Aspetti sanitari per la cura del cane e del gatto Principali zoonosi e principali patologie infettive dell animale domestico Profilassi e precauzione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Aspetti sanitari per la cura del cane e del gatto Principali zoonosi e principali patologie infettive dell animale domestico Profilassi e precauzione"

Transcript

1 Aspetti sanitari per la cura del cane e del gatto Principali zoonosi e principali patologie infettive dell animale domestico Profilassi e precauzione Dr. Stefano Palminteri Azienda U.S.L. Bologna

2 Malattie infettive del gatto

3 Malattie infettive del gatto Leucemia felina (FeLV( FeLV) Immunodeficienza felina (FIV) Peritonite infettiva felina (FIP) Panleucopenia del gatto Malattie respiratorie virali del gatto Rinotracheite virale felina (FHV-1) Calicivirosi del gatto (FCV) Clamidiosi

4 Leucemia felina (FeLV)

5 Leucemia felina (FeLV( FeLV) Retrovirus labile in ambiente esterno sensibile ai comuni disinfettanti distrutto in pochi minuti dagli agenti atmosferici contagio oronasale (principalmente attraverso la saliva)

6 Leucemia felina (FeLV( FeLV) penetrazione del virus a livello di mucosa orale, oculare e nasale replicazione: : passaggio del virus in tonsille e linfonodi di testa e collo fase viremica: : distribuzione verso midollo osseo, mucose intestinali, respiratorie, ghiandole salivari (2-4 4 settimane) diverse evoluzioni a seguito della risposta del gatto all esposizione al virus

7 Viremia persistente il gatto si ammala (33%): soprattutto i gatti giovani infezione cronica con viremia persistente sintomatologia nell arco di mesi e morte entro 3-53 anni a causa delle malattie indotte dal virus in questa forma il virus replica nel midollo osseo e per via ematica si distribuisce nei vari organi una percentuale di gatti rimane asintomatica per tutta la vita i gatti asintomatici persistentemente viremici rappresentano il pericolo maggiore di diffusione dell infezione

8 Viremia transitoria (regressione) infezione latente (33%): il virus resta nascosto nel midollo osseo senza replicarsi, in caso di stress si riattiva soprattutto gatti adulti risposta immunitaria non completamente efficace estinzione dell infezione generalmente entro 3 anni Viremia transitoria (regressione) guarigione (infezione transitoria) forte ed efficace risposta immunitaria che porta all eliminazione del virus (33%) estinzione dell infezione in settimane gatti adulti

9 Leucemia felina: epidemiologia Virus principalmente nella saliva (contatto stretto) Infezione intrauterina riassorbimento dei feti, aborti, o nascita di gattini deboli che non sopravvivono per più di 2 settimane Densità elevate (gattili( gattili,, colonie feline) in un piccolo territorio aumentano il rischio di contagio

10 3 forme principali: Leucemia felina (FeLV( FeLV) Forme non-neoplastiche neoplastiche (75%) - primarie (anemia, aplasia midollare) - secondarie (depressione immunitaria e infezioni secondarie (FAIDS): stomatiti, gengiviti, enteriti, infezioni delle vie aeree superiori, ascessi, piotorace,, infezioni da micoorganismi opportunisti, altre infezioni virali) Forme neoplastiche (23%) - 90% tumori linfatici, leucemie, meno frequenti fibrosarcomi, osteosarcomi,, carcinomi. Forma intestinale (2%) - simile a parvovirosi felina

11 Sintomi clinici problemi cronici: depressione, anoressia, debolezza, dimagrimento, disidratazione soppressione funzioni midollo osseo: anemia, deficit immunitario e infezioni secondarie recidivanti e persistenti sintomi intestinali: diarrea, costipazione sintomi respiratori problemi neurologici disturbi riproduttivi: aborti, infertilità, debolezza neonatale tumori Terapia solo sintomatica e temporanea non in grado di eradicare efficacemente l infezione

12 Leucemia felina: profilassi Diretta evitare di fare uscire il gatto (possibile contatto con soggetti infetti in fase di eliminazione attiva del virus) test sierologico (ELISA) per la rilevazione dell antigene del virus della Leucemia felina isolamento dei gatti positivi (ripetizione del test dopo 6-86 settimane) e accurata pulizia e disinfezione Immunizzante vaccinazione annuale con vaccino inattivato - 2 somministrazioni a distanza di 3 settimane - vaccinare i soggetti a rischio (gatti che escono all aperto o vivono con soggetti FeLV positivi)

13 Immunodeficienza felina (FIV)

14 Immunodeficienza felina (FIV) Retrovirus mortale (Lentivirus( Lentivirus) Labile in ambiente esterno e sensibile ai comuni disinfettanti Infezione attraverso ferite da morso: lotte territoriali per cui più a rischio i maschi non castrati che vivono all aperto e che hanno la possibilità di uscire rischio presente ma minore attraverso i rapporti sessuali molto improbabile il contagio mamma-feto/neonato

15 Immunodeficienza felina (FIV) Persistenza per tutta la vita (a differenza di FeLV) Periodo di incubazione molto lungo (anche anni) Fase iniziale sieroconversione,, fase febbrile con aumento dei linfonodi Fase intermedia o di latenza fase asintomatica (mesi-anni) con viremia persistente che causa un progressivo declino delle difese immunitarie con successiva incapacità a combattere le infezioni Fase terminale malattia conclamata, sintomi a più livelli riferibili a patologie conseguenti alla sindrome da immunodeficienza

16 Fase iniziale Immunodeficienza felina (FIV) Sintomi clinici a seguito di un morso: stato febbrile, ingrossamento dei linfonodi, letargia (durata alcune settimane-mesi) mesi) Periodo asintomatico che può durare anni Fase di malattia conclamata rapido decadimento delle condizioni generali, letargia, depressione, perdita di peso, anoressia, febbre, diarrea, stomatite, gengivite, e, faucite,, ascessi, insufficienza renale, malattie respiratorie e cutanee croniche, infezioni secondarie croniche e opportuniste (immunodepressione), deperimento cronico, morte.

17 Diagnosi test sierologico (ELISA): rilievo anticorpi anti-fiv prodotti 2-42 settimane dopo l infezione possibili falsi positivi: ripetere il test dopo alcune settimane Prevenzione evitare che i gatti escano, castrazione testare tutti i gatti separare ed isolare i gatti positivi ritestare i gatti in mesi isolare le femmine gravide prima del parto e poi i cuccioli test nei gattini partoriti da femmine positive non prima dei 6 mesi ridurre al minimo i fattori di stress non è disponibile un vaccino

18 FeLV/FIV Misure da adottare in caso di positività Testare tutti i gatti prima dell introduzione nel gruppo In caso di positività isolamento del soggetto positivo (o insieme ad altri positivi) igiene accurata: il soggetto positivo è più sensibile alle infezioni (depressione immunitaria) vaccinazione comunque contro le infezioni virali respiratorie eventuali terapie atte a sostenere/stimolare il sistema immunitario

19 Peritonite infettiva felina (FIP)

20 Peritonite infettiva felina (FIP) Malattia ad esito costantemente mortale Feline Coronavirus (FcoV): mutazione di un coronavirus intestinale - il virus responsabile (FIPV) è una variante mutata del Coronavirus enterico felino (FECV): gastroenteriti inapparenti o lievi - virus identici morfologicamente e antigenicamente,, ma diversa patogenicità: : FIPV sistemico e letale Frequente nelle colonie di gatti (allevamenti) No predisposizione di sesso o razza: maggiore incidenza in gatti di razza pura dovuta all affollamento negli allevamenti

21 immunodepressione (stress, sovraffollamento, infezioni intercorrenti, interventi chirurgici, farmaci steroidei,, gravidanza) favorisce la comparsa della FIP maggiore incidenza nei mesi freddi dovuta all affollamento dei locali chiusi. virus molto labile in ambiente esterno (facilmente distrutto dai comuni disinfettanti es. cloroderivati come la candeggina) trasmissione tra gatti attraverso le feci e per contaminazione fecale f dell ambiente contagio per via orale o respiratoria incubazione mesi

22 Peritonite infettiva felina proliferazione del virus: una volta penetrato nell organismo replicazione nelle tonsille o nell epitelio intestinale moltiplicazione nei tessuti linfatici (fegato, milza, linfonodi) vasculite diffusa di origine immunomediata diffusione generale in tutti i tessuti segue una diversa evoluzione a seconda del tipo di risposta immunitaria del soggetto

23 Due possibili risposte immunitarie: Efficace risposta immunitaria o bassa carica infettante: il gatto non si ammala Moderata o debole risposta immunitaria: il gatto si ammala - malattia in forma essudativa - malattia in forma secca Forma clinica soprattutto nei gatti giovani o negli anziani

24 Peritonite infettiva felina: aspetti clinici Due possibili forme cliniche Forma umida o effusiva - accumulo di liquidi nell addome e/o torace - morte nel giro di mesi Forma secca o non effusiva - presenza di noduli granulomatosi in vari organi e sintomi riferibili agli organi interessati (alterazioni della funzionalità) - sintomi neurologici (atassia, paresi/paralisi) e/o oculari (uveite,, edema corneale) - morte in tempi brevi (massimo un anno) Sintomi comuni nelle due forme: febbre, inappetenza, dimagrimento, diarrea, anemia, ittero, disidratazione, letargia

25 Diagnosi sicura solo post mortem (autopsia ed esame istologico): test sierologici (ELISA) per il rilievo di anticorpi anti-fcov non in grado di caratterizzare il coronavirus (impossibilità di distinguere antigenicamente FECV e FIPV o altri coronavirus: : false positività) Anche false negatività nelle fasi di malattia conclamata PCR (tecnica che evidenzia il genoma virale) non distingue i due FcoV Test sierologici e PCR inutili per la diagnosi nei gatti malati ma indispensabili per monitorare la diffusione del virus in allevamento ento e quindi prevenire la comparsa della malattia. analisi del versamento alterazioni ematologiche e del profilo biochimico rilievi anamnestici e clinici

26 FIP: profilassi accurata pulizia e disinfezione locali ed attrezzature (candeggina) evitare il sovraffollamento e fattori stessanti abbassare la probabilità di mutazione del virus e quindi abbassare/eliminare la carica virale test sierologico e PCR sulle feci (una volta al mese per almeno sei mesi) soprattutto negli allevamenti-colonie con patologie croniche, disturbi riproduttivi, elevata mortalità perinatale e sui nuovi ingressi prima dell introduzione per monitorare la diffusione del virus in allevamento e separare i gatti sicuramente negativi da quelli positivi

27 Panleucopenia felina

28 Panleucopenia felina Malattia altamente contagiosa del gatto, ad alta letalità nei giovani, caratterizzata da leucopenia e gastroenterite emorragica Parvovirus felino (FPV) Famiglia Parvoviridae,, genere Parvovirus Virus molto resistente nell ambiente (fino a 1 anno) - resistente ai comuni disinfettanti - inattivato a 100 gradi e dalla candeggina

29 Panleucopenia felina Infezione per via diretta (saliva, feci, urina) o indiretta (coperte, gabbie, ciotole, vestiti) Feci maggior fonte di contagio diretto - virus escreto con le feci da eliminatori sintomatici, convalescenti e asintomatici Elevata mortalità (i pochi gatti che guariscono eliminano virus ancora per molto tempo attraverso feci e urine) Maggior rischio con densità elevata (allevamenti, pensioni, gattili)

30 Panleucopenia: : patogenesi 2 possibili forme: infezione prenatale e postnatale Patogenesi infezione prenatale si realizza a metà gestazione o nei primi giorni di vita necrosi delle cellule del Purkinje del cervelletto necrosi della retina raramente aborto sintomi infezione prenatale: forma nervosa (atassia cerebellare) ) con incoordinazione motoria, barcollamento dei gattini appena nati

31 Patogenesi infezione post-natale insorgenza nel periodo di svezzamento contagio per via oronasale replicazione nell orofaringe segue una viremia e localizzazione successiva del virus nell intestino, nel tessuto linfoide e nel midollo osseo con conseguente panleucopenia

32 Sintomi clinici infezione post-natale Periodo di incubazione giorni Forma iperacuta: - morte fulminea ( ore) -spesso assenza di sintomi (gatto morto apparentemente senza ragioni) - in prevalenza nei gatti di mesi Forma acuta - febbre alta, anoressia, abbattimento, vomito, apatia, disidratazione grave, sete intensa, leucopenia,, diarrea (emorragica in fase terminale), coliche intestinali Forma subacuta - cronicità dei sintomi, possibilità di guarigione Forma inapparente possibile nei soggetti adulti

33 Terapia - reidratazione,, antibiotici per prevenire infezioni secondarie, antiemetici e vitamine Profilassi igienico sanitaria - pulizia e disinfezione (candeggina) locali, attrezzature - isolamento dei soggetti infetti - scarsa efficacia: infezioni asintomatiche,, eliminazione virale anche dopo eventuale guarigione Profilassi immunizzante - vaccinazione: 2 somministrazioni settimane di vita 2. Richiamo dopo settimane 3. Richiamo annuale

34 Malattie respiratorie virali del gatto Sindrome ad eziologia multipla che colpisce le prime vie respiratorie tipica delle situazioni ad elevata densità di animali (gattili( gattili,, colonie, allevamenti)

35 Causata principalmente da 2 virus Herpesvirus felino (FHV-1) - agente eziologico della Rinotracheite virale felina (FVR) - virus labile in ambiente esterno - infezione per via nasale (aerosol), congiuntivale - diffusione per contatto diretto (prevalente) o indiretto - distribuito nell ambiente mediante secrezioni nasali - incubazione giorni Calicivirus felino (FCV) - agente eziologico della calicivirosi del gatto - virus più resistente in ambiente esterno (fino a 10 giorni) - infezione per via oronasale - diffusione per contatto diretto e indiretto - incubazione giorni

36 Rinotracheite virale felina forma acuta respiratoria con eliminazione virale tramite secrezioni nasali e oculari solo per settimane colpiti soprattutto i gattini non vaccinati danno permanente a carico delle vie nasali con predisposizione a contrarre riniti, sinusiti, congiuntiviti batteriche. gatti adulti sintomatologia più blanda problema dei gatti carriers carriers : gatti guariti che però restano portatori (latenza) anche per anni; il virus in caso di stress si riattiva determinando una recidiva e la ripresa della diffusione del virus nell ambiente (eliminatori intermittenti) tipico rischio di ricaduta in gravidanza allattamento con infezione dei gattini sensibilità verso infezioni batteriche secondarie

37 Calicivirosi l animale dopo guarigione clinica rimane portatore eliminatore per lunghi periodi (anche anni) e in maniera costante (eliminatori in maniera continua)

38 Malattie respiratorie virali: sintomatologia rinite congiuntivite scolo nasale con starnuti e oculare ulcere linguali (calicivirus( calicivirus) ) o corneali (herpesvirus( herpesvirus) gengiviti, tracheite e bronchite polmoniti febbre disidratazione anoressia aborto (herpesvirus( herpesvirus) elevata morbilità, bassa mortalità mortalità elevata nei giovani per complicazioni secondarie

39 Profilassi diretta tenere i gatti in casa ed evitare il contatto con altri soggetti lavaggio e disinfezione delle mani dopo contatto con gatti con segni respiratori pulizia e disinfezione accurata degli ambienti, lettiere, cucce,, ciotole isolamento delle nuove introduzioni per almeno 3 settimane isolamento dei gatti con infezione acuta per 3 settimane dopo la l risoluzione dei segni clinici i gatti malati devono essere puliti, nutriti ed abbeverati dopo tutti gli altri separare i gattini dagli adulti fino al completamento del ciclo di vaccinazioni evitare cause stressanti e debilitanti causa di infezione grave e prolungata e ripresa della diffusione del virus nell ambiente da parte di gatti portatori latenti di Herpesvirus

40 Profilassi immunizzante vaccinazione con vaccini vivi attenuati disponibili in combinazione con quelli per la Panleucopenia non previene completamente l infezione (portatori asintomatici) contribuisce a ridurre al minimo i segni clinici della malattia non sono efficaci nell eliminare la condizione di portatore o per trattare lo stadio attivo della malattia

41 Clamidiosi

42 Clamidiosi Meno frequente di FHV e FCV Infezione batterica: Chlemydophila felis Importante in ambienti con elevata densità di gatti (colonie, gattili) Batterio intracellulare molto resistente in ambiente esterno (4-35 C) Infezione diretta, meno indiretta Possibile ad ogni età (elevata sensibilità dei gatti giovani)

43 Clamidiosi Fase delicata nei neonati quando aprono gli occhi (contagio durante il parto) Infezione attraverso le congiuntive Incubazione giorni Resta prevalentemente locale a livello oculare o respiratorio

44 Sintomi clinici quasi esclusivamente a livello oculare (anche in combinazione con FHV e FCV): scolo oculare (inizialmente un solo occhio, dopo giorni anche l altro) blefarospasmo congiuntivite (può persistere per mesi) raffreddore con starnuti raramente febbre e polmonite (solo in caso di complicazioni batteriche secondarie) la durata dei sintomi e di settimane, mentre la congiuntivite e un lieve scolo oculare possono persistere per mesi l animale rimane portatore eliminatore cronico per molti mesi

45 Clamidiosi: : profilassi Igienico sanitaria (stesse misure che per malattie respiratorie virali): - disinfezioni accurate - isolamento dei soggetti infetti Immunizzante - vaccinazione con ceppi di Chlamydia psittaci, raccomandata solo nei gattili endemici (protezione di un anno)

46 Vaccinazioni nel gatto Si vaccina sempre per: Malattie virali respiratorie (Rinotracheite( infettiva, Calicivirosi) Panleucopenia felina Si può vaccinare anche per: FeLV (se il gatto esce o ha contatti con altri gatti) Clamidiosi (gattili endemici)

47 Vaccinazioni Protocollo vaccinale di base prima vaccinazione a partire dalle settimane di età ripetizione la prima volta dopo settimane richiamo dopo un anno, indispensabile per una efficacia nel tempo in seguito richiami vaccinali ogni anni a seconda se vi sono reali situazioni di rischio (colonie, allevamenti, gatto libero di uscire)

48 Malattie infettive del cane

49 Malattie infettive del cane Parvovirosi Cimurro Epatite infettiva Tracheobronchite infettiva Leptospirosi Rabbia

50 Parvovirosi del cane

51 Grave malattia infettiva e contagiosa conosciuta comunemente come Gastroenterite Emorragica del cane. 2 Forme cliniche: Enterite (gastroenterite emorragica infettiva): cuccioli 30 giorni 3 mesi. Miocardite: prevalente nei neonati o nei cuccioli molto giovani (prime 2 settimane di vita). - oggi rara per presenza di anticorpi materni proteggenti fino a settimane di vita (vaccinazione)

52 Parvovirosi: : eziologia Famiglia Parvoviridae,, genere Parvovirus Canine Parvovirus tipo 2 (CPV 2) Elevata resistenza in ambiente esterno Resistente a ph compreso tra 3 e 9 Resistente ai solventi dei lipidi Resistente ai comuni disinfettanti

53 Parvovirosi: : epidemiologia Diffusione mondiale Recettività esclusiva tra i canidi Cane Coyote Volpe Lupo

54 Parvovirosi: : epidemiologia Principale fonte di infezione animali ammalati in fase acuta viremica che eliminano il virus con - feci - urine - saliva - vomito disseminazione per via indiretta (strumenti, ciotole, ambulatori, resistenza virale nell ambiente) Via verticale (dalla madre al feto, infezione intrauterina).

55 assunzione per via orale Patogenesi replicazione nell orofaringe e linfonodi regionali viremia localizzazione secondaria organi linfoidi (immunodepressione e infezioni secondarie) mucosa intestinale (enorme eliminazione del virus con le feci per solo giorni) localizzazione al miocardio nel periodo perinatale (morte per insufficienza cardiaca nei cuccioli molto giovani)

56 Parvovirosi: : sintomatologia Forma gastroenterica Depressione del sensorio Anoressia Vomito Diarrea emorragica Leucopenia Dolore addominale Febbre Disidratazione Morte (spt( spt.. cuccioli fino a 2 mesi per shock settico) Forma miocardica Dispnea acuta Aritmia cardiaca Vomito Edema polmonare Ascite Morte rapida per insufficienza cardiaca

57 Parvovirosi: : terapia forma gastroenterica correzione deficit idrico e alterazioni elettrolitiche; antibiotici (infezioni batteriche secondarie) antiemetici.

58 Igienico sanitaria Parvovirosi: : profilassi rimozione precoce delle feci disinfezioni accurate con cloro e formalina di locali e attrezzature, igiene del personale (stivali di gomma etc.) isolamento dei soggetti ammalati per almeno settimane Immunizzante Cuccioli settimane settimane settimane Adulti - vaccinazione annuale

59 Cimurro del cane (Malattia di Carrè)

60 Definizione: : malattia virale contagiosa del cane caratterizzata da sintomatologia enterica, respiratoria e nervosa, talvolta con ipercheratosi del naso e dei cuscinetti plantari. Eziologia virus della famiglia Paramyxoviridae,, genere Morbillivirus esistenza di un unico sierotipo ma ceppi con estrema variabilità in termini di patogenicità labile nell ambiente esterno e sensibile ai comuni disinfettanti (ipoclorito di sodio, sali quaternari d ammonio), alle alte temperature e all essiccamento

61 Cimurro: spettro d ospite Canidi Mustelidi Procionidi I cuccioli non vaccinati che hanno perduto la protezione anticorpale materna (6-12 settimane) sono i soggetti più sensibili all infezione Gravità della malattia dipende dalla capacità dell ospite di sviluppare una risposta immunitaria adeguata e dalla virulenza del ceppo coinvolto

62 Diffusione cosmopolita Cimurro: epidemiologia Dagli anni 60 incidenza della malattia fortemente abbattuta dall impiego sistematico dei vaccini Negli ultimi anni aumento delle segnalazioni nella popolazione canina Eliminazione del virus mediante secrezioni respiratorie, urina, feci degli animali infetti in fase acuta Trasmissione per via aerogena tramite aspirazione di aerosol infetto (contatto diretto, scarsa resistenza virale) Diffusione condizionata da densità animale (allevamenti, canili, negozi) e dalle basse temperature

63 Cimurro: patogenesi penetrazione per via inalatoria localizzazione alle tonsille e ai linfonodi retrobocca fase viremica (4 giorno): se l ospite non è in grado di sviluppare adeguata risposta immunitaria localizzazione apparato respiratorio, gastroenterico e tessuto nervoso con comparsa dei segni clinici

64 Cimurro: sintomatologia classica grave Caratteristica dei giovani non vaccinati (3-6 6 mesi, declino degli anticorpi materni); adulti spesso infezioni subcliniche. Periodo di incubazione: giorni Febbre, anoressia, depressione del sensorio Congiuntivite con scolo oculare Interessamento app. respiratorio (all inizio dell infezione)

65 Cimurro: sintomatologia classica grave Interessamento app. digerente (2-3 3 settimane dopo l infezione) Ipercheratosi cuscinetti plantari e tartufo, ipoplasia smalto dei denti (20-30 giorni dopo i primi segni clinici) Sintomatologia neurologica (da 2 settimane a molti anni dopo i primi segni clinici)

66 Cimurro: sintomatologia Apparato respiratorio Rinite Laringite e tracheite catarrale Tosse Bronchite e broncopolmonite Pleurite Apparato digerente vomito e diarrea Mortalità 30 80% Sistema nervoso encefalomielite acuta convulsioni atassia paresi/paralisi mioclonie muscolari spasmi masseteri cecità mono/bilaterale nei cani guariti residuano disturbi neurologici

67 Terapia: solo sintomatica, antibiotica e di supporto espettoranti, mucolitici,, antibiotici, anticonvulsivanti, antiemetici, fluidoterapia Profilassi diretta: isolamento degli animali sospetti, pulizia e disinfezione dei locali e attrezzature. immunizzante: protezione anticorpale materna fino a sett. cuccioli - 1 : settimane - 2 : settimane - 3 : settimane adulti: vaccinazione annuale

68 Epatite infettiva del cane

69 Malattia altamente contagiosa dei canidi domestici e selvatici denominata Malattia di Rubarth sostenuta da Canine Adenovirus tipo 1 (CAV 1) correlato antigenicamente a Canine Adenovirus tipo 2 (CAV-2), responsabile di infezioni respiratorie prevalente nei giovani epatite, tonsillite, vasculite,, emorragie, glomerulonefrite virus resistente ai solventi organici e al congelamento, rapidamente inattivato a 60 C (vaporella( vaporella), dalla luce ultravioletta e dai comuni disinfettanti

70 Epatite infettiva: epidemiologia Malattia diffusa soprattutto in Europa del Nord, Centrale e negli Stati Uniti dagli anni 50 la vaccinazione ha ridotto drasticamente l incidenza della malattia, oggi quasi scomparsa diffusione soprattutto per contatto diretto eliminazione virus con feci, urine e saliva durante la fase acuta eliminazione virus con urine anche dopo eventuale guarigione clinica per lungo tempo (6-9 9 mesi)

71 Epatite infettiva: patogenesi ingestione di materiale contaminato (penetrazione per via orale) localizzazione e replicazione tonsille e Placche del Peyer replicazione primaria e diffusione ai linfonodi regionali viremia localizzazione secondaria: polmone, milza, fegato, rene, occhio, SNC (lesioni) guarigione spontanea frequente ma complicazioni derivate dalla formazione di immunocomplessi: - glomerulonefrite - uveite anteriore (occhio blu) - edema corneale

72 Epatite infettiva: sintomatologia Periodo di incubazione giorni Febbre oltre 40 C Apatia, anoressia, sete intensa, dolori addominali, dolorabilità epatica, riluttanza ai movimenti, vomito, diarrea, congiuntivite, fotofobia, essudazione sierosa oculare, emorragie, tosse, dispnea, mucose congeste,, emorragiche, itteriche, raramente turbe neurologiche Decorso generalmente subclinico nei cani di età superiore a 12 mesi Elevata morbilità e mortalità nei cuccioli di meno di 2 settimane e e privi di immunità anticorpale materna. Sintomi gravi persistono per giorni, mortalità 20-30%

73 Profilassi diretta Epatite infettiva: profilassi pulizia (vaporella( vaporella) ) e disinfezione locali e attrezzature isolamento dei soggetti infetti Profilassi immunizzante cuccioli settimane settimane settimane adulti: vaccinazione annuale

74 Tracheobronchite infettiva canina Tosse dei canili

75 Affezione acuta, altamente contagiosa che interessa le prime vie respiratorie (trachea e bronchi) ad eziologia plurima e complessa Causata da uno o più dei seguenti agenti infettivi: Adenovirus canino tipo 2 (CAV-2) Virus Parainfluenza tipo 2 (CPIV-2) Bordetella bronchiseptica Altri microrganismi contribuiscono allo sviluppo dei segni clinici: Herpesvirus canino, Reovirus canino, Mycoplasma, Pasteurella, Staphylococcus

76 Tosse dei canili: epidemiologia Malattia condizionata dal sovraffollamento, caratteristica degli animali in collettività (elevata densità) Canili Pensioni Allevamenti Aree verdi cittadine dedicate ai cani Ospedali veterinari Trasmissione tramite secrezioni respiratorie eliminate con starnuti e colpi di tosse. Incidenza stagionale nei mesi più freddi (cambi di stagione) abbassamento delle difese immunitarie, raffreddamento.

77 Colpisce animali di ogni età Possibili due forme cliniche: Forma classica in animali in buono stato salute Tracheobronchite Forma complicata da batteri di irruzione secondaria in cuccioli, animali deboli, defedati,, debilitati, immunodepressi Polmonite con peggioramento dello stato generale

78 Forma classica Tosse dei canili: sintomatologia tosse secca, forte, spasmodica e persistente, esacerbata da eccitazione, esercizio fisico, pressione del collare sul collo successiva emissione di abbondante espettorato conati di vomito a causa dello sforzo della tosse rinite congiuntivite scolo oculonasale tonsillite possibile riduzione dell appetito e lieve abbattimento guarigione in settimane (patologia autolimitante)

79 Forma grave o complicata polmonite batterica segni di interessamento generale o polmonare con febbre, grave abbattimento, anoressia Terapia riposo per almeno 7 giorni (no esercizio fisico ed eccitazione) antitussigeni antiinfiammatori espettoranti antibiotici in caso di infezione batterica

80 Profilassi diretta isolamento degli animali prima dell introduzione nel gruppo evitare le eccessive variazioni di temperatura ambientale (periodi di cambio di stagione) accurata pulizia e disinfezione dei locali e delle attrezzature (gabbie, box, ciotole) evitare fattori di stress corretta alimentazione lavaggio e disinfezione delle mani dopo i contatti con ciascun canec adeguato ricambio d aria e controllo dell umidità nei locali ad elevata densità di cani regolari trattamenti antiparassitari

81 Profilassi immunizzante nei confronti di: Adenovirus canino tipo 2 (CAV-2) virus Parainfluenza tipo 2 (CPIV-2) Bordetella bronchiseptica (solo in situazioni a rischio) cuccioli adulti - canili endemici, ricoveri, pensioni settimane settimane settimane - vaccinazione annuale

82 Leptospirosi del cane

83 Leptospirosi del cane: eziologia Infezioni provocate da batteri del genere Leptospira specie Leptospira interrogans: : 24 sierogruppi e più di 200 sierovarianti sierovarianti L. icterohaemorragiae e L. canicola (oggi in netta regressione) negli ultimi anni aumento dei casi di infezione nel cane da parte di altre sierovarianti: L. pomona, L. australis, L. bratislava, L. grippotyphosa: Leprospirosi emergenti (forme atipiche), attuali vaccini non efficaci zoonosi

84 Leptospira: : eziologia Scarsamente resistenti nell ambiente ideale ph neutro o alcalino, terreno umido e ambiente acquatico (acque superficiali), T C, ombra; elevata sensibilità a ph acido: nelle urine acide (carnivori) morte in poche ore, ma sopravvivono anche settimane in urine diluite in acqua piovana o in terreno umido, imbevuto di pioggia (acque stagnanti); maggiore sopravvivenza in urine alcaline (ratto) elevata sensibilità agli agenti chimico fisici: disinfettanti, alte e basse temperature, raggi solari ed essiccamento.

85 Leptospirosi: : epidemiologia Cane ospite di mantenimento di L. canicola (ospite accidentale uomo) ospite accidentale di L. icterohaemorragiae (ospite di mantenimento roditori)

86 Ospiti di mantenimento Si possono ammalare ma raramente muoiono (scarsa patogenicità) Superata la malattia, localizzazione e replicazione delle Leptospire a livello renale ed eliminazione prolungata con le urine (portatori eliminatori cronici) Urina liquido organico più contaminato Infetta stagni, pozzanghere, ciotole di acqua da bere con sopravvivenza fino a 6 mesi L. canicola nel cane: Malattia di Stoccarda o tifo del cane, caratterizzata da nefrite interstiziale, gastroenterite emorragica e stomatite ulcerosa

87 Ospiti accidentali Patologia grave o guarigione senza eliminazione cronica con le urine Contagio nell habitat degli ospiti di mantenimento Contagio da parte degli ospiti di mantenimento nell habitat dell ospite accidentale Contagio tra ospiti accidentali L. icterohaemorragiae nel cane: carattere di stagionalità colpiti soprattutto cani da caccia (contatto con acqua infetta) punte massime tarda estate-autunno autunno (inizio caccia, pioggia) contagio indiretto: acqua o alimenti infetti forma acuta emorragica o forma epatica e renale acuta o subacuta

88 Epidemiologia: trasmissione Via indiretta: contatto con urine infette la più frequente (acqua o alimenti infetti/contaminati da urine di cani o ratti infetti) penetrazione per via orale, transcutanea,, inalatoria, congiuntivale,, da lesioni cutanee, mucose anche integre, cute macerata in acqua. contaminazione delle ciotole dei cani con urine di ratto o dei cani stessi marcatura del territorio con urina di cani o ratti infetti contatto con acque infette

89 Leptospirosi: : sintomatologia Forma grave da Leptospira icterohaemorragiae febbre elevata inappetenza/anoressia vomito depressione del sensorio tendenza al decubito diarrea emorragica oliguria/anuria poliuria/polidipsia polidipsia dolore addominale emorragie ittero sindrome uremica complicazioni cardiache complicazioni polmonari complicazioni nervose morte

90 Diretta Leptospirosi: : profilassi regolari derattizzazioni pulizia e disinfezione dei locali e attrezzature isolamento dei cani infetti allontanamento delle ciotole o loro pulizia dopo il pasto per evitare di attirare i ratti drenaggio del suolo (evitare i ristagni di acqua) evitare contatti con stagni e acque stagnanti evitare i luoghi con elevata concentrazione di cani evitare contatti con cani sconosciuti impedire la contaminazione dell acqua

91 Leptospirosi: : profilassi Indiretta vaccinazione soprattutto nei cani a rischio (caccia, canili) cuccioli: 9 settimane 12 settimane 15 settimane adulti: richiami ogni a seconda del rischio epidemiologico

92 Rabbia

93 Malattia virale a carattere zoonosico,, a diffusione mondiale Famiglia Rhabdoviridae,, genere Lyssavirus genotipo 1: virus della rabbia classico Provoca encefalite negli animali domestici e selvatici Trasmissione all uomo e agli animali attraverso il contatto diretto con la saliva di animali infetti (morsi, ferite, graffi, soluzioni di continuo della cute o contatto con mucose anche integre) Virus presente nella saliva dell animale infetti già 2-32 giorni (raramente ed eccezionalmente 8-10) 8 prima della comparsa dei segni clinici

94 Una volta che i sintomi della malattia si manifestano, la rabbia è sempre letale per l uomo e gli animali Il virus fruisce in natura di uno spettro d ospite di ampiezza ed efficienza unica sul piano sperimentale la malattia è trasmissibile a tutti i mammiferi terrestri che ne costituiscono anche i potenziali ospiti naturali esistenza di specie bersaglio che variano nelle diverse aree geografiche

95 2 cicli epidemiologici: Ciclo silvestre: : vede implicati selvatici di specie variabile nelle diverse aree geografiche (volpe, mangosta, procione, moffetta etc.) Ciclo urbano: : si esprime tra i domestici e trova nel randagismo il principale meccanismo di attivazione e conservazione (cane, gatto, selvatici che si avvicinano ai centri urbani) Il cane, per il ciclo urbano e la volpe, per il ciclo silvestre, sono attualmente gli animali maggiormente interessati sotto il profilo epidemiologico

96 Rabbia silvestre in Friuli Venezia Giulia e Veneto Italia indenne da rabbia dal 1997 Dall ottobre 2008 epidemia di rabbia silvestre in Friuli Venezia Giulia estesasi successivamente (2009) in Veneto Ad oggi (25/01/2010) diagnosticati 103 casi di rabbia in animali: 45 in Friuli Venezia Giulia e 58 in Veneto Specie animali interessate: volpe, tasso, faina, capriolo, 1 asino, 3 cani. I casi di rabbia diagnosticati sono da mettere in correlazione con la situazione epidemiologica della rabbia silvestre nella vicina Slovenia

97 Ordinanza Ministeriale del 26 Novembre 2009 vaccinazione antirabbica obbligatoria degli animali da compagnia sensibili al seguito di persone che si recano nelle zone interessate o a rischio obbligo di vaccinazione dei cani di proprietà di residenti e degli animali domestici sensibili condotti al pascolo nelle zone interessate limitazione della circolazione (guinzaglio) dei cani inclusi quelli utilizzati nella pratica venatoria campagne di vaccinazione orale delle volpi intensificazione del monitoraggio degli animali selvatici nel territorio

98 Rabbia: aspetti clinici decorso clinico dell encefalite rabida caratterizzato da due possibili forme evolutive che hanno sempre in comune una prima fase prodromica caratterizzata da sintomi generici e poco specifici che coinvolgono il sistema respiratorio, gastrointestinale e il SNC (stato ansioso, irritabilità o depressione seguono due possibili forme evolutive a decorso acuto: forma furiosa (75% dei casi) caratterizzata da disturbi psicomotori eccitativi (perdita del senso dell orientamento, vagabondaggio, accessi di iperattività talora a carattere furioso e pica). La paralisi dei masseteri e del faringe provoca alterazione della fonesi e perdita di saliva (diffusione del contagio). Epilogo con segni progressivi di paralisi della muscolatura, fino al coma e alla morte.

99 Forma paralitica (25% dei casi): paralisi progressiva senza le manifestazioni di aggressività che caratterizzano la forma furiosa. formulazione clinica del sospetto di rabbia: porre attenzione alle turbe del comportamento, quali l aggressività da parte di animali normalmente mansueti o viceversa, e le turbe della fonesi

100 Profilassi della rabbia urbana Al fine di realizzare attorno all uomo un anello di protezione costituito da animali domestici non recettivi e quindi incapaci di trasmettere l infezione: vaccinazione obbligatoria o volontaria (a seconda della situazione epidemiologica) degli animali domestici lotta al randagismo adozione di provvedimenti coercitivi (cattura ed eventuale abbattimento)

101 vaccinazione antirabbica obbligatoria per i movimenti tra Stati Membri e in provenienza da Paesi terzi di animali da compagnia di età superiore a tre mesi (Regolamento 998/2003/CE) periodo di osservazione dei cani morsicatori al fine di poter escludere l esposizione al virus al momento dell aggressione/esposizione (art D.P.R. 320/1954 Regolamento di Polizia Veterinaria)

102 Denucia delle malattie infettive e diffusive degli animali: Il Regolamento di Polizia Veterinaria approvato con D.P.R , n Capo I - Malattie infettive e diffusive degli animali soggette a provvedimenti sanitari (denuncia obbligatoria). Art. 1 Le malattie degli animali per le quali si applicano le disposizioni del presente regolamento sono quelle a carattere infettivo o diffusivo. Segue elenco malattie denunciabili (integrato o modificato da norme successive emanate in recepimento di Direttive Comunitarie) 5. Rabbia;

103 D.P.R , n. 320 Regolamento di polizia veterinaria Titolo II Norme sanitarie speciali contro le malattie infettive e diffusive degli animali Il Regolamento di polizia veterinaria considera la rabbia negli articoli dal 83 al 92 Art. 83 Il sindaco deve provvedere alla profilassi della rabbia prescrivendo Art. 84 I comuni devono provvedere al servizio di cattura dei cani e tenere in esercizio un canile per la custodia dei cani catturati e per l osservazione di quelli sospetti.

104 Art. 86 I cani ed i gatti che hanno morsicato persone o animali, ogni qual volta sia possibile catturarli, devono essere isolati e tenuti in osservazione per 10 giorni nei canili comunali. L osservazione a domicilio può essere autorizzata su richiesta del possessore soltanto se non risultano circostanze epizoologicamente rilevanti ed in tal caso l interessato deve dichiarare di assumersi la responsabilità della la custodia dell animale e l onere per la vigilanza da parte del veterinario ufficiale. Alla predetta osservazione e all isolamento devono essere sottoposti osti i cani ed i gatti che, pur non avendo morsicato, presentano manifestazioni riferibili all infezione rabida nonché, in sede opportuna, gli altri mammiferi che presentano analoghe manifestazioni. Ai fini f della diagnosi anche questi animali non devono essere uccisi se il loro mantenimento in vita può essere assicurato senza pericolo.

105 Art. 86. Durante il predetto periodo di osservazione gli animali non devono essere sottoposti a trattamenti immunizzanti. Nei casi di rabbia conclamata il sindaco ordina l immediato abbattimento degli animali. Qualora, durante il periodo di osservazione, l animale muoia o venga ucciso prima che il veterinario abbia potuto formulare la diagnosi, si procede agli accertamenti diagnostici di laboratorio. o. E vietato lo scuoiamento degli animali morti per rabbia, i quali devono essere distrutti mediante infossamento, sterilizzazione, cremazione o denaturazione. Il luogo dove è stato isolato l animale deve essere disinfettato.

106 Art. 87 I cani e i gatti morsicati da altro animale riconosciuto rabido o fuggito o rimasto ignoto devono di regola, essere subito soppressi con provvedimento del sindaco semprechè non debbano prima sottostare al periodo di osservazione di 10 giorni per avere, a loro volta, morsicato persone o animali. Tuttavia su richiesta del possessore, l animale, anziché essere abbattuto, può essere mantenuto sotto sequestro, a spese del possessore stesso, nel canile comunale o in altro locale stabilito dall autorità comunale dove non possa nuocere, per un periodo di mesi 6 sotto vigilanza sanitaria. Alla stesso periodo di osservazione devono sottostare i cani ed i gatti contaminati o sospetti s di essere stati contaminati da altro animale riconosciuto rabido. I cani ed i gatti morsicati da animali sospetti di rabbia sono sottoposti s a sequestro per soli 10 giorni se durante questo periodo l animale morsicatore si è mantenuto sano.

107 Art. 87. Nel caso che l animale venga sottoposto a vaccinazione antirabbica post-contagio da iniziarsi non oltre 5 giorni per ferite alla testa e non oltre 7 giorni negli altri casi dal sofferto contagio, il predetto to periodo di osservazione può essere ridotto a mesi 3 o anche a mesi 2 se l animale si trova nel periodo di protezione antirabbica vaccinale vaccinale precontagio. Durante il periodo del trattamento antirabbico post-contagio l animale deve essere ricoverato nel canile municipale o presso istituti universitari o zooprofilattici. I cani e i gatti morsicati possono essere spostati, durante il periodo p di osservazione, soltanto entro 7 giorni dalla sofferta morsicatura. Qualora durante il periodo di osservazione il cane o il gatto morsicato muoia o venga ucciso, si procede in conformità di quanto previsto o dal precedente articolo.

108 GRAZIE PER L ATTENZIONE

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio

Dettagli

05/06/2014. Tracheobronchite infettiva del cane Kennel cough

05/06/2014. Tracheobronchite infettiva del cane Kennel cough LA TOSSE DEI CANILI Tracheobronchite infettiva del cane Kennel cough DEFINIZIONE Malattia infettiva contagiosa ad andamento acuto del cane, caratterizzata da tosse e scolo oculo-nasale Malattia ad eziologia

Dettagli

Programma di vaccinazione nei cuccioli di cane

Programma di vaccinazione nei cuccioli di cane Programma di vaccinazione nei cuccioli di cane Prof. Vincenzo Cuteri Dipartimento Scienze Veterinarie UNICAM 5/2/2007 Prof. Vincenzo Cuteri 1 Importanza della profilassi immunizzante Durata immunità materna:

Dettagli

Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1

Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1 Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1 Eziologia CaHV1 Genoma DNA, lineare, doppia elica, simmetria icosaedrica 162 capsomeri Dimensioni 120-200 nm Colture cellule omologhe, testicolari, macrofagi replica

Dettagli

La catena Epidemiologica

La catena Epidemiologica La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive

Dettagli

03/02/2013. Bartonella henselae Toxoplasma Campylobacter Cryptosporidium Salmonella Giardia Toxocara Coxiella. Dermatofiti

03/02/2013. Bartonella henselae Toxoplasma Campylobacter Cryptosporidium Salmonella Giardia Toxocara Coxiella. Dermatofiti Bambini e cuccioli Il gatto di casa e la futura mamma Dott.ssa Nadia Gussetti Azienda Ospedaliera Padova ZOONOSI MALATTIE TRASMISSIBILI DALL ANIMALE ALL UOMO PER CONTATTO DIRETTO O PER VIA INDIRETTA Padova,

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI

RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI definizione Rischio da agenti biologici Si sviluppa in seguito all esposizione a microorganismi: BATTERI VIRUS PARASSITI .Le malattie infettive Il rapporto che l agente infettivo

Dettagli

Mortalità infantile I perché di uno studio

Mortalità infantile I perché di uno studio Mortalità infantile I perché di uno studio Nei regimi demografici ad alta mortalità, i morti nel primo anno di vita costituiscono 1/4-1/3 dei decessi complessivi Tra il primo ed il secondo anno di vita

Dettagli

MALATTIE VIRALI EMERGENTI DEL GATTO. 1. Introduzione

MALATTIE VIRALI EMERGENTI DEL GATTO. 1. Introduzione MALATTIE VIRALI EMERGENTI DEL GATTO 1. Introduzione Negli ultimi anni il gatto ha in Italia raggiunto un traguardo per certi versi impensabile: ha, infatti, superato dal punto di vista numerico il cane,

Dettagli

IL RISCHIO BIOLOGICO

IL RISCHIO BIOLOGICO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

Rabbia. Conoscere per prevenire

Rabbia. Conoscere per prevenire Rabbia Conoscere per prevenire Campagna informativa sulla rabbia promossa dal Ministero della Salute Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti Direzione

Dettagli

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare

Dettagli

Cimurro Malattia di Carré. Prof. Vincenzo Cuteri Dipartimento Scienze Veterinarie Università di Camerino

Cimurro Malattia di Carré. Prof. Vincenzo Cuteri Dipartimento Scienze Veterinarie Università di Camerino Cimurro Malattia di Carré Prof. Vincenzo Cuteri Dipartimento Scienze Veterinarie Università di Camerino Tassonomia Ord. Mononegavirales Ord. Mononegavirales Fam. Paramyxoviridae Sottofam. Paramyxovirinae

Dettagli

L IMMUNODEFICIENZA FELINA (FIV) E LA LEUCEMIA FELINA (FeLV)

L IMMUNODEFICIENZA FELINA (FIV) E LA LEUCEMIA FELINA (FeLV) L IMMUNODEFICIENZA FELINA (FIV) E LA LEUCEMIA FELINA (FeLV) Nel panorama delle patologie che interessano i nostri amici gatti risultano particolarmente degne di nota l Immunodeficienza Felina (FIV) e la

Dettagli

Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia

Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia parotite epidemica Malattia virale acuta, sistemica, causata da un paramyxovirus che colpisce prevalentemente i bambini in età scolare. La principale manifestazione

Dettagli

Le malattie parassitarie vengono convenzionalmente riconosciute come infestazioni.

Le malattie parassitarie vengono convenzionalmente riconosciute come infestazioni. Le malattie parassitarie vengono convenzionalmente riconosciute come infestazioni. I parassiti possono trovarsi all'interno dell'organismo ( endoparassiti ) o sulla superficie esterna (ectoparassiti).

Dettagli

LA GASTROENTERITE EMORRAGICA DEL CANE

LA GASTROENTERITE EMORRAGICA DEL CANE LA GASTROENTERITE EMORRAGICA DEL CANE DEFINIZIONE La gastroenterite emorragica del cane è una malattia infettiva altamente contagiosa, caratterizzata generalmente da diarrea emorragica, vomito incoercibile

Dettagli

INFLUENZA E VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE (Campagna vaccinale antinfluenzale 2015-2016)

INFLUENZA E VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE (Campagna vaccinale antinfluenzale 2015-2016) INFLUENZA E VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE (Campagna vaccinale antinfluenzale 2015-2016) L influenza è un infezione respiratoria provocata da un virus. È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso

Dettagli

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI

INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI S.I.S.P. - U.O.S. Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Dr.ssa Andreina Ercole La meningite batterica Evento raro, nei paesi industrializzati,

Dettagli

La conferma di laboratorio della rosolia

La conferma di laboratorio della rosolia La conferma di laboratorio della rosolia La risposta anticorpale all infezione post-natale da rosolia IgG Rash IgM Prodromi INCUBAZIONE 0 7 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 27 35 42 VIREMIA ESCREZIONE

Dettagli

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara VACCINO ANTI MORBILLO, ROSOLIA, PAROTITE E VARICELLA Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara Morbillo, parotite, rosolia e varicella sono patologie

Dettagli

Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015. Introduzione. Dr. Marco Mela

Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015. Introduzione. Dr. Marco Mela Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015 Introduzione Dr. Marco Mela Obiettivo Sanità Pubblica Prevenzione primaria: Ridurre la frequenza di nuovi casi di malattia

Dettagli

Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova

Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova Famiglia Campylobacteraceae tre generi: Campylobacter, Arcobacter,

Dettagli

LA SCELTA DI UN PROTOCOLLO VACCINALE

LA SCELTA DI UN PROTOCOLLO VACCINALE LA SCELTA DI UN PROTOCOLLO VACCINALE Barbara DI MARTINO Dip.to di Scienze Biomediche Comparate Università degli Studi di Teramo IMPOSTARE UN PROTOCOLLO VACCINALE Non esiste un unico protocollo vaccinale

Dettagli

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva Dr.ssa Chiara Ricci Università di Brescia Spedali Civili, Brescia Definizione La sindrome dell intestino irritabile Disordine funzionale dell intestino

Dettagli

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA Citomegalovirus NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA GENERE:Cytomegalovirus SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA TERAPIA DIMENSIONI: 25-35 MICRON DIAGNOSI SIMMETRIA: ICOSAEDRICA

Dettagli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili. Ozzano, 19 giugno 2008

Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili. Ozzano, 19 giugno 2008 Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili Ozzano, 19 giugno 2008 Controllo dello stato di salute degli animali ospitati tutela e benessere degli animali ospitati Tutela della salute

Dettagli

I Papillomavirus sono tutti uguali?

I Papillomavirus sono tutti uguali? Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.

Dettagli

CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE

CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Padova 11 giugno 2007 Conferma di Laboratorio della Rosolia e Significato del Dosaggio degli Anticorpi Anna Piazza Giorgio Palù

Dettagli

Aspetti dell infezione rilevanti per il controllo. REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica

Aspetti dell infezione rilevanti per il controllo. REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica Malattia virale che colpisce il bovino causata da un herpesvirus (BHV 1 ), si manifesta con sintomi respiratori (Rinotracheite infettiva

Dettagli

Bluetongue: malattia e situazione epidemiologica

Bluetongue: malattia e situazione epidemiologica Bluetongue: malattia e situazione epidemiologica Stefano Marangon Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie AGRICOLTURA. Il Ministero ha ridotto l area soggetta a restrizioni per contenere la

Dettagli

Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete

Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete Diabete anche loro possono ammalarsi Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete Il diabete Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da un aumento dei livelli di zucchero (glucosio)

Dettagli

CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE

CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE SCARLATTINA Ex ASL NA 2 Nord AREA DI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE una raccolta di schede informative relative alle principali malattie infettive per

Dettagli

ISTITUTO GERIATRICO VILLA DELLE QUERCE. Prevenzione delle infezioni nel paziente di area critica: l igiene orale

ISTITUTO GERIATRICO VILLA DELLE QUERCE. Prevenzione delle infezioni nel paziente di area critica: l igiene orale Prevenzione delle infezioni nel paziente di area critica: l igiene orale L Igiene orale La cura della bocca e dell igiene orale è una corretta pratica assistenziale E una funzione di cura che deve essere

Dettagli

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte.

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte. Facoltà di Agraria UNIPD Precorso Biologia 2011 Verifica le tue competenze Leggi attentamente il testo e rispondi alle domande che seguono. Le domande sono divise in due sezioni: le domande di competenza

Dettagli

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.)

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

Che cosa è la infezione da HIV?

Che cosa è la infezione da HIV? Che cosa è l HIV? L HIV - human immunodeficiency virus è un virus che progressivamente distrugge le difese del nostro corpo contro le infezioni e alcuni tumori Che cosa è la infezione da HIV? L infezione

Dettagli

Toxocara canis. Un passeggero clandestino

Toxocara canis. Un passeggero clandestino Dipartimento di Scienze veterinarie Dipartimento di Biologia molecolare, cellulare, animale Dipartimento Servizi alla Persona e alla Comunità Servizio Veterinaria, Igiene, Sicurezza e Qualità Nutrizionale

Dettagli

IL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania

IL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania IL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania Che cos è il TAS? Il TAS rappresenta la concentrazione nel siero

Dettagli

sintomi,decorso coinfezioni

sintomi,decorso coinfezioni 2007 L epatite è un infiammazione del fegato; se è causata da un virus l epatite può essere trasmessa da una persona all altra.invece l epatite non è contagiosa se ha origine da abuso di alcool o medicamenti,

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 novembre 2001, n.465 Regolamento che stabilisce le condizioni nelle quali è obbligatoria la vaccinazione antitubercolare, a norma dell'articolo 93, comma 2, della

Dettagli

HPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv)

HPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) HPV proteggiti davvero Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) Che cos è il Papillomavirus (hpv)? L hpv è un virus molto diffuso, che si trasmette in particolare attraverso

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute ALLEGATO 1 N. Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Ufficio V - Malattie Infettive e Profilassi Internazionale DGPREV.V/19262/P/I.4.c.a.9

Dettagli

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014 Virus Ebola: 15 cose da sapere Continuano ad aumentare le vittime della malattia emorragica in Africa. Come si previene? Come si cura? È sicuro viaggiare? Procedure tecniche e operative Convegno HSF 25-26

Dettagli

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio)

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio) (fuoco di Sant Antonio) Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è (Cosa è L è un infezione causata dal virus Varicella Zoster (che per semplicità chiameremo VZV) che è caratterizzata dalla

Dettagli

HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo

HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS Un emergenza da non dimenticare A livello globale, l epidemia di HIV-AIDS pare essersi stabilizzata. Il tasso di nuove infezioni è in costante diminuzione dalla

Dettagli

www.pediatric-rheumathology.printo.it L ARTRITE LYME

www.pediatric-rheumathology.printo.it L ARTRITE LYME www.pediatric-rheumathology.printo.it L ARTRITE LYME Cos è? L artrite Lyme è causata dal batterio Borrelia burgdorferi (borreliosi di Lyme) e si trasmette con il morso di zecche quali l ixodes ricinus.

Dettagli

PATOLOGIA POLMONARE Le infezioni polmonari. www.fisiokinesiterapia.biz

PATOLOGIA POLMONARE Le infezioni polmonari. www.fisiokinesiterapia.biz PATOLOGIA POLMONARE Le infezioni polmonari www.fisiokinesiterapia.biz Infezioni polmonari Vie di ingresso dei microorganismi: Inalazione (attraverso le alte vie respiratorie): batteri e virus Aspirazione

Dettagli

La gestione di un caso di morbillo

La gestione di un caso di morbillo La gestione di un caso di morbillo Eziologia del morbillo L agente causale è un paramyxovirus (virus ad RNA) Il virus è rapidamente inattivato dal calore e dalla luce L uomo è l unico ospite Patogenesi

Dettagli

Che cos è la celiachia?

Che cos è la celiachia? Che cos è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine assunto attraverso la dieta. Il glutine è una proteina contenuta in

Dettagli

MERCURIO : FONTI E CICLO BIOLOGICO

MERCURIO : FONTI E CICLO BIOLOGICO MERCURIO : FONTI E CICLO BIOLOGICO 1 CICLO BIOGEOCHIMICO DEL MERCURIO Hg Hg ++ CH 3 Hg Hg ++ CH 3 Hg 2 MERCURIO FONTI 1 L IMMISSIONE DI Hg NELL AMBIENTE E ESSENZIALMENTE LEGATA ALL INQUINAMENTO INDUSTRIALE.

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

Situazione epidemiologica

Situazione epidemiologica IN ITALIA NEL 009 N. 4 0 febbraio 00 Situazione epidemiologica I focolai confermati ad oggi sono 6 di cui con sintomi clinici (Tabella e Figura ). I casi clinicamente manifesti negli equidi sono 7 con

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

RESOCONTO MONITORAGGIO 2004 SULLA CHERATOCONGIUNTIVITE DEI BOVIDI SELVATICI ALPINI IN VALLE PO E IN VALLE VARAITA

RESOCONTO MONITORAGGIO 2004 SULLA CHERATOCONGIUNTIVITE DEI BOVIDI SELVATICI ALPINI IN VALLE PO E IN VALLE VARAITA RESOCONTO MONITORAGGIO 2004 SULLA CHERATOCONGIUNTIVITE DEI BOVIDI SELVATICI ALPINI IN VALLE E IN VALLE VARAITA 1 Introduzione Nell ambito della gestione e della conservazione del patrimonio faunistico

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica

REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica La febbre catarrale degli ovini o bluetongue è una malattia virale delle pecore, che si diffonde attraverso la puntura di insetti. Minuscole

Dettagli

Tavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità.

Tavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità. Tavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità. Le vaccinazioni prioritarie che sono evidenziate in grassetto dovrebbero prevedere dei programmi organici ed efficaci di offerta attiva. 13 19 (*)

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

LEZIONI DI STATISTICA MEDICA

LEZIONI DI STATISTICA MEDICA LEZIONI DI STATISTICA MEDICA A.A. 2010/2011 - Screening - Test diagnostici Sezione di Epidemiologia & Statistica Medica Università degli Studi di Verona Storia naturale della malattia (Rothman( Rothman,,

Dettagli

FAQ DOMANDE SULLA WND

FAQ DOMANDE SULLA WND FAQ DOMANDE SULLA WND MALATTIA 1. Che cos è la West Nile Disease (WND)? La WND è una zoonosi ad eziologia virale, trasmessa da zanzare, che causa forme di meningo-encefalite negli uccelli, sia selvatici

Dettagli

PARVOVIROSI DEL CANE. Marco Martini Dipartimento Medicina Animale, Produzioni e Salute, Università di Padova

PARVOVIROSI DEL CANE. Marco Martini Dipartimento Medicina Animale, Produzioni e Salute, Università di Padova PARVOVIROSI DEL CANE Marco Martini Dipartimento Medicina Animale, Produzioni e Salute, Università di Padova PARVOVIROSI DEL CANE - Introduzione Segnalata per la prima volta nel 1978, come - grave enterite

Dettagli

R e g i o n e L a z i o

R e g i o n e L a z i o (La scheda non deve superare le 7 cartelle, compreso la tabella indicatori) Titolo del Progetto o del programma: R e g i o n e L a z i o Progetto per il miglioramento delle coperture vaccinali con particolare

Dettagli

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12

Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 www.printo.it/pediatric-rheumatology/it/intro Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 Versione 2016 1.CHE COS È LA FEBBRE RICORRENTE ASSOCIATA A NLRP12 1.1 Che cos è? La febbre ricorrente associata a NLRP12

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV

Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV ISIS ZENALE E BUTINONE - Treviglio Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV progetto di Alessia Salvatori classe 5bg - grafico coordinamento prof. Miriam Degani marzo 2012 Ricorda che.. Conoscerlo: Che cosa

Dettagli

Streptococcus equi subsp. equi (S. equi) Adenite equina (Strangles)

Streptococcus equi subsp. equi (S. equi) Adenite equina (Strangles) Silvia Preziuso silvia.preziuso@unicam.it Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Camerino Streptococcus Streptococcus equi subsp. equi (S. equi) Adenite equina (Strangles) Adenite equina (Strangles)

Dettagli

Malattie infettive microrganismi patogeni trasmissibilità orizzontale o contagiosità

Malattie infettive microrganismi patogeni trasmissibilità orizzontale o contagiosità Le malattie infettive - definizione - rapporto tra microrganismi e uomo - modalità di trasmissione delle infezioni - le basi della prevenzione - il ruolo dell ambiente domestico Malattie infettive: forme

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

VISTO il Regio Decreto n. 1265 del 27 Luglio 1934, e s.m.i.: Testo unico delle leggi sanitarie ;

VISTO il Regio Decreto n. 1265 del 27 Luglio 1934, e s.m.i.: Testo unico delle leggi sanitarie ; VISTO il Regio Decreto n. 1265 del 27 Luglio 1934, e s.m.i.: Testo unico delle leggi sanitarie ; VISTO l art. 32 della Costituzione; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica n. 320 del 8 Febbraio

Dettagli

IGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività

IGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività IGIENE branca della medicina che ha lo scopo di promuovere e mantenere lo stato di salute della popolazione disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale

Dettagli

Test Verificate le vostre conoscenze sull epatite C!

Test Verificate le vostre conoscenze sull epatite C! Test Verificate le vostre conoscenze sull epatite C! L Epatite C può essere trasmessa attraverso: L uso comune di aghi e siringhe L uso comune di filtri, cucchiai e acqua al momento del consumo di droghe

Dettagli

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012.

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012. UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012 Rhabdovirus Rhabdoviridae: Virus della rabbia a) Vesiculovirus - virus della stomatite

Dettagli

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aggiornamenti in Medicina del Lavoro AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aldo Todaro U.O.C. Promozione e protezione salute lavoratori. Fondazione IRCCS CA Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Dettagli

Rischi del soccorritore

Rischi del soccorritore Rischi del soccorritore Presidi di autoprotezione Istruttore PSTI e Monitore VDS Rita Damignani Istruttore PSTI e Monitore VDS Carlo Fagioli Obiettivi Informare il volontario dei rischi inerenti all attività

Dettagli

LA LEPTOSPIROSI NEL CAVALLO

LA LEPTOSPIROSI NEL CAVALLO UNIVERSITÀ DI PISA 16 Gennaio 2015 SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN SANITÀ ANIMALE ALLEVAMENTO E PRODUZIONI ZOOTECNICHE Seminario Aggiornamento sulle leptospirosi degli animali LA LEPTOSPIROSI NEL CAVALLO

Dettagli

RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA

RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI RISCHIO CHIMICO IL RISCHIO ESISTE LADDOVE CI SIA UNA ESPOSIZIONE AD UN QUALUNQUE AGENTE CHIMICO.

Dettagli

Allegato 1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 15 in data 10/01/2014

Allegato 1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 15 in data 10/01/2014 LA GIUNTA REGIONALE - richiamata la legge regionale 13 febbraio 2012, n. 4 recante Disposizioni per l eradicazione della malattia virale rinotracheite bovina infettiva (BHV-1) nel territorio della regione,

Dettagli

Prevenzione delle infezioni opportunistiche

Prevenzione delle infezioni opportunistiche Prevenzione delle infezioni opportunistiche Andamento viremico e risposta immunitaria 10 6 cellule CD4 1000 HIV RNA Copie/ml HIV-RNA plasmatico 800 600 400 200 CD4 Cellule/mm 3 10 2 mesi anni 0 >9/99 3/99-9/99

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA 1 INTRODUZIONE 2 Le infezioni correlate all assistenza (ICA) rappresentano una complicanza frequente. In media il 5-10% dei pazienti ricoverati in

Dettagli

Causa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici

Causa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici La polmonite è la malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Parte 3a. Epatiti Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Fiumicino, 16 aprile 2016 www.cos.it/mediter Dr. Ugo Montanari Epatiti: tests diagnostici - 1 Indicazioni cliniche Tipo di richiesta

Dettagli

Meglio informati sul raffreddore

Meglio informati sul raffreddore Informazioni per i pazienti Meglio informati sul raffreddore Quelli con l arcobaleno Informazioni sul raffreddore Il naso sano La mucosa nasale sana produce muco 1, che trattiene le particelle di polvere

Dettagli

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Guida per i Genitori A cura di: Centro Fibrosi Cistica e Centro Malattie Metaboliche AOU A. Meyer, Firenze Cari genitori, la Regione Toscana, secondo un programma

Dettagli

COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO

COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO REGALA UNA CASA A UN AMICO A 4 ZAMPE Approvato con deliberazione della G.C. n. 32 del 05.04.2016 1/5 Art.1 - Finalità La

Dettagli

LA MENINGITE Sintomi e diagnosi

LA MENINGITE Sintomi e diagnosi LA MENINGITE La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva e può essere virale o batterica.

Dettagli

ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori

ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori Venerdì 12 giugno 2009 ore 08.30 14.00 COMUNE DI ROMA Palazzo Senatorio- Aula Giulio Cesare P.zza del Campidoglio - Roma IL REGISTRO TUMORI ANIMALI:

Dettagli

Caso Clinico 2. Un caso clinico di FIP essudativa trattata con l interferone omega felino. Storia del caso. Esame fisico. Caso clinico 2 GATTO

Caso Clinico 2. Un caso clinico di FIP essudativa trattata con l interferone omega felino. Storia del caso. Esame fisico. Caso clinico 2 GATTO Caso clinico 2 Takuo Ishida - DVM, PhD., Dip. JCVP. - Direttore Medico dell Ospedale per Animali Akasaka Presidente del Comitato Giapponese dei Veterinari L.P. - Vice Presidente dell Associazione Giapponese

Dettagli

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA:

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA: HPV-test Pap-test 71% CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA: FALSI MITI & REALTÀ DA CONOSCERE 1 Il carcinoma della cervice uterina colpisce solo donne in età avanzata 1 Studi recenti hanno evidenziato che il

Dettagli

Sito dell Assessorato alla tutela della salute e sanità www.regione.piemonte.it/sanita

Sito dell Assessorato alla tutela della salute e sanità www.regione.piemonte.it/sanita Iniziativa di comunicazione della Regione Piemonte. Sito dell Assessorato alla tutela della salute e sanità www.regione.piemonte.it/sanita Non farti influenzare Contro l A/H1N1 scegli la prevenzione www.regione.piemonte.it/sanita

Dettagli

COME PREVENIRE IL CANCRO. Dott.ssa Giulia Marini

COME PREVENIRE IL CANCRO. Dott.ssa Giulia Marini COME PREVENIRE IL CANCRO Dott.ssa Giulia Marini LA PREVENZIONE DEL CANCRO Prevenire il cancro è possibile: 1. Prima che si manifesti la malattia: con stili di vita adeguati e vaccini contro il cancro 2.

Dettagli

CLASSIFICAZIONE del DIABETE

CLASSIFICAZIONE del DIABETE Il DIABETE Malattia cronica Elevati livelli di glucosio nel sangue(iperglicemia) Alterata quantità o funzione dell insulina, che si accumula nel circolo sanguigno TASSI di GLICEMIA Fino a 110 mg/dl normalità

Dettagli