PROTOCOLLO D INTESA SULL ATTUAZIONE DI UN PATTO REGIONALE DI STABILITA FISCALE E TARIFFARIA
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1 PROTOCOLLO D INTESA SULL ATTUAZIONE DI UN PATTO REGIONALE DI STABILITA FISCALE E TARIFFARIA Visti i vincoli interni posti dalla Legge Finanziaria per l anno Visto l impegno assunto attraverso il Patto di stabilità fiscale e tariffario del 2004 sottoscritto da tutte le istituzioni umbre per mantenere al più basso livello possibile il carico fiscale di competenza regionale e locale. Vista la Legge Regionale 20 luglio 2004 N.11 recante Disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli enti locali per il sostegno ai programmi di sviluppo e qualificazione di servizi di loro competenza in esecuzione del patto di stabilità fiscale e tariffario. Vista l intesa raggiunta attraverso il Patto regionale per lo sviluppo, l innovazione e la coesione sociale seconda fase sottoscritto il 21 dicembre Visto l accordo sottoscritto il 26 marzo 2007 tra la Regione e le OO.SS che prevede l avvio di un confronto sul riordino del sistema fiscale regionale, nel quadro anche delle linee di indirizzo nazionale sul Federalismo fiscale, al fine di adeguare la strumentazione locale ai principi di maggiore stabilità, equità, progressività, equilibrio e responsabilità e la conseguente sottoscrizione di un nuovo Protocollo. Considerata la rilevanza di rafforzare gli strumenti di integrazione e concertazione tra diverse istituzioni e diverse politiche, al fine di offrire ai cittadini prestazioni e interventi organicamente coordinati, così come previsto dalla Legge Regionale 9 luglio 2007 N.23 Rilevato che la Regione, il CAL, l ANCI, l UPI, le Parti Sociali hanno espresso condivisione in merito alla promozione di politiche locali che sviluppino, anche in tema di servizi, l offerta pubblica in linea con gli obiettivi assunti dall Unione europea in materia di crescita economica sostenibile e maggiore coesione sociale. Tutto ciò premesso Le Parti concordano il seguente protocollo d intesa: 1. promuovere e sostenere la concertazione negoziata, indicando il confronto preventivo quale metodo da praticare, in particolare e a partire, dalla predisposizione dei documenti relativi alle politiche di bilancio 2008, in una visione di programmazione pluriennale e nel rispetto di in un quadro di stabilizzazione fiscale e tariffaria, in linea con l andamento dell inflazione e avviando un azione di rimodulazione del carico fiscale che garantisca maggiore equità. 2. assumere iniziative per valorizzare le sedi di partecipazione degli EE.LL. e/o enti gestori alle scelte nelle forme associate e, contestualmente, attivare sedi di concertazione con le rappresentanze sociali a livello di ambiti
2 territoriali integrati, in attuazione della riforma del sistema amministrativo regionale e locale; 3. indirizzare le scelte di politiche di bilancio - con particolare attenzione a quelle relative alle entrate e ai proventi fiscali basate su criteri di trasparenza, progressività, equità, concordando e praticando patti di equità fiscale tra l amministrazione e il cittadino al fine di salvaguardare i redditi da pensione e da lavoro delle persone e delle famiglie più svantaggiate e per promuovere sistemi condivisi e trasparenti di selettività ed equità nell accesso alle esenzioni e alle agevolazioni sociali, sull ICI e sui sistemi tariffari locali: a. le addizionali Irpef dovranno corrispondere a criteri di equità; prevedendo, uniformando e innalzando le fasce di esenzione; applicando ove possibile una reale progressività, sulla base di scaglioni di reddito per fasce differenziante e per categorie di contribuenti nell ambito di un quadro di stabilità fiscale; b. individuare prioritariamente la destinazione delle risorse, particolarmente quelle derivanti dal recupero dell evasione fiscale e dell estragettito, rivolte a politiche di sviluppo locale e di coesione, al fine di riequilibrare il rapporto esistente tra la pressione fiscale e il livello della spesa per il sociale e favorire l inserimento lavorativo dei giovani scolarizzati; - area sociale: verso servizi e interventi connessi all infanzia e alla condizione giovanile (finalizzate, in parte, ad incrementare il servizio socio-educativo e, in parte a cofinanziare la riduzione delle tariffe sulla base di un indicatore condiviso) e verso la non autosufficienza (andando, a tal fine, ad integrare il Fondo regionale per la non autosufficienza); - sviluppo territoriale, ambiente e lavoro (sostenibilità ambientale, sistema urbano, viabilità, sicurezza): verso misure che incentivino la raccolta differenziata; l applicazione della tariffa sociale per acqua, rifiuti, trasporti; si realizzino condizioni di sicurezza pubblica; si indirizzi gli investimenti nella residenzialità pubblica; c. utilizzare lo strumento dell ISEE o altro strumento similare di nuova definizione in modo uniforme e coordinato, con la previsione di un sistema di controlli, ampio, articolato ed efficace, rafforzando, a tutti i livelli, la collaborazione con la Guardia di finanza e l Agenzia delle Entrate; 4. rafforzare gli interventi diretti alla lotta all evasione e all elusione dei tributi locali quale priorità e impegno strutturato dei Comuni, anche nel quadro delle nuove funzioni in materia di gestione del catasto e revisione degli estimi, da attuare in modo coordinato e condiviso in raccordo con l Agenzia del territorio, destinando l eventuale extragettito alle politiche di riequilibrio ed equità sia sotto il profilo fiscale che per l implementazione dei servizi;
3 5. consolidare la lotta al lavoro nero e a quello irregolare, in stretta collaborazione con gli enti interessati alle attività ispettive attraverso piani di emersione concordati; 6. perseguire con maggiore impegno di risorse e mezzi, la legalità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro tramite: a. il rafforzamento del sistema dei controlli pubblici, a tutti i livelli, con la diffusione della certificazione di regolarità delle imprese nel sistema degli appalti e dei subappalti; b. il completamento della messa in sicurezza e agibilità di tutto il patrimonio edilizio pubblico a partire da quello educativo e scolastico; c. il superamento del sistema di affidamento al massimo ribasso; d. la piena applicazione dell accordo regionale, per il settore della cooperazione, compreso il superamento del salario convenzionale dal 1 Gennaio 2008; 7. definire un impianto condiviso sulle forme di gestione dei servizi, limitare le esternalizzazioni esclusivamente alle attività non strategiche della pubblica amministrazione e valutarne i riflessi sulla qualità delle prestazioni, dei servizi e i diritti degli operatori e delle operatrici; 8. monitorare, attraverso specifici incontri/presentazione di rapporti di indagine con cadenza periodica, gli interventi e i servizi pubblici offerti e, con l obiettivo di migliorare la qualità dei servizi stessi, estendere l offerta, contenere gli aumenti nell ambito delle dinamiche d inflazione, generalizzare la tariffa sociale, prevedere forme di agevolazione per le fasce di reddito più basse riguardanti anziani soli, famiglie numerose e/o monoparentali con figli minori; 9. promuovere una politica di stabilizzazione occupazionale del lavoro precario nell ambito del settore pubblico (Regione, Province, Comuni, enti pubblici strumentali) in linea con le recenti normative nazionali e la legislazione regionale in fase di definizione, con particolare attenzione anche all estensione dei diritti e delle tutele ai lavoratori e alle lavoratrici con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e attivando un tavolo di confronto per promuovere il superamento del precariato presso le agenzie regionali e locali costituite in forma di società per azioni anche nel quadro delle riforma delle agenzie; 10. accelerare i processi di aggregazione nella gestione dei SPL nel quadro delle norme comunitarie, nazionali e regionali ricercando anche una maggiore omogeneità contrattuale, oltre che favorire un sistema più equo di regolazione dei sistemi tariffari con particolare attenzione alle fasce sociali più svantaggiate; 11. proseguire nella azione per la riduzione del costo della politica snellendo gli organi amministrazione nelle Società, Enti e Agenzie controllate e/o partecipate e promuovendo una loro più funzionale e efficiente riorganizzazione e/o razionalizzazione, superare il ricorso a consulenze improprie, eliminando gli sprechi, in coerenza con i più recenti provvedimenti nazionali;
4 12. la Regione, per quanto di sua competenza, in riferimento ai trasferimenti di risorse ordinarie ai Comuni e alle Province si impegna ad adottare meccanismi incentivanti (o disincentivanti) per gli EE.LL. che sottoscrivano e rispettino (non sottoscrivano o non rispettino) tali previsioni ed impegni; 13. Comuni, Province e Regione attiveranno un osservatorio sulla finanza locale umbra per monitorarne a cadenza annuale, efficienza e produttività in termini di bilancio sociale. ALLEGATI Adottare, a tutti i livelli istituzionali, indicatori in grado di misurare il benessere, che completino l analisi di tipo economico tradizionale (PIL), utili a qualificare gli standard di vita (fattori etici, ambientali, educativi e sociali), essenziali nel determinare la qualità della vita di una comunità e orientarne la stessa idea di sviluppo come processo umano oltre che economico. Adottare, a tutti i livelli istituzionali, la prassi di predisporre i Bilanci sociali e i Bilanci di genere Dare concretizzazione all accordo raggiunto al Tavolo tematico del welfare il , in cui si indicava la necessità di costituire un gruppo di lavoro che definisse le linee di indirizzo regionali unitarie di applicazione dell ISEE per tutti i servizi pubblici che non dispongano di regolamenti specifici (es. tariffe sociali utenze energia elettrica e gas). Perugia, 11 dicembre 2007 La Presidente della Giunta Regionale CGIL Umbria Il Presidente dell Unione Province Umbria CISL Umbria
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