Studi sugli eventi estremi per stima delle portate di piena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Studi sugli eventi estremi per stima delle portate di piena"

Transcript

1 Studi sugli eventi estremi per stima delle portate di piena Un obiettivo degli studi sugli eventi estremi idrometeorologici è la determinazione dell idrogramma delle portate di piena (o almeno della portata al colmo) maggiormente critici per il dimensionamento di alcune opere idrauliche. Questi studi consistono almeno di una parte di analisi statistica delle osservazioni di portata o di pioggia nel passato. Analisi dei regimi delle portate di piena (nei bacini naturali): Curve inviluppo. Analisi delle massime portate osservate in un certo periodo storico nei bacini (naturali). Distribuzione di frequenza delle portate più critiche. Analisi statistica delle massime portate misurate ogni anno, nei bacini osservati. Talvolta non è possibile utilizzare direttamente i risultati delle analisi sulle portate di piena (es. bacini urbani): si ricorre all informazione pluviometrica. Analisi dei regimi delle precipitazioni intense: Precipitazioni massime probabili. Analisi che presentano delle analogie alle curve inviluppo per le piene. Sono escluse dal corso. Distribuzione di frequenza delle precipitazioni intense (giornaliere e delle diverse durate). Analisi statistica delle massime precipitazioni osservate ogni anno nelle stazioni pluviometriche/pluviografiche. ( 1 / 36 ) Curve inviluppo Le curve inviluppo sono ricavate sulla base delle massime portate di piena - storicamente osservate. Questo non esclude che in futuro si possano verificare portate superiori. Sul Moisello (pag. 566 e seguenti) sono fornite alcune curve inviluppo relative a varie regioni e territori nazionali. Per la Sardegna si richiama la curva inviluppo di Sirchia-Fassò (inizialmente determinata da Sirchia, nel 1931, in seguito aggiornata da Fassò, nel 1969): q = Ψ 45.8 A Q = Ψ 45.8 A A < 21 km 2 q = Ψ 207 A 0.6 Q = Ψ 207 A 0.4 A > 21 km 2 dove la superficie del bacino A è espressa in km 2, il contributo unitario q in m 3 /s/km 2, la portata Q espressa in m 3 /s. Ovviamente Q = qa Il parametro Ψ da utilizzare nelle formule per i diversi bacini sardi è fornito dalla Figura 4 (Fassò, 1969). Al parametro Ψ Sirchia diede semplicemente un significato di coefficiente di afflusso, Fassò lo assunse anche ad indice di piovosità. ( 2 / 36 )

2 ( 3 / 36 ) ( 4 / 36 )

3 ( 5 / 36 ) ( 6 / 36 )

4 Considerazioni sulle curve inviluppo (1) Si riferiscono a eventi catastrofici (mai superati nel passato): si assume che non vengano superati neanche nel futuro. Il massimo valore osservato in passato potrebbe però essere superato in futuro. Alcune curve sono datate. Non caratterizzano la frequenza con cui si verificano gli eventi di piena. Non possono essere utilizzate per il dimensionamento di alcune opere idrauliche per le quali si accetta, per ragioni economiche e tecniche, un rischio di insufficienza (ovvero che, durante la vita utile dell opera, possano verificarsi portate superiori alla portata di progetto). Necessità di un approccio probabilistico (1) NOTA: Considerazioni analoghe possono essere fatte anche per i metodi che utilizzano le precipitazioni massime probabili (PMP). Le PMP vengono dedotte infatti dai valori massimi di umidità dell aria osservati in passato. ( 7 / 36 ) Analisi statistiche degli eventi estremi (di portata o precipitazione) Queste analisi vengono condotte sui massimi annui di portata o precipitazione osservata, o sulle eccedenze (non trattate nel corso), ovvero sui valori di portata o precipitazione che superano una soglia prefissata. Studiano e caratterizzano la frequenza con cui si verificano gli eventi estremi (di piena o di precipitazione intensa). Non classificano perciò gli eventi estremi in termini assoluti, ma in termini probabilistici. I risultati delle analisi statistiche vengono utilizzati per dimensionare le opere scegliendo in fase di progetto a quale rischio di insufficienza saranno sottoposte, imponendo un tempo di ritorno. TEMPO DI RITORNO Il tempo di ritorno T associato ad una portata Q T (o ad una precipitazione h T ) è il tempo (espresso in anni) che mediamente intercorre fra due osservazioni di portata massima annua Q T (o fra due osservazioni di precipitazione massima annua h T ). ( 8 / 36 )

5 Valori indicativi di tempi di ritorno Intervalli di valori indicativi per i tempi di ritorno utilizzati per il dimensionamento di alcune opere idrauliche: Opera Fognature Urbane Tombinatura di strade rurali Tombinatura di strade provinciali Tombinatura di strade statali, autostrade Ferrovie Dighe tempo di ritorno T in anni T = 5 10 anni T = 5 15 anni T = anni T = anni T = anni T = anni Queste opere vengono progettate accettando a priori che possano risultare insufficienti con maggiore (T piccolo) o minore frequenza (T grande) durante la vita utile. ( 9 / 36 ) Analisi statistica (locale) massimi annui Analisi locale: dati di portata (o precipitazione) relativi ad una singola stazione di misura. n = numero d anni di osservazione x i = massimo di portata (o precipitazione) misurata nell anno i (i = 1,.., n) x = (x 1, x 2,..., x n ) è il campione osservato Si assume che il campione osservato x sia una realizzazione di una variabile casuale X descritta da una distribuzione di probabilità (ignota). Si vuole determinare una distribuzione di probabilità dalla quale il campione x = (x 1, x 2,..., x n ) si possa considerare estratto. 1 Scelta della distribuzione probabilistica 2 Stima dei parametri (della distribuzione probabilistica scelta al punto 1) 3 Verifica delle ipotesi (punti 1 e 2): test di adattamento (es. χ 2 ) ( 10 / 36 )

6 Richiami di statistica e probabilità La statistica descrive la distribuzione (campionaria) di uno più campioni osservati. Sia x = (x 1, x 2,..., x n ) un campione osservato, riordinato in ordine crescente. Definiamo: Distribuzione di frequenza relativa: f k = n k n Distribuzione di frequenza cumulata: F (x j ) = j k=1 f k Il campo delle osservazioni (di portata o pioggia) deve essere stato suddiviso in classi o intervalli di ampiezza x. n k è il numero di osservazioni che ricadono nell intervallo k-esimo [x k x, x k ] Più spesso in idrologia la distribuzione di frequenza cumulata è definita attraverso una regola di plotting position, esempio: F j = F (x j ) = j n + 1 oppure F j = F (x j ) = j 0.5 n ( 11 / 36 ) Richiami di statistica e probabilità Le distribuzioni probabilistiche ci permettono di descrivere con espressioni analitiche il comportamenteo probabilistico di uno o più campioni osservati. È equivalente determinare la distribuzione di densità di probabilità p(x) o la distribuzione di probabilità cumulata P(x), detta anche funzione di ripartizione o probabilità di non superamento, infatti: p(x) = dp dx P(x) = Prob[X x] = x [X] 1 p(z)dz [-] Relazione fra tempo di ritorno T e probabilità di non superamento P: T = 1 1 P(x T ) P(x T ) = 1 1 T Fissato il tempo di ritorno T si ricava la probabilità di non superamento P e quindi la portata o pioggia x con tempo di ritorno T. ( 12 / 36 )

7 Analisi statistica dei massimi annui di portata al colmo Riordino i massimi annui di portata al colmo Q i e assegno a ciascuno una frequenza cumulata F (Q i ) utilizzando una regola di plotting position: P(Q) F(Q) Q Q 1 Q 2 Q 3... Q i... Q N 1 P(Q ) T 1/T 1 1/T Q 1 Q 2 Q 3 Q 4 F (Q) 1 N+1 ; 2 N+1 ; 3 N+1... i N+1... N N Q T Q N Q Q i = massimo annuo i-esimo di portata al colmo F (Q i ) = frequenza cumulata corrispondente alla portata Q i Il tempo di ritorno T associato ad una portata Q T è il tempo (espresso in anni) che mediamente intercorre fra due osservazioni di portata massima annua Q T. La relazione con la probabilità P di non superamento (CDF) è: T = 1 1 P(Q T ) P(Q T ) = 1 1 T 1. Scelta distribuzione; 2. Stima parametri; 3. Test di adattamento ( 13 / 36 ) Alcune distribuzioni di probabilità utilizzate in idrologia Lognormale. Si trasforma l osservazione x di portata o pioggia in y = log x { y 1 P(x) = P(y) = σ 2π exp 1 [ ] } 2 y µ dy 2 σ dove µ = µ(y) e σ = σ(y) sono la media e lo scarto attesi (teorici) della distribuzione di y. Gumbel (distribuzione asintotica del massimo valore tipo 1 - EV1) P(x) = exp { exp [ α(x u)]} dove α = 1.283/σ(x), u = µ(x) 0.45σ(x), µ(x) e σ(x) sono la media e lo scarto attesi della distribuzione di x. TCEV (distribuzione asintotica del massimo valore a due componenti) P(x) = exp( λ 1 e x/θ 1 λ 2 e x/θ 2 ) distribuzione a 4 parametri il cui utilizzo è destinato alle analisi regionali ( 14 / 36 )

8 Stima dei parametri di una distribuzione probabilistica Metodo della massima verosimiglianza. Si rimanda al corso di statistica. Metodo dei momenti Si eguagliano i momenti teorici della distribuzione di probabilità ai momenti campionari. Occorre eguagliare tanti momenti quanti sono i parametri da stimare. Media campionaria: m = 1 n x i n i=1 Varianza campionaria: s 2 = 1 n 1 n (x i m) 2 i=1 L incertezza di stima dei momenti cresce con l ordine del momento. In pratica, si sostituiscono ai momenti teorici (ad esempio a µ e σ della lognormale o gumbel) i momenti calcolati sul campione: µ m σ s Metodo dei momenti pesati in probabilità (PWM) Metodi regressivi ( 15 / 36 ) Verifica delle ipotesi (test statistico: esempio del χ 2 ) Ipotesi nulla (H 0 ): Il campione x = (x 1, x 2,..., x n ) è una realizzazione estratta dalla distribuzione di probabilità P(x) Statistica test S: statistica utilizzata per il test (es. χ 2 ) Livello di significatività del test (α): probabilità di rifiuto di ipotesi nulla vera (es: α = 0.05, 0., 0.0); definisce la zona di rifiuto (R) Regione di accettazione (W): è complementare alla zona di rifiuto K Statistica test χ 2 (K. Pearson): χ 2 (n j np j ) 2 c = np j K = num. classi in cui suddivido il campo della variabile casuale X p j = P[x j X < x j+1 ] = P(x j+1 ) P(x j ) = probabilità che la variabile casuale X ricada nella classe j-esima, nel caso in cui H 0 sia vera. n j = numero di osservazioni che ricadono nella classe j-esima n = numero totale di osservazioni np j = numero di osservazioni atteso per la classe j-esima Zona di rifiuto: R = {χ 2 c χ 2 (α, ν)} Zona di acc.: W = {χ 2 c < χ 2 (α, ν)} ν = K 1 s = gradi di libertà s = numero di parametri della distribuzione P(x) stimati con il campione x Regola di equiprobabilità di Gumbel: p 1 = p 2 = = p j = = p K Regola empirica: np j 5 = K n/5 j=1 ( 16 / 36 )

9 Inversione Gumbel e Lognormale Distribuzione Gumbel I parametri α e u sono gia stati calcolati. Fisso T, calcolo la probabilita di non superamento P = 1 1/T La portata o pioggia con tempo di ritorno T e : x =u ln( ln P) α Distribuzione Lognormale (distribuzione normale della variabile trasformata y = ln x, ovvero y = log10 x) I parametri µy e σy sono gia stati calcolati. Fisso T, calcolo la probabilita di non superamento P = 1 1/T Ricavo il quantile zp della distribuzione N(0, 1) dalle tavole. Ricavo la variabile trasformata: y = µy + σy zp La portata o pioggia con tempo di ritorno T e : x = exp(y ) ovvero x = 10y ( 17 / 36 ) ( 18 / 36 )

10 Analisi statistiche regionali Necessità delle analisi regionali (su più siti d osservazione): 1 Stima delle grandezze (portate o piogge) anche dove non si dispone di misure. 2 Stima delle grandezze (portate o piogge) relativi a tempi di ritorno elevati, anche superiori al periodo d osservazione. L informazione spaziale compensa il limitato periodo di osservazioni locali (carenza temporale). 3 Maggiore accuratezza nella stima dei parametri. Introduzione di maggiore struttura nei modelli probabilistici: maggior numero di parametri. 4 Maggiore attenzione agli estremi (coda destra della distribuzione). Deve essere verificata l ipotesi di indipendenza degli eventi. In pratica si ricerca l omogeneità spaziale di variabili opportunamente trasformate o adimensionalizzate. Esempio: Q/µ oppure log Q µ y (dove y = log Q) Alcuni parametri della distribuzione sono assunti costanti su regioni spaziali omogenee. ( 19 / 36 ) Stima delle portate di piena nei bacini sardi - I Distribuzione lognormale: formula di Lazzari (1968) Q c = 10 y [m 3 s 1 ] si assume che la variabile y = log 10 Q c abbia distribuzione normale, con varianza σ 2 y regionale, e media µ y dipendente da un fattore morfometrico A b H m. y = z p log 10 (A b H m ) (bacini occidentali) y = } {{} z p log 10 (A b H m ) (bacini orientali) }{{} σ y µ y Q c è la portata al colmo di piena in m 3 /s A b è l area del bacino in km 2 H m è la quota media del bacino s.l.m. in metri z p è il quantile della distribuzione normale standardizzata relativo alla probabilità di non superamento P. (Si stabilisce il tempo di ritorno T in anni da cui si ottiene immediatamente P = 1 1/T, quindi si ricava il quanttile corrispondente z p dalle tabelle probabilistiche) Attenzione: formula valida se il fattore morfometrico A b H m > m km 2 ( 20 / 36 )

11 Stima delle portate di piena nei bacini sardi - II Aggiornamento distribuzione Lognormale Q c = exp(y) [m 3 s 1 ] si assume che la variabile y = ln Q c abbia distribuzione normale, con varianza σ 2 y regionale, e media µ y dipendente dall area del bacino A b. y = z p ln A b (bacini occidentali) y = } {{} z p ln A b (bacini orientali) }{{} σ y µ y Q c è la portata al colmo di piena in m 3 /s A b è l area del bacino in km 2 z p è il quantile della distribuzione normale standardizzata relativo alla probabilità di non superamento P. (Si stabilisce il tempo di ritorno T in anni da cui si ottiene immediatamente P = 1 1/T, quindi si ricava il quantile corrispondente z p dalle tabelle probabilistiche) ln è logaritmo naturale ( 21 / 36 ) ( 22 / 36 )

12 Stima delle portate di piena nei bacini sardi - III Distribuzione TCEV (Cao et al. 1988) Q c = µ(q c )K T = β exp(α)k T [m 3 s 1 ] Parametri per bacini occidentali: Parametri per bacini orientali: K T = ln T K T = ln T α = ln A b α = ln A b β = β = Q c è la portata al colmo di piena in m 3 /s (stessa u.m. di µ(q c )) K T è il coefficiente di crescita (espr. con errore < 3 % per T 5 anni) µ(q c ) è la piena indice (media di massimi annui di piena) in m 3 /s A b è l area del bacino in km 2 T il tempo di ritorno T in anni ln è logaritmo naturale; per revisione: β si può inglobare con α. Procedura gerarchica di regionalizzazione delle piene con la TCEV: 1 o Livello: ZO (Zona Omogenea) unica per tutta la Sardegna 2 o Livello: 2 SZO (SottoZone Omogenee), per bacini occidentali e orientali 3 o Livello: piena indice µ(q c ) funzione dell area del bacino ( 23 / 36 ) Relazione fra portate al colmo e portate giornaliere Per la Sardegna è stata determinata la seguente relazione fra le medie delle massime portate annue al colmo Q c (per misurare le quali occorre un idrometrografo) e le medie delle massime portate annue giornaliere Q g (per le quali è sufficiente un idrometro): m(q c ) = 3.02m(Q g ) A b Quando in un bacino si abbia a disposizione una serie attendibile di massimi annui di portata giornaliera, si può utilizzare la relazione fornita per calcolare m(q c ). Questa media può quindi essere utilizzata come stimatore della portata indice µ(q c ) ad esempio nella TCEV (mantenendo però l informazione regionale per K T ): Q c = K T µ(q c ) ( 24 / 36 )

13 Le espressioni fornite sinora per la stima delle portate al colmo possono essere utilizzate soltanto per bacini naturali. Per il calcolo delle portate meteoriche di piena nei bacini urbani (necessarie per il dimensionamento dei collettori delle fognature pluviali) occorre conoscere i regimi di precipitazione intensa ed applicare modelli di trasformazione afflussi deflussi. Tale conoscenza è necessaria anche per una modellazione afflussi-deflussi in bacini naturali, nella quale si vogliano mettere in conto le caratteristiche del bacino. ( 25 / 36 ) Analisi statistica degli eventi estremi di precipitazione Si utilizzano metodologie statistiche analoghe a quelle descritte per l analisi delle massime portate al colmo di piena (utilizzate per determinare distribuzioni di probabilità che forniscano stime di portata di assegnato tempo di ritorno). Le analisi delle massime precipitazioni intense possono essere effettuate su campioni x = (x 1, x 2,..., x n ) così definiti: massimi annui di precipitazione giornaliera (pluviometriche+pluviografiche) massimi annui di precipitazione intensa di breve durata (es. 15, 30, 45, 60 minuti e 3, 6, 12, 24 ore) registrate dalle sole stazioni pluviografiche. In questo modo si ottengono tante distribuzioni probabilistiche, ciascuna delle quali fornisce, per un prefissato tempo di ritorno T, l altezza di precipitazione giornaliera o di 15, ore. Dalle distribuzioni di probabilità ottenute per le diverse durate di precipitazione si ricavano le curve segnalatrici di possibilità climatica (o pluviometrica), che ne rappresentano una sintesi. Inoltre, le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica spesso sono anche il risultato di analisi regionali. ( 26 / 36 )

14 ( 27 / 36 ) Curve segnalatrici di possibilità pluviometrica (o climatica) Forniscono l altezza h di precipitazione (o intensità media i) di evento meteorico intenso di durata τ e assegnato tempo di ritorno T. Spesso sono rappresentate con relazioni monomie: h T (τ) = aτ n i T (τ) = aτ n 1 h (τ) T 3 i(τ) T1 < T 2 < T 3 T 2 T 1 T 3 T 1 < T 2 < T 3 T 2 T 1 durate τ durate τ a = a(t ) e n = n(t ) sono coefficienti che dipendono dalle caratteristiche climatiche del luogo e dal tempo di ritorno T τ è una durata di evento pluviometrico (in genere espresso in ore) h T (τ) è l altezza cumulata di precipitazione (e analogamente i T (τ) l intensità media) con tempo di ritorno T di eventi meteorici di durata τ ( 28 / 36 )

15 Curve di possibilità pluviometrica per la Sardegna - I Distribuzione lognormale. In Sardegna sono stati identificati 4 gruppi di stazioni omogenee, per ciascuno dei quali vale un unica curva di possibilità pluviometrica: τ = durata dell evento in ore h(τ) = 10 A+Bz τ C+Dz h(τ) = altezza di precipitazione espressa in mm z è il quantile di una distribuzione N(0,1) con probabilità P = 1 1/T ; A, B, C, D sono coefficienti tabellati caratteristici di ciascun gruppo Fissata una qualsiasi durata τ, ogni gruppo è caratterizzato dalla costanza della media µ y e varianza σ 2 y della trasformata y(τ) = log h(τ): log 10 h(τ) = A + C log τ + (B + D log τ) }{{}}{{} µ y La costanza della media (e della varianza) in ciascun gruppo rappresenta un limite alla continuità territoriale nella aggregazione dei gruppi di stazioni. σ y z ( 29 / 36 ) Curve di possibilità pluviometrica per la Sardegna - II Distribuzione lognormale (cont.). h(τ) = 10 A+Bz τ C+Dz Si riportano i valori dei coefficienti recentemente aggiornati (Liguori e Piga, 1991). A B C D gruppo I gruppo II gruppo III gruppo IV I quattro gruppi (e le relative curve pluviometriche) sono stati determinati con criteri statistici utilizzando i dati di 46 stazioni pluviografiche. A questo studio non ha fatto seguito l attribuzione delle numerose stazioni pluviometriche ai gruppi omogenei. A questo scopo si possono utilizzare le attribuzioni fatte nello studio originale di Puddu (1974). La determinazione della curva di possibilità climatica in un generico punto può essere fatta attribuendogli lo stesso gruppo della più vicina stazione. ( 30 / 36 )

16 ( 31 / 36 ) ( 32 / 36 )

17 ( 33 / 36 ) ( 34 / 36 )

18 ( 35 / 36 ) Curve di possibilita pluviometrica per la Sardegna - TCEV P(x) = exp [ λ1 exp( x/θ1 ) λ2 exp( x/θ2 )] Per la Sardegna e stata dapprima applicata alle precipitazioni giornaliere con una procedura gerarchica di regionalizzazione articolata su tre livelli. 1 Livello 1. Si e identificata un unica zona omogenea (ZO) che ricopre l intera Sardegna, caratterizzata da un unico coefficiente di asimmetria e in cui due parametri della distribuzione sono costanti. 2 Livello 2. Sono state identificate 3 sottozone omogenee (SZO), caratterizzate da un unico coefficiente di variazione e in cui un parametro della distribuzione e costante. Per ciascuna SZO c e un unica curva di crescita KT = x/µ, che e stata invertita per ricavare una espressione interpolante di KT in funzione del tempo di ritorno T. 3 Livello 3. E stata redatta una carta della pioggia indice giornaliera µg (che sostituisce l ultimo parametro θ1 ) per tutto il territorio della Sardegna. La metodologia esposta e stata applicata in seguito anche alle piogge intense di breve durata (dati pluviografici). I risultati di queste analisi sono stati utilizzati per determinare le curve segnalatrici di possibilita pluviometrica per la Sardegna. ( 36 / 36 )

COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO

COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO COMUNE DI CONSIGLIO DI RUMO Provincia di Como Aggiornamento della componente geologica, idrogeologica e sismica di supporto al Piano di Governo del Territorio - L.R. 1/05 e successive modifiche. ANALISI

Dettagli

Stima della portata di piena: un esempio

Stima della portata di piena: un esempio Stima della portata di piena: un esempio Giuseppe Pino APAT Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale 1 aprile 2008 Stima della portata di massima piena Obiettivo: determinare la portata

Dettagli

Analisi di frequenza regionale delle precipitazioni estreme

Analisi di frequenza regionale delle precipitazioni estreme Macroattività B - Modellazione idrologica Attività B1 - Regionalizzazione precipitazioni Analisi di frequenza regionale delle precipitazioni estreme Relazione Tecnica Finale Febbraio 2014 Sommario Metodologia

Dettagli

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia 12. SINTESI DEL RAPPORTO REGIONALE SARDEGNA 12.1 Premessa In questa breve nota vengono sintetizzati i risultati salienti del Progetto VAPI per la stima delle portate di assegnato tempo di ritorno, per

Dettagli

Insegnamento di Idrologia. Esercitazione n. 4

Insegnamento di Idrologia. Esercitazione n. 4 Insegnamento di Idrologia Esercitazione n. 4 Si vogliono costruire delle opere di difesa lungo un affluente del torrente Staffora. Poiché non esistono osservazioni di portata, occorre stimare la portata

Dettagli

Macroattività B - Modellazione idrologica Attività B1: Regionalizzazione precipitazioni

Macroattività B - Modellazione idrologica Attività B1: Regionalizzazione precipitazioni ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO

Dettagli

Lezione 8: Esercizi di Idrologia

Lezione 8: Esercizi di Idrologia Lezione 8: Esercizi di Idrologia Problemi di Idrologia 1 Problemi di bilancio idrologico Problema 1 Alla sezione di ciusura di un bacino idrografico di 40 km di superficie è stata registrata una portata

Dettagli

Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili.

Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili. Sistemi di variabili casuali Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili. Esempi: - il massimo annuale della

Dettagli

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia 6. SINTESI DEL RAPPORTO REGIONALE NEI BACINI DELLE SEZIONI IDROGRAFICHE DI ROMA E PESCARA 6.1 Premessa Il presente capitolo si basa sulle analisi pluviometriche effettuate dall U.O. 1.34, mentre per le

Dettagli

Statistica Metodologica Avanzato Test 1: Concetti base di inferenza

Statistica Metodologica Avanzato Test 1: Concetti base di inferenza Test 1: Concetti base di inferenza 1. Se uno stimatore T n è non distorto per il parametro θ, allora A T n è anche consistente B lim Var[T n] = 0 n C E[T n ] = θ, per ogni θ 2. Se T n è uno stimatore con

Dettagli

Relazione idrologica

Relazione idrologica 03.01.01.00 ULSS N 17 - NUOVO POLO OSPEDALIERO UNICO - MONSELICE - ESTE S.P. dei Bersaglieri IDROLOGIA Generale Relazione idrologica RT I - 001 1 1-0 28/03/10 0 Emissione 28/03/2010 S. Cibin S. Flora G.

Dettagli

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI

ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI Regione Toscana Autorità di Bacino del Reno PROCEDURE, METODI E DATI DI RIFERIMENTO DA ADOTTARE NELLA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI CONSORTILI INTERCOMUNALI ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE

Dettagli

PARTE PRIMA: MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S.

PARTE PRIMA: MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. INDICE PREMESSA 1 PARTE PRIMA: MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. 125 2 1. IL BACINO IDROGRAFICO 3 1.1 Inquadramento geografico... 3 1.2 Litologia... 4 1.3 Uso del suolo... 5 1.4 Caratteristiche geomorfologiche

Dettagli

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia 3. SINTESI DEL RAPPORTO REGIONALE SUL TRIVENETO 3.1 Premessa In questa breve nota vengono sintetizzati i risultati salienti del progetto VAPI per la stima delle portate di assegnato tempo di ritorno per

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, MARITTIMA E GEOTECNICA CORSO DI COSTRUZIONI IDRAULICHE A.A. 00-0 PROF. LUIGI DA DEPPO ING. NADIA URSINO ESERCITAZIONE N : Progetto

Dettagli

Idraulica e idrologia: Lezione 9

Idraulica e idrologia: Lezione 9 Idraulica e idrologia: Lezione 9 Agenda del giorno - Relazioni per la stima della portata al colmo; - Tempo di corrivazione di un bacino; - Metodo razionale. 1 LINEA SEGNALATRICE DI PROBABILITA PLUVIOMETRICA

Dettagli

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia 5. SINTESI DEL RAPPORTO REGIONALE PER I COMPARTIMENTI DI BOLOGNA, PISA, ROMA E ZONA EMILIANA DEL BACINO DEL PO 5. Premessa Per il territorio di competenza dei Compartimenti del Servizio Idrografico e Mareografico

Dettagli

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA 1. PREMESSA In relazione ai lavori di realizzazione della nuova rotatoria sulla S.S. 16 Adriatica al km 326+040 in corrispondenza dell intersezione con la S.P. 24 Bellaluce

Dettagli

a 17,438 n 0,506 k 100 2,37

a 17,438 n 0,506 k 100 2,37 Si riportano i dati del Bacino del Chisone: Dove: - Ψ= coefficiente di afflusso del bacino - v= velocità - L= lunghezza dell asta principale Esercitazione di Idrologia z medio 1739 m z max 3234 m z min

Dettagli

DISTRIBUZIONE NORMALE (1)

DISTRIBUZIONE NORMALE (1) DISTRIBUZIONE NORMALE (1) Nella popolazione generale molte variabili presentano una distribuzione a forma di campana, bene caratterizzata da un punto di vista matematico, chiamata distribuzione normale

Dettagli

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Metodi per l Analisi dei Dati Sperimentali AA009/010 IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Sommario Massima Verosimiglianza Introduzione La Massima Verosimiglianza Esempio 1: una sola misura sperimentale

Dettagli

LINEE GUIDA E INDIRIZZI OPERATIVI PER L ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA INVARIANZA IDRAULICA

LINEE GUIDA E INDIRIZZI OPERATIVI PER L ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA INVARIANZA IDRAULICA PRESIDÈNTZIA PRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE DELLA SARDEGNA LINEE GUIDA E INDIRIZZI OPERATIVI PER L ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA INVARIANZA IDRAULICA (articolo 47 delle NTA del PAI) Allegato

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA SIGI, Statistica II, esercitazione n. 3 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA S.I.G.I. STATISTICA II Esercitazione n. 3 Esercizio 1 Una v.c. X si dice v.c. esponenziale

Dettagli

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07 PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 006/07 Esercizio 1 Prova scritta del 16/1/006 In un ufficio postale lavorano due impiegati che svolgono lo stesso compito in maniera indipendente, sbrigando

Dettagli

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III FACOLTA DI INGEGNERIA Laurea Specialistica in Ingegneria Civile N.O. Giuseppe T. Aronica CORSO DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III Idrologia delle piene Lezione XII: I metodi diretti per la valutazione delle

Dettagli

La relazione tra altezza di precipitazione e durata Per area piccola importa sopra tutto la dipendenza dalla durata.

La relazione tra altezza di precipitazione e durata Per area piccola importa sopra tutto la dipendenza dalla durata. Relazione tra altezza di pioggia media h m, durata t e area A L'altezza di pioggia media h m dipende dalla durata t e dall'area A. L'intensità di pioggia media i m diminuisce al crescere della durata t

Dettagli

Probabilità classica. Distribuzioni e leggi di probabilità. Probabilità frequentista. Probabilità soggettiva

Probabilità classica. Distribuzioni e leggi di probabilità. Probabilità frequentista. Probabilità soggettiva Probabilità classica Distribuzioni e leggi di probabilità La probabilità di un evento casuale è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli ed il numero dei casi possibili, purchè siano tutti equiprobabili.

Dettagli

Distribuzioni e inferenza statistica

Distribuzioni e inferenza statistica Distribuzioni e inferenza statistica Distribuzioni di probabilità L analisi statistica spesso studia i fenomeni collettivi confrontandoli con modelli teorici di riferimento. Tra di essi, vedremo: la distribuzione

Dettagli

Note sulla probabilità

Note sulla probabilità Note sulla probabilità Maurizio Loreti Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Padova Anno Accademico 2002 03 1 La distribuzione del χ 2 0.6 0.5 N=1 N=2 N=3 N=5 N=10 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 5 10 15

Dettagli

Capitolo 6. La distribuzione normale

Capitolo 6. La distribuzione normale Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 6 La distribuzione normale Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Facoltà di Ingegneria, Università

Dettagli

LE PROVE DI AFFIDABILITA

LE PROVE DI AFFIDABILITA 4. LE PROVE DI AFFIDABILITA Ed.1 del 14/09/98 Rev. 3 del 08/09/00 AFFIDABILITA' DI COMPONENTI E SCHEDE ELETTRONICHE-sez 4 1 LE PROVE DI AFFIDABILITA SI RICAVANO INFORMAZIONI RELATIVE AD UN CAMPIONE E SI

Dettagli

STATISTICA ESERCITAZIONE

STATISTICA ESERCITAZIONE STATISTICA ESERCITAZIONE Dott. Giuseppe Pandolfo 1 Giugno 2015 Esercizio 1 Una fabbrica di scatole di cartone evade il 96% degli ordini entro un mese. Estraendo 300 campioni casuali di 300 consegne, in

Dettagli

Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota)

Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota) STATISTICA (2) ESERCITAZIONE 5 26.02.2014 Dott.ssa Antonella Costanzo Esercizio 1. Stima intervallare: IC per la media incognita (varianza ignota) Il responsabile del controllo qualità di un azienda che

Dettagli

Schema lezione 5 Intervalli di confidenza

Schema lezione 5 Intervalli di confidenza Schema lezione 5 Intervalli di confidenza Non centrerò quella barca, ne sono convinto al 95% COMPRENDERE: Significato di intervallo di confidenza Uso degli stimatori come quantità di pivot per stime intervallari

Dettagli

La SCALA di Probabilità varia tra 0.00 e 1.00.

La SCALA di Probabilità varia tra 0.00 e 1.00. CHE COS E LA PROBABILITA La probabilità è la MISURA dell incertezza di un evento, cioè come noi classifichiamo gli eventi rispetto alla loro incertezza. La SCALA di Probabilità varia tra 0.00 e 1.00. 0.00

Dettagli

6. Applicazione di curve di probabilità pluviometrica in ambito di verifica.

6. Applicazione di curve di probabilità pluviometrica in ambito di verifica. 6. Applicazione i curve i probabilità pluviometrica in ambito i verifica. Viene qui riportato un esempio i applicazione i curve i probabilità pluviometrica per la eterminazione el perioo i ritorno i un

Dettagli

Il confronto fra medie

Il confronto fra medie L. Boni Obiettivo Verificare l'ipotesi che regimi alimentari differenti non producano mediamente lo stesso effetto sulla gittata cardiaca Ipotesi nulla IPOTESI NULLA La dieta non dovrebbe modificare in

Dettagli

Intervallo di confidenza

Intervallo di confidenza Intervallo di confidenza Prof. Giuseppe Verlato, Prof. Roberto de Marco Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona campione inferenza popolazione Media Riportare sempre anche Stima

Dettagli

Esercitazione 8 del corso di Statistica 2

Esercitazione 8 del corso di Statistica 2 Esercitazione 8 del corso di Statistica Prof. Domenico Vistocco Dott.ssa Paola Costantini 6 Giugno 8 Decisione vera falsa è respinta Errore di I tipo Decisione corretta non è respinta Probabilità α Decisione

Dettagli

STATISTICA (2) ESERCITAZIONE Dott.ssa Antonella Costanzo

STATISTICA (2) ESERCITAZIONE Dott.ssa Antonella Costanzo STATISTICA (2) ESERCITAZIONE 7 11.03.2014 Dott.ssa Antonella Costanzo Esercizio 1. Test di indipendenza tra mutabili In un indagine vengono rilevate le informazioni su settore produttivo (Y) e genere (X)

Dettagli

Statistica. Esercitazione 14. Alfonso Iodice D Enza Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice. Verifica di ipotesi

Statistica. Esercitazione 14. Alfonso Iodice D Enza Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice. Verifica di ipotesi Esercitazione 14 Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () 1 / 14 Ex.1: Verifica Ipotesi sulla media (varianza nota) Le funi prodotte da un certo macchinario hanno una

Dettagli

Statistica. Alfonso Iodice D Enza

Statistica. Alfonso Iodice D Enza Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () Statistica 1 / 33 Outline 1 2 3 4 5 6 () Statistica 2 / 33 Misura del legame Nel caso di variabili quantitative

Dettagli

PREMESSA... 3 INQUADRAMENTO IDRAULICO DELL AREA... 5 CALCOLO DELLA PORTATA TOTALE (METEORICA + NERA)... 8 DIMENSIONAMENTO TUBAZIONI...

PREMESSA... 3 INQUADRAMENTO IDRAULICO DELL AREA... 5 CALCOLO DELLA PORTATA TOTALE (METEORICA + NERA)... 8 DIMENSIONAMENTO TUBAZIONI... RELAZIONE IDRAULICA per il dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque miste (meteoriche e reflue) derivanti da nuova lottizzazione in Loc. Viustino, San Giorgio piacentino (PC) INDICE PREMESSA...

Dettagli

Variabili aleatorie continue

Variabili aleatorie continue Variabili aleatorie continue Per descrivere la distribuzione di una variabile aleatoria continua, non si può più assegnare una probabilità positiva ad ogni valore possibile. Si assume allora di poter specificare

Dettagli

Intervalli di confidenza

Intervalli di confidenza Probabilità e Statistica Esercitazioni a.a. 2006/2007 C.d.L.: Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio, Ingegneria Civile, Ingegneria Gestionale, Ingegneria dell Informazione C.d.L.S.: Ingegneria Civile

Dettagli

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si ESERCITAZIONE N 1 STUDIO DI UN SISTEMA DI CODA M/M/1 1. Introduzione Per poter studiare un sistema di coda occorre necessariamente simulare gli arrivi, le partenze e i tempi di ingresso nel sistema e di

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE

LA DISTRIBUZIONE NORMALE LA DISTRIBUZIONE NORMALE Italo Nofroni Statistica medica - Facoltà di Medicina Sapienza - Roma La più nota ed importante distribuzione di probabilità è, senza alcun dubbio, la Distribuzione normale, anche

Dettagli

si tratta del test del chi-quadro di adattamento e di quello di indipendenza. 1 l ipotesi che la popolazione segua una legge fissata;

si tratta del test del chi-quadro di adattamento e di quello di indipendenza. 1 l ipotesi che la popolazione segua una legge fissata; di : dado : normale Finora abbiamo visto test d ipotesi per testare ipotesi differenti, ma tutte concernenti il valore atteso di una o due popolazioni. In questo capitolo vediamo come testare 1 l ipotesi

Dettagli

Gli errori nella verifica delle ipotesi

Gli errori nella verifica delle ipotesi Gli errori nella verifica delle ipotesi Nella statistica inferenziale si cerca di dire qualcosa di valido in generale, per la popolazione o le popolazioni, attraverso l analisi di uno o più campioni E

Dettagli

All. 3. Relazione idrologica

All. 3. Relazione idrologica All. 3 Relazione idrologica Indice pag.. Introduzione...3 2. Metodologia adottata per la valutazione della portata di piena...4 2.. Formula di Sirchia-Fassò...5 2.2. Metodo della curva inviluppo modificato...6

Dettagli

V.C. RETTANGOLARE o UNIFORME

V.C. RETTANGOLARE o UNIFORME V.C. RETTANGOLARE o UNIFORME La v.c. continua RETTANGOLARE o UNIFORME descrive il modello probabilistico dell equiprobabilità. [ a b] X, con densità di probabilità associata: P( x) 1 b a con P(x) costante.

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it TIPI DI MEDIA: GEOMETRICA, QUADRATICA, ARMONICA Esercizio 1. Uno scommettitore puntando una somma iniziale

Dettagli

Il campionamento e l inferenza. Il campionamento e l inferenza

Il campionamento e l inferenza. Il campionamento e l inferenza Il campionamento e l inferenza Popolazione Campione Dai dati osservati mediante scelta campionaria si giunge ad affermazioni che riguardano la popolazione da cui essi sono stati prescelti Il campionamento

Dettagli

Statistica. Alfonso Iodice D Enza

Statistica. Alfonso Iodice D Enza Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@gmail.com Università degli studi di Cassino () Statistica 1 / 24 Outline 1 2 3 4 5 () Statistica 2 / 24 Dipendenza lineare Lo studio della relazione tra caratteri

Dettagli

IL MODELLO FLaIR. Descrizione sintetica del modello

IL MODELLO FLaIR. Descrizione sintetica del modello IL MODELLO FLaIR Descrizione sintetica del modello Il modello idrologico FLaIR (Forecasting of Landslides Induced by Rainfalls), proposto da Sirangelo e Versace nel 992, costituisce uno strumento di interpretazione

Dettagli

C.I. di Metodologia clinica

C.I. di Metodologia clinica C.I. di Metodologia clinica Modulo 5. I metodi per la sintesi e la comunicazione delle informazioni sulla salute Quali errori influenzano le stime? L errore casuale I metodi per la produzione delle informazioni

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 27 aprile 2009 Indice Il modello di Regressione Lineare 1 Il modello di Regressione Lineare Analisi di regressione

Dettagli

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni

Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni La statistica inferenziale Il processo inferenziale consente di generalizzare, con un certo grado di sicurezza, i risultati ottenuti osservando uno o più campioni E necessario però anche aggiungere con

Dettagli

Progetto fognatura di Trigoria

Progetto fognatura di Trigoria UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE Progetto fognatura di Trigoria Tesi di Laurea di Gaetano Passaro Ottobre 2011 Relatori: Prof. G. Calenda Prof.

Dettagli

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo TOPOGRAFIA 2013/2014 L operazione di misura di una grandezza produce un numero reale che esprime il rapporto della grandezza stessa rispetto a un altra, a essa omogenea, assunta come unità di misura. L

Dettagli

Laboratorio di Didattica di elaborazione dati 5 STIMA PUNTUALE DEI PARAMETRI. x i. SE = n.

Laboratorio di Didattica di elaborazione dati 5 STIMA PUNTUALE DEI PARAMETRI. x i. SE = n. 5 STIMA PUNTUALE DEI PARAMETRI [Adattato dal libro Excel per la statistica di Enzo Belluco] Sia θ un parametro incognito della distribuzione di un carattere in una determinata popolazione. Il problema

Dettagli

Esercitazione 8 maggio 2014

Esercitazione 8 maggio 2014 Esercitazione 8 maggio 2014 Esercizio 2 dal tema d esame del 13.01.2014 (parte II). L età media di n gruppo di 10 studenti che hanno appena conseguito la laurea triennale è di 22 anni. a) Costruire un

Dettagli

Casa dello Studente. Casa dello Studente

Casa dello Studente. Casa dello Studente Esercitazione - 14 aprile 2016 ESERCIZIO 1 Di seguito si riporta il giudizio (punteggio da 0 a 5) espresso da un gruppo di studenti rispetto alle diverse residenze studentesche di un Ateneo: a) Si calcolino

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in medicina e chirurgia. Corso di Statistica Medica. La distribuzione t - student

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in medicina e chirurgia. Corso di Statistica Medica. La distribuzione t - student Università del Piemonte Orientale Corso di laurea in medicina e chirurgia Corso di Statistica Medica La distribuzione t - student 1 Abbiamo visto nelle lezioni precedenti come il calcolo del valore Z,

Dettagli

SOGLIE DI ALLERTA PLUVIOMETRICHE NELLA REGIONE SARDEGNA

SOGLIE DI ALLERTA PLUVIOMETRICHE NELLA REGIONE SARDEGNA Presidèntzia Presidenza Attivazione del Centro funzionale regionale SOGLIE DI ALLERTA PLUVIOMETRICHE NELLA REGIONE SARDEGNA Ottobre 2014 1. PREMESSA In relazione a quanto stabilito nell allegato alla Delib.G.R.

Dettagli

Portate di tempo asciutto / acque luride o nere

Portate di tempo asciutto / acque luride o nere Portate di tempo asciutto / acque luride o nere Le portate di tempo asciutto sono quelle che provengono: dagli scarichi delle utenze servite dall acquedotto civile (domestiche, pubbliche, commerciali,

Dettagli

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia

GNDCI Linea 1. Rapporto di sintesi sulla valutazione delle piene in Italia 8. SINTESI DEL RAPPORTO REGIONALE PUGLIA 8.1 Premessa In questa breve nota vengono sintetizzati i risultati salienti del Progetto VAPI per la stima delle portate di assegnato tempo di ritorno, per qualsiasi

Dettagli

Esercitazione: La distribuzione NORMALE

Esercitazione: La distribuzione NORMALE Esercitazione: La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti esempi di distribuzione di probabilità continua è dato dalla distribuzione Normale (curva normale o distribuzione Gaussiana); è una delle

Dettagli

Esercitazioni di Statistica

Esercitazioni di Statistica Esercitazioni di Statistica Stima Puntuale Prof. Livia De Giovanni statistica@dis.uniroma.it Esercizio In ciascuno dei casi seguenti determinare quale tra i due stimatori S e T per il parametro θ è distorto

Dettagli

STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI

STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI VARIABILI CASUALI 2 VARIABILI CASUALI. Variabili casuali generiche. Si supponga che un dado truccato, formato da sei facce contrassegnate dai numeri

Dettagli

Calcolo delle Probabilità 2

Calcolo delle Probabilità 2 Prova d esame di Calcolo delle Probabilità 2 Maggio 2006 Sia X una variabile aleatoria distribuita secondo la densità seguente ke x 1 x < 0 f X (x) = 1/2 0 x 1. 1. Determinare il valore del parametro reale

Dettagli

b) E necessario formulare delle ipotesi per calcolare l intervallo di confidenza ottenuto al punto a? (motivare brevemente la risposta):

b) E necessario formulare delle ipotesi per calcolare l intervallo di confidenza ottenuto al punto a? (motivare brevemente la risposta): ESERCIZIO 1 Una grande banca vuole stimare l ammontare medio di denaro che deve essere corrisposto dai correntisti che hanno il conto scoperto. Si seleziona un campione di 100 clienti su cui si osserva

Dettagli

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 BITRITTO - MODUGNO ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250 S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM 0+000 AL KM 1+250 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio

Dettagli

STATISTICA A K (60 ore)

STATISTICA A K (60 ore) STATISTICA A K (60 ore) Marco Riani mriani@unipr.it http://www.riani.it Esercizio: si consideri una generica popolazione X con media µ e varianza σ 2 Siano T 1 =(X 1 +X 2 +X 3 +X 4 )/4 e T 2 =(3X 1 +4X

Dettagli

Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni:

Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni: Teoria del metodo Cinematico Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni: - gocce di pioggia cadute contemporaneamente in punti diversi

Dettagli

REPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 23 e 24 APRILE 2016

REPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 23 e 24 APRILE 2016 Regione Toscana Servizio Idrologico Regionale CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE TOSCANA DL 11/07/1998, n. 180; Legge 3/08/1998, n. 267; DPCM del 15/12/1998 Delibera G.R. n. 1003 del 10/09/2001; Delibera

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande)

LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande) LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande) Allo scopo di interpolare un istogramma di un carattere statistico X con una funzione continua (di densità), si può far ricorso nell analisi statistica alla

Dettagli

PSICOMETRIA. Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI

PSICOMETRIA. Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI PSICOMETRIA Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI CAMPIONI INDIPENDENTI Campioni estratti casualmente dalla popolazione con caratteristiche omogenee Assegnazione

Dettagli

L indagine campionaria Lezione 3

L indagine campionaria Lezione 3 Anno accademico 2007/08 L indagine campionaria Lezione 3 Docente: prof. Maurizio Pisati Variabile casuale Una variabile casuale è una quantità discreta o continua il cui valore è determinato dal risultato

Dettagli

Test di ipotesi su due campioni

Test di ipotesi su due campioni 2/0/20 Test di ipotesi su due campioni Confronto tra due popolazioni Popolazioni effettive: unità statistiche realmente esistenti. Esempio: Confronto tra forze lavoro di due regioni. Popolazioni ipotetiche:

Dettagli

Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII

Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII Corso integrato di informatica, statistica e analisi dei dati sperimentali Esercitazione VII Un breve richiamo sul test t-student Siano A exp (a 1, a 2.a n ) e B exp (b 1, b 2.b m ) due set di dati i cui

Dettagli

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17 C L Autore Ringraziamenti dell Editore Elenco dei simboli e delle abbreviazioni in ordine di apparizione XI XI XIII 1 Introduzione 1 FAQ e qualcos altro, da leggere prima 1.1 Questo è un libro di Statistica

Dettagli

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA La distribuzione di probabilità e un modello matematico, uno schema di riferimento, che ha caratteristiche note e che può essere utilizzato per rispondere a delle domande derivate

Dettagli

Due variabili aleatorie X ed Y si dicono indipendenti se comunque dati due numeri reali a e b si ha. P {X = a, Y = b} = P {X = a}p {Y = b}

Due variabili aleatorie X ed Y si dicono indipendenti se comunque dati due numeri reali a e b si ha. P {X = a, Y = b} = P {X = a}p {Y = b} Due variabili aleatorie X ed Y si dicono indipendenti se comunque dati due numeri reali a e b si ha P {X = a, Y = b} = P {X = a}p {Y = b} Una variabile aleatoria χ che assume i soli valori 1, 2,..., n

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia Lezione: carte di controllo

Statistica Applicata all edilizia Lezione: carte di controllo Lezione: carte di controllo E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 24 maggio 2007 Programma 1 Fonti di variabilità e controllo di un fenomeno 2 Programma 1 Fonti di variabilità e controllo di un fenomeno 2 Fonti

Dettagli

Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica

Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica ELT A-Z Docente: dott. F. Zucca Esercitazione # 2 1 Distribuzione normale Esercizio 1 Sia X una variabile aleatoria Normale N (5, ). Facendo

Dettagli

Distribuzioni campionarie

Distribuzioni campionarie 1 Inferenza Statistica Descrittiva Distribuzioni campionarie Statistica Inferenziale: affronta problemi di decisione in condizioni di incertezza basandosi sia su informazioni a priori sia sui dati campionari

Dettagli

Obiettivi Strumenti Cosa ci faremo? Probabilità, distribuzioni campionarie. Stimatori. Indici: media, varianza,

Obiettivi Strumenti Cosa ci faremo? Probabilità, distribuzioni campionarie. Stimatori. Indici: media, varianza, Obiettivi Strumenti Cosa ci faremo? inferenza Probabilità, distribuzioni campionarie uso stima Stimatori significato teorico descrizione Indici: media, varianza, calcolo Misure di posizione e di tendenza

Dettagli

DESCRITTIVE, TEST T PER IL CONFRONTO DELLE MEDIE DI CAMPIONI INDIPENDENTI.

DESCRITTIVE, TEST T PER IL CONFRONTO DELLE MEDIE DI CAMPIONI INDIPENDENTI. Corso di Laurea Specialistica in Biologia Sanitaria, Universita' di Padova C.I. di Metodi statistici per la Biologia, Informatica e Laboratorio di Informatica (Mod. B) Docente: Dr. Stefania Bortoluzzi

Dettagli

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI:

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: i 3 4 5 6 7 8 9 0 i 0. 8.5 3 0 9.5 7 9.8 8.6 8. bin (=.) 5-7. 7.-9.4 n k 3 n k 6 5 n=0 =. 9.4-.6 5 4.6-3.8 3 Numero di misure nell intervallo 0 0 4 6 8 0 4 6 8 30 ISTOGRAMMI

Dettagli

CAMPIONAMENTO - ALCUNI TERMINI CHIAVE

CAMPIONAMENTO - ALCUNI TERMINI CHIAVE CAMPIONAMENTO - ALCUNI TERMINI CHIAVE POPOLAZIONE = qualsiasi insieme di oggetti (unità di analisi) di ricerca N = ampiezza della popolazione PARAMETRI = caratteristiche della popolazione [media, proporzione

Dettagli

STATISTICA (modulo I - Statistica Descrittiva) Soluzione Esercitazione I

STATISTICA (modulo I - Statistica Descrittiva) Soluzione Esercitazione I 2. e 3. STATISTICA (modulo I - Statistica Descrittiva) Soluzione Esercitazione I 1. Le unità statistiche sono costituite dai singoli ristoranti, mentre la popolazione è costituita da tutte le unità del

Dettagli

Ogni misura è composta di almeno tre dati: un numero, un'unità di misura, un'incertezza.

Ogni misura è composta di almeno tre dati: un numero, un'unità di misura, un'incertezza. Ogni misura è composta di almeno tre dati: un numero, un'unità di misura, un'incertezza. Misure ripetute forniscono dati numerici distribuiti attorno ad un valore centrale indicabile con un indice (indice

Dettagli

Un esempio. Ipotesi statistica: supposizione riguardante: un parametro della popolazione. la forma della distribuzione della popolazione

Un esempio. Ipotesi statistica: supposizione riguardante: un parametro della popolazione. la forma della distribuzione della popolazione La verifica delle ipotesi In molte circostanze il ricercatore si trova a dover decidere quale, tra le diverse situazioni possibili riferibili alla popolazione, è quella meglio sostenuta dalle evidenze

Dettagli

Idraulica e Idrologia: Lezione 2

Idraulica e Idrologia: Lezione 2 Idraulica e Idrologia: Lezione 2 Agenda del giorno - Descrizione del reticolo idrografico; - Descrizione morfometrica del bacino idrografico. Pg 1 Alcune questioni di geomorfologia Il trasporto di acqua

Dettagli

ESPERIENZA DI LABORATORIO N 1. 1) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R1, R2, R3 e calcolo degli errori di misura.

ESPERIENZA DI LABORATORIO N 1. 1) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R1, R2, R3 e calcolo degli errori di misura. ESPERIENZA DI LABORATORIO N. ) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R, R, R3 e calcolo degli errori di misura. Dalla misurazione diretta delle singole resistenze abbiamo

Dettagli

RENERFOR-IDROLOGIA LAGO DEL CHIOTAS - ENTRACQUE VALLE GESSO - CN. Gruppo di lavoro: P. Claps, F. Laio, D. Ganora, S. Borra, E.Gallo, E.

RENERFOR-IDROLOGIA LAGO DEL CHIOTAS - ENTRACQUE VALLE GESSO - CN. Gruppo di lavoro: P. Claps, F. Laio, D. Ganora, S. Borra, E.Gallo, E. RENERFOR-IDROLOGIA LAGO DEL CHIOTAS - ENTRACQUE VALLE GESSO - CN Gruppo di lavoro: P. Claps, F. Laio, D. Ganora, S. Borra, E.Gallo, E. Bartolini Gruppo di lavoro: P. Claps, F. Laio, D. Ganora, S. Borra,

Dettagli

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio idrologico ed idraulico relativo al reticolo idrografico interferente con la strada di collegamento tra

Dettagli

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA Nell associare ai risultati di un esperimento un valore numerico si costruisce una variabile casuale (o aleatoria, o stocastica). Ogni variabile casuale ha una corrispondente

Dettagli

Adozione C.C. n. 51 del

Adozione C.C. n. 51 del Adozione C.C. n. 51 del 05.08.2008 Approvazione C.C. n. 5 del 05.03.2009 RELAZIONE GENERALITA I partecipanti al P.O.C. della frazione Scipione Ponte hanno affidato l incarico allo scrivente per la redazione

Dettagli