ISTITUTO COMPRENSIVO G. DE PETRA CASOLI (CH) DIRIGENTE SCOLASTICO: ANNA DI MARINO ANNO SCOLASTICO 2014/2015

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ISTITUTO COMPRENSIVO G. DE PETRA CASOLI (CH) DIRIGENTE SCOLASTICO: ANNA DI MARINO ANNO SCOLASTICO 2014/2015"

Transcript

1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO GIULIO DE PETRA CASOLI (CHIETI) Via San Nicola, 34 Tel 0872/ Fax 0872/ Cod.Fiscale Cod.Mecc. CHIC80600P chic80600p@istruzione.it web L inizio di un nuovo anno scolastico rappresenta un importante momento emozionale per tutti coloro che studiano e operano nella scuola. Desidero, pertanto, augurare agli alunni e alle loro famiglie un anno scolastico sereno, da vivere con entusiasmo e passione, con la consapevolezza di costruire giorno per giorno una vita ricca di significato e di soddisfazioni. I miei vogliono essere gli auguri di chi, arrivata cinque anni fa in questo Istituto, si sente parte integrante della comunità scolastica e, con amore, dedizione e rinnovato fervore, si accinge a mantenere la rotta già tracciata e ad essere pronta a governare le variazioni dovute a nuova esigenza e prospettiva al fine di incrementare sempre più efficacemente il compito educativo di istruzione e formazione. Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo, così eloquenti e cariche di valenza pedagogica, viene sottolineata, come nucleo fondante dell azione educativa, la centralità della persona e, quindi, dell alunno con i suoi bisogni, le sue aspettative, i suoi desideri, le sue esperienze pregresse; i bambini e i ragazzi quando sentono di essere accolti e ascoltati danno il meglio di loro! Sono fermamente convinta che la scuola è innanzitutto un luogo di relazioni e che l apprendimento passa attraverso relazioni ricche di dialogo e di significati emotivi, che migliorano i rapporti interpersonali, innalzano la motivazione, l interesse e la curiosità facilitando l apprendimento stesso. Sono certa che il percorso che attende i nostri alunni sarà coinvolgente e motivante, che nell incontro con le discipline di studio, con i compagni di classe, con i docenti e con tutti coloro che li accompagnano in questo cammino, troveranno stimoli alla curiosità, occasioni per appassionarsi alla conoscenza, per scoprire ogni giorno qualcosa di più e di più profondo su se stessi, sugli altri e sul mondo. Cari ragazzi, vi raccomando di impegnarvi, di frequentare in modo assiduo, di partecipare attivamente alla vita scolastica, di tenere un comportamento corretto e collaborativo, di mostrare impegno e volontà di migliorare. A noi adulti come educatori, come docenti, come dirigente spetta il preciso compito di far sì che la nostra scuola sia il luogo dell autorevolezza dell offerta formativa e delle pari opportunità, dove la qualità e l impegno possano emergere, essere riconosciuti e premiati, dove le differenze socio-culturali di partenza possano essere superate per consentire una piena espressione di sé, in una dimensione di autentica democrazia, di responsabilità, di rispetto profondo per la persona.principi che includono comprensione e reciproca fiducia, spirito di accoglienza e impegno a rispettare il patto formativo che, con differenti ruoli e compiti, unisce le diverse componenti della comunità scolastica intorno a obiettivi condivisi. Confido, pertanto, sul supporto delle famiglie per costruire una reale alleanza educativa ; nella determinazione di voi alunni a voler imparare per divenire competenti e preparati per affrontare al meglio le sfide e le opportunità che la vita vi riserverà;nella professionalità dei docenti per suscitare interessi e trasmettere il senso del dovere e della responsabilità e il piacere dell apprendere e del conoscere; nel sentimento di fierezza a sentirsi parte della Comunità dell Istituto Comprensivo G.De Petra. Nell augurare a tutti un Buon Anno Scolastico, spero di poter percorrere insieme il giusto cammino per raggiungere mete sempre più coinvolgenti e soddisfacenti. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Anna Di Marino 1

2 INDICE GENERALE - Introduzione - Indice generale - Mission e Vision dell Istituto PARTE A STRUTTURA A.1 Struttura del Piano dell Offerta Formativa A.2 Punti di Forza A.3 L Istituto e il suo territorio PARTE B - SCELTE ORGANIZZATIVE B.1 L Istituto Comprensivo B1.1 Calendario scolastico B.2 Funzionigramma d Istituto B.2.1 Staff organizzativo d Istituto B.3 Come si lavora nell Istituto B.4 Funzionigramma dei Servizi Generali e Amministrativi B.5 Rapporti tra Istituto Comprensivo e Territorio B.6 Relazioni Sindacali B.7 Salute e Sicurezza B.7.1 Normativa di riferimento B.7.2 Obblighi formativi B.7.3 Iter sicurezza fasi procedurali B.7.4 Funzionigramma del Servizio di Prevenzione e Protezione B.7.5 Preposti B.7.6 Squadre prevenzione incendi, lotta antincendio ed evacuazione B.7.7 Squadre primo soccorso e pronto intervento B.8 Risorse, Materiali e Strumenti B.9 Organizzazione e Funzionamento Classi/Sezioni B.10 Indicatori di Organizzazione della Didattica B.11Rapporti Scuola Famiglia B Incontri scuola-famiglia B.12 Presentazione dei Plessi PARTE C - SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE C.1 Quale società? C.2 Quale scuola? C.3 Quali finalità? C.3 Finalità del P.O.F. C.3.1Finalità della Scuola dell Infanzia C.3.2Finalità della Scuola del Primo Ciclo C.3.3 Obiettivi Generali del Processo Formativo C.4 Quale alunno? 2

3 C.4.1 I bisogni educativi C.4.2 Le Competenze da promuovere C.4.3 Profilo delle Competenze al termine della scuola Infanzia e del primo ciclo d Istruzione C.5 Organizzazione del curricolo verticale C.5.1 Documenti di riferimento C.5.2 Fasi di lavoro C.5.3 Il percorso formativo C L unità di apprendimento C.5.4 Campi di sviluppo e competenze chiave trasversali con relativi indicatori C Curricolo verticale per competenze chiave trasversali Scuola Infanzia C Curricolo verticale per competenze chiave trasversali Scuola Primaria C Curricolo verticale per competenze chiave trasversali Scuola Secondaria C 5.5 Traguardi di sviluppo delle competenze nei tre ordini di scuola C.6 Una scuola inclusiva C.6.1 Inclusione degli alunni diversamente abili C.6.2 I disturbi specifici dell apprendimento C.6.3 Inclusione alunni di altre culture C.6.4 Svantaggio socio-economico-comportamentale-relazionale C.7 Ampliamento dell offerta formativa C.7.1 Progetti d Istituto C.7.2 Progetti specifici C.7.3 Progetti extracurricolari C.7.4 Progetti settimana dell ampliamento dell offerta formativa C.7.5 Visite e viaggi d istruzione C.7.6 Manifestazioni e concorsi C.8 Metodologie e Strategie per l implementazione dei Percorsi Formativi C.9 La valutazione C.9.1 Il punto di partenza: L. 53/2003 C. 9.2 la valutazione: funzione, modalità e strumenti C. 10 Le verifiche: modalità e criteri C.11 La valutazione nella scuola Infanzia C. 12 La valutazione nella scuola del primo ciclo C.13 Orario annuale personalizzato C.14 Criteri generali per l attribuzione del voto di comportamento C.14.1 Risultati Invalsi C.15 Criteri di non ammissione alla classe successiva o all esame di stato C.16 Criteri per la conduzione dello scrutinio finale C.17 Norme generali per un ordinato svolgimento delle operazioni di scrutinio - scuola primaria e secondaria di primo grado PARTE D - SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA D.1 Attività di Formazione e Aggiornamento D.2 Autoanalisi e Autovalutazione d Istituto D.2.1 Quadro di riferimento D.2.2 Le Fasi D.2.3 Dimensioni da monitorare D.2.4 Scopi 3

4 Fornire agli alunni ambienti e sistemi atti a sviluppare l apprendimento per formare, in base alle caratteristiche specifiche di ognuno, le competenze e le skills necessari a favorire la crescita personale e l inserimento attivo nel contesto economico e sociale di vita. Coinvolgere, collaborare, condividere per costruire percorsi formativi efficaci. 4

5 PARTE A A.1 STRUTTURA DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA La cultura plasma la mente, ci fornisce l insieme degli attrezzi mediante i quali costruiamo non solo il nostro mondo, ma la concezione di noi stessi e delle nostre capacità Jerome Bruner SCELTE ORGANIZZATIVE SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA 5

6 A.2 I NOSTRI PUNTI DI FORZA La Scuola: ACCOGLIENZA Rispetta e cura ogni alunno/a in quanto persona, unica e irripetibile, portatrice di valori nella comunità in cui interagisce,individuando le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee. CONTINUITA Progetta un unico curricolo verticale progressivo e continuo che ha come riferimento la promozione di competenze chiave trasversali ai saperi disciplinari. Facilita il raccordo tra i tre ordini di scuola Guida i ragazzi ad acquisire gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l intero arco della vita. FLESSIBILITA Attua una flessibilità oraria, organizzativa e didattica al fine di progettare e realizzare risposte adeguate alle esigenze del territorio e alle caratteristiche personali degli alunni 6

7 AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA Progetta e organizza percorsi di apprendimento alternative e attività laboratoriali, visite guidate e viaggi d istruzione e partecipa a concorsi e manifestazioni per ampliare le opportunità di apprendimento e permettere agli alunni di affrontare in autonomia, responsabilità e consapevolezza crescente le situazioni di vita tipiche dell età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità RAPPORTO SCUOLA TERRITORIO Collabora e realizza progetti concordati con gli Enti territoriali per favorire una cittadinanza attiva nel proprio territorio E accreditata presso l USR - Abruzzo come sede di Tirocinio Formativo Attivo E convenzionata con l Università degli studi di l Aquila e di Macerata Interagisce con il CTF per l attivazione, condivisione e valutazione delle Buone Pratiche inclusive. INCLUSIONE Considera l accoglienza della diversità un valore irrinunciabile Sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell inclusione delle persone e dell integrazione delle culture, ponendo particolare attenzione ai bambini con disabilità e bisogni educativi speciali, svantaggio socioculturale e ragazzi provenienti da altre culture Promuove e valorizza le potenzialità di ognuno, agisce sul contesto, trasformando la risposta speciale in normalità. PREVENZIONE DEL DISAGIO Individua i bisogni degli alunni; Progetta itinerari di alfabetizzazione linguistica; Programma interventi di recupero, consolidamento e sviluppo; Individua aree a rischio e mette in atto azioni volte a prevenire il disagio o a ridurne le conseguenze. 7

8 ORIENTAMENTO Attiva processi di riflessione e autovalutazione sulle esperienze di apprendimento Implementa percorsi specifici finalizzati alla conoscenza di sé, delle proprie attitudini, dei propri talenti, delle emozioni e dei conflitti Programma incontri e work shops con gli Istituti Secondari di 2 grado. Programma Open day per le classi ponte per permettere ai genitori di condividere ambienti e iniziative formative. PROFESSIONALITA DOCENTE Promuove la formazione dei Docenti con attività di ricerca-azione in rete con le altre scuole per l inclusione e per la progettazione e valutazione delle competenze; RAPPORTO SCUOLA - FAMIGLIA Collabora con le famiglie mediante colloqui individuali e assemblee per condividere un Progetto unico di formazione; Condivide un Patto di Corresponsabilità con le famiglie Informa le famiglie sui processi messi in atto e sui risultati conseguiti dagli alunni; E tempestiva nel mettere a conoscenza le famiglie sulle attività proposte e sui problemi rilevati. 8

9 A.3 L ISTITUTO E IL SUO TERRITORIO CASOLI ALTINO PALOMBARO 9

10 B.1. L ISTITUTO COMPRENSIVO L Istituto Comprensivo, con sede presso la Scuola Secondaria di 1 Grado di Casoli è nato dall unione delle scuole appartenenti al Circolo Didattico di Casoli e alle Scuole Medie nell anno scolastico 1999/2000. Complessivamente la popolazione scolastica è costituita da 897 alunni distribuiti in 8 plessi, situati in 3 Comuni: ALTINO CASOLI PALOMBARO SCUOLA DELL INFANZIA: Selva SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di 1 grado SCUOLA DELL INFANZIA: Via Lame Guarenna Nuova SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di 1 grado SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA A cui dedicano la loro opera: DIRIGENTE SCOLASTICO 1 DIRETTORE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI 1 PERSONALE DOCENTE 89 COLLABORATORI SCOLASTICI 16 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI 5 10

11 B.1.1 IL CALENDARIO SCOLASTICO Inizio lezioni 11 settembre 2014 Scuola Infanzia: Orario antimeridiano (h ) senza mensa fino al 26 settembre e implementazione del progetto accoglienza; Inizio mensa: Casoli -Palombaro: 29 settembre Altino: 1 ottobre Scuola primaria e secondaria di 1 grado: dall 11 settembre al 18 ottobre Progetto accoglienza; Prove d ingresso; Recupero/riequilibrio cognitivo e metacognitivo Festività 1 novembre Festa di Tutti I Santi 8 dicembre Immacolata Concezione Sospensione delle attività didattiche per il 23 dicembre/6 gennaio S. Natale Sospensione delle attività didattiche per la S. 2aprile / 8 aprile Pasqua 25 aprile Festa della Liberazione 1 e 2 maggio Festa del lavoro e sospensione Festa Nazionale della Repubblica e 1 e 2 giugno sospensione Feste del Santo Patrono 27 settembre Altino 8 ottobre Casoli 3 novembre Palombaro Infanzia: 30 giugno 2015; Termine lezioni Primaria e secondaria primo grado: 9 giugno 2015 n. 208 (207 ove è presente la festa del S. Giorni di attività Patrono) 11

12 B.2 FUNZIONIGRAMMA D ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Anna Di Marino DIRETTORE S.G.A. Rosaria D Orazio CONSIGLIO D ITITUTO Presidente COLLABORATORI SCOLASTICI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI GIUNTA ESECUTIVA Anna Di Marino Rosaria D Orazio Di Prinzio Mario Giovanni Rossetti Carafa Katiuscia Troilo Antonio COLLABORATORI Barbara Di Lauro Erminia Giangiordano (Vicario) RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott. Verratti Michele. COLLEGIO DOCENTI RESPONSABILI DI ORDINE DI SCUOLA Miranda Giangiordano Elvira Anna Di Marino D Achille Cristina CONSIGLI DI CLASSE CONSIGLI DI INTERSEZIONE CONSIGLI DI INTERCLASSE CONSIGLI DI INTERPLESSO FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F. DIPARTIMENTI Irene Vizzarri Luisella Ianieri (Autovalutazione e autoanalisi d Istituto) Alida Di Giovannangelo Enrica Della Pelle (Sostegno ai docenti e POF) Maria D Ulisse -Maria Antonietta Di Florio (Comunicazione) Rachele Landolfi Fiorella Garofalo (Sostegno agli alunni) 12

13 B 2.1 STAFF ORGANIZZATIVO D ISTITUTO Dirigente scolastico Anna Di Marino Responsabili organizzativi di plesso Coordinatori pedagogici di plesso Coordinatori didattici Consigli di classe (ROP) LARCINESE M. MAESA M.G. GIANGIORDANO M. MONTANARO D. TROILO R. DI GIOVANNANGELO A. CIAMPALINI G. DI IENNO C. VIZZARRI I.F. PUGLIESE A. (CPP) LANDOLFI R. CARAFA M. R. GIANGIULIO G. CIPOLLA L. DELLA PELLE E. SCUOLA PRIMARIA BOSCO E. ROSA R. DI GIOVANNANGELO A. PANZELLA F. LAUDADIO C. SCUOLA SECONDARIA MAESA G.P. DI LORENZO M. GALLINA C. D'ACHILLE C. CASTELNUOVO C. CIPOLLA L. PUGLIESE A. LA ROVERE A. DELLA PELLE E. DEL PIZZO F. VIOLANTE D. SALOMONE D. 13

14 B.3 COME SI LAVORA NELL ISTITUTO LA FORMAZIONE PREVEDE: forme di ricerca-azione in rete con altre scuole, con il supporto di formatori esterni e attività laboratoriali in classe implementate da Docenti sperimentatori, con documentazione e diffusione in rete delle buone prassi. La partecipazione a corsi organizzati dall Istituto su tematiche varie La partecipazione a corsi, convegni, seminari organizzati sul territorio L INCLUSIONE Favorisce la collaborazione con le famiglie, gli enti, le associazioni, i volontari, utilizzando al meglio le risorse del territorio. LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE Verifiche sistematiche delle attività disciplinari e controllo dei risultati. Verifiche dei progetti. Autovalutazione d Istituto. Prove Invalsi I GRUPPI DI LAVORO Consiglio d Istituto. Collegio docenti (unitario e di settore). Dipartimenti. Consigli di classe, interclasse, intersezione, interplesso. GLHO GLI Staff di direzione Gruppo di progetto 14

15 COMPITI E FUNZIONI CONSIGLIO D ISTITUTO Funzioni Adotta provvedimenti amministrativi nella forma delle deliberazioni; Esprime pareri; Formula proposte, criteri, richieste. Compiti Delibera: il P.O.F gli accordi di rete con altri Istituti o Enti gli Indirizzi generali le forme di autofinanziamento il Regolamento d Istituto l adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali la partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative le scelte generali di gestione e amministrazione della scuola le forme e le modalità per lo svolgimento delle attività assistenziali le iniziative in materia di educazione alla salute e prevenzione delle tossicodipendenze il Programma Annuale e ne verifica lo stato di attuazione la ratifica dei provvedimenti del D.S. per i prelievi dal fondo di riserva l affidamento del servizio di cassa l elevazione del limite di spesa al D.S. il limite del fondo minute spese al DSGA il Conto Consuntivo l istituzione o la compartecipazione a Fondazioni o borse di studio l accettazione o rinuncia di legati, eredità e donazioni l accensione di mutui i contratti di durata pluriennale l acquisto o la vendita di beni immobili la partecipazione della scuola a iniziative che comportino il coinvolgimento di agenzie, enti, università, soggetti pubblici o privati In qualità di organo propulsivo, definisce i criteri: per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie per l elaborazione della programmazione educativa per la programmazione e l attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche,corsi di recupero, sostegno,viaggi d istruzione e visite guidate sull assegnazione dei docenti alle classi per l adattamento dell orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle esigenze ambientali sul coordinamento organizzativo dei Consigli di classe, interclasse e intersezione per la stipula dei contratti di sponsorizzazione, locazione immobili, utilizzazione di beni, dei locali scolastici, di prestazione d opera con esperti esterni per la partecipazione a progetti internazionali per la stipula di convenzioni COMPONENTI Presidente: Tilli Antonio Dirigente scolastico: - Anna Di Marino Docenti: - Talone Anna Maria - Di Prinzio Mario - D Ulisse Rosanna - Vizzarri Irene Frida - Panzella Flora Maria - Carafa Maria Rosaria - Laudadio Costantina - Di Lauro Barbara Personale A.T.A.: - Troilo Antonio Genitori: - Rossetti Giovanni - Pellicciotta Ilaria - Tilli Antonio - Ramondo Antonella - Carafa Katiuscia - Ballone Valentina - Lannutti Luisa - Travaglini Vincenzo 15

16 COLLEGIO DOCENTI (UNITARIO E DI SETTORE) COMPITI E FUNZIONI Adotta provvedimenti amministrativi nella forma delle deliberazioni in materia di: Funzionamento didattico della scuola; Elaborazione del POF, sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte di gestione ed amministrazione definiti dal Consiglio d istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di genitori e studenti; Identificazione delle funzioni strumentali, determinazione delle competenze professionali necessarie per il perseguimento di tali funzioni, attribuzione delle funzioni stesse e designazione, per ciascuna di esse, del responsabile; Approvazione degli accordi con altre scuole relativi ad attività didattiche e di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento; Adozione dei libri di testo sentiti i consigli di classe; Scelta tecnica dei sussidi didattici, compresi quelli audiovisivi, delle attrezzature tecnico-scientifiche e delle dotazioni librarie; Definizione del piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione; Elezione dei suoi rappresentanti nel Consiglio d Istituto; Elezione del Comitato per la valutazione del servizio del personale docente. Come organo consultivo e propulsivo, esprime pareri, formula proposte, criteri, richieste nei confronti del Capo d Istituto per quanto concerne: - Valutazione delle attività svolte dalle F.S.; - Valutazione periodica dell andamento complessivo dell azione didattica; - Formazione e composizione delle classi; - Formulazione dell orario delle lezioni; - Svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio d Istituto; - Programmi di ricerca e sperimentazione; - Proposte per l assegnazione dei docenti alle classi sulla base dei criteri generali fissati dal Consiglio d Istituto. COMPONENTI Tutti i docenti di ogni ordine e grado. 16

17 COLLABORATRICE DEL D.S. (VICARIA) GIANGIORDANO Erminia STAFF DI DIREZIONE COMPITI E FUNZIONI Sostituzione del DS in caso di assenza per impegni istituzionali, malattia, ferie, permessi con delega alla firma degli atti Coordinamento dei referenti di ordine di scuola, dei ROP-CPP- FF.SS. Coordinamento delle visite e viaggi di istruzione; Coordinamento di eventi e manifestazioni finali; Contatti con le famiglie; Delega a presiedere i GLHO e i Consigli di Classe (S.S.) in caso di assenza o impedimento del Dirigente; Delega a redigere circolari docenti e alunni su argomenti specifici; Partecipazione alle riunioni bimestrali di staff; Controllo delle procedure previste in caso di sciopero e/o assemblee sindacali e raccolta delle adesioni; Verifica assenze studenti; Verifica quadrimestrale delle presenze alunni nelle Sc. Infanzia; Controllo e coordinamento generale sulla sicurezza, sull applicazione delle relative procedure e sulla compilazione dei documenti (registro antincendi, raccolta moduli di evacuazione) Controllo periodico delle cassette di pronto soccorso; Controllo e raccolta della documentazione pedagogico/didattica; Supervisione delle attività di programmazione; Cura della fruibilità dei sussidi e dei materiali didattici e multimediali in dotazione ai plessi; Segnalazione al D.S. di eventuali assenze non giustificate, ritardi o uscite non autorizzate del personale docente e ATA; Recepimento delle richieste del personale e comunicazione al D.S.; Rappresentante del D.S. presso Enti, Istituzioni e/o Associazioni esterne. 2^ COLLABORATRICE DEL D.S. DI LAURO Barbara STAFF DI DIREZIONE COMPITI E FUNZIONI Coordinamento dei referenti di ordine di scuola, dei ROP, dei CPP e delle FF.SS; Coordinamento del piano Visite e Viaggi d Istruzione per le Scuole dell Infanzia, la Scuola Primaria e la scuola secondaria di I grado; Coordinamento delle attività connesse a manifestazioni / mostre dell Istituto; Controllo firme docenti nelle attività collegiali programmate; Supporto al lavoro del Dirigente Scolastico; Partecipazione alle riunioni bimestrali di staff; Coordinamento attività del Collegio dei docenti: predisposizione 17

18 m della documentazione e redazione verbali; Rapporti con enti ed associazioni in caso di assenza o impedimento del Dirigente Scolastico; Delega a presiedere i GLHO in caso di assenza o impedimento del Dirigente Scolastico; Redazione dei verbali dei Consigli di intersezione/interplesso presieduti dal D.S. o dal referente di ordine di scuola; FUNZIONI STRUMENTALI AMBITI FUNZIONI COMPITI NOMINATIVO Coordinamento e gestione: Inclusione degli alunni con bisogni educativi LANDOLFI SOSTEGNO AGLI ALUNNI speciali con relativi progetti inclusivi; Rachele Progetti di recupero e riequilibrio ; GAROFALO INVALSI Fiorella Ampliamento dell offerta formativa Orientamento e continuità Coordinamento e gestione: SOSTEGNO AI DOCENTI E POF AUTOVALUTAZIONE E AUTOANALISI D ISTITUTO COMUNICAZIONE Progetti d Istituto; Progetto genitori; Attività di formazione; Curricolo verticale; Elaborazione strumenti di verifica e valutazione Monitoraggio e valutazione del POF; Gestione della custode satisfaction; Autoanalisi di Istituto; Bilancio sociale Gestione delle comunicazione interna ed esterna Gestione del sito web DI GIOVANNAGELO Alida DELLA PELLE Enrica VIZZARRI Irene IANIERI Luisella D ULISSE Maria DI FLORIO Maria Antonietta 18

19 COMPITI E FUNZIONI GLHO Elaborazione PDF dopo un primo periodo di inserimento scolastico ; Verifica PDF, per un bilancio diagnostico e prognostico, in media ogni biennio (aggiornamento alla fine della Scuola Primaria) Elaborazione PEI all inizio dell anno scolastico dopo un primo periodo di osservazione ; Interventi educativi (area socio-affettiva e psicomotoria); Interventi didattici (area linguistico-comunicativa, logico-matematica, tecnico-pratica e singole discipline); Verifiche quadrimestrali. COMPONENTI Operatori ASL; DS o collaboratore del DS; Docenti di sostegno; Docenti curricolari; coordinatori della S.S.; Genitori dell alunno; Rappresentanti istituzionali che si occupano dell alunno; Collaboratori scolastici con compiti di assistenza. GLI (gruppo di lavoro inclusione) COMPITI E FUNZIONI COMPONENTI Elaborazione e revisione del PAI; I Docenti di sostegno dei tre ordini di Revisione dei PDP; scuola Revisione PEI; Docenti CPP Elaborazione strumenti e materiali. Collaboratrici della DS Rilevazione dei BES Referenti di ordine di scuola Personale ATA-Responsabile Area Alunni DIPARTIMENTI COMPITI E FUNZIONI Definizione e organizzazione del curricolo disciplinare verticale. Elaborazione strumenti di verifiche e valutazione COMPONENTI I docenti della Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria afferenti ai seguenti assi disciplinari: Linguistico/Espressivo; Logico/matematico/tecnologico; Storico/Geografico. 19

20 REFERENTI DI ORDINE DI SCUOLA: GIANGIORDANO Miranda DI MARINO Elvira D ACHILLE Cristina COMPITI E FUNZIONI Coordinamento delle attività educativo-didattiche nel proprio ordine di scuola in collaborazione con i ROP, i CPP e le FF.SS; Raccolta e cura della documentazione curriculare e progettuale prodotta dai docenti dei vari plessi; Partecipazione agli incontri di staff per i report, la revisione del Pof, la redazione e gestione dei Progetti d Istituto; Organizzazione e gestione dell ampliamento dell O.F. inerente il proprio ordine di scuola; Gestione del monitoraggio del Pof e della rendicontazione finale. COORDINATORI PEDAGOGICI DI PLESSO: CARAFA M. Rosaria GIANGIULIO Giuseppina LANDOLFI Rachele CIPOLLA Lidia DELLE PELLE Enrica RESPONSABILI ORGANIZZATIVI DI PLESSO: LARCINESE Maria MAESA M.Giuditta GIANGIORDANO Miranda MONTANARO Dora TROILO Rosella DI GIOVANNANGELO Alida CIAMPALINI Giuliana DI IENNO Cristina VIZZARRI Irene Frida PUGLIESE Angela STAFF ORGANIZZATIVO D ISTITUTO COMPITI E FUNZIONI Delega a presiedere nella S.S. i Consigli per classi parallele (a turno) e con i rappresentanti dei genitori (S.S.-Casoli-Altino); Cura e custodia dei registri dei Consigli; Partecipazione alle riunioni di staff (report-revisione Pof-Progetti d Istituto- Autovalutazione Revisione documenti didattici) Collaborazione con ufficio di segreteria per richieste/comunicazioni alle famiglie e ritiro autorizzazioni; Raccolta e classificazione della documentazione inerente il curricolo, le prove di verifica comuni e la tabulazione dei risultati in collaborazione con i referenti di ordine di scuola; Coordinamento e gestione delle attività progettuali nel plesso; Contatti con esperti esterni e coordinamento delle attività di ampliamento dell Offerta Formativa. COMPITI E FUNZIONI Controllo firme presenza (ingresso/uscita) mediante il registro firme che verrà giornalmente sbarrato e firmato dal ROP all inizio delle lezioni; Verifica giornaliera delle assenze e predisposizione delle sostituzioni; Partecipazione alle riunioni di staff (report-revisione Pof-Progetti d Istituto); Diffusione / comunicazione di informazioni e circolari ai colleghi con controllo delle firme per presa visione; Tenuta ordinata delle circolari in un raccoglitore; Convocazione degli incontri con i genitori per l informazione alle famiglie e le assemblee; Presidenza dei consigli di intersezione (S.I.) e dei consigli di interclasse con i rappresentanti dei genitori (S.P.); Comunicazione mensile (entro il 15 del mese successivo) delle ore di supplenza effettuate in eccedenza all orario d obbligo da parte dei docenti, dei permessi brevi fruiti e dei recuperi effettuati; Ritiro e cura dei materiali e degli strumenti didattici; 20

21 Collegamento periodico (lunedì mercoledì venerdì) con la sede centrale (posta, materiale, ); Autorizzazione entrata in ritardo/uscita anticipata degli alunni; Organizzazione del servizio di vigilanza per gli alunni in caso di sciopero o di ritardo di un insegnante nell assumere servizio; Esposizione all albo del plesso delle comunicazioni ai genitori; Controllo dell avvenuta esposizione dei quadri orario sulle porte delle aule; Comunicazione al Dirigente Scolastico di richieste, informazioni, bisogni inerenti l attività educativo didattica da parte dei colleghi; Referente per qualsiasi necessità del plesso di appartenenza; Segnalazione in Direzione di assenze prolungate ed eventuali inadempienze dell obbligo scolastico; Coordinamento e gestione delle prove di evacuazione (3 volte l anno) con raccolta schede delle prove; Coordinamento delle squadre di emergenza del plesso; Vigilanza sugli adempimenti relativi alla sicurezza e implementazione delle disposizioni inerenti gli obblighi del Preposto alla sicurezza (D.L. 81/08 art.19). COMPONENTI I docenti delle classi di riferimento (consigli tecnici) I docenti e i rappresentanti dei genitori delle classi di riferimento (consigli con i genitori) CONSIGLI DI CLASSE, INTERCLASSE, INTERSEZIONE COMPITI E FUNZIONI Elaborazione delle U.D.A.; Elaborazione programmazione coordinata e piano delle attività integrative: visite guidate, richiesta di esperti, progettazione di manifestazioni, adesione a concorsi, pianificazione di mostre, spettacoli, attività sportive; Definizione di strategie comunicativo-relazionali e di gestione dei gruppi; Realizzazione del coordinamento didattico; Definizione delle attività e dei percorsi individualizzati; Progettazione degli interventi di recupero/consolidamento; Verifica periodica mensile-bimestrale della programmazione didattico-educativa sulla base delle risposte individuali degli alunni alle strategie attivate e sul livello di conseguimento degli obiettivi programmati; Valutazione formativa; Valutazione sommativa quadrimestrale. 21

22 COMITATO DI VALUTAZIONE MEMBRI EFFETTIVI Di Prinzio Mario, Maesa M. Giuditta, Cellucci M. Concetta, Natale Elisabetta MEMBRI SUPPLENTI Vizzarri Irene F., Di Marino Elvira TUTOR DOCENTE NEO-IMMESSA IN RUOLO Troilo Nicoletta Giangiordano Miranda Tozzi Angela Panzella Flora Rosa Rosalba Travaglini Anna Pina Castelnuovo Concettina D Achille Cristina Maesa Giovanna P. DOCENTE NEO-IMMESSA IN RUOLO Valente Teresa Lombardi Maria Ciampoli Marcella Ricciuti Barbara Tartaglia Tiziana Stampone Tina Della Pelle Enrica Violante Daniela Del Pizzo Floriana B.4 FUNZIONIGRAMMA DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI DIRETTRICE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI Rosaria D'Orazio SETTORE 1 UFFICIO AFFARI GENERALI SETTORE 2 UFFICIO ALUNNI SETTORE 3 UFFICIO PERSONALE SETTORE 4 UFFICIO PATRIMONIALE/FISCALE DI PAOLO Luigina SILVERI Michele FORESI Carmelina DELLI PIZZI Corrado BELFATTO Filomena BELFATTO Filomena DELLI PIZZI Corrado 22

23 ORARIO DI RICEVIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO LUNEDI, MERCOLEDI, VENERDI dalle ore 11,00 alle ore 13,00 ORARIO DI FUNZIONAMENTO DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI Dal lunedì al sabato dalle ore alle ore apertura al pubblico martedì- giovedì dalle ore alle ore apertura al pubblico Nei periodi di sospensione delle attività scolastiche si osserverà l orario

24 B.5 RAPPORTI TRA ISTITUTO COMPRENSIVO E TERRITORIO AMMINISTRAZIONI COMUNALI - Funzionamento della scuola: servizi di trasporto e mensa - Finanziamenti per attività di ampliamento dell'offerta formativa che qualificano il servizio scolastico; -Co-progettazione. ACCORDI E CONVENZIONI - rete "For life"; - rete "Io, tu, noi... che classe"; - rete "For Mate" - Ricerca-azione - rete "Territori innovativi" RAPPORTI DI COLLABORAZIONE Comunità Montana "Aventino - Medio Sangro"; - Protezione civile; - Associazioni sportive; - Associazioni culturali; - Polizia municipale -Arma dei carabinieri 24

25 B.6 RELAZIONI SINDACALI A livello di ogni istituzione scolastica ed educativa in coerenza con l autonomia della stessa e nel rispetto delle competenze del Dirigente Scolastico e degli organi collegiali, le relazioni sindacali si svolgono con le modalità previste dall art. 6, comma 1 del CCNL 2006/2009 Le parti che interagiscono nelle relazioni sindacali a livello di singola istituzione scolastica sono definite dal vigente CCNL , nel rispetto delle norme generali stabilite dal D. Lgs. 165/2009 PARTE PUBBLICA PARTE SINDACALE Dirigente scolastico Anna Di Marino RSU: - Odorisio Anna - Di Ienno Cristina - Di Celma Sabrina RAPPRESENTANTI TERRITORIALI DELLE OO.SS. DI CATEGORIA FIRMATARIA DEL VIGENTE CCNL: - CGIL - UIL - CISL - SNALS - GILDA OBIETTIVO Contemperare l interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l esigenza di incrementare l efficacia e l efficienza dei servizi prestati alla collettività. (art.3, c.1 CC.NN. 2006/2009) 25

26 INFORMAZIONE PREVENTIVA Proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola Piano delle risorse complessive per il salario accessorio Criteri di attuazione dei progetti nazionali europei, territoriali Criteri per la fruizione dei permessi per l'aggiornamento Utilizzazione di servizi sociali Criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da specifiche disposizioni legislative, convenzioni, intese o accordi di programma stipulati dall'istituzione scolastica con altri Enti e Istituzioni. Modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al P.O.F. e al Piano delle attività e modalità di utilizzazione del persoanle ATA in relazione al relativo Piano. Criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente e ATA alle sezioni staccate e ai plessi. Criteri e modalità relativi all'organizzazione del lavoro e all'articolazione dell'orario del personale docente e ATA Criteri per l'individuazione del personale docente e ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo d'istituto CONTRATTAZIONE Criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonchè determinazione dei contingenti di personale previsti dall'accordo sull'attuazione della legge n. 146/90, così come modificata e integrata dalla legge 83/2000 Attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro Criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo d'istituto e per l'attribuzione dei compensi accessori, ai sensi dell'articolo 45, c. 1 del D. Lgs. n. 165/01 al personale docente, educativo ed ATA, compresi i compensi relativi ai progetti nazionali e comunitari Definizione dei compensi al personale coinvolto nei progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione sociale Definizione dei compensi al personale individuato dal D.S. per lo svolgimento delle sue funzioni organizzative e amministrative Definizione dei compensi al personale docente titolare di Funzione strumentale al P.O.F. Definizione delle modalità di retribuzione delle prestazioni del personale ATA eccedenti l'orario di servizio Definizione della retribuzione per tutte le attività relative alle diverse esigenze didattiche, organizzative, di ricerca e di valutazione e relative alle diverse aree del personale interno alla scuola, nonchè per tutte le specificazioni di cui all'art. 88, c.2 del CCNL/2007 INFORMAZIONE SUCCESSIVA Nominativi del personale interessato nelle attività e progetti retribuiti con il FIS Verifica dell'attuazione della contrattazione collettiva integrativa d'istituto sull'utilizzo delle risorse. 26

27 B 7. SALUTE E SICUREZZA B.7.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.Lgs.81/2008 Testo unico D. Lgs. 106/2009 Conferenza Stato - Regioni feb-2012 B 7.2 OBBLIGHI FORMATIVI Incaricati Formazione di base Aggiornamento Periodicità agg. Lavoratore 4 ore + 8 ore * 6 ore * 5 anni Preposto 8 ore * 6 ore * 5 anni RLS 32 ore 8 ore 1 anno Dirigente 16 ore * 6 ore * 5 anno Addetti antincendio (SPILA) 8 ore 5 ore 3 anni (indicativo) Addetti primo soccorso (S.P.S.) 12 ore 4 ore 3 anni (indicativo) * E consentita la formazione a distanza 27

28 B 7.3 ITER SICUREZZA FASI PROCEDURALI FASE CONSULTIVA - Il D.S. chiede alla R.S.U. di individuare il R.L.S - Forma il R.L.S - Nomina il R.S.P.P. - effettua una prima individuazione e valutazione ricognitiva dei rischi con la collaborazione del R.S.P.P. ed informa il.r.l.s. - Valuta la necessità di nominare il Medico Competente - Consulta il R.S.P.P. il R.L.S. e il M.C. per individuare la squadra del servizio di Prevenzione e Protezione - effettua la riunione periodica FASE ANALITICA - Reperimento Documentazione e analisi al fine di effettuare una valutazione dei rischi qualitativa - Segnalazione e richieste all'ente Proprietario - Sopralluoghi agli ambienti di lavoro e analisi di eventuali infortuni al fine di effettuare una valutazione dei rischi qualitativa - Individuazione delle misure preventive protettive FASE GESTIONALE - Prevenzione mediante la predisposizione di : regolamenti, procedure, opuscoli informativi; -Informazione - Formazione - esercitazioni - Protezione mediante: la redazione del Piano di Emergenza; il coordinamento dei dirigenti e dei preposti; l'intervento di addetti SPP, addetti SPILA, addetti SPS - Miglioramento, mediante feed.back, report e comunicazione efficace 28

29 B.7.4 FUNZIONIGRAMMA DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Anna DI MARINO R.S.P.P. RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE dott. Michele VERRATTI R.L.S. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Anna ODORISIO PREPOSTI ALLA SICUREZZA SQUADRA ANTINCENDIO SQUADRA PRIMO SOCCORSO E PRONTO INTERVENTO 29

30 ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA D.Lgs. 81/2008 Prot. n A20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Infanzia Guarenna Datore di lavoro Anna Di Marino R.S.P.P. Michele Verratti Medico Competente Majlinda Grapshi R.L.S. Odorisio Anna Lucia Dirigente per la sicurezza D Orazio Rosaria Preposto Maesa Maria Giuditta Componenti squadra gestione emergenze Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di Maesa M. Giuditta evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di Bruno Gabriella evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Sacchetta Agata Colaneri Anna Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Porreca Sabbina Monaco Giuliana Porreca Sabbina Monaco Giuliana Porreca Sabbina Monaco Giuliana Bruno Gabriella Monaco Giuliana Sacchetta Agata Maesa M. Giuditta Porreca Sabbina Docenti di sostegno e assistente educativa 30

31 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Infanzia Palombaro Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Montanaro Dora Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Montanaro Dora Palucci Maria De Laurentiis Claudio De Laurentiis Claudio Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Montanaro Dora Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza De Laurentiis Claudio Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili De Laurentiis Claudio Montanaro Dora De Laurentiis Claudio Montanaro Dora Docenti di sostegno e assistente educativa 31

32 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Infanzia Selva di Altino Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Cellucci Maria Concetta Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Giangiordano Miranda Cellucci Maria Concetta D Ulisse Rosanna Scutti Giovina Giangiordano Concetta De Cristofano Angela Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Giangiordano Miranda Cellucci M. Concetta Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Giangiordano Miranda Cellucci M. Concetta Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Travaglini M. Antonietta De Cristofano Angela D Ulisse Rosanna Giangiordano Concetta De Cristofano Angela Docenti di sostegno e assistente educativa 32

33 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Infanzia Via Lame Datore di lavoro Anna Di Marino R.S.P.P. Michele Verratti Medico Competente Majlinda Grapshi R.L.S. Odorisio Anna Lucia Dirigente per la sicurezza D Orazio Rosaria Preposto Larcinese Maria Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Larcinese Maria Talone Anna Maria Valente Teresa Larcinese Maria Di Paolo Gabriella Mattoscio M. Carmela Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Di Paolo Gabriella Mattoscio M. Carmela Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Di Paolo Gabriella Mattoscio M. Carmela Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili D Ulisse Maria Mattoscio M. Carmela Bucciarelli Maria Teresa Di Guglielmo Maria Domenica Troilo Nicoletta Di Paolo Gabriella Docenti di sostegno e assistente educativa 33

34 Prot. n.5643 A/20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Sede centrale Piano Terra Datore di lavoro Anna Di Marino R.S.P.P. Michele Verratti Medico Competente Majlinda Grapshi R.L.S. Odorisio Anna Lucia Dirigente per la sicurezza D Orazio Rosaria Preposto Di Lauro Barbara Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Troilo Rosella Di Florio Maria Antonietta Foresi Carmelina Belfatto Filomena Di Battista Anna Maria Borrelli Maria Cristina Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Di Lauro Barbara Troilo Rosella Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Borrelli Maria Cristina Di Battista Anna Maria Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Belfatto Filomena Borrelli Maria Cristina Borrelli Maria Cristina Delli Pizzi Corrado Docenti di sostegno e assistente educativa 34

35 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Sede centrale I piano Datore di lavoro Anna Di Marino R.S.P.P. Michele Verratti Medico Competente Majlinda Grapshi R.L.S. Odorisio Anna Lucia Dirigente per la sicurezza D Orazio Rosaria Preposto Di Lauro Barbara Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Troilo Rosella Di Florio Maria Antonietta Foresi Carmelina Belfatto Filomena Di Battista Anna Maria Odorisio Anna Maria Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Piccone Luigi Troilo Rosella Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Piccone Luigi Odorisio Anna Lucia Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Odorisio Anna Lucia Carlino Micaela Laudadio Costantina Di Marsilio Maria Docenti di sostegno e assistente educativa 35

36 Prot. n.5646 A/20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Sede centrale II piano Datore di lavoro Anna Di Marino R.S.P.P. Michele Verratti Medico Competente Majlinda Grapshi R.L.S. Odorisio Anna Lucia Dirigente per la sicurezza D Orazio Rosaria Preposto Di Lorenzo Mariolina Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Vizzarri Irene Gentile Marina Foresi Carmelina Di Battista Anna Maria Bozzi Antonio Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Di Lorenzo Mariolina Vizzarri Irene Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Piccone Luigi Bozzi Antonio Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Bozzi Antonio Gallina Carla Bozzi Antonio Di Prinzio Mario Docenti di sostegno e assistente educativa 36

37 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Primaria Altino Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Di Giovannangelo Alida Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Di Giovannangelo Alida Giangiordano Erminia Di Marino Elvira Tozzi Angela Melchiorre Carmelina Melchiorre Carmelina Di Giovannangelo Alida Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Di Giovannangelo Alida Di Marino Elvira Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Melchiorre Carmelina Giangiordano Erminia Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Di Donato Daniela Carafa Mariarosaria Persoglio Velia Melchiorre Carmelina Panzella Flora Teti Rita Di Nola Antonietta Melchiorre Carmelina Docenti di sostegno e assistente educativa 37

38 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Primaria classi 5^ Altino Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Giangiordano Erminia Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Ciampalini Giuliana Di Donato Nadia Lannutti Concettina Scutti Elisa Lannutti Concettina Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Ciampalini Giuliana Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Ciampalini Giuliana Lannutti Concettina Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Ciampalini Giuliana Lannutti Concettina Di Donato Nadia Lannutti Concettina Docenti di sostegno e assistente educativa 38

39 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Primaria Palombaro Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Di Ienno Cristina Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Di Ienno Cristina Giangiulio Giuseppina Troilo Antonio Troilo Antonio Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Di Ienno Cristina Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Troilo Antonio Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Giangiulio Giuseppina Troilo Antonio Di Ienno Cristina Troilo Antonio Docenti di sostegno e assistente educativa 39

40 Prot. n A/20/3 del 02/10/2014 Datore di lavoro R.S.P.P. Medico Competente R.L.S. Dirigente per la sicurezza Preposto Sede di Scuola Secondaria I grado Altino Anna Di Marino Michele Verratti Majlinda Grapshi Odorisio Anna Lucia D Orazio Rosaria Pugliese Angela Assegnazione incarichi Tipi di incarichi Componenti squadra gestione emergenze Nominativi Coordinatore dell emergenza di plesso Incaricato Emanazione ordine di evacuazione Sostituto del coordinatore dell emergenza Sostituto emanazione ordine di evacuazione Incaricato per le chiamate agli Enti preposti alle operazioni di emergenza Incaricato diffusione ordine di evacuazione Incaricato interruzione energia elettrica, gas, centrale termica Incaricato uso e controllo periodico degli estintori/idranti e cassette P.S. Pugliese Angela Della Pelle Enrica Scutti Elisa Pugliese Angela Della Pelle Enrica Scutti Elisa Lannutti Concettina Pugliese Angela Incaricato controllo vie di esodo e uscite di sicurezza Addetti primo soccorso Addetti antincendio Responsabile persone disabili Pugliese Angela Scutti Elisa Scutti Elisa Lannutti Concettina Scutti Elisa Lannutti Concettina Di Prinzio Mario Docenti di sostegno e assistente educativa 40

41 B.8 RISORSE, MATERIALI E STRUMENTI RISORSE UMANE RISORSE STRUMENTALI RISORSE FINANZIARIE - Alunni docenti di Scuola Infanzia - 42 docenti di Scuola Primaria - 25 docenti di Scuola S collaboratori scolastici -5 assistenti amministrativi - DS e DSGA - Assistenti educativi - Genitori - Esperti esterni - R.S.P.P. e tecnici della manutenzione - Laboratori informatici - LIM - Laboratori linguistici - Laboratorio artistico - Biblioteca centralizzata (in allestimento) - Palestra - Contributi liberali per ampliamento dell'offerta formativa - Contributi degli EE.LL. - F.I.S. - Sponsorizzazioni Con i limiti imposti dalle risorse finanziarie, ci si attiverà per dotare le aule speciali di attrezzature specifiche, per potenziare la biblioteca con testi utili all autoaggiornamento degli insegnanti e per ampliare la dotazione libraria di narrativa per i ragazzi. Si mirerà, inoltre, a potenziare i laboratori informatici e a sostituire i pc obsoleti. A tal fine, l Istituto si impegna a sfruttare tutte le occasioni offerte dall ordinamento (progetti nazionali e comunitari, iniziative di enti pubblici e privati), che diano la possibilità di poter acquisire attrezzature e materiale didattico. Particolare attenzione sarà rivolta agli uffici, potenziandone la strumentazione al fine di rendere un migliore servizio all utenza sia interna che esterna. Per la quantificazione delle Risorse Finanziarie si rimanda al Programma Annuale. 41

42 B.9 ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE CLASSI/ SEZIONI SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARI DI I GRADO - Modello orario di 40 ore settimanali distribuito in cinque giorni dalle ore 8,00 alle ore 16,00 condiviso dalle famiglie; - Servizio di trasporto e mensa gestito dalle Amministrazioni Comunali; - Progettazione integrata con gli altri ordini di scuola; - Modelli organizzativi di sezione e plesso ispirati al coinvolgimento dei bambini e dei loro vissuti; - Progetto di L2 con personale docente in servizio o esperti esterni; - Progetto di ampliamento dell'offerta formativa con esperti esterni - Modello orario di 28 ore settimanali distribuito in sei giorni e in orario antimeridiano, condiviso dalle famiglie, di cui un'ora settimanale di "ampliamento dell'offerta Formativa" costituito dai Progetti specifci e d'istituto; - Curricolo di base (discipline previste dalle Indicazioni nazionali) con la seguente ripartizione oraria settimanale: Italiano :8 ore in I e II classe; 6 ore in IIII, IV e V. Storia : 2 ore in tutte le classi. Geografia : un'ora in I e II classe; 2 ore in III, IV e V. Matematica : 7 ore in I classe, 6 ore in II, III, IV e V. Scienze : 2 ore in tutte le classi. Tecnologia, Arte e immagine, Musica, Educazione Fisica: un'ora in tutte le classi. Inglese: un'ora in I classe, 2 ore in II classe, 3 ore in III, IV e V. R.C.: 2 ore in tutte le classi. - Modello orario di 30 ore settimanali distribuito in sei giorni e in orario antimeridiano, condiviso dalle famiglie; - Curricolo di base (discipline previste dalle Indicazioni nazionali) con la seguente ripartizione oraria settimanale: Lettere (Italiano, Storia, Geografia, Citt adinanza): Ore di approfondimento (Italiano): 1. Matematica e Scienze: 6. Tecnologia: 2. Educazione Fisica: 2. R.C.: 1. Inglese: 3. Francese: 2. Arte e immagine: 2. Musica: 2. 42

43 B.10 INDICATORI DI ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA FLESSIBILITA' DEI TEMPI - Rispetto dei ritmi di apprendimento; - Previsione di momenti intensivi per recupero/consolidamento e sviluppo o per il curriculo di ampliamento dell'offerta Formativa. FLESSIBILITA' DEGLI SPAZI - La classe/sezione: per l'accoglienza e l'appartenenza; - I laboratori: per manipolare, sperimentare, esplorare e socializzare; - Gli spazi esterni: per l'incontro con l'ambiente, la cultura e la società. FLESSIBILITA' DEI GRUPPI - Gruppi di livello; - Gruppi elettivi; - Gruppi di aiuto reciproco; - Gruppi eterogenei/(omogenei). FLESSIBILITA' D'INSEGNAMENTO - Lavoro in équipe per la valorizzazione delle competenze. 43

44 B.11 RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA La Scuola cura con attenzione il dialogo con le famiglie al fine di costruire un rapporto significativo e di collaborazione. L Istituto, pertanto, si impegna a: Formulare le proposte educative e didattiche; Fornire, in merito ad esse, informazioni chiare e leggibili; Valutare l efficacia delle proposte; Rendere conto periodicamente degli apprendimenti degli alunni e del loro progredire in ambito disciplinare e sociale; Individuare le iniziative per il sostegno e il recupero degli alunni diversamente abili, in situazione di disagio, svantaggio o difficoltà; Esplicitare l organizzazione, le modalità di conduzione dei processi di apprendimento, i criteri di verifica e valutazione. L informazione è garantita, nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado attraverso: Colloqui strutturati, in occasione della consegna del documento di valutazione a conclusione del primo e secondo quadrimestre. Due incontri di valutazione intermedia a metà del primo e del secondo quadrimestre. Eventuali colloqui individuali su richiesta dei genitori o convocati dai singoli docenti. Compito della famiglia è: Partecipare ai momenti assembleari e ai colloqui individuali. Condividere responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli. Le assemblee sono indispensabili per realizzare forme di collaborazione e rappresentano il luogo privilegiato per la costruzione di valori comuni e condivisi. I colloqui individuali rivestono una funzione primaria per la raccolta delle informazioni necessarie alla conoscenza degli alunni, anche al di fuori del contesto scolastico; per comunicare la situazione socio-affettiva e conoscitiva e per costruire con le famiglie possibili itinerari per il superamento delle difficoltà. All inizio dell anno scolastico in ciascuna scuola, si svolgono specifiche riunioni per illustrare la situazione di partenza, l organizzazione, i percorsi educativo didattici, le metodologie e le strategie che verranno adottate, i criteri di verifica e valutazione. Nella scuola dell infanzia i genitori sono informati sugli obiettivi raggiunti dai bambini a metà e fine anno scolastico; le insegnanti, inoltre, sono disponibili per colloqui individuali, qualora se ne ravvisi la necessità e previa richiesta dei genitori. 44

45 B 11.1 INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA PIANO ANNUALE INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Tempi Scuola Destinatari Contenuti Infanzia Tutti i genitori - Accoglienza; Settembre Primaria Genitori prime classi -Illustrazione aspetti organizzativi e didattici. Secondaria Ottobre Novembre Dicembre Febbraio Infanzia * Primaria * Secondaria * Primaria * Secondaria Primaria Infanzia * Primaria * Secondaria Infanzia Primaria Assemblee di classe/sezione Incontro con i rappresentanti dei genitori Incontri individuali(primaria) Incontri con il coordinatore (Secondaria) Incontro con i rappresentanti dei genitori Incontri individuali Incontro con i rappresentanti dei genitori - Organizzazione - Rendicontazione della situazione d ingresso - Esplicitazione e condivisione del Curricolo - Rapporti scuola-famiglia-territorio - Elezioni OO.CC. di durata annuale -Insediamento nuovi eletti -Illustrazione compiti e funzioni dei consigli -Organizzazione e andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione -Socializzazione ai genitori del profilo intermedio dell alunno condiviso in consiglio di classe/interclasse -Andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione - Socializzazione ai genitori del documento di valutazione quadrimestrale di ciascun alunno -Andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione -Condivisione delle UDA elaborate Marzo Secondaria Incontro con i rappresentanti dei genitori -Andamento educativo-didattico delle classi -Condivisione dell UDA secondo quadrimestre Aprile Maggio Giugno Primaria Secondaria Primaria * Secondaria Infanzia Incontri individuali(primaria) Incontri con il coordinatore (Secondaria Incontro con i rappresentanti dei genitori Incontro con i rappresentanti dei genitori * Infanzia Incontri individuali * Primaria * Secondaria Infanzia Incontri individuali Incontro con i rappresentanti dei genitori -Socializzazione ai genitori del profilo intermedio dell alunno condiviso in consiglio di classe/interclasse -Andamento educativo/didattico -Scelta dei libri di testo -Condivisione manifestazioni finali -Proposte di attività da inserire nel POF 2015/16 -Verifica/valutazione conclusiva dei percorsi formativi espletati -Condivisione dell UDA elaborata per il bimestre successivo -Manifestazioni finali-proposte - Condivisione alle famiglie del documento di valutazione -Consegna alle famiglie del documento di valutazione -Verifica/valutazione conclusiva dei percorsi formativi espletati -Proposte progettuali da inserire nel POF 2015/16 45

46 B.12 PRESENTAZIONE DEI PLESSI SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI CASOLI Via Lame Tel web: ORARIO DIFUNZIONAMENTO Ingresso ore 8:00 9:15 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ins.te LARCINESE Maria I sezione: VALENTE Teresa DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA II sezione: DI GUGLIELMO Domenica TROILO Nicoletta - DE TITTA Tatiana (sostegno) III sezione: BUCCIARELLI Maria Teresa D ULISSE Maria IV sezione: LARCINESE Maria TALONE Anna Maria DE TITTA Tatiana (sostegno) n.91 alunni DI PAOLO Gabriella LANNUTTI Rosanna MATTOSCIO Carmela n.40 ore settimanali 46

47 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI GUARENNA NUOVA C.da Guarenna Nuova, Tel web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ingresso ore 8:00 9:15 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te MAESA M. Giuditta I sezione: MAESA M. Giuditta BRUNO Gabriella II sezione: COLANERI Anna SACCHETTA Agata n. 55 alunni MONACO Giuliana PORRECA Sabbina n. 40 ore settimanali 47

48 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI CASOLI Via San Nicola, n. 34 Tel Fax web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. (Collaboratori scolastici) POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ingresso ore 8:20 Inizio lezioni ore 8:25 Intervallo ore 10:15 / 10:25 Uscita ore 13:05 Ins.te TROILO Rosella Ins.te LANDOLFI Rachele Classi Prime: Bosco Emanuela, Pulsinelli Giuliana, Sciubba M. Concetta, Colocrese Simona, Tartaglia Tiziana, Strever Michelina. Classi Seconde: Rosa Rosalba, Di Cola Rosa Maria, Natale Elisabetta, Tartaglia Tiziana, Bucciarelli Tonina. Classi Terze: Landolfi Rachele, Troilo Rossella, SciubbaM. Concetta, Taraborrelli Adalgisa, Bucciarelli Tonina. Classi Quarte: Bosco Alessandra, Di Florio M. Antonietta, Travaglini Anna Pina, Gentile Adele, Bucciarelli Tonina, Taraborrelli Adalgisa, Buccarelli Tonina, Stampone Tina. Classi Quinte: Carlino Micaela,Di Marsilio Maria, Di Lauro Barbara, Gentile Adele, Laudadio Costantina, Taraborrelli Adalgisa, Bucciarelli Tonina. Di Battista Anna, Borrelli M. Cristina Odorisio Anna, Piccone Luigi n. 227 alunni n. 28 ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 1 ora di ampliamento dell offerta formativa) 48

49 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PLESSO DI CASOLI Via San Nicola, n. 34 Tel Fax chic80600p@istruzione.it web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) GIULIANTE Maria Concetta CASTELNUOVO Concettina CIPOLLA Lidia D ACHILLE Cristina MAESA Giovanna DI LORENZO Mariolina DOCENTI DI PRINZIO Mario CORDISCO Maria Pia LA ROVERE Angela SALOMONE Donatella CIPOLLA Paola GENTILE Marina CIVITARESE Nicola NACCARELLA Gaia GALLINA Carla VIZZARRI Irene FIORITI Milena MANZONE A. PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ingresso ore 8:10 Inizio lezioni ore 8:15 Intervallo ore 10:05 / 10:15 Uscita ore 13:15 Ins.te VIZZARRI Irene Ins.te CIPOLLA Lidia 1^ B 2^A Storia/Geografia 3 ^ A - Italiano/ Storia/Geografia/approf. 1^A- 2^A- 2^B Italiano/approf. 1^ C Italiano/ Storia/Geografia/approf. 1^ A-Storia/Geografia - 2^ B Storia/Geografia 3^ B Italiano/ Storia/Geog./approf. - 1^ B Italiano 1^C, 2^A, 3^A Matematica e Scienze 1^A, 1^B, 2^B, 3^B Matematica e Scienze 1^A,1^B,1^C, 2^A,2^B, 3^A,3^B - Tecnologia 1^A,2^A,3^A,1^B,2^B,3^B, 1^C Francese 1^A,2^A,3^A,1^B,2^B,3^B, - Inglese 1^C Inglese 1^A,2^A,3^A,1^B,2^B,3^B Arte e Immagine 1^A,2^A,3^A, 1^B,2^B,3^B, 1^C Educazione Fisica 1^A,2^A,3^A, 1^B,2^B,3^B, 1^C- Musica 1^C Arte e immagine 3^A Sostegno 1^C Sostegno 2^A, 3^A,2^B, 3^B Religione 1^ A, 1^ B, 1^ C Religione BOZZI Antonio Piccone Luigi n. 156 alunni n. 30 ore settimanali 49

50 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI ALTINO C.da Selva di Altino, n. 2 Tel chic80600p@istruzione.it web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ingresso ore 8:00 9:15 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te GIANGIORDANO Miranda I sezione: CELLUCCI Maria Concetta LOMBARDI Maria II sezione: SCUTTI G. Nicolina D ULISSE Rosanna III sezione: GIANGIORDANO Miranda TRAVAGLINI Maria Antonietta n. 78 alunni GIANGIORDANO Concetta DE CRISTOFANO Angela n. 40 ore settimanali 50

51 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI ALTINO Via Della Madonna, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATRICE PEDAGOGICA DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Classi I, II, III, IV,V Ingresso ore 8:15 Inizio lezioni ore 8:20 Intervallo ore 10:10 / 10:20 Uscita ore 13:00 Ins.ti DI GIOVANNANGELO Alida, CIAMPALINI Giuliana CARAFA Maria Rosaria Classi Prime: Di Nola A., Di Marino E., Persoglio V., Garofalo F., Strever M. Classi Seconde:Di Donato D., Di Nola A., Di Giovannagelo A., Persoglio V., Teti R., Strever M. Classi Terze:Di Giovannangelo A., Carafa M.R., Tozzi A., Strever M., Ciampoli M. Classe Quarta:Giangiordano E., Ianieri L., Panzella F.,Falconio P., Garofalo F., Ricciuti B., Strever M., Ranieri R. Classi Quinte:Ciampalini G., Di Donato N., Ianieri L., Falconio P., Ricciuti B. Lannutti Concettina Melchiorre Carmelina n. 150 alunni n. 28ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 1 ora di ampliamento dell offerta formativa) 51

52 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PLESSO DI ALTINO Via San Pietro, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it Web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) Ingresso ore 8:15 Inizio lezioni ore 8:20 Intervallo ore 10:10 / 10:20 Uscita ore 13:20 Prof.ssa PUGLIESE Angela Prof.ssa DELLA PELLE Enrica DELLA PELLE Enrica D Achille Cristina VIOLANTE Daniela 2^A Storia 1^A Italiano/Storia/Geografia/ Approfondimento 1^B Italiano e approfondimento 2^A Geografia 2^A, 3^A,3^B- Italiano DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA UGOLINO Caterina PUGLIESE Angela DEL PIZZO Floriana SALOMONE Donatella CORDISCO Maria Pia BASILICO Annarita NACCARELLA Gaia DI PRINZIO Mario LISIO Nicola CIVITARESE Nicola GENTILE Marina SPADANO Giannino BLASIOLIEUGENIO MANZONE A. Scutti Elisa n. 76 alunni n. 30 ore settimanali 1^B, 3^A, 3^B Storia/Geografia 3^A, 3^B Matematica/Scienze 1^A, 2^A, 1^B Matematica/ Scienze 1^A, 1^B,2^A, 3^A, 3^B-Inglese 3^B, 3^A Francese 1^A,1^B,2^A Francese 1^A, 1^B,2^A, 3^A, 3^B Arte e Imm. 3^B, 3^A Tecnologia 1^A,1^B,2^A Tecnologia 1^A,1^B,2^A,3^A, 3^B Musica 3^B, 3^A Educazione Fisica 1^A, 1^B, 2^A Educazione Fisica 1^ A, 3^B- Sostegno 1^A, 1^B, 2^A, 3^A, 3^Breligione 52

53 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI PALOMBARO Piazza Risorgimento, Tel web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) DOCENTI Ingresso ore 8:00 9:15 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te MONTANARO Dora I sezione: PALUCCI Maria MONTANARO Dora PERSONALE A.T.A. DE LAURENTIIS Claudio POPOLAZIONE SCOLASTICA n. 18 alunni TEMPO SCUOLA n. 40 ore settimanali 53

54 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI PALOMBARO Piazza Risorgimento, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it web: ORARIO DI FUNZIONAMENTO Ingresso ore 8:25 Inizio lezioni ore 8:30 Intervallo ore 10:20 / 10:30 Uscita ore 13:30 (lunedì, martedì, giovedì, venerdì) ore 12:30 (mercoledì e sabato) RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ins.te DI IENNO Cristina COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ins.te GIANGIULIO Giuseppina Classi prima-seconda-terza: Di Ienno Cristina,Giangiulio Giuseppina, Bucciarelli Tonina, Taraborrelli Adalgisa Classi quarta quinta:di Cola Rosa Maria,Giangiulio Giuseppina, Di Ienno Cristina, Ricciuti Barbara, Taraborrelli Adalgisa, Bucciarelli Tonina Troilo Antonio n. 28 alunni n. 28 ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 1 ora di ampliamento dell offerta formativa) 54

55 PARTE C SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE QUALE SOCIETA'? - Caratteristiche e bisogni educativi della società; - Analisi del contesto. QUALE SCUOLA? - Caratteristiche e criteri distintivi; - Trasformazioni della scuola; - Compito della scuola nel nuovo scenario. QUALE FINALITA'? - Finalità del P.O.F.; - Finalità della Scuola dell'infanzia, Primaria e Secondaria; - Obiettivi generali del Processo Formativo. QUALE ALUNNO? Le competenze da promuovere: - Competenze trasversali in uscita dei tre ordini di scuola, sulla base delle competenze europee; - Competenze disciplinari. L'OFFERTA FORMATIVA - Organizzazione del curricolo; - Curricula dei tre ordini di scuola; - Implementazione dei percorsi formativi; - Verifiche e Valutazioni. 55

56 C.1 QUALE SOCIETA? SOCIETA' ATTUALE sempre più GLOBALE COMPLESSA MUTEVOLE CARATTERISTICHE Famiglia nucleare Diffusione di forme familiari sempre più lontane ideologicamente e strutturalmente dalla tradizione culturale Donna impegnata nel mondo del lavoro Ritmo di vita frenetico Trasformazioni continue in tutti i campi Espansione delle reti e dei linguaggi mass mediali Prevalenza di linguaggi formalizzati e digitali su altre forme di relazione ed espressività Scarsa opportunità di socializzazione Presenza di situazioni multiculturali e plurietniche Esplosione del sapere e innumerevoli stimoli culturali Pluralità dei modelli di comportamento e degli orientamenti di valore Globalizzazione economica, politica e culturale Interdipendenza con altri popoli Proliferazione dei luoghi di produzione e di consumo Mancanza di pari opportunità Crisi delle identità culturali nazionali Aumento delle disuguaglianze sociali Sproporzione tra bisogni, domande e capacità di dare risposta 56

57 LA SOCIETA' ODIERNA RICHIEDE Innalzamento del livello culturale Una rinnovata capacità di adattamento Una ridefinizione delle conoscenze, capacità e competenze Per inserirsi e crescere in contesti lavorativi sempre meno preordinati dove è richiesta Capacità e disponibilità mentale per adattarsi a situazioni mutevoli Sapere flessibile, capacità di decisione, senso di responsabilità, capacità di apprendimento continuo Acquisizione di competenze - chiave 57

58 MODERNIZZAZIONE DELLA SCUOLA CON RIDEFINIZIONE DI: FINALITA' CURRICOLI METODOLOGIE E STRATEGIE PROFESSIONALITA' INTERROGATIVI CHE SI PONGONO QUALE SCUOLA? QUALE FINALITA'? QUALE ALUNNO? Ecosistema formativo integrato nel territorio in grado di fornire le chiavi per apprendere ad apprendere e di rispondere alle domande di crescita delle persone e del Paese Garantire il diritto dello studente ad un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale della persona, attraverso l'acquisizione di competenze culturali e di cittadinanza Persona che si interroga e si mette in gioco, che ha curiosità intellettuale, passione per la scoperta, che dà senso e significato alle proprie esperienze ed è in grado di dominare i singoli ambiti disciplinari, elaborandone le molteplici connessioni. 58

59 C.2 QUALE SCUOLA? CARATTERISTICHE E CRITERI DISTINTIVI SISTEMA SCOLASTICO DELL'AUTONOMIA FLESSIBILITA' DIVERSIFICAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO EFFICACIA ED EFFICIENZA INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO DELLE RISORSE E DELLE STRUTTURE COOPERAZIONE SUPERAMENTO DEI VINCOLI ORGANIZZAZIONE NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO (COOPERATIVO - COLLEGIALE) CARATTERISTICHE: APERTURA, FLESSIBILI TA', COLLEGIALITA' CRITERI DISTINTIVI: CONDIVISIONE, PARTECIPAZI ONE, TRASPARENZA, CORRES PONSABILITA', PIANIFICAZIO NE Flessibile e connessa alla dimensione educativa e pedagocica Funzionale agli obiettivi indicati nel P.O.F. Unità oraria della lezione Unitarietà del gruppo - classe Flessibilità delle risorse professionali 59

60 TRASFORMAZIONE DELLA SCUOLA CAPACE DI RIAPPROPRIARSI DELLA SUA AZIONE PERSONALE FAVOREVOLE A MODIFICARE I CONTESTI DI LAVORO, I CONTENUTI, LE COMPETENZE PROFESSIONALI IDONEA A RENDERE LA PROPOSTA FORMATIVA PIU'ADERENTE ALLE NECESSTITA' - di ciascun allievo - della cultura - dei valori CAPACE DI ANALIZZARE: - bisogni - richieste - risorse IN GRADO DI GARANTIRE UNA RINNOVATA QUALITA' DELL'OFFERTA FORMATIVA Passaggio, dunque, dalla scuola dai contorni definiti, fondata sui programmi ministeriali, ad una scuola: ATTENTA FLESSIBILE DINAMICA - alla predisposizione e valutazione della qualità dell'offerta formativa; - a stabilire un'alleanza duratura nel tempo con tutte le altre agenzie educative ; - a rimuovere ostacoli socio - culturali - nell'organizzazione; - nelle strategie; - nel valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno; - nel coniugare l'unità con la diversità - in rapporto alla società attuale: GLOBALE, MUTEVOLE, COMP LESSA Alto livello di professionalità docente e dirigente per migliorare e trasformare l organizzazione, la didattica e la ricerca. 60

61 C.3 FINALITA del POF Educare al vivere insieme con l instaurazione di rapporti fondati sul rispetto, sull accettazione reciproca, sulla collaborazione, sui valori morali e civili. Educare alla diversità favorendo il dialogo e la convivenza costruttiva. Favorire l inclusione di tutti gli alunni. Educare alla cura di se stessi, degli altri e dell ambiente. Promuovere l orientamento e l auto orientamento. Favorire lo sviluppo globale della personalità al fine di acquisire consapevolezza di sé, autonomia, capacità di decisione e senso di responsabilità. Sostenere la crescita degli alunni attraverso un giusto equilibrio tra i fattori relazionali, sociali, affettivi e cognitivi al fine di promuovere uno sviluppo armonico e integrale. Favorire lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze idonee ad accrescere la capacità di decodificare e interpretare la realtà, interagendo con essa consapevolmente. Fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi, rendendole coerenti con l evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti. Garantire la continuità del processo educativo, agevolando il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all altro. Promuovere l acquisizione di un metodo di studio. Promuovere la Cittadinanza attiva, responsabile e partecipe. Valorizzare l unicità e la singolarità dell identità culturale di ogni alunno. Promuovere rapporti di collaborazione con le famiglie. 61

62 C.3.1 FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA (dalle II.NN. 2012) IDENTITA vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio Io star bene ed essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire Imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile; sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quella di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio,membro di un gruppo, appartenente ad una comunità sempre più ampia e plurale. AUTONOMIA avere fiducia in sè e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sè saper chiedere aiuto poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; partecipare alle decisioni, esprimendo opinioni Imparare ad operare scelte Assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più responsabili e consapevoli COMPETENZA Giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare,imparare a riflettere sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; Ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi Raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurla in tracce personali e condivise descrivere, rappresentare e immaginare, "ripetere" con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi CITTADINANZA Scoprire l altro da sé Intuire la necessità di stabilire regole condivise e rispettarle Ascoltare, dialogare e porre attenzione all altro Aver cura di strumenti e materiali e rispettare ambienti e contesti Per realizzare tali finalità la scuola : - Organizza un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità - Garantisce il dialogo sociale ed educativo con le famiglie e la comunità 62

63 C.3.2 FINALITA DELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Acquisizione delle conoscenze e abilità fondamentali per sviluppare competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI NELL'ELABORARE IL SENSO DELLA PROPRIA ESPERIENZA: sviluppando al meglio le inclinazioni e la consapevolezza di sè per costruire un proprio progetto di vita e per comprendere se stessi e la realtà; fornendo occasioni per imparare a leggere e gestire le proprie emozioni; favorendo lo sviluppo delle capacità analitiche e critiche, imparando ad imparare coltivando la fantasia e il pensiero originale e riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte; promuovendo un primario senso di responsabilità; sollecitando un'attenta riflessione sui comportamenti di gruppo; sollecitando atteggiamenti collaborativi, cooperativi e solidali. PROMUOVERE LA PRATICA CONSAPEVOLE DELLA CITTADINANZA ATTIVA : Favorendo esperienze significative per costruire il senso di legalità interiorizzando forme di cooperazione e solidarietà; Costruendo un etica della responsabilità; Riconoscendo e rispettando i valori inviolabili di ogni essere umano sanciti dalla Costituzione Imparando l importanza delle procedure nell esercizio della Cittadinanza attiva e la distinzione tra diversi compiti, ruoli e poteri Valorizzando il confronto libero e pluralistico. Per realizzare tale finalità la scuola: PROMUOVERE L'ACQUISIZIONE DEGLI ALFABETI DI BASE DELLA CULTURA: Sviluppando la dimensione cognitiva,emotiva,affetti va e sociale, corporea, etica e religiosa. Sviluppando la propria identità e valorizzando le diversità plurilingue e interculturali come presupposto all inclusione sociale e partecipazione democratica Utilizzando le competenze delle singole discipline per promuovere competenze più ampie e trasversali orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. - Concorre con le altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza - Cura l accesso facilitato per gli alunni con disabilità - Previene l evasione dell obbligo scolastico e contrasta la dispersione - Valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno - Persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione - Promuove la pratica consapevole della cittadinanza - Pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi. 63

64 C.3.3OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO Premessa: il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento, verso cui tendere, il quadro delle competenze chiave per l apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006). Le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee, di seguito riportate: 1. La comunicazione nella madre lingua: sviluppare la capacità di esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni sia in forma orale che scritta, di interagire adeguatamente e in modo creativo nei contesti culturali e sociali. 2. La comunicazione nelle lingue straniere: sviluppare le principali abilità della comunicazione in lingua straniera e della mediazione e comprensione interculturale. 3. Competenza matematica e di base in scienza e tecnologia: sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere problemi in situazioni quotidiane; usare l insieme delle conoscenze e delle metodologie per spiegare il mondo che ci circonda, i cambiamenti determinati dall attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. 4. La Competenza digitale: sviluppare la capacità di utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell informazione 5. Imparare ad imparare: padroneggiare le abilità di studio, di ricerca, di documentazione, di confronto e di selezione delle informazioni, di organizzazione significativa delle conoscenze, delle abilità metodologiche. 6. Competenze sociali e civiche: sviluppare la capacità di utilizzare gli strumenti per partecipare appieno alla vita civile, per conoscere i concetti e le strutture sociopolitiche e per maturare l impegno verso una partecipazione attiva e democratica. 7. Il senso di iniziativa e imprenditorialità: sviluppare la capacità di tradurre le idee in azioni, di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi nella consapevolezza dei valori etici. 8. Consapevolezza ed espressione culturale: favorire una solida comprensione della propria cultura e del senso d identità per assumere un atteggiamento aperto verso la diversità dell espressione culturale e del rispetto della stessa. 64

65 C.4 QUALE ALUNNO? INTERVENTO DELLA SCUOLA: luogo che accoglie il bambino con il suo vissuto esperienziale dove può agire, esplorare, progettare, verificare, misurandosi con il sapere, confrontandosi sul piano relazionale in un contesto significativo anche sul piano dell'affettività CAPACITA' POTENZIALI DELL'ALUNNO CONOSCENZE Indicano il risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di studio o di lavoro; esse sono descritte come teoriche e/o pratiche Caratteristiche: significatività, stabilità, fruibilità ABILITA' indicano la capacità di applicare conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (abilità manuale e uso di metodi, strumenti e materiali COMPETENZE indicano la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di studio e di lavoro e nello sviluppo personale e professionale; esse sono descritte in termini di responsabilità e autonomia e sono collegate alle risposte interne acquisizione dei contenuti delle discipline e dei loro linguaggi costruzione di una propria "forma mentis" STRATEGIE E PROCEDURE METODOLOGICHE individuazione delle interrelazioni tra i saperi Promozione della consapevolezza del proprio modo di apprendere Apprendimento cooperativo Attività laboratori ali: operatività, dialogo, riflessione Valorizzazione delle conoscenze ed esperienze pregresse per ancoraggio nuove competenze 65

66 C.4.1 I BISOGNI EDUCATIVI BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI Attivare la motivazione ad apprendere Acquisire: - Autonomia e senso di responsabilità nel lavoro scolastico; - Padronanza nel metodo di studio. Padroneggiare: - Strategie per apprendere meglio; Sperimentare e utilizzare: - Metodologie di lavoro innovative; - Tecnologie informatiche. Imparare a cooperare e collaborare con gli altri, attivando esperienze formative anche in collaborazione con le agenzie del territorio. Ridurre: - il divario tra ordini di scuola e favorire passaggi in continuità. Facilitare: - processi di integrazione e inclusione. STRATEGIE DIDATTICHE - Stabilire un buon rapporto con l alunno e gratificarlo nel processo di apprendimento per promuoverne l autostima; - Guidare l allievo a prendere consapevolezza di ciò che sa e non sa fare per stimolarlo ad attuare strategie tali da colmare le lacune; - Esplicitare i criteri di valutazione; - Creare aspettative di natura cognitiva ed emotiva, problematizzando gli apprendimenti, guidando i ragazzi a porsi domande, ad osservare situazioni e formulare ipotesi; - Scegliere materiali e attività significativi, piacevoli, gratificanti e rispondenti agli interessi degli alunni. - Utilizzare una didattica che chiarisca all alunno che cosa apprende, perché e come lo apprende. - Promuovere la costruzione di tecniche e procedure utili a organizzare il lavoro, ad affrontare e risolvere i compiti scolastici; - Semplificare la complessità dei concetti, utilizzare esempi e analogie che facciano riferimento alle conoscenze pregresse e al vissuto dell alunno, anche attraverso il supporto delle immagini; - Stimolare l alunno a mettersi in gioco, premiando l iniziativa e la ricerca di proposte personali; - Privilegiare attività; - Alternare momenti di lavoro in gruppi-classe, classeinterclasse, di compito, di livello, elettivi; - Organizzare le attività in percorsi didattici disciplinari e multidisciplinari; - Organizzare attività con l uso delle nuove tecnologie. - Valorizzare l apprendimento cooperativo attraverso il tutoraggio, il dialogo, la partecipazione costruttiva, la discussione e il confronto, per mettere in comune conoscenze e riflessioni; - Promuovere l acquisizione di conoscenze di base relative all ambiente e al tipo di società e di cultura in cui viviamo; - Creare un clima relazionale sereno, di libertà ma anche di rispetto delle regole, di protagonismo ma anche di rispetto e accettazione dell altro. - Creare un raccordo tra gli ordini di scuola attraverso percorsi di continuità; - Elaborare un curricolo verticale; - Attuare percorsi integrativi e cognitivi alternativi alla didattica frontale, (apprendimento cooperativo, attività laboratoriale); - Realizzare progetti interculturali. 66

67 C.4.2 LE COMPETENZE DA PROMUOVERE SIGNIFICATIVE - Capaci di coinvolgere gli alunni sul piano cognitivo e affettivo - relazionale; - Capaci di innestarsi su conoscenze già possedute; - Capaci di comprendere ragioni e scopi SISTEMATICHE - Capaci di strutturare veri e propri reticoli (non saperi parcellizzati). STABILI - Capaci di durare nel tempo. CAPITALIZZABILI - Capaci di facilitare l'acquisizione di ulteriori saperi in forma autonoma. ORIENTATIVE - Capaci di far scoprire e promuovere interessi e attitudini; - Capaci di individualizzare gli studi e l'impegno. 67

68 C.4.3 PROFILO DELL ALUNNO COMPETENTE AL TERMINE DELLA SCUOLA INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Scuola Infanzia Riconosce ed esprime le proprie emozioni,è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d animo propri e altrui Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé E progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti e quando occorre sa chiedere aiuto Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l ambiente e le persone, percependone le reazioni e i cambiamenti Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti ed inizia a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi,utilizza con sempre maggior proprietà la lingua italiana Padroneggia prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni e situazioni problematiche di vita quotidiana E attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta Si esprime in modo personale,con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze. 1 ciclo di istruzione Identità personale: affronta le situazioni di vita tipiche della sua età, a partire da se stesso e dalla propria esperienza; mostra sicurezza di sé si confronta con le esperienze altrui e progetta il proprio futuro; utilizza gli strumenti di conoscenza per riconoscere e comprendere le diverse identità e le tradizioni culturali e religiose; rispetta le regole condivise e collabora con gli altri, per la realizzazione di finalità comune; è responsabile nel portare a compimento il proprio lavoro. Comunicazione nella madre lingua: È in grado di comprendere testi di varia complessità, utilizzando tecniche differenziate di lettura; esprime le proprie idee e produce messaggi chiari e adatti alle varie situazioni comunicative. Comunicazione nelle lingue straniere: è in grado di esprimersi a livello elementare nelle lingue, inglese (livello A2) e francese (livello A1). Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia: analizza dati e fatti della realtà e verifica l attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri; affronta problemi e situazioni sulla base di elementi certi e ha consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse, che non si prestano a spiegazioni univoche. Competenza digitale: utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali ricerca e analizza dati e informazioni interagendo con soggetti diversi. Imparare ad imparare: è capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Competenze sociali e civiche: possiede il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile; ha attenzione per il bene comune e per le funzioni pubbliche, partecipando a forme di volontariato e azioni di solidarietà. Spirito di iniziativa e di imprenditorialità: dimostra originalità e spirito di iniziativa; si assume le proprie responsabilità; chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornirlo a chi glielo chiede. Consapevolezza ed espressione culturale: si impegna in campi espressivi ed artistici, secondo le proprie potenzialità e il proprio talento. 68

69 C.5 ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Obiettivo di apprendimento Profilo dello studente CURRICOLO Traguardi per lo sviluppo delle competenze SCUOLA DELL'INFANZIA Il curricolo della scuola dell infanzia è l incontro tra tre saperi: quello del bambino, quello degli adulti, quello dei docenti. I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell agire del bambino orientati dall azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-cultrurali. L azione educativa colloca, in una prospettiva evolutiva, i vissuti e le esperienze dei bambini, mediandoli culturalmente all interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato alla progressiva costruzione delle conoscenze e allo sviluppo delle competenze. CURRICOLO DI BASE - I campi di esperienza CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA - Progetti d'istituto - Progetti specifici di plesso e/o sezione 69

70 SCUOLA PRIMARIA L'organizzazione degli apprendimenti è orientata verso i saperi disciplinari in modo progressivo. Le discipline sono raggruppate in tre grandi aree per evitare la frammentazione dei saperi e l impostazione trasmissiva. Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere. La comprensione di specifici temi e problemi,infatti, non si realizza soltanto con l introduzione ai quadri teorici e metodologici propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante approcci integrati per meglio focalizzare la complessità del reale e per promuovere modalità di elaborazione progressivamente più complesse. CURRICOLO DI BASE: - Area linguistico-artistico-espressiva; - Area storico-geografica; - Area matematico-scientifico-tecnologica. CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA: - Progetti d'istituto; - Progetti specifici di classe o plesso. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO L'alunno viene accolto, seguito e orientato con l obiettivo di fare in modo che la frequenza scolastica avvenga in modo sereno, costruendo le basi del successo scolastico e prevenendo o individuando le modalità per risolvere eventuali fenomeni di disagio e difficoltà. L apprendimento si consolida in reti concettuali fatte di competenze disciplinari /trasversali, dei progetti specifici e d Istituto che hanno carattere interdisciplinare ed hanno lo scopo quindi, di facilitare il raggiungimento degli obiettivi didattici e formativi. CURRICOLO DI BASE -Discipline CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA -Progetti d'istituto; - Progetti specifici di classe. Il curricolo verticale dell Istituto, progressivo e continuo, è costituito dall insieme integrato e organizzato delle possibilità formative offerte e dalle modalità intenzionali di condurre e predisporre i processi di apprendimento/insegnamento. Esso è strutturato in riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo d Istruzione, ai traguardi dello sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina,nell ottica di implementare le trasversalità e le interconnessioni tra le discipline. A partire dal curricolo verticale d Istituto, i docenti individuano, attraverso l elaborazione delle Unità di apprendimento, le esperienze più efficaci, le scelte educative più significative, le strategie più idonee, i contenuti più funzionali, l organizzazione più rispondente e la valutazione più coerente al perseguimento dei traguardi formativi prescritti dal documento nazionale. 70

71 C.5.1 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell Infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012) Quadro europeo delle competenze chiave per l apprendimento permanente definito dal Parlamento europeo con Raccomandazione del 18 settembre Assi culturali (documento italiano). Competenze chiave di cittadinanza trasversali alle discipline (all. 2 D.M. 139/07) C.5.2 FASI DI LAVORO Elaborazione del profilo delle competenze al termine della scuola dell Infanzia e del primo ciclo d Istruzione. Elaborazione della mappa generale delle competenze chiave trasversali ordinata sulla base di campi di sviluppo. Individuazione degli indicatori afferenti alle competenze chiave trasversali. Elaborazione del curricolo verticale per competenze chiave trasversali nei tre ordini di scuola. Individuazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze in riferimento agli Assi culturali, ordinati dalla scuola dell Infanzia alla Primaria e alla Secondaria di primo grado. Elaborazione del curricolo verticale per campi di esperienza e discipline con individuazione di: - Indicatori disciplinari, ossia di nodi concettuali sui quali si articolano le discipline. - Competenze specifiche/ evidenze - Abilità e conoscenze - Descrittori di verifica - Livelli di padronanza delle competenze specifiche. 71

72 C.5.3 IL PERCORSO FORMATIVO Il percorso formativo rappresenta, nell ambito del POF, il documento di progettazione elaborato dai Dipartimenti e dai Consigli di classe, ciascuno per la parte di sua pertinenza, tramite il quale si indicano: La situazione di partenza; Le competenze da perseguire (declinate in abilità e conoscenze); Il processo di apprendimento strutturato per UdA; Le modalità e i criteri di verifica/valutazione; L ampliamento dell offerta formativa (progetti, percorsi inclusivi e intensivi, manifestazioni e concorsi, visite e viaggi d istruzione ). E un canovaccio che viene gestito dal Consiglio di classe, adattato e modificato a seconda del processo di insegnamento/apprendimento e delle sue verifiche, così da mirare sempre meglio ai risultati stabiliti. In altre parole, con il percorso formativo,l Istituzione scolastica si investe di responsabilità sia nella progettazione che nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l esigenza di migliorare l efficacia del processo di insegnamento/apprendimento, in coerenza con il principio costituzionale di autonomia, a garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale (art. 1. DPR 275/99). C L UNITA DI APPRENDIMENTO L UdA costituisce la struttura di base dell azione formativa: insieme di occasioni di apprendimento che consentono all alunno di entrare in un rapporto personale con il sapere. Le UdA possono avere ampiezza massima (tutti i docenti), media (alcuni docenti) o minima (area/asse culturale). Esse prevedono sempre compiti reali o simulati; prodotti/evidenze che i destinatari sono chiamati a realizzare e indicano le risorse (capacità, conoscenze, abilità) che devono essere mobilitate per diventare competenze. Ogni UdA deve sempre perseguire almeno una competenza tra quelle presenti nel repertorio di riferimento. In forma schematica si può dire che l UdA si caratterizza per i seguenti aspetti che vengono definiti già in fase di progettazione: Individuazione della/e competenza/e di riferimento e delle relative abilità e conoscenze; Interdisciplinarità nell asse/area e/o tra gli assi/aree, grazie alla collaborazione di più docenti e più discipline; Ruolo attivo degli alunni attraverso attività e occasioni esperenziali che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi; Presenza di momenti riflessivi, nei quali l alunno viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite; Clima e ambiente cooperativo; Coinvolgimento dell alunno rispetto alle competenze da acquisire; Trasparenza dei criteri di valutazione e attività di autovalutazione degli alunni; Verifica finale tramite prove in situazione, o autentiche, o compiti di realtà 72

73 C.5.4 CAMPI DI SVILUPPO E COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALI CON RELATIVI INDICATORI CAMPI DI SVILUPPO COSTRUZIONE DEL SÈ RELAZIONE CON GLI ALTRI RAPPORTO CON LA REALTA COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALI INDICATORI DI OSSERVAZIONE Imparare ad imparare Riflessività e consapevolezza Strategie Progettare Organizzazione Capacità critica Comunicare Ascolto e comprensione Produzione orale scritta e multimediale Lettura Meta-comunicazione Collaborare e partecipare Interazione Accettazione e rispetto degli altri Rispetto delle regole di comunicazione democratica Capacità di lavorare in gruppo Agire in modo autonomo Capacità di organizzazione e decisione Responsabilità in rapporto agli impegni assunti Risolvere problemi Operare con linguaggi logici Riconoscere problemi Risolvere problemi Acquisire e interpretare informazioni Individuare collegamenti e relazioni Comprendere e rappresentare Porre in relazione 73

74 C CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALI PER ORDINE DI SCUOLA: SCUOLA INFANZIA Competenza chiave Indicatori Riflessività e consapevolezza Strategie Imparare a imparare COMPETENZE SPECIFICHE Ha consapevolezza delle proprie capacità e le utilizza nelle varie situazioni Riflette sul suo comportamento e lo motiva su richiesta Propone le proprie idee e le realizza usando le sue conoscenze e capacità In una situazione problematica mette in atto strategie adeguate per risolvere il problema incontrato. Competenza chiave Indicatori Organizzazione Capacità critica Competenza chiave Indicatori Ascolto e comprensione Produzione orale scritta e multimediale Progettare COMPETENZE SPECIFICHE Cura in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, i materiali comuni e l ambiente Realizza un progetto utilizzando i materiali a disposizione e scegliendo le strategie a lui più congeniali Porta a termine in modo autonomo le consegne Esprime ipotesi e valutazioni sul proprio operato Riconosce i propri errori ed è disponibile a rivedere il proprio operato Comunicare COMPETENZE SPECIFICHE Presta attenzione ai discorsi, ad una storia, filastrocca, brano musicale Riconosce lo scopo e comprende le informazioni principali contenute in una comunicazione orale Pone domande per avere chiarimenti o informazione su un argomento/richiesta Riconosce e denomina le emozioni e le situazioni nelle quali si provano Interviene in modo pertinente rispetto all argomento, in conversazione Partecipa alle conversazioni in modo attivo Esprime bisogni, esperienze, conoscenze ed emozioni in modo comprensibile utilizzando i diversi linguaggi: verbale, grafico pittorico e mimico gestuale, musicale Racconta con ordine una breve storia e la riordina in sequenza Scopre e sperimenta semplici forme comunicative di lingue diverse dalla propria Compie esperienze di scrittura spontanea e pregrafismo Utilizza alcuni giochi e strumenti digitali presenti nella scuola 74

75 Lettura Legge le immagini e le verbalizza riconoscendo il significato di segni e semplici simboli Legge e comprende sentimenti ed emozioni espresse in immagine o drammatizzazione Scopre in modo ludico il codice della scrittura Metacomunicazione Gioca con le parole, utilizzando le regole della lingua senza saperle descrivere Competenza chiave Indicatori Collaborare e partecipare COMPETENZE SPECIFICHE Interazione Interagisce con compagni e adulti riconoscendone i ruoli Accettazione e rispetto dell altro Riconosce se stesso, l altro come diverso da sé e mette in atto comportamenti di responsabilità e rispetto verso gli altri. Rispetto delle regole di convivenza democratica Capacità di lavorare in gruppo Conosce e rispetta le regole di convivenza civile in vari contesti Rispetta materiali e attrezzi propri ed altrui e gli ambienti scolastici Rispetta i ruoli e i compiti assegnati all interno di un gruppo di gioco /lavoro collaborando per la realizzazione delle attività. Competenza chiave Agire in modo autonomo e responsabile Indicatori Capacità di organizzazione e di decisione Responsabilità in rapporto agli impegni assunti COMPETENZE SPECIFICHE Organizza attività e giochi tenendo conto delle informazioni necessarie e delle risorse disponibili Propone e sceglie strategie per lo svolgimento di un compito Porta a termine gli impegni assunti Competenza chiave Indicatori Operare con linguaggi logici Riconoscere problemi Risolvere problemi Risolvere problemi COMPETENZE SPECIFICHE Individua semplici collegamenti logici Confronta e valuta quantità e utilizza semplici simboli per registrare Intuisce l esistenza di un disagio o problema legato ai suoi bisogni, nell ambito di gioco e/o di attività Affronta problemi e li risolve, utilizzando ciò che sa fare Affronta problemi proponendo ipotesi di risoluzione 75

76 Competenza chiave Indicatori Comprendere e rappresentare Acquisire e interpretare informazioni COMPETENZE SPECIFICHE Distingue gli elementi reali da quelli fantastici, il possibile e l impossibile e li esprime verbalmente Osserva una situazione o immagine cogliendo alcuni semplici dati e informazioni Competenza chiave Indicatori Porre in relazione Individuare collegamenti e relazioni COMPETENZE SPECIFICHE Riconosce elementi che caratterizzano ambienti diversi Colloca oggetti, situazioni ed eventi nel tempo e nei contesti Utilizza modalità per registrare il succedersi degli eventi Compie semplici correlazioni tra gli oggetti e li rappresenta C Competenze chiave-trasversali scuola primaria Competenze chiave INDICATORI Riflessività consapevolezza e strategie Competenze chiave INDICATORI Imparare a imparare COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Inizia ad essere consapevole della propria produzione Affronta un compito/situazi one e ricerca modalità di soluzione Inizia a controllare la propria produzione e a riflettere sugli errori Riconosce le difficoltà di un compito/situazi one ed elabora modalità di soluzione Progettare Controlla la propria produzione e riflette sugli errori COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Cura ed utilizza materiale, strumenti, spazi in funzione dell attività da Cura ed utilizza in modo personale materiali, strumenti e Individua materiali, strumenti, dati ed informazioni in funzione 76

77 Organizzazione Capacità critica svolgere Inizia a ricavare dati ed informazioni utili all esecuzione di un compito Inizia a riflettere sulle esperienze esprimendo opinioni spazi in funzione delle attività da svolgere Ricava dati e informazioni utili all esecuzione di un compito Riflette sull esperienza esprimendo opinioni e valutazioni personali dell attività da svolgere Esegue un compito rispettando le fasi di esecuzione Riflette sulla produzione rilevandone l adeguatezza al compito Competenze chiave INDICATORI Ascolto e comprensione Produzione orale, scritta e multimediale Comunicazione COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Presta attenzione durante la comunicazione orale Ascolta e comprende consegne Pone domande di chiarimento in relazione all argomento trattato Riconosce e denomina i propri stati d animo ed emozioni Inizia ad utilizzare linguaggi e strumenti diversi, a comunicare bisogni, esperienze e stati d animo Si pone in modo attivo durante l ascolto Ascolta e comprende messaggi ed informazioni di genere diverso Interviene in maniera adeguata con domande di chiarimento Riconosce, esprime e descrive le proprie ed altrui emozioni Utilizza linguaggi e strumenti diversi per comunicare bisogni, esperienze, eventi e stati d animo Ascolta ed individua, in una situazione comunicativa, le principali informazioni Utilizza con flessibilità linguaggi e strumenti diversi per comunicare il proprio vissuti e gli stati d animo 77

78 Competenze chiave INDICATORI Interazione e relazionalità Competenze chiave INDICATORI Rispetto delle regole Responsabilità Competenze chiave INDICATORI Problemi Competenze chiave INDICATORI Comprensione delle informazioni Collaborazione e partecipazione COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Interagisce con gli altri riconoscendo ruoli e regole Collabora con i compagni per un fine comune Interagisce con gli altri rispettando ruoli e regole Mette in atto semplici strategie collaborative Agire in modo autonomo e responsabile Interagisce con gli altri mettendo in atto strategie collaborative COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Conosce e rispetta le regole di convivenza nei vari contesti Porta a termine le consegne nei tempi stabiliti Conosce e rispetta le regole condivise Porta a termine gli impegni assunti nei tempi e nei modi stabili Risolvere problemi Conosce e rispetta le regole, i diritti e i doveri propri e altrui Assume semplici incarichi di responsabilità COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Riconosce una situazione problematica e ne individua le cause Coglie gli aspetti fondamentali di una situazione problematica e ne individua cause e conseguenze Acquisire e interpretare informazioni Rileva una situazione problematica, dati e informazioni per la soluzione COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Comprende consegne, messaggi e informazioni Coglie semplici informazioni, attraverso diversi strumenti comunicativi Analizza varie tipologie testuali per acquisire informazioni utili 78

79 Competenze chiave INDICATORI Collegamenti e sintesi Individuare collegamenti e relazioni COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Mette in relazione e confronta fenomeni, fatti ed eventi in relazione al proprio vissuto. Coglie fenomeni, fatti ed eventi in relazione al proprio contesto e vissuto, individuando cause e conseguenze Mette in relazione fenomeni, fatti ed eventi, in relazione al proprio contesto e vissuto, analizzando cause e conseguenze Competenze chiave INDICATORI Riflessività consapevolezza e strategie Competenze chiave INDICATORI Organizzazione Capacità critica Competenze chiave INDICATORI Ascolto e comprensione Imparare a imparare COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Riflette sulle strategie da attivare per risolvere una situazione problematica Progettare Riconosce una situazione problematica, ne valuta il grado di difficoltà e la affronta mediante strategie adeguate COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Individua e seleziona materiali, strumenti, dati e informazioni in funzione dell attività da svolgere Riflette su un compito assegnato per individuarne le fasi di esecuzione Riflette sul proprio modo di lavorare e rileva le cause dell insuccesso Comunicazione Individua, seleziona ed organizza materiali, strumenti, dati e informazioni in funzione dell attività da svolgere Definisce le fasi di esecuzione di un compito Riflette sul proprio modo di lavorare e sulle motivazioni che ne determinano il successo e l insuccesso COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Ascolta ed individua informazioni esplicite ed implicite in una situazione comunicativa Ascolta e comprende messaggi di genere diverso trasmessi, utilizzando linguaggi diversi 79

80 Produzione orale, scritta e multimediale Utilizza i linguaggi specifici delle discipline a supporto del proprio lavoro Utilizza conoscenze disciplinari e linguaggi diversi per esprimere se stesso e il proprio vissuto e /o a supporto del proprio lavoro Competenze chiave INDICATORI Interazione e relazionalità Collaborazione e partecipazione COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Interagisce con gli altri mettendo in atto comportamenti collaborativi rispettando i diversi punti di vista Interagisce con gli altri mettendo in atto comportamenti collaborativi e cooperativi nel rispetto dei diversi punti di vista Competenze chiave INDICATORI Rispetto delle regole Responsabilità Agire in modo autonomo e responsabile COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Contribuisce alla costruzione di regole condivise e le rispetta Assume incarichi di responsabilità Riflette sulle regole condivise e si impegna a rispettarle Assume incarichi di responsabilità anche con iniziative personali Competenze chiave INDICATORI Problemi Risolvere problemi COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Analizza situazioni problematiche, ricavando dati e informazioni e proponendo soluzioni Affronta situazioni problematiche, ricavando dati e informazioni, formulando ipotesi e proponendo anche soluzioni Competenze chiave INDICATORI Comprensione delle informazioni Acquisire e interpretare informazioni COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Individua informazioni da diverse tipologie testuali e le organizza per un lavoro Estrapola informazioni da varie tipologie testuali e le riutilizza in diversi contesti/ambienti 80

81 Competenze chiave INDICATORI Collegamenti e sintesi Individuare collegamenti e relazioni COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE QUARTA CLASSE QUINTA Confronta fenomeni, fatti ed eventi collegandoli nello spazio e nel tempo Individua e rappresenta collegamenti e relazioni, tra fenomeni, fatti ed eventi, collocandoli nello spazio e nel tempo C Competenze chiave trasversali Scuola Secondaria Competenze chiave INDICATORI Riflessività consapevolezza e strategie Competenze chiave INDICATORI Organizzazione Capacità critica Competenze chiave INDICATORI Imparare a imparare COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Individua strategie di ascolto, memorizzazione, attenzione e comprensione per organizzare il proprio apprendimento e rievoca le fasi di lavoro. Utilizza strategie di ascolto, memorizzazione, attenzione e comprensione per organizzare il proprio apprendimento e ricostruisce i processi attivati. Progettare Adotta tecniche e strategie per organizzare il proprio apprendimento e riflette sui processi attivati, su ciò che ha appreso e sulle attività svolte. COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Predispone e organizza materiali e strumenti funzionali alle attività. Esprime opinioni sul proprio operato. Pianifica spazi e tempi in modo funzionale alle attività di studio e di lavoro. Motiva le proprie scelte Comunicazione Progetta e realizza attività, percorsi e prodotti. Valuta e argomenta contenuti e situazioni COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Ascolta e coglie il Ascolta e ricava le Ascolta e 81

82 Ascolto e comprensione nucleo fondamentale di una comunicazione e individua le informazioni principali informazione esplicite e implicite in una situazione comunicativa comprende messaggi di genere diverso in eterogenee situazioni comunicative Produzione orale, scritta e multimediale Utilizza linguaggi e strumenti per esprimere esperienze personali e conoscenze Rielabora le conoscenze acquisite nei vari contesti utilizzando linguaggi e strumenti diversi. Produce messaggi/elabora ti adatti alle varie situazioni comunicative utilizzando anche strumenti e linguaggi multimediali. Competenze chiave INDICATORI Interazione e relazionalità Competenze chiave INDICATORI Rispetto delle regole Responsabilità Collaborazione e partecipazione COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Interagisce con gli altri assumendo atteggiamenti improntati al rispetto e alla responsabilità. Interagisce con gli altri contribuendo all apprendimento comune e alla realizzazione di attività collettive. Agire in modo autonomo e responsabile Interagisce e collabora con gli altri, assumendo comportamenti improntati alla solidarietà, all accettazione degli altri e al rispetto della diversità e contribuendo alla realizzazione di un progetto comune. COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Si inserisce nel contesto classe rispettando le regole stabilite. Assolve impegni e compiti con responsabilità. Rispetta le regole della convivenza civile. Partecipa al lavoro scolastico mostrando senso di responsabilità e apportando il proprio contributo. E consapevole della necessità di assumere regole condivise per la gestione efficace delle relazioni e dei compiti. Assume incarichi di responsabilità nella consapevolezza dei rischi e delle conseguenze delle proprie azioni. 82

83 Competenze chiave INDICATORI Problemi Risolvere problemi COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Affronta situazioni problematiche, formulando e verificando ipotesi. Affronta situazioni problematiche, formulando ipotesi e verificando la correttezza delle procedure adottate e dei risultati ottenuti. Affronta situazioni problematiche, formulando ipotesi e verificandole, utilizzando strategie di problemsolving e motivando la procedura attivata. Competenze chiave INDICATORI Comprensione delle informazioni Competenze chiave INDICATORI Collegamenti e sintesi Acquisire e interpretare informazioni COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Individua informazioni e le riutilizza in contesti diversi. Seleziona informazioni e le organizza, valutandone l attendibilità e l utilità. Individuare collegamenti e relazioni Organizza dati e informazioni, li ricompone e interpreta per creare nuovi contenuti COMPETENZE SPECIFICHE CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA Individua collegamenti e relazioni tra fenomeni, rilevando analogie, cause ed effetti. Individua e rappresenta collegamenti e relazioni tra fenomeni, fatti ed eventi appartenenti ai diversi ambiti disciplinari. Individua e rielabora collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti, cogliendo analogie e differenze, cause ed effetti, argomentandoli. 83

84 C.5.5 TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE NEI TRE ORDINI DI SCUOLA Campo di esperienza / I discorsi e le parole / Italiano Disciplina Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l interazione e comunicativa verbale in vari contesti; Asse dei linguaggi Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario genere; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende L allievo partecipa a scambi comunicativi con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali diretti o trasmessi dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione. Sintetizza le informazioni in funzione anche dell esposizione orale. Acquisisce un primo nucleo L allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; utilizzala comunicazione per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri nell elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Ascolta e comprende testi di vario tipo diretti e trasmessi dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l intenzione dell emittente. Espone oralmente all insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per 84

85 narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragione sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi chiari e coerenti, legati all esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre. Rielabora testi parafrasandoli, completandoli e/o trasformandoli. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico. Riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso ( o categorie lessicali) e ai principali connettivi. ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni anche con l utilizzo di strumenti informatici. Legge testi letterari di vario tipo(narrativi, poetici, teatrali,saggistici) e comincia a costruirne un interpretazione, collaborando con compagni e insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo,regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere appieno i significati dei testi e per correggere i propri scritti. Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso 85

86 Campo di esperienza / Disciplina Asse dei linguaggi Lingue Comunitarie Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera. A1 A2 L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Comunica oralmente in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo. Chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante. Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico -comunicativi e culturali propri delle lingue di studio. L alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di studio. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti familiari e su contesti noti. Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline. Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari. Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna o di scolarizzazione e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera, senza atteggiamenti di rifiuto. Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico; usa la lingua per apprendere argomenti anche di ambiti disciplinari diversi e collabora fattivamente con i compagni nella realizzazione di attività e progetti. 86

87 Campo di esperienza/disciplina Asse dei linguaggi L Arte, la Musica e i Media / MUSICA Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo ( teatrali, musicali, visivi, di animazione ); sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando eventualmente i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli L alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, utilizzando strumenti didattici e appartenenti a generi e culture differenti. Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare. Adotta prime strategie per l ascolto, l interpretazione, la descrizione e l apprezzamento estetico di vari brani musicali L alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l esecuzione e l interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. E in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione o sistemi informatici. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storicoculturale. Valuta in modo funzionale ed estetico ciò che ascolta, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. 87

88 Campo di esperienza /Disciplina Asse dei linguaggi Il Corpo e il movimento / Educazione fisica Utilizzare il linguaggio del corpo nelle varie forme espressive e comunicative evidenziando sani ed equilibrati comportamenti dal punto di vista fisico, cognitivo ed emotivo. Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino conosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Interagisce positivamente con gli altri rispettando le regole dei giochi organizzati. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. L alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico musicali e coreutiche Comprende, all interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l importanza di rispettarle. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell uso degli attrezzi riconoscendo alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psicofisico. L alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti e le utilizza adattandole alle diverse situazioni. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri. È capace di integrarsi nel gruppo e di assumersi responsabilità,impegnan dosi per il bene comune e praticando i valori sportivi (fair play). Riconosce, ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello star bene in ordine a sani stili di vita, di prevenzione e sicurezza per sé e per gli altri. 88

89 Campo di esperienza /Disciplina Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione Asse dei linguaggi consapevole del patrimonio artistico e letterario; utilizzare e produrre testi multimediali. Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado L Arte, la Musica e i Media / Arte e Immagine Il bambino sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative. L alunno Utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi). Rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti diversificati (grafico espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). Utilizza la capacità di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini e messaggi multimediali individuando gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale. Individua i principali aspetti formali dell opera d arte; apprezza le opere d arte e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistici -culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia. L alunno Realizza elaborati personali e creativi sulla base di una ideazione e progettazione originali, applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti anche con l integrazione di più media e codici espressivi. Padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche ed in movimento, di filmati e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Descrive e commenta beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. 89

90 Campo di esperienza /Disciplina Asse matematico MATEMATICA Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica. Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino: Padroneggia sia le strategie del contare e dell operare con i numeri sia quella necessaria per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità. Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne indica alcune proprietà, confronta e valuta la quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata; Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, etc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. L alunno: Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro ). Utilizza rappresentazioni di dati (tabelle e grafici) in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione, ). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà. L alunno: Si muove con sicurezza nel calcolo anche dei numeri razionali, ne padroneggia la diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni fra gli elementi Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati Confronta procedimenti diversi Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite Utilizza e interpreta il linguaggio matematico. Si orienta nelle situazioni di incertezza con valutazioni di probabilità Rafforza l atteggiamento positivo rispetto alla matematica mediante esperienze significative, comprendendo l utilità degli strumenti matematici per operare nella realtà 90

91 Discipline Asse scientifico tecnologico SCIENZE E TECNOLOGIA Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall esperienza. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. SCIENZE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino: Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali accorgendosi dei loro cambiamenti. Colloca le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. L alunno: Sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di ciò che gli accade intorno. Ha un approccio scientifico ai fenomeni: con l aiuto dell insegnante, dei compagni, ma anche da solo, osserva lo svolgersi dei fatti e riesce a schematizzarli, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Conosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, sa modellizzare i diversi organi e apparati, ne riconosce il funzionamento coordinato ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell ambiente sociale e naturale. Utilizza in modo corretto il linguaggio, raccontando in forma chiara ciò che ha fatto e imparato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano. L alunno: Esplora e sperimenta, in laboratorio e all aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; trova soluzioni ai problemi con ricerca autonoma, utilizzando le conoscenze acquisite. Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni. Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della sua evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali. È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell ineguaglianza dell accesso a esse, e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all uso della scienza nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico. 91

92 TECNOLOGIA Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Il bambino: Si interessa a macchine e a strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. L alunno: riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. E a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. E capace di piegare o ritagliare carta e cartoncino con perizia e precisione. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologiaattuale. L alunno riconosce nell ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che essi stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali. Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte. E in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico, riconoscendo in ogni innovazione opportunità e rischi. Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali. Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale. Ricava dalla lettura e dall analisi di testi o tabelle informazioni sui beni o sui servizi disponibili sul mercato, in modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso. Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione. Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire, in maniera metodica e razionale, compiti operativi complessi, anche collaborando e cooperando con i compagni. Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche, relative alla struttura e al funzionamento di sistemi materiali o immateriali, utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali. 92

93 Asse storico-sociale IL SÉ E ASSE ANTROPOLOGICO Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. Collocare l esperienza personale in un sistema di regole fondato su reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell ambiente. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado L ALTRO(CITTADINANZA)(in parte) Il bambino Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altri Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia nei percorsi più familiari Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Pone le fondamenta di un agire democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo natura. Storia L alunno Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l importanza del patrimonio artistico e culturale Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individua successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche Usa carte geo-storiche anche con l ausilio di strumenti informatici Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici Conosce le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell Umanità dal Paleolitico alla fine del Mondo Antico Conosce aspetti fondamentali del passato dell Italia dal Paleolitico alla fine dell Impero Romano d Occidente Lo studente si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l uso di risorse digitali. Produce informazioni storiche con fonti di vario genere, anche digitalie le sa organizzarein testi. Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio. Espone oralmente e con scritture, anche digitali le conoscenze storiche acquisite, operando collegamenti e argomentando le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia italiana, dalle forme di insediamento edi potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della Repubblica. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia mondialedalla civilizzazione neoliticaalla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce aspetti e processi essenziali della storia del suo ambiente. Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell umanità e li sa mettere in relazionecon i fenomeni storici studiati. 93

94 IL CORPO IL MOVIMENTO (in parte) NUMERI E SPAZIO, FENOMENI E VIVENTI (in parte) Il bambino Geografia Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all interno della scuola e all aperto. Controlla l esecuzione del gesto, valuta il rischio, si coordina con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra ecc.; L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progetta percorsi e itinerari di viaggio Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie) Riconosce gli elementi i principali oggetti geografici fisici che caratterizzano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze Coglie nei paesaggi della storia le progressive trasformazioni operate dall uomo sul paesaggio naturale Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituita da elementi fisici e antropici Lo studente: si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche Sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di riferimento fissi Utilizza opportunamente carte geografiche attuali e d epoca, immagini di telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente informazioni spaziali Riconosce nei paesaggi italiani, europei e mondiali, gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche,come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell uomo sui sistemi territoriali. 94

95 C.6 UNA SCUOLA INCLUSIVA Il nostro Istituto da tempo è attento ai bisogni educativi di ciascun alunno per svilupparne le potenzialità e creare un contesto educante inclusivo. La diversità è una risorsa educativa per tutti e va collocata alla base delle strategie didattiche attuate dai docenti. L inclusione infatti è un processo che si riferisce alla globalità della persona, pone attenzione a tutti gli studenti, valorizza le peculiarità, agisce sul contesto e trasforma la risposta speciale in normalità. La nostra scuola condivide sfondi metodologici attraverso cui realizzare una didattica realmente inclusiva basata su strategie, di apprendimento cooperativo e sull impiego delle nuove tecnologie al fine di: sviluppare un clima positivo di benessere nella classe promuovendo l ascolto, il dialogo e i rapporti di collaborazione e di cooperazione; costruire percorsi di studio partecipati, contestualizzati, personalizzati e significativi; favorire la ricerca, la scoperta, le abilità progettuali e creative; sviluppare la competenza, il riconoscimento del proprio stile di apprendimento. Per realizzare la cultura dell inclusione, l Istituto ha redatto il Piano Annuale per l Inclusività (P.A.I.) come momento di riflessione di tutta la comunità educante, per dare risposte adeguate alle esigenze degli alunni con Bisogni Educativi Speciali. NORMATIVA DI RIFERIMENTO QUALI SONO I BISOGNI SPECIALI? B.E.S.: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 seguita dalla relativa C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Comprendono: disabilità certificate (Legge 104/92) disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHD/DOP, Borderline cognitivo) svantaggio socio-economico, linguistico-culturale e disagio comportamentale e relazionale QUALI RISORSE PER FAR FRONTE A TALI BISOGNI? La scuola: Elabora un Piano Annuale per l Inclusività per promuovere l inclusione Costituisce un Gruppo di Lavoro per l Inclusione (G.L.I.) All interno del Gruppo di Lavoro sull Handicap Operativo redige e valuta il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato nell ottica ICF per gli alunni con disabilità. Nei Consigli di classe/programmazione i docenti: o rilevano i bisogni educativi speciali; o redigono e valutano i Piani Didattici Personalizzati per gli alunni che presentano disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico, linguisticoculturale e disagio comportamentale e relazionale; o progettano e realizzano percorsi specifico-inclusivi e attivano una didattica inclusiva. 95

96 Il Dirigente Scolastico: Esercita una leadership inclusiva Dà indirizzi sugli strumenti da utilizzare ai fini della progettazione/valutazione dei PDP Dà impulso alla formazione. La Funzione Strumentale dell area Sostegno agli studenti : Collabora con il DS, raccorda le diverse realtà (scuola, ASL, famiglia, Enti ) Rendiconta al Collegio Docenti La famiglia: Sostiene il processo di apprendimento e condivide gli strumenti operativi con la scuola Operatori ASL ed esperti esterni: Effettuano accertamenti e fanno diagnosi da restituire alla famiglia Forniscono supporti alla scuola per individuare il percorso da intraprendere 96

97 C.6.1INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI ALUNNI CON DISABILITÀ NORMATIVA RIFERIMENTO DI QUALI BISOGNI SPECIALI? QUALI RISORSE PER FAR FRONTE A TALI BISOGNI SPECIALI? Legge Quadro n.104/1992 Classificazione Internazionale del Funzionamento della Salute e della Disabilità dell Organizzazione Mondiale della Sanità del 2001 (I.C.F.) Convenzione ONU per i Diritti delle persone con disabilità del 2006 ratificata in Italia con la Legge 18/2009 Linee guida sull Integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 2009 Secondo l ICF qualsiasi persona in un momento della vita può avere una condizione di salute che porta a una perdita o anomalia a carico delle strutture o funzioni corporee (menomazione) o a un deficit di abilità funzionali con conseguente riduzione nello svolgimento di un attività (disabilità). In un ambiente sfavorevole, la menomazione e la disabilità possono trasformarsi in una condizione di svantaggio sociale e di emarginazione (handicap). La nostra scuola è impegnata a ridurre e a rimuovere i fattori fisici, ambientali, sociali e culturali che ostacolano il pieno sviluppo della persona promuovendo contesti di apprendimento accoglienti nei quali tutti gli alunni, a prescindere dalle loro potenzialità, possano partecipare attivamente e realizzare esperienze di crescita individuali e sociali. Attraverso un intensa e articolata progettualità, fondata sui valori della cooperazione, collaborazione e corresponsabilità, sulla valorizzazione delle professionalità interne e delle risorse offerte dal territorio, l Istituto attiva pratiche inclusive, basate sull attenta pianificazione e gestione della compresenza, sulla personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sull attivazione di una rete di sostegno anche esterna alla scuola che coinvolgono: Il Docente per le attività di sostegno: si pone nella classe come risorsa e condivide forme e principi educativi di corresponsabilità, organizzazione flessibile del lavoro, progettualità e programmazione condivisa; è infatti contitolare della classe in cui lavora (legge quadro n.104/1992, art.13, comma 6) e opera, in particolare, per promuovere un contesto inclusivo; non interviene solo sull alunno diversamente abile, ma assume un ruolo di coordinatore della rete di sostegno tra compagni e promuove la partecipazione attiva di ogni alunno della classe; lavora con i colleghi nella stessa aula (C.M. n.153 del 15 / 06/1988) coordinando gli interventi di individualizzazione, di personalizzazione e di integrazione, attraverso un lavoro di collaborazione e di condivisione del percorso educativo e didattico dell intera classe e dell alunno con 97

98 disabilità in un ottica di significatività, di valorizzazione delle differenze di ogni alunno; analizza didatticamente i curricoli e individua il modo migliore per far partecipare ad essi ogni alunno individuando raccordi costanti con la programmazione di classe/sezione; è elemento di raccordo tra il sistema scuola e l esterno, in particolare con la famiglia e i servizi. I Docenti curriculari: VALUTAZIONE osservano attentamente l alunno con disabilità e in relazione alla classe/sezione; fanno proposte di tipo educativo e didattico (individualizzazione e personalizzazione); pianificano con l insegnante di sostegno i momenti di compresenza e anche quelli di assenza del suddetto insegnante fanno in modo che la compresenza sia un momento di attuazione della didattica inclusiva alternativa a quella frontale, (apprendimento cooperativo, attività laboratoriale, uso delle nuove tecnologie ) per realizzare percorsi di apprendimento significativi, valorizzare le diversità di ogni alunno, promuovere un ambiente di classe collaborativo e favorire la partecipazione attiva di tutti. Gli assistenti educativi: affiancano gli alunni con gravi disabilità, si inseriscono nel percorso educativo individualizzato per promuovere le abilità di autonomia e comunicazione. Rete di sostegno esterna alla scuola: Enti Locali, operatori psico-socio-sanitari della Asl e famiglie collaborano con la scuola per progettare, attuare e valutare il processo di integrazione e di inclusione dell alunno disabile. All interno del G.L.H.O. (Gruppo di lavoro sull handicap operativo) costituito per ogni singolo alunno con disabilità, la scuola, la famiglia e i centri specializzati (ASL e Territorio): - rilevano la situazione dell alunno con disabilità, si confrontano e condividono una linea d intervento comune per garantire il suo diritto allo studio e lo sviluppo globale in una prospettiva di costruzione di progetto di vita; - stilano e aggiornano il Profilo Dinamico Funzionale; - predispongono il Piano Educativo Individualizzato, raccordando gli interventi riabilitativi, il percorso scolastico personalizzato e le attività extrascolastiche, con una valutazione intermedia e finale dello stesso. La valutazione degli alunni con disabilità è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi (art. 9, comma 1 del D.P.R. 122 del 2009). 98

99 NORMATIVA DI RIFERIMENTO QUALI BISOGNI SPECIALI? QUALI RISORSE? C.6.2 DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO D.S.A.: DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO - D.P.R. n.275/99 - L. 53/ Nota del MIUR 4099/A4 del Note del MIUR 26 e 4798/A4 del O.M. n.30 del C.M. n.32 e 54 DEL L. 270 dell C.M del D.M I Disturbi specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell apprendimento scolastico come la lettura (dislessia), la scrittura (disortografia e disgrafia) e il calcolo (discalculia), in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all età anagrafica. A fronte di una segnalazione specialistica di DSA o della presenza di un alunno con altri bisogni speciali certificati e non, è dovere delle scuole e degli insegnanti redigere un Piano Didattico Personalizzato dell alunno, che è l attuazione del suo diritto a ricevere un istruzione adatta alle specifiche condizioni di apprendimento. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Il Piano Didattico Personalizzato è la messa in campo sinergica di forze e azioni per garantire allo studente con bisogni educativi speciali l apprendimento nel rispetto delle proprie caratteristiche. Esso contiene: - Dati anagrafici dell alunno - Tipologia di disturbo (ove presente la diagnosi) o di svantaggio (rilevato dai docenti) - Analisi e descrizione della situazione dell alunno (funzionamento abilità strumentali, caratteristiche comportamentali e del processo di apprendimento) - Strategie metodologiche da attivare - Attività individualizzate e personalizzate programmate - Strumenti compensativi utilizzati - Misure dispensative adottate - Forme di verifica e valutazione personalizzate CHI LO REDIGE? Il Team docente o il Consiglio di classe, previa una fase di incontro e di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. Esso viene sottoscritto dai docenti, dalla famiglia e dal Dirigente Scolastico. Una copia viene consegnata alla famiglia. QUANDO SI REDIGE? Ogni anno scolastico, entro i primi tre mesi per gli studenti già segnalati, o su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica in qualsiasi momento dell anno. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. 99

100 C.6.3 INCLUSIONE ALUNNI DI ALTRE CULTURE ALUNNI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO-CULTURALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO QUALI BISOGNI SPECIALI? QUALI RISORSE? - C.M. 24/2006 Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri - La via italiana per la Scuola Interculturale e l integrazione degli alunni stranieri del C.M. 2/2010 Il nostro Istituto accoglie alunni di altre culture che provengono principalmente dai Paesi dell Est Europa (Romania, Albania, Macedonia), dal Nord Africa (Marocco) e dal Sud America (Brasile). Essi necessitano di essere accolti e valorizzati nella loro identità culturale, supportati nella fase iniziale di inserimento e di apprendimento della lingua italiana per comunicare e per studiare, nel dialogo e confronto con la nuova realtà scolastica e socio-culturale. Il modello d integrazione interculturale adottato dal nostro Istituto si basa su due prospettive pedagogiche: la valorizzazione della persona e l educazione interculturale. La scuola è un luogo d incontro, di dialogo, di confronto ma anche di reciproca trasformazione attraverso la convergenza verso valori comuni. L educazione interculturale, infatti, spinge al ripensamento delle strategie formative verso tutti gli alunni, autoctoni e stranieri insieme. Il processo d inserimento e di integrazione si realizza attraverso: UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA - Si raccolgono dati sull alunno e sulla famiglia e si decide la classe d inserimento - Si stabilisce il patto formativo con la famiglia L INSERIMENTO NELLA CLASSE - I docenti favoriscono un contesto classe accogliente, la conoscenza reciproca, la scoperta dell organizzazione e della struttura della scuola, la riflessione su differenze e somiglianze culturali, il superamento di pregiudizi e stereotipi, la valorizzazione della cultura d origine attraverso percorsi educativo-didattici a sfondo interculturale e con l utilizzo di mediatori culturali e linguistici (alunni più grandi, genitori, persone straniere che conoscono la lingua italiana ) L ALFABETIZZAZIONE LINGUISTICA - Si attivano laboratori linguistici di ascolto, comprensione e di produzione in orario curriculare ed extracurriculare allo scopo di favorire l apprendimento della lingua italiana per comunicare e interagire. 100

101 L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA PER STUDIARE - Si attivano laboratori di recupero in orario curriculare ed extracurriculare per facilitare l apprendimento della lingua italiana per studiare LA PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI DI STUDIO - I docenti personalizzano l apprendimento attraverso: o l uso di mediatori didattici (immagini, mappe, testi semplificati ) per favorire la comprensione delle comunicazioni orali e scritte; o la riflessione sulle strategie di ascolto, di lettura e di comprensione, sui processi di scrittura, sugli stili cognitivi per sviluppare le abilità di base e un metodo di studio; o il metodo della comunicazione attiva ricreando in classe situazioni di naturalità comunicativa per stimolare la produzione orale e scritta; o l apprendimento cooperativo e il tutoraggio da parte di un compagno più competente per promuovere l aiuto reciproco, il sostegno emotivo e cognitivo; o l utilizzo delle nuove tecnologie (PC, LIM ) per sostenere le abilità di comprensione e produzione; o le attività per stimolare le competenze progettuali, organizzative e operative. - I docenti possono in presenza di svantaggio linguistico-culturale redigere un Piano Didattico Personalizzato per adeguare gli interventi alle potenzialità dell alunno rispettando i suoi tempi di apprendimento. 101

102 C.6.4 SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO-COMPORTAMENTALE E RELAZIONALE ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO/COMPORTAMENTALE RELAZIONALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO QUALI BISOGNI SPECIALI? QUALI RISORSE? - Direttiva ministeriale 27 dicembre Circolare N.8 del 6 marzo Nota protocollo n.3587 del 3 Giugno 2014 La normativa di riferimento richiama ulteriormente l attenzione su quell area che interessa lo svantaggio socio-economico e comportamentale-relazionale La gravità di queste condizioni deve essere tale da compromettere, in maniera significativa il percorso scolastico, causando scarsa frequenza delle lezioni, forti ritardi negli apprendimenti, ripetenze. La Direttiva, a tal proposito ricorda che ogni alunno con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Si adotta un piano personalizzato, con eventuali misure compensative e/o dispensative quando: - I consigli di classe o i team docenti sono concordi nel valutare l efficacia di ulteriori strumenti; - È assente una certificazione di disabilità; - Si rilevano difficoltà non meglio specificate, - Si attende una certificazione richiesta dai genitori. In tal caso si valuta l efficacia degli interventi che possono essere messi in atto per un tempo strettamente necessario PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Il Piano Didattico Personalizzato è la messa in campo sinergica di forze e azioni per garantire allo studente con bisogni educativi speciali l apprendimento nel rispetto delle proprie caratteristiche. Esso contiene: - Dati anagrafici dell alunno - Tipologia di svantaggio (rilevato dai docenti) - Analisi e descrizione della situazione dell alunno (funzionamento abilità strumentali, caratteristiche comportamentali relazionali e del processo di apprendimento) - Strategie metodologiche da attivare - Attività individualizzate e personalizzate programmate - Strumenti compensativi utilizzati - Misure dispensative adottate - Forme di verifica e valutazione personalizzate 102

103 Deve rilevare le specifiche difficoltà che l alunno presenta, ma anche le sue potenzialità, in modo da impostare un azione educativa che si appoggi sui punti di forza per gestire quelli di debolezza. CHI LO REDIGE? Il Team docente o il Consiglio di classe, sulla base delle osservazioni sistematiche e dirette delle caratteristiche di apprendimento-comportamento dell alunno, previa una fase d incontro e di dialogo tra docenti e famiglia, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. Esso viene sottoscritto dai docenti, dalla famiglia e dal dirigente scolastico. Una copia viene consegnata alla famiglia. QUANDO SI REDIGE? All interno dei consigli di classe, i docenti motivano, mettendole a verbale, le decisioni assunte sulla base di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche 103

104 C.7 AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA L ampliamento dell offerta formativa, al cui interno si pongono i progetti d Istituto e quelli specifici della Scuola dell Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di 1 grado, consiste in un arricchimento del curricolo e, quindi, delle discipline e delle attività obbligatorie, con ulteriori attività in favore degli alunni, che possono essere realizzate autonomamente dall Istituto o in collegamento con altre Istituzioni scolastiche, coerentemente con le finalità proprie dell Istituto e tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, delle realtà locali e delle risorse finanziarie interne all uopo disponibili. L arricchimento dell offerta formativa consiste, altresì, in percorsi formativi integrati, promossi dall Ente locale, e nella realizzazione di progetti specifici promossi a livello nazionale o europeo, regionale o locale, rivolti sia alla popolazione giovanile che alla popolazione adulta. Uno degli scopi più significativi dell ampliamento dell offerta formativa è, a medio e lungo termine, quello della lotta contro la dispersione scolastica, il disadattamento e la devianza minorile, in quanto consente, soprattutto ai soggetti a rischio, di conseguire le basi cognitive e motivazionali necessarie al conseguimento di ulteriori traguardi di istruzione formale. A tal fine, le iniziative e gli interventi di arricchimento dell offerta consentono una maggiore estensione del funzionamento del tempo scolastico e la realizzazione di attività di sostegno e di studio individualizzato, finalizzate al recupero di conoscenze, abilità e competenze di quegli alunni provenienti da famiglie che, deboli nel loro ruolo educativo (per difficoltà materiali, per disgregazione dovuta alla miseria, ad infermità, a condizioni di illegalità), non possono costruire spontaneamente quell habitat necessario a coadiuvare l Istituzione scolastica nelle sue funzioni. Collegati alle iniziative anzidette sono elaborati percorsi che prevedono: momenti di accoglienza degli alunni e dei loro genitori in ingresso al primo anno nei tre ordini di scuola; attività di organizzazione o riorganizzazione delle biblioteche per gli alunni di Scuola Primaria e di Scuola Secondaria di 1 grado; predisposizione di ambienti stimolanti e confortevoli, dove gli alunni e gli stessi docenti possano ritrovare il piacere della lettura e dello stare assieme, creazione delle cosiddette stanze di arricchimento, che siano luogo attrezzato di attività complementari alle attività d aula o di classe per i disabili, ma anche per dare risposte adeguate ai bisogni di quegli alunni che non riescono a mantenere il ritmo della classe; attività legate a ricorrenze particolari e al recupero delle tradizioni locali; laboratori di educazione ambientale,alla sicurezza, stradale, al benessere..; laboratori di cineforum e video maker progetti di lettura per la Scuola Primaria e Secondaria e di approccio al libro per la Scuola Infanzia; laboratori specifici: attività sportive, scacchi, lingua straniera, danza, teatro. Incontri di formazione e informazione per il coinvolgimento dei genitori su problematiche dell età evolutiva. 104

105 C.7.1 PROGETTI D ISTITUTO L Istituto Comprensivo G. De Petra, caratterizzato dalla presenza di alunni provenienti da un territorio vasto ed eterogeneo con un tessuto sociale, multietnico e multiculturale in continua trasformazione,s impegna, da diversi anni, per creare un ambiente di apprendimento stimolante e motivante, umano, accogliente e inclusivo, coinvolgente e collaborativo al fine di costruire percorsi formativi efficaci, in grado di formare un cittadino capace di orientarsi nella realtà sociale e di usare il proprio sapere in ambiti diversi e in modo flessibile, diversificato e motivato, di operare responsabilmente nella società attraverso l esercizio dei propri doveri e diritti. Da qui la necessità di definire un progetto unitario che si snodi dalle prime sezioni della Scuola dell Infanzia fino al termine del primo ciclo con percorsi specifici e che abbia come filo conduttore i valori dell amicizia e della solidarietà. 1 CITTADINANZA, COSTITUZIONE E SICUREZZA: Coinvolgere, collaborare, condividere in sicurezza La promozione e la valorizzazione della cultura della sicurezza attraverso l acquisizione di competenze e comportamenti attivi e consapevoli degli alunni nel contesto scolastico, famigliare, sociale e Finalità territoriale; La crescita culturale intesa come responsabilità civica e impegno sociale. Sensibilizzare ai temi della sicurezza attraverso la conoscenza approfondita del proprio ambiente, la rilevazione dei problemi e dei bisogni, la ricerca di riferimenti normativi vigenti in materia e il Obiettivi generali confronto con esperienze concrete; Collaborare fattivamente con gli Enti, Associazioni, R.S.P.P., R.L.S., Agenzie presenti sul territorio per creare sinergie e tutelare se stessi e l ambiente. Incontri con le Istituzioni su tematiche relative alla sicurezza e alla legalità Azioni Percorsi educativo-didattici curriculari ed extra-curriculari Prove di evacuazione 2 SOLIDARIETA : FOR LIFE Finalità Favorire un atteggiamento positivo nei confronti di altre culture e far acquisire agli alunni il concetto di pluralismo, di cura e responsabilità nei confronti dell ALTRO Sviluppare forme di cooperazione e solidarietà Obiettivi generali Promuovere contatti con docenti di altre Istituzioni scolastiche nazionali per aderire al progetto solidarietà attivato con l associazione For Life Onlus; Promuovere l adozione a distanza di bambini di scuole keniote e la conoscenza dei bambini attraverso scambi epistolari in lingua inglese; Contribuire a realizzare progetti finalizzati al miglioramento della vita e all innalzamento dell istruzione ai bambini dell orfanotrofio Giovanni Paolo II in Mijomboni (Kenya) Azioni Giornate a tema per la raccolta dei fondi Mercatini/pesca di beneficenza Serate di beneficenza Percorsi educativo-didattici su tematiche della solidarietà 105

106 3 PROGETTO ORIENTAMENTO-CONTINUITA Finalità Creare occasioni di incontro, di collaborazione e scambio tra i docenti dei diversi ordini di scuola, tra alunni delle classi ponte, tra scuola ed extrascuola. Abituare gli alunni a scelte consapevoli attraverso una lettura attenta della realtà, favorire la maturazione di una identità individuale e unica per un cosciente inserimento nelle strutture socio- economiche e culturali del territorio, riuscendo così a progettare un proprio percorso di vita. Obiettivi generali Sviluppare autonomia di giudizio e spirito critico Saper utilizzare autonomamente fonti di informazione Acquisire responsabilità nei confronti del proprio ruolo e nella definizione del proprio percorso formativo Guardare al futuro in termini realistici per sviluppare ipotesi e sperimentare strategie personali Progettare il proprio percorso di vita con consapevolezza Conoscere i settori lavorativi, le loro caratteristiche tecniche e le opportunità del territorio Azioni Open day SI, SP, SS mese di gennaio e febbraio 2015 Incontri informativi dal 9 al 15 dicembre e visite presso le Scuole Secondarie di II Grado presenti sul territorio (dic. 2014/gen. 2015) Incontri Docenti/alunni delle classi ponte Percorsi educativo-didattici curriculari, di ampliamento ed extracurriculari 4 Progetto integrato: SCUOLA AMICA Finalità Favorire un atteggiamento di ascolto, di cura e di responsabilità nei confronti dell altro Educare alla solidarietà, alla pluralità, alla legalità e alla convivenza democratica Sensibilizzare alla diversità come valore e risorsa Promuovere un immagine di scuola come ambiente accogliente, motivante e inclusivo in cui agire da protagonista consapevole e propositivo e che crei benessere personale e sociale Promuovere e valorizzare la cultura della sicurezza Sostenere l alunno nel loro processo di crescita, valorizzando tutte le risorse di cui dispone e promuovendo una progressiva conquista di consapevolezza e autonomia decisionale Acquisire metodologie adeguate di osservazione, d intervento, di gestione di situazioni e atteggiamenti difficili Acquisire e sperimentare strategie di gestione della classe maggiormente inclusive Riflettere sui percorsi, sui processi attivati e sui risultati ottenuti ai fini della riprogettazione Riflettere sulle esperienze educativo didattiche attivate e accrescere le competenze di documentazione. 106

107 Contenuti Azioni Accoglienza/Continuità Amicizia Integrazione e intercultura Inclusione Solidarietà e cooperazione Cittadinanza attiva Ambiente Sicurezza e salute Orientamento Cittadinanza e costituzione/diritti e doveri Confronto e dialogo tra le religioni. Dall analisi dell Autovalutazione effettuata è emersa la necessità di intraprendere le seguenti azioni: Maggiore coinvolgimento degli alunni (elezione dei rappresentanti di classe V SP-I /II/III SS) e del personale ATA alla vita scolastica Promozione della partecipazione effettiva delle famiglie alla progettazione e realizzazione delle attività Focalizzazione dell attenzione su tematiche quali DIFFERENZA DI GENERE, AMBIENTE, BULLISMO Utilizzo dell apporto di figure esperte nella gestione di situazioni problematiche 4 GENITORI INCLUSIVI Finalità Obiettivi generali Azioni Attivare comportamenti consapevoli e responsabili che favoriscano il benessere Individuare comportamenti problematici Acquisire metodologie adeguate di intervento e di gestione di situazioni e atteggiamenti difficili Gestire la comunicazione e le relazioni all interno del rapporto genitori-figli in modo efficace e consapevole Affrontare le problematiche preadolescenziali e gestirle mediante una corretta e costruttiva cooperazione tra scuola e famiglia Rispondere concretamente e realmente ai quesiti posti dai propri figli Progettare iniziative comuni Scuola-Famiglia Incontri e laboratori con esperti su tematiche genitoriali 5 LO SPORTELLO DI ASCOLTO uno spazio per pensare, per essere, per diventare Offrire uno spazio di ascolto agli alunni, a Docenti e ai genitori Facilitare i processi di comunicazione e lo sviluppo di adeguate modalità di relazione tra l alunno, i suoi genitori e gli insegnanti Sostenere i Docenti nel lavoro di gestione dello stato emotivo dei propri Finalità discenti Ascoltare e supportare i genitori rispetto al proprio ruolo di educatori Ascoltare gli alunni e favorire una sana e positiva condivisione di emozioni e vissuti Promuovere un maggiore benessere psicofisico 107

108 Obiettivi generali Azioni/destinatari Promuovere il benessere e prevenire il disagio Sostenere lo sviluppo dell identità Favorire il miglioramento dell autostima, la percezione dell autoefficacia, la capacità di tollerare fatiche, insuccessi Aumentare la capacità di regolare l attivazione e la disattivazione del sistema motivazionale agonistico, a favore del sistema motivazionale cooperativo Favorire il senso di appartenenza alla classe e alla scuola. Lo Sportello di Ascolto è rivolto ai bambini e ragazzi che spontaneamente lo richiedano o che manifestino disagi psicologici Gli Insegnanti, per indicazioni psicopedagogiche di sostegno alla relazione con gli studenti e con il gruppo classe I genitori, per il potenziamento delle capacità genitoriali e comunicative, e per consulenze circa le dinamiche evolutive e cognitive dei loro figli. C.7.2 PROGETTI INCLUSIVI SPECIFICI SCUOLA INFANZIA PLESSO DESTINATARI DENOMINAZIONE REFERENTE DEL CASOLI (Via Lame-Guarenna) ALTINO(Selva) PALOMBARO CASOLI (Via Lame) Tutti gli alunni Quarta sezione Amici a scuola collaborare per crescere insieme sempre di più Progetto inclusivo di ricerca-azione: "Giochiamo con la musica" PROGETTO Giangiordano Miranda De Titta Tatiana DURATA Anno scolastico Anno Scolastico ALTINO (Selva) Prima sezione Terza sezione Progetto inclusivo di ricerca-azione: - I movimenti in gioco - Viva il teatro:"tutto incluso" Giangiordano Miranda Anno Scolastico Percorsi PLESSO DESTINATARI DENOMINAZIONE ESPERTO DURATA ALTINO Tutti i bambini balla con me Esperto esterno Gennaio/maggio Tutti i bambini Un mondo di suoni Esperto esterno Febbraio/maggio Anni 4 e 5 Il ritmo dell allegria Esperto esterno Marzo/maggio PALOMBARO Tutti i bambini friend world Cellucci M. C. Travaglini M. A. Anno scolastico Tutti i bambini balla con me Esperto esterno Gennaio/maggio Tutti i bambini Un mondo di suoni Esperto esterno Febbraio/marzo Anni 4 e 5 friend world Esperto esterno Anno scolastico 108

109 Tutti i bambini balla con me Esperto esterno Gennaio/maggio Anni 3 e 4 Un mondo di suoni Esperto esterno Febbraio/maggio CASOLI - via Lame Anni 5 friend world Esperto esterno Gennaio/maggio Anni 5 Il nuoto nello zaino Esperto esterno Aprile/maggio Anni 2 e mezzo Mi metto in gioco Teresa Valente Anno scolastico Tutti i bambini balla con me Esperto esterno Gennaio/maggio CASOLI - Guarenna Tutti i bambini Un mondo di suoni Esperto esterno Febbraio/maggio Anni 5 friend world Bruno G. Gennaio/maggio Tutte le Scuole Tutti i bambini Docenti/esperti esterni Anno scolastico SCUOLA PRIMARIA CASOLI CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA Prima sez. A- B - C In viaggio con Cipì Docenti di classe con esperti esterni di musica/recitazione/danza Novembre 2014-maggio 2015 Seconde sez. A-B In viaggio con Cipì Docenti della classe con esperti esterni di musica/recitazione/danza Terze sez. A-B In viaggio con Alice nel paese delle meraviglie Docenti della classe con esperti esterni di musica/recitazione/danza Quarte sez. A-B-C Viaggio in Nutrilandia Docenti della classe con esperti esterni di musica e danza. Quinte sez. A-B-C Io, tu, noi che classe: In viaggio con Alice nel paese dei diritti Docenti della classe con esperti esterni di musica e danza. Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio 2015 SCUOLA PRIMARIA ALTINO CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA Prima sez. A- B Seconde sez. A-B Terze sez. A-B Il mondo che vorrei: Un mondo di emozioni Progetto di prima alfabetizzazione linguistica Il mondo che vorrei: Una finestra sul mondo Progetto scacchi Il mondo che vorrei: Camminare insieme nella pace Docenti di classe con esperti esterni di musica, teatro e danza Docenti della classe con esperti esterni di musica, teatro e danza Docenti della classe con esperti esterni di musica, teatro e Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio

110 Progetto scacchi danza Quarte sez. A-B Quinte sez. A-B Il mondo che vorrei: Io mi accetto se tu mi accetti rogetto inclusivo di ricercaazione Il mondo che vorrei: Legali e leali Docenti della classe con esperti esterni di teatro Docenti di classe con esperti esterni di musica, teatro e danza Novembre 2014-maggio 2015 Novembre 2014-maggio 2015 SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA Tutte le classi Attenti al lupo Docenti di classe con esperti esterni di musica, teatro e danza Tutte le classi Tutte le classi Alleniamo la nostra mente Tutti in acqua in allegria Docenti di classe con esperto esterno di scacchi Docenti della classe con esperto esterno di nuoto Secondo quadrimestre 2015 Secondo quadrimestre 2015 Secondo quadrimestre SCUOLA SECONDARIA CASOLI CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL DURATA PROGETTO 1^ sez. A Il nostro viaggio verso gli altri Docenti di classe Novembre 2014-maggio ^ sez. B Conoscer si per conoscer ci Docenti di classe Novembre 2014-maggio ^ sez. C " Ci racconti...@mo" (progetto di ricerca-azione: Io, Docenti di classe Novembre 2014-maggio 2015 tu, noi che classe 2^ sez. A- B Educare al benessere Docenti di classe Novembre 2014-maggio ^ sez. A- B Le tentazioni: dalla tradizione alla modernità Docenti di classe, Esperti esterni e genitori Novembre 2014-maggio

111 SCUOLA SECONDARIA - ALTINO CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO PRIMA A PRIMA B Apri le ali ora volerai (Progetto inclusivo di ricerca-azione IO, TU, NOI CHE CLASSE: Prima A) Team Docenti DURATA Anno scolastico SECONDA A TERZA A e B Orientiamoci Team Docenti Anno scolastico PROGETTI ALTRI SCUOLA INFANZIA,PRIMARIA E SECONDARIA CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL DURATA PROGETTO classi terze S.P. di Casoli Progetto Albo Scuole: Giornalisti per un giorno Landolfi Rachele Anno scolastico Alunni di 5 anni della S.I. Classi seconde, terze, quarte e quinte S.P.; Classi prime B e C S.S. Casoli e prima B Altino Classi di Scuola Primaria e secondaria Classi terze Altino S.P. Progetto di ricerca-azione for.mate Progetto Area a rischio : attività di recupero curricolare ed extra curricolare S.P. S.S. Io calcio a 5 S.S. in orario extra curriculare Prevenzione della carie in età evolutiva Team docenti S.I. Docenti ambito logicomatematico Docenti Matematica e tecnologia Docenti disponibili e di classe Esperto esterno e docente Docenti Operatori della ASL Anno Scolastico Ottobre/Novembre Gennaio maggio 2015 Anno scolastico Tutte le sezioni S.I. Classi quarte A, B, C e quinte A- B S.P. Casoli Classe quarta A- B Altino S.P. Tutte le classi S.P. Palombaro Prevenzione e modifica in età prescolare (3-11 anni) di comportamenti alimentari scorretti per contrastare sovrappeso e obesità Docenti Operatori della ASL (SIAN) Anno scolastico 111

112 TUTTI I PLESSI S.I. Alunni di 5 anni e classe prima S.P. di Casoli e Altino Prevenzione delle difficoltà di apprendimento Psicologa specialista in Anno scolastico : 80 ore TUTTI I PLESSI S.P. e S.S. Tutti gli alunni Classi seconde e terze Scuola Primaria di Casoli-Altino- Palombaro Classi quinte S.P. Altino Classi prime A-B- C - S.S. Casoli Claasi terza A B S.S. Altino Laboratorio per l individuazione dei bambini plusdotati Progetto sperimentale: Scacchi Orienteering Psicologa Karen Cicolini Convenzionata con l IdO Roma Esperto esterno Team docenti/esperti esterni Docente E.Fisica/esperto esterno Docente di E. Fisica /esperto esterno Anno scolastico Anno scolastico Secondo quadrimestre n. 5 incontri:secondo quadrimestre Ottobre novembre dicembre (5 lezioni) C.7.3 PROGETTI EXTRA CURRICULARI DENOMINAZIONE Itinerari di alfabetizzazione linguistica Alunni stranieri Itinerari di recupero disciplinare e metodologico Le tentazioni di S. Antonio e quelle del mondo moderno PROGETTO DISPERSIONE Si può fare crescere, cambiare, ricominciare : Teatro (protagonisti alunni e genitori) Laboratorio di video maker Laboratorio con esperto psicologo Convegno internazionale Multikulturalità a Malta per Docenti (Aprile 2015) (2 annualità) DESTINATARI Alunni con difficoltà di apprendimento Alunni classi terze A e B Scuola Secondaria di 1 grado Alunni classi seconda A e B di Casoli e seconda A di Altino Scuola Secondaria di 1 grado Percorso di potenziamento della lingua inglese: I have fun while I m learning con docente di madrelingua e docenti di L2 Alunni della Scuola Primaria 112

113 SCUOLA PRIMARIA CASOLI CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL DURATA PROGETTO 1^sez. B Scuola a domicilio Docenti della classe Ottobre 2014-Marzo 2015 S. PRIMARIA S. SECONDARIA Classi 5^ S.P. Classi 1^ - 2^ - 3^ S.S. PROGETTOTRINITY Certificazione delle competenze in L2 La nostra scuola è un centro convenzionato Trinity ed offre, pertanto, ai propri alunni la possibilità di sostenere esami in L2 con docenti di madrelingua, attraverso l Ente certificatore Trinity College, riconosciuto a livello internazionale. Gli alunni vengono adeguatamente preparati dai docenti di lingua inglese nel corso delle normali attività didattiche e attraverso un corso pomeridiano gratuito della durata di 10 ore. OBIETTIVI: Promuovere la diffusione della lingua inglese Promuovere la curiosità degli alunni e incrementare la loro fiducia e la loro capacità di esprimersi e di comunicare in lingua inglese RESPONSABILE DEL PROGETTO Docenti di inglese della Scuola Primaria e Secondaria DURATA Secondo quadrimestre C.7.4 PROGETTI SETTIMANA DELL AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA SCUOLA PRIMARIA CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROGETTO DURATA Prime sez. A- B-C Sporti amo Esperto esterno: docente di educazione fisica Docenti di classe Seconde sez. A-B Terze sez. A-B Progetto di nuoto Laboratorio manipolativocreativo Progetto sci amo Progetto nuoti amo Progetti amo i costumi, i trucchi e le scenografie Esperti piscina comunale e docenti Genitori esperti e docenti Docente accompagnatore: Troilo Rosella/maestri di sci Docenti: Landolfi R. e Sciubba M.C./esperti della piscina comunale Docenti delle classi e genitori competenti 5 giorni 5 giorni 5 giorni 113

114 Quarte sez. A-B-C Progetto sci amo Progetto nuoti amo Docente accompagnatore: Gentile Adele/maestro di sci Esperti della piscina comunale/insegnati di classe: Travaglini A. P. 5 giorni Quinte sez. A-B-C Laboratorio informatico Laboratorio grafico, pittorico e manipolativo Orienteering Noi e lo sport (mini-volley, karate, rugby) Teatrando : costumi, scenografia e coreografie Di Florio M. A. Docenti delle classi Esperti esterni - Docenti di classe Docenti della classe, esperti esterni e genitori 5 giorni SCUOLA PRIMARIA ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA Prime sez. A-B Seconde sez. A-B Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinte sez. A-B Sci amo Manipoliamo Sporti amo Sci amo Con la fantasia creo Oggi Sport in allegria Sci amo Creativa mente Giochi amo insieme Sci amo Ambientiamoci Fiori per l amicizia Sporti amo Sci amo nuoti amo Sporti amo Mi esprimo così Esperti esterni Di Marino Elvira Docenti della classe Esperti esterni Esperti esterni Alida Di Giovannangelo Docenti della classe Esperti esterni Esperti esterni Carafa- Di Giovannangelo Docenti della classe Esperti esterni Ianieri L. Panzella F.- Garofalo F. Docenti della classe Esperti esterni Esperti esterni Esperti esterni Docenti della classe 5 giorni 5 giorni 5 giorni 5 giorni 5 giorni SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA Tutte le classi Mettiamoci in gioco - Sci - Pallavolo - Bocce Giangiulio G. -Esperti esterni Docenti di classe- Esperto esterno Docenti di classe-esperto esterno 5 giorni 114

115 SCUOLA SECONDARIA CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROGETTO DURATA Prime sez. A- B-C Io calcio a 5 Il mosaico artistico Danza artistica-ritmica Judo, sci Seconde sez. A-B Scacchi, nuoto, bocce, tennis Sci. Terze sez. A-B Orienteering, bocce, rugby, informatica. Sci. Esperti esterni-docenti Esperti esterni-docenti Doc. Gallina C./Vizzarri I. Esperti esterni-docenti Doc. Gallina C./Vizzarri I. 6 giorni 6 giorni 6 giorni SCUOLA SECONDARIA ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROGETTO DURATA Prima sez. A-B Seconde sez. A Terza sez. A-B Cineforum Lab. di scrittura creativa: a sbagliare le favole Lab. di riciclo della plastica: plasticciando Laboratori sportivi, tecnologico, di lingua inglese, musicale. Cineforum Lab. di riciclo della plastica: plasticciando Laboratori sportivi, di lingua inglese. Orienteering Docenti di classe Docenti di classe 6 giorni 6 giorni Ott./nov./dic. - 5 lezioni Preparazione esami Cineforum Laboratorio sportivo Lab. di riciclo della plastica: plasticciando Docenti della classe 6 giorni 115

116 C.7.5 VISITE E VIAGGI D ISTRUZIONE SCUOLA DELL INFANZIA VISITE GUIDATE ALTINO-SELVA DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Meta ma ggio (3 giorni) 1^-2^-3^ Esplorazione del territorio Oasi di Serranella Docente di sezione Insegnante di sostegno Scuolabus CASOLI via Lame DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Gennaiofebbraio 1^- 2^-3^ Teatro: I tre porcellini Teatro Comunale Gessopalena Docenti di sezione Scuolabus Marzoaprile 4^ sez. Solidarietà Cooperativa Docenti di sezione Voloentieri Casoli CASOLI- Guarenna: non sono previste uscite PALOMBARO Scuolabus DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Maggio 1^ Alimentazione e Tradizioni Apicultura De Simone Palombaro Docenti di sezione Scuolabus SCUOLA PRIMARIA VISITE GUIDATE CASOLI CLASSE DESTINAZIONE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI Classi 1^A- B-C Apicoltura Finocchio Tornareccio Aprile 62 Docenti della classe Classi 2 ^ A-B Apicoltura Finocchio Aprile 29 Docenti della classe Tornareccio Classi 3^ A-B Polo Museale di Lanciano Aprile 52 Docenti della classe Classi 4^A B-C Polo Museale di Lanciano Aprile 55 Docenti della classe Classi 5^A-B-C Polo Museale di Lanciano Aprile 50 Docenti della classe ALTINO CLASSE DESTINAZIONE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI Classi 1^A- B Polo museale-lanciano Aprile-Maggio 32 Docenti della classe Classi 2^ A B Oasi di Serranella Maggio 33 Docenti della classe Classi 3 ^ A - B Polo Museale di Lanciano Maggio 25 Docenti della classe 116

117 Classi 4^A -B Polo Museale di Lanciano Aprile/Maggio 29 Docenti della classe Classi 5^ A- B Polo Museale di Lanciano Aprile /Maggio 31 Docenti della classe PALOMBARO CLASSE DESTINAZIONE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI Tutte le classi Museo delle genti Marzo/Aprile Docenti della classe d Abruzzo 28 Tutte le classi Area faunistica del lupo Aprile /Maggio Docenti della classe Pretoro 28 Classi4^ - 5^ Sito archeologico Aprile /Maggio Docenti della classe Juvanum 14 Classi 5^ Viaggio d Istruzione Roma Aprile /Maggio 14 Docenti della classe SCUOLA SECONDARIA VISITE GUIDATE CASOLI CLASSE DESTINAZIONE DATA N. ACCOMPAGNATORI ALUNNI Classi 1^A- B-C Castello ducale Chiesa di S. Maria Maggiore Aprile 60 Docenti della classe in servizio Di Prinzio M. Classi 1^A-B Polo Museale Lanciano Aprile-maggio 40 Docenti della classe in servizio Classe 1^C Classe 2^ A-B Classe2^ A-B Classe 3^ A-B Trabocco Fossacesia/Rocca San Giovanni con laboratorio Centro storico: cantiere edile -Polo museale di Lanciano: maestri cartai, tassello dopo tassello Comunità soggiorno proposta Ortona Aprile-maggio 20 Docenti della classe in servizio Fine 1 quadrimestre Secondo quadrimestre 45 Prof. Di Prinzio M. 21 Docenti della classe in servizio 13 marzo Docenti della classe in servizio ALTINO CLASSE DESTINAZIONE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI Classe 1 ^ A-B Polo Museale S. Spirito, Lanciano: Laboratorio a scelta Aprile/maggio 28 Docenti della classe in servizio Classe 2^ A Polo Museale S. Spirito, Lanciano: Laboratorio sulla stampa Aprile/maggio 20 Docenti della classe in servizio 117

118 Classe3^ A-B Polo Museale S. Spirito, Lanciano: Laboratorio sull energia Aprile/maggio 28 Docenti della classe in servizio SCUOLA PRIMARIA- VIAGGIO DI ISTRUZIONE CASOLI CLASSI QUINTE DENOMINAZIONE DATA DOCENTI Casoli Senato della Repubblica, tour delle piazze, Roma Imperiale Aprile -maggio 2015 Docenti della classe e assistente educativa ALTINO-PALOMBARO CLASSI QUINTE DENOMINAZIONE DATA DOCENTI Altino-Palombaro Senato della Repubblica, tour delle piazze, Roma Imperiale Maggio 2015 Docenti della classe SCUOLA PRIMARIA e SECONDARIA -VIAGGIO premio CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE DATA DOCENTI Classi 3^ A-B: S.P. Classi 3^ A-B: S.S. Rappresentanti classi prime S.S. Casoli Premio nazionale, giornalista per un giorno - Chianciano Terme Premiazione concorso giornalistinerba dire giovani.it Aprile 2015 Landolfi R. Troilo R. D Achille C. Gentile M Vizzarri irene Cipolla Lidia D Achille Cristina SCUOLA SECONDARIA -VIAGGIO DI ISTRUZIONE CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE DATA DOCENTI 1^ A-B-C Giardini di Ninfa e Castello di Aprile/maggio Cipolla Cordisco - Vizzarri Sermoneta 2^ A Mondavio Aprile/maggio Maesa Giovanna Piera 3^ A - B Chianciano, Pienza, Assisi Aprile 2015 Cordisco Gentile- La Rovere (sostituta) ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE DATA DOCENTI 1^ A-B Ninfa e Sermoneta Aprile/maggio Della Pelle E. Del Pizzo F. 2^ A Mondavio Aprile/maggio Don Manzone Andrea 3^ A-B Ferrara-Mantova Aprile/maggio Salomone D.-Violante D. 118

119 C.7.6 MANIFESTAZIONI E CONCORSI SCUOLA INFANZIA PLESSI DENOMINAZIONE PERIODO DOCENTI Festa di Natale Dicembre Tutti Mercatino di Natale Altino - Selva Festa di fine anno Inizio giugno Tutti Casoli- Guarenna Casoli -via Lame Palombaro Festa di Natale Dicembre Tutti Mercatino di Natale Festa del papà Marzo Tutti Festa della mamma Maggio Tutti Festa di fine anno Fine maggio- inizio giugno Tutti Tombolata con i bambini di 5 Dicembre IV sez. anni e le loro famiglie Festa di fine anno Fine maggio- inizio giugno Tutti Festa di natale Dicembre Tutti Festa di fine anno Fine maggio Tutti SCUOLA PRIMARIA - CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Prime sez. A B - C Musical di fine anno Settimana di fine anno scolastico Seconde sez. A B Musical di fine anno Settimana di fine anno scolastico Terze sez. A B Musical di fine anno Settimana di fine anno scolastico Quarte sez. A B - C Quinta sez. A B C Musical di fine anno I valori scendono in campo Concorso di poesia Interflumina Musical di fine anno Settimana di fine anno scolastico Dicembre 2014 Settimana di fine anno scolastico Aprile-maggio 2015 Docenti della classe Docenti della classe Docenti della classe Docenti della classe Carlino M., Laudadio C. Docenti della classe Tutte le classi Pane e olio : progetto For Life; Anno scolastico Docenti della classe Tutte le classi Serata di beneficenza For Life 5 dicembre 2014 Tutti con la collaborazione delle mamme For Life 119

120 SCUOLA PRIMARIA - ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Prime sez. A B Bambin...salute: vincerà la vita - onlus il tratturo di Chieti) Anno scolastico Docenti della classe Quarte sez. A-B Quinte sez. A-B Tutte le classi Concorso di scrittura: Insieme per la scuola I valori scendono in campo Concorso di poesia: Interflumina Giornalista per un giorno L amore è la strada per la vita onlus il tratturo di Chieti Forlife: pane e olio Mercatino di Natale Kids Art (expo 2015 Anno scolastico Novembre/dicembre Aprile -maggio 2015 Anno scolastico Docenti della classe Docenti della classe Docenti della classe Tutte SCUOLA PRIMARIA - PALOMBARO CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Mercatino di Natale Pane e olio per Forlife Manifestazione finale: Rappresentazione teatrale Dicembre 2014 Maggio 2015 Giugno 2015 Docenti della classe Classe quarta I valori scendono in campo SCUOLA SECONDARIA - CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Tutte le classi Coppa Speranza Fiat Giochi matematici Bocconi Manifestazioni di fine anno Calendari sulla sicurezza Rotary club Media Val di Sangro Anno scolastico Docenti della classe Prima sez. C Anno scolastico Docenti della classe Seconda sez. A-B Spettacolo teatrale conclusivo 20 dicembre 2014 Docenti resp. prog. dispersione Terze sez. A-B Premio giornalista per un giorno 23 aprile 2015 Docenti della Alboscuole classe Torneo finale pallavolo: 2 Memorial Giugno 2015 Benedetta Lemma Classi prime A,B,C Portale DireGiovani.it Giornalistinerba Anno Scolastico Docenti di italiano 120

121 SCUOLA SECONDARIA - ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Prima sez. A-B Seconda sez. A Coppa Speranza Fiat Giochi matematici Bocconi Manifestazione finale Manifestazione finale Anno scolastico Docenti della classe Terza sez. A-B Coppa Speranza Fiat Giochi matematici Bocconi Manifestazione finale Torneo finale pallavolo: 2 Memorial Benedetta Lemma 121

122 C.8 METODOLOGIE E STRATEGIE PER L IMPLEMENTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI COMUNICATIVO - RELAZIONALE - Ascolto attivo da parte degli insegnanti; - Riformulazione dei messagi e degli interventi significativi degli alunni; - Rinforzo dei comportamenti positivi; - Descrizione e problematizzazione delle interazioni tra gli alunni; - Riflessioni metacomunicative. STRATEGIE DIDATTICHE - Accertare i requisiti, scegliere gli obiettivi e i percorsi didattici; - Esplicitare e condividere i percorsi; - Stimolare aspettative, interesse e partecipazione; - Valorizzare i diversi stili cognitivi; - Promuovere l'apprendimento cooperativo e il tutoring; - Operare riflessioni metacognitive e valutare i risultati conseguiti; - Attivare contesti laboratoriali; - Promuovere attività sportive in collaborazione con tecnici specifici - Sperimentare nuovi stili di insegnamento. DIDATTICA PER PROGETTI FASI: -Ideare il progetto e definire gli obiettivi; -Condividere la metodologia; -Individuare gli strumenti e i materiali; -Condividere le modalità organizzative; -Predisporre gli strumenti per il monitoraggio; -Individuare il prodotto finale e la presentazione. DIDATTICA LABORATORIALE In una didattica laboratoriale lo studente: -E orientato e sa cosa fare; -Impara a provarsi; -Impara a conoscere le strategie attivate e ne apprende di nuove nel confronto con i pari; -Impara a riflettere, a porsi domande e si rafforza nel ragionamento; -Acquisisce consapevolezza delle proprie potenzialità. PUNTI FORTI: -Partecipazione attiva dello studente nelle scelte e decisioni rispetto ai contenuti, procedure e valutazione; -Negoziazione di contenuti e procedure; -Senso di appartenenza verso il prodotto; -Interazione con il mondo esterno durante la realizzazione 122

123 C.9. LA VALUTAZIONE C.9.1 IL PUNTO DI PARTENZA: Legge 53/2003 Art. 3 comma a) La valutazione, periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo ( ) Art. 3 comma b) Ai fini del progressivo miglioramento e dell armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione, l istituto nazionale per la valutazione del sistema effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative ( ) Art. 3 comma c) L esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d esame e su prove predisposte e gestite dall Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso e in relazione alle discipline di insegnamento dell ultimo anno. DPR n. 122 del 22/06/09 Regolamento concernente il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. La valutazione è espressione dell autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell autonomia didattica delle singole scuole. 1. Gli apprendimenti 2. Le competenze 3. Il comportamento LA VALUTAZIONE COMPRENDE TRE ASPETTI: EVOLUZIONE CONCETTUALE MOLTO FORTE: Passaggio dalla valutazione dell alunno alla valutazione delle prestazioni dell alunno 123

124 PRESUPPOSTI CRITERI GENERALI L attività di valutazione è interna al processo di progettazione o, meglio, è elemento costituente la progettazione formativa Alla base della valutazione si trova la centralità dell alunno, che ha diritto ad un percorso che assuma le vesti di un contratto formativo : Esplicito Coerente Trasparente Condiviso Ciò permetterà di aver chiaro dove è arrivato, dove deve arrivare e qual è il percorso da seguire. DEFINIZIONE da seguire La valutazione è un azione intenzionale, progettata e strutturata, messa in atto da chi ha interesse ad impostare un processo formativo per il perseguimento di determinati esiti di apprendimento, a controllarne lo svolgimento, a verificarne e ad attribuire loro un valore. Così concepita, essa diviene un processo dinamico il cui fine principale è quello di favorire la promozione umana e sociale dell alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di auto-orientare i suoi comportamenti e le sue scelte future. Profitto e competenze Nella valutazione del profitto sono implicate le conoscenze e le abilità relative alle diverse discipline, misurate attraverso strumenti e prove tradizionali, espresse con voti numerici e condotta con scansione quadrimestrale. Per acquisire significato, il voto di profitto ha bisogno, però, di essere completato da aspetti inerenti le competenze trasversali. La competenza è una dimensione che si sviluppa dinamicamente in tempi medio -lunghi e che si può apprezzare mettendo gli alunni in situazione, di fronte a compiti significativi poiché si vede solo in quanto sapere agito. E quindi necessario che il compito preveda la soluzione di un problema, la messa a punto di un prodotto in autonomia e responsabilità, utilizzando conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche. La valutazione della competenza si esprime mediante brevi descrizioni che evidenziano ciò che l alunno sa e sa fare, in che condizione e contesto e con che grado di autonomia e responsabilità, rispetto ad una competenza e non ad una disciplina. Le descrizioni della padronanza delle competenze sono differenziate in livelli, che rendono conto del dispiegarsi della competenza da uno stadio embrionale fino a stadi molto elevati; di conseguenza non può essere che positiva, in quanto testimonia ciò che l alunno sa e sa fare. 124

125 GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE Si misurano e si valutano gli apprendimenti: Conoscenze Abilità Si valuta il comportamento Si certificano le competenze: Disciplinari Competenze - chiave VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI Definire criteri ed ambiti chiari, in relazione a contesti e scopi ben determinati Definire l oggetto in esame Fare una preventiva scelta dei motivi, degli scopi e delle funzioni per cui si valuta Definire i parametri, le modalità e gli strumenti con cui si vuole effettuare la valutazione LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE La valutazione di competenze ha lo scopo di rendere trasparente, attraverso la descrizione narrativa, ciò che una persona SA e SA FARE rispetto agli aspetti costitutivi una determinata competenza (competenza, abilità, capacità, autonomia, responsabilità) Non parte dal risultato ottenuto (prestazione), ma dalle strade percorse per ottenerlo Tiene conto della capacità dell allievo di mobilitare le risorse personali al fine di ottenere il risultato Misura la capacità dell allievo di trasferire la competenza, cioè applicarla a casi simili ma non uguali E necessario mettere gli alunni in condizione di svolgere un compito significativo che preveda la soluzione di un problema, la messa a punto di un prodotto materiale o immateriale in autonomia e responsabilità, utilizzando le conoscenze, le abilità, le capacità personali, sociali, metodologiche in suo possesso o reperendone di nuove La valutazione finale della competenza avviene attraverso una descrizione che rende conto di cosa sa l allievo cosa sa fare, con che grado di autonomia e responsabilità utilizza conoscenze e abilità in quali contesti e condizioni Le descrizioni sono collocate su livelli crescenti di padronanza che documentano conoscenze e abilità, via via più complesse, autonomia e responsabilità che aumentano anche in rapporto a contesti e condizioni più articolate. PERCORSO OPERATIVO PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DI STRUTTURE DI INTERPRETAZIONE Far lavorare l allievo su casi reali Chiedere di dare delle letture e di confrontarle con quelle dei pari Offrire letture multiple Promuovere l ampliamento dei modelli di pensiero Valutare positivamente l apertura del discente. 125

126 PROMUOVERE LO SVILUPPO DI STRUTTURE DI AZIONE Mettere l allievo di fronte a sfide Far conoscere ed analizzare diverse strategie di azione, in contesti e situazioni differenti Non fornire soluzioni preconfezionate, ma far progettare all allievo le proprie strategie, adattandole a contesti e situazioni differenti Valutare positivamente la messa in atto di strategie personali PROMUOVERE LO SVILUPPO DI STRUTTURE DI AUTOREGOLAZIONE Promuovere il confronto dei propri elaborati con insiemi di criteri di autovalutazione con gli elaborati dei propri pari Promuovere la riflessione sull efficacia ed efficienza delle proprie visioni del mondo e strategie, instillando il dubbio Guidare l allievo alla costante autovalutazione Valutare positivamente la riflessione personale sulle proprie visioni e azioni RICONOSCERE L AGIRE COMPETENTE PER STRUTTURARE LA VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA L allievo dimostra la sua capacità di agire con competenza: Mettendo in campo le sue risorse (usa le sue conoscenze, capacità personali, ecc.) Dimostrando la sua volontà di agire (si mette in gioco) Sperimentando la sua capacità di fare scelte giuste nel contesto in cui sta operando (esprime autonomia nelle scelte e si assume la responsabilità delle stesse). 126

127 C.9.2 LA VALUTAZIONE: FUNZIONI, MODALITA, STRUMENTI PERCHE? COSA? COME? QUANDO? Per avere consapevolezza dei valori di riferimento e delle scelte educative, ossia per comprendere meglio il senso del proprio operare; Per cogliere le modalità peculiari della propria azione educativa, i suoi punti forti e quelli deboli; Per controllare l azione educativo didattica; Per riprogettare l insegnamento; Per rendere consapevole la crescita personale; Per comunicare all interno e all esterno del sistema scolastico; Per certificare; Per documentare, Per incrementare la qualità della scuola. Il processo di insegnamento/apprendimento ossia: L apprendimento degli alunni L efficacia dell insegnamento Il sistema nel suo complesso Mediante l uso di vari strumenti, con lo scopo di raccogliere informazioni valide, dati ed elementi da confrontare, leggere e interpretare secondo criteri prestabiliti. All inizio - in itinere alla fine dell anno scolastico. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE DIAGNOSTICO INIZIALE Per verificare la presenza, l assenza o il livello di possesso dei prerequisiti (conoscenze che rappresentano la condizione necessaria, anche se non sufficiente, affinché ciascuno possa immettersi con alte probabilità di successo nell itinerario di istruzione programmato) cognitivi, metacognitivi, affettivi, relazionali, motivazionali in tutti gli alunni, in modo che dalla diagnosi si individui tempestivamente la terapia più adatta a ciascuno per garantirne il successo. Attraverso diverse osservazioni e utilizzando strumenti: FORMALI: consentono di ricavare informazioni a carattere oggettivo come test psicologici e di apprendimento, prove d ingresso disciplinari e trasversali, documenti di valutazione, documenti specifici (D.F., P.D.F. per alunni diversamente abili; PSP). INFORMALI: consentono di arricchire le informazioni per delineare un quadro significativo delle caratteristiche di ogni alunno, ovvero contatti con gli insegnanti dei precedenti ordini di scuola (per le classi prime), colloqui con i genitori, osservazioni sistematiche, descrizioni narrative. A COSA SERVE? VALUTAZIONE FORMATIVO- ORIENTATIVA A raccogliere dati utili per il miglioramento, cioè a controllare, a livello qualitativo e quantitativo, il modo in cui procede la programmazione adottata e la funzionalità dell organizzazione didattica, a rilevare le necessità eventualmente insorte. Dall interpretazione dei dati raccolti si dovrebbe far corrispondere meglio l offerta o la proposta didattica alle caratteristiche individuali degli alunni. 127

128 COME SI EFFETTUA? A far divenire gli alunni consapevoli del loro apprendimento, a evidenziare i punti forti e deboli, ad acquisire autonomia critica, riflessiva e di giudizio, a potenziare il senso di responsabilità e la volontà di miglioramento delle prestazioni. Attraverso l uso di vari strumenti: osservazioni sistematiche, scale di valutazione, liste di descrittori, sociogrammi, prove strutturate, semistrutturate e non strutturate, colloqui clinici, interviste semi-strutturate, mappe concettuali, protocolli di ricordo libero, questionari auto percettivi, compiti di realtà, autobiografie. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE COMPLESSIVA (INTERMEDIA FINALE) Ad effettuare un bilancio intermedio/finale della validità, dell efficacia e dell efficienza delle opzioni didattico culturali, compiute in base alla programmazione; Ad accertare il livello delle prestazioni fornite da ogni alunno rispetto ai traguardi formativi definiti dalle Indicazioni. A comunicare formalmente alle famiglie e agli alunni gli esiti del processo di insegnamento - apprendimento, al fine di consentire l attivazione di azioni sinergiche tra scuola - famiglia - alunno. Ad effettuare un bilancio di fine anno con lo scopo di revisionare l intero impianto organizzativo della didattica; A comunicare alla famiglia e agli alunni le abilità e le competenze acquisite più rappresentative, ed evidenziare le tappe raggiunte nel processo formativo. Mediante il documento di valutazione, dopo aver: Stabilito l uso dei criteri; Esplicitato il significato attribuito ad ogni criterio; Adottato una scala di riferimento. Mediante il profilo in uscita e la certificazione delle competenze. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE ORIENTATIVO PREDITTIVA (o PROGNOSTICA) Ad indicare gli ambiti dei saperi verso i quali emergono particolari interessi e spiccate attitudini dell alunno; A far acquisire all alunno la consapevolezza delle trasformazioni avvenute a livello di conoscenze, competenze, emozioni e comportamenti per effetto delle esperienze fatte. Mediante l uso di strategie metacognitive, test, questionari di autoorientamento, attività di orientamento. 128

129 C.10 LE VERIFICHE: MODALITA E CRITERI Nel processo di insegnamento - apprendimento, le verifiche, strumento privilegiato per la continua regolazione della progettazione, costituiscono un elemento di controllo significativo che permette di comprendere se gli obiettivi prefissati per ogni alunno sono stati più o meno raggiunti e, qualora non lo fossero, di riproporli o stabilirne di nuovi, mettendo in atto strategie adeguate per colmare le lacune presenti nella preparazione o per modificare atteggiamenti legati alla personalità dell alunno. Le verifiche intermedie e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni nazionali e declinati nel curricolo. L esito di tutte le verifiche sarà comunicato agli alunni e ai genitori (mediante il diario/agenda personale) per garantire la massima trasparenza della valutazione finale e rendere consapevole l alunno dell adeguatezza della propria prestazione rispetto ai livelli attesi. Le prove di verifica disciplinari saranno scelte in riferimento a ciò che si vuole verificare tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle stesse. A fine quadrimestre, i docenti formuleranno prove di verifica sommative condivise in rapporto ai descrittori di verifica individuati in sede di programmazione per classi parallele. Le prove scritte saranno corrette secondo criteri illustrati precedentemente agli alunni e saranno ripresentate alla classe, corrette e valutate, entro dieci giorni dal loro svolgimento. L esito delle prove deve essere comunicato alle famiglie. Le prove d ingresso saranno valutate come tali e non costituiranno prove di verifica ai fini della valutazione quadrimestrale; saranno conservate agli atti per un periodo di due anni scolastici. Non potranno essere effettuate più prove di verifica scritte per discipline diverse in una stessa giornata. Al termine delle verifiche orali (interrogazione o colloquio) il docente motiverà il voto/giudizio attribuito nella sezione del registro personale delle osservazioni sistematiche commentando sinteticamente quanto esposto dall alunno, dandogli indicazioni precise sulla modalità di recupero delle eventuali lacune emerse. Nella Scuola Secondaria, al fine di avere sufficienti elementi di giudizio per valutare al termine di ogni quadrimestre, si effettueranno, almeno due prove orali per disciplina e almeno tre prove scritte di italiano, di matematica, di inglese e di francese. (La terza prova coinciderà con quella sommativa, concordata per classi parallele). Per la Scuola Secondaria, inoltre, le prove scritte, visionate dagli alunni, saranno consegnate a fine quadrimestre, avvolte dall apposita fascetta recante l a.s., la materia, la data di effettuazione, la data di consegna e la firma, al Responsabile dell ordine di Scuola, che le custodirà fino alla fine dell anno scolastico, per poi consegnarle all A.A. dell area alunni, per la conservazione triennale in archivio. 129

130 C.11 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA INFANZIA L attività di valutazione nella Scuola Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo; essa accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata ad esplorare ed incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità. Strumento fondamentale è l osservazione sistematica o occasionale del bambino con varie modalità, per costruire percorsi didattici mirati e per ricalibrarli quando se ne presenti la necessità. Occorre considerare il processo di apprendimento come un fatto dinamico e progressivo per cui si attueranno momenti di verifica iniziali, in itinere e finali con schede di valutazione quadrimestrali. All inizio dell anno scolastico, i docenti predispongono un intervista ai genitori per la conoscenza delle abitudini, dei comportamenti e degli interessi del bambino. Alla fine dell esperienza educativa, in vista del passaggio alla Scuola Primaria, sarà predisposto un profilo individuale per descrivere il bambino e i livelli di maturazione raggiunti. STRATEGIE VALUTATIVE ADOTTATE Tipo di valutazione Verifica/valutazione iniziale Verifica/valutazione intermedia Valutazione formativa finale Accerta Attraverso Tempi Strumenti -Osservazioni Inizio anno -Prove scolastico d ingresso Situazione iniziale degli alunni Conoscenze ed abilità acquisite attraverso i percorsi formativi svolti Raggiungimento delle competenze trasversali -Osservazioni -Prove di vario tipo -Osservazioni e verifiche Quadrimestrale Fine scuola dell infanzia Scheda di verifica/valutazione Scheda di valutazione per campi di esperienza per fasce di età Profilo finale C.12 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Al fine di conferire omogeneità ai processi di valutazione in tutte le aree/discipline e assegnare il voto finale si stabilisce quanto segue: La rilevazione degli apprendimenti rispetto alle conoscenze e alle abilità sarà effettuata tramite strumenti consolidati: prove strutturate, non strutturate, semistrutturate; le prove saranno valutate sulla base di griglie predisposte e concordate tra i docenti della stessa disciplina/area. La rilevazione delle competenze trasversali/sovradisciplinari e delle competenze specifiche disciplinari avverrà tramite prove e compiti riferiti a situazioni reali, aperte e problematiche (prove autentiche, compiti di realtà, progetti e autobiografie) che saranno valutate sulla base di rubriche valutative. Il voto finale di profitto sarà ulteriormente spiegato con una descrizione che illustri i criteri e le dimensioni sottostanti al giudizio sintetico, come riportato nelle griglie di corrispondenza tra voto/giudizio/livello di profitto. 130

131 GRIGLIE DI CORRISPONDENZA TRA VOTO E GIUDIZIO DI PROFITTO SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIMA E SECONDA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Completa padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita; applicazione sicura e autonoma delle conoscenze in situazioni anche nuove; esposizione chiara, ricca e ben articolata; capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale; sicura padronanza degli strumenti Solida padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura; applicazione corretta e autonoma delle conoscenze; esposizione chiara, precisa e ben articolata; capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali; padronanza autonoma nell uso degli strumenti Idonea padronanza dei contenuti e delle attività; buona capacità di comprensione e di analisi; applicazione sicura delle conoscenze in situazioni via via più complesse; esposizione chiara e precisa; capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali apprezzabili Adeguata padronanza dei contenuti e delle abilità; soddisfacente capacità di comprensione e di analisi; applicazione sostanzialmente sicura delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione chiara e abbastanza precisa; sintesi parziale con alcuni spunti critici Essenziale padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi elementare; applicazione essenziale delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata Modesta padronanza dei contenuti e delle abilità; limitata capacità di comprensione e di analisi; applicazione parziale delle conoscenze anche in situazioni semplici e note; esposizione essenziale e non sempre lineare LIVELLO DI PROFITTO VOTO ECCELLENTE 10 OTTIMO 9 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 MEDIOCRE 5 CLASSI TERZA - QUARTA - QUINTA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Conoscenze ampie e particolarmente approfondite; abilità complete, corrette e sicure; capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente; applicazione efficace e autonoma delle conoscenze in situazioni anche nuove; esposizione rigorosa, ricca e ben articolata; capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa e originale; autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite Conoscenze complete e approfondite; abilità corrette e sicure; capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale; applicazione efficace e autonoma delle conoscenze; esposizione chiara e ben articolata; capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali LIVELLO DI PROFITTO VOTO ECCELLENTE 10 OTTIMO 9 131

132 Conoscenze complete; abilità corrette; capacità di comprensione precisa e sicura; applicazione adeguata delle conoscenze in situazioni sempre più complesse; esposizione chiara, precisa e articolata; capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili Conoscenza corretta dei nuclei fondamentali delle discipline; abilità solide; capacità di comprensione/analisi discreta; applicazione sostanzialmente sicura delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione chiara e abbastanza precisa; sintesi parziale con alcuni spunti critici Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari; abilità essenziali; capacità di analisi/comprensione elementare; applicazione accettabile delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero; abilità non ancora strutturate personalmente ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza; capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente; applicazione delle conoscenze incerta; esposizione ripetitiva e imprecisa connotata da povertà lessicale DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 MEDIOCRE 5 SCUOLA SECONDARIA CLASSI PRIMA SECONDA - TERZA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite, senza errori, ottima capacità di comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni. Conoscenze ampie, complete e approfondite, spiccata capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati pienamente soddisfacenti, esposizione chiara, precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali, capacità di operare collegamenti tra discipline. Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati apprezzabili, esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici talvolta originali. Conoscenze generalmente complete e sicure, adeguata capacità di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti, esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche carenza nel linguaggio specifico, parziale autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite. Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro se guidato nell analisi e nella soluzione di un problema, esposizione semplificata ma sostanzialmente corretta, lessico povero ma appropriato, imprecisione nell effettuare sintesi con qualche spunto di autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite in autonomia. VOTO

133 Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto nell analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale, bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua appena accettabile, poca autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite. Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione superficiale e carente, povertà lessicale con utilizzo di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle singole discipline. 5 4 Nella Scuola Secondaria di I grado, a metà di ciascun quadrimestre, sarà consegnato ai genitori il Pagellino e, al termine di ciascun quadrimestre sarà condiviso il documento di valutazione ove sarà trascritto il voto in decimi per ciascuna disciplina e per il comportamento. Nella Scuola Primaria, contestualmente si terrà un colloquio con i genitori per esplicitare i risultati del processo di insegnamento/apprendimento e gli eventuali interventi di recupero/consolidamento messi in atto; a fine di ciascun quadrimestre la valutazione degli apprendimenti sarà effettuata nel documento di valutazione mediante l attribuzione di voti numerici espressi in decimi, mentre la valutazione dell insegnamento della Religione cattolica e del comportamento sarà espressa con giudizio sintetico. In ambedue gli ordini di scuole, il livello globale di maturazione dell alunno sarà illustrato con giudizio analitico. C.13 ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO Il monte ore annuale delle lezioni (orario complessivo di tutte le discipline) è di 990 ore (DPR n 89 del 20 marzo 2009). Ne consegue che le ore di presenza da assicurare per la validità dell anno scolastico è di almeno 741 ore (tre quarti dell orario annuale personalizzato). L articolo 14 del comma 7 del Regolamento prevede che l Istituzione scolastica possa stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Le deroghe sono previste per assenza documentate e continuative a condizione che tali assenze non pregiudichino a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di precedere alla valutazione dell alunno. Deroghe previste: - Gravi motivi di salute adeguatamente documentati. - Terapie e/o cure programmate. - Partecipazione alle attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal CONI. - Adesioni a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo. - Ritorno nel paese d origine per gravissimi motivi personali e/o per motivi religiosi - Il 20 % in più dell orario stabilito Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all esame finale del ciclo. 133

134 C.14 CRITERI GENERALI PER L ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO E nei compiti istituzionali della scuola mettere in atto procedure che aiutino l alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile di una comunità. Il voto di comportamento ha la funzione di registrare e di valutare l atteggiamento e i modi di fare dell alunno durante la vita scolastica e di suggerirgli riflessioni e ripensamenti per eliminare eventuali condotte negative. Di seguito, si riportano le griglie di valutazione sommative del comportamento comprendente gli indicatori di valutazione, con i relativi livelli e l attribuzione del voto/giudizio. GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA Interesse costante curioso, partecipazione assidua delle lezioni, costante e responsabile adempimento dei lavori scolastici, comportamento corretto ed educato, ottima-eccellente socializzazione, ruolo positivo e di collaborazione costruttiva nel gruppo classe, pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole. Discreta attenzione e partecipazione alle attività scolastiche, adeguato svolgimento dei compiti assegnati, comportamento quasi sempre corretto ed educato, buona socializzazione e costante partecipazione al funzionamento del gruppo di classe, soddisfacente rispetto di sé, degli altri e dell ambiente, discreta accettazione della diversità, essenziale osservanza delle norme relative alla vita scolastica. Episodi di inosservanza delle regole relative alla vita scolastica (frequenti uscite dall aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, episodi di negligenza e di mancanza verso i doveri scolastici), essenziale attenzione e partecipazione alle attività scolastiche, frequente disturbo delle lezioni, comportamento non sempre corretto con i compagni e personale scolastico, inadeguata socializzazione e funzione poco collaborativa all interno della classe. Episodi frequenti di inosservanza delle regole scolastiche, assenze ingiustificate; disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche, assiduo disturbo delle lezioni, rapporti problematici e comportamento poco corretto verso i compagni e il personale scolastico, scarsa socializzazione e funzione non collaborativa nel gruppo classe. Episodi persistenti di inosservanza delle regole scolastiche che indicano la volontà di non modificare l atteggiamento, atti di bullismo, completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche, rapporti problematici e comportamento scorretto verso i compagni e il personale scolastico, bassissima socializzazione e funzione negativa nel gruppo classe. LIVELLO DI COMPORTAMENTO VOTO OTTIMO 9/10 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 NON SUFFICIENTE < 6 134

135 SCUOLA SECONDARIA INDICATORE DESCRITTORI DI LIVELLO VOTO RISPETTO DI SE, DEGLI ALTRI, DELLE REGOLE, DELL AMBIENTE E DELLE ATTREZZATURE Comportamento corretto e responsabile; pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; scrupoloso e consapevole osservanza delle regole di classe, del regolamento d Istituto, delle norme di sicurezza. Comportamento corretto ed educato; pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; rispetto delle regole di classe, del regolamento d Istituto, delle norme di sicurezza. Comportamento per lo più corretto ed educato; discreto rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; osservanza essenziale delle norme relative alla vita scolastica. Episodi di inosservanza del regolamento interno (frequenti uscite dall aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale, ecc ); frequente disturbo delle lezioni; comportamento non sempre corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico. Episodi frequenti di inosservanza del regolamento interno e delle norme basilari di convivenza democratica; assiduo disturbo delle lezioni; comportamento poco corretto verso compagni e personale scolastico. Episodi persistenti di inosservanza del regolamento interno e delle norme di convivenza democratica con rifiuto sistematico a modificare gli atteggiamenti negativi; atti di bullismo; comportamento scorretto verso compagni e personale scolastico < 6 SISTEMA DI VALUTAZIONE NAZIONALE: Prove INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) Il nostro Istituto si serve del Sistema di Valutazione Nazionale (SNV) per monitorare l efficacia del percorso formativo, per riflettere sui processi di insegnamento-apprendimento e per rimodulare nuovi e più proficui percorsi. I test INVALSI consistono in una prova di Italiano, una di Matematica e di un questionario studente; sono sostenuti dagli alunni delle classi II e V della scuola primaria, delle classi III della scuola secondaria di primo grado. 135

136 Punteggio percentuale Punteggio percentuale Punteggio percentuale Punteggio percentuale Punteggio percentuale Punteggio percentuale Punteggio percentuale ISTITUTO COMPRENSIVO G. DE PETRA CASOLI (CH) C 14.1 RISULTATI PROVE INVALSI ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Il nostro Istituto ha totalizzato punteggi medi al di sopra di quelli nazionali. - CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SCUOLA SECONDARIA ITALIANO INDICATORE DESCRITTORI DI LIVELLO VOTO 80 66, ,6 Comportamento 57,2 55,1 corretto 54,6 e responsabile; pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; scrupoloso e consapevole osservanza delle regole 65 di classe, del ,9 61 RISPETTO DI SE, regolamento d Istituto, delle norme di sicurezza DEGLI ALTRI, 0 Comportamento corretto ed educato; pieno rispetto 55 di sé, degli altri e DELLE REGOLE, dell ambiente; rispetto delle regole di classe, del regolamento d Istituto, delle I.C. Abruzzo Sud Italia I.C. Abruzzo Sud Italia DELL AMBIENTE norme di sicurezza. Casoli Casoli E DELLE Comportamento per lo più corretto ed educato; discreto rispetto di sé, degli ATTREZZATURE altri e dell ambiente; osservanza essenziale delle norme relative alla vita scolastica. PROVA PRELIMINARE DI LETTURA Episodi di inosservanza del regolamento interno (frequenti uscite dall aula, nei corridoi e fuori dal 150 proprio banco, mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale, ecc); frequente 96,7 100 disturbo 78,2 delle lezioni; 79,4 comportamento 76,6 non sempre corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico. Episodi frequenti di 50 inosservanza del regolamento interno e delle norme basilari di convivenza 0democratica; assiduo disturbo delle lezioni; comportamento poco corretto I.C. verso Abruzzo compagni Sud e personale Italia scolastico. Episodi persistenti di inosservanza Casoli del regolamento interno e delle norme di convivenza democratica con rifiuto sistematico a modificare gli atteggiamenti negativi; atti di bullismo; comportamento scorretto verso compagni e personale - CLASSI QUINTE scolastico. SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA ITALIANO 67,3 68 SISTEMA DI VALUTAZIONE 66 NAZIONALE: 64,7 66 Prove INVALSI 64 (Istituto nazionale 62,2 per la valutazione 62,9 61,5 64 del sistema educativo 62 di istruzione e di formazione) 61 61,6 59,5 Il nostro 62 Istituto si serve del Sistema di Valutazione Nazionale 60(SNV) per monitorare l efficacia del percorso formativo, 60 per riflettere sui processi di insegnamento-apprendimento 58e per rimodulare nuovi e più proficui percorsi. I test 58INVALSI consistono in una prova di Italiano, una di Matematica 56 e di un questionario studente; sono sostenuti dagli alunni delle classi II e V della scuola primaria, delle classi Ie III della scuola secondaria di primo grado. I.C. Casoli Abruzzo Sud Italia I.C. Casoli Abruzzo Sud Italia Nel corrente anno scolastico la calendarizzazione prevista al momentoper le prove INVALSI è la seguente: - CLASSI TERZE SCUOLA SCUOLA PRIMARIA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Da definire MATEMATICA 19 giugno CLASSE III Prove di Italiano, ITALIANO Matematica e questionario 60 58,8 59,1 studente. 57, , ,2 53,6 57, , I.C. Casoli Abruzzo Sud Italia I.C. Casoli Abruzzo Sud Italia < 6 136

137 C.15 CRITERI DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O ALL ESAME DI STATO In caso di situazione critica nell apprendimento e/o nel comportamento sarà convocata immediatamente la famiglia dal docente coordinatore di classe o dal docente di una qualsiasi disciplina tramite il diario personale. I docenti si rendono disponibili nell orario di ricevimento o su appuntamento per colloqui individuali. Può verificarsi il caso che, dopo gli interventi dei docenti e della famiglia e dopo le opportunità offerte all alunno, una situazione che non ha dato esiti positivi non venga modificata. In tali casi il Consiglio di Classe/Interclasse può decidere (comunicandolo per tempo alla famiglia) la non ammissione alla classe successiva o all esame. Questa decisione non vuole mai essere punitiva ma formativa. Infatti nel giudizio finale, sarà valutato non sufficiente l alunno che, nonostante la fiducia accordata dai docenti ed eventuali strategie di sostegno e recupero messe in atto, continua ad evidenziare difficoltà nell operatività e negli apprendimenti, e i livelli di conoscenze da lui posseduti non gli permettono di seguire proficuamente e di raggiungere neppure il livello minimo di competenze in tutte le discipline. Pertanto, il successo formativo di un alunno non è tanto legato alle sue capacità intellettive ed operative, quanto alla capacità di gestire le proprie risorse. Nella Scuola Primaria: 1. La non ammissione è un evento eccezionale e comprovato da specifica motivazione. L alunno non ammesso deve avere conseguito in tutte le discipline una votazione di insufficienza piena, unita ad una valutazione negativa del comportamento. Nella Scuola Secondaria: 2. Sono ammessi alla classe successiva o all Esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli obiettivi didattici minimi e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina 3. I Consigli di Classe, per l ammissione o la non ammissione alla classe successiva o all esame di Stato, tengono conto: a) del progresso rispetto alla situazione di partenza; b) del grado di conseguimento delle competenze inerenti il curricolo esplicito (profitto nelle discipline); c) del grado di conseguimento delle competenze chiave inerenti il curricolo trasversale. d) del comportamento (rispetto delle persone, dell ambiente scolastico, del Regolamento interno d Istituto); e) dei risultati conseguiti nelle attività di recupero e/o di sostegno organizzate dalla scuola; f) del curriculum scolastico (per l ammissione all esame di Stato); g) della possibilità dell alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline dell anno in corso nell anno scolastico successivo, valutandone con h) attenzione le capacità e le attitudini (il consiglio deve reputare l alunno in grado di affrontare gli insegnamenti della classe successiva). 137

138 4. Dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di ogni altro elemento a disposizione per la valutazione complessiva dell alunno, il Consiglio di classe assegna i voti, motivando quelli che, da una proposta di valutazione inferiore a sei decimi sono portati a sei decimi, e delibera l ammissione o la non ammissione motivata alla classe successiva o all esame di Stato. In tal caso, il docente, nella cui disciplina l alunno è insufficiente, può accettare la delibera del Consiglio di classe o mettere a verbale il suo voto contrario. 5. La non ammissione è deliberata dal Consiglio di classe in presenza di materie con valutazione definitiva di non sufficiente quando, a giudizio dello stesso Consiglio di Classe, formulato all unanimità o a maggioranza, dopo analisi attenta e scrupolosa della personalità scolastica dell alunno, il livello di profitto complessivo è tale da non consentirgli di affrontare il percorso formativo previsto per la classe successiva. 6. La non ammissione alla classe successiva o all esame di Stato è deliberata dal Consiglio di classe, in modo automatico, in uno dei seguenti casi: Quando l alunno ha superato il limite delle assenze previsto dalla legge, ferme restando le deroghe stabilite dal Collegio dei Docenti. Quando l alunno consegue una valutazione negativa, inferiore a sei decimi, sul comportamento. Quando l alunno, che ha il dovere di frequentare e di studiare tutte le discipline del curricolo, malgrado le sollecitazioni dei docenti, si rifiuta sistematicamente di seguire e di studiare, di sottoporsi costantemente alle verifiche. Quando l alunno presenta più di due insufficienze gravi (voto 4/10), oppure più di due insufficienze lievi (voto 5/10) e uno grave (voto 4/10), oppure più di quattro insufficienze lievi (voto 5/10). N.B.: L ammissione di un alunno con insufficienze in sede di proposte di voto non deve determinare, ipso facto, una condizione di indiscriminato livellamento dei giudizi degli altri alunni. Nel caso di ammissione alla classe successiva o all esame di Stato con voto insufficiente portato a sei decimi, deliberato a maggioranza, al fine di dare una corretta informazione all alunno e alla famiglia sul livello di apprendimento disciplinare del proprio figlio, nello spazio libero del documento di valutazione, per la disciplina portata a sei decimi, sarà specificata la dicitura Obiettivi non raggiunti (voto numerico inferiore a cinque) ovvero Obiettivi parzialmente raggiunti (voto numerico cinque). 138

139 C.16 CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLO SCRUTINIO FINALE Nella Scuola Secondaria, al fine di assicurare uniformità alle decisioni di competenza dei Consigli di Classe, si determinano i seguenti criteri per lo svolgimento degli scrutini finali: 1. Le proposte di voto nelle singole discipline sono formulate dai docenti tenuto conto del raggiungimento o meno, da parte dell alunno, degli obiettivi formativi e di contenuto propri della disciplina, nonché dell eventuale recupero delle carenze rilevate ad inizio di anno scolastico e alla fine del primo quadrimestre, sempre che si tratti di progressi sostanziali e documentati nelle prove di verifica. 2. Il voto negativo proposto(cioè inferiore a sei decimi) deve essere accompagnato da una analisi o motivazione espressa chiaramente dal docente nella relazione finale disciplinare. 3. Il voto di comportamento è attribuito sulla base della proposta del docente coordinatore del consiglio di classe e, successivamente, deliberato dal medesimo consiglio di classe. 4. Resta inteso che i voti di profitto e di condotta sono deliberati dal consiglio di classe all unanimità o a maggioranza e non costituiscono, pertanto, un atto unilaterale, personale e discrezionale del singolo docente, cui spetta la sola proposta di voto, ma il risultato finale di una verifica e di una sintesi collegiale fondata sulla valutazione complessiva del percorso di apprendimento e di maturazione dell allievo. 5. Sia nel caso di ammissione, con decisione assunta a maggioranza o all unanimità alla classe successiva o all esame di Stato di alunno con voti inferiori a sei decimi nelle discipline, che nel caso non ammissione di alunno, con decisione assunta a maggioranza o all unanimità, alla classe successiva o all esame di Stato, l atto deliberativo del consiglio di classe deve essere debitamente motivato. 6. Nello scrutinio finale, per qualsiasi atto deliberativo del consiglio di classe, non sono ammesse le astensioni. 139

140 C.17 NORME GENERALI PER UN ORDINATO SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI DI SCRUTINIO - SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO Si stabiliscono le seguenti indicazioni operative: Nei due giorni antecedenti lo scrutinio finale ogni docente à tenuto a compilare, con voti e assenze per ogni alunno, il prospetto della proposta di valutazione e, per la S.S., a consegnare al coordinatore di classe la relazione finale disciplinare unitamente al programma effettivamente svolto, controfirmato da due alunni. N.B. La relazione finale, come nella programmazione, deve essere trascritta, o allegata in forma dattiloscritta, negli strumenti di registrazione didattica interni adottati dall Istituto e sottoscritta dal docente. Dopo lo scrutinio, le copie, raccolte dal docente coordinatore, unitamente alla relazione finale coordinata del consiglio di classe o dell equipe pedagogica firmata da tutti i docenti, sono consegnate al D.S. o al suo collaboratore e da questi all ufficio di segreteria per la conservazione agli atti; Il giorno precedente lo scrutinio finale, il coordinatore e i docenti di team consegneranno direttamente al DS o al suo delegato copia cartacea del prospetto generale della classe compilato in ogni sua voce e sottoscritto dal docente coordinatore: proposte di voti e assenze per discipline, proposta del voto di comportamento. N.B. Anche la copia cartacea del prospetto generale della classe è conservata agli atti; Per le classi terze di S.S. un ulteriore copia della relazione finale coordinata del Consiglio di classe e delle relazioni finali disciplinari con programma effettivamente svolto,viene consegnata all A.A. -Area Alunni- per gli atti degli esami di Stato. N.B. La relazione finale coordinata deve specificare i nomi degli alunni, indicare i criteri didattici generali seguiti (metodo, strategie, didattica individualizzata per gli interventi di compensazione, modalità organizzative, difficoltà riscontrate, collaborazione tra discipline), i risultati conseguiti, le strategie adottate per migliorare lo scarso rendimento scolastico, le attività svolte, gli strumenti di verifica e i criteri valutativi, i rapporti con le famiglie. Deve, altresì, precisare i casi di scarso profitto e/o di scarso comportamento e motivare i casi di non ammissione o di ammissione a maggioranza o all unanimità degli alunni con voti inferiori a 6 decimi. Infine, deve contenere la deliberazione dei criteri essenziali del colloquio di esame, la proposta alla commissione d esame di formulare eventuali tracce diverse per ciascuna terza classe e la richiesta alla stessa commissione in ordine alla predisposizione di eventuali prove differenziate per i candidati riconosciuti portatori di handicap o all utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni B.E.S. 140

141 PARTE D - SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA D.1 ATTIVITA DI FORMAZIONE CORSO PRIVACY (trattamento dati personali e sensibili L. 196/03) TEMPI 3 ore INCONTRI n. 1 SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI Docenti di ogni ordine e grado e personale A.T.A. CORSO IN RETE FORMARSI PER FORMARE TEMPI Anno Scolastico 2014 / 2015 INCONTRI n.5 incontri SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI D.S. e Collaboratori del D.S. - D.S.G.A. Assistenti Amministrativi CORSO DI FORMAZIONE La sicurezza nella scuola TEMPI 12 ore INCONTRI Anno scolastico SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI Personale dell Istituto di nuova nomina CORSO DI FORMAZIONE Amministrazione trasparente: obblighi, procedure, compiti e responsabilità TEMPI 15 ore INCONTRI n.5 SEDE Istituto comprensivo G. De Petra PARTECIPANTI DSGA, Ass. amministrativi, D.S. F.S. Comunicazione 141

142 CORSO DI FORMAZIONE PRIMO SOCCORSO TEMPI 12 ore 4 ore per l aggiornamento INCONTRI Dicembre 2014 SEDE Istituto comprensivo G. De Petra PARTECIPANTI Squadre Primo Soccorso CORSO DI FORMAZIONE PER GLI ADDETTI ANTINCENDIO TEMPI 8 ore - 5 ore aggiornamento INCONTRI Dicembre 201 SEDE Istituto comprensivo G.De Petra PARTECIPANTI Squadre antincendio CORSO DI FORMAZIONE Curricolo,competenze e valutazione TEMPI 15 ore INCONTRI Ottobre maggio 2014/2015 SEDE I.C. Orsogna PARTECIPANTI Docenti del Progetto in rete for.mate CORSO DI FORMAZIONE IO, TU,NOI CHE CLASSE TEMPI 6 ore INCONTRI Settembre/Giugno 2014/2015 SEDE I.C. Orsogna PARTECIPANTI Docenti del Progetto in rete inclusione 142

143 TEMPI CORSO DI FORMAZIONE La bottega della fantasia (formazione ludico-espressiva) x ore INCONTRI dicembre 2014/gennaio 2015 SEDE I.C. Casoli PARTECIPANTI Docenti di S.P. Casoli Altino -Palombaro e Docenti di S.S. interessati CORSO DI FORMAZIONE Conoscere ed operare con gli alunni BES TEMPI 9 ore (Docenti ) + 9 ore (genitori) INCONTRI incontri SEDE Istituto comprensivo G. De Petra PARTECIPANTI Docenti e genitori dell Istituto Comprensivo 143

144 D.2 AUTOANALISI E AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO D.2.1 QUADRO DI RIFERIMENTO La recente direttiva N. 11 del 18 settembre 2014 mette a regime i processi auto valutativi nella scuola; per la prima volta l autovalutazione d Istituto non è un atto discrezionale affidato alla buona volontà di poche persone, ma riguarda l intero sistema scolastico. Con ciò si dà applicazione al Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia d istruzione e formazione (D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013), il quale delinea un quadro di riferimento organico entro il quale collocare il processo di valutazione delle scuole. FASI: Autovalutazione delle istituzioni scolastiche ossia analisi e verifica del proprio servizio sulla base di: - Dati resi disponibili dal sistema informativo del MIUR FASCICOLO SCUOLA IN CHIARO - Rilevazioni sugli apprendimenti (per tutte le discipline e classi di Scuola Primaria e Scuola Secondaria) e analisi dei dati prove INVALSI (classi seconde e quinte Scuola Primaria e classi terze Scuola Secondaria di I grado per Italiano e Matematica) - Analisi dati rilevati dalla scuola sulle azioni significative intraprese Valutazione esterna, attraverso: - l individuazione, da parte dell Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia - la ridefinizione dei piani di miglioramento da parte della scuola, in base agli esiti dell analisi effettuata dai nuclei (2015/2016); Implementazione delle azioni di miglioramento da parte della scuola, anche con il supporto dell Indire o attraverso la collaborazione con l Università, Enti di ricerca, Associazioni professionali e culturali (2015/2016) Primo rapporto di rendicontazione sociale, attraverso la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti nel portale Scuola in chiaro 2016/2017. La sfida connessa al processo auto valutativo consiste nell affrontare tale percorso in un CONTESTO ORGANIZZATIVO, assumendolo non come processo individuale di singoli operatori o di piccoli gruppi di Docenti-Ricercatori, bensì come PROCESSO SOCIALE che coinvolge potenzialmente l insieme degli attori della comunità scolastica. Si tratta cioè di un processo di Problem -Solving, ORGANIZZATIVO, nel quale una intera comunità nel rispetto dei ruoli e compiti, affronta un problema e individua le strategie per risolverlo; impara, cioè, ad apprendere dall esperienza. COMPONENTI ESSENZIALI DEL PROCESSO AUTOVALUTATIVO Riconoscimento e progressiva messa a fuoco del problema da affrontare (problem posing); Esplorazione degli aspetti essenziali del problema da esaminare e delle relative questioni a cui si intende trovare delle risposte (problem setting/focalizzazione); Raccolta di dati empirici ed informazioni utili a rispondere alle questioni poste (problem inquiyring/descrizione); Interpretazione dei dati e delle informazioni raccolte in rapporto alle questioni poste (problem Knowing/interpretazione); Individuazione di soluzioni e percorsi migliorativi (problem solving/decisione) 144

145 FOCALIZZARE Individuare questioni/domande di indagine DECIDERE Definire ipotesi di soluzione DESCRIVERE Raccogliere dati e informazioni INTERPRETARE Analizzare criticamente il problema ll nostro Istituto ha avviato e sviluppato negli anni un processo di autovalutazione finalizzato alla definizione di azioni di miglioramento continuo, che coinvolge l intera collegialità scolastica in un contesto di ricerca improntato al dialogo costruttivo, scegliendo di condurre il percorso di riflessione critica sulla qualità dell azione formativa offerta secondo il modello C.I.P.P., prendendo in considerazione variabili di: Contesto, ossia le caratteristiche delle famiglie e del territorio sotto l aspetto sociale, culturale ed economico; Input, ossia le risorse umane, strumentali e finanziarie; Processo, ossia gli aspetti organizzativi, gestionali e didattici a livello d Istituto e di classe; Prodotto, ossia il livello di apprendimento, la qualità del servizio e il grado di soddisfazione degli utenti e del personale interno. Tale approccio offre, infatti, la possibilità di estendere l attenzione dall analisi e valutazione degli esiti in termini di apprendimento degli alunni, a quella del processo inerente i molteplici fattori e le interazioni che concorrono a determinare la qualità del servizio offerto dalla scuola. La rilevazione annuale fornisce una serie di dati e informazioni da analizzare e su cui riflettere per riprogettare con maggiore consapevolezza e per definire un piano di miglioramento. L individuazione dei punti di forza e delle criticità permette di stabilire se ciò che è stato progettato e realizzato risulta essere adeguato ai bisogni formativi e consente di introdurre correttivi e innovazioni. I protagonisti delle azioni di monitoraggio e di valutazione sono: le funzioni strumentali, attraverso le relazioni finali al Collegio dei Docenti; i docenti, gli alunni, i genitori, il personale ATA, mediante questionari sulle scelte organizzative, gestionali e didattiche; Il Dirigente Scolastico, il Collegio dei Docenti e il Consiglio d Istituto, in qualità di elementi ai quali viene chiesto di valutare l efficacia delle azioni formative proposte e di prevedere azioni di miglioramento. 145

146 D.2.2 PARAMETRI DI QUALITA CONDIVISIONE UTILITA' ACCURATEZZA FATTIBILITA' CORRETTEZZA 146

147 D.2.2 LE FASI AUTOANALISI INIZIALE Per descrivere la situazione esistente, prenderne coscienza, individuare gli aspetti soddisfacenti da mantenere e consolidare, ma anche gli aspetti negativi o poco soddisfacenti rispetto ai quali promuovere interventi migliorativi mediante l elaborazione di un progetto intenzionale; MONITORAGGIO IN ITINERE Per seguire l attuazione del progetto educativo, in modo da acquisire le informazioni necessarie per decidere eventuali interventi di rimozione degli ostacoli, di facilitazione o di adeguamento del profitto; AUTOVALUTAZIONE FINALE Per esprimere il giudizio sulla qualità dell attuazione del progetto che costituisce anche un analisi della situazione di partenza per il successivo anno scolastico; verrà elaborato un rapporto di autovalutazione in base al quadro di riferimento fornito dall'invalsi e gli elementi significativi individuati dal nostro istituto. PIANO DI MIGLIORAMENTO Per formulare e avviare il processo di miglioramento individuando aree e obiettivi di sviluppo realistici e verificabili utili alla revisione e riprogettazione dell'offerta Formativa. 147

148 D.2.3 DIMENSIONI DA MONITORARE CONTESTO - Qualità dell'immagine esterna - Integrazione servizi scolastici / extrascolastici INPUT PROCESSI PRODOTTO/ OUTPUT Strutture e attrezzature -Disponibilità ed adeguatezza dei locali e delle attrezzature -Efficienza e sicurezza -Igiene e confort -Risorse umane -Rapporto alunniinsegnanti - Docenti a tempo determinato - Continuità docenti - I servizi generali e di supporto -Accoglienza e identificazione del personale -Vigilanza degli alunni -Servizi amministrativi >Scuola e servizi del territorio Organizzazione dell'attività educativa e didattica - Iscrizione degli alunni, accoglienza e formazione delle classi/sezioni -Interventi per il successo scolastico e formativo -Azioni didattiche destinate ad alunni che necessitano di interventi mirati - Valutazione degli apprendimenti - Attività di accompagnamento e supporto -Programmazione educativa e didattica - Le persone della scuola -Patecipazione -Coinvolgimento delle famiglie - Informazione, tutela, control lo - Trasparenza -Informazione -Riservatezza Valutazione del servizio -Livello complessivo degli apprendimenti - Livello di soddisfazione - Valore aggiunto offerta formativa - Ripetenza 148

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA D.Lgs. 81/2008 Prot. n. 5647-A20/3 del 02/10/2014 Sede di Scuola CASOLI Infanzia Guarenna Dirigente per la Maesa Maria Giuditta Tipi di incarichi Coordinatore dell emergenza

Dettagli

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Anno scolastico 2014/2015

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Anno scolastico 2014/2015 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA Anno scolastico 2014/2015 (Approvato dal Collegio Docenti verbale n 5 del 24 settembre 2014) 1) STAFF DI DIREZIONE E DI COORDINAMENTO Collaboratore vicario Secondo collaboratore

Dettagli

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

Compiti e funzioni delle Funzioni Strumentali

Compiti e funzioni delle Funzioni Strumentali AREA 1: Gestione del piano dell Offerta Formativa e delle azioni di Autovalutazione* Coordinamento, monitoraggio e valutazione delle attività del POF Coordina la stesura, la gestione, l aggiornamento,

Dettagli

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015.

OGGETTO : Comunicato impegni inizio settembre 2015. Prot. N 4024/C23 Ariano Irpino 26/08/2015 A tutti i docenti dell IISS Ruggero II Loro sedi Per quanto di competenza alla DSGA Al personale ATA Al sito internet dell Istituto OGGETTO : Comunicato impegni

Dettagli

19 ottobre Elezione rappresentanti di sezione dei genitori 21 ottobre Elezione rappresentanti di classe dei genitori

19 ottobre Elezione rappresentanti di sezione dei genitori 21 ottobre Elezione rappresentanti di classe dei genitori Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istituto Comprensivo Vito Fabiano di Latina Via Don Vincenzo Onorati s.n.c., Borgo Sabotino, 04100 Latina

Dettagli

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI 5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

Prot. 2168/B15 Magnago lì 20/09/2015

Prot. 2168/B15 Magnago lì 20/09/2015 Istituto Comprensivo Ada Negri Via Don Milani, 3 20020 Magnago (MI) C. F. 93018880158 cod. mec. MIIC84200D Tel. 0331658080 Fax 0331659612 Posta Elettronica Certificata: MIIC84200D@pec.istruzione.it Prot.

Dettagli

PIANO DELLE ATTIVITA FUNZIONALI ALL INSEGNAMENTO SETTEMBRE 2014

PIANO DELLE ATTIVITA FUNZIONALI ALL INSEGNAMENTO SETTEMBRE 2014 PIANO DELLE ATTIVITA FUNZIONALI ALL INSEGNAMENTO SETTEMBRE 2014 DAL 1 SETTEMBRE ALL'INIZIO DELLE LEZIONI (MERCOLEDI 17 SETTEMBRE 2014) - Anno Scolastico 2014-2015 Lunedì 1 Settembre 2014 - dalle ore 09.00:

Dettagli

CALENDARIO IMPEGNI COLLEGIALI A.S. 2014-2015 (ottobre 2014 - agosto 2015)

CALENDARIO IMPEGNI COLLEGIALI A.S. 2014-2015 (ottobre 2014 - agosto 2015) MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA ISTITUTO COMPRENSIVO CREMONA TRE Via San Lorenzo, 4-26100 Cremona Tel. 0372 27786 - Fax 0372 534835 e-mail: CRIC82000X@ISTRUZIONE.IT

Dettagli

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola)

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola) QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola) Docente di: scuola infanzia scuola primaria scuola secondaria I Professionalità dei docenti Programmazione e valutazione

Dettagli

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO FERENTINO 1 FUNZIONIGRAMMA A.S. 2014 / 2015

ISTITUTO COMPRENSIVO FERENTINO 1 FUNZIONIGRAMMA A.S. 2014 / 2015 ISTITUTO COMPRENSIVO FERENTINO 1 FUNZIONIGRAMMA A.S. 2014 / 2015 DIRIGENTE SCOLASTICO Assicura la gestione unitaria dell Istituto; È legale rappresentante dell Istituto; Prof.ssa MARIA TERESA VALERI È

Dettagli

LA DIRIGENTE SCOLASTICA DISPONE. PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA Anno scolastico 2013-2014

LA DIRIGENTE SCOLASTICA DISPONE. PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA Anno scolastico 2013-2014 Prot. n. /F1 Istituto Statale Comprensivo di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I Grado M. BUONARROTI Marina di Carrara MS Via Felice Cavallotti, 4-540 Marina di Carrara (MS) Tel 0585/786575

Dettagli

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA D M 27/12/2012 e CM n. 8 del 6/3/2013 per l anno scolastico 2015-16 Proposta dal GLI d istituto in data 26-05-2015 Deliberato dal collegio dei docenti in data 04-06-2015

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione In riferimento alla normativa vigente (leggi 104/92, 170/2010 e direttiva del Miur sui BES del 27/12/2012) si è costituito dallo scorso a.s.

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

Fare il DS: un introduzione. di Dario Cillo

Fare il DS: un introduzione. di Dario Cillo Fare il DS: un introduzione di Dario Cillo Autonomia e Sussidiarietà Sussidiarietà: responsabilità pubbliche all autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati Legge 15

Dettagli

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Anno Scolastico 2014/15

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Anno Scolastico 2014/15 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LITTARDI Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado Viale della Rimembranza, 16 18100 IMPERIA Codice Fiscale/P. Iva 91037880084 Tel/Fax 0183 667430 ~ e-mail: imic81000q@istruzione.it

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Piano Annuale delle Attività a.s. 2015/2016 predisposto ai sensi dell art. 28, comma 4, CCNL 2006/09

Piano Annuale delle Attività a.s. 2015/2016 predisposto ai sensi dell art. 28, comma 4, CCNL 2006/09 Piano Annuale delle Attività a.s. 2015/2016 predisposto ai sensi dell art. 28, comma 4, CCNL 2006/09 14 settembre 2015 (inizio delle lezioni) 08 giugno 2016 (fine delle lezioni) 30 giugno 2016 (fine delle

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA «S. BIVONA» Prot. n.7951/a6 Circolare n.18/sp Menfi, 09/11/2013

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA «S. BIVONA» Prot. n.7951/a6 Circolare n.18/sp Menfi, 09/11/2013 Unione Europea Repubblica Italiana Regione Sicilia REGIONE SICILIANA-DISTRETTO SCOLASTICO N.65 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA «S. BIVONA» Contrada Soccorso s. n. tel./ fax 092571895-092573400

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Anno Scolastico / Sez. REGISTRO UNICO DELLA SEZIONE INSEGNANTI DELLA SEZIONE NOTIZIE STATISTICHE SCUOLA DELL INFANZIA ALUNNI FREQUENTANTI

Anno Scolastico / Sez. REGISTRO UNICO DELLA SEZIONE INSEGNANTI DELLA SEZIONE NOTIZIE STATISTICHE SCUOLA DELL INFANZIA ALUNNI FREQUENTANTI REGISTRO UNICO DELLA SEZIONE SCUOLA DELL INFANZIA (Denominazione, natura giuridica e sede dell istituzione scolastica Anno Scolastico / Sez. INSEGNANTI DELLA SEZIONE Cognome e nome Attività svolta ALUNNI

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015 DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE Formazione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro (D.Lgs 81/2008) e s.m.i PRESENTAZIONE Con il presente catalogo intendiamo sintetizzare le principali opportunità

Dettagli

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, 16029 TORRIGLIA (GE)

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, 16029 TORRIGLIA (GE) AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO Cittanova-San Giorgio Morgeto Via Galileo Galilei, 5 89022 CITTANOVA (RC) C.F. 82002680807 Codice Meccanografico RCIC80200C

ISTITUTO COMPRENSIVO Cittanova-San Giorgio Morgeto Via Galileo Galilei, 5 89022 CITTANOVA (RC) C.F. 82002680807 Codice Meccanografico RCIC80200C ISTITUTO COMPRENSIVO Cittanova-San Giorgio Morgeto Via Galileo Galilei, 5 89022 CITTANOVA (RC) C.F. 82002680807 Codice Meccanografico RCIC80200C Prot. n. del 25/09/2014 CIRCOLARE N. DOCENTI p.c. DSGA OGGETTO:

Dettagli

OGGETTO: Calendario del Piano Annuale delle Attività A.S. 2015/16

OGGETTO: Calendario del Piano Annuale delle Attività A.S. 2015/16 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN MARCELLINO A tutto il personale docente Al D.S.G.A. OGGETTO: Calendario del Piano Annuale delle Attività A.S. 2015/16 Consigli di classe/ Riunioni èquipe pedagogiche - Collegi

Dettagli

Oggetto: Convocazione Collegio dei Docenti Unitario n.1 e n.2 Settembre 2015

Oggetto: Convocazione Collegio dei Docenti Unitario n.1 e n.2 Settembre 2015 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORBOLO Via Garibaldi,29 43058 SORBOLO (PR) Tel 0521/697705 Fax 0521/698179 e-mail: pric81400t@istruzione.it pric81400t@pec.istruzione.it http://icsorbolomezzan.scuolaer.it codice

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia

Dettagli

Istituto Comprensivo di Grotte di Castro

Istituto Comprensivo di Grotte di Castro Istituto Comprensivo di Grotte di Castro Piano annuale delle attivita specificamente connesse con l attivita didattica e con il funzionamento della scuola inclusa la programmazione educativa e didattica

Dettagli

FUNZIONIGRAMMA 2015/2016. * Collabora con il Dirigente nella gestione e organizzazione dell'istituto

FUNZIONIGRAMMA 2015/2016. * Collabora con il Dirigente nella gestione e organizzazione dell'istituto FUNZIONIGRAMMA 2015/2016 COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Collaboratore (Vicario) Collaboratore * Collabora con il Dirigente nella gestione e organizzazione dell'istituto collaborazione con il DS

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso 11/11/12 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH dell'i.c.di Belgioioso 1 FINALITA Il presente documento contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Priorità strategiche della valutazione - Riduzione della dispersione e dell insuccesso scolastico. - Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ Prot. n 5090 C/23 del 22.06.2013 Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Pag. 1 a 7 Protocollo di accoglienza alunni stranieri Istituto Comprensivo Via Cassia 1694 Roma XV Municipio XXVIII Distretto PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Il Protocollo di accoglienza alunni

Dettagli

Circolare interna n. 3 Bisceglie, 3 settembre 2013

Circolare interna n. 3 Bisceglie, 3 settembre 2013 Circolare interna n. 3 Bisceglie, 3 settembre 2013 Oggetto: Istanze FF.SS. a.s. 2013/2014 Ai Sigg. Docenti Al sito web All ALBO S E D I di BISCEGLIE E TRANI Si comunica che le istanze, corredate dai curricula,

Dettagli

P.A.I. (Piano Annuale dell Inclusività)

P.A.I. (Piano Annuale dell Inclusività) P.A.I. (Piano Annuale dell Inclusività) I dati si riferiscono all anno scolastico 2014/2015 Approvato nel Collegio dei Docenti del 12 giugno 2015 Gli alunni certificati in base alla Legge 104/1992 Tabella

Dettagli

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14 Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBA Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1.

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità ISTITUTO COMPRENVO STATALE POLO EST LUMEZZANE a. s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: Infanzia Primaria Sec.I grado

Dettagli

VI. RISORSE PROFESSIONALI

VI. RISORSE PROFESSIONALI VI. RISORSE PROFESSIONALI 1. Il personale di Istituto Dirigente Scolastico Reggente: ing. Carlo Giustizia Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi: Elisabetta Riva Collaboratori del dirigente scolastico.

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Approvato nel Collegio dei docenti 11/09/2015

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA. Approvato nel Collegio dei docenti 11/09/2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE DIDATTICA STATALE di CARDITO Gianni Rodari VIA G. PRAMPOLINI 80024 CARDITO (NA) C. M.:

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU Via Dante, 1- Cap. 09028 SESTU Tel.070/260144 - Fax. 070/262518 - C.F. 92200240924 - C.M. CAIC89400B - Email:caic89400b@istruzione.it PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per

Dettagli

La scuola italiana è inclusiva?

La scuola italiana è inclusiva? Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Scuola _I.C. NOLE CAN.SE (TO) a.s._2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca E U I.I.S. MARCELLO MALPIGHI Sede Centrale: Crevalcore 40014 Via Persicetana, 45-0516801711 fa 051980954 e-mail istituto@malpighi-crevalcore.it

Dettagli

PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE

PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE Gallarate (VA) - Via Bonomi, 4 Tel. 0331.795141 - Fax 0331.784134 sacrocuoregallarate@fastwebnet.it www.sacrocuoregallarate.it Scuola Secondaria di I grado PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON

Dettagli

Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to

Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to Nel caso di un passaggio da una scuola ad un altra che sia di altro ordine o di altra tipologia, è importante elaborare un Progetto Ponte specifico, affinché

Dettagli

Istituto Comprensivo di Balsorano

Istituto Comprensivo di Balsorano Istituto Comprensivo di Balsorano Funzione Strumentale al POF AREA 1 BISOGNI SCUOLA INFANZIA a.s. 2013/2014 Relazione finale Ins. Maria Luisa Mastropietro Premessa Con la Delibera n. 11 del 20/11/2013

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

+ Il Questionario Scuola

+ Il Questionario Scuola Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Direzione Generale + Il Questionario Scuola Il format delle sperimentazioni VM e VALES 1 + Il Questionario

Dettagli

PROGETTO CONTINUITA' ORIENTAMENTO

PROGETTO CONTINUITA' ORIENTAMENTO ISTITUTO COMPRENSIVO G.GALILEI Scuola dell infanzia, primaria, secondaria di primo grado VIA CAPPELLA ARIENZO TEL. 0823/755441 FAX 0823-805491 e-mail ceee08200n@istruzione.it C.M. CEIC848004 Sito web www.scuolarienzo.it

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA All.10 POF 2015-2016 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA ONZA PER GLI Il Protocollo di Accoglienza è il documento che predispone e organizza le modalità che l Istituto intende seguire relativamente

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c. ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento Regolamento GLHI del gruppo di lavoro sull handicap Ai sensi dell art. 15 c. L 104/92 Approvato dal Consiglio di stituto in data 08/07/2013 1 Gruppo di Lavoro

Dettagli

REGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto

REGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto REGOLAMENTO GLHI Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto 1.- I Gruppi di Lavoro per l Handicap I gruppi di lavoro per l handicap sono istituiti per contribuire a garantire il diritto allo studio degli

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE

Dettagli

PIANO DELLE ATTIVITÀ PER L ANNO SCOLASTICO 2015/16

PIANO DELLE ATTIVITÀ PER L ANNO SCOLASTICO 2015/16 Organismo di Formazione accreditato Regione Veneto Cert. n. A0363 Istituto Tecnico Tecnologico FRANCESCO SEVERI 35129 PADOVA - Via L. Pettinati, 46 - Distretto n. 44 - Cod. Fisc. 80012040285 Tel. 049 8658111

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE Via De Concilii, 13 83100 AVELLINO Tel. 0825.1643241 Fax 0825. 1643242 E-mail: AVTD03000B@istruzione.it PEC: AVTD03000B@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito web: www.itcamabile.it

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Ginnasio Statale Dante Alighieri V.le Mazzini, snc 04100 Latina 0773/690921-474523/Fax 484616 ltpc01000t

Dettagli

Regolamento G.L.I. L'azione del G.L.I. può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo.

Regolamento G.L.I. L'azione del G.L.I. può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo. Regolamento G.L.I. Art. 1 Costituzione del G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l Inclusione) Ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi

Dettagli

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

P I A N O A N N U A L E d e l l e A T T I V I T À 2 0 1 5-2016

P I A N O A N N U A L E d e l l e A T T I V I T À 2 0 1 5-2016 P I A N O A N N U A L E d e l l e A T T I V I T À 2 0 1 5-2016 Collegio Docenti del 09/09/2015 Il Piano delle Attività dell Istituto tiene conto: a) del calendario scolastico nazionale b) del calendario

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA SCUOLA INFANZIA A. S. 2014/2015

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA SCUOLA INFANZIA A. S. 2014/2015 PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA SCUOLA INFANZIA A. S. 2014/2015 ATTIVITA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE 1) CALENDARIO SCOLASTICO Definito per le parti di propria competenza, dal Ministro dell Istruzione, dalla

Dettagli

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti 2014/2015: n 1. disabilità

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA FOSSA DELLA NEVE 90038 PRIZZI (PA)

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA FOSSA DELLA NEVE 90038 PRIZZI (PA) ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA FOSSA DELLA NEVE 90038 PRIZZI (PA) Prot. n. 2686/A1 Prizzi, 05/06/2015 C.I. n. 196 Ai docenti Al DSGA Al sito web OGGETTO:

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

ESITI DEGLI STUDENTI

ESITI DEGLI STUDENTI ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Adempimenti di fine anno scolastico a.s. 2010/2011 CALENDARIO DELLE OPERAZIONI DI FINE ANNO SCOLASTICO

Adempimenti di fine anno scolastico a.s. 2010/2011 CALENDARIO DELLE OPERAZIONI DI FINE ANNO SCOLASTICO 2 CIRCOLO DIDATTICO DI GRAGNANO Via Vittorio Veneto, 18 80054 Gragnano Tel 081/8012921 Fax 081/8736317 Adempimenti di fine anno scolastico a.s. 2010/2011 Mod. Pag. 1 di 1 Ediz. 01 Data Prot. Gragnano,

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A.COSTA Scuola dell infanzia G.B.Guarini Scuole primarie A.Costa G.B.Guarini A.Manzoni Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo - Sezione Ospedaliera Sede: Via Previati, 31

Dettagli

HANDICAP E INTEGRAZIONE

HANDICAP E INTEGRAZIONE HANDICAP E INTEGRAZIONE Inserimento ed Integrazione degli alunni diversamente abili L integrazione degli alunni diversamente abili costituisce, per la nostra scuola, un impegno fondamentale che si ispira

Dettagli

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 DI BOLOGNA

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 DI BOLOGNA PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 DI BOLOGNA Anno scolastico 2014-2015 LE NOSTRE SCUOLE scuola dell infanzia FUTURA scuola primaria GIOVANNI XXIII scuola secondaria 1^ grado GIUSEPPE

Dettagli

Scuola : LICEO CLASSICO STATALE "C. BECCARIA" - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione

Scuola : LICEO CLASSICO STATALE C. BECCARIA - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Scuola : LICEO CLASSICO STATALE "C. BECCARIA" - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

IL DIRIGENTE SCOLASTICO ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE "EMANUELE MORSELLI INDIRIZZI: CHIMICO - ELETTROTECNICA - MECCANICA E MECCATRONICA- AGRARIA,AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA ELETTRONICA- INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Scuola ISTITUTO COMPRENSIVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILANO) a.s 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola ISTITUTO COMPRENSIVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILANO) a.s 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola ISTITUTO COMPRENVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILA) a.s 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA

AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA Prot. n. 7937/FP del 20/11/2015 Genova, lì 16 novembre 2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE

Dettagli

Funzionigramma d Istituto

Funzionigramma d Istituto Dirigente Scolastico Assicura la gestione unitaria dell istituzione È il rappresentante legale È responsabile della gestione delle risorse finanziare e strumentali e dei risultati del servizio Organizza

Dettagli