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1 Casa Mara Indice: 1. Casa Mara 2. La Fondazione S. Carlo Onlus 3. Il Cast 4. Struttura organizzativa I. Operatori II. Volontari 5. Dove siamo I. Come arrivare II. Per contattarci 6. Descrizione degli spazi 7. Modalità di accesso I. Modalità di ammissione e dimissione II. Tempi di attesa III. Fasi e tempi del percorso 8. Strumenti operativi del lavoro educativo I. Accoglienza II. I progetti III. Regole IV. Tutela e partecipazione degli ospiti 9. Regolamento

2 1. Casa Mara Casa Mara è una palazzina di due piani sita in piazza Villapizzone 2, accanto alla chiesa di San Martino, messa a disposizione dalla parrocchia nell ambito del progetto Emergenza dimora, promosso dalla Fondazione Cariplo, che nasce in seguito all analisi del fabbisogno abitativo di persone senza riferimenti territoriali in stato di emarginazione sociale. Casa Mara è stata affidata alla Fondazione San Carlo, che nella gestione si avvale di persone competenti della associazione Cast affiancata da numerosi volontari della parrocchia di San Martino in Villapizzone. 2. La Fondazione San Carlo Onlus La Fondazione S. Carlo di Milano è nata nel 1994 (riconoscimento regionale: D.g.r del ) e nell anno 1998, ha assunto la forma giuridica di Onlus (D.g.r del ). E promossa e sostenuta dalla Diocesi di Milano e dalla Caritas Ambrosiana che nominano per statuto tre consiglieri a testa, mentre il presidente è nominato dall Arcivescovo di Milano. La Fondazione S. Carlo Onlus è iscritta nel Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per l'immigrazione. Scopo della Fondazione è lo svolgimento di attività di: assistenza sociale; formazione e tutela dei diritti civili delle persone svantaggiate per condizioni economiche, sociali e familiari; apprestamento e gestione di strutture e servizi per accogliere soggetti in stato di bisogno, anche stranieri; realizzazione, anche in collaborazione con enti con analoghe finalità, di centri e servizi che si propongano di offrire possibilità di miglioramento di vita autonoma e sociale e

3 che, in particolare, garantiscano forme di sostegno alla formazione professionale e all'avviamento al lavoro oltre ad attività di supporto nella ricerca di soluzioni abitative stabili; promozione e svolgimento di attività culturali e di ricerca, organizzazione di dibattiti, conferenze e corsi, raccolta di documentazione, redazione e pubblicazione di materiale divulgativo relativo ai temi del disagio sociale e dell'immigrazione. 3. Il Cast è un associazione che opera dal 1979 promuovendo iniziative a favore di uomini, italiani e stranieri (in possesso di regolare permesso di soggiorno), disadattati ed emarginati: persone senza dimora, fragili, a grave rischio di esclusione sociale. Il lavoro del Cast si articola in tre diversi momenti. Un servizio sociale: chi vi si rivolge, trova due assistenti sociali e un gruppo di volontari i quali verificano se è possibile l inserimento nel Centro di Accoglienza. Il Centro di Accoglienza: presso Casa Mara in Piazza Villapizzone, 2. Aperto tutti i giorni dalle 17,30 alle 8,30 offre a persone di sesso maschile dai 18 ai 40/45 anni italiani e stranieri un ambiente familiare, ospitalità e affiancamento educativo in un possibile percorso all autonomia. La terza accoglienza: tre monolocali e un bilocale nei quali, per un periodo definito, vivono persone provenienti dal Centro di Accoglienza o segnalati da altre agenzie della rete con cui il Cast collabora. Ospiti che hanno ancora bisogno di un supporto e un accompagnamento, anche se non continuativo, nel raggiungere una totale autonomia sia psicologica sia economica e che usufruiscono della presenza e della consulenza periodica di educatori e volontari. 4.Struttura organizzativa: a. Gli operatori Il Cast si avvale della collaborazione di educatori professionali laureati, sia all interno della comunità di accoglienza che nel percorso in terza accoglienza, affiancati da una psicologa che supervisiona l equipe. Il servizio sociale vede la presenza, nei suoi orari di apertura, di un assistente sociale. b. I volontari La vita nella struttura e negli appartamenti è accompagnata da volontari anche della parrocchia, fra cui medici e legali; nel servizio sociale è presente, a turnazione, un gruppo di volontari/e fra cui una assistente sociale.

4 5. Dove siamo Casa Mara Carta dei servizi 6.Descrizione degli spazi: Il Servizio Sociale ha il suo ufficio in piazza Villapizzone, 12. dal Centro di Milano si possono utilizzare: il tram 1 direzione Castelli; il tram 12 direzione Roserio; scendendo alla fermata Castelli (nel caso del tram 1 è il capolinea), imboccare via Grosseto e seguire la mappa. In alternativa si può utilizzare il Passante Ferroviario scendendo alla fermata Villapizzone (linee S5 e S6). Da qui si deve uscire seguendo le indicazioni per Piazza Castelli, imboccare la via Fusinato e percorrerla fino in fondo. Servizio Sociale, piazza Villapizzone Casa Mara, piazza Villapizzone, Casa Mara, alla quale si accede sia da Piazza Villapizzone 2, angolo via Fusinato, sia da un cancello sulla piazza stessa, si sviluppa su due piani. Al piano terra si trovano, l ufficio operatori, il locale dispensa, la stanza operatori, il bagno disabili e locale di primo soccorso, la cucina, il soggiorno/spazio socialità e la sala da pranzo. Al piano superiore, raggiungibile sia con la scala interna che dall esterno, si trovano le camere da letto, due singole e quattro doppie, il locale lavanderia, due bagni. All esterno, raggiungibile dalle porte della camera da pranzo e della cucina, è possibile utilizzare uno spazio delimitato da piante e fornito di panchine e sedie che la parrocchia ha ricavato e messo a disposizione dal più ampio spazio dell oratorio.

5 7.Modalità di accesso I. Modalità di ammissione e dimissione Le richieste di ammissione possono essere presentate, sia per la comunità che per la terza accoglienza, da Enti pubblici, da associazioni del privato sociale e dalle singole persone in difficoltà. L accettazione nella struttura segue un iter contraddistinto da un primo colloquio conoscitivo cui farà seguito un secondo colloquio di consegna del regolamento della comunità, che l ospite dovrà sottoscrivere per accettazione e dalla presentazione dei documenti sanitari previsti per legge (antitubercolina, esami ematici) e indispensabili per l ingresso. La permanenza è a termine la sua durata varia in base alle caratteristiche e potenzialità dell ospite. Le dimissioni, oltre che per scadenza dei termini di accoglienza previsti e concordati all ingresso, possono tuttavia essere decise in ogni momento dal Servizio Sociale per motivi disciplinari o per una impossibilità a proseguire il progetto. II. Tempi di attesa Fondamentalmente vincolati alla presenza di posti disponibili, per quanto riguarda l ingresso in comunità, i tempi saranno determinati sia dalle reali necessità dei richiedenti ospitalità sia dalla consegna dei documenti sanitari sopraddetti. Per la terza accoglienza, l ingresso è concordato e deciso con l ospite e l eventuale ente inviante. III. Fasi e tempi del percorso Dopo un primo periodo di conoscenza reciproca, con ogni ospite viene eventualmente definito il percorso per il futuro, da affrontare durante la permanenza in comunità secondo un accordo di co-progettazione sottoscritto liberamente. I progetti personali sono diversificati secondo la situazione e le aspirazioni di ogni persona. 8.Strumenti operativi del lavoro educativo I. Accoglienza La persona accolta in struttura è accompagnata con particolare attenzione nel suo percorso di inserimento sia in uno spazio nuovo, connotato da regole e abitudini, sia nel gruppo di ospiti che già abitano questo spazio. La condivisione del regolamento, che è caratterizzato fondamentalmente da norme che regolano una civile convivenza, è lo strumento base su cui, nel tempo e nel rispetto della personalità della persona, si costruisce quella relazione che sarà la forza di un lavoro verso l autonomia.

6 II. I progetti Pensati, condivisi, concordati, caratterizzati dalle singole necessità e capacità e personalizzati in base alle persone, si possono sviluppare nel tempo con il coinvolgimento in rete di tutte quelle realtà del pubblico e del privato sociale utili al progetto stesso. Il dialogo, la condivisione e le verifiche periodiche in colloqui individuali, permettono di monitorare ed eventualmente ricalibrare ogni progetto che è diversificato secondo la situazione e le aspirazioni di ogni persona. Questi progetti possono prevedere passi verso l autonomia del soggetto e il suo reinserimento sociale. III. Regole Alla base del vivere civile, sono il filo conduttore della vita in comunità e aiutano nell affrontare un reinserimento sociale. Dichiarate nel regolamento, vengono sottoscritte al momento dell accettazione all inserimento sia in comunità che in terza accoglienza. Il rispetto delle stesse permette di mantenere quell atmosfera familiare e serena che generalmente caratterizza la nostra comunità, dove il rispetto reciproco è alla base di ogni relazione. IV. Tutela e partecipazione degli ospiti Al momento del primo colloquio, a ogni richiedente accoglienza viene letta, spiegata e fatta sottoscrivere la modulistica prevista dal decreto legge n 196 del 30/06/2003 in materia di privacy. Il materiale informativo personale di ogni ospite è archiviato e può accedervi solo il personale autorizzato per legge. Gli educatori e gli operatori sono vincolati dal segreto professionale. 9. REGOLAMENTO Nella comunità di Casa Mara sono ospitati, salvo eccezioni, uomini in età compresa tra i 18 e i 40 anni, non tossicodipendenti. Per essere accolti è necessario presentare l esito negativo della cutireazione alla tubercolina e la ricevuta dell effettuazione degli esami del sangue. Il Centro offre ospitalità serale e notturna, cena e prima colazione. La vita all interno della comunità è accompagnata da tre educatori (due educatori e una educatrice). Nelle principali festività, in assenza degli operatori, saranno presenti alcuni volontari. Forme e modalità di regolamentazione delle permanenze

7 L ospitalità presso il centro è a termine. La permanenza nella struttura sarà definita, di volta in volta, per ciascun ospite. In ogni caso, per la prima accoglienza si ipotizza una permanenza massima di tre mesi. Rimarrebbe comunque aperta la possibilità di ridefinire percorsi di reinserimento più lunghi mediante il passaggio alla seconda ed eventualmente alla terza accoglienza. Determinante sarà l ambito di provenienza della persona, il suo vissuto, le motivazioni per cui ha chiesto o è stata richiesta, l accoglienza. Le dimissioni possono tuttavia essere decise in ogni momento dal Servizio Sociale per motivi disciplinari o per una impossibilità a proseguire il progetto. Norme comportamentali La coabitazione è definita da regole precise che si rifanno alle consuete norme di convivenza civile previste in qualsiasi ambito comunitario Tutti i rapporti all interno del Centro di accoglienza si debbono fondare sul massimo rispetto reciproco. Per ogni eventuale problema gli ospiti sono tenuti a rivolgersi agli educatori, così come per consigli e informazioni. Sono inoltre previste regole specifiche che garantiscano una serena convivenza. Ciascun ospite avrà a sua disposizione un letto, un comodino, un armadio e un contenitore. Tutti gli effetti personali dovranno essere riposti in tali spazi. Non è possibile entrare nelle stanze altrui senza permesso. A ciascun ospite verrà garantito un armadietto chiuso, accessibile agli operatori. E vietato introdurre armi ed altri oggetti contundenti, così come è vietato sia l uso di sostanze alcoliche e stupefacenti sia fumare negli ambiti comunitari; non è consentito tenere e consumare cibo nelle camere, mentre si potrà tenere in cucina (in spazi appositi). Chi rientra alterato verrà allontanato dal Centro di accoglienza I letti vanno rifatti ogni mattina e le stanze lasciate in ordine. Il cambio di lenzuola, federe e asciugamani avviene di regola una volta la settimana, il lunedì. Il riposo degli altri va rispettato: dopo le ore non è possibile tenere accese le luci nelle camere; non si può tenere la radio o la TV ad alto volume. Dopo le ore 22,00 non è più possibile ricevere né fare telefonate (sia dal telefono del Centro di accoglienza che dai cellulari), all interno delle camere e nel corridoio, le sonerie vanno silenziate e le eventuali telefonate vanno fatte nella saletta-soggiorno. I telefoni cellulari, inoltre, vanno tenuti spenti: durante la cena, nel corso della riunione del lunedì, in caso di colloqui in ufficio con gli operatori. Il Centro non è responsabile di furti o danneggiamenti di oggetti personali. Gli operatori possono eventualmente controllare gli armadi degli ospiti (solamente in loro presenza).

8 Gli ospiti saranno coinvolti nella gestione quotidiana degli spazi, con mansioni definite e regolamentate da turni in funzione sia delle necessità della struttura sia degli impegni personali degli ospiti. Il rientro in comunità è previsto tutte le sere al massimo per le 19.30; il lunedì alle Dopo cena è possibile uscire fino alle ore RIUNIONE SETTIMANALE Tutti i lunedì alle ore (fino alle ore circa) è prevista una riunione con ospiti e operatori. Tale riunione, alla quale è obbligatorio partecipare, ha i seguenti obiettivi: stabilire i turni della settimana concordare il menu portare in gruppo eventuali comunicazioni relative alla vita di comunità (e non al singolo ospite) per confrontarsi e trovare soluzioni insieme. TURNI PULIZIA All ospite viene richiesta una piena collaborazione al mantenimento dell ordine, della pulizia e dell igiene all interno della comunità. I turni settimanali sono principalmente: 1. Turno pulizia: pulire entrambi i bagni (turno da iniziare entro le ore eccetto impegni lavorativi concordati con gli educatori). 2. Turno cucina: apparecchiare la tavola 15 minuti prima della cena, lavare i piatti e riordinare la cucina dopo cena; 3. Pulizia della propria camera e sparecchiare: la pulizia della camera, assegnata in turno a ciascun ospite della stanza, va fatta entro le ore / il lunedì; dopo cena si deve sparecchiare la tavola e pulire la sala da pranzo; 4. Pulizia personale: è obbligatorio fare la doccia almeno tre volte la settimana;non si devono mai scambiare o prestare oggetti personali come lo spazzolino da denti, il rasoio, le forbici, i guanti per le pulizie, forniti dal centro, il cui uso è obbligatorio. 5. Turno lavatrice: lavare la biancheria personale una volta la settimana, secondo i turni stabiliti; si potrà stendere la biancheria in camera utilizzando lo stendino, che dovrà essere liberato entro il pomeriggio successivo. La biancheria sporca va riposta nell apposito sacchetto di tela fornito dal centro. RITARDI O ASSENZE E necessario comunicare in anticipo agli educatori eventuali ritardi per la cena. In particolare è richiesto all ospite di avvisare entro e mai oltre le ore 19,30; se l avviso sarà effettuato in ritardo, al rientro non sarà servita la cena completa. Se arriva terminata la cena, non potrà cenare ma riceverà uno panino e frutta. Lo stesso comportamento è richiesto anche per la colazione. In caso di assenza non concordata e non giustificata il rientro in comunità è consentito solo dopo un colloquio con i referenti del Servizio Sociale. In caso di mancato rispetto di questo regolamento, l ospite può essere allontanato

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