale. La seconda edizione del bando è stata promossa da Regione Marche, Upi Marche, Anci Marche, Legambiente Marche, Federambiente, Unioncamere Marche per premiare le migliori esperienze del territorio regionale nella prevenzione e nella riduzione dei rifiuti, che si sono distinte per aver coniugato vantaggio ambientale, economico e sociale. L'iniziativa è stata realizzata in apertura della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che si svolge dal 22 al 30 novembre e che ha quest anno, come tema specifico, la lotta contro lo spreco alimentare. Sono stati sei i premi assegnati questa mattina, a Palazzo Raffaello della Regione ad Ancona. Alla catena di ristoranti self service del Pesceazzurro, 500 mila presenze annue, è andato quello per la sezione Riduzione dello spreco alimentare grazie all azione Fatti gli avanzi tuoi per l'efficacia e la coerenza del servizio svolto, attraverso la distribuzione delle Doggy Bag, lo spinaggio delle bevande e la sostituzione di piatti, posate e bicchieri in plastica, con altri in materiale interamente biodegradabile. Il Pesceazzurro compie iniziative concrete per la riduzione dei rifiuti, volute sia per allinearsi alle nuove direttive comunitarie sia per tenere in considerazione alcuni suggerimenti della clientela. Dal 2012, nei Pesceazzurro di Fano (Pu), Cattolica (Rm), Milano Marittima (Ra), Rimini sono state eliminate le bottiglie di vino in vetro e quelle di acqua in plastica, per un totale di 1,4 milioni di bottiglie risparmiate, che sono state sostituite da spillatori self service per i clienti. Quest anno è stato poi realizzato il progetto Pesceazzurro Bio per la sostituzione di piatti, posate, bicchieri in plastica con materbi e altro materiale biodegradabile al 100%. Questo permetterà, rispetto all anno scorso, una riduzione dei quantitativi di plastica di 500 quintali considerando che le strutture del Pesceazzurro utilizzano oltre 3 milioni di piatti, posate, bicchieri l anno. I nostri obiettivi, oltre alla riduzione della quantità dei rifiuti commenta Marco Pezzolesi, amministratore unico del Pesceazzurro -, sono anche quelli di minimizzare gli impatti ambientali della nostra impresa nel campo energetico e dell inquinamento, grazie alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica per il minore trasporto su gomma di questi materiali e all eliminazione dell uso della plastica in sala. Stiamo cercando di utilizzare il servizio di somministrazione dei pasti come momento importante per sensibilizzare i consumatori sui temi della sostenibilità ambientale. Vedere riconosciuto in un premio quello che è per noi fonte d ispirazione quotidiana è motivo di grande orgoglio, che ci spinge a fare sempre di più e meglio. 58

59 21 novembre 2014 Ridurre Si Può nelle Marche', premiate le migliori esperienze di prevenzione e riduzione dei rifiuti In linea con le più avanzate strategie europee sulla riduzione dei rifiuti, sono state premiate venerdì mattina le migliori esperienze di prevenzione della produzione dei rifiuti che si sono distinte in tutto il territorio regionale per aver coniugato, in questo momento così delicato, vantaggio ambientale, economico e sociale. L'iniziativa è stata realizzata proprio in apertura della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si svolgerà dal 22 al 30 novembre che ha quest anno come tema specifico la lotta contro lo spreco alimentare. In linea con questa priorità europea, anche il premio regionale ha previsto una sezione speciale relativa alle migliori iniziative realizzate contro lo spreco alimentare nelle Marche. Il premio alla quarta edizione, è promosso da Regione Marche, UPI Marche, Anci, Legambiente Marche, Federambiente e Unioncamere Marche che nel 2009 hanno sottoscritto un protocollo con l obiettivo di stimolare la riduzione della produzione dei rifiuti come principale antidoto al ricorso alle discariche e all utilizzo di nuove materie prime. Dopo aver raggiunto buoni risultati nella raccolta differenziata nelle Marche, molto resta ancora da fare nella riduzione dei rifiuti, l altro obiettivo richiesto dalla Comunità Europea. Per aiutare la crescita di questo nuovo processo, per il secondo anno nelle Marche è stata promossa l'avviso di segnalazione aperto a privati cittadini, istituzioni, università, istituti scolastici e aziende per raccontare le azioni di riduzione che già sono in corso nella Regione. Ben 25 sono le esperienze segnalate, che si contraddistinguono per un rilevante carattere di creatività, qualità ed efficacia.. La Regione Marche ha detto l assessore all Ambiente Maura Malaspina - è sempre stata molto attenta alla gestione del ciclo dei rifiuti, un problema che non può essere affrontato solo con la tecnologia. Da oltre dieci anni l azione della Regione valorizza la raccolta differenziata e dà particolare rilievo ad ogni fase del ciclo di gestione. La legge regionale 28 del 1999 prima e la 24 del 2009 poi, sono discipline all avanguardia nazionale ed hanno come obiettivo di fondo la prevenzione della produzione. Siamo inoltre l unica regione con ben 12 centri di raccolta sul territorio. Rifiuti zero è un obiettivo ideale, a cui tendere nell ambito delle indicazioni della direttiva europea 98/08. Crediamo in questa tendenza, il Paese infatti deve crescere e i rifiuti diminuire. Iniziative come quella di oggi vanno in questa direzione. Da oggi, inizia a livello nazionale la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti in un territorio molto significativo: la Regione Marche, dove la gestione dei rifiuti ha avuto un'evoluzione repentina ha commentato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente-. La Regione secondo i dati ISPRA, si classifica al quarto posto in Italia per la raccolta differenziata finalizzata al riciclato, a dimostrazione del fatto che il territorio è sempre più maturo sul fronte della raccolta differenziato e del riciclaggio. Questo riconoscimento, volto a premiare le migliori esperienze di prevenzione e riduzione dei rifiuti, nato nelle Marche, è stato ripreso a livello nazionale come un'ottima pratica che è necessario replicare. Per la categoria dello spreco alimentare, premiato l Istituto IPSART di Cingoli con il progetto Giovani chef contro la fame e lo spreco, per la maturità e l'efficacia dell'iniziativa promossa dai giovani studenti. Gli studenti all'interno dell'omonimo concorso hanno realizzato una serie di ricette che prevedevano l'utilizzo di avanzi, al fine di sensibilizzare ad una nuova cultura del cibo, basata sulla sostenibilità sociale, ambientale ed economica. 59

60 Premiata anche l esperienza del ristorante self-service Pesce Azzurro con l'azione Fatti gli avanzi tuoi per l'efficacia e la coerenza del servizio svolto, attraverso la distribuzione delle Doggy Bag, lo spinaggio delle bevande e la sostituzione di piatti, posate e bicchieri in plastica, con altri in materiale interamente biodegradabile. Per la categoria enti locali, premiato l'ato 2 Jesi, con il Progetto di riduzione dei rifiuti attraverso l'impiego di pannolini lavabili da parte di strutture pubbliche e famiglie", per il coraggio e la perseveranza con cui è stata portata avanti la sfida sul territorio. Il progetto prevede la sostituzione di pannolini usa e getta con pannolini lavabili all'interno di due strutture pubbliche rivolte all'infanzia e un'estesa campagna di sensibilizzazione sull'importanza della pratica del riutilizzo. Per la categoria Grande Distribuzione Organizzata (GDO), premiata l'ikea sede di Ancona, con le azioni: Diamo valore al tuo usato, Pannolini lavabili: tutta un'altra scelta, Riscalda la notte, Doggy bag, per la costanza, l'impegno, l' attenzione e la varietà di iniziative messe in atto sul tema della prevenzione. Per la categoria idee imprenditoriali, premiata la Cooperativa Sociale Ridotti Bene, che tramite la realizzazione del negozio Quanto Basta di Senigallia, commercializza prodotti sfusi, biologici e biodinamici, locali ed ecologici. In questo modo, si distingue per la territorialità, per le motivazioni ecologiche e per l'attenzione alla riduzione dei rifiuti. Premiata anche l'ecoama Soc. Coop. Sociale, per il valore sociale dell'iniziativa e per l'attenzione alla pratica del Riuso delle Apparecchiatute Elettriche ed Elettroniche a fine vita, con il coinvolgimento di soggetti disabili. Alla premiazione hanno preso parte Maura Malaspiana, Assessore all'ambiente, Agricoltura e Energia della Regione Marche; Francesca Damiani, Dirigente PF Ciclo Rifiuti,Bonifiche Ambientali, Rischio Industriale Regione Marche; Stefano Ciafani, Vice Presidente Legambiente; Antonio Gitto, Consiglio Direttivo Federambiente e Presidente di Ancona Ambiente; Alessia Agordati, Confservizi Cispel Marche; Massimo Sbriscia, UPI Marche; Paolo Coraducci, Unioncamere Marche. L iniziativa ha il patrocinio di Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Camerino,Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Confederazione Italiana Agricoltori Marche, Confederazione Nazionale Artigianato Marche, Confartigianato Marche, Confindustria Marche, Coldiretti, Centro Servizi per il Volontariato Marche, Symbola - Fondazione per le qualità italiane, Movimento Difesa dei Cittadini, Associazione Comuni Virtuosi. 60

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63 COMUNICATO STAMPA N. 20 DEL 27 NOVEMBRE 2014 Secondo l indagine congiunturale del Centro Studi di Unioncamere Marche, tra luglio e ottobre si è registrata una nuova battuta di arresto dell industria manifatturiera marchigiana, con la produzione che è diminuita del 2 per cento, il fatturato dell 1,9 e gli ordinativi del 2,3 per cento. Bene la meccanica. Per i prossimi mesi previsioni positive per gli ordinativi esteri. MARCHE, IL 2014 FINISCE TRA RECESSIONE E STAGNAZIONE DA EXPORT E MECCANICA SPIRAGLI DI FUTURO Di Battista: i prossimi mesi saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27 per cento delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47 per cento resterà sui livelli attuali e per il 27 per cento dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25 per cento punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24 per cento che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20 per cento che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agro-alimentari e del Made in Italy In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2 per cento di produzione mentre il fatturato è diminuito dell 1,9 per cento e gli ordinativi del 2,3 per cento mentre anche il fatturato estero, ha perso lo 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre, dall 80,8 al 75,6 per cento. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. In particolare l artigianato registra diminuzioni del 3,3 per cento della produzione, del 3,1 per cento del fatturato e del 3,9 per cento degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6 per cento della produzione e il 3,3 per cento del 63

64 fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9 per cento. Meglio l abbigliamento che perde comunque il 3,1 per cento della produzione, l 1,6 per cento del fatturato e il 3,3 per cento degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3 per cento. Male anche il maceratese ( produzione in calo del 2,2 per cento). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0 per cento). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 siamo arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell anno precedente. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre L addetto stampa: Sergio Giacchi Congiuntura III Trim 2014 su III Trim 2013 Produzione fatturato ordinativi fatt.estero settimane produzione assicurata utilizzo impianti nel trimestre var % variaz.% var % variaz.% numero % TOTALE -2,0-1,9-2,3-0,9 6,1 75,6 - di cui: Artigianato -3,3-3,1-3,9-2,0 3,9 73,3 SETTORI DI ATTIVITA' Industrie alimentari -2,5-2,1-2,1-1,6 3,0 76,8 Industrie tessili e -3,1-1,6-3,3-1,7 6,2 82,8 Industrie delle pelli, cuoio e -4,6-3,3-4,9-1,8 8,3 77 Industrie del legno e del mobile -2,8-3,0-3,4 0,4 5,2 67,9 Industrie metalmeccaniche e dei 1,4 0,2-0,2-0,7 6,4 71,2 Industrie delle macchine -0,6-1,2 0,7-1,7 5,9 81,2 energia e altre imprese -3,4-3,0-2,7-0,6 5,2 78,7 CLASSE DI ADDETTI 1-9 dipendenti -3,5-3,3-4,2-1,0 3,3 73, dipendenti -1,7-1,7-2,2-1,9 6,3 74, dipendenti -1,1-0,9-0,8 0,0 8,4 78,7 PROVINCE Ancona -1,0-1,1-1,2-0,9 6,2 76,3 Ascoli Piceno -1,6-1,8-1,9-1,0 5,5 76,2 Fermo -4,3-3,2-4,6-2,5 7,2 75,7 Macerata -2,2-2,1-2,4-0,4 6,3 76,5 Pesaro e Urbino -1,6-1,8-2,2-0,3 5,3 73,6 Previsioni imprese Marche per la fine del 2014 aumento stabilità diminuzione Produzione Fatturato Ordinativi Ordinativi esteri* *solo imprese esportatrici 64

65 Serie storica dell'andamento della produzione industriale (variazione % su stesso trimestre anno precedente) ,6 4T ,7 1T ,7 2T ,1 3T ,2 4T T ,8-3,0-4,4-4,2 2T T T T ,7 2T ,7-2,0 3T 2014 Numero delle ore di Cassa Integrazione Guadagni dell'industria, dell'edilizia e dell'artigianato MARCHE - 3 trimestre 2014 Gestione ordinaria Gestione straordinaria Deroga Totale Attività economiche connesse con l'agricoltura Estrazioni minerali metalliferi e non Legno Alimentari Metallurgiche Meccaniche Tessili Abbigliamento Chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche Pelli, cuoio e calzature Lavorazione minerali non metalliferi Carta, stampa ed editoria Installazione impianti per l'edilizia Energia elettrica, gas ed acqua Trasporti e comunicazioni Tabacchicoltura Servizi Varie Totale industria Totale edilizia Totale artigianato Totale commercio Totale settori vari Totale generale Fonte: Inps Elaborazioni: Centro Studi - Unioncamere Marche 65

66 trimestri 0re cassa integrazione 1 trim trim trim tot 9 mesi trim Tot trim trim trim tot 9 mesi Fonte: elaborazione Centro Studi Unioncamere Marche su dati Inps 66

67 27 novembre 2014 Unioncamere: per imprese Marche ancora stagnazione, spiragli da export e meccanica Indagine Unioncamere, da export e meccanica spiragli di futuro Nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l'indagine trimestrale Giuria della congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche, non c'è nessuna ripresa in vista per la fine dell'anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l'indagine, per il 27% delle imprese il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli attuali, mentre un'impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25% punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20% che teme di vederli ridotti. In aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. Tra luglio e ottobre 2014 l'industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2% di produzione; il fatturato è diminuito dell'1,9% e gli ordinativi del 2,3%. Anche il fatturato estero ha perso lo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre dall'80,8 al 75,6%. Ancora una volta i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. L'artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i settori, ad andare peggio è il calzaturiero, che ha perso il 4,6% della produzione e il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%. Meglio l'abbigliamento, che perde comunque il 3,1% della produzione, l'1,6% del fatturato e il 3,3% degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti nelle imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica, che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il Fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%. Male anche il Maceratese (produzione in calo del 2,2%). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), Ascoli Piceno (-1,6) e Ancona (-1). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 si è arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 dello stesso periodo del Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 del terzo trimestre

68 27 novembre 2014 Crisi: Unioncamere Marche, dopo recessione c'è stagnazione Non sono ottimistiche le stime rese note oggi da Unioncamere Marche e relative ai prossimi mesi: il centro studi, infatti, spiega che - nei prossimi mesi - la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese si profila comunque un periodo di stagnazione. Gli unici segnali positivi sono attesi dall'export e dalla meccanica. Secondo l'indagine trimestrale 'Giuria della congiuntura, realizzata sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c'è dunque alcuna ripresa in vista per la fine dell'anno, mentre si attende un miglioramento della situazione per il Per il 27% delle imprese, il 2014 si chiuderà con un calo della produzione, mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese pensa di mantenerli ai livelli odierni, mentre solo una su quattro punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato, mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste, con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri, contro il 20 % che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. Crisi: Unioncamere Marche, giù produzione e vendite in III trim Nel terzo trimestre di quest'anno, l'industria manifatturiera delle Marche ha perso un ulteriore 2% di produzione, mentre il fatturato è diminuito dell'1,9% e gli ordinativi del 2,3%. E' quanto emerge dalla 'Giuria della congiuntura', redatta dal centro studi dell'unioncamere regionale. Anche l'export, nel periodo luglio-settembre, ha perso lo 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e un'altra conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti sceso dall'80,8 al 75,6%. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole: in particolare, l'artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6% della produzione, il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%; meglio l'abbigliamento, che perde comunque il 3,1% della produzione, l'1,6% del fatturato e il 3,3%degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4%), del mobile (-2,8%), degli alimentari (-2,5%), delle macchine elettriche (-0,6%). Unica eccezione la meccanica, che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4%) e del fatturato (+0,2%). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%; male anche il maceratese (produzione in calo del 2,2%. Cali produttivi più contenuti per Pesaro-Urbino (-1,6%), Ascoli Piceno (-1,6%) e Ancona (-1%). Preoccupanti anche i dati della cassa integrazione: nei primi nove mesi del 2014 ha toccato quota 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente; tra luglio e ottobre le ore sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre

69 27 novembre 2014 Marche, il 2014 finisce con la recessione Export e meccanica speranze del futuro Ancora difficoltà, ancora recessione ma dall'export e dalla meccanica emergono spiragli per guardare al domani con un po' di ottimismo. Nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l'indagine trimestrale Giuria della congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche, non c'è nessuna ripresa in vista per la fine dell'anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l'indagine, per il 27% delle imprese il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli attuali, mentre un'impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25% punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20% che teme di vederli ridotti. In aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. Tra luglio e ottobre 2014 l'industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2% di produzione; il fatturato è diminuito dell'1,9% e gli ordinativi del 2,3%. Anche il fatturato estero ha perso lo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre dall'80,8 al 75,6%. Ancora una volta i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. L'artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i settori, ad andare peggio è il calzaturiero, che ha perso il 4,6% della produzione e il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%. Meglio l'abbigliamento, che perde comunque il 3,1% della produzione, l'1,6% del fatturato e il 3,3% degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti nelle imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica, che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il Fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%. Male anche il Maceratese (produzione in calo del 2,2%). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), Ascoli Piceno (-1,6) e Ancona (-1). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 si è arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 dello stesso periodo del Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 del terzo trimestre

70 27 novembre 2014 Unioncamere Marche. Il 2014 finisce tra recessione e stagnazione. Da export e meccanica spiragli di futuro. Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27 per cento delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47 per cento resterà sui livelli attuali e per il 27 per cento dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25 per cento punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24 per cento che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20 per cento che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agro-alimentari e del Made in Italy In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2 per cento di produzione mentre il fatturato è diminuito dell 1,9 per cento e gli ordinativi del 2,3 per cento mentre anche il fatturato estero, ha perso lo 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre, dall 80,8 al 75,6 per cento. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. In particolare l artigianato registra diminuzioni del 3,3 per cento della produzione, del 3,1 per cento del fatturato e del 3,9 per cento degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6 per cento della produzione e il 3,3 per cento del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9 per cento. Meglio l abbigliamento che perde comunque il 3,1 per cento della produzione, l 1,6 per cento del fatturato e il 3,3 per cento degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3 per cento. Male anche il maceratese (produzione in calo del 2,2 per cento). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0 per cento).preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 siamo arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell anno precedente. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre

71 27 novembre 2014 Economia, da export e meccanica spiragli di futuro Tra luglio e ottobre battuta di arresto dell industria manifatturiera marchigiana, previsioni positive per gli ordinativi esteri Ancona - Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27 per cento delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47 per cento resterà sui livelli attuali e per il 27 per cento dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25 per cento punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24 per cento che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20 per cento che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agro-alimentari e del Made in Italy. In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso il 2 per cento di produzione. Invece la meccanica fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3 per cento. Male anche il maceratese (produzione in calo del 2,2 per cento). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0 per cento). 71

72 27 novembre 2014 Marche, il 2014 finisce tra recessione e stagnazione: da export e meccanica spiragli di futuro Tra luglio e ottobre nuova battuta di arresto del manifatturiero marchigiano, con la produzione diminuita del 2%, il fatturato dell'1,9 e ordinativi del 2,3%. Bene la meccanica. Per i prossimi mesi previsioni positive per ordinativi esteri Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27% delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25% punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20% che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agroalimentari e del Made in Italy In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2% di produzione mentre il fatturato è diminuito dell 1,9% e gli ordinativi del 2,3% mentre anche il fatturato estero, ha perso lo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre, dall 80,8 al 75,6%. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. In particolare l artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6% della produzione e il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%. Meglio l abbigliamento che perde comunque il 3,1% della produzione, l 1,6% del fatturato e il 3,3% degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (- 0,6). Unica eccezione la meccanica che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%. Male anche il maceratese ( produzione in calo del 2,2%). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0%). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 siamo arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell anno precedente. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre

73 27 novembre 2014 Marche, il 2014 finisce tra recessione e stagnazione Di Battista: "Prossimi mesi ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall'estero" Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27 per cento delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47 per cento resterà sui livelli attuali e per il 27 per cento dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25 per cento punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24 per cento che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20 per cento che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agro-alimentari e del Made in Italy In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2 per cento di produzione mentre il fatturato è diminuito dell 1,9 per cento e gli ordinativi del 2,3 per cento mentre anche il fatturato estero, ha perso lo 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre, dall 80,8 al 75,6 per cento. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. In particolare l artigianato registra diminuzioni del 3,3 per cento della produzione, del 3,1 per 73

74 cento del fatturato e del 3,9 per cento degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6 per cento della produzione e il 3,3 per cento del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9 per cento. Meglio l abbigliamento che perde comunque il 3,1 per cento della produzione, l 1,6 per cento del fatturato e il 3,3 per cento degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3 per cento. Male anche il maceratese ( produzione in calo del 2,2 per cento). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0 per cento). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 siamo arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell anno precedente. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre

75 27 novembre 2014 Il 2014 finisce tra recessione e stagnazione: da export e meccanica spiragli di futuro Marche, nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l indagine trimestrale Giuria della Congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche sulle imprese manifatturiere marchigiane con dipendenti, non c è nessuna ripresa in vista per la fine dell anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l indagine congiunturale di Unioncamere Marche, per il 27 per cento delle imprese marchigiane il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47 per cento resterà sui livelli attuali e per il 27 per cento dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli odierni mentre una impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25 per cento punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24 per cento che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20 per cento che teme di vederli ridotti. Sono in aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. I prossimi mesi ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista saranno ancora di attesa per le imprese marchigiane, con spiragli positivi per gli ordinativi dall estero e per la meccanica. Per crescere le nostre imprese hanno bisogno di politiche dedicate e di istituzioni come le Camere di commercio, in grado di sostenerle nel cammino verso la ripresa. Ma il prossimo anno la diminuzione delle risorse a causa del taglio del 35% del contributo dovuto dalle aziende alle Camere per la tenuta del Registro delle imprese, rischia di costringere il sistema camerale marchigiano a ridurre gli interventi per le economie locali sul credito, l export, la formazione, la giustizia alternativa, la tutela delle produzioni agro-alimentari e del Made in Italy In attesa di un 2015 dal quale l Unioncamere si aspetta comunque segnali positivi, tra luglio e ottobre del 2014 l industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2 per cento di produzione mentre il fatturato è diminuito dell 1,9 per cento e gli ordinativi del 2,3 per cento mentre anche il fatturato estero, ha perso lo 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre, dall 80,8 al 75,6 per cento. Ancora una volta, i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. In particolare l artigianato registra diminuzioni del 3,3 per cento della produzione, del 3,1 per cento del fatturato e del 3,9 per cento degli ordinativi. Tra i diversi settori manifatturieri, ad andare peggio il calzaturiero che ha perso il 4,6 per cento della produzione e il 3,3 per cento del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9 per cento. Meglio l abbigliamento che perde comunque il 3,1 per cento della produzione, l 1,6 per cento del fatturato e il 3,3 per cento degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti per le imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3 per cento. Male anche il maceratese ( produzione in calo del 2,2 per cento). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), ad Ascoli Piceno (-1,6) e ad Ancona (-1,0 per cento). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 siamo arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 milioni dello stesso periodo dell anno precedente. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 milioni del terzo trimestre

76 27 novembre 2014 Unioncamere: per imprese Marche ancora stagnazione, spiragli da export e meccanica Nei prossimi mesi la recessione dovrebbe finire, ma per le imprese marchigiane si profila comunque un periodo di stagnazione, con segnali positivi dagli ordinativi esteri e dalla meccanica. Secondo l'indagine trimestrale Giuria della congiuntura, realizzata dal Centro Studi Unioncamere Marche, non c'è nessuna ripresa in vista per la fine dell'anno mentre si attende un miglioramento della situazione per il Secondo l'indagine, per il 27% delle imprese il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli attuali, mentre un'impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25% punta ad aumentarli. Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20% che teme di vederli ridotti. In aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. Tra luglio e ottobre 2014 l'industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2% di produzione; il fatturato è diminuito dell'1,9% e gli ordinativi del 2,3%. Anche il fatturato estero ha perso lo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre dall'80,8 al 75,6%. Ancora una volta i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. L'artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i settori, ad andare peggio è il calzaturiero, che ha perso il 4,6% della produzione e il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%. Meglio l'abbigliamento, che perde comunque il 3,1% della produzione, l'1,6% del fatturato e il 3,3% degli ordinativi. Cali produttivi si sono avuti nelle imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica, che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il Fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%. Male anche il Maceratese (produzione in calo del 2,2%). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), Ascoli Piceno (-1,6) e Ancona (-1). Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 si è arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 dello stesso periodo del Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 del terzo trimestre

77 TG RAI 3 EDIZIONE MARCHE 27 novembre 2014 I dati dell indagine Giuria della congiuntura di Unioncamere Marche sono stati diffusi come servizio di apertura nell edizione del TG RAI regionale del novembre 2014 Video disponibile al seguente link: tgr.html?refresh_ce#p=0 77

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81 COMUNICATO STAMPA N. 21 DEL 22 DICEMBRE 2014 Secondo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di battista, che ha presentato l indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, il 54,4 per cento delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7 per cento pescando nelle banche dati interne aziendali e il 9,4 per cento su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l impiego si rivolge solo il 2,9 per cento degli imprenditori. MARCHE, LE IMPRESE ASSUMONO. MA SOLO CHI CONOSCONO Di Battista: il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Sono quelli che ce l hanno fatta. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5 per cento delle aziende, con punte del 40,1 per cento nelle società di public utilities, del 27,1 per cento nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 per cento fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino ( ), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4 per cento) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7 per cento). Il 9,4 per cento delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9 per cento degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2 per cento ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo, Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 per cento di questi è part time. Per il 55,5 per cento dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori 81

82 con una precedente esperienza, l 8,9 per cento ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11 per cento si è rivolto a personale immigrato. Nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2 per cento. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1 per cento) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2 per cento). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3 per cento ) o nello stesso settore (33,2 per cento). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27 per cento dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3 per cento di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8 per cento) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2 per cento) mentre il 55,8 per cento degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 82

83 21 dicembre 2014 Aziende assumono solo chi conoscono Unioncamere, 54% imprese Marche non passa da Centri impiego l 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% "pescando" nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori. Nel 2014 sono 7 mila gli occupati in meno nella regione, secondo l'indagine Excelsior di Unioncamere Marche. Fra le figure più richieste: cameriere e commesso. Quelli che ce l'hanno fatta persone hanno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. A fare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1 nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. Lo rende noto il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, presentando l'indagine Excelsior condotta insieme al ministero del Lavoro. Quelli usciti dal mercato del lavoro - L'altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da Macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Cercasi cameriere, commesso, cuoco - Le professioni più richieste sono quella di cameriere (1.980), commesso (1.340), addetto alle pulizie (1.070), barista (740), cuoco (720), operaio calzaturiero (490), contabile (370), autista (330), facchino (230), muratore (220). Contratti a tempo - Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l'8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l'11% si è rivolto a personale immigrato. Le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall'8,9 al 7,5% le assunzioni di personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%. 83

84 21 dicembre 2014 Marche, le imprese assumono chi conoscono Il 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta. Il 26,7%, invece, assume «pescando» nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori. Nel 2014 sono 7 mila gli occupati in meno nella regione, secondo l'indagine Excelsior di Unioncamere Marche. Fra le figure più richieste: cameriere e commesso. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5 per cento delle aziende, con punte del 40,1 per cento nelle società di public utilities, del 27,1 per cento nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 per cento fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4 per cento) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7 per cento). Il 9,4 per cento delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9 per cento degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2 per cento ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo. Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 per cento di questi è part time. Per il 55,5 per cento dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9 per cento ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11 per cento si è rivolto a personale immigrato. Nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2 per cento. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1 per cento) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2 per cento). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3 per cento ) o nello stesso settore (33,2 per cento). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27 per cento dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3 per cento di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8 per cento) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2 per cento) mentre il 55,8 per cento degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 84

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89 22 dicembre 2014 Crisi: Unioncamere Marche, oltre 7mila occupati in meno in 2014 Saranno i marchigiani che, entro la fine dell'anno, avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese della regione. Il dato emerge dall'indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro, presentata oggi dal presidente dell'ente camerale delle Marche, Graziano Di Battista. Ad assumere sono per il 13,5% aziende, con punte del 40,1% nelle public utilities, per il 27,1% società nei servizi finanziari e assicurativi, per il 28,9% imprese innovatrici e per il 24,2% imprese esportatrici. Nel corso dell'anno, però, arriveranno a i dipendenti usciti dal mercato del lavoro, con un saldo negativo di occupati. A perdere più occupati sono le imprese della provincia di Ancona (-2.550), seguite da Pesaro-Urbino (-1.730), Macerata (-1.430), Ascoli Piceno (-810) e Fermo (-660). Gli imprenditori delle Marche assumono soprattutto chi conoscono (54,4%) e coloro i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7%); il 9,4% assume sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori e solo il 2,9% passa per i centri per l'impiego e il 2,2% per le società interinali. Le professioni più richieste riguardano camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230) e muratori (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro emersi nelle Marche non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita: solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si rivolgono a lavoratori con una precedente esperienza, l'8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l'11% si rivolge a personale immigrato. Nell'attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata: calano dall'8,9% al 7,5% le assunzioni di personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8% al 39,2%. Crescono le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2% al 38,1%), mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1% al 15,2%). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3%) o nello stesso settore (33,2%), scelta che penalizza i giovani: solo il 27% dei nuovi occupati è under 29 e il 5,3% ha età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8%) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2%), mentre il 55,8% degli imprenditori pensa che il genere sia ininfluente. 89

90 22 dicembre 2014 Unioncamere: Marche, le imprese assumono. Ma solo chi conoscono Il 54,4% di chi assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% "pescando" nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori Sono quelli che ce l hanno fatta. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1% nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9% fra le imprese innovatrici e del 24,2% fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4%) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7%). Il 9,4% delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9% degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2% ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo. Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). 90

91 Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11% si è rivolto a personale immigrato. Sempre secondo l'indagine, nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1%) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2%). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3% ) o nello stesso settore (33,2%). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27% dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3% di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8%) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2%) mentre il 55,8% degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 91

92 22 dicembre 2014 Marche, le imprese assumono. Ma solo chi conoscono. Il presidente di Unioncamere Marche presenta l'indagine. Nel Fermano persi 660 occupati. Sono quelli che ce l hanno fatta. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5 per cento delle aziende, con punte del 40,1 per cento nelle società di public utilities, del 27,1 per cento nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 per cento fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (- 660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4 per cento) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7 per cento). Il 9,4 per cento delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9 per cento degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2 per cento ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo, Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 per cento di questi è part time. Per il 55,5 per cento dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9 per cento ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11 per cento si è rivolto a personale immigrato. 92

93 Nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2 per cento. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1 per cento) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2 per cento). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3 per cento ) o nello stesso settore (33,2 per cento). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27 per cento dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3 per cento di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8 per cento) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2 per cento) mentre il 55,8 per cento degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 93

94 22 dicembre 2014 Marche, le imprese assumono. Ma solo chi conoscono Il 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta Sono quelli che ce l hanno fatta. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5 per cento delle aziende, con punte del 40,1 per cento nelle società di public utilities, del 27,1 per cento nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 per cento fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona ( ) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4 per cento) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7 per cento). Il 9,4 per cento delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9 per cento degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2 per cento ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo, 94

95 Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 per cento di questi è part time. Per il 55,5 per cento dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9 per cento ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11 per cento si è rivolto a personale immigrato. Nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2 per cento. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1 per cento) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2 per cento). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3 per cento ) o nello stesso settore (33,2 per cento). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27 per cento dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3 per cento di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8 per cento) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2 per cento) mentre il 55,8 per cento degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 95

96 22 dicembre 2014 Unioncamere Marche: chi assumono le aziende marchigiane? Il 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% pescando nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori. Nel 2014 sono 7 mila gli occupati in meno nella regione, secondo l indagine Excelsior di Unioncamere Marche. Fra le figure più richieste: cameriere e commesso persone hanno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. A fare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1 nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. Lo rende noto il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, presentando l indagine Excelsior condotta insieme al ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da Macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Le professioni più richieste sono quella di cameriere (1.980), commesso (1.340), addetto alle pulizie (1.070), barista (740), cuoco (720), operaio calzaturiero (490), contabile (370), autista (330), facchino (230), muratore (220). Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11% si è rivolto a personale immigrato. Le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5% le assunzioni di personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%. 96

97 22 dicembre 2014 Aziende assumono solo chi conoscono Di sicuro qualcuno storcerà il naso dicendo che era un fatto sotto gli occhi di tutti e i dati elaborati da Unioncamere purtroppo confermano questa usanza. Il 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% "pescando" nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori. Nel 2014 sono 7 mila gli occupati in meno nella regione, secondo l'indagine Excelsior di Unioncamere Marche. Fra le figure più richieste: cameriere e commesso. Quelli che ce l'hanno fatta persone hanno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. A fare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1 nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. Lo rende noto il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, presentando l'indagine Excelsior condotta insieme al ministero del Lavoro. Quelli usciti dal mercato del lavoro - L'altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da Macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Cercasi cameriere, commesso, cuoco - Le professioni più richieste sono quella di cameriere (1.980), commesso (1.340), addetto alle pulizie (1.070), barista (740), cuoco (720), operaio calzaturiero (490), contabile (370), autista (330), facchino (230), muratore (220). Contratti a tempo - Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l'8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l'11% si è rivolto a personale immigrato. Le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall'8,9 al 7,5% le assunzioni di personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%. 97

98 23 dicembre

99 23 dicembre 2014 Unioncamere: 'Le imprese assumono. Ma solo chi conoscono' Sono quelli che ce l hanno fatta. In entro la fine dell anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5 per cento delle aziende, con punte del 40,1 per cento nelle società di public utilities, del 27,1 per cento nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 per cento fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato l indagine Excelsior dell Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L altra faccia della medaglia sono i dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660). Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione? Soprattutto chi conoscono (54,4 per cento) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7 per cento). Il 9,4 per cento delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l Impiego. Solo il 2,9 per cento degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2 per cento ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali. Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei Centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo. Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220). 99

100 Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 per cento di questi è part time. Per il 55,5 per cento dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l 8,9 per cento ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l 11 per cento si è rivolto a personale immigrato. Nell attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall 8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2 per cento. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1 per cento) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2 per cento). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza di tipo professionale (22,3 per cento ) o nello stesso settore (33,2 per cento). La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l occupazione giovanile non decolla e solo il 27 per cento dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3 per cento di età inferiore ai 24 anni. Superiori alla media nazionale (16,8 per cento) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2 per cento) mentre il 55,8 per cento degli imprenditori marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne. 100

101 23 dicembre 2014 Lavoro e assunzioni 2014, i numeri delle Marche L'indagine Excelsior di Unioncamere tira le somme su assunzioni e lavoro: via crucis tra centri per l'impiego, banche dati e raccomandazioni. ANCONA Più della metà delle aziende marchigiane assume per conoscenza. A dirlo è l indagine Excelsior di Unioncamere Marche, condotta insieme al Ministero del Lavoro, che definisce i parametri d assunzione: il 54,4% delle aziende lo fa per conoscenza, il 26,7% ricercando nelle banche dati aziendali, il 9,4% su segnalazione di conoscenti e il 2,9% si rivolge ai centri per l impiego. UNIONCAMERE Per scegliere i loro dipendenti ha affermato il presidente Unioncamere Marche, Graziano Di Battista i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché non sempre i profili in uscita dal sistema formativo e dei centri per l impiego coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell orientamento, dell alternanza scuola lavoro e dell autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. LAVORO SI Sono le persone che hanno trovato un posto di lavoro. Camerieri e commessi, rigorosamente ambosessi, sono le figure professionali più richieste. Quelli che ce l hanno fatta ricoprono ruoli in azienda (13,5%), nelle società di pubblica utilità (40,1%), nei servizi finanziari e assicurazioni (27,1%), nelle imprese innovatrici (28,9%) e nelle imprese esportatrici (24,2%). Approfondendo l indagine, nella maggior parte dei casi i nuovi posti di lavoro non garantiscono una sistemazione per la vita; solo il 16,2% dei contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% è stata utile l esperienza pregressa, sono calate dall 8,9% al 7,5% le assunzioni personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8% al 39,2%; solo l 8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste. L 11% delle aziende si è rivolto a personale immigrato. LAVORO NO Nell attuale congiuntura economica, infatti, le imprese non hanno mostrato particolare propensione ad investire in risorse umane, per di più con un grado di istruzione elevata. In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica, mentre cala la scelta di laureati e qualifiche professionali. Sotto la media nazionale l occupazione giovanile (27%), positiva invece l occupazione femminile (20,2% rispetto al 16,8% in Italia). Rimane il fatto, però, che sono 7 mila gli inoccupati marchigiani. Secondo la statistica a perdere più occupati sono le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), Macerata (-1.430), Ascoli Piceno (-810) e Fermo (-660). 101

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