Corso di MASTER di I livello CONSTRUCTION MANAGEMENT

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1 Corso di MASTER di I livello CONSTRUCTION MANAGEMENT Corso n , Ob 3, Misura C.3 Politecnico di Milano 2005/2006 Progetto del Recupero e consolidamento statico del Santuario della Madonna della Neve in Villanuova sul Clisi (BS) gravemente lesionato dal terremoto del 24/11/2004 Candidato: A.Francesca Ingrosso Relatore: Prof. Arie Gottfried 1

2 All Open Space della Provincia di Milano:.. e quindi ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati Bertolt Brecht 2

3 INDICE 1. LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA NEGLI ENTI PUBBLICI. PAG RELAZIONE INTRODUTTIVA ALL OPERA DEL SANTUARIO DELLA PAG. 2 MADONNA DELLE NEVE LOCALITÀ PRANDAGLIO, COMUNE VILLANUOVA SUL CLISI (BS) 2.1 MOTIVAZIONI DELL INTERVENTO 2.2 UBICAZIONE DELL INTERVENTO 2.3 DESCRIZIONE DEL SANTUARIO 2.4 ACCESSO AL SANTUARIO 2.5 RELAZIONE STORICO-TECNICA 2.6 COSTRUZIONE DI UNA VIA DI COMUNICAZIONE 3 - DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE 3.1 CHIESA 3.2 FORESTERIA 3.3 IMPIANTI TECNOLOGICI 3.4 RETE DI RACCOLTA ACQUE 4 - STATO DI FATTO POST-TERREMOTO. 4.1CHIESA 4.2 FORESTERIA PAG. 13 PAG. 14 PAG. 14 PAG. 19 PAG. 21 PAG. 24 PAG. 26 PAG. 27 PAG. 30 PAG. 32 PAG. 34 PAG. 35 PAG. 35 PAG. 40 3

4 5 RELAZIONE STRUTTURALE E VERIFICA DELLE STRUTTURE 5.1 MOTIVAZIONI E DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI INTERVENTI ADOTTATI 5.2 ANALISI STORICO-CRITICA 5.3 ESITI DIGNOSTICI SUL CAMPO E IN LABORATORIO 5.4 INTERPRETAZIONE DEI MECCANISMI DI DANNO ATTIVATI 5.5 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 5.6 RELAZIONE TECNICA PAG. 42 PAG. 42 PAG. 45 PAG. 48 PAG. 51 PAG. 54 PAG DESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI INTERVENTI. PAG APPALTI SEPARATI PER L ESECUZIONE DELLE OPERE. 7.1 APPALTI SEPARATI PER L ESECUZIONE DELE OPERE 7.2 RIEPILOGO DEI COSTI PAG. 78 PAG. 78 PAG TAVOLE DI PROGETTO PAG PROGRAMMAZIONE DELL INTERVENTI ORGANIZZAZIONE DELLO STAFF DI PROGETTAZIONE PAG. 90 PAG. 92 RINGRAZIAMENTI PAG. 93 INDICE FIGURE PAG. 94 4

5 1. LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA NEGLI ENTI PUBBLICI. Nell ambito di un ente pubblico la figura del Design Manager è vista come la figura del progettista che organizza e coordina sotto la visione attenta del Responsabile Unico il procedimento di realizzazione. Il procedimento per la realizzazione di un opera pubblica prevede una preventiva fase di programmazione e poi di compilazione e approvazione del progetto, cui seguono le fasi di esecuzione dei lavori, con la scelta del sistema di realizzazione dell opera e del soggetto che dovrà eseguire l opera stessa. Le esecuzione dei lavori pubblici presuppone la preventiva compilazione ed approvazione del progetto. Attraverso il progetto e l esame che ne compie, l Amministrazione Pubblica può avere esatta rappresentazione fisionomica dell intervento che si appresta a realizzare, può valutare delle soluzioni tecniche proposte e la loro rispondenza alle finalità che l opera deve conseguire ed è in grado di conoscere la spesa da affrontare ed eventualmente da graduare, avendo anche a sua disposizione il mezzo idoneo per esercitare, nella fase esecutiva, tutti i dovuti e puntuali controlli affinché i lavori siano realizzati conformemente alle caratteristiche previste e stabilite. 5

6 Nell attual esistema la progettazione si sviluppa su tre livelli progressivi ed interagenti, seguendo una disciplina molto puntuale e minuziosa: 1. Progetto Preliminare; 2. Progetto Definitvo; 3. Progetto Esecutivo. La progettazione preliminare è finalizzata ad acquisire le indicazione delle linee generali dei lavori da realizzare. La progettazione definitiva ed esecutiva consentono, rispettivamente, l una la predisposizione delle prescritte autorizzazioni ed approvazioni, l altra il passaggio alla fase realizzatrice. I Progetti devono essere redatti in modo da assicurare il coordinamento dell esecuzione dei lavori, tenendo conto del contesto in cui si inseriscono, con particolare attenzione, nel caso di interventi urbani, ai problemi dell accessibilità e della manutenzione degli impianti e dei servizi a rete. Il procedimento di progettazione si conclude con la redazione del progetto esecutivo, che presenta il massimo livello possibile di approfondimento dei vari elementi costitutivi del progetto definitivo in conformità al quale e nel cui pieno rispetto deve essere redatto. L art. 17 della legge quadro prevede come soggetti abilitati a svolgere la progettazione, oltre agli uffici tecnici delle stazioni appaltanti, gli uffici consortili di progettazione e di programmazione dei lavori che 6

7 possono essere istituiti dagli enti locali, dalle comunità montane e dai loro consorzi, dalle aziende sanitarie locali, dai consorzi, dagli enti di industrializzazione e dagli enti di bonifica; gli organismi di altre pubbliche amministrazioni; liberi professionisti anche associati; societàdi professionisti e società di ingegneria e loro raggruppamenti temporanei. Il progettista incaricato verrà poi preferibilmente nominato anche come direttore lavori. Alla redazione dei progetti provvedono di regola le stesse amministrazioni appaltanti, a mezzo dei propri uffici tecnici oppure degli uffici tecnici consortili comunque pubblici suindicati. Il ricorso a progettisti esterni può essere effettuato quando sussistano carenze in organico di personale tecnico, ovvero per difficoltà di rispettare i tempi di programmazione dei lavori, specie per lavori di speciale complessità. Come regola generale il progettista non può avvalersi del subappalto, fatta eccezione per le attività collaterali come indagini geologiche, geotecniche sismiche, sondaggi, ect. L elaborazione progettuale, in ciascuno dei sui stadi formativi, è sottoposta a graduali procedimenti di controllo, con contenuti differenziati in rapporto alle categorie dei lavori ed alle tipologie di intervento, rivolti ad accertare che la soluzione progettata è idonea a conseguire gli scopi programmatici dell amministrazione e che la documentazione costitutiva è completa e pienamente conforme alle prescrizioni stabilite per i vari livelli di progettazione. 7

8 Una prima verifica è compiuta da parte del responsabile del procedimento alla presenza dei progettisti per accertare la coerenza del progetto preliminare con gli indirizzi e le indicazioni del documento preliminare alla progettazione, sia sotto l aspetto delle implicazioni esterne sia sotto l aspetto delle validità tecnica dei lavori previsti per la realizzazione dell intervento. Un altra verifica per la quale il regolamento adopera il termine validazione è compiuta, sempre dal responsabile del procedimento ma in contraddittorio con i progettisti, prima dell approvazione del progetto esecutivo. Essa è diretta a controllare che il progetto sia conforme al documento preliminare alla progettazione ed anche alla normativa vigente per lo specifico intervento da realizzare. Analizzando tutto da un punto di vista di Project Management sicuramente tutta la procedura può essere vista sotto un elenco sintetico di punti fondamentali che motivano e costituiscono l essere stesso del progetto. Nell ambito di una organizzazione se si pensa o si decide di investire risorse finanziarie e umane in un progetto è perché dai risultati del progetto si pensa di ottenere benefici che giustificano l investimento da effettuare. Diventa basilare, nella fase di progettazione, definire e quantificare gli obiettivi di miglioramento attesi, che sono obiettivi di miglioramento dell efficacia e/o efficienza di un processo o di un servizio. 8

9 Nel caso di un ente pubblico si potrà parlare quantificazione del valore sociale del prodotto del progetto, da confrontare con la stima dei costi al fine di valutare l opportunità di investimento, anche in relazione ad altri possibili utilizzi delle risorse. Gli obiettivi definiti nella fase di impostazione devono poi essere costantemente sotto controllo nel corso della vita di un progetto, anche perché costituiscono elemento fondamentale per la comunicazione all interno del gruppo di lavoro. Il risultato finale di un progetto è di norma un sistema o sotto sistema, le cui funzioni devono permettere di conseguire gli obiettivi di miglioramento di efficacia e di efficienza su cui si sono basate le decisioni di investire nel progetto. La corretta e completa definizione del prodotto e del risultato finale è il presupposto di base per effettuare una stima preliminare sufficientemente attendibile dei costi di progetto che sia affidabile per permettere il confronto tra i benefici definiti come gli obiettivi del progetto stesso. Nell analisi della fattibilità economica dei costi è essenziale tenere conto della diversa distribuzione temporale dei costi, che sono tutti concentrati nella fase di realizzazione del progetto, rispetto ai benefici, che saranno disponibili solo dopo l attivazione operativa della funzioni che il prodotto del progetto metterà a disposizione. I costi da considerare sono : 9

10 - i costi di progettazione, realizzazione ed avviamento dei prodotti finali del progetto: costi di risorse umane e costi di apparecchiature tecnologiche; - i costi di esercizio dopo la partenza operativa del nuovo sistema di processi: ancora costi di risorse umane, costi di manutenzione e costi di utilizzo di componenti infrastrutturali. Un sistema o un prodotto complesso è di norma costituito da numerosi componenti, ognuno dei quali deve essere progettato, realizzato e collaudato; tutte queste attività che devono essere governate, tramite il processo dei project management, in termini di risorse, tempi e risultati. Questa struttura gerarchica è la Work Breakdown Structure (WBS), cioè la struttura in cui le varie attività da svolgere per completare il prodotto finale vengono organizzate in fasi, sottofasi ed attività di dettaglio. La WBS aiuta pertanto ad identificare tutte le attività necessarie a completare il processo di gestione delle attività del progetto, e quindi anche ad effettuare una stima basata sulla valutazione dell impegno delle risorse umane richiesto per lo svolgimento delle singole attività identificate, da mettere a confronto con la stima effettuata in base al dimensionamento del prodotto. Sulla base degli elementi definiti nella WBS è possibile definire i costi totali previsti sulla scorta dei quali si può definire il budget di progetto. 10

11 Il piano di progetto può essere sinteticamente definito come il contratto tra il responsabile di progetto e le componenti organizzative dell impresa, in cui: - il responsabile di progetto ed il gruppo di lavoro si impegnano a conseguire gli obiettivi di progetto, svolgendo le attività necessarie per produrre i risultati programmati, nei tempi e con le risorse definiti nel piano stesso; - le altre componenti dell impresa si impegnano a mettere a disposizione le risorse umane e finanziarie richieste, nei tempi e nelle quantità definite nel piano. Gli obiettivi del piano di progetto sono, per tutta la durata del progetto dalla sua apertura alla chiusura formale: - definire tutte le attività necessarie per progettare, realizzare ed avviare operativamente i prodotti finali previsti dal progetto; la WBS è il riferimento di base per definire tutte le attività necessarie per completare i percorso previsto dal progetto; - definire i prodotti intermedi e finali delle attività del progetto; la PBS è la struttura di riferimento per definire tali prodotti; - definire, per ogni attività di piano, le date di inizio e completamento pianificate; - definire le risorse da assegnare ad ogni attività e il relativo impegno previsto; - definire i costi da sostenere in relazione a ciascuna attività prevista dal progetto. 11

12 In sintesi, il piano di progetto deve dare risposte precise alle domande: - cosa fare; - chi; - quando. Ad ognuna delle attività inserite in un piano di progetto devono essere assegnate delle risorse. In questa attività è bene seguire alcuni criteri generali. Nella stesura del piano operativo da utilizzare come riferimento nominativo o come squadra, cioè gruppo di persone univocamente identificabile per composizione e competenze, configurandone il carico di lavoro previsto in relazione al contributo atteso. Verranno, poi, rilevati i consuntivi dell impegno di risorse e dei costi effettivamente sostenuti su ciascuna attività, con il relativo avanzamento. La registrazione dell avanzamento deve essere effettuata con la frequenza richiesta per poter identificare in tempo utile eventuali scostamenti rispetto alle date pianificate. Lo scostamento nei tempi può riflettersi sulla data finale del progetto. 12

13 2. RELAZIONE INTRODUTTIVA ALL OPERA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE NEVE LOCALITÀ PRANDAGLIO, COMUNE VLLANUOVA SUL CLISI (BS) 2.1 MOTIVAZIONI DELL INTERVENTO Il Comune di Villanuova sul Clisi (BS), in qualità di proprietario dell immobile, intende riparare i danni prodotti dal terremoto del 24 novembre 2004 al Santuario della Madonna della Neve, ubicato in località Prandaglio, garantendo nel contempo un miglioramento strutturale controllato. L Assessora alla Protezione Civile della Provincia di Milano, Francesca Corso ha infatti messo a disposizione, sin dai primi mesi successivi al terremoto, il personale proprio dell Ufficio Tecnico e ha messo a punto, in collaborazione con l ufficio tecnico del Comune di Villanuova, un progetto di ristrutturazione del Santuario. Un operazione affrontata con grande slancio e entusiasmo che continua anche per il futuro. Il progetto esecutivo con grande cura rappresenta un percorso per il ritorno alla vita normale di questo antico monumento della religiosità, della fede, della cultura, dell ospitalità della zona. Le figure organizzative sono così suddivise: Comune di Villanuova: Committente Progettista ed Direttore dei Lavori : Provincia di Milano Stanziamenti: Regione Lombardia. 13

14 2.2 - UBICAZIONE Il Santuario sorge su uno sperone roccioso del Monte Renico ad un altezza di 886 m slm sopra l abitato di Peracque di Prandaglio frazione di Villanuova sul Clisi, ed è circondato da un bosco di faggi e querce secolari DESCRIZIONE DEL SANTUARIO Il complesso, oltre alla chiesa, comprende il campanile ed un corpo di fabbrica pluriarticolato, pressoché coevo, destinato al ricovero dei pellegrini. (come da relazione allegata al Prot del 28 maggio 1999 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Brescia) Figura 1 Vista del prospetto principale del Santuario 14

15 Il santuario, di proprietà del Comune di Villanuova sul Clisi, è un agglomerato strutturale composto dalla chiesa, dal campanile, dalla foresteria od ospizio per i pellegrini e dai servizi annessi ed è un esempio di architettura popolare lombarda. Gli edifici sono accorpati ed hanno elementi strutturali in comune, la chiesa è l elemento centrale del complesso ed è intorno ad essa che sviluppa la foresteria od ospizio. Figura 2 Vista dell altare e della Navata La chiesa è costituita da un unica navata, con tetto a capanna e con un abside a pianta rettangolare. Al centro dell abside vi è l unico altare di legno intagliato con la statua lignea della Vergine. L ingresso 15

16 alla chiesa è sottolineato da un piccolo portico poggiante su due pilastri in mattoni di laterizio. Sulla facciata principale si trovano un rosone e due finestre rettangolari con contorni in pietra e inferriate. Le pareti interne della chiesa sono dipinte con figure di Santi, di Angeli, di Putti e con decorazioni geometriche ripetitive. Il soffitto dell abside è decorato con un dipinto rappresentante la Vergine e nella parte discendente con figure della Madonna con il Bambino e di Santi. La restante parte del soffitto è affrescata con disegni geometrici e floreali semplici e ripetitivi. Le travi longitudinali di sostegno del tetto sono ricoperte con perline in legno e dipinte con lo stesso motivo del soffitto. Figura 3 Soffitto ligneo con decorazioni 16

17 Contigue alla chiesa e comunicanti con essa, si trovano la sacristia e la torre campanaria. Nell abside è localizzato il tesoro del Santuario composto da : 1. Ancona Lignea dell Altare Maggiore; 2. Madonna con Bambino; 3. Dio Padre; 4. Paliotto Ligneo Policromo; 5. Incoronazione della Vergine Le opere, già oggetto di un intervento di restauro nell anno 2000, non hanno subito, a vista, danni rilevanti a seguito del terremoto (si veda in merito la pubblicazione Santuario Madonna della Neve Itinerario di un restauro Prandaglio Villanuova sul Clisi Brescia edito da liberedizioni, allegata tra gli elaborati). Prima di dar corso ai lavori, per evitare danneggiamenti o furti, le opere saranno rimosse, trasportate e custodite in ambiente adeguato, non ancora individuato, in attesa di ritornare al Santuario al termine dell intervento di ristrutturazione. Rientrano nel quadro economico dell intervento generale le spese concernenti la loro rimozione e successiva ricollocazione. Dalla chiesa passando per la torre campanaria si entra nella foresteria (o ricovero per i pellegrini). La foresteria si sviluppa su tre piani fuori terra: al piano interrato si trovano due depositi; 17

18 al piano terra sono ubicati cucina, camere, corridoi e servizi annessi e dal lato opposto e non comunicanti si trovano altri due locali adibiti a deposito; al piano primo sono ubicati cucine camere, corridoi e servizi annessi; Il collegamento tra il piano terra e il piano primo avviene tramite una scala interna mentre non esiste collegamento tra il piano interrato e gli altri piani; al piano interrato si accede direttamente dall esterno. La porta d ingresso principale è al piano terra sul lato sinistro del complesso. Il corpo sul lato ovest è ingentilito da alcuni dettagli costruttivi ed architettonici di un certo rilievo sopratutto con riferimento al resto della struttura, il portale è voltato e la finestra al piano primo è marcata da un contorno dipinto con una piccola croce sull architrave, anch essa dipinta; pure sulla testata d angolo sono evidenti alcuni tratti d intonaco dipinto. La copertura ed i solai sono stati rifatti recentemente eccetto la parte terminale del lato ovest. Le altezze fuori terra, al colmo degli edifici sono le seguenti: chiesa (da quota 0.00) 6.00 m campanile (da quota 0.00) 11,80 m foresteria (da quota 4.60) 10,20 m L intero complesso è sottoposto ai seguenti vincoli: Monumentale (Legge 1 giugno 1939 n. 1089). 18

19 Idrogeologico (R.D. 3267/23, Leggi Regionali 8/76, 80/89 e successive modificazioni ed integrazioni). Ambientale (Legge 29 giugno 1939 n.1497, Legge 431/85 e successive modificazioni ed integrazioni) ACCESSO AL SANTUARIO Il Santuario è raggiungibile, tramite sentieri, non percorribili da mezzi meccanici, da più località. I sentieri più frequentati dai pellegrini sono i seguenti: attraverso la Croce di Selvapiana in Comune di Gavardo dall abitato di Peraque per il Passo della Fobbia dalla località Prandaglio. 1 - Attraverso la Croce di Selvapiana in Comune di Gavardo. Il sentiero si diparte dalla località Croce e arriva al Monte di Selvapiana (965 m slm), da qui corre lungo il crinale della montagna transitando dal Bùs del Falò (901 m slm) per il Santuario della Madonna della Neve (886 m slm). La località Croce è raggiungibile tramite una strada carrabile non asfaltata che parte dalla frazione Monte Magno nel Comune di Gavardo. 2 - Dall abitato di Peraque nella frazione di Prandaglio per il Passo della Fobbia. 19

20 Dall abitato di Peraque si percorre la strada sterrata fino al Passo della Fobbia, poi con un sentiero che passa innanzi ad una vecchia cascina denominata Rucc si sale al Santuario. (Comune di Villanuova sul Clisi Prot del alla Regione Lombardia-Giunta Gestione Emergenza Sismica BS Prot J ) 1) Il sito è inaccessibile con mezzi meccanici ed ogni trasporto va fatto a piedi, con elicottero oppure con il montaggio di un apparecchiatura di trasporto via fune. 2) L inacessibilità carraia non penalizza solo il posizionamento in area di cantiere dei materiali; ma pone una forte riserva alla stima delle singole voci di prezzo ponendo limiti all uso delle attrezzature di cantiere ordinario... 20

21 2.5 RELAZIONE STORICO-TECNICA 1 Il santuario dei S.Maria della Neve sorge su uno sperone del monte Renico, in località Grandina. La cima del pendio, che sovrasta Prandaglio, accessibile da Villanuova e da Vobarno tramite una strada impervia, costituita da pietrisco sfaldato e caduto a causa del disfacimento delle Rocce soprastanti, è popolata da un bosco di faggi secolari che circondano l edificio ecclesiastico. L epoca di costruzione della chiesetta è sconosciuta anche all impossibilitò di reperire documenti, ma mons. Antonio Fappani, nell Enciclopedia Bresciana, la attribuisce alla fine del XV sec.- inizio XVI sec., periodo in cui molte chiese vennereo dedicate alla Madonna a causa di un fervido risveglio di pietà popolare verso la Vergine Santissima, quasi presaggio e antidoto della prossima riforma protestante che tenterà invano di togliere al popolo italiano la sua tradizionale devozione verso la Madonna. Il primo cenno storico lo si trova negli atti della visita del vescovo Bollani, compiuta nel 1566, nei quali è segnata come S.Mariae Nivis, ma non vi è alcuna prescrizione relativa ad essa e ciò fa pensare che probabilmente il con visitatore nob. Girolamo Cavalli non si sia sentito di affrontare una tale impervia salita. Il santuario fu invece visitato dagli incaricati di San Carlo Borromeo che lo descrivessero come situato sopra un alto, aperto monte e con un altare. Ma la notizia più curiosa da essi registrata è che presso di esso esisteva un altor oratorio molto piccolo e vecchio nel quale non 1 Elaborato dallo Studio Ermes Barba Mauro Salvatori Architetti Associati. 21

22 si celebrava. S.Carlo dispose che in nessuno dei due si celebrasse la messa. È da pensare che la chiesetta più piccola fosse santuarietto. Eretto quello più vasto, rimase in piedi per molto tempo ancora. Secondo il Guerini, vista la sua posizione strategica, è probabile che la chiesa sia stata eretta sui resti di un antica rocca a difesa dell imboccatura della Valsabbia o sia stata costruita come edificio votivo da parte di un eremita che vi abitava a fianco e la custodiva vivendo di elemosina. Anche il Faino nel suo Coelum S. Brixianae Ecclesiae del 1658 accenna come unica chiesa sussidiaria della parrocchia di Prandaglio all Oratorium S.Mariae Nivio in vertice montis Renici senza però indicare a chi apparteneva quella chiesa né da chi sia stata edificata. Dalle mappe dei catasti storici si evince che l impianto non ha subito sostanziali modifiche morfologiche dal periodo napoleonico ad oggi. Uniche eccezioni sono un corpo a Nord aggregato all edificio principale della chiesa che viene demolito nel periodo tra il 1809 e il 1852, data a cui risale la cartografia del catasto Lombardo-Veneto e un porticato, ancora oggi esistente, edificato tra il 1852 e il 1898 di fronte all ingresso principale. Dalla sovrapposizione delle mappe, sembrerebbe edificata in questo lasso di tempo anche la torre campanaria, ma appare difficile credere che la chiesetta fosse mancante del campanile prima del 1989, di conseguenza, l assenza sembra più probabilmente imputabile ad un imprecisione nella rappresentazione grafica. 22

23 La chiesa, compatta e dalle linee semplici è di impianto romanico. L accesso presenta un piccolo pronao con tetto a falde, affiancato da due piccole aperture rettangolari che si ritiene possano essere state create per consentire ai viandanti di rapportarsi con l interno della chiesa e poter pregare rivolti alla statua della Madonna anche quando le porte fossero chiuse. La facciata principale presenta un rosone centrale e, in gronda un motivo ad archeggiature cieche tipicamente tardo romanico, ripreso poi in periodo rinascimentale. L interno ha un unica navata di due campate con accesso alla torre campanaria sulla destra dell altare e alla sagrestia sulla sinistra e presenta due aperture ad arco laterali in corrispondenza delle campate. La chiesa ha un unico altare in legno intagliato, spogliato però dai ladri ed una bella statua della Madonna attribuita ai Boscai di Levrange. Nel 1897 il santuario aveva le pareti ancora tappezzate di quadri che rappresentavano ringraziamenti, ex voto, fra cui alcuni del Seicento e con nomi di visitatori e date. Negli anni 80 il santuario venne restaurato su iniziativa di un comitato locale. Adiacente alla chiesetta sorge una casa le cui stanze, probabilmente una sorta di ex canonica più che altro adibita a ricovero per i pellegrini, vengono utilizzate da alcune famiglie di Prandaglio che ne posseggono le chiavi e che avendo creato all interno cucine e camere le usano come rifugio per le escursioni domenicali. 23

24 Annualmente, il 5 Agosto, viene festeggiata al santuario la ricorrenza dell Madonna della Neve, in onore alla leggenda popolare che narra che un uomo un tempo avesse tentato di trasportare la statua della Madonna alla chiesa parrocchiale per sottrarla ai ladri e che per farlo rotolare lungo il pendio. Costui venne trovato morto e coperto di escoriazioni per essere rotolato lungo dirupi e pietrie. La Madonna poi, per confermare la sua volontà di rimanere lassù al santuario, sarebbe apparsa ad una donna del luogo lasciando a conferma i segni delle ginocchia in un pietra, segni ancora venerati e salutati oggi da un segno della croce nel passarvi davanti COSTRUZIONE DI UNA VIA DI COMUNICAZIONE DI SERVIZIO. La mancanza di un collegamento diretto con le strade carrabili penalizza in termini economici e di organizzazione del cantiere l esecuzione dei lavori di ristrutturazione. La quantità dei materiali e delle attrezzature da movimentare, compreso le macerie da asportare, saranno notevoli. Per il fabbisogno di cantiere, andrà trasportata in luogo anche l acqua potabile essendone il sito privo. L inaccessibilità carraia, con i vincoli che impone, non aumenta solo i costi di costruzione ma anche il rischio per la sicurezza dei lavoratori in cantiere. 24

25 Si rende necessaria la costruzione di una via di comunicazione di servizio percorribile da mezzo meccanico operativo La via sarà realizzata, secondo un precedente progetto già approvato dal Comune e dalla Soprintendenza, tramite la sistemazione del sentiero d accesso al Santuario via Croce di Selvapiana. La lunghezza della via sarà di circa m ed il sentiero che ora ha una larghezza variabile di 1,00-1,50 m sarà portato ad una larghezza 2,00-2,50 m. Il fondo sarà mantenuto in terra battuta; per lo scolo delle acque saranno installati canali in legno. I movimenti di terra saranno ridotti al minimo indispensabile e in ogni caso contenuti nei limiti di circa m3. L accesso sarà interdetto con appropriato dispositivo ai mezzi non autorizzati. Al termine dei lavori sarà ripristinato lo stato di fatto rendendo il sentiero nuovamente inagibile ai mezzi meccanici. 25

26 3 - DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE. Le strutture orizzontali e verticali dell intero edificio sono un insieme di elementi di tipologia diversa risultato di secoli di lavori di ristrutturazione e ampliamento. Ristrutturazioni e ampliamenti, voluti ed eseguiti con tenacia e generosità dalle comunità del luogo, secondo le necessità e le disponibilità del momento storico, senza seguire un progetto preciso che, se fanno del complesso un opera popolare unica nel suo genere, hanno però come controparte una difficoltà estrema nel leggere fino in fondo la frammentaria tipologia, degli elementi che lo compongono, valutarne il loro comportamento statico e progettare i relativi interventi di riparazione. Il progetto di riparazione dei danni prodotti dal sisma e di miglioramento statico del complesso è stato elaborato con un buon livello di conoscenza visivo dove possibile ed intuitivo nelle parti non accessibili. Senz ombra di dubbio nel corso dei lavori, quando alcune parti saranno scoperte, sarà più chiaro l insieme dei disegni, elaborati negli anni, che governano la struttura e comprendere come nei secoli gli uomini si sono mossi ed hanno pensato il Santuario. E appropriato, nel contesto di questo intervento, lo scritto del Prof Alfredo Bonomi: 26

27 ... non si tratta soltanto di dar corpo a dei gesti di fede ma di conservare il patrimonio artistico che è la testimonianza più completa e duratura dell ingegno e della cultura degli uomini.... è sicuramente il metro più obiettivo della civiltà delle popolazioni che si preoccupano perché non vadano dispersi o in rovina i tesori lasciati da chi ci ha preceduto nelle vicende terrene.. Ogni opera di restauro è un avventura dell intelligenza e della sensibilità perché l occasione per riscoprire aspetti spesso dimenticati ed un affascinante invito allo studio CHIESA. Le strutture verticali del santuario sono in prevalenza costituite da murature in pietra grezza non lavorata, con elementi di forma irregolare di varie dimensioni come scapoli di cava, spezzoni di pietre e di laterizi a tessitura irregolare, senza ricorsi con malta di cattiva qualità. La parte terminale della struttura verticale, in occasione dell esecuzione della nuova copertura, è stata prolungata con una muratura in laterizio creando un cordolo terminale. Le pareti laterali sono incatenate in due punti: uno centrale, di cui è visibile la catena, alla prima volta; uno terminale, di cui è visibile una sola delle chiavi al piano primo della foresteria, in prossimità dell abside. 27

28 Le pareti esterne verticali sono intonacate a rustico con malta di cattiva qualità molto friabile, che si sgretola tra le mani; anche l intonaco delle pareti e del soffitto all interno della chiesa, posato a parere dello scrivente, in occasione dell esecuzione dei nuovi affreschi nei primi anni del 900, è un prodotto di cattiva qualità friabile. Il tetto, realizzato in tempi successivi, è diviso in due parti; uno sottostante e uno superiore. Il primo sottostante (sicuramente quella più antico) si compone da: una orditura longitudinale in travi di legno di dimensioni di circa 20 x 30 cm disposte ad intervalli regolari di circa 2,00 m completamente rivestite in perline di legno decorate appoggiata sui muri perimetrali in pietra e sugli archi interni una piccola orditura trasversale in puntoni di legno di dimensioni di circa 10x10 cm disposte ad un interasse di circa 60 cm. una soletta in laterizio (tavellette) di spessore di circa 5 cm poggiate sull interasse dei puntoni trasversali. Il secondo, di recente costruzione è sollevato dal sottostante di circa 13 cm ed é appoggiato totalmente sui muri perimetrali in pietra e sugli archi interni a volta della chiesa, ed è così composto: Orditura longitudinale in travi Ipe in acciaio di dimensioni 7x15 cm che riprende la posa di quella portante sottostante. Orditura trasversale in puntoni in legno di dimensioni di circa 10 x 10 cm disposti ad un interasse di circa 60 cm. 28

dott. LUIGI A. CANALE I N G E G N E R E Schio (Vi) - via Veneto n. 2/c tel. 0445.500.148 fax 0445.577.628 canale@ordine.ingegneri.vi.

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