RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON PIANO DI GESTIONE

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1 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON PIANO DI GESTIONE

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3 Piano di gestione della Riserva Naturale Statale Tresero Dosso del Vallon Ente gestore: Parco Nazionale dello Stelvio

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5 Piano di gestione della Riserva Naturale Statale Tresero Dosso del Vallon Supervisione scientifica: Università degli Studi dell Insubria, sede di Varese, Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali Guido Tosi Damiano Preatoni Adriano Martinoli Lucas Wauters Parco Nazionale dello Stelvio Wolfgang Platter Luca Pedrotti Daniele Bettini Sandro Gugiatti Enrico Bassi Regione Lombardia, Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio Parchi e Rete Natura Valorizzazione delle Aree Protette e Biodiversità Antonio Tagliaferri Olga Talamucci Istituto Oikos srl Eugenio Carlini Marco Barcella Francesco Bisi Stefania Bologna Elisa Carturan Barbara Chiarenzi Chiara De Franceschi Alessandra Gagliardi Nicola Gallinaro Silvia Macchi Elisa Masseroni Stefania Mazzaracca Ambrogio Molinari Carlo Morelli Martina Spada Marco Trizzino

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7 Il presente Piano di Gestione è dedicato a Guido Tosi, uno degli attori principali nel processo di istituzione della Riserva Naturale Statale Tresero-Dosso del Vallon. Con la capacità di mediazione e il pragmatismo che lo hanno sempre contraddistinto, Guido è riuscito a condurre un gruppo di collaboratori che, in una situazione estremamente complicata, hanno saputo individuare con lui gli elementi di forza necessari alla creazione di un importante area protetta nel contesto alpino italiano, proponendo nel contempo una soluzione ottimale agli occhi dell Unione Europea. Anche se Guido non è più tra noi, il Piano di Gestione prende avvio con l auspicio che la sua eredità culturale possa contribuire ad un efficiente conduzione della Riserva.

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9 INDICE 1. Premessa Procedura di infrazione N. 2003/ Proposta progettuale Applicazione della proposta progettuale Motivazioni dell istituzione della riserva Iter di istituzione della riserva Iter di realizzazione del piano, ruoli e competenze Descrizione della Riserva Inquadramento generale Descrizione fisica Clima Geologia e geomorfologia I ghiacciai Pedologia Idrologia Descrizione ecologica e biologica Premessa Habitat Specie botaniche Fauna Descrizione socio-economica Popolazione Uso del suolo Superfici Forestali I

10 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Attività antropiche Obiettivi Obiettivi generali Obiettivi specifici Regolamentazione Premessa Prescrizioni L.N. 394/ Prescrizioni Misure Conservazione ZPS Divieti Obblighi Attività da promuovere e incentivare Attività da favorire Ulteriori disposizioni Prescrizioni dalle Norme di Attuazione del Piano del Parco Nazionale dello Stelvio e dal Regolamento del Parco Prescrizioni per la zona A riserve integrali (Art 2.2) Prescrizioni per la zona B riserve generali orientate Prescrizioni per la zona C aree di protezione Misure di conservazione specifiche per habitat e specie di interesse comunitario Habitat Uccelli Prescrizioni specifiche per la riserva Naturale Modalità di rilascio delle autorizzazioni in regime autorizzativo generale Segnaletica Progetti e azioni gestionali Azioni di conservazione e miglioramento ambientale Azione 01 - Creazione di alberi habitat Azione 02 - Cassette nido II

11 Piano di Gestione -Indice Azione 03 - Conservazione del Gallo forcello Azione 04 - Conservazione della Coturnice Azione 05 - Smaltimento delle carcasse di ungulati domestici Azioni di controllo e gestione degli habitat Azione 06 - Controllo diffusione Ontano verde e altre specie legnose Azione 07 - Coltivazione ex-situ di specie autoctone Azione 08 - Praterie montane Azione 09 - Aree a pascolo Azione 10 - Piani di Pascolo Azione 11 - Sorgenti Azione 12 Deflusso minimo vitale Azioni su strutture ed infrastrutture Azione 13 - Sentieri Azione 14 - Sentieri tematici Azione 15 - Bonifica e messa in sicurezza cavi aerei Azione 16 Interventi infrastrutturali sugli alpeggi Azione 17 - Manutenzione muretti a secco Azione 18 Creazione di un centro studi sulla migrazione Azione 19 Strutture ricettive ecosostenibili Azione 20 Energie rinnovabili Azione 21 Ristrutturazione Bivacco Costantini Azioni di divulgazione, formazione e ricettività ecosostenibile Azione 22 - Attività di formazione Azione 23 - Pannelli esplicativi Azione 24 Divulgazione Azione 25 - Ricettività sostenibile Studi e ricerche Azione 26 - Censimento degli alberi scavati da Picidi Azione 27 - Carta fitosociologica Azione 28 - Aggiornamento carta degli habitat III

12 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Azione 29 - Carta della struttura e delle dinamiche evolutive delle superfici forestali Azione 30 Modello di valutazione Ambientale Azioni di monitoraggio faunistico Azione 31 - Monitoraggio Fauna ittica Azione 32 - Monitoraggio Pernice bianca Azione 33 - Monitoraggio Avifauna Azione 34 - Monitoraggio migrazione dell avifauna Azione 35 - Monitoraggio Picchio tridattilo Azione 36 - Monitoraggio Grandi Carnivori Azione 37- Monitoraggio Ungulati Azione 38 - Monitoraggio lepre bianca Azione 39 - Monitoraggio scoiattolo rosso Azione 40 - Monitoraggio Marmotta Azione 41 - Monitoraggio Invertebrati Azione 42 Monitoraggio altre specie faunistiche Azioni di monitoraggio floristico e di habitat Azione 43 Monitoraggio orchidee Azione 44 - Monitoraggio specie officinali Azione 45 - Monitoraggio dell avanzata del bosco Azione 46 - Monitoraggio nardeti Azione 47 - Monitoraggio torbiere Azione 48 Monitoraggio ghiacciai Azione 49 Monitoraggio ghiaioni Azione 50 Monitoraggio Qualità delle acque Altre azioni di monitoraggio Azione 51 Monitoraggio flussi turistici estivi e invernali Monitoraggio del Piano Monitoraggio dello status della riserva Definizione di indicatori per la valutazione dello stato di conservazione ed evoluzione di specie ed habitat IV

13 Piano di Gestione -ALLEGATI 6.3. Piano di Monitoraggio Bibliografia ALLEGATI 1. Carta dei Confini. 2. Carta Azzonamento. 3. Carta degli habitat. 4. Carta dei sentieri, delle strutture e infrastrutture. 5. Carta degli interventi e delle azioni. 6. Carta di Sintesi scala 1:10000 Tavola A 7. Carta di Sintesi scala 1:10000 Tavola B 8. Carta di Sintesi scala 1:10000 Tavola C V

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15 1. PREMESSA 1.1. PROCEDURA DI INFRAZIONE N. 2003/5046 Il 4 ottobre 1999 veniva depositato presso le autorità regionali, in vista dei campionati mondiali di sci alpino del 2005, un progetto relativo a lavori di ristrutturazione della zona sciistica di Santa Caterina Valfurva (Comune di Valfurva, Provincia si Sondrio) e delle connesse infrastrutture. Tale progetto prevedeva la realizzazione di un corridoio per piste da sci in una zona caratterizzata da ambiente forestale. Il progetto prevedeva altresì la costruzione di una cabinovia che, dall ingresso dell abitato di Santa Caterina, doveva raggiungere la località di Plaghera e, con un secondo tratto, la Valle dell Alpe. Esso prevedeva inoltre un collegamento tra la Valle dell Alpe e la Costa Sobretta, con una seggiovia monofune a quattro posti. Al progetto erano strettamente collegate ulteriori opere: la realizzazione di una stazione di partenza, di uno stadio dello sci, di un parcheggio in prossimità della stazione di partenza, di una variante della pista «Edelweiss», di un ponte sul Fiume Frodolfo, di un rifugio in Valle dell Alpe, oltre che di strade di servizio, di un impianto di neve programmata e di un magazzino veicoli. Con Decreto 30 maggio 2000, n , la Regione Lombardia, in base ad uno studio effettuato dallo Studio Professionale di Architettura per conto delle società Montagne di Valfurva e Santa Caterina Impianti, esprimeva un giudizio positivo di compatibilità ambientale del progetto, subordinato al rispetto di una serie di prescrizioni di carattere generale nonché di carattere specifico, relative all esecuzione dei singoli interventi previsti dal progetto. Il 1

16 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON sopracitato decreto precisava che, nell ambito dei successivi iter autorizzativi, sarebbe stato necessario verificare l osservanza di tali prescrizioni e di taluni divieti, nonché la messa in atto di alcune compensazioni previste in materia ambientale. Successivamente, nel settembre 2000, la Regione Lombardia incaricava l Istituto di Ricerca per l'ecologia e l'economia Applicate alle Aree Alpine (IREALP) di redigere una relazione sulla valutazione dell impatto ambientale del progetto in esame. Questa relazione era intesa quale studio di fattibilità comprendente gli aspetti connessi con il recupero ambientale, le azioni di attenuazione, le opere di ingegneria naturalistica e di riqualificazione ambientale ritenute necessarie per l avvio di una progettazione preliminare e, poi, definitiva. Il progetto veniva successivamente modificato, per inserire, in particolare, un allargamento della pista «Edelweiss», la cui larghezza veniva portata da 20 a circa 50 metri. Nel settembre 2002 IREALP rendeva pubblica la relazione sulla valutazione dell incidenza degli interventi progettati. Tale relazione descriveva in modo sintetico l area del sito interessata dal progetto come una «pecceta con poche specie rare, ma elevata diversità specifica propria della foresta subalpina; fragilità alta e rigenerazione in tempi lunghi». Detta relazione constatava la «presenza di animali di rilevante interesse [ ], nidificanti nel bosco: astore, picchio nero, picchio rosso maggiore, picchio verde». La relazione menzionava, tra i principali fattori di impatto del detto progetto in fase di cantiere, la «riduzione di habitat forestale idoneo alla nidificazione di specie di interesse conservazionistico». La relazione di IREALP sottolineava come gli interventi progettati, che lo studio era chiamato a considerare, non erano ancora del tutto definiti, essendo oggetto di progressiva evoluzione, con dettagli operativi che via via venivano definiti nel corso del processo di realizzazione del progetto. Veniva parimenti osservato come la relazione costituisse l occasione per presentare ulteriori proposte di miglioramento del bilancio ambientale della gestione 2

17 Piano di Gestione -Premessa dell intero comprensorio sciistico, che non poteva essere visto come separato dalle più generali istanze di sviluppo sostenibile del territorio. Il 3 ottobre 2002 il Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio approvava i contenuti della relazione di IREALP. Il 14 febbraio 2003 il Consorzio rilasciava un autorizzazione relativa al progetto di ampliamento e adattamento delle piste da sci alpino «Bucaneve» e «Edelweiss», nonché delle infrastrutture correlate in località Santa Caterina Valfurva. Il Consorzio considerava i lavori previsti conformi ai contenuti della sopracitata relazione, precisando, tuttavia, che tale autorizzazione veniva concessa subordinatamente alla sussistenza di tale conformità. L autorizzazione veniva inoltre subordinata all osservanza di una serie di condizioni e prescrizioni. A partire dal febbraio 2003, circa 2500 alberi venivano abbattuti, su un area di 50 metri di larghezza per 500 metri di lunghezza, a quote comprese fra e metri di altitudine, e condotti interventi di adattamento delle piste e delle infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva, all interno della ZPS IT Il 19 giugno 2003, sulla scorta delle indicazioni contenute nella relazione di IREALP, veniva redatto un nuovo progetto, corredato da uno studio complementare del Comune di Valfurva relativo all impatto ambientale. Nel luglio 2003 veniva avviata, da parte della Regione Lombardia, la procedura di valutazione dell impatto ambientale di tale progetto, finalizzata all emissione di un parere relativo alle opere del progetto localizzate tra Plaghera, Costa Sobretta e Valle dell Alpe. Il 20 agosto 2003 il Consorzio del Parco emetteva parere negativo sulla compatibilità di tali opere progettuali con l ambiente, a causa dell inosservanza delle indicazioni contenute nella relazione di IREALP. Il 16 ottobre 2003 veniva sottoscritto un documento d intesa tra la Regione Lombardia, il Consorzio e il Comitato organizzatore dei campionati mondiali di sci, al fine di mettere a punto gli elementi controversi del progetto Con Decreto 28 novembre 2003, n , la Regione Lombardia dichiarava che il progetto di ristrutturazione degli impianti di risalita e dei servizi correlati nel territorio del Comune di Valfurva era compatibile con l ambiente 3

18 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON della ZPS IT Detto decreto, che recepiva anche le conclusioni di una valutazione di incidenza prodotta dalla competente Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, affidava la vigilanza sul rispetto delle condizioni poste, in fase sia di approvazione dei progetti sia della loro esecuzione, al Comune di Valfurva. Esso stabiliva inoltre che i progetti definitivi avrebbero dovuto essere integrati con una serie di prescrizioni, tra cui la presentazione di uno studio di incidenza delle opere. Valle dell Alpe Costa Sobretta m 2700 Plaghera m 2100 S. Caterina m 1700 Figura Area interessa dal Progetto relativo a lavori di ristrutturazione della zona sciistica di Santa Caterina Valfurva Conformemente all art. 226 CE, la Commissione, con lettera 19 dicembre 2003, invitava la Repubblica italiana a trasmetterle informazioni in merito alla situazione della ZPS IT Non avendo ricevuto risposta a tale lettera, la Commissione inviava alla Repubblica italiana, in data 9 luglio 2004, un parere motivato. La Repubblica italiana rispondeva alle censure 4

19 Piano di Gestione -Premessa formulate dalla Commissione in tale parere con diverse comunicazioni ministeriali. La Commissione, ritenendo tali risposte insoddisfacenti, proponeva il ricorso. Il 20 settembre 2007 la Corte di Giustizia Europea emetteva la seguente sentenza (Causa C-304/05, Commissione delle Comunità europee / Repubblica Italiana) Inadempimento di uno Stato - Direttiva 92/43/CEE - Conservazione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche - Direttiva 79/409/CEE - Conservazione degli uccelli selvatici - Valutazione dell'impatto ambientale di lavori di adattamento di piste da sci : Oggetto: Inadempimento di uno Stato - Violazione dell'art. 6, nn. 2-4, in combinato disposto con l'art. 7 della Direttiva del Consiglio 21 maggio 1992, 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (G.U.C.E. L 206, pag. 7) - Violazione dell'art. 4, nn. 1 e 2, della Direttiva del Consiglio 2 aprile 1979, 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici (G.U.C.E. L 103, pag. 1) - Ampliamento della zona sciistica di Santa Caterina Valfurva situata nel Parco Nazionale dello Stelvio (ZPS IT ) senza procedere ad una valutazione dell'impatto ambientale del progetto - Mancata adozione delle misure necessarie per evitare la perturbazione e il deterioramento degli habitat delle specie per le quali la zona di protezione speciale è stata designata. Dispositivo: La Repubblica italiana: avendo autorizzato misure suscettibili di avere un impatto significativo sulla ZPS IT , Parco Nazionale dello Stelvio, senza assoggettarle ad un'opportuna valutazione della loro incidenza alla luce degli obiettivi di conservazione della detta zona; avendo autorizzato siffatte misure senza rispettare le disposizioni che consentono la realizzazione di un progetto, in caso di conclusioni negative risultanti dalla valutazione dell'incidenza sull'ambiente e in 5

20 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON mancanza di soluzioni alternative, solo per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, e solo dopo avere adottato e comunicato alla Commissione delle Comunità europee ogni misura compensativa necessaria per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata; avendo omesso di adottare misure per evitare il deterioramento degli habitat naturali e degli habitat delle specie nonché la perturbazione delle specie per le quali la ZPS IT , Parco Nazionale dello Stelvio, è stata designata; è venuta meno agli obblighi ad essa imposti dall'art. 6, nn. 2-4, della Direttiva del Consiglio 21 maggio 1992, 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nel combinato disposto con l'art. 7 della medesima Direttiva, nonché dall'art. 4, nn. 1 e 2, della Direttiva del Consiglio 2 aprile 1979, 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. La Commissione Europea, con nota C(2008)7108 del 27 novembre 2008, notificava nei confronti della Repubblica italiana, una costituzione in mora ex art. 228 In particolare la Commissione effettuava una serie di osservazioni in relazione alle attività svolte successivamente alla sentenza della Corte del 20 settembre Il 3 febbraio 2009 veniva presentata alla Commissione, da parte di Regione Lombardia, una proposta progettuale (di seguito riportata) finalizzata a fornire una risposta adeguata alle osservazioni e alle richieste formulate dalla medesima. Tale proposta veniva accettata dalla Commissione e nei mesi successivi realizzata. 6

21 Piano di Gestione -Premessa PROPOSTA PROGETTUALE OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI Obiettivi generali La Commissione, nell ambito della nota C(2008)7108 del 27 novembre 2008, inerente il Progetto Infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva Sito IT , aveva richiesto: un adeguato approfondimento scientifico sullo stato di conservazione del Sito e delle specie per il quale lo stesso è stato istituito; una attenta valutazione degli impatti che gli obiettivi di conservazione hanno subito a seguito della realizzazione del sopracitato progetto; l identificazione delle eventuali misure di attenuazione ex-post e delle necessarie misure di compensazione. Per fornire una risposta adeguata alle osservazioni della Commissione, la proposta progettuale tecnico-scientifica, presentata in data 3 febbraio 2009, si era prefissa di: fornire indicazioni tecnico-scientifiche di indirizzo; programmare e realizzare i necessari approfondimenti scientifici richiesti; analizzare gli impatti verificatisi a seguito della realizzazione delle opere del progetto, sugli obiettivi di conservazione del Sito; identificare le misure di attenuazione ex-post e le necessarie misure di compensazione, al fine di garantire, nel breve-medio periodo, uno stato di conservazione soddisfacente del Sito. Obiettivi specifici La proposta progettuale aveva identificato i seguenti obiettivi specifici: 7

22 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON redazione di un documento di indirizzo per rispondere alle osservazioni di cui alla Comunicazione della Commissione Europea del 27 novembre 2008; progettazione e realizzazione di un monitoraggio che permetta di acquisire, in situ, i dati necessari alla valutazione dell incidenza delle opere sul Sito; realizzazione di un nuovo Studio per la Valutazione di Incidenza ex-post, che determini, su basi scientifiche, gli impatti subiti dagli obiettivi di conservazione del Sito, e individui le misure di attenuazione e le necessarie misure di compensazione; messa in atto delle misure di attenuazione e delle necessarie misure di compensazione ex-post. Per il raggiungimento degli obiettivi indicati, la proposta era stata articolata in quattro fasi. Tali fasi sono state realizzate nel corso del APPLICAZIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE FASE 1: PREDISPOSIZIONE DEL DOCUMENTO DI INDIRIZZO È stato predisposto un documento di indirizzo volto a soddisfare i rilievi pervenuti da parte della Commissione, articolato nei seguenti punti: ricognizione e analisi della documentazione amministrativa, relativa al Progetto Infrastrutture sciistiche a S. Caterina Valfurva (Sito IT ), sottoposto a procedura di infrazione da parte della Commissione; valutazione di dettaglio delle richieste di integrazione e/o approfondimento formulate dalla Commissione, relative agli interventi e agli studi di incidenza; 8

23 Piano di Gestione -Premessa predisposizione di un programma di monitoraggio e analisi ambientale finalizzato ad una quantificazione degli effetti del Progetto sul Sito; definizione di un cronoprogramma delle azioni di monitoraggio, delle analisi ambientali e del nuovo Studio di Incidenza; avvio delle attività propedeutiche alla redazione del nuovo Studio di Incidenza relativo al progetto di riqualificazione degli impianti sciistici di S. Caterina Valfurva, anche mediante l analisi critica dei precedenti studi e monitoraggi effettuati. FASE 2: ACQUISIZIONE DI DATI PRIMARI Attuazione, nell area del Sito IT potenzialmente interessata dagli effetti delle opere del progetto (Area Vasta di Potenziale Perturbazione) e in aree di confronto (Zone Campione) di un programma di monitoraggio per acquisire le informazioni dirette necessarie a quantificare gli effetti delle opere sugli obiettivi di conservazione del Sito. Tale fase di intervento è stata articolata nei seguenti punti: individuazione e definizione delle aree dove attuare le attività di monitoraggio, definite anche sulla base dell autoecologia delle specie obiettivo di conservazione; progettazione dei piani di monitoraggio, completi di protocollo operativo e tempistiche, per la raccolta di dati primari sulle specie obiettivo di conservazione presenti nelle aree; monitoraggio delle singole specie obiettivo di conservazione, svolto secondo le seguenti modalità: individuazione dei siti specifici di monitoraggio, individuazione del periodo idoneo, identificazione delle metodologie più opportune; sintesi ed elaborazione dei dati raccolti; 9

24 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON predisposizione di un Modello di Valutazione Ambientale (MVA) finalizzato alla quantificazione degli effetti del Progetto sul Sito IT FASE 3: PREDISPOSIZIONE DI UN NUOVO STUDIO DI INCIDENZA Redazione, sulla base delle indicazioni emerse, di un nuovo Studio di Incidenza inerente il Progetto, che sostituiva (e non integrava, i precedenti studi), redatto secondo le indicazioni dei documenti ufficiali di riferimento in materia, Guida all interpretazione dell articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE, del documento Valutazione di piani e progetti aventi un incidenza significativa sui siti della Rete Natura Guida metodologica alle disposizioni dell articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva Habitat 92/43/CEE e del Documento di orientamento sull'articolo 6, paragrafo 4, della Direttiva "Habitat" (92/43/CEE), e conseguentemente impostato secondo i seguenti livelli procedurali: Livello I: Screening Dopo aver descritto tutte le componenti progettuali e in dettaglio il Sito, lo Screening aveva portato a concludere che: - in base alle caratteristiche del Progetto e a quelle del Sito, il Progetto non era direttamente connesso né necessario alla gestione del Sito; - benché il Progetto insisteva su un vasto territorio del Comune di Valfurva, non emergeva evidenza di altri piani e/o progetti che potessero creare un effetto cumulo sulla gestione del Sito, con l intervento sottoposto a Studio ex post; - in base alle salvaguardie di cui all articolo 6, paragrafi 3 e 4, della Direttiva 92/43/CEE e al principio di precauzione: sussisteva una probabilità di incidenza significativa del Progetto sul Sito; conseguentemente, una incidenza significativa non poteva essere esclusa; 10

25 Piano di Gestione -Premessa conseguentemente, tale incidenza significativa andava identificata e quantificata, passando al livello II di indagine. Livello II: Valutazione appropriata In questa fase l incidenza del Progetto sull integrità del Sito è stata esaminata in termini di implicazioni rispetto agli obiettivi di conservazione del Sito stesso e in relazione alla sua struttura e funzione, analizzando gli aspetti di seguito riportati. - Perimetrazione dell Area Vasta di Potenziale Perturbazione ( ha) e, in base all analisi del mosaico dei progetti esecutivi delle opere del Progetto, dell area direttamente interessata dalle opere ( ha, pari al 10,2 % dell'area Vasta). - Caratterizzazione dell area del Sito interessata dall intervento, da un punto di vista geologico, geomorfologico, pedologico; vegetazionale e faunistico (habitat e specie obiettivo di conservazione, con valutazione del relativo stato di conservazione). - Valutazione dell incidenza del Progetto sull integrità del Sito attraverso una descrizione dei singoli elementi del Progetto potenzialmente impattanti sia dal punto di vista progettuale che gestionale, da cui emerge una incidenza negativa del Progetto sul Sito, legata principalmente alla perturbazione e perdita di habitat, al disturbo arrecato alle specie, all aumento delle pressioni e al rischio di collisione con le infrastrutture, sia durante il periodo di apertura dei cantieri, sia in fase di esercizio, durante l intero corso dell anno. Per quanto concerne le specie obiettivo di conservazione, lo Studio ha ritenuto che tutte le specie considerate presenti nel Sito (57 specie di avifauna e 2 specie vegetali) potessero aver subito forme di perturbazione a causa del Progetto, seppure in forma diversa, a seconda sia delle diverse sensibilità delle specie, sia della tipologia degli interventi. 11

26 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Figura Area Vasta di Potenziale Perturbazione (arancione) e Area di Progetto (rosso) Per quanto riguarda gli habitat di interesse comunitario, lo Studio ha riscontrato una incidenza significativa in sei habitat presenti nel Sito. Di seguito viene presentato un quadro sinottico di tutti gli impatti individuati dallo Studio per gli interventi previsti dal Progetto. 12

27 Piano di Gestione -Premessa Impatto Quantificazione Superficie interessata dal Progetto in fase di realizzazione 68,35 ha Superficie interessata dal Progetto nella fase di esercizio 110,92 ha Superfici delle infrastrutture del Progetto 16,432 ha Volumetrie degli interventi del Progetto m 3 Movimenti terra degli interventi del Progetto SCAVI m 3 Movimenti terra degli interventi del Progetto RIPORTI m 3 Quantità di acqua necessario per 1 ciclo di innevamento artificiale m 3 Tempo necessario per 1 ciclo di innevamento artificiale 7,9-15,8 giorni Durata della fase di edificazione Area interessata dal taglio delle piante m 2 Numero di piante tagliate Specie potenzialmente sensibili alla collisione con i cavi 28 (49,1%) Superficie interessata dalla presenza di nuovi cavi 2,58 ha Superficie non più interessata dalla presenza di cavi 4,45 ha Perdita di maschi riproduttori di pernice bianca 13,8 ind Perdita di maschi riproduttori di gallo forcello 37,4 ind Perdita di maschi riproduttori di coturnice 8,1 ind Perdita di maschi riproduttori di francolino di monte 2 ind Perdita di maschi riproduttori di civetta nana 11,8 ind Perdita di maschi riproduttori di civetta capogrosso 11,8 ind Numero di alberi mensa persi 13,3 Habitat di interesse comunitario sottratti 25,13 ha Habitat realmente perso in base alla sovrapposizione 2.331,03 ha ecologica/spaziale per le diverse specie - Analisi critica delle misure di attenuazione già proposte e/o in atto, che lo Studio ha peraltro ritenuto in grado di ridurre ma non di annullare del tutto gli effetti significativi in grado di pregiudicare l integrità del Sito. Di seguito viene presentato un quadro delle misure di attenuazione degli impatti individuati dallo Studio per gli interventi previsti dal Progetto. 13

28 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Misura di attenuazione Esclusione del periodo compreso tra aprile e luglio nell attuazione delle opere In tutte le aree in cui è prevista una occupazione temporanea, a fine lavori ripristino della stessa secondo l originaria destinazione d uso Manutenzione delle macchine operatrici effettuata su opportune piattaforme debitamente impermeabilizzate. Bagnatura periodica delle piste di cantiere e delle gomme dei camion Mantenimento di basse velocità d a parte dei camion sulle piste di cantiere. Utilizzo di attrezzi e mezzi conformi alle più recenti normative Allacciamento alla fognatura pubblica Utilizzo di essenze arboreo-arbustive autoctone Proibizione dello sci fuori pista Messa in evidenza dei cavi degli impianti di risalita posizionando segnali visivi colorati. Per le zone di alta montagna impiego di sfere analoghe a quelle per segnalare la presenza di cavi agli elicotteri ( colori da utilizzare: bianco, adatto alla vista delle specie crepuscolari e notturne, e rosso o arancione, adatto alla vista delle specie diurne). Divieto di accesso ai mezzi non autorizzati, durante tutto l anno, Eliminazione degli effetti negativi Numerose specie obiettivo di conservazione sono in fase di riproduzione Eliminazione dei rischi di inquinamento per gli habitat e di numerose specie di interesse Eliminazione dei rischi di inquinamento genetico -ambientale degli habitat Riduzione degli effetti negativi Immediata disponibilità delle aree interessate per il recupero/ insediamento degli habitat naturali Riduzione del sollevamento delle polveri Riduzione del sollevamento delle polveri Riduzione della diffusione di inquinanti e di rumore Riduzione dei rischi di inquinamento Riduzione del disturbo delle specie Possibile riduzione dei rischi di collisione da parte degli Uccelli Riduzione del disturbo delle specie Messa in opera Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo 14

29 Piano di Gestione -Premessa Misura di attenuazione lungo le strade di servizio Divieto della pratica dell eliski Illuminazione notturna della pista solo nei giorni di massima affluenza e non oltre le ore Dismissione, con abbattimento e recupero dei materiali, di linee elettriche aeree esistenti Interramento di linee elettriche esistenti Smantellamento impianti non più in uso Eliminazione degli effetti negativi Riduzione degli effetti negativi Riduzione del disturbo delle specie Riduzione del disturbo delle specie Riduzione dei rischi di collisione da parte degli Uccelli Riduzione dei rischi di collisione da parte degli Uccelli Riduzione dei rischi di collisione da parte degli Uccelli Messa in opera Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo Incluso nel Progetto Definitivo - In base al principio di precauzione lo Studio ha ritenuto necessario, in linea con le procedure di cui all articolo 6, paragrafo 4 della Direttiva 92/43/CEE, procedere alla fasi successive di analisi. Livello III: Valutazione delle soluzioni alternative. - Poiché nel caso del Progetto la valutazione è stata condotta ex post, non è stato possibile identificare modalità alternative per l attuazione dello stesso, in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l integrità del Sito, motivo per cui lo Studio è passato al successivo livello. - Parimenti, la possibilità di ripristinare lo stato di fatto antecedente al Progetto non era applicabile, poiché nell area erano in parte già presenti degli impianti di risalita e un sistema di piste da discesa. Poiché tali infrastrutture erano state in parte dismesse, risultava improponibile, anche in rapporto a una ulteriore incidenza sul Sito, la ricostruzione di tali infrastrutture. - Non era d altra parte nemmeno ipotizzabile la dismissione e la rimozione completa delle nuove infrastrutture, in quanto la realizzazione di tale intervento avrebbe apportato un impatto 15

30 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON considerevole sia sugli habitat sia sulle specie di interesse comunitario. Inoltre tutto ciò avrebbe avuto dei risvolti negativi dal punto di vista socio-economico, infatti una parte consistente dell economia di Valfurva è basata sul turismo invernale legato alla pratica dello sci. - Lo Studio ha pertanto ritenuto necessario passare al livello successivo di analisi. Livello IV: Valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane l incidenza negativa In questa fase, in presenza di incidenze negative sul Sito non mitigabili e per le quali non esistono soluzioni alternative, lo Studio ha individuato le misure compensative di seguito riportate con i relativi costi di realizzazione (di cui una già presente nel Progetto, cinque presenti nel Protocollo di intesa tra Regione Lombardia, Parco Nazionale dello Stelvio, Comunità Montana Alta Valtellina, Comune di Valfurva, Società Montagne di Valfurva s.r.l., S.C.I. S.p.A., Consorzio Forestale Alta Valtellina per la riqualificazione naturalistica e paesaggistica del comprensorio interessato dalle opere realizzate in occasione dei Campionati del Mondo di Sci Alpino Lombardia 2005 e tre proposte ex novo dallo Studio stesso), ritenute in grado di compensare adeguatamente l incidenza negativa del Progetto. MISURE COMPENSATIVE Costi (Euro) PRESENTI NEL PROGETTO Valorizzazione zone umide PRESENTI NEL PROTOCOLLO DI INTESA Scheda 1, miglioramenti forestali a valenza naturalistica nel lariceto Scheda 3, impianti arbustivi e inerbimenti in area a terreno nudo Scheda 7, riqualificazione torbiere di transizione e instabili Scheda 4, miglioramenti forestali a valenza naturalistica Scheda 5, decespugliamento ai fini faunistici

31 Piano di Gestione -Premessa MISURE COMPENSATIVE Costi (Euro) PROPOSTE DAL PRESENTE STUDIO Attività di miglioramento ambientale e di ripristino delle funzionalità ecosistemiche Creazione di una Riserva Da definire TOTALE Lo studio è stato trasmesso alla Commissione e durante un incontro, avvenuto a Bruxelles in data 19 Novembre 2009, è stato dato l assenso, da parte della stessa, alle misure di attenuazione e in particolar modo alle misure di compensazione individuate. FASE 4: ATTUAZIONE DELLE MISURE DI ATTENUAZIONE E COMPENSAZIONE Sono state messe in atto le misure di attenuazione e compensazione, di seguito elencate, in accordo con la Commissione, sulla base dei risultati dello Studio di Incidenza, e al Decreto di valutazione di incidenza della Direzione Generale Qualità dell'ambiente della Regione Lombardia numero 664 Valutazione di incidenza del Progetto infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva (SO), ai sensi dell'art.5 del D.P.R. 357/97 e successive modificazioni, sui Siti Natura Misure compensative presenti nel progetto definitivo e negli studi annessi, già realizzate quali interventi a difesa delle zone umide in Valle dell Alpe che sono stati finalizzati alla tutela della vegetazione tipica delle zone umide attraverso il monitoraggio delle condizioni stazionali, il reinserimento di vegetazione pregiata e rara della zona per la conservazione in situ di piante autoctone. Misure compensative presenti nel Protocollo di intesa tra Regione Lombardia, Parco Nazionale dello Stelvio, Comunità Montana Alta Valtellina, Comune di Valfurva, Società Montagne di Valfurva s.r.l., S.C.I. S.p.A., Consorzio Forestale Alta Valtellina per la riqualificazione naturalistica e paesaggistica del comprensorio interessato dalle opere 17

32 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON relative ai Campionati del Mondo di Sci Alpino Lombardia 2005 sottoscritto in data 21 novembre 2006, relativamente a talune delle quali si è valutata l adeguatezza: Scheda 1. Interventi realizzati nell ambito dei progetti di miglioramento forestale a valenza naturalistica nel lariceto finalizzati al diradamento/rinnovamento delle tipologie forestali presenti (diradamento del lariceto, ampliamento di radure nella mugheta, tagli a buche nel lariceto). Tali azioni favoriscono tutte le specie animali che prediligono radure e fasce ecotonali e non trovano situazioni favorevoli nelle aree caratterizzate da elevata densità forestale. Tra le specie di interesse comunitario riportate nel Formulario Standard della ZPS i Galliformi forestali e, tra questi in particolare il gallo forcello, possono essere positivamente influenzati dagli interventi proposti, altre specie favorite dagli interventi: tordela, cesena, luì bianco, bigiarella, beccafico, civetta nana, civetta capogrosso, picchio cenerino, picchio nero, picchio verde, picchio rosso maggiore, cincia bigia alpestre, cincia dal ciuffo, cincia mora e rampichino alpestre. Scheda 3. Impianti arbustivi e inerbimenti con i seguenti obiettivi: - favorire la naturale dinamica di ricolonizzazione da parte del bosco a partire dalle zone più favorevoli; - ricreare degli ambienti di rifugio e di supporto trofico all avifauna e ai micro mammiferi. Possono essere influenzati positivamente dagli interventi proposti: gallo forcello, coturnice, tordela, cesena, spioncello, codirosso spazzacamino, codirossone, sordone, fringuello alpino e picchio muraiolo, picchio cenerino, picchio nero, gipeto, aquila reale, gracchio alpino, corvo imperiale e gufo reale. Scheda 7. Riqualificazione torbiere di transizione e instabili attraverso: - ripulitura dell intera superficie dalle specie invasive arboree ed arbustive (ad eccezione dei saliceti ripariali); - realizzazione, a partire dal ruscello posto lungo il lato Ovest, di piccoli canali per meglio distribuire l apporto d acqua sull intera 18

33 Piano di Gestione -Premessa superficie della torbiera e ripristinare così il giusto bilancio idrico della stessa; - messa a dimora di specie erbacee rare, riprodotte da semente preventivamente raccolta nella stessa torbiera o in altre torbiere dell Alta Valtellina, in modo tale da arricchire la componente specifica dell habitat; - completa delimitazione della superficie con una staccionata in legno di castagno, in modo tale da impedire il calpestio del bestiame; Scheda 4. Miglioramenti forestali a valenza naturalistica: - tagli di limitate dimensioni per mantenere le radure e orientare l evoluzione della vegetazione verso elementi erbacei e arbustivi, importanti a livello trofico (per esempio interventi atti a favorire la conservazione dei cespuglieti a mirtillo); - selezione e mantenimento di individui arborei adatti all insediamento di civetta nana, civetta capogrosso, picchio nero, Chirotteri; - preparazione di aree con materiale legnoso in decomposizione al suolo; - piccoli impianti di latifoglie ai margini, per accelerare la costituzione della fascia ecotonale tra bosco e radura; - interventi di dirado selettivo e sfollo volti alla diversificazione della struttura; - impianti latifoglie. Scheda 5. Decespugliamento ai fini faunistici mediante creazione di buche all interno dei cespuglieti, collegate tra loro e con forma irregolare. Monitoraggio: per la definizione dello stato faunistico ambientale delle aree interessate dalla messa in atto delle misure di compensazione definite delle misure di compensazione di cui ai precedente cinque punti ex ante ed ex post. Misure compensative proposte dal Studio di incidenza ex post. 19

34 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Perimetrazione di una riserva naturale orientata di livello statale situata all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, ovvero nella ZPS, di estensione compresa tra 2300 e 3500 ha. Le aree adeguate ai fini dell'istituzione della Riserva saranno individuate sulla base di una elevata rappresentatività delle popolazioni delle specie che hanno risentito maggiormente degli impatti causati dalle opere del Progetto. Predisposizione del Piano di gestione della riserva naturale orientata con l indicazione delle norme di tutela e conservazione che dovranno aggiungersi a quelle già in vigore nello stesso ambito territoriale in ragione della normativa vigente del Parco Nazionale dello Stelvio e della relativa ZPS risultando significativamente addizionali, al fine di favorire il recupero delle specie e degli habitat che hanno subito impatti a seguito del progetto. Ulteriori attività di miglioramento ambientale e di ripristino delle funzionalità ecosistemiche che interesseranno l habitat forestale e l habitat di prateria alpina la cui progettazione sarà definita successivamente in ragione di un importo minimo stanziato pari a ,00. La successiva progettazione di tali attività ha individuato le seguenti azioni: - Creazione di alberi habitat e interventi di cercinatura finalizzati al ripristino di condizioni idonee sia per le attività di foraggiamento (Picidi ed alcuni Passeriformi) sia di nidificazione (Picidi, alcuni Passeriformi, alcuni rapaci notturni). - Posizionamento di cassette nido idonee ad una pluralità di specie (e con una particolare attenzione ai rapaci notturni come civetta nana e civetta capogrosso) in habitat forestali sub-ottimali al fine di consentire una miglior fruizione da parte dell'ornitofauna. - Applicazione dei modelli colturali finalizzati alla riqualificazione degli habitat forestali per il Gallo cedrone e il Francolino di monte. - Miglioramenti ambientali per la conservazione del Gallo forcello. - Recupero delle praterie. 20

35 Piano di Gestione -Premessa - Coltivazione ex-situ di specie autoctone prelevate nell'area di intervento, moltiplicate e accresciute sino allo stadio utile alla collocazione in natura, di specie arbustive ed erbacee utili sia al rinsaldamento del terreno sia alla produzione di bacche e frutti utili all'alimentazione di specie di uccelli, ed in particolar modo pernice bianca e coturnice MOTIVAZIONI DELL ISTITUZIONE DELLA RISERVA L istituzione della Riserva Naturale Statale Tresero Dosso del Vallon si configura, quindi, come misura di compensazione proposta da Regione Lombardia a seguito: della sentenza emessa il 20 settembre 2007 dalla Corte di Giustizia Europea (Causa C-304/05, Commissione delle Comunità europee / Repubblica Italiana) Inadempimento di uno Stato Direttiva 92/43/CEE - Conservazione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche - Direttiva 79/409/CEE Conservazione degli uccelli selvatici - Valutazione dell'impatto ambientale di lavori di adattamento di piste da sci ; delle risultanze dello Studio di Valutazione di Incidenza Progetto infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva - Studio ex post per la Valutazione di Incidenza ; degli impegni assunti da Regione Lombardia nel corso dell incontro con la Commissione Europea avvenuto a Bruxelles in data 19 Novembre 2009, confluiti nel Programma delle azioni derivanti dagli impegni assunti nell incontro del 19 novembre 2009 presso la CE ; del decreto di valutazione di incidenza della Direzione Generale Qualità dell'ambiente della Regione Lombardia numero 664 Valutazione di incidenza del Progetto infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva (SO), ai sensi dell'art.5 del D.P.R. 357/97 e successive modificazioni, sui 21

36 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Siti Natura 2000 che, al comma 6, prevede la Perimetrazione di una riserva naturale orientata di livello statale di estensione ricompresa tra un minimo di 2300 ha ed un massimo di 3500 ha, posta all'interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio. La Riserva Naturale Statale Tresero Dosso del Vallon è stata perciò istituita in coerenza con le finalità di recupero, salvaguardia e valorizzazione di habitat utili ad un adeguato incremento delle specie animali che hanno registrato una diminuzione di presenza nell'area perturbata dalla realizzazione delle opere legate ai lavori di ristrutturazione della zona sciistica di Santa Caterina Valfurva e delle connesse infrastrutture, realizzate per i campionati mondiali di sci alpino del ITER DI ISTITUZIONE DELLA RISERVA Sulla base di quanto sopra esposto, tre Amministrazioni pubbliche hanno svolto un ruolo fondamentale al fine dell istituzione della Riserva. La Regione Lombardia che ha individuato, all interno del Parco Nazionale dello Stelvio e dei confini della ZPS IT , nella zona Tresero-Dosso del Vallon, un area ritenuta idonea ai fini dell istituzione di una Riserva Naturale Statale sulla base dei seguenti elementi di valutazione: presenza, all interno di tale area, degli habitat e delle specie, obiettivo di conservazione, interessate dalle perturbazioni create dalle opere di cui al sopracitato decreto di valutazione di incidenza della Direzione Generale Qualità dell'ambiente della Regione Lombardia numero 664; idoneità di tale Riserva, per la sua localizzazione, nonché per gli habitat e le reti trofiche in essa presenti, a rappresentare un'importante area di riproduzione e di sosta per numerose specie di Uccelli elencate nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE, appartenenti a diversi gruppi, tra cui, in particolare, Rapaci diurni e notturni, Picidi e Galliformi alpini, che trovano, in tale area, le condizioni adatte allo svolgimento dell intero o di parte del loro ciclo biologico; 22

37 Piano di Gestione -Premessa elevato valore naturalistico ed ecologico dell area in oggetto, e conseguente significato conservazionistico di una vincolistica più restrittiva rispetto a quella in vigore nel restante territorio del Parco Nazionale dello Stelvio e della ZPS IT , all interno dei quali tale area è compresa. Il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che (in base ai contenuti dell'art. 5, comma 2, della Legge 8 luglio 1986, n. 349), risulta il soggetto competente all individuazione delle zone di importanza naturalistica nazionale ed internazionale, e alla promozione, in esse, della costituzione di parchi e riserve naturali nonché (in base all art. 8, comma 2, della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, sulle aree naturali protette), alla istituzione delle riserve naturali statali individuate secondo le modalità di cui all'art. 4 della stessa legge, ha operato per l acquisizione degli atti relativi all istituzione della Riserva in oggetto, al fine di procedere (ai sensi degli articoli 8, comma 2, e 17, comma 1, della Legge 6 dicembre 1991 n. 394, dell'art. 77 del Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 e dell art. 2, comma 23, della Legge 9 dicembre 1998, n. 426), mediante decreto del Ministro dell'ambiente, all Istituzione della Riserva Naturale Statale denominata Tresero-Dosso del Vallon, con individuazione dei relativi confini (secondo la perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale elaborata su Carta Tecnica Regionale della Lombardia - CT10 raster, in scala 1:10.000, depositata in originale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ed in copia conforme presso la Regione Lombardia e presso la sede del Parco Nazionale dello Stelvio) riportati in allegato, e definizione della relativa disciplina di tutela; Il Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio (in base a quanto previsto dall'art. 17, comma 1 della legge 6 dicembre 1991 n. 394), che si è proposto ed è stato individuato quale organismo di gestione della Riserva Naturale Statale. L iter che ha portato all istituzione della Riserva è illustrato di seguito. 23

38 RISERVA NATURALE STATALE TRESERO DOSSO DEL VALLON Il decreto di Valutazione di Incidenza della Direzione Generale Qualità dell'ambiente di Regione Lombardia n. 664 del Valutazione di incidenza del Progetto infrastrutture sciistiche a Santa Caterina Valfurva (SO), ai sensi dell'articolo 5 del D.P.R. n. 357/97 e successive modificazioni, sui Siti Natura 2000, al punto 6), stabilisce, tra l altro la perimetrazione di una riserva naturale orientata di livello statale di estensione ricompresa tra un minimo di 2300 ettari e un massimo di 3500 ettari, posta all'interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio. Con nota prot. n del 12 aprile 2010, il Parco nazionale dello Stelvio ha espresso parere favorevole all istituzione della medesima Riserva naturale statale, proponendosi al contempo quale organismo di gestione. Con nota prot. A del 21 aprile 2010 il Presidente di Regione Lombardia ha proposto al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare l istituzione della Riserva naturale statale Tresero-Dosso del Vallon, sottoponendo un ipotesi di perimetrazione e di disciplina di tutela della stessa. Con nota n. GAB del 05 agosto 2010, il Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha comunicato di aver attivato il procedimento per la determinazione dell intesa relativamente all istituzione della Riserva Naturale Statale denominata Tresero-Dosso del Vallon nel Comune di Valfurva (SO) e ha predisposto lo schema di decreto per l istituzione della Riserva Naturale Statale denominata «Tresero-Dosso del Vallon» e la relativa cartografia di perimetrazione in scala 1: definitivi. Nella riunione di consultazione svoltasi a Roma il 7 settembre 2010 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comune di Valfurva (SO), il Parco Nazionale dello Stelvio, la Provincia di Sondrio e la Comunità Montana Alta Valtellina hanno espresso parere favorevole all istituzione della Riserva Naturale Tresero-Dosso del Vallon. 24

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