4. I PENDANTS.) 25) 1984 Edizioni All Insegna del Giglio s.a.s., vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale.

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1 4. I PENDANTS.) Oggi, dopo la pubblicazione del catalogo più volte citato (12), è abbastanza) facile classificare genericamente il bacile di Montelupo nella famiglia dei) bacili incisi romanici. Sebbene il nostro esemplare sia un po più piccolo della) maggior parte di questi recipienti, tuttavia ha con essi tante affinità da permetterci) di confermare la sua appartenenza allo stesso gruppo.) Se si osservano gli ornamenti incisi, troviamo qui, come in molti altri) esemplari, i medaglioni caratteristici che compaiono continuamente nel gruppo) dei bacili decorati (13). Così pure i fiori stilizzati sono rappresentati so-) prattutto sui bacili dall ornato più semplice, anche se talvolta sono presenti nella) decorazione di bacili ornati di figure, come per esempio nel bellissimo bacile del) Landesmuseum di Bonn (14) con le figure di Piramo e Tisbe. Per quanto si può) giudicare dalle fotografie e dai disegni sembra che perfino i bacili di Berna, Bern) Historisches Museum II (15), di Stoccolma, Stokolm Statens Historika Museum) 11(16) e Königsberg (Kalinigrad) Prussia Museum VII (17), siano della stessa) mano del nostro esemplare. Probabilmente si potrebbero aggiungere altri) pendants se le fotografie fossero più chiare.) Se invece cerchiamo esemplari corrispondenti per quanto riguarda la or-) namentazione applicata, il materiale che abbiamo a disposizione si riduce a due) pezzi e cioè: il cosiddetto bacile dell Imperatore Ottone, oggi conservato a Riga) (18), il cosiddetto bacile-otto di Halle (19). Siccome non ho potuto esa-) (12) J.W.F., (13 J.W.F., 1981, Cat. n (14) J.W.F., 1981, cat. n. 8. (15) J.W.F., 1981, cat. n (16) J.W.F., 1981, cat. n (17) J.W.F., 1981, cat. n (18) J.W.F., 1981, cat. n. 187.s (19) J.W.F., 1981, cat. n )

2 minare questi reperti nell originale, riporterò la descrizione che ne dà il) catalogo di J.W.F. (20).) «RIGA, Historisches Museum (già Dommuseum) V- Kaiser-Otto-Schale) (tav. 10). Bronzo molto sottile, danneggiato al bordo; diametro cm. 31, altez-) za cm. 8/9, bordo cm. 1. Trovato nel 1886 a nord-est delle rovine del castello) di Fellin durante l aratura, quindi non molto in profondità. Al centro del ba-) cile, che è un po rialzato, è saldato un medaglione metallico stampigliato, che) rappresenta un imperatore in posizione frontale (tav. 11a), con corona chiusa) di cui si vedono due vette e i pendagli. Il sovrano sostiene in ognuna delle) mani sollevate [...] un oggetto, nella sinistra un recipiente da unguenti col) coperchio a punta terminante con un nottolino, nella destra un encolpio tem-) pestato di perle, provvisto di un anello per appenderlo; probabilmente l en-) colpio conteneva una reliquia. Intorno la scritta OTTO; secondo gli studiosi si) tratterebbe di Ottone I. Intorno a un cerchio perlinato è tracciato l inizio del) testo dell inno per la consacrazione delle chiese: HIERUSALEM VISIO) PACIS. L inno va datato nel XII secolo e ci fornisce quindi la data post quem del bacile; cfr. in proposito A. S. WALPOLE, Early Latin Hymns, Cambridge,) 1922, pp e JULIAN, Dictionary of Hymnology, New York 1982 (1198-) 1200). Il medaglione è ripetuto quattro volte a ciascuna estremità dei bracci) della croce, che partono dal medaglione centrale e raggiungono il bordo del) bacile [...]. I bracci e i medaglioni sono fusi in un sol pezzo. Intorno al) margine superiore del bacile corre una larga fascia con motivo vegetale simile) a quello del medaglione, che si sviluppa in un tralcio ondeggiante anch esso) disegnato con grande finezza. La fascia collega fra loro i quattro medaglioni) stampigliati nella parte alta, mentre il bordo del bacile è decorato con tecnica) molto fine da un nastro a zig-zag in prospettiva. L esecuzione particolarmente) accurata spiega l importanza attribuita a questo bacile.) HALLE, Staatliche Galerie Moritzburg, Inv. N Otto-Schale (tav.) 13). Bronzo con forte doratura; il bordo è in parte spezzato; il bacile è) restaurato in tre punti. Diam. cm. 30,5, altezza cm. 9, bordo cm. 1, fondo) rialzato diam. cm. 12,5. Trovato nella Nikolaistrasse di Halle. Questo bacile è) molto simile nell esecuzione a quello di Riga e sembra fuori dubbio che siano) stati ambedue approntati nella stessa manifattura, come probabilmente è an-) (20) J.W.F., 1981, p. 132 seg.) 26)

3 Tav Bacile di Riga, da J.W.F., tav. 147a.- 27-

4 28

5 Tav. 1 1 a- - Bacile di Riga, da J.W.F.,tav. 148b.- Tav. 1 1b- - Bacile di Halle, da J.W.F., tav. 148c.- Tav Bacile di Halle, da J.W.F., tav. 148a.- 29-

6 che il caso per quello di Wismar. Il fondo del bacile presenta lo stesso meda-) glione (tav. 11b), mentre i bracci della croce terminano con dei mezzi meda-) glioni, decorati con un motivo di tralci che si ripete simmetricamente lungo i) bracci della croce. Inoltre lo spazio fra i bracci è meno decorato di quanto av-) viene nel bacile di Riga. Il fondo rialzato è circondato da una larga fascia a zig-) zag in prospettiva, che si ripete in forma più semplice sotto il bordo del bacile ed) è completato da una linea a denti di lupo; fasce verticali collegano le due fasce) orizzontali, riempiendo i vuoti creati dai bracci della croce [...]».) Anche un rapido confronto fra le due Otto-Schalen mostra che ambedue i) reperti appartengono al medesimo gruppo, anche se non tutti i particolari) collimano. J. Braun scrive: «I bacili di Fellin e di Halle vanno addirittura) attribuiti alla stessa manifattura. Lo dimostrano i due medaglioni con la mezza) figura del sovrano che compare in entrambi e, dato che dei particolari minimi) risultano identici, è evidente che sono stati approntati con una stessa matrice») (21).) Anche se nel bacile di Montelupo la figura del sovrano, diversamente da) quella delle Otto-Schalen, è rappresentata per intero seduta sul trono e anche) se l ornato dei bracci della croce si differenzia un poco, esistono tuttavia ancora) tante analogie per cui possiamo attribuire il nostro reperto al medesimo gruppo.) Basti osservare come la posizione dell imperatore, le braccia piegate ad angolo,) il manto triangolare, la fibula che lo fissa, siano uguali in tutti e tre i casi. Anche) se Karolus, diversamente da Ottone, è rappresentato di profilo l incisore non) rinuncia, anche nel nostro caso, a ricoprirne il capo con la caratteristica corona di) cui si vedono due vette e i pendagli come nei reperti di Fellin e di Halle.) L ornamentazione sui bracci della croce nelle Otto-Schalen ha molte) varianti. Nel bacile di Halle consiste in tralci a spirale, dal bel movimento, cir-) condati da un bordo perlinato e che sono rappresentati in modo abbastanza) naturalistico (tav. 13a). Sul bacile di Fellin invece compare al loro posto un) motivo geometrico ben composto, formato da cerchi con foglie stilizzate in-) scritte nei cerchi (tav. 13b). Sul bacile di Karolus troviamo uniti motivi ap-) partenenti ai due stili (tav. 8). Mentre infatti il disegno geometrico dei bracci) mostra molte affinità con quello del bacile di Riga, i vasi da fiori dei meda-) glioni all estremità dei bracci sono più vicini ai tralci a spirale del bacile di) Halle. Il confronto dimostra in ogni caso che il nostro reperto proviene senza) (21) J. BRAUN, 1932, p. 304.) 30)

7 Tav Disegni delle braccia dei bacili di Riga e Halle.) dubbio dal medesimo ambito delle Otto-Schalen. Non è da escludere che sia) stato approntato dalla stessa manifattura.) Data la scarsità del materiale che abbiamo a disposizione è difficile stabili-) re, oggi, dove si trovasse la manifattura. Un buon numero di studiosi che si) sono occupati finora delle Otto-Schalen ricollega la rappresentazione di) Ottone con Magdeburgo (22) e pensa quindi che la manifattura si trovasse in) quella città. Altri invece fanno notare che la parte finale della croce sul bacile) di Halle presenta motivi analoghi alle decorazioni applicate sul Doppelko-) (22) P. E. SCHRAMM, 1928.) 31)

8 Tav J.W.F., Abb. 22.) pfes (bicchiere a doppia coppa) di S. Godehard a Hildesheim (tav. 14) e altri) simili e non escludono che i pezzi provengano da quella zona (23). In ogni caso) possiamo affermare con certezza che il reperto di Montelupo è un manufatto) della Germania del Nord. È tuttavia impossibile stabilire come e quando sia) finito in Arno presso Empoli.) (23) J.W.F., 1981, p. 132.) 32)

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