Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia, Identità e Valori

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1 Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia, Identità e Valori Anno I - N. 1 - Dicembre Marzo Distribuzione gratuita Gatti: la Banca Don Rizzo e la sua rivista L intervista al magistrato Gaetano Paci

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3 Periodico QUADRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELLA BANCA DON RIZZO Anno I, n. 1, Dicembre 2010 Marzo 2011 DIRETTORE RESPONSABILE Antonio prof. Fundarò COMITATO DI DIREZIONE Giuseppe dott. Mistretta Presidente Banca Don Rizzo Carmelo dott. Guido Direttore Generale Banca Don Rizzo Enzo dott. Nuzzo Vice Presidente Banca Don Rizzo Antonio prof. Fundarò Direttore Responsabile Pasquale prof. Hamel Responsabile Comitato Scientifico Salvatore dott. Cartuccio Ufficio marketing Banca Don Rizzo REDAZIONE Ufficio marketing e comunicazione Via Stefano Polizzi, 13, Alcamo (Tp) PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE Stampa Stampato in Italia presso Arti Grafiche Campo S.r.l, Alcamo. Fotografie, testi e illustrazioni La rivista pubblica solo gli articoli commissionati. Eventuali proposte di contributi vanno inoltrate al Comitato Editoriale alla seguente proposteecontributi@donrizzo.it Grafica ed impaginazione ADA Comunicazione, Antonio Fundarò, Salvatore Cartuccio. L editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. I dati relativi ai destinatari della Rivista vengono utilizzati esclusivamente per l invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo. Resta ferma la possibilità per l interessato di esercitare i diritti di cui all articolo 13 della legge 675/96. Pubblicazione quadrimestrale.

4 cep, azienda leader nel campo dell energia rinnovabile CHI SIAMO Vincere la nostra sfida, comunicando il nostro futuro uno sguardo al presente, un pensiero al futuro LA banca don rizzo e la sua rivista banche e cultura: indifferenza o collaborazione intervista al sostituto procuratore gaetano paci Terrasini e il suo futuro LA banca Don Rizzo e la promozione di terrasini LA filiale di Terrasini punta ai cittadini, alle imprese ed al territorio 5 sicilia è cultura Terrasini, mare e turismo 8 26 palazzo d Aumale Serenità, comprensione, competenza, professionalità e vicinanza L armatore pietro caponetti e il suo mare viaggio in ecuador: una esperienza di sostegno al loro microcredito GANCI: per noi, la don rizzo è una famiglia i maledetti e gli innocenti

5 SOMMARIO 1 entra nella nostra community SE HAI TRA I 18 E I 35 ANNI, DIVENTA SOCIO GIOVANE DELLA BANCA DON RIZZO Abbiamo ridotto il numero minimo di azioni acquistabili e ti offriamo la possibilità del pagamento rateale. Diventa anche tu Socio Giovane della Banca Don Rizzo¹. ¹La quota minima di sottoscrizione per i Soci Giovani (età Abbiamo ideato per te un conto package che risponde al tuo stile di vita e alle tue reali esigenze, che ti permetterà di usufruire di numerosi servizi inclusi, tra cui Carta PagoBancomat, Internet e Mobile Banking. Scoprilo, rivolgendoti in filiale. 2 ecuador: veder sorridere e continuare a far sorridere 46 banca don rizzo: la tua isola felice 47 diversificare per proteggersi antiriciclaggio e banche il credito cooperativo: un sistema a rete a favore delle imprese LA banca oggi: interazione tra gli attori sociali, dipendenti e clienti i giovani e le banche: comprendere il presente per progettare il futuro Oblò letterario don rizzo 3 I VANTAGGI PENSATI PER TE LA banca per i giovani e i giovani Attribuiamo per lo status di la Socio banca Giovane² anche ai figli dei nostri Soci, diplomati o laureati con il massimo dei voti. A questi è concessa la borsa di studio di: media superiore e la laurea specialistica; Nel caso in cui tu sia già Socio, continuerai a godere delle borse di studio nelle misure originariamente stabilite³. ²Il numero di azioni con le quali i premiati per le borse di studio 55 ³Attualmente i riconoscimenti elargiti per le borse di studio consistono bcc vita basic: perchè nella vita servono le basi personalmente vicini alle vostre necessità dalle filiali e dagli uffici le famiglie serra e randazzo con la don rizzo perchè ci è vicina inchiostri d autore ad alcamo banca e asp trapani al servizio delle famiglie con disagi adolescenziali integriamoci... la banca per una migliore qualità della vita dei disabili gli incontri con gli studenti di alcamo Iscriviti gratuitamente al nostro Comitato Giovani ideato per la promozione di attività formative, culturali, economico-sociali e sportive rivolte ai giovani associati. Compila il modello di adesione e diventa anche tu protagonista! 4 nef: piccoli investimenti per un grande capitale nel futuro gli autori di questo numero

6 Giuseppe Mistretta Presidente Banca Don Rizzo Banca Don Rizzo

7 Vincere la nostra sfida, comunicando il nostro futuro Cari amici, è davvero con grande piacere che ci apprestiamo a presentarvi questa nuova iniziativa editoriale. La nostra Banca ha radici che si affondano nei primi del Novecento, e nei suoi 108 anni di vita, è sempre stata un importante punto di riferimento per il territorio in cui opera e per gli abitanti che in esso risiedono. La Nostra Banca ha dimostrato, nell arco di un intero secolo, la capacità di stare sul mercato senza omologarsi, di essere, specie nel passato, antidoto all usura e, oggi, alla finanza speculativa. La Nostra banca si estende dalla città di Palermo a quella di Trapani, copre 13 comuni e realizza il proprio radicamento grazie ai suoi 3600 soci. L essere motore di crescita e di relazione ha permesso alla Banca di crescere e di acquisire il ruolo che oggi è sotto gli occhi di tutti. Le banche di Credito Cooperativo hanno fatto della solidarietà il privilegiato motivo di differenza. Le BCC sono orientate a far finanza per lo sviluppo, a sostenere l economia reale del territorio in cui sono insediate, privilegiando soprattutto i piccoli risparmiatori, creando occupazione, producendo ricchezza duratura. Siamo convinti che la cooperazione, non solamente circoscritta al settore del credito, possa offrire delle importanti occasioni di sviluppo economico-sociale nella nostra regione. Siamo consapevoli che possiamo svolgere un importante ruolo di promozione della cooperazione in tal senso. Abbiamo sperimentato i risultati dell operare in maniera sempre più coerente alle logiche della mutualità e della solidarietà. Le continue richieste di ammissione a socio della BCC, sono l inconfutabile prova che queste nostre intenzioni siano state percepite all esterno. La crisi economica che stiamo attraversando, pone delle riflessioni relative al nostro modo di fare banca locale. Il sistema bancario italiano, in generale, ha dimostrato di avere maggiore stabilità rispetto agli altri paesi industrializzati. Gli aspetti di sana e prudente gestione che erano interpretati come un ritardo delle banche italiane nell adozione di pratiche finanziarie più innovative, si sono rilevati i più corretti per assicurare efficienza e costanza del servizio reso alle famiglie, alle imprese, all economia in generale. Per molti anni è prevalsa l opinione che impresa e cooperativa fossero due fenomeni di specie diversa, quasi contrapposta. Oggi questa visione è superata. Queste considerazioni rappresentano il patrimonio di noi cooperatori del credito. Riteniamo di doverci impegnare affinché questi valori possano essere condivisi nel nostro territorio. Siamo convinti che il miglior modo di promuovere la diffusione di questi valori sia un modo di operare quotidianamente coerentemente con i valori professati. Siamo convinti che abbiamo da raccontare storie imprenditoriali che possano essere da esempio e da orgoglio per il nostro territorio. Siamo convinti, altresì, che abbiamo luoghi da far conoscere, a volte fuori dai circuiti ufficiali del turismo, che meritano di essere più conosciuti delle altre BCC italiane. Per questi motivi siamo convinti dell utilità della nostra rivista per cui riteniamo utile e doveroso impegnarci. Giuseppe Mistretta Presidente Banca Don Rizzo N

8 Carmelo Guido Direttore Generale Banca Don Rizzo Banca Don Rizzo

9 Uno sguardo al presente, un pensiero al futuro Questo è il primo numero della rivista aziendale, strumento da tanto tempo pensato e fortemente voluto dalla banca. Le nuove dimensioni raggiunte dall azienda in questi ultimi anni, e la scelta strategica di essere una vera cooperativa con un numero di soci che ha ormai superato le unità, hanno reso non più rinviabile l utilizzo di uno strumento che possa permettere, insieme ad altri che sono stati in questi anni attivati, una costante comunicazione con la base sociale, con i propri clienti, con le comunità di appartenenza. Ma prima che essere una scelta di uno strumento di comunicazione, la rivista aziendale rappresenta la chiara volontà di creare uno strumento di relazione, di un modo di porgersi e di confrontarsi con i tanti soggetti che entrano in relazione con la banca. In questo senso il nostro auspicio è che questo strumento diventi il più possibile un luogo di confronto, di dialogo, di rappresentazione di diversi punti di vista, per la ricerca di soluzioni ai problemi delle nostre comunità. Il modello di relazioni sociali che oggi si è affermato, conduce prevalentemente all individualismo ed alla ricerca del far da sé, mentre le sfide che si devono affrontare richiedono sempre più a mio avviso un modello cooperativo e solidale. Stare oggi sul mercato, affrontare i problemi che quotidianamente ci si pongono davanti, è diventato sempre più difficile e faticoso. Oggi, purtroppo, la situazione economica generale ha aggravato le condizioni delle nostre comunità, con ripercussioni che inizialmente sono di ordine finanziario ed economico, ma che potrebbero diventare anche di ordine sociale se non si riescono ad affrontare le emergenze con soluzioni adeguate. In tale contesto occorre che tutti i soggetti che formano una comunità, istituzioni, imprese, famiglie, trovino il modo per fare rete, per cercare insieme risposte comuni e condivise ai problemi da affrontare. In questo modo una comunità riesce ad uscire fuori da un periodo di crisi, sostenendosi solidarmente ed aiutandosi reciprocamente. La banca Don Rizzo in questo anno difficile ha continuato nel suo compito di stare vicina alle famiglie ed alle imprese, non ha ridotto l erogazione del credito, ha mantenuto l impegno di assistere settori economici che stanno soffrendo particolarmente, assumendosi le proprie responsabilità di soggetto finanziario di riferimento. Tutto ciò ovviamente deve avvenire ricercando la migliore efficienza allocativa del credito, perché soltanto in questo modo si aiuta un territorio a crescere senza distruggere ricchezza. Continueremo con decisione nel nostro lavoro quotidiano che è quello di essere un soggetto finanziario al fianco delle imprese, delle famiglie, del lavoro, dei giovani e una realtà che ha come obiettivo la crescita del ben-essere morale, sociale ed economico delle persone e delle comunità nelle quali opera. Questo è stato lo spirito di Don Rizzo, è lo spirito del credito cooperativo, ed è quello che anima tutti noi che lavoriamo in questa banca e per questa banca. Con il nostro impegno e con il vostro aiuto vogliamo continuare in questa nostra missione. Carmelo Guido Direttore Generale Banca Don Rizzo N

10 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE La galassia del credito cooperativo La Banca Don Rizzo e la sua rivista di Sergio Gatti (direttore di Federcasse) Non sono momenti facili per l Italia, per la Sicilia, per i territori nei quali opera la BCC Don Rizzo. È quasi scontato considerarlo. Ma non ci lasciamo andare né al pessimismo che porta a ripiegarsi su se stessi, né all insensato ottimismo che spinge ad enfatizzare i propri successi. Noi vogliamo provare a essere realisti. Realisti sono i vertici della BCC Don Rizzo che hanno deciso di intensificare il dialogo con i propri soci, con i clienti, con gli interlocutori del territorio. Questa rivista è un segno di questa voglia di realismo e di dialogo con chi possiede e chi utilizza questa cooperativa bancaria. In questo 2010 la BCC Don Rizzo ha realizzato fatti. Così come hanno realizzato fatti le altre 400 BCC di tutta Italia. In questo anno la prossimità all economia reale e alle comunità locali che contraddistingue tutto il Credito Cooperativo italiano si è espressa in numeri ed in iniziative: le BCC hanno continuato a sostenere il sistema produttivo attraverso il credito, in una misura superiore al resto del sistema bancario; hanno avviato per prime forme di flessibilità e di moratoria, sia verso le imprese, sia verso le famiglie; hanno aderito praticamente a tutti i protocolli messi in campo dalle amministrazioni locali contro la crisi; sono state partner di circa un centinaio di programmi di microcredito in tutta Italia. In questo 2010, la presenza territoriale del Credito Cooperativo è ulteriormente cresciuta: gli oltre sportelli delle BCC, presenti in 101 province e Comuni, rappresentano il 12,8 per cento del totale delle dipendenze del sistema bancario. E sono aumentati anche i soci, di più del 5% in un anno: sfiorano in tutta Italia quota 1 milione e centomila. E i clienti superano i 5,6 milioni. Le BCC italiane hanno aumentato gli impieghi di quasi 3 punti percentuali in più del sistema. In particolare, sono lievitati i finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+14 per cento contro il +6,6 per cento del sistema bancario). Su 131 miliardi di impieghi totali delle BCC, quasi 88 sono stati destinati alla clientela imprese, con una Banca Don Rizzo

11 crescita annua superiore al 6%, a fronte della sostanziale stazionarietà registrata nel sistema bancario complessivo (-0,2 per cento). Particolarmente stretto è il legame con le imprese artigiane: in dieci anni gli impieghi delle BCC al settore artigiano sono cresciuti di circa del 91%, un tasso di incremento doppio rispetto a quello mostrato dalla media del sistema bancario. Oggi la quota di mercato delle nostre banche supera il 20%. La scelta di esserci, di dare risposte, non è stata come d altronde ci si poteva aspettare indolore. Si sono incrementati i crediti in sofferenza, anche se in percentuale inferiore al complesso dell industria bancaria (significativo mi pare che il rapporto sofferenze/impieghi riferito alle imprese si mantiene per le BCC inferiore di circa un punto percentuale rispetto a quello rilevato nella media di sistema: 4,6 per le BCC contro 5,5 per cento del totale banche). In questo anno le BCC hanno accresciuto la raccolta complessiva ad un ritmo analogo a quello del resto del sistema bancario. Hanno incrementato anche il patrimonio, piattaforma di solidità indispensabile, che a giugno 2010 ammontava per le BCC a 19,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 3,9 per cento. Le BCC si confermano in tal modo la realtà bancaria più patrimonializzata del sistema finanziario italiano: il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità erano pari per le nostre banche rispettivamente al 14,2 ed al 15,1 per cento. Il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità calcolato dall ABI su un campione dei principali gruppi bancari si attestavano rispettivamente all 8,24 ed all 11,2 per cento. Infine, un dato non trascurabile: nonostante le difficoltà, le BCC hanno tenuto e anzi accresciuto l occupazione (dell 8,6% dal 2007 al 2009, a fronte di una diminuzione del 3,8% per il totale del sistema bancario). Insomma, in uno degli anni più duri per le economie mondiali degli ultimi 80 anni, le piccole-grandi banche mutualistiche hanno reso meno crudi gli effetti della crisi su famiglie e imprese. Quali i fattori che hanno reso possibile questa buona reazione? Essenzialmente due: l identità e la rete. N

12 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE La galassia del credito cooperativo Banche e cultura, indifferenza o collaborazione? di Pasquale Hamel A leggere quanto scrive il nobel per l economia Milton Friedmann, la banca non avrebbe altro compito che quello di realizzare profitti, sarebbe dunque indifferente ai problemi dell etica come a tutto quanto non si iscriva nella logica del profitto. Un assunto dominante che, tuttavia, nel lungo periodo ha mostrato grossi limiti e che, ha reso evidente, come hanno insegnato le vicende recenti, una indubbia pericolosità. In realtà, la banca non può essere solo azienda che realizza profitto ma, proprio nel suo interesse, deve essere soggetto radicato nel territorio che promuove il territorio stesso. Nulla appare più utile alla promozione del territorio che la valorizzazione delle risorse culturali che vi insistono o che nello stesso emergono. Lavorare sulla cultura è interesse generale comune in quanto utile al miglioramento della qualità della vita ciò che, come è noto, costituisce moltiplicatore di elementi di crescita e di sviluppo. Lo conferma la stessa A.B.I che, ascoltata a proposito dell Indagine conoscitiva sui nuovi modelli organizzativi per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali promossa dalla Commissione cultura del Senato della Repubblica, ha richiamato le antiche e mai abbandonate tradizioni dei banchieri italiani, che hanno accoppiato il giusto interesse per la crescita economica dell impresa con una spiccata tendenza ad investire in cultura convinti com erano del ritorno positivo che ne avrebbero tratto. Gli investimenti delle banche si sono articolati secondo tre modalità, ormai standardizzate, alle quali si è associata negli ultimi tempi un nuovo modo di operare. Una prima modalità, il mecenatismo, che si incarna nella vecchia tradizione culturale italiana le cui radici affondano nel Rinascimento. Si tratta di interventi liberali che non contemplano necessariamente un ritorno economico per la banca ma che sono importanti ai fini della reputazione o immagine della banca stessa sul territorio. Proprio dal resoconto della citata audizione del 13 marzo 2003, emerge il dato significativo che una buona parte degli investimenti in cultura secondo la modalità del mecenatismo, realizzati dalle aziende di credito, è dovuto proprio a banche popolari e banche cooperative. Una seconda modalità, che si è sviluppata in questi ultimi anni, è la sponsorizzazione culturale. In questo caso c è un ritorno per l azienda, il ritorno è collegato a quella che si può definire relazionalità esterna, cioè nella opportunità offerta da tale modalità di promuovere i prodotti che la stessa azienda mette sul mercato. 10 Banca Don Rizzo

13 CULTURA La terza modalità è quella della gestione del proprio patrimonio. Molte aziende favoriscono il mercato dell arte e fanno acquisti considerati veri e propri investimenti da imputare al proprio patrimonio. Ultimamente, ed è la modalità nuova, le banche si sono spese nel settore dell editoria d arte. Il prestigio dell investimento nelle pubblicazioni artistiche che, in mancanza di questa linea di finanziamento, non potrebbe avere quel respiro che invece il settore richiede, costituisce una forte spinta per le banche. Acquisita la consapevolezza della, non solo, compatibilità ma, addirittura, essenzialità del rapporto positivo fra banche e cultura, bisogna aggiungere che, proprio in questi anni di crisi economico-finanziaria, si è sempre più fatta strada la convinzione che i soggetti privati, e fra essi le banche, devono divenire attori importanti nella valorizzazione, tutela e sviluppo delle attività culturali. Non è un caso che molti degli eventi culturali più importanti o dei restauri più significativi scontino l apporto rilevante di aziende di credito piccole e grandi. Tutto questo è naturalmente favorito da provvidenze di natura fiscale che tuttavia andrebbero ulteriormente affinate che permettono cospicue deduzioni di imposta. Sempre più comuni sono, inoltre, gli interventi al servizio della formazione, dell istruzione e della ricerca in genere. Proprio in questi ultimi settori, molte banche, hanno allargato le loro aree di intervento con l istituzione di borse di studio, con la disponibilità a creare stage formativi, con il finanziamento di corsi specifici e di lavori di ricerca. Peraltro, anche le banche sono consapevoli che gli investimenti nell istruzione e nella formazione, ma anche nella ricerca, costituiscono un fattore chiave della competitività, della crescita dell occupazione e, di conseguenza, vengono ad essere il prerequisito per conseguire obiettivi economici, sociali e ambientali. Un ultima pista, che ha trovato qualche timida sperimentazione, potrebbe essere la cogestione dei beni culturali, investimenti, questi che, nel lungo periodo, potrebbero rappresentare un ritorno significativo, anche in termini finanziari, per le aziende che vi si cimenteranno. Naturalmente si tratta di idee per il futuro perché, ancor oggi, la legislazione nazionale in materia preconcettualmente ostile al privato, pone spesso invalicabili barriere d ingresso. N

14 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Il progetto legalità Intervista al sostituto procuratore Gaetano Paci Cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri sono il vero antidoto alla mafia di Antonio Fundarò Intervista Originario della provincia di Agrigento, 46 anni, due figli. In magistratura dal 1991, Gaetano Paci si è occupato di inchieste sulla criminalità mafiosa delle provincie di Trapani e di Palermo ed in particolare della cattura di grandi latitanti (a Trapani, Mangiaracina, Virga, i fratelli Amato, Bonafede; a Palermo, Mariano Tullio Troia, Giuffrè, Palazzolo, Lo Piccolo), delle indagini sul racket delle estorsioni ( Addiopizzo ), dei rapporti tra mafia ed imprenditoria, politica ed istituzioni (Carnevale, mafia e coop rosse e grandi appalti, Cuffaro, Miceli, Fontana). Attualmente si occupa di indagini sui patrimoni mafiosi ed è anche Presidente della Fondazione onlus Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino. Dott. Paci, iniziamo con la più, a prima vista, semplice, ma in realtà più articolata, delle domande: cos è la mafia? È un complesso sistema di potere che esiste nel nostro Paese da oltre duecento anni e si è ramificata nella società, nell economia ed ha spesso condizionato l operato delle nostre Istituzioni, a livello locale ma anche nazionale. Perché le mafie paiono non indebolirsi in seguito ai rilevanti arresti di boss di spicco? Perché fondano la loro forza sul consenso di ampie fasce della nostra società Lei, avendo vissuto e operato in numerose realtà, Trapani, Palermo, ad esempio, può asserire che non esistono differenze nell organizzazione criminale? La struttura organizzativa di cosa Nostra è la stessa in tutte le province. Le differenze possono riguardare i settori di intervento, per esempio la mafia trapanese ha tradizionalmente un forte vocazione imprenditoriale. Nella provincia di Trapani, e in quella di Palermo, quanto la mafia condiziona lo sviluppo economico del territorio? Molto, non soltanto per via delle estorsioni (imposte con il pagamento del pizzo ma anche con la coazione nelle forniture, nell assunzione della manodopera, nell impiego di mezzi e persino nelle scelte sulla localizzazione aziendale), ma soprattutto perché le imprese mafiose godono di posizioni di egemonia sul mercato. Quali strumenti possiedono le banche per impedire alla mafia di continuare a radicarsi sul territorio? La facilitazione del credito alle piccole e medie imprese in modo che possano svilupparsi autonomamente e non dover subire cosi il condizionamento mafioso. E poi il controllo sui flussi di denaro, attraverso tempestive segnalazioni all Autorità giudiziaria ed alla Banca d Italia, immessi nel sistema creditizio in modo da impedire fenomeni di riciclaggio. 12 Banca Don Rizzo

15 È possibile piegare la mafia con l attuale sistema giudiziario? Certamente è possibile sconfiggere le sue manifestazioni militari più eclatanti. Ma il sistema repressivo non basta, come diceva Paolo Borsellino occorre una solida opera di bonifica culturale in modo da formare le giovani generazioni alla cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Quanto sono importanti le intercettazioni telefoniche per i pm e le indagini, e quando lo sono? Se ne fa davvero un uso esagerato oppure sono strumento fondamentale per la realizzazione della giustizia? Le intercettazioni sono uno strumento di indagine essenziale per scoprire crimini che altrimenti rimarrebbero impuniti. Si pensi allo scandalo della clinica milanese Santa Rita, nel quale sono stati commessi numerosi delitti ai danni di ignari pazienti, o alle indagini sulle scalate bancarie, in cui grazie alle intercettazioni è stato possibile scoprire in che modo erano stati truffati tantissimi piccoli risparmiatori. Nel 2006, una indagine conoscitiva del parlamento italiano ha potuto accertare che, rispetto ad altri paesi occidentali, il nostro è il sistema che meglio contempera il diritto alla privacy dei cittadini con l esigenza di accertare i reati e difendere la società. Occorre soltanto farne un uso responsabile da parte dei magistrati ma anche della stampa. Assorbe così tanto tempo il lavoro di magistrato? Quanto condiziona la vita privata? O meglio, il magistrato ha una vita privata? La professione del magistrato condiziona interamente la vita di una persona e delle sua famiglia. Più che una scelta professionale io l ho sempre definita e vissuta come una scelta di vita. E ovvio che bisogna sapersi organizzare la propria vita privata e famigliare, perché non si può vivere isolati. Qual è la strada da seguire per infondere ai giovani la cultura della legalità? Educarli ad un sistema di valori alternativo a quello mafioso e facendo loro comprendere che le sue basi sono il conformismo e l indifferenza etica, la spasmodica ricerca del guadagno facile, il disprezzo per i più deboli e l apatia politica. Cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri sono il vero antidoto alla mafia. La lotta alla mafia, diceva Borsellino, deve essere, prima di tutto, un movimento culturale. L azione repressiva da sola è inevitabilmente destinata al fallimento. Giovani & Legalità di Francesco Gianno Oggi, forse più di prima, gli adolescenti, sono costretti a misurarsi con fenomeni e cose, fortemente intrisi, spesso, da comportamenti che hanno il sapore dell illegalità e che, nella maggior parte dei casi, li demoralizza e li irrigidisce. Fenomeni che non comprendono, che non accettano, che non condividono, che spesso urtano la loro sensibilità. Viviamo in un sistema sociale molto evoluto, nel quale anche i giovani sono chiamati a rispondere delle proprie scelte e delle proprie azioni. E lo sono, ancor più, in un contesto difficile come quello siciliano che impone, a questi, un surplus di energia e di determinazione da spendere nei vari campi dello scibile umano. Come giovani hanno la necessità, ma più spesso il desiderio, di comprendere e di confrontarsi sulla percezione che essi hanno delle regole e dei comportamenti, su quanto si riconoscano nelle norme e nel confronto democratico che regola la vita in famiglia, nella scuola, nella società. Ai giovani è chiesto di dar lettura e giustificazione delle loro azioni, anche in relazione a fenomeni che possono destare allarmismi facili, come il bullismo o la microcriminalità. Capire qual è il loro concetto di legalità, se si riconoscono nel sistema, se ne condividono le dinamiche e se e dove hanno voglia di cambiarlo. Il motivo per il quale i giovani vivono, e devono vivere nella e con la legalità è quello di reprimere da subito ogni forma di illegalità che affligge la nostra comunità, combattere ogni forma di sopruso dalle più piccole alle più grandi, vivere le leggi come opportunità e non come limiti. Tutto questo per far sì, che gli adolescenti di oggi, uomini della società di domani, possano dar voce e dar vita al loro futuro, vivendo sempre e comunque in pace con il mondo intero e rinnegando ciò che spesso è stato il caratterizzante di chi regola oggi i processi di questa società: raccomandazioni e nepotismo diffusi. N

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17 Gli enti istituzionali LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Terrasini e il suo futuro Ringrazio caldamente la Banca Don Rizzo per aver scelto questo Comune per l istituzionalizzazione di un nuovo, importante servizio ai soci, ai clienti ed al territorio dove opera, una Rivista che espliciti meglio la prossimità di questo Istituto sia al risparmio che all investimento, offrendo, con la sua nascita, un servizio di cui, da tempo, si avvertiva la necessità. Ringrazio, ancor più, l Istituto di Credito, da anni ormai co-protagonista dello sviluppo economico di questo territorio, per avere scelto la nostra città, per iniziare il cammino di questo canale d informazione, che auguro lungo e fruttuoso. In questo modo la Banca Don Rizzo ha sempre più accresciuto e consolidato il legame con questa terra, manifestando sempre, in ogni occasione, una non comune vicinanza alle esigenze del territorio. Quest area geografica della nostra Sicilia, dove si lavora intensamente, con l obiettivo di assicurare alla città una crescita economica e turistica, è caratterizzata non solo da una adeguata industria recettiva e ristorativa, ma, anche, dalla presenza laboriosa di tanti pescatori e operatori commerciali, nonché di medie e piccole imprese, tra queste alcuni armatori, che contribuiscono, con la loro attività, a mantenere viva questa zona e ad assicurarle - contrariamente ad altre aree ove si sente pesantemente la crisi - una soddisfacente crescita. Crescita su cui, notevolmente può contribuire anche questo Istituto di Credito, facendosi interprete dei reali bisogni sia del piccolo risparmiatore, sia, al contempo, del grande investitore. Terrasini, città d arte e città del mare, è anche una località turistica legata alle bellezze paesaggistiche e ambientali di una delle coste più ridenti e varie della Sicilia occidentale, che offre al visitatore un ricco repertorio di tradizioni e di testimonianze storico-architettoniche. Una città legata ad un paesaggio davvero incantato ed incontaminato, che vuole continuare su questo solco ideologico e valoriale, con gli stessi principi di cooperazione e mutualità che, da più di un secolo, fanno di Banca Don Rizzo, un Istituto dinamico, in continua crescita e sempre meglio attento ai bisogni dei suoi soci e dei suoi, numerosi, clienti. Il nostro auspicio è di collaborare insieme. Pubblico e privato, piccolo e grande, per continuare a dare, a Terrasini, un futuro che assicuri alle generazioni che verranno tanto benessere. Girolamo Consiglio Sindaco di Terrasini N

18 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Gli enti istituzionali La Banca Don Rizzo e la promozione di Terrasini In questo contesto di intenti comuni e di collaborazione con la Banca Don Rizzo, vorrei sottolineare l attività di promozione che l Amministrazione comunale ha avviata al fine di dare a Terrasini maggiori chance. A cominciare dall arredo artistico natalizio della Piazza, per proseguire con alcune importanti iniziative culturali e di promozione rivolte a giovani e meno giovani (corso e laboratorio di fotografia; calendario 2011). In programma, inoltre, una serie di attività artistiche, ludiche e di intrattenimento, anche in collaborazione con la locale Pro Loco e con il centro commerciale naturale di Terrasini. Dario Giliberti Assessore al Turismo di Terrasini 16 Banca Don Rizzo

19 Il territorio: la nostra storia, le nostre città La filiale di Terrasini punta ai cittadini, alle imprese ed al territorio di Giovanna Vallone La mia banca è differente. Questo è il messaggio che da anni, da preposto della filiale, ho cercato di trasmettere ai cittadini ed alle imprese di Terrasini nel presentare i servizi della banca. Una testimonianza di sostanziale coerenza e continuità rispetto alle tradizioni della Banca, seppur in un contesto di maggiore incertezza, contrassegnato dalla rilevante crisi economica e finanziaria sui mercati interni ed internazionali e da un dibattito acceso sui rapporti tra finanza ed economia reale. Ciò nonostante, la nostra filiale, ha cercato di far emergere, la differenza di vocazione e di funzione rispetto ai propri concorrenti locali (Unicredit, Credem, Banca Popolare di Lodi, Banca Carige e Poste Italiane) che ha dato segni tangibili di una banca nuova, vicina alle problematiche della gente, pronta, quando c è stata la necessità, della risoluzione quasi immediata delle problematiche (lì dove è stato possibile) e questo ha permesso di far capire ai clienti di essere una banca dinamica ed efficiente. Gli sforzi sono stati indirizzati alla comunità locale nella quale essa opera: non perseguendo finalità di speculazione privata, ma con lo scopo di assicurare vantaggi ai soci e al territorio, sostenendo lo sviluppo della comunità locale sotto il profilo morale, culturale ed economico e accrescendone l educazione al risparmio e la coesione sociale. Una differenza che la filiale ha trasmesso con determinazione ai propri clienti, con riferimento a questioni concrete, tanto da far sentire la nostra banca come la loro banca, vicina alle persone, alle famiglie, agli imprenditori. La filiale si è impegnata a finanziare l economia reale, a sostenere lo sviluppo dell occupazione e del reddito, a dedicare crescente spazio ai giovani clienti e soci, a impegnarsi in modo proporzionale alle proprie forze nell orientare la crescita del territorio e della comunità verso percorsi sostenibili e rispettosi delle ricchezze naturali e delle bellezze ambientali. N

20 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Il territorio: la nostra storia, le nostre città Sicilia è cultura di Pasquale Hamel A smentire che l idea del fare, soprattutto riferita al mondo politico, fosse di per sé odiosa ai Siciliani, nel corso della VIII legislatura, l Assemblea regionale siciliana approvava la legge n 80 del 77 che, ancor oggi, costituisce la carta fondamentale del regime dei Beni culturali e ambientali in Sicilia. Una legge innovativa che fissa, nella tutela e nella fruizione degli stessi Beni, i limiti e gli obiettivi che un amministrazione moderna si deve imporre in una materia così delicata. L intenzione del legislatore era di fare dell enorme potenziale culturale disponibile lo strumento per tracciare una via di sviluppo originale ma, ad un tempo, solida, non esposta cioè agli umori del mercato considerato che, è un dato consolidato, la domanda di cultura mostra una stabile curva crescente. Lo slogan Sicilia è cultura, agitato dagli operatori di marketing, trovava, dunque, uno strumento idoneo a riempire il messaggio di contenuti. Il modo in cui è stata, tuttavia, attuata la normativa, non ha corrisposto agli obiettivi. I termini tutela e fruizione sono, troppo spesso, entrati in conflitto fra loro, creando difficoltà nella gestione. Stesso discorso va riferito al difficile coordinamento, al fare sistema, fra le molteplici realtà intestate ad un Assessorato regionale che ha grande disponibilità di risorse umane. Nonostante gli indubbi risultati ottenuti, gli occhi della critica si appuntano sempre sul non fatto o sul fatto male, e trovano, nel caso in specie, molto da ridire a cominciare dagli interventi non sempre programmati secondo una scala di priorità che, giustamente, deve fare i conti con le disponibilità finanziarie. Forse, proprio queste difficoltà dovrebbero incentivare un rapporto virtuoso con il privato, fatto che fa irrigidire chi ancora vive una concezione superata di questo rapporto, ma che penso necessario e, certamente, non estraneo alle finalità della norma fondativa, riprendendo un cammino che in altre esperienze si è dimostrato non solo utile ma risolutivo per le sorti del territorio. Alcamo - Castello Conti di Modica 18 Banca Don Rizzo

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22 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Il territorio: la nostra storia, le nostre città Terrasini, mare e turismo di Maria Rosa Cucchiara Terrasini è un piccolo paese delta provincia di Palermo, sito tra il monte Palmeto e le favolose coste che si trovano a far parte di quell anfiteatro naturale che è il golfo di Castellammare. Il monte Palmeto è ricco di tracce di un passato lontano che potrebbero aprire la strada a ricerche archeologiche dì straordinario valore storico. Le coste dai colori particolari, con una vegetazione mediterranea, sono cosparse di insenature e grotte e vengono considerate uniche al mondo; sono quanto di più bello la natura possa creare e quanto di più eccezionale un centro urbano possa possedere. II nome Terrasini, infatti, deriva da Terraesinus per le tante sinuosità delle sue coste che vanno dalla spiaggetta della Praiola, alla spiaggia di San Cataldo. In poche miglia di costa tre torri costruite in epoche diverse, punto di riflessione per gli uomini di cultura, ricerca di un perché per l uomo comune. Attorno ad una delle torri e cioè a quella di Capo Rama, la riserva naturale che costeggia anche una delle tante insenature del mare dove ricci e pateddi si aggrappano e si offrono a chi ama il gusto del sapore del mare. Da questa torre, il guardiano di turno vide la leggendaria Amantea portata via su un caicco nero dai Turchi che razziavano sulle nostre coste mentre lei metteva il suo barcarozzo in secca sulla spiaggia della Praiola. Egli prese la sua colubrina e cercò di difenderla insieme all uomo che l amava. Quando cedette, perché il caicco sì era allontanato, soltanto l uomo il cui cuore traboccava di amore per lei, continuò a difenderla fino a versare il suo sangue inutilmente tra te onde del mare. Era bella Amantea, bella come l Alba di Mircene e ancora oggi si sentono i suoi sospiri nel mare che mormora attorno allo scoglio Grande di Cala Rossa. Una piccola pianura, ricca di bellissime case di campagna, tra la vallata della zona cacciatori con la Cala Aziano e la vallata di Cala Rossa, guarda, in leggera pendenza, verso il mare e nelle sere d estate si vede il faro illuminato della cittadina di San Vito e tutte le luci che costeggiano il Golfo. 20 Banca Don Rizzo

23 L immagine appare riflessa sulle acque tanto da dare, nel buio della notte, a chi l osserva, la sensazione di essere uno spettatore teatrale. Cala Rossa è un paesaggio da sogno con quell isolotto lambito dalle acque calme e pacifiche, ora paurose e pericolose, culla dei gabbiani in volo. D estate uno spettacolo unico si attua quando il sole si tuffa sulla linea dell orizzonte lanciando i suoi strali infuocati che penetrano nelle grotte dando dei riflessi di luci e colori e producendo sulle acque degli scintillii ora azzurri, ora verdi, ora violacei. Sembra un gioco magico e in questa magia naturale lo slittare in estate dei motoscafi, la presenza delle barche a vela e dei caicchi presi in affitto dai turisti stranieri o da terrasinesi amanti del mare. Su questi caicchi di proprietà di pescatori si percorre tutta la costa fino alla spiaggia di San Cataldo, ci si ferma a Cala Rossa, si pranza a prua con le migliori prelibatezze del mare e si fa il bagno vicino alla grotta Grande. Percorrendo la strada panoramica, che va dal porto fino a N

24 Cala Rossa, troviamo la Villa a Mare dove durante le sere calde d estate Comune, Provincia e Regione organizzano spettacoli teatrali. Gli spettatori oltre a divertirsi godono della brezza marina. E poi palazzo D Aumale che guarda i faraglioni. Questo edificio, costruito con le caratteristiche tipologiche delle strutture agricolo-commerciali del periodo borbonico, nacque come cantina per volere di Henry D Orleans duca D Aumale, figlio di Luigi Filippo re di Francia e Maria Amelia di Borbone e proprietario del feudo dello Zucco. Oggi ospita un museo regionale di storia naturale e una mostra permanente del carretto siciliano. È considerato uno del musei più importanti d Europa. Andando oltre sempre sulla via panoramica, la famosa grotta Pirciata dove l Abbate Giovanni Meli, il più grande poeta siciliano del settecento, seduto su un masso a guardare il mare, scriveva le sue poesie sulla natura. É poi le terrazze che, una dopo l altra, scendono fino a lambire gli scogli. Sull imbrunire i pescatori percorrono la stradina che, in discesa, conduce al porto, per uscire con le loro barche. La storia di Terrasini si confonde nelle sue origini con quello di Cinisi. Il primo nucleo di abitanti nel feudo di Terrasini è nato in parte, per espansione del borgo Favarotta, territorio di Cinisi. Nel 1683 il Barone Donato Giovanni Gazzara fece costruire nei feudo di Terrasini una chiesetta dedicata a Santa Maria Delle Grazie per i suoi terrazzani. Nel 1749 il Principe Vincenzo La Grua Talamanca, divenuto proprietario del feudo di Tarrasini, ottenne di erigere una parrocchia autonoma da quella di Cinisi dopo anni ed anni di lotte con i Padri Benedettini. La parrocchia che ha inglobato la chiesetta costruita dal Barone Gazzara venne dedicata a Maria Santissima delle Grazie. Finalmente nel 1836 un decreto di Ferdinando II di Borbone unì il villaggio di Favarotta a quello di Terrasini e 22 Banca Don Rizzo

25 si formò l attuale territorio Comunale che non ha ancora i suoi confini definiti con Cinisi. Gli abitanti del paese che nei tempi passati erano contadini a sud, pescatori a nord, e media borghesia al centro, divisi da usi, costumi e tradizioni diversi, oggi sono perfettamente integrati. Tra le più belle tradizioni possiamo ricordare il pellegrinaggio alla Madonna del Miglio, quella dell antenna a mare e la festa di Li Schietti. Alle ore di giorno 14 Agosto, le campane della chiesa Madre suonano a festa per svegliare tutto il paese. I pellegrini con una candela accesa in mano si avviano verso il santuario della Madonna del Miglio, cantando le litanie che solevano recitare i nostri avi. Molte persone per Grazia ricevuta, camminano a piedi scalzi. La giornata si completa con scampagnate. Per la festa di Maria Santissima delle Grazie o per quella di San Pietro protettore dei pescatori, ad imitazione dell albero della cuccagna sì fissa l albero maestro di una grossa barca ad uno scoglio della Praiola. In senso orizzontale e parallelo alla superficie del mare con all estremità una bandierina. L antenna è flessibile e cosparsa di sapone. La gara consiste nel percorrere tutta la lunghezza dell asta e impossessarsi del drappo. Scivoloni e tuffi si susseguono, prima che qualcuno possa vincere la gara. Una tradizione che sa di fede e paganesimo è quella di Li Schietti. La vigilia di Pasqua i giovani vanno a tagliare un albero di melangolo, ne torniscono il tronco e l addobbano con nastri a cianciane. Per l occasione si realizza in campagna la famosa manciata a base di carne di agnellone ed altro. La Domenica di Pasqua, di buon mattino, dopo la messa li Schietti alzano l albero davanti la porta della chiesa Madre dopo la benedizione da parte del parroco. N

26 È una tradizione unica in Sicilia che inneggia a Cristo e al risveglio della natura. Nei tempi passati, i giovani del contado tenevano l albero alzato in equilibrio davanti la porta della fidanzata, come simbolo di amore e di forza. La parte storica della festa si svolge durante la mattinata allietata, oltre che dagli Schietti, dalla presenza dì bambini in costume folcloristico e da carretti siciliani. Nel pomeriggio, da un po di anni, si organizza una gara per dare ai turisti la possibilità di assistere all alata dell albero. Terrasini è un paese a vocazione turistica con i suoi 4200 posti letto dislocati in vari alberghi, con i suoi ristoranti, pizzerie, bar, negozi e gioiellerie super lussuosi. Gli abitanti, il cui senso di ospitalità è innato, ben si inseriscono in queste attività. Al centro del paese si trova una stupenda piazza, salotto dei Terrasinesi e non, che il Principe Vincenzo La Grua volle chiamare piazza Duomo sulla quale si affaccia la chiesa Madre. Essa ha nel coro un meraviglioso quadro in pittura con una Maternità opera del pittore Manno. In questa piazza, piena di tavolini e poltroncine, addobbata con piante e fiori in estate, sulla quale si affacciano i palazzi storici della città, nel palazzo che fu del Barone Valdaura ha sede un Agenzia della Banca Don Rizzo, fiore all occhiello di Terrasini per stile, raffinatezza, riservatezza e servizio impeccabile. 24 Banca Don Rizzo

27 N

28 LA TRADIZIONE E L INNOVAZIONE Il territorio: la nostra storia, le nostre città Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell Identità Siciliana Comune di Terrasini Palazzo d Aumale Il Museo interdisciplinare regionale di storia naturale e mostra permanente del carretto siciliano di Terrasini, ha sede in un imponente costruzione edificata sullo stile delle settecentesche cantine borboniche. Consta di sei sezioni tecnicoscientifiche (storica, archeologica, geopaleontologica, naturalistica, etnoantropologica, bibliografica). L edificazione della struttura fu avviata intorno al 1835 da Don Vincenzo Grifeo, duca di Floridia e principe di Partanna, con il fine di impiantarvi i magazzini per la conservazione del vino, prodotto nelle vicine campagne dello Zucco (Montelepre). Il duca d Aumale, figlio di Luigi Filippo, Re di Francia e di Maria Amelia di Borbone, pochi anni dopo, acquista l estesa proprietà terriera dello Zucco e il malasenu Partanna e trasforma il magazzino in una moderna, per quell epoca, cantina enologica che si avvantaggiava della posizione in riva al mare, per imbarcare il vino in bottiglia, denominato Zucco, nei velieri pronti a salpare dalla Praiola, il porto naturale antistante Palazzo d Aumale, per trasportarlo e commerciarlo in tutta Europa. Si dice che il vino sfuso veniva caricato direttamente nelle botti già stivate nei velieri, attraverso un viadotto del quale si sono riscontrate le tracce che portava il mosto, contenuto negli invasi sotterranei, dalla cantina al porticciolo. Il trasporto via terra era assicurato dai vagoni che partivano giornalmente dalla stazione dello Zucco e diretti in Francia dove questo vino era molto apprezzato. 26 Banca Don Rizzo

29 Il percorso museografico inizia con la Sezione Archeologica, laddove sono presenti ancore, anfore, pani di rame, etc., recuperati nei fondali limitrofi, taluni provenienti da due relitti romani immersi a poca distanza dal Porto di Terrasini. Il percorso è illustrato da una sezione del Kyrenia, collocata al centro della prima sala del Museo, costruita in un apposito laboratorio didattico. Qui, a scopo esplicativo, sono evidenziati le arcaiche tecniche costruttive e i sistemi di stivaggio, nonchè le diverse tipologie di anfore (puniche, romane, greche, etc).nella Sezione EtnoAntropologica, sala espositiva dedicata al Mare, è possibile raffrontare le tecniche costruttive navali più antiche a quelle più recenti attraverso l esame della cantieristica tradizionale rappresentata dai modelli di barca. Da qui, l itinerario etnoantropologico, dal trasporto via mare, si ricollega al trasporto via terra, attraverso un innovativo percorso museale, rappresentato da un suggestivo tunnel laddove è costruito, nella luce, un itinerario che esalta i reperti elementi e parti di carretti che evidenziano, sia in pittura che in scultura, le immagini sacre: Santi, Madonne, Angeli, Cristo, etc. Il percorso etnoantropologico continua nella Sala del Carradore, dove sono esposti Carretti interi e singole parti di essi, come per esempio: chiavi posteriori, casci di fusi, masciddara, portelli posteriori, e diverse tipologie di carretti, la loro area di provenienza e le molteplici tematiche raffigurate specialmente nei laterali. Il piano superiore è dedicato esclusivamente alla Sezione Naturalistica, dove sono esposte le Collezioni geopaleontologiche, paleontologiche, malacologiche, entomologiche, ornitologiche e dei mammiferi. Tali esemplari rappresentano un elemento connotante della nostra Isola e che si intrecciano con le Collezioni provenienti da altri Paesi. N

30 Una Sala espositiva è dedicata alla mostra Il passato rilevato che ben spiega la storia evolutiva del territorio siciliano attraverso le raccolte geo-paleontologiche del naturalista siciliano Teodosio De Stefani jr., e mediante un interessante e suggestivo percorso geopaleontologico, realizzato con un allestimento innovativo, in collaborazione con i giovani allievi della Facoltà di Architettura di Palermo. Il percorso naturalistico prosegue come un viaggio virtuale che il visitatore intraprende lungo le più suggestive e peculiari realtà naturalistiche dell Isola di Sicilia, per comprendere, sia la ricchezza di ambienti naturali presenti, sia soprattutto la necessità della loro conservazione. L itinerario propone la scoperta di 14 aree rappresentative di ambienti naturali fra i più significativi presenti sull Isola: dalle falesie costiere alle zone umide, dai vulcani alla macchia mediterranea, dalle dune costiere ai fiumi, dalle saline alle grotte, dalle rupi di alta quota alle isole minori, dalle colture arboree ai coltivi. Il viaggio virtuale, culmina con un esperienza sensoriale che solo apparentemente vuole smorzare l impegno intellettivo fino ad ora sostenuto dal visitatore, ma che in realtà rappresenta un nuovo metodo di apprendimento attraverso la ricostruzione di un angolo del Bosco dell Arciera di Ficuzza (Palermo), durante le ore notturne. Nel Nocturama, alcuni animali, spesso poco conosciuti a causa delle loro particolari abitudini di vita, sono protagonisti di uno spettacolo naturalistico reso affascinante perché illuminato soltanto dal chiarore della luna. Tutte le Sezioni sono supportate da una ricca Biblioteca scientifica, che va sempre di più incrementandosi con acquisizioni e donazioni librarie, fornendo a studiosi una varia scelta di testi connessi alle Collezioni. La Rete dei Musei del Mare Il Museo annovera, tra le molteplici attività, un importante progetto cofinanziato dall Unione Europea. Il Museo d Aumale è capofila di un significativo progetto scientifico internazionale che mira a mettere in Rete le Istituzioni e i Musei mediterranei al fine di porre l accento sulla salvaguardia e sulla divulgazione del patrimonio marino e sottomarino, rivolgendosi in prima linea ai Musei del Mare che si affacciano nel Mediterraneo che, pur essendo differenti soggetti, potranno insieme portare avanti un univoco linguaggio didattico-scientifico-culturale, per ricollegarsi l uno all altro, attraverso una base collegiale di interessi e metodologie, affrontando e risolvendo tematiche comuni. ORARI DEL MUSEO da lunedì a sabato 8,30-14,00 14,30-19,30 ultimo ingresso consentito ore 18,45 domenica e festivi 9,00-13,30 * I visitatori di età inferiore ai 12 anni, non compiuti, devono essere accompagnati. BIGLIETTO INTERO 6,00 RIDOTTO 3,00 BIGLIETTO PER I RESIDENTI IN PALERMO E PROVINCIA 1,00 28 Banca Don Rizzo

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