Anno IV - Numero Venerdì 30 ottobre 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

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1 Anno IV - Numero Venerdì 30 ottobre 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Politica Renzi forza la mano sulle unioni civili Traboni a pag. 2 Attualità Cantone abbandona l Anm e polemizza Calvo a pag. 4 Cronaca Messina senz acqua, esplode la rivolta a pag. 9 SOLDI E APPALTI CONTINUANO A RIEMPIRE LE CELLE. MA EVIDENTEMENTE LE SANZIONI PREVISTE NON SPAVENTANO I MALFATTORI DEL PIZZO CONTINUO SU TUTTO di Francesco Storace Scusate la forma personale, ma questa storia del presidente di Rete Ferroviaria Italiana pescato con una mazzetta mi ha davvero fatto arrabbiare. Le manette ai polsi di Dario Lo Bosco, scattate ieri mattina, assieme ai provvedimenti riguardanti due funzionari della Forestale e tanti altri indagati, mettono davvero tristezza. La lezione sembra non finire mai. Nel caso di Lo Bosco c è da restare a bocca aperta perché uno si chiede quanto guadagna il presidente di Rfi, che casualmente riveste nello stesso momento l incarico di presidente dell azienda dei trasporti siciliani. I soldi non bastano mai... È evidente che il meccanismo della corruzione è lungi dall essere smontato. Soldi su soldi per conquistare appalti; la trasparenza è sempre più lontana nonostante tante chiacchiere. Ormai il problema non è più Roma o Milano; la questione riguarda tutta Italia e non ce la possiamo davvero prendere con gli inquirenti. Il problema sono i ladri, gli ingordi, quelli a cui i quattrini, appunto, sembrano non bastare mai. Il pizzo su ogni commessa nella pubblica amministrazione. Non se ne può più. Io sono e resto garantista, ma un valore come quello rappresentato dalla certezza del diritto non può essere gabellato come un alibi per fare quello che si vuole, a scapito dei cittadini e dei servizi per i quali si pagano fior di tasse. Io stesso sono un fruitore, ad esempio, dei servizi delle ferrovie, pago il biglietto con la mia famiglia e provo rabbia nel constatare la bella e fraudolenta vita di chi dovrebbe garantire un buon viaggio e invece pensa solo a intascare tangenti. C è bisogno di una rigenerazione morale. Lo so che in politica i soldi servono, ad esempio; ma ci deve essere un limite all esplosione di mazzetta continua. E quando si becca BUTTATE LA CHIAVE Ancora arresti per tangenti, ormai siamo alla devastazione morale. Il caso del presidente di Rete ferroviaria italiana: la lezione non sembra finire mai il tangentista in servizio permanente effettivo, il ladro abituale, non ci deve essere pietà. Buttate la chiave della cella e non se ne parli più. Non passa giorno che non ne accada una. Avevamo appena finito di strabuzzare gli occhi per le imprese corruttive della Dama Nera di Anas; contavamo i giorni di qui al processo di Mafia capitale; fra poco gli allibratori londinesi lanceranno le scommesse sugli anni di galera che verranno affibbiati agli imputati; ma nel frattempo si continua a rubare. Evidentemente ci vogliono sanzioni più dure, lavori forzati, tornare a mettere paura di essere scoperti, che evidentemente non c è vista la facilità con cui si esce dal carcere - se ci si entra. Male che vada si invoca l aiutino di Santa madre prescrizione. Non saranno sicuramente tutti colpevoli e pretendiamo prove certe. Ma è altrettanto certo che restano in circolazione fior di ladroni, come un celebre e pare dimenticato caso romano. Ecco, dalla magistratura mi aspetto un accelerazione sui processi da celebrare. Guai a evitare di decidere con una sentenza vera. (Altro servizio a pag. 3) IL PARTITO COMUNISTA CINESE: BASTA CON IL FIGLIO UNICO Cade un altro muro Di Giorgi a pag. 6 DIMISSIONI RITIRATE, MA LA GENTE (E IL PD) NON NE VUOLE PIÙ SAPERE Marino ci ripensa. I romani no Sarra a pag. 8

2 2 ATTUALITA IL SOTTOSEGRETARIO LOTTI: L AVEVAMO PROMESSO CON LA CANDIDATURA DI MATTEO A SEGRETARIO Renzi ordina: un altra maggioranza per portare a casa le unioni civili E lo schieramento pro-cirinnà si rafforza con l adesione del ministro Orlando di Igor Traboni Si fa sempre più strada l ipotesi di una nuova maggioranza per l'approvazione della legge sulle unioni civili, scaricando Alfano e l Ncd e imbarcando altri, ad iniziare dai grillini. Un ipotesi neppure tanto peregrina e che ieri è stata rimarcata da Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fedelissimo di Renzi: "E' un argomento che può essere considerato visto che è trasversale e quindi ciascuno può avere un'opinione. E' giusto quindi che non ci si divida fra maggioranza ed opposizione, fra centrodestra e centrosinistra, fra Pd, Forza Italia e Cinque stelle", ha detto Luca Lotti, a margine dell inaugurazione del nuovo museo dell''opera del Duomo a Firenze. "Vedremo, siamo nella discussione in Parlamento. Quel che conta è fare la legge. L'abbiamo promesso, vogliamo mantenere questa promessa e vogliamo portare a casa anche questo risultato. La legge un altro passo importante, un segno di civiltà che vogliamo dare. I tempi? "Vediamo, se poi non sarà entro la fine dell'anno ma a gennaio, l'importante è approvarla. L'avevamo promesso, lo abbiamo già detto durante la campagna per le primarie, se vi ricordate, con la candidatura di Renzi alla guida del partito", ha aggiunto Lotti, facendo capire ancora più chiaramente la musa ispiratrice delle sue parole. E a dar man forte ai sostenitori della legge è intervenuto ieri, con un invasione di campo niente male, anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dalle colone di Repubblica: Al più presto la legge sulle unioni civili, e personalmente sono favorevole alle adozioni. Ci si accapiglia sui massimi sistemi, si provano a fare anche campagne di propaganda, ma si tralascia di dire che l'italia ha un obbligo giuridico a intervenire CON SCELTA CIVICA, MODERATI E RESTI NCD Altre prove di centrino ma sempre nell orbita Pd su questo tema sulla base di una sentenza della Corte di Strasburgo del 21 luglio 2015". Ma il ministro è stato subito attaccato proprio da Ncd: "Ieri il sottosegretario Scalfarotto, oggi il ministro Orlando. I rappresentanti del Pd nel governo ancora una volta teorizzano maggioranze variabili, mettono la faccia sul ddl Cirinnà e lo fanno per perorare le tesi più estreme e divisive", ha detto Gaetano Quagliariello. "Nella fattispecie rileviamo come il ministro della Giustizia riproponga a sostegno della stepchild adoption, e dunque delle adozioni gay, argomentazioni del tutto infondate già dimostrate come tali. Numero uno: il ministro Orlando trova ''ragionevole'' l'adozione del figlio del partner derivante da un precedente matrimonio, ma in tal caso il bambino ha già una mamma e un papà ancorché separati e dunque l''adozione è impossibile qualunque Prove d'intesa al centro tra i superstiti della Scelta Civica di Mario Monti, una parte di Ncd che continua a guardare a Renzi e al Pd e la pattuglia dei Moderati di Giacomo Portas, questi ultimi già pronti ad un patto per le amministrative proprio con Scelta Civica. E questa la traiettoria che intende seguire un nuovo Centro politico, così come è stata prospettata ieri alla Camera in una conferenza stampa con Enrico Zanetti e Mariano Rabino di Scelta Civica e lo stesso Portas dei Moderati; presenti in platea anche Sergio Pizzolante e Alessandro Pagano di Ncd. "Abbiamo scelto di intraprendere un percorso comune hanno detto Sc e Moderati - e la prima tappa di questa collaborazione saranno proprio le elezioni amministrative del 2016 che costituiranno un snodo importante per gli equilibri futuri della politica italiana. Lavoriamo al consolidamento di un''area liberaldemocratica forte elettoralmente e autonoma da pressioni corporative o da istinti di conservazione che ancora si annidano in entrambi gli schieramenti politici tradizionali" A proposito di alleanze con Ncd, Enrico Zanetti ha detto che "è un interlocutore possibile, e da parte nostra c è la massima disponibilità. Ma credo che oggi non abbiano ancora raggiunto la necessaria sintesi interna. Sarebbe dannoso per loro pensare in questo momento ad allargamenti di questo tipo". legge si faccia perché in Italia - almeno questo! - non si possono avere tre genitori. Numero due: il ministro Orlando pone il tema di un bambino che resti orfano del suo genitore naturale, dimenticando che questa fattispecie, come anche quella dell'abbandono e del disconoscimento, è già coperta dalla normativa vigente e in particolare dall''articolo 44 della legge sulle adozioni. Ma intanto Varoufakis ha già incassato Continuano a far discutere i ventiquattromila euro per i pochi minuti da Fabio Fazio a Che tempo che fa SHOW DEL GIORNALISTA USA A L ARIA CHE TIRA Alan Friedman senza freni: Napolitano vecchio scorr... LA RAI RAFFORZA I CONTROLLI SUI COMPENSI AI POLITICI OSPITI DI TRASMISSIONI TV E RADIO Alan Friedman, il giornalista e scrittore (ora in libreria con una biografia di Silvio Berlusconi appena edita da Rizzoli, dopo il successo di Ammazziamo il gattopardo ) di origine statunitense ma profondo conoscitore delle cose italiane, continua a far parlare di sé. L ultima intemerata Friedman l ha messa a segno a L aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La 7 con un discreto e crescente successo di audience. Mentre si parlava della più stretta attualità politica italiana, Friedman ha riferito anche di "un dibattito con Johnny Riotta" di qualche giorno prima negli Stati Uniti. In realtà si tratta del giornalista Gianni Riotta, americanizzato nel nome da Friedman, che poi ha raccontato di un siparietto tra i due: Con Riotta abbiamo litigato su Giorgio Napolitano, perché io ho detto una cosa che in Italia non si può dire. In Italia, mi ha detto, non si può chiamare un ex presidente vecchio scorreggione...". A quelle parole, nello studio dell emittente del patron Cairo è sceso il gelo, ma si sono avvertite anche risatine sotto i baffi, mentre la Merlino ha cercato di sdrammatizzare, dicendo: "Non abbiamo sentito nulla...", al che anche l ospite si è adeguato: "Io non ho detto nulla". Ma la frittata oramai era fatta. La stalla chiusa dopo che i buoi sono scappati e, tanto per restare in tema agreste, le vacche (quelle assai grasse della tv di Stato) munte. La Rai ha infatti emanato ieri una direttiva per rafforzare il divieto di erogare compensi a politici che partecipano a trasmissioni televisive e radiofoniche. Un divieto esteso anche a tutte le società che producono per il servizio pubblico. Il tutto dopo lo scanalo scoppiato per la partecipazione, lautamente pagata con 24mila euro (circa mille euro al minuto) e biglietti aerei corrisposti all ex ministro greco Varoufakis per partecipare alla trasmissione «Che tempo che fa» di Fabio Fazio. Una partecipazione che risale al 27 settembre scorso, anche se la notizia del compenso da nababbi (considerato il tempo assai minimo dell impegno) è venuta fuori solo l altro ieri, quando lo stesso Varoufakis ha pubblicato la lista dei compensi ricevuti nel suo tour internazionale da ex ministro delle Finanze di quella Grecia in profonda crisi, dove intanto i connazionali dell esponente della sinistra dura e pura, che tanti proseliti ha fatto pure in Italia con tanti di eurodeputati eletti, si mettevano diligentemente in fila per cercare di ritirare almeno poche decine di euro dalle banche di Atene e dintorni. Ma in realtà, l ex uomo forte di Tsipras e cocco di mamma di certa sinistra italiana, ha rivelato che ha tenuto ben 26 appuntamenti pubblici in mezzo mondo, ma è stato pagato solo due volte: a Singapore ( euro da un gruppo di investimenti) e per l appunto in Italia per l ospitata da Fazio. Ancora tanti i commenti politici alla vicenda: "Ho trovato sconcertante la risposta della Rai sulla questione Varoufakis. Dire che il politico greco è stato contattato dalla Endemol e che da parte dell''azienda c''e'' stato solo un via libera editoriale è un ridicolo tentativo di mettere una pezza su un fatto gravissimo. Ho presentato un'interrogazione in Vigilanza per sapere esattamente come funzionino i rapporti tra il servizio pubblico e le società produttrici di programmi, quale sia il budget annuale fissato per ''Che tempo che fa'' che, va ricordato, è una coproduzione Rai, se siano stati pagati altri ospiti, ha detto il senatore Maurizio Gasparri (FI). Il leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, sulla sua pagina Facebook ha invece scritto: Ancora una volta i comunisti non si smentiscono mai: amano così tanto i poveri che appena riescono, li creano. Bravo Varoufakis! Un vero comunista...". Ig.Tr. Via Giovanni Paisiello n Roma Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Società editrice Amici del Giornale d Italia Sito web Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel mail: daniele.belli@hotmail.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n 286 del

3 3 ATTUALITA DOMICILIARI PER LO BOSCO, PRESIDENTE DI RETE FERROVIARIA ITALIANA, E DUE ALTI DIRIGENTI DEL CORPO FORESTALE Tangenti: arresti eccellenti in Sicilia Nel mirino un appalto da 26 milioni, spunta un libro mastro con presunti pagamenti pure a politici e imprenditori - Il procuratore capo di Palermo, Lo Voi: Corruzione pervasiva di Marcello Calvo Ifantasmi di Tangentopoli si materializzano pure sulle Ferrovie. Arresti eccellenti in Sicilia, ai domiciliari finiscono il presidente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, e due alti dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo di quello speciale per la conservazione del suolo e dell ambiente naturale). Al centro dell indagine della procura di Palermo, le mazzette che sarebbero state pagate da un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di un impresa di costruzioni, strade e impianti eolici. Fermato nelle scorse settimane dalla polizia all aeroporto Falcone Borsellino, nella borsa aveva con sé una sorta di libro mastro delle tangenti. C è tutto: gli appalti, le cifre, i nomi e le date che ricostruiscono le stecche pagate per costruire le torrette antincendio in mezza Sicilia. Una gara da 26 milioni, finanziata con fondi europei, che prevedeva pure l ampliamento di una dorsale telematica all interno del Corpo forestale e la videosorveglianza per la tutela dei boschi. Fra quei cognomi pure riferimenti a imprenditori ed esponenti politici di primo piano che adesso rischiano grosso. Grazie pure alle rivelazioni bollenti di Campione che ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Per il momento a farne le spese è un pezzo da novanta come Lo Bosco, ingegnere e docente universitario. Padrone delle ferrovie e dei bus, dato che è anche a capo dell Ast, l azienda siciliana trasporti, ovvero l ente regionale più grande con i suoi mille dipendenti. Ora accusato di concussione perché sospettato di aver intascato una tangente di euro legata ad un appalto per l acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni. La prova del crimine sarebbe contenuta appunto in quella agenda di Campione che sta provocando un vero e proprio terremoto a Palermo. Sotto inchiesta, anche per induzione indebita a dare o promettere utilità, Marranca e Quattrocchi avrebbe ricevuto rispettivamente bustarelle da euro (il primo) e da (il secondo). Ma non solo. Fra le utilità delle quali si parla nei provvedimenti di arresto spiccano regalie di vario genere: apparati di climatizzazione e 12 radiatori spot. Con l alto funzionario che avrebbe ottenuto una assunzione per la compagna presso una nota ditta di trasporti ed autoservizi siciliana e, per la figlia, un contratto all interno di una azienda impiantistica a Roma. Sconcertato, il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi: La corruzione l avviso ai naviganti del governo diventa sempre più pervasiva. Ormai costituisce un fenomeno. Eravamo abituati a sequestrare i libri mastri degli estorsori, ora ci siamo trovati davanti a un diverso volume, a metà tra libro mastro e lista della spesa. Tutto ciò è deprimente, perché c è quasi l utilizzazione di quei metodi con riferimento non al pizzo ma alla corruzione, pervasiva. Decisive, ancora una volta, pure le intercettazioni fatte all interno della macchina di Campione che, preso dal panico, inizialmente ha provato rivelano gli inquirenti ad accampare scuse ridicole volte a far spacciare Lo Bosco e gli altri arrestati per muratori. Con le tangenti, rigorosamente in contanti, versate in bar, uffici e auto attraverso modalità di consegna svariate. Nel registro degli indagati pure Pietro Tolomeo, ex dirigente generale della forestale (per lui la procura aveva chiesto i domiciliari ma il gip li ha respinti), Giovanni Tesoriere, preside di Ingegneria alla Università Kore di Enna, Libero Cannarozzi, ingegnere, e Maria Grazia Butticè, compagna di Campione. Il sempre più discusso presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha già chiesto la convocazione dell assemblea dell azienda siciliana trasporti (di cui Lo Bianco è presidente) per azzerare l intero consiglio d amministrazione. E solo il primo step di un inchiesta destinata a provocare altri colpi di scena. Che per il momento colpisce il dominus di Rsi che vantava rapporti con la politica (da Cuffaro ad Alfano fino ad arrivare a Miccichè, Lombardo e Crocetta) e che negli ultimi anni ha ricoperto incarichi di primissimo piano sedendo sulle poltrone più importanti della Sicilia. L EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE AVREBBE ISPIRATO LA RIUNIONE PER TRANQUILLIZZARE LA GENTE NEI GIORNI PRIMA DEL SISMA Terremoto dell Aquila, Bertolaso a processo Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, il 20 novembre prossimo comparirà davanti ai giudici del tribunale dell Aquila, nell ambito del processo Grandi rischi bis, per rispondere delle ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni. I sette esperti dell organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio sono stati già condannati in primo grado a 6 anni ciascuno, ma poi assolti in Appello, per aver rassicurato gli abitanti dell Aquila alla vigilia del terremoto del 2009 e poi assolti in Appello. Secondo l accusa, Bertolaso sarebbe stato l ispiratore proprio della riunione della Commissione del 31 marzo 2009 durante la quale sarebbe diffuso il messaggio rassicurante relativo all improbabilità di un forte terremoto, che invece si verificò appena sei giorni dopo. Secondo l avvocato generale Romolo Como e il sostituto Domenico Castellani l accusa verso Bertolaso risiederebbe Guido Bertolaso; in alto, Dario Lo Bosco nell intento di contrastare comunque pretesi allarmismi per la previsione di un grave evento sismico e di correggere, perché esageratamente ottimista, un comunicato diffuso dalla Protezione civile della Regione nel senso che non erano più previste scosse di alcun genere, cosa da non dire in quanto si sarebbe rilevata un boomerang in caso di altre scosse. Bertolaso convocava di sua iniziativa una riunione della commissione per mettere a tacere le voci allarmistiche e rassicurare la popolazione. Ecco dunque una telefonata con l allora assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, anche lei poi scagionata. In quell occasione, Bertolaso avrebbe preannunciato detta riunione come operazione mediatica per rassicurare la popolazione e anticipando la tesi dell assenza di pericolo grazie al positivo scarico di energia. Inducendo in tal modo anche gli scienziati partecipanti alla riunione a indirizzare l esame della questione sulla primaria necessità di evitare allarmismi tra la popolazione e a valutare con superficialità il reale rischio di grave evento sismico nonché i rappresentanti politici locali e gli organi di informazione a rassicurare i cittadini sulla inesistente o bassa probabilità di un forte terremoto. Per effetto di queste condotte - sempre in base a quanto sostiene l accusa - le vittime si erano convinte a restare in casa superando il timore e abbandonando le precauzioni in vista di un evento più grave dopo le numerose e crescenti scosse di terremoto e rimasero coinvolte nel crollo dei rispettivi edifici. QUATTRO ANNI E 8 MESI A PALADINO DELL ANTIMAFIA Palermo, mazzette in aeroporto: condannato l ex vicepresidente Roberto Helg, l'ex presidente di Confcommercio più volte assurto a ruolo di paladino nelle battaglie contro la mafia - ed ex vice presidente della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi con rito abbreviato. Helg venne arrestato nel marzo scorso mentre intascava una tangente da 100mila euro, chiesta al pasticcere Santi Palazzolo sul locale preso in affitto da questi nella sala partenze dello scalo aeroportuale. Il giudice Daniela Cardamone ha anche disposto il pagamento di una provvisionale di 30mila euro al Palazzolo e di 15mila euro a tutte le altre parti civili, ovvero Camera di Commercio, la Gesap, Addiopizzo, Solidaria e Sos impresa, Confcommercio, il comune di Cinisi, comune di Palermo. Helg è stato condannato inoltre all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e da cariche in seno a società commerciali per la durata della condanna. Gli avvocati di Helg presente un aula ma rimasto in silenzio durante tutta la requisitoria e la lettura della sentenza hanno preannunciato appello avverso ala sentenza di condanna.

4 4 ATTUALITA IL MAGISTRATO PRESTATO ALL ANTICORRUZIONE PRONTO A LASCIARE IL SINDACATO DELLE TOGHE DOPO LE POLEMICHE Cantone-Anm: è rottura totale! Il presidente dell Anac: Perplesso dalle critiche. Sto riflettendo, ma potrei decidere di andarmene di Marcello Calvo Lo strappo è irricucibile. La frattura a un passo. Il presidente dell Autorità Anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, respinge le accuse riservategli dal dominus dell Associazione Nazionale Magistrati (Anm) Rocco Sabelli, di essere troppo vicino alla politica. E annuncia che presto potrebbe uscire dal sindacato dei togati. Perché le critiche ricevute, mi hanno lasciato perplesso. Mi sento come un pugile che ha ricevuto un pugno e non s è ripreso. Ho subito pensato di fare un gesto eclatante, poi ho deciso di prendere tempo perché l Anm è la mia casa. Mi ci sono iscritto il secondo giorno che sono entrato in magistratura. Ora però sto riflettendo e potrei decidere di andarmene. La polemica di fine estate del giudice prestato all Anticorruzione, contro le correnti e il Csm, ha lasciato il segno. Da quel momento, una insofferenza sempre maggiore s è registrata nei corridoi dei Palazzi di Giustizia e soprattutto in quelli del Teatro Petruzzelli di Bari - dove s è tenuto il 32 congresso dell Anm - verso l uomo scelto da Renzi come simbolo della lotta governativa al malaffare. La data del 2 settembre 2015 ha segnato la fine di un epoca. Milano, festa dell Unità. A una libreria vicino al palco sono seduti a fianco Piero Tony e Raffaele Cantone. Si parla del volume dell ex procuratore capo di Prato che con il suo Io non voglio tacere (Einaudi) ha denunciato le vergogne del processo a mezzo stampa e della magistratura politicizzata. Lì è presente anche Claudio Cerasa, direttore del Foglio, che non s è perso nemmeno una virgola dell intervento di Cantone. Che ad un tratto prende la parola e come un fiume in piena, attacca: Le correnti della magistratura? Un cancro. Uno strumento indispensabile per fare carriera che rappresenta un vero e proprio sistema che per certi versi è perfino peggiore di quello della politica. Se non fai parte di uno schieramento non vai da nessuna parte. Questo è un dato obiettivo, che si fa fatica ad accettare. Il ruolo del Csm? Non esiste più, trattasi di un centro di potere vuoto. Con l Anm che si preoccupa delle ferie e ormai non rappresenta più nessuno. Faccio fatica a pensare di essere difeso da un soggetto che si batte per tenere il numero di ferie a 45 giorni. Verità scomode che hanno lasciato il segno dando il via a un vero e proprio braccio di ferro continuo. Che sta per avere il suo epilogo con Cantone pronto a mollare quello che fin dai suoi primi passi da magistrato ha rappresentato il suo credo. Un organismo che ha affilato le armi contro il premier e ora pure nei confronti di un collega ritenuto responsabile di aver smesso la toga per indossare il doppiopetto da politico. Siamo ai titoli di coda. Cantone pronto a dire addio all Anm. NON BASTANO I 400 MILIONI STANZIATI Al Fondo per la non autosufficienza soltanto le briciole: denuncia dell Ugl La decisione del governo di portare a quota 400 milioni il Fondo per la non autosufficienza non crediamo possa bastare a risolvere i problemi legati ai costi delle prestazioni e dei servizi di assistenza. Lo afferma il responsabile dell''ufficio Politiche della Disabilità dell'ugl, Giovanni Scacciavillani, e il segretario nazionale dell'ugl Pensionati, Corrado Mannucci, che, con Gianluca Mainolfi, hanno partecipato all'incontro con una delegazione del governo presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per i sindacalisti "è amaro constatare che ad oggi la maggior parte degli oneri legati all'assistenza dei non autosufficienti continui a ricadere sulle famiglie, che svolgono un ruolo paragonabile a quello degli ammortizzatori sociali. Così come siamo consapevoli che questa situazione è diventata insostenibile per molti nuclei familiari ed è destinata a peggiorare visto il progressivo invecchiamento della popolazione italiana. E' quindi urgente stanziare risorse adeguate. In tale ottica appare di estrema attualità la proposta elaborata dal Cnel nel 2002 su iniziativa dell'ugl di istituire un'assicurazione sociale obbligatoria, sul modello tedesco del 1994, gestita da fondi regionali ma con l'assistenza di un Fondo perequativo nazionale, che consentirebbe di coprire l'intero fabbisogno assistenziale, dando la possibilità di tutelare concretamente il diritto dei non autosufficienti all'assistenza". A PROPOSITO DI UN NOSTRO ARTICOLO SUL CONGRESSO DELL AIGA CON LA PARTECIPAZIONE DEL MINISTRO ORLANDO I giovani avvocati: kermesse non superficiale NOVITÀ Donna Rachele a Riccione Il 31 ottobre, ore 17,30 Villa Mussolini (Riccione) presentazione ufficiale, partecipano le autrici Edda Negri Mussolini e Emma Moriconi, l'editore Roberto Mugavero, il prefatore Gennaro Malgieri, il giornalista Mario Russomanno e il Direttore del Giornale d'italia Francesco Storace. Prenota la tua copia su Dall avvocato Michele Vaira, presidente dell Associazione Italiana Giovani Avvocati, riceviamo: In relazione all articolo pubblicato in data 27 ottobre 2015 a firma di Marco Zappa, tengo a precisare quanto segue. Nel pieno rispetto delle valutazioni politiche del giornalista estensore dell articolo, non posso consentire lo stravolgimento della realtà dei fatti, che nuoce prima di tutto al buon nome dell AI- GA. La mia associazione, ormai alla vigilia del cinquantenario della fondazione, vanta un percorso di battaglie concrete in favore dei cittadini e dell avvocatura. Di impegni su temi fondamentali, non ultimo quello dei diritti umani. La lettura combinata dell articolo e del titolo rende l idea di una kermesse superficiale, limitata al tema della riforma del percorso di studi in giurisprudenza, e di un Ministro che interviene con un intervento a ruota libera. In realtà, il Signor Ministro, on. Andrea Orlando, invitato dall Associazione che presiedo al XXIII Congresso Ordinario, è stato intervistato per oltre un'ora dal giornalista Francesco Giorgino, su diversi temi oggetto del Congresso, tra cui: attuazione della legge di riforma dell ordinamento professionale; implementazione degli organici di cancelleria e della magistratura; riforma dell accesso alla professione; chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari; regolamento elettorale degli ordini forensi; regolamento sulle specializzazioni forensi; ruolo dell AIGA nell implementazione del Processo Civile Telematico. Non entriamo nel merito della valutazione sul calore mostrato al sig. Ministro. Certamente, non è appropriato dire che in passato sia stato osannato. La giovane avvocatura, invece, ha sempre apprezzato l approccio estremamente competente del Sig. Ministro ai problemi della Giustizia (notevolmente superiore ai suoi predecessori), l attitudine al dialogo e al confronto su tutti i temi relativi al mondo forense, dimostrata attraverso l immediata istituzione di tavoli di confronto. In realtà, al Congresso di Foggia, lo slogan era causa che pende non rende, e il messaggio, affatto diverso da quello ipotizzato dal giornalista, era che, contrariamente ai luoghi comuni, gli avvocati non ricavano alcun vantaggio dalla durata dei processi. Il tema della riforma del corso di studi in Giurisprudenza, lungi dal rappresentare un argomento marginale, rappresenta il più recente successo politico dell AIGA, che dopo oltre dieci anni di confronti con la politica, ha ottenuto questa importante modifica, che punta a una selezione a monte della pratica forense basata sul criterio del merito. Primo passo verso una radicale riforma dell accesso alla professione forense, che è il prossimo obiettivo che l AIGA punta a raggiungere. Grato per l attenzione, distinti saluti. L istituto della rettifica è uno strumento previsto dall ordinamento per tutelare la reputazione e la privacy di un soggetto che si ritiene leso da una notizia o dall opinione altrui. Ecco dunque pubblicate le precisazioni cordialmente inviateci dal nuovo presidente dell Aiga, Michele Vaira (cui peraltro va il nostro in bocca al lupo per l investitura ricevuta). Al contempo, non condividiamo i contenuti della rettifica, dato che l articolo in questione non contiene alcun attacco alla categoria dei giovani avvocati. Anzi. Tanto più che il ministro Orlando di certo non ha bisogno della difesa dell Aiga per contestare punti di vista probabilmente non condivisi. (M.Z.)

5 5 ESTERI VIENNA: LE DIPLOMAZIE AL LAVORO PER UNA SOLUZIONE POLITICA DEL CONFLITTO Nuovo round di negoziati di pace sulla Siria Il nodo principale resta il futuro del presidente Assad, che alcuni vorrebbero allontanare immediatamente di Cristina Di Giorgi Al via, a Vienna, un nuovo round di negoziati di pace sulla Siria. Un appuntamento decisamente importante, che costituisce una tappa fondamentale in un percorso diplomatico che, almeno apparentemente, fino ad ora è stato messo in ombra dalla voce delle armi. Di particolare interesse, anche perché è la prima volta che accade, la partecipazione ad incontri di questo livello sulla crisi siriana di una delegazione del governo di Teheran (guidata dal ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif), alleato del presidente Bashar al Assad. Attese, oltre a quella iraniana, delegazioni di Russia, Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita, Francia, Iran, Egitto, Iraq e Libano. Presente anche la rappresentante per la politica estera dell Unione europea Federica Mogherini, secondo la quale il ruolo della Russia è stato fondamentale per mettere insieme tutti gli attori seduti attorno al tavolo negoziale, in quanto Mosca ha capito molto bene che il suo intervento militare doveva essere completato da un uguale impegno diplomatico e politico. Un primo giro di consultazioni si era svolto venerdì scorso sempre a Vienna. Vi avevano preso parte i ministri degli esteri russo, statunitense, turco e saudita, che si erano confrontati sulle possibilità di mettere fine al conflitto. In quell occasione i rappresentanti di America e Russia avevano entrambi sostenuto la necessità di allargare il tavolo di dialogo, annunciando un nuovo appuntamento per questo fine settimana. Il principale nodo da sciogliere resta la questione della permanenza o meno di Assad alla guida della Siria: alcuni Pesi vorrebbero infatti che il presidente fosse allontanato immediatamente mentre altri, Russia in primis, accetterebbero una sua uscita di scena soltanto dopo una transazione politica che porti a regolari elezioni. Mosca è infatti il principale alleato del presidente siriano, che lo stesso Putin ha sempre considerato come un attore indispensabile in qualsiasi passaggio relativo al futuro della Siria. Nell ultimo periodo il leader del Cremlino sembra però aver rinunciato all idea di ripristinare lo status quo, ammettendo la possibilità di un eventuale allontanamento di Assad. A determinate condizioni però. A sostegno di Assad c è poi come detto l Iran, unico alleato in Medio Oriente del presidente siriano: dall inizio del conflitto si legge su L Internazionale il governo di Teheran manda soldi, armi e consiglieri militari a quello siriano. Finale purtroppo tragico per la vicenda del bimbo di 4 anni rapito da un centro migranti di Berlino. La polizia tedesca ha infatti riferito di aver rinvenuto nel bagagliaio di un auto il cadavere del piccolo. Mohamed Januzi (questo il nome del bambino) era arrivato in Germania con i genitori e due fratelli ed era scomparso il 1 ottobre mentre si trovava nell affollato piazzale antistante l ufficio registrazione dell agenzia regionale per la salute e gli affari sociali (Lageso), presso cui la famiglia era in attesa di avviare le pratiche per la richiesta del diritto d asilo. Le ricerche del piccolo, immediatamente Quanto agli Stati Uniti, la loro opposizione al presidente siriano è sempre stata più che netta, anche se mai tradotta in azioni volte a favorirne la caduta. Recentemente, facendo forse qualche passo indietro rispetto alla rigidità iniziale, Washington ha fatto sapere di essere disposta a coinvolgere Assad nel processo di transizione. Decisamente ostile all attuale regime siriano è poi anche la Turchia, che tra l altro in quest ultimo periodo ha visto peggiorare i rapporti con la Russia, accusata spesso di incursioni nel proprio spazio BERLINO Trovato morto il piccolo rapito dal centro migranti Arrestato un sospettato, che ha confessato il delitto avviate, sono andate avanti per quattro settimane, gestite da una speciale unità della polizia berlinese. Tra l altro il video che riprendeva il sequestro, in cui si vede un uomo che, in un momento di distrazione della mamma, lo prende per mano e lo porta via, era stato diffuso in tutto il mondo nella speranza di ottenere informazioni utili all identificazione dell adulto inquadrato. Le forze dell ordine hanno fatto sapere di aver arrestato il proprietario della vettura, un uomo di 32 anni. Sottoposto ad interrogatorio, ha confessato di aver ucciso il piccolo bosniaco. St.Sp. aereo. Senza contare che Ankara mantiene rapporti con gruppi di ribelli moderati e jihadisti che l occidente considera terroristi. Nemica di Assad è infine l Arabia Saudita, anch essa sostenitrice di gruppi di opposizione armata, sia jihadisti sia moderati. Resta da vedere se e come tali differenti posizioni riusciranno a conciliarsi. Senza dimenticare che l obiettivo principale è (o dovrebbe essere) non la deposizione del presidente siriano ma la sconfitta, una volta per tutte, dei tagliagole del Califfato. Il premio Sakharov 2015, prestigioso riconoscimento conferito dal Parlamento europeo a persone o organizzazioni che hanno contribuito alla lotta per i diritti umani e la libertà di espressione, è stato assegnato al blogger saudita Raif Badawi. L annuncio ufficiale, dato ieri durante l assemblea plenaria dal presidente Martin Schulz, è stato accolto dall aula con una standing ovation. Badawi (31 anni) è il fondatore del sito indipendente Free Saudi Liberals, un forum di discussione sul ruolo politico e sociale dell islam in Arabia Saudita. Per gli argomenti trattati è stato arrestato nel 2012 in Arabia Saudita con l accusa di oltraggio all islam tramite mezzi informatici. Processato per apostasia e condannato a 10 anni di carcere, 1000 frustate e una multa equivalente a circa 240 mila euro. A gennaio aveva ricevuto le prime cinquanta frustate, ma l esecuzione della pena era stata sospesa per ragioni di salute. La Corte suprema ANNUNCIATO IL VINCITORE DEL PREMIO SAKHAROV 2015 È Raif Badawi il campione della libertà d espressione Il Parlamento europeo conferirà al blogger saudita il prestigioso riconoscimento. Notizia accolta dagli applausi dell aula aveva comunque in seguito confermato la condanna, nonostante le proteste della comunità internazionale. Una raccolta dei suoi interventi on line, intitolata 1000 frustate per la libertà è stata recentemente pubblicata anche in italiano. Tra i molti argomenti trattati l estremismo religioso, il ruolo delle donne nella cultura islamica e il rapporto con gli occidentali. Il presidente Schulz, nel suo discorso al Parlamento, ha chiesto al re saudita Salman di rilasciare Badawi. La cerimonia di consegna del premio avverrà a Strasburgo il 16 dicembre Stella Spada DAL MONDO SEUL: NAUFRAGIO TRAGHETTO, 7 ANNI AL CAPO DELLA COMPAGNIA La Corte suprema della Corea del Sud ha condannato a 7 anni di carcere Kim Han-Sik, capo della Chonghaejin Marine Limited, società armatrice del traghetto Sewol, che nell aprile 2014 naufragò nel Mar Giallo provocando circa 300 vittime, tra morti e dispersi. Erano quasi tutti studenti in gita. La magistratura ha dunque confermato la sentenza precedente: l accusa era quella di omicidio colposo. I giudici - riferiscono le agenzie - hanno infatti ritenuto Kim Han-sik responsabile di non aver impedito il sovraccarico e lo stivaggio improprio dell imbarcazione. SUD SUDAN: GOVERNO E RIBELLI ACCUSATI DI CANNIBALISMO E STUPRI L Unione africana ha accusato il governo e le forze ribelli in Sud Sudan di aver commesso crimini come uccisioni sommarie, torture, mutilazioni, stupri e perfino atti di cannibalismo. Il rapporto della commissione, guidata dall ex presidente nigeriano Obasanjo, precisa che in seguito all indagine compiuta (anche mediante l audizione di testimoni) si ritiene che crimini di guerra siano stati commessi su entrambi i fronti. L Onu e varie organizzazioni non governative presenti sul territorio hanno già accusato entrambe le parti in causa. Dall inizio, nel 2013, della guerra civile in Sud Sudan, sono morte decine di migliaia di persone. Il 26 agosto è stato firmato un accordo di pace, che però è già stato più volte disatteso. CINA: MERKEL FIRMA ACCORDO PER L ACQUISTO DI 130 AIRBUS Durante la visita in Cina del cancelliere tedesco Angela Merkel sono stati firmati diversi importanti accordi di natura commerciale. Tra essi quello che ha ad oggetto l acquisto da parte di Pechino di 130 aerei Airbus, per un valore complessivo di 17 miliardi di dollari. I modelli che saranno venduti alla Cina sono 30 A330 con due corridoi e cento A320 con un unico corridoio. L annuncio dell accordo - riferiscono le agenzie - è stato dato al termine dell incontro tra il cancelliere tedesco e il primo ministro cinese Li Keqiang. Nel settore dell aviazione civile, il mercato cinese è uno dei più importanti, con una domanda in crescita e possibilità di intese commerciali di notevole portata economica. USA, REPUBBLICANI PER IL 2016: ECCO IL GIOVANE MARCO RUBIO Il terzo dibattito per le primarie del partito repubblicano americano, svoltosi nell Università del Colorado e trasmesso in diretta dalla Cnbc, ha visto Marco Rubio mettere in ombra gli altri candidati, considerati favoriti. Donald Trump, Ben Carson e Jeb Bush sono infatti apparsi sotto tono rispetto al giovane senatore della Florida. Il risultato dell incontro, incentrato principalmente su temi economici e politiche fiscali, sembra dunque rendere la corsa per la nomination repubblicana ancora più incerta.

6 6 ESTERI PECHINO: STORICA DECISIONE DEL COMITATO CENTRALE COMUNISTA Abolita in Cina la legge del figlio unico La contestatissima norma era in vigore dal Oggi è ritenuta inadeguata all evoluzione economica e sociale del Paese di Cristina Di Giorgi Abolita, in Cina, la legge del figlio unico : lo hanno deciso le autorità di Pechino nel corso della quinta riunione plenaria del Comitato centrale del Partito Comunista cinese, conclusa ieri. La notizia è stata resa nota dall agenzia di stampa statale Nuova Cina, che ha diffuso un comunicato ufficiale riassuntivo dei temi trattati nel plenum. La nuova regola, precisa la nota, è che ogni coppia ora potrà avere due figli. La norma che obbligava le donne cinesi ad avere un solo bimbo era stata introdotta da Deng Xiao Ping nel 1978 (ed implementata nel 1980) con lo scopo dare concretezza alla politica di controllo demografico e contenimento delle nascite in uno dei Paesi allora più popolosi del mondo, onde limitare il consumo di acqua, elettricità e altri beni di prima necessità. Un solo figlio dunque, con l eccezione delle coppie rurali (la maggioranza), alle quali veniva concesso di avere un altro bambino nel caso in cui il primogenito fosse un femmina: questo perché nelle campagne l esigenza di avere un maschio in grado di aiutare nel lavoro agricolo era considerata fondamentale. Nonostante tali eccezioni, la legge in questione ha comunque destato non poche contestazioni, dimostrandosi tra l altro a lungo andare inadeguata all evoluzione sociale ed economica del Paese. Senza contare che, come denunciato da varie organizzazioni impegnate sul fronte dei diritti umani, questo sistema ha provocato abusi di notevole gravità, tra cui aborti forzati imposti anche a donne in avanzato stato di gravidanza e abbandoni di massa dei secondogeniti. A coloro che, non appartenendo alle minoranze alle quali lo Stato concedeva una deroga, osavano sfidare la legge, erano tra l altro comminate multe di ammontare variabile a seconda della provincia di residenza, spesso corrispondenti a cifre decisamente alte. Dopo trentasei anni dunque, la contestatissima legge verrà abolita. Se ne era discusso già nello scorso plenum (2013), dopo che anche una sentenza della Corte suprema si era occupata della questione ordinando di eliminare il divieto ad avere più di un bimbo. E negli ultimi anni il governo di Pechino si era già mosso in questa direzione, allentando le restrizioni. Ora le voci in materia, che già da tempo circolavano, sono diventate realtà, probabilmente anche in seguito alla segnalazione, da parte degli esperti, di un rallentamento della crescita della popolazione più rapido del previsto e di una parallela accelerazione dell invecchiamento della società cinese. Meccanismi questi che, a fronte di ritmi di crescita economica accelerati che necessitano di sempre nuove braccia per il grande mercato, hanno fatto da base alla storica decisione. NEW DELHI Maternità surrogata solo per coppie indiane Il premier Narendra Modi: il governo non sostiene la pratica dell utero in affitto a fini commerciali L India, insieme a Stati Uniti e Messico, è uno dei Paesi in cui la cosiddetta maternità surrogata è legale. Ed è quindi da tempo meta frequente per le coppie che non possono avere figli. Un pellegrinaggio che potrebbe presto finire: è infatti di queste ore la dichiarazione del premier di New Delhi Narendra Modi secondo cui il governo vorrebbe modificare la normativa in vigore e consentire la pratica soltanto alle coppie sposate di nazionalità indiana. Nel 2013 era già stato sancito il divieto dell accesso alla maternità surrogata a single o a coppie dello stesso sesso ed era stato imposto l obbligo per le coppie che ne facevano richiesta di essere sposate da almeno due anni. Ora il disegno di legge, che dovrà essere recepito dal Governo, imporrà ulteriori restrizioni. Tale iniziativa rischia di colpire quello che ormai è considerato nel Paese asiatico un settore in piena espansione, grazie soprattutto ai bassi costi dell operazione e alla presenza di personale medico qualificato. Noleggiare una madre surrogata in India si legge in un articolo di El Pais costa circa 32mila euro. Molto meno rispetto ai 100/150 mila necessari negli Usa. Le donne che portano avanti la gravidanza ricevono circa 1/3 di questa cifra. Un dato importante in un Paese dove un terzo della popolazione vive in condizioni di povertà: è infatti principalmente per ragioni economiche che molte donne sono spinte a tale pratica. E che, ritengono alcuni, vengono per questo sfruttate. La posizione in proposito delle autorità è molto chiara: il governo ha affermato il premier in una dichiarazione giurata indirizzata alla Corte suprema che si sta occupando della questione non appoggia la maternità surrogata a fini commerciali. La pratica deve essere limitata a coppie indiane sposate con problemi di fertilità. CdG Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione dell Agricoltura del Lazio

7 7 STORIA QUANDO L'ITALIA PARVE SOPRAFFATTA DAL MOVIMENTO SOVVERSIVO, NEL DISORIENTAMENTO GENERALE DELLE COSCIENZE, EGLI AVEVA ORMAI MISURATA LA PAROLA DA DIRE ED AVEVA VISTO CHIARO IL SUO VERO COMPITO Il Duce, creatore e condottiero del Fascismo Si trattava di spiegare tutto il valore e svolgere tutto il contenuto dell idea nazionale italiana in modo da farne una forza di creazione storica di Emma Moriconi Per qualche giorno abbiamo visto come Balbino Giuliano affronta le tematiche relative alla concezione fascista di Patria, Nazione, Stato. Abbiamo scelto di soprassedere sul riepilogo storico che il saggista compie per giungere al 1922, anno di affermazione del Fascismo stesso, fermandoci a poche riflessioni riguardanti i Romani e la loro evoluzione non solo in termini territoriali ma anche e soprattutto in termini di cultura, civiltà, filosofia e spiritualità. Giuliano fa un rapido riepilogo delle vicende storiche che la nostra Italia ha attraversato nei secoli e giunge così al fatidico 1922: per prima cosa parla, dunque, di Benito Mussolini, che del Fascismo fu "creatore e condottiero". Scrive: "Se noi ci rivolgiamo oggi a guardare la vita di Benito Mussolini, vi scorgiamo facilmente un carattere essenziale proprio delle grandi vite, cioè una perfetta coerenza di svolgimento attraverso la più ricca varietà di eventi e di esperienze: tanto che oggi ci vien fatto di credere che fin dai primi anni della sua giovinezza egli portasse già nel profondo della sua anima irrequieta l'idea fascista, pur non avendola ancora esplicata e chiara nel pensiero. Egli ci si presenta dapprima nella storia come un vortice di forza spirituale scagliata alla ricerca di una grande verità e di un grande compito. E quando ha trovato questa idea o la consapevolezza di questa idea, egli diventa una grande forza di propulsione e di disciplina: comincia la seconda parte della sua vita e insieme un nuovo periodo della storia italiana". Abbiamo più volte affrontato questo argomento, di come cioè la personalità di Benito Mussolini, estremamente complessa e composta di mille sfaccettature, sia in fondo estremamente coerente con se stessa. Abbiamo più volte rilevato quali e quanti elementi esposti nella sua giovinezza con la veemenza che ne contraddistingueva il carattere si sono poi realizzati appieno nel Fascismo. Una lunga e sottile linea diritta tiene insieme infatti la sua età giovanile e i suoi impeti rivoluzionari con le concretizzazioni del Fascismo nel corso del Ventennio e, per certi aspetti anche di più, durante i seicento giorni della Repubblica Sociale. Giuliano riepiloga brevemente le vicende giovanili di Benito, sottolineando come egli fosse "sempre in lotta contro la realtà e sempre alla conquista di una forma ideale più alta, dominato incessantemente dal bisogno di quella tremenda sincerità che non si contenta dei saggi accomodamenti fra idea e realtà, ma vuole ad ogni costo vedere chiaramente riflesso nella realtà la luce dell'idea". L'adesione al Socialismo, per Giuliano, fu causata dalla "sua intima necessità di ribellarsi alla mediocrità di un conservatorismo puro: ma il suo temperamento non poteva adattarsi - aggiunge - a quella pacifistica meccanica di egoismi in cui era chiuso il verbo del Socialismo". E anche dentro il Partito Socialista, aveva cercato di esasperarne il carattere rivoluzionario, dare ad esso "un senso eroico, che potesse avere qualche efficacia educativa nella vita della Nazione". E poi il passaggio dal neutralismo all'interventismo, l'uscita dal Partito, Il Popolo d'italia, la guerra, tutte vicende già a lungo esaminate dal nostro Giornale d'italia. Arriviamo così direttamente alla Grande Guerra. Questo è un altro passaggio essenziale che abbiamo trattato a fondo e del quale continuiamo a parlare ogni domenica nel nostro speciale dedicato al conflitto di cento anni fa. "La guerra - dice Giuliano - gli ha poi rivelata la verità sacra dell'italia per cui combatteva, e da quel momento egli ha vissuto quest'idea con passione sempre più intensa, l'ha elevata sempre più alta nei cieli dello spirito: sicché, quando l'italia parve sopraffatta dal movimento sovversivo, nel disorientamento generale delle coscienze, egli aveva ormai misurata la parola da dire ed aveva visto chiaro il suo vero compito. Si trattava di spiegare tutto il valore e svolgere tutto il contenuto dell'idea nazionale italiana in modo da farne una forza di creazione storica, bisognava affermarla non nel chiuso schema di un concetto per dedurne dall'alto le conseguenze pratiche, ma ricavarla progressivamente dai contrasti immediati della vita e farla sorgere direttamente dalla stessa anima del popolo. Non presentarla come la formula di un'ortodossia a cui il popolo deve inchinarsi passivamente, ma come una verità che il popolo stesso dovesse attuare come cosa sua attraverso la sua esperienza, colla potenza creatrice della sua grande anima". Eccoci giunti così al 23 marzo 1919, in Piazza San Sepolcro.

8 8 DA ROMA E DAL LAZIO IL SINDACO SPIAZZA TUTTI E RITIRA LE DIMISSIONI. RENZI INFURIATO, ORFINI LAVORA PER TROVARE LA QUADRA Marino ci ripensa, ma ha le ore contate Gli assessori lo abbandonano, i consiglieri Pd pure. Solo Sel è pronta a fare da ruota di scorta Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni. Il sindaco, testardo com è, punta diritto l Aula Giulio Cesare, rischiando un bagno di sangue. Si è rimangiato, per l ennesima volta, la parola. Il 12 novembre, dimettendosi, disse: Non torno indietro. Poi, sostenuto da un centinaio di fans, ci ha pensato su giorno dopo giorno. Le ha tentate tutte. Ha chiamato più volte sia Renzi che Orfini. Niente da fare, solo porte in faccia. Se le ritirerà, i consiglieri del Pd si dimetteranno, hanno più volte minacciato da Palazzo Chigi e da Largo del Nazareno. Ma la paura fa novanta nei consiglieri dem, molti dei quali non saranno più rieletti in caso di elezioni. Così il chirurgo ha fatto breccia su parecchi: Il vostro futuro è legato al mio, avrebbe detto in confidenza a più di qualcuno. Il Pd, infatti, non riconfermerà gli attuali 18 membri in Assemblea capitolina. E la preoccupazione più grande per molti di loro, tra giovani e non. Ti dimetteresti? Ce lo chiede Renzi, ha sussurrato un consigliere nei corridoi di Palazzo Senatorio. I telefonini dei protagonisti sono roventi, sia a destra che a sinistra. Sì, perché per mandare a casa immediatamente Marino c è bisogno che ognuno faccia la sua parte. Fino in fondo. Servono 25 dimissioni. Orfini si è detto sereno, nonostante le figuracce dell ultimo mese. In 18 sono pronti a lasciare, più Daniele Perrucci del Centro democratico. Il centrosinistra sale così a quota 19. Meno sei alla sfiducia. Con la Lista Marchini (Alfio Marchini e Onorato) salirebbero a 22 dimissionari. Ne mancano tre. Occhi puntanti sui due più vicini ai dem della Lista Civica Marino: Svetlana Celli, tra l altro eletta in Consiglio metropolitano proprio nella lista dei democratico, e l ex Luca Giansanti. Il Pd starebbe convincendo anche Mino Dinoi del gruppo misto. Disponibile Fratelli d Italia (Ghera e Mennuni), che ha presentato anche una mozione di sfiducia, ma in tal caso salterebbe la precondizione per mantenere unito il gruppo Pd, pronto a staccare definitivamente la spina a Marino senza il colpo di grazia degli esponenti del centrodestra. I 5 Stelle, invece, hanno chiesto di votare la loro mozione. Mentre Sel ascolterà le proposte del sindaco. Renzi è molto infastidito. Marino potrebbe passare alla storia per aver scombussolato più volte i suoi piani. Anche ieri c è riuscito. L annuncio del ritiro delle dimissioni ha fatto saltare il tavolo, mentre il gruppo Pd era in riunione da diverse ore nella sede nazionale del Nazareno. Il chirurgo è ormai alle corde, i numeri non sono dalla sua parte: una decina, forse meno, su 48. E Orfini starebbe lavorando ai fianchi per sfilarglieli uno per uno, non ricorrendo così all aiuto dell opposizione per mandarlo a casa. Anticipatamente, intanto, sono andati via il vicesindaco Causi e gli assessori Esposito e Rossi Doria, tutti renziani di ferro, che hanno protocollato le loro dimissioni. Alfonso Sabella, assessore alla Legalità, ha annunciato che lunedì tornerà a fare il magistrato. Hanno lasciato anche Maurizio Pucci, Giovanna Marinelli e Luigina Di Liegro, rispettivamente delegati ai Lavori pubblici, alla Cultura e al Turismo. Pure Francesca Danese, assessore alle Politiche sociali, ha abbandonato la nave dopo la giunta tecnica di ieri. Indecisi Estella Marino e Giovanni Caudo. Alessandra Cattoi, fedelissima del sindaco, resterà invece al suo fianco nelle ore concitate. L ennesima squadra di governo è andata in frantumi. Lui, Marino, non molla, raddrizza il tiro: Sono pronto a confrontarmi con la maggioranza. Ha presentato una formale richiesta di convocazione del Consiglio comunale alla presidente dell Assemblea, Valeria Baglio, che, dal canto suo, ha 20 giorni di tempo per farlo. Se poi Marino non dovesse ottenere la fiducia, per il sindaco sarebbe una sorta di non sono io che me ne vado, siete voi che mi cacciate. A quel punto, il chirurgo ribelle potrebbe ripresentarsi anche con una lista civica alle prossime elezioni. E corsa contro il tempo. La giornata decisiva potrebbe essere quella di oggi. Marino continuerà con le consultazioni di singoli gruppi, Orfini tenterà di trovare la quadra con i 25 coraggiosi. DA DESTRA A SINISTRA: TUTTI VOGLIONO LA TESTA DEL PRIMO CITTADINO Sindaco ancora per un giorno Ignazio Marino resterà ancora per 24 ore sindaco di Roma. Non di più. Ne è sicuro Stefano Esposito. Oggi pomeriggio si dimetteranno 25 consiglieri, forse qualcuno in più, così il consiglio, e Marino, verrà dichiarato decaduto. E telegrafico l assessore dimissionario, intervenendo su Radio Capital. Il Pd vuole calare il sipario. Una giornata, quella di ieri, ricca di incontri per raggiungere la soglia dei 25 dimissionari, necessaria per far cadere l amministrazione comunale e mandare in soffitta una volta per tutte l esperienza fallimentare di Marino in Campidoglio. Mi aspetto che i consiglieri comunali del Pd si dimettano perché questa è la scelta che si sta elaborando nella sede nazionale del partito, ha spiegato Emanuele Fiano, renziano doc, ai microfoni di Sky tg 24. L opinione del Pd nazionale e romano è - ha aggiunto - che l esperienza del sindaco Marino a Roma sia conclusa. Il coro è unanime da sinistra a destra. L altro ieri avevo detto che Marino avrebbe ritirato le dimissioni dopo la notizia appresa in regione della sua volontà di essere presente in commissione bilancio martedì prossimo. Un esercito di sapienti non ci ha creduto. Ora cacciatelo e basta, ha attaccato Francesco Storace (La Destra), rincarando la dose su Twitter: Marino denunci la sua segretaria: ha firmato la revoca delle dimissioni al posto suo. Gli ha fatto eco Giorgia Meloni: Milioni di persone tenute in ostaggio da un marziano: ma siamo a Roma o in una puntata del telefilm di fantascienza i Visitors?, ha chiesto la leader di FdI. Critico Matteo Salvini (Lega Nord): Sciagura Marino (Renzi complice!): basta, a casaaa! O ti sfrattiamo noi, in altra maniera. Marino gioca allo sfascio, ma la responsabilità è del Pd, è il pensiero di Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti. Anche Ncd, alleato di Matteo Renzi, ha scaricato il chirurgo: Ha perso il consenso dei romani e l appoggio del Pd, ha sentenziato Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. Forza Italia, dal canto suo, vuole assistere a un bagno di sangue tra Marino e Pd in Assemblea capitolina: Marino-Orfini-Renzi irresponsabili. Crisi in Aula e poi elezioni, ha punto Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera. E intervenuto anche Beppe Grillo: #VotiamoliVia! Per sfiduciare Marino basta votare la mozione M5S. Ci mancava pure l avvocato Archiviazione sì, archiviazione no. Il legale di Ignazio Marino, l avvocato Enzo Musco, l aveva data per certa. Smentita poco dopo direttamente dalla Procura di Roma. L associazione Imagine, fondata nel 2005 dal primo cittadino capitolino, è finita nell occhio del ciclone della magistratura sulle presunte irregolarità nei pagamenti ai collaboratori effettuati dall organizzazione no profit, nata con lo scopo di portare aiuti sanitari in Honduras e Congo. Sono stato informato l altro ieri che c è stata questa richiesta di ONLUS IMAGINE archiviazione. Il mio assistito non c entrava nulla con questa vicenda, ha affermato Musco, precisando che Marino non era neppure il presidente della Onlus. Dopo qualche ora, però, dalla procura non hanno confermato quanto dichiarato dall avvocato del sindaco, che, in questo caso, è dovuto tornare sui suoi passi. Non sono stato in procura ieri, ma lo farò oggi e approfondirò la questione, ha chiarito il penalista. Insomma, una figuraccia che poteva essere evitata. La fretta, dice il proverbio, è cattiva consigliera. Mafia capitale: le prime richieste di condanna Il processo di Mafia capitale inizierà il 5 novembre. Ma intanto ci sono le prime richieste di condanna avanzate dalla procura di Roma nei confornti di alcuni degli imputati coinvolti nell inchiesta Mondo di mezzo. Cinque anni di reclusione per Emilio Gammuto e tre anni e sei mesi per Emanuela Salvatori. I due, accusati a seconda le posizioni di corruzione, usura e turbativa d asta, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Per Emanuela Salvatori, ex responsabile dell attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano, i pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini hanno chiesto di escludere l aggravante relativa al fatto di aver MAFIA CAPITALE agito per favorire l associazione di stampo mafioso, pur negandole contestualmente le attenuanti generiche. Nel caso di Emilio Gammuto, ex collaboratore di Salvatore Buzzi, invece non è stata chiesta dall accusa l esclusione dell aggravante del metodo mafioso. Il procedimento proseguirà oggi con le richieste per gli imputati Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi, considerati vicini a Massimo Carminati. Il prossimo 3 novembre, invece, sono attese le decisioni del gup Anna Criscuolo, in merito alle richieste.

9 9 DALL ITALIA LA CITTÀ DELLO STRETTO È A SECCO DA SABATO SCORSO Messina ancora senz acqua L'emergenza durerà altri sei giorni. Sale la rabbia dei cittadini e la preoccupazione per disabili e anziani Un emergenza molto seria quella che sta vivendo la gente di Messina: la città è infatti ormai da giorni senz acqua. La frana che ha colpito l acquedotto di Fiumefreddo rende impossibile la riattivazione si legge nel comunicato emesso giovedì pomeriggio dall azienda che gestisce il servizio idrico. Le autorità comunali avevano tentato di limitare i danni ordinando la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici non dotati di un proprio serbatoio idrico, ma la soluzione della questione sembra ancora lontana. Ed i messinesi sono giustamente molto arrabbiati: la loro protesta, rilanciata on line con l hashtag #messinasenzacqua, sta in fatti in queste ore montando sempre di più. Anche perché c è il più che fondato rischio che il disagio duri ancora diversi giorni. A sostenere la protesta anche personaggi dello spettacolo come Fiorello e Maria Grazia Cucinotta: non si può lasciare una città senz acqua per così tanto tempo. Una situazione insostenibile, intollerabile e gravissima ha detto l attrice, originaria proprio di Messina - che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni. Istituzioni che ieri mattina, mentre la gente manifestava con un sit in, si sono riunite in Prefettura per un vertice sulla questione. Il prefetto Trotta ha in proposito diffuso una nota in cui precisa di aver convocato un ulteriore riunione con gli Enti e le Istituzioni coinvolte in modo da individuare immediate soluzioni per contenere i disagi per la cittadinanza e definire le modalità di intervento necessarie a recuperare nel più breve tempo possibile risorse idriche. Dal punto di vista tecnico sono state vagliate due soluzioni: una già in corso, ossia la messa in sicurezza ed il consolidamento del terreno circostante la condotta danneggiata, l'altra, in fase di studio in queste ore, riguarda la realizzazione di un bypass dal luogo della frana fino all'acquedotto dell'alcantara. Dall Azienda meridionale acque Messina non arrivano notizie confortanti: i lavori di riparazione della condotta sembra siano stati completati, ma il ripristino dell erogazione dell acqua pare non sia ancora possibile a causa di una significativa attività del fronte franoso, che non consente si legge in una nota di mettere in rete l acqua. Ed a peggiorare la situazione, anche il maltempo previsto nelle prossime ore, che non faciliterà di certo la rapidità dei lavori. Ancora a secco dunque. E la cosa pare durerà almeno per altri quattro giorni. Nel frattempo i messinesi, tra disagi enormi (in particolare per anziani e disabili) e lamentata mancanza di informazioni, continuano a mettersi in coda nei pochi punti in cui vi sono cisterne che ancora erogano acqua. Oltretutto, perdurando la situazione, si fa sempre più alto il rischio di una seria emergenza igienico sanitaria. Durissima, a commento del comportamento delle istituzioni locali, la dichiarazione di Sandro Pappalardo (FdI), secondo cui è intollerabile che la terza città della Sicilia viva disagi da Paese del Terzo mondo. Da anni ormai a Messina si ripete lo stesso copione a causa delle frane che interessano la condotta. Il governo Crocetta è stato ancora una volta inerte: il buonsenso consiglierebbe al presidente della Regione e al sindaco Accorinti di dimettersi immediatamente per manifesta incapacità. Su questa linea anche il deputato regionale Nello Musumeci, secondo cui siamo al paradosso: Messina senz'acqua, mentre la Sicilia fa acqua da tutte le parti. La stagione degli enti guidati da personaggi in cerca d'autore è destinata a finire in farsa o in tragedia. Marino, Crocetta, Accorinti: la gente non vede l'ora di liberarsene. Cristina Di Giorgi PAPAVERI E PAPERE Il Pd contro i souvenir del duce: in galera chi li vende La proposte di legge per vietare il commercio di gadget dedicati a Mussolini ed al fascismo Dopo lo scandalo dei calendari con l effigie di Mussolini che hanno fatto capolino nelle edicole di diversi punti vendita Coop (con conseguente scandalizzata levata di scudi di clienti rossi, di cuore e questa volta anche di rabbia) ora sembra che la protesta della democraticissima gente di sinistra si sia rivolta a tutti i prodotti che in qualche modo si riferiscono non solo al Duce, ma al fascismo in genere. E infatti abbastanza recente la notizia, riportata da Libero e rilanciata dal sito di informazione on line Qelsi, secondo la quale il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano ha presentato una proposta di legge (sottoscritta anche da altri 63 colleghi di partito) finalizzata all introduzione, nel codice penale, di un nuovo articolo che sanzioni, con la reclusione da sei mesi a due anni, chi propaganda immagini e contenuti del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione e vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli ed esse chiaramente riferiti, o ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità. E non è finita qui: la proposta prevede infatti anche l aggravante per la diffusione di gadget e immagini attraverso strumenti telematici o informatici. Pene severe dunque, per chiunque produce, distribuisce o diffonde in qualsiasi modalità beni riconducibili al fascismo e/o al nazismo. Con questa proposta commenta uno dei sottoscrittori non vogliamo arrivare ad una damnatio memoriae della nostra storia, ma intendiamo impedire la mitizzazione e soprattutto il business attorno al nazifascismo. Un conto è lo studio e la memoria storica, altro è lo sfruttamento commerciale di simboli e personaggi che hanno messo a ferro e fuoco l Italia, l Europa e il mondo intero. E se, ad onor del vero da va detto che almeno in parte l oggettistica incriminata non brilla certo per buon gusto, bisognerebbe sapere cosa pensano della suddetta proposta tutti coloro che (e non sono pochi) vivono di turismo e commercio legati al fascismo. E, soprattutto, se per par condicio la stessa impostazione vale anche per beni che riproducono simboli legati al comunismo. CdG VITTORIA (RAGUSA): BLITZ ANTI-DROGA DELLE FIAMME GIALLE Spaccio davanti alle scuole: sgominata banda di nordafricani Numerosi fermi e perquisizioni domiciliari. Tra loro anche un tunisino sospettato di legami con organizzazioni terroristiche Èstata ribattezzata Fumo da fori l operazione con cui Guardia di finanza, in queste ore, ha sgominato nel ragusano un organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti. Il nome fa riferimento al fatto che i membri della banda nascondevano la droga in buchi ricavati in palazzi fatiscenti del centro storico di Vittoria, paese in cui era concentrata principalmente la loro attività. Il blitz, eseguito dalle Fiamme gialle di Ragusa, arriva al termie di un indagine lunga e complessa coordinata dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Gaetano Scollo, che nel corso di un anno di intercettazioni telefoniche e ambientali, tradotte da interpreti, ha permesso di individuare e bloccare il gruppo di nordafricani. Che rifornivano i pusher soprattutto di hashish (ne acquisivano e smaltivano circa un chilo a settimana), particolarmente diffuso tra i giovani e venduto anche nei pressi di vari istituti scolastici. Tra i destinatari delle misure restrittive emesse (cinque in tutto) c è anche un tunisino di 38 anni, già arrestato nel gennaio scorso per detenzione a fini di spaccio ed espulso dal territorio nazionale in quanto sospettato di avere legami con cellule terroristiche e jihadiste. L uomo, riferiscono le agenzie, era stato trovato in possesso di manoscritti ed appunti in lingua araba che inneggiavano al martirio. Secondo quanto si è appreso, il giudice per le indagini preliminari Claudio Maggioni, su richiesta dei magistrati che hanno coordinato l inchiesta, ha emesso ordinanze di custodia cautelare anche nei confronti di un italiano di Vittoria, di un uomo di nazionalità algerina e di altri due nordafricani già agli arresti. E stata inoltre disposta, nei confronti di una ragazza di Vittoria, una misura di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L accusa è per tutti di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti. Stella Spada

10 10 DALL ITALIA L INCIDENTE È AVVENUTO AD AVERSA, NEL CASERTANO. L IMMOBILE È IN RISTRUTTURAZIONE DA ANNI Crollo all Università, morto un operaio L ennesima tragedia mette in evidenza quanto siano pericolosi gran parte degli edifici pubblici. La magistratura aprirà probabilmente un inchiesta Un altro crollo, un altra vittima. E morto Luciano Palestra, 41 anni, di Cercola, dipendente di un impresa di Venafro, travolto dal cedimento di un solaio nel corso di lavori di ristrutturazione nella sede della facoltà d ingegneria della Seconda Università di Napoli (Sun). Il tragico incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 18 e 45, nel centro storico di Aversa, 53mila anime nel Casertano, nella zona dell arco dell Annunziata. Un fortissimo boato. Urla e sirene. Erano in due nel luogo nell incidente. Uno solo è riuscito a salvarsi. I vigili del fuoco lo hanno estratto dai detriti. Fatale è stato il crollo di una struttura in cemento dell edificio. Sul posto anche le forze dell ordine, che hanno provveduto ad evacuare il primo piano della facoltà. In via precauzionale, infatti, gli ambienti sono stati sfollati ed anche i negozi sono stati chiusi. Le notizie sono contrastanti: c è chi parla di un morto e uno studente sotto le macerie, mentre chi sostiene che sono ben due gli operai che hanno perso la vita. Il rettore della Seconda Università di Napoli, Giuseppe Paolisso, ha espresso il proprio cordoglio per la morte dell operaio. Esprimo a nome di tutto l Ateneo profondo cordoglio e dolore per la morte di questo lavoratore - ha detto il Rettore - vittima di un tragico incidente. La Sun rende noto che l incidente è avvenuto in una zona di cantiere dell edificio di proprietà dell Università, ma affidata all impresa per lavori di ristrutturazione. Zona, naturalmente, interdetta al pubblico. La sede dell università è situata in un grande edificio monumentale, che in passato ospitava la Real Casa dell Annunziata ed una chiesa, ed è in corso di ristrutturazione da anni. Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha contattato telefonicamente il prefetto di Caserta, Arturo De Felice, per avere informazioni e aggiornamenti sull accaduto. L ennesima tragedia mette in evidenza quanto siano pericolosi gran parte degli edifici pubblici. Nelle prossime ore, la magistratura aprirà un inchiesta per accertare eventuali responsabilità per la morte dell operaio. MAXIOPERAZIONE A FIRENZE Sgominata la banda dei permessi di soggiorno Tremila euro per falsificare un documento Dietro il racket dell immigrazione, ci sono decine di organizzazioni illegali che emettono falsi permessi di soggiorno. Una di queste è stata smantellata, ieri, dal comando provinciale dei carabinieri di Firenze che hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale del capoluogo toscano, nei confronti di due professionisti italiani (un consulente del lavoro ed un commercialista), tre egiziani ed un tunisino. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell immigrazione clandestina. Ma non è tutto. Nella maxi operazione dei militari dell Arma sono finite altre 22 persone, delle quali 15 romene e 7 italiane, sono indagate in stato di libertà. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l organizzazione riusciva a far entrare circa 8 persone al mese. La prassi era sempre la stessa: gli immigrati dovevano sborsare mille euro cash per avviare la pratica, poi altri 2mila euro nelle successive due fasi del lavoro: risultato un permesso di soggiorno falso per cittadini stranieri da esibire in caso di necessità. Un giro d affari, accertato dai militari, per centinaia di migliaia di euro. E questo il guadagno del gruppo criminale di Firenze, composto da sei persone. L associazione per delinquere è stata sgominata dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Firenze e dai militari del nucleo ispettorato del Lavoro, al termine di un indagine che ha preso il via nel novembre del In particolare i carabinieri hanno appurato, partendo da accertamenti all Inps, alla Prefettura e dalle intercettazioni telefoniche, come il sodalizio criminale agisse potendo contare su un gruppo di persone conniventi che si assumevano il ruolo di finti datori di lavoro. Nel corso delle indagini è anche stata accertata la fittizia celebrazione, con rito civile, presso Comuni dell hinterland fiorentino, di almeno tre matrimoni tra cittadini romeni ed extracomunitari, officiati con l esclusiva finalità dell ottenimento del permesso di soggiorno. I prezzi per il matrimonio erano di 7000 euro. Sono circa 450 i permessi di soggiorno ottenuti dietro false attestazioni, che gli inquirenti sottoporranno al vaglio dell ufficio stranieri della Questura di Firenze. FRATELLI D ITALIA SI SCHIERA A FIANCO DI CHI SUBISCE UNA RAPINA Legittima difesa, l Umbria paghi i legali alle vittime Dopo i casi paradossali di Stacchio e Siciginano, Fratelli d Italia si sta mobilitando per modificare l articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa. Perché, secondo FdI, la difesa è sempre legittima. Tant è che il partito della Meloni ha presentato una proposta di legge ad hoc al riguardo. Ma anche i consiglieri regionali di FdI sono pronti a fare la loro parte. La Regione deve pagare le spese legali a chi spara per legittima difesa. Fratelli d Italia sta dalla parte di chi protegge se stesso e la propria casa e per colpa di una norma distorta passa per colpevole. E la proposta di Marco Squarta, presidente del gruppo consiliare del partito alla Regione Umbria. Squarta ha annunciato che presenterà una proposta di legge che stabilisca che la Regione Umbria sostenga le spese per il patrocinio dei cittadini che vengano accusati di eccesso di legittima difesa. Purtroppo oggi l attuale normativa prevede che chi subisce una rapina nella in casa o in negozio o va dritto nella cassa da morto o finisce sotto processo, ha aggiunto. La legge ora in vigore - ha spiegato ancora il consigliere - prevede che la persona che subisce una rapina deve avere la lucidità di capire se effettivamente il rapinatore è armato e possa aggredirlo e, al tempo spesso, di attuare una reazione proporzionata all offesa. Una cosa assurda. Ecco perché spesso chi viene rapinato e si difende poi finisce sotto processo. L esponente di FdI sostiene che la Regione si schieri al fianco di cittadini, piccoli imprenditori o commercianti indagati o condannati per essersi difesi da soli da tentativi di rapina o di aggressione. SVOLTA NELL OMICIDIO DELL INFERMIERA PATRIZIA CRIVELLARO, TROVATA MORTA NELLA SUA CASA LO SCORSO MAGGIO Quando una figlia uccide per pc e cellulare La ragazza ha sparato alla madre con la pistola poi rinvenuta vicino al corpo Sarebbe stata incastrata dall esame del guanto di paraffina Svolta nell omicidio dell infermiera Patrizia Crivellaro. I carabinieri, ieri mattina, hanno arrestato la figlia 17enne. Le aveva vietato l uso del cellulare e del pc per punirla del suo scarso rendimento scolastico, impedendole così l accesso ai social network che, a detta della madre, era eccessivo. Lei, però, non ha digerito la punizione e l avrebbe uccisa. Sarebbe questo il movente dell omicidio della 44enne, trovata morta a Melito Porto Salvo lo scorso maggio. Secondo gli investigatori, la testimonianza della giovane era fantasiosa; aveva raccontato che un uomo alto più di due metri si era introdotto in casa e aveva sparato alla madre. I sospetti, però, su di lei sono aumentati quando dal guanto di paraffina sono emerse tracce di polvere da sparo e confermati dalle impronte digitali trovate sulla pistola, legalmente detenuta dal marito della vittima. Al momento dell omicidio, le due donne erano sole. Poi la giovane chiese aiuto allo zio. Per l infermiera non c era più nulla da fare. Fu trovata riversa su un fianco nel letto della propria camera, con l arma vicino al corpo. La giovane, secondo gli investigatori, avrebbe agito con lucida freddezza e con premeditazione. I tempi, si sa, sono cambiati. La gioventù ha scoperto la Rete, gli smartphone e tanto altro. Possono godere di tantissime comodità, che i loro genitori potevano immaginare nei sogni. Si ribellano anche per una punizione. In un mondo come quello in cui viviamo, i ragazzi crescono continuamente sottoposti a notizie di violenza. C è poi da considerare il fatto che, in alcuni momenti particolari, un adolescente può arrivare a provare sentimenti di odio nei confronti dei genitori e, non avendo il controllo delle proprie emozioni, reagisce con gesti impulsivi. È il pensiero di Anna Oliverio Ferraris, professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo all Università di Roma La Sapienza, commentando all Adnkronos l omicidio Crivellaro. La prima cosa grave - ha proseguito - è che ci sia una arma a disposizione. Il punto cruciale, però, è che c è un eccesso di tecnologia fra gli adolescenti che, a volte, passano anche intere ore incollati davanti allo schermo di un computer o di uno smartphone. Molti di loro socializzano solo con modalità virtuali e, invece, sarebbe molto meglio se imparassero a coltivare relazioni anche e soprattutto in maniera diretta, come avveniva fino a circa dieci anni fa. Patrizia Crivellaro le aveva impedito l accesso ai social network il che, sicuramente, avrà fatto sentire la ragazza defraudata, anzi - ha spiegato la professoressa - quasi come handicappata, il che ha portato probabilmente a questo gesto estremo. Come tutti gli eccessi, il problema nel rapporto con la tecnologia è quello di non riuscire a farne a meno.

11 11 SPETTACOLI NEL FINE SETTIMANA AL TEATRO CET DI MOGOL CON 26 GIOVANI ARTISTI IN GARA Un concorso per la musica controcorrente Le note musicali sembrerebbero essere solo sette, ma si moltiplicano, tra crome e biscrome, e ognuno di noi ha una percezione della musica molto personale. Facile è dire: Mi piace, come su Facebook, oppure non mi piace. Il semplice apprezzamento, per uno stile rispetto ad un altro, non dovrebbe essere il metro di valutazione per farci dire, magari come giudici popolari, quale canzone sia valida o meno. Occorre ascoltare il testo e la musica e giudicare liberamente, controcorrente, senza farsi condizionare dal nostro gusto per un particolare stile rispetto a un altro. Dare importanza che merita al testo, alla musica, all arrangiamento, alle emozioni che l interprete della canzone riesce a trasmettere e ai musicisti che accompagnano il brano, senza attribuire eccessivo peso al look e all immagine. Una canzone non è lo show o la coreografia che la circonda e che a volte la sovrasta. Una particolare attenzione ai contenuti è presente nel Concorso Musica Controcorrente, uno tra i più longevi della musica d Autore Italiana, giunto alla sua XI^ Edizione. La fase finale è posizionata nel fine settimana dedicato ai Santi, forse per farseli amici? Difatti la finale sarà proprio il 1 novembre, Festa di tutti i Santi, in una località che potremmo definire, per restare in tema, paradisiaca. La Tenuta dei ciclamini, che ospita il Teatro del C.E.T. di Mogol, ha visto già lo scorso anno la conclusione della X^ Edizione. Quale migliore location si potrebbe avere per sentire e apprezzare i finalisti della XI^ Edizione?... Tanti artisti, molto dotati e alcuni innovativi, I vincitori di una passata edizione del Concorso forse INASCOLTATI, ma ancora per poco. Ne siamo convinti. Saranno 26 gli artisti provenienti da tutta Italia che si esibiranno live, tra di essi otto della categoria inedito accederanno alla finale del 1 novembre per contendersi numerosi premi (Borsa di studio al CET, 5 notti a Marrakesh, lo stage di Casamusica songwriters, un arrangiamento di qualità per un singolo, oltre a premi in denaro e a alle location offerte dall operatore turistico PrimeTimeVancanze). Chi sceglierà quale sarà il primo e a chi andranno gli altri premi? Una giuria importante con nomi che tanto hanno già dato alla musica d autore Italiana. Tra di loro: Giuseppe Anastasi, vincitore di Sanremo 2015 con Controvento cantata da Arisa, già vincitore del Sanremo dei giovani 2013, sempre con Arisa; Giuseppe Barbera, fine pianista e coach di X-Factor; Francesco Morettini e Luca Angelosanti, autori e produttori per Casamusica che hanno firmato successi per Bianca Atzei, Annalisa, Gianni Morandi, Bobbi Solo, Stadio, Renato Zero, Nina Zilli,. Emma Marrone, Alessandra Amoroso e tanti altri. Gli avvocati Leopoldo Lombardi e Giorgio Tramacere, luminari del Diritto d Autore; Roberto (Roby) Turatti, autore e DJ e di lui ricorderete il brano C è da spostare una macchina cantata da Francesco Salvi; il M Francesco Valente, con all attivo collaborazioni importanti quali quelle con Lucio Dalla, Niccolò Fabi, Luca Barbarossa, Anna Oxa, Tiro Mancino, Paola Turci, Michele Zarrillo, Riccardo Sinigallia, Luca Carboni, Zero Assoluto; Francesco Arpino, musicista e arrangiatore artefice, di certo, della crescita artistica di Diana Del Bufalo e che offrirà la realizzazione di un singolo ad uno dei semifinalisti. Non resta che ascoltare le canzoni in gara e seguire il percorso dei vincitori che, ci auguriamo, sia foriero di risultati positivi. Per saperne di più potete andare sul sito e noi con la nostra rubrica note controcorrente vi racconteremo le tre serate. SG redazione@ilgiornaleditalia.org UNDICI I BRANI RIVISITATI De Gregori canta Dylan: ecco il nuovo album Eurosky Tower. Entrare in casa e uscire dal solito. Arriva oggi nei negozi l ultimo album di Francesco De Gregori, dal titolo "De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto. Prodotto da Guido Guglielminetti, in questo nuovo lavoro Francesco De Gregori traduce e interpreta a modo suo, con passione e rigore, ma anche con grande rispetto nei confronti di Bob, undici canzoni di Dylan. Si tratta per l esattezza di: "Un angioletto come te" ("Sweetheart like you"), "Servire qualcuno" ("Gotta serve somebody"), "Non dirle che non è così" ("If you see her, say hello"), "Via della Povertà" ("Desolation row"), "Come il giorno" ("I shall be released"), "Mondo politico" ("Political world"), "Non è buio ancora" ("Not dark yet"), "Acido seminterrato" ("Subterranean homesick blues"), "Una serie di sogni" ("Series of dreams"), "Tweedle Dum & Tweedle Dee" ("Tweedle Dee & Tweedle Dum"), "Dignità" ("Dignity"). Questa sera, intanto, con inizio alle 21.10, il canale Sky Arte HD manderà in onda una speciale monografia dedicata al cantante di Generale e tanti altri successi che hanno segnato la storia della musica italiana. De Gregori, sempre da oggi, inizierà uno speciale tour per presentare il suo disco negli store Feltrinelli. Si parte da Milano; poi in rapida sucessione il 3 novembre a Torino, il 4 a Genova, il 5 a Bologna, il 6 a Firenze, il 7 a Roma, l'8 a Napoli, il 9 a Bari. Il relax ha una nuova casa. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19 piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde

12 12 CINEMA GIÀ PRESENTE ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI DI VENEZIA, ORA DISTRIBUITO DA PARTHENOS NELLE SALE ITALIANE Viva è... la sposa di Ascanio Celestini? Film corale, di buone intenzioni e promettente, purtroppo frammentato e trascinato tra personaggi che spariscono improvvisamente e accenni di critica sociale mai argomentati di Luciana Caprara Dopo il tenero sguardo rivolto ai matti ne La Pecora Nera, Ascanio Celestini torna al cinema con Viva la sposa, ritratto tragicomico di un umanità tormentata e inconsapevole ma allo stesso tempo, attaccata al filo di speranza di una vita migliore. Se l intento di dar voce a chi generalmente voce non ha, la scelta del regista può anche essere lodevole, è però giusto sottolineare come ciò non sia in alcun modo sufficiente per dare vita ad una storia da film. Il problema principale di Viva la sposa è appunto nel suo adagiarsi troppo sul materiale umano di personaggi che vanno e vengono, senza premurarsi di costruirgli attorno, un contenitore narrativo all altezza. Il risultato finisce con l essere uno zibaldone di aneddoti suburbani che passa dal registro grottesco a quello tragico in maniera tutt altro che fluida, che non appassiona e che, addirittura, quasi annoia già dalle prime scene. Annoia un po specie quando Celestini prova a regalare ritmo incalzando sul versante più ansiogeno della storia, sembra ormai essere già troppo tardi ed il tutto non esita comunque ad apparire come un vano tentativo di aggiustare il tiro in corso d opera. Ma ad uscire sconfitta in Viva la sposa, è soprattutto la sua arte affabulatoria, svilita da un racconto anonimo che si trascina stanco ripiegando su personaggi spesso con poca interiorità. Atipico, brutale, disperato e fortemente sperimentale: tutte caratteristiche che hanno convinto i fratelli Dardenne, pluripremiati registi belgi, a produrre Viva la sposa di Celestini. L eclettico artista romano, molto schierato politicamente a sinistra già ai tempi dei suoi monologhi televisivi in Parla con me di Serena Dandini, ha ricevuto inoltre critiche da COISP, il sindacato di Polizia che aveva inscenato un sit-in contro la madre di Federico Aldrovandi, si è scagliato contro Celestini poco prima che il film venisse presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia. Insomma, un film molto discusso e un po on the road in cui a fare da fondamentale trait d union è appunto il protagonista Nicola che si potrebbe chiamare anche Ascanio perché rappresenta lo sguardo di comprensione con cui l attore/regista si rivolge all umanità dolente che popola il film. A fare da bussola e da chiave di lettura è la battuta pronunciata da Nicola/Ascanio in apertura e che ribalta il finale del Pinocchio collodiano: L essere umano è buffo, meglio il burattino. Perché l essere umano celestiniano è fragile e contraddittorio. Cerca il prossimo ma al contempo lo teme. Fa propositi che poi non mantiene e cerca di sopravvivere ai margini del luogo dove la finzione si fa arte. Il regista racconta quindi l esistenza del sottoproletariato, ma le troppe storie intrecciate invece di unirsi in un discorso di protesta, finiscono per confondersi in un opera dalla forma vaga. C è un teatrante che beve e finge di voler smettere, una prostituta che non sa chi è il padre di suo figlio, il figlio della suddetta che inizia la carriera del borseggiatore, insieme a tanti altri piccoli truffatori e uomini persi. Ultima è la protagonista: la Sposa, sconosciuta bellezza nordica, che con le sue apparizioni porta speranza in vite devastate. Insomma, film ricco di buone intenzioni e potenzialmente promettente, appare purtroppo frammentario e trascinato tra personaggi che spariscono improvvisamente e accenni di critica sociale mai argomentati. Rimangono la bella fotografia di una Roma nascosta e l apprezzabile tentativo di dare voce ad un Italia senza speranza, se non la sopravvivenza. PRESENTATO IN ANTEPRIMA ALLA FESTA DI ROMA DEBUTTERÀ IN SALA 1 GENNAIO 2016 Il piccolo principe dal libro al cinema La favola visionaria di Antoine de Saint-Exupéry in un universo immaginario e oscuro, laddove tutto è tremendamente schematizzato, prevedibile e freddo Mark Osborne non poteva essere persona più giusta per trasferire sul grande schermo il piccolo/grande libro di Antoine de Saint Exupéry. Non era una sfida semplice adattare un grande classico come Il Piccolo Principe, eppure Mark Osborne ci è riuscito: non ha solamente dato vita al Principe su pellicola, ma ha anche creato la giusta storia attorno per rendere più fruibile e appetibile un racconto amato da tutte le generazioni e affrontando temi importantissimi, come quello dell amicizia, nella giusta prospettiva. In precedenza erano già stati fatti tentativi per tradurre le vicende del Piccolo Principe in immagini ma sempre con risultati non all'altezza. Dunque, Osborne e i suoi sceneggiatori, Irena Brignull e Bob Persichetti, hanno racchiuso le vicende del principe e dell'aviatore all'interno di una storia che vede una nuova giovane protagonista. Attraverso le pagine del diario dell'aviatore e i suoi disegni, una bambina, protagonista del film, scopre come molto tempo prima l'aviatore stesso fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino arrivato da un altro pianeta. Le esperienze dell'aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l'aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia. Così, l'incontro tra l'aviatore e il Piccolo Principe e tutto quanto si riferisce al libro di Saint Exupéry vengono affidati a una stop motion molto raffinata ed evocativa di un cinema d'altri tempi. Se l'essenziale è invisibile agli occhi, all'organo della vista viene offerta quindi una doppia estetica della visione conservando intatta la poeticità e la profondità di sguardo dello scrittore e trasferendo progressivamente la dinamica aviatore/principe in quella bambina/aviatore. Peccato non aver riproposto nel rapporto con la Volpe il parallelo che questa fa tra il colore del grano e quello dei capelli del Piccolo Principe. Chi conosce e ama il libro sa a cosa ci si riferisce. In una città colorata esclusivamente di toni di grigio, quasi in bianco e nero, la piccola protagonista cercherà di entrare in un importante accademia e mettere in cassaforte un futuro di successo. Supportata dalla madre, che organizza e controlla in modo minuzioso ogni minuto del suo tempo tramite un enorme tabellone magnetico, la piccola segue rigorosamente gli schemi per crescere come la società impone, in modo standard e regolato. Nell isolato però, accanto alla nuova casa dei due personaggi, vive un signore alquanto strano, estroverso e apparentemente anarchico. Un anziano aviatore dal pollice verde che colleziona vecchi giocattoli, dischi in vinile e ama alla follia il suo aereo ad elica, ormai ridotto un rottame. Insomma, una favola ricca di una concezione artistica che, nonostante sia estrema e stilizzata, è in realtà abbastanza verosimile rispetto alla società contemporanea che ci circonda. Vi è dunque una critica feroce ai modelli d insegnamento, ai genitori ossessionati dalle regole e un mondo del lavoro ostile alla creatività. La fattura del progetto è di altissima qualità, soprattutto alla luce del supporto di studios come la Paramount, la Warner Bros., la Wenstein Company, di una cura particolare al look generale e il contributo musicale di Hans Zimmer insieme a Richard Harvey. La colonna sonora inoltre è ricca di sfumature e contrasti, sa bene condurre il ritmo e sa come far nascere una risata oppure ribaltare completamente lo scenario e accompagnare una lacrima lungo la guancia. Fondamentale anche lo stellare cast di doppiatori, che nella versione inglese vanta nomi del calibro di Jeff Bridges, Rachel McAdams, Paul Rudd, James Franco, Benicio Del Toro, Paul Giamatti e Marion Cotillard, che presta la voce anche alla versione francese del film. Il Piccolo Principe con semplicità e poesia ci trasporta nel suo mondo, facendoci scoprire l importanza dell immaginazione a tutte le età. L.C.

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