Comune di San Ferdinando di Puglia. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del PUG di San Ferdinando di Puglia

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1 Comune di San Ferdinando di Puglia del PUG di San Ferdinando di Puglia Sintesi Non Tecnica ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, del D.Lgs 152/06 e s.m.i. e della L.R. 44/2012

2 Sommario INTRODUZIONE... 2 I RIFERIMENTI NORMATIVI... 2 I RIFERIMENTI METODOLOGICI: La Valutazione Ambientale Strategica... 3 DAL DOCUMENTO DI SCOPING AL RAPPORTO AMBIENTALE del PUG di San Ferdinando di Puglia... 6 PROCESSO PARTECIPATO DEL PUG... 7 ITER PROCEDURALE del PUG... 8 I CONTENUTI DEL PUG RAPPORTO TRA PUG E DPP LE MATRICI DI COERENZA LA VALUTAZIONE DELLE CONGRUITA DEL QUADRO PROPOSITIVO CON I TEMI RILEVANTI DEL PPTR VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE

3 INTRODUZIONE Il presente documento costituisce la nonché l ultima parte del processo di redazione del Rapporto Ambientale, prodotto ai fini dell espletamento della procedura di Valutazione Ambientale Strategica riferita al Piano Urbanistico Generale (di seguito PUG) adottato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 42 del del Comune di San Ferdinando di Puglia. I RIFERIMENTI NORMATIVI All interno della politica comunitaria in campo ambientale, un momento fondamentale è rappresentato dall entrata in vigore il 21 luglio 2001 (G.U. della Comunità Europea L. 197 del ) della Direttiva Europea 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001, concernente "la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente naturale". Essa nasce come strumento in grado di integrare e valutare le considerazioni ambientali, al pari di quelle di ordine economico e sociale, all atto dell elaborazione di piani e programmi. La Direttiva VAS è collegata direttamente alla Direttiva Habitat del 1992, riguardante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica, oltre a diverse altre direttive (acque, nitrati, rifiuti, rumore, qualità dell aria) che fissano requisiti per l istituzione e la valutazione di piani/programmi. A livello nazionale la direttiva 2001/42 è stata recepita con la legge di delega al Governo per il Riordino, il coordinamento e l integrazione della legislazione in materia ambientale L. 15 dicembre 2004, n. 308, attuata con il D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006: Norme in materia ambientale (pubblicato nella G.U.R.I. n. 88 del 14/04/2006) ed il D.Lgs. n. 128 del 29 giugno 2010: Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69, che tratta le procedure per la Valutazione Ambientale Strategica dei piani e programmi di intervento sul territorio nella parte seconda. In particolare la normativa nazionale prevede che debbano essere sottoposti a VAS, in generale, tutti i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente e, in particolare, quelli che appartengono a specifici settori, tra i quali è incluso quello della pianificazione territoriale. A livello regionale inoltre, la Regione Puglia ha provveduto a sua volta con il Documento Regionale di Assetto Generale (D.R.A.G.) - Indirizzi criteri e orientamenti per la formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG) approvato con. D.G.R. n 1328 del 03/08/2007 e previsto dalla Legge Regionale n. 20 del 27 luglio 2001 "Norme generali di governo e uso del territorio", con la Circolare n.1/ 2008 (D.G.R. n. 981 del Burp n. 117 del ), Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale, con la L.R. n 4 del 12/02/2014 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni 2

4 alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale), alla legge regionale 14 dicembre 2012, n. 44 (Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica) e alla legge regionale 19 luglio 2013, n. 19 (Norme in materia di riordino degli organismi collegiali operanti a livello tecnico- amministrativo e consultivo e di semplificazione dei procedimenti amministrativi), e con la Circolare n. 1/2014 Indirizzi e note esplicative sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG), a definire i criteri per l'ammodernamento degli strumenti di governo finalizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio, nel rispetto dello sviluppo sostenibile e a specificare utilmente alcuni passaggi della procedura prevista per un corretto svolgimento della VAS. I RIFERIMENTI METODOLOGICI: La Valutazione Ambientale Strategica La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani e programmi è un processo finalizzato a garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. La VAS deve assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica. La VAS è quindi, un processo inteso ad identificare lo stato dell ambiente e delle criticità presenti, ed a valutare preventivamente tutte le conseguenze ambientali indotte da azioni pianificatorie di gestione o di modifica del territorio. La procedura è finalizzata ad assicurare che tali conseguenze, unite al risultato dell analisi dello stato dell ambiente, vengano incluse in modo completo e considerate in modo appropriato all interno dell intero percorso decisionale di piano, non limitandosi solo ad una valutazione delle implicazioni ambientali legate all attuazione dei piani, ma esaminando anche la coerenza tra i diversi obiettivi di un piano e gli obiettivi indicati nei contesti internazionali, comunitari e nazionali sui temi della tutela ambientale, indirizzando ed influenzando sinergicamente le scelte verso la soluzione più idonea. Pertanto, la VAS non è unicamente il risultato di un processo valutativo, bensì risulta essere un elemento che si integra nel piano e ne diventa elemento costruttivo, che ne indirizza le scelte attraverso la gestione e il monitoraggio, al fine di attuare una maggiore tutela dell ambiente, e prevenire l insorgere di impatti negativi. Nuclei fondanti del processo sono: 3

5 la rispondenza della Direttiva alle indicazioni della Convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998 (ratificata in Italia con la L. 108 del 2001): Convenzione sul diritto all informazione ambientale, sulla partecipazione alle decisioni e sulla giustizia in materia ambientale, fondata sui tre pilastri che sono il pilastro deldiritto all informazione, quello del diritto alla partecipazione alle decisioni e quello dell accesso alla giustizia; la redazione di un documento, il Rapporto Ambientale, in cui si individuano, descrivono e valutano gli effetti significativi che l attuazione del piano potrebbe avere sull ambiente, oltre che le fasi ed esiti delle procedura di consultazione. In Puglia, la Circolare n. 1/2008, approvata con delibera di G.R. n. 981 del 13 giugno 2008, riprende per lo più il dettato della norma nazionale fornendo alcuni essenziali chiarimenti in merito alla procedura di VAS, che risulta essenzialmente articolata nelle seguenti fasi: 1) fase di scoping: finalizzata alla definizione delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e del loro livello di dettaglio, oltre alla identificazione del percorso metodologico da adottare e delle linee generali del Piano. Essa comprende: l individuazione delle autorità con specifiche competenze ambientali, la redazione del Documento di studio preliminare della VAS (Scoping) e l attivazione delle consultazioni dei soggetti istituzionali e delle autorità ambientali, sul documento di scoping, da effettuarsi entro 60 giorni dall'invio del documento alle Autorità individuate; 2) elaborazione del rapporto ambientale: documento redatto secondo le informazioni indicate nell allegato VI del D.Lgs 152/06 e s.m.i.; in cui sono "individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del Piano potrebbe avere sull'ambiente" e che costituisce parte integrante del piano e ne accompagna l intero processo di elaborazione ed approvazione. In particolare il rapporto ambientale definisce: - i contenuti e gli obiettivi principali della proposta di Piano; - i problemi ambientali esistenti, pertinenti al piano, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità; - i possibili impatti (positivi e negativi) significativi sull'ambiente, derivanti dall'attuazione del piano, a breve e lungo termine, permanenti e temporanei compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori; 4

6 - le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma; - le ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione; - le misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione del piano proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; - la "sintesi non tecnica" al fine di consentire un ampia divulgazione del processo di VAS, rendendo accessibili e facilmente comprensibili le informazioni contenute nel Rapporto Ambientale. 3) svolgimento di consultazioni: oltre alla consultazione iniziale in fase di scoping, il processo di VAS prevede una ampia consultazione sulla proposta Piano, sul relativo Rapporto ambientale e sulla sintesi non tecnica dello stesso, che sono messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato, affinché abbiano l opportunità di presentare le proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi I risultati di tale consultazione devono concorrere alla definizione dei contenuti del piano. 4) valutazione del Piano, del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni: l istruttoria sull insieme dei documenti elaborati deve consentire una valutazione attendibile dei possibili effetti ambientali del Piano, in modo da permettere la decisione migliore in vista della sostenibilità ambientale, ma indirettamente anche economica e sociale, delle trasformazioni; 5) l espressione di un parere motivato: l'autorità competente, in collaborazione con l'autorità procedente, a valle delle attività tecnico-istruttorie, di cui al punto precedente, valutata tutta la documentazione, esprime il parere motivato con un giudizio di compatibilità ambientale; Tale parere costituisce il risultato della istruttoria tecnica e deve essere adeguatamente tenuto in conto al momento della approvazione del Piano 6) informazione sulla decisione: Il piano ed il rapporto ambientale, insieme con il parere motivato e la documentazione acquisita nell ambito della consultazione, sono trasmessi all organo competente approvazione del piano. La decisione finale è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale o sul Bollettino Ufficiale della Regione con l indicazione della sede ove si può prendere visione del piano o programma adottato e di tutta la documentazione oggetto dell istruttoria. Sono rese pubbliche sui siti web delle autorità interessate: 5

7 - il parere motivato espresso dall autorità competente; - una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano, come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, le ragioni per le quali è stato scelto il piano o adottato alla luce delle alternative possibili individuate; - le misure adottate in merito al monitoraggio. 7) monitoraggio: il controllo sugli impatti significativi sull ambiente derivanti dall attuazione del piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive. Il monitoraggio è effettuato dall Autorità procedente in collaborazione con l Autorità competente anche avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali e dell Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il piano individua le responsabilità e le risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. DAL DOCUMENTO DI SCOPING AL RAPPORTO AMBIENTALE del PUG di San Ferdinando di Puglia Il documento di scoping, del PUG di San Ferdinando è stato pubblicato il 22 settembre 2008; benchè siano trascorsi 90 giorni senza registrare alcuna osservazione all indice proposto, si è provveduto a proporre durante e successivamente al tempo stabilito, lo stesso indice, durante il processo di partecipazione finalizzato alla discussione e condivisione attivato dall ufficio di Piano per l individuazione di priorità ed orientamenti finalizzati alla definizione del Documento Programmatico Preliminare. Durate gli incontri con i soggetti portatori dei vari interessi, anche quelli ambientali, sono giunte considerazioni, segnalazioni di criticità e richieste di approfondimento per l elaborazione del Rapporto Ambientale. Contemporaneamente il contesto programmatico regionale e quello del livello intermedio si è andato ulteriormente definendo, offrendo a questo processo di VAS ulteriori elementi di riferimento e di valutazione delle coerenze. In particolare le più significative variazioni riguardano il definirsi di maggiori indicazioni provenienti dal nuovo Piano Paesistico Territoriale Regionale (PPTR); dal Piano Strategico di Area Vasta Vision 2020, l adozione da parte del Consiglio Provinciale di Foggia del PTCP; gli esiti del progetto intercomunale AUFIDUS. 6

8 PROCESSO PARTECIPATO DEL PUG Dopo l avvio del procedimento ( Atto di Indirizzo e conferenza di co-pianificazione ), l Amministrazione Comunale ha avviato il programma della partecipazione civica alla formazione del PUG (come chiaramente indicato dal DRAG) affidando l incarico di strutturare il percorso partecipativo La San Ferdinando che vorrei, all Agenzia Territoriale per l Ambiente. (cfr. paragrafo 1.5 del Rapporto ambientlae intermedio n. 1 del 2009)., L attività di animazione programmata è stata suddivisa in tre fasi: forum cittadini finalizzati al coinvolgimento degli stakeholders per la condivisione degli obiettivi contenuti nell Atto di Indirizzo e per l indicazione di nuovi obiettivi da considerare; la città dei Bambini; concorso dal titolo San Ferdinando che vorrei, rivolto a bambini e ragazzi frequentanti le scuole di San Ferdinando di Puglia; Bando di manifestazione di interesse riservato al terzo settore, per la trasmissione di idee progettuali riguardanti ambiti specifici ricadenti all interno del centro storico, delle periferie e dell area agricola. I forum organizzati sono stati tre, ed hanno coinvolto categorie specifiche di cittadini: 1. associazioni culturali e di volontariato (18 febbraio) 2. associazioni di categoria e rappresentanti del mondo produttivo (20 febbraio) 3. professionisti (25 febbraio) Con deliberazioni n. 19/ e 20/ , il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia adotta lo Schema di Documento Programmatico Preliminare (DPP) e successivamente all adozione, il documento è stato pubblicato. Nei termini previsti dalla legge sono pervenute 2 osservazioni, sulle quali con deliberazione n. 56 del il Consiglio Comunale procuce delle controdeduzioni che di seguito ha approvato il DPP. Il DPP- Documento Programmatico Preliminare del PUG- Piano Urbanistico Generale del Comune di San Ferdinando di Puglia, redatto in coerenza con l ordinamento urbanistico regionale vigente, contiene: o o nella prima parte, i riferimenti di area vasta per lo sviluppo, il sistema delle conoscenze relativo al livello sovra comunale (in allegato la sintesi della normativa regionale che disciplina la formazione ed i contenuti del DPP e del PUG), e la lettura del sistema territoriale intercomunale attraverso l analisi del contesto Nord Barese/Ofantino ; nella seconda parte la lettura del sistema territoriale locale attraverso l analisi dei dati comunali rappresentativi degli aspetti strutturali, così come prescritto dalla legge regionale n.20/2001, dell assetto urbanistico, della realtà socioeconomica, delle specificità del 7

9 territorio, delle tutele sovraordinate, delle più significative connessioni infrastrutturali con i sistemi urbani contermini; le azioni/obiettivo strategiche per i contesti rurali e per i contesti urbani. o nella terza parte, l assetto strutturale del Pug, formato dai dimensionamenti di cui al DI 1444/1968 nei tre settori (residenziale, produttivo ed infrastrutturale); dalla interpretazione del sistema dei contesti territoriali;il bilancio della pianificazione vigente; le linee programmatiche per il governo del territorio. o nella quarta parte la documentazione che attesta le procedure di copianificazione, di consultazione e di partecipazione, attivate dal Comune di San Ferdinando di Puglia nel processo di formazione del PUG. ITER PROCEDURALE del PUG La Regione Puglia con la legge n.20/2001 sostituisce i PRG (Piani regolatori generali) con i PUG (i piani urbanistici generali). Il PUG si fonda una nuova coscienza delle risorse territoriali, su una maggiore partecipazione dei cittadini al governo del territorio, sulla necessità di una più efficace cooperazione tra i diversi livelli e soggetti istituzionali e su una concreta programmazione degli interventi. La già citata Legge Regionale definisce il Documento Programmatico Preliminare (D.P.P.) come documento propedeutico e fondativo dello stesso PUG e che individua gli conoscenze, obiettivi e strategie su cui basare lo sviluppo e le politiche future della città. Il D.P.P. prima dell'adozione, è presentato e depositato per l'avvio della procedura delle osservazioni, che formalizza la pianificazione dal basso. Adottato il D.P.P., la fase successiva consiste nella traduzione tecnica dei suoi contenuti attraverso la redazione del P.U.G.. Altro strumento di cui bisogna tener conto è il DRAG (Documento Regionale di Assetto Generale) attraverso i suoi indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei PUG. Il quadro propositivo del Documento Programmatico Preliminare al PUG di San Ferdinando di Puglia è stato oggetto di un percorso amministrativo codificato dal DRAG: DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N.94 DEL 11/10/2007 (Redazione nuovo P.U.G.- Indirizzi programmatici e Atto di Indirizzo) PROTOCOLLO D'INTESA 14/11/2007 tra Regione Puglia Provincia di Foggia e Comune di San Ferdinando di Puglia per le attività di copianificazione in materia di PUG DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.44 DEL 28/11/2007 (Nuovo P.U.G.- Discussione) 8

10 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N.120 DEL 30/07/2008 (L.R. 20/ App. atto d'indirizzo per avvio procedura di formazione del DPP. al P.U.G.) PRIMA CONFERENZA DI COPIANIFICAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PUG (29 Settembre 2008) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE NR. 56 DEL 06/05/2009 (Proposta di adozione del documento programmatico preliminare (D.P.P.) atto alla formazione del P.U.G. art. 11 L.R. 20/2001 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.19 DEL 20/05/2009 (adozione documento programmatico preliminare D.P.P. discussioni) DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.20DEL 27/05/2009 (Adozione documento programmatico preliminare D.P.P. art. 11 L.R. 20/2001) Presentazione di nr due osservazioni al DPP discusse in Consiglio Comunale del 21 ottobre 2009 come non accoglibili. Il , presso l Assessorato all Assetto del Territorio, si è svolta la seconda conferenza di copianificazione prevista dal DRAG Puglia, durante la quale è stato presentato il Rapporto Ambientale intermedio n.1 per la procedura di VAS Successivamente alla seconda conferenza di copianificazione, l A.C. ha attivato tavoli tecnici con l Autorità di Bacino della Regione Puglia, per l adeguamento del PUG al Piano di Assetto Idrogeologico ai sensi dell art.20 delle NTA (dello stesso PAI). In data , è stata formalmente depositata la bozza del PUG, redatto ai sensi della LR 20/2001 e del DRAG Puglia, per la trasmissione all AdB ed al Genio Civile per l acquisizione dei pareri di competenza (la versione definitiva della bozza di piano ha infatti recepito i risultati del tavolo tecnico avviato con l AdB; le indicazioni dello studio idrogeomorfologico; le indicazioni del Rapporto Ambientale preliminare alla VAS; le indicazioni rivenienti della partecipazione pubblica; i risultati rivenienti dalle conferenze di copianificazione). Nell ottobre del 2012, l Amministrazione Comunale attraverso la DCC n.51/ ha riavviato la procedura di formazione del PUG, attraverso la definizione di un atto di indirizzo. Nell atto di indirizzo sono articolate alcune indicazioni programmatiche, finalizzate alla messa in coerenza del PUG con le linee di mandato della nuova Amministrazione Comunale, e nello specifico: 9

11 a) il PUG programmatico deve essere incentrato sul Piano dei Servizi, quale elemento fondamentale per lo sviluppo del territorio; b) il PUG programmatico deve caratterizzarsi non per consumo di territorio, ma per azioni di rigenerazione urbana atte a recuperare la capacità insediativa già presente nel territorio comunale; c) il PUG programmatico deve individuare sistemi di perequazione urbana che consentono di recuperare aree necessarie a colmare sia il gap di standard di quartiere (di cui al DM l444/68) che per recuperare aree per nuove esigenze di standard, ad esempio quelli per la realizzazione di edilizia sociale pubblica; d) la possibilità della riduzione della città storica al solo disegno della città di fondazione; e) per il territorio costruito (ex zona B DM l444/68), il PUG dovrà prevedere forme d incentivazione sia per il recupero funzionale del tessuto edilizio esistente (tramite premi ed aumenti volumetrici) che la possibilità d intraprendere azioni di delocalizzazione di volumetrie; f) la possibilità della riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, al fine di recuperare urbanisticamente immobili abusivi oggetto di istanza di condono ai sensi della legge 47/85 e 724/94, anche tramite sistemi di perequazione urbanistica che consentano di raccordare la zona 167 con la viabilità esistente di via Foggia; g) il territorio comunale deve essere caratterizzato da una netta separazione tra la Città costruita e la Campagna; h) la Campagna Produttiva deve essere caratterizzata dalla possibilità reale d insediare Attività Produttive Agricole con relative strutture per la prima lavorazione dei prodotti della terra; i) possibilità di riduzione del lotto agricolo a mq per le zone prive di particolari vincoli; j) possibilità di realizzare strutture ricettive dove esistono le case agricole; k) le norme tecniche d attuazione devono essere snelle e di facile applicazione anche attraverso la rappresentazione in quadri sinottici; l) è opportuno la rappresentazione dei tipi edilizi per i vari contesti edificati urbani; 10

12 I CONTENUTI DEL PUG In coerenza con l ordinamento regionale (lr 20/2001 e DRAG Puglia), la presente relazione, riprendendo gli argomenti già delineati del DPP (che rimangono comunque validi), esplicita i contenuti degli elaborati scritto grafici del PUG di San Ferdinando di Puglia, che sono articolati in: a. Relazione generale b. Sistema delle conoscenze b.1. Sistema di area vasta b.1.1. Sistema territoriale di area vasta Scala 1: b.1.2. Sistema territoriale sovralocale Scala 1: b.1.3. Carta dei vincoli ambientali Scala 1: b.1.4. Carta dei vincoli paesaggistici b PUTT/P: sistema geomorfologico idrogeolico Scala 1: b PUTT/P: sistema botanico vegetazionale Scala 1: b PUTT/P: sistema storico architettonico Scala 1:

13 b PUTT/P: ambiti territoriali estesi Scala 1: b.1.5. Carta dei vincoli idrogeologici Scala 1: b.1.6. Carta delle risorse infrastrutturali di rango sovralocale Scala 1: b.1.7. Carta dell uso del suolo Scala 1: b.2. Sistema territoriale locale b.2.1.a/b. Sistema insediativo: cartografia comunale Scala 1: b.2.2.a/b/c. Sistema insediativo: cartografia comunale Scala 1:5.000 b.2.3.a/b. Sistema insediativo: ortofotocarta Scala 1: b.2.4.a/b/c. Sistema insediativo: ortofotocarta Scala 1:5.000 b a/b. Carta geologica Scala 1: b Carta geologica Scala 1:5.000 b a/b. Carta morfologica Scala 1: b Carta morfologica Scala 1:5.000 b.2.7. Carta idrogeologica Scala 1:5.000 b.2.8. a/b.carta geologico-tecnica Scala 1: b.2.9. Zonazione geologico-tecnica Scala 1:5.000 b.2.10 Carta delle pendenze e della micro zonazione sismica Scale varie b.2.11.a/b/c. Carta delle risorse rurali Scala 1:5.000 b a/b. Carta delle risorse insediative Scala 1: b Carta delle risorse insediative Scala 1:5.000 b a/b. Carta delle risorse paesaggistiche Scala 1: b Carta delle risorse paesaggistiche Scala 1:5.000 b a/b.carta delle risorse infrastrutturali Scala 1: c. Bilancio della pianificazione in vigore c.1.1. a/b. Stato giuridico Scala 1: c.1.2. Stato giuridico Scala 1:

14 c.2. Stato di attuazione del PRG Scala 1:5.000 c.3. PUTT/P: Territori costruiti Scala 1:5.000 c.3bis. Perimetrazione dei Territori Costruiti c.4. DPP: Schema direttore delle azioni strategiche Scale varie Scale varie d. Previsioni strutturali (PUG/S) d.1.1a/b. Carta delle invarianti strutturali paesistico-ambientali Scala 1: d.1.2. Carta delle invarianti strutturali paesistico-ambientali Scala 1:5.000 d.1bis. Atlante dei beni culturali Scale varie d.2. Carta della rete ecologica Scala 1: d.3. Carta dell armatura infrastrutturale Scala 1:5.000 d.4.1.a/b. Carta dei contesti Scala 1: d.4.2. Carta dei contesti urbani Scala 1:5.000 d.4.3. Sistema insediativo: cartografia comunale Scala 1:2.500 d.4.4. Carta dei contesti urbani Scala 1:2.500 e. Previsioni programmatiche (PUG/P) e.1. Carta dei contesti urbani Scala 1:5.000 e.2. Carta dei contesti urbani Scala 1:2.500 f. Norme Tecniche di Attuazione g. Rapporto Ambientale 13

15 STATO DEL RECEPIMENTO DELLE AZIONI CORRETTIVE PROPOSTE NEL RA NELLO SCHEMA DI PUG RAPPORTO TRA PUG E DPP Durante la fase di elaborazione del PUG, sono intervenute iniziative specifiche in materia di rigenerazione urbana e territoriale (L:R: 21/2008) e l adozione del Piano Paesaggistico Territoriale; Documento di rigenerazione urbana (L.R. 21/2008, art.3); Programma Integrato di Sviluppo Territoriale (PIST) per la Competitività e l attrattività del sistema urbano policentrico della Val d Ofanto; Adozione del Piano Paesaggistico Territoriale PPTR adottato dalla Giunta Regionale con delibera n del 2 agosto 2013, pubblicata sul BURP n. 108 del I Piani e i programmi su citati sono stati presi in considerazione nella stesura del PUG. Tali piani rivalutati dal presente rapporto (relativamente alle coerenza esterna) non determinano effetti cumulativi sugli impatti prodotti dalle azioni panificate dal PUG e non producono interferenze negative (cfr. matrici di valutazione. Se si analizzano gli obiettivi aggiunti dal nuovo atto d indirizzo, in particolare, gli obiettivi legati alla rigenerazione e al rafforzamento di una delle azioni strategiche del PPTR, ovvero, il patto città campagna, è evidente che la versione dello schema di PUG del 2013 risulta migliorata in genere nei contenuti ma risulta particolarmente zelante rispetto ad alcune tematiche ambientali come il consumo di suolo, paesaggio, comparto agricolo, rete ecologica e sostenibilità in genere. Si può dire che la versione del PUG ha migliorato le già buone proiezioni di sostenibilità ambientale del DPP. 14

16 Di seguito per avvalorare quanto affermato si ripropongono le matrici di coerenza (interne ed esterne) già valutate nel precedente rapporto ambientale alle quali sono stati aggiunti gli obiettivi nuovi desunti dal nuovo atto di indirizzo. A queste si aggiunge una matrice di coerenza interna tra obiettivi del DPP e nuovi obiettivi del PUG, ed una matrice di coerenza con gli obbiettivi del PPTR. Inoltre sono state riproposte le matrici delle interferenze ambientali, cioè il rapporto tra le azioni previste da PUG e le principali componenti ambientali. Co si vedrà nei paragrafi successivi la sostanziale coerenza tra PUG e DPP non determina variazioni sostanziali del quadro degli impatti potenziali (interferenze), anzi, come affermato in precedenza si assiste ad un sostanziale miglioramento del Piano relativamente alla sua attenzione ambientale. Confronta con obiettivi/strategie DPP rapporto ambientale intermedio n.1 (cfr. 2.1 Il quadro propositivo del PUG dagli obiettivi dell Atto di Indirizzo). LE MATRICI DI COERENZA L analisi di coerenza è fatta incrociando tutti gli obiettivi generali individuati dal DPP quelli presenti nello schema di PUG utilizzando una matrice di coerenza che fornisce informazioni sulla capacità del piano di realizzare i propri obiettivi generali, nonché informazioni su potenziali conflittualità tra obiettivi vecchi e obiettivi nuovi. Come si avrà modo di osservare dalla matrice riportata di seguito, non ci sono palesi conflittualità tra gli obiettivi DPP e obiettivi PUG. 15

17 Legende: coerenza diretta coerenza indiretta e supporto mancanza di relazioni apprezzabili potenziali conflittualità mitigabili conflittualità non eliminabili PP P PN N NN Pianamente rispondente - molto positivo Abbastanza rispondente - positivo Parzialmente rispondente positivo e negativo Non molto rispondente - negativo Per nulla rispondente molto negativo Nessuna corrispondenza 16

18 Obiettivi DPP PIANO URBANISTICO GENERALE Obiettivi PUG Obiettivi DPP/Obiettivi PUG proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dimettibile in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazione Urbana perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei servizi o standard in ordine al soddisfacimento del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità valutare le conseguenze in campo ambientale di un piano di iniziative o di un programma si dai primi stadi del processo di formulazione delle decisioni ampliare il processo di valutazione anche per le questioni connesse con gli aspetti economici e sociali fornire ausilio procedurale e strumentale alla creazione di condizioni di incontro e condivisione del concetto di sostenibilità anche all'interno di processi partecipativi fornire uno strumento inserito nel processo pianificatorio in tutte le sue fasi e non solo come strumento ex post dal carattere autorizzativo riuscire ad organizzare e sviluppare un processo aperto, strutturato e trasparente per arrivare alla stesura di un Piano condiviso e coerente con i criteri dello sviluppo sostenibile. ridurre il rischio di " conflitto ambientale", anticipando questioni e rischi attraverso l'individuazione di vulnerabilità territoriali contribuire alla redazione di un piano con maggiori consapevolezze e considerazioni delle problematiche ambientali del territorio MAT 1 - matrice di coerenza tra obiettivi

19 Azioni contesto urbano PIANO URBANISTICO GENERALE MAT 2/3 - matrici di coerenza interna obiettivi Coerenza Interna tra Azioni Contesto Urbano/Obiettivi PUG proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dimettibile in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazione Urbana perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei servizi o standard in ordine al soddisfacimento del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità AS-U.1 AS-U.2 AS-U.3 AS-U.4 AS-U.5 AS-U.6 AS-U.7. AS-U.8 AS-U.9 AS-U.10 AS-U.11. AS-U.12. AS-U.13 AS-U.14 AS-U.15 AS-U.16. AS-U.17 AS-U.18.

20 AS-U

21 Azioni contesto rurale PIANO URBANISTICO GENERALE Obiettivi Coerenza Interna tra Azioni Contesto Rurale/Obiettivi PUG proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dimettibili in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazione Urbana perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei servizi o standard in ordine al soddisfacimento del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità AS-R/1 AS-R/2 AS-R/3 AS-R/4 AS-R/5 AS-R/6 AS-R/7. AS-R/8 AS-R/9 AS-R/10 AS-R/11 AS-R/12

22 MAT 4/5/6 - matrici di coerenza esterna Obiettivi Invarianti Sviluppo Sostenibile/Obiettivi DPP proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dimettibile in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazione Urbana perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei servizi o standard in ordine al soddisfacimento del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite o e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa, adottata a Berna il 19 settembre 1979 PP P PP P P P P P P PP PN P La frammentazione è intesa come un processo che porta ad una progressiva riduzione della superficie Prima Conferenza Europea sulle Città sostenibili, Aalborg 1994 Documento di Lisbona il piano d azione di Lisbona: dalla carta all azione Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo Postdam, maggio 1999 Convenzione Europea per il Paesaggio (Firenze, ottobre 2000) Quarta Conferenza Europea delle città sostenibili, Aalborg 2004 "Commitments Aalborg+10" Carta della Rigenerazione Urbana AUDIS, giugno 2008 PP P P P P P P P P P P PP PP PP P PP P P P P P P P P P PP PP P P P P P P P PP P PP PP P P PP PN P P PP PP P P P P P P PP P P P PP P P PP PP P P PP PP PP P P PP PN P PP PP P P P P P P 21

23 Documento di programmazione economico-finanziaria (quinquennale) per gli anni , giugno Rafforzamento dei Distretti Strategie di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile Ministero dell Ambiente Carta della Rigenerazione Urbana AUDIS, giugno 2008 Strategie di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile Ministero dell Ambiente P P PP PP P P PP P PP PP P PP P P P P P P P P P P P P P P PP P PP P P P P P P P P PP PP PP P P P PP P P PP PP P PP P PP PP P obiettivi Invarianti Regionale/Obiettivi DPP proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazi one delle aree urbane dismesse o dimettibile in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazio ne Urbana perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei servizi o standard in ordine al soddisfaciment o del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazion i urbane e territoriali la semplificazion e del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazion e del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicament e produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e promuover e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazion e urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; promuover e un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di Bacino del Puglia Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani : D.C. 187/05 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali e Pericolosi: D.C. 246/06; Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia: Deliberazione di G.R. n. 883 del 19 giugno 2007) Piano Regionale di Risanamento della Qualità PP PP PP P PP P P P P P P P PP P PP P P P P P P P P P P P P P PP P P P P P P PN P PP P P P P P P P P P PP P P PP PN P P PP PP P PP PP PP PN P P P P P PP P P PP PP P PP PP P P PP 22

24 dell Aria (PRQA) Programma Regionale per la tutela dell ambiente ottobre sezione c P P PP PN P PP PP P PP PP P PP Piano Energetico Ambientale Ragionale (PEAR) P P P PP PP P P P P P PP Piano Regionale Attività Estrattive (PRAE) P P P P P P P P P P P P P Piano Urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio: Delibera di G.R. n del 15/12/2000 Indirizzi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale PPTR Piano Regionale Trasporti Delibera di G.R. n /2003 P P PP P P P P P P P P P PP P P P P PP P PP P PP PP P PP PP PP P PP P PP P P PP P P PP PP P PP PP P P PP POIN Attrattori Culturali Naturali e Turismo" P P PP PN P PP PP P PP PP P PP POIN Energie rinnovabili e risparmio energetico P P PP PP P P P P P PP Piano di Sviluppo Rurale ( PSR ) P P P P P PP PP P PP PP P P P Piano d Ambito risorse idriche PP P PP PP P P P P P P PP P PP PO FESR PP PP P P P P P P P P P P P P P "Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l'offerta di edilizia residenziale sociale", L.r. n 12 del 2008 "Norme per l'abitare sostenibile", L.r. n 13 del 2008 Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio", L.r. n 14 del 2008 "Recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate", L.r. n 33 del 2007 PP PP PP PP PP P P P P P P P PP PP PP PP PP PP PP PP P PP PP P P PP PP PP P PP P PP PP PP P P P PP PP P P PP PP P P P "Norme per la rigenerazione urbana", sdl 2008 PP PP P PP P PP PP PP PP PP P P P obiettivi Invariante pianificazione intermedia/obiettivi DPP proporre i principi di riferimento per i programmi di trasformazione perseguire obiettivi qualitativi e non solo quantitativi, nel riequilibrio dei introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota e incrementare la biodiversità, mantenendo migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità 23

25 delle aree urbane dismesse o dimettibile in linea con la Carta AUDIS sulla Rigenerazione Urbana servizi o standard in ordine al soddisfacimento del deficit pregresso e delle dotazioni aggiuntive necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica delle energie rinnovabili e pulite al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile alternative valide e accessibili strategie e iniziative di pianificazione urbana sviluppo di nuove attività; Piano Strategico - Vision 2020 P P PP P P P P P P P P PP PP Piano di Azione Ambientale del PTO NBO Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Foggia P P PP P PP P PP PP P P P P P P P P P P PP P P PP PP P PP P PP PP P 24

26 LA VALUTAZIONE DELLE CONGRUITA DEL QUADRO PROPOSITIVO CON I TEMI RILEVANTI DEL PPTR I Processi di co-pianificazione attivati dalla Regione Puglia, in materia di Pianificazione Paesaggistica Regionale (PPTR) sono stati rivolti in particolare, all elaborazione dei Piani Strategici di Area Vasta, riconoscendo alle VAS dei singoli Piani Strategici, l occasione strategiche. per verificare compatibilità ed azioni Il tema della valorizzazione del paesaggio pugliese è considerato dall Assessorato regionale all assetto del Territorio, una componente fondamentale nelle procedure di valutazione strategica, componente prioritaria per un territorio come quello pugliese che, nella corretta gestione del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico deve indubbiamente riconoscere una delle principali prospettive di sviluppo economico e civile. A specifico sostegno del processo di programmazione di Area Vasta, l Assessorato ha quindi dichiarato la disponibilità a condividere il bagaglio di conoscenze acquisite sin dai primi indirizzi di valorizzazione e valutazione scaturiti dall attività di pianificazione paesaggistica regionale in corso e che oggi ha portato all adozione da parte della Regione del PPTR con delibera n del 2 agosto In linea con questa filosofia di collaborazione è la Circolare 1/2008 predisposta dalla Giunta (Delibera 981 del 13 giugno Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica). Il processo di co-pianificazione attivato nell ambito delle procedure di VAS delle singole aree vaste per l elaborazione dei Piani strategici ha permesso di focalizzare l attenzione del processo su alcuni temi comuni: a) gli indicatori da utilizzare per la costruzione del rapporto Ambientale della VAS devono essere in grado di rappresentare in maniera sintetica, misurabile e oggettiva i principali temi del Piano, con particolare riferimento alla componente paesaggio. La individuazione di questi indicatori costituisce parte del programma degli incontri. Il processo di costruzione degli stessi, infatti, è già di per sé un utile momento di confronto e sperimentazione di un percorso di condivisione dal basso (es il PUG) e di selezione delle priorità. Ai fini della VAS non è utile lavorare su molti indicatori poco rappresentativi, ma individuarne alcuni, in grado di misurare gli effetti delle trasformazioni proposte sul territorio, con riferimento alla strategia regionale sull ambiente ed il paesaggio. b) Il PPTR, fin dalle prime fasi di costruzione del piano, definisce un sistema di sperimentazioni attraverso azioni esemplari dei propri obiettivi, per lanciare il messaggio del metodo attivo e interattivo di funzionamento dello stesso PPTR: la scelta delle tipologie di azioni e della localizzazione delle stesse è stato uno dei terreni di confronto tra PPTR e Aree Vaste. In questo modo si consente alle azioni di avere una maggiore possibilità di finanziamento e alle Aree Vaste di condividere gli obiettivi del PPTR e 25

27 sperimentarne la fattibilità in un contesto che può amplificare la replicabilità del metodo e contribuire ad un utile e condiviso bilanciamento tra le esigenze di tutela del territorio e i programmi di sviluppo. c) Le proposte di rigenerazione urbana territoriale del PTCP (come quelle del Piano Strategico al quale fanno riferimento queste raccomandazioni) devono risultare coerenti con le strategie di rigenerazione dei singoli comuni e acquisire la progettualità dei PIRP per individuare le connessioni materiali e immateriali degli stessi in una logica di area vasta. E possibile riconoscere tra i primi esiti del processo di VAS della Pianificazione di Area Vasta alcuni temi rilevanti riconosciuti dal PPTR per alcune delle Aree Strategiche ricadenti nel sistema territoriale di riferimento del comune di San Ferdinando di Puglia. Interventi di valorizzazione dei paesaggi dell interno promuovendo relazioni di reciprocità/complementarità con i paesaggi costieri mediante progetti di ospitalità diffusa, turismo ambientale, culturale, enogastronomico sovrastagionale Utilizzo sostenibile dell agro: infrastrutturazione e regole comuni di intervento Potenziamento delle connessioni ambientali e naturali (lame) tra i nodi urbani e tra le emergenze storiche, archeologiche e naturalistiche Sviluppo di modelli di recupero, utilizzazione e gestione delle lame e degli ambiti della naturalità e agrari Recupero e riqualificazione dei siti storico-archeologici di particolare interesse integrati al sistema del verde e dei servizi metropolitani. Interventi di connessione/integrazione paesaggistica tra aree urbane e aree produttive e industriali. Recupero dei centri storici e degli ambiti periferici e periurbani in rapporto al tema della connessione tra tessuti urbani e produttivi Adozione della strategia chilometro zero come buona pratica e chiave di interpretazione per la riqualificazione della filiera agricola in termini di multifunzionalità Interventi di naturalizzazione in ambito urbano e di riconnessione ambientale tra le periferie e di delocalizzazione, riqualificazione e/o rifunzionalizzazione delle aree produttive costiere perseguendo obiettivi di qualità ecologica e paesaggistica Valorizzazione in chiave paesaggistico-ambientale del distretto della pietra (o calcarenite nel caso specifico comunale) Il contratto di fiume per la valle dell Ofanto La verifica della coerenza esterna tra il quadro propositivo del DPP con i temi rilevanti del PPTR è stata condotta al fine di verificare se esistono potenziali conflitti. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle valutazioni. 26

28 Il territorio comunale di San Ferdinando di Puglia rientra in due Ambiti Paesaggistici individuati dal PPTR: Ambito 3/Tavoliere e Ambito 4/Ofanto. Ambito 4/Ofanto: Ambito paesaggistico 4/Ofanto L Ofanto attraversa nel suo corso inferiore il territorio pugliese, da Rocchetta Sant Antonio alla foce, compresa tra i comuni di Barletta e Margherita di Savoia. Unico vero fiume della siticulosa Puglia, esso rappresenta al tempo stesso un elemento di connessione storico ed ecologico tra l interno e la costa e un confine tra due territori completamente diversi, due puglie: la Capitanata e l Altopiano delle Murge. Questo corridoio naturale è costituito essenzialmente da una coltre di depositi alluvionali, prevalentemente ciottolosi, articolati in una serie di morbidi terrazzi che si ergono lateralmente a partire del fondovalle e verso la foce. All arrivo nella regione, il fiume mostra la sua parte più antropizzata rispetto ai contesti più naturali e boscosi del tratto lucano. Le zone più interne del bacino, tuttavia, conservano, rispetto al tratto terminale, un aspetto di maggiore naturalità a causa di forme di agricoltura meno intensiva e alla 27

29 mancanza di pesanti opere di regimazione delle acque che permettono un percorso del fiume meandriforme e la formazione di ampie aree naturali perifluviali. Le due sponde risultano asimmetriche rispetto alle relazioni con i paesaggi limitrofi, la destra idrografica coincide con l innalzamento dell altopiano murgiano dove si colloca, su un altura a guado del fiume, la città di Canosa, mentre la sinistra idrografica sconfina con la piana del Tavoliere, dove il paesaggio agricolo si articola nel mosaico di vigneti e oliveti sui quali spicca la città di Cerignola. I centri principali si collocano su rilievi più o meno decisi, strategicamente al confine fra due ambiti. Così le città dell Ofanto si caratterizzano per essere dei centri-cerniera (Spinazzola sul Basentello, Minervino sul Locone e Canosa sull Ofanto), che, aggrappati all altopiano, si protendono verso la valle sottostante con un ventaglio di strade più o meno definito. Un altro sistema insediativo, secondario rispetto alle polarità urbane, è dato dal sistema dei borghi rurali di Loconia (San Ferdinando di Puglia), Moschella (Cerignola), Gaudiano (Lavello), Santa Chiara (Trinitapoli), che a differenza dei primi, si sviluppano nella piana agricola lungo la viabilità che percorre la valle a desta e a sinistra del fiume. Ambito 3/Tavoliere: 28

30 Sistema paesaggistico omogeneo Tavoliere Il tavoliere si presenta come un ampia zona sub-pianeggiante a seminativo e pascolo caratterizzata da visuali aperte, con lo sfondo della corona dei Monti Dauni, che l abbraccia a ovest e quello del gradone dell altopiano garganico che si impone ad est. L area, delimitata dal fiume Ofanto, dal fiume Fortore, dal torrente Candelaro, dai rialti dell'appennino e dal Golfo di Manfredonia, è contraddistinta da una serie di terrazzi di depositi marini che degradano dalle basse colline appenniniche verso il mare, conferendo alla pianura un andamento poco deciso, con pendenze leggere e lievi contro pendenze. Queste vaste spianate debolmente inclinate sono solcate da tre importanti torrenti: il Candelaro, il Cervaro e il Carapelle e da tutta una rete di tributari, che hanno spesso un deflusso esclusivamente stagionale. Il sistema fluviale si sviluppa in direzione ovest-est con valli inizialmente strette e incassate che si allargano verso la foce, e presentano ampie e piane zone interfluviali. Nei pressi della costa, dove la pianura fluviale e la pianura costiera si fondono, le zone interfluviali sono sempre più basse finché non sono più distinguibili dal fondovalle, se non come tenui alture o basse collinette. I fiumi che si impantanavano nei laghi costieri sono stati rettificati e regimentati e scorrono in torrenti e canali artificiali. Si tratta di un ambiente in gran parte costruito attraverso opere di bonifica, di appoderamento e di lottizzazione, con la costituzione di trame stradali e poderali evidenti. Poche sono le aree naturali sopravvissute all agricoltura intensiva, ormai ridotte a isole, tra cui il Bosco dell Incoronata e i rarefatti lembi di boschi ripariali dei corsi d acqua (torrente Cervaro). La struttura insediativa caratterizzante è quella della pentapoli, costituita da una raggiera di strade principali che si sviluppano a partire da Foggia, lungo il tracciato dei vecchi tratturi, a collegamento del capoluogo con i principali centri del Tavoliere (Lucera e Troia, San Severo, Manfredonia e Cerignola). Seppure il paesaggio dominante sia quello di un deserto cerealicolo-pascolativo aperto, caratterizzato da pochi segni e da orizzonti estesi, è possibile riscontrare al suo interno paesaggi differenti: l alto 29

31 Tavoliere, leggermente collinare, con esili contrafforti che dal Subappennino scivolano verso il basso, con la coltivazione dei cereali che risale il versante; il Tavoliere profondo, caratterizzato da una pianura piatta, bassa, dominata dal centro di Foggia e dalla raggiera infrastrutturale che da essa si diparte, il Tavoliere meridionale e settentrionale, che ruota attorno a Cerignola e San severo con un una superfice più ondulata e ricco di colture legnose (vite, olivo, alberi da frutto); il Tavoliere costiero con paesaggi d acqua, terra e sale. Gli Obiettivi generali del PPTR sono: 1. Garantire l equilibrio geomorfologico dei bacini idrografici; 2. Migliorare la qualità ambientale del territorio; 3. Valorizzare i paesaggi e le figure territoriali di lunga durata; 4. Riqualificare e valorizzare i paesaggi rurali storici; 5. Valorizzare il patrimonio identitario culturale-insediativo; 6. Riqualificare i paesaggi degradati delle urbanizzazioni contemporanee; 7. Valorizzare la struttura estetico-percettiva dei paesaggi della Puglia; 8. Favorire la fruizione lenta dei paesaggi; 9. Valorizzare e riqualificare i paesaggi costieri della Puglia; 10. Garantire la qualità territoriale e paesaggistica nello sviluppo delle energie rinnovabili; 11. Garantire la qualità territoriale e paesaggistica nella riqualificazione, riuso e nuova realizzazione delle attività produttive e delle infrastrutture; 12. Garantire la qualità edilizia, urbana e territoriale negli insediamenti residenziali urbani e rurali. Il comune di San Ferdinando di Puglia e interessato dallo scenario DEL PATTO TRA CITTÀ E CAMPAGNA Il progetto territoriale regionale del Patto città campagna iniziato in sede di piano con il Patto di coprogettazione fra PPTR e PSR comporta che si restituisca qualità ambientale e paesaggistica a entrambi i territori: a quello urbano definendone con chiarezza i margini, le funzioni e gli spazi pubblici che caratterizzano storicamente la città, elevandone la qualità edilizia e urbanistica; a quello rurale restituendogli specificità e proprietà di funzioni; superando un processo degenerativo che ha visto nell urbanizzazione della campagna, la crescita del degrado di entrambi gli ambienti di vita, quello urbano e quello rurale.progetto del Patto città campagna si è fondato nel PPTR su alcuni strumenti progettuali: 30

32 - La campagna del ristretto: è una fascia di territorio agricolo intorno alla città che inviluppa con una greenbelt le sue frange periferiche. In essa si prevede la ricostruzione degli antichi ristretti (ricollocandoli ai limiti delle attuali periferie) come la riproposizione di un paesaggio agricolo ricco di relazioni con la città come in passato erano trattati i ristretti. - I parchi agricoli multifunzionali: è la proposta di territori periurbani più vasti del ristretto che mostrano una condivisione d intenti, a volte solo di progetto, a volte invece sociale perché insorge dal basso, per i modi in cui è condivisa dai suoi abitanti. I parchi agricoli sono territori agro-urbani o agroambientali che propongono forme di agricoltura di prossimità che alle attività agricole associa le esternalità dell agricoltura multifunzionale che produce, oltre ad agricoltura di qualità, salvaguardia idrogeologica, qualità del paesaggio, complessità ecologica e chiusura locale dei cicli, fruibilità dello spazio rurale, valorizzazione dell edilizia rurale diffusa e monumentale, attivazione di sistemi economici locali; il parco agricolo è portatore di nuovi valori ecologici, sociali, culturali e simbolici. - Il parco CO2: è la proposta di forestazione urbana nelle aree produttive o industriali come aree per la compensazione ambientale. La proposta è quella di coprire con ampie superficie boscate le grandi aree a parcheggio, spazi aperti limitrofi alle aree industriali; realizzare barriere al rumore e alle polveri per proteggere i bordi edificati, contribuire alla produzione energetica da biomassa). - La campagna urbanizzata: costituisce la proliferazione di funzioni urbane decontestualizzate e disperse negli ultimi decenni nello spazio rurale (villette, capannoni, centri commerciali, ecc) a bassa densità, costitutiva dello sprawl urbano della città diffusa. Il PPTR affronta le forti criticità di questa forma di urbanizzazione proponendo di bloccare l ulteriore occupazione di suolo agricolo, la rigenerazione dei tessuti per integrarli nel contesto rurale oppure connetterli alla città purché diventino ecocompatibili. - La campagna abitata; al contrario della campagna urbanizzata si tratta di diffusione di tessuti produttivi e abitativi legati al mantenimento di un rapporto con le attività agricole, mantenendo un forte legame funzionale fra città e campagna (modello fortemente presente ad esempio in Val d Itria). Per questi territori il PPTR propone il mantenimento delle modalità di costruzione fisica e sociale del legame della comunità residenziale con le attività agro-silvopastorali; la protezione della qualità dell insediamento agricolo diffuso, dotando di servizi e infrastrutture i borghi, sostenendo gli interventi sull edilizia rurale e in pietra a secco, favorendo le attività agrituristiche; 31

33 L impianto normativo del PPTR Le Norme Tecniche di Attuazione del PPTR si pongono in maniera innovativa non solo dal punto di vista vincolistico-prescrittivo, ma anche per la loro natura dinamica e progettuale. Nell ottica di sottolineare la centralità del paesaggio nell ambito dello sviluppo socio-economico della regione, le Norme esprimono diversi gradi e forme di cogenza riferite a sistemi e ambiti territoriali dotati di precisa struttura identitaria caratterizzante. Il Piano quindi si pone l obiettivo normativo di agire per la valorizzazione dei beni presenti sul territorio regionale attraverso: la tutela attiva dei beni paesaggistici; l attivazione di regole statutarie per garantire, rispetto alle trasformazioni, la riproduzione del patrimonio e delle sue invarianti strutturali; le procedure per l attivazione dello scenario strategico con strumenti di governance allargata e di partecipazione che consentano di guidare strategicamente le politiche settoriali e urbanistiche verso la valorizzazione, la riqualificazione, il restauro, la riprogettazione del paesaggio attraverso forme della sua produzione sociale. la territorializzazione del sistema normativo per ambiti territoriali-paesistici e figure territoriali attrbuendo valore normativo alle interpretazioni identitarie e statutarie e agli obiettivi di qualità paesaggistica delle schede d ambito. L impianto normativo del PPTR nasce, sin dalle prime fasi di stesura, come strumento accessibile sia per i funzionari tecnici delle Pubbliche Amministrazioni e per i rappresentanti politici locali, che per i professionisti e i cittadini. Conseguentemente è stata privilegiata una struttura schematica che, soprattutto per quel che concerne la normativa d uso che il legislatore nazionale ha richiesto con riferimento agli ambiti territoriali ed ai relativi obiettivi di qualità, ha scelto di fare direttamente riferimento alle schede d ambito del Piano. La scheda d ambito, sotto il profilo specifico della normativa, è il documento tecnico sulle cui analisi conoscitive del territorio e proposte di azioni da compiere, fondare razionalmente la struttura delle regole del piano stesso. La struttura delle norme si articola in VIII Titoli: I. Disposizioni generali; II. La produzione sociale del paesaggio; III. Quadro conoscitivo e atlante del patrimonio; IV. Lo scenario strategico; V. Ambiti paesaggistici, obiettivi di qualità e normative d uso; 32

34 VI. Disciplina dei beni paesaggistici e degli ulteriori contesti; VII. Adeguamento e monitoraggio; VIII. Misure di salvaguardia transitorie e finali. A eccezione del Titolo I, recante le Disposizioni generali contenenti le principali definizioni volte a disciplinare le finalità generali del piano, i diversi titoli ripercorrono sostanzialmente la struttura del piano stesso. In particolare il PPTR nel Titolo VI definisce, d intesa con il Ministero, specifiche prescrizioni d uso per quegli immobili o aree, da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia e utilizzazione, ulteriori sia rispetto ai beni dichiarati o da dichiarare di notevole interesse pubblico con provvedimento amministrativo, sia rispetto ai beni direttamente indicati dalla legge. Il sistema delle tutele: L ulteriore aspetto innovativo del sistema normativo del PPTR è quello di aver riordinato in maniera certa e coerente, anche attraverso l individuazione georeferenziata, un insieme di tutele ampio, ma caotico e giuridicamente incerto. Tutta la materia è stata dunque riordinata in un unico sistema di beni sottoposti a tutela che comprende oltre i Beni Paesaggistici (ex atr. 134 Dlgs. 42/2004): Componenti Geomorfologiche; Componenti Idrologiche; Componenti Botanico Vegetazionali; Componenti delle Aree Protette e dei Siti Naturalistici; Componenti culturali e insediative; Componenti dei Valori Percettivi. 33

35 Il Sistema delle Tutele per il comune di San Ferdinando: 34

36 MAT 7- coerenza tra obiettivi del PUG e obiettivi strategici del PPTR adottato Obiettivi PPTR/Obiettivi PUG introdurre con norme regolamentari semplici ed efficaci, le indicazioni necessarie a perseguire e gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni urbane e territoriali la semplificazione del quadro regolamentare e normativo per l accessibilità e celerità nel rapporto domanda e risposta tra cittadino ed ente attribuire alla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio un elemento irrinunciabile volto a salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse del territorio una tendenziale riduzione del consumo di nuovo territorio evitando l occupazione di suoli ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, privilegiando forme di incentivazione al recupero di aree degradate o dimesse e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente Obbiettivi DPP tendere alla valorizzazione della vocazione propria delle tipologie edilizie diffuse della città compatta esistente attraverso incentivi e premialità al fine di accelerare processi di miglioramento (con sostituzioni e/o modifiche) dello stock edilizio nelle zone a maggior concentrazione di pressione nel rapporto densità abitativa/scarsa qualità architettonica ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e l agricoltura e la forestazione sostenibile ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e alternative valide e accessibili sensibilizzare i tecnici ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana adottare misure per stimolare e incentivare l occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; un turismo locale e sostenibile incentivare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità Garantire l equilibrio geomorfologico dei bacini idrografici; Migliorare la qualità ambientale del territorio; Valorizzare i paesaggi e le figure territoriali di lunga durata; Riqualificare e valorizzare i paesaggi rurali storici; Valorizzare il patrimonio identitario culturale - insediativo; Riqualificare i paesaggi degradati delle urbanizzazioni contemporanee; Valorizzare la struttura estetico - percettiva dei paesaggi della Puglia; Favorire la fruizione lenta dei paesaggi; Valorizzare e riqualificare i paesaggi costieri della Puglia; Garantire la qualità territoriale e paesaggistica nello sviluppo delle energie rinnovabili; Garantire la qualità territoriale e paesaggistica nella riqualificazione, riuso e nuova realizzazione delle attività produttive e delle 35

37 infrastrutture; Garantire la qualità edilizia, urbana e territoriale negli insediamenti residenziali urbani e rurali. 36

38 VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE In questo paragrafo è stata svolta un ulteriore valutazione dei potenziali effetti positivi e/o negativi che le azioni previste dal PUG 2013 possono avere rispetto ai criteri definiti dalla cheek list di 9 aspetti della sostenibilità, all interno delle quali sono comprese le componenti ambientali: Suolo e rischi naturali, Biodiversità e reti ecologiche, Paesaggio e patrimonio culturale, architettonico e archeologico, Aria e fattori climatici, Acqua e ambiente marino costiero, Energia, Rifiuti, Popolazione e salute umana, Rischio antropogenico. Per la determinazione degli impatti qualitativi, come nella precedente versione, si è ritenuto combinare tre fattori (Interferenza, probabilità, effetto diretto/indiretto) attribuendo loro dei valori numerici; per le interferenze è stata considerata una serie numerica crescete da 1 a 5 con 1 il valore minimo di interferenza (interferenza positiva) e con 5 il valore massimo di interferenza con le componenti ambientali (interferenza negativa). Per definire numericamente le probabilità è stata utilizzata una scala da 1 a 0,3 dove 1 rappresenta la probabilità massima di accadimento definita dal rapporto 3/3, quella media dal rapporto 2/3 = 0,6 ed infine quella bassa data dal rapporto 1/3 = 0,3. Infine è stato attribuito un valore pari a 1 per le interferenze dirette sulle componenti ambientali considerate e 0,5 per quelle indirette. I valori numerici attribuiti alle valutazioni sui tre diversi aspetti (interferenza/probabilità/dir-indiretto) sono stati moltiplicati tra loro e pesati rispetto ad alcune delle componenti ambientali ritenute rilevanti (secondo il concetto di fattori limitatane) per il sistema ambientale specifico. Come già specificato in precedenza non si rilevano sostanziali modificazioni di obiettavi e azioni strategiche tra il PUG e il DPP, pertanto, rilevando una sostanziale coerenza tra le due versioni di Piano, anche a seguito del secondo atto di indirizzo, non si apprezzano variazioni tali da determinare interferenze con i sistemi ambientali già indagati. Si può affermare che essendo aumentata la coerenza con alcuni strumenti di Pianificazione (es. PPTR), essendo stato integrato tenendo conto dei piani e dei programmi di rigenerazione urbana ed essendo state recepite tutte le indicazioni contenute dal primo rapporto ambientale intermedio della VAS, il PUG nella versione finale del 2013 risulta migliorato relativamente alle performance ambientali e alle possibili interferenze con le componenti ambientali.

39 Di seguito si ripropongono le matrici di interferenza aggiornate: Livelli di Impatto definiti: 38

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