Storia dei metodi e delle forme di rappresentazione

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1 Storia dei metodi e delle forme di rappresentazione 3

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3 Alessandra Pagliano Roberta Murolo Luca Santoro con un saggio di Angelo Triggianese Disegnare il tempo Rocco Bovi e gli orologi solari della Certosa di San Martino

4 Collana di Storia dei metodi e delle forme di rappresentazione Direttore scientifico Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia Comitato scientifico Vito Cardone, Università di Salerno; Andrea Giordano, Università degli Studi di Padova; Riccardo Migliari, Università degli Studi di Roma "La Sapienza"; Rossella Salerno, Politecnico di Milano. Comitato di redazione Giuseppe D Acunto, Università Iuav di Venezia La collana intende introdurre il lettore italiano nell'ambito degli studi storici dedicati ai metodi e alle forme di rappresentazione, la cui evoluzione - dai primitivi approcci intuitivi fino alle rigorose elaborazioni incardinate su coerenti conoscenze di ottica e di geometria - esibisce i forti legami intercorrenti tra l'esperienza artistica e l'elaborazione scientifica del problema. I testi raccolti in questa collana offriranno un'ampia panoramica sullo 'stato dell'arte' relativo agli studi critici di settore condotti sia in Italia che all'estero, sottolineando come le attuali tendenze della ricerca si stiano orientando verso un approccio multi-disciplinare ai temi di indagine. Copyright MMXIV ARACNE editrice S.r.l. info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) isbn I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: settembre 2014

5 Sommario Introduzione Sine cognitione sileo Alessandra Pagliano IX Capitolo I La linea che misura l infinito. La meridiana a camera oscura di Rocco Bovi nella Certosa di San Martino 3 Roberta Murolo 1.1 La meridiana a camera oscura La sala della biblioteca nel quarto del Priore La meridiana a camera oscura di Rocco Bovi Il ruolo della pavimentazione e il legame con la meridiana Lo stato di conservazione e le attuali problematiche sulla lettura della meridiana Progetto di rifunzionalizzazione della meridiana nella Certosa di San Martino (di Angelo Triggianese). Capitolo II Rocco Bovi: ritratto di uno scienziato a tutto tondo 43 Luca Santoro 2.1 Biografia Progetto di una Meridiana nel manoscritto di Rocco Bovi La realizzazione della meridiana di San Martino La meridiana di Napoli e il suo meridiano L aberrazione dei pianeti Il Lembo settentrionale del solstizio d inverno: la Jani Porta Le costellazioni Lezioni di Geometria Le meridiane perdute. Capitolo III Le linee del tempo perduto: progetto di rifunzionalizzazione dell orologio solare verticale nel chiostro grande 93 Alessiandra Pagliano 3.1. Il restauro dei quadranti solari tra problematiche artistiche e scientifiche L orologio verticale nel Chiostro grande della Certosa La regola certosina e la misura del tempo Il quadrante muto Geometrie della luce nel Chiostro grande Il rifacimento del reticulum temporis tra conservazione, valorizzazione e divulgazione

6 Capitolo IV L orologio solare a quadrante multiplo della Certosa di San Martino 115 Alessandra Pagliano 4.1 I quadranti solari multipli: cenni storici e geometria della lettura comparata del tempo L orologio solare multiplo della Certosa Il progetto di rifunzionalizzazione gnomonica Capitolo V L ultima meridiana: la linea del Sole di Rocco Bovi nell Abbazia benedettina della Santissima Trinità di Cava de Tirreni 141 Roberta Murolo, Alessandra Pagliano, Luca Santoro Capitolo VI Rappresentare il tempo 153 Alessandra Pagliano Appendice A Lettere autografe 157 Luca Santoro Appendice B La Jani Porta di Castronio, testo in latino 165 Luca Santoro Bibliografia 171 Indice dei nomi 174 Parte II Full English text 179

7 Introduzione

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9 INTRODUZIONE SINE COGNITIONE SILEO Alessandra Pagliano Se non riluce il sol nessun mi guarda I quadranti solari altro non sono che la rappresentazione grafica sulla Terra del moto apparente del Sole lungo la superficie di una eterea sfera celeste. Tale disegno si ottiene a mezzo di rette proiettanti, ovvero i raggi luminosi che allineano le diverse posizioni assunte dall astro con la punta dello gnomone e con l ombra portata lungo il quadrante. Questo immateriale contatto tra Terra e Cielo costituisce un elemento di intramontabile fascino che rende ancora oggi le meridiane, e più in generale gli orologi solari, un naturale luogo d incontro di arte, filosofia, geometria, geografia, fisica e astronomia. Questi preziosi oggetti artistici, spesso realizzati in monumentali complessi architettonici, sono la memoria di un sapere antico e prezioso, di quando l uomo regolava il proprio agire in stretta connessione con lo svolgersi di naturali sequenze temporali e astronomiche nel corso della giornata e dell anno. La misura del tempo e l osservazione della sua eterna ciclicità, ha condizionato per secoli le abitudini quotidiane delle comunità, ma anche i riti e le liturgie di tutte le religioni, basate sulla periodica ripetitività dei fenomeni celesti. I quadranti solari sono la testimonianza grafica sulla Terra di complessi eventi astronomico-proiettivi, perennemente in atto sulla sfera celeste, a distanze da noi infinite, e la loro realizzazione vide frequentemente la convergenza delle più svariate dottrine, dalla matematica alla fisica, dalla cartografia alla geografia, dalla geometria all arte, che testimoniano il fervente clima culturale creatosi in Europa tra il XV e il XIX secolo. In questo ricco scenario intellettuale, l Italia e in particolare la Campania, vantano la realizzazione di numerose meridiane e orologi solari di pregevolissimo valore artistico e scientifico, non adeguatamente valorizzate per il progressivo disperdersi di questa antica cultura millenaria, legata alla misura del tempo, dopo l avvento dei moderni orologi. Tra l incuria e l incapacità di adeguati restauri, gli orologi solari di Napoli costituiscono un patrimonio culturale da salvare urgentemente con azioni di tutela e di recupero, ma soprattutto di diffusione della conoscenza che, nella città del sole, potrebbe innescare interessanti processi di divulgazione didattica e turistica di questo antico sapere che rischia di disperdersi velocemente nei prossimi decenni. Alcuni versano in evidenti condizioni di degrado, di altri sono andate perdute le linee del quadrante come nei raffinati orologi verticali della Villa Floridiana e della Certosa di San Martino (di cui rimangono fortunatamente gli ortostili infissi nella facciata), altri ancora hanno subito inopportuni restauri che hanno alterato il sistema di misurazione del tempo. Oltre ai numerosi esempi del passato, nella città di Napoli sono presenti alcuni interessanti quadranti solari contemporanei, non adeguatamente valorizzati, come l orologio analemmatico antistante la Stazione FS di Mergellina, la Torre del tempo dell arch. Massimo Pica Ciamarra a Piazzale Tecchio (progetto gnomonico di Edgardo Filippone). Un progetto di valorizzazione degli orologi solari deve necessariamente partire dalla conoscenza, per giungere a interventi di conservazione, riqualificazione e promozione che pongano le basi per la loro conseguente utilizzazione. Nel presente studio ci siamo dunque posti l obiet- IX