IL VALORE AGGIUNTO DELL AGRICOLTURA A REGGIO EMILIA per il territorio provinciale e l Appennino. Anno 2003

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1 IL VALORE AGGIUNTO DELL AGRICOLTURA A REGGIO EMILIA per il territorio provinciale e l Appennino Anno Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia

2 Si ringraziano per la fornitura dei dati di base: Regione Emilia Romagna assessorato agricoltura servizio aiuti alle imprese - Bologna Provincia di Reggio Emilia assessorato agricoltura Reggio Emilia Comunità Montana dell Appennino Reggiano Castelnovo ne Monti Associazione Nazionale Allevatori Suini Centro genetico Gualtieri (RE) Consorzio Agrario Provinciale Reggio Emilia Consorzio della Bonifica Bentivoglio-Enza Gualtieri (RE) Consorzio della Bonifica Parmigiana-Moglia-Secchia Reggio Emilia Consorzio Fitosanitario provinciale Reggio Emilia Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano Reggio Emilia Comando provinciale Vigili del Fuoco Reggio Emilia Corpo Forestale dello Stato coordinamento provinciale Reggio Emilia Azienda Gas Acqua Consorziale Reggio Emilia ENEL Unità territoriale commerciale Emilia Romagna e Marche - Bologna CARISBO San Paolo Bologna Ente Nazionale Risi Codigoro (FE) Progeo s.c.r.l. Reggio Emilia Coordinamento redazionale: Marisa Compagni Analisi, elaborazione e stesura testi: Eugenio Corradini, ricercatore CRPA Raccolta dati: Mariateresa Ferretti Studio realizzato su incarico della Camera di Commercio di Reggio Emilia dal Centro Ricerche produzioni animali S.p.A. di Reggio Emilia

3 Il caldo persistente e la prolungata siccità che hanno caratterizzato l estate hanno inciso in modo determinante sulla riduzione delle colture vegetali. In riduzione anche la produzione di carne bovina e suina cui ha fatto da contraltare un significativo incremento della produzione di latte. Positivo, in generale, l andamento delle quotazioni di mercato dei principali prodotti agricoli, quotazioni che hanno consentito di osservare, nonostante i cali produttivi stimati intorno al 2%, un incremento del valore aggiunto. Il reddito prodotto dall agricoltura reggiana passa, infatti, dai 344,93 milioni di Euro del ai 362,93 del con un aumento, in termini monetari, del 5,2%. Questa in modo estremamente sintetico la descrizione dell andamento dell annata agraria reggiana presentata nelle pagine che seguono. Come ogni anno l Ente camerale ha analizzato, con il consolidato supporto del Centro Ricerche Produzioni Animali, l annata agraria provinciale delineandone sia gli aspetti produttivi, sia i risultati economici conseguiti. Le informazioni, calcolate secondo le modalità definite dal SEC 1995 Sistema integrato dei conti economici europei, consentono un analisi sia sull intera provincia che sull importante area dell Appennino locale. Agli Enti ed organismi che puntualmente hanno fornito al nostro ufficio Studi i dati di base utili alla realizzazione del calcolo, esprimo un sentito ringraziamento per la collaborazione assicurata. Dr. Aldo Ferrari Presidente Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia Reggio Emilia, giugno 2004

4 4 La riproduzione totale o parziale del contenuto della presente pubblicazione è consentita citando la fonte

5 INDICE PREMESSA pag. 7 IL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO AI PREZZI DI BASE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA pag. 8 Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Quadro Centrale pag. 8 Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Conto Satellite pag. 10 IL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO AI PREZZI DI BASE DEL TERRITORIO DELLA COMUNITA MONTANA DELL APPENNINO REGGIANO pag. 12 Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Quadro Centrale pag. 12 Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Conto Satellite pag. 13 LA PRODUZIONE pag. 15 La produzione provinciale nel Quadro Centrale pag. 15 La produzione della montagna nel Quadro Centrale pag. 16 La produzione provinciale nel Conto Satellite pag. 18 La produzione della montagna nel Conto Satellite pag. 19 Le produzioni vegetali pag. 20 Le produzioni animali pag. 23 I servizi e le attività secondarie pag. 26 I CONSUMI INTERMEDI pag. 27 CONCLUSIONI pag. 29 TAVOLE STATISTICHE pag. 30 5

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7 PREMESSA Il calcolo del valore aggiunto ai prezzi di base dell'agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia è stato realizzato in conformità al metodo di calcolo SEC95 Sistema Europeo dei Conti economici integrati - che prevede due schemi: il QUADRO CENTRALE e il CONTO SATELLITE. Per il, inoltre, come per lo scorso anno, è stato effettuato il calcolo del valore aggiunto ai prezzi di base del territorio di competenza della Comunità Montana dell'appennino Reggiano. Le motivazioni che hanno spinto l'unione Europea ad adottare i due schemi possono essere così riassunte: con il Quadro centrale si quantifica il contributo del valore aggiunto agricolo, inteso in senso allargato, nella formazione dei conti economici nazionali, mentre con la stesura del Conto satellite si individua, con maggiore precisione, il valore aggiunto prodotto dall'agricoltura intesa come attività prevalente dell'imprenditore. Nel Quadro centrale, sono presi in considerazione tutti i servizi annessi all'agricoltura, mentre sono escluse le attività a valle (trasformazione delle uve) che da un punto di vista strettamente classificatorio entrano in altri settori produttivi. Il Conto satellite non comprende i servizi connessi all'ambiente, le produzioni ottenute nelle aziende part-time, negli orti e frutteti familiari e le coltivazioni condotte da persone non imprenditori agricoli che lavorano esclusivamente nel loro tempo libero da altre occupazioni, ma rileva le attività connesse alla trasformazione dell'uva in vino e all'agriturismo. Relativamente ai prezzi da utilizzare per la quantificazione monetaria dei risultati conseguiti dall agricoltura, il nuovo metodo prevede l'adozione dei prezzi di base anziché dei prezzi di mercato. Per prezzo di base s'intende il prezzo di mercato del prodotto al quale sono sommati i contributi comunitari specifici e detratte le eventuali imposte e tasse gravanti sul medesimo (esempio la tassa di corresponsabilità alla produzione). A seguito dell'adozione dei prezzi di base il risultato che si viene a determinare è costituito dal VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE 1. 1 Per maggiori dettagli si rinvia alla pubblicazione: I NUOVI CONTI ECONOMICI DELL'AGRICOLTURA - SEC95 Serie Le collane n 5/ - C.C.I.A.A. Reggio Emilia. 7

8 IL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO AI PREZZI DI BASE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Quadro Centrale Il valore aggiunto ai prezzi di base conseguito dall'agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia, per l'anno, risulta essere pari a 362,9 milioni di Euro, il 5,2% in più rispetto al. VALORE AGGIUNTO PROVINCIALE AI PREZZI DI BASE DELL AGRICOLTURA SILVICOLTURA-PESCA Anno e ( di Euro) QUADRO CENTRALE Anno Anno Valori a prezzi a) b) Valori a prezzi Variazione % b) su a) Valori a prezzi Variazione % c) c) su a) AGRICOLTURA: - Produzione - Consumi intermedi - Valore aggiunto SILVICOLTURA 655,58 314,44 341,14 647,58 312,69 334,88-1,2% - 0,6% - 1,8% 682,11 322,60 359,51 + 4,0% + 2,6% + 5,4% - Valore aggiunto 3,67 3,12-15,1% 3,31-9,7% PESCA - Valore aggiunto 0,12 0,10-10,5% 0,11-9,7 VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE 344,93 338,10-2,0% 362,93 + 5,2% Disaggregando il dato per i tre macro comparti presi in considerazione si osserva che l agricoltura in senso stretto che da sola rappresenta il 99% dell intero sistema agricolo locale, raggiungendo quota 359,51 milioni di Euro, registra un aumento del 5,4%. I residui comparti, silvicoltura e pesca, rilevano, ognuno, una riduzione del valore aggiunto prodotto che si aggira intorno al 10%. Il positivo risultato riscontrato, che è in sintonia con l evoluzione osservata a livello regionale, è da attribuire al sensibile incremento dei prezzi di mercato realizzati dagli agricoltori reggiani con la vendita dei loro prodotti. 8

9 Per quanto riguarda, invece, l aspetto produttivo, si osserva che l annata, accanto al sensibile incremento della produzione di latte idoneo alla produzione del Parmigiano- Reggiano, si è caratterizzata a causa del persistente caldo e della prolungata siccità estiva - per le ridotte rese unitarie delle produzioni vegetali, in particolare erbacee e foraggere. Ulteriori perdite di prodotto si sono registrate, poi, a seguito di grandinate. Riduzione delle produzioni vegetali da un lato ed incremento della produzione di latte dall altro unitamente ad un generalizzato aumento dei prezzi realizzati dagli agricoltori ad eccezione di quelli delle carni bovine e suine, hanno portato il valore complessivo della produzione agricola reggiana a quota 682,11 milioni di Euro, con un aumento del 4% rispetto al. Il maggior contributo alla suddetta crescita è stato fornito dalle produzioni animali salite a 425,3 milioni di Euro dai 399,6 milioni del con un incremento del 6,4%. In aumento anche il valore delle produzioni arboree (+5,2%) cui segue il +4,5% registrato dai servizi all agricoltura. In riduzione, invece, con un -3% il valore della produzione delle colture erbacee e foraggere. Fra i prezzi in aumento anche quello del vino e, conseguentemente, quello delle uve. In un contesto in cui si osserva, fra l altro, una progressiva riduzione del consumo pro capite di vino, minor quantità e miglior qualità, così come registrato nel, dovrebbe essere l obiettivo cui i viticultori dovrebbero tendere. I consumi intermedi, passati dai 314,4 milioni di Euro del ai 322,6 milioni del, sono aumentati, in termini monetari, del 2,6%. Se si considera che le quantità utilizzate si sono nel contempo contratte dello 0,6%, l aumento del valore è da attribuire esclusivamente all incremento dei prezzi. L analisi della variazione del valore aggiunto dell agricoltura reggiana è stata approfondita separando l elemento quantitativo tecnico da quello economico, influenzato dai prezzi. Si è operato, quindi, contemporaneamente sia in termini di prezzi base correnti, sia in termini di prezzi base costanti (). Ponendo a confronto le due valutazioni si osserva che il valore aggiunto della sola agricoltura, in termini reali, cioè a prezzi costanti, è diminuito dell 1,8% mentre in termini economici, cioè a prezzi correnti, è cresciuto del 5,4%. La diminuzione quantitativa del valore aggiunto è dovuta alle forti riduzioni produttive delle colture vegetali compensate, solo in parte, dall'incremento della produzione del latte bovino. Il sistema dei prezzi dell agricoltura reggiana appare in complessivo miglioramento nel. In termini economici questo sistema è migliorato del 2% grazie al positivo andamento del prezzo del latte, dei cereali e del vino, ma anche ad un concomitante minore incremento percentuale dei prezzi dei principali mezzi di produzione utilizzati nella nostra provincia come, ad esempio, i mangimi ed i foraggi per la zootecnia per i quali si osservano incrementi significativi dei relativi prezzi solo sul finire dell anno. 9

10 In sintesi, quindi, l incremento del valore aggiunto dell agricoltura reggiana è dovuto al miglioramento complessivo del sistema dei prezzi: i prezzi del venduto sono cresciuti in modo più che proporzionale rispetto ai prezzi dei beni intermedi acquistati dagli agricoltori. A completamento dell analisi del valore aggiunto agricolo nel suo insieme sono da analizzare altri due comparti i cui apporti sono, peraltro, molto limitati: la silvicoltura e la pesca. Rispetto al il valore aggiunto della silvicoltura si è ridotto del 9,7% in termini di prezzi correnti e del 15,1% in termini di prezzi costanti. La causa è da ricercare nella sensibile riduzione (-28,8%) della produzione di legna da ardere. La produzione di legname di essenza forte, invece, è aumentata del 19,8%. L opposto andamento di queste due produzioni è da analizzare nel contesto della struttura della nostra silvicoltura che complessivamente è piuttosto modesta e, quindi, influenzata decisamente più di altre realtà in cui la diffusa estensione favorisce rotazione di cicli, dai lunghi cicli produttivi dei boschi. Per la pioppicoltura si osservano riduzioni produttive pari al 12% per il legno da trancia ed al 7,9% per le altre destinazioni d uso. Con un ulteriore riduzione, nel, delle superfici investite a pescaie, il valore aggiunto della pesca reggiana, passando da 117 a 106 mila Euro prodotti, è diminuito del 10,5% in termini reali e del 9,7% in termini di prezzi correnti. In sintesi si può affermare che il sia stato, per l agricoltura reggiana un anno tecnicamente negativo, ma con segnali di forte ripresa per quanto riguarda i prezzi dei suoi prodotti. Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Conto Satellite Il valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base nella provincia di Reggio Emilia, per l'anno calcolato adottando la metodologia del Conto Satellite è leggermente superiore a quello calcolato nel Quadro Centrale. Secondo il Conto Satellite il valore aggiunto prodotto dall agricoltura reggiana raggiunge quota 373 milioni di Euro, il 5,3% in più rispetto al valore calcolato per il. L'informazione principale fornita dal conto satellite non è tanto la quantificazione del valore aggiunto quanto la sua composizione. Con l'adozione del conto satellite, appare con maggiore rilevanza che l'annata agraria si distingue per la forte riduzione delle quantità prodotte da un lato e per il sostanziale miglioramento del sistema dei prezzi dall altro, miglioramento dovuto al positivo andamento del prezzo del formaggio Parmigiano-Reggiano, dei cereali e dei vini. Unico elemento negativo in tema di prezzi è rappresentato dal settore delle carni, in particolare quelle suine. 10

11 VALORE AGGIUNTO PROVINCIALE AI PREZZI DI BASE DELL AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA Anno e ( di Euro) CONTO SATELLITE AGRICOLTURA: - Produzione - Consumi intermedi - Valore aggiunto SILVICOLTURA Anno Anno Valori a prezzi a) b) 658,98 308,35 350,63 650,98 306,61 344,37 Valori a prezzi Variazione % b) su a) - 1,2% - 0,6% - 1,8% Valori a prezzi Variazione % c) c) su a) 686,00 316,39 369,61 + 4,1% + 2,6% + 5,4% - Valore aggiunto 3,67 3,12-15,1% 3,31-9,7% PESCA - Valore aggiunto 0,12 0,10-10,5% 0,11-9,7% VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE 354,41 347,59-1,9% 373,03 + 5,3% Fissando l attenzione sull agricoltura in senso stretto si osserva una riduzione del valore della produzione pari all 1,2% a prezzi costanti e pari al 4,1% a prezzi correnti. I consumi intermedi, nel contempo si riducono dello 0,6 % in quantità ed aumentano del 2,6% in valore corrente. Il valore aggiunto che ne consegue mostra una riduzione dell 1,8% a prezzi costanti ed un aumento del 5,4% a prezzi correnti sottolineando, anche in questo caso, il significativo miglioramento del sistema dei prezzi. Per il conto satellite i valori della silvicoltura e della pesca non subiscono variazioni rispetto a quelli osservati nel Quadro Centrale. 11

12 IL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO AI PREZZI DI BASE DEL TERRITORIO DELLA COMUNITA' MONTANA DELL'APPENNINO REGGIANO Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Quadro Centrale Il valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base nel territorio della Comunità Montana dell'appennino Reggiano è risultato, per l'anno, pari a di 49 milioni di Euro, l 1,9% in più rispetto all anno precedente. VALORE AGGIUNTO NEL TERRITORIO DELLA COMUNTA' MONTANA AI PREZZI DI BASE DELL AGRICOLTURA SILVICOLTURA-PESCA Anno e ( di Euro) QUADRO CENTRALE AGRICOLTURA: - Produzione - Consumi intermedi - Valore aggiunto SILVICOLTURA Anno Anno Valori a prezzi Valori a prezzi Valori a prezzi a) b) Variazione % Variazione % c) b) su a) c) su a) 100,97 55,77 45,20 99,29 55,91 43,38-1,7% + 0,3% - 4,0% 104,34 57,91 46,43 + 3,3% + 3,8% + 2,7% - Valore aggiunto 2,88 2,41-16,4% 2,58-10,6% PESCA - Valore aggiunto 0,03 0,03 = 0,03 = VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE 48,11 45,82-4,8% 49,04 + 1,9% Anche per la Comunità Montana il, con la sua estate calda e siccitosa, si distingue per la riduzione delle produzioni vegetali e per la buona ripresa dei prezzi dei prodotti agricoli. L incremento della produzione del latte in montagna (+6,5%) risulta inferiore al +8,9% che si è registrato in provincia. In considerazione del fatto che la produzione del latte costituisce una quota estremamente significativa della produzione agricola locale, la sua minor crescita in montagna ha inciso sul risultato generale del comparto. La produzione agricola complessiva montana appare in crescita del 3,3%, lo 0,8% in meno rispetto al +4,1% provinciale. 12

13 Con riferimento, poi, al valore aggiunto conseguito si osserva, rispetto al, un incremento contenuto nel 2,7%, in quanto a fronte di una crescita del 3,3% del valore della produzione si è osservato un incremento del 3,8% (a fronte del +2,6% dell intera provincia) del valore degli acquisti effettuati dagli agricoltori (consumi intermedi). In termini costanti il valore aggiunto risulta diminuito del 4%, la produzione dell'1,7%, mentre i consumi intermedi risultano cresciuti dello 0,3%. Relativamente alla silvicoltura si rileva che il valore aggiunto si è ridotto del 16,4% in termini di prezzi costanti e del 10,6% in termini monetari. La sensibile contrazione registrata nella produzione del legname da ardere appare compensata da un lieve incremento della produzione del legname da opera. Anche in questo caso il settore ha beneficiato di una discreta ripresa dei prezzi di mercato. La produzione del legname in questa zona riguarda prevalentemente le essenze forti, e in misura molto limitata, la produzione di pioppi. Secondo i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato la produzione di legna di essenza forte è passata dai metri cubi del ai metri cubi del. La pesca e l'acquacoltura, con un valore aggiunto di circa Euro che appare pressoché invariato negli anni presi in esame, sono di scarsa rilevanza economica in montagna. In sintesi si può affermare che la sostanziale tenuta del valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura nella Comunità Montana dell'appennino Reggiano sia dovuta, dal punto di vista tecnico, alla limitata incidenza delle colture vegetali e, dal punto di vista economico, all'incremento generalizzato dei prezzi dei prodotti agricoli all origine. Se poi si analizza il contributo che l area montana fornisce alla produzione del reddito agricolo provinciale nella sua accezione più ampia (agricoltura + silvicoltura + pesca) si nota che nel periodo dal 2001 al, la quota è stabilizzata sul 13,5%; questa sale dal 12,65% al 12,9% se si limita l analisi al comparto agricolo in senso stretto. Il valore aggiunto ai prezzi di base nel Conto Satellite Il valore aggiunto dell'agricoltura, selvicoltura e pesca ai prezzi in base del territorio della Comunità Montana dell'appennino Reggiano, per l'anno calcolato adottando la metodologia del Conto Satellite è leggermente superiore a quello calcolato nel Quadro Centrale. 49,7 sono i milioni di Euro calcolati, il 2,4% in più rispetto ai 46,29 del. 13

14 VALORE AGGIUNTO NEL TERRITORIO DELLA COMUNITA' MONTANA AI PREZZI DI BASE DELL AGRICOLTURA SILVICOLTURA-PESCA Anno e ( di Euro) CONTO SATELLITE Anno Anno Valori a prezzi a) b) Valori a prezzi Variazione % b) su a) Valori a prezzi Variazione % c) c) su a) AGRICOLTURA: - Produzione - Consumi intermedi - Valore aggiunto SILVICOLTURA 100,19 54,55 45,63 98,53 54,68 43,85-1,7% + 0,2% - 3,9% 103,72 56,63 47,09 + 3,5% + 3,8% + 3,2% - Valore aggiunto 2,88 2,41-16,4% 2,58-10,6% PESCA - Valore aggiunto 0,03 0,03 = 0,03 = VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE 48,55 46,29-4,7% 49,70 + 2,4% L'informazione principale fornita dal conto satellite non è tanto la quantificazione del valore aggiunto, quanto la sua composizione. Con l'adozione del conto satellite appare con maggiore rilevanza che l'annata agraria si distingue per la riduzione delle quantità prodotte, ad eccezione del latte e, per il concomitante sostanziale miglioramento dei prezzi dei prodotti agricoli. A prezzi costanti, il valore della produzione dell agricoltura evidenzia una riduzione dell 1,7%, mentre a prezzi correnti registra un incremento del 3,5%. Contemporaneamente i consumi intermedi a prezzi costanti aumentano dello 0,2% e, a prezzi correnti, del 3,8%. Il valore aggiunto dell'agricoltura a prezzi costanti si riduce del 3,9% mentre a prezzi correnti aumenta del 3,2%. Anche per la Comunità Montana, i valori del conto satellite relativi alla silvicoltura ed alla pesca non subiscono variazioni rispetto a quelli rilevati nel Quadro Centrale. 14

15 LA PRODUZIONE La produzione provinciale nel Quadro Centrale La produzione totale provinciale, nel, ha subito una riduzione dell 1,3% in termini di quantità ed un incremento del 3,9% in termini di valore. Il calo produttivo è da attribuire alle produzioni vegetali, in particolare alle colture erbacee (-6,5%), mentre l incremento economico è da attribuire alle produzioni animali che aumentano del 6,4%. La riduzione delle produzioni vegetali in termine di valori è contenuta nello 0,6% in quanto alle significative riduzioni delle quantità ha fatto da contraltare un deciso miglioramento delle quotazioni di mercato. Le produzioni animali, contemporaneamente, evidenziano segni positivi sia in termini di quantità (+1,3%) sia in termini di valore (+6,4%). Anche in questo caso si nota il positivo andamento dei prezzi del settore, in particolare del latte; le quotazioni delle carni suine e bovine hanno invece subito flessioni. LA PRODUZIONE PROVINCIALE DEL SETTORE Anno e ( di Euro) QUADRO CENTRALE Anno Anno Valori a prezzi Valori a prezzi a) b) Variazione % b) su a) c) Valori a prezzi Variazione % c) su a) Produzione Vegetali 210,27 196,53-6,5% 209,04-0,6% Produzione Animali 399,65 404,86 + 1,3% 425,31 + 6,4% Servizi agricoltura 40,06 40,68 + 1,5% 41,87 + 4,5% Attività secondarie 5,61 5,50-2,0% 5,90 + 5,1% Silvicoltura 4,92 4,10-16,8% 4,35-11,6% Pesca 0,15 0,14-10,1% 0,14-10,1% TOTALE 660,66 651,81-1,3% 686,61 + 3,9% I servizi annessi all'agricoltura presentano incrementi dell 1,5% in quantità e del 4,5% in valore. 15

16 Le attività secondarie - trasformazione in azienda dell'uva in vino si sono contratte del 2% in termini quantitativi mentre, grazie al positivo andamento del prezzo del vino, sono cresciute del 5,1% in valore. COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA PRODUZIONE IN PROVINCIA Servizi 6,1% Attività secondarie 0,9% Silvicoltura 0,6% Pesca 0,0% Vegetali 30,4% Animali 61,9% Fra il e il il contributo che le produzioni animali apportano alla produzione agricola reggiana sale dal 60,8% al 61,9% mentre nel contempo l apporto fornito dalle vegetali scende dal 31,7% al 30,4%. Fra le altre componenti è interessante notare l importanza dei servizi all agricoltura che nel rappresentano il 6,1% della produzione provinciale. La produzione della montagna nel Quadro Centrale Nel la produzione totale della montagna calcolata nella formulazione del quadro centrale ha subito un calo del 2,1% in quantità ma un incremento del 2,9% in valore. I risultati che si rilevano per la montagna paiono peggiori rispetto a quelli registrati per l intera provincia. Ciò è da ascrivere al limitato incremento delle produzioni animali in particolare del latte in questa zona, la cui quantità risulta addirittura in riduzione dello 0,5% rispetto allo scorso anno. In termini monetari l incremento del valore delle produzioni animali si attesta sul solo +5,1% a fronte del +6,4% dell intera provincia. 16

17 LA PRODUZIONE DEL SETTORE IN MONTAGNA Anno e ( di Euro) QUADRO CENTRALE Anno Anno Valori a prezzi Valori a prezzi a) b) Variazione % b) su a) c) Valori a prezzi Variazione % c) su a) Produzioni Vegetali 26,86 25,43-5,3% 26,45-1,5% Produzioni Animali 68,65 68,31-0,5% 72,17 + 5,1% Servizi agricoltura 5,38 5,48 + 1,9% 5,64 + 4,8% Attività secondarie 0,08 0,07-2,7% 0,08 0% Silvicoltura 3,14 2,62-16,6% 2,79-11,2% Pesca 0,03 0,03 0% 0,03 0% TOTALE 104,14 101,94-2,1% 107,16 + 2,9% Il decremento produttivo delle produzioni animali è da attribuire alla riduzione delle produzioni di carne sia bovina, sia, in particolare, suina. Anche per la montagna si rafforza, nel, l importanza della zootecnia il cui contributo alla produzione dell area passa al 67,3% dal 65,9% del. Si riduce, nel contempo l apporto delle produzioni vegetali la cui incidenza scende al 24,7% dal 25,8% dell anno precedente. Per la montagna particolare attenzione è da dedicare alla silvicoltura che rappresenta il 2,6% dell intera produzione della zona. La produzione vegetale in montagna, diminuita del 5,3% in termini quantitativi, mostra una contrazione contenuta nell 1,5% in termini di valore, contrazione che risulta di qualche centesimo superiore al -0,6% rilevato per l intera provincia. I servizi annessi all'agricoltura registrano un incremento dell 1,9% in quantità e del 4,8% in valore. Le attività secondarie - trasformazione in azienda dell'uva in vino e prodotti dell acquacoltura - non presentano variazioni significative né in termini quantitativi né in termini di valore. 17

18 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA PRODUZIONE IN MONTAGNA Attività secondarie 0,1% Silvicoltura 2,6% Pesca 0,0% Servizi 5,3% Vegetali 24,7% Animali 67,3% La silvicoltura presenta una riduzione sia in termini quantitativi (-16%) che di valore (-11%). La produzione provinciale nel Conto Satellite La produzione provinciale del settore, calcolata in conformità alle indicazioni del Conto Satellite, risulta in linea con gli andamenti e le indicazioni rilevati dal Quadro Centrale. La produzione calcolata nel conto satellite mostra, per il, una riduzione quantitativa dell 1,3% ed un incremento monetario del 4% determinato dall aumento dei prezzi sia dei prodotti sia vegetali che animali. LA PRODUZIONE PROVINCIALE DEL SETTORE Anno e ( di Euro) CONTO SATELLITE Anno Anno Valori a prezzi Valori a prezzi a) b) Variazione % b) su a) c) Valori a prezzi Variazione % c) su a) Produzioni Vegetali 228,52 214,97-5,9% 228,16-0,2% Produzioni Animali 399,01 404,26 + 1,3% 424,61 + 6,4% Servizi agricoltura 21,62 21,92 + 1,4% 22,55 + 4,3% Attività secondarie 9,83 9,84 + 0,4% 10,68 + 8,6% Silvicoltura 4,92 4,10-16,8% 4,35-11,6% Pesca 0,15 0,14-10,1% 0,14-10,1% TOTALE 664,05 655,23-1,3% 690,49 + 4,0% 18

19 Con riferimento, poi, alle attività secondarie si nota, accanto ad una stazionarietà della produzione, il forte incremento del valore (+8,6%) grazie al positivo andamento del prezzo del vino. Per gli altri settori produttivi le indicazioni derivanti dal conto satellite non differiscono, sostanzialmente, da quelle fornite dall'esame del Quadro Centrale. La produzione della montagna nel Conto Satellite L'analisi della produzione del settore ottenuta nell area della comunità montana, calcolata in conformità alle indicazioni del Conto Satellite, conferma le indicazioni fornite dal Quadro Centrale. LA PRODUZIONE DEL SETTORE IN MONTAGNA Anno e ( di Euro) CONTO SATELLITE Anno Anno Valori a prezzi Valori a prezzi a) b) Variazione % b) su a) c) Valori a prezzi Variazione % c) su a) Produzioni Vegetali 27,10 25,65-5,3% 26,69-1,5% Produzioni Animali 68,51 68,18-0,5% 72,02 + 5,1% Servizi agricoltura 3,22 3,26 + 1,1% 3,35 + 4,0% Attività secondarie 1,36 1,44 + 6,2% 1, ,3% Silvicoltura 3,14 2,62-16,6% 2,79-11,2% Pesca 0,03 0,03 0% 0,03 0% TOTALE 103,36 101,18-2,1% 106,54 + 3,1% La produzione espressa dal conto satellite per il mostra un decremento quantitativo del 2,1% ed un incremento di valore del 3,1%. Il conto satellite conferma la tendenza osservata con il Quadro Centrale, quantità prodotte in riduzione, valori economici in aumento grazie all incremento dei prezzi dei prodotti ottenuti nel. Relativamente alle attività secondarie si nota un incremento quantitativo del 6,2%, che, accompagnato da una forte tenuta dei prezzi consente di rilevare un incremento in termini di valore del 22,3%. 19

20 Per gli altri settori produttivi le indicazioni derivanti dal conto satellite non differiscono da quelle fornite dall'esame del quadro centrale. Le produzioni vegetali Le produzioni vegetali evidenziano, nel, un calo delle quantità prodotte a seguito delle sfavorevoli condizioni meteorologiche che hanno influenzato negativamente il decorso vegetativo. In particolare sono le colture erbacee quelle che maggiormente hanno sofferto il caldo e la siccità estiva. LE PRODUZIONI VEGETALI Anno e ( di Euro) prezzi PROVINCIA prezzi prezzi prezzi MONTAGNA prezzi prezzi Cereali 32,10 29,40 33,24 1,37 1,23 1,43 Industriali e oleose 18,90 17,37 18,51 0,03 0,02 0,02 Altre erbacee 12,24 10,08 10,73 0,25 0,26 0,29 Foraggiere + paglia 84,75 79,06 81,04 23,97 22,71 23,41 Vitivinicole 52,61 51,57 56,36 0,98 0,95 1,04 Frutticole 9,67 9,05 9,16 0,26 0,26 0,26 TOTALE 210,27 196,53 209,04 26,86 25,43 26,45 I cereali, ed in particolare il frumento, registrano una contrazione sia nella superficie investita sia nelle rese unitarie medie, che scendono a 55,4 q.li/ha a fronte dei circa 59 q.li/ha del. Il totale della produzione vegetale provinciale del risulta inferiore a quella dell anno precedente del 6,5% in termini quantitativi e dello 0,6% in termini di valore. Fra le produzioni vegetali, le foraggere assumono una notevole importanza in quanto da sole rappresentano il 38,8% dell'intera produzione; seguono le viticole che costituiscono il 27%. 20

21 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA PRODUZIONE VEGETALE IN PROVINCIA Viticole 27,0% Frutticole 4,4% Cereali 15,9% Industrialioleose 8,9% altre 5,1% Foraggere 38,8% Anche le cerealicole, con il 15,9% del totale produzione vegetali, continuano a rappresentarne una quota importante. Un certo rilievo assumono, poi, le produzioni industriali (8,9% del totale), mentre le frutticole rappresentano il residuo 4,4%. La composizione delle produzioni vegetali in montagna, con la preponderante incidenza (88,5%) espressa dalle foraggere, si distingue da quella osservata per l intera provincia. Seguono poi le cerealicole con il 5,4% e le viticole con il 3,9% del totale. Rispetto al anche in montagna si nota una riduzione della produzione quantificata nel -5,3% in termini costanti e nel -1,5% in termini monetari, a fronte del -0,6% riscontrato per l intera provincia. COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA PRODUZIONE VEGETALE IN MONTAGNA Viticole 3,9% Frutticole 1,0% Cereali 5,4% Industrialioleose 0,1% altre 1,1% Foraggere 88,5% 21

22 Il maggior decremento che si osserva in montagna è da ricondurre alla mancata presenza, in questa zona, delle colture industriali e ad una minore incidenza delle colture arboree, il tutto acuito dalla difficoltà di non potere ricorrere, così come in pianura, alla pratica irrigua, pratica che consente di contenere le riduzioni produttive. Esaminiamo ora le singole produzioni: a) Cereali: a causa di una significativa riduzione della superficie investita e di una contemporanea riduzione delle rese unitarie che nel si sono assestate sui 55 q.li/ha la produzione di frumento tenero è scesa a 54 mila tonnellate a fronte delle 61 mila del. Anche i cereali minori - orzo, sorgo e avena - scendendo da 24 a 19 mila tonnellate registrano una significativa riduzione produttive dovuta, anche in questo caso, alla concomitante riduzione sia della superficie investita sia delle rese unitarie. Per il mais, la cui superficie occupata è salita dai ettari del ai del, la produzione, a causa della riduzione della resa unitaria, si è confermata di poco superiore alle 86 mila tonnellate. Il riso, coltivato su un estensione di 48 ettari (erano 58 nel ), ha registrato una produzione pari a 276 tonnellate con una resa di 57 q.li/ha. La coltura del riso è presente nei comuni di Rolo, Gualtieri e Rio Saliceto. b) Industriali ed oleose: queste colture, comprensive di barbabietola da zucchero, pomodoro, girasole, soia, evidenziano una riduzione della produzione pari all 8,1% dovuta al concomitante calo delle rese unitarie e della superficie investita. In termini di valore la riduzione è contenuta nel -2,1% grazie all incremento dei prezzi realizzati alla vendita. La produzione di barbabietola è scesa da 315 mila a 302 mila 500 tonnellate a causa di una riduzione del 10% della superficie investita (che nel è risultata pari ettari) e del 13% delle rese unitarie. A titolo puramente di curiosità si ricorda che nel 1990 la superficie occupata a barbabietola da zucchero era pari a ettari. La suddetta riduzione è da attribuire alle limitazioni produttive fissate dall UE ed alla minore redditività assicurata dal prodotto in questi ultimi anni. La soia prodotta è risultata pari a 1,4 mila tonnellate ed è stata ottenuta su una superficie pari a 550 ettari. L anno precedente era stata investita, per questa coltura, un estensione di ettari e nel 1990 di ettari. Il girasole è una coltura che, incentivata dagli aiuti comunitari, si è diffusa nelle nostre campagne in questi ultimi anni. Nel si sono prodotte 586 tonnellate su una superficie di 200 ettari. In lieve riduzione la superficie coltivata a pomodoro (da 708 a 697 ettari), la cui produzione complessiva è scesa a 34 mila tonnellate dalle 41 del. Con l introduzione, negli ultimi anni, della raccolta meccanica si è estesa la superficie occupata dal pomodoro, ma si sono ridotte le rese unitarie. La raccolta meccanica, infatti, diminuisce notevolmente il costo del lavoro impiegato, ma contemporaneamente aumenta la percentuale di bacche rotte o perse. 22

23 c) Altre colture erbacee: fra le altre erbacee, il cocomero, confermando una superficie investita di 370 ettari e rese unitarie intorno ai 470 q.li/ha, ha prodotto complessivamente 17 mila tonnellate. Cipolla, fagiolo e pisello fresco rilevano, rispetto al, una riduzione sia delle superfici sia delle rese medie unitarie. d) Vite: la coltura della vite in produzione occupa nella provincia di Reggio Emilia ettari, il 78% dei quali in pianura e il 22% in collina e montagna. Eccezionalmente anticipata alla fine della seconda decade del mese di agosto, la raccolta dell uva ha registrato una produzione pari a 136 mila tonnellate, il 2% in meno rispetto al. Le maggiori riduzioni della produzione si sono osservate nelle zone in cui non è stato possibile procedere all irrigazione. Buona la quantità zuccherina contenuta nell uva, di un grado superiore a quella registrata nel. Positivo anche l andamento delle quotazioni di mercato del prodotto. La superficie in produzione a vigneto è aumentata anche nel a seguito dell acquisto di diritti d impianto da altre province e/o in concomitanza all attuazione di piani di sviluppo aziendali. e) Altre arboree: le colture frutticole sono praticate, nella quasi totalità, nelle aziende dell area orientale della bassa pianura (appena il 4% ricade in media-bassa collina) per complessivi 823 ettari in produzione. A seguito dello sfavorevole andamento climatico la produzione complessiva di frutta, con rese unitarie in diminuzione ha registrato un calo produttivo del 6,4%, contenuto nel -5,3%, in termini di valore, grazie al positivo andamento dei prezzi di mercato. In particolare la produzione di mele si è attestata nel su tonnellate, quella di pere su tonnellate. Il 78% della superficie investita a frutticole è occupata nell insieme da melo e pero; il rimanente 22% è distribuito fra ciliegio, pesco e susino. f) Foraggere: fra il e il la produzione foraggera è passata da 819 a 766 mila tonnellate a causa della persistente siccità estiva che ha inciso negativamente sulle rese unitarie. Questo calo di produzione è stato integrato con una crescita dell 81% dell acquisto di foraggi da altre province. Le produzioni animali Le produzioni animali hanno rilevato incrementi sia in termini quantitativi sia in termini di valore. L attesa di un positivo andamento del mercato del formaggio Parmigiano-Reggiano confermata dalle quotazioni registrate fin sul finire del ha orientato le scelte degli allevatori ad aumentare la produzione del latte (alimentare e per la trasformazione in Parmigiano-Reggiano) cresciuta di circa il 2,5% rispetto al. 23

24 Tabella 10 - LE PRODUZIONI ANIMALI Anno e ( di Euro) PROVINCIA MONTAGNA prezzi prezzi prezzi prezzi prezzi prezzi Produzione Latte bovino 301,80 309,30 328,91 54,74 54,68 58,29 Altre produzioni bovine 30,93 30,08 29,79 6,12 6,04 6,15 Produzioni Suine 59,46 58,29 58,56 6,11 5,99 6,02 Produzioni Avicunicole 5,28 5,27 5,90 0,68 0,64 0,73 Produzioni Ovicaprine 1,37 1,28 1,32 0,93 0,88 0,90 Altre 0,81 0,64 0,83 0,07 0,08 0,08 TOTALE 399,65 404,86 425,31 68,65 68,31 72,17 In riduzione invece del 2,8% la produzione di carne bovina che, nel, si è attestata a quota 31 mila tonnellate per 29,7 milioni di Euro. In termini di valore, a causa del negativo andamento delle quotazioni, la riduzione risulta essere del 3,7%. In calo anche la produzione di carne suina che con 53 mila tonnellate prodotte nel, rileva una contrazione del 2% rispetto al ; nel 1995 questa produzione era pari a 72 mila tonnellate. La progressiva riduzione degli allevamenti suini nella nostra provincia è da mettere in relazione alle politiche ambientali perseguite dalla regione Emilia Romagna e dai singoli comuni. I prezzi di mercato realizzati dai suinicoltori hanno mostrato, in questi ultimi anni, un andamento altalenante. Dopo la positiva evoluzione del 2001 si è osservato una contrazione delle quotazioni nel, seguita da una crescita nei primi mesi del e da una successiva riduzione alla fine dell anno. Il valore complessivo della produzione suina, nel, è risultato essere pari a 58,5 milioni di Euro, l 1,5% in meno rispetto al. Fra le rimanenti specie animali, per le quali nell insieme si osserva una tendenziale riduzione delle produzioni, quella degli ovicaprini registra un -6,6%. Le produzioni animali ottenute in montagna rilevano un calo produttivo dello 0,5% e un aumento, in valore, del 5,1%, a fronte del +6,4% registrato per la provincia nel suo insieme. La minor crescita delle produzioni animali in montagna è da attribuire alla riduzione della produzione di latte bovino in quella zona, contrazione in controtendenza rispetto all evoluzione provinciale. Per le altre produzioni zootecniche, l evoluzione che si osserva per la montagna è in sintonia con la tendenza rilevata per l'intera provincia. 24

25 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRODUZIONI ANIMALI IN PROVINCIA Suini 13,8% Avicoli 1,2% Altre 0,7% Carne bovina 7,0% Latte bovino 77,3% Il latte bovino in montagna rappresenta, da solo, il 77,3% delle produzioni animali dell area. La sua quota è cresciuta di circa due punti percentuali rispetto a quella rilevata nel. La carne suina costituisce l 8,3% del totale produzione animali in montagna (è il 13,8% in provincia), mentre la carne bovina ne rappresenta il 7%. Rispetto al cresce di quasi due punti percentuali la quota del latte bovino (dal 79,7% all 80,8%) mentre quella delle produzioni suine, scesa all 8,3% (era l 8,9% nel ), risulta, nel, inferiore alla quota delle carni bovine (8,5%; era l 8,95% nel ). COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRODUZIONI ANIMALI IN MONTAGNA Suini 8,3% Avicoli 0,9% Altre 1,5% Carne bovina 8,5% Latte bovino 80,8% 25

26 I servizi e le attività secondarie Fra le produzioni agricole il calcolo prende in considerazione anche i servizi connessi all'agricoltura e le attività secondarie non agricole ma svolte nell'ambito dell'azienda, non separabili dall attività dell'agricoltore come, ad esempio, la trasformazione dell'uva aziendale in vino e, nel calcolo del conto satellite, l'agriturismo. Fra i servizi connessi all'agricoltura nella provincia di Reggio Emilia i maggiori ricavi, con 19 milioni di Euro fatturati, sono rappresentati dalla realizzazione e manutenzione di parchi e giardini; seguono i ricavi derivanti dall'attività dei contoterzisti (15,6 milioni di Euro). I fatturati rilevati da queste attività sono in miglioramento rispetto a quelli osservati nel. I rimanenti altri servizi connessi all agricoltura, fra i quali i consorzi di irrigazione privati e le attività a favore del miglioramento genetico degli animali, hanno fatturato, nel, circa 7 milioni di Euro. L agriturismo è l attività di maggiore rilievo fra quelle secondarie condotte in provincia. Nel dicembre le aziende agrituristiche operanti sul nostro territorio erano 90 (42 attive) di cui 25 in montagna. Il relativo fatturato è stimato in 8 milioni di Euro, dei quali 2,6 prodotti in montagna. 26

27 I CONSUMI INTERMEDI Gli acquisti effettuati dagli agricoltori utili a condurre l attività aziendale e a realizzare nel miglior modo possibile le produzioni (tecnicamente definiti consumi intermedi) sono aumentati del 2,6%, passando da 314,45 milioni di Euro del a 322,60 del. Le quantità utilizzate si sono, nel contempo, lievemente contratte dello 0,6%. I CONSUMI INTERMEDI DELL'AGRICOLTURA Anno e ( di Euro) PROVINCIA MONTAGNA prezzi prezzi prezzi prezzi prezzi prezzi Spese bestiame 190,19 190,53 197,02 30,62 30,87 32,18 Sementi 6,56 6,54 6,68 1,40 1,36 1,54 Concimi 19,12 19,49 19,54 3,60 3,64 3,65 Antiparassitari 5,95 5,68 5,77 0,22 0,20 0,20 Energetiche 33,31 35,48 36,16 8,28 8,52 8,69 Altri consumi 59,32 54,97 57,43 11,65 11,33 11,64 TOTALE 314,45 312,69 322,60 55,77 55,92 57,90 La riduzione quantitativa dell utilizzo dei mezzi tecnici è da attribuire, da un lato, alla riduzione dei seminativi e, dall altro, ad un effetto contabile in virtù del quale il costo delle assicurazioni depurato, dai rimborsi ottenuti dagli agricoltori a seguito dei danni prodotti dalla grandine, determina una contrazione del 7,3% sulla voce altri consumi. Per la montagna, i consumi intermedi denotano un aumento sia in termini di valore (+3,8%) - da 55,27 a 57,90 milioni di Euro - sia in termini quantitativi (+0,3%). Questo andamento, diverso rispetto a quello registrato per la provincia nel suo insieme, è da ricondurre, da un lato, ai maggiori prezzi pagati dagli agricoltori della zona per acquisire le materie prime e, dall altro, alla minore incidenza dei risarcimenti assicurativi sui premi pagati in montagna. Passando ad analizzare i consumi distintamente per le produzioni cui sono destinati, si osserva che le spese per il bestiame sono aumentate dello 0,2% in quantità e del 3,6% in valore (prezzi correnti). Il significativo incremento in valore è da attribuire, in parte, al maggior ricorso all acquisto di fieno in altre province (la produzione locale, si ricorda, è 27

28 diminuita) unitamente ad un sensibile aumento del prezzo dei foraggi. A seguito dell aumento di suddetti prezzi, anche se il consumo produttivo si è ridotto dello 0,1%, il relativo importo risulta cresciuto del 4,4%. Da sottolineare, inoltre, che a seguito della riduzione della produzione locale di foraggi si è registrato un incremento dell 81,8% degli acquisti in altre province (da tonnellate del a del ). Il consumo dei mangimi, in concomitanza con la riduzione del bestiame allevato per la produzione di carne bovina e suina, si è ridotto dello 0,6%, passando dalle tonnellate del alle del. Le altre spese per la zootecnia (veterinari, medicinali, certificati, smaltimento carcasse) evidenziano un incremento del 3,1% in quantità e del 4,8% in valore corrente. Il particolare incremento delle spese veterinarie è da attribuire ai numerosi interventi sanitari richiesti soprattutto in concomitanza con il persistente caldo estivo particolarmente sofferto dai capi di bestiame. In montagna si osserva una maggiore riduzione nel consumo dei mangimi (-1%) ed un maggior utilizzo dei foraggi (+0,9%). Le variazioni a prezzi correnti si attestano rispettivamente sul +1,4% e sul 6,9%. Con riferimento alle produzioni vegetali si registra, in concomitanza con la riduzione dei seminativi, un minor uso delle sementi (-0,3% in quantità ) e degli antiparassitari (-4,5%). Il minor impiego di questi ultimi è da attribuire al favorevole andamento climatico ed alle politiche ambientali sostenute dall UE e dalla Pubblica Amministrazione. In aumento, invece, l impiego dei concimi (+1,9% in quantità e +2,2% in valore) e delle spese energetiche (+6,5%in quantità e +8,6% in valore) a seguito del maggior ricorso all irrigazione. L uso dei potassici è cresciuto del 2,5%, quello dei nitrici del 2,2%; l utilizzo degli ammonici è aumentato del 1,9% e quello dei perfosfatici dell 1,3%. Complessivamente, a livello provinciale, i consumi intermedi a prezzi correnti sono saliti dai 314,4 milioni di Euro del ai 322,6 milioni di Euro del, con un aumento del 2,6%. Per la zona di montagna i consumi intermedi a prezzi correnti sono passati dai 55,7 milioni di Euro del ai 57,9 milioni di Euro del, con un incremento del 3,8%. 28

29 CONCLUSIONI Caldo persistente e prolungata siccità hanno caratterizzato l estate. Questo l elemento stagionale che, influenzando negativamente le colture, ha determinato una forte riduzione delle produzioni vegetali. In calo anche la produzione di carne bovina e suina cui ha fatto da contraltare un significativo incremento delle produzione di latte. La riduzione dell offerta di prodotto sul mercato ha determinato un aumento delle quotazioni stimate intorno al +5%, quotazioni che nel complesso hanno consentito di registrare, nonostante i cali produttivi rilevati intorno al -2%, un incremento del fatturato. I prezzi dei mezzi di produzione acquistati dagli agricoltori (consumi intermedi) sono, nel contempo, aumentati del 3,2%. La minor lievitazione dei costi rispetto al significativo incremento dei prezzi di vendita ha consentito di chiudere il bilancio agricolo reggiano in miglioramento rispetto al consuntivo dell anno precedente. Ritornando alle produzioni più significative della nostra agricoltura si sottolineano le note positive rappresentate dall andamento dei prezzi del formaggio Parmigiano Reggiano e del vino. Per quest ultimo prodotto si osserva - dopo la riduzione delle quotazioni del 2001 in concomitanza con un elevata quantità raccolta - una buona tenuta dei prezzi di mercato nel, in concomitanza con una significativa riduzione delle quantità prodotte. In sintesi, minori quantità si accompagnano, di norma, a migliore qualità e, soprattutto, a miglior prezzo di mercato. L obiettivo cui dovrebbero tendere i viticoltori dovrebbe quindi essere quello di perseguire la ricerca di una migliore qualità ed una minore quantità. Note di riflessione provengono anche dall andamento del comparto suinicolo per il quale ad una riduzione produttiva si affianca, a fine, un negativo andamento dei prezzi di mercato. La contrazione della produzione che già da tempo si osserva è, in parte, da ricollegare alle politiche ambientali che disincentivano l insediamento di nuovi allevamenti. A conclusione, quindi, dell analisi dell annata agraria reggiana si può, in sintesi, affermare che la zootecnia da latte salva un annata difficile condizionata dai negativi risultati riscontrati per le produzioni vegetali a causa della prolungata e persistente siccità estiva. 29

30 TAVOLE STATISTICHE QUADRO n. 1 - Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura, silvicoltura, pesca nella Provincia di Reggio Emilia - QUADRO CENTRALE QUADRO n. 2 - Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura, silvicoltura, pesca nella Provincia di Reggio Emilia - CONTO SATELLITE QUADRO n. 3 - Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura, silvicoltura, pesca nella Comunità Montana di Reggio Emilia - QUADRO CENTRALE QUADRO n. 4 - Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura, silvicoltura, pesca nella Comunità Montana di Reggio Emilia - CONTO SATELLITE QUADRO n. 5 - Agricoltura - PRODUZIONI VEGETALI nella Provincia di Reggio Emilia QUADRO n. 6 - Agricoltura - PRODUZIONI VEGETALI nella Comunità Montana di Reggio Emilia QUADRO n. 7 - Agricoltura - PRODUZIONI ANIMALI nella Provincia di Reggio Emilia QUADRO n. 8 - Agricoltura - PRODUZIONI ANIMALI nella Comunità Montana di Reggio Emilia QUADRO n. 9 - Silvicoltura - Produzioni di legno QUADRO n Agricoltura - Impiego mezzi tecnici QUADRO n Macchine agricole iscritte all UMA 30

31 31

32 Quadro 1 - VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE DELL AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA (valori in Euro) Quadro centrale Anno Euro Anno a prezzi variaz. Euro % Anno a prezzi variaz. Euro % 1 AGRICOLTURA 1.1 Produzione lorda , , Produzioni vegetali Coltivazioni erbacee e foraggiere Coltivazioni legnose Produzioni animali Servizi Prestazioni contoterzisti Manutenzione parchi Altri servizi connessi all agricoltura Attività secondarie ,5-8,2-2,7 1,3 1,5 0,8 1,7 2,8-2, ,6-3,0 5,2 6,4 4,5 4,2 4,7 4,5 5,1 1.2 Consumi intermedi , , Sementi e piantine Energia, lubrificanti Concimi e ammendanti Antiparassitari Spese veterinarie Altre spese allevamenti Mangimi Foraggi + paglia Manutenzioni attrezzi Manutenzioni fabbricati Servizi agricoli Altri beni e servizi ,3 6,5 1,9-4,5 2,7 4,3-0,6-0,1 1,0-0,4 1,7-12, ,9 8,6 2,2-3,0 4,5 5,8 2,0 4,4 4,0 1,1 5,1-7,2 1.3 Valore aggiunto AGRICOLTURA , ,4 2 SILVICOLTURA 2.1 Produzione lorda vendibile 2.2 Consumi intermedi 2.3 Valore aggiunto SILVICOLTURA ,8-21,6-15, ,6-17,2-9,7 3 PESCA 3.1 Produzione lorda vendibile 3.2 Consumi intermedi 3.3 Valore aggiunto PESCA ,1-8,6-10, ,0-6,7-9,7 4 VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI BASE , ,2 32

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