Artigianato e design digitale. Un contributo al rinnovo della tradizione manifatturiera

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1 Artigianato e design digitale. Un contributo al rinnovo della tradizione manifatturiera Annalisa Di Roma Politecnico di Bari, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Via Orabona 4, Bari, Italy annalisa.diroma@poliba.it Abstract. Il paper propone in forma sintetica la riflessione maturata nell'ambito disciplinare del Disegno Industriale sui temi della Produzione e trasformazione avanzate (Ket) riferendosi alle "tecnologie innovative per i sistemi produttivi attraverso il virtual prototyping e l'applicazione delle tecnologie digitali al manufacturing". In particolare si cerca di stabilire strategie di inclusività dei sistemi produttivi regionali attraverso il rinnovo e la valorizzazione delle prassi artigianali con i metodi e gli strumenti del digital manufacturing. Infine, si illustrano alcuni casi di studio tratti dalle industrie artistiche tradizionali nell'ambito della gioielleria e della produzione tessile, giungendo per essi all'ipotesi di aggiornamento del linguaggio, delle tecniche e delle tecnologie manifatturiere. Keywords: Industrial design, Digital design and manufacturing, Creative industries, Digital craft, Manufacturing for custom made parts. 1 Introduzione Il design industriale lega le proprie origini agli esiti della rivoluzione industriale, allorché la progettazione e produzione dell'oggetto d'uso quotidiano pose in essere la questione del linguaggio del prodotto, coerente o meno con il processo produttivo meccanizzato. Il dibattito culturale alimentato in Inghilterra all'indomani della Great Exhibition (1851), tra gli altri, dallo stesso curatore della mostra sir Henry Cole [1] focalizzò la questione della forma utile connessa agli useful objects stabilendo il primato del design in seno ai processi produttivi propriamente industriali, in contrasto con la teoria che alimentò i movimenti delle arts and craft, che sosteneva la riforma delle arti decorative associate ai metodi artigianali di produzione. Di qui la complessa articolazione del campo disciplinare del design, connesso al rinnovo continuo del rapporto arte e tecnica, alla teoria dell'estetica e alle prassi tecnico-strumentale destinate ad alimentare impostazioni teoriche contrapposte [2]. Ad oggi dal mondo dell economia e della gestione d'impresa pervengono nuovi impulsi ai saperi disciplinari codificati nell'ambito del design industriale, allargando il temi del prodotto industrializzato al rinnovamento dei saperi e delle prassi tecniche dei settori artigianali. Il particolare, il dibattito sulle industrie della creatività 1 [3] e gli impulsi 1 Le "industrie creative" sono le industrie che utilizzano la cultura come input e hanno una dimensione culturale, anche se i loro output hanno un carattere principalmente funzionale. Comprendono l'architettura e il design, che integrano Page 1 of 5

2 provenienti dai cosiddetti movimenti di artigianato digitale [4, 5], contribuiscono ad alimentare l interesse del design nei confronti del rinnovo dei saperi tradizionali d'artigianato. Stefano Micelli definisce questa attitudine a" mescolare le abilità artigianali con le competenze industriali; le capacità dei tecnologi e dei manager con quelle, straordinarie, dei tecnici e degli artigiani"[6] sottolineando, attraverso alcuni casi aziendali che testimoniano l'efficacia dell'approccio in termini di fatturato, la possibile scena di competitività per le aziende nei settori manifatturieri. Ciò avviene attraverso un duplice approccio ai temi del design: da una parte lo sviluppo di nuovi materiali, che sono il risultato del rinnovo della tradizione e che rispondono alle logiche dell'eco-innovatività; dall'altra parte l'implementazione dei processi di design digitale e delle tecniche e tecnologie ad essi connessi con le prassi d'alta manifattura artigianale. I temi del trasferimento tecnologico trovano attuazione nella condivisione dei modelli colti e nei processi di alta manifattura artigianale con le istanze della tecnica e tecnologica del sistemi industrializzati. 2 Design, industria e artigianato 2.1 Alcune definizioni E utile richiamare alcune definizioni di design industriale, partendo dal confronto delle declaratorie espresse dal Icsid 2 nel del 1959 (con l integrazione di Tomàs Maldonado sancita dall Unesco nel 1963) e successivamente nel Dal confronto tra queste si coglie la diversa accezione relativa prassi di produzione industriale dell'oggetto di design. Nella definizione del '59 l Industrial Designer è indicato come la persona che: per conoscenza tecnica, esperienza e sensibilità visiva è qualificato a determinare i materiali, la costruzione, i meccanismi, la forma, il colore, le finiture, gli aspetti decorativi degli oggetti in serie mediante processi industriali. Il designer può di volta in volta dedicarsi a tutti o sola ad alcuni di questi aspetti dell oggetto prodotto industrialmente. Nella definizione più attuale, a proposito dell'obiettivo si legge: "Il Design è un attività creativa il cui scopo è stabilire le qualità multifattoriali degli oggetti, dei processi, dei servizi e dei sistemi nell intero ciclo di vita. Pertanto, il design è il fattore centrale di umanizzazione delle tecnologie innovative e il fattore cruciale di scambi culturali ed economici." Ed in particolare a proposito del termine industriale dice: "L aggettivo industriale messo davanti a design deve essere collegato termine industria sia nel suo significato di settore di produzione sia nel suo significato più antico di attività operosa. 3 elementi creativi in processi più ampi, e sottosettori come il design grafico, il design di moda o la pubblicità. Definizione tratta da Commissione Europea, Libro verde del 27 aprile Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare, p International Council of Societes of Industrial Design (Icsid). Cfr.: 3 La traduzione dall'inglese è a cura dell'autrice.

3 Ancora su questo tema è significativo leggere la definizione di Andrea Branzi [7]: Il termine Industrial, infatti, rimanda all idea per cui sarebbero la produzione in serie e l uso delle tecnologie industriali (e non più artigianali) a segnare la nascita di una storia degli oggetti radicalmente nuova. In realtà nessuno dei due assiomi regge oggi ad una verifica: la produzione in serie non è un invenzione industriale, poiché l artigianato ha sempre operato attraverso la produzione seriale di un numero limitato di archetipi; semmai è stato proprio l avvento dell industria che ha introdotto questa tradizione millenaria, introducendo il concetto di Innovazione continua dei prodotti per affrontare la concorrenza del mercato. Ugualmente possiamo osservare che la differenza tra le tecnologie industriali e quelle artigianali, valida forse fino agli anni 70, oggi non ha più senso. 2.2 Strategie di design digitale e rinnovo della tradizione artigiana Il tema della personalizzazione e della produzione di serie ridotta è un elemento chiave di differenziazione nel settori manifatturieri, in grado di far fronte alla crescente domanda di prodotto customizzato, alternativo alla produzione di serie. Le prassi artigianali sono in grado di dare risposta a questa crescente domanda del mercato, pur non essendo competitivi per tutto ciò che attiene ai tempi della ricerca formale e della sperimentazione dei prototipi. Questo aspetto può essere integrato dai processi di design digitale, che consentono, attraverso i processi di progetto e prototipazione in ambito elettronico di sviluppare modelli eseguibili e variabili parametricamente, traducendo le diverse specifiche nei processi di manifattura elettronicamente controllati [8, 9]. Il termine artigianato in ambito digitale assume quindi la valenza di selezione dei materiali, metodi di produzione, logica di assemblaggio corrispondenti alle prassi del cucire, tessere, e tornire. [5]. Questo approccio può consentire di aprire alle realtà produttive pugliesi, attive negli ambiti d'eccellenza dei settori manifatturieri (sottoposti ad una operazione di mappatura critica), il mercato del prodotto customizzato, in grado di rispondere alle necessità di produzione tipiche sia della produzione artigianale sia della produzione di serie. 2.3 Casi di studio Il valore storico e culturale delle prassi artigianali affermate nei settori della produzione di gioielli, monili e accessori è attestato nella colonia della Magna Grecia Tarantina sin dal tardo-classico. A tale epoca corrisponde una vasta parte di ritrovamenti nelle necropoli del territorio di oggetti d'industria artistica. Particolarmente originale appare la produzione orafa del IV e III secolo, che desume e reinterpreta i temi ornamentali greci, e restituisce il dato sociale attraverso produzioni d'alta oreficeria destinati ad i ceti aristocratici e produzioni in bronzo, ceramica, vetro e pasta vitrea destinate alle fasce popolari. Page 3 of 5

4 Laminatura, Lavorazione a sbalzo, lavorazione a stampo, fili, catene, filigrana, granulazione le principali tecniche artigianali [10]. La sperimentazione riportata assume alcuni elementi della collezione orafa tarantina come casi di studio per i quali si sono interpretati i modelli geometrici e le tecniche di realizzazione. Trasferendoli in ambiente digitale il tema ornamentale di serie è scritto sottoforma di codice generativo (fig. 1) al fine di rendere replicabile e parametricamente variabile il numero di elementi che formano il tema decorativo della collana a nastro, caratterizzata, nel modello originale da una catena a sei maglie doppie (fig. 2). L'approccio produttivo attraverso sistemi a stampa rapida consente di definire tutti gli aspetti che attengono al materiale e alla tecnica di realizzazione. In particolare si assume la stampa per sinterizzazione di polveri quale processo elettivo per la produzione elettronica di manufatti di gioielleria, stante la possibilità di produrre prototipi in resina, in cera da destinare alle tecniche di fusione a cera perse, o prodotti in metallo (bronzo, argento, oro) [9]. References 1. AAVV., History of Industrial Design: The Great Emporium of the World, Electa, Milano, Vitta M.,: Un secolo e mezzo di design. In: Il progetto della bellezza, pagg. 5 e seg., Einaudi (2000) 3. Friel M.,: Artigianato, industrie creative ed economia della creatività. In Quaderni di ricerca sull'artigianato n 59, pagg , Il Mulino, Bologna, (2012) 4. Menichelli M.:Artigiani e designer: per una comunità dei makers. In Domus Web, 14 Marzo (2012) 5. Oxman N., Digital Craft: Fabrication Based Design in the Age of Digital Production in Workshop Proceedings for Ubicomp, pagg : International Conference on Ubiquitous Computing. September; Innsbruck, Austria, (2007) 6. Micelli S.: Futuro Artigiano, l'innovazione nelle mani degli italiani, Marsilio ed., (2011) 7. Branzi, A.: Introduzione. In Introduzione al Design Italiano, una modernità incompleta, pagg ) Baldini e Castoldi, ed. (2008) 8. Di Roma A, Ornato digitale: strumenti e tecniche del design digitale. In: L ornato di serie. Dalle arti tecniche al design digitale, pagg-50-60, Alinea ed., (2013) 9. Di Roma A., L'ornato digitale. In: La produzione in serie dell'ornato architettonico: dall'industria artistica ellenistica alla prototipazione con processi cad-cam, Aracne, pagg (2008). 10. D'Amicis A., Masiello L., Ori del Museo Nazionale Archeologico di Taranto, Scorpione ed., (2007).

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