Santa Sede VIOLENZE SUI MINORI

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1 Santa Sede VIOLENZE SUI MINORI Sulla visita apostolica in Irlanda Sintesi delle conclusioni A due anni esatti il dalla lettera di Benedetto XVI ai cattolici d Irlanda sulle violenze su minori da parte di personale ecclesiastico, il testo che sintetizza le conclusioni della visita apostolica effettuata nell Isola tra il novembre 2010 e il giugno 2011 a quattro diocesi, ai seminari e agli istituti religiosi (Regno-att. 6,2012,160) non è firmato, ma si legge è stato «approvato dagli uffici che hanno condotto la visita» e contiene «anche alcune ( ) osservazioni della Santa Sede». Per quanto riguarda l ambito delle diocesi, tra le altre cose, si sottolinea la necessità di rafforzare l organismo che controlla l applicazione delle linee guida. Per quello dei seminari s insiste sulla questione dell «autentica» e «ben fondata identità sacerdotale». Infine, per quello dei religiosi, da un lato si chiede di mettere mano a un programma di rinnovamento a partire dalle «fonti più importanti» della vita religiosa; dall altro di rivitalizzare gli «strumenti di dialogo e di comunione» tra carismi diversi e complementari nella Chiesa. Il testo chiu de ribadendo che «il dissenso» rispetto agli insegnamenti della Chiesa «non costituisce il percorso autentico verso il rinnovamento». Stampa ( ) da sito web Nostra traduzione dall inglese; titolazione redazionale. Ora che la visita apostolica in Irlanda ad alcune diocesi, ai seminari e istituti religiosi è conclusa, s intende qui offrire, secondo quanto affermato nel comunicato del 6 giugno 2011, una sintesi complessiva dei risultati e delle prospettive per il futuro emersi dalla visita. Bisogna tener presente che si trattava di una visita di natura pastorale e che il santo padre intendeva «aiutare la Chiesa locale nel suo cammino di rinnovamento» (BE- NEDETTO XVI, Lettera pastorale ai cattolici dell Irlanda, , n. 14; Regno-doc. 7,2010,200). Non si voleva sostituire o soppiantare la responsabilità ordinaria di vescovi e superiori religiosi e neppure interferire «né con l attività ordinaria dei magistrati locali, né con l attività delle commissioni d indagine istituite dal Parlamento irlandese, né con il lavoro di una qualsiasi autorità legislativa, competente nel campo della prevenzione delle violenze sessuali su minori» (Comunicato della Sala stampa della Santa Sede, ). Rendendo nota questa sintesi delle conclusioni della visita apostolica, la Santa Sede fa nuovamente eco al senso di sgomento e tradimento espresso dal santo padre nella sua Lettera pastorale ai cattolici dell Irlanda riguardo agli atti peccaminosi e criminali alla radice di questa crisi particolare. Una panoramica completa La visita alle diocesi è stata effettuata in quattro sedi metropolitane nei primi mesi del I quattro visitatori, accompagnati da persone qualificate e autorizzate e in collegamento con gli arcivescovi delle sedi interessate, hanno incontrato persone delle varie categorie elencate nel comunicato del 12 novembre 2010, assieme ad altre persone che hanno chiesto d essere ascoltate, fra cui rappresentanti del National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church. È stata accordata una particolare priorità agli incontri con le vittime delle violenze, alle quali è stata assicurata la particolare vicinanza del santo padre. Alcune arcidiocesi hanno organizzato liturgie penitenziali molto commoventi nelle proprie cattedrali, con 213

2 Santa Sede la partecipazione di clero, di fedeli e anche di vittime delle violenze. Queste quattro visite hanno incluso incontri con i vescovi suffraganei e hanno raccolto informazioni sufficienti a delineare un quadro adeguato della situazione della Chiesa in Irlanda, escludendo così la necessità di estendere la visita alle sedi suffraganee. La visita ai seminari ha esaminato la situazione di quattro istituti: il Pontificio collegio irlandese a Roma; il collegio Saint Malachy a Belfast; due istituti nell arcidiocesi di Dublino: il seminario nazionale, Saint Patrick s College a Maynooth, e l istituto Milltown della Compagnia di Gesù. L All Hallows College a Dublino ha informato il visitatore del fatto che non offre più un pro gramma di formazione sacerdotale, per cui non è stato incluso nella visita. Prima della visita a ciascun istituto, il visitatore ha avuto la possibilità di studiare la documentazione relativa all istituto in questione. Al suo arrivo, con l aiuto di vari vescovi e preti, tutti previamente autorizzati dalla Congregazione per l educazione cattolica, il visitatore ha esaminato, per quanto possibile, tutti gli aspetti della formazione sacerdotale in base alle linee indicate nel comunicato stampa del 31 maggio Il visitatore e i suoi assistenti hanno incontrato singolarmente i formatori e i seminaristi, nonché altre persone con incarichi nei seminari e i responsabili della protezione dei minori. Sono stati invitati a un colloquio personale anche i sacerdoti ordinati negli ultimi tre anni che lo desideravano. L esame dell istituto Milltown, che è un centro universitario più che un seminario, ha riguardato solo la formazione teologica offerta ai futuri sacerdoti. La visita agli istituti religiosi è stata preceduta da un attento studio delle risposte a un questionario inviato a tutti gli istituti con case di religiosi in Irlanda. Il questionario mirava a raccogliere informazioni sulle misure e sulle politiche di protezione attualmente adottate da ogni istituto e sull effetto dell attuale crisi sui membri dell istituto stesso. Poi i visitatori hanno avuto vari incontri con vescovi, superiori e formatori delle varie comunità, con alcuni gruppi in particolare, come le vittime di violenze, che avevano chiesto di incontrarli e con rappresentanti del National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church. Sono stati incontrati anche i membri della Conferenza dei religiosi in Irlanda, in assemblee sia a livello nazionale sia a livello regionale in tutto il paese. I visitatori hanno avuto l opportunità di visitare in modo ampio e approfondito 31 istituti. Essi ritengono di aver potuto dialogare, durante le loro visite, con una porzione significativa dei religiosi che vivono in Irlanda. Per promuovere l opera di rinnovamento richiesta dal santo padre, la Congregazione dei vescovi e la Congregazione per l educazione cattolica hanno analizzato attentamente le informazioni raccolte dai rispettivi visitatori. Tenendo presenti le norme del documento Towards Healing and Renewal emanate dalla Conferenza episcopale irlandese, hanno comunicato le loro conclusioni ai quattro arcivescovi metropolitani e alle autorità ecclesiastiche dei seminari visitati, indicando percorsi d azione. Gli arcivescovi e le autorità ecclesiastiche hanno inviato le loro risposte. Anche la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica sta inviando le sue conclusioni ai superiori di tutti gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica con case in Irlanda. Verrà inviato un rapporto di sintesi anche al nunzio apostolico perché lo condivida con i vescovi dell Irlanda. Diocesi all ascolto delle vittime Durante la loro permanenza in Irlanda, i visitatori hanno potuto constatare personalmente che le carenze del passato hanno determinato un inadeguata comprensione e reazione al terribile fenomeno della violenza sessuale sui minori, anche da parte di vari vescovi e superiori religiosi. Con un profondo senso di sofferenza e vergogna, bisogna riconoscere che nella comunità cristiana bambini e adolescenti innocenti hanno subìto violenza da parte dei sacerdoti e dei religiosi alle cui cure erano affidati, mentre coloro che avrebbero dovuto vigilare spesso non lo hanno fatto in modo efficace. Sono state inferte «ferite al corpo di Cristo» (BENEDETTO XVI, Lettera pastorale ai cattolici dell Irlanda, n. 6; Regno-doc. 7,2010,195). Per queste colpe bisogna chiedere ancora una volta perdono: a Dio e alle vittime! Come disse il beato Giovanni Paolo II, «non c è posto nel sacerdozio e nella vita religiosa per chi potrebbe far del male ai giovani» (Discorso ai cardinali degli Stati Uniti, ; Regno-doc. 9,2002,266). Allo stesso tempo i visitatori hanno potuto verificare che, a partire dagli anni Novanta, è progressivamente aumentata la consapevolezza della gravità del problema delle violenze sessuali, sia nella Chiesa sia nella società, e, di conseguenza, la necessità di adottare misure adeguate per farvi fronte. La visita mirava anche a verificare se le strutture e le procedure adottate dalla Chiesa in Irlanda da quel momento in poi erano adeguate a evitare che si ripetesse la tragedia delle violenze sessuali sui minori. A questo proposito, la Santa Sede ha fatto le seguenti osservazioni: 1) Si è accordata una particolare attenzione all assistenza offerta dalla Chiesa in Irlanda alle vittime di violenze sessuali del passato. Tutti i visitatori riconoscono che, a partire dai vescovi e dai superiori religiosi, l attenzione e la cura per le vittime, in termini sia di assistenza spirituale e psicologica sia di aiuto legale e finanziario, è stata consistente. Si raccomanda perciò che, sull esempio offerto da Benedetto XVI nei suoi incontri con vittime di violenze sessuali, le autorità diocesane irlandesi e quelle degli istituti religiosi continuino a dedicare molto tempo all ascolto e all accoglienza delle vittime, fornendo aiuto a loro e alle loro famiglie. 2) Gli incontri con le vittime di violenza sessuale hanno aiutato i visitatori a comprendere meglio i vari aspetti del problema delle violenze sessuali sui minori avvenute in Irlanda. I visitatori e la Chiesa in Irlanda sono grati per questo contributo e vogliono assicurare alle vittime che il loro benessere è una preoccupazione sommamente importante per la Chiesa. 214

3 3) Nei loro incontri con i responsabili del National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church e vari responsabili diocesani, i visitatori hanno potuto verificare l osservanza delle norme attuali contenute in Safeguarding Children Standard and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland (in seguito, Linee guida) del I visitatori apprezzano il processo già avviato dal National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church di regolare verifica dell applicazione delle Linee guida. Si raccomanda che questo processo di copertura di tutte le diocesi e di tutti gli istituti religiosi attraverso verifiche regolari sia portato a termine rapidamente. 4) Negli ultimi anni, il National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church ha operato con cura e su ampia scala, per cui i vescovi, i superiori religiosi e tutta la comunità ecclesiale in Irlanda dovrebbero sostenerlo e continuare ad assicurargli personale e fondi sufficienti. 5) Gli arcivescovi delle arcidiocesi visitate hanno assicurato che tutti i nuovi casi di violenza sessuale scoperti sono stati comunicati prontamente sia all autorità civile competente sia alla Congregazione per la dottrina della fede. 6) Le norme e procedure applicative contenute nelle Linee guida devono essere aggiornate in base alle indicazioni emanate il 3 maggio 2011 dalla Congregazione per la dottrina della fede (cf. Lettera circolare; Regno-doc. 11,2011,333ss) e riviste periodicamente. Le Linee guida devono essere emendate in modo da creare un modello comune per tutte le diocesi e tutti gli istituti religiosi ed esaminate periodicamente per assicurare una maggiore efficacia sotto ogni punto di vista sia nel lavoro di prevenzione sia nella risposta ai casi di violenza, per il bene di tutte le persone coinvolte. 7) A causa della scarsità di personale esperto in diritto canonico, i visitatori hanno sottolineato la necessità di una riorganizzazione dei tribunali ecclesiastici in Irlanda, da effettuare in collaborazione con gli organi competenti della Santa Sede, in modo che i vari casi ancora in attesa di una soluzione definitiva possano essere adeguatamente trattati. 8) I visitatori sono stati favorevolmente impressionati dagli sforzi fatti in tutto il paese da vescovi, preti, religiosi e fedeli laici per applicare le Linee guida e creare ambienti sicuri. Nelle quattro arcidiocesi, i risultati di questi sforzi sono stati giudicati eccellenti. Oltre al grande numero di volontari, essi hanno notato in varie strutture di protezione la presenza di uomini e donne che mettono a disposizione della comunità cristiana le migliori competenze professionali. Seminari: una formazione solida Nella visita ai seminari, sono stati esaminati questi elementi: la dottrina teologica sul sacerdozio; il governo del seminario; le domande relative all ammissione dei candidati al seminario e la loro valutazione prima dell ordinazione; il processo formativo (umano, spirituale, intellettuale e pastorale); le possibili modalità d assistenza ai preti di recente ordinazione. È stata posta una particolare attenzione all ammissione dei candidati e ai programmi di formazione spirituale e umana miranti ad abilitare i seminaristi a vivere 215 PHILIPPE LÉCRIVAIN La vita religiosa in tempo di crisi: un rischio e un opportunità Chiamata a ritrovare le motivazioni originarie, la vita religiosa stenta oggi a conformarsi a Cristo in modo rinnovato. Il testo ne ricostruisce i tratti tipici nel corso dei secoli, individua le ragioni teologiche e storiche alla base dei grandi modelli del cattolicesimo occidentale e li colloca nella crisi attuale. Uno stimolo a ripensare la vita consacrata guardando al futuro. «PROBLEMI DI VITA RELIGIOSA» pp ,50 Via Nosadella Bologna Edizioni Edizioni Dehoniane Dehoniane Tel Fax EDB Bologna Bologna BASILIO PETRÀ Fare il confessore oggi In modo organico l autore affronta la prassi della confessione, inserendosi nella sua tradizione e rinnovandola. Destinato ai ministri del sacramento della penitenza, pur senza prescindere da un percorso di preparazione, il manuale mira all acquisizione di una competenza specifica. Un opera unica nel suo genere, di cui si avverte grande bisogno nel mutato contesto pastorale odierno. «TRATTATI DI ETICA TEOLOGICA» pp ,50 DELLO STESSO AUTORE I LIMITI DELL INNOCENZA Il peccato involontario nel pensiero cattolico e nella tradizione orientale pp ,00 Edizioni Edizioni Dehoniane Dehoniane EDB Bologna Bologna Via Nosadella Bologna Tel Fax

4 Santa Sede un celibato sacerdotale fedele e gioioso. La visita ai seminari ha dato la priorità alle questioni relative alla protezione dei minori. Al riguardo, la Santa Sede ha steso queste osservazioni: 1) La visita ha potuto constatare che nei seminari irlandesi esistono formatori che si dedicano con passione al compito della formazione sacerdotale. In generale i seminaristi stessi sono stati lodati per le loro qualità umane e spirituali e per la loro motivazione e dedizione alla Chiesa e alla sua missione. Gli studi sono presi sul serio e si presta attenzione alla formazione umana e spirituale. 2) Ogni seminario ha in essere chiare norme per la protezione dei minori e i seminari irlandesi sono impegnati a educare i futuri preti a un ampia comprensione di tutto ciò che riguarda la protezione dei minori nella Chiesa. 3) Per un ulteriore miglioramento della vita nei seminari, sono state fatte, laddove fossero necessarie, queste proposte: a) assicurare che la formazione offerta sia radicata in un autentica identità sacerdotale, fornendo una preparazione più sistematica per una vita di celibato sacerdotale mediante il mantenimento di un giusto equilibrio fra dimensione umana, spirituale ed ecclesiale; b) potenziare le strutture del governo episcopale sui seminari; c) introdurre criteri di ammissione più coerenti attraverso il coinvolgimento del seminario, in consultazione con le diocesi, nell esame e nella decisione d ammissibilità dei candidati; d) dedicare una maggiore attenzione alla formazione intellettuale dei seminaristi, assicurandosi che sia pienamente conforme al magistero della Chiesa; e) includere nel programma accademico una formazione approfondita sulle questioni della protezione dei minori, con una maggiore attenzione pastorale per le vittime di violenza sessuale e per le loro famiglie; f) valutare nuovamente il programma pastorale, assicurandosi che sia sacramentale, sacerdotale e apostolico e debitamente orientato alla preparazione dei candidati, alla celebrazione dei sacramenti e alla predicazione; g) assicurarsi che gli edifici del seminario siano riservati esclusivamente ai seminaristi della Chiesa locale e a coloro che li preparano al sacerdozio, per garantire una ben fondata identità sacerdotale. Rinnovare la vita religiosa in Irlanda Il compito affidato dalla Santa Sede ai visitatori delle case religiose era duplice: 1) assicurarsi che tutte le congregazioni religiose avessero protocolli adeguati per la protezione dei minori e li osservassero; 2) incoraggiare i membri degli istituti e delle società a una rinnovata vitalità nella loro vita e missione come religiosi o membri di società di vita apostolica. In spirito di collaborazione con i vescovi, il clero e i fedeli laici dell Irlanda, i superiori e i membri degli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica sono incoraggiati a sviluppare le risorse a loro disposizione, per essere più equipaggiati per affrontare le necessità di coloro che ancora patiscono le conseguenze delle violenze sessuali. Alla luce dell enorme contributo che essi hanno offerto in passato alla vita della Chiesa in Irlanda e della loro notevole attività missionaria in tutto il mondo, le persone consacrate dovrebbero rinnovare l impegno a costruire comunità in grado d offrire ai loro membri un mutuo sostegno nel cammino verso la santità e di contribuire efficacemente al rinnovamento dell intera comunità della Chiesa locale. Al riguardo, la Santa Sede ha steso le seguenti osservazioni. 1) I religiosi in Irlanda assieme ai vescovi dovrebbero riflettere, programmare e collaborare, rivitalizzando gli strumenti di dialogo e di comunione che sono stati previsti dal magistero (cf. Mutuae relationes). I vescovi per parte loro dovrebbero convocare e guidare il processo di rinnovamento del dialogo e della collaborazione concreta nel campo della protezione dei minori, cercando anche d instaurare una comunione più efficace e profonda fra i carismi diversi e complementari nella Chiesa locale. 2) I superiori maggiori di ciascun istituto in Irlanda dovrebbero elaborare un programma nuovamente incentrato, per i prossimi tre anni, sulle sorgenti fondamentali dell istituto, specialmente sulla sequela di Cristo così come è rivelata nelle Scritture e contenuta nella tradizione apostolica dell insegnamento della Chiesa, sulla pratica dei loro voti nel contesto contemporaneo, e sulla vita, le opere e il carisma del fondatore dell istituto (cf. Perfectae caritatis; Vita consecrata). 3) Tutti gli istituti dovrebbero procedere a una verifica dei loro dati sul personale, se non è stato ancora fatto. Come nel caso delle diocesi, ogni congregazione religiosa, sia attiva che contemplativa, dovrebbe procedere a una regolare verifica, monitorando l applicazione delle norme contenute nelle Linee guida, in collaborazione con il National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church. 4) I superiori maggiori dovrebbero elaborare, con i membri dei propri istituti, strumenti concreti per rivitalizzare le comunità con la preghiera, la vita comunitaria e la missione. 5) Ai religiosi in Irlanda si dovrebbe chiedere di prendere in considerazione l elaborazione di un comune programma d assistenza pastorale per le persone che soffrono per le conseguenze delle violenze. Alla luce della proposta dei visitatori e delle osservazioni fatte da vari dicasteri della Santa Sede, si raccomanda ai vescovi di Irlanda e ai superiori religiosi di continuare a esaminare e aggiornare, in collaborazione con il National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church, l attuale Interim Guidance Leave from Sacred Ministry and Apostolate for Clergy and Religious, avendo come finalità quella di: 1) formulare linee guida per il trattamento dei vari casi delle persone che sono state accusate, ma nei confronti delle quali il pubblico ministero ha deciso di non procedere; 2) formulare politiche per il caso di persone falsamente accusate e per il loro reintegro nel ministero; 216

5 3) formulare politiche per la cura pastorale di coloro che sono stati condannati per violenza: appropriate sistemazioni e condizioni di vita secondo le quali gli autori di violenza sessuale dovranno vivere. Per una Chiesa unita I visitatori hanno potuto constatare che, al di là della sofferenza delle vittime, i dolorosi avvenimenti degli ultimi anni hanno aperto anche molte ferite nella comunità cattolica irlandese. Molti fedeli laici hanno sperimentato una perdita di fiducia nei propri pastori. Molti buoni preti e religiosi si sono sentiti ingiustamente colpiti per essere stati associati agli accusati da parte dell opinione pubblica; alcuni non si sono sentiti sufficientemente difesi dai propri vescovi e superiori. Gli stessi vescovi e superiori si sono sentiti spesso isolati quando hanno cercato di far fronte alle ondate d indignazione e a volte hanno fatto fatica a concordare una linea d azione comune. D altra parte, questo tempo di prova ha portato anche alla luce la continua vitalità della fede del popolo irlandese. I visitatori hanno sottolineato il modo esemplare con cui molti vescovi, preti e religiosi vivono la loro vocazione, i legami umani e spirituali fra i fedeli in un tempo di crisi, la profonda fede di molti uomini e donne, un notevole livello di coinvolgimento dei fedeli laici nelle strutture di protezione dei minori, il cordiale impegno dimostrato da vescovi e superiori religiosi nel loro servizio alla comunità cristiana. Questi sono solo alcuni dei segni di speranza che i visitatori hanno rilevato, parallelamente alle difficoltà, nella vita della Chiesa in Irlanda. È di vitale importanza che, in un momento storico segnato da una rapida trasformazione culturale e sociale, tutte le componenti della Chiesa in Irlanda odano anzitutto un rinnovato appello alla comunione: comunione fra i vescovi e con il successore di Pietro; comunione fra i vescovi diocesani e il proprio clero; comunione fra i pastori e i fedeli laici; comunione fra le strutture diocesane e le comunità di vita consacrata, comunione che non si raggiunge con accordi o strategie puramente umane, ma soprattutto ascoltando umilmente la parola di Dio e ciò che lo Spirito Santo dona e chiede alla Chiesa del nostro tempo. Solo una Chiesa unita può testimoniare efficacemente Cristo nel mondo. Fra le priorità pastorali emerse con maggior forza vi è la necessità di una formazione più profonda nel campo della fede per i giovani e gli adulti; una formazione teologica e spirituale permanente ampia e ben pianificata per i chierici, i religiosi e i fedeli laici; una nuova centratura sul ruolo dei fedeli laici, che sono chiamati a impegnarsi sia nella Chiesa sia nella testimonianza nella società, secondo la dottrina sociale della Chiesa. Vi è la necessità di sfruttare il contributo dei nuovi movimenti ecclesiali per poter raggiungere più facilmente le giovani generazioni e imprimere un nuovo slancio alla vita cristiana. Vi è la necessità di un attenta revisione della preparazione offerta agli insegnanti di religione, dell identità cattolica delle scuole e dei loro rapporti con le parrocchie alle quali appartengono, per assicurare un educazione sana e bilanciata. Poiché i visitatori hanno riscontrato anche una certa tendenza, non prevalente ma comunque piuttosto diffusa fra preti, religiosi e fedeli laici, a sostenere opinioni teologiche difformi dagli insegnamenti del magistero, questa grave situazione richiede una particolare attenzione, volta principalmente al miglioramento della formazione teologica. Deve essere evidenziato il fatto che il dissenso rispetto agli insegnamenti fondamentali della Chiesa non costituisce il percorso autentico verso il rinnovamento. La visita ha messo in discussione anche l attuale configurazione delle diocesi in Irlanda e la loro capacità di rispondere adeguatamente alle sfide della nuova evangelizzazione. La Santa Sede e l episcopato locale hanno già avviato su questa materia una riflessione comune, nella quale bisogna coinvolgere le comunità interessate, in vista dell adozione di strutture diocesane più adatte alla missione attuale della Chiesa in Irlanda. Infine, la visita ha sottolineato la grande necessità che la comunità cattolica irlandese faccia sentire la propria voce sui media e stabilisca una giusta relazione con coloro che operano in questo campo, per far conoscere la verità del Vangelo e della vita della Chiesa. Da parte sua, la Santa Sede ricorda l importanza permanente della lettera apostolica Novo millennio ineunte, che propone una visione generale che può utilmente illuminare le priorità pastorali della Chiesa in Irlanda, e la speciale attenzione che deve essere accordata alle generazioni più giovani. Il prossimo congresso eucaristico internazionale costituirà certamente una tappa importante in questo processo, come anche la successiva missione nazionale, che si spera offrirà a tutti i membri della comunità ecclesiale una fruttuosa opportunità di preghiera, riflessione e istruzione comune sui contenuti del credo cristiano, in sintonia con la visione del santo padre per l imminente Anno della fede. Come ha detto papa Benedetto nella sua Lettera pastorale ai cattolici dell Irlanda, «con la preghiera fervorosa di fronte alla reale presenza del Signore, potete compiere la riparazione per i peccati di abuso che hanno recato tanto danno e al tempo stesso implorare la grazia di una rinnovata forza e di un più profondo senso della missione da parte di tutti i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli» (n. 14; Regno-doc. 7,2010,200). A nome del santo padre, occorre ringraziare cordialmente ancora una volta tutti coloro che hanno lavorato generosamente per assicurare un fruttuoso esito della visita pastorale; in primo luogo i visitatori e i loro assistenti, poi l intera comunità cattolica d Irlanda: i fedeli laici, comprese le tante vittime di violenza sessuale, i vescovi, il clero e le comunità religiose che hanno risposto così positivamente a questo segno concreto di sollecitudine del successore di Pietro per il futuro della Chiesa in Irlanda. Di conseguenza, ora la visita apostolica dovrebbe essere considerata conclusa. La Santa Sede affida le sue conclusioni alla responsabilità di vescovi, clero, religiosi e fedeli laici dell Irlanda, nella speranza che esse portino frutti degni di quel processo di guarigione, riparazione e rinnovamento che papa Benedetto XVI desidera così ardentemente per l amata Chiesa in Irlanda. 217

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