I rifiuti da problema a valore

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1 Università del Salento I rifiuti da problema a valore San Donaci, 15 Marzo 2014 Dott. Antonio Trevisi Energy Manager dell Università del Salento

2 Produzione procapite per regione La produzione di rifiuti urbani in Italia è di circa 30 milioni di tonnellate.

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4 Produzione dei rifiuti in Italia Ogni anno in Italia sono prodotte circa 170 milioni di tonnellate di rifiuti (1/5 urbani e 4/5 speciali), considerando le quantità di scarti industriali, di residui agricoli e altri rifiuti speciali che, per omissioni nelle rilevazioni o perché smaltiti illecitamente, non rientrano nelle statistiche ufficiali. L elevata complessità raggiunta dai processi produttivi ha dato luogo a tipologie di rifiuti molto diversificate, aggravandone le problematiche di gestione e di conseguenza causando effetti sempre più dannosi per l ambiente. Non essendo possibile evitare la produzione di rifiuti, occorre concentrare gli sforzi verso una loro minimizzazione, progettando prodotti a basso contenuto di imballaggi, riusando e riciclando in subordine il materiale di scarto. Occorre diminuire la pressione già a monte dei trattamenti, in termini di quantità da smaltire e in termini di volume e di pericolosità del rifiuto. Il recupero di energia deve essere inteso solo per i materiali che non si possono più riutilizzare o recuperare e deve riguardare soprattutto la frazione umida (biogas) e i rifiuti con un buon contenuto energetico non recuperabili in altro modo ed infine ciò che residua da tutti i trattamenti va conferito in discariche opportunamente progettate e monitorate.

5 La gerarchia nella gestione integrata dei rifiuti Raccolta differenziata Prevenzione Produzione di Rifiuti Smaltimento Ottimizzazione del trasporto Attività Umane Recupero energetico Riutilizzo e riciclo della materia

6 PREVENZIONE NEI COMUNI

7 Progettare in modo ecocompatibile per prevenire L obiettivo ambizioso deve essere quello di convertire gli attuali sistemi di gestione basati su un ciclo aperto, in cui si prelevano dall ambiente risorse naturali e si rimettono rifiuti (speciali creati alle attività economiche o urbani creati dal consumo dei cittadini), in sistemi a ciclo chiuso, in cui si riutilizzano tutti gli scarti per trasformarli in nuovi fattori da reinserire nei cicli produttivi. A tal scopo l attuale complessità dei sistemi produttivi e dei beni di consumo finali rappresentano il primo ostacolo da superare. La prevenire alla fonte la produzione di rifiuti è molto importante per ridurre sensibilmente la produzione di rifiuti. In questo ambito il progettista di un bene ha un ruolo fondamentale poiché gli imballaggi e gli stessi prodotti devono esseri progettati per esser facilmente recuperati una volta obsoleti. Ogni progettista di fronte ad un nuovo bene, dovrebbe domandasi come lo stesso, scisso nei suoi componenti principali, potrebbe esser riutilizzato una volta dismesso, nonché dotarlo delle opportune informazioni sul corretto conferimento e sul riutilizzo dei materiali.

8 La raccolta differenziata L attività di raccolta deve essere effettuata in modo da raggruppare idoneamente i rifiuti in frazioni merceologiche omogenee. La raccolta differenziata ha un ruolo prioritario in quanto permette, da un lato, di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento e, dall altro, di condizionare in maniera positiva l intero sistema di gestione, in quanto consente di separare i rifiuti per il recupero di materiali e dell energia e di ridurre la pericolosità dei rifiuti e le quantità da avviare allo smaltimento. Ogni comunità deve essere responsabile dei rifiuti che produce, poiché trasportare i rifiuti in territori lontani causa uno spreco di energia. Se si implementano attività che trasformano i rifiuti in nuove materie si crea una domanda degli stessi e si favorisce il funzionamento della RD.

9 Percentuali di Raccolta differenziata per regione

10 Produzione dei rifiuti e RD in Puglia (2013)

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12 SISTEMI DI RACCOLTA DEI RSU Cassonetti tradizionali Porta-porta (mono o multi prodotto) con cassonetto unifamiliare (anonimo, con codice a barre o transponder) con raccolta a sacchi (anonimo, pagato, con codice a barre o transponder) Isole ecologiche in superficie interrate (senza o con scheda utente) centri di raccolta

13 CASSONETTI

14 Porta-porta con tariffazione puntuale UN SISTEMA EFFICACE PER RISPETTARE IL PRINCIPIO DI «CHI INQUINA PAGA» È IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA CON TARIFFAZIONE PUNTUALE. Al cittadino vengono consegnati contenitori o sacchetti diversi dotati di un codice a barre o di transponder per la raccolta di materiali diversi: Alluminio, Carta, Plastica, Vetro, Organico e Materiale non riciclabile

15 Porta-porta con tariffazione puntuale Ogni contenitore o sacchetto può essere provvisto di un codice a barre attraverso o di un transponder cui è possibile risalire: al cittadino al tipo di materiale raccolto al volume del sacchetto alla data di consegna del sacchetto alla data di ritiro dei rifiuti In occasione del ritiro dei rifiuti, l operatore ecologico provvede alla lettura del codice, in questo modo si hanno le informazioni necessarie per: Premiare i cittadini virtuosi con degli sconti sull imposta rifiuti in base alla quantità e alla tipologia di rifiuti che vengono raccolti Penalizzare i cittadini che di fatto non si impegnano nella raccolta differenziata.

16 Ulteriori vantaggi per la Pubblica Amministrazione sono: la possibilità di ridurre la complessità della gestione e l inserimento dei dati; evitare la creazione di archivi cartacei; calcolare in maniera rapida le tariffe per le singole utenze; valutare i tempi medi di riconsegna dei sacchetti nelle varie zone comunali, ottimizzando così il servizio di recupero dei rifiuti; valutare percentuali e quantità delle varie tipologie di rifiuti, in modo da consentire un adeguato dimensionamento di eventuali processi di distruzione e riciclaggio dei rifiuti.

17 ISOLE ECOLOGICHE

18 ISOLE ECOLOGICHE

19 ISOLE ECOLOGICHE INTERRATE AUTOMATICHE TARIFFAZIONE PUNTUALE

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21 Centro di raccolta comunale Meglio se ubicato vicino quartieri densamente popolati

22 Trasporto comunale dei rifiuti Art. 182bis TU - 1. Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili e del rapporto tra i costi e i benefici complessivi, al fine di: a) realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali; b) permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei più vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti; c) utilizzare i metodi e le tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica.

23 Sistema produttivo tradizionale sostenibile Inquinamento dell acqua, dell aria e del suolo Rifiuti Fattori produttivi Recuperati RD e Attività di recupero Fattori produttivi ambientali Fattori produttivi tradizionali Sistema produttivo Consumo

24 Obiettivo da raggiungere: Chiudere il ciclo trasformando i rifiuti in nuovi fattori produttivi Solo un sistema a ciclo chiuso può infatti superare l attuale trade-off fra crescita economica e produzione dei rifiuti, che sono due variabili macroeconomiche direttamente collegate. La nascita di nuove attività di recupero e riutilizzo dei rifiuti ha una valenza molto importante per un Paese povero di risorse naturali come l Italia. Le attività di recupero dei rifiuti sono a tutti gli effetti attività economiche che producono nuova occupazione, nuovo PIL e progresso, attenuando pertanto quanto più possibile gli effetti del consumismo sull ambiente.

25 Il riciclo e riutilizzo della frazione secca Le attività di recupero permettono il riutilizzo o il riciclaggio dei rifiuti e, quindi, minimizzano la quantità da inviare allo smaltimento. Esse si distinguono in attività in senso stretto ed attività in senso lato. Le prime riguardano il concetto di riutilizzo inteso come reimpiego del materiale nel ciclo produttivo o di consumo di origine, le seconde riguardano il concetto il riciclaggio inteso come avvio del materiale in un ciclo produttivo diverso da quello di origine.

26 Che fine fa la carta in Italia? Fonte: Comieco

27 Il riutilizzo dei metalli I metalli sono sicuramente fra i materiali più convenienti da riutilizzare ma per poter essere riciclati devono essere "non contaminati". Corpi estranei sostanze sintetiche o sporcizia ne rendono più difficile e più costoso il riutilizzo. Ad esempio non sono adatti al riciclo le confezioni in cui l alluminio é accoppiato ad altre sostanze, come le confezioni del latte e delle minestre. Nel riciclo dei materiali da costruzione, avviene uno smantellamento e la separazione dei vari elementi. I metalli sono immessi nella fornace per la rifusione. Dopo la fusione, seguono le fasi successive di affinamento. Es. lattine d alluminio: Vengono frantumate e riciclate in un forno cilindrico rotante, dove la temperatura alla quale si fonde l'alluminio e, permette mediante bollitura l eliminazione di vernice e rivestimenti.

28 Riciclo dell alluminio L alluminio può essere riciclato al 100% senza perdere le sue caratteristiche originali. In Italia ne è priva e ne ricicla circa il 50,3% nel 2009 (terzo posto nel mondo dopo USA e Giappone a pari merito con la Germania) Il riciclaggio dell'alluminio permette di risparmiare il 95% dell'energia richiesta per produrlo partendo dalla materia prima. Per ricavare dalla bauxite 1 Kg di alluminio sono necessari infatti 14 kwh, mentre per ricavare 1 Kg di alluminio nuovo da quello usato servono 0,7 kwh. In Italia grazie al riciclo di circa tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra per tonnellate di CO2, e risparmiata energia pari a tep (tonnellate equivalenti petrolio). Fonte: Cial

29 Riciclo dell alluminio PRINCIPALI APPLICAZIONI DELL'ALLUMINIO RICICLATO Mercato Trasporti Beni durevoli Edilizia e costruzioni Segmenti Unità prodotte Produzione t/a N. produttori Auto Cerchioni per auto e moto Pistoni e cilindri Componenti e accessori vari quote % di utilizzo alluminio primario /secondario 60 primario 40 secondario 20 primario 80 secondario 70 primario 30 secondario 23 primario 77 secondario caffettiere secondario radiatori monoblocco e assemblabili Porte, finestre, maniglie, altri accessori secondario primario 30 secondario Fonte: Cial

30 Riciclo del vetro Il riciclo del vetro è pari in Italia ad un totale t. (di cui t sono costituite da rifiuti di imballaggio in vetro di provenienza nazionale). Il risparmio energetico complessivo si attesta su TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), pari a circa barili di petrolio. Il riciclo ha, inoltre, consentito di risparmiare t di materie prime tradizionali, quali la sabbia, la soda e il calcare. Il dato relativo alla riduzione di emissioni di CO2: è stato possibile evitare l immissione in atmosfera di tonnellate di CO 2, equivalenti all inquinamento prodotto da circa un milione di utilitarie Euro4, un numero pari a tutte le auto circolanti nella città di Milano. Fonte: CoReVe

31 Rifiuti urbani Recupero Energetico Impianti di trattamento CDR ad alta percentuale di biomassa da destinare a processi termici Carta, Cartone, Rifiuti legnosi, ecc Impianto di compostaggio Rifiuti speciali Biogas Energia Elettrica e termica Rifiuti abbandona Fanghi trattati di qualità Ammendante Consorzi per il recupero Corepla, Coreve, Cial, Cna

32 Ripartizione percentuale della raccolta differenziata in Italia

33 COMPOSTAGGIO AEROBICO Il compostaggio aerobico è un processo di maturazione biologica controllata, in ambiente aerobico (ossia in presenza di ossigeno), della sostanza organica dei residui animali e vegetali, ottenendosi molecole più semplici, più stabili, igienizzati, ricchi di composti umidi, adatti alla concimazione delle colture agrarie e al ripristino della sostanza organica dei suoli. I microrganismi operanti in ambiente aerobico sono batteri, funghi, attinomiceti, alghe e protozoi, presenti già nelle biomasse organiche.

34 La digestione anaerobica La digestione anaerobica è un processo biologico, condotto in assenza di ossigeno, che porta alla riduzione della sostanza organica biodegradabile con produzione di un gas, il cosiddetto biogas, composto essenzialmente di metano (in percentuali comprese generalmente tra il 50 e l 80% in volume) ed anidride carbonica, impiegato per la produzione di energia (elettrica o termica) o di metano, per autotrazione o per la cessione alle reti di distribuzione. La digestione anaerobica genera altresì un importante flusso di rifiuto residuante dal processo biologico, detto digestato, utilizzabile come ammendante in agricoltura dopo una eventuale maturazione aerobica.

35 Sistema integrato per il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue

36 DISCARICA La degradazione biologica in discarica avviene secondo TRE fasi: DECOMPOSIZIONE AEROBICA Materiale organico + O2 ÆCO2 + H2O + biomassa+ + materiali parzialmente degradati + energia termica FASE ACIDA FASE METANIGENA I batteri metanigeni ottengo l energia necessaria alla propria attività dalle reazioni: (1)La riduzione di CO2attraverso l H2per produrre CH4e H2O (2)La decomposizione del CH3COOH in CH4e CO2 DECOMPOSIZIONE ANAEROBICA

37 Discarica-bioreattore La discaricabioreattore rispetto quella tradizionale aumenta la quantità di biogas utilizzabile ai fini energetici e riduce il percolato e i gas ad effetto serra I bioreattori programmano la degradazione dei rifiuti all interno della discarica, accelerando tutti i processi che avvengono anche in una normale discarica, operando in condizioni controllate e prevedibili.

38 Come creare un mercato delle materie prime secondarie? gli acquisti verdi riguarda l introduzione di criteri ambientali (minimi impatti su acqua, suolo, aria, energia, rifiuti) nelle politiche di acquisto di beni e servizi con il termine di consumi responsabili si intendono le scelte di acquisto orientate al rispetto dei criteri di responsabilità sociale (rispetto ai diritti umani) ed ambientale. Gli acquisti pubblici rappresentano 1000 miliardi di euro pari al 14 % del PIL di tutti i paesi dell UE Gli enti pubblici devo inserire nelle loro gare di forniture criteri ecologici

39 Gare e appalti ecologici E' soprattutto nella fase iniziale della procedura di aggiudicazione di un pubblico appalto, ossia quando si decide dell'oggetto dell'appalto stesso, che si aprono possibilità di tener conto delle esigenze di tutela dell'ambiente. Si tratta di decisioni cui non si applicano le norme delle direttive sugli appalti pubblici, ma per le quali valgono i principi, sanciti dal trattato, della libertà di circolazione delle merci e dei servizi, della non discriminazione e della proporzionalità. Le stesse direttive sugli appalti pubblici offrono diverse possibilità di integrare le considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici, specie nella definizione delle prescrizioni tecniche e dei criteri di selezione e di aggiudicazione di un appalto. Gli enti aggiudicatari hanno la facoltà di imporre condizioni aggiuntive specifiche compatibili con le norme del trattato. Gli appalti pubblici cui non si applicano le direttive comunitarie sono soggetti alle norme e ai principi del trattato. Nel caso di questi appalti, sono eventualmente le leggi nazionali che offrono agli enti aggiudicatari la possibilità di tener conto delle esigenze di tutela dell'ambiente.

40 Cosa possono fare le P.A.? Gestire edifici di proprietà in modo efficiente Ridurre il consumo idrico ed energetico Accrescere la competitività e la disponibilità di prodotti e servizi verdi applicando standard ambientali per i propri ordini di acquisto (prodotti, contrattazione di lavoro e i servizi) essere modello per i cittadini, privati e imprese locali sensibilizzare e stimolare i fornitori

41 si può intervenire su... Compostaggio Acquistare carta riciclata Arredi Trasporti Edifici/costruzioni Cantieri stradali Cancelleria Strumenti informatici Energia Pulizia Prodotti alimentari Eventi sostenibili

42 ATTIVITA DI SENSIBILIZZAZIONE IN ATENEO

43 Il compostaggio

44 Raccolta differenziata negli uffici e nei corridoi Questo mese abbiamo inaugurato la prima isola ecologica videosorvegliata nei pressi della mensa

45 Mense Ecologiche Nelle mense dell Università dell Università del Salento sono state eliminate le stoviglie in plastica e inserita la R.D.

46 Bonifica di una zona nel campus in cui abusivamente erano stati abbandonati rifiuti non pericolosi

47 PROGETTO RIFIUTI ZERO IN ATENEO Risultati attesi - Riduzione delle quantità di rifiuti prodotti - Differenzazioni dei rifiuti prodotti in frazioni merceologiche che ne consentono il riutilizzo o recupero Difficoltà riscontrate - Poca partecipazione da parte degli Enti Locali - Tassa dei rifiuti sproporzionata rispetto le quantità di rifiuti prodotti dall Università - Basso senso civico da parte degli utenti

48 Conclusioni (1/2) Purtroppo nel Mezzogiorno d Italia si è ancora lontani dal considerare i rifiuti come una risorsa da gestire i rifiuti sono spesso considerati materiale inutile ed oneroso da smaltire in discarica. E necessario modificare questo atteggiamento investendo sulla cultura, sulla formazione, sulla sensibilizzazione, sulla progettazione degli imballaggi e sull impiantistica del recupero, in modo da considerare la possibilità di estrarre dai rifiuti nuove materie. In Italia il recupero di materia deve rappresentare una delle principali fonti di approvvigionamento di materie prime, in quanto, tale attività è fondamentale dal punto di vista strategico per un Paese povero di materie prime. Se le attività di recupero sono implementate in modo da creare un organizzazione sinergica e funzionale, si ottiene il duplice effetto di ridurre la massa dei rifiuti smaltiti in modo indifferenziato e di creare nuove attività produttive basate sul recupero di materie ed energia. Le attività di recupero di rifiuti, quindi, hanno un duplice effetto positivo riducono le importazioni di materie prime e contribuiscono a creare dei nuovi posti di lavoro.

49 Conclusioni (2/2) Ogni cittadino deve fare la sua parte: Gli industriali e gli operatori commerciali che devono essere responsabilizzati verso l intero ciclo del prodotto e del suo impiego, e stimolati verso l adozione di tecnologie pulite, cioè verso impianti che generano una minore quantità di rifiuti di processo durante il ciclo di lavorazione, e verso prodotti che generano una minore quantità di rifiuti al termine della loro vita utile; I consumatori che devono governare le proprie scelte di consumo e devono imparare a trattare le parti del prodotto non consumato, non come rifiuti da espellere, ma come materie seconde da reintrodurre nel ciclo; Gli operatori specifici del settore, aziende municipali, privati, cooperative che possono espandersi in qualità e quantità, creando anche vantaggi occupazionali; L istituzione pubblica, che deve farsi interprete e testimone dell importanza culturale del passaggio dal concetto di smaltimento dei rifiuti al concetto di gestione dei rifiuti, che non è soltanto il cambio di un sostantivo: è l apertura ad un mondo nuovo, ricco di opportunità per nuove attività imprenditoriali e nuove figure professionali.

50 UNIVERSITÀ DEL SALENTO Grazie per l attenzione

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