ING BATTISTA GALLO. corso per lavoratori parte generale. Diamoci una mano per la nostra sicurezza.

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1 ING BATTISTA GALLO corso per lavoratori parte generale PIU FORMATI!!!!! PIU SICURI!!!!! Diamoci una mano per la nostra sicurezza.

2 Formazione Generale: 4 ore Contenuti: concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo e assistenza.

3 !!!!!! Finalità della formazione SALVAGUARDARE LA VITA UMANA

4 FORMARE???? È TALE SE IL SOGGETTO CHE SEGUE SI COMPORTA ALLA FINE IN MODO DIVERSO DI COME SI COMPORTAVA PRIMA AI FINI DELLA SICUREZZA DEL LAVORO COGLIERE L ESSENZA, LO SPIRITO

5 DATI INSICUREZZA SUL LAVORO BOLLETTINO DI GUERRA NEL 2011 INFORTUNI (denunciati INAIL) !!!!!!! MALATTIE PROFESSIONALI INFORTUNI MORTALI 920

6 6 EVOLUZIONE NORMATIVA NORME DI QUALITA D.Lgs 626/94 D.Lgs 494/96 NORMAZIONE /BUONE PRASSI UNI, EN, CEI,ISO, ecc. Norme tecniche Ante 626 DPR 547/55 E DPR 302/56 (PREV.INF.) DPR 303/56 (IG.LAV.) DPR 320/56 (LAV.SOTT.) DPR 164/56 (EDILIZIA) DLGS 277/91 (PIOMBO,AMIANTO,RUMORE) DPR 191/74 (FERROVIE) Post 626 DM 10/03/1998 (PREV. INC.) DLGS 151/01 (LAV.MADR) DLGS 25/02 (RISCHIO CHIMICO) D.Lgs 233/03 (ATEX) DLGS 388/03 (PRONTO SOCCORSO) DLGS 222/03 (REDAZIONE POS E PSC) DLGS 493/04 (SEGNALETICA) D,LGS 230/95 (R.I.) DLGS 187/05 (VIBRAZIONI) D.Lgs 195/06 (RUMORE) L. 123/07 (DELEGA) DLGS 223/06 (BERSANI)

7 EVOLUZIONE NORMATIVA LETT. C C. 1 L. 628/61 ISP. MED. CENTRALE DPR 547/55 DPR 303/56 tranne art. 64 L. 123/07 DPR 320/56 art, 42 e 43 esplosivi Dlgs 223/06 A RT. 36BIS C.1 E 2 DLGS 81/08 abrogazioni DPR 164/56 DISPOSIZIONI INCOMPATIB. DLGS 277/91 DLGS 187/05 DPR 223/03 DLGS 626/94 DLGS 494/06 DLGS 493/06 7

8 Il nuovo UNICO TESTO NORMATIVO Decreto Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblicazione sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008» 13 titoli e 306 articoli» 51 allegati» 349 pagine

9 Il nuovo UNICO TESTO NORMATIVO Decreto Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 prima parte Il provvedimento si può dividere in due parti. La prima parte di carattere generale comprende i seguenti titoli: Titolo I Titolo XII penale Titolo XIII Principi comuni Disposizioni in materia penale e di procedura Norme transitorie e finali

10 Il nuovo UNICO TESTO NORMATIVO Decreto Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 seconda parte La seconda parte di carattere specifico comprende i seguenti titoli: Titolo II Luoghi di lavoro Titolo III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale Titolo IV Titolo V Titolo VI Titolo VII Titolo VIII Titolo IX Titolo X Titolo XI Cantieri temporanei o mobili Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro Movimentazione manuale dei carichi Attrezzature munite di videoterminali Agenti fisici Sostanze pericolose Esposizione ad agenti biologici Protezione da atmosfere esplosive

11 Il nuovo UNICO TESTO NORMATIVO Decreto Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 abrogazioni ABROGA DPR n. 547/55 riguardante la sicurezza DPR n. 164/56 riguardante i lavori edili DPR n. 303/56 riguardante l igienedel lavoro DPR n. 277/91 riguardante l esposizionea rumore, piomboe amianto D. Lgs. 626/94 riguardante la sicurezza D. Lgs. n. 493/96 riguardante la segnaletica di sicurezza D. Lgs. n. 494/96 riguardante i cantieri temporanei e mobili D. Lgs. n. 187/05 riguardante le vibrazioni meccaniche. Abroga inoltre: alcuni articoli del DL n. 223/2006 riguardanti il contrasto del lavoro nero e alcuni articoli della legge 123/2007 (art. 2, 3, 5, 6 e 7) ogni altra disposizione legislativa e regolamentare nella materia disciplinata dal decreto legislativo medesimo incompatibili con lo stesso

12 D.Lgs.81/2008 L IDEA CARDINE OCCORRE PUNTARE A FAR MATURARE UNA CULTURA DELLA SICUREZZA PRINCIPI VALORI COMPORTAMENTI ATTEGGIAMENTI

13 DLGS 81/08 LAVORATORE RLS DATORE DI LAVORO MEDICO COMPETENTE DEFINIZIONE FIGURE CHIAVE DIRIGENTE ADDETTO SPP PREPOSTO RSPP 13

14 D.lgs 81/08 e s.m.i. I soggetti del testo Unico Soggetti Acronimi Datore di Lavoro Dirigente Preposto Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Addetto al Servizio Prevenzione e Protezione Medico Competente Servizio Prevenzione e Protezione DdL RSPP RLS ASPP MC SPP

15 DEFINIZIONE DI DATORE DI LAVORO D.Lgs.81/2008 art. 2, c. 1b Per DATORE DI LAVORO in generale si intende il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell azienda, ha la responsabilità della stessa perchè ha i poteri decisionali e di spesa.

16 ORGANIGRAMMA SICUREZZA Datore lavoro Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP Medico Competente Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Addetti al Pronto Soccorso Addetti alla Lotta Antincendio

17 Il Datore di lavoro Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita (non più: è titolare de ) i poteri decisionali e di spesa. Nelle imprese individuali è il TITOLARE DELL IMPRESA Nelle società è L INTERO CDA IN ASSENZA DI DELEGA VALIDA

18 DEFINIZIONE DI LAVORATORE D.Lgs.81/2008 art. 2, c. 1a E LAVORATORE la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

19 DEFINIZIONE DI RSPP ASPP RLS D.Lgs.81/2008 art. 2, c. 1 f - g - i RSPP è persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali designata dal Datore di lavoro, cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione. ASPP è persona in possesso di capacità e di requisiti professionali analoghi designata dal Datore di lavoro, facente parte del servizio di prevenzione e protezione. RLS è persona eletta o designata dai lavoratori per rappresentare gli stessi per quanto concerne aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

20 Datore di lavoro Medico competente dirigenti preposti Lavoratori Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Addetti antincendio Addetti al pronto soccorso

21 Le figure previste dal T.U. DATORE DI LAVORO DIRIGENTI PREPOSTI R.S.P.P. Medico Competente LAVORATORI R.L.S.

22 LA TUTELA DELLA SALUTE (art.15) MANUTENZIONE (AMBIENTI, ATTREZZATURE, IMPIANTI) VALUTAZIONE, ELIMINAZIONE /RIDUZIONE DEI RISCHI MISURE DI TUTELA PREVENZIONE SEGNALI DI AVVERTIMENTO E MISURE DI EMERGENZA INFORMAZIONE FORMAZIONE ADDESTRAMENT O CONTROLLO SANITARIO

23

24 il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

25 persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa

26 insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori; persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali facente parte del servizio

27 persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro

28

29 Informazione e Formazione Il D. Lgs. 81/2008 ribadisce e rafforza l'obbligo informativo/formativo come cardine per l organizzazione della prevenzione aziendale indicando i diritti e i doveri formativi di tutti i soggetti coinvolti: Datori di lavoro delle imprese private, dirigenti, preposti, lavoratori e loro rappresentanti, RSPP e ASPP.

30 LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

31 La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro diffondere ed integrare nei comportamenti e nella prassi lavorativa la cultura della sicurezza

32 La Sicurezza sicurezza: condizione o qualità di chi o di ciò è sicuro sicuro: colui che è scevro da qualsiasi timore, che si sente tranquillo, quieto. 32

33 La Sicurezza E un opinione?

34 La Sicurezza in azienda tutto quello che deve essere previsto perché il lavoratore sia sicuro ovvero non corra pericoli di sorta durante la prestazione d opera chi se ne deve preoccupare: il datore di lavoro il lavoratore

35 obblighi del datore di lavoro (art.17-18)

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39 obblighi dei lavoratori (art. 20)

40 obblighi dei lavoratori (art. 20)

41 obblighi dei lavoratori (art. 20)

42 obblighi dei lavoratori (art. 20)

43 divieti per i lavoratori (art. 20)

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45 EMERGENZA Qualsiasi situazione di crisi o di pericolo (per esempio: incendio, rischio di esplosione, dispersione nell ambiente di fumi o di vapori tossici) che deve essere affrontata tempestivamente e con energia secondo un piano preventivamente predisposto, per salvaguardare vite umane e per impedire o per limitare danni.

46 IL DANNO Lesione fisica o alterazione dello stato di salute INFORTUNIO Incidente determinato da una causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte o l invalidità permanente o l inabilità temporanea

47 IL DANNO Es: Asbestosi Saturnismo Ipoacusia MALATTIA PROFESSIONALE Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte o l invalidità permanente o l inabilità temporanea Per provocare una malattia professionale i fattori di rischio devono essere presenti nell ambiente in determinate quantità

48 IL DANNO MALATTIA ASPECIFICA Insieme di malattie fisiche o psichiche non direttamente collegabili ad una causa determinata,ma riconducibili almeno in parte ad uno o più fattori dell ambiente di lavoro Es: Stanchezza Insonnia

49 Il concetto di rischio il rischio dipende dalla probabilità dell evento e dal potenziale danno prodotto e/o che si produrrebbe a persone o cose Rischio = probabilità x danno Il rischio è un concetto che associa due elementi fondamentali: il primo è la probabilità che un determinato evento sfavorevole si verifichi, l'altro elemento è la conseguenza dell'evento. Per calcolare il rischio occorre allora valutare la probabilità che l'evento negativo si verifichi ed il danno che tale evento provocherebbe. La probabilità si misura in percentuale e l'entità del danno in magnitudo. il rischio zero non esiste

50 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI definizioni PERICOLO fonte di possibili lesioni o danni alla salute. Il termine pericolo è generalmente usato insieme ad altre parole che definiscono la sua origine o la natura della lesione o del danno alla salute previsti: pericolo di incendio elettrocuzione, di esplosione, di cesoiamento, etc... SITUAZIONE PERICOLOSA qualsiasi situazione in cui una persona è esposta ad uno o più pericoli RISCHIO combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa VALUTAZIONE DEI RISCHI Valutazione globale della probabilità e della Gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa per scegliere le adeguate misure di sicurezza

51 PERICOLO RISCHIO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore o elemento avente il potenziale di causare danni e di provocare infortuni Probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego ovvero di esposizione

52 DOV È LO ZOO IN QUESTA REGIONE? ing. Battista Gallo

53 ing. Battista Gallo SI!!!!!

54 RISCHIO = PERICOLO + ESPOSTI 54/65

55 PERICOLO È LA POTENZIALITÀ DI CAUSARE DANNO È UNA REALTÀ:PUÒ O ESSERE O NON ESSERE (ON-OFF) ing. Battista Gallo

56 Fattori che caratterizzano il rischio MACCHINE IMPIANTI E LORO UTILIZZO UOMO RISCHIO AMBIENTE

57 Fattori di rischio occupazionale

58 RISCHI CONNESSI ALL ATTIVITA LAVORATIVA Di seguito vengono riportati alcuni dei rischi presenti negli ambienti di da quelli palesi a quelli meno evidenti, considerando che le tipologie d derivanti dalle attività lavorative si possono ricondurre a tre categorie; RISCHI PER LA SICUREZZA (Rischi di natura infortunistica) Strutture Macchine Impianti elettrici Sostanze pericolose Incendio - esplosione RISCHI PER LA SALUTE (Rischi di natura igienico-ambientale) RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE (Rischi di tipo cosiddetto trasversale) Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lavoro difficili

59 Per definire il rischio bisogna prima di tutto accertare se esiste un pericolo a cui il lavoratore è esposto. Se esiste un pericolo in una certa situazione lavorativa, il rischio R viene definito come il prodotto della probabilità P di farsi male in questa determinata situazione lavorativa con la grandezza del danno (D o M) che si subirà: R = P x D oppure R = P x M. il rischio zero resta irraggiungibile. Il rischio minimo si realizza raramente. L importante è raggiungere il rischio accettabile

60 Il concetto di rischio rischio accettabile

61 Il concetto di rischio il caso fortuito

62 PROBABILITA P La definizione della probabilità fa riferimento principalmente all esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni / lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

63 La probabilità si valuta secondo l esperienza ed eventuali banche dati. Usualmente si assegnano alla probabilità quattro valori numerici: a seconda se si ritiene il fatto improbabile - poco probabile - probabile - altamente probabile. Valore 4 = ALTAMENTE PROBABILE Il verificarsi risulterebbe normale. Valore 3 = PROBABILE Il verificarsi provocherebbe una moderata sorpresa. Valore 2 = POCO PROBABILE Il verificarsi susciterebbe grande sorpresa. Valore 1 = IMPROBABILE Non sono noti episodi già verificatisi; Il verificarsi susciterebbe incredulità.

64 Probabilità (P) - DEFINIZIONE / CRITERI LIVELLO VALORE La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una concomitanza del tutto fortuita di circostanze avverse; non ci sono casi noti in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno; Il verificarsi del danno conseguente all'incidente/esposizione rilevato susciterebbe incredulità. La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una particolare serie di circostanze avverse; È noto qualche raro caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno; Il verificarsi del danno conseguente all'incidente/esposizione rilevato susciterebbe grande sorpresa. La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure in modo non automatico o diretto; è noto qualche caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno; Il verificarsi del danno conseguente all'incidente/esposizione rilevato susciterebbe una moderata sorpresa. Può essere individuata una correlazione diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità di un evento lesivo dei lavoratori; i dati storici disponibili (se presenti) riportano casi di danni la cui origine è direttamente riconducibile alla medesima carenza; Il verificarsi del danno conseguente all'incidente/esposizione rilevato non susciterebbe alcuno stupore. Improbabile 1 Poco probabile 2 probabile 3 Altamente probabile 4

65 DANNO D La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno.

66 Il danno si valuta secondo l esperienza ed eventuali banche dati. Usualmente si assegnano al danno quattro valori numerici: a seconda se si ritiene il danno derivabile: lieve - medio - grave - gravissimo. Valore 4 = GRAVISSIMO Infortunio o episodio di esposizione con effetti letali o di invalidità totale; Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti (MP). Valore 3 = GRAVE Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti (MP). Valore 2 = MEDIO Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; Esposizione cronica con effetti reversibili (MP). Valore 1 = BASSO Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili (MP).

67 Gravità (D) - DEFINIZIONE / CRITERI LIVELLO VALORE Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale; esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti. Lieve 1 Medio 2 Grave 3 Gravissimo 4

68 Cosa è la matrice del rischio? È la rappresentazione grafica di tutti i valori che il rischio può assumere, cioè l insieme dei valori ottenibili moltiplicando P per D. Se si assegnano quattro valori alla probabilità e quattro al danno si ha la matrice simmetrica:

69 MATRICE PER LA STIMA DEI RISCHI

70 LIVELLO DI RISCHIO CLASSE DI RISCHIO PRIORITA DELL INTERVENTO RISCHIO = 16 1 Azioni correttive indilazionabili 9 RISCHIO 12 2 Azioni correttive da programmare con urgenza 4 RISCHIO 8 3 Azioni da programmare a medio termine 2 RISCHIO 3 4 Azioni da programmare a lungo termine R = 1 5 Nessun intervento necessario: monitoraggio e verifica nel tempo

71 Riduzione del rischio Prevenzione Formazione e coscienza del rischio Ammonimento

72 Prevenzione adozione di mezzi che impediscono od ostacolano l evento Barriere involucri isolanti

73 Formazione e coscienza del rischio corsi didattica aggiornamento tecnico - normativo

74 Ammonimento cartelli ammonitori messaggi informativi ricorso a colori e simboli

75 1 - La cultura della sicurezza La sicurezza intesa come atteggiamento permanente che guida ed orienta i comportamenti e le consuetudini dei lavoratori. ing. Battista Gallo

76 CATEGORIE DI RISCHIO RISCHI PER LA SICUREZZA O DI NATURA INFORTUNISTICA RISCHI PER LA SALUTE O DI NATURA IGIENICO AMBIENTALE POSSONO CAUSARE INFORTUNI CON DANNI ALLE PERSONE A CAUSA DI UN TRAUMA FISICO DI DIVERSA NATURA (MECCANICA, ELETTRICA, FISICA ECC.) SONO I RISCHI CHE POSSONO COMPROMETTERE L EQUILIBRIO BIOLOGICO DEI LAVORATORI PER ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, BIOLOGICHE O A FATTORI FISICI RISCHI PER LA SICUREZZA O LA SALUTE O DI TIPO TRASVERSALE ORGANIZZATIVO SONO I RISCHI CHE DERIVANO DAL RAPPORTO TRA UOMO ED ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO ing. Battista Gallo

77 Fattore di rischio o fonte di pericolo qualsiasi materiale, attrezzatura, impianto, struttura, agente chimico, fisico o biologico, organizzazione, metodo, pratica o condizione di lavoro, ossia qualsiasi oggetto o situazione avente una caratteristica di pericolo. ing. Battista Gallo

78 FATTORI DI RISCHIO RISCHI PER LA SICUREZZA RI SCH I DI NATURA I NFORTUN I ST ICA DOVUT I A: Strutture Macchine Impianti Elettrici Sostanze pericolose Sostanze combustibili Sostanze esplosive RISCHI PER LA SALUTE RI SCH I DI NATURA IGIEN ICO AMBI ENTALE DOVUT I A: Agenti Chimici Agenti Fisici Agenti Biologici RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE RI SCH I DI T IPO COS IDDETTO TRASVERSALE DOVUT I A: Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lav. difficili ing. Battista Gallo

79 - <<INCIDENTE>> : è un avvenimento generalmente spiacevole che viene ad interrompere il normale svolgimento di un attività; esso è premonitore di un possibile infortunio che comporta danni concreti alle persone. - << INFORTUNIO>>: incidente determinato da una causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte o l invalidità permanente o l inabilità temporanea. ing. Battista Gallo

80 PERICOLO Una proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (materiali di lavoro, materie prime o intermedie, metodi di lavoro, macchine e strumenti) in grado di causare danni alle persone o all ambiente. RISCHIO Indica la concreta probabilità che, nelle condizioni di impiego o di esposizione, sia raggiunto il livello potenziale di danno e le dimensioni possibili del danno eventuale. DANNO Lesione fisica o alterazione dello stato di salute (infortunio sul lavoro, malattia professionale, eventi con ripercussioni sulla popolazione e l ambiente esterno) causata da un pericolo. INFORTUNIO SUL LAVORO Evento lesivo da causa violenta durante il lavoro. MALATTIA PROFESSIONALE Processo morboso per esposizione prolungata ad agenti nocivi durante il lavoro. PREVENZIONE Il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell'ambiente esterno.

81 Per Dispositivo di Protezione Individuale (D.P.I.) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro.

82 Mentre per << PREVENZIONE>> si intende : il complesso delle DISPOSIZIONI o MISURE necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza, la tecnica, per EVITARE o DIMINUIRE I RISCHI professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno.

83 In altri termini, per PREVENZIONE si intende l INSIEME DI AZIONI che hanno lo scopo di mantenere lo STATO DI SALUTE, inteso come BENESSERE PSICO-FISICO della persona. In definitiva, con la PREVENZIONE si riduce la Probabilità (P) di accadimento dell evento dannoso, mentre con la PROTEZIONE si riduce l entità/la gravità del Danno (D). Un fattore importante di Prevenzione è la FORMAZIONE/INFORMAZIONE. Dalla STIMA del Rischio ( R ) alle azioni correttive da intraprendere:

84 Come favorire, quindi, la PREVENZIONE e la PROTEZIONE? Va da sé che la PREVENZIONE, che consiste nella riduzione della PROBABILITA (P) del verificarsi dell evento dannoso, e la PROTEZIONE, che mira alla eliminazione o alla riduzione dell entità del DANNO (D), potranno concretizzarsi solamente con l assidua adozione, da parte del lavoratore, di tutti i comportamenti consigliati durante una mirata, sistematica ed abituale attività di Informazione e Formazione ( sulla base di quanto previsto dagli artt. 36 e 37, D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81)

85 Grazie per la vostra attenzione Ing Battista Gallo

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