Segnalazione di operazioni sospette
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- Gabriella Valentini
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1 Segnalazione di operazioni sospette Indicazioni del Quaderno della UIF Circolare numero 21 del 27 maggio 2015 Via Leoncino, Verona - IT Foro Buonaparte, Milano IT Via Castiglione, Bologna IT Legal Tax Fax In collaborazione con Studio Gerla Associati
2 1 PREMESSA Il Quaderno dell antiriciclaggio 2/2015 della UIF (Unità di Informazione Finanziaria) raccoglie una selezione di casi riscontrati nel corso della propria attività, a partire dalla relativa istituzione (2008). Finalità Si tratta di fattispecie molto diverse tra loro sia in termini di complessità che di rilevanza economica, rese pubbliche per fornire ai destinatari degli obblighi di SOS (quindi anche ai professionisti) uno strumento informativo pratico, e di agevole consultazione, che possa supportarli nella rilevazione di fattispecie riconducibili a fenomeni di riciclaggio. L iniziativa ripropone analoghe attività già poste in essere da altre Financial Intelligence Unit (FIU) e dai principali organismi internazionali coinvolti nel sistema di prevenzione e contrasto al riciclaggio. Si concretizza, per tal via, uno strumento che si affianca a quelli già previsti dalla normativa nazionale indicatori di anomalia e schemi di comportamento anomalo e finalizzati a supportare i segnalanti nella suddetta rilevazione. Struttura La pubblicazione si articola in due sezioni: casi ricorrenti ; casi emergenti. La prima raccoglie quelle tipologie di comportamento finanziario anomalo rilevate con maggior frequenza. La seconda è relativa a quelle fattispecie che, pur essendo numericamente meno consistenti delle prime, presentano elementi innovativi. Nella descrizione di ogni caso: vengono riportati gli elementi caratterizzanti l operatività; viene rappresentato sinteticamente il percorso effettuato dalla UIF per accertare origine e destinazione dei fondi; viene fornita una rappresentazione grafica (con l obiettivo di agevolare la comprensione mediante la ricostruzione delle dinamiche dei flussi finanziari, dell operatività complessiva e delle correlazioni tra i soggetti coinvolti). Nel complesso emerge come le tecniche di base adottate nelle diverse manifestazioni del riciclaggio siano di frequente riconducibili a un numero limitato di strumenti: movimentazione di contante, utilizzo come schermo di società di comodo o di altre entità giuridiche, distorsione o simulazione di operazio-ni finanziarie o di transazioni commerciali (e, in particolare, ricorso a false fatturazioni). 2 CASI RICORRENTI I casi ricorrenti riguardano: sospetti trasferimenti di contante tra imprenditori; interposizione di veicoli societari esteri per schermare la titolarità effettiva di asset; operatività di compro-oro connessa ad acquisto di polizze pegno; false fatturazioni nel settore dei metalli ferrosi; rientro di fondi dall estero con prelievi di contante su carte di credito; utilizzo di carte prepagate per possibili frodi nelle fatturazioni; frode carosello nel commercio di prodotti farmaceutici.
3 2.1 SOSPETTI TRASFERIMENTI DI CONTANTE TRA IMPRENDITORI Il caso dei sospetti trasferimenti di contante tra imprenditori presenta le seguenti caratteristiche Il conto corrente intestato a un imprenditore edile viene frequentemente accreditato con operazioni di versamento di contante. Presso la medesima filiale si riscontrano, contestualmente, addebiti per prelevamento di contante su conti correnti intestati a due società apparentemente prive di collegamenti soggettivi con il citato imprenditore. Dagli accertamenti emerge che le operazioni descritte erano volte alla restituzione di anticipi di liquidità effettuati dall imprenditore alle due società in stato di difficoltà finanziaria. Nella specie si osserva come l operatività rilevata, posta in essere con l obiettivo di aggirare le norme che limitano il trasferimento di contante tra privati, possa risultare altresì connessa a fattispecie di usura. 2.2 INTERPOSIZIONE DI VEICOLI SOCIETARI ESTERI PER SCHERMARE LA TITOLARITÀ EFFETTIVA DI ASSET Il caso dell interposizione di veicoli societari esteri per schermare la titolarità effettiva di asset presenta le seguenti caratteristiche L acquisto di quote di fondi gestiti da una Sgr e riservati a investitori qualificati viene effettuato da persone fisiche che si avvalgono dell interposizione di un veicolo di cartolarizzazione, avente sede in un Paese UE. La società di cartolarizzazione sembrerebbe pertanto utilizzata come strumento per schermare il titolare effettivo delle stesse quote. Analoga operatività è posta in essere tramite società assicurativa, avente sede nel medesimo Paese UE, che acquista quote di fondi della stessa Sgr e conferisce le stesse in polizze di tipo unit linked1 sottoscritte da persona fisica. 2.3 OPERATIVITÀ DI COMPRO-ORO CONNESSA AD ACQUISTO DI POLIZZE PEGNO Il caso dell operatività di compro-oro connessa ad acquisto di polizze pegno presenta le seguenti caratteristiche Una impresa individuale, operante nel settore dei compro-oro, preleva integralmente in contanti le disponibilità presenti sui propri rapporti bancari e le utilizza, oltre che per l acquisto di gioielli usati ceduti dalla clientela, per riscattare polizze pegno su preziosi intestate a terzi soggetti, con possibili violazioni di norme sanzionate penalmente. 2.4 FALSE FATTURAZIONI NEL SETTORE DEI METALLI FERROSI Il caso delle false fatturazioni nel settore dei metalli ferrosi presenta le seguenti caratteristiche Intensi flussi finanziari tra imprese operanti nel settore dei metalli ferrosi, caratterizzati da un consistente ricorso al prelevamento di contante, hanno messo in luce un possibile fenomeno di frodi nelle fatturazioni attraverso alcune società verosimilmente qualificabili come cartiere. 2.5 RIENTRO DI FONDI DALL ESTERO CON PRELIEVI DI CONTANTE SU CARTE DI CREDITO Il caso del rientro di fondi dall estero con prelievi di contante su carte di credito presenta le seguenti caratteristiche Una società italiana, dopo aver inviato all estero ingenti flussi finanziari a fronte di fatture emesse per prestazioni verosimilmente inesistenti, rientra in possesso, in Italia, di parte di tali somme, mediante prelievi di contante effettuati tramite carte di credito estere intestate a soggetti italiani. 2.6 UTILIZZO DI CARTE PREPAGATE PER POSSIBILI FRODI NELLE FATTURAZIONI Il caso dell utilizzo di carte prepagate per possibili frodi nelle fatturazioni presenta le seguenti caratteristiche Un imprenditore effettua giornalmente diversi prelevamenti di contante attraverso numerose carte prepagate a sé intestate; la provvista deriva da ricariche disposte a valere sul conto di un impresa a lui riconducibile. Il conto è a sua volta alimentato da bonifici ordinati da alcune società ricorrenti, attive in settori contigui a quello dell imprenditore.
4 2.7 FRODE CAROSELLO NEL COMMERCIO DI PRODOTTI FARMACEUTICI Il caso della frode carosello nel commercio di prodotti farmaceutici presenta le seguenti caratteristiche Esponenti di società operanti nel commercio di prodotti informatici, appartenenti al medesimo gruppo familiare, eseguono ingenti versamenti in contante su propri conti personali e su quelli aziendali collegati. Dall esame dell operatività complessiva emerge un possibile schema di frode carosello. 3 CASI EMERGENTI I casi emergenti riguardano: l operatività sospetta di una ONLUS; l uso improprio del trust; la cessione di rami d azienda tra società cooperative con possibili finalità di evasione fiscale; un operatività preordinata a possibili finalità corruttive; l uso di contratti di affitto di ramo d azienda per finalità dissimulatorie; la distrazione di fondi all estero sotto forma di pagamento di accordi transattivi; possibili condotte finanziarie preordinate a bancarotta fraudolenta. 3.1 OPERATIVITÀ SOSPETTA DI UNA ONLUS Il caso della operatività sospetta di una ONLUS presenta le seguenti caratteristiche Una ONLUS italiana fa confluire i fondi ricevuti a titolo di donazioni e di contributi pubblici nella disponibilità personale dei suoi soci fondatori avvalendosi dello schermo di società operanti nel settore della pubblicità e del marketing. Nella specie, inoltre, la comparazione con i bilanci di altri enti operanti nei medesimi settori e con analoghe caratteristiche dimensionali faceva emergere un incidenza eccessiva di tali costi. 3.2 USO IMPROPRIO DEL TRUST Il caso dell uso improprio del trust presenta le seguenti caratteristiche Il conto corrente di un trust costituito con finalità protettive a beneficio del gruppo familiare del disponente, che figura anche come trustee e come uno dei beneficiari è alimentato con numerosi bonifici disposti da conti dello stesso disponente e di imprese a quest ultimo riconducibili. Lo stato di difficoltà finanziaria in cui tali imprese versano induce a ritenere che la predetta operatività sia funzionale a sottrarre fondi ai creditori. 3.3 CESSIONE DI RAMI D AZIENDA TRA SOCIETÀ COOPERATIVE CON POSSIBILI FINALITÀ DI EVASIONE FISCALE Il caso della cessione di rami d azienda tra società cooperative con possibili finalità di evasione fiscale presenta le seguenti caratteristiche Gli introiti derivanti dalla cessione di rami d azienda, appartenenti a cooperative operanti nel settore sanitario, sono in parte sottratti a tassazione mediante il ricorso a veicoli societari esteri, appositamente costituiti dall amministratore delle società cooperative cedenti. Gli utili di tali transazioni finanziarie sono infine destinati al patrimonio personale di quest ultimo. 3.4 OPERATIVITÀ PREORDINATA A POSSIBILI FINALITÀ CORRUTTIVE Il caso della operatività preordinata a possibili finalità corruttive presenta le seguenti caratteristiche Sul conto personale di un esponente politico locale si registra l accredito di fondi provenienti da conti correnti intestati al proprio gruppo politico ed a soggetti aventi relazioni finanziarie e/o professionali con l ente locale di appartenenza o con altri enti pubblici territoriali. Una parte di tali fondi è utilizzata per perfezionare un operazione immobiliare con modalità apparentemente dissimulatorie che inducono ad ipotizzare possibili scopi di corruzione.
5 3.5 USO DI CONTRATTI DI AFFITTO DI RAMO D AZIENDA PER FINALITÀ DISSIMULATORIE Il caso dell uso di contratti di affitto di ramo d azienda per finalità dissimulatorie presenta le seguenti caratteristiche Una società di ristorazione stipula un contratto di affitto di ramo d azienda con altra società attiva nello stesso settore, versando alla stessa canoni di locazione di importi notevolmente superiori a quelli previsti dal contratto. Nello stesso periodo una terza società dello stesso settore, nonostante risulti inattiva, effettua cospicui versamenti di contante. Le tre società hanno in comune esponenti aziendali coinvolti in una indagine penale: ciò induce il sospetto di un uso improprio del contratto di affitto di ramo d azienda e del canale bancario per immettere e trasferire fondi di natura non commerciale. 3.6 DISTRAZIONE DI FONDI ALL ESTERO SOTTO FORMA DI PAGAMENTO DI ACCORDI TRANSATTIVI Il caso della distrazione di fondi all estero sotto forma di pagamento di accordi transattivi presenta le seguenti caratteristiche Una società italiana dispone bonifici a favore di una controparte estera a titolo di parziale adempimento di un accordo transattivo riguardante un credito per servizi di consulenza pubblicitaria oggetto, nel tempo, di ripetute cessioni. In tale ipotesi, il lungo lasso temporale tra l origine del credito e l accordo transattivo, i diversi passaggi di proprietà del credito tra società di Stati diversi, le condizioni inusuali dell accordo e la successiva emissione di un prestito obbligazionario sottoscritto da una fiduciaria riconducibile al medesimo titolare effettivo della società che aveva pagato la transazione, inducevano a sospettare che l accordo transattivo fosse unicamente funzionale al deflusso di fondi verso l estero con finalità di evasione fiscale, assicurandosi la disponibilità degli stessi per il tramite della liquidità conseguente alla sottoscrizione del prestito obbligazionario. 3.7 POSSIBILI CONDOTTE FINANZIARIE PREORDINATE A BANCAROTTA FRAUDOLENTA Il caso di possibili condotte finanziarie preordinate a bancarotta fraudolenta presenta le seguenti caratteristiche Il conto di una società in stato di difficoltà finanziaria viene alimentato da bonifici disposti da un unica controparte a titolo di pagamenti commerciali. Tali somme sono sistematicamente utilizzate per emettere assegni circolari a beneficio della stessa società in difficoltà. I titoli emessi sono trattenuti dagli amministratori e riversati sul medesimo conto solo in presenza della necessità di effettuare pagamenti. Tra questi, peraltro, emergono addebiti a favore di due società controllate di nuova costituzione che poi dispongono bonifici verso l estero. Il tutto, quindi, appare finalizzato a distrarre fondi dal patrimonio della società in crisi in danno dei creditori nella fase anteriore alla dichiarazione di fallimento.
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