Rassegna Stampa. Lunedì 23 settembre 2013

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1 Rassegna Stampa Lunedì 23 settembre 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 23 settembre 2013 ASL BRESCIA Bresciaoggi 17 SCREENING SUL CAMPER PER LE MALATTÌE OCULARI 1 Oksalute 54, 5 TUMORE AL SENO: LA FONDAZIONE VERONESI DEDICA OTTOBRE ALLA PREVENZIONE 2 SEGNALAZIONI Il Secolo Xix 13 PERDERE PESO È PIÙ FACILE SE IL CIBO SI MASTICA A LUNGO 6

3 L'INIZIATIVA. La settimana della prevenzione Screening sul camper perle malattìe oculari Inizia oggi la «Settimana per la prevenzione delle malattie oculari», organizzata dalla Sezione bresciana dell'unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onuls, in collaborazione con l'istituto clinico Sant'Anna di Brescia e con il patrocinio dell'asl. L'iniziativa prevede un servizio di screening oculistico gratuito, realizzato da un'equipe di medici a bordo di un camper messo a disposizione dall'agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. Il camper sosterà ogni giorno dalle ore 9 alle e dalle 14 alle 18 seguendo questo calendario: oggi in piazza Europa a Carpenedolo, domani in piazza Vittorio Veneto a Gussago; mercoledì 25 in città, al centro commerciale Freccia Rossa, giovedì 26 in piazza Martiri della Libertà a Travaglaito e infine, venerdì 27, davanti all'oratorio San Giovani Bosco di Gardone Valtrompia. In Italia si stima che vi siano 350 mila non vedenti e un milione e mezzo di soggetti ipovedenti. Ed è proprio la Lombardia a detenere il triste primato del maggior numero di ciechi: 45 mila. ASL BRESCIA Pag. 1

4 IfluUflB Tumore al seno: la Fondazione Veronesi dedica ottobre alla prevenzione Si chiama Pink is Good la campagna lanciata dalla Fuv per sensibilizzare le donne alla diagnosi precoce, che aumenta le possibilità di guarigione completa dal cancro alla mammella: ecco i check-up per età Testo di Marcello Casiraghi - Foto di Howard Schatz Ia scelta di Angelina Jolie, quella di farsi asportare entrambe le mammelle per ridurre il rischio di un tumore al seno, ha portato alla ribalta il tema della prevenzione nei confronti di uno dei tipi di cancro più diffusi. L'attrice americana ha affrontato una doppia mastectomia preventiva dopo che i test genetici cui si era sottoposta avevano indicato altissime probabilità di ammalarsi di una neoplasia al seno. Negli Stati Uniti, il ricorso a questo intervento profil attico ha un tasso di crescita del 15% l'anno, ma questo non è l'approccio abituale per le donne ad alto rischio. «La mastectomia profilattica è un intervento chirurgico impegnativo e con un impatto psicologico rilevante», commenta Paolo Veronesi, direttore dell'unità chirurgia senologica integrata all'istituto europeo di oncologia di Milano e presidente della Fondazione Umberto Veronesi (Fuv). «Non esiste dunque uno standard, ma ogni caso dev'essere valutato da un team polispecialistico (chirurgo oncologo, chirurgo plastico, genetista, psicologo) per aiutare la donna a prendere la decisione migliore per lei. Va detto che l'intervento permette di abbassare il rischio di sviluppare il tumore, da circa il 90% al 5% per chi ha la mutazione del gene BRCA1, ma il rischio comunque non si riduce a zero, quindi i controlli conecografia ed eventualmente risonanza magnetica mammaria devono essere comunque effettuati periodicamente». Già, la diagnosi precoce rimane la chiave per intervenire tempestivamente in caso di tumore al seno e quindi di guarire in un'altissima percentuale di casi. Per questo da anni la Fuv insiste sulla sensibilizzazio ne attraverso media e social network. Per tutto il mese, in occasione della campagna internazionale «Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno», è in corso l'ultimo progetto della Fondazione Veronesi, chiamato Pink is Good e dedicatoatutteledonne. L'iniziativa è attiva su due fronti. Il primo è la promozione dell'importanza della prevenzione, con una sensibilizzazione attraverso media e social network: i temi sono quelli della diagnosi precoce, che contribuisce ogni anno a individuare oltre il 30% di tumori in fase iniziale per aumentare le possibilità di una completa guarigione, della corretta alimentazione e dell'adozione di stili di vita sani (come fare regolare attività fisica e non fumare), in grado di diminuire l'insorgenza di alcune tipologie di tumore, tra cui quello al seno, anche fino al 30%. Il secondo obiettivo di Pink is Good è di fornire un sostegno concreto alla ricerca, grazie al finanziamento di borse di studio e progetti per medici e scienziati che si dedicano alla cura del tumore al seno, acquistando prodotti con il marchio Pink is Good 0 attraverso donazioni online sul sito dell'iniziativa (tutte le informazioni suvnvw.pinkisgood.com). Ma quali sono i controlli che le donne devono fare? Ecco una guida redatta in collaborazione con Gemma Martino, docente al master di senologia diagnostica e terapeutica all'università di Siena, e Marco Zappa, direttore dell'osservatorio nazionale screening. Pag. 2

5 Dopo Ì30 anni è consigliata l'ecografia mammaria ogni anno, una procedura totalmente indolore Pag. 3

6 TUOCORPO ATJTOPALPAZIONE DELLA MAMMELLA L'autopalpazione è un primo strumento di prevenzione che ogni donna può fare a casa propria: permette di conoscere aspetto e struttura del seno e quindi di poter cogliere precocemente qualsiasi cambiamento. Ecco i segnali che devono spingere a un consulto: una o più formazioni nodulari della mammella; protuberanze o ispessimenti della mammella o della zona ascellare; variazioni di forma e dimensioni della mammella; secrezione di liquido dal capezzolo; infossamenti orilievisulla superficie; cambiamenti di aspetto della pelle, del capezzolo o dell'areola come gonfiori, arrossamenti, oppure sensazione di calore. Il dolore non è solitamente un sintomo di tumore al seno, ma va comunque riferito al proprio medico. È benericordareche, oltre agli ormoni, anche l'età, il peso corporeo, la familiarità e l'uso di contraccettivi orali influenzano la struttura del seno che, a volte, specialmente nelle donne giovani, si presenta particolarmente densa e difficile da valutare correttamente con Fautoesame. -* Come si fa. A partire da 20 anni, si può fare l'autopalpazione una volta al mese o ogni due mesi tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. L'esame inizia davanti allo specchio, in un ambiente ben illuminato: con le braccia prima lungo ifianchie poi alzate sopra la testa si osservano sia di fronte sia di profilo le due mammelle (che solo raramente sono identiche in ogni dettaglio) alla ricerca di eventuali modificazioni del contomo, di irregolarità o alterazioni nella forma del capezzolo. L'osservazione si ripete portando lemani sui fianchi, spingendo forte per contrarre imuscolipettorali e piegandosi in avanti. Si passa poi alla palpazione piegando un braccio dietro la nuca e facendo scorrere sul seno indice, medio e anulare uniti, con piccoli movimenti concentrici dall'esterno verso il capezzolo per cogliere eventuali noduli o indurimenti. Le fasi successive sono l'esame del seno con movimenti verticali e un esame per quadranti dall'interno verso l'esterno e viceversa. Nell'ultima fase, si preme leggermente 0 capezzolo tra pollice e indice prestando moltaattenzìonealle eventuali fuoriuscite di liquido. Queste manovre vanno ripetute per le due mammelle e possono essere svolte anche in posizione supina, avendo cura di posizionare sotto la spalla corrispondente alla mammella da esaminare un cuscino o un asciugamano piegato, in modo che i tessuti del seno si distribuiscano uniformemente. LA VTSITASENOLOGICA L'esame clinico completo del seno da parte del senologo è consigliato a partire dai 30 anni. È una metodica semplice e indolore nello studio del medico. Questo tipo di valutazione da sola non è in genere sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni sospette. Per pagare solo il ticket, occorrel'impcgnativa del medico di base. -» Come si fa. In primis il senologo si occupa dell'anamnesi, ovvero della raccolta di informazioni che potranno essere utili per formulare la diagnosi finale. In seguito valuta gli eventuali sintomi riferiti dalla paziente, quindi procede con l'esame clinico: in pratica compie tutti quei gesti che ogni donna dovrebbe fare mensilmente nel corso dell'autopalpazione, ma oltre a valutare le mammelle analizza il cavo ascellare (dove si potrebbero trovare linfonodi sospetti) e le fosse sopra e sotto la clavicola. Con manovre delicate, lo specialista è in grado di valutare la temperatura della cute e di rilevare in alcuni casi la presenza di edema (eccesso di liquido nei tessuti) e di noduli. ECOGRAFLA MAMMARIA L'ecografia è un esame molto utile per esaminare il seno giovane, dato che in questo caso la mammografia non è adatta. È un esame che si basa sulle onde sonore (ultrasuoni) emesse da una particolare sonda per rilevare la presenza eia natura di un nodulo, solida o liquida. L'esame è consigliato dai 30 anni in su con cadenza annuale o al bisogno, su suggerimento del medico, in caso di comparsa di noduli, da affiancare dopo 140 alla mammografia. Perpagare solo ilticketin ospedali pubblici o i n centri convenzionati occorre l'impegnativa del medico di base. -* Come si fa. La donna viene fatta sdraiare su un lettino, col braccio corrispondente alla mammella da esaminare flesso e la mano sopra la testa. È un esame indolore che si effettua facendo scorrere la sonda sulla superficie della pelle in corrispondenza della zona da esaminare. Dura ìo-isminuri. MAMMOGRAFIA La mammografia è una radiografia del seno e rappresenta il principale strumento per scoprire precocemente noduli, microcalcificazioni o altri segni indiretti di una possibile neoplasia. L'esame espone a una piccola quantità di raggi X. giustificata dalla necessità di accertare o escludere un tumore al seno in situazioni sospette. È consigliata dai 40 anni, con cadenza biennale, e dopo i 50 ogni anno. Nelle donne di età più giovane, a causa della densità della ghiandola mammaria, questa indagine può trovare maggiori difficoltà a individuare noduli sospettirispettoall'ecografia. Per pagare solo il ticket in ospedali pubblici o nelle strutture convenzionate occorre l'impegnativa del medico di base. Per le donne dai 50 ai 69 anni, l'esame è gratuito ogni due anni. Come si fa. La donna, in piedi, a seno nudo, appoggia una mammella alla volta su un ripiano. Il tecnico di radiologia la comprime leggermente e la posiziona in modo che sia ben distesa e radiografata in senso orizzontale e verticale. Alcune donne trovano dolorosa la compressione delle mammelle tra le due piastre dell'apparecchiatura per la mammografia, ma il disagio dura solo il tempo necessario per l'esame (5-10 minuti). Iprogressi della scienza In Italia, ogni ora vengono scoperti quattro nuovi casi di tumore al seno. Sono infatti 42mila le donne colpite da questa patologia nell'arco di un anno e 40omila le pazienti che stanno combattendo contro la malattia. La diagnosi è tra quelle più frequenti rispetto alle altre forme di tumore e sfiora ormai il 30%. La percentuale dipossibilità di guarigione completa, se il rumore è diagnosticato in tempo, oggi supera il 90%, mentre solo vent'anni era ferma al 40%. Ma che cos'è il carcinoma mammario, termine tecnico del cancro al seno? Si parla di tumore quando le cellule che compongono il seno cominciano a proliferare in maniera incontrollata. Inizialmente la proliferazione è localizzata all'interno della ghiandola mammaria, ma con il tempo le cellule in vadono i linfonodi regionali e gli altri distretti (le cosiddette metastasi, e Ile possono colpire ossa, fegato, polmoni e altri organi). I tumori nella maggior parte dei casi sono invasivi, sono dotati cioè di potenziale metastatico, ma non è infrequente ritrovare la forma detta «in situi. che ha uno sviluppo locale e non si espande ad altre sedi. Esistono poi forme più rare, come il carcinoma midollare 0 il carcinoma mucinoso, generalmente caratterizzate da una buona Dtoanosi. Pag. 4

7 Superata la boa dei 40, è raccomandata la mammografia, ossia una radiografia del seno y Pag. 5

8 I RISULTATI DI UNA RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DELLO IOWA PERDERE PESO E PIÙ FACILE SE IL CIBO SI MASTICA A LUNGO Volete dimagrire? Imparate a masticare a lungo. Quanto più riuscite a tenere il boccone tra i denti, tanto minore sarà il senso di fame a breve distanza. Quando vi abbuffate a gran velocità, rischiate di trovarvi dopo poco tempo col classico buco nello stomaco. Lo insegna una ricerca dell'università dell'lowa, pubblicata su British Journal of Nutrition. Lo studio ha preso in esame 21 maschi in buone condizioni fisiche che hanno mangiato tutti una fetta di pizza tagliata in 24 bocconi uguali. I ricercatori li hanno pregati di contare il numero di masticazioni: in un gruppo erano "solo" quindici i passaggi previsti, nell'altro quaranta. Risultato: chi ha masticato più a lungo ha dichiarato una sazietà maggiore rispetto a chi ha mangiato più rapidamente. Più d'uno i motivi dell'effetto della masticazione sull'appetito: ridurre in piccole particelle i cibi significa facilitare la digestione, limitare l'innalzamento della glicemia, modificare la concentrazione nel sangue della colecistochinina e soprattutto migliorare i livelli di grelina, sostanza che influisce su appetito e senso di sazietà. SEGNALAZIONI SEGNALAZIONI Pag. 6