TRIBUNALE DI MODENA REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

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1 Filiazione naturale Riconoscimento del figlio naturale: impugnazione Convivenza more uxorio Impotentia generandi al tempo del concepimento Qualificazione dell azione: a) disconoscimento di paternità esclusione b) impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità congruità Perizia genetica Fondatezza dell azione Spese giudiziali (mat. Civile) Regolamento delle spese: compensazione totale o parziale Impugnazione del riconoscimento di figlio naturale Difetto di legittimazione passiva della madre Legittimazione passiva esclusiva del figlio Rapporti tra le parti (minore, curatrice, madre naturale e convivente attore) Compensazione integrale (equità) Rif. Leg. artt. 235, 262, 263 cc; artt. 48, 49 DPR 396/00; art. 70, 90, 91, 92, 105 cpc; 1 Sentenza n. 1035/07 Pronunziata il 16/05/2007 Depositata il 30/05/2007 TRIBUNALE DI MODENA REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale di Modena II Sezione Civile, riunito in Camera di Consiglio in persona dei sigg.ri 1) - dr. GUIDO STANZANI - Presidente 2) - dr. ALBERTO ROVATTI - Giudice 3) - dr. MICHELE CIFARELLI - Giudice relatore ha emesso la seguente S E N T E N Z A nella causa civile iscritta col n 960/05 al Ruolo Generale il 14 febbraio 2005 e vertente TRA anagrafiche, NdR], rappresentato e difeso dall avv. Giovanni Pizzo del foro di Santa Maria Capua Vetere, e con domicilio eletto presso il suo studio in Teverola (Ce), in virtù di mandato a margine dell atto di citazione; -ATTORE- E ALESSANDRO (omissis), in persona della curatrice speciale avv. Roberta Vicini, nominata dal Tribunale di Modena in data 4 gennaio 2005, che sta in giudizio in proprio, con domicilio eletto in Modena presso il proprio studio; nonché

2 YY, [rectius: convivente more uxorio di XX e madre naturale di Alessandro, NdR], elettivamente domiciliata in Modena presso lo studio dell avv. Ferdinando Previdi, che la rappresenta e difende in virtù di mandato in calce alla comparsa di costituzione; -CONVENUTIoggetto: impugnativa riconoscimento di paternità 2 CONCLUSIONI DELLE PARTI: riportate nello svolgimento del processo SVOLGIMENTO DEL PROCESSO anagrafiche, NdR], conveniva in giudizio dinanzi a questo Tribunale YY, [rectius: convivente more uxorio di XX e madre naturale di Alessandro, NdR], nonché [conveniva] il minore Alessandro (omissis) - quest ultimo in persona della curatrice speciale avv. Roberta Vicini, all uopo nominata dal Tribunale di Modena in data 4 gennaio con atto di citazione notificato a quest ultima il 4 febbraio 2005 ed alla YY in rinnovazione l 11 ottobre Esponeva che YY, sua convivente, in data 16 febbraio 2004 aveva dato alla luce un bambino, cui era stato imposto il nome di Alessandro e che era stato riconosciuto come figlio naturale anche da esso ricorrente; che in realtà tale riconoscimento non poteva corrispondere al vero, essendo egli, nell epoca del concepimento, affetto da impotentia generandi. Chiedeva pertanto che il Tribunale accertasse che il minore non era suo figlio naturale, ordinando le conseguenti annotazioni di legge. Si costituiva in giudizio la curatrice speciale del minore, che si rimetteva a giustizia instando per lo svolgimento di opportune indagini. YY, a sua volta costituita in giudizio, confermava l assunto dell attore, dando atto di aver già all epoca manifestato a costui i dubbi sulla sua paternità, e che l attore aveva effettuato comunque il riconoscimento per sua esclusiva scelta. Venivano comunicati gli atti al P.M., che non interveniva in causa. Esperita indagine per l accertamento della compatibilità genetica fra attore e figlio riconosciuto, all esito la causa, ribadite dalle parti le originarie conclusioni, scaduti in data 10 maggio2007 i termini assegnati ex art.190 c.p.c., veniva rimessa al collegio per la decisione. MOTIVI DELLA DECISIONE 1) La domanda è stata dall attore formalmente proposta ex art.235 c.c., ma può (e deve) agevolmente riqualificarsi quale impugnativa di riconoscimento per difetto di veridicità, ex art.263 c.c., tenuto conto della concreta prospettazione dell attore, che ha dedotto di aver falsamente riconosciuto il minore generato dalla sua convivente - cui non è legato da vincolo di matrimonio, per cui è escluso in radice la possibilità del disconoscimento ex art.235 c.c., che tale vincolo presuppone - e richiesto il

3 conseguente accertamento di inesistenza del rapporto naturale di filiazione. In effetti, nell'esercizio del potere-dovere di interpretare e qualificare la domanda il giudice non è condizionato dalla formula adottata dalla parte, dovendo accertare e valutare il contenuto sostanziale della pretesa, quale risulta desumibile non solo dal tenore letterale degli atti, ma anche dalla natura delle vicende dedotte e rappresentate dalla parte attrice e dalle eventuali precisazioni formulate nel corso del giudizio (giurisprudenza pacifica: così Cass., sez.ii; sent. n 2908 del 27 febbraio 2001). 2) Ciò posto, va preliminarmente dichiarato il difetto di legittimazione passiva di YY, madre di Alessandro (omissis), in quanto, nulla disponendo in proposito l art.263 c.p.c., è da ritenersi che legittimo contraddittore dell impugnazione promossa dall autore del riconoscimento - salvo l intervento obbligatorio del P.M., ex art.70 n 3 c.p.c. - sia soltanto il figlio riconosciuto e non anche il genitore certo, che non va pertanto convenuto in giudizio, pur potendovi volontariamente intervenire a norma dell art.105 c.p.c. (Cass. n 286/72; Trib. Parma 5 maggio 1987; Trib. Napoli 28 aprile 2000). 3) Nel merito, gli esiti dell esperita indagine genetica, svolta su campioni biologici prelevati dal genitore certo, da quello presunto e dal minore e condotta sui polimorfismi del D.N.A. tramite la metodica P.C.R., sono i seguenti: l analisi ha evidenziato elementi di incompatibilità tra XX e Alessandro (omissis), ed in particolare 5 eccezioni alle leggi mendeliane di trasmissione dei caratteri ereditari che consentono di escludere la paternità di un uomo che non abbia un fattore presente nel figlio ed assente nella madre (eccezione alla 1 legge) ovvero il carattere omozigote non compaia nel figlio (eccezione alla 2 legge) [ ] pertanto si esclude la paternità di XX nei confronti del minore Alessandro (omissis). Tali conclusioni, quindi, consentono di escludere con certezza il rapporto di filiazione naturale fra XX ed il minore Alessandro (omissis), in base alle regole naturali secondo cui - posto che ogni carattere genetico è definito da una coppia di alleli (versioni alternative dello stesso gene che differiscono nella sequenza nucleotidica) di geni omologhi (che cioè esprimono il medesimo carattere), di cui uno trasmesso dal padre ed uno dalla madre - il figlio non può avere, per ogni carattere genetico, un allele che risulti assente in entrambi i genitori, né entrambi gli alleli che risultino assenti in un genitore, per cui la loro presenza nel suo patrimonio genetico (nel caso in esame, si apprezzano nella tabella riprodotta nella relazione di C.T.U. cinque eccezioni a dette leggi) rende certa l avvenuta trasmissione da parte di altro soggetto (cfr. in proposito, ex multis, Cass., sez.i, sent. n 2820 del 16 marzo 1991, secondo cui in tema di paternità naturale, la prova negativa del rapporto, a differenza di quella positiva, non richiede una pluralità di esami ematologici e genetici, eseguiti in base a diversi tipi di indagine anche in combinazione tra loro, dovendosi ritenere di per sé acquisita, in presenza anche di uno solo di detti esami, quando risulti nel patrimonio genetico del figlio un gene assente nella madre e nel 3

4 preteso padre e, quindi, necessariamente trasmesso da altro soggetto ). 3) Pertanto, in accoglimento della domanda, va dichiarato il difetto di veridicità del riconoscimento effettuato da XX, non essendo Alessandro (omissis) suo figlio naturale. 4) Consegue naturalmente a tale pronuncia in capo al minore la perdita del cognome paterno assunto per effetto del riconoscimento ex art.262 co.1 seconda ipotesi c.c. Va quindi disposto che Alessandro (omissis) assuma il cognome materno in luogo di quello ricevuto per effetto del falso riconoscimento di cui sopra. 5) Va infine ordinato all Ufficiale di Stato Civile di Modena, Comune ove è stato formato l atto di nascita del predetto (atto n (omissis), parte II, serie B, dell anno 2004), di effettuare l annotazione in tale atto della presente sentenza, al suo passaggio in giudicato, come per legge (ora artt. 48 co.1 e 49 lett. m e p del D.P.R. n 396/00). La presente sentenza va trasmessa al P.M. in sede perché ne curi la trasmissione all indicato Ufficiale di Stato Civile, in alternativa agli interessati (art.48 co.1 D.P.R. n 396/00). 6) Le spese di giudizio si dichiarano integralmente compensate per giusti motivi, evidenziandosi a tal proposito che: - nella relazione processuale fra l attore XX e YY, quest ultima è la parte vittoriosa, per cui non è concepibile una sua condanna. La compensazione, quindi, viene disposta in luogo della condanna dell attore, per ragioni di equità condivise dalla YY, che infatti non ha chiesto l altrui condanna; - nella relazione processuale fra l attore XX ed il minore Alessandro, rappresentato in giudizio dal suo curatore, la parte vittoriosa è l attore, per cui è inconcepibile una sua condanna in favore del convenuto. Le spese si compensano per equità, considerando a tal fine la non opposizione del minore, nonché il fatto che la presente controversia trova origine nel falso riconoscimento a suo tempo effettuato dall odierno impugnante; - non v è alcuna relazione processuale fra le due parti convenute, e quindi neppure è ipotizzabile una pronuncia sulla spese fra costoro. 4 P.Q.M. Il Tribunale di Modena, definitivamente pronunciando sulla domanda proposta da anagrafiche, NdR], nei confronti di YY, [rectius: convivente more uxorio di XX e madre naturale di Alessandro, NdR], nonché nei confronti di Alessandro (omissis), in persona della curatrice speciale avv. Roberta Vicini, con atto di citazione notificato il 4 febbraio 2005 ed alla YY in rinnovazione il 11 ottobre 2005, così provvede: 1) DICHIARA il difetto di legittimazione passiva di YY; 2) DICHIARA il difetto di veridicità della dichiarazione con cui XX ha riconosciuto come suo figlio naturale Alessandro (omissis), nato a Modena il (omissis) /2004 (atto

5 n (omissis), parte II, serie B, dell anno 2004), che per effetto di tale dichiarazione ha assunto il cognome (omissis) [recte: cognome dell attore, NdR] in luogo di quello materno, e, conseguentemente, DISPONE che, al passaggio in giudicato della presente sentenza, Alessandro (omissis) assuma il cognome materno (omissis) in sostituzione del cognome (omissis) [recte: cognome dell attore, NdR]; ORDINA all Ufficiale di Stato Civile del comune di Modena di effettuare l annotazione della presente sentenza nell atto di nascita, al suo passaggio in giudicato, come per legge; MANDA al P.M. od agli interessati di curare la trasmissione della sentenza all indicato Ufficiale di Stato Civile, ex art. 48 co.1 D.P.R. n 396/00; 3) DICHIARA le spese di giudizio integralmente compensate fra le parti. Così deciso nella camera di consiglio del Tribunale di Modena il 16 maggio 2007 IL GIUDICE ESTENSORE -Michele Cifarelli- 5 IL PRESIDENTE -Guido Stanzani- Depositata in Cancelleria il 30 MAGGIO 2007