LE ELEZIONI TEDESCHE E L EUROPA

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Leonardo Repetto
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1 LE ELEZIONI TEDESCHE E L EUROPA prof. Sergio Fabbrini, LUISS School of Government LUISS School of European Political Economy (SEP) 18 ottobre 2017

2 2 INDICE 1. Introduzione 2. Le elezioni tedesche 3. Il disallineamento con la Francia 4. La radicalizzazione nazionalista 5. Il dibattito europeo 6. Conclusioni

3 3 INTRODUZIONE 1. L evoluzione intergovernativa dell UE è avvenuta nel contesto di due regimi decisionali (per due set di policies) 2. Tale evoluzione ha favorito la Germania più che la Francia (in particolare nell Eurozona) 3. Le elezioni per il Bundestag (24 settembre 2017) avrebbero dovuto confermare la preminenza della Germania in virtù del suo modello di stabilità economica e politica. Ma così non è avvenuto 4. Invece, le elezioni francesi di qualche mese prima avevano portato al successo una coalizione e di un presidente europeisti 5. Il dilemma del disallineamento tra i due paesi - renderà difficile la riforma dell Eurozona?

4 4 LE ELEZIONI TEDESCHE QUADRO GENERALE Affluenza: 76,2%

5 ENTRANO AL BUNDESTAG 6 PARTITI In Germania il numero di seggi è variabile: se un partito ottiene nei collegi uninominali più seggi di quanti gliene spettino in base alla ripartizione proporzionale,

5 5 ENTRANO AL BUNDESTAG 6 PARTITI In Germania il numero di seggi è variabile: se un partito ottiene nei collegi uninominali più seggi di quanti gliene spettino in base alla ripartizione proporzionale, conserva quei seggi. per non alterare la rappresentanza proporzionale, però, vengono aumentati anche quelli di tutti gli altri partiti che superano la soglia di sbarramento. Poiché in questo caso la CDU/CSU ha vinto nella competizione maggioritaria, conquistando 231 collegi su 299, il numero di seggi «extra» è aumentato dai 598 di base a ben 709. Fonte:

6 6 ELEZIONI FEDERALI DEL 2013 Fonte:

7 7 ANALISI DEL VOTO 2017 NEI 16 LÄNDER Evidenziati in giallo, gli stati dell Est

8 8 ANALISI DEL VOTO 2017 NEI 9 LÄNDER DELL OVEST STATE RESULTS IN % Baden- Württemberg CDU/CSU SPD AfD FDP LINKE GRÜNE All others Bremen Hamburg Hesse Lower Saxony North Rhine- Westphalia Rhineland- Palatinate Saarland Schleswig- Holstein

9 9 DIFFERENZA PERCENTUALE TRA IL 2013 E IL 2017 NEI 9 LÄNDER DELL OVEST PER CDU/CSU STATE RESULTS IN % 2013 FEDERAL ELECTION COALITION: CDU/CSU PERCENTAGE DROP Baden- Württemberg Bremen Hamburg Hesse Lower Saxony North Rhine- Westphalia Rhineland- Palatinate Saarland Schleswig- Holstein

10 10 FOCUS SULLA BAVIERA (53,9% nel 2013) (22% nel 2013) (2,8% nel 2013) (7,7% nel 2013) (3,4% nel 2013)

11 11 LE FRATTURE TERRITORIALI DEL VOTO Per la prima volta emerge una netta frattura politica tra i Laender dell est e dell ovest contrasto tra nazionalismo ed euro-scetticismo all Est (Afd e Linke) e tradizionale europeismo all Ovest: riflesso di una mancata convergenza? 2. Emerge anche uno smottamento tra una Baviera più euro-scettica e i Laender del nord e dell ovest più europeisti: la CSU ha perso quasi il 15% dei voti e AfD ha ottenuto il 12,6%, mostrando una crescita dell 8% rispetto al suo risultato del 2013 (mentre la CDU ne perde l 8 per cento). 3. Tutto ciò in una condizione economicamente favorevole: le due fratture sono il risultato della politica migratoria perseguita dalla Cancelliera (da «economy, stupid» a «identity, stupid») 4. E difficile stabilire se questo doppio cleavage territoriale si istituzionalizzerà oppure no

12 12 I RISULTATI DELLA CDU/CSU Fonte: Youtrend.it

13 13 I RISULTATI DEL SPD Fonte: Youtrend.it

14 14 I RISULTATI DELLA DIE LINKE Fonte: Youtrend.it

15 15 I RISULTATI DI FDP Fonte: Youtrend.it

16 16 I RISULTATI DEI VERDI Fonte: Youtrend.it

17 17 I RISULTATI DI AFD Fonte: Youtrend.it

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19 19 STA RISORGENDO UN NAZIONALISMO TEDESCO? 1. Alternative für Deutschland è divenuto il terzo partito, dopo CDU/CSU e SPD spinta dalla crisi dei rifugiati e dai flussi migratori. 2. La maggior parte dei suoi elettori vive nella Germania orientale, la parte più povera del Paese, è costituita da uomini tra i 30 e i 50 anni. Un terzo di loro ha votato AfD per la prima volta mentre nel 2013 aveva votato CDU/CSU. 3. Insieme agli elettori della Linke, euro-scettici se non anti-integrazionisti, si è formata un area «nazionalista» nella Germania orientale (in sintonia con la cultura politica del gruppo di Visegrad con probabile aggiunta dell Austria). 4. Tuttavia, soltanto il 34% degli elettori di AfD ha detto di essere stato convinto dal programma del partito, mentre il 60% ha detto di averlo votato come forma di protesta nei confronti delle altre forze politiche. Dunque: margini di recupero?

20 20 QUALE COALIZIONE IN GERMANIA? 1. Le coalizioni possibili per formare un governo sarebbero teoricamente due: una continuazione della Grosse Koalition CDU/CSU-SPD, che potrebbe contare su una maggioranza di 399 seggi 2. oppure una coalizione Giamaica, ossia nero-giallo-verde (i colori di CDU/CSU- FDP-Grünen), che costituirebbe, però, un inedito. Questa coalizione potrebbe contare su 348 seggi. 3. Una nuova Grosse Koalition è stata, però, esclusa da Schulz e, quindi, l unica prospettiva realizzabile è una coalizione tra CDU, FDP e Verdi. Lunghe negoziazioni. 4. Perché la SPD non vuole una nuova GK?

21 21 IL DISALLINEAMENTO CON LA FRANCIA 1. La Francia esce dalla durissima competizione elettorale dell estate scorsa con una coalizione parlamentare e un presidente della repubblica europeisti; 2. Il nazionalismo e l anti-europeismo/anti-euro rimangono molto forti nel paese (al primo turno delle presidenziali, quasi il 50% degli elettori aveva sostenuto candidati nazionalisti e anti-europeisti); 3. Rilancio del progetto europeo da parte di Emanuel Macron (discorso alla Sorbone del 26 settembre 2017): abbiamo bisogno di «un Europa sovrana, unita e democratica». 4. Il dilemma del disallineamento tra politiche nazionali e tra queste ultime e la politica europea

22 22 LA RADICALIZZAZIONE NAZIONALISTA 1. Il modello di governance che si è rafforzato nell Eurozona durante la crisi finanziaria (e utilizzato anche durante la crisi migratoria) ha un forte carattere intergovernativo 2. Il modello intergovernativo è stato voluto dalla Francia ma è diventato congeniale alla Germania; 3. Quel modello non solo rafforza i governi nazionali a danno delle istituzioni comunitarie ma ha spinto verso una progressiva fusione tra livelli nazionale e europeo, cioè ad una centralizzazione amministrativa senza democratizzazione (non-paper di Schauble di ottobre 2017); 4. Quel modello obbliga i partiti mainstream verso una convergenza di policy a livello nazionale (governi di coalizione) aprendo così spazi per opposizioni anti-europeiste e sovranista; 5. Rinascita dei sovranismi nazionali o sub-nazionali (da Brexit alla Catalogna): ritorno dell idea indivisa della sovranità. Repatriation

23 23 IL DIBATTITO EUROPEO 1. L UE e l Eurozona sono state costruite senza un progetto (ma come un processo di «ever closer Union») compromessi tra stati e soluzioni contingenti a problemi contingenti; 2. L esito è un sistema internamente differenziato sia sulle politiche che sulla governance; 3. E emersa un unione intergovernativa ruotante intorno alla Germania nel campo economico (con paralisi nella politica migratoria) 4. Esempio la proposta del ministro europeo delle finanze in alternativa alla proposta del budget europeo; 5. Occorre modificare il paradigma definendo le politiche da fare in comune e quelle da lasciare agli stati membri. Occorre creare separazioni orizzontali e verticali non già fusioni come negli stati parlamentari nazionali. Ma come?

24 24 CONCLUSIONI 1. Bisogna pensare all Europa come un unione federale e non come uno stato federale in formazione: chiarire la strategia, lasciare alla politica la tattica 2. E probabile che non tutti gli stati membri siano disponibili a promuovere un unione (differenze nell approccio all integrazione); 3. In questo caso occorrerà allargare e rafforzare il mercato singolo (UK back?) e, al suo interno, costruire un unione politica a partire dall Eurozona; 4. Per il mercato è sufficiente un Trattato intergovernativo più leggero di Lisbona, per l unione politica ci vuole un Political Compact che separi i poteri (verticalmente e orizzontalmente); 5. Cosa può fare l Italia? Occorre avere un governo stabile, un debito pubblico sostenibile ed una strategia politica coerente con la nostra storia e i nostri interessi.

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