RAPPORTO SUL TURISMO 2012

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1 Pr e s i d e n z a d e l Co n s i g l i o d e i Mi n i s t r i Uf f i c i o p e r l e Po l i t i c h e d e l Tu r i s mo

2 RAPPORTO SUL TURISMO 2012

3 Il presente Rapporto è stato realizzato dall Osservatorio Nazionale del Turismo e dai suoi Partner istituzionali. Coordinamento generale Daniela Canale, Roberta Di Maula Coordinamento operativo Rosa Fortunato I contributi sono stati redatti da: Osservatorio Nazionale del Turismo - Redazione Alessandro Zafarana, Sara Landrini, Rosa Fortunato Istat Maria Teresa Santoro, Lorenzo Cavallo, Silvia Di Sante, Francesca Petrei, Mascia Di Torrice, Mariangela Sabato, Barbara Dattilo Banca d Italia Emanuele Breda, Andrea Carboni, Simonetta Zappa Unioncamere - Isnart Centro Studi Unioncamere: Domenico Mauriello, Marco Pini, Fabio Di Sebastiano Isnart: Lucrezia Balducci, Francesca Buttu, Antonietta Del Bove, Antonella Fiorelli, Daniela Liguori, Emanuele Sellan, Giovanni Tarquinio Collaborazioni: Osservatorio Nazionale del Turismo - Redazione Ramona Simone, Mariangela De Santis, Stefania D Archivio, Marina Capobianco

4 INDICE Introduzione al Rapporto 1 1. IL TURISMO INTERNAZIONALE Le tendenze del turismo a livello mondiale 7 (A CURA DELLA REDAZIONE ONT) 1.2 Il turismo dei residenti nei Paesi dell Unione Europea 24 (A CURA DI ISTAT) 1.3 Le presenze nei Paesi dell Unione Europea 30 (A CURA DELLA REDAZIONE ONT) 2. IL TURISMO NELLE STRUTTURE RICETTIVE ITALIANE L andamento degli arrivi e delle presenze negli esercizi ricettivi nel (A CURA DI ISTAT) 2.2 Il movimento dei clienti nelle strutture ricettive dal 2002 al (A CURA DI ISTAT) 2.3 Il movimento in Italia dei turisti non residenti nel (A CURA DI ISTAT) 2.4 L andamento delle presenze negli esercizi ricettivi a livello regionale 51 (A CURA DI ISTAT) 3. IL TURISMO DEI RESIDENTI NEL Uno sguardo d insieme e l andamento dei viaggi in Italia 53 (A CURA DI ISTAT) 3.2 Le vacanze in Italia 59 (A CURA DI ISTAT) 4. LA SPESA TURISTICA DEGLI STRANIERI IN ITALIA L andamento degli introiti da viaggi internazionali dell Italia nel (A CURA DELLA BANCA D ITALIA) 4.2 La spesa turistica per area geografica visitata 79 (A CURA DELLA BANCA D ITALIA)

5 5. IL SISTEMA DELLE IMPRESE E GLI OCCUPATI NEL TURISMO Lo scenario delle imprese della filiera turistica italiana 85 (A CURA DI UNIONCAMERE -ISNART) 5.2 La domanda di lavoro delle imprese turistiche: previsioni II trimestre 2013 e (A CURA DEL CENTRO STUDI UNIONCAMERE) 6. LE PERFORMANCE DI VENDITA DELLE IMPRESE RICETTIVE NEL L occupazione camere 101 (A CURA DI UNIONCAMERE -ISNART) 6.2 I canali di vendita e le strategie di promo-commercializzazione 108 (A CURA DI UNIONCAMERE -ISNART) 7. APPENDICE Focus sul prodotto balneare 115 (A CURA DI UNIONCAMERE -ISNART) 7.2 Scheda mercato: Cina 126 (A CURA DELLA REDAZIONE ONT) 7.3 La programmazione strategica di una destinazione turistica sostenibile 167 (A CURA DELLA REDAZIONE ONT)

6 INTRODUZIONE AL RAPPORTO Anche quest anno giunge puntuale una nuova edizione del Rapporto sul Turismo. Il testo è il risultato di un lavoro di rigorosa osservazione e raccolta delle più importanti fonti di riferimento dell informazione statistica sull andamento del turismo in Italia, in Europa e nel Mondo. Promosso dall Osservatorio Nazionale del Turismo, una realtà ormai consolidata e riconosciuta nel settore degli studi turistici, il Rapporto è, ancora una volta, il risultato dell ottima collaborazione tra i principali soggetti produttori di statistiche relative ai diversi aspetti del turismo. La struttura generale dell indagine è articolata in capitoli che, partendo da un ottica di aree mondiali, arrivano al dettaglio di analisi puntuale e rigorosa delle performance del mercato turistico nel nostro Paese. Una particolare attenzione è stata dedicata in questa edizione a una lettura di vasto respiro temporale degli andamenti del turismo domestico nei Paesi dell Unione Europea, proprio con l obiettivo di verificare la risposta dei turisti/consumatori all attuale fase di depressione economica e di generale scarsa propensione alla spesa. Il quadro del turismo mondiale è delineato nel primo capitolo, curato dalla Redazione dell Osservatorio, attraverso i dati diffusi dall Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) su arrivi ed entrate monetarie generate dal turismo internazionale; successivamente, la trattazione si focalizza sull Unione Europea: le statistiche Eurostat forniscono spunti interessanti per l osservazione delle performance turistiche registrate nelle varie destinazioni europee e il posizionamento competitivo dell Italia e delle sue Regioni all interno dell Unione. Il secondo capitolo contiene un analisi dell andamento degli arrivi e delle presenze nelle strutture ricettive italiane, attraverso le indagini condotte da Istat. 1

7 Nel terzo capitolo, sempre a cura di Istat, il Rapporto dà conto dei comportamenti di viaggio degli italiani nel Banca d Italia ha invece curato il quarto capitolo, dedicato alla spesa generata dai viaggiatori stranieri nel nostro Paese, con approfondimenti relativi alle motivazioni di viaggio, alle caratteristiche demografiche dei turisti e alle destinazioni visitate dagli stranieri, fino al dettaglio comunale. Unioncamere-Isnart, nel capitolo quinto, affronta il tema dello stato di salute delle imprese turistiche, analizzandone il tasso di natalità per tipologia di attività e la domanda di lavoro. Segue la sezione dedicata all occupazione camere nelle strutture ricettive italiane a cura del Centro Studi Unioncamere, con specifiche ai canali di vendita e alle strategie di promocommercializzazione adottate. Il Rapporto si chiude con tre focus tematici. Il primo è dedicato alle località balneari, sia dal punto di vista dell andamento delle vendite che delle strategie messe in atto dalle strutture ricettive per far fronte alla crisi e destagionalizzare i flussi. Il secondo approfondimento, particolarmente ampio e dettagliato, analizza il ruolo della Cina come Paese emissore di turismo sullo scenario globale, con l obiettivo di fornire un quadro non solo quantitativo, ma anche qualitativo della domanda attuale e potenziale proveniente da questo Paese. Infine, un contributo, avente valore più in termini di visione prospettica che di apprezzamento in termini di valore economico e risultati, sulla programmazione turistica in chiave sostenibile, uno dei pilastri su cui si basa il paradigma della crescita sociale verso il traguardo del

8 Vediamo i principali fatti che emergono dalla lettura del Rapporto Il 2012 è stato un anno da record per il turismo internazionale a livello globale. Per la prima volta nella storia, gli arrivi da turismo internazionale hanno superato quota 1 miliardo e le entrate, già superiori al miliardo di dollari nel 2011, hanno continuato a crescere anche nel 2012, fissando un nuovo record. La Cina è diventato il primo Paese al mondo per spesa in turismo internazionale. Nel corso dell anno, i viaggiatori cinesi hanno speso 102 miliardi di dollari per viaggi all estero, il 40,5% in più rispetto al In questo modo, la Cina ha superato sia gli Stati Uniti che la Germania nella classifica dei principali mercati mondiali per spesa in turismo internazionale. Il posizionamento competitivo dell Italia nel 2012 rimane invariato rispetto al L Italia ha mantenuto il quinto posto mondiale sia in termini di arrivi che di entrate. La crescita delle entrate (+3,8%) è stata però più forte di quella - peraltro piuttosto debole - degli arrivi (+0,5%). La crisi ha colpito la propensione a viaggiare degli italiani più duramente che negli altri Paesi dell Unione Europea. Tra il 2009 e il 2012 si è assistito ad una forte flessione della domanda turistica degli italiani sia in termini di viaggi effettuati che di pernottamenti. Gli altri Paesi europei hanno invece accusato lievi cali o comunque flessioni più contenute di quella italiana e in alcuni casi anche risultati positivi. 3

9 La Francia è ancora in vetta alla classifica europea delle presenze nelle strutture ricettive. Le presenze nelle strutture ricettive europee nel 2011 sono state 2,4 milioni, il 3,3% in più rispetto al Al primo posto tra i Paesi europei per numero di presenze nel 2011 si è confermata la Francia, mentre l Italia, nonostante una crescita del 3% rispetto al 2010, ha dovuto cedere il secondo posto alla Spagna (+6,9%). La ricettività italiana è sostenuta dalla clientela straniera. Per il 2012, i dati provvisori diffusi dall Istat hanno rilevato una tenuta degli arrivi accompagnata, però, da un calo delle presenze. Si riduce, quindi, la permanenza media dei turisti nelle nostre strutture ricettive. Il confronto con il 2011 evidenzia comportamenti differenti tra la clientela italiana, che ha ridotto la domanda sia in termini di arrivi che di presenze, e la clientela straniera, per la quale si rilevano aumenti relativi a entrambe le variabili. La crescita della spesa degli stranieri in Italia nel 2012 ha subito un rallentamento rispetto all anno precedente. Nel 2012, per la prima volta dall inizio della crisi, le entrate generate dal turismo inbound dell Italia hanno superato il livello raggiunto nel 2007 a prezzi correnti; valutati in termini reali, tuttavia, gli introiti turistici rimangono ben al di sotto dei livelli precedenti la crisi. Le entrate turistiche continuano comunque a giocare un ruolo importante per l economia del nostro Paese: nel 2012, i viaggiatori stranieri che hanno visitato l Italia hanno generato una spesa pari a 32 miliardi di euro (2,0% del PIL e 39,2% delle esportazioni di servizi). 4

10 Cresce nel 2012 il numero di imprese operanti nel settore turistico Nel 2012, nonostante il tessuto imprenditoriale italiano abbia subito la chiusura di 17 mila imprese, il settore turistico ha registrato una crescita complessiva dell 1,6%, sfiorando quota 660 mila unità, pari all 11% del totale delle aziende italiane. ma calano le vendite di camere nelle imprese ricettive. Le imprese ricettive italiane hanno venduto il 42% delle camere disponibili nel 2012, con una perdita di due punti percentuali rispetto al Il calo ha colpito soprattutto le strutture del Nord mentre le performance di vendita delle imprese del Centro e del Sud sono sostanzialmente in linea con quelle del Osservatorio Nazionale del Turismo 5

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12 1. IL TURISMO INTERNAZIONALE 1.1 Le tendenze del turismo a livello mondiale (A CURA DELLA REDAZIONE ONT) Arrivi da turismo internazionale Nel 2012, per la prima volta nella storia, gli arrivi da turismo internazionale hanno superato quota 1 miliardo, grazie a una crescita del 4% rispetto al Per il terzo anno consecutivo, il settore dei viaggi è in crescita a livello mondiale, dopo il grave calo del Non è la prima volta che il turismo internazionale mostra le sue capacità di ripresa di fronte a crisi internazionali: tra il 2001 e il 2003, il settore aveva risentito di una successione di eventi di portata globale - attentati dell 11 settembre, epidemia di SARS, seconda guerra del Golfo - ma già nel 2004 registrava una crescita di oltre il 10%. Arrivi internazionali nel mondo. Anni * (in milioni) ,4 2,1 + 6,2 + 4,6 + 2,8 + 3,7 + 8,1 0,0 + 2,9 + 5,9 + 5,6 + 6,5 + 2,1 + 6,4 + 4,8 + 4, * -0,9-3,9 Variazione % degli arrivi internazionali rispetto all'anno precedente Arrivi internazionali - valore assoluto (in mln) * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April

13 La crescita degli arrivi è stata più forte nelle economie emergenti (+4,3%) che nelle economie avanzate (+3,7%). 1 Arrivi da turismo internazionale nel mondo. Anni 2010, 2011, 2012* Economie avanzate ed emergenti (in milioni) * Var. % 11/10 Var. % 12*/11 Var. % 12*/10 Mondo ,8% 4,0% 8,9% Economie avanzate ,7% 3,7% 8,5% Economie emergenti ,0% 4,3% 9,5% * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 In conseguenza di ciò, la quota di mercato dei Paesi emergenti si è attestata, nel 2012, sul 46,9%, 0,2 punti percentuali in più rispetto al 2011 (46,7%). Come illustrato dal grafico qui sotto, la tendenza alla riduzione della forbice rispetto alle economie avanzate è piuttosto evidente da diversi anni. Nel 1995, le economie emergenti detenevano appena il 36,6% degli arrivi internazionali. Nel corso di diciassette anni, la differenza con le economie avanzate si è progressivamente ridotta, eccezion fatta per il biennio 98-99, durante il quale la rimonta si era momentaneamente arrestata. Gli arrivi generati da turismo internazionale sono dunque cresciuti a ritmi notevolmente differenti. Le economie avanzate sono passate dai 334 milioni di arrivi del 1995 ai 550 milioni del 2012, con un incremento pari al 64,7%. Molto più rapida è stata la crescita del turismo internazionale nelle economie emergenti: un +151,3% che ha portato il numero di arrivi nello stesso periodo da 193 a 485 milioni. 1 Quando parla di economie avanzate ed economie emergenti, l UNWTO fa riferimento alla classificazione adottata dal Fondo Monetario Internazionale nell IMF World Economic Outlook, Aprile 2012, pagina 177, scaricabile dal link: 8

14 Arrivi da turismo internazionale nelle economie avanzate ed emergenti. Anni * (valori percentuali) * economie avanzate economie emergenti * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Questo spostamento degli equilibri è andato a vantaggio della regione Asia e Pacifico, che nel 2012 si è aggiudicata una quota sul totale degli arrivi internazionali pari al 22,6%, pari a 0,7 punti percentuali in più rispetto al Si è lievemente ridotta (di 0,3 punti) la fetta di mercato dell Europa, mentre appare stabile la posizione delle Americhe. Il Medio Oriente continua a risentire dei disordini politici e sociali che attraversano diversi Paesi dell area: dal 2010 al 2012 la sua quota si è ridotta al ritmo di 0,5-0,6 punti percentuali l anno, abbassandosi fino al 5%. L Africa ha ottenuto un lievissimo guadagno (0,1%), dopo averne persi 0,3% nel 2011, in piena Primavera Araba. 9

15 Arrivi da turismo internazionale. Anni 2010, 2011, 2012* (quote percentuali per regioni mondiali) Totale arrivi mondiali: 950 milioni Africa Medio Oriente 5,3% 6,1% Totale arrivi mondiali: 996 milioni Africa Medio Oriente 5,0% 5,5% Americhe 15,8% Americhe 15,7% Europa 51,2% Europa 51,9% Asia e Pacifico 21,6% Asia e Pacifico 21,9% 2012* - Totale arrivi mondiali: milioni Africa Medio Oriente 5,1% 5,0% Americhe 15,7% Europa 51,6% Asia e Pacifico 22,6% * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Le rivolte in Nord Africa e in Medio Oriente del 2011 avevano causato una contrazione degli arrivi nell area a vantaggio dell Europa, che aveva registrato una crescita del 6,2%. Superata la fase più acuta delle tensioni sociali in alcuni Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, il ritmo di crescita del Vecchio Continente è tornato su valori più contenuti. Ne ha risentito soprattutto l Europa Meridionale, passata dal +7,8% del 2011 al +2,2% del In questa sub-regione si segnala, tuttavia, l emergere sul panorama turistico internazionale dell area balcanica: Bosnia (+11,9%), Croazia (+4,5%), Macedonia (+7,3%), 10

16 Montenegro (+5,2%), Serbia (+6%) e Slovenia (+5,8%). Si tratta comunque, nella maggior parte dei casi, di destinazioni minori, che attraggono un numero di turisti inferiore al milione l anno. Fanno eccezione la Croazia, con 10,4 milioni di arrivi nel 2012, la Slovenia con 2,2 milioni e il Montenegro con 1,3 milioni. Tra le destinazioni mature, hanno chiuso il 2012 in positivo la Spagna (+2,7%), il Portogallo (+3,8%) e la Turchia (+3%). Sostanzialmente stabili gli arrivi in Italia (+0,5%), mentre è in flessione l incoming della Grecia (-5,5%). La crescita maggiore in Europa è stata rilevata nell area Centro-Orientale che, pur avendo subito un discreto rallentamento, ha mantenuto anche nel 2012 un ritmo di crescita elevato, superiore alla media mondiale (vd. tav. a pag. 12). Il trend positivo, in questo caso, è stato particolarmente evidente anche in destinazioni abbastanza affermate come la Russia, che con il +13,4% del 2012 ha raggiunto i 25,7 milioni di arrivi; l Ucraina, che ha di poco superato i 23 milioni di arrivi (+7,5%); la Polonia, che ha ricevuto 14,8 milioni di turisti internazionali, l 11,2% in più rispetto all anno precedente. L Europa Occidentale ha registrato una crescita in linea con quella della media continentale. All interno di questa sub-regione si distingue la Germania che, con il 7,3% di arrivi internazionali in più rispetto al 2011, ha accolto 30,4 milioni di arrivi internazionali. La Francia, primo Paese al mondo per numero di arrivi (oltre 83 milioni nel 2012), ha segnato un incremento più modesto, pari all 1,8%. In tutto il Nord Europa, solo il Regno Unito ha comunicato all UNWTO, al momento della redazione di questo Rapporto, dati sugli arrivi relativi al 2012: 29,3 milioni, pari a un lieve calo dello 0,1%. Secondo le stime effettuate dall agenzia ONU sui dati parziali forniti dai singoli Paesi, la sub-regione nel suo complesso avrebbe conosciuto nel 2012 un leggero aumento degli arrivi (+0,5%). 11

17 Arrivi da turismo internazionale in Europa 2011 e 2012*. Dettaglio sub-regionale (in milioni) * Var. % 11/10 Var. % 12*/11 Europa 516,9 534,4 6,2% 3,4% Nord Europa 64,8 65,1 1,6% 0,5% 6,2% 3,4% 1,6% 0,5% 4,4% 3,3% 9,4% 7,4% 7,8% 2,2% Europa Occidentale 161,1 166,5 4,4% 3,3% Europa Europa Centroorientale 103,9 111,6 9,4% 7,4% Europa Meridionale 187,0 191,2 7,8% 2,2% Nord Europa Europa Occidentale Europa Centroorientale Europa Meridionale 2011/ */2011 * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 La regione Asia e Pacifico, nel 2012, si è distinta su tutte le altre con il +7% degli arrivi. Al suo interno, il Sud-Est Asiatico (+9,4%) è la sub-regione che ha registrato la crescita più elevata. In quest area si trovano destinazioni che si attestano tra i 20 e i 25 milioni di arrivi annuali come la Malesia (+1,3%) e la Thailandia (+16,2%), ma anche destinazioni attualmente sotto i 10 milioni di arrivi che hanno guadagnato molta popolarità negli ultimi anni come l Indonesia (+5,2%), il Vietnam (+13,9%), le Filippine (+9,1%) e la Cambogia (+24,4%). Singapore, infine, pur non avendo ancora resi noti i dati relativi al 2012, va segnalato per aver superato i 10 milioni arrivi nel 2011 (10,4 milioni, il 13,4% in più sul 2010). In Asia Orientale, si rileva la ripresa del Giappone: dopo aver patito le conseguenze dei disastri naturali e ambientali del 2011 il Paese del Sol Levante ha sfiorato gli 8,4 milioni di arrivi nel 2012 (+34,6%), riavvicinandosi ai livelli record del

18 Arrivi da turismo internazionale in Asia e Pacifico 2011 e 2012*. Dettaglio sub-regionale (in milioni) 10,4% * Var. % 11/10 Var. % 12*/11 7,0% 6,4% 6,0% 9,4% 12,6% Asia e Pacifico 218,2 233,6 6,4% 7,0% 3,8% 4,1% 4,2% Asia Orientale 115,8 122,8 3,8% 6,0% 0,9% Sud-Est Asiatico 77,3 84,6 10,4% 9,4% Oceania 11,7 12,1 0,9% 4,1% Asia e Pacifico Asia Orientale Sud-Est Asiatico Oceania Asia Meridionale Asia Meridionale 13,5 14,1 12,6% 4,2% 2011/ */2011 * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 In linea con la media mondiale la crescita delle Americhe: il buon risultato dell America Centrale (+7,5%), area che riceve meno di 9 milioni di turisti l anno, influisce poco sul dato continentale. Per quanto riguarda il Nord America, l UNWTO possiede solo dati parziali relativi all andamento degli arrivi negli Stati Uniti, che comunque hanno registrato elevate percentuali di crescita nei primi tre trimestri del Negativo il 2012 del Messico (-1,2%), mentre è in leggera crescita il Canada (+1,8%). In America Latina, il Brasile con 5,7 milioni di arrivi (+4,5%) ha superato l Argentina, scesa a 5,6 milioni (-1,9%). Il Cile, con un incremento del 13,3%, ha raggiunto quota 3,5 milioni di arrivi di turisti internazionali. 13

19 Arrivi da turismo internazionale nelle Americhe 2011 e 2012*. Dettaglio sub-regionale (in milioni) 7,5% 10,0% * Var. % 11/10 Var. % 12*/11 Americhe 156,5 163,0 4,1% 4,1% 4,1% 4,1% 3,7% 2,8% 3,0% 4,4% 4,4% 4,7% Nord America 102,1 105,9 2,8% 3,7% Caraibi 20,1 21,0 3,0% 4,4% America Centrale 8,3 8,9 4,4% 7,5% Americhe Nord America Caraibi America Centrale Sud America Sud America 26,0 27,2 10,0% 4,7% 2011/ */2011 * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 L Africa (+6,4%) è stata la seconda regione mondiale per crescita degli arrivi nel È bene osservare, tuttavia, che i dati diffusi dall UNWTO si basano largamente su stime, a causa delle molte lacune nella comunicazione delle statistiche da parte di diversi Paesi di questo continente. È in Medio Oriente che il turismo risente più che altrove di una situazione politica e sociale incerta, con Paesi in cui è in atto una vera e propria guerra civile. Non sono disponibili dati relativi alla Siria aggiornati al 2012, ma è difficile immaginare che la situazione possa essere migliorata rispetto al -40,7% registrato nel 2011 (poco più di 5 milioni di arrivi, 3 milioni e mezzo in meno rispetto al 2010). In forte flessione anche l Arabia Saudita (13,7 milioni di arrivi nel 2012, -21,9% rispetto al 2011) e il Libano (1,4 milioni di arrivi, -17,5%). In ripresa l Egitto che, dopo un grave calo nel 2011 (-32,4%), si è ripreso l anno scorso (+17,9%) arrivando a quasi 11,2 milioni di turisti. 14

20 Arrivi da turismo internaz. in Africa e M. Oriente 2011 e 2012*. Dettaglio sub-regionale (in milioni) * Var. % 11/10 Var. % 12*/11 6,4% 8,7% 5,2% 3,9% Africa 49,4 52,6-1,0% 6,4% Nord Africa 17,1 18,5-9,1% 8,7% Africa Sub-sahariana 32,4 34,0 3,9% 5,2% Africa Nord Africa Africa Subsahariana -1,0% Medio Oriente -5,6%-5,4% Medio Oriente 54,9 52,0-5,6% -5,4% -9,1% 2011/ */2011 * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Entrate da turismo internazionale 2 Le entrate da turismo internazionale nel mondo, dopo aver superato quota 1 miliardo di dollari per la prima volta nella storia nel 2011, hanno continuato a crescere anche nel 2012, fissando un nuovo record a 1,075 miliardi di dollari, pari a una crescita del +4,1% (in valute locali a prezzi correnti). Nel complesso, contrariamente a quanto avvenuto per gli arrivi, le economie avanzate (+4,3%) hanno mostrato una crescita delle entrate maggiore di quella delle economie emergenti (+3,6%). 2 L UNWTO avverte che i dati sulle entrate vanno interpretati con cautela, poiché al momento della redazione del Barometro di Aprile - su cui è basato questo capitolo - la maggior parte delle destinazioni avevano riportato risultati provvisori, soggetti a successive revisioni. Inoltre, dato che molti Paesi non avevano ancora reso disponibili dati relativi all intero anno 2012, l UNWTO ha dovuto ricorrere a valori stimati al fine di calcolare l aggregato globale e per regioni. 15

21 Entrate da turismo internazionale. Anni * (in miliardi di dollari) * * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Il forte apprezzamento del dollaro su diverse altre valute, tuttavia, complica il quadro al momento di valutare l andamento delle entrate nelle singole regioni e destinazioni mondiali. L euro, ad esempio, ha perso l 8% sul cambio rispetto alla valuta americana: succede così che l Europa ha registrato un incremento delle entrate, se calcolate in euro, pari a 21 miliardi, ma un calo nel computo in dollari pari a 9 miliardi. Ciononostante, il Vecchio Continente resta al primo posto tra le regioni mondiali per entrate, con 457 miliardi di dollari (356 miliardi di euro), il 42,5% del totale dei movimenti di denaro generati dal turismo internazionale nel mondo. L incremento percentuale più forte è stato registrato nelle Americhe, +6,8% sul Le entrate in questa regione sono cresciute a un tasso maggiore rispetto agli arrivi (+4,1%). 16

22 Ciò significa che la spesa per singolo viaggio è stata maggiore nel 2012 che nel La quota di mercato della regione è così passata dal 19,4% del 2011 al 20% del Altre destinazioni, contrariamente a quanto avvenuto nelle Americhe, hanno conosciuto una crescita delle entrate inferiore a quella degli arrivi. È il caso, già trattato, dell Europa, ma anche dell Asia e Pacifico; quest ultima ha visto crescere gli arrivi del 7% e le entrate del 5,8%. La fetta di mercato asiatica è comunque aumentata dal 28,1% del 2011 al 30% del 2012 e, in termini assoluti le entrate della regione restano seconde solo a quelle dell Europa. Allo stesso modo l Africa, pur avendo chiuso il 2012 con un incremento del 6,4% degli arrivi, in termini di entrate ha registrato una crescita del 5,2%. La quota sul totale è rimasta sostanzialmente stabile (dal 3,2% del 2011 al 3,1% dell anno scorso). In Medio Oriente, al forte calo degli arrivi (-5,4%) è corrisposta una flessione più contenuta delle entrate, pari al -2,2%. La percentuale di entrate sul totale mondiale si è ridotta di 2 punti rispetto al 2011, scendendo al 4,3%. 17

23 Entrate da turismo internazionale per macroaree nel 2012* * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Tra le sub-regioni, la crescita più forte si è verificata in America Centrale; bene anche il Nord America, grazie ai risultati positivi di tutti e tre i Paesi dell area - Stati Uniti (+10,7%), Messico (+7,2%), Canada (+4,4%) - e l Asia Orientale. Anche il Sud-Est Asiatico e l Africa Sub-sahariana hanno registrato tassi di crescita superiori alla media mondiale. 18

24 Entrate da turismo internazionale. Anni 2010, 2011 e 2012* Dettaglio sub-regionale (in miliardi di dollari) * Var. % 12/11** Europa 411,6 466,3 457,4 2,3 Nord Europa 61,7 69,8 72,3 5,0 Europa Occidentale 142,4 161,6 157,0 3,0 Europa Centro-Orientale 48,1 56,0 57,0 5,3 Europa Meridionale 159,4 178,9 171,1-0,3 Asia e Pacifico 255,0 298,7 322,8 5,8 Asia Orientale 128,6 149,6 165,5 7,4 Sud-Est Asiatico 68,6 84,4 91,4 6,4 Oceania 37,8 41,0 41,7-0,7 Asia Meridionale 20,0 23,7 24,2 5,2 Americhe 180,8 198,4 214,8 6,8 Nord America 131,2 144,8 158,6 7,9 Caraibi 22,8 23,5 24,6 2,4 America Centrale 6,6 7,1 8,0 8,9 Sud America 20,2 23,0 23,6 3,6 Africa 30,6 32,9 33,6 5,2 Nord Africa 9,7 9,6 9,4 2,4 Africa Sub-sahariana 20,9 23,3 24,3 6,4 Medio Oriente 52,2 46,2 46,7-2,2 Totale mondo 930, , ,0 4,1 * dati 2012 provvisori ** in valuta locale, a prezzi correnti Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 In Europa, la sub-regione Centro-Orientale è al primo posto per incremento delle entrate, così come è avvenuto per gli arrivi; colpisce, invece, il +5% segnato dal Nord Europa, area in cui gli arrivi sono cresciuti appena dello 0,5%. In lieve flessione le entrate in Europa Meridionale, segno che l aumento degli arrivi non ha prodotto risultati apprezzabili sul piano economico. 19

25 Entrate da turismo internazionale. Anni 2012*-2011 (variazioni percentuali per aree geografiche) 10 8, ,0 5,3 5,8 7,4 6,4 5,2 6,8 7,9 5,2 6,4 4 3,6 4,1 2 2,3 3,0 2,4 2,4-0,3-0,7-2,2 0-2 Europa Nord Europa Europa Occidentale Europa Centro-Orientale Europa Meridionale Asia e Pacifico Asia Orientale Sud-Est Asiatico Oceania Asia Meridionale Americhe Nord America Caraibi America Centrale Sud America Africa Nord Africa Africa Sub-sahariana Medio Oriente Totale mondo -4 * dati 2012 provvisori ** in valuta locale, a prezzi correnti Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April 2013 Diverse destinazioni asiatiche hanno registrato una forte crescita delle entrate, a partire dalle regioni amministrative speciali della Cina: Hong Kong, con 31,7 miliardi di dollari (+14,1%), sale dal decimo al nono posto tra i Paesi che raccolgono le maggiori entrate da turismo internazionale; Macao, secondo le stime UNWTO, potrebbe raggiungere il sesto posto a spese della Germania (nel 2011 le entrate per questo Paese erano state pari a 38 miliardi di dollari, ma non sono ancora disponibili dati relativi al 2012). Buone percentuali di crescita delle entrate sono state registrate anche in Tailandia, India, Corea del Sud e Taiwan. Il Giappone, con il +33%, è tornato al 20 posto al mondo per entrate, dopo essere sceso al 28 nel In Europa, si segnala l aumento degli introiti da turismo 20

26 internazionale per la Svezia (+15%). La Polonia e l Ucraina, che hanno ospitato gli Europei di calcio, hanno registrato entrambe incrementi intorno al 13%. L Egitto, dopo la flessione del 2011 a seguito della Primavera Araba, è tornato a segnare un aumento delle entrate (+14%). I principali Paesi emissori di turismo internazionale per spesa Nel 2012, la Cina è diventato il primo Paese al mondo per spesa in turismo internazionale, scavalcando Stati Uniti e Germania. Nel corso dell anno i viaggiatori cinesi hanno speso 102 miliardi di dollari, il 40,5% in più rispetto al Favorita dall apprezzamento della valuta locale, dall aumento del reddito e da un relativo allentamento delle norme che regolano i viaggi all estero, la spesa dei cinesi, dal 2000 a oggi, è cresciuta a una media del 19% annuo, passando dai 13 miliardi di dollari di 12 anni fa all attuale cifra record. Top 15 Paesi emissori di turismo internazionale per spesa (in miliardi di dollari) Posizione Variazioni percentuali in valute locali, a prezzi Spesa in dollari Paese correnti * * 2011/ /2011* 3 1 Cina 54,9 72,6 102,0 32,3 40,5 1 2 Germania 78,1 85,9 83,8 4,7 5,8 2 3 Stati Uniti 75,5 78,7 83,7 4,2 6,4 = 4 4 Regno Unito 50,0 51,0 52,3-1,6 4,1 7 5 Russia 26,7 32,9 42,8 23,3 30,1 5 6 Francia 39,0 44,1 37,2 7,6-8,7 6 7 Canada 29,6 33,3 35,2 8,2 6,7 9 8 Giappone 27,9 27,2 27,9-11,2 2, Australia 22,2 26,7 27,6 7,0 2, Italia 27,1 28,7 26,2 0,8-1, Singapore 18,7 21,4 22,4 5,7 3, Brasile 16,4 21,3 22,2 29,5 4, Belgio 18,9 22,1 21,7 11,1 6, Hong Kong 17,5 19,2 20,5 9,7 6, Olanda 19,6 20,5 20,2-0,4 6,5 * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April

27 La Germania e gli Stati Uniti, nonostante un buon 2012, sono dunque scese al secondo e terzo posto. Il Regno Unito, quarto, è l unico Paese tra i primi 15 a non aver cambiato posizione. Notevole il balzo in avanti della Russia che, grazie a un incremento del 30,1%, ha guadagnato due posizioni, dalla settima alla quinta, lasciando alle proprie spalle la Francia - che ha sofferto un calo dell 8,7% - e il Canada. In ripresa, dopo il difficile 2011, l outbound del Giappone: i turisti del Sol Levante, con il +2,4% del 2012, sono ritornati ai livelli di spesa di due anni fa e il Paese ha raggiunto l ottavo posto. Guadagna una posizione anche l Australia, dalla decima alla nona. In conseguenza della crescita di questi due Paesi e della contemporanea flessione della spesa dei propri cittadini in viaggi all estero (-1,0%), l Italia è scesa dall ottavo posto al decimo. Il posizionamento dell Italia Secondo i dati diffusi dall UNWTO, nel 2012 l Italia si conferma al quinto posto in termini sia di arrivi che di entrate da turismo internazionale. Per quanto riguarda gli arrivi, il confortante +5,7% del 2011 è stato seguito da una crescita debole nel 2012 (+0,5%), per un totale di 46,4 milioni di arrivi internazionali. Solo la Cina, tra i primi cinque Paesi, ha registrato performance peggiori. Primi 5 paesi per arrivi da turismo internazionale (in milioni) Quota % su tot * Var. % 2011/2010 Var. % 2012/2011* arrivi 2012* 1 Francia 77,6 81,6 83,0 5,0% 1,8% 8,0% 2 Stati Uniti 59,8 62,7-4,9% Cina 55,7 57,6 57,7 3,4% 0,3% 5,6% 4 Spagna 52,7 56,2 57,7 6,6% 2,7% 5,6% 5 Italia 43,6 46,1 46,4 5,7% 0,5% 4,5% * dati 2012 provvisori Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April

28 Le entrate, tuttavia, sono cresciute a un tasso superiore rispetto agli arrivi (+3,8%), anche se inferiore rispetto a quello del 2011 (+5,6%). Davanti al nostro Paese, crescono a un ritmo più lento la Cina e la Spagna, mentre la Francia e gli Stati Uniti hanno chiuso il 2012 con risultati ampiamente positivi. Primi 5 paesi per entrate da turismo internazionale (in miliardi di dollari) * Var. % 2011/2010** Var. % 2012/2011** Quota % su tot arrivi 2012* 1 Stati Uniti 103,5 116,1 128,6 12,2% 10,7% 12,0% 2 Spagna 52,5 59,9 55,9 8,6% 1,2% 5,2% 3 Francia 46,9 54,5 53,7 10,7% 6,7% 5,0% 4 Cina 45,8 48,5 50,0 5,8% 3,2% 4,6% 5 Italia 38,8 43,0 41,2 5,6% 3,8% 3,8% * dati 2012 provvisori ** in valuta locale, a prezzi correnti Fonte: elaborazione ONT su dati UNWTO, World Tourism Barometer Volume 11 - April

29 1.2 Il turismo dei residenti nei Paesi dell Unione Europea (A CURA DI ISTAT) L Italia e gli altri Paesi europei durante la crisi: andamento del turismo tra il 2008 e il 2011 Il periodo dal 2003 al 2012 è stato, per l Italia, un decennio particolare, durante il quale si è assistito dapprima ad una forte crescita della domanda turistica, poi ad un arresto del fenomeno e, in concomitanza con il diffondersi della crisi economica internazionale, ad un inversione di tendenza. Nel 2008 è stato raggiunto l apice positivo, con una numerosità di viaggi che ha sfiorato la quota di 123 milioni, per un totale di oltre 706 milioni di pernottamenti. Ciò è spiegabile con il rilevante incremento delle vacanze brevi, che, in quell anno per la prima volta, hanno superato le lunghe, attestandosi al 52,3% del totale delle vacanze che sono state pari a circa 107 milioni. A partire dal 2009, invece, il trend di crescita della domanda turistica si è fermato e si è osservata una prima forte diminuzione sia del numero di viaggi (-7,2% rispetto al 2008), sia della quota di persone che mediamente viaggiano in un trimestre (dal 30,4% nel 2008 al 28% nel 2009). Le vacanze brevi, maggior fattore di crescita fino a quel momento, sono state le prime alle quali i residenti hanno rinunciato e, conseguentemente, le prime a subire una consistente diminuzione (-10,6% rispetto al 2008). La dinamica di decremento delle vacanze brevi, osservata già in questo primo anno di crisi, si è consolidata negli anni successivi ed è divenuta la tendenza più evidente fino al

30 Viaggi effettuati dai residenti in Italia. Anni * (variazioni percentuali) 9,4-7,2-5,7-12,3-16,6 2007/ / / / /2012 * dati provvisori Fonte: Istat, Viaggi e vacanze Complessivamente, tra il 2008 e il 2012, la domanda turistica italiana ha perso 44,2 milioni di viaggi (-36,0%) e 205,6 milioni di notti (-29,1%). L incidenza maggiore del calo si è avuta nel segmento leisure, che ha perso oltre 38 milioni di vacanze (-35,7%) e 172,5 milioni di notti (-26,8%). Più della metà dei viaggi persi ha riguardato le vacanze brevi (-42,2%) mentre le vacanze lunghe sono diminuite meno (-28,5%). Tuttavia, il decremento delle notti ha coinvolto maggiormente queste ultime (-24,3%, pari a 131,6 milioni di notti in meno) che hanno inciso per il 64% del totale dei pernottamenti persi nel periodo. Nel 2012, le famiglie hanno addotto come motivo prevalente dell impossibilità di partire per vacanze la mancanza di mezzi economici, persino in quei periodi, non estivi, durante i 25

31 quali il lavoro o lo studio sono sempre stati indicati come i principali ostacoli alla partenza per le vacanze. I viaggi di lavoro hanno contribuito meno alla diminuzione complessiva del turismo nazionale, ma hanno subito anch essi una riduzione di circa 6 milioni (-38%), perdendo, rispetto al 2008, oltre la metà dei pernottamenti (-52,9%). Notti per tipologia del viaggio. Anni * (valori in migliaia) Totale vacanze Viaggi di lavoro Totale viaggi * dati 2012 provvisori Fonte: Istat, Viaggi e vacanze. Dati 2012 provvisori Durante gli anni della crisi, negli altri Paesi europei l andamento del turismo del segmento che più caratterizza l intero fenomeno, il leisure, è stato decisamente migliore di quello italiano. Sfortunatamente le serie storiche (dal 2008) per alcuni Paesi non sono complete, in tutto (Islanda) o in parte (Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Regno Unito, 26

32 Svizzera), non consentendo di effettuare confronti proprio con alcuni dei Paesi più coinvolti dalla crisi economica. 3 Nel periodo , i principali concorrenti dell Italia, Francia e Spagna, hanno subito solo una lieve diminuzione del flusso domestic dei viaggi di vacanza (rispettivamente - 0,6% e -0,2%) a fronte, invece, del forte calo dell Italia (-35,6%). Se si considera l ammontare dei corrispondenti pernottamenti, a fronte della continua e crescente diminuzione italiana (-24,1%), in Spagna si è avuto un aumento, seppur lieve, dello 0,3%, mentre in Francia una decrescita contenuta (-2,6%). Nel comparare gli andamenti dei tre Paesi, occorre tener presente che Francia e Spagna hanno, da sempre, un ammontare dei viaggi domestic del segmento leisure ben più consistente dell Italia: nel 2008, anno antecedente la crisi, gli spostamenti per vacanza effettuati dalle persone di 15 anni e più erano oltre 112 milioni in Spagna e 182,4 milioni in Francia, contro i circa 73,2 milioni in Italia. Se, invece, si guarda ai pernottamenti di quello stesso anno, l Italia era comparabile con la Spagna (circa 405 milioni di notti in Italia e 505,5 milioni in Spagna) mentre la Francia si attestava su livelli più che doppi (oltre 1 miliardo di notti domestic). 3 Per tutti i Paesi europei l anno più recente disponibile sul database di Eurostat è il I dati sui viaggi di vacanza domestic sono disponibili fino al 2009 per l Irlanda e il Lussemburgo, fino al 2010 per la Grecia, dal 2010 per il Portogallo, dal 2011 per Malta. I dati sui viaggi di vacanza outbound sono disponibili fino al 2009 per l Irlanda e la Svizzera, fino al 2010 per la Grecia, dal 2010 per il Portogallo. I dati sulle notti outbound del Regno Unito non sono disponibili. I dati sui viaggi di vacanza sia domestic sia outbound dell Islanda non sono disponibili. 27

33 Viaggi e notti di vacanza domestic e outbound*. Principali Paesi europei confrontabili con l Italia. Anni 2008 e 2011 (variazioni percentuali) 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0-35,0-40,0 Spagna Francia Italia Austria Belgio Germania Olanda Slovenia Polonia Viaggi Domestic Viaggi Outbound Notti Domestic Notti Outbound * Viaggi e notti per vacanza di almeno 1 notte effettuati dalle persone di 15 anni e più. Fonte: Eurostat Tra gli altri Paesi europei più simili all Italia in termini di vicinanza geografica e/o di reddito pro capite, il Regno Unito, l Olanda, la Slovenia e l Austria hanno chiuso il quadriennio in crescita (rispettivamente, +9,5%, +6,0%, +5,3%, +3,5% di vacanze domestic) nonostante la presenza di variazioni negative in alcuni anni. Anche in termini di pernottamenti, il Regno Unito, l Olanda e la Slovenia hanno chiuso in positivo (+5,4%, +2,9%, +0,5%), mentre l Austria ha registrato una decrescita (-3,9%). La Germania è riuscita a fronteggiare il periodo di crisi mantenendo i saldi positivi, anche se contenuti: +0,5% per le vacanze domestic e +1,6% per i rispettivi pernottamenti. La Polonia e il Belgio, invece, hanno avuto performance negative, tanto nel numero di vacanze quanto nel numero di pernottamenti, benché le perdite siano state più contenute di quelle avute in Italia (rispettivamente -13,9% e -2,9% delle vacanze domestic; -16,6% e -8,3% dei rispettivi pernottamenti). 28

34 Le vacanze all estero del periodo hanno evidenziato un quadro addirittura opposto a quello italiano, in calo sia rispetto al numero di vacanze (-24,3%) sia rispetto ai pernottamenti (-27,7%). In particolare, il segmento outbound delle vacanze dei due concorrenti diretti dell Italia, Francia e Spagna, è quasi sempre aumentato: in Spagna, +22,5% per le vacanze e +20,4% per le notti; in Francia, +11,7% per le vacanze e +9,1% per le notti. Anche gli altri Paesi europei vicini all Italia (per reddito pro capite e/o posizione geografica) hanno mostrato flussi in crescita: per le vacanze outbound, +21,8% in Slovenia, +9,2% in Austria, +8,4% in Belgio. Similmente i flussi di pernottamenti outbound sono stati positivi in Slovenia (+17,0%) e in Austria (+2,2%). Appena negativo, invece, il saldo della Germania (-0,3% per le vacanze e -0,4% per le notti), di più quello del Belgio (-3,2% di notti), ma soprattutto, quello della Polonia (-20,8% per le vacanze e - 35,9% per le notti). I paesi dell area scandinava, invece, hanno sempre avuto performance molto positive, tanto nei flussi domestici che in quelli outbound, sia per il numero di vacanze che per il numero di pernottamenti. Si va dagli incrementi inferiori della Svezia (+16,5% e +14,2%, rispettivamente, per vacanze e pernottamenti domestici; +9,7% e +8,5% per vacanze e pernottamenti outbound) a quelli maggiori della Danimarca per il domestic (+104,0% per le vacanze e +59,0% per le notti) e della Finlandia per l outbound (+28,1% per le vacanze e +20,5% per le notti). Unica eccezione è stata la Norvegia, per la quale si è rilevata una diminuzione, ma solo nei flussi domestici (-2,7% per le vacanze e -7,4% nei pernottamenti). Gli altri Paesi europei hanno chiuso il quadriennio con flussi domestic e outbound - per vacanze e pernottamenti - in parte positivi in parte negativi. Le uniche eccezioni sono state la Croazia e l Estonia che hanno sempre avuto variazioni positive, mentre la Lituania e l Ungheria hanno avuto tutti i saldi dei flussi delle vacanze e dei pernottamenti negativi, sia domestic sia outbound. 29

35 1.3 Le presenze nei Paesi dell Unione Europea (A CURA DELLA REDAZIONE ONT) Le presenze nelle strutture ricettive europee nel 2011 sono state 2,4 milioni, il 3,3% in più rispetto al L Italia si è collocata al terzo posto dietro la Francia e la Spagna, con un incremento di poco inferiore alla media UE (+3,0%). Le notti trascorse dai turisti nel nostro Paese sono state quasi 387 mila, superando di oltre 10 mila unità il precedente record del Ciononostante, l Italia ha perso il secondo posto, conquistato nel 2009, in favore della Spagna (+6,9%), che ha registrato la crescita più alta tra le prime dieci destinazioni europee. Ottimo anche il risultato della Grecia (+4,5%). Principali paesi dell'unione Europea per numero di presenze negli esercizi ricettivi. Anni (in migliaia) Francia Spagna Italia Germania Regno Unito Austria Grecia Paesi Bassi Polonia Svezia UE Fonte: elaborazione ONT su dati Eurostat, Tourism Statistics, Main Tables, number of nights spent by residents and non residents La Francia (+2,6%) ha mantenuto il primo posto in Europa guadagnato nel 2010, anno in cui le strutture ricettive transalpine registravano un incremento straordinario del 32,8%. Il motivo per cui la Francia, fino al 2009, occupava soltanto il quarto posto con un numero di presenze molto inferiore a quello attuale è sostanzialmente di carattere metodologico: fino ad allora, infatti, si consideravano tra gli esercizi extra-alberghieri i soli campeggi, mentre nel 2010 sono state incluse nel conteggio anche altre tipologie di alloggio. Si spiega così il salto di quasi 100 milioni di presenze in più del

36 Il Regno Unito è l unica destinazione tra le prime dieci ad aver registrato un calo delle presenze (-1,6%), che fa seguito all allarmante flessione del 2010 (-10,7%). Questi due anni di risultati negativi hanno portato le presenze al minimo storico; non appena saranno disponibili i dati relativi al 2012, sarà possibile verificare se le Olimpiadi di Londra hanno invertito il trend negativo del Regno Unito. Salda al quarto posto la Germania che, con il 4,2% di presenze in più registrate nel 2011, riesce persino a migliorare la crescita registrata nel 2010 (+3,6%). Gli esercizi ricettivi tedeschi sono però ancora al di sotto del loro migliore risultato, ottenuto nel 2006, con oltre 351 mila notti. Primi sette Paesi UE per presenze negli esercizi ricettivi: evoluzione presenze. Anni Francia Spagna Italia Germania Regno Unito Fonte: elaborazione ONT su dati Eurostat, Tourism Statistics, Main Tables, number of nights spent by residents and non residents Esistono forti differenze tra i Paesi europei quanto alla ripartizione della clientela tra residenti e non-residenti. Tra le prime dieci destinazioni UE, l Italia presenta il rapporto più equilibrato tra turismo domestico (54,4% delle presenze) e turismo straniero (45,6%). Nel 31

37 2011, la quota di italiani nelle strutture ricettive si è anzi ridotta, portando a un equilibrio ancor maggiore rispetto alla quota di stranieri. Polonia, Germania, Svezia e Francia mostrano una forte componente domestica mentre, sul versante opposto, il turismo in Grecia e Austria dipende largamente dalla componente estera. La Spagna, nel 2011, ha confermato la sua popolarità sul mercato estero con 239 mila presenze di non-residenti, seguita dall Italia con 176 mila e dalla Francia con 123 mila. Quest ultima, però, è al primo posto per turismo domestico con quasi 278 mila notti. Al secondo posto, la Germania con quasi 276 mila; segue l Italia con 210 mila. Quota delle presenze di residenti e non residenti negli esercizi ricettivi. Anni residenti non residenti residenti non residenti Francia 69,2% 30,8% 69,2% 30,8% Spagna 41,5% 58,5% 38,6% 61,4% Italia 56,0% 44,0% 54,4% 45,6% Germania 81,7% 18,3% 81,4% 18,6% Regno Unito 63,9% 36,1% 61,8% 38,2% Austria 30,2% 69,8% 30,1% 69,9% Grecia 29,3% 70,7% 25,2% 74,8% Paesi Bassi 68,4% 31,6% 67,5% 32,5% Polonia 82,0% 18,0% 81,4% 18,6% Svezia 76,6% 23,4% 76,6% 23,4% Fonte: elaborazione ONT su dati Eurostat, Tourism Statistics, Main Tables, number of nights spent by residents and non residents I principali mercati emissori di turismo outbound sono, tra gli Stati dell Unione Europea, la Germania con 656 milioni di notti trascorse all estero dai propri cittadini, e il Regno Unito con 506 milioni. Insieme, questi due Paesi detengono una quota del 51,5% sul totale delle presenze all estero di residenti nell Unione Europea (2.253 milioni). Allargando il campo, i primi dieci Paesi Membri per numero di notti all estero generano l 87% delle presenze. L Italia, al sesto posto, ha generato 88 mila presenze negli esercizi ricettivi degli altri Paesi UE. 32

38 Primi dieci Paesi UE per numero di presenze all estero nel 2011 (quota percentuale sul totale) Danimarca 2,1% Austria 2,5% Belgio 3,4% Altri Paesi Ue 13,0% Germania 29,1% Sv ezia 3,6% Italia 3,9% Spagna 4,0% Paesi Bassi 7,0% Francia 9,1% Regno Unito 22,4% Fonte: elaborazione ONT su dati Eurostat, Tourism Statistics, Database, number of tourism nights 33

39 Le Regioni più visitate dell Unione Europea Tra le prime 20 regioni europee per numero di pernottamenti registrati, sei sono italiane, cinque spagnole e cinque francesi. Le restanti quattro appartengono al Regno Unito, alla Croazia, all Austria e alla Germania. Le nostre regioni incluse nella top 20 sono tutte situate al Centro o al Nord Italia: il Veneto è al primo posto seguito da Toscana, Emilia- Romagna, Lombardia, Lazio e Provincia Autonoma di Bolzano. Le 20 regioni più visitate nella UE-27, pernottamenti complessivi (di residenti e non-residenti) nelle strutture ricettive. Anno 2011 (in milioni) Canarias (ES) 89,80 Île de France (FR) 77,40 Cataluña (ES) 69,30 Illes Balears (ES) Veneto (IT) 64,27 63,40 Provence-Alpes-Côte d'azur (FR) 55,27 Andalucía (ES) Inner London (UK) Rhône-Alpes (FR) 47,85 49,39 52,16 Toscana (IT) 43,68 Emilia-Romagna (IT) Comunidad Valenciana (ES) Jadranska Hrvatska (HR) 37,74 37,06 38,62 Languedoc-Roussillon (FR) Tirol (AT) Lombardia (IT) Aquitaine (FR) Lazio (IT) Oberbayern (DE) Prov incia Autonoma di Bolzano/Bozen (IT) 33,59 33,55 33,12 30,80 30,68 30,16 28, milioni Fonte: elaborazione ONT su dati Eurostat, Tourism Statistics, Main Tables, number nights spent by resident and non resident by NUTS 2 Regions La situazione cambia se si considerano solo i pernottamenti effettuati dai non residenti. Entrano, tra le prime venti, due regioni della Grecia e Cipro, mentre non compare nessuna regione della Germania, Paese in cui il turismo ha una fortissima componente domestica. I 34

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