La Settimana dei Mercati

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1 La Settimana dei Mercati La settimana entrante Europa. Settimana densa di appuntamenti: in uscita il PMI Composito atteso a 53,8 considerato l incremento previsto della fiducia nel manifatturiero (atteso al 54,0 dal precedente 54,2) ed una stabilizzazione nei servizi. In Germania l indice IFO dovrebbe risalire a 95,8 dal precedente 95,2. La dinamica della massa monetaria M3 potrebbe frenare nuovamente a febbraio a -0,1% a/a dopo l incremento dello 0,1% di gennaio. Grande attesa per la riunione del Consiglio Europeo che potrebbe risultare molto significativa per la crisi greca. Italia. Settimana non ricca di appuntamenti per l Italia. Ricordiamo la pubblicazione dell indagine trimestrale sulla forza lavoro che dovrebbe segnalare un tasso di disoccupazione nel 4 trimestre 2009 atteso a 8,3% dal precedente 7,8%. In uscita anche i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese di marzo, entrambi sostanzialmente invariati. Segnaliamo il dato di vendite al dettaglio di gennaio stimato in modesto rialzo. Trimestrali societarie di: Banca Popolare di Milano, Buzzi Unicem, Mediaset, Mondadori, Banca MPS, Impregilo, Telecom Italia, Unipol, Fondiaria e Mediolanum. USA. Il calendario macro della settimana prevede gli ordini di beni durevoli di febbraio, stimati in moderata crescita dello 0,5%, ma inferiori rispetto al mese precedente. Sono attesi anche i dati di febbraio relativi al mercato immobiliare, in termini di vendita di case esistenti e di nuove abitazioni; in entrambi i casi il mercato stima un incremento rispetto a gennaio. Inoltre, è prevista la lettura finale del PIL del 4 trimestre 2009, confermato in crescita del 5,9% t/t. Infine, la fiducia dell Università del Michigan di marzo, il dato è atteso in rialzo a 73 dal precedente 72,5. Chiudono gli usuali dati settimanali su sussidi di disoccupazione e scorte di petrolio. A livello societario, riporterà i dati trimestrali Oracle. Focus della settimana Situazione della Grecia sotto la lente. Più che sull andamento dei dati macroeconomici, i mercati finanziari appaiono concentrati in questa fase sulle prospettive di sostegno alla Grecia. In vista della riunione del Consiglio Europeo del prossimo marzo, la Grecia vorrebbe fosse dettagliato un piano di intervento a sostegno del paese, nel caso dovessero emergere difficoltà nel finanziare il proprio debito. Più che da un effettiva necessità di finanziamento, le insistenze della Grecia sarebbero dettate dall esigenza di ridurre il costo di finanziamento del debito grazie ad una pronta disponibilità di intervento in caso di serie difficoltà del paese a reperire le risorse necessarie. L ipotesi ventilata dalle Autorità greche di rivolgersi al Fondo Monetario Internazionale, pur consapevoli dell impatto reputazionale negativo sul progetto euro, è considerata da alcuni commentatori come il grimaldello utilizzato per ottenere in realtà un progetto specifico di sostegno dall Europa e in tal modo assicurarsi tassi di mercato più bassi ai quali finanziarsi. Dal canto loro, le Autorità europee appaiono divise tra un atteggiamento maggiormente accondiscendente alle richieste greche (sarebbe il caso della Francia) e quello maggiormente disposto a vedere le carte del presunto bluff greco (è il caso della Germania), aprendo all ipotesi di un intervento del Fondo Monetario Internazionale. Nota settimanale Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Andamento del costo del rischio di insolvenza (Credit Default Swap) 450 Grecia Italia Fonte: Thomson Reuters - EcoWin. Dati in centesimi di punto percentuale. I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione).

2 La settimana dei mercati azionari. I mercati azionari continuano a mostrare forza, con i principali indici internazionali che hanno fatto registrare nuovi massimi relativi degli ultimi diciassette mesi, per poi ripiegare leggermente da tali livelli nel corso delle ultime due sedute della scorsa settimana. A influire sull andamento positivo dei mercati è stata anche la decisione di Moody s di rimuovere dal Credit Watch la Grecia e l Outlook della Fed di lasciare inalterati i tassi ancora per lungo tempo, segnalando un miglioramento della ripresa. Sul fronte della crisi greca, restano ancora timori dopo le dichiarazioni del Primo Ministro di non essere in grado di sostenere i tagli programmati nelle scorse settimane al disavanzo pubblico. Le difficoltà si concretizzerebbero nel caso in cui il paese debba continuare a indebitarsi agli attuali tassi d interesse, che scontano un forte rischio paese; in tal modo, si riproporrebbe il timore di un ricorso al Fondo Monetario Internazionale. Continua anche l apporto positivo dell attività di M&A, con il gruppo petrolifero britannico BT che ha raggiunto un accordo per rilevare le attività internazionali della società statunitense Devon Energy per un controvalore complessivo di circa 7 mld di dollari. Tecnicamente, l S&P500 resta a ridosso dell area , il cui superamento favorirebbe obiettivi a punti. Sul fronte opposto, la perdita di toglierebbe forza al movimento con primi obiettivi a 1.110, mentre solo sotto si avrebbe un primo segnale di debolezza nel breve. La successiva conferma della rottura di condurrebbe nuovamente verso e successivamente a 1.047, per poi dirigersi verso , che si conferma un area supportiva importante per mantenere intatta la struttura tecnica di breve e il cui cedimento riproporrebbe il test a Lo Stoxx600 resta a ridosso dell area di forte valenza posta a Stazionamenti sopra tali livelli fornirebbero un segnale di forza verso e successivamente a 276. Sul fronte opposto, il ritorno sotto 254,8 riproporrebbe il test a 251, la cui perdita confermata dal cedimento di 245 favorirebbe il ritorno verso 241. A livello settoriale, esprimono maggior forza relativa gli Industriali, sulle attese di un ulteriore consolidamento della ripresa economica. Recupera forza anche il Tecnologico, con Nokia che ha rivisto al rialzo le proprie stime di crescita del mercato dei telefonini; il 2010 dovrebbe chiudersi con un rialzo del 10% dopo un andamento flat nel 2009, comunque migliore delle attese. Inoltre, il comparto beneficia delle indicazioni positive fornite dal gruppo coreano Samsung; quest ultimo si attende per l intero anno una crescita a doppia cifra delle vendite e utili operativi più elevati rispetto a quelli del 2009, grazie ad un miglioramento della domanda di prodotti tecnologici. Maggior forza per l Auto, con le immatricolazioni di auto in Europa che hanno evidenziato una crescita in febbraio del 3,2% (UE + Efta) rispetto all analogo mese del 2009; il dato però evidenzia una flessione rispetto a gennaio 2009 (-7,8%), dimostrando ancora una volta come la mancanza degli incentivi in alcuni paesi stia rallentando le vendite di nuovi veicoli. Il Bancario chiude il 4 trimestre 2009 con dati mediamente superiori alle attese e il consenso stima un recupero degli utili rilevante per il biennio Tra i principali gruppi, la britannica Lloyds ha comunicato un deciso miglioramento dei risultati delle prime 10 settimane tale da far stimare un ritorno all utile nel corso del Performance indici USA e Giappone % settimana 2010 S&P ,9 4,0 B&S discrezionali 255 0,6 8,3 B&S di base 287 1,6 4,6 Energia 430-1,1-0,1 Finanziari 211 1,1 9,0 Farmaceutici 374 1,5 3,4 Industriali 270 2,2 11,0 Tecnologici 372 0,2 0,5 Risorse di base 201 0,2 0,8 Telecom 108 2,4-5,4 Utility 152 1,2-3,6 Nasdaq ,3 4,6 Nikkei ,7 2,6 Performance indici europei % settimana 2010 FTSE MIB ,5-2,4 Euro Stoxx 274 0,1-0,5 Auto 225 0,8-3,5 Banche 207-0,1-6,0 Risorse di base 282-0,4 1,1 Chimici 540-0,8-1,7 Costruzioni 283 0,6-1,8 Energia 320-0,5-3,2 Servizi finanziari 234 0,0-2,5 Alimentari 305 0,3 3,2 Industriali 406 1,1 5,4 Assicurazioni 163-0,7 1,5 Media 154 0,2-0,6 Farmaceutici 441 1,7 5,1 Tecnologici 244 1,5 11,8 Telecom 401-0,9-4,5 Utility 371-0,6-5,1 Beni personali e per la casa 341 0,8 8,5 Retail 299 1,5 8,6 Turismo e tempo libero 106 1,7 7,4 FTSE ,4 4,4 DAX ,6 0,4 CAC ,0-0,3 SMI ,6 5,1 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 2

3 Euro Stoxx, Dow Jones e FTSE MIB da gennaio FtseMib Dow Jones EuroStoxx gen-08 feb-09 mar-10 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 3

4 La settimana di tassi, obbligazioni, valute e commodity Dati macroeconomici Europa L'occupazione nei 16 paesi della zona euro nel 4 trimestre 2009 ha visto un calo trimestrale dello 0,2% per un tendenziale annuo di -2,0%. Nel mese di febbraio l'inflazione dell'eurozona è salita dello 0,3% m/m e dello 0,9% a/a. E' la lettura finale dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) pubblicata da Eurostat, che si allinea con il dato preliminare. In gennaio la bilancia commerciale dell'eurozona ha registrato un deficit di 8,9 miliardi di euro rispetto a un surplus di 4,1 miliardi in dicembre e a un deficit di 12,1 miliardi nel gennaio 2009 (deficit 1,7 miliardi nel dicembre 2008). Per l UE deficit di 22,5 miliardi contro 2,5 miliardi in dicembre (28 miliardi nel gennaio 2009, 11,2 miliardi nel dicembre 2008). Per quanto riguarda la Germania, l indice ZEW, scende marginalmente a marzo a 44,5 da 45,1 di febbraio (dato migliore rispetto alle aspettative di 43,5). Variazione mensile nulla per l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) tedesco a febbraio. Le attese erano per un rialzo dello 0,1%. A livello tendenziale l'indice PPI risulta in calo del 2,9% a/a (consenso -2,8% a/a). USA Settimana incentrata sulla riunione della Federal Reserve, la Fed ha mantenuto invariati i tassi d interesse nell intervallo 0-0,25%, segnalando il rafforzamento della ripresa, la stabilizzazione del mercato del lavoro e la salita della spesa per investimenti, sebbene i datori di lavoro rimangano riluttanti ad assumere e l avvio di nuovi cantieri resti a livelli contenuti. La Fed ha segnalato che porterà a termine i programmi straordinari di iniezione di liquidità, lasciando attivo il Term Asset- Backed Securities Loan Facility (che dovrebbe andare in scadenza il 30 giugno), e gli strumenti garantiti da un collaterale che andranno in scadenza al 31 marzo. La produzione industriale ha registrato una crescita mensile dello 0,1% a febbraio, meglio delle attese che indicavano un andamento stabile m/m (0,0%). La capacità produttiva utilizzata è stata del 72,7%, leggermente superiore alla stima di 72,5%. Il dato di gennaio è stato leggermente rivisto al ribasso da 72,6% a 72,5% m/m. A livello aggregato i flussi netti di capitale, in direzione degli asset statunitensi, mostrano a gennaio un'uscita pari a 33,4 miliardi di dollari, in netta controtendenza rispetto all'attivo di 53,6 miliardi rivisti a dicembre. La statistica evidenzia anche acquisti netti di Treasury da parte di investitori esteri in calo a 61,39 da 69,94 miliardi di dollari. L'indice generale Empire State della Fed di New York è calato a 22,86 da 24,91 di febbraio. Gli analisti avevano previsto una flessione a 22,00. I prezzi alle importazioni sono stati leggermente inferiori alle attese, con un calo mensile dello 0,3% a febbraio (attesa -0,2%). I dati del settore immobiliare hanno registrato numeri leggermente migliori delle attese, con l avvio di nuovi cantieri pari a 575 mila (attesi 570 mila) e i permessi per costruzioni pari a 612 mila (attesi 601 mila). I PPI di febbraio hanno registrato un calo dello 0,6% m/m, dato leggermente inferiore rispetto alle attese che prevedevano un -0,2%. L indice core è in linea con le aspettative, registrando un aumento dell 1% m/m. Per quanto riguarda il CPI di febbraio non ci sono state variazioni rispetto al mese precedente (vs. attese di un +0,1%). Escludendo Alimentari ed Energia, i prezzi al consumo mostrano un modesto incremento dello 0,1% m/m in linea con le attese. Si conferma quindi una sostanziale assenza di pressioni sui prezzi e il trend dell inflazione core rimane verso il basso. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono calate in linea con le attese la scorsa settimana, lo comunica il Ministero del Lavoro USA: il calo è di unità a rispetto ai della settimana precedente, il consenso indicava un totale di unità. Negli Stati Uniti, l indice di fiducia di marzo relativo alle condizioni economiche del Mid-West statunitense, a cura della Fed di Philadelphia, ha registrato un incremento a 18,9 rispetto al dato della rilevazione di febbraio; il risultato ha battuto anche le stime di mercato. Il deficit delle partite correnti nel 4 trimestre 2009 è salito a 115,6 mld di dollari dai precedenti -102,3 (dato rivisto). Gli analisti avevano pronosticato una crescita del disavanzo maggiore, a -120 mld di dollari. Giappone La Banca del Giappone, seppure con una decisione non unanime, conferma una politica monetaria espansiva, fissando l overnight stabile a 0,1% e raddoppiando a 20 mila miliardi di yen i fondi a disposizione delle banche per i prestiti a tre mesi. Questa decisione sottolinea la posizione sempre meno accomodante della BoJ rispetto alle pressioni del Governo, che in maniera chiara richiede misure più esplicite per favorire un deprezzamento dello yen e di conseguenza il settore delle esportazioni. Valute. Settimana sul mercato dei cambi che si chiude col calo dell'euro contro il basket delle principali valute e contro dollaro (1,3550); permangono i timori legati al debito greco e all'incertezza sull'intervento coordinato dall'unione Europea in attesa del Consiglio Europeo del marzo: il ritorno dell'avversione al rischio ha azzerato tutti i guadagni settimanali sulla divisa unica ribadendo il perdurare della volatilità sul cambio euro/dollaro. Fra le molte dichiarazioni succedutesi in settimana che hanno visto protagonisti Francia e Germania, oltre al primo ministro greco Papandreu, segnaliamo come le affermazioni del cancelliere Merkel, secondo cui sarebbero necessarie norme con cui escludere i Paesi inadempienti dall'eurozona, hanno avuto un certa Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 4

5 influenza sul cambio. Alla luce di questo quadro, quasi ininfluente la riunione della Federal Reserve sul dollaro, la Fed ha lasciato tutto invariato, garantendo poi tassi bassi a lungo termine. Sterlina in rafforzamento contenuto contro euro e dollaro. Questa settimana, la pubblicazione del dato sui disoccupati britannici, che hanno fatto richiesta di sussidi, è sceso inaspettatamente a febbraio, creando i presupposti per ben sperare sulla salute dell'economia britannica. Di contro, permane una certa attenzione della Commissione Europea sui conti pubblici inglesi, dal momento che l'attuale piano di rientro non garantisce di centrare l'obiettivo sulla riduzione del deficit lasciando intatte le nostre stime di una valuta comunque debole. Non dimentichiamo, inoltre, la scadenza elettorale: qualora il candidato conservatore, in vantaggio nei sondaggi, non ottenesse una maggioranza solida, si rischierebbe una ulteriore difficoltà nel perseguire gli obbiettivi di rientro di deficit pubblici con un Governo più debole dopo la consultazione popolare. Tutto come previsto sulla valuta giapponese; si chiude una settimana in cui è proseguito il rafforzamento dello yen smentendo i desiderata del Governo nipponico e guidato dall'approssimarsi della fine dell'anno fiscale (31 marzo). La riunione della BoJ, che ha lasciato tassi invariati ma che ha ampliato l'ammontare dei prestiti a 3 mesi per le banche, non ha di fatto sortito alcun effetto sulla valuta. Anche il marginale rafforzamento in corso, lo consideriamo di breve durata e riconfermiamo un Outlook di debolezza per la valuta nipponica. Commodity. Materie prime che vedono il consolidarsi delle performance settimanali, dopo la riunione OPEC di Vienna che non ha di fatto mutato le condizioni produttive degli esportatori di greggio. Il WTI resta sotto gli 81 dollari al barile mentre il dollaro si rafforza contro l'euro sui timori legati alla Grecia e mentre gravano sul settore anche i risultati di alcune statistiche che stimano un incremento delle esportazioni dei singoli membri OPEC. Non sorprende questa ipotesi in quanto sappiamo che l'opec fatica a mantenere il coordinamento sui livelli produttivi dei singoli Paesi che, a fronte del rialzo delle ultime settimane, hanno subito violato le quote assegnate spiccando maggiori margini di guadagno e ampliando le esportazioni. Resta il fatto che il petrolio si muove sulla parte alta del range (70-80 dollari) in cui oscilla da 18 mesi, sostenuto dalle attese di ripresa economica. Si segnala la notizia della formazione di un fondo sovrano anche per l'india, al pari della Cina, volto a cogliere tutte le possibili opportunità di approvvigionamento globale di energia in competizione con la Cina stessa. L'Energia chiude la settimana in rialzo di circa l 1% non certo aiutata dal dato sulle scorte di greggio negli Stati Uniti aumentate di 1 milione di barili (statistica settimanale), contro attese che indicavano un incremento di 1,1 milioni di barili. Ancora bene i Metalli Industriali che archiviano la settimana con una performance positiva per oltre l 1,5%, i fondamentali del settore beneficiano dei i buoni propositi espressi dalla Cina in termini di politiche fiscali e di gestione della crescita economica anche se preoccupa la stretta monetaria in India. Di poco positiva anche la performance dei Metalli Preziosi +0,1% e degli Agricoli che registrano un discreto +1,1%. Tassi. Il mercato dei governativi nella settimana, ha risentito molto delle divergenze emerse durante i vertici europei tra i principali ministri in relazione al piano di salvataggio della Grecia, registrando tendenzialmente dati positivi ad inizio settimana e un incremento dei rendimenti negli ultimi giorni mostrando continua incertezza. Dopo le dichiarazioni ufficiali dei ministri durante l Ecofin di inizio settimana e la decisione dell agenzia S&P di confermare il rating BBB+ per la Grecia, il rendimento del decennale greco ha toccato mercoledì il minimo della settimana in area 6,10%. Successivamente, le ultime dichiarazioni del Primo Ministro tedesco e la diffusione della notizia sulla possibilità, sempre più concreta, di ricorrere al Fondo Monetario Internazionale per ottenere supporto finanziario hanno indotto un inversione di tendenza ed i rendimenti di tutti i periferici si sono mossi al rialzo. Il bilancio settimanale resta comunque positivo su tutti i mercati periferici (in particolare sul tratto a breve della curva), salvo che sulla Grecia che chiude la settimana con rendimenti in rialzo (+26pb sui 2 anni, +8pb sui 10 anni). Il mercato core ha sovraperformato i periferici, come sempre accade nelle fasi di ripresa dell avversione al rischio. Obbligazionario Corporate Nel corso dell ultima settimana i corporate europei si sono mossi entro un range relativamente ristretto e hanno faticato ad esprimere un trend preciso anche se il bilancio settimanale del cash è di un total return positivo (+0,3% per le obbligazioni Investment Grade, +0,5% sugli High Yield). Sul segmento degli indici derivati si è invece registrata maggiore debolezza che si è accentuata negli ultimi giorni della settimana, sulla scia di una crescente tensione tra la Grecia e gli altri paesi europei, palesemente divisi sulle strategie da adottare per fronteggiare la crisi ellenica (si cfr. Focus pagina 1). Gli indici Itraxx hanno infatti chiuso la settimana marzo con un generalizzato allargamento (Main +5pb in area 80pb, Crossover +12pb a 426pb circa, Finanziari Senior e Subordinati +8pb e +11pb circa, rispettivamente). Sugli indici Itraxx i movimenti settimanali hanno probabilmente risentito anche di fattori tecnici legati al rolling della Serie. Oggi infatti è partita la nuova Serie 13 degli indici Itraxx, che è trattata solo leggermente più larga della precedente Serie 12. Nei primi giorni della scorsa settimana, il mercato è stato un po frenato dalla scarsa propensione degli operatori ad assumere nuove posizioni, a ridosso del comunicato della Fed di martedì sera. I timori di una modifica nel wording da parte della Banca centrale USA si sono poi rivelati infondati: la Fed ha infatti ribadito che è probabile che i tassi di riferimento resteranno su Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 5

6 livelli eccezionalmente bassi per un periodo esteso. Sempre nella prima parte della settimana il mercato ha beneficiato della conferma da parte di S&P del rating sovrano della Grecia a BBB+, con Outlook Negativo (da Stabile). Successivamente, il mercato è stato un po appesantito dal riaccendersi dei timori sulla questione del rischio sovrano. Il tema supporto finanziario alla Grecia risulta sempre più complesso e di difficile interpretazione dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco Merkel (eventualità di una procedura di esclusione forzata dall euro per i paesi che non si rivelino in grado di rispettare i parametri del Patto di Stabilità) e le aperture del Primo Ministro greco in merito ad un possibile ricorso al Fondo Monetario Internazionale. In tale clima di grande incertezza il mercato primario ha però continuato a macinare nuove emissioni. Dopo la fase di stanca vissuta a febbraio, il rimbalzo dei volumi sul primario (con una percentuale rilevante di emittenti nella fascia bassa dell Investment Grade) se da un lato rappresenta ovviamente una conferma dell interesse degli investitori per la carta a spread, dall altro sembrerebbe legato alla consapevolezza che il mercato potrebbe facilmente cambiare intonazione se lo scenario di riferimento deviasse da quello ipotizzato: crescita debole, tassi ancora bassi e liquidità abbondante. Come già accennato sopra, le ultime comunicazioni della Fed (nonché della BCE) danno supporto alle aspettative di tassi fermi sugli attuali livelli: posizioniamo una prima (graduale) inversione della politica monetaria non prima del 4 trimestre 2010 in USA e solo nel 2011 in Europa. Non modifichiamo la nostra View Moderatamente Positiva sul comparto ma riteniamo che il 2010 non potrà ripetere le performance stellari messe a segno nel Obbligazionario Emergenti Prosegue la performance favorevole del comparto delle obbligazioni di paesi emergenti (0,6% da lunedì a venerdì), sostenuta dalla discesa dei tassi di mercato durante l ultima settimana oltre che dall ennesima contrazione degli spread di rendimento. Per le obbligazioni in euro, infatti, il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato europei è in realtà sceso di appena 3pb nell ultima settimana (a 149pb da 152pb). Con riferimento ai singoli paesi, gli spread sono risultati addirittura in salita in Brasile e Turchia (+11pb e +12pb rispettivamente), mentre il Venezuela ha registrato variazioni negative molto significative (pari a -79pb). In termini di performance, Brasile e Turchia hanno registrato performance rispettivamente pari a -0,01% e -0,12% mentre il Venezuela ha messo a segno una performance positiva del 4,61%. 3,25% al 3,5% mentre il tasso di rifinanziamento è salito al 5% dal 4,75%. Proseguono infine le pressioni sulla Cina per la rivalutazione dello yuan. A tal proposito, segnaliamo il parere del premio Nobel Paul Krugman, favorevole a una rivalutazione, mentre lo stesso Obama riceve pressioni dal Senato per prendere una posizione più dura sul tema. Ad alimentare il dibattito ci sono anche posizioni più caute come quelle dell economista Nouriel Roubini, che ritiene che la rivalutazione ci sarà ma sarà contenuta nel limite del 4%, o quella del capo economista Asia di Morgan Stanley, Stephen Roach, che ritiene che una rivalutazione sia dannosa. Andamento delle principali variabili Corrente Var % 1 sett Valute Euro/dollaro 1,35-1,7-5,6 Euro/yen 122,5-1,7-8,2 Euro/sterlina 0,90-0,5 1,5 Tassi Europa (%) Tassi ufficiali 1,00 0,00 0,00 Euribor 3 mesi 0,64-0,01-0,06 Bund 2 anni 1,00-0,05-0,33 Bund 10 anni 3,11-0,06-0,28 Tassi USA (%) Tassi ufficiali 0,25 0,00 0,00 T-Note 2 anni 0,99 0,04-0,15 T-Note 10 anni 3,69-0,01-0,15 Commodity ($) WTI 80,7-0,7 0,1 Rame 7414,0-0,2140,2 Alluminio 2238,3-0,3 43,4 Gas Naturale 4,2-5,3-24,3 Corporate e Emergenti Crossover (pb) EmbiGlobal Andamento del Bund (10 anni) da gennaio ,5 4 3,5 3 2,5 gen-08 feb-09 mar-10 Bund 10A Tra le notizie maggiormente significative dell ultima settimana, va segnalato l aumento dei tassi d interesse da parte della Banca centrale indiana. Sulla scia della salita dell'inflazione, ai massimi da 16 mesi, infatti, l autorità monetaria del paese ha alzato i tassi d'interesse per la prima volta da luglio Il tasso minimo (equivalente a un tasso di deposito) è passato dal Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 6

7 Andamento dell euro/dollaro da gennaio ,6 1,55 /$ 1,5 1,45 1,4 1,35 1,3 1,25 1,2 gen-08 feb-09 mar-10 Andamento del WTI da gennaio WTI gen-08 feb-09 mar-10 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 7

8 Gli appuntamenti della settimana entrante Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 22 Dati macro - Risultati societari Tod's Martedì 23 Dati macro - Risultati societari Banca Popolare di Milano, Buzzi Unicem, Mediaset, Milano Assicurazioni,,Arnoldo Mondadori Editore Mercoledì 24 Dati macro Tasso di disoccupazione (%) del 4 trimestre ,3 7,8 Indice di fiducia dei consumatori di marzo 107,9 107,7 Risultati societari A2A, Societa Cattolica di Assicurazioni, Fondiaria-Sai, Mediolanum Giovedì 25 Dati macro Vendite al dettaglio m/m (%) di gennaio 0,1 0,0 Vendite al dettaglio a/a (%) di gennaio 0,8 0,7 Fiducia delle imprese di marzo 84,4 84 Risultati societari ACEA, Banca Monte dei Paschi di Siena, Impregilo, Telecom Italia, Unipol Gruppo Finanziario Venerdì 26 Dati macro - Risultati societari - Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 8

9 Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 22 Area Euro Fiducia dei consumatori di marzo, preliminare -17,0-17,4 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 23 Area Euro - Francia Fiducia delle imprese di marzo Aspettative per la propria impresa di marzo -5,0-6,0 Regno Unito CPI m/m (%) di febbraio 0,7 0,0 CPI a/a (%) di febbraio 3,7 3,7 USA Fiducia dei consumatori ABC, settimanale Vendite di case esistenti (milioni, annualizzato) di febbraio 5,0 5,05 Indice di fiducia manifatturiera Richmond Fed di marzo - 2,0 Vendite di case esistenti m/m (%) di febbraio -1,4-7,2 Risultati Europa - Risultati USA - Mercoledì 24 Area Euro PMI Manifattura di marzo, preliminare 54,0 54,2 PMI Servizi di marzo, preliminare 52,1 51,8 PMI Composito di marzo, preliminare 53,8 53,7 Nuovi ordini all'industria m/m (%) di gennaio 1,8 0,7 Nuovi ordini all'industria a/a (%) di gennaio 13,9 9,4 Germania PMI Manifattura di marzo, preliminare 56,8 57,2 PMI Servizi di marzo, preliminare 52,2 51,9 Indice IFO di marzo 95,8 95,2 Indice IFO situazione corrente di marzo 91,0 89,8 Indice IFO aspettative tra 6 mesi di marzo 100,9 100,9 Francia Persone in cerca di lavoro (migliaia) di febbraio ,6 PMI Manifattura di marzo, preliminare 54,6 54,9 PMI Servizi di marzo, preliminare 54,8 54,6 USA Ordini di beni durevoli m/m (%) di febbraio 0,5 2,6 Ordini di beni durevoli esclusi trasporti m/m (%) di febbraio 0,6-1,0 Giappone Bilancia commerciale (miliardi di yen) di febbraio 389, ,439 Risultati Europa - Risultati USA - Giovedì 25 Area Euro M3 di febbraio -0,1 0,1 M3 media ultimi 3 mesi di febbraio -0,1-0,1 Francia Consumi privati m/m (%) di febbraio - -2,7 Consumi privati a/a (%) di febbraio - 1,5 Regno Unito Vendite al dettaglio m/m (%) di febbraio 0,6-1,2 Vendite al dettaglio a/a (%) di febbraio 4,9 2,6 USA Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale Risultati Europa - Risultati USA Oracle Venerdì 26 Area Euro - Francia Fiducia dei consumatori di marzo USA Indice Università del Michigan di marzo, finale 73,0 72,5 PIL t/t annulizzato (%) del 4 trimestre ,9 5,9 Consumi privati t/t ann. (%) del 4 trimestre ,7 1,7 Deflatore del PIL t/t ann. (%) del 4 trimestre ,4 0,4 Deflatore consumi t/t annulizzato (%) del 4 trimestre ,6 1,6 Giappone CPI Tokyo a/a (%) di marzo -1,7-1,8 CPI a/a (%) di febbraio -1,1-1,3 Risultati Europa - Risultati USA - Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 9

10 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d Italia e Consob per lo svolgimento dell attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI ( e di Intesa Sanpaolo ( Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 10

11 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo dichiara i seguenti interessi e conflitti di interesse ai sensi degli articoli 69-quater e 69-quinquies, del regolamento adottato con delibera Consob n del , e successive modificazioni ed integrazioni e dell art. 24 del Regolamento della Banca d Italia e della Consob ai sensi dell art. 6, comma 2-bis del Testo Unico della Finanza. La Banca ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento Policy per studi e ricerche e all estratto del Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo ( Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. Quattro degli analisti del Team Retail Research (composto da Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Serena Marchesi, Fulvia Risso, Mario Romani, Piero Toia) sono soci AIAF. 4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Disclosure 5. Il Gruppo Intesa Sanpaolo si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto intende sollecitare operazioni di investment banking o intende ricercare compensi dagli emittenti citati nella presente ricerca nei prossimi tre mesi. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Analista Obbligazionario Paolo Guida Serena Marchesi Analista Azionario Fulvia Risso Ester Brizzolara Analista Valute e Materie prime Laura Carozza Mario Romani Piero Toia Research Assistant Cristina Baiardi Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 11

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