INDICE CARATTERISTICHE GENERALI DELLO STUDIO 2. Premessa 2. Ubicazione dell area 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO 3

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2 INDICE CARATTERISTICHE GENERALI DELLO STUDIO 2 Premessa 2 Ubicazione dell area 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO 3 Caratteristiche geomorfologiche e geologiche 3 Caratteristiche idrogeologiche 4 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE DEL SOTTOSUOLO 5 Indagini geognostiche pregresse 5 Assetto stratigrafico e caratteristiche fisico-meccaniche 5 Pericolosità geologica 7 CARATTERIZZAZIONE MACROSISMICA DEL SITO 9 INQUADRAMENTO ARCHEOLOGICO 12 INDICAZIONI SULLE POSSIBILI INTERFERENZE DEGLI SCAVI SULLE STRUTTURE CIRCOSTANTI E SULLE MISURE DI MITIGAZIONE 14 1

3 CARATTERISTICHE GENERALI DELLO STUDIO PREMESSA Il Geol. Norman Abballe (Albo Regione Lazio n 1782) ha redatto la presente relazione per la caratterizzazione geologica preliminare dei terreni interessati dalla realizzazione di un parcheggio interrato presso Via Nomentana civico 54/56, nel Comune di Roma. Scopo del presente lavoro è quello di fornire un quadro di informazioni geologiche preliminari utili alla progettazione delle opere in oggetto, alla programmazione di successive indagini geologiche dirette e indirette e alla definizione delle interferenze tra l opera da realizzare e gli edifici limitrofi. Il lavoro si è articolato nelle seguenti fasi - ricerca, raccolta e acquisizione di dati bibliografici - ricerca, raccolta e acquisizione di dati relativi a indagini pregresse eseguite nel sito - analisi e selezione dei dati acquisiti - confronto dei dati raccolti con quelli disponibili in letteratura - redazione della cartografia tematica e della relazione. Si allegano alla presente relazione i seguenti elaborati: Tavola n. 1: carta topografica in scala 1: Tavola n. 2: carta tecnica regionale in scala 1: Tavola n. 3: carta geologica in scala 1: Tavola n. 4: carta idrogeologica (Ugo Ventriglia, 2002) Tavola n. 5: carta idrogeologica del centro storico di Roma Tavola n. 6: carta delle cavità sotterranee Tavola n. 7: planimetria con ubicazione indagini pregresse, in scala 1:250; Tavola n. 8: profili geologico-interpretativi, in scala orizzontale 1:250 / verticale 1.200; Tavola n. 9: profili litotecnico-interpretativi, in scala orizzontale 1:250 / verticale 1.200; UBICAZIONE DELL AREA L area d indagine è posta nel settore centro-orientale della Città di Roma, precisamente presso la Via Nomentana civico 52/58 (area compresa tra Via F. Redi e la Via M. Bufalini). Il sito è posto nella Tavoletta IV SW Roma del Foglio 150 della Cartografia IGM alla scala 1: e in cartografia CTR nella sezione in scala 1: (Tavole 1-2). INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO 2

4 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE E GEOLOGICHE L area in esame si estende nel settore orientale del Distretto Vulcanico Sabatino e presenta una morfologia sub-pianeggiante, con quote topografiche medie intorno ai 50 metri s.l.m. Dal punto di vista geologico, i litotipi affioranti nell area in studio sono individuabili nella Carta Geologica di Roma (Funiciello-Giordano, 2008) alla scala 1: (Tavola n. 3). In affioramento sono presenti prodotti piroclastici sabatini, riferibili in particolare al Complesso dei Tufi Stratificati varicolori di La Storta. La successione è costituita da alternanze di piroclastiti primarie cineritico-lapillose di scorie grigie e pomici da ricaduta e livelli vulcanoclastici rimaneggiati, con orizzonti pedogenizzati. Lo spessore massimo dell unità è di circa 10 m. L età è riferibile al PLEISTOCENE MEDIO p.p. I principali processi morfogenetici che hanno contribuito al modellamento della zona sono legati alle acque correnti superficiali, che hanno agito in maniera sia lineare che diffusa ed areale sui depositi affioranti. La zona esaminata è ad oggi completamente urbanizzata e l influenza antropica ha prodotto apprezzabili modificazioni del profilo topografico e dell assetto idrologico ed idrogeologico. I corsi d acqua presenti in una fase precedente all espansione urbanistica sono stati per lunghi tratti incanalati e deviati per favorire la costruzione di edifici e infrastrutture, perdendo così le caratteristiche idrodinamiche naturali, con la creazione di fatto di un nuovo equilibrio geo-ambientale. Dal punto di vista idrografico, il bacino di riferimento per il sito in studio è rappresentato dal F. Tevere, che scorre diverse centinaia di metri ad ovest del sito. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE 3

5 Nell area in esame è stata effettuata un indagine idrogeologica basata sullo studio di dati di bibliografia locale al fine di verificare la permeabilità dei terreni presenti in affioramento ed in successione stratigrafica e le dinamiche della circolazione idrica sotterranea. La zona studiata ricade nella struttura idrogeologica del Dominio Vulcanico ( Schema idrogeologico dell Italia centrale Boni, Bono, Capelli, 1986) caratterizzata da un ampia area di alimentazione e da litotipi costituiti prevalentemente da prodotti piroclastici indifferenziati, con una permeabilità media per porosità (si riduce ove il processo di argillificazione è più intenso) o per fratturazione (nei litotipi litoidi e nelle lave) e da una discreta capacità di immagazzinamento. I prodotti piroclastici affioranti nell area presentano un valore dell infiltrazione efficace media compresa tra 100 e 300 mm annui, dovuta alle abbondanti precipitazioni che caratterizzano la zona (circa mm). Nella Carta Idrogeologica pubblicata da Ugo Ventriglia (2002) si individua, per i depositi affioranti, un grado di permeabilità intermedio; anche nella Carta Idrogeologica del centro storico di Roma di R. Funiciello, 1995 è identificato per i depositi in esame un grado di permeabilità intermedio; l analisi delle due carte sopramenzionate consente inoltre di stimare la quota nel sottosuolo della falda idrica di base, posta tra circa e circa m dal p.c. Allo stato attuale delle conoscenze non si hanno informazioni sulla possibile presenza e/o profondità nel sottosuolo di falde idriche sospese, le quali potrebbero essere poste entro intervalli a maggiore permeabilità (sostenuti da piccoli acquiclude locali) entro i livelli più superficiali di sottosuolo. La direzione di deflusso della falda idrica di base è verso NE (Carta idrogeologica del Comune di Roma, Ventriglia, 2002, e Carta Idrogeologica del centro storico di Roma di R. Funiciello, 1995, Tavole 4-5). CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE DEL SOTTOSUOLO 4

6 INDAGINI GEOGNOSTICHE PREGRESSE Per quanto concerne la caratterizzazione e modellazione preliminare del sottosuolo del sito in esame, il lavoro è consistito in diverse fasi riguardanti inizialmente lo studio della bibliografia locale e la ricerca di indagini pregresse. Si è proceduto pertanto inizialmente alla raccolta di tutte le informazioni geologiche, in senso lato, utili a definire un modello di riferimento iniziale. Sono state utilizzate in particolare le cartografie della Carta geologica d Italia in scala 1: e della Carta geologica del Comune di Roma in scala 1: (R. Funiciello, G. Giordano, 2008); l analisi idrogeologica e relativa al rischio di rinvenimento di cavità si è basata invece sullo studio di Ugo Ventriglia, 2002 e di R.Funiciello, 1995 (Tavole da 3 a 6 allegate). Successivamente sono stati reperiti i dati riguardanti le indagini geognostiche già realizzate sul sito. Tali indagini vengono riportate nella Carta delle Indagini pregresse, Tavola 7 allegata al presente lavoro. ASSETTO STRATIGRAFICO E CARATTERISTICHE FISICO-MECCANICHE Nell area di studio sono stati reperiti dati bibliografici e relativi ad indagini pregresse le quali hanno consentito di definire l assetto stratigrafico preliminare del sito sino a m di profondità dal p.c. I sondaggi hanno evidenziato che il sottosuolo in esame è caratterizzato più in superficie da una discreta omogeneità, con la presenza di una coltre di depositi di riporto antropico ovunque affioranti con spessori compresi tra 2.5 m e 7.0 m, seguita dalla successione piroclastica riferibile ai Tufi Stratificati Varicolori di La Storta. Più in profondità emerge invece una maggiore alternanza litologica, con la presenza di orizzonti limosi, sabbiosi e argillosi caratterizzati da potenze anche notevolmente diverse tra di loro e da un settore all altro del sito (vedi Profili lito-tecnici interpretativi, Tavola 7 allegata). Approfondite indagini di tipo bibliografico hanno inoltre permesso di stimare le proprietà fisico-meccaniche dei depositi presenti in successione stratigrafica nei livelli superficiali e intermedi di sottosuolo. 5

7 Più precisamente l assetto stratigrafico del sito e le caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni si possono così definire: Materiali di riporto antropico Questi depositi sono costituti da materiale edile di risulta frammisto a terreno di varia natura e sono il prodotto di ricolmamenti antropici. Nel sito in esame i riporti presentano un matrice piroclastica di colore marrone; all interno dell unità sono stati rinvenuti abbondanti inclusi di laterizi, malta e blocchi di tufo litoide; allo stato attuale delle conoscenze, i riporti presentano nel sito in esame spessori variabili tra 2.5 e 7.0 m. Per quanto concerne l analisi delle caratteristiche fisico-meccaniche, si sottolinea che i riporti presentano generalmente caratteristiche variabili e nel complesso scadenti: peso di volume naturale g = kn/m 3 angolo d attrito interno f = coesione c = 0.00 kn/m 2 Tufi Stratificati Varicolori di La Storta Si tratta di alternanze di piroclastiti primarie cineritico-lapillose di scorie grigie e pomici da ricaduta e livelli vulcanoclastici rimaneggiati, con orizzonti pedogenizzati. I dati relativi alle indagini pregresse eseguite nel sito consentono di definire la formazione nei primi livelli di profondità: qui il deposito si costituisce di orizzonti di piroclastiti coerenti (tufacei) e terrosi, a matrice prevalentemente sabbio-limosa; a luoghi sono presenti orizzonti tufaceo-litoidi / semilitoidi di colore marrone-rossastro con abbondanti scorie, leucite e minerali femici. A tali terreni (piroclastiti coerenti e terrose) possono essere attribuiti i seguenti valori medi delle caratteristiche fisico-meccaniche, desunti da informazioni di bibliografia locale: peso di volume naturale g = kn/m 3 angolo d attrito interno f = coesione c = kn/m 2 I dati ad oggi disponibili consentono di individuare nei livelli più profondi di sottosuolo la presenza dapprima di una formazione a prevalente composizione sabbiosa (intervallo di profondità nel range circa -10 / -20 m dal p.c.), e successivamente da una formazione caratterizzata dalla presenza prevalente di argilla (talora marnosa, intervallo di 6

8 profondità compreso nel range -20 / -30 m dal p.c.); allo stato attuale delle conoscenze non è tuttavia possibile determinare le proprietà fisico-meccaniche dei tipi litologici profondi. PERICOLOSITA GEOLOGICA Come indicato nell inquadramento, dal punto di vista geomorfologico non si riscontrano nel sito in esame fenomeni morfogenetici attivi, grazie all urbanizzazione dell area ed agli interventi di sistemazione idraulica e di bonifica che hanno interessato tutta l area urbana. L assetto tabulare del sito d intervento non è pertanto interrotto da salti morfologici. Le aree in studio non risultano essere attraversate da fossi fluviali. Nella cartografia geologica relativa alle aree di indagine non si riscontra la presenza di lineamenti tettonici di rilievo. Nel complesso si identifica un area stabile sotto il profilo geomorfologico. È importante evidenziare l elevato rischio di presenza nel sottosuolo dell area di indagine di cavità sotterranee. In Ventriglia, l area è individuata come una zona nella quale è molto probabile l esistenza di cavità sotterranee ; in particolare si segnalano cavità con esistenza direttamente accertata e gruppi di cavità tra loro ricollegabili, cunicoli e reti di cunicoli a scopo idraulico e di piccola sezione ; poco a NE dell area di studio (vedi Tavola 6 allegata), lungo la Via Nomentana all angolo con Via F. Redi, sono stati rinvenuti un cunicolo ed un pozzo scavato nel tufo. Allo stato attuale delle conoscenze, dal punto di vista stratigrafico, l area non è interessata dalla presenza di rilevanti eteropie laterali; ovunque, nei livelli superficiali di sottosuolo sono diffusi i depositi di riporto (con spessori variabili, da circa 2.5 a circa 7.0 m) seguiti da una formazione di tipo piroclastico ( Tufi varicolori di La Storta ) caratterizzata in linea generale (dati bibliografici e diretti desunti dai sondaggi) da proprietà fisico-meccaniche da intermedie a medio-elevate (in coincidenza degli orizzonti litoidi). Nei livelli più profondi di sottosuolo non può essere invece esclusa la presenza di orizzonti o strati caratterizzati da scadenti caratteristiche fisico-meccaniche o di netti passaggi laterali di litologia (ad es. sacche sabbioso-grossolane entro formazioni argillolimose ). 7

9 In corrispondenza della zona d intervento il livello piezometrico della falda, come visto anche nella premessa, si colloca grossomodo tra la quota di e m dal p.c. (tale livello può tuttavia subire oscillazioni stagionali; inoltre possono essere presenti piccoli livelli idrici sospesi); in relazione anche alla tipologia di opera da realizzare (parcheggio interrato), le acque sotterranee devono essere considerate potenziale elemento di rischio (ad es. irruzioni d acqua negli scavi, sottospinte ) CARATTERIZZAZIONE MACROSISMICA DEL SITO Il Comune di Roma, in base alla Delibera n. 766 del 1/08/2003 Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio, in applicazione dell Ordinanza del Presidente del 8

10 Consiglio dei Ministri n del 20 Marzo 2003, con modifiche ed integrazioni del 02/10/2003 ed alla relativa proroga OPCM n del 05/11/2004 art. 6, ed in base al DM 14/01/2008 è attualmente inserito nella Zona Sismica 3. In base alla classificazione sismica del 2009 della Regione Lazio, Dipartimento Territorio Area Difesa del Suolo e dell ENEA - Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile, l area di pertinenza del Municipio III del Comune di Roma ricade in Zona Sismica 3A. Secondo la delibera del 2003, ciascuna zona viene individuata in base all accelerazione di picco del suolo ag con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, secondo l immagine e lo schema seguenti: 9

11 Il rischio sismico della zona in esame è medio-basso ed è principalmente legato all area sismogenetica dei Colli Albani. Secondariamente, la città di Roma risente dei terremoti appenninici di grado elevato in corrispondenza delle aree epicentrali, ma sufficientemente distanti qualche centinaio di chilometri da produrre effetti di smorzamento dell energia delle onde sismiche e di attenuazione della pericolosità. 10

12 Gli eventi sismici ricorrenti nell area di Roma sono caratterizzati da intensità massima corrispondente al VII-VIII grado MCS, magnitudo generalmente inferiori a 4 e profondità ipocentrali modeste. INQUADRAMENTO ARCHEOLOGICO 11

13 Il luogo in cui si trova la sede dell Istituto Statale Sordi di Roma, situato nel quadrilatero tra le vie Nomentana, Regina Margherita, Francesco Redi e Maurizio Bufalini appartiene, dal punto di vista archeologico, a quella parte del settore orientale dell antico suburbio che si sviluppava intorno alla Via Nomentana, nel tratto compreso tra le mura Aureliane e il I miglio. Sono molte le presenze archeologiche testimoniate in quest area, emerse dagli scavi che furono qui a partire dagli ultimi decenni dell Ottocento in relazione alla progressiva urbanizzazione della campagna romana. Della stessa viabilità antica e dei suoi diverticoli sono attestati diversi segmenti. A testimoniare un intensa frequentazione di questo territorio dall età arcaica fino a quella medievale vi sono numerosi resti delle strutture pertinenti a santuari, catacombe, ipogei, monumenti funerari, necropoli, tombe, abitati e cave. Carta Archeologica di Roma, Tav. III con localizzazione dei rinvenimenti Limitandosi solo alla zona più vicina al luogo in esame si possono elencare, tra le 12

14 evidenze già note e segnalate nelle pubblicazioni: - un segmento del tracciato viario della Nomentana antica presso il Viale Regina Margherita, sulla sinistra dell attuale Via Nomentana; - una serie di altorilievi in travertino con quattro busti virili e uno muliebre, identificati da Lanciani come monumentum Aletiorum localizzati sul lato destro del tratto di cui sopra; - un pozzo circolare in opera reticolata e materiale marmoreo all altezza di via F. Redi; - un muro in opera reticolata ed alcune gallerie cimiteriali lungo la via Spalanzani. Tra le più recenti acquisizioni, nelle immediate vicinanze del nostro sito si segnalano i resti di una platea di tufo e basalto, forse appartenente ad un sepolcro di epoca repubblicana, rinvenuti in via F. Redi. Nel suo complesso, per la quantità di emergenze archeologiche l area in esame si pone tra le zone più ricche nel panorama suburbano, con la netta prevalenza delle testimonianze di carattere funerario. INDICAZIONI SULLE POSSIBILI INTERFERENZE DEGLI SCAVI SUI TERRENI E SULLE 13

15 STRUTTURE CIRCOSTANTI E SULLE MISURE DI MITIGAZIONE Le opere in oggetto interessano il centro urbano di Roma e prevedono la realizzazione di scavi profondi. La presenza nelle immediate vicinanze del sito di intervento di edifici e strade suggerisce fin dalle prime fasi di studio l adozione di particolari cautele in merito al monitoraggio delle interazioni tra scavo, terreni e strutture circostanti. Dovranno pertanto essere realizzati monitoraggi tesi a individuare e mitigare l eventuale instaurarsi ed evolversi di deformazioni del terreno e delle strutture. Le principali grandezze da monitorare e mitigare individuate sono: - controllo dei cedimenti sugli edifici prospicienti le aree di scavo - controllo delle verticalità degli edifici prospicienti lo scavo - controllo della deformazione dei terreni a tergo delle opere di contenimento - controllo delle deformazioni delle opere di contenimento - controllo delle variazione del livello idrico della falda acquifera M.S.G. Campano, febbraio 2012 Dott. Geol. Norman Abballe 14

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