Un impegno che tiene. Sommario. Basta piangere!

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1 maggio 2014 Romagna Est: un bilancio robusto a sostegno del territorio Giovani protagonisti nella scuola e nell impresa La fioritura del dialetto romagnolo Due papi che hanno segnato la storia

2 Romagna est copertina-bilancio2013-coloreok.indd 1 08/04/14 10:18 EDITORIALI Sommario EDITORIALI Un impegno che tiene 3 Basta piangere! 3 PRIMO PIANO Una banca robusta che supporta il territorio 4 CONVEGNO La scuola che appassiona! 6 INTERVISTA Personalizzazione e identità per competere nel villaggio globale 8 SPECIALE L infinita passione per l uomo 10 ATTUALITÀ Pensare in grande per tornare grandi 11 CULTURA Dialetto di Romagna: una incontenibile fioritura 12 EVENTI Quello sguardo oltre alla rete 14 BANCA E IMPRESA Coraggio e innovazione: la storia di Gilda e Jennifer 15 I 20 milioni alle PMI per investimenti su investimenti e sviluppo 15 BANCA E TERRITORIO Bilancio Sociale e bellezza: binomio anti crisi 16 COOPERAZIONE Il coraggio e la sfida 17 ROMAGNA EST BREVI Soci e famiglie a Orvieto e Todi, Bellezza e cultura a Siena..., 18 Romagna in festa con passione, Soci in festa NEWS Informarsi per salvare la pensione, sconti riservati, acquisti semplici 20 IL BUONPAESE L acqua riminese che piace agli americani 21 SPORT Un campione e la sua bici 22 AGENDA Eventi e non solo 23 La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n 12/2006 Numero 32 (maggio 2014) Direttore Responsabile Roberto Zalambani Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/ Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Immagine di copertina: Balconi Fioriti, Santarcangelo di Romagna maggio 2014 Un impegno che tiene Basta piangere! Svolgere un convegno, come quello intitolato La scuola che appassiona, non è per Romagna Est semplicemente fare cultura, oppure prestare attenzione all universo dell educazione. Un azione di questo genere, già pur lodevole, sarebbe ancora troppo poco. Il nostro contributo invece, è quello di andare alle origine di ogni risorsa economica e lavorativa: l uomo. Solo in questa origine è presente la vera ricchezza, che poi i bilanci dovranno tradurre nei modi più opportuni e all interno dei limiti che la situazione oggettiva concede. In questo lavoro stiamo conseguendo risultati che ci confortano. La soddisfazione e l entusiasmo dei docenti Il sostegno al territorio da parte di Romagna Est è di quelle cose che sono da sempre, facendo parte della sua stessa natura di banca cooperativa. E, da sempre, lo abbiamo messo a fuoco su questo periodico, in primo luogo per comprenderne l importanza noi stessi e perché possa essere patrimonio della coscienza di ogni lettore. Infatti, le cose che sono da sempre rischiano di divenire scontate. Anche quelle fondamentali, senza le quali tutti saremmo più in difficoltà. Sono innumerevoli le iniziative e le associazioni, meritevoli, che possono crescere grazie a questi contributi, come illustrato nel Bilancio Sociale Il territorio sarebbe più povero, se non esistesse la sua banca. Sono i dati che lo attestano con cruda evidenza. Che in un tempo come questo, dove tutto sembra contrarsi a causa della crisi, le cifre messe a disposizione per il territorio, in particolare in alcuni e degli studenti presenti al Palacongressi di Bellaria il 15 marzo è segno che si sta camminando nella direzione giusta. Ma cosa è emerso dal convegno? Tutti i relatori hanno concordato, da Roberto Vecchioni a Mariella Carlotti, da Aldo Cazzullo a Giacomo Bonomi, che la grande sfida a cui questa generazione è chiamata consta nel passare dalla capacità di accendersi intorno a passioni brucianti, all impegno costante e intenso con queste loro importanti intuizioni. La grande fatica di una generazione che stenta a dare stabilità a se stessa, ovvero ai suoi stessi desideri, è il vero campo di battaglia. L obiettivo è che la passione, da entusiasmo settori, siano le medesime degli altri anni, fa parte di quelle notizie che non devono essere date per scontato. L altro dato per nulla scontato è che i settori di finanziamento privilegiati da Romagna Est siano quelli dedicati ai giovani. Il punto che più ci sta a cuore è che i fondi possano produrre germogli autonomi e capaci di attecchire sul territorio. In tal senso le associazioni che lavorano con i giovani (scuola e sport in particolare) sono preziose. Abbiamo soprattutto valorizzato quelle che ci hanno mostrato un cambiamento di metodo. Abbiamo cioè valorizzato chi si è rimboccato le maniche, chi non ha aspettato aiuti per iniziare un percorso, chi ha lanciato nel territorio una novità di idee e di vita. In tutto ciò, ci troviamo in collegamento ideale con i lavori dell ultimo Convegno, non a caso dedicato ai giovani ed alla scuola, durante il Bilancio del 2013 estetico, divenga lavoro costruttivo, rimanendo avvincente e vibrante ma acquisendo tenacia e capacità di lasciare tracce profonde nel tempo. Una bella sfida, resa più complicata da noi genitori, così pronti a sollevare i figli da ogni impegno, svilendoli nel loro animo e spossandoli nel loro corpo. Pieni di cure e attenzioni che eludono lo scontro e l impatto con una realtà che sempre più somiglia al virtuale. Qui si gioca la sfida del nostro futuro e i giovani sembrano pronti ad accoglierla. Corrado Monti Presidente di Romagna Est quale il leit motiv è senza dubbio stato il basta piangere, lanciato da Aldo Cazzullo. Un basta piangere che noi, modestamente ma tenacemente, traduciamo in un bilancio sociale di cui andiamo orgogliosi e che ci sforzeremo, di anno in anno, di migliorare. Pierino Buda Vice Presidente di Romagna Est Bilancio d esercizio. Bilancio sociale. duemilatredici Stampato su carta Eural da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell ambiente 3

3 PRIMO PIANO PRIMO PIANO Il bilancio di Romagna Est relativo al 2013: conferme e garanzie, tutte a vantaggio del territorio Una banca robusta che supporta il territorio Paolo Garattoni, direttore generale di Romagna Est Maggio è tempo di bilanci per aziende e istituzioni. Come di consueto chiediamo al direttore di Romagna Est Paolo Garattoni, di fare il punto sulla situazione, non solo relativa a Romagna Est ma anche al contesto economico più generale. Entriamo subito nel merito. Direttore, come si sta evolvendo la situazione economica e finanziaria internazionale? Nel 2013 sono migliorate le condizioni sui mercati finanziari, grazie anche al continuo sostegno derivante dalle politiche monetarie delle Banche Centrali. Dalla scorsa estate, all intensificarsi del rafforzamento congiunturale nelle economie avanzate, in particolare negli Stati Uniti, si sono accompagnati un miglioramento delle condizioni finanziarie e minori tensioni sui titoli di Stato nell area Euro, anche se i rischi restano ancora elevati. La situazione è più dura in Italia In Italia nel 2013 il Prodotto Interno Lordo è diminuito dell 1,9%, dopo il pessimo risultato del 2012 (-2,4%). Nel quarto trimestre 2013 si è interrotta la caduta del PIL rispetto ai trimestri precedenti e per il 2014 è attesa una crescita inferiore al punto percentuale. Preoccupa, invece, il tasso di disoccupazione che a fine 2013 è arrivato al 12,7%. La /12/2012 Patrimonio Netto (valori in migliaia di euro) 31/12/ disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 41,6%, in crescita di 4,2 punti rispetto a un anno prima. Passiamo al sistema bancario. Anche in questo ambito, si diceva gli anni scorsi, occorrono riforme Sì, e sono in corso. La crisi finanziaria ha accelerato alcune tendenze già in atto nel sistema bancario europeo, anche in paesi meno colpiti dalla crisi come la Germania. Le tensioni sull offerta di credito derivano soprattutto dall accresciuto peso dei prestiti deteriorati nei bilanci delle banche. In questo contesto problematico il credito cooperativo conferma una generale tenuta? La crisi economica che ha colpito l Italia e che non accenna a diminuire l impatto dirompente nel quotidiano, ha riguardato da vicino anche le Banche di Credito Cooperativo. Tuttavia, come la storia insegna, i periodi di crisi sono spesso portatori di cambiamenti e innovazioni indispensabili, che solo le difficoltà danno la saggezza di adottare. La strada da percorrere è ancora lunga, complessa, irta di ostacoli, ma non pare azzardato affermare che il modello cooperativo si ponga come valida integrazione del modello capitalistico vigente in Italia, con spunti, tendenze e progressioni occupazionali e relazionali addirittura superiori. Il Credito Cooperativo è nato proprio per assolvere a questo compito. È una battaglia che potrà portare risultati nel breve e medio termine? Avvertiamo il rischio della rassegnazione e del ripiegamento. Proprio per questo le Banche di Credito Cooperativo debbono continuare a portare il proprio contributo per la crescita delle economie locali, perché in esse ci siano più opportunità e nei territori più coesione, inclusione, benessere. Non nascondiamoci che è duro oggi avere speranza Certamente. Lo è anche per le realtà bancarie. Il Credito Cooperativo, insieme al sistema bancario generale, sta oggi vivendo per tanti versi un passaggio d epoca. L avvio dell Unione Bancaria, con i suoi tre pilastri (Basilea 3 e vigilanza accentrata presso la BCE; schemi di protezione dei depositi; misure per il risanamento e la risoluzione delle banche in crisi) sta ridefinendo non soltanto le regole del gioco con cambiamenti rilevanti, ma gli stessi arbitri del gioco, che sono, già ora, sempre meno nazionali e sempre più europei. Questo non desta preoccupazioni? Il Credito Cooperativo, come tutta l industria bancaria italiana, vede con favore il progetto dell Unione Bancaria, purché il Testo Unico Bancario Europeo riconosca in modo esplicito, come già fece a suo tempo nel 1993, il valore del pluralismo bancario. L attività di Federcasse è stata progressivamente estesa nelle sedi europee al fine di riaffermare i valori (anche economici) della cooperazione e delle banche mutualistiche di territorio, rappresentandone gli interessi. Veniamo a Romagna Est. Ci ha abituati a bilanci solidi. È lo stesso anche quest anno? È confermata la solidità di Romagna Est, sotto molteplici aspetti (dal patrimonio alla redditività, dalla liquidità alla prudenza delle politiche). Una dimensione che resta un elemento fondamentale, nel medio lungo termine, per alimentare un circolo virtuoso tra Banca e Territorio, in una logica di reciproco rafforzamento. Qualche dato? La raccolta complessiva di Romagna Est presenta un saldo puntuale di fine periodo di 948,9 milioni di euro, 31/dic/ /dic/ /12/2012 Utile Netto (valori in migliaia di euro) /12/ evidenziando un incremento, rispetto al precedente esercizio, di 19,3 milioni, pari al 2,1%. La raccolta complessiva è composta, a fine 2013, per l 80% dalla raccolta diretta e per il restante 20% dalla raccolta indiretta. Tra le forme tecniche di raccolta diretta, cresce il saldo dei conti correnti passivi di quasi 10 punti percentuali (circa 28 milioni in valore assoluto). Prestiti obbligazionari (43,2%) e conti correnti (42,7%) sono le prime due forme tecniche di raccolta diretta. I crediti verso clientela, al lordo delle svalutazioni, ammontano al 31/12/2013 a 703,6 milioni di euro, con un decremento rispetto all esercizio precedente di circa 27 milioni, pari al -3,7%. I mutui continuano a rappresentare la componente predominante, con un peso percentuale sul totale impieghi del 65,7%. Tali risultati risentono delle difficoltà dell economia e sono stati ottenuti nel rispetto delle politiche definite dal Consiglio di Amministrazione, che hanno guidato l operatività in termini di erogazione e gestione del credito, in modo da garantire la solidità dell istituto nel medio lungo termine. La banca ha così consolidato la propria posizione di liquidità, spostandosi nella direzione voluta dalla regolamentazione prudenziale di Basilea 3, che ha dedicato un ampio risalto alla liquidità delle banche. La banca ha consolidato la propria posizione di liquidità, spostandosi nella direzione voluta dalla regolamentazione prudenziale di Basilea 3, che ha dedicato un ampio risalto alla liquidità delle banche Romagna Est oggi sta affrontando le sfide della congiuntura avversa con le spalle robuste ed un certo realismo e, forte di questa posizione, ha fatto ricorso alle misure straordinarie di rifinanziamento adottate dalla BCE, per sfruttarne le potenzialità sia sul piano finanziario che economico. Una banca in utile quindi L utile netto del 2013 è di 4 milioni 320 mila euro ed evidenzia un incremento, rispetto al precedente esercizio, di 145 mila euro (+3,5%). Un risultato positivo che non è affatto un dato scontato se si osservano i risultati di consorelle anche molto vicine territorialmente a Romagna Est. Il cost income, il classico indicatore di efficienza, calcolato come rapporto tra costi e ricavi della banca, è pertanto migliorato e a fine 2013 è pari al 46,2%, un ottimo risultato. Sul piano della qualità del credito, le svalutazioni hanno inciso sul bilancio di Romagna Est per 18,2 milioni di euro contro i 15,5 milioni del Raccolta Impieghi 31/12/ , a testimonianza della gravità della congiuntura che il territorio sta vivendo e che conferma l importanza, per Romagna Est, di avere la capacità di generare risultati positivi senza fare venire meno una politica prudenziale di svalutazione dei crediti difficili. È pertanto confermata la solidità della banca, misurabile dagli indicatori di patrimonializzazione, che anche nel 2013 si pongono su livelli superiori agli attuali e futuri limiti posti dalla Vigilanza e che siamo chiamati a rispettare. In particolare, il Total capital ratio (vale a dire il rapporto tra il capitale complessivo e le attività di rischio ponderate finanziate dalla banca) risulta pari al 16,16% a fine 2013 e il Tier 1 ratio (il rapporto tra il capitale di base e le attività di rischio ponderate) al 15,85%. Una situazione che ci permette di continuare a svolgere il nostro ruolo di supporto 1dell economia locale, confermato anche attraverso l approvazione del 96% (sia per numero che per importo) delle domande di fido presentate nel 2013 e la concessione di moratorie alle imprese per oltre 11 milioni di euro nonché di sospensione di rate alle famiglie per circa 4 milioni e mezzo. Questa vicinanza tangibile al territorio è possibile solo per banche robuste, che grazie alla loro solidità possono sostenere le imprese, lo sviluppo e l occupazione. Grafico 4 Andamento della raccola (diretta e indiretta) e degli Impieghi Lordi (valori in migliaia di euro) 31/12/

4 CONVEGNO CONVEGNO Una mattina davvero appassionante il Convegno del 15 marzo. Testimonianze, riflessioni, confessioni piene di speranza per il futuro La scuola che appassiona! La crisi che ci ha investito ci ha costretto a cambiare, ad impostare nuovi equilibri, a guardare al domani con occhi nuovi. Da anni Romagna Est si interroga sul futuro, su come uscire da questa crisi mondiale, ponendo l attenzione sull educazione e sui giovani. Tanto da dedicarvi non solo il calendario 2014 ma anche l annuale convegno dal titolo La scuola che appassiona tenutosi il 15 marzo al Palacongressi di Bellaria Igea Marina, il quinto appartenente al ciclo di incontri Tra cent anni: prospettive sul futuro. Un tentativo quanto mai ardito di declinare il concetto di scuola come esperienza appassionante, cercando di ribaltare il pensiero, purtroppo così frequente tra giovani e adulti, di scuola come prigione e non più come occasione di incontrare la realtà. Una mattina avvincente, dedicata ai 700 ragazzi provenienti da numerosi Istituti scolastici del territorio compreso fra le province di Rimini e Forlì-Cesena ed agli insegnanti che li accompagnano giorno dopo giorno in un importante percorso educativo Una mattina avvincente, dedicata ai 700 ragazzi provenienti da numerosi Istituti scolastici del territorio compreso fra le province di Rimini e Forlì-Cesena, con cui Romagna Est da anni ha intrapreso un percorso formativo e di crescita reciproca, ed agli insegnanti che li accompagnano giorno dopo giorno in un importante percorso educativo. Una mattinata rivolta anche a tutti gli adulti presenti, perché in fondo quando si parla di scuola si parla di vita. Un concetto dunque ampio e difficile da sviscerare, per il quale Romagna Est si è fatta aiutare da alcuni personaggi d eccezione: Sergio Gatti, Aldo Cazzullo, Mariella Carlotti, Giacomo Bonomi, Roberto Vecchioni. Numerosi sono stati i pensieri, le riflessioni e le confessioni generati via via durante la mattinata. Si è parlato di scuola, di passione, di lavoro e di futuro coinvolgendo le diverse generazioni presenti, dai Baby Boomers (le generazioni dal 46 al 64), così chiamati perché nati nel boom economico e demografico, la Generazione X (che comprende i nati dal 65 al 80) e i Millennials (nati dal 81 al 2005) nominati così perché a cavallo del passaggio di millennio. Proprio ai Millennials si rivolge Aldo Cazzullo, editorialista del Corriere della Sera e autore di numerosi libri, nella sua ultima fatica dal titolo Basta piangere! Un imperativo che non vuole essere un rimprovero poiché, come ricorda l autore, me lo diceva mia mamma quando mi vedeva sfiduciato, triste. I ventenni sono convinti che il futuro sia segnato, sia deciso dal destino e dipenda sempre dagli altri. Ho scritto questo libro per dire che non è vero E spiega: I ventenni sono convinti che il futuro sia segnato, sia deciso dal destino e dipenda sempre dagli altri. Ho scritto questo libro per dire che non è vero. Il futuro non è segnato e dipende soprattutto da noi, da voi. Ci sono due errori che non dovete commettere: pensare di essere nati in un Paese sbagliato, e pensare che le generazioni precedenti abbiano avuto la vita facile. Il lavoro si troverà ancora là dove serve un sapere, una tecnica, un esperienza. Per questo è importante studiare, formarsi, e recuperare il piacere e l orgoglio del lavoro ben fatto. Secondo la professoressa Mariella Carlotti il Basta piangere! non deve scattare solo nei Millennials ma anche negli adulti e, soprattutto, negli insegnanti, da lei definiti la categoria più lamentosa che conosce Secondo la professoressa Mariella Carlotti il Basta piangere! non deve scattare solo nei Millennials ma anche negli adulti e, soprattutto, negli insegnanti, da lei definiti la categoria più Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore Mariella Carlotti, docente Roberto Vecchioni, cantautore e docente lamentosa che conosce. La Carlotti ha cominciato ad insegnare a 24 anni fin da subito con entusiasmo, certa di aver scelto il lavoro più bello del mondo e consapevole di avere un compito eccezionale. Rimase però insoddisfatta del suo modo di insegnare fino al giorno in cui, due anni dopo, avvenne la svolta della sua carriera, ovvero quando ho capito che ero sempre entrata nelle classi con il progetto di cambiare i ragazzi, mentre dovevo entrare in quelle classi avendo il desiderio di cambiare me; solo questo avrebbe cambiato loro. Proseguendo poi affermando che i momenti di crisi servono a riprendere coscienza, imparare veramente chi siamo. La scuola da questo punto di vista ha un ruolo anche economico e politico fondamentale, perché oggi non dobbiamo solo ricreare posti di lavoro, ma dobbiamo ricreare anche una certa concezione del lavoro e della politica, dobbiamo riprendere coscienza di quello che ha fatto grande il nostro continente, in cui il nostro Paese ha avuto un ruolo chiave. E questa è una scommessa che si gioca innanzitutto tutte le mattine a scuola perché saranno i ragazzi a decidere se l Italia sarà un paese che continuerà a dare al mondo quello che ha dato finora. Anche il professor Giacomo Bonomi, insegnante di Marketing e Comunicazione all Università Cattolica di Milano sostiene il Basta piangere! : Quante volte dedichiamo tempo a togliere l erba che non va. Invece dobbiamo scoprire che se mettiamo giù un fiore questo non solo è un fiore ma impedisce anche all erbaccia di crescere. Perché la terra non resiste al bisogno di generare, il bene o il male. Occorre trasformare l angoscia in sfida. Il futuro è una pagina bianca che non è ancora stata scritta. Esperto del delicatissimo passaggio dai banchi di scuola al mondo lavorativo, parla della scuola non solo per la sua correlazione connaturata con il mondo del lavoro, ma come modello di vita sociale che contiene tre dimensioni: istruzione (azione di sostituzione, del mettere dentro), educazione (azione del tirar fuori, del generare talento) e passione. E rispondendo al tema del convegno, afferma che la scuola che appassiona non è sul cosa, è sul come. Nel come facciamo una lezione c è dentro l attenzione educativa. Non c è niente di più sfidante del far sì che una persona possa far emergere le sue qualità. Roberto Vecchioni, cantautore e scrittore nonché insegnante, prima nelle scuole superiori e poi professore universitario, ha deliziato il pubblico con alcune sue canzoni, ma prima ha parlato dell importanza di mettere consapevolezza e passione in tutto ciò che si fa, riportando un interessante ed inedito aneddoto. Racconta di Louis Godart, archeologo francese che dal 1982 al 1987 si reca sull isola di Creta nel tentativo di scoprire l esistenza di un complesso prepalaziale dove esiste uno dei pochi esempi della lineare A (la prima forma di scrittura). Passano cinque anni, finiscono i soldi per i lavori e viene richiamato in patria, senza aver trovato ciò che cercava. L ultima sera prima di partire, seduto al bar, un vecchio si alza va al suo tavolo e gli dà appuntamento per la mattina successiva. Si incontrano all alba del giorno dopo, camminano per ore e si fermano in un posto dove il vecchio lo fa scavare. Louis Godart scopre lì il complesso prepalaziale con la lineare A. Spontanea nasce la domanda, Perché dirmelo solo ora, perché attendere cinque anni per indicarmi il posto giusto?. E il vecchio rispose: Lei è rimasto per cinque anni, ha lavorato senza trovare nulla e non si è arreso; lei sa cos è la bellezza, la cultura e la vita. È per questo che gliel ho detto. Lei è rimasto per cinque anni, ha lavorato senza trovare nulla e non si è arreso; lei sa cos è la bellezza, la cultura e la vita. È per questo che gliel ho detto Nessuno l aveva ancora cantata a Godart, ma lui sicuramente ce l aveva dentro: Sogna ragazzo sogna/quando muore un uomo per la stessa vita/che sognavi tu/sogna, ragazzo sogna/non cambiare un verso della tua canzone,/non lasciare un treno fermo alla stazione,/ non fermarti tu. Spesso quando si parla di futuro - ha concluso Sergio Gatti, direttore di Federcasse - si tende a far prevalere una nota negativa, scoraggiata e profondamente amara, che i giovani non fanno altro che assorbire come spugne rendendola propria. Loro sono il futuro e ciò di cui hanno più bisogno non sono litanie piagnucolanti, ma valori stabili e la possibilità di sviluppare una coscienza forte che li porti a trovare chi sono, ciò che li appassiona e, con fiducia e speranza, a perseguirla. Giacomo Bonomi, docente all Università Cattolica di Milano in comunicazione e management 6 7

5 INTERVISTA INTERVISTA Intervista a Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano. Il punto sul nostro turismo Personalizzazione e identità per competere nel villaggio globale Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi è dal 2010 il presidente del Touring Club Italiano. Entrato a far parte del Consiglio Direttivo del TCI nel 2007, dal 2008 ha ricoperto la carica di Vice Presidente. Produttore, curatore, ideatore di numerosi programmi televisivi, tra i quali il programma per bambini L albero azzurro, e collaboratore di Enzo Biagi in programmi ed inchieste giornalistiche, ha alle spalle una solida esperienza dirigenziale in Rai: responsabile dei programmi prodotti a Milano dal 1978 al 1993, Direttore dei Palinsesti TV dal 1993 al 1996, Direttore Generale dal 1996 al Dal 1998 al 2003 Presidente della Sipra e dal 1998 al 2002 è stato anche responsabile dei rapporti tra la Rai e il Vaticano per il Grande Giubileo del Cosa porta con se di quell esperienza e della collaborazione venticinquennale con Enzo Biagi? Quando si lavora con una persona come Enzo Biagi, per 25 anni, si dà e si riceve molto. Non si è trattato di uno scambio alla pari. Professionalmente e umanamente mi sono arricchito. Ci teneva a presentarsi sempre allo stesso modo: mi chiamo Enzo Biagi, sono un giornalista. Curioso e conoscitore del mondo, aveva sempre voglia di tornare in fretta a casa e cioè nella sua terra, nella sua storia, nei suoi ancoraggi umani. Aveva grande rispetto per il suo pubblico ed era maestro di ironia provocatoria. Ad un politico, che gli chiedeva un appuntamento per uno scambio di idee, rispondeva: scusi, ma lei cosa ci mette?. Quando bisognava scegliere, poi, sapeva da che parte stare: nella Resistenza, giovanissimo, si è messo con le brigate Giustizia e Libertà. È certo che un compagno di viaggio così non è sostituibile. Quando si lavora con una persona come Enzo Biagi, per 25 anni, si dà e si riceve molto. Non si è trattato di uno scambio alla pari. Professionalmente e umanamente mi sono arricchito. Ci teneva a presentarsi sempre allo stesso modo: mi chiamo Enzo Biagi, sono un giornalista Lo scorso anno, nel 2013, lei è stato riconfermato presidente del Touring Club italiano che quest anno compie i 120 anni. Quali sono i propositi per incentivare e migliorare il turismo in Italia e cosa è già stato fatto di importante, anche in riferimento a questa significativa ricorrenza? L impegno degli operatori (privati e pubblici) del sistema turistico italiano è di rendere più attrattivo e più accogliente il nostro paese. Per quanto ci riguarda, come Associazione privata senza fini di lucro che in questi 120 anni di vita ha svolto una funzione pubblica riconosciuta, è di continuare a produrre conoscenza con tutti i mezzi possibili, di trasformare la nostra Associazione in una comunità di viaggiatori, che siano Soci o no, e occuparsi in modo più costante dei viaggiatori stranieri che, almeno secondo le statistiche, sono destinati a salvare e fare crescere il turismo in Italia. Il turismo in Italia è un aspetto fondamentale Il turismo è certamente un valore per l economia italiana e i numeri lo testimoniano in modo chiaro. Nella classifica 2012 dell Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), l Italia con 46,4 milioni di arrivi internazionali è il quinto Paese turistico al mondo. Considerando poi gli aspetti economici, secondo le stime 2014 del World Travel and Tourism Council (WTTC), l industria turistica nazionale vale 67 miliardi di euro (il 4,2% del Pil), dato che sale a 165 miliardi di euro (oltre il 10% del Pil), se si tiene in considerazione anche l indotto. Questo valore si traduce, inoltre, anche in posti di lavoro: circa 1,1 milioni di occupati (il 5% della forza lavoro complessiva) per il core business che diventano 2,7 milioni (ovvero l 11,8% del totale degli occupati in Italia) se si considerano anche i settori indirettamente collegati. Rappresenta dunque una valida risorsa oggi per il nostro paese Basterebbero i pochi dati mostrati per dire che il turismo è importantissimo per l Italia anche se, va ricordato, non è mai stato in passato né ora, anche a fronte della crisi che stiamo attraversando, seriamente considerato un opzione di sviluppo e rilancio del sistema Paese nonostante rappresenti uno strumento di eccezionale potenza per esportare la nostra immagine nel mondo e il Made in Italy in generale. Potrebbe precisare qualche dato sull andamento attuale e previsionale? Gli ultimi dati ufficiali dell Istat (2012) fotografano una situazione di stallo: se gli arrivi complessivi (pari a 104 milioni) sono stabili rispetto all anno precedente, le presenze (381 milioni) sono in calo, seppur contenuto, dell 1,6%. Questa situazione, che a prima vista potrebbe sembrare relativamente preoccupante, nasconde un quadro più complesso che non fa sperare, per il momento, in una ripresa significativa dei flussi, e dell economia del settore, nel medio periodo. Il segmento domestico, infatti, è ormai da tempo in crisi (-2,3% gli arrivi 2012 rispetto al 2011 e -4,9% le presenze): soltanto l incoming (l incremento 2012 oscilla tre il 2 e il 3% per arrivi e presenze) sembra sostenere la domanda. Un Italia turistica, dunque, che non riesce ad esprimere le proprie potenzialità accontentandosi di vivacchiare con rendite di posizione. Fare previsioni in un contesto come questo non è semplice: quello che emerge per la primavera 2014 è un dato timidamente positivo per il comparto domestico che potrebbe far sperare in una stagione estiva all insegna di una, seppur contenuta, ripresa Fare previsioni in un contesto come questo non è semplice: quello che emerge per la primavera 2014 è un dato timidamente positivo per il comparto domestico che potrebbe far sperare in una stagione estiva all insegna di una, seppur contenuta, ripresa. Rimini, a lungo vista come capitale europea del turismo, oggi cerca di rilanciarsi La storia di Rimini rappresenta un po la storia del turismo di massa italiano. Quando negli anni 50 il nostro Paese attirava quasi il 20% dei turisti internazionali che viaggiavano nel mondo, l Italia aveva una posizione sicuramente dominante, così come Rimini poteva vantare ben pochi competitor. Ragionare, però, se oggi sia o no la capitale europea del turismo è, a mio avviso, una questione marginale perché in sessant anni il mondo è cambiato. Rimini e l Italia devono cominciare a interrogarsi non solo su dove stanno rispetto alle classifiche, ma soprattutto su come ci stanno: l approccio dovrebbe muovere da una consapevolezza identitaria che può diventare elemento di differenziazione nella competizione internazionale. Nascono per questo l Associazione Unione di prodotto Costa, il distretto turistico della costa emiliano-romagnola e, quest anno, anche il distretto della Riviera dei parchi, oltre a sinergie varie. Secondo lei è la strada giusta per il rilancio della riviera romagnola? Il prodotto mare, nonostante la sua maturità non è destinato a morire ma necessiterà di essere reinventato: aspetti quali l esperienza, la qualità (che non significa solo lusso), le logiche distrettuali che mettono in rete gli operatori di un ambito e tra ambiti diversi (penso al necessario dialogo tra costa ed entroterra) sono strumenti essenziali per incontrare i favori della domanda. Il futuro della riviera romagnola può essere assicurato soltanto dalla capacità che i singoli dimostreranno di agire insieme e dalla predisposizione di un offerta di prodotti e servizi in grado di catalizzare l attenzione non solo del pubblico tradizionale (italiano ed europeo) che andrà consolidato, ma anche di quello proveniente dai Paesi emergenti che dovrà essere sviluppato. Siamo la Romagna di Panzini, di Pascoli, di Felllini, di Tonino Guerra. Per noi è importante il senso della terra, il gusto e la sensibilità per i prodotti locali. Come possono coniugarsi la globalizzazione, Internet e i nuovi media con il locale e l importanza delle proprie radici? il turismo italiano non può prescindere da due aspetti: personalizzazione e territorio. Da più parti sono evidenti segnali che testimoniano questa tensione verso un turismo più personale Senz altro per Touring, il turismo italiano non può prescindere da due aspetti: personalizzazione e territorio. Da più parti sono evidenti segnali che testimoniano questa tensione verso un turismo più personale. Il viaggiatore, come consumatore evoluto, esprime esigenze diversificate e mutevoli che muovono dai suoi interessi, dai fenomeni sociali e dai condizionamenti culturali dell ambiente in cui è immerso e ricerca, sempre più sulla Rete, esperienze che possano soddisfare i suoi bisogni. Conseguentemente i turismi si sono progressivamente moltiplicati negli anni superando le classiche distinzioni e dando origine ad una frammentazione elevata che risponde a nicchie di mercato, enfatizzando la contaminazione tra tipologie diverse. Non va dimenticato, poi, che stanno acquisendo una valenza turistica anche aspetti che tradizionalmente venivano considerati poco o per nulla turistici: è il caso delle tradizioni artigianali, sempre più spesso al centro dell esperienza di viaggio, così come dell enogastronomia e, più in generale, dell agricoltura. 8 9

6 SPECIALE ATTUALITÀ Santificati Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII lo scorso 27 aprile. Due papi che hanno segnato la storia L infinita passione per l uomo Il 27 aprile 2014 papa Francesco ha iscritto all albo dei santi i due pontefici più amati del XX secolo: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Un evento di portata mondiale annunciato da Papa Francesco nella mattina di lunedì 30 settembre 2013 e che ha richiamato a Roma milioni di fedeli da tutto il mondo per la seconda domenica di Pasqua, data scelta in maniera tutt altro che casuale: in quel giorno la Chiesa Universale celebra la festa della divina misericordia istituita proprio da Giovanni Paolo II. Il 27 aprile 2014 papa Francesco ha iscritto all albo dei santi i due pontefici più amati del XX secolo: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II È stato il prefetto per la Congregazione delle cause dei santi, Angelo Amato, prima che papa Bergoglio annunciasse la tanto attesa data della canonizzazione a sottolineare l impegno dei due defunti papi a servizio della pace, così come la mite fermezza con la quale hanno entrambi vissuto in tempi di radicali trasformazioni, promuovendo con autenticità la dignità dell uomo. Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e, in meno di cinque anni di pontificato, ideò e convocò il Concilio Vaticano II, riuscì a rinnovare l impulso evangelizzatore della Chiesa e ad entrare nel cuore di tutti grazie alla semplicità dei suoi gesti e delle sue parole. Ricordato con l appellativo di Papa buono, fu beatificato il 3 settembre del 2000 da Giovanni Paolo II che, nell omelia della beatificazione, descrisse Giovanni XXIII come il Papa che colpì il mondo per l affabilità del tratto, da cui traspariva la singolare bontà dell animo. Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla), eletto papa il 16 ottobre 1978, ha per 27 anni guidato la Chiesa lasciando un segno indelebile nella storia della cristianità e del mondo. Nemmeno il parkinson, che lentamente lo rese prigioniero del suo corpo, gli impedì di terminare la sua missione. Era il papa della speranza, della comunicazione, dei giovani. Migliaia di persone si raccolsero davanti alla Basilica di San Pietro quando il 2 aprile del 2005 Giovanni Paolo II si spense, dando vita ad una veglia di preghiera che durò fino al giorno del funerale. Con tempi record, il 28 giugno 2005 si aprì la causa di beatificazione che fu portata a compimento il primo maggio 2011 dal suo successore Benedetto XVI. Consapevole della sua importanza come testimone di fede e di umanità, tanto da lasciare una traccia indelebile nel cuore della nostra epoca, nel 2008 Romagna Est ha voluto ricordarlo ospitando una mostra dal titolo Karol Wojtyla. L Uomo e la sua terra. Le immagini raccolte ed esposte per un mese al Palazzo del Turismo di Bellaria Igea Marina non si riferivano al periodo in cui Karol Wojtyla ha guidato la Chiesa Universale ma alla sua gioventù, alla sete di verità e di vita, che da ragazzo lo portava ad abbracciare la cultura e la natura, in particolar modo la montagna, a cui è tornato ogni qualvolta gli è stato possibile. Papa Francesco ha affermato riferendosi al papa buono, per il quale ha approvato un percorso privilegiato dispensando la sua canonizzazione dal riconoscimento di un secondo miracolo, è un po la figura del prete di campagna, il prete che ama e sa curare ognuno dei fedeli e questo lo ha fatto da vescovo e da nunzio. Un grande missionario della Chiesa è, invece, la definizione che Francesco dedica di Wojtyla, il Papa che nel 1992 lo nominò vescovo ausiliare di Buenos Aires, nel 1998 arcivescovo della capitale argentina e nel 2001 cardinale. Giovanni Paolo II è un missionario, un uomo che ha portato il Vangelo dappertutto. Viaggiava tanto. Sentiva questo fuoco di portare avanti la parola del Signore. È un san Paolo, è un uomo così; questo per me è grande. Nasce il Distretto Turistico della Costa Emiliano-Romagnola. Uno dei più grandi d Europa Pensare in grande per tornare grandi Oltre un centinaio di chilometri di costa, da Ferrara a Cattolica, più di tremila alberghi e quasi millecinquecento stabilimenti balneari. Sono solo alcuni dei numeri che rappresentano il Distretto Turistico della costa emiliano-romagnola, istituito lo scorso gennaio sfruttando l opportunità offerta dal cosiddetto Decreto Sviluppo del maggio Oltre un centinaio di chilometri di costa, da Ferrara a Cattolica, più di tremila alberghi e quasi millecinquecento stabilimenti balneari. Sono solo alcuni dei numeri che rappresentano il Distretto Turistico della costa emiliano-romagnola Il potenziale è enorme e si tratta di una grossa sfida, che ora devono raccogliere tutte le parti coinvolte, afferma il Prefetto di Rimini Claudio Palomba. Lo abbiamo intervistato per capire in cosa consiste questo nuovo strumento che potrà contribuire efficacemente alla ripresa economica sul nostro territorio. Burocrazia zero, riqualificazione e rilancio dell offerta turistica, nuove opportunità di accesso al credito. Sembrano queste le parole chiave del Decreto Legge del 13 maggio 2011 relativamente ai Distretti turistico-alberghieri. In concreto cosa comporterà il nuovo Distretto della costa emiliano-romagnola? Il primo obiettivo è la sburocratizzazione. Del resto da ogni parte vengono invocate la semplificazione e lo snellimento delle procedure. Un primo passo, una volta delimitate le aree facenti parte della zona a burocrazia zero, prevede di individuare una categoria di attività che possano essere intraprese con una semplice comunicazione allo Sportello Unico per le Attività Produttive ed un secondo gruppo di attività per le quali valga il silenzio-assenso: se entro trenta giorni la Conferenza di servizi non si sarà pronunciata sulla richiesta, l attività potrà partire. Si tratta, dunque, di un impostazione innovativa del rapporto con la Pubblica Amministrazione. Altrettanto fondamentale è la facilitazione dell accesso al credito: il ruolo delle banche è cruciale per dare ossigeno all economia locale, stimolando investimenti e ristrutturazioni. A tal fine è stata coinvolta l ABI per sottoscrivere un protocollo di agevolazioni alle imprese appartenenti al Distretto. Da chi è partita l idea di attuare nella nostra zona questa opportunità offerta dal Decreto Sviluppo? Si tratta davvero di un esperienza pilota a livello nazionale? L iniziativa parte da Rimini, nell ambito del Tavolo Anticrisi. Esso, tra le sue priorità, prevede anche il tema del lavoro e il Distretto può rivelarsi un efficace risposta alla crisi occupazionale, favorendo così la ripresa. A livello nazionale esistono alcune esperienze simili ma di dimensioni minori, mentre il Distretto della costa emiliano-romagnola è uno dei più ampi anche a livello europeo. Per i comuni cittadini ci sarà qualche beneficio? L apertura dello Sportello Unico, con Agenzia delle Entrate e I.N.P.S. insieme, costituirà un punto di riferimento in cui tutti i cittadini si potranno recare per ottenere risposte dalla Pubblica Amministrazione, evitando sprechi di tempo. Saranno le informazioni a girare, non più le persone. Questo è fondamentale per consentire il recupero di fiducia verso le istituzioni. Quali sinergie sono ora necessarie per rendere operativa la realtà del Distretto? Serve una presa di coscienza collettiva sia da parte degli Enti locali, in un ottica di collaborazione istituzionale, sia da parte delle associazioni di categoria, oltre alla disponibilità del mondo bancario. Speriamo di vederne i primi effetti fin dalla prossima stagione turistica. Soddisfazione unanime da parte dei Sindaci dei Comuni coinvolti. Roberto Buda, sindaco di Cesenatico, evidenzia che Cesenatico rappresenta il baricentro geografico del Distretto, perciò è il luogo in cui si è tenuto un fondamentale incontro iniziale e rimarca la necessità di includere e tutelare anche le imprese balneari. Il Comune di Bellaria Igea Marina ha aderito fin da subito alla proposta. La vicinanza alle istituzioni e l abbattimento della burocrazia, una necessità per i nostri imprenditori, sono stati d altronde un obiettivo fondamentale del nostro mandato, afferma Enzo Ceccarelli, sindaco di Bellaria Igea Marina. Un progetto ambizioso dunque, sul quale ora serve uno sforzo congiunto affinché possa dare al più presto i suoi primi risultati, rispondendo alle esigenze di quanti, comuni cittadini e imprenditori, non si sono lasciati scoraggiare dalla crisi e sono pronti ad accogliere proposte per ripartire. Claudio Palomba, Prefetto di Rimini 10 11

7 CULTURA CULTURA Viaggio all interno dei cultori del dialetto, alla scoperta della nostra identità Dialetto di Romagna: una incontenibile fioritura È nel dialetto che la Romagna può trovare la chiave per affrontare la globalizzazione. Lo sostiene il prof. Giovanni Nadiani, docente di Scienze dell Interpretazione e della Traduzione nell Università degli Studi di Bologna, presente a Savignano sul Rubicone domenica 13 aprile all Accademia dei Filopatridi, promotrice del convegno La Romagna dei dialetti, dove, oltre a Nadiani, sono intervenuti Cristina Ghirardini, Presidente dell Associazione Istituto Friedrich Schürr per la valorizzazione del dialetto romagnolo (a proposito si veda il sito Giuseppe Bellosi, vicepresidente dell Associazione e Gilberto Casadio, autore del Vocabolario Etimologico Romagnolo.Un consesso appassionato dove, lo storico Giuseppe Bellosi, grazie ad un articolato excursus, ha mostrato le tappe principali dell evoluzione linguistica del nostro paese, a partire dalla disgregazione dell Impero romano, sotto il quale si parlava più o meno unitariamente il latino. Fu così che, a partire dal V^ secolo, presero vita quelle varietà di latino per le quali finì che intorno all 800 quelli che credevano di parlare latino in Romagna non capivano più coloro che, ugualmente, credevano di parlare latino in Sicilia. Da quei dialetti si originano peraltro le influenze sull italiano parlato per le quali oggi si riconosce la provenienza di una persona da una regione, da un paese, addirittura da una località. Del resto l italiano cosiddetto standard è stata una lingua perlopiù scritta, parlata dagli attori e dai lettori di telegiornali (nel 1861 il primo censimento all indomani dell Unità d Italia stimava che solo il 2,5% degli italiani sapesse parlare l italiano). Il processo evolutivo della lingua è dunque assai complesso e ancora in corso. Una cosa è tuttavia certa: la differenza tra dialetti e lingue è puramente politica e non strutturale, ha concluso lo studioso citando il grande linguista Tullio De Mauro secondo il quale la varietà, che è nell ordine della nostra storia linguistica e culturale, affatto unitaria, va salvaguardata. Ma ci crediamo veramente nel nostro dialetto? ha domandato provocatoriamente il prof. Giovanni Nadiani ricordando come sin dagli anni 60 i genitori romagnoli ragionavano tra loro in vernacolo per poi rivolgersi ai figli esclusivamente in italiano. Parlare inglese fa figo ha scherzato Nadiani, analizzando i motivi per i quali si calcola che delle 6000 tra lingue e dialetti che esistono oggi nel mondo, ne rimarranno vive un decimo, ovvero 600. Ma dove sopravvive una lingua se non nella narrazione identitaria che il suo popolo parlante si porta appresso? E qual è, chiede sempre più provocatoriamente il professore, la narrazione identitaria alla quale ci appelliamo noi romagnoli, pida esclusa? Se non sappiamo chi siamo come potremo sostenere un dialogo con le culture diverse con le quali la globalizzazione ci mette a contatto con tempi sempre più veloci ed elevate e diffuse tecnologie? E con quali mezzi potremmo salvare il dialetto? Codificandone una standardizzazione ortografica per le future generazioni? Raccogliendo tutto quanto fatto finora, conservando, studiando e abbarbicandosi ad un passato che non torna più? Lasciando che la lingua si faccia contaminare, per mantenerla meno pura ma certamente più viva e in qualche modo ancora feconda? Sul fronte della politica, ci spiega il Consigliere Regionale Damiano Zoffoli, sembrano esserci notizie positive dopo il colpo inferto prima di Natale con l abrogazione della legge regionale sulla tutela e valorizzazione dei dialetti dell Emilia-Romagna, che ha determinato una sollevazione generale. Perché è stata abrogata la legge? Periodicamente gli uffici legislativi della Regione, in virtù della legge sulla semplificazione amministrativa, predispongono un atto abrogativo delle leggi prive di copertura finanziaria, e per questo inapplicate da diversi anni. Purtroppo, nella tagliola della semplificazione è incappata anche la legge sui dialetti. Ci sono novità in arrivo su questo fronte? La cancellazione della legge è stata un errore, una patacheda per dirla in dialetto. Stiamo predisponendo un nuovo testo di legge che prevede un finanziamento dedicato di almeno 50mila euro all anno, già a partire dal Allo stesso tempo, è già stato costituito un Comitato scientifico per la tutela dei dialetti locali ed è stata accolta la proposta di costituire un archivio sonoro e audiovisivo per salvare canti, proverbi, favole. E mentre il mondo intellettuale si interroga, c è chi il dialetto lo vive. Sono i poeti, gli autori, il foltissimo mondo delle filodrammatiche dialettali che ripropongono al pubblico la lingua parlata, con un sempre più grande proliferare di appuntamenti. Tra questi, ricordiamo anche la consolidata e Compagnia De Bosch seguitissima rassegna Paròli promossa da Romagna Est per la cura di Mario Bassi; da segnalare la Filodrammatica dialettale della Speranza di Savignano sul Rubicone che all allestimento degli spettacoli affianca il Premio Francesco Montanari destinato agli autori di teatro dialettale e giunto alla nona edizione. Lo scopo, spiega il promotore e regista della Compagnia Gian Paolo Gobbi è quello di dimostrare che con il dialetto si può raccontare tutto. A meno che non vogliamo metterlo in frigorifero come forse farebbero volentieri i puristi, decretandone però la morte - il dialetto deve potersi contaminare, raccontare qualcosa di vivo, che è successo non quarant anni fa ma oggi. A riprova del grande fermento in essere, è il sempre maggiore successo degli autori anche locali. Citiamo la poetessa bellariese Marcella Gasperoni, che scrive da quando era ragazzina ma solo negli anni recenti ha trasformato i suoi versi da fatto privato a evento sociale, ottenendo anche i primi riconoscimenti con le sue poesie dedicate al mare. La Malati Scaràna e lèt lèt e scaràna i ócc ch i guàerda snò m a tèra la ministrìna la fa fadóega antràe e la varghèta la dòndla tònda l òss. Marcella Gasperoni Ai miei spettacoli conferma un altro bellariese, Lorenzo Scarponi, prima attore dialettale ora poeta e interprete vedo gente sempre più giovane. Si abbassa il numero di chi parla il dialetto ma aumentano quelli che lo ascoltano. Nel repertorio di Scarponi non c è il teatro della filodrammatica ma letture e musica d autore (Fabrizio Flisi, Emanuela Grassetto, Alex Gabellini, Francesco Tonti per citare alcuni suoi partners compagni di spettacolo) e la Divina Commedia in dialetto, per ascoltare la quale il pubblico accorre folto. Secondo me il dialetto non deve solo far ridere. Con il dialetto ci si viveva. E del resto il dialetto romagnolo ha dalla sua autori di fama internazionale come Tonino Guerra, poeti del livello di Raffaello Baldini e giovani emergenti che fanno onore alla nota scuola santarcangiolese, come Annalisa Teodorani (classe 1978). Savói Ch la lusa davaènti i tu ócc gvardèi dròinta, fina in chèva e putòi lèz e pansir d na fàza pérsa ch la n savòiva ne ad mè e ne a t tè.... Tra ch la baldória Lorenzo Scarponi Esordiente nel 1999 con la raccolta Par sénza gnént, seguita nel 2004 da La chèrta da zug e nel 2010 da Sòta la guàza, la Teodorani nel 2013 ha stampato la seconda edizione dell opera di esordio e sta lavorando alla nuova opera. La Teodorani è presente nel Dizionario dei poeti dialettali romagnoli del Novecento a cura di Gianni Fucci e Giuseppe Bellosi e ha visto comparire recensioni delle sue opere nelle più prestigiose riviste, specializzate e non. È vero conferma la poetessa si percepisce un crescente interesse nei confronti di questa lingua, veicolato sia dalle manifestazioni più classiche come quelle del teatro dialettale che dalle più nuove come i reading che pure affondano le proprie radici nella tradizione del trebbo. Credo che valga la pena di percorrere questa strada. Sparguiéd Dal vólti ta t sint sparguiéd e t fiuréss t un fòs. Annalisa Teodorani Tra le ultime novità che la riguardano, anche un vino con il nome di una delle poesie della Teodorani. Si tratta di un passito prodotto dalla Collina dei Poeti dal nome L oro della vigna che ha già fatto il suo debutto a Vinitaly e presto si potrà assaggiare, non senza aver letto prima gli omonimi versi. Paròli, dialetto in palcoscenico 12 13

8 EVENTI BANCA E IMPRESA Vincere e aiutare il prossimo. Kiklos lancia il Sitting Young Volley Quello sguardo oltre alla rete Da Romagna Est concrete opportunità per giovani intraprendenti Coraggio e innovazione: la storia di Gilda e Jennifer Cento contro cento, ma tutti insieme per portare avanti, prima di tutto, un grande lavoro di squadra rivolto alla realizzazione di una bella e importante iniziativa sociale. E questo il grande obiettivo che il team di Kiklos è riuscito a realizzare in occasione della 14esima edizione dello Young Volley on the beach andato in scena, dal 25 al 27 aprile, a Bellaria Igea Marina. Quest anno infatti, per impreziosire il ricco programma della manifestazione, è stato organizzato anche il Sitting Young Volley 100 vs 100, ovvero il primo appuntamento di quello che è stato a tutti gli effetti un evento benefico organizzato in collaborazione con l Associazione Giacomo Sintini: una partita simbolica dei record, in pratica, il cui ricavato è stato totalmente devoluto alla AIL di Rimini per i lavori di ampliamento del reparto di Ematologia dell Ospedale Infermi. Una piacevole competizione che, oltre ad aver mostrato uno degli aspetti più positivi dello sport, ha oltretutto stuzzicato la curiosità dei presenti dal momento che non tutti avevano avuto occasione di conoscere il sitting volleyball da vicino, essendo questa una specialità prettamente paralimpica: in effetti, si tratta di una variante della pallavolo tradizionale giocata proprio, come dice il termine, da seduti. Per l occasione, visto il numero cospicuo di partecipanti, era stato studiato e realizzato un campo di ampie dimensioni utili al gioco, con regole create ad hoc, in modo tale da permettere così a tutti gli sportivi di partecipare alla partita di beneficenza. Come ricordo della giornata, è stata quindi offerta a tutti la possibilità di acquistare, con un importo minimo simbolico, le magliette dell evento, tutte numerate ed autografate da alcuni grandi personaggi dello sport italiano quali, per l appunto, Giacomo Sintini (giocatore di pallavolo di Serie A1), Emanuele Birarelli, Cvetan Sokolov, Veronica Angeloni, Serena Ortolani, Samuele Papi, Alessandro Fei, senza dimenticare l idolo emergente Luca Vettori della Elior Piacenza Volley e il capitano della nazionale di basket Stefano Mancinelli. Oltre a questo evento di rilievo, a rendere sportivamente piacevole il week end, ci sono stati anche i tanti tornei in programma che hanno visto protagonisti giovani di età compresa tra i sei e i diciotto anni, portacolori di ben centoventi società sportive provenienti un po da tutta Italia; partite di Sand Volley, MiniSandVolley, Under, Biliardino, Beach Bocce Ball che hanno saputo ben conciliarsi con le gioiose atmosfere create dalla musica dei Dj di Radio Bruno e, per i più golosi, dalla tradizionale piadina romagnola. Una festa della pallavolo che ha fatto registrare sulla spiaggia bellariese oltre quindicimila presenze: bambini, giovani e famiglie che, lungo l arco dei tre giorni, hanno potuto beneficiare della bellezza del mare e delle terre di Romagna ma anche delle numerose occasioni di svago pensate e volute proprio per arricchire il week end di gioco organizzato da Kiklos. Davvero tanto intrattenimento che ha visto passare in rassegna clown, giocolieri, balloon art, magia demenziale, equilibristi ma anche simpatici truccabimbi e gustoso zucchero filato; piacevoli spettacoli che si sono spinti anche nelle ore serali come quello dedicato a Gulliver e alla grande magia delle bolle. Una festa che, oltre a coniugare sport e turismo, ha saputo spingersi molto oltre, riuscendo a portare avanti un importante progetto di aiuto alla vita: davvero un bel risultato che ha trovato linfa, prima di tutto, nel grande impegno profuso da Kiklos ma anche in tutti quei meravigliosi sorrisi che, dal 25 al 27 aprile, hanno saputo, ma soprattutto voluto, guardare ben oltre la rete! Nonostante la crisi non tutti i giovani corrono all estero. C è chi resta e ce la fa. È il caso di Gilda Assirelli, 29 anni e Jennifer Serafini, 30. Durante gli studi si sono conosciute lavorando come commesse in alcuni punti vendita. Insieme hanno maturato l idea di aprire una propria attività, che le ha portate alla gestione di Olivia Srl, un negozio molto particolare che si trova a Rimini, in Via Tempio Malatestiano. Si tratta di un negozio del quale eravamo clienti ci raccontano. I precedenti proprietari lo hanno messo in vendita e così abbiamo deciso di rilevarlo e di aggiungerci del nostro. Oggi bisogna puntare sull innovazione: noi abbiamo pensato di creare qualcosa che non si basi sulla quantità, ma sulla qualità e l esclusività della merce, per creare un offerta diversa dalle solite. Cosa vi rende speciali? Ci distinguiamo perché vendiamo capi ricercati che selezioniamo sui mercati esteri. A questo scopo seguiamo le sfilate di moda, navighiamo in internet e ci rechiamo più volte all anno nelle principali fiere legate al settore, in particolare a Parigi e a Londra, dove acquistiamo direttamente la merce che ci interessa. Inoltre grazie alla nostra pagina di Facebook, Olivia Rimini, abbiamo allargato la nostra clientela: ora ci contattano da tutta Italia. Come siete riuscite a dar vita al vostro progetto? Per farlo, il primo passo è stato recarci alla nostra banca. C erano altre persone interessate all acquisto del negozio e quindi ci serviva un finanziamento in tempi bevi. Inoltre 120 milioni alle PMI per investimenti su ricerca e sviluppo Il Fondo Europeo per gli Investimenti è stato fondato nel 1994 con la finalità di istituire e gestire strumenti di capitale di rischio, garanzia e microfinanza a vantaggio delle Piccole avevamo bisogno di consigli su come muoverci perché per noi era un mondo nuovo: non avendo mai avuto un attività nostra non avremmo saputo da dove partire. Buona Impresa! è un iniziativa che permette di ottenere un aiuto concreto sotto vari profili: dal finanziamento, all assistenza da parte di consulenti specializzati, alle garanzie per mitigare il rischio di credito, grazie all affiancamento ad enti specializzati nei servizi per le imprese La loro banca è Romagna Est, che, in effetti, ha attivato una serie di servizi destinati ai giovani di età inferiore ai 35 anni. Tra questi, Buona Impresa! è un iniziativa che permette di ottenere un aiuto concreto sotto vari profili: dal finanziamento, all assistenza da parte di consulenti specializzati, alle garanzie per mitigare il rischio di credito, grazie e Medie Imprese. Non trattandosi di un istituto di credito, opera attraverso banche ed altri soggetti d intermediazione finanziaria. Il 31 gennaio scorso Iccrea BancaImpresa ha stipulato una all affiancamento ad enti specializzati nei servizi per le imprese. Il tema dell accesso al credito è infatti uno dei nodi principali da sciogliere per i giovani. Per questa ragione sono state rese disponibili delle opzioni mirate quali il Mutuo Start Up, pensato per i giovani che vogliano avviare una nuova attività ed il Prestito per Master e corsi post-laurea, che consente un accesso agevolato al finanziamento per proseguire nella formazione personale. Le paure sono state tante, prima di intraprendere questa avventura -continuano le ragazze - soprattutto perchè abbiamo lasciato un contratto a tempo indeterminato. Nonostante il momento di crisi, però, ci siamo lanciate. Un po perché ci credevamo e un po perché sarebbe stato un investimento per noi stesse: nel posto che occupavamo non c erano più possibilità di crescere mentre noi avevamo bisogno di altro, di emergere. Tutto ciò ci ha portato ad una grande soddisfazione personale, con la consapevolezza di poter costruire da sole il nostro futuro. convenzione con il FEI che le permetterà di mettere a disposizione delle PMI 120 milioni di euro, per investimenti nell ambito della Ricerca & Sviluppo e dell innovazione tecnologica