COME MIGLIORARE IL RATING BANCARIO DELLA PROPRIA IMPRESA Azioni e strumenti per ottimizzare il rapporto con la banca. Reggio Emilia, 30 Ottobre 2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COME MIGLIORARE IL RATING BANCARIO DELLA PROPRIA IMPRESA Azioni e strumenti per ottimizzare il rapporto con la banca. Reggio Emilia, 30 Ottobre 2014"

Transcript

1 COME MIGLIORARE IL RATING BANCARIO DELLA PROPRIA IMPRESA Azioni e strumenti per ottimizzare il rapporto con la banca Reggio Emilia, 30 Ottobre 2014

2 GESTIRE IL PROPRIO RATING BANCARIO PER AMPLIARE L ACCESSO AL CREDITO: LE AZIONI CHE L IMPRESA PUO INTRAPRENDERE

3 Agenda Il Rating Bancario Come le banche «leggono» l impresa Fattori quantitativi: gli indici e le leve per migliorare il rating bancario Fattori qualitativi: informazioni a supporto dell attribuzione del rating 3

4 Rating bancario Il rating è il giudizio espresso da una banca sulla probabilità che un impresa, affidata o richiedente un affidamento, sia solvibile, in grado, quindi, di restituire il denaro preso in prestito. Migliore è il punteggio assegnato all azienda, maggiore sono le possibilità che l impresa acceda al finanziamento e spunti condizioni di maggior favore, pagando tassi di interesse inferiori. 4

5 Rating bancario Strumento di valutazione bancaria sintetica che raggruppa tutte le informazioni oggettive a disposizione della Banca ma che non incorpora quel corredo informativo che si può recepire conoscendo a fondo il cliente e il suo business 5

6 Occorre essere tra i selezionati 6

7 I modelli di rating utilizzati dalle banche tengono conto: Fattori quantitativi (bilancio e business plan) Fattori qualitativi sulla natura e tipologia di gestione e business Valutazione andamentale Rating bancario È fondamentale per l impresa comprendere le logiche alla base del sistema di monitoraggio del rischio della singola banca, nonché procurarsi adeguati strumenti di consulenza, anche per «pilotare» la richiesta di fido verso gli istituti più sensibili ai punti di forza dell affidata. Chiedere il proprio rating 7

8 Esempio: aspetti analizzati dalla banca Aspetti Fattori di analisi Peso del Fattore Peso dell Aspetto Analisi quantitativa Variabili discriminanti (indici di bilancio + altre) 100% 40% Analisi di qualità dei bilanci Analisi qualitativa Analisi del settore e dell area territoriale Analisi di benchmarking Qualità dei bilanci 70% Certificazione dei bilanci 30% Management ed organizzazione interna 50% Andamento della relazione 25% Dati di ritorno della Centrale Rischi 25% Analisi del rischio per attività/area 30% Mercato 20% Concorrenza 20% Stabilità/Ciclicità settoriale 30% Indici di settore 50% Posizione competitiva (es. quota di mercato) 50% 10% 25% 15% 10% 100% 8

9 Primo passo: conoscenza della propria situazione 9

10 E una questione (anche) di prospettiva! 10

11 Principali indici valutati dalla Banca 11

12 Fattori quantitativi Cruscotto 12

13 Fattori quantitativi ROS ROT ROCE Fatto 100 il fatturato il Ros esprime quanto reddito operativo la società ha prodotto. Fatto 100 il capitale investito il Rot esprime quanto fatturato la società produce. Fatto 100 il capitale investito netto (attivo fisso + attivo corrente debiti correnti) il ROCE esprime il reddito operativo che la società produce, può essere visto come il tasso di interesse che si ottiene investendo nella società e che servirà 13

14 Fattori quantitativi L indebitamento massimo sostenibile nella visione delle banche Se il debito finanziario attuale rispetta almeno due criteri su tre potrebbe essere sostenibile. 14

15 Fattori quantitativi 1) CONTROLLARE L INDICE DI INDEBITAMENTO E RIESPRIMERLO EXTRACONTABILMENTE: PFN / PATRIMONIO NETTO RIESPRESSIONE DEL PATRIMONIO NETTO A VALORI DI MERCATO RIESPOSIZIONE DEL PN «SOSTANZIALE»: L indice migliora se: i) si allocano correttamente le poste di PN «sostanziale» (es. finanziamento soci non occasionale; prestiti subordinati; ecc.) ii) si estinguono garanzie «collaterali» (permanenti) e si attuano apporti a Patrimonio Netto 15

16 Fattori quantitativi 2) FORNIRE INDICI CHE LA BANCA NON PUO CALCOLARE DAL BILANCIO 16

17 Fattori quantitativi 2) FORNIRE INDICI CHE LA BANCA NON PUO CALCOLARE DAL BILANCIO Ebitdar 158 0,3% ,6% ,5% Canoni leasing (2.000) -3,6% (2.200) -2,6% (2.500) -2,0% (500) Ebitda (1.842) -3,3% ,0% ,5% Acc.to perdite su crediti (110) -0,2% (32) 0,0% (43) 0,0% 0 Amm.ti materiali (7.456) -13,3% (7.019) -8,2% (6.784) -5,4% (3.015) Amm.ti immateriali (569) -1,0% (521) -0,6% (445) -0,4% 0 Totale ammortamenti e accantonamenti (8.135) -14,5% (7.572) -8,8% (7.272) -5,8% (3.015) Reddito Operativo (Ebit) (9.977) -17,8% (1.518) -1,8% ,7% Oneri finanziari (1.146) -2,0% (914) -1,1% (1.253) -1,0% (1.465) Proventi finanziari 243 0,4% 158 0,2% 138 0,1% 109 Altri oneri finanziari 0 0,0% (267) -0,3% (513) -0,4% Gestione finanziaria (903) -1,6% (1.023) -1,2% (1.628) -1,3% (1.356) Gestione cambi realizzata (20) 0,0% ,3% (285) -0,2% 75 Gestione cambi non realizzata (20) 0,0% 200 0,2% (400) -0,3% 10 Gestione cambi (40) -0,1% ,5% (685) -0,5% 85 Gestione straordinaria ,3% (7) 0,0% (552) -0,4% (139) Risultato lordo imposte (9.590) -17,1% (2.548) -3,0% ,9% Imposte correnti (279) -0,5% (801) -0,9% (1.755) -1,4% 0 Imposte anticipate e differite ,1% 326 0,4% (860) -0,7% 0 Risultatato netto (7.022) -12,5% (3.023) -3,5% ,8%

18 Grado di solvibilità e reddittività 3) MONITORARE ED EVIDENZIARE GLI INDICI DI BILANCIO i. EBITDAR = EBITDA + COSTI DI LEASING ii. AUTOFINANZIAMENTO GESTIONALE: RISULTATO NETTO + AMMORTAMENTI iii. CASH FLOW: CASH IS KING iv. GRADO DI COPERTURA DEGLI ONERI FINANZIARI -> MOL / ONERI FINANZIARI: In termini generali, si assume che l azienda sia in una situazione critica quando questo indice è inferiore a 2. 18

19 Grado di solvibilità e reddittività 3) (segue) MONITORARE ED EVIDENZIARE GLI INDICI DI BILANCIO v. GRADO DI COPERTURA DEL DEBITO (DSCR) = FLUSSO DI CASSA OPERATIVO (ONERI FINANZIARI + RIMBORSO DEL DEBITO) Il DSCR migliora se: i) il rimborso del debito è strutturato in maniera tale da essere coperto dai flussi di cassa operativi (tramite riscadenziazione, ristrutturazione, ecc.) vi. GESTIONE DEL ROI: Un impresa indebitata può aumentare la propria redditività finale (ROE), aumentando la sua posizione debitoria a patto che i benefici derivanti dal maggiore debito compensino i costi. ROI > i vii. COMPARAZIONE INDICI SOCIETA CONCORRENTI 19

20 Grado di indebitamento 4) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A FINE ANNO 20

21 Fattori quantitativi 4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A FINE ANNO CIN = Capitale Fisso Netto + CCN complessivo A maggiori valori di CIN, corrisponderà una necessità di maggiori fonti finanziarie (PN o PFN) con riflessi negativi sulla redditività dell azienda se l azienda non produce maggior EBIT. 21

22 Fattori quantitativi 4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A FINE ANNO i) PIANIFICAZIONE DEI PAGAMENTI E DEGLI INCASSI AL 31 DICEMBRE ii) OPERAZIONI DI «WINDOW DRESSING» iii) GESTIONE DEL MAGAZZINO iv) CESSIONE PRO SOLUTO CREDITI IVA, D IMPOSTA, VERSO PA v) LIQUIDAZIONE COMPENSI AMMINISTRATORI 22

23 Fattori quantitativi 4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A FINE ANNO Il Working Capital è una delle poche aree rimaste che possano produrre una significativa liquidità in un periodo relativamente breve senza un programma di ristrutturazione invasivo e strutturale 23

24 Fattori quantitativi 4) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A FINE ANNO (segue) 24

25 Fattori quantitativi 5) RIESPRIMERE IL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE A VALORI CORRENTI: PN TANGIBILE = PATRIMONIO NETTO ATTIVITA IMMATERIALI i) CAPITALIZZAZIONE DI COSTI ESTERNI VS COSTI INTERNI ii) CAPITALIZZAZIONI R&D vs ONERI PLURIENNALI iii) RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI MERCATO DI BREVETTI E R&D AFFINCHE SIANO INCLUSI NEL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE iv) FORNIRE INFORMAZIONI QUANTITATIVE (IMPAIRMENT TEST) SU AVVIAMENTO 25

26 Fattori quantitativi 5) (segue) RIESPRIMERE IL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE: PN ATTIVITA IMMATERIALI v) RIESPOSIZIONE DEI CONTRATTI DI LEASING (vantaggio quando ammortamento è superiore alla durata) -> attenzione a PFN Costo storico 100 Valore finanziato 100 Ammortamento 7 anni Durata leasing 5 anni Maggior valore cespiti Maggiori debiti finanziari (a lungo) Effetto a Patrimonio Netto 100 (100) 0 I anno 86 (80) 6 II anno 71 (60) 11 III anno 57 (40) 17 IV anno 43 (20) 23 V anno VI anno VII anno

27 Fattori quantitativi 6) RIVALUTARE LA COMPOSIZIONE DEL DEBITO SPOSTARE A MEDIO TERMINE I DEBITI A BREVE (EFFETTI POSITIVI ANCHE SUI COSTI FINANZIARI) L ATTIVO IMMOBILIZZATO DEVE ESSERE COPERTO DA PN + DEBITI LUNGO PERIODO Bene Soddisfacente Male > 1 con PN > 70% delle Fonti > 1 < 1 27

28 La Banca valuta la capacità dell azienda di adottare scelte coerenti ponendo attenzione, in particolare: settore e storia dell azienda; tipo di governance; organizzazione aziendale; Aspetti qualitativi esistenza delle funzioni di controllo di gestione e di pluriennale. strategiche pianificazione Incidono poco sul modello di rating, però possono concorrere a far maturare la decisione di affidare l impresa, specie se essa vive un periodo di difficoltà o è impegnata nel passaggio generazionale o sta affrontando operazioni straordinarie di ristrutturazione o sviluppo. Cosa fare: organizzare ed implementare le funzioni di controllo della gestione, di tesoreria, della pianificazione finanziaria, finanche orientata alla predisposizione di un business plan. 28

29 Posizionamento competitivo Confronto andamento mercato - andamento Alfa TOTALE MERCATO Società Alfa 29

30 Ricapitolando 1. PIANIFICAZIONE FINANZIARIA PER PREVEDERE IL RISPETTO DEL GRADO DI INDEBITAMENTO 2. SVILUPPARE UN DIALOGO CONTINUATIVO E PERIODICO CON LA BANCA (CRUSCOTTI PERIODICI) 3. GESTIRE IL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO IN CORSO D ANNO E A FINE PERIODO 4. ALLUNGAMENTO DEL DEBITO FINANZIARIO 5. SIMULAZIONI ANALISI DI SENSITIVITA PER LA VALUTAZIONE DELLA LEVA FINANZIARIA 6. STRUMENTI FINANZIARI 7. FINANZA AGEVOLATA 8. CONTROLLO ANDAMENTALE 30

31 COME SCEGLIERE GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO SULLA BASE DELLE ESIGENZE DELL IMPRESA

32 Agenda Factoring vs fido Leasing vs mutuo Finanza agevolata: alcune opportunità Monitorare la situazione finanziaria dell impresa: Principali informazioni della centrale rischi Analisi andamentale e rating bancario 32

33 Factoring 33

34 Factoring Introduzione Factoring: contratto atipico che permette di smobilizzare dei crediti verso clienti mediante un pagamento anticipato da parte di società finanziarie specializzate. Modalità: cessione del credito specifica cessione dei crediti futuri in massa Tipologie: Pro solvendo: in tale caso, il factor si obbliga a pagare i crediti all impresa cedente solo se il debitore ceduto assolve regolarmente al proprio adempimento (salvo buon fine o azione di regresso: art.1267 codice civile). Pro soluto: in tale caso, il factor si obbliga a pagare i crediti all impresa cedente, garantendo all imprenditore la certezza dell incasso e pertanto assumendosi il rischio di insolvenza del debitore ceduto 34

35 Costi del factoring Il costo del factoring è normalmente dato da: Commissione percentuale sull accordato a mercato possono variare dalle 0,5% al 1,5% dell importo della fattura Interesse passivo: solitamente tasso variabile (tipicamente euribor 3 mesi) applicato trimestralmente + spread che può dipendere maggiormente dal merito creditizio del cedente (clausola pro solvendo) oppure dal merito creditizio del debitore ceduto (clausola pro soluto) Spese di incasso e gestione delle fatture previste a parte per la gestione tipica del rapporto o specifiche nel caso di insolvenza del debitore ceduto 35

36 Vantaggi del factoring Vantaggi tipici del factoring consistono in: Operazioni di window dressing di fine anno nelle operazioni di factoring configurate come pro soluto, al fine di migliorare il bilancio dell anno, migliorando la PFN, riducendo il circolante e migliorando così il rating bancario Alleggerimento degli oneri per la propria contabilità gestione dell incasso in capo al factor Riduzione delle spese legali per contenzioso legale relative alla fase di recupero crediti (gestita dal factor) In molti casi accesso a servizi accessori informazioni commerciali sulla propria clientela, rating bancario e verifica dell affidabilità di potenziali nuovi clienti 36

37 Adempimenti per avviare un rapporto di factoring Documentazione: 1. Suggerimento. Oltre alla documentazione tradizionale: Statuto, atto costitutivo, patti parasociali; Verbali consiliari e/o delibere assembleari in cui siano previsti conferimenti di poteri; Eventuali procure speciali; Documenti identificativi dei titolari effettivi; Certificato della Cciaa, solitamente non anteriore a 3 mesi; Bilanci degli ultimi 3 esercizi Per il factoring possono essere richieste: Situazione economico patrimoniale aggiornata o business plan su richiesta dell istituto finanziario; Elenco clienti, del fatturato annuo e concentrazione, nonché delle modalità e termini di pagamento o ritardi usuali di pagamento tollerati; Eventuale elenco dei fornitori e dettagli di cui al precedente punto (questo in caso di reverse factoring) 37

38 Adempimenti per avviare un rapporto di factoring 1. (segue...) Elenco delle garanzie ricevute e prestate: tipo, valore, nominativi garantiti; Affidamenti bancari già in essere: suddivisi per banca, tipologia di affidamento, accordato, utilizzo 2. Richiedere una copia del contratto di factoring attenzione alle clausole e ai termini di validità del contratto (garanzie, tipologie di factoring previste nel contratto quali pro-soluto e pro-solvendo, oneri dei contraenti, servizi inclusi nel rapporto) 3. Al momento di concessione della delibera: Firma del contratto di factoring: in media dai 7 ai 20 giorni lavorativi per l ottenimento della delibera, a seconda dell istituto, della tipologia e importo di finanziamento, del merito creditizio delle controparti; Verifica e firma delle condizioni economiche Emissione della lettera di inizio rapporto tra le controparti 38

39 Contratti di fornitura, notifiche, apertura dei c.c. Verifica nei contratti effettuati con la clientela di clausole di «non cedibilità del credito» In tal caso una richiesta al cliente di deroga agli specifici articoli del contratto al fine di usufruire della cedibilità del credito 2 o 3 giorni lavorativi, una volta firmato il contratto col factor, per l apertura dei conti correnti l anticipo della/e fattura/e Per ogni singola fattura o per il credito ceduto in massa, il factor effettuerà una notifica al debitore dell impresa ai sensi dell art 1264 codice civile (la notificazione non richiede forme specifiche, essendo sufficiente l utilizzo di modalità idonee a rendere edotto il debitore circa la cessione ad un terzo del credito, quali PEC e raccomandata A/R) 39

40 Effetti contabili del fido vs factoring La società Alfa SpA presenta la seguente situazione dei crediti al 31/12/2014 crediti commerciali non ceduti per Tali partite di circolante dovranno essere state finanziate attraverso una forma di finanziamento, tipicamente fidi di conto corrente, anticipi fatture, Ri.ba. o forme equivalenti di finanziamento a breve termine Ipotizziamo a fine anno pertanto di avere una situazione di: fido di conto corrente accordato pari ai crediti commerciali: Utilizzato per , ad un tasso del 5% medio annuo sull utilizzato; e commissioni bancarie pari al 1% annuo sull accordato Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014 C.II Crediti 1) Crediti verso clienti D. Debiti 4) Debiti v/banche ( ) Dettaglio di Conto Economico al 31/12/2014 B) Costi della produzione 7) Servizi C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 17) Interessi e altri oneri finanziari

41 Esempio di factoring pro-soluto (OIC 15) Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di cessione del credito (factoring) pro-soluto sul bilancio della stessa società Alfa: Ipotizziamo per semplicità che la società sia in grado di cedere pro-soluto tutto l ammontare dei crediti in massa, ottenendo dal factor un anticipo pari al 80% dei crediti stessi. crediti commerciali ceduti al factor con anticipazione per ; oneri finanziari applicati pari al 5% medio sull utilizzato in corso d anno; Commissioni passive del 2% sull accordato annuo di ; Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014 C.II Crediti 1) Crediti verso clienti (factor) C.IV Disponibilità liquide ( ) Dettaglio di Conto Economico al 31/12/2014 D. Debiti 5) Debiti v/altri finanziatori 0 B) Costi della produzione 7) Servizi C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 17) Interessi e altri oneri finanziari

42 Esempio di factoring pro-solvendo (OIC 15) Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di cessione del credito (factoring) pro-solvendo sul bilancio della stessa società Alfa: Cessione pro-solvendo di tutto l ammontare dei crediti in massa: anticipo pari al 80% dei crediti stessi. crediti commerciali ceduti al factor con anticipazione per ; oneri finanziari applicati pari al 5% medio sull utilizzato in corso d anno; Commissioni passive del 1% sull accordato annuo di ; Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014 C.II Crediti 1) Crediti v/clienti ) Crediti v/clienti (factor) C.IV Disponibilità liquide ( ) D. Debiti 5) Debiti v/altri finanziatori Nota: segnalazione in Nota Integrativa del valore nominale dei crediti ceduti. Impostazione prevista anche da IAS/IFRS B) Costi della produzione 7) Servizi C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 17) Interessi e altri oneri finanziari Dettaglio di Conto Economico al 31/12/

43 Factoring vs fido Agenda Leasing vs mutuo Finanza agevolata: alcune opportunità Monitorare la situazione finanziaria dell impresa: Principali informazioni della centrale rischi Analisi andamentale e rating bancario 43

44 Leasing 44

45 Leasing: operazione mediante la quale una società finanziaria acquista, per conto di un impresa industriale o commerciale, un bene mobile o immobile a questa necessario per lo svolgimento del processo produttivo, e alla stessa lo cede in godimento per un periodo in genere corrispondente alla sua intera vita economica Norme: legge n.183 del 1976 codice civile - combinazione degli schemi della vendita con patto di riservato dominio di cui all art del Codice Civile e del contratto di locazione (art c.c.) A livello contabile: principio contabile internazionale IAS 17 principi contabili italiani (OIC 1) Leasing Introduzione codice civile artt (immobilizzazioni rappresentate «con separata indicazione» quelle concesse in locazione finanziaria) 2427 n. 22 (prospetto di raccordo in nota integrativa per leasing finanziario) 45

46 Leasing Tipologie Nella prassi, si distinguono 2 principali tipologie di leasing dal punto di vista degli effetti: Leasing finanziario: trasferiti in capo all utilizzatore tutti i rischi ed i benefici connessi alla proprietà del bene, ed in cui la stessa proprietà del bene al termine del periodo di locazione può essere trasferita o meno all utilizzatore Leasing operativo: utilizzo di un bene dietro il pagamento di un canone; non trasferisce all utilizzatore tutti i rischi ed i benefici connessi alla proprietà del bene E dunque definito in via residuale, presenta una durata inferiore alla vita economica dei beni ed è molto più simile al contratto di noleggio 46

47 Esempio di contabilizzazione del leasing Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di leasing contabilizzato con il metodo patrimoniale e il metodo finanziario sul bilancio della società Alfa. Effettuiamo dunque le seguenti ipotesi. Costo di acquisto cespite: euro ,00 (ammortam. civilistico e fiscale in 3 anni) Data stipulazione contratto: 01/01/X Durata del contratto: 3 anni Periodicità dei canoni: mensile Scadenza 1a rata: 31/01/X Importo rata mensile: euro 2.453,00 Prezzo di riscatto: 1% del valore originario del bene: euro 800,00 Tasso di interesse annuo nominale: 7,08% Tasso di interesse annuo effettivo: 7,31% Tasso interno di rendimento su base mensile: 0,5898% Si dovrà pertanto calcolare il debito residuo di ogni anno equivalente al valore attuale delle rate di debito non scadute 47

48 Calcoli necessari alla contabilizzazione leasing Quote capitale totali dell'anno X ,38 Quote capitale totali dell'anno X ,23 Quote capitale totali dell'anno X ,39 Rata p. risc. Scadenza Importo rata Quota capitale Quota interessi Debito residuo Debito estinto 01/01/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X /12/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X /12/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X /12/X /12/X valore attuale delle rate di canone non scadute al termine dell anno X = debito residuo allo scadere dell anno X Interessi passivi totali dell'anno X 4.875,62 Interessi passivi totali dell'anno X ,77 Interessi passivi totali dell'anno X ,61

49 Effetti contabili del leasing Bilancio 31/12/X Metodo patrimoniale Stato patrimoniale B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to , ,62 Metodo finanziario Stato patrimoniale D.5) Debiti v/altri finanziatori ,62 Conti d ordine Beni in leasing ,62 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di x 12 mesi) Bilancio 31/12/X1 Metodo patrimoniale Stato patrimoniale Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,38 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno) C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 4.875,62 (= somma degli inter. passivi dell'anno) B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to , ,39 Metodo finanziario Stato patrimoniale D.5) Debiti v/altri finanziatori ,39 Conti d ordine Beni in leasing ,39 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di 2453 x 12 mesi) Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,23 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno) C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 3.079,77 (= somma degli inter. passivi pagati nell'anno) 49

50 Effetti contabili del leasing Bilancio 31/12/X2 Leasing Metodo patrimoniale Stato patrimoniale B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm. 800,00 (-) F. amm.to 800,00 0 Conti d ordine Beni in leasing 0 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di 2453 x 12 mesi) 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat. 800,00 B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to ,00 0 Metodo finanziario Stato patrimoniale D.5) Debiti v/altri finanziatori 0 Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,39 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno) C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 1.152,61 (= somma degli inter. passivi dell'anno) Il leasing, nel caso di contabilizzazione col metodo patrimoniale, mantiene fino alla data di riscatto lo stato patrimoniale libero nel passivo da debiti finanziari (PFN) e nell attivo da immobilizzazioni e comporta dei costi che tuttavia riducono l Ebitda e l Ebit, poiché inseriti nella voce B.8 Costi per godimento di beni di terzi. Attenzione poiché il metodo finanziario (principi IAS), invece comporta l iscrizione sia di immobilizzazioni (CIN) sia di debito finanziario (PFN) 50

51 Effetti contabili del mutuo vs leasing La società Alfa SpA deve effettuare un investimento a medio termine di , per cui deve scegliere un finanziamento tra mutuo e leasing con scadenza 3 anni. Si ipotizzi di utilizzare i dati del leasing relativi all esercizio precedente, mentre relativamente al mutuo si ipotizzino le seguenti condizioni: Costo di acquisto cespite: euro ,00 (ammortam. civilistico e fiscale in 3 anni) Data stipulazione contratto: 01/01/X Durata del contratto: 3 anni Periodicità dei canoni: mensile Scadenza 1a rata: 31/01/X Importo rata mensile: euro 2.473,02 (rata necessaria affinché mutuo e leasing presentino stesso livello di interesse annuo nominale/effettivo) Tasso di interesse annuo nominale: 7,08% Tasso di interesse annuo effettivo: 7,31% Tasso interno di rendimento su base mensile: 0,5898% 51

52 Calcoli necessari alla contabilizzazione mutuo Quote capitale totali dell'anno X ,43 Quote capitale totali dell'anno X ,45 Quote capitale totali dell'anno X ,12 Rata Scadenza Importo rata Quota capitale Quota interessi Debito residuo Debito estinto 01/01/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X /12/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X /12/X /01/X /02/X /03/X /04/X /05/X /06/X /07/X /08/X /09/X /10/X /11/X Debito residuo allo scadere dell anno X = debito iniziale quote capitale pagate nell anno Interessi passivi totali dell'anno X 4.867,81 Interessi passivi totali dell'anno X ,79 Interessi passivi totali dell'anno X , /12/X

53 Effetti contabili del leasing vs mutuo Bilancio 31/12/X Leasing Metodo patrimoniale Stato patrimoniale Conti d ordine Beni in leasing ,62 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di x 12 mesi) Bilancio 31/12/X1 Leasing Metodo patrimoniale Stato patrimoniale Conti d ordine Beni in leasing ,39 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di 2453 x 12 mesi) Bilancio 31/12/X B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to , ,33 Mutuo Stato patrimoniale D.4) Debiti v/banche Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,67 C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 4.867,81 (= somma degli inter. passivi dell'anno) Bilancio 31/12/X1 B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to , ,67 Mutuo Stato patrimoniale D.4) Debiti v/banche Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,67 (= / 3 anni) C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 3.053,79 (= somma degli inter. passivi dell'anno) 53

54 Effetti contabili del leasing vs mutuo Bilancio 31/12/X2 Leasing Metodo patrimoniale Stato patrimoniale B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm. 800,00 (-) F. amm.to 800,00 0 Conti d ordine Beni in leasing ,39 Conto economico B) Costi della produzione 8) per godimento di beni di terzi ,00 (= rata mensile di 2453 x 12 mesi) 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat. 800,00 Bilancio 31/12/X2 B.II Immobiliz. materiali 3) Attrezz. ind. e comm ,00 (-) F. amm.to ,00 0 Mutuo Stato patrimoniale D.4) Debiti v/banche 0 Conto economico B) Costi della produzione 10) Ammortamenti e svalutazioni b) Ammort. immob. mat ,67 (= / 3 anni) C) Proventi e oneri finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari 1.107,12 (= somma degli inter. passivi dell'anno) Il mutuo comporta a bilancio un aggravamento della PFN, poiché sono contabilizzati i debiti v/banche nel passivo di stato patrimoniale (SP), a differenza del leasing metodo patrimoniale che non contabilizza il debito in SP. Nel mutuo si ha un ammortamento coincidente con l aliquota d ammortamento civilistica del bene (in questo caso lo si ammortizza in 3 anni), e questo influisce sull Ebit, non sull Ebitda. Nel leasing la rata incide implicitamente sull Ebitda e sull Ebit, ma non ne risente la PFN in SP. 54

55 Factoring vs fido Leasing vs mutuo Argomenti Finanza agevolata: alcune opportunità Monitorare la situazione finanziaria dell impresa: Principali informazioni della centrale rischi Analisi andamentale e rating bancario 55

56 Finanza agevolata: alcune opportunità 56

57 Finanza agevolata Cassa Depositi e Prestiti: Piattaforma Imprese Si tratta di: finanziamenti di spese di investimento e di esigenze di incremento del capitale circolante Per le imprese con meno di dipendenti, attive su tutto il territorio nazionale e in qualsiasi settore di attività economica. Dotazione: 1. 2 miliardi di euro per PMI (meno di 250 dipendenti); 2. 2 miliardi di euro per Mid Cap (meno di dipendenti); milioni per i contratti di rete; milioni per finanziamento operazioni su lettere di credito In sostanza si hanno condizioni favorevoli a livello di tasso di interesse passivo sui finanziamenti erogati. Si attendono a breve ulteriori dettagli, anche sulle banche partecipanti, a cui andrà rivolta la domanda di erogazione del finanziamento. 57

58 Finanza agevolata Cassa Depositi e Prestiti: Plafond PMI Si tratta di: finanziamenti di spese di investimento e di esigenze di incremento del capitale circolante Per le imprese con meno di 250 dipendenti, attive su tutto il territorio nazionale e in qualsiasi settore di attività economica. Dotazione: 16 miliardi di euro Anche in tal caso sono previste condizioni favorevoli a livello di tasso di interesse passivo sui finanziamenti erogati. E necessario richiedere un finanziamento ad una banca convenzionata. 58

59 Finanza agevolata Cassa Depositi e Prestiti: Plafond Beni Strumentali Nuova Sabatini Contributo in conto interessi da parte del MiSE (Ministero Sviluppo Economico), che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti. Il contributo è pari ad un ammontare di interessi al tasso del 2,75% annuo, calcolati su un finanziamento di 5 anni con rate semestrali. La parte di interessi non coperta resta a carico dell impresa. Possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino all 80% dell ammontare del finanziamento, con priorità di accesso. Importo finanziabile: da un minimo di euro a un massimo di di euro per ciascuna PMI beneficiaria, anche frazionato in più iniziative di investimento; E necessario richiedere un finanziamento ad una banca convenzionata. 59

60 SIMEST Finanza agevolata Si elencano le principali linee di intervento di Simest per agevolare l accesso delle imprese italiane ai mercati esteri: Finanziamento agevolato per la realizzazione di programmi di investimento tramite apertura di strutture all estero in paesi extra UE Finanziamento agevolato per studi di fattibilità e per programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani in paesi extra UE Finanziamento agevolato a favore delle PMI esportatrici per il miglioramento e la salvaguardia della loro solidità patrimoniale al fine di accrescerne la competitività sui mercati esteri Finanziamento agevolato e assicurazione dei crediti all esportazione Finanziamento agevolato per la realizzazione di iniziative promozionali per la prima partecipazione ad una fiera e/o mostra sui mercati extra UE Partecipazione di SIMEST Spa al capitale di imprese estere Per ulteriori dettagli sui singoli programmi, si rinvia a: SGB Studio Circolari 60

61 Confidi e Fondo garanzia PMI del MISE CONFIDI (esempio COFIRE) Attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine Offrono inoltre contributi in conto interessi sugli stessi finanziamenti garantiti e condizioni di accesso al credito agevolate FONDO GARANZIA PER PMI del MISE Destinato alle PMI di ogni settore per qualunque operazione finanziaria nell ambito dell attività imprenditoriale l intervento del Fondo assistito dalla garanzia dello Stato abbatte il rischio sull importo garantito fino a 2,5 milioni di euro. 61

62 Factoring vs fido Agenda Leasing vs mutuo Finanza agevolata: alcune opportunità Monitorare la situazione finanziaria dell impresa: Principali informazioni della centrale rischi Analisi andamentale e rating bancario 62

63 Le principali informazioni della Centrale Rischi 63

64 Le principali informazioni della Centrale Rischi La Centrale Rischi è un sistema informativo sull indebitamento della clientela di banche e di intermediari finanziari vigilati dalla Banca d Italia. Le informazioni acquisite dalla Centrale Rischi hanno carattere riservato. Necessario effettuare una richiesta sottoscritta dal diretto interessato (persona fisica) o dal legale rappresentante della società (persona giuridica) alla Banca d Italia Normalmente, dal momento di effettuazione della richiesta, sono necessari 4 giorni lavorativi per ottenere la documentazione da parte della Banca d Italia. 64

65 Caratteri generali Gli intermediari sono tenuti a comunicare, ogni mese, alla Banca d Italia i rapporti di credito e/o di garanzia con la propria clientela. Le segnalazioni mostrano dunque la situazione di ciascun cliente all ultimo giorno del mese e debbono essere inviate entro il 25 giorno del mese successivo. Nel corso del mese, gli intermediari comunicano tempestivamente alla Centrale dei Rischi le informazioni: Sul passaggio a sofferenza, l estinzione della sofferenza e sulla ristrutturazione di una o più linee di credito, che hanno interessato la propria clientela. La segnalazione non contiene importi e deve essere trasmessa entro 3 giorni lavorativi dalla data in cui si è verificato il passaggio a sofferenza o la ristrutturazione; La regolarizzazione dei ritardi di pagamento relativi ai singoli finanziamenti a scadenza 65

66 Caratteri generali Gli intermediari segnalano l intera posizione nei confronti del singolo cliente se, a fine mese, è pari o superiore a euro. I crediti in sofferenza e i passaggi a perdita di sofferenze vanno, comunque, segnalati a prescindere dall importo. Gli intermediari non devono più inviare la segnalazione a partire dal mese nel corso del quale la posizione del cliente è scesa sotto la soglia di segnalazione oppure è estinta. Tuttavia, rimane lo storico delle segnalazioni. La Centrale dei Rischi censisce informazioni di carattere individuale che vengono classificate sulla base dei gradi di rischio. 66

67 Le categorie di censimento Le posizioni individuali di rischio sono comunicate alla Centrale dei Rischi sulla base di un modello di rilevazione articolato in cinque sezioni Crediti per cassa Crediti di firma Garanzie ricevute Derivati finanziari Sezione informativa - Rischi autoliquidanti - Rischi a scadenza - Rischi a revoca - Finanziamenti a procedura concorsuale - Altri finanziamenti particolari - Sofferenze - Crediti di firma commerciali - Crediti di firma finanziari - Garanzie personali che l intermediario segnalante ha ricevuto direttamente dai terzi - Contratti derivati negoziati sui mercati over the counter - Operazioni effettuate per conto terzi - Crediti acquisiti da clientela diversa da intermediari - debitori ceduti; - Rischi autoliquidanti - crediti scaduti - Sofferenze-crediti passati a perdita - Crediti ceduti a terzi 67

68 Esempio di risposta 68

69 Esempi pratici: rischi a scadenza Filiale di Modena Durata originaria: 17 = oltre i 5 anni; Durata residua: 18 = oltre 1 anno Divisa: 1 = euro Import export: 8 = operazioni diverse da import/export Tipo di attività: 28 = aperture di credito in c/c. Stato del rapporto: 831 = rapporti non contestati crediti scaduti o sconfinanti da più di 180 giorni Tipo di garanzia: 125 = assenza di garanzie reali e/o di privilegi 69

70 Esempi pratici: rischi a revoca e garanzie Filiale di Modena Tipo di attività: area non necessaria, poiché si tratta di aperture di credito in conto corrente Stato del rapporto: 830 = rapporti non contestati crediti scaduti o sconfinanti da più di 90 gg e non oltre 180 gg Tipo di garanzia: 113 = ipoteca esterna Riguardo alla garanzia, si tratta di un ipoteca su 1 bene di valore complessivo per di proprietà di una società esterna (la Società Beta, controllata operativa da Alfa), in grado di garantire l apertura di credito a c/c accordata ad Alfa per e utilizzata per

71 Factoring vs fido Agenda Leasing vs mutuo Cenni di finanza agevolata Monitorare la situazione finanziaria dell impresa: Principali informazioni della centrale rischi Analisi andamentale e rating bancario 71

72 L analisi andamentale 72

73 L analisi andamentale Definizione L analisi andamentale si basa sui dati di comportamento dell impresa nei confronti della banca e del sistema bancario. Esamina l andamento qualitativo/quantitativo dei rapporti tra banca e impresa, ossia: 1. Percentuale di utilizzo rispetto al totale dei fidi accordati; 2. Congruità tra utilizzi e operatività dell impresa; 3. Tempi di incasso e pagamento; 4. Capacità dell impresa di pianificare i fabbisogni finanziari e, pertanto, gli utilizzi Obiettivi Identificare la dinamica dell indebitamento finanziario dell impresa; Identificare capacità dell impresa di attrarre capitale e grado di fiducia del sistema bancario circa la capacità di rimborso dell impresa; Identificare le condizioni di tensione negli utilizzi, per prevedere future difficoltà finanziarie o default del debitore Valutare la qualità dei dati forniti dall impresa 73

74 Strumenti di valutazione VALUTAZIONE DELLA CENTRALE RISCHI VALUTAZIONE DEL RAPPORTO BANCARIO Anomalie gravi (sofferenze, passaggi a perdita, procedure concorsuali) Tensione di utilizzo Numero di intermediari segnalanti Sconfinamenti sul sistema Andamento e durata degli sconfinamenti Andamento del ricorso al credito e volumi Analisi della movimentazione di c/c: rotazione fidi e lavoro appoggiato Variazione dell appoggio di lavoro Variazione del portafoglio commerciale Analisi del portafoglio commerciale: sbf, ant. Fatture, insoluti 74

75 Scoring andamentale RISCHIO Rischi a revoca Rischi a scadenza Autoliquidante Conto corrente Conto immobilizzato Scarsa movimentazione Rotazione N. Operazioni avere Finanziamenti SCORE Ritardi Insoluti Rettifiche ANDAMENTALE FINALE Qualità del portafoglio Insoluti elevati % Insoluti Dare utilizzo medio 75

76 Alcune indicazioni per il miglioramento dello score 1. La presenza di elevati margini disponibili può ridurre di ¼ il rischio di insolvenza; 2. Un trend (crescente) di utilizzi più che proporzionale al fatturato (es. fatturato costante e utilizzi dei fidi cresciuti del 25%) comporta un incremento del rischio insolvenza anche di 3 o 4 volte; 3. Un elevata rotazione degli affidamenti (in rapporto al fatturato) può ridurre di 8 volte il rischio di insolvenza 4. Un elevata quota di lavoro in proporzione agli affidamenti concessi può determinare una riduzione sino a 6 volte del rischio di insolvenza 5. Un ammontare di insoluti abbastanza elevato può portare anche ad un raddoppio del rischio di insolvenza 76

77 Scoring andamentale e rating In casi normali, il peso dell analisi andamentale dipende dalle dimensioni dell azienda esaminata. Per le PMI, l analisi andamentale assume un carattere preponderante, in quanto, solitamente, l analisi quantitativa e qualitativa (posizionamento nel settore, nel mercato, fattori critici di successo, assetto proprietario e management) hanno minore rilevanza, a causa sia di bilanci in forma abbreviata ad impostazione fiscale sia di strutture amministrative semplificate. Suddividendo le imprese in 3 categorie principali: 1. Retail: operatori economici con fatturato < 2,5 o 5 milioni di euro 2. Corporate: medie aziende (mid corp.) con fatturato fino a mln euro; grandi aziende (large corporate) con fatturato fino a 100 o 200 mln euro 3. Multinationals: aziende multinazionali con fatturato > 100 o 200 mln euro Si può affermare che le PMI rientrano nella categorie retail e corporate fino a 50 mln euro di fatturato. Retail e mid corp.: analisi andamentale ha peso preponderante, Large corporate e multinationals: analisi andamentale ha peso inferiore. 77

78 Un indicazione di massima sul rating bancario Tenendo presente che ogni intermediario utilizza un suo modello di rating per la valutazione del merito creditizio di un impresa è comunque possibile riassumere il peso delle 3 componenti principali nell impatto sul rating finale di impresa: Quantitativa Andamentale Qualitativa Analisi Corporate Small business Quantitativa 50% 30% Andamentale 40% 65% Qualitativa 10% 5% 78

79 MIGLIORARE L IMMAGINE DELL AZIENDA AGLI OCCHI DELLE BANCHE: IL BUSINESS PLAN

80 Agenda Quali aspetti evidenziare nel Business Plan Esempio di Business Plan 80

81 Il Business Plan Con Basilea 2 e Basilea 3 - il Business Plan diventa un elemento importante, con il Bilancio, per la valutazione d impresa. La sua valenza diventa sempre più forte ed è un elemento utilizzato dalla banca nell assegnazione del rating, che determina la possibilità o meno per l impresa di accedere al credito bancario Il Business Plan ha una doppia valenza: interna, in quanto è lo strumento che consente di razionalizzare ed esplicitare l idea imprenditoriale; esterna, perché permette a terzi di valutare l iniziativa economica, le sue potenzialità e i rischi ad essa connessi. 81

82 Il Business Plan 82

83 Il Business Plan - esempio A) DESCRIZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE E GOVERNANCE B) DESCRIZIONE DELL ATTIVITA (O DEL PROGETTO) Settore di attività Descrizione sintetica del prodotto/servizio Punti di forza e di debolezza C) ASPETTI COMMERCIALI Vantaggi competitivi Mercato di riferimento Strategie commerciali Obiettivi di vendita 83

84 Il Business Plan - esempio Core Business Divisioni R&D Governance Punti di forza e debolezza 84

85 Il Business Plan - esempio Previsioni di fatturato Ipotesi principali ed effetti Giorni clienti Giorni fornitori Giorni scorte 85

86 Il Business Plan - esempio D) ASPETTI OCCUPAZIONALI E) GRUPPO DI APPARTENENZA F) PIANIFICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA Descrizione dell'investimento da effettuare Descrizione dei finanziamenti Piano economico-finanziario e indici previsionali Piano di copertura finanziaria 86

87 Il Business Plan - esempio Investimento programmato e risparmi 87

88 Il Business Plan - esempio Conto Economico prospettico Stato patrimoniale prospettico 88

89 Il Business Plan - esempio Rendiconto finanziario prospettico 89

90 IL RATING PROPOSTO DA ALCUNE SOCIETÀ SPECIALIZZATE: ESEMPI PRATICI Dott. Corrado Baldini

91 Il rating Worst Case Società Alfa 91

92 Il rating Società Alfa 92

93 Il rating Società Alfa 93

94 Il rating Società Alfa Società Alfa 94

95 Il rating Società Alfa 95

96 Il rating Best Case Società Beta 96

97 Il rating Società Beta 97

98 Il rating Società Beta 98

99 Il rating Società Beta Società Beta 99

100 Il rating Società Beta 100

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

7. CONTABILITA GENERALE

7. CONTABILITA GENERALE 7. CONTABILITA GENERALE II) SCRITTURE DI GESTIONE OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 1 Definizione Per poter acquisire i fattori produttivi da impiegare nel processo produttivo l impresa necessita del fattore

Dettagli

II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE

II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE CONTABILITA GENERALE 20 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE 1 dicembre 2005 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale

Dettagli

Capitale di credito PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE

Capitale di credito PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE Definizione È una forma di finanziamento basata sulla presentazione all incasso, da parte dell impresa, di crediti in scadenza aventi o meno natura cambiaria e

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 20 novembre 2010 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1 F. Scritture relative all

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE 6 dicembre 2007 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci INDICE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE RISTORATIVE... 2 Il fabbisogno finanziario:concetto e problematiche... 3 Definizione di fabbisogno finanziario... 3 Le fonti di finanziamento... 3 Scelta tra

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività:

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività: Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sulla scomposizione del reddito di esercizio nei risultati parziali generati

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni contabili

La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni contabili S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE La centrale rischi interbancaria e le centrali rischi private: istruzioni per l uso La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni

Dettagli

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07. ALLEGATO 4 - Pag. 1 di 13 ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013 DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.2011 RICHIESTA DI AMMISSIONE ALLA CONTROGARANZIA

Dettagli

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA Quattro valori fondamentali per valutare una impresa sono: 1. Il Capitale Operativo Investito, che è dato dal Capitale Fisso (Costi pluriennali a lenta rotazione) +

Dettagli

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI V/S SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE D) RATEI E RISCONTI PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE A cura di Leopoldo Noventa 1 Che cosa sono? I finanziamenti agevolati per le piccole e medie imprese operanti nella Regione Veneto sono finanziamenti erogati

Dettagli

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 l) Le riserve di capitale: a) costituiscono autofinanziamento per l impresa b) derivano da sottovalutazione di elementi dell attivo c) costituiscono una

Dettagli

Investimenti necessari all acquisto di impianti, macchinari, arredi, beni e servizi necessari all attività corrente dell impresa.

Investimenti necessari all acquisto di impianti, macchinari, arredi, beni e servizi necessari all attività corrente dell impresa. -Idea Credito- FORMA TECNICA - Apertura di credito in c/c, con piano di rimborso programmato: o Per durate fino a 18 mesi: tipo rapporto CC261 IDEA CREDITO BT o Per durate oltre 18 mesi: tipo rapporto

Dettagli

CONVENZIONE CONFESERCENTI/BNL SCHEDE PRODOTTO E CONDIZIONI

CONVENZIONE CONFESERCENTI/BNL SCHEDE PRODOTTO E CONDIZIONI CONVENZIONE CONFESERCENTI/BNL SCHEDE PRODOTTO E CONDIZIONI Si riportano di seguito le schede prodotto con le relative condizioni economiche dedicate a tutte le Aziende associate a Confesercenti con fatturato

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Anticipo export. 80% del valore della fattura al netto IVA. Può essere in euro o in moneta estera. Fascia A (RT 1-3) 1,50%

Anticipo export. 80% del valore della fattura al netto IVA. Può essere in euro o in moneta estera. Fascia A (RT 1-3) 1,50% Anticipo export L anticipo all esportazione rende disponibili all azienda i mezzi finanziari necessari per la predisposizione della fornitura da vendere all estero, oppure reintegrare i mezzi finanziari

Dettagli

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 10 Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Antonia Mente COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Interpretare i sistemi aziendali nei loro

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Gli intermediari finanziari non bancari

Gli intermediari finanziari non bancari Gli intermediari finanziari non bancari Intermediari creditizi non bancari A. Leasing B. Factoring C. Credito al consumo Art. 106 e 107 TUB Le società di leasing Elenco generale presso UIC Condizioni per

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

L'importanza del Business Plan. Maurizio Longo

L'importanza del Business Plan. Maurizio Longo L'importanza del Business Plan Elementi tecnici ed economici Maurizio Longo A cosa serve un Business Plan A richiedere un finanziamento in Banca E poi??? Il BP è uno strumento dinamico che serve per capire

Dettagli

La pianificazione dell equilibrio finanziario

La pianificazione dell equilibrio finanziario La pianificazione dell equilibrio finanziario Sebastiano Di Diego - Fabrizio Micozzi 1 L ottimizzazione della gestione delle fonti di finanziamento richiede l analisi di una metodologia di calcolo del

Dettagli

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it Con il contributo di IL BILANCIO DELLA FARMACIA HA DUE DOCUMENTI >LO STATO PATRIMONIALE >IL CONTO ECONOMICO

Dettagli

MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA

MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA MODELLO DI COMUNICAZIONE FINANZIARIA Check list delle informazioni di riferimento Applicato dalle Banche che hanno aderito alla proposta di Accordo di CONFINDUSTRIA PESARO-URBINO FINALITA E CONTENUTI DEL

Dettagli

Il leasing in Nota integrativa

Il leasing in Nota integrativa Fiscal Adempimento La circolare di aggiornamento professionale N. 18 19.05.2014 Il leasing in Nota integrativa Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Nota integrativa Le operazioni di leasing

Dettagli

FONDO UNICO REGIONALE DI INGEGNERIA FINANZIARIA FONDO DI GARANZIA REGIONALE PER LE PMI

FONDO UNICO REGIONALE DI INGEGNERIA FINANZIARIA FONDO DI GARANZIA REGIONALE PER LE PMI UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse VII Sistemi Produttivi Obiettivo Specifico 7.1 Obiettivo Operativo 7.1.3 Linea di Intervento 7.1.3.1 Migliorare le condizioni

Dettagli

LA GESTIONE FINANZIARIA

LA GESTIONE FINANZIARIA LA GESTIONE FINANZIARIA Nella letteratura la gestione finanziaria viene frequentemente definita come il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale in impresa. La gestione

Dettagli

LEASING, LEASE-BACK E FACTORING

LEASING, LEASE-BACK E FACTORING ESERCIZIO 1 MAXICANONE DI LEASING LEASING, LEASE-BACK E FACTORING Il contratto di leasing può prevedere, oltre ai canoni mensili, il pagamento di un maxicanone iniziale. In tale ipotesi la quota del canone

Dettagli

TEMI D ESAME. Valore contabile Valore corrente Brevetti 20.000 35.000 Magazzino 26.000 22.000

TEMI D ESAME. Valore contabile Valore corrente Brevetti 20.000 35.000 Magazzino 26.000 22.000 TEMI D ESAME N.1 QUESITO In data 1 gennaio 2005 Alfa S.p.A. ha acquistato una partecipazione dell 80% in Beta S.p.A., pagando un prezzo pari a euro 60.000. Il patrimonio netto contabile di Beta alla data

Dettagli

L equilibrio finanziario

L equilibrio finanziario L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione

Dettagli

IL RATING BANCARIO PUÒ MIGLIORARE

IL RATING BANCARIO PUÒ MIGLIORARE IL RATING BANCARIO PUÒ MIGLIORARE Un decalogo per l impresa ODCEC Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino Confidi Macerata Società Cooperativa per Azioni Possiamo

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

La funzione dell analisi di bilancio nell assegnazione del rating alle imprese secondo l accordo Basilea 2

La funzione dell analisi di bilancio nell assegnazione del rating alle imprese secondo l accordo Basilea 2 La funzione dell analisi di bilancio nell assegnazione del rating alle imprese secondo l accordo Basilea 2 e nel contenuto obbligatorio della relazione sulla gestione accompagnatoria al bilancio di esercizio

Dettagli

Concetto di patrimonio

Concetto di patrimonio Concetto di patrimonio Il patrimonio o capitale si può definire, in prima approssimazione, come l insieme l dei beni a disposizione del soggetto aziendale in un determinato momento; in un accezione più

Dettagli

Garanzia confidi_sezione breve termine

Garanzia confidi_sezione breve termine Garanzia confidi_sezione breve termine Scheda prodotto DESCRIZIONE PRODOTTO CapitaleSviluppo attraverso il servizio di accesso alla garanzia dei confidi offre alle imprese un importante strumento atto

Dettagli

Finanziamento ordinario a medio/lungo termine

Finanziamento ordinario a medio/lungo termine Finanziamento ordinario a medio/lungo termine Descrizione Finanziamento classico a medio/lungo termine, di durata compresa tra 5 e 10 anni, che consente di programmare l'esborso attraverso rate, normalmente

Dettagli

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna Osservatorio regionale sul credito dell UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE INDAGINE DICEMBRE 2012 DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI FORLI - CESENA 1.1 L assetto finanziario

Dettagli

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO per passare all analisi del fabbisogno e della copertura finanziaria occorre terminare l analisi economica. i ricavi sono stati previsti nel dossier mercato alcuni costi sono

Dettagli

fac simile di Relazione Illustrativa ad un BUSINESS PLAN Periodo n I dati contenuti nei prospetti sono casuali

fac simile di Relazione Illustrativa ad un BUSINESS PLAN Periodo n I dati contenuti nei prospetti sono casuali fac simile di Relazione Illustrativa ad un BUSINESS PLAN Periodo n I dati contenuti nei prospetti sono casuali INDICE ELABORATO 1) Illustrazione delle ipotesi alla base del Business Plan 2) Analisi sintetica

Dettagli

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche A cura di: Dott. Antonio Fortarezza MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche Il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente

Dettagli

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE INDICATORI FINANZIARI DI RISULTATO Dott. Fabio CIGNA Gli indicatori di risultato finanziari: Stato Patrimoniale e Conto Economico riclassificati Analisi degli indicatori

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;

Dettagli

ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A.

ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A. ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A. A cura di A.N.I.N.S.E.I. www.aninsei.it Soluzione a cura dei proff. Biscontin Franco e Carnio

Dettagli

IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA

IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA IN OTTICA BASILEA 2 DOTT. GABRIELE TROISE - troise@innofin.net 1 PRINCIPI ISPIRATORI DI BASILEA 2 BASILEA 2 E UNA NORMATIVA DIRETTA ALLE BANCHE. FUNZIONE PRECIPUA DELLA

Dettagli

Fascia Merito creditizio Spread Fascia A (RT 1-3) 3,00% Fascia B (RT 4-5) 3,65% Fascia C (RT 6-7) 4,30%

Fascia Merito creditizio Spread Fascia A (RT 1-3) 3,00% Fascia B (RT 4-5) 3,65% Fascia C (RT 6-7) 4,30% Si riporta, di seguito, l offerta commerciale dedicata alle aziende associate ad Ipe Coop Confidi a valere sull operatività con la CCIAA di Roma. Le condizioni riportate nel presente documento sono valide

Dettagli

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved Indici di Bilancio Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano-Bicocca University All rights reserved Milano, marzo 2012 Gli indici di bilancio I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati

Dettagli

Analisi di bilancio per indici

Analisi di bilancio per indici Analisi di bilancio per indici Al 31/12/n la Carrubba spa, svolgente attività industriale, presenta la seguente situazione contabile finale: SITUAZIONE PATRIMONIALE Software 20.000,00 Fondo ammortamento

Dettagli

La valutazione di affidabilità creditizia: ESERCITAZIONE

La valutazione di affidabilità creditizia: ESERCITAZIONE La valutazione di affidabilità creditizia: ESERCITAZIONE Corso di finanziamenti di impresa a.a. 2014-2015 Dott.ssa Diletta Tancini diletta.tancini@yahoo.it Agenda Premessa Il caso dell impresa ALFA S.R.L.

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE

ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE Pag. 1 / 5 Anticipi import export ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca Monte dei Paschi di Siena

Dettagli

Viene confermata la focalizzazione della Banca sulla concessione del credito e sulla gestione delle

Viene confermata la focalizzazione della Banca sulla concessione del credito e sulla gestione delle COMUNICATO STAMPA Il Consiglio d Amministrazione di Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale approva il nuovo Piano Industriale Triennale 2015 2017 e la Relazione Semestrale al 30 giugno 2015 Roma,

Dettagli

(Cash Flow Statements)

(Cash Flow Statements) RENDICONTO FINANZIARIO IAS 7 (Cash Flow Statements) 1 SOMMARIO Concetti generali sul Rendiconto Finanziario Come si fa a redigere un Rendiconto Finanziario? 2 1 Concetti generali sul Rendiconto Finanziario

Dettagli

Fatturato e Cash flow in crescita

Fatturato e Cash flow in crescita GRUPPO SOL COMUNICATO STAMPA RISULTATI DI BILANCIO CONSOLIDATO AL 31-12- 2005 Fatturato e Cash flow in crescita Fatturato consolidato: Euro 346 milioni (+7,5%) Cash Flow: Euro 56,3 milioni (+4 %) Utile

Dettagli

* al Comitato introdotto con delibera del Comitato Agevolazioni dell 11.10.2011.

* al Comitato introdotto con delibera del Comitato Agevolazioni dell 11.10.2011. Comitato Agevolazioni istituito presso la SIMEST in base alla Convenzione stipulata il 16.10.1998 tra il Ministero del Commercio con l Estero (ora Ministero dello Sviluppo Economico) e la SIMEST CIRCOLARE

Dettagli

Principi Contabili Internazionali Laurea Magistrale in Consulenza Professionale per le Aziende. IAS 17 Leasing. by Marco Papa

Principi Contabili Internazionali Laurea Magistrale in Consulenza Professionale per le Aziende. IAS 17 Leasing. by Marco Papa Principi Contabili Internazionali Laurea Magistrale in Consulenza Professionale per le Aziende IAS 17 Leasing by Marco Papa Outline o Definizioni o Classificazione del contratto di leasing o Contabilizzazione

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari Roma, marzo/maggio 2015 Finalità e ambito di applicazione Un investimento immobiliare è una proprietà immobiliare posseduta per: Percepire canoni d affitto Ottenere

Dettagli

BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO OPERATIVITÀ A MEDIO/LUNGO TERMINE FINANZIAMENTI PER CONSOLIDAMENTO DI PASSIVITÀ A BREVE TERMINE Finalità: favorire il rafforzamento della struttura finanziaria aziendale attraverso la concessione di finanziamenti

Dettagli

LA NUOVA LEGGE SABATINI

LA NUOVA LEGGE SABATINI LA NUOVA LEGGE SABATINI (DECRETO FARE Decreto Legge 69/2013 convertito con modificazioni dalla legge 98/2013) I DESTINATARI La Nuova Legge Sabatini, prevista dal Decreto del Fare, si rivolge alle micro,

Dettagli

Il fabbisogno finanziario rappresenta la parte del fabbisogno monetario complessivo coperta dai debiti di finanziamento.

Il fabbisogno finanziario rappresenta la parte del fabbisogno monetario complessivo coperta dai debiti di finanziamento. Il fabbisogno monetario In generale, il momento del sostenimento dei costi per l acquisizione dei fattori produttivi e la correlata uscita monetaria precedono il momento dell ottenimento del ricavo per

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante

Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante Sarda Factoring S.p.A. Via S. Margherita n. 8 09124 CAGLIARI Tel. 070 668139 Fax 070 660884 www.sardafactoring.it - sardafactoring@tiscali.it

Dettagli

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Analisi di bilancio per indici di Lucia BARALE Materie: Economia aziendale (Classe 5 a IGEA) La verifica consente di valutare le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti sulla

Dettagli

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Premessa Indice 1. A cosa serve il Fondo di Garanzia 2 2. Quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista

Dettagli

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi 3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO Gli elementi utili per aprire un attività imprenditoriale Rovigo, 14 maggio 2008 Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi La scelta di intraprendere

Dettagli

BILANCIO DELLE IMPRESE BANCARIE E INDUSTRIALI di Lucia BARALE

BILANCIO DELLE IMPRESE BANCARIE E INDUSTRIALI di Lucia BARALE Tema d esame BILANCIO DELLE IMPRESE BANCARIE E INDUSTRIALI di Lucia BARALE ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 MATERIE AZIENDALI (classe 5 a ITC) Il tema proposto è articolato in tre parti, di cui l ultima con tre alternative

Dettagli

GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE

GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE in collaborazione con: Promem Sud Est S.p.A. Società per la Promozione dei Mercati Mobiliari Sud Est S.p.A. GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE a cura del Dott. Aurelio Valente Amministratore

Dettagli

CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE

CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE Prof. Giovanni Frattini Dal cap. 5 Il bilancio pubblico - L introduzione dei principi contabili

Dettagli

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 GARANZIA DIRETTA (Banca) Oggetto e finalità Favorire l accesso alle fonti finanziarie delle PMI mediante la concessione di una garanzia

Dettagli

MISURE DI SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. Banca Monte dei Paschi di Siena. Direzione Corporate Banking & Capital Markets

MISURE DI SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. Banca Monte dei Paschi di Siena. Direzione Corporate Banking & Capital Markets MISURE DI SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Banca Monte dei Paschi di Siena Direzione Corporate Banking & Capital Markets LE SINGOLE MISURE DI SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Di seguito i singoli

Dettagli

Settore economico Indirizzo: Amministrazione, Finanza e Marketing Articolazione: Sistemi informativi aziendali

Settore economico Indirizzo: Amministrazione, Finanza e Marketing Articolazione: Sistemi informativi aziendali Settore economico Indirizzo: Amministrazione, Finanza e Marketing Articolazione: Sistemi informativi aziendali Esame di Stato anno scolastico 2014/2015 Svolgimento seconda prova di Economia aziendale La

Dettagli

Moratoria leasing, le implicazioni contabili nel bilancio del locatario

Moratoria leasing, le implicazioni contabili nel bilancio del locatario Per sostenere le PMI in difficoltà 3 Marzo 2011, ore 08:56 Moratoria leasing, le implicazioni contabili nel bilancio del locatario Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula

Dettagli

Assolombarda e Mediocredito Italiano

Assolombarda e Mediocredito Italiano AGGIORNATO AL 8 LUGLIO 2010 Assolombarda e Mediocredito Italiano Pag. 1. Riequilibrio Finanziario Finanziamento a medio termine finalizzato al sostegno di programmi di riequilibrio finanziario delle imprese,

Dettagli

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO BANCA NAZIONALE DEL LAVORO Segmento Corporate : condizioni indicativamente praticabili per il mese di Novembre 2011 Segmento Retail : condizioni valide dal 01.04.2012 sino al 30.06.2012 SEGMENTO CORPORATE

Dettagli

AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL

AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL Sede in VIA PALLODOLA 23 SARZANA Codice Fiscale 00148620115 - Numero Rea P.I.: 00148620115 Capitale Sociale Euro 844.650 Bilancio al 31-12-2014 Gli importi presenti sono

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA

COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Studio Associato Braga Tecla - Mutti Roberto Dottori Commercialisti Revisori contabili Presentazione dei servizi di assistenza 1 Introduzione Lo scopo

Dettagli

MARCO BERRY MAGIC FOR CHILDREN onlus Sede legale in Torino, C.so Duca degli Abruzzi 6 Codice Fiscale 97747030019 NOTA INTEGRATIVA SUL BILANCIO CHIUSO

MARCO BERRY MAGIC FOR CHILDREN onlus Sede legale in Torino, C.so Duca degli Abruzzi 6 Codice Fiscale 97747030019 NOTA INTEGRATIVA SUL BILANCIO CHIUSO MARCO BERRY MAGIC FOR CHILDREN onlus Sede legale in Torino, C.so Duca degli Abruzzi 6 Codice Fiscale 97747030019 NOTA INTEGRATIVA SUL BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2012 Signori associati, il presente documento

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale

Commento al tema di Economia aziendale Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre

Dettagli

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO 2 La valutazione delle immobilizzazioni immateriali Seconda lezione 1 DEFINIZIONE condizioni produttive controllate dall impresa, utili per l esercizio della sua gestione

Dettagli

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE ATTIVITA : RAGGRUPPARE GLI ELEMENTI ATTIVI DEL CAPITALE IN RELAZIONE ALLA LORO ATTITUDINE A PROCURARE MEZZI DI PAGAMENTO, ATTRAVERSO LA

Dettagli

Bilanci previsionali 20.. 20. 20. Stato Patrimoniale

Bilanci previsionali 20.. 20. 20. Stato Patrimoniale MODULO PER LA VALUTAZIONE DELLE IMPRESE DI RECENTE COSTITUZIONE PER FINANZIAMENTI DI IMPORTO SUPERIORE A 50.000,00 EURO (importi in migliaia di Euro) Immobilizzazioni Rimanenze Disponibilità Bilanci previsionali

Dettagli

Il factoring tra finanza e servizi

Il factoring tra finanza e servizi in collaborazione con Factorit spa Il factoring tra finanza e servizi Giuseppe Nardone Resp. Sviluppo Affari e Canali e Distributivi Il factoring: definizione Il factoring è oggi il solo prodotto presente

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione PMI BASILEA autodiagnosi aziendale e corso di formazione L attuale contesto di mercato Situazione di scarsa liquidità per le banche commerciali italiane Obbligo per le banche di monitoraggio e di misurazione

Dettagli

Giovanni Crespi S.p.A.:

Giovanni Crespi S.p.A.: Comunicato Stampa Legnano, 30 settembre 2009 Giovanni Crespi S.p.A. Informativa mensile al mercato ai sensi dell art.114 comma 5 D.Lgs.n.58/98 Periodo di riferimento : 31-08-09 POSIZIONE FINANZIARIA NETTA

Dettagli