Relazione geologica e idrogelogica RESPONSABILE DEL SERVIZIO ARCH. VALENTINA CATOZZI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

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1 COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI VARIANTE PARZIALE AL Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA Legge n. 1150/ L. R. 22 febbraio 2005 n. 11 NUCLEO DI PROGETTAZIONE DOTT. SANDRO TRASTULLI ALTERAMBIENTE PAESAGGIO E BENI CULTURALI Via Pinturicchio Terni miro.virli@gmail.com cell VARIANTE PARZIALE II AL P.R.G. ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA Relazione geologica e idrogelogica RESPONSABILE DEL SERVIZIO ARCH. VALENTINA CATOZZI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO GEOM. FRANCESCO FABRIZI APPROVAZIONE PRG PARTE STRUTTURALE: - DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 32 DEL 28/06/2001 APPROVAZIONE PRG PARTE OPERATIVA: - DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 32 DEL 28/06/2001 APPROVAZIONE ULTIMA VARIANTE PRG PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA: - DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 23 DEL 29/04/2013 REDAZIONE REVISIONE CONTROLLATO FORMATO SCALA Data 29/04/2013 Data agg.: 10/01/2014 A4 - ELABORATO N. D 1

2 COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI Variante parziale al Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 Relazione geologica e idrogelogica Sommario Premessa Inquadramento territoriale... 4 Assetto geologico-strutturale generale... 6 Descrizione degli Obiettivi, strategie e azioni del Piano

3 COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI Variante parziale al Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA ai sensi dell'art. 18 L.R. 22 febbraio 2005 n. 11 Relazione geologica e idrogelogica Premessa La presente relazione geologica e idrogeologica, riguarda la variante parziale al Piano Regolatore parte Strutturale ed operativa del comune di Montecastrilli, redatto dall arch. Miro Virili del gruppo «Alterambiente». Il gruppo multidisciplinare è stato integrato dal responsabile del servizio urbanistica del comune di Montecastrilli arch. Valentina Catozzi, e dal responsabile del procedimento geom. Francesco Fabrizi per quanto di loro competenza. La relazione illustrativa elaborato A ha descritto nel dettahlio le varianti apportate al PRG parte operativa e la sua congruità con quanto stabilito nella parte strutturale nonché le modifiche apportate al PRG parte strutturale in seguito alle dette variazioni. Il PRG vigente del comune di Montecastrilli parte Strutturale e Operativa è stato definitivamente approvato con: a) Deliberazione di C.C. n. 32 (PRG parte Strutturale) del 28/06/2001; b) Deliberazione di C.C. n. 32 (PRG parte Operativa) del 28/06/2001; L'ultima variante del PRG parte Strutturale e Operativa è stata approvatra con: c) Deliberazione Consiglio Comunale n. 23 del 29/04/2013 La variante scaturisce dalla necessità di modificare alcune tavole del PRG parte operativa e nello specifico: la Tav. n. 01 Montecastrilli (Centro abitato); Tav. n. 02 Castetodino; la Tav. n. 03 Castel dell'aquila; in accoglimento di richieste avanzate da alcuni cittadini. Contestualmente si è reso necessario modificare alcune tavole del PRG parte strutturale e nello specifico in conseguenza delle modifiche della parte operativa su proposta dello stesso ufficio urbanistica del comune. In generale le varianti riguardano alcune modifiche delle perimetrazioni di zona e alcune trasformazioni della destinazione urbanistica nelle macroaree di Montecastrilli, Casteltodino e Castel dell'aquila, che nel complesso non determinano aumento della capacità edificatoria complessiva anzi nel bilancio complessivo si registra una diminuzione della capacità edificatoria. 3

4 1. Inquadramento territoriale Ai sensi della Legge 17 agosto 1942, n e successive modifiche e integrazioni, il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) si applica all intero territorio del comune di Montecastrilli che comprende oltre il centro abitato di Montecastrilli i centri abitati di Costeltodino, Castel dell'aquila, Quadrelli, Farnetta, Collesecco ed i nuclei abitati di Montecastrilli Scalo (Stazione). IL TERRITORIO COMUNALE Il territorio del Comune di Montecastrilli (m 391 slm) si estende per una superficie di 62,43 Kmq tra la media Valle del Tevere, i Monti Amerini e monti Martani, lungo l asse della strada statale n. 316, che segue la direttrice dell antica via Flaminia. Il comune di Montecastrilli confina a nord e nord ovest con il comune di Avigliano Umbro, a nord-est con quello di Acquasparta, a sud-ovest con il comune di Guardea Narni ed Amelia, a sud - est con quello di Terni e Sangemini. Fa parte del G.AL. del Ternano, della Comunità Montana della Croce di Serra con sede a Guardea e della Diocesi di Todi e Orvieto. INQUADRAMENTO Tipologia storica e/o ambientale Variante PRG Comune MONTECASTRILLI Quota m 391 s.l.m. N = E = Frazioni Casteldell Aquila, Farnetta, Casteltodino, Quadrelli, Collesecco Orografia collinare Accesso Strada statale Riferimenti cartografici COMUNE MONTECASTRILLI DI Inquadramento territoriale: Base Carta della Regione Umbria 1/ Carta Tecnica Regionale 1/ IGM 1/ foglio 138 Terni, 130, 131 e 137 Sezione di IGM 1/25000 serie 25DB Edizione 1 anno Melezzole Foglio 335 Sezione III SO Montecastrilli Avigliano Umbro Foglio 335 Sezione II SE Acquasparta Acquasparta Casteldell Aquila Montecastrilli Sangemini 4

5 Il Comune di Montecastrilli posto a NW del capoluogo di Provincia Terni, si colloca ad una quota di 390 m s.l.m. ed occupa una superficie di circa 62,43 Km2; lo stesso, confina a W- NW con il Comune di Avigliano Umbro, a W e SW con i Comuni di Amelia e Guardea, a S con il Comune di Narni, a S-SW con il Comune di San Gemini ed infine, a E-NE con il Comune di Acquasparta. Fanno parte del territorio comunale le principali Frazioni di Casteltodino (2,45 Km in direzione NNE rispetto al capoluogo; 420 m s.l.m.), Collesecco (3,32 Km in direzione NNW rispetto al capoluogo; 405 m s.l.m.), Quadrelli (3,44 km in direzione E; 400 m s.l.m.), Farnetta (4,10 Km in direzione W rispetto al capoluogo; 390 m s.l.m.) e Castel dell Aquila (9,58 Km in direzione W rispetto al capoluogo; 350 m s.l.m.). Dal punto di vista morfologico generale, il comprensorio del Comune di Montecastrilli appartiene alla parte mediana di una depressione neotettonica compresa tra la dorsale dei Monti Martani ad E, e la dorsale Amerina ad W-SW. L intero territorio comunale si presenta con un aspetto fisiografico tipicamente collinare con pendenze generalmente dolci caratteristiche di questi luoghi, prodotte dall azione erosiva regolare e continua su litologie a granulometria prevalentemente fine, facilmente erodibili. I rilievi sono poco elevati con versanti uniformi, debolmente inclinati e ben raccordati al fondo valle. In corrispondenza degli affioramenti formati da livelli conglomeratici e sabbiosi, sono presenti forme più aspre con alvei incassati e brusche variazioni della pendenza dei versanti. Irregolarità nella morfologia dei versanti sono talvolta legate non a fattori litologici, ma a cause tettoniche; faglie distensive e fenomeni di basculamento determinano evidenti asimmetrie dei versanti con rotture di pendio e scarpate. Sono inoltre da segnalare paleostrutture quali antiche conoidi deltizie anche di notevoli dimensioni, paleoalvei e relitti di antiche displuvianti evidenziate da allineamenti di cocuzzoli e da selle, abbandonate per effetto dell erosione regressiva delle testate dei corsi d acqua. A queste aree basso collinari si raccordano dolcemente e in continuità morfologica le aree pianeggianti. 5

6 Assetto geologico-strutturale generale Il territorio comunale di Montecastrilli è delimitato dalle dorsali montuose dei Monti Martani, ad E, e dei Monti di Amelia, ad W. Tale area costituisce parte del settore meridionale di un vasto bacino sedimentario avente una estensione di circa 1800 Km 2 e denominato Bacino Tiberino. Il Bacino Tiberino è un bacino intermontano posto nel settore orientale della catena appenninica e formatosi, nel Pliocene, a seguito di una tettonica distensiva che causa la frammentazione della catena stessa. I nuclei carbonatici delle due dorsali emergono dai depositi terrigeni del Dominio Umbro interno ad W dei rilievi dell Appennino centrale Umbro-Marchigiano; questi sono costituiti da una catena a convessità orientale formata da pieghe e sovrascorrimenti che hanno deformato e traslato verso E-NE un multilayer sedimentario con forte contrasto di competenza; questo settore dell Appennino fu coinvolto nell orogenesi Ercinica solo a partire dal Miocene medio. La successione sedimentaria che forma l ossatura dell Appennino Umbro-Marchigiano fu interamente deposta su crosta di tipo continentale appartenente alla cosiddetta microplacca Adria che rappresenta con ogni probabilità, un frammento disarticolato del margine settentrionale della grande zolla continentale africana; questa, è composta alla base dai depositi calcareo-marnosi del Retico, seguiti dall unità calcarea di piattaforma del Calcare Massiccio (Lias inf.). Queste formazioni sono seguite da una successione pelagica ed emipelagica di età compresa tra il Lias medio e il Miocene medio, quest ultima si presenta ben stratificata, costituita da varie alternanze di calcari, calcarei silicei, calcari marnosi e marne con spessori variabili tra 1700 e 1200 m, in relazione alla presenza di variazioni di spessore accumulate durante eventi tettonici sinsedimentari (soprattutto giurassici e cretacici). Terminano la sedimentazione i depositi torbiditici silico-clastici spessi m, appartenenti ad un bacino d avanfossa migrante verso NE e corrispondente con l avanzamento della fase tettonica compressiva lungo la stessa direzione (Formazione marnoso-arenacea, Burdigaliano p.p - Tortoniano inf.). Carta geologica del comune di Montecastrilli 6

7 L ambiente di sedimentazione della successione stratigrafica suddetta coincideva con un bacino oceanico in fase d apertura e approfondimento, tale situazione rimase immutata fino al sopraggiungere delle spinte orogeniche Mioceniche che ne determinarono la chiusura ed il definitivo riempimento da parte delle formazioni torbiditiche. La catena appenninica umbro-marchigiana si è formata nell intervallo Miocene sup.- Pliocene, inizialmente si è avuta la formazione delle dorsali più interne e successivamente la deformazione è migrata verso NE formando le strutture più esterne; l unità strutturale Narnese- Amerina rappresenta una delle prime dorsali umbre formatesi a seguito dell orogenesi appenninica. E poi avvenuta la riattivazione del sovrascorrimento di Narni con traslazione dell unità Narnese-Amerina sulle unità già strutturate dei M. Martani e dei M. Sabini, tra il Messiniano sup. ed il Pliocene inf. Contemporaneamente alla migrazione della compressione verso NE, una fase distensiva inizia ad interessare l area di catena a partire dal Pliocene medio - sup. con un sistema di faglie dirette aventi direzione NW - SE. Questa fase distensiva ha causato la formazione delle principali depressioni dell Italia centrale, orientate in direzione NW - SE; quest ultime sono state successivamente interessate da sedimentazione continentale prevalentemente fluviolacustre. Una delle maggiori depressioni dell Italia centrale è il bacino Tiberino che taglia da N a S l Umbria, per una lunghezza complessiva di 120 km ed una larghezza media di 10 km; essa si sviluppa dall alta valle del Tevere e all altezza di Perugia si divide in due rami, uno sudorientale fino a Spoleto ed uno sud-occidentale. L ambiente di sedimentazione all interno del Bacino Tiberino risulta non essere omogeneo, si osservano passaggi laterali e verticali tra depositi lacustri, palustri, deltizi e di piana alluvionale. Studi sedimentologici sono stati condotti da Basilici (1993) nel settore meridionale del ramo sud-occidentale in cui sono state distinte quattro unità litostratigrafiche. La più antica è l Unità di Fosso Bianco (UFB) indicante un ambiente di sedimentazione lacustre profondo databile al Pliocene inf., è costituita da materiali argillosi associati a corpi deltizi ghiaioso - sabbiosi sedimentatisi in corrispondenza del bordo del bacino. Segue l Unità di Ponte Naia (UPN) riconducibile ad un corpo di conoide alluvionale. In discordanza angolare su entrambe le formazioni precedenti si è deposta l Unità di S. Maria di Ciciliano (USMC), attribuibile al Pleistocene inf., i cui depositi si sono formati in un ambiente di piana alluvionale. In continuità stratigrafica con l Unità di S. Maria di Ciciliano è stata osservata l Unità di Acquasparta (UA), costituita da depositi definibili come travertini s.s., formatisi in ambiente lacustre e palustre e indicanti, in alcuni casi, condizioni di emersione; l età di tali depositi è presumibilmente ricollegabile al Pleistocene inf._ La storia post-ercinica della nostra Regione e quindi del territorio in esame, può essere ricondotta a tre principali momenti vale a dire: tra il Trias e il Miocene prevalse la sedimentazione in aree subsidenti che andavano ad articolarsi anche in modo complesso; tra il Miocene e l Attuale prevalse la deformazione tettonica che generò l Appennino Umbro-Marchigiano e condizionò in modo più diretto la sedimentazione; nel Quaternario dominò la morfogenesi che sovrappose processi tettonici e sedimentari. 7

8 Fig. 1: assetto paleogeografico (Basilici 1993) I complessi geologico-stratigrafici riconosciuti e cartografati nelle fasi del rilievo geologico di dettaglio eseguito a corredo dello studio geologico della Variante Parziale al PRG, sono stati suddivisi partendo dal più recente al più antico nel seguente modo: - Depositi alluvionali; - Depositi continentali; - Depositi fluvio-lacustri del bacino Tiberino; - Complesso carbonatico umbro. Il territorio di Montecastrilli è prevalentemente caratterizzato da sedimenti fluviolacustri del Plio-Pleistocene che hanno riempito il Bacino Tiberino. Si riconoscono dal basso verso l alto la Formazione di Fosso Bianco, l Unità di Santa Maria in Ciciliano e la Formazione d Acquasparta, in ciascuna di tali formazioni si riscontrano caratteri stratigrafici e geometrici controllati dalla tettonica in atto. La formazione di Fosso Bianco avente spessore superiore ai 250 m è costituita prevalentemente da argille marnose grigio bluastre di ambiente lacustre profondo, con locali episodi sedimentari di ghiaie, sabbie e ghiaie argillose che denotano la presenza di diversi ambienti sedimentari come aree deltizie e costiere. L Unità di Santa Maria in Ciciliano è caratterizzata da m di limi argillosi e argille limose intercalati da importanti corpi sabbiosi le cui strutture sedimentarie suggeriscono un ambiente meandri forme con canali fluviali e pianure di inondazione. La formazione di Acquasparta è costituita da circa 50 m di depositi carbonatici e travertini formatisi in ambiente palustre. La formazione di Fosso Bianco giace in discordanza al di sopra delle Unità pre- Plioceniche. La geometria dei depositi sedimentari ha permesso di identificare la presenza di coste strette e ripide controllate da strutture tettoniche e direzionate circa NW-SE. Gli apporti detritici provenienti dalle aree emerse (Monti Amelia) avveniva circa lungo la linea di massima pendenza in direzione SE. La forma geometrica del bacino lacustre risulta per lo più stretta ed allungata secondo un asse NW-SE. L Unità di Santa Maria in Ciciliano presenta barre sabbiose di canale fluviale direzionate circa NW-SE a confermare un flusso idrico direzionato secondo tale direzione sub parallelo ai 8

9 margini del bacino e quindi controllato dalla tettonica. L unità di Acquasparta è presente solo lungo il margine orientale del bacino, in corrispondenza della faglia bordiera dei Monti Martani con la quale è in stretta relazione genetica. L attuale assetto geomorfologico dell area conferma l esistenza di un forte controllo strutturale, che si evince dall allineamento e dalla direzione dei corsi d acqua principali alla disposizione delle geometrie dei rilievi collinari. 9

10 Descrizione degli Obiettivi, strategie e azioni del Piano Nel merito le varianti apportate al PRG parte operativa e strutturale riguardano accoglimenti di richieste di cittadini per: a) Trasformazione o modifica della destinazione urbanistica di zone residenziali (zone B di completamento e zone C di espansione) in zone agricole E o di verde privato FP all'interno delle macroarea delle frazioni di Montecastrilli, Casteltodino e Castel dell'aquila; b) Eliminazione di alcune previsioni di viabilità ormai incongrue rispetto allo stato di fatto con trasformazione delle aree stesse in verde privato FP; c) Individuazione di un nuovo comparto all'interno di aree destinate a zone di interesse generale F8) proposto dall'ufficio lavori pubblici del comune di Montecastrilli; d) Modifica parziale della destinazione urbanistica di un'area produttive (zone D industriali corrispondenti a macrozone D produttive di nuova previsione nella parte strutturale) in viabilità e da fascia di rispetto in zona D con re-individuazione dei comparti; e) Modifica di alcuni articoli delle NTA del PRG parte operativa in conseguenza delle varianti di cui sopra. N.B. Come si evince dal bilancio urbanistico si tratta in ogni caso di varianti non superiori al dieci per cento in più o in meno delle superfici e delle quantità edificatorie dimensionali attribuite dal PRG agli ambiti, macroaree, insediamenti esistenti e di nuova previsione, e NON sono incrementative rispetto alle previsioni complessive dello stesso PRG, pertanto NON determinano incrementi rispetto agli standard (dotazioni territoriali R.R. n. 7/2012). Le varianti in oggetto al PRG parte operativa e strutturale sono una variante parziale ai sensi del comma 3 dell art. 67 della L.R. del 22 febbraio 2005 n. 11. Per quanto riguarda le varianti al PRG parte operativo si tratta quindi di varianti parziali ai sensi del comma 4 dell articolo 18 della L.R. del 22 febbraio 2005 n. 11, le varianti del PRG, parte operativa, sono adottate e approvate dal consiglio comunale, ai sensi e con le procedure di cui all articolo 17 della stessa legge. In alcuni casi però le varianti determinano delle modifiche alle macrozone previste dal PRG, parte strutturale, approvato ai sensi della L.R. n. 31/1997, pertanto la presente variante è anche variante parziale al PRG parte strutturale. Ai sensi del comma 4 dello stesso articolo 67, tali modifiche contenenti previsioni corrispondenti ai contenuti del PRG, parte operativa, di cui alla l.r. n.11/2005, possono essere apportate varianti al PRG parte strutturale con le modalità previste per l'approvazione della parte operativa medesima. Tali varianti sono adottate ed approvate con le procedure di cui all articolo 18, comma 3. Le varianti in oggetto rientrano inoltre nelle definizione di cui al comma 3bis aggiunto dalla L.R. n. 08/2011. Nello specifico anche per le Varianti al PRG parte strutturale si tratta di Varianti parziali ai sensi del comma 3 e del comma 3bis introdotto dalla recente LR. n. 8/2011): «Le procedure del comma 3 si applicano anche per varianti al PRG, parte strutturale, che riguardano: a) varianti non superiori al dieci per cento in più o in meno delle superfici e delle quantità edificatorie dimensionali attribuite dal PRG agli ambiti, macroaree, insediamenti esistenti e di nuova previsione, purché non incrementative rispetto alle previsioni complessive del PRG medesimo, comprese le varianti alle norme tecniche di attuazione e senza considerare nelle percentuali di cui sopra le trasformazioni prodotte a seguito della eliminazione di opere o edifici esistenti classificabili come detrattori ambientali e paesaggistici; b) varianti alle destinazioni d uso di zone o insediamenti, purché compatibili; c) varianti alle altezze massime in misura non superiore al dieci per cento; d) varianti alla viabilità nonché quelle per localizzare o ampliare impianti di distributori di carburanti, compresi i servizi all autoveicolo, alle persone e le attività integrative;( omissis ) g) Varianti di correzione di errori materiali anche relativamente a zone boscate; ( omissis ). 10

11 In sintesi le modifiche alla parte operativa hanno riguardato: Modifica Tav. n. 01 Montecastrilli (Centro abitato): zoning, in scala 1/2000; Modifica Tav. n. 02 Casteltodino: zoning, in scala 1/2000; Modifica Tav. n. 03 Castel dell'aquila: zoning, in scala 1/2000; In sintesi le modifiche alla parte strutturale hanno riguardato: Modifica Tav. n. 1.0 Montecastrilli in scala 1/4000; Modifica Tav. n. 2.0 Casteltodino in scala 1/4000; Modifica Tav. n. 3.0 Castel dell'aquila in scala 1/4000; Al fine di illustrare le variante proposte, nella relazione illustrativa sono state redatte delle schede descrittiva una per ogni singola variante, attraverso: 1. Gli elementi di identificazione 2. I dati sulla proposta di variante 3. La verifica della variante rispetto al PRG parte strutturale Considerazioni geologiche e geomorfologiche in merito alle aree interessate dalle varianti in progetto Terni lì 10 gennaio 2014 Il tecnico 11

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