Modulo 3: valutazione dei rischi misure di prevenzione e protezione attuate programma di miglioramento

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1 Modulo 3: valutazione dei rischi misure di prevenzione e protezione attuate programma di miglioramento Mirco Campana 9

2 DANNO Analisi P*D PROBABILITA 19 PERICOLO CHI TOCCA MUORE! D DANNO SEMPRE ELEVATO P I danno in caso di contatto è elevatissimo, basta una volta 20 Mirco Campana 10

3 QUANDO PUO CAPITARE D PERSONE COMUNI ELETTRICISTI P Diversa è la probabilità che avvenga 21 Il DVR da non confondere con: Il Piano Operativo della Sicurezza previsto per i cantieri temporanei e mobili. Mentre il DVR è generale e per tutte le attività dell azienda, il POS è specifico per ogni singolo cantiere. Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti relativo ai contratti d appalto, d opera d o di somministrazione. I datori di lavoro (committente e appaltatori) devono cooperare e coordinare gli interventi. E fondamentale che l appaltatore riceva TUTTE le informazioni su sito, impianti, procedure, ecc. Nelle situazioni di incertezza o sopraggiunti inconvenienti: NON IMPROVVISARE! Mirco Campana 11

4 IL SENSO DI QUESTI DOCUMENTI: DVR, POS, DUVRI, non sono una questione di documenti,, ma ciò che deve diventare importante è: ELIMINARE O RIDURRE ADEGUATAMENTE I RISCHI ATTRAVERSO l approccio serio alla materia e la sensibilità ai pericoli, lo sviluppo di competenze utili a risolvere i problemi, l abituarsi a coordinare le attività lavorative, responsabilizzarsi rispetto al proprio ruolo. C è la necessità di far eseguire la valutazione dei rischi anche alle piccole imprese, cioè a quelle meno strutturate per darsi un organizzazione aziendale Questa valutazione può essere eseguita con un modello semplificato, ma deve essere esaustiva per tutti i rischi aziendali RISCHI LAVORATIVI IGNORATI, SOTTOSTIMATI, MAL GESTITI, ECC. Tale esaustività richiede tempo, competenze, accuratezza, ecc, tali da indurre il D L a delegare completamente a sua realizzazione La mancata partecipazione del D L fa degenerare questa attività ad un documento sterile, mai utilizzato e chiuso in un cassetto per quando arriva l ASL. Mirco Campana 12

5 La strada giusta: Individuare le attività soggette a sorveglianza sanitaria. In caso positivo, il Medico Competente rappresenta un valido supporto sui rischi collegati alla ll idoneità alla mansione, ma non solo. Per molti tipi / profili di rischio noti e sicuramente presenti (tipici) in certe lavorazioni, sono altrettanto note e disponibili le misure di prevenzione da adottare. I manuali di macchine, impianti, attrezzature, sostanze, DPI, ecc, c, forniscono molte informazioni sul loro corretto utilizzo. Attingere a dati desumibili dal registro infortuni, indici infortunistici, dinamiche infortunistiche note, profili di rischio, liste di controllo, norme tecniche, ecc. PROCEDENDO PER PRIORITA DAI RISCHI PIU ELEVATI E MACROSCOPICI, A QUELLI PIU RESIDUI. Mirco Campana 13

6 INDICAZIONI PER LA STESURA DEL DOCUMENTO STANDARDIZZATO CO.RE.CO.* REGIONE VENETO dicembre 2012 * COmitato Regionale di Coordinamento (Art. 7 D.Lgs. 81/08) Il documento rappresenta un modello di riferimento generale da adattare con flessibilità alla singola realtà produttiva. Fornisce istruzioni operative per favorire un corretto percorso. Mette a disposizione delle aziende una metodologia generale e semplificata per effettuare la VR ed elaborare o revisionare il DVR. Consiste in un analisi guidata dei rischi che si avvale di 14 liste di controllo tematiche. L Organizzazione per la prevenzione: L azienda deve avere una organizzazione, se pur minima, dedicata alla prevenzione e sicurezza. Ad es.: Inventario delle attrezzature, libretti di uso e manutenzione, registro dei controlli e delle manutenzioni, scadenziari, ecc. Inventario dei prodotti utilizzati, corredati da schede tecniche e di sicurezza; inventario delle materie prime, con evidenziati i rischi correlati. Registrazione degli eventi infortunistici, con analisi dei casi. Registrazione della formazione effettuata e programmazione della formazione, coerente con i profili di rischio presenti in azienda. Procedure per interventi di riparazione, manutenzione, ecc. Mirco Campana 14

7 Le Procedure standardizzate per la Valutazione dei Rischi nelle Piccole Imprese Conclusioni Evitare di delegare questo adempimento esclusivamente ai consulenti esterni La nuova valutazione deve essere un occasione di crescita dell azienda Partire dai rischi noti, sicuramente presenti per i quali sono note e disponibili le misure di prevenzione e protezione efficaci Privilegiare il programma di adozione delle misure di prevenzione Approfondire la valutazione dei rischi nei casi di incertezza o in assenza delle misure preventive Anche il documento di valutazione dovrebbe crescere e migliorare nel tempo 29 Mirco Campana 15

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